Spesso la vita ci sembra pesante, complessa, troppo densa di impegni e di obblighi; in realtà siamo noi stessi a complicarci l’esistenza, perché inseguiamo obiettivi fasulli e ci carichiamo di pesi inutili, che bloccano la nostra crescita. Lo stress e l’ansia nascono dal fatto che ci sentiamo obbligati a migliorarci, ad adeguarci ai modelli, a conquistare posizioni, a possedere di più… Ma è uno sforzo che ci lascia insoddisfatti e infelici. Nel libro spieghiamo come spazzare via ciò che complica le nostre giornate: i troppi ragionamenti, le abitudini, i rapporti spenti, il desiderio di assecondare gli altri, la spinta ad accumulare oggetti. Eliminando il superfluo ricaviamo il tempo e lo spazio che servono per dedicarci a ciò che ci rende felici e ci appaga davvero. Se ripuliamo la mente, la gioia di vivere e la salute tornano a portata di mano, perché entra in azione il nostro nucleo profondo, che sa guidarci al benessere.
Impara l’arte di semplificarti la vita
RIZA
Impara l’arte di semplificarti la vita Elimina le gabbie mentali Così realizzi facilmente tutti i tuoi obiettivi “La più grande conquista è diventare semplici”
C.G. Jung
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Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it
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Impara l’arte di semplificarti la vita Elimina le gabbie mentali Così realizzi facilmente tutti i tuoi obiettivi
RIZA
Impara l’arte di semplificarti la vita Testi a cura di Patrizia Peri Editing: Giuseppe Maffeis Grafica di copertina: Roberta Marcante Illustrazione di copertina: Alberto Ruggieri Foto: 123rf, Fotolia © 2017 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
Sommario Introduzione Alleggerisci la tua vita dai pesi che ti frenano ........................................................... 6 Capitolo 1 Siamo noi a complicarci l’esistenza ..................................................... 11 Capitolo 2 Trova te stesso nella naturalezza e spontaneità .......................................31 Capitolo 3 Ti stanchi troppo e ottieni poco? Ecco cosa fare ........................................................................47 Capitolo 4 I ragionamenti continui e ripetuti bloccano la mente ................................................................69 Capitolo 5 Per vivere meglio impara a “selezionare” .......................................................................87 Capitolo 6 Via il superfluo e fai spazio a ciò che ti rende felice .....................................................113
Introduzione
Alleggerisci la tua vita dai pesi che ti frenano In alcuni momenti ci sentiamo stanchi e affannati, come se stessimo correndo con un pesante zaino sulle spalle. Ma i pesi che ci stiamo portando dietro sono davvero utili per noi? Dobbiamo porci questa domanda quando ci lamentiamo perché la nostra esistenza è diventata complicata: troppe cose da fare, troppi pensieri, troppe incombenze… Questo continuo affannarci, però, solo di rado ci dà momenti di felicità; in generale siamo costantemente delusi per i risultati ottenuti e insoddisfatti di come ci sentiamo. Allora perché stressarci così, se non serve a darci la felicità che cerchiamo e la serenità di esserci realizzati? La risposta è che le complicazioni ce le siamo create noi e che la vera felicità sta nella semplicità e nella naturalezza. Occorre dunque semplificarci la vita e non disperdere le nostre energie in sforzi inutili. L’esistenza diventa vuota di significati quando si riempie troppo di impegni superflui; così non riusciamo a concentrarci su ciò che ci serve davvero per sentirci bene, ma ci sforziamo di seguire obiettivi fasulli, che come miraggi svaniscono 6
sempre quando ci sembra di averli a portata di mano. Un fatto è certo: se la nostra vita di ogni giorno ci appare psicologicamente troppo faticosa e i rapporti umani sono insoddisfacenti, significa che stiamo interpretando una parte che non è la nostra. Stiamo recitando un personaggio che non ci corrisponde, non ne siamo contenti e ci indaffariamo sempre di più nell’illusione di migliorare la nostra situazione; col risultato di aumentare l’ansia, lo stress e l’insoddisfazione. Noi siamo ben più di quello che appare, o che vogliamo sembrare, e possediamo risorse interiori che aspettano solo di essere guardate e attivate per aiutarci a diventare con facilità e soddisfazione quello che siamo destinati a diventare.
