nata per darci l’energia necessaria a proteggerci e ad affermare noi stessi nelle situazioni difficili. Però l’ira diventa dannosa se viene gestita male, repressa o manifestata in modo troppo violento. In questo libro ti mostriamo come esprimere l’energia della collera in modo costruttivo e utile alla tua crescita personale, evitando che il rancore si accumuli e si traduca anche in disturbi fisici. In 7 lezioni ti spieghiamo cos’è la rabbia, quali sono i diversi tipi, come riconoscere la tua, le regole per gestirla bene, i metodi per sfogarla in modo sano, gli esercizi per alleggerire la mente e le essenze
psicologia pratica
floreali che aiutano a trovare l’equilibrio emotivo.
RIZA Cover COME GESTIRE LA RABBIA.indd 1
RIZA
Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it
come gestire
la rabbia
7
in
psicologia pratica
La rabbia è un’emozione naturale e positiva,
come gestire la rabbia in 7 lezioni
RIZA
lezioni Quante volte abbiamo rovinato un’amicizia, una relazione perché ci è partito un attacco d’ira. Più abbiamo cercato di controllarla e più abbiamo perso la testa. Dopodiché sono arrivati i sensi di colpa... Eppure gestire la propria aggressività è più facile di quello che si pensa
10/04/17 17:03
COME GESTIRE
LA RABBIA IN
7
LEZIONI RIZA
Come gestire la rabbia in 7 lezioni Testi a cura di Patrizia Peri Editing: Giuseppe Maffeis Copertina: Roberta Marcante Illustrazione di copertina: Alberto Ruggieri Foto: 123rf, Fotolia © 2017 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.
SOMMARIO INTRODUZIONE
È uno strumento utile per difenderci e realizzarci .................... 7 LEZIONE 1
Cos’è la rabbia, come si esprime, quali sono i diversi tipi ... 13 LEZIONE 2
Com’è la tua collera? Come la manifesti? .............................. 29 LEZIONE 3
Se la reprimi può provocare sintomi nell’organismo ............. 53 LEZIONE 4
Tutti i consigli per rendere costruttiva la rabbia ..................... 77 LEZIONE 5
Così puoi manifestare la sua energia senza fare danni ........ 95 LEZIONE 6
Le tecniche per disintossicare la mente dall’ira .................. 117 LEZIONE 7
Alleati naturali per ritrovare l’equilibrio psicofisico .............. 133
INTRODUZIONE
È uno strumento utile per difenderci e realizzarci
L
a rabbia è un sentimento naturale, un mezzo di sopravvivenza e di resistenza di fronte al rischio di essere sopraffatti. È un istinto primario, nato per mettere a disposizione dei nostri antenati uno strumento in più di autodifesa: in caso di aggressione o di imprevisti, la rabbia permetteva loro di intimorire gli avversari o di superare gli ostacoli, grazie a un surplus di energia. I tempi sono passati ma ancora oggi, quando ci arrabbiamo, sentiamo montare dentro di noi un’energia che vorremmo sfogare su qualcosa o su qualcuno. Nella maggioranza dei casi poi ci tratteniamo, perché così ci indica di fare la morale comune, ma questo non vuole dire che venga cancellata: è un fuoco che resta acceso in noi. Viviamo un paradosso: siamo pieni di buone intenzioni e di sentimenti nobili, ma spesso coviamo dentro di noi una rabbia mal gestita e mal espressa, che costituisce uno dei maggiori disagi psicologici del nostro tempo. Il tema dell’aggressività è di grande attualità, in una società come 7
Introduzione
la nostra, che tende a reprimere e controllare ciò che non riesce a gestire. Ma le pulsioni soffocate trovano sempre un modo tortuoso per manifestarsi, con sbocchi anche nocivi. L’istinto che ci spinge alla collera fa parte del lato ombra di ciascuno di noi, che chiede di essere capito, compreso e integrato alla luce del sole. Infatti, finché la rabbia rimane oscura, repressa e sottratta dalla coscienza, rischia di diventare un impulso pericoloso, che apre le porte anche a disturbi psicosomatici. Il malessere profondo nasce quando si perde il contatto con la propria parte istintiva, quando si crea una frattura tra “alto” e “basso” del nostro essere e così si blocca il fluire dell’energia vitale che viene dal profondo. Solo guardando il lato oscuro dentro di noi e accogliendolo si può diventare consapevoli delle potenzialità energetiche delle nostre emozioni e dei nostri istinti: se li ascoltiamo e li lasciamo agire ci guidano a realizzare davvero noi stessi.
