Le guide pratiche: Le 10 erbe per digerire bene

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Le 10 erbe per digerire bene

Disinfiammano la mucosa gastrica e ti difendono da acidità e reflusso

Ecco i benefici

Danno risultati rapidi contro bruciori e spasmi

Gonfiore addominale

Spesso dipende proprio dalle difficoltà digestive

LE TISANE

PIÙ EFFICACI

Impariamo a prepararle nel modo giusto

L’IMPORTANZA DI PROTEGGERE LO STOMACO
RIZA
Curare lo stomaco con le erbe 6 Le 10 piante più utili per tutti i disturbi 18 Un disturbo a molte face 8 La cattiva digestione 10 Pirosi: lo stomaco “in amme” 12 Sentire l’acidità che arriva in gola 14 I consigli alimentari salva-stomaco 16 Gli e etti bene ci delle cure vegetali 20 Non solo tisane: i rimedi a base di erbe 22 La top ten verde per problemi digestivi 24 Camomilla 32 Angelica 26 Cumino 40 Finocchio 46 Il più noto alleato dello stomaco 34 Un ore tuttofare con tante capacità 36 Gli usi pratici per la salute 38 L’erba degli angeli dalle molte proprietà 28 Gli usi pratici per la salute 30 Nei minuscoli frutti svariati poteri 42 Gli usi pratici per la salute 44 Piccoli scrigni di preziose facoltà 48 Amici dello stomaco e delle donne 50 Gli usi pratici per la salute 52 Sommario 4

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Zenzero 92 Liquirizia 60 Il dolce toccasana per lo stomaco 62 64 Gli usi pratici per la salute 66 Malva 68 L’erba che lenisce tutte le irritazioni 70 Emolliente e antin ammatoria 72 Gli usi pratici per la salute 74 Menta 76 Le foglie che curano e rinfrescano 78 Digestiva e anestetica 80 Gli usi pratici per la salute 82 Salvia 84 Utilissima in cucina e per curarsi 86 L’aroma che scaccia molti mali 88 Gli usi pratici per la salute 90 Gusto pungente che aiuta a digerire 94 Il principe dei rimedi per lo stomaco 96 Gli usi pratici per la salute 98

Curare lo

sto con le erbe

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maco

Quasi la metà della popolazione in Italia soffre almeno saltuariamente di problemi di stomaco: cattiva digestione, bruciori, gastrite, reflusso gastroesofageo. All’origine dei disturbi c’è soprattutto un’alimentazione scorretta, ma anche lo stress, il fumo, il consumo di farmaci. Per prevenire e curare questi malesseri è utile correggere la propria dieta e adottare uno stile di vita più salutare, ma sono molto efficaci anche i rimedi naturali che facilitano la digestione, spengono l’acidità e proteggono la mucosa

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un Mal di stomaco:

Molte persone vanno dal medico dicendo di soffrire di mal di stomaco, ma è un modo di dire che può comprendere diversi tipi di malessere: pesantezza, gon ore, indigestione, dif coltà a digerire, acidità, bruciore... Quindi il compito del medico è quello di de nire l’origine del disturbo, capire se si tratti di un problema passeggero o se sia dovuto a una disfunzione che potrebbe avere conseguenze anche più gravi. In termini medici

quello che chiamiamo mal di stomaco si de nisce in senso generale dispepsia, una parola di origine greca che signi ca “cattiva digestione”. Si parla di dispepsia quando il paziente riferisce di provare un dolore o un fastidio in corrispondenza della regione addominale superiore; il malessere può essere descritto come un senso di pienezza dopo i pasti, di dif coltà digestive, oppure la sensazione di avere lo stomaco che brucia, con spasmi dolorosi. Occorre de nire se si

UNA VARIETÀ DI SINTOMI

Il mal di stomaco può manifestarsi con vari sintomi, spesso concomitanti fra loro. Ecco l’elenco dei più signi cativi.