Come eliminare le complicazioni? Occorre rimuovere gli atteggiamenti e le convinzioni che ci spingono verso mete non nostre. I modelli sociali, gli schemi mentali, le abitudini e i pregiudizi sono i veri burattinai della nostra vita, mentre noi crediamo di essere liberi nelle nostre decisioni e nelle nostre azioni. Lo stress e l’ansia nascono dal fatto che ci sentiamo obbligati a darci da fare per migliorarci, per adeguarci ai modelli, per conquistare posizioni, per avere di più… Per spegnere le voci ingannevoli di queste sirene bisogna dare retta a un’altra voce, quella che ci viene da dentro. Non dobbiamo cambiare, non dobbiamo giudicarci o vergognarci di noi stessi, ma apprezzare l’insieme unico e insostituibile che ci rende quello che siamo. 7
Introduzione
Invece ci troviamo spesso a fare cose che inizialmente non vorremmo, ma che poi ci troviamo a ripetere magari per anni, anche se non ci appartengono per nulla. Così facendo, perdiamo la nostra unicità, la nostra immagine interiore. Per questo diventa importante guardarsi dentro e dirsi la verità: sto sopportando, sto agendo per abitudine o voglio davvero fare le cose che sto facendo? Amo davvero frequentare queste persone? Mi fa sentire meglio coltivare questi rapporti? Se non è così bisogna cambiare rotta, altrimenti la routine, la noia e l’abitudine diventano catene che non si riescono più a spezzare. Liberarsi dai pesi e dai vincoli esterni vuol dire anche acquistare maggiore considerazione per se stessi, un passo importante verso la realizzazione di sé. Quando ci accusiamo, ci critichiamo, non ci andiamo bene, ci stiamo allontanando dalla felicità naturale, proprio perché, correggendoci, non accettiamo quel che realmente e spontaneamente siamo. Ma ce ne allontaniamo anche quando ragioniamo troppo sulla nostra vita, sulla nostra storia, sul passato. Se continuiamo a coltivare nel cervello tanti pensieri su ciò che è accaduto (“Dovevo fare questo o quello”; “Mi sarei aspettato che lui o lei si comportasse diversamente”), oltre a non rilassarci mai, sprechiamo un’eccessiva dose di energia senza ottenere alcun beneficio. Meno pensieri, meno ragionamenti, meno sforzi, meno pesi di ogni genere: questa è la strada da percorrere per essere davvero se stessi. Occorre anche tagliare i rami secchi rappresentati dal8
Alleggerisci la tua vita dai pesi che ti frenano
le relazioni improduttive: gli amici che ci “vampirizzano” tempo ed energie, gli amori ormai passati e soprattutto gli impegni presi solo per assecondare gli altri.
Fai spazio a ciò che ti serve Negli ultimi anni si sta sviluppando sempre più un movimento di pensiero che si chiama “minimalismo”, che consiglia di eliminare dalla propria vita tutto ciò che è superfluo, inutile, non essenziale per sentirsi meglio ed essere felici. Suggerisce di minimizzare tutto il possibile: gli abiti, i mobili, gli oggetti posseduti, gli impegni, i rapporti sociali, le spese, il cibo... Al di là di qualche possibile esagerazione e di alcune ovvietà (come la diffusa considerazione “il denaro e gli oggetti non danno la felicità”), il nucleo di questa filosofia di vita è sicuramente interessante: se ci liberiamo di tutto l’inutile e superfluo che ingombrano la nostra esistenza e la nostra mente (e anche la casa), abbiamo più tempo e più spazio per le cose, le attività e le relazioni che ci fanno essere davvero felici. Nel libro parleremo di tutti i vincoli che ci rendono la vita complicata e ci allontanano dal nostro nucleo naturale, ma dedicheremo un capitolo anche ai consigli su come semplificare la nostra casa e coltivare quel vuoto in cui solo può crescere il seme che è in noi e far così sbocciare la nostra felicità.
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Capitolo 1
Siamo noi a complicarci l’esistenza Perché, mai come in quest’epoca, la vita ci sembra così complicata e difficile? In realtà abbiamo a disposizione molte più risorse e comodità rispetto al passato, ma non siamo mai soddisfatti. Il problema non nasce dall’esterno, ma dal nostro atteggiamento: ci siamo caricati di pesi eccessivi e inutili
Capitolo 1
Abbiamo perso di vista la semplicità Quando la vita smette di essere semplice? Quando costruiamo gabbie mentali rigide e finiamo per restarci chiusi dentro. Ecco perché le giornate diventano pesanti e nascono i disagi. Ma c’è un rimedio: ritrovare il piacere di vivere in modo più spontaneo. «Ma come mai la vita è così complicata?». L’abbiamo pensato tutti almeno una volta. Un difficile periodo lavorativo, il solito litigio con un partner con cui le cose non vanno più tanto bene, un figlio adolescente che ci fa impazzire, o magari semplicemente un appuntamento saltato a causa di un’auto in panne... Naturalmente una giornata può andare storta e un po’ di frustrazione è fisiologica: non è il caso di farne un dramma. Ma se tutti i giorni si ripete la stessa storia e la sensazione di stress e oppressione diventa costante, a volte presente fin dal risveglio, significa che oltre alla normale fatica della routine ci sono anche altre difficoltà. Allora è il momento di chiederci cosa ci sta succedendo. Perché la vita ha smesso di essere piacevole ed è diventata pesante? In genere quando cerchiamo di dare una risposta a questa domanda andiamo alla ricerca di un “nemico” esterno, di una causa al di fuori di noi. Puntiamo il dito sulle troppe pretese che gli altri hanno, sulla fortuna che non gira più, sulle cose su cui avevamo fatto affidamento e che di colpo ci hanno tradito... Ma sono tutte false risposte. La ragione vera sta in noi: abbiamo caricato la vita di pesi inutili e stressanti. 12