È una delle emozioni primarie Numerosi studi psicologici hanno permesso di identificare sei emozioni fondamentali, o primarie, presenti fin dalla nascita in ciascuno di noi e comuni a tutti, indipendentemente dalla razza e dalla cultura: gioia, tristezza, disgusto, sorpresa, paura e rabbia. Esse ricoprono un ruolo fondamentale per la sopravvivenza della specie, sia umana che animale, e le espressioni del volto che le manifestano sono perfettamente identificabili e riconoscibili da tutti, in ogni parte del mondo. 8
È uno strumento utile per difenderci e realizzarci
Ha diverse funzioni utili per noi Ogni emozione è iscritta nel nostro patrimonio genetico e tutte hanno la funzione di proteggere il nostro benessere fisico e psicologico. I disagi non nascono dai sentimenti in sé, ma da come li esprimiamo. Anche la rabbia ha una funzione positiva: ci allerta di fronte a una situazione che presenta rischi per noi, ci spinge a reagire e a difendere le nostre posizioni. I problemi nascono dal fatto di non manifestarla mai o di esprimerla troppo spesso o troppo energicamente. Se viene esternata in modo corretto ci permette di non accumulare l’insoddisfazione, la più pericolosa delle tossine mentali. Occorre dunque conoscerla bene, partendo dalle sue funzioni principali, che sono le seguenti. • Difesa - Permette di reagire alle situazioni che interpretiamo come una mancanza di rispetto e di considerazione. Ci spinge a rispondere alle aggressioni fisiche o verbali. • Autoaffermazione - Alzare la voce è un modo per farsi ascoltare, quando siamo convinti che ciò che stiamo dicendo sia giusto o ci battiamo per affermare i nostri diritti. • Autostima - Rispondere ad attacchi e provocazioni vuol dire tutelare la nostra identità, facendo presente all’altro che esistiamo e che la nostra sensibilità conta come la sua. • Segno di potere - L’aggressività evidenzia i ruoli di potere. Con la rabbia si può sopraffare qualcun altro e assoggettarlo al nostro controllo. Succede soprattutto con i soggetti più deboli o posti in un ruolo inferiore, ma anche nelle amicizie e nei rapporti di coppia. 9
Introduzione
Ben diretta non è distruttiva ma evolutiva È difficile che una persona non provi rabbia; è arduo tenerla a freno, ed è un compito molto delicato trovare il giusto equilibrio tra perdere il controllo e reprimere i nostri istinti. La rabbia si può esprimere in modi molto diversi: ci sono forme attive, che si esprimono con parole o comportamenti aggressivi, come parlare in modo pungente, alzare la voce o le mani, discutere animatamente, litigare, distruggere oggetti. Esistono anche espressioni di rabbia passiva, che permettono di manifestare il nostro dissenso in maniera indiretta, ad esempio tenendo il muso, stando in silenzio, mostrandoci poco collaborativi. Oppure la collera si manifesta anche attraverso quelli che il padre della Psicoanalisi, Sigmund Freud, chiamava “atti mancati”, ad esempio ci dimentichiamo della commissione per l’amica che si ricorda di noi solo al momento del bisogno, oppure lasciamo cadere sbadatamente la candeggina su un indumento a cui il nostro compagno tiene molto. La rabbia è una potente energia: se ben direzionata, non ha funzioni distruttive ma evolutive, essendo al servizio dell’autoaffermazione, della difesa dei nostri diritti e della nostra autostima. Oggi infatti la collera non scoppia tanto per aggressioni fisiche quanto per altri tipi di attacchi: il collega che ti scavalca, il partner che ti prevarica, la persona che ti passa davanti alla coda… La rabbia così scatta anche se non è messa in rischio la sopravvivenza, ma la personalità, il ruolo, il rispetto delle regole. Protegge non tanto la nostra 10
È uno strumento utile per difenderci e realizzarci
salute fisica quanto la possibilità di affermare noi stessi. È un’evoluzione simile a quella subita da un’altra emozione: la paura; oggi che non dobbiamo più temere i pericoli fisici che terrorizzavano i nostri antenati (belve feroci, battaglie, aggressori…) abbiamo paura di minacce più simboliche che reali (l’altezza, i luoghi chiusi, i prelievi di sangue…).
