RAFFAELE MORELLI
RAFFAELE
MORELLI A CURA DI
DAVIDE MOSCA
COME GUARIRE I DISAGI DELL’ANIMA
Tutto ciò che devi fare è smetterla di remare controcorrente e lasciar agire il seme che sta facendo crescere la tua pianta, che è unica e irripetibile. Ciascuno di noi ha un suo percorso originale, che si sviluppa spontaneamente se non lo deviamo verso mete fasulle. Le crisi sono i momenti in cui le risorse interne emergono con prepotenza, per richiamarci sul nostro sentiero.
A tu per tu con
COME GUARIRE I DISAGI DELL’ANIMA
RIZA
I disagi che provi sono il segnale che stai seguendo una strada che non è la tua, che non ti porterà alla felicità, né a realizzare te stesso. La via giusta è dentro di te, per seguirla devi solo spostare lo sguardo sul tuo mondo interiore.
RIZA
La soluzione arriva in un attimo quando volti pagina
EDIZIONI RIZA - VIA LUIGI ANELLI, 1 - 20122 MILANO - WWW.RIZA.IT
RIZA cover MORELLI se stesso SCELTA.indd 1
30/07/15 12:51
Come guarire i disagi dell’anima Grafica di copertina: Roberta Marcante © 2015 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
001-005 NON CAMBIARE VITA.indd 2
30/07/15 14:57
come guarire i disagi dell’anima La soluzione arriva in un attimo quando volti pagina
RIZA
001-005 NON CAMBIARE VITA.indd 3
30/07/15 14:57
SOMMARIO PROLOGO
La felicità è a portata di mano, basta cambiare prospettiva.......................................... 6
PARTE PRIMA
Rinuncia all’idea che hai di te stesso e scoprirai chi sei..................................... 9 La strada giusta è già sotto i tuoi piedi.................... 13 Come ripulire lo sguardo dai modelli mentali........ 18 Cerca il tuo destino. E niente altro........................... 23 La felicità non dipende dagli altri, ma da te........... 30
PARTE SECONDA
Impara a osservare cosa succede in te: ti cambia l’esistenza.......................................................33 Se abbandoni i sogni, abbandoni la vita................... 39 In tutti noi c’è un lato selvatico che ci guida.......... 42
001-005 NON CAMBIARE VITA.indd 4
30/07/15 14:57
Ti senti perso? Sei sulla via per trovare te stesso... 50 Arrendersi è il modo per conquistare la felicità..... 53 Lascia fare alla vita: ti porta dove devi andare........ 58 Non devi essere perfetto, devi essere te stesso........ 63 Meglio deboli che forti: il segreto è cedere............. 70 Le scelte migliori emergono spontaneamente........ 75 Non fare progetti per la felicità.................................. 81 La vita ha una trama, anche se non la conosci....... 86 I disagi sono i migliori compagni di viaggio........... 90
EPILOGO
Sei una pianta che cresce, non farti imprigionare dal vaso..................... 94
001-005 NON CAMBIARE VITA.indd 5
30/07/15 14:57
PROLOGO
La felicità è a portata di mano, basta cambiare prospettiva Perché ci sembra così difficile essere felici? L’errore fatale che commettiamo è quello di crederci il vaso anziché la pianta contenuta all’interno. Sembra paradossale, ma accade proprio così. Proviamo a pensarci. Non è forse vero che molto spesso sentiamo un vuoto dentro e proviamo in ogni modo a riempirlo? E che per riempirlo attingiamo ossessivamente all’esterno? Accumuliamo oggetti, assumiamo pillole, importiamo modelli e progetti, e come ultimo tocco riverniciamo le pareti esteriori. Non ci accorgiamo che tutto ciò di cui abbiamo bisogno è invece all’interno. Mentre noi cerchiamo fuori, il seme si sviluppa, butta le radici e si trasforma in una pianta. La nostra pianta. Questo miracolo accade senza il nostro intervento, eppure quella pianta siamo noi. Scrive il mistico tedesco Angelus Silesius: «Tutto quello che vuoi, uomo, è già prima in te: è soltanto questione che non sai trarlo fuori». Tutti presi dall’esterno, dimentichiamo la pianta, che chiede solo di essere guardata per fiorire. Il nostro sguardo ha la stessa valenza e lo stesso potere della 6
006-096 NON CAMBIARE VITA_6.indd 6
30/07/15 14:55
luce solare: grazie all’azione della luce la pianta può svilupparsi fino al punto di dare frutti. Ma senza questa radiazione luminosa la maturazione non può giungere a compimento. Per questo è fondamentale per noi imparare a guardare o, meglio, reimparare, perché da bambini sapevamo cogliere la magia della vita in ogni aspetto, ma crescendo abbiamo permesso alla mentalità comune di stendere davanti ai nostri occhi il suo velo, fatto di pregiudizi e omologazioni. Nella prima parte del libro cercheremo pertanto di chiarire il fatale fraintendimento che ci fa credere di essere il vaso invece della pianta, e poi tenteremo di capire che cosa vuol dire conoscersi per davvero. Nella seconda parte applicheremo questo diverso modo di vedere la vita alle cose di tutti i giorni, in particolare ai problemi e alle situazioni che ci fanno soffrire proprio perché non sappiamo “guardarle”. Ci accorgeremo che il più delle volte basta un cambio di prospettiva per scoprire che la felicità è a portata di mano. Anzi, di sguardo.
