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attraverso le nostre ginocchia. Grazie a esse, infatti, possiamo mantenere la nostra autonomia nella vita di ogni giorno e continuare (simbolicamente e concretamente) il cammino della nostra esistenza. Avere cura delle proprie ginocchia significa conoscerne le basi anatomiche, in modo da imparare a rispettare i limiti di tendini, legamenti, cartilagini e tutte le altre strutture, così da evitare infiammazioni e altri problemi degenerativi. In questa guida troveremo allora il modo di risolvere i dolori acuti, così come quelli cronici. Impareremo a conoscere le sostanze nutritive indispensabili per rallentare i segni del tempo e quali sono le terapie, sia di tipo fisico che naturali, che ci possono
COME SALVARE LE GINOCCHIA
È incredibile rendersi conto di quanta salute passa
aiutare a fronteggiare i fastidi articolari senza ricorrere ai farmaci da banco. Per restare sempre elastici e attivi.
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Edizioni Riza S.p.A - Via L. Anelli, 1 - 20122 Milano
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Sono le articolazioni più importanti per l’equilibrio e la mobilità DISTURBI ACUTI Dalle distorsioni alle tendiniti: ecco tutti i rimedi naturali che funzionano DOLORI CRONICI Occorre disinfiammare subito le cartilagini. Scopri le nuove cure
Nel corpo, certo, ma anche nella mente.
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COME SALVARE LE GINOCCHIA
ARTROSI: GLI ESERCIZI Ecco quelli che bisogna fare per rinforzare i muscoli ed evitare la protesi 28/12/20 17:36
SOMMARIO IL GINOCCHIO: COM’È FATTO ............................pag.6 Un’articolazione complessa........................................................ pag.8 Come funziona il ginocchio...................................................... pag.10 I possibili difetti strutturali ....................................................... pag.12
L’ARTICOLAZIONE E LA SUA LETTURA PSICOSOMATICA .............................. pag.14 Il ginocchio tra mente e corpo ............................................. pag.16
I DISTURBI PIÙ COMUNI ............................................... pag.20 La distorsione del ginocchio................................................... pag.22 Le meniscopatie .................................................................................... pag.26 I problemi ai tendini ......................................................................... pag.28 La borsite: tipica dei lavori domestici.......................... pag.32 Cisti di Baker ............................................................................................ pag.34 I fenomeni artrosici del ginocchio ................................. pag.36
ECCO I FATTORI DI RISCHIO ARTICOLARE ....................................... pag.40 Il sovrappeso è il primo nemico......................................... pag.42 Attenti anche ai valori del sangue................................... pag.44 Lo sport non è sempre benefico ......................................... pag.46 Smettere di fumare salva le ginocchia....................... pag.48 Anche la psiche ha il suo ruolo .......................................... pag.50
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LE PRATICHE TERAPEUTICHE UTILI PER LE GINOCCHIA ..................................... pag.52 I trattamenti fisici per il ginocchio .................................pag.54 Quando servono le infiltrazioni ...........................................pag.58 La cura che si fa con le staminali ...................................pag.60 Altre tecniche utilizzate ..............................................................pag.62
GLI ESERCIZI DA FARE OGNI GIORNO .............................................................................. pag.64 Più agili e potenti ............................................................................... pag.66 Il pilates è un valido aiuto........................................................ pag.70
GLI INTEGRATORI CHE AIUTANO ............ pag.72 Ecco le sostanze indispensabili......................................... pag.74 I rimedi verdi per il ginocchio.............................................. pag.78 C e D sono le vitamine più efficaci ................................. pag.82
I SUGGERIMENTI FINALI .......................................... pag.84 Cura le infiammazioni con il digiuno............................pag.86 Artrosi o artrite? ...................................................................................pag.88 Il ruolo del meteo ...............................................................................pag.90 La medicina termale ........................................................................pag.92 Quando bisogna usare i tutori?............................................pag.94 Le regole per la salvaguardia delle ginocchia .....................................................................................pag.96
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Il ginocchio: com’è fatto
Imparare poche e semplici nozioni di anatomia di questa articolazione ci aiuta senz’altro a scoprire quali sono le funzioni principali, i punti di forza e le fragilità. Per prevenire ogni problema
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l ginocchio è una struttura anatomica fondamentale per camminare, correre, stare in piedi. È molto resistente ma non sempre ne agevoliamo la stabilità, a causa di stili di vita scorretti che portano a scarsa efficienza muscolare e tendinea, sovrappeso che grava sull’articolazione ed eccessiva usura di cartilagini e menischi. C’è un vecchio modo di dire che afferma: “tratta bene le tue ginocchia da giovane: quando sarai vecchio ti ringrazierai” e sicuramente questa fra-
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se è assai corretta, poiché è proprio negli anni dello sviluppo e nella prima maturità che gettiamo le basi per una buona salute articolare. Ciò nonostante non dobbiamo ritenere che, persino se la giovinezza ci ha lasciato ormai da un po’ di anni, sia tardi per prendersi cura delle ginocchia, anzi: una corretta attività fisica unita alla consapevolezza di come funziona l’articolazione possono aiutarci a limitare dolori e fastidi e a recuperare stabilità e resistenza alla fatica.