Gestire la rabbia in 7 lezioni Questo libro si propone di fornire consigli utili per indirizzare la rabbia, in modo che l’energia di cui è espressione venga utilizzata per la propria crescita ed evoluzione. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo studiato un percorso strutturato in sette lezioni. Lezione 1: cos’è la rabbia, perché nasce, i suoi diversi tipi e come si riconoscono. Lezione 2: i meccanismi che la scatenano in noi e i differenti modi per manifestarla. Lezione 3: i disturbi fisici e psicologici che nascono se non la gestiamo bene. Lezione 4: le regole per contenerla ed esprimerla correttamente, affinché diventi una risorsa. Lezione 5: gli strumenti e gli esercizi per scaricare in modo positivo la sua energia. Lezione 6: le tecniche per “disintossicare” la mente dalla rabbia ed evitare che si depositi in noi. Lezione 7: i rimedi floreali che danno equilibrio emotivo. 11
1 PRIMA LEZIONE
Cos’è la rabbia, come si esprime, quali sono i diversi tipi
Lezione 1
È un istinto naturale, che ci spinge a reagire
L
a rabbia è un’emozione intensa e spesso disturbante, ma non possiamo eliminarla dalla nostra vita o far finta che non esista. Questo è un bene perché senza questa nostra naturale “dote” di aggressività, ci troveremmo spesso in balia degli eventi, incapaci di reagire di fronte alle difficoltà o agli attacchi ostili, che chiunque incontra nel corso dell’esistenza. Il problema “rabbia” in realtà esiste solo quando questa emozione non è accettata da chi la prova e quindi viene repressa. In alcune circostanze ciò è inevitabile, ma se la repressione della rabbia diventa il nostro abituale modo di viverla, il rischio è che possa essere essa stessa a prorompere incontrollata fuori di noi, provocando danni. È etichettata come negativa - Quando si affaccia in noi una fantasia aggressiva, siamo veramente convinti che la concretizzeremo, che faremo del male a qualcuno e ci spaventiamo. Anche per questo la rabbia viene etichettata come un’emozione negativa, da evitare in noi e negli altri. Ma diventa dannosa, e in particolare distruttiva, solamente quando non viene riconosciuta e ascoltata nel momento in cui emerge, ma repressa volontariamente. Questo provoca conseguenze lesive che si ritorcono soprattutto su noi stessi. 14
Cos’è la rabbia, come si esprime, quali sono i diversi tipi
Perché è difficile da gestire Anche se la rabbia è un’emozione primaria, sperimentata da tutti, pochi sanno in realtà gestirla bene. Se ogni volta che provi rabbia la manifesti in maniera violenta, avrai sempre rapporti difficili con gli altri. Se la trattieni a lungo per farla esplodere alla fine, rischi di fare danni a te stesso e agli altri. Se la dissimuli e la nascondi, diventi un individuo passivo-aggressivo, che si lamenta per qualsiasi sassolino, facendolo pesare agli altri come un macigno. Se la trattieni del tutto, rischi di ammalarti, cioè di trasformarla in una patologia psicosomatica, spesso a carico dello stomaco o della pelle. Infine se cerchi di rimuoverla completamente, ti vengono gli attacchi di panico. Insomma: la rabbia è un sentimento che, se non trattato nel modo giusto, finisce per dare problemi sia a noi stessi sia a chi ci sta accanto. Molti non sanno convivere con essa - Il problema risiede innanzitutto nel fatto che molti non hanno imparato, fin da bambini, a convivere con la normale rabbia che sorge di fronte all’inevitabile incontro/scontro con il mondo e con gli altri. Può succedere perché hanno vissuto in un clima tendenzialmente aggressivo, o hanno assistito a molte scene di violenza; oppure, al contrario, sono cresciuti con eccessive protezioni e in un ambiente ovattato, senza 15