7
006-096 NON CAMBIARE VITA_6.indd 7
30/07/15 14:55
006-096 NON CAMBIARE VITA_6.indd 8
30/07/15 14:55
PARTE PRIMA
CERCARE E TROVARE
Rinuncia all’idea che hai di te stesso e scoprirai chi sei
M
olte persone pongono agli altri e a se stesse soltanto le domande di cui conoscono già la risposta. Che tra l’altro il più delle volte è sbagliata. Questa diffusa tendenza si può notare in molti ambiti, per esempio negli sfoghi degli amici. Dopo un lungo e articolato discorso su ciò che hanno sbagliato o su ciò che nella loro vita non va, quasi sempre confessano che in fondo conoscono la soluzione ai loro problemi e la rivelano all’interlocutore aspettandosi, nemmeno troppo segretamente, che lui la confermi, che dica che è proprio quella che lui stesso avrebbe proposto loro. Non vogliono davvero un consiglio, ma una semplice conferma delle loro idee. Pochi desiderano sul serio mettersi in discussione nel profondo. Si limitano a una logorante e improduttiva autoanalisi, che riesce solo a scalfire la superficie di ciò che sono. 9
006-096 NON CAMBIARE VITA_6.indd 9
30/07/15 14:55
PARTE PRIMA
Così finiscono per sposare un semplice schema di botta e risposta, in cui ogni evento può essere spiegato con il principio di causa ed effetto. «Sto male perché lei mi ha lasciato. Se torno con lei starò meglio. Quindi faccio di tutto per tornare con lei». Ma davvero la vita può essere ridotta a un semplice sillogismo logico, per giunta del tutto arbitrario? Ricordo una frase che mi colpì molto in un vecchio romanzo: a proposito di un personaggio si diceva che sapeva tutto, ma sapeva solo quello. L’autore voleva ironizzare su quanti ostentano una conoscenza enciclopedica di se stessi e del mondo. Carl Gustav Jung a ottant’anni ammetteva con orgoglio di sapere poco o nulla di se stesso. Molti, invece, credono di conoscere ogni più piccolo particolare di se stessi. «Io mi conosco, so come sono» è una frase che, giunti a una certa età, si è davvero stanchi di ascoltare, tante volte la si è sentita, e quasi sempre a sproposito. Chiunque abbia davvero intrapreso il benché minimo viaggio dentro se stesso sa benissimo quanto un’affermazione del genere sia per lo meno supponente. E inoltre pericolosa. Se si è convinti di conoscere alla perfezione un Paese, si smette quasi sempre di frequentarlo. E così molti vivono in perenne distacco da ciò che sono in realtà. Vivono da estranei in casa propria. Nell’opera “Sulla psicologia” Jung scrisse a questo riguardo: «Sono stato definito “cercatore”, non so se 10
006-096 NON CAMBIARE VITA_6.indd 10
30/07/15 14:55
Cercare e trovare
fosse un complimento. Ringrazio il destino di avere benevolmente impedito alla mia barca di approdare sulle aride sponde di una raccapricciante conclusività. Chi cerca trova, e colui che sempre cerca, sempre trova. Per questo sono felice di non vedere alcuna conclusività da nessuna parte, bensì un’oscura distesa piena di misteri e di avventura». Nessuno può scoprire terre nuove, se non accetta di perdere di vista la riva. Allo stesso modo nessuno può scoprire alcunché di sé, se non rinuncia all’idea che si è fatto di se stesso. Farsi un’idea fissa di se stessi è come scattarsi una fotografia, appenderla al muro, venerarla e aspettarsi che succeda qualcosa. Che cosa può succedere? Nulla. Io non sono la mia fotografia, che tra l’altro è immediatamente superata. Scrive a questo proposito Rainer Maria Rilke: «Sii paziente con tutto quello che rimane irrisolto nel tuo cuore. Sforzati di amare le domande, anche se ti sembrano porte chiuse a chiave o libri scritti in una lingua straniera. Non cercare le risposte. Non ti verranno date perché non sei ancora in grado di accettarle. Bisogna prima vivere ogni momento, ogni domanda, e un giorno, senza neanche accorgertene, ti farai strada da solo verso le risposte».
11
006-096 NON CAMBIARE VITA_6.indd 11
30/07/15 14:55
006-096 NON CAMBIARE VITA_6.indd 12
30/07/15 14:55
Cercare e trovare
La strada giusta è già sotto i tuoi piedi
«D
ove sei?», domanda Dio ad Adamo, come si legge nel libro della Genesi. Dio, che sa tutto, fa questa domanda. Perché la pone? In realtà è una domanda rivolta a ciascuno di noi, come sottolinea il filosofo Martin Buber, che scrive: «Ogni volta che Dio pone una domanda di questo genere non è perché l’uomo gli faccia conoscere qualcosa che lui ancora ignora: vuole invece provocare nell’uomo una reazione suscitabile per l’appunto solo attraverso una simile domanda, a condizione che questa colpisca al cuore l’uomo e che l’uomo da essa si lasci colpire al cuore». «Dove siamo?», questa è una bella domanda, di quelle che possono cambiare la nostra mentalità. Adamo risponde: «Ho udito il tuo passo nel giardino; ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Adamo elude l’interrogativo divino. Lo rifugge perché lo costringerebbe a guardarsi dentro, mentre lui ha deciso di concentrarsi sull’esterno. Alla domanda «Dove sei?», risponde con una frase che non è una vera risposta: «Sono nudo». Per Adamo è il preludio della cacciata dal paradiso: perdiamo il paradiso ogni volta che smettiamo di guardare dentro di noi. Non a caso il paradiso terrestre 13
006-096 NON CAMBIARE VITA_6.indd 13
30/07/15 14:55