● Bruciore (pirosi)

● Sensazione di pienezza dopo i pasti, anche dopo un consumo moderato di cibo

● Dif coltà a digerire e pesantezza di stomaco

● Spasmi dolorosi sotto lo sterno

● Rigurgito acido

● Alito cattivo (alitosi)

● Eruttazioni

● Flatulenza

● Nausea

● Inappetenza

Il termine che viene usato comunemente è molto generico: il malessere che colpisce l’apparato digerente può presentarsi con segnali vari e avere cause del tutto differenti tra loro
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disturbo a molte facce

tratta di una dispepsia organica, cioè dovuta a una malattia sottostante, oppure una dispepsia de nita funzionale, ovvero dovuta a una situazione momentanea, a fattori di comportamento oppure psicologici. Il mal di stomaco è organico quando è dovuto a in ammazioni dell’apparato digerente, come la gastrite e l’esofagite, oppure a un principio di ulcera, a problemi di fegato o di intestino, a intolleranze a ancora ad altre patologie che coinvolgono lo stomaco. Si parla invece di dispepsia funzionale quando il disturbo è determinato ad esempio dal consumo di pasti abbondati, ricchi di sostanze dif cili da digerire o troppo acide e in ammatorie. Oppure quando è la conseguenza di uno stile di vita poco salutare: dieta scorretta, sovrappeso, scarsa attività sica, fumo, eccesso di alcolici, stress. Spesso il mal di stomaco, specialmente quello caratterizzato da bruciori addominali, è dovuto all’assunzione di medicinali (in particolare della famiglia dei FANS, farmaci antin ammatori non steroidei) che hanno effetti gastrolesivi.

LA NAUSEA, INDIZIO CONTRADDITTORIO

Soffrire di nausea può essere indicativo non solo di problemi di stomaco, ma anche di vari altri disturbi sici o situazioni particolare. Hanno attacchi di nausea le donne incinte, coloro che viaggiano in auto o in nave, le persone che soffrono di vertigini, di cervicalgia o di intossicazioni alimentari...

Quando viviamo per un periodo prolungato una condizione che ci sottopone a una forte tensione e a un sovraccarico di lavoro, il nostro organismo secerne una maggiore quantità di cortisolo, il cosiddetto “ormone dello stress”, prodotto dalle ghiandole surrenali per reagire alla situazione. Il cortisolo ci tiene attivi e sempre in stato di allarme ma può provocare anche disturbi gastrici. Infatti aumenta la produzione di succhi gastrici e diminuisce quella della bile, riducendo quindi l’assimilazione dei nutrienti a livello intestinale. Sensazione di avere lo “stomaco chiuso”, mal di stomaco e nausea sono segnali tipici dello stress, favoriti proprio dal

Sotto stress, poi, mangiare in modo sano diventa l’ultima delle preoccupazioni; si consumano i pasti

Lo stress logora anche lo stomaco

C’è uno stretto legame, confermato dalla scienza, tra il mal di stomaco e lo stress.

cibi preconfezionati, ricchi di zuccheri e di condimenti; l’alimentazione è irregolare, con digiuni casuali e sporadiche abbuffate. Ecco che in tal modo immancabilmente arrivano di conseguenza i disturbi gastrici. Per questi motivi lo stress infatti è considerato un fattore che favorisce molte malattie a carico dello stomaco, tra cui la gastrite, il re usso gastroesofageo e le ulcere.

Le più comuni forme del malessere

Per comodità di trattazione e per sempli care il tema, parleremo del mal di stomaco suddividendolo nelle sue principali tipologie e nelle sue forme più diffuse: la cattiva digestione, la pirosi (collegata alla gastrite e all’ulcera) e il re usso gastroesofageo.

I dolori allo stomaco e le disfunzioni digestive però possono essere anche la spia di patologie più gravi; per questo è opportuno segnalarli al medico nel caso che persistano nel tempo.

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Ci sentiamo male per la cattiva digestione

Quando lo stomaco ci dà sensazioni di pesantezza, gonfiore e talvolta di nausea, segnala la difficoltà a digerire gli alimenti

Abbiamo visto che la parola dispepsia signi ca letteralmente cattiva digestione e, sebbene come termine medico possa riferirsi in generale a vari disturbi che riguardano lo stomaco, viene spesso usata proprio per de nire in particolare la dif coltà a digerire.

Può provocare anche carenze nutrizionali

Anche se di per sé non costituisce una malattia, la cattiva digestione provoca sintomi molto fastidiosi e può avere spiacevoli conseguenze sulla salute. Digerire male, infatti, può ostacolare il corretto assorbimento di proteine, grassi, vitamine e sali minerali, causando carenze nutrizionali e altri disturbi correlati.

Tra i vari sintomi del mal di stomaco, quelli che denunciano più chiaramente la dif coltà a digerire sono un senso di sazietà precoce, il gon ore addominale, la sensazione di peso sullo stomaco e in qualche caso anche la nausea. A questi sintomi si possono accompagnare anche il bruciore addominale, l’acidità e i rigurgiti gastrici, che si manifestano con l’avanzare del processo digestivo.

Chi soffre di digestione dif cile spesso prova una sonnolenza postprandiale, si sente gon o e pesante, ha frequenti emicranie.