Lezione 1
entrare in contatto con l’ambiente o le persone, o sono stati educati con regole che hanno imbrigliato la libertà personale. In tutti questi casi non si è stabilita una solida base psichica che convogli in modo sano sia la rabbia indotta dalle varie situazioni sia la naturale quota di aggressività che ognuno di noi porta con sé. Per cambiare davvero le cose, bisogna considerare la rabbia in modo nuovo. Spesso è un residuo del passato - Se riflettiamo bene sulla nostra rabbia, scopriamo che spesso viene dal passato, anche lontanissimo. Chi è sempre arrabbiato o si arrabbia facilmente, in molti casi prova questo sentimento perché in passato non ha potuto o non è riuscito a difendersi da situazioni che l’hanno fatto sentire solo, ferito, inferiore. L’evento che oggi lo fa scattare per la sua collera è una sorta di eco di quella ferita, e questo aspetto va riconosciuto al più presto. Non certo per scaricare le responsabilità della nostra ira su altri (che magari nemmeno si sono accorti di nulla e che comunque non possono più farci niente), ma al contrario per individuare quali sono gli schemi e gli ambiti che ci fanno arrabbiare e per apprendere modi più lineari per esprimere la contrarietà. Si può farlo da soli o ci si può far aiutare: l’importante è riuscire, man mano, a tradurre ciò che la rabbia ha da dire in un’azione o un atteggiamento che siano davvero utili nel presente, per venire incontro alle nostre esigenze e per far rispettare le nostre opinioni. 16
Cos’è la rabbia, come si esprime, quali sono i diversi tipi
Ha un messaggio importante: ascoltiamolo La rabbia non è in se stessa una pulsione negativa, anzi nasce come strumento di autodifesa e di autoaffermazione. È un’emozione di base, innata, e in quanto tale del tutto vitale e necessaria alla sopravvivenza, fisica e psicologica. Se non fossimo capaci di provarla, e soprattutto di esprimerla in modo adeguato, saremmo del tutto inermi di fronte agli attacchi, alle aggressioni e a qualsiasi minaccia o prevaricazione. Ha un valore particolare in ambito sociale ed è un compito delicato riuscire a trovare il giusto equilibrio tra perdere il controllo e reprimere la rabbia per timore delle conseguenze. Quando scoppia la collera essa può costituire l’espressione finale di diversi stati d’animo: finiscono in rabbia l’insofferenza prolungata, il malcontento nascosto, il piacere troppo trattenuto, la sensazione di non essere amati, ascoltati o considerati, un forte senso di ingiustizia, il rancore inespresso, il narcisismo ferito, il rimuginare sospettoso, l’affermazione negata... La rabbia condensa tutte queste sensazioni e vorrebbe gridare al mondo - e alla fine in qualche modo, diretto o indiretto, lo fa - sempre la stessa espressione: “Non ne posso proprio più!”. Può sembrare banale, ma se si osserva bene, la rabbia esprime sempre un “no” a una situazione diventata insopportabile, un “no” che non è stato manifestato in precedenza al momento giusto e nel modo giusto, per mille motivi, e che ora si è gonfiato fino a farsi collerico, pronto a scoppiare. 17