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COME È FATTO
Un’articolazione complessa Cominciamo a vedere la struttura del ginocchio, per comprendere al meglio la sua funzione e come evitare i fenomeni degenerativi
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l ginocchio è un’articolazione molto delicata: sottoposta continuamente a sollecitazioni, anche solo camminando, sostiene il corpo, consente la deambulazione e deve rispondere a numerose sollecitazioni, sia nella vita di tutti i giorni, sia quando si pratica attività sportiva, anche solo a livello amatoriale. L’anatomia della
Femore
parte è abbastanza complessa e ciò non deve sorprendere dato che, al di là delle due ossa principali (il femore e la tibia), troviamo anche un altro osso, la rotula, che protegge la parte interna dell’articolazione. A completamento dell’articolazione, c’è poi un altro osso della gamba, più sottile, il perone.
Cartilagine articolare
Capsula articolare Rotula
Legamento collaterale mediale
Menisco mediale Legamento collaterale laterale
Legamento crociato posteriore
Menisco laterale
Legamento crociato anteriore
Perone
Tibia
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Il ruolo delle cartilagini Le cartilagini hanno un ruolo fondamentale, per le ginocchia: sono il tessuto protettivo che ammortizza lo sfregamento tra le ossa e, quindi, rendono il movimento più scorrevole. Oltre alle cartilagini va anche segnalata la presenza dei menischi: ce n’è uno mediale (interno) e uno laterale (esterno). Anche i menischi, così come le cartilagini, servono ad assorbire traumi, urti e salvaguardare le ossa da movimenti di tipo rotatorio che potrebbero essere impropri. I menischi sono composti da materiale cartilagineo e fibroso.
Le strutture tendinee Quando parliamo del ginocchio non possiamo trascurare la presenza di tre tendini che sono a diretto contatto con le strutture ossee del ginocchio stesso. Il più noto tra questi è il tendine rotuleo (detto anche legamento patellare) che connette la parte inferiore della rotula a quella superiore della tibia. Abbiamo poi il legamento del
I sinonimi possibili Anche se in questa trattazione preferiremmo non farlo, è sempre importante sapere che i medici possono usare sinonimi per indicare la stessa parte anatomica. Il perone, per esempio, viene chiamato anche fibula così come la rotula può essere indicata come patella. Ciò aiuta anche a capire che definizioni quali “tendine patellare”, sono riferite al tendine rotuleo.
quadricipite, che mette in connessione il muscolo quadricipite femorale alla parte superiore della rotula e, infine, abbiamo il tendine del muscolo popliteo, il quale è un muscolo posto nella parte posteriore alta della gamba, praticamente dietro l’incavo del ginocchio stesso.
