Anteprima Riza Psicosomatica Giugno 2024

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SMETTI DI SOTTOVALUTARTI

AUTOSTIMA

SCOPRI

LE 4

REGOLE D’ORO

PER CONQUISTARE LA FIDUCIA IN SE STESSI

MEDICINA NATURALE

RITENZIONE IDRICA: i rimedi naturali per eliminarla

L’EDITORIALE DI MORELLI

Così attivi le energie di autoguarigione

Riza psicosomatica è in edicola anche con:

Come vincere la paura di non essere all’altezza
www.riza.it GIUGNO 2024 n. 520 PERIODICO MENSILE ISSN 2499-0418 (ONLINE)

PSICHE E BENESSERE

Depressione: attenti all’uscita!

La fase finale di una cura è la più delicata, ed è fondamentale non vanificare il processo di cambiamento. Facciamo il punto su un passaggio troppo spesso sottovalutato

Di depressione, da ormai molti anni, si parla spesso. Non è più un tabù parlare delle proprie crisi, come invece lo era tempo fa, quando ammettere di soffrirne - o che ne soffrisse un proprio caro - era ancora problematico: la depressione era associata ai concetti di stranezza, di fragilità psichica, di male oscuro, insomma di qualcosa di misteriosamente negativo e inquietante. Tuttavia, anche se sono stati fatti immensi passi avanti, resta ancora scarsa la cultura della convalescenza. C’è scarsa informazione, a volte anche da parte degli specialisti, riguardo quella fase delicata che porta alla guarigione vera e propria. La nostra società frenetica già fa fatica ad accettare che qualcuno possa fermarsi dal “produrre” e dal “fare” a causa di un problema psichico; guriamoci se è disposta a dare tempo alla convalescenza, termine che può essere ammesso, al limite, per una malattia “visibile” o per i postumi di un traumatismo (incidenti, fratture).

Leggi di natura La convalescenza dalla depressione inizia quando, passata la fase acuta e anche quella successiva, in cui l’umore si mostra meno cupo, si apre qualche nestra di luce e le energie iniziano a tornare seppur in modo ancora intermittente: la persona percepisce che il peggio è passato e fa capolino la voglia di tornare a fare qualcosa, i

discorsi si fanno meno pessimistici, l’atteggiamento mentale e sico è meno contratto e passivo. Qualsiasi sia stata la terapia seguita, da quel momento la natura inizia la sua opera di guarigione. Sì, la natura che è in noi e che conosce le leggi e i segreti del ripristino, del rinnovamento, per tornare alla luce. È qualcosa che vale per tutte le creature viventi e che, dunque, vale anche per noi. La prima e più importante di queste leggi è: non alterare o inquinare il processo di ripresa o di rinascita. Ciò signi ca tante cose: non forzare i tempi, non chiedersi di continuo come si sta, non smettere all’improvviso la cura, lasciare che umore ed energie ritornino in modo

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30 Riza psicosomatica
IL GIORNALE DELLE SOLUZIONI

Attenti al rischio di “tornare quelli di prima”: torna anche la depressione

La convalescenza può diventare un importante tempo di rinnovamento. Ognuno di noi, quando si trova in depressione, anela a “tornare a funzionare” come prima della crisi, vuole solo essere “liberato dal male”, e ha diritto di sperarlo così come lo si ha per qualsiasi altro disturbo fi sico o psichico. Tuttavia molti scoprono, proprio durante la convalescenza, che per stare bene, paradossalmente, bisogna invece cambiare, fuori o dentro di noi: atteggiamenti, modelli mentali, modo di vivere, contesti. Guarire, insomma, è anche cambiare e bisogna essere disponibili a fare ciò che serve. La convalescenza offre la possibilità di riflettere sugli aspetti che non devono più tornare come in precedenza. È dunque un momento essenziale, nel quale la guarigione non sarà stentata, con la paura di ricadere in crisi alla prima occasione, bensì sarà stabile e duratura, perché le premesse che hanno creato la crisi sono state rimosse dalla vita di tutti i giorni.

NON FARSI SCORAGGIARE

La guarigione non è mai una linea dritta, ma un saliscendi

Viene naturale pensare che la guarigione da una crisi depressiva sia un progressivo e graduale “stare sempre meglio”. Una linea dritta che sale da sinistra a destra. Bisogna sapere che le cose vanno diversamente: la convalescenza, che è il grembo della piena guarigione, non procede in modo lineare. È una linea dal basso verso l’alto, ma frastagliata, piena di alti e bassi, perché è così che l’umore può ritrovare tono e stabilità. È cioè necessario, per il sistema nervoso che sta “rinascendo”, passare da momenti buoni a momenti meno buoni. Tenere presente questa legge di guarigione, che prevede una certa intermittenza, è fondamentale, perché permette di non attribuire il significato di “ricaduta” ai momenti “provvisoriamente down” né quello di guarigione ai momenti “ancora provvisoriamente up”. Non farsi scoraggiare pensando che le cure non funzionino, non smettere di curarsi pensando che ormai sia fatta.

NECESSARI CAMBIAMENTI
INDIVIDUARE I
31 Giugno 2024

non essere all’altezza Come vincere la paura di

Sentirsi insicuri, fuori posto, fare scena muta, pensare di non farcela, non piacersi: si può dire in tanti modi, ma è sempre una condizione che rende faticosa la vita. Impariamo cosa vuole dirci e come superarla

LE 4 RISORSE

• Smetti di criticarti ...................... pag. 54

• Non correggerti .......................... pag. 58

• Immaginati altro ......................... pag. 62

• Spazio alle passioni ................... pag. 66

44 Riza psicosomatica IL TEMA DEL MESE
In ognuno di noi c’è una sorgente di fiducia interiore: quando siamo vicino a lei, siamo radicati dentro noi stessi
A cura di Vittorio Caprioglio medico, psicoterapeuta Immagini: Alberto Ruggieri
45 Giugno 2024

Non correggerti Quel pesce fuor d’acqua sta cercando un mare più grande

PER SENTIRCI ACCETTATI DAGLI ALTRI

FINIAMO PER ADOTTARE UN MOTTO:

“SONO COME TU MI VUOI”. MA È

UN’ILLUSIONE: COSÌ NON TI SENTIRAI

MAI SICURO E GLI ALTRI NON TI

STIMERANNO DI PIÙ. OSSERVARE COSA

SUCCEDE QUANDO SMETTI

DI FARLO È UN METODO SEMPLICE

PER ROMPERE IL MECCANISMO

Da piccoli si desidera spesso il consenso degli altri. Desideriamo ardentemente compiacere i genitori per sentire di essere i loro preferiti e godere di tutto il loro amore, oppure da adolescenti ci mettiamo a fare e dire cose che non ci appartengono pur di sentirci accettati dagli amici e far parte del gruppo. Questi atteggiamenti, del tutto naturali, tendono a sparire crescendo ma, a volte, possono cronicizzarsi e allora “sono come tu mi vuoi” diventa l’imperativo in tutte le relazioni, offuscando e nascondendo la nostra vera natura. È stato così per Emma, una giovane donna alla soglia dei trent’anni. Chiunque la descriverebbe come bella, sempre sorridente e gentile, quella che non dice mai niente di spiacevole o che disturba, non contraddice, non si scontra e fa sentire bene gli altri. Emma è convinta che a lei non costi nulla comportarsi in questo modo: pensa di avere un carattere accomodante, ma in realtà si tratta di una messa in scena del tutto inconsa-

pevole. Si comporta così per sentirsi apprezzata: ha bisogno dell’approvazione per sentirsi amata. Tutto questo ha sempre funzionato, ma da qualche tempo le cose iniziano a scricchiolare. Ha spesso attacchi d’ansia di cui non capisce il motivo a da qualche mese è comparsa anche una forte colite, che la fa correre in bagno e la tiene in ostaggio per la paura che gli altri (sempre loro) la notino. La sua immagine sorridente inizia a frantumarsi, vive nell’ansia di essere colta in fallo e di sbagliare.

Un uovo che si schiude Emma è come un uovo che, schiudendosi, tenta di mostrare la sua vera natura: una transizione necessaria ma anche dolorosa, quando inizia a rendersi conto della recita in cui ha vissuto. In terapia racconta: «Mi sono resa conto che facevo nta e ora non sono più sicura di niente, mi sembra di non sapere chi sono... Mi sento troppo dipendente da tutti, dai loro sorrisi, dal fatto che mi accettino... Però ora non mi basta più. Non mi tranquillizza più. E non so cosa fare, o come: rimugino, mi correggo, e alla ne, mi blocco».

Osserva e provoca Quando ci si trova di fronte a qualcosa di sconosciuto, la prima cosa da fare è osservare; così in terapia inizia una fase in cui Emma semplicemente prende atto. Osserva come si sente, osserva i blocchi, osserva i pensieri che si nascondono in lei, osserva le sensazioni che prova. E, osservando, si accorge! Il suo essere reagisