Il giornale dell'autostima

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il Giornale

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RIZA

Supplemento a Riza Psicosomatica n. 435 € 4,90 P.I. 10/05/2017

Autostima

dell’

Le 6 regole per ritrovare la fiducia in se stessi Non criticarti L’autocritica è un veleno per le cellule cerebrali

Via i ricordi La felicità arriva solo se dimentichi il passato

Svuota la mente I pensieri ci allontanano dal senso della vita

No alla perfezione Cercare di essere perfetti ci crea disagio e disistima

Raffaele Morelli

«Ognuno è speciale, ma non lo sa»

Il test per sapere se ti vuoi bene Cover AUTOSTIMA2.indd 1

21/04/17 14:46


SOMMARIO

6 - INTRODUZIONE

Il tuo percorso inizia da qui... 22 - LA PRIMA REGOLA

Stai nel presente Per sentirti bene con te stesso non restare ancorato al passato e non proiettarti nel futuro. Per conquistare l’autostima impara a sentirti bene ora, in questo preciso istante.

38 - LA SECONDA REGOLA

Non autodefinirti Smetti di giudicarti, di dire che ti conosci e di farti condizionare dalle opinioni altrui: l’autostima rifiuta le definizioni e gli schemi fissi. Che imprigionano la tua vita e ti fanno soffrire...

46 - LA TERZA REGOLA

Fai il contrario di ciò che fai di solito Da oggi, prova a non percorrere le strade battute, metti da parte le solite abitudini ed esci dal “personaggio” ripetitivo che ti sei cucito addosso: la leggerezza che proverai ti porterà sulla via del benessere.

52 - LA QUARTA REGOLA

Indossa il vestito più bello Come ti vesti la mattina quando ti svegli? Ti camuffi con abiti anonimi o ti sai valorizzare con capi che evidenziano la tua unicità? Sentirti bene nei tuoi “panni” ti aiuta ad auto-stimarti.

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60 - LA QUINTA REGOLA

Trova il tuo profumo Le fragranze, soprattutto quelle naturali, hanno la straordinaria capacità di riportarti in sintonia con le zone più profonde del tuo essere, la vera fonte dell’autostima.

68 - LA SESTA REGOLA

Gli stati d’animo possono cambiare Il tuo stato emotivo non è qualcosa di fisso: nessuno di noi è sempre e solo triste o solo felice... Impara a non cronicizzare le emozioni e vivi la vita all’insegna del mutamento...

78 - A CHE PUNTO SEI?

Scoprilo con il nostro test Se hai messo in pratica le regole illustrate fin qui, l’approccio alla vita cambia: per scoprire qual è adesso il tuo livello di autostima, rispondi alle nostre domande.

il Giornale dell’Autostima

Hanno collaborato Vittorio Caprioglio e Katia Vignoli Redazione: Fiammetta Bonazzi Progetto grafico e copertina: Roberta Marcante Illustrazioni: Angelo Siviglia - Foto: 123rf, Fotolia Supplemento a Riza Psicosomatica n. 435 - Direttore responsabile: Raffaele Morelli Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 190 del 19-04-1980 – ISSN 0394-9982 EDIZIONI RIZA s.p.A Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it - info@riza.it Stampato da Elcograf S.p.a. - Via Mondadori, 15 - 37131 Verona Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright ©. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

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INTRODUZIONE

»

Che cosa è per te l’autostima? Ora concentrati su te stesso. E fissa bene questo concetto: autostima significa che tu ti senti bene adesso. Perché l’autostima non è uno stato di perfezione ideale ma un modo naturale di star bene nella tua pelle

L’AUTOSTIMA NON È COERENZA

Cambiare idea fa bene!

» Essere sicuri di sé, essere coerenti con i propri principi: è questa per te l’autostima? Credi sia possibile essere sempre sicuri o coerenti? Quante volte ti tormenti per una decisione da prendere o ti trovi in conflitto con te stesso?

» Se la tua definizione di autostima

corrisponde a un’idea di sicurezza e coerenza, dovresti disistimarti a ogni tuo dubbio. Così l’autostima diventa un faticoso stato da meritare: se non vacilli ce la puoi fare, altrimenti no.

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utostima. Che cosa significa per te? Prova a rispondere di getto: avere rispetto di te stesso? Considerarti una persona di valore? Volerti bene? Essere più sicuro? Non aver bisogno del consenso altrui? Essere coerente rispetto ai tuoi principi? Aver fiducia nelle tue risorse? Piacerti e accettarti di più? A una lettura superficiale tutte queste definizioni possono sembrarti tra loro simili ma, se ci pensi bene, ciascuna tratteggia una specifica modalità per arrivare a stimare se stessi.


