vuole dirci qualcosa che riguarda la funzione di quest’organo, il suo significato simbolico, le emozioni e i sentimenti che esso incarna. Il sintomo ci segnala che non stiamo vivendo pienamente questa funzione, che non siamo in armonia con noi stessi. Richiama l’attenzione su una sofferenza interiore inascoltata, che è la reale causa scatenante di dolori e malattie. In questo libro proponiamo una guida per riuscire a decifrare il linguaggio dei sintomi che si manifestano in ognuno degli organi, così da capire il loro legame con le emozioni e con il nostro modo di viverle. In questo modo potremo cambiare atteggiamento e attivare le energie dell’autoguarigione, che portano alla salute e al benessere.
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La lettura psicosomatica degli organi Ogni organo ha un suo linguaggio. Impara a conoscerlo per ritrovare il tuo benessere
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Quando un disturbo colpisce una parte del corpo,
La lettura psicosomatica degli organi
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La lettura psicosomatica degli organi Ogni organo ha un suo linguaggio. Impara a conoscerlo per ritrovare il tuo benessere
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La lettura psicosomatica degli organi Testi: Istituto Riza di Medicina Psicosomatica Grafica di copertina: Roberta Marcante Immagini: Fotolia, 123rf © 2016 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
SOMMARIO Introduzione
COME LEGGERE IL LINGUAGGIO DEI SINTOMI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7 Dizionario simbolico DEGLI ORGANI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 ARTERIE .............................................. 17 ARTICOLAZIONI ............................... 19 BACINO ................................................22 BOCCA................................................. 24 BRACCIA ............................................. 26 CAPELLI ...............................................27 CAVIGLIA............................................30 CERVELLO .......................................... 31 CERVICALE.........................................33 CIRCOLAZIONE ............................... 35 COLONNA VERTEBRALE ............. 37 CUORE ................................................ 39 DENTI ..................................................43 DIAFRAMMA .....................................45 FEGATO...............................................47 FEMORE..............................................50 GAMBE ..................................................51 GINOCCHIO ...................................... 53 GOLA ................................................... 55 GOMITO ...............................................57 INTESTINO ........................................58 LACRIME .............................................. 61 LARINGE............................................. 63 LINFA ................................................... 65 LINGUA ................................................67 MANDIBOLA ..................................... 69 MANO ................................................... 71 MUSCOLI ............................................ 73
NASO ................................................... 75 OCCHIO .............................................. 77 ORECCHIO .........................................80 OSSA .................................................... 82 OSSO SACRO....................................85 PELI ...................................................... 87 PELLE ..................................................89 PENE ..................................................... 91 PIEDI .................................................... 93 POLMONI ........................................... 96 PROSTATA ..........................................99 RENI .................................................... 101 SALIVA...............................................104 SANGUE............................................108 SENO ....................................................111 SPALLA ...............................................114 STOMACO ..........................................117 TENDINE ..........................................120 TESTICOLI.........................................122 TIROIDE .............................................125 TORACE .............................................128 TRACHEA .........................................130 UNGHIE .............................................132 URINARIO (APPARATO) ..............134 UTERO................................................136 VAGINA ..............................................139 VESCICA .............................................141
INTRODUZIONE
come leggere Il linguaggio dei sintomi È IL MODO MIGLIORE PER ATTIVARE LE ENERGIE INTERIORI CHE PORTANO ALL’AUTOGUARIGIONE
I
l metodo psicosomatico ribalta l’approccio tradizionale della medicina scientifica alla malattia e al malato. Considerando la mente e il corpo (psiche e soma) come indissolubilmente legati tra loro, il disturbo corporeo va osservato e trattato in relazione all’atteggiamento mentale del paziente, al suo mondo emotivo, al suo modo di vivere le relazioni con gli altri e con se stesso. La medicina scientifica concentra invece l’attenzione solo sui dati clinici, sulle cause organiche, sul particolare, perdendo di vista la visione d’insieme e quindi le ragioni profonde del disturbo, che spesso hanno la loro radice in un problema emotivo o in un atteggiamento mentale. Concentrandosi sulla manifestazione organica del malessere, la medicina scientifica punta alla guarigione attraverso l’eliminazione rapida del sintomo (il dolore, l’infiammazione, l’infezione). E lo fa usando soprattutto farmaci di sintesi chimica, che bloccano 7
la trasmissione della sensazione fisica in modo che il paziente non avverta più il sintomo, che viene “zittito”. Invece la medicina psicosomatica mira a una guarigione più profonda, da raggiungere non attraverso la rimozione del sintomo, ma cercando di capire quale sia il messaggio intimo di cui si fa portatore, per poter agire sulla vera origine del disturbo. Il sintomo, infatti, nella visione psicosomatica è da interpretarsi come il segnale inviatoci dalla nostra intelligenza profonda, istintiva e naturale, che ci guida verso la realizzazione di noi stessi. È il seme da cui nasce la nostra pianta, che la fa crescere e talvolta la fa anche ammalare, ma soltanto affinché possa guarire per essere veramente se stessa. Questa intelligenza ci parla attraverso un canale corporeo, il disturbo appunto, per indicarci che qualcosa non va nel nostro modo di essere, nella situazione che stiamo vivendo. Dunque il sintomo potrebbe essere interpretato come la spia che si accende sul cruscotto dell’auto per avvisarci che abbiamo poca benzina; il problema non si risolve smontando la lampadina per spegnerla, ma facendo il pieno di benzina, dando quindi al nostro motore naturale il carburante necessario affinché possa funzionare.
La guarigione scatta dall’interno La guarigione è sempre e soltanto autoguarigione, cioè la capacità di far agire le forze interiori che risanano il problema alla base del disturbo; l’attivazione di queste energie si ottiene prendendo atto del problema e mo8
dificando il nostro atteggiamento, il nostro modo di essere, le abitudini. Ma per far sì che possa succedere occorre che il paziente si renda conto del significato profondo del sintomo, di quello che vuole comunicargli. Quando si verifica questa presa di coscienza, allora può scattare il processo di autorisanamento. Perché questo avvenga è necessario però che sappiamo leggere il sintomo interpretando il linguaggio simbolico attraverso cui ci parla la nostra intelligenza innata. Un codice simbolico che parla il linguaggio delle immagini, dei miti, delle fiabe; si è formato stratificandosi in secoli di storia, di espressioni e di esperienze. Ma ormai molti hanno dimenticato questo linguaggio, perché il patrimonio delle tradizioni e della cultura popolare è stato sminuito e messo in un angolo dalla mentalità scientifica dominante. I proverbi e i modi di dire che si collegano a un’eredità di sapienza millenaria, oggi si vanno completamente perdendo nelle nuove generazioni. La spiegazione scientifica ha cancellato l’alone magico, rituale e simbolico che avvolgeva le nostre funzioni fisiologiche, e che collegava i vari organi del corpo sia alle nostre emozioni che alle forze che guidano tutto l’universo e di cui anche noi siamo espressione. Questa visione che unisce il particolare unico che è in noi al complesso universale di cui facciamo parte è stata rimossa e il funzionamento del corpo è stato ridotto a una meccanica interazione di processi chimici e fisici. Ma la mente “antica” che è in noi usa ancora quel linguaggio, perché i riti, i miti e gli archetipi sono impressi nel nostro seme e non possono essere cancellati da un secolo di mentalità scientifica e razionalista. 9
ascoltare i messaggi del corpo Il nostro corpo ci parla, ma a modo suo, non attraverso un linguaggio codificato, ma tramite segnali sottili, da principio quasi inavvertibili, ma poi sempre più forti e “urlati” attraverso disturbi fisici, che cercano di richiamare la nostra attenzione sulla sofferenza interiore inascoltata, che è la vera ragione che scatena dolori, malesseri e malattie. Per guarire la vera sofferenza, quella interiore, dobbiamo imparare ad ascoltare i segnali del corpo. Il primo passo è cercare di capire perché il disturbo che ci colpisce stia agendo su un determinato organo anziché su un altro. Ogni parte del nostro corpo ha una sua specifica funzione, ma ha anche un suo significato simbolico che fa parte del nostro patrimonio di immagini e di miti. Anche se non ce ne rendiamo conto, nel nostro inconscio e nel nostro istinto ogni organo è depositario di una funzione fisica e anche di un’emozione, di un’energia e di una caratteristica personale (si dice infatti “avere fegato”, “avere cuore”, “avere spina dorsale”…). La visione tradizionale e quasi favolistica che vede nelle varie parti del corpo la sede di sentimenti ed emozioni non ha solo un significato evocativo, ma in molti casi ha anche una spiegazione scientifica, che è stata scoperta solo di recente. Il caso più significativo in questo senso è quello che riguarda l’intestino. Secondo la cultura popolare nella pancia si ripercuotono e hanno origine i sentimenti più profondi; oggi la ricerca ha evidenziato che l’apparato intestinale è uno dei principali attori nella genesi delle nostre emozioni e nella regolazione dell’umore, grazie 10
all’attività dei batteri e poiché proprio in quest’organo viene prodotta gran parte della serotonina, neurotrasmettitore del buonumore. Il “cervello enterico” non è dunque un’immagine simbolica o immaginaria ma una realtà fisica vera e propria, fatta di infinite connessioni neuronali e di abbondante emissione di neurotrasmettitori e ormoni del benessere. Questo dimostra come nel nostro patrimonio di credenze tradizionali, di saggezza popolare e di modi di dire ci sia molta più verità di quanto comunemente si creda. C’è un sapere, depositato nel profondo di noi, che ci consente di percepire le reazioni e le azioni del nostro corpo e di capire i suoi intimi meccanismi. A questo patrimonio di immagini, di interpretazioni simboliche, di frasi fatte e di modi di dire dobbiamo quindi attingere; è la chiave per aprire la porta alla salute, al benessere e alla possibilità di esprimere i nostri veri talenti.
Il sintomo, l’organo e il malessere Se riusciamo a mettere in relazione il significato simbolico dell’organo colpito con il senso del sintomo che lo colpisce, possiamo arrivare a intuire quale potrebbe essere la radice del nostro malessere. La prima domanda da porsi quando ci colpisce un disturbo è questa: cosa mi segnala impedendomi di fare qualcosa o costringendomi ad agire in un modo diverso da come vorrei? Possiamo attribuire a ciascun distretto corporeo un significato simbolico, che ci può guidare nella lettura del senso profondo del disturbo. Eccone alcuni esempi. 11
• I disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico “parlano” di disagi legati al sostegno, alla flessibilità, alla rigidità, alla capacità di portare pesi e responsabilità, alla libertà di movimento, all’autonomia. • Sulla pelle invece si manifestano disturbi legati al contatto, alle relazioni, alla comunicazione, all’espressione delle emozioni (rabbia, irritazione, insicurezza). • Attraverso l’apparato respiratorio prendono corpo disagi vissuti nell’ambiente familiare o lavorativo, la mancanza di “aria” e quindi di autonomia. • I disturbi all’apparato digerente manifestano difficoltà nel “digerire” e “mandare giù” persone o situazioni della nostra vita. • L’apparato cardiocircolatorio è la sede elettiva dei disturbi che fanno riferimento alla gestione degli affetti più profondi; si manifestano quando non riusciamo a far circolare liberamente in noi le passioni. • Nell’apparato urinario trovano manifestazione fisica i problemi che originano dai legami col passato e dai rimpianti, mentre i disturbi agli organi genitali riguardano spesso conflitti legati alla propria identità sessuale e ai rapporti di coppia.
per ritrovare l’armonia con noi stessi Attenzione però a non interpretare in maniera rigida le indicazioni generali sul significato dei disturbi che riguardano i vari apparati. Secondo la medicina psicosomatica ogni persona ha una predisposizione a somatizzare un sintomo in uno o più organi. Questo dipende dalle sue caratteristiche personali, dalla situazione che sta vivendo e dalla funzione simbolica 12
attribuita a quell’organo. Ogni malattia ha in sé una componente archetipica universale e un’altra invece strettamente personale e unica; rimanda a una trama nella quale si intrecciano la dimensione collettiva ancestrale e il mondo di eventi individuali. Perciò nell’interpretazione del linguaggio simbolico del sintomo bisogna tenere conto di entrambe queste componenti. La “lettura” non può essere univoca e categorica, ma varia secondo le singole individualità. In questo libro forniremo una traccia di come sia possibile intuire il messaggio del sintomo, sulla base del significato simbolico che viene attribuito all’organo in cui si manifesta. Si tratta di indicazioni generali, che vanno poi calibrate in base alle caratteristiche che fanno di ognuno di noi un essere diverso da tutti. Un altro dei fondamenti della psicosomatica è infatti che nessuna persona è uguale ad un’altra, anche se tutti facciamo riferimento ad un unico substrato collettivo. L’importante è cercare in ogni situazione di interpretare i messaggi del corpo e capire cosa vuole dirci quel disagio o quel disturbo e di conseguenza cosa dobbiamo modificare per sentirci in armonia con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda. Il “dizionario simbolico” dei vari organi che vi proponiamo nelle prossime pagine vuole essere un invito a percorrere questa strada verso l’autoguarigione. Occorre dar voce ai sintomi fisici, e non semplicemente reprimerli, altrimenti rischiamo di ampliare il malessere inconscio che ne è la vera origine.
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dizionario simbolico degli organi QUANDO UN DISTURBO COLPISCE UNA PARTE DEL CORPO, VUOLE DIRCI QUALCOSA CHE SI RIFERISCE ALLA FUNZIONE DI QUEST’ORGANO, AL SUO SIGNIFICATO METAFORICO O AI SENTIMENTI CHE INCARNA
arterie SONO IL CANALE CHE GUIDA L’ENERGIA DEL SANGUE NEL CORPO; I DISTURBI ARTERIOSI ESPRIMONO UN ECCESSO DI CONTROLLO SULLO SCORRERE DELLE PULSIONI VITALI, OPPURE UNA FORTE RIGIDITÀ MENTALE O EMOTIVA
S
angue e vasi sanguigni hanno la stessa origine embrionale e cellulare: entrambi cioè sono tessuto connettivo e in effetti la loro azione combinata connette tra loro tutti gli organi e i tessuti. In pratica, essa permette che tutto sia uno, che tutto partecipi dello stesso processo (la vita individuale) nello stesso istante. Così, nei primi giorni di vita fetale, da un unico tessuto connettivo nascono un “contenuto” (il sangue) e un “contenitore” (i vasi); un “dentro” e un confine di questo “dentro”. Il sangue dunque, liquido caldo e vitale, richiede, per poter fluire, un canale che da un lato lo diriga verso i luoghi a cui è destinato, e dall’altro lo limiti nel suo possibile espandersi in modo caotico. La principale funzione, fisiologica e simbolica, del vaso sanguigno, è dunque di racchiudere e canalizzare, di far da “letto” al fiume che lo percorre. Se il sangue è il fuoco che brucia, la vita che divampa, la passione che dilaga, il sentimento che si espande, il vaso è il canale, la strada, la guida, il limite che la natura gli ha messo intorno per consentirgli di raggiungere i suoi obiettivi. Grazie ai vasi sanguigni, dunque, la vita acquista un percorso individuale e unico. E albero della vita può 17