Riflessologia della mano

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RIZA

RIZA IL MANUALE PRATICO DI MASSAGGIO E AUTOMASSAGGIO

RIFLESSOLOGIA

DELLA MANO

In questo manuale sono raccolte, in modo semplice e pratico, le indicazioni utili per eseguire da solo i trattamenti di riflessologia della mano che ti permetteranno di affrontare

Tutti i punti da massaggiare per stimolare l’autoguarigione

i disturbi più comuni, attivando l’autoguarigione. abbiamo la possibilità di entrare in relazione con gli organi interni e di contattare anche le parti più antiche e profonde del nostro cervello. Attraverso la stimolazione dei punti riflessi, possiamo favorire il rilascio degli ormoni del benessere, migliorare la funzionalità di interi apparati e rigenerare la nostra energia vitale.

RIFLESSOLOGIA DELLA MANO

Massaggiando la mano e il volto,

TESTA SENI NASALI

COSÌ VINCI Mal di schiena e cefalea Ansia, stress e tensioni Stipsi e colite spastica Nausea e mal di stomaco

OCCHIO CERVELLO

ORECCHIO

POLMONI

STOMACO FEGATO RENE

EFFICACE AZIONE ANTIAGE

INTESTINO

Agisce sulle risorse energetiche più profonde che spesso ignoriamo

Edizioni Riza S.p.A. - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

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• È MOLTO UTILE CONTRO L’INSONNIA

• AIUTA A RITROVARE LA CALMA INTERIORE

• TI RICARICA SUBITO DI BUONUMORE 19/02/20 18:28


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Sommario I GESTI DELLA SALUTE PAG.

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Il tocco è il più antico strumento di cura PAG.

RIFLESSOLOGIA DELLA MANO

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Il “lombrico” e le tecniche di base

I PUNTI RIFLESSI DEL VOLTO PAG.

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Rinnovare le energie e vincere i dolori PAG.

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Il vero benessere è nelle tue mani PAG.

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La mappa completa delle zone riflesse PAG.

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Riattiva i canali della salute PAG.

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L’auto-massaggio rilassante PAG.

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Via i disturbi da ufficio con i tocchi rapidi PAG.

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Le nostre mani rivelano chi siamo

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Il viso custodisce la mappa di corpo e psiche PAG.

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Le aree riflessologiche da memorizzare PAG.

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Pressioni e tocchi nella Medicina Cinese PAG.

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Le cinque sfumature della pelle PAG.

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Il trattamento protettivo più completo PAG.

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I punti da premere contro i disturbi PAG.

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Nel tuo viso è scritta la personalità

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TECNICHE DI MASSAGGIO

Direttore Generale: Liliana Tieger Immagini: 123rf, Adobe Stock, Shutterstock Editore: Edizioni Riza S.p.A. Via Luigi Anelli 1, 20122 Milano tel.02/5845961 - fax 02/58318162 www.riza.it

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Perfeziona le mosse più importanti PAG.

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I mudra indiani per allenare le dita

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I gesti della salute

Impariamo le manualità

IL “LOMBRICO” e le tecniche di base PRIMA DI SCOPRIRE LE MAPPE DEI PUNTI E DELLE ZONE RIFLESSE DELLA MANO E DEL VISO, CON LA RELATIVA SIMBOLOGIA, APPRENDIAMO COME UTILIZZARE LA MANO E IL SUO TOCCO PER DARE BENESSERE

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a manualità di base è la digitopressione che letteralmente significa “pressione con le dita”. Le dita più indicate per praticarla sono l’indice, il dito medio (il più lungo e forte della mano), l’anulare e il pollice. La pressione da esercitare dipende dalla parte del corpo da trattare e dallo stato di salute della persona: generalmente la si esercita per circa 30 secondi, massimo 1 minuto, a seconda del punto e della zona. Stimolare rapidamente i punti non dolorosi e smettere di farlo non appena cessa di essere sensibile.

ne uniforme e continua con il polpastrello del pollice. Per poterla eseguire occorre piegare la prima articolazione falangea del pollice di circa 70° per poi tornare alla posizione di partenza e ricominciare. Si procede in avanti con un movimento ondulatorio del dito, che assomiglia all’andatura di un lombrico. Ricorda di:

• mantenere una cadenza regolare perché il messaggio trasmesso ai centri nervosi superiori sia forte e chiaro. • Il movimento di flessione e di estensione della falange provoca il graduale spostamento del pollice sulla superficie trattata: le dita in opposizione e la posizione del polso svolgono la funzione di leva.

COME SI ESEGUE La tecnica più utilizzata nel praticare il massaggio riflessologico è quella detta “del lombrico” (definita anche “camminare” con il pollice), che consiste nell’esercitare sulla superficie cutanea una pressio-

Le mani devono trovare un punto di appoggio (polso, una o due dita, mignolo e anulare) per evitare il rischio di “scivolamento” in una zona non desiderata (gli occhi) 18

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Si tratta di mettere il pollice destro sull’avambraccio sinistro e farlo scorrere in modo tale che le altre dita non tocchino il braccio, mettere, poi, le dita sotto il braccio, in opposizione al pollice, e ripetere lo stesso movimento lasciando che le dita seguano il pollice. • La mano “operatrice” è quella che esegue il lavoro con il pollice opposto alle altre dita, sostenuta dalla mano “di posizionamento” che funziona da supporto. La mano di posizionamento consente di sostenere il piede o la mano e di muoverli o spostarli per trattarli meglio. Normalmente si lavora con il pollice leggermente inclinato per rendere l’azione più incisiva e più precisa. Questa tecnica, detta anche “a bruco” o “a onda”, è utile per trattare i sistemi del corpo, per i quali è importante assecondare l’andamento e il flusso naturale dei liquidi e degli umori corporei, secondo il sistema linfatico, l’apparato digerente, il sistema urinario…

QUALE È LA GIUSTA PRESSIONE? Per trattare un punto riflesso di piccole dimensioni si usa semplicemente la pressione del polpastrello (solitamente del pollice, ma potrebbe essere anche di altre dita). Per stimolare un’area leggermente più grande si può usare la pressione rotatoria, eseguendo dei movimenti circolari. Invece per le aree più grandi, oppure per le “fasce” nel piede o nella mano, si usa la tecnica più frequente nei trattamenti riflessoterapici, ovvero quella “del lombrico”, già descritta. Richiede un po’ di manualità e di destrezza, ma con l’allena-

mento ci si può riuscire in poco tempo. Il “cammino” del polpastrello del pollice esercita sulla superficie trattata una pressione uniforme e continua.

GLI STRUMENTI DA USARE • • • • •

Polpastrello del dito indice, medio o anulare (o tutti e tre insieme). Nocca del dito pollice. Punta arrotondata di un bastoncino. Martelletto di caucciù. Roulette (strumenti dotati a un’estremità di un rullo dentellato rotante di varie dimensioni, dall’altra di una punta di acciaio, anch’essa smussata). • Sottili bastoncini di Moxa senza fumo. • Penna per cromopuntura.

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Riflessologia della mano

I benefici della tecnica palmare

Il vero benessere... È NELLE TUE MANI POSTURE SCORRETTE AL COMPUTER, GESTI RIPETITIVI E TRAUMI POSSONO ESSERE ALL’ORIGINE DEI DISTURBI DELLA MANO. SCOPRIAMO I PRINCIPALI, ESPLORANDONE ANCHE I SIGNIFICATI SIMBOLICI… della sensibilità dei polpastrel­ li delle prime tre dita e dolore crampiforme della mano fino all’avambraccio che si presenta prevalentemente durante la not­ te. In stadi più avanzati si può constatare anche una diminu­ zione della forza. Questo di­ sturbo colpisce più frequente­ mente chi, per motivi di lavoro, esegue movimenti ripetitivi, come scrivere al computer, sol­ levare pesi, maneggiare spaz­ zola e phon.

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a maggior parte dei mo­ vimenti che compiano ogni giorno possono mettere sotto stress per l’eccessivo sforzo i tendini, i legamenti oppure i muscoli. Vediamo insieme quali sono i disturbi più comuni e frequenti che possono colpire la mano. Le tecniche della riflessologia della mano si rivelano partico­

larmente utili per prevenire questo genere di disturbi e alle­ viarne i sintomi. MEGLIO PREVENIRE IL TUNNEL CARPALE La sindrome del tunnel carpale consiste nella compressione del nervo mediale all’altezza del polso. I sintomi tipici sono for­ micolii (parestesie), riduzione

DITA A SCATTO, LE MANOVRE EFFICACI Il dito a scatto, detto anche trig­ ger finger, è un disturbo in cui un dito (generalmente il pollice, il medio o l’anulare) rimane in posizione piegata, per poi rad­ drizzarsi con un brusco movi­ mento a scatto. Questa doloro­ sa patologia, che colpisce generalmente chi per motivi professionali è costretto a ese­ guire azioni ripetitive di presa e le persone affette da diabete o artrite reumatoide, in condi­ zioni particolarmente gravi può determinare un vero e proprio blocco funzionale della parte

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Sos crampi: affrontali così QUANDO IL POLSO E IL PALMO SONO INDOLENZITI E STANCHI A volte il dolore che colpisce mani e polsi può irradiare dal rachide cervicale: da qui infatti si dipartono i nervi spinali del plesso brachiale che innervano l’arto superiore fino alle dita delle mani. La compressione delle radici nervose di questo plesso può causare anche intorpidimento delle mani e parestesie; formicolio; debolezza muscolare; mano gonfia e fredda.

colpita. È una patologia che ri­ sponde molto bene alla pratica del massaggio e nello specifico la persona trae beneficio da manualità di tipo trasversale pro­ fondo, da movimenti di stretching e dall’applicazione di ghiaccio in corrispondenza del tendine affetto. EVITARE L’ARTROSI L’artrosi delle mani, general­ mente dovuta all’usura artico­ lare naturale o a un utilizzo

eccessivo delle cartilagini, è un processo degenerativo progres­ sivo che causa dolore, rigidità dei movimenti e tensioni mu­ scolari. I sintomi si manifestano più frequentemente a livello delle articolazioni delle dita e alla base del pollice e possono essere letti come l’espressione di una “postura psicologica” che manifesta ge neralmente una conflittualità nell’espressione dei propri talenti e pecu­ liarità. Il dolore, la perdita di forza e perfino la deformazione delle dita, in particolare del pol­

lice, sono i sintomi caratteristi­ ci di questa patologia, che limi­ ta i movimenti di presa, come ad esempio l’apertura di una bottiglia, e in generale la fun­ zionalità della mano. I benefi ci della rifl essologia Le tecniche di manipolazione della riflessologia della mano aiutano a mantenere mobili ed elastici i legamenti e le artico­ lazioni, prevenendo i disturbi che sono legati alla mano artro­ sica e le rigidità delle articola­ zioni stesse.

MIGLIORARE LA CIRCOLAZIONE Uno dei più importanti benefici del massaggio alle mani è il miglioramento della circolazione. E per poter parlare di buona circolazione è necessario garantire un flusso continuo di sangue tra il cuore e le estremità del corpo. Stimolarla soprattutto nelle mani è importante nelle persone che soffrono del Fenomeno di Raynaud che consiste in un’interruzione momentanea dell’apporto di sangue causata da uno spasmo dei vasi, provocato in genere dall’esposizione al freddo o da fattori emotivi.

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I punti riflessi del volto

Risveglia il tuo potenziale

Il viso custodisce LA “MAPPA” DI CORPO E PSICHE CON L’AUSILIO DI SPECIALI TECNICHE È POSSIBILE INFLUENZARE LE REGIONI DEL CORPO E LE FUNZIONI DELL’ORGANISMO CORRISPONDENTI AI PUNTI RIFLESSI DEL VOLTO E STIMOLARE I MECCANISMI DI AUTOGUARIGIONE

I

l termine olismo (dal greco holos = il tutto, l’intero) fa riferimento a una modalità di pensiero che considera l’individuo nella sua globalità di corpo, mente e spirito e mette in evidenza il forte legame che unisce l’uomo alla natura e all’universo. In quest’ottica tutto ciò che proviamo, in termini di disagi, dolori ed emozioni, si manifesta anche sul nostro viso.

La riflessologia facciale è una tecnica semplicissima che in pochi tocchi permette di sollecitare e sostenere tutti gli organi. E in più offre una stimolazione che ritarda l’invecchiamento.

La riflessologia, intesa come un risveglio delle parti “dolenti”, poco accettate o poco comprese, diventa così una disciplina olistica per la salute in grado di stimolare le funzioni delle parti “scollegate” e dunque che risultano in disequilibrio, determinando, a catena, scompensi e malfunzionamento di tutta l’unità psicofisica. E perché il processo di intervento e di riequilibrio si svolga in modo efficace e il trattamento abbia un buon esito, ripristinando l’equilibrio perduto, è fondamentale conoscere tutto ciò che caratterizza e rende unico il volto, osservandone bene tutti i dettagli. NEI LINEAMENTI SI LEGGONO DESIDERI E BISOGNI INESPRESSI Sul volto è possibile leggere molte sfumature di noi, delle nostre potenzialità e dei nostri bisogni inespressi, del nostro modo di interagire con la realtà

e dello stato di benessere dei nostri organi interni. Attraverso il viso abbiamo la possibilità di incontrare un mondo sommerso in cui labbra, occhi e naso rappresentano i suoi piccoli campi d’azione. Il volto rappresenta quindi una micromappa dell’intero organismo che rende possibile, lavorando su un punto specifico, intervenire sulla parte del corpo corrispondente, calmandola in caso di infiammazione oppure stimolandola in caso di ipotonia o semplicemente armonizzandola in caso di squilibrio. STABILIRE UN CONTATTO CON L’INTERNO Massaggiando il viso abbiamo quindi la possibilità di entrare in relazione con gli organi interni e con le parti più antiche del nostro cervello. Durante una manipolazione non si toccano solo i tessuti cutanei, ma anche la componente simbolica della parte che si sta sfiorando.

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Lo schema da ritagliare ECCO COME SI RIFLETTONO ORGANI E SISTEMI

È importante essere consapevoli del fatto che ogni zona del nostro viso è depositaria di un’impronta energetica che rappresenta un “modo di essere del mondo e nel mondo”: quando si massaggia un’area riflessa l’azione non è “semplicemente” diretta verso l’organo specifico, ma comprende l’intera sfera energetica alla quale appartiene.

1 VESCICA 2 11 INTESTINO CRASSO 1

3 INTESTINO TENUE 4 MILZA

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5 CISTIFELLEA 6 FEGATO 7 PANCREAS

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9 CUORE

14 BRONCHI 16 INTESTINO

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10 RENI

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17 ZONA GENITALE

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Tecniche di massaggio

Il trattamento a regola d’arte…

Perfeziona le mosse PIÙ IMPORTANTI SPIEGHIAMO IN DETTAGLIO I MOVIMENTI PRINCIPALI DELLA RIFLESSOLOGIA, I PRIMI DA IMPARARE. ECCO COME ALLENARSI PER ESEGUIRLI AL MEGLIO

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a tecnica del lombrico (camminare con il pollice) di cui abbiamo parlato all’inizio della rivista, è la più semplice e la prima da imparare quando ci si avvicina alla riflessologia. Per eseguirla al meglio, dovrai esercitarti per un po’ di tempo, dosando la pressione, la velocità e mantenendo la cadenza il più possibile costante. Le pressioni vanno eseguite con il pol-

pastrello del pollice, che procede sulla pelle - propria o della persona trattata - con un’andatura a lombrico. In pratica, si estende e si flette la falange, spostando il pollice sulla superficie trattata, aiutandosi con un olio da massaggio (utile, ma non strettamente necessario). Inizialmente, per chi non è abituato a questo movimento, lo sforzo rischia di affaticare l’articolazione e i muscoli della

mano: ecco perché occorre allenarsi prima di mettersi alla prova su ampie superfici. La tecnica del lombrico, detta anche “a bruco” o “a onda”, è utile per trattare i sistemi del corpo di cui è importante assecondare l’andamento, seguendo il flusso naturale dei loro umori, in particolare il sistema linfatico, il sistema digerente, il

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IMPARA A PERCEPIRE L’AZIONE DI LEVA Per capire questa azione specifica metti il pollice destro sull’avambraccio sinistro e fallo scorrere in modo tale che le altre dita non tocchino il braccio. Ora metti le dita al di sotto del braccio, in opposizione al pollice, e ripeti lo stesso movimento lasciando che le dita seguano il pollice. Avrai notato che così l’azione del pollice è più chiara e più energica: è l’azione di leva.

sistema urinario e infine il sistema respiratorio. LA MANO OPERATRICE E QUELLA DI SUPPORTO Per rendere l’azione del pollice più incisiva e più precisa, normalmente si lavora con il pollice leggermente inclinato. Per individuare la zona operativa del pollice bisogna appoggiare le mani su una superficie piana: il bordo esterno del pollice a contatto con la superficie corrisponde alla parte con cui imprimere la pressione. Questa tecnica richiede un po’ di pratica e per questo è fondamentale esercitarsi prima su se stessi per qualche tempo. La mano di posizionamento ha un importante ruolo di suppor-

to della parte trattata, sostenendone il peso ed evitando che la mano operatrice si affatichi eccessivamente. LA FORMA STATICA Si può utilizzare anche in forma più statica per intervenire su un punto specifico o per accertare i riflessi dolenti. In questo caso si può lavorare sfruttando gran parte del polpastrello del pollice, compiendo sul posto dei piccoli movimenti di trascinamento, entrare di punta nel riflesso, arrivare e piegare l’articolazione fino a 90°. LA TECNICA DEL TRATTEGGIO Questa tecnica, che si può associare alla tecnica del lombri-

co, dissolve le piccole formazioni cristalline che a volte si possono percepire sotto la pelle, in prossimità dei punti sensibili. Il movimento simile al precedente, ma con il pollice che scorre verso l’alto e verso il basso per circa 1 cm e si sposta lateralmente, immaginando di dover disegnare delle aste sulla superficie della mano. Effetto - Scolla i tessuti in profondità, migliora la circolazione locale, nutre e ossigena i tessuti trattati. MOBILIZZAZIONE LATERALE DELLE DITA Con una mano afferrare le dita, una ad una, in corrispondenza dell’articolazione metacarpofalangea, immobilizzando la falange prossimale (quella più vicino al palmo) e imprimendo con le dita dell’altra mano un leggero movimento oscillatorio per sciogliere dolcemente l’articolazione distale. Effetto - Mobilizza le articolazioni per renderle più flessibili.

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