»

Attento a quando dici “di più”! Ogni volta che pensi di doverti impegnare di più e di non essere all’altezza, ti allontani dall’autostima. E allora, smetti di porti obiettivi sempre più ambiziosi. Il perfezionismo è un vero nemico dell’autostima

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ltre definizioni, in apparenza scontate, alludono come le precedenti a uno sforzo costante: accettarsi di più, esser più liberi, aver più fiducia in se stessi… Attenzione a quel “più”: ogni volta che ti fai irretire da questa parolina insidiosa diventi una facile esca per il perfezionismo! Chi, infatti, può mai stabilire un limite per quel “più”? Chi può garantirti quanto basta per ritenersi, per esempio, “più liberi” e potersi quindi stimare? O “più attraenti” per piacersi davvero? Senza rendertene conto si radica in te l’idea che per auto-stimarsi biso-

gna soprattutto impegnarsi a migliorare sempre, senza mai mollare; un atteggiamento esistenziale che, proprio per la fatica che implica, rende sempre più arduo l’obiettivo che ti sei proposto e che sta sempre un po’ più su rispetto a dove ti trovi tu. Qual è l’immagine che associ a quanto appena detto? La più probabile è una montagna oppure una scala infinita, che rimanda allo sforzo di essere sempre all’altezza della situazione. Visualizzala: ti accorgi di come il corpo si irrigidisce? Come le spalle sembrano piegarsi sotto un peso invisibile ma costante?

Non devi migliorare Tu vai già bene così!

» Se pensi all’autostima come a un traguardo spostato sempre più avanti,

si radica in te l’idea che per auto-stimarsi sia necessario impegnarsi a migliorare sempre. Un atteggiamento faticoso che sta sempre “un po’ più su” rispetto alla situazione in cui ti trovi adesso.

» Associa una immagine allo sforzo di doverti sempre migliorare: la più

probabile sarà quella di una scala infinita, simbolo dell’altezza del compito che pretendi da te stesso. Mentre la visualizzi percepisci il corpo che si irrigidisce e le spalle che si curvano sotto un peso invisibile?

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INTRODUZIONE

L’ESERCIZIO DI PARTENZA

Trova la tua stanza

dell’autostima »

Socchiudi questa porta e immagina l’autostima come uno spazio fisico, un luogo che si trova già dentro di te. È l’ambiente più intimo e raccolto del tuo essere, la stanza “tutta per te” che hai sempre sognato di avere...

{ { Dentro di te esiste da sempre uno spazio segreto in cui svaniscono tutti i disagi, gli sforzi, i giudizi, le aspettative, i condizionamenti. Entrare idealmente in questo spazio è il primo e fondamentale passo per trovare l’autostima

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Ogni volta che stai male, che hai perso fiducia in te stesso, spalanca la porta della tua stanza segreta, dove potrai di nuovo sentirti bene...

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LA PRIMA REGOLA

Stai nel presente

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{ { Il passato, come abbiamo visto, ma anche il futuro, ti allontanano dall’autostima. Il tuo obiettivo, invece, è sentirti bene adesso, in questo preciso istante. Scopriamo insieme come fare

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LA SECONDA REGOLA

»

Attenzione a quando dici: “Lo so, sono fatto così” Se ti costringi ad aderire a un certo modello, disegnato da te o - peggio - dagli altri, ti allontani dall’autostima. Così, ogni volta che ti percepisci “diverso”, ti senti in colpa

Ognuno di noi non è una “cosa” unica: molti volti, molte identità, molte sfumature possono convivere all’interno di una stessa persona e mutare ogni giorno

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in da piccolo, ciascuno di noi è percepito dagli altri in un modo ben definito. Ricordi come ti descrivevano i tuoi genitori o la maestra? Un bambino taciturno o estroverso; vivace o tranquillo; pigro o sempre attivo... Se hai dei fratelli, sai bene che il confronto con loro era costante: “Tuo fratello è ordinato, mentre tu semini cose dappertutto…”, oppure “non essere così timido, impara da tua sorella che non ha paura di niente!”. E anche se sei figlio unico, non sarai certo sfuggito al confronto con i cugini, i figli degli amici o i compagni di scuola, presi a pretesto per spronarti a essere qualcosa di meglio o di diverso o per ammonirti a non cadere negli stessi

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errori. Altro assillo che senz’altro non ti è stato risparmiato è quello delle somiglianze: “Inutile, sei tale quale tuo padre… Mio figlio è la mia fotocopia, non sa difendersi…”.

Le definizioni “plasmano” l’immagine che hai di te Le definizioni, diffuse e ripetute, nel tempo hanno tratteggiato un’immagine di te in cui più o meno ti sei identificato. Tanto che, crescendo, hai continuato sulla stessa linea, imparando a descrivere te stesso secondo qualità e difetti che ti attribuisci e che sono andati a completare il quadro variegato della tua personalità. Non basta: a raccontarti chi e come sei spesso è il tuo partner, convinto di co-


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