I legamenti: tanto potenti quanto fragili
I legamenti hanno la funzione di tenere in asse la gamba per evitare che vi siano movimenti anomali. Tali strutture sono, nel caso del ginocchio, molto potenti poiché devono assicurare stabilità e mobilità reggendo il peso dell’intero corpo. TutLA CURIOSITÀ: tavia sollecitazioni estreme possono deun osso che terminarne la rottura. Tra i legamenti non tutti hanno troviamo quelli posteriore e anteriore, definiti così poiché disposti, tra loro, Nell’incavo dell’articolazione del a X. Poi troviamo il legamento colginocchio, alcuni hanno un piccolo laterale laterale e quello mediaossicino in più, la fabella; è presente le, che hanno lo scopo di evitare in una percentuale compresa movimenti del ginocchio al di fuori dell’asse ideale, verticale, a cui sono tra il 10 e il 30% delle persone. concesse escursioni limitate. Quelle Pur non avendo alcuna appena citate sono le strutture fondafunzione la sua presenza mentali del ginocchio, ma non le uniche. Sono le prime indiziate in caso di problemi non determina problemi. e anche le più importanti da salvaguardare per avere ginocchia funzionanti.
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COME È FATTO
Come funziona il ginocchio Ultimiamo la descrizione dell’articolazione parlando delle altre strutture che si trovano al suo interno e, così, ricapitolando qual è il ruolo fondamentale di questa parte del corpo per la nostra vita
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opo avere descritto le parti fondamentali dell’articolazione del ginocchio, non possiamo non citare altre strutture che completano la descrizione dell’anatomia della parte. Inoltre, andremo anche ad approfondire la funzionalità del ginocchio stesso, per vedere quelle che sono le sue caratteristiche fondamentali, che sono connesse alla sua capacità di flessione e movimento.
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Il liquido sinoviale
Prende questo nome quel fluido che consente di migliorare lo scorrimento articolare. Non è specifico di tutto il ginocchio ma è comune a ogni articolazione e la sua produzione è dovuta a speciali cellule, chiamate sinoviociti. In giovane età queste cellule si rinnovano con regolarità e assicurano una doppia funzione: quella di
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lubrificazione delle parti che scorrono le une sulle altre e quella di nutrimento delle “parti molli” dell’articolazione (come tendini e legamenti), che necessitano di una corretta idratazione. Con il tempo la produzione di liquido sinoviale diminuisce di quantità e peggiora di qualità e così ne risente la funzionalità articolare.
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I legamenti poplitei
Sono i legamenti che uniscono tibia e perone. Prendono il nome di obliquo e arcuato e sono posizionati posteriormente rispetto alla rotula.
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I cuscinetti adiposi
Come abbiamo avuto modo di vedere, il ginocchio necessita di molte strutture di protezione. Tra queste possiamo annoverare anche dei cuscinetti adiposi, laddo-
ve l’adipe è, appunto, grasso, che ha la funzione di cuscinetto. Una sorta di “air bag” biologico, che serve ad attutire urti e sfregamenti, cioè le condizioni che possono, nel lungo periodo, portare a una limitazione funzionale del ginocchio stesso.
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La capsula articolare
Il ginocchio può contare anche su una protezione fibrosa, la capsula articolare, al cui interno sono posti i sinoviociti che producono il liquido sinoviale di cui abbiamo detto al punto 1 di questa ulteriore descrizione. Anteriormente, la membrana sinoviale è attaccata al margine delle cartilagini del femore e della tibia. Ciò non deve sorprendere, poiché il liquido sinoviale nutre le cartilagini e ne preserva il “trofismo”. Con questo termine si indica il loro naturale spessore e tutte le caratteristiche di resistenza e capacità di assorbimento degli urti.
Che cosa ci consente di fare questa articolazione Quando l’uomo, milioni di anni fa, si è evoluto in modo da privilegiare la stazione eretta, il ginocchio ha subito modificazioni fisiologiche e funzionali. Per prima cosa è passato dall’essere un arto che “condivideva” il peso del corpo con gli arti anteriori (come fanno i primati), a divenire il fulcro della stazione eretta, insieme alla schiena e congiuntamente al bacino e alle caviglie. Senza una tale evoluzione delle ginocchia camminare non sarebbe possibile, se non per tratti molto brevi e con un equilibrio precario. La sua funzione fondamentale consiste nel flettere la gamba rispetto alla coscia, mentre i movimenti di torsione sono limitati dalla presenza dei legamenti, di cui abbiamo parlato nelle pagine 8 e 9. Nonostante la limitazione appena citata, l’articolazione è comunque in grado di effettuare una leggera rotazione sia verso l’interno che verso l’esterno, grazie allo scorrimento consentito dai menischi. L’angolo di massima estensione dell’articolazione del ginocchio è di circa 120 gradi.
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COME È FATTO
I possibili difetti strutturali La descrizione che abbiamo fatto fino a ora riguarda l’articolazione perfetta, senza difetti. Ma la realtà può essere diversa e alcuni problemi di conformazione possono alterarne la perfetta funzionalità
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ella descrizione che abbiamo offerto fino a ora, abbiamo parlato del ginocchio “ideale” o perfetto, cioè quello che madre natura dovrebbe metterci a disposizione. Dobbiamo però considerare che, in determinate condizioni, le ginocchia possono non essere perfettamente in asse con le ossa del femore e della gamba e tali situazioni, che adesso andremo a descrivere, possono essere predisponenti per alcuni fastidi caratteristici.
Normale
Ecco come si presenta quello definito “valgo” Il ginocchio si definisce valgo quando le gambe presentano una caratteristica forma a X, nella quale le ginocchia si avvicinano, nella parte interna. Tale conformazione ha una componente genetica abbastanza spiccata e può dipendere da diverse cause, peraltro non tutte riconducibili sempre e comunque al ginocchio stesso. L’instabilità della volta plantare,
Varo
Valgo
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per esempio, può essere un fattore predisponente, con un conseguente carico eccessivo nella parte interna del piede.
La muscolatura è importante Trattandosi di una articolazione su cui gra-
vano molti pesi, anche i muscoli sono importanti per garantire una buona stabilità articolare. Ecco allora che uno squilibrio nella tonicità della muscolatura dell’anca o anche dei muscoli che afferiscono al ginocchio può giocare un ruolo importante che, per fortuna, può essere corretto con fisioterapie specifiche anche se devono per forza di cose essere individualizzate, in quanto è impossibile elencare gli esercizi utili a questo scopo senza avere chiara la situazione clinica del paziente. Non possiamo non citare, alla fine, come possibile causa del valgismo del ginocchio, anche i legamenti: nel caso in cui il collaterale mediale sia troppo “lasso” (cioè non in tensione), il ginocchio tenderà spontaneamente ad assumere questa conformazione.
Così, invece, è quello “varo” La condizione opposta a quella descritta è quella del ginocchio varo, nel quale la conformazione viene descritta come ad O oppure “a parentesi”. Se il varismo del ginocchio è quasi sempre normale nei primi anni di vita (i bambini imparano a camminare muovendo i primi passi in questo modo), è bene anche tenere presente che esso tende a correggersi entro i 18 mesi. Se ciò non accade è sempre corretta una valutazione ortopedica, per comprendere se il problema dipende da una incompleta crescita e sviluppo tibiale o da altri problemi di tipo osteo-articolare.
È tipico dei calciatori Questo tipo di conformazione del ginocchio è molto comune tra i calciatori professionisti, a prescindere dal livello agonistico a cui giungono. Il motivo per cui ciò accade non è stato ancora spiegato con certezza ma pare che sia da ascrivere al calciare la palla e, quindi, alla distensione improvvisa della gamba che si verifica con il calciare ripetutamente. Peraltro questa spiegazione diventa più convincente anche considerando che il calcio come sport viene praticato fin dalla giovane età, spesso accompagnando lo sviluppo del ragazzo. E infatti una indagine statistica appositamente effettuata in diverse fasce di età all’inizio della stagione calcistica 2001/2002 (lo studio è in effetti datato ma i risultati non sono cambiati nel frattempo), spiega come tale fenomeno colpisca prevalentemente i calciatori al di sopra dei 12 anni di età. Cioè coloro che hanno frequentato le scuole calcio fin dalla prima infanzia.
LA VITAMINA D può essere di aiuto Se il problema si manifesta nella primissima infanzia, potrebbe essere causato da una imperfetta crescita ossea che, in questi casi, può dipendere da un insufficiente apporto di vitamina D. 13
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L’articolazione e la sua lettura psicosomatica
Piegarsi, muoversi, accelerare, flettersi sono azioni che possono descrivere tanto movimenti fisici quanto moti dell’animo. Vediamo le analogie
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ntriamo adesso in una parte della nostra trattazione in cui “leggeremo” l’articolazione del ginocchio da un punto di vista psicosomatico. Lo faremo senza, per ora, addentrarci nelle singole patologie ma piuttosto osservando come questa articolazione sia stata “progettata” dalla Natura per avanzare e sorreggere, più che per indietreggiare e stare fermi. Si tratta quindi di una struttura ricca di parti rigide, quelle che consentono fermezza e solidità, così come di parti molli, che sono quelle che permet-
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tono di adattare la postura e aumentare la resilienza. Ecco perché, come vedremo, il ginocchio può soffrire da un lato la troppa fermezza, così come dall’altro il sovraccarico. Questa struttura articolare dà il meglio di sé nel momento in cui si riesce a vivere il giusto equilibrio tra ciò che vogliamo e ciò che possiamo fare e, dunque, quando in cui riusciamo a introdurre elementi di creatività, passione, divertimento e libertà in una esistenza fin troppo costretta da doveri, obblighi e condizionamenti esterni.
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LA LETTURA PSICOSOMATICA
Il ginocchio tra mente e corpo Grazie a questa articolazione abbiamo acquisito la postura eretta e sollevato il nostro io verso le cose spirituali. Al tempo stesso ci consente di avanzare lungo il nostro cammino terreno
Corpo
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e, fino a ora, abbiamo fornito una descrizione puramente meccanicistica dell’articolazione, diventa importante in questa sede dare conto di come tale articolazione svolga un ruolo fondamentale anche in relazione alla nostra vita psichica. Cominciamo allora con il dire che, al pari di altre articolazioni, anche quella del ginocchio si contraddistingue per la sua complessità in termini anatomici, con la coesistenza di parti dure (le ossa), parti molli (tendini e legamenti) e parti fibrose (come le cartilagini o i menischi) che hanno lo scopo di attutire l’attrito che può crearsi tra due parti solide, minerali e simili alla pietra, come sono le ossa stesse. La conseguenza di ciò è che le articolazioni, proprio in virtù della loro complessità, risentono notevolmente degli squilibri di tipo posturale e psichico che possono contraddistinguere il nostro stare al mondo. Il modo stesso in cui portiamo con noi il peso del nostro essere si riverbera sulla postura e, di conseguenza, anche sulle ginocchia.
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L’equilibrio della psiche, del fisico e del ginocchio Senza anticipare ora il senso dei disturbi che possono affliggere questa articolazione, che tratteremo in un’altra sezione, possiamo comunque dire che solo chi è in grado di armonizzare queste due componenti della propria essenza, riuscirà anche ad avere quella postura, quel modo di muoversi e di stare al mondo (e nel mondo) che garantirà alle ginocchia una migliore tenuta e la capacità di sopportare i pesi dell’esistenza stessa mantenendo comunque un buon equilibrio. E le ginocchia sono rivelatrici di questo stesso equilibrio, poiché sono una delle prime parti, insieme alla schiena, che entrano in sofferenza se il peso del tronco è mal distribuito lungo le gambe, le colonne del nostro essere.
Tutto inizia da bambini Attorno all’anno di vita ecco che i bambini compiono un balzo, in termini evolutivi, notevole: si ergono in piedi e conquistano la posizione eretta. Ciò ha una forte analogia con il processo evolutivo biologico che ha portato l’uomo a diventare bipede e, in tal modo, a trasformare il suo modo di stare al mondo, di vederlo, percepirlo e di formulare pensieri su di esso. Una volta avuta la possibilità anatomica di volgere la testa verso l’alto, l’essere umano ha dovuto prendere coscienza della sua doppia anima: quella razionale e spirituale, che tende verso il cielo, e quella più istintuale, legata alle radici terrene. Ebbene le ginocchia, insieme alla schiena, svolgono un ruolo cardine nello sviluppo di questa tappa evolutiva perché sono tra le articolazioni che più hanno subito l’azione trasformativa della spinta dell’evoluzione. Ciò, allo stes-
so tempo, ha anche determinato la possibilità che vi siano delle fragilità, delle debolezze, che sono intrinseche a questa complessità e con cui non possiamo non fare i conti.
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LA LETTURA PSICOSOMATICA
Ci fanno avanzare con passo energico e sicuro Pensiamo adesso di dover fare una camminata in montagna: davanti a noi c’è un sentiero che ci porta fino a una vetta o a un rifugio. Ebbene cercare di percorrere questo sentiero senza sfruttare le caratteristiche di flessione del ginocchio è letteralmente impossibile. Questa immagine ci spiega dunque nel miglior modo come il ginocchio sia un’articolazione che simboleggia la nostra capacità non solo di stare in piedi ed assorbire gli assestamenti del terreno, ma anche di avanzare nei cammini più impervi. Sarebbe im-
possibile, per noi, anche solo provare a camminare senza poter fare conto sulla capacità di flettere una gamba. Da qui, la relazione con la nostra capacità di avanzamento personale, di sviluppo di noi stessi e anche di riuscire ad assecondare il modo in cui il terreno può cambiare sotto i nostri piedi. Quello fisico, certo, ma anche quello esistenziale.
La camminata parla di noi Pensiamo per un attimo a com’è la camminata di una persona sicura di sé e che si
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muove con disinvoltura nel mondo: sarà armonica, ben molleggiata, ritmica, agile. Pensiamo invece a com’è la camminata di una persona timida di suo o intimidita da una situazione: il passo sarà corto e rigido, forse in punta di piedi per cercare di passare inosservato. Ecco che questa rigidità riguarda (non solo, ma soprattutto) l’articolazione del ginocchio, che non si esprimerà nella sua capacità di flettersi e finirà con il fare delle nostre gambe due rigide colonne, sacrificando quindi il ruolo di legamenti e tendini per enfatizzare la rigidità ossea.
Tra gamba e coscia: uno spartiacque Un aspetto che riguarda maggiormente l’universo femminile è il seguente: le ginocchia sono il punto di unione tra il polpaccio e la coscia. Sappiamo molto bene che, storicamente, proprio il ginocchio è stato la misura per considerare quanto
potesse essere provocante un vestito, o meno. Oggi non si misurano più i centimetri di una gonna e la funzione “morale” del ginocchio è andata ridimensionandosi, ma certi retaggi culturali restano comunque dentro di noi, si inseriscono addirittura nei geni e possono metterci diverse generazioni a cambiare. Di conseguenza permane ancora oggi non tanto lo stigma sociale (per fortuna), ma la distinzione tra un indumento sopra il ginocchio e al di sotto di esso e questo gioco di lunghezze, anche se si traduce in pochi centimetri di stoffa, finisce con il fare la differenza tra un indumento più seduttivo e uno più formale. Ecco allora che avere sicurezza nel mostrare il ginocchio può suggerire non tanto una volontà di scoprirsi fine a se stessa, quanto una maggiore serenità nel vivere la propria corporeità. Al contrario, coprire ostinatamente il ginocchio può far pensare a un problema con la propria immagine.
Genuflettersi: a metà strada tra il dimostrare la devozione e il gesto della sottomissione Un altro importante significato simbolico che possiamo associare alle ginocchia è quello della genuflessione intesa come tentativo di ingraziarsi terzi (o una divinità, come viene richiesto nella preghiera), così come chiedere perdono. Ma porsi in ginocchio può anche essere un atto d’amore, almeno nella tradizione (oggi è decisamente desueto inginocchiarsi per “chiedere la mano”). Di conseguenza con le ginocchia possiamo anche comunicare rispetto, deferenza e un tempo si dichiarava anche la propria inferiorità sociale. Anche se oggi non è più così e certe gestualità sembrano appartenere a un passato in cui la comunicazione corporea era più importante di oggi, noi rimaniamo comunque avviluppati in queste tradizioni che affondano l’origine nella notte dei tempi. E, come avremo modo di puntualizzare più avanti, queste suggestioni possono essere molto valide quando si tratta di spiegare la genesi psicosomatica di tanti disturbi articolari.
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