Osteopatia

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RIZA

RIZA RIZA È IMPORTANTE DISINFIAMMARE LE ARTICOLAZIONI

OSTEOPATIA Le tecniche più efficaci per liberarti dal dolore senza prendere farmaci

Ecco una guida pratica all’osteopatia, che ti insegna a sfruttare i principi di questa disciplina per liberarti una volta per tutte da tanti disturbi comuni, come torcicollo, cefalee e mal di schiena. Troverai illustrate in modo semplice le tecniche per sciogliere efficacemente

VINCERE IL MAL DI SCHIENA

contratture muscolari e tensioni dovute allo stress. In queste pagine sono inoltre raccolti suggerimenti pratici, che ti consentiranno di migliorare fin da subito il tuo benessere, riducendo infiammazioni e dolori.

Sciogli le contratture e le rigidità per dire addio a sciatalgia, lombalgia e torcicollo

OSTEOPATIA

manipolazioni, indicazioni posturali ed esercizi mirati

MIGLIORA LA POSTURA Tutte le posizioni corrette che salvano la colonna GLI ESERCIZI PRATICI CHE FUNZIONANO

Edizioni Riza S.p.A. - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

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• LE MANIPOLAZIONI CHE PUOI FARE DA SOLO

• PRONTO SOCCORSO CEFALEA E CERVICALE

• COME ELIMINARE LE TENSIONI MUSCOLARI 15/12/20 17:26


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Sommario UNA RISORSA PER STARE BENE PAG.

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Elimina gli ostacoli tra te e la salute PAG.

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Cosa può fare per il tuo benessere PAG.

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Uno sguardo più ampio sul disturbo

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LE TECNICHE IN OSTEOPATIA PAG.

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MA DI TESTA E CERVICALGIA

Quattro metodi per ritrovare il benessere Il giusto trattamento ti salva dal bisturi PAG.

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Collo, spalle e nuca finalmente liberi

Siamo un’unità integrata di corpo, mente ed emozioni

Correggi la postura, così il problema non torna più

Emicrania e cefalea, gli esercizi a rapido effetto

ANTIAGE PER LA SCHIENA

PROTEGGI LE ARTICOLAZIONI

VIA LE TENSIONI DANNOSE

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Dolori lombari, prima o poi tutti ne soffrono Le tecniche che puoi applicare

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Metti al sicuro anca e ginocchio

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Il diaframma, un cardine del benessere Anche di stress ci si può ammalare

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INTESTINO E STOMACO

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Direttore Generale: Liliana Tieger

Distribuzione: SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.a., via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 601 del 30-12-1983 ISSN 1125-114X (PRINT) ISSN 2499-0426 (ONLINE)

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Gastriti e coliti si vincono così Le manipolazioni addominali che puoi fare da solo Sai che le cicatrici possono creare problemi? 5

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Una risorsa per stare bene

Cos’è l’osteopatia

Elimina gli ostacoli TRA TE E LA SALUTE ENTRIAMO NEL MONDO DI QUESTA MEDICINA NON CONVENZIONALE CHE GUARDA L’ORGANISMO IN MODO OLISTICO E INTEGRATO, UTILIZZANDO L’AZIONE DELLE MANI SIA NELLA FASE DI DIAGNOSI CHE DI TRATTAMENTO

L’

osteopatia parte dal presupposto che, come riteneva già nell’Ottocento il suo fondatore, l’ingegnere Andrew Taylor Still, ogni persona è un’unità di mente, corpo ed emozioni. La disciplina si fonda, oltre che sulle conoscenze di fisiologia e anatomia umana, su una visione dell’uomo e della salute in cui si integrano gli aspetti connessi alle funzioni fisiologiche e quelli emotivi, psicologici e sociali. Punto di forza di questa disciplina è lo sguardo d’insieme, che investe tutta la persona: il corpo intero, non solo l’area dove è localizzato il disturbo, la psiche e le emozioni, l’ambiente e gli eventi di vita. IL GESTO MANUALE DIVENTA PROTAGONISTA Questa pratica non utilizza farmaci, rimedi naturali o strumenti medicali, ma il solo tocco