Siamo noi a complicarci l’esistenza
Lo stress che ci autoimponiamo Non sono mai “le cose esterne” a stressarci, ma gli atteggiamenti mentali chiusi con cui le affrontiamo. Il rischio è l’assuefazione: non ci rendiamo nemmeno più conto di uno stile innaturale di vita che stiamo seguendo. Ma il corpo e la psiche invece lo sentono. E protestano. Ogni epoca umana ha avuto il suo specifico stress. L’uomo delle caverne era stressato dal dover sopravvivere alla fame, agli animali feroci e alle forze della natura. Le prime tribù agricole dovevano guardarsi dalle tribù nemiche e dagli invasori nomadi. In generale poi i popoli dell’antichità dovevano guardarsi da una serie di pericoli mortali. Il loro era quello che si definisce “stress positivo”, cioè la capacità dell’organismo di attivare tutte le proprie energie nel momento in cui si presenta una situazione. Insomma, l’uomo da sempre convive con lo stress, tanto che si potrebbe pensare che vi si sia ormai adattato. Eppure, se dovessimo stabilire quale sia “l’uomo più stressato della storia”, quello di questi anni sarebbe ai primi posti.
Un condensato di fatiche inutili - Da un lato, infatti, godiamo di risorse, comodità, alimenti, tecnologie e diritti impensabili fino a qualche decennio fa, ma dall’altro la complessità della vita quotidiana attuale esercita su di noi una pressione enorme. Molta di questa pressione deriva dal fatto che ci poniamo delle mete e delle aspettative che poi ci costringono a un continuo stato di tensione per cercare di realizzarle. Ci complichiamo la vita con queste pressioni. 13
Capitolo 1
Ascolta i segnali di allarme Prima di prendere atto che stiamo sostenendo l’impossibile, che la vita è troppo complicata, passano mesi, anni, fino a quando è un sintomo imponente a dirci che dobbiamo cambiare qualcosa. Come fare per accorgerci in tempo che la nostra vita sta diventando troppo intricata e stressante? Ecco alcune indicazioni concrete. • Il primo passo è ascoltarsi di più. Ascoltare innanzitutto il corpo: il suo livello energetico, il suo tono, le sue voglie, i suoi sintomi. Si tratta di ristabilire un contatto più continuo, senza rimuovere ogni sua manifestazione in nome dei doveri e degli impegni. • Il secondo passo è imparare a riconoscere i segni dello stress provenienti dal corpo e dalla mente. Anche se teoricamente ne conosciamo alcuni, non ne riconosciamo l’importanza per il mantenimento della salute. Bisogna considerare che quando essi si presentano con intensità e frequenza, vuol dire che si deve intervenire. • Il terzo passo è prendersi la responsabilità del cambiamento e metterlo in atto. Spesso ci accorgiamo che siamo stressati e ansiosi, ma ci fermiamo lì, senza modificare nulla. In tutti i casi è possibile fare qualcosa per ridurre lo stress. Se non si può cambiare la situazione esterna, infatti, si può sempre modificare il proprio atteggiamento. Scopriremo che non sono mai “le cose” a stressarci, ma il modo in cui le viviamo. E che dunque la nostra salute è nelle nostre mani. 14
Siamo noi a complicarci l’esistenza
Trasforma la tensione in nuova energia • Dai retta alla tua stanchezza La stanchezza è la sensazione corporea a cui forse diamo meno importanza e che invece ne ha più di tutte. Imparare ad ascoltarla e a rispettarla - soprattutto quando è cronica, cioè ci accompagna tutti i giorni, anche nei momenti in cui in realtà non abbiamo faticato poi tanto - è determinante per prevenire molte malattie. • Rivedi la tua organizzazione Lo stress cronico spegne la nostra lucidità e ci impedisce di cambiare le cose, peggiorando ulteriormente lo stress. Spezza questo circolo vizioso rivalutando l’organizzazione del tuo tempo. Tieni presente, in questa revisione, che deve esserci spazio per un tempo completamente libero, non finalizzato a niente, dedicato all’improvvisazione. • Riattiva il senso del piacere Tra i circoli viziosi indotti dallo stress cronico c’è quello che riguarda il senso del piacere, che viene progressivamente eliminato per mancanza di energie. Con fermezza fai il possibile per riprenderti le cose che ti piacciono. Attenzione però: non devono essere “incastonate” tra mille impegni, ma avere un loro spazio legittimo e, per l’appunto, non stressato.
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