La dif coltà a digerire e la comparsa dei vari sintomi diventa più evidente dopo i pasti serali, soprattutto quando ci si corica poco tempo dopo aver cenato. Stare sdraiati infatti ostacola il usso regolare del cibo e dei succhi gastrici e favorisce invece la risalita delle secrezioni acide verso l’esofago. Ecco perché è opportuno lasciar trascorrere almeno due ore dal momento in cui è nita la cena a quello in cui si va a dormire.

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Le cause: abitudini scorrette o disfunzioni organiche

Nella gran parte dei casi, dietro una cattiva digestione ci sono soprattutto abitudini alimentari sbagliate e in particolare una dieta poco salutare, fatta di alimenti troppo elaborati e pesanti o di ingredienti che il nostro stomaco tollera a fatica. Si tratta di una forma di dispepsia che potremmo de nire funzionale e che può essere collegata a una serie di fattori comportamentali, tra cui mangiare troppo, una fretta eccessiva nei pasti, la masticazione insuf ciente, la tensione nervosa, lo stress. In molti casi l’ef cienza dello stomaco è ostacolata anche dall’abuso di sostanze irritanti (caffè, fumo o alcol) o di farmaci. Può però trattarsi di una dispepsia di tipo organico, collegata a disfunzioni del tratto digerente, come ad esempio un de cit nella motilità dello stomaco, oppure problemi epatici, o l’asportazione della cistifellea per una colecistite acuta, o ancora carenze enzimatiche e patologie autoimmuni che causano intolleranze alimentari. Sta al medico, tramite la valutazione dei sintomi, l’esame obiettivo, indagini di laboratorio ed esami strumentali, accertare se la dispepsia si possa far risalire a problemi organici o a una preesistente patologia.

Scegli bene gli alimenti e mangiali con calma

La digestione dif cile è legata spesso a uno stile di vita poco salutare (sedentarietà, fumo, stress ecc.) e soprattutto a cattive abitudini a tavola.

ptialina contenuta nella saliva

bocca

Il primo rimedio consiste nel recuperare una dieta equilibrata e bilanciata. Innanzitutto occorre ridurre o eliminare tutti quegli alimenti che risultano più dif cile da digerire o che richiedono una notevole produzione di succhi gastrici. Questo vuol dire in particolare diminuire il consumo di grassi, cibi elaborati, condimenti pesanti, alimenti piccanti o speziati, pasti troppo caldi o troppo freddi, alcol e caffè. Anche il tipo di cottura è importante. Quella al forno, quella al vapore o la bollitura sono amiche della digestione. Al contrario la frittura o le cotture con condimenti grassi (burro, oli, panna ecc.) ostacolano e prolungano il lavoro dello stomaco. Inoltre il pasto andrebbe consumato con calma, in un’atmosfera tranquilla e senza parlare molto. Fondamentale masticare lentamente, per consentire alla ptialina contenuta nella saliva di dare inizio già dalla bocca a una veloce digestione.

I RIMEDI VERDI AIUTANO L’APPARATO DIGERENTE

Fai fatica a digerire? Ti senti pesante e gon a a lungo dopo i pasti? Il rimedio più noto e naturale in questi casi è una tisana a base di erbe of cinali. Alcune piante sono particolarmente ef caci nel facilitare il lavoro dello stomaco. L’assunzione di sostanze naturali ad azione amaro-digestiva e carminativa aiuta l’apparato digerente e si dimostra utile quando il mal di stomaco è dovuto alla digestione lenta e al gon ore. Le sostanze naturali di sapore amaro riescono a stimolare l’appetito e a favorire la digestione. I loro principi attivi infatti risvegliano i recettori gustativi, favorendo la secrezione gastrica e salivare che serve per scomporre gli alimenti. Altri rimedi naturali invece aiutano la digestione stimolando la produzione di bile o migliorando la motilità delle pareti dello stomaco, che serve a favorire la progressione del cibo. In ne alcune erbe servono a calmare i crampi collegati a una cattiva digestione.

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La pirosi: quando lo sto è “in fiamme”

Il bruciore intenso è uno dei disturbi più frequenti; spesso è passeggero, ma può sfociare in problemi più gravi

Basta guardare il banco di ogni farmacia per notare che tra i medicinali a cui facciamo ricorso più di frequente ci sono i farmaci antiacido. Molte persone infatti, si presume circa un quinto della popolazione, sono colpite da quello che viene de nito bruciore di stomaco, ovvero pirosi gastrica, dovuta a eccessi di acidità nello stomaco.

La presenza di succhi acidi è indispensabile perché, oltre ad uccidere i batteri introdotti con il cibo, attivano la pepsina, l’enzima necessario per digerire le proteine. La parete dello stomaco è protetta dall’azione corrosiva dell’acido gastrico grazie alla presenza di uno strato di muco. Quando in alcuni punti viene a mancare la protezione del muco, l’acido cloridrico dei succhi gastrici attacca il rivestimento interno dello stomaco.

Al bruciore di stomaco sono spesso associati altri sintomi: crampi, re usso acido, eruttazione, borborigmi, atulenza.

Un segnale della gastrite

Quasi tutti hanno sofferto occasionalmente di bruciori allo stomaco, a causa di un pasto particolarmente pesante o piccante, oppure per l’eccesso di fumo o di alcol, o ancora per un momento di forte tensione. Se gli episodi si ripetono, si può parlare di gastrite, ovvero di in ammazione della mucosa gastrica. Ma anche in questo caso i livelli di gravità e intensità sono molto diversi da caso a caso.

La gastrite può essere acuta, ovvero presentarsi con bruciore intenso e improvviso, ma di durata limitata. Oppure può essere cronica, ovvero presentarsi con intensità gradatamente crescente nel tempo, con maggiore continuità e la possibilità di diventare particolarmente aggressiva. La gastrite acuta è in genere provocata da eccessi alimentari, consumo di cibi

irritanti per la mucosa gastrica, abitudine di fumare e di bere alcolici. Spesso è causata dall’abuso di farmaci antin ammatori non steroidei, che attaccano la mucosa. La gastrite cronica invece è riconducibile in molti casi a un’infezione da Helicobacter pylori, oppure da patologie autoimmuni, da insuf cienza renale ed epatica, da in ammazioni intestinali. Il sintomo principale che caratterizza tutti i segnali di gastrite in atto è il bruciore di stomaco, più o meno intenso, che può essere accompagnato da crampi addominali, meteorismo e alitosi, ma anche dif coltà digestive e inappetenza.

Attenzione a evitare che la mucosa si eroda Nel caso di gastrite cronica per far sì che l’in ammazione non si cronicizzi è spesso suf ciente correggere l’alimentazione ed evitare le cattive abitudini che mettono a rischio l’integrità dello stomaco. Se invece la gastrite è cronica e si manifesta con frequenza regolare e con aumento progressivo dei sintomi è necessario indagare sulle sue cause. Il medico ricorre a esami di laboratorio per determinare l’eventuale presenza di Helicobacter pylori o altri disturbi organici, da accertare anche attraverso esami strumentali come

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maco

endoscopie gastriche, biopsie e radiogra e del tratto superiore dell’apparato digerente. Occorre intervenire tempestivamente soprattutto quando la gastrite dimostra di essere erosiva, ovvero di provocare danni al rivestimento interno dello stomaco. In questo caso infatti la gastrite può degenerare in ulcera gastrica, ovvero una lesione, più o meno profonda, del rivestimento interno dello stomaco (la mucosa).

Il sintomo tipico dell’ulcera è un dolore di intensità variabile, che inizia di solito entro i primi 30 minuti dopo il pasto. Può provocare anche nausea e una certa avversione al cibo, che in molti casi induce a mangiare di meno e a perdere peso.

Sebbene in alcune persone l’ulcera gastrica sia asintomatica e non dia conseguenze particolari, è necessario diagnosticarla per tempo e curarla per evitare i possibili aggravamenti, che possono portare a sanguinamenti, perforazioni o patologie neoplastiche.

Ridurre i fattori di rischio e sfruttare i rimedi naturali Come in tutte le forme di mal di stomaco, anche nel caso della gastrite il primo intervento, spesso risolutivo, è la correzione delle abitudini di vita e dello stile alimentare. Occorre ridurre tutti i fattori che provocano un aumento dell’acidità gastrica. I farmaci antiacidi risolvono solo momentaneamente il problema e non è pensabile di fare ricorso ad essi molto di frequente, anche perché potrebbero avere effetti collaterali. La gastrite si può combattere con i rimedi naturali che da un lato possono ridurre le secrezioni gastriche, e dall’altro possono proteggere la mucosa dall’acidità. Per proteggere le pareti dello stomaco sono ef caci in particolare le erbe of cinali ricche di mucillagini che creano uno strato difensivo sulla mucosa. Alcune piante contengono anche principi attivi dall’effetto cicatrizzante, utili per facilitare la guarigione delle ulcere gastriche.

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