L’obiettivo dell’osteopatia è ripristinare la migliore mobilità possibile: così si attivano le capacità di autorigenerazione e il corpo ritrova equilibrio e benessere.

delle mani, ed è indirizzata all’identificazione e al trattamento di quei fattori che influenzano la funzionalità dei sistemi e la loro capacità di interagire fisiologicamente. In osteopatia, ogni disturbo è considerato a partire dalle sue origini, spesso collocate lontano da dove si manifesta il dolore. Dal punto di vista osteopatico, infatti, tutti i sistemi interagiscono attraverso il movimento, per questo il sistema muscolo-scheletrico rappresenta la via di comunicazione e il mezzo di sostegno della fisiologia dell’intero organismo. Poiché qualsiasi perdita di mobilità di muscoli o articolazioni può causare uno squilibrio che si ripercuote sulla funzionalità

degli altri sistemi, l’osteopata segue la rete intricata di segni e sintomi presentati dal paziente e li usa come indizi con cui ricostruire la sua storia clinica. Il trattamento si avvale di differenti approcci, ognuno dei quali comprende tecniche specifiche in base alla disfunzione da trattare, alla qualità del dolore, alla tipologia e alle aspettative della persona in terapia. NON SOLO OSSA: TRATTA TUTTO L’ORGANISMO L’osteopatia è spesso fraintesa da chi non la conosce a sufficienza. Iniziamo a chiarire tutto ciò che non è… • Non è una terapia riabilitativa: tra le sue applicazioni, l’osteopatia include il recupero

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di mobilità dei tessuti e il trattamento delle cicatrici, ma questa disciplina non si occupa del recupero funzionale post-traumatico o post-operatorio, che è ambito di pertinenza di altre professioni sanitarie, come ad esempio la fisioterapia. • Non è un massaggio rilassante: il rilassamento è uno degli effetti secondari del trattamento osteopatico, che distende muscoli e scioglie contratture, ma non è l’obiettivo. • Non ripara le fratture: Andrew Taylor Still, fondatore della medicina osteopatica, definiva se stesso un “aggiusta ossa”, in realtà l’osteopatia non ha questa prerogativa, e oltretutto si occupa non solo di scheletro, ma di tutti i sistemi accessibili alla palpazione.

• Non (solo) “scrocchia” le articolazioni: le manipolazioni ad alta velocità e bassa ampiezza (HVLA) determinano uno scroscio articolare, ma queste in realtà rappresentano solo alcune delle tecniche a cui l’osteopata può accedere nella scelta del piano terapeutico.

UN’INTUIZIONE DALLE RADICI ANTICHE A metà dell’Ottocento, il dottor A. Still, fondatore dell’osteopatia, si staccò dalla medicina ufficiale della sua epoca e portò avanti un’intuizione che era già stata dei medici egizi, greci e rinascimentali: la salute è legata all’equilibrio funzionale delle strutture del corpo. Fondò così un sistema parallelo di cura, che si avvale del contatto manuale sia per la diagnosi sia per il trattamento. Dopo essersi affermata negli Stati Uniti, l’osteopatia si diffuse anche in Europa, prima della Seconda Guerra Mondiale grazie a J.M. Littlejohn, uno dei primi studenti di Still, che nel 1917 fondò a Londra la nota British School of Osteopathy.

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Le tecniche in osteopatia

Il professionista in azione

QUATTRO METODI PER RIATTIVARE IL BENESSERE senza farmaci né chirurgia DOVE È LOCALIZZATO IL DISTURBO E CHE TIPO DI DOLORE DÀ? QUALI AREE COINVOLGE E QUALE PUÒ ESSERE LA SUA ORIGINE. L’OSTEOPATA CERCA DI RISPONDERE A QUESTE DOMANDE, PER IMPOSTARE AL MEGLIO UNA STRATEGIA DI TRATTAMENTO

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seconda del punto in cui queste disfunzioni sono localizzate e da dove hanno origine, l’osteopata può impostare un piano di trattamento scegliendo le tecniche da applicare attraverso quattro approcci: strutturale, craniosacrale, viscerale e fasciale, che corrispondono anche ai principali sistemi corporei. L’obiettivo dell’esame strutturale osteopatico è individuare e trattare una disfunzione somatica, cioè un “problema” nelle strutture scheletriche, muscolari e fasciali con i relativi elementi vascolari, linfatici e neurali. La disfunzione somatica (chiamata anche lesione osteopatica) viene definita in base a quattro criteri diagnostici: • la limitazione della mobilità; • la dolorabilità; • i cambiamenti nella struttura del tessuto circostante; • l’asimmetria (in termini tecnici TART: Tissue texture change, Asymmetry, Restriction of movement, Tenderness).

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1. APPROCCIO STRUTTURALE, AGISCE SU MUSCOLI E ARTICOLAZIONI

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e proviamo a immaginare la struttura muscolo-scheletrica come il contenitore delle altre componenti dell’organismo umano, è facile comprendere come a volte il contenuto condizioni il contenitore (ad esempio una stipsi cronica può alterare la biomeccanica del tratto lombare) e come altre volte avvenga il contrario (ad esempio una scoliosi importante può arrivare a condizionare la capacità respiratoria). In virtù del principio di interrelazione tra struttura e funzione, trattare la struttura può essere una delle vie per ristabilire un fisiologico funzionamento dell’organismo in generale. L’osteopatia strutturale si concentra sull’apparato muscoloscheletrico e sulle relazioni di questo con tutti gli organi e ap-

parati del corpo. Oggetto della sua attenzione è la biomeccanica osteoarticolare, nella consapevolezza che ogni stress articolare e trauma possono limitarne in varie misure il movimento. Pertanto, in ambito strutturale, sono riconosciute e trattate tutte le disfunzioni somatiche a carico di articolazioni, nervi e tessuti molli (muscoli, tendini, legamenti) che generano dolore. LE SUE TECNICHE Le tecniche impiegate in osteopatia strutturale permettono di ristabilire la giusta funzionalità delle articolazioni, correggendo

l’assetto articolare. Le più usate sono mobilitazioni a impulso, thrust, ossia, come vedremo in seguito, l’impiego di forze ad alta velocità e ridotta ampiezza, per migliorare la mobilità della struttura ossea e articolare, riducendo tensioni e dolori. Sono utilizzate anche tecniche dolci di movimento delle articolazioni, manipolazioni, distensioni e pressioni muscolari.

2. PUNTO DI VISTA CRANIO-SACRALE

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approccio cranio-sacrale rivela informazioni sullo stato di salute ed è un trattamento integrato di tutte le disfunzioni somatiche. Le tecniche che intervengono sul paziente attraverso questo metodo vanno ad agire su meccanismi profondi e sono le più rilassanti. La base è il Movimento Respiratorio Primario (MRP), un meccanismo indipendente dalla respirazione polmonare e determinato da cinque fenomeni: il movimento intrinseco di encefalo e midollo spinale; la fluttuazione del liquido cefalorachidiano (liquor); la mobilità intracrani-

ca e intraspinale delle membrane, in particolare la dura madre; la mobilità delle articolazioni tra le ossa del cranio; il movimento dell’osso sacro tra le ossa iliache. UTILISSIMO CONTRO EMICRANIE E TORCICOLLO Questo approccio si usa per emicranie, dolori cronici di collo e schiena, problemi motori, di coordinazione e ortopedici, disordini nervosi, turbe digestive, stress, problemi temporo mandibolari, stress dopo un trauma, disturbi post-partum.

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Liberati da mal di testa e cervicalgia

La parte alta della colonna

Collo, spalle e nuca FINALMENTE LIBERI TRAUMI, PATOLOGIE E DISFUNZIONI VARIE POSSONO INTERFERIRE SU QUESTA IMPORTANTE “VIA DI PASSAGGIO” E GENERARE DISTURBI CHE TENDONO A CRONICIZZARE

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a regione cervicale è un crocevia dove si incontrano sistema respiratorio, gastrico e midollo spinale, area di fondamentale importanza, che mette in comunicazione, dal punto di vista neurologico, vascolare e muscolo-scheletrico, il cervello e il cranio con il resto del corpo. Se le ossa di quest’area non si trovano nella loro normale posizione possono ostruire e comprimere le arterie vertebrali o carotidi, interferendo con l’irrorazione sanguigna. Anche i muscoli del collo si irritano, disturbando l’afflusso di sangue da e per il cervello. Secondo i principi dell’osteopatia è importante aver cura che i “cancelli”, che mettono in comunicazione il cervello col resto del corpo, siano sempre liberi o si potrebbero creare le condizioni per l’instaurarsi dei più vari disturbi.

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ATLANTE, CHIAVE DI VOLTA DELLA SALUTE IL CENTRO DELL’EQUILIBRIO CORPOREO La colonna ha il compito di mantenere l’allineamento per un lungo periodo, senza dolore e in uno stato di comfort. Dal punto di vista osteopatico, le disfunzioni somatiche presenti a livello cervicale possono spesso essere ricondotte a meccanismi di adattamento che il corpo mette in atto per preservare l’orizzontalità dello sguardo e l’orientamento del corpo rispetto al suo centro di gravità. La spina dorsale tende quindi a compensare gli sbilanciamenti, per fare in modo che il livello degli occhi sia perfettamente bilanciato. Se per esempio vi è uno sbilanciamento a livello del bacino, la vertebra cervicale tende a compensare, disallineandosi a sua volta, e viceversa se la vertebra cervicale è sbilanciata, lo sarà probabilmente anche il bacino. Con il passare degli anni, lo spessore del disco intervertebrale tende a diminuire. Da qui hanno inizio dolori e artrosi e squilibri posturali. SI APPLICA IL MODELLO BIOMECCANICO I dolori che coinvolgono l’area del corpo dalla nuca alla clavicola e alle spalle sono in genere trattati con tecniche che si rifanno al modello biomeccanico dell’osteopatia. Rimuovendo ciò che ostacola il corretto equilibrio corporeo, si porta immediato giovamento a fastidi e tensioni. In questo mo-

Il cervello controlla e monitora il corpo attraverso un flusso di messaggi elettrochimici che si muovono nella rete del sistema nervoso e nel sangue, passando attraverso un’area piccola e delicata: il punto dove l’occipite si articola con atlante. La prima delle sette vertebre del tratto cervicale si chiama appunto atlante (C1), il titano, che in mitologia regge sulle spalle tutto il mondo; e lo stesso fa la prima vertebra cervicale, incaricata di sorreggere circa 5 kg di cranio. Se atlante è fuori sede (sublussato), vi è un disallineamento della testa rispetto al corpo, con muscoli anch’essi disallineati e contratti, che limitano gli impulsi elettrochimici dal cervello al corpo.

dello, il corpo è letto come un sistema integrato di componenti somatiche in costante e reciproca relazione. Impedimenti strutturali dovuti a disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico possono ripercuotersi su altri distretti corporei (una distorsione della caviglia, per esempio, può causare dolore al ginocchio). Rimuovere l’impedimento strutturale permette al corpo di ridi-

stribuire nel modo più efficiente possibile tutti gli sforzi abituali e di recuperare una postura funzionale e una buona capacità di movimento, migliorando la qualità della vita. La cervicalgia è tra i disturbi più trattati, e con successo, attraverso questo modello.

OCCIPITE ATLANTE EPISTROFEO

L’epistrofeo permette la rotazione della testa, articolandosi con atlante. L’occipite, invece, è l’osso del cranio che tocca l’atlante tramite i condili occipitali.

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Stomaco e intestino finalmente in equilibrio

Trattare ventre, addome e torace

Gastrite e colite SI VINCONO COSÌ LE TECNICHE OSTEOPATICHE POSSONO AIUTARE A RIDURRE SINTOMI CHE RIGUARDANO LE VISCERE, COME COSTIPAZIONE, DIARREA, GONFIORI E DOLORE ADDOMINALE

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a regione addominale è l’area compresa tra il diaframma pelvico e il diaframma toracico, anche se gli organi del piccolo bacino vengono considerati un’unità funzionale a parte. L’approccio osteopatico al dolore addominale si traduce so-

stanzialmente nel trattamento delle disfunzioni di tutti i visceri che vi sono compresi, basandosi sul principio di reciproca influenza tra struttura e funzione, dove per struttura in questo caso si intende la muscolatura liscia, i foglietti peritoneali e i legamenti tra gli organi. L’ad-

Ecco perché SCHIENA E INTESTINO SI INFLUENZANO A VICENDA Quando pensiamo all’intestino, difficilmente lo immaginiamo nei suoi rapporti con lo scheletro e la muscolatura. Eppure questi sono significativi. Il mesentere, un ripiegamento della membrana che riveste la cavità addominale e parte di quella pelvica, avvolge con due foglietti disposti a ventaglio tutto l’intestino tenue fino alla valvola ileocecale e si inserisce posteriormente sulle vertebre lombari all’altezza dell’ombelico. Stati di infiammazione intestinale possano avere delle ripercussioni anche sulla schiena, originando lombalgie che possono essere trattate dall’osteopata.

dome è occupato quasi interamente dall’intestino, che si divide in intestino tenue, o piccolo intestino (la parte iniziale) e intestino crasso, o colon. Dato il volume dell’organo, una sua disfunzione può coinvolgere una vasta rete di strutture somatiche. COME INTERVIENE L’OSTEOPATA Le manipolazioni sono efficaci non solo per combattere disturbi di articolazioni, ossa e muscoli, ma anche per dare beneficio a condizioni che riguardano le viscere. La valutazione osteopatica del paziente con dolore addominale considera l’interazione tra differenti aspetti che coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico, come la postura e il movimento, la circolazione e la respirazione, le funzioni metaboliche e quelle comportamentali che possono concorrere a generare il disturbo viscerale. Lo studio dei diversi quadranti dell’addome prevede una scrupolosa osservazione per verificare la presenza di asimmetrie o di masse e di trazioni superficiali, per poi procedere con l’auscultazione, la palpazione e la percussione.

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LE TECNICHE CHE SI USANO

Esclusa la presenza di condizioni cliniche che richiedono l’intervento del medico, l’osteopata imposta il piano di trattamento con l’obiettivo di ridurre il dolore e le restrizioni di movimento riscontrate sui tessuti, manipolando sia il viscere in disfunzione sia tutte le strutture somatiche, prossime o a distanza, che influiscono negativamente sulla sua attività. VISCERI E RIGIDITÀ ARTICOLARI Una rigidità articolare può essere trasmessa proprio tramite la fascia a un’altra parte del corpo, determinando dolori e

Si può scegliere tra diverse tecniche. • Manipolazioni spinali: in caso di problematiche viscerali, dovrebbe essere ripristinata una buona mobilità del rachide e migliorata la conduzione nervosa periferica. • Tecniche fluidiche: per migliorare l’ossigenazione dei tessuti e drenare i ristagni di sostanze di scarto del metabolismo cellulare si usano tecniche di drenaggio, integrate con manipolazioni del diaframma pelvico e toracico, in virtù della loro funzione termodinamica. Per fortificare il sistema immunitario, l’esperto agisce sui dotti linfatici che si raccolgono nella cisterna del chilo. • Tecniche viscerali: sono indirizzate direttamente all’organo da trattare e aiutano a correggere i parametri disfunzionali e a ridurre in questo modo il dolore.

ulteriori blocchi. L’attenzione va posta non solo alla sede del problema, ma a tutte le parti che possono influenzarla. Oggetto del trattamento osteopatico sono quindi le fasce che avvolgono l’organo colpito,

con le strutture vascolari e linfatiche, il tessuto dell’organo stesso, la muscolatura liscia e le connessioni tra organo e struttura, sia quelle puramente meccaniche, come i legamenti, sia quelle neurologiche.

Il trattamento prevede sia manipolazioni del viscere sia delle strutture che possono influenzarne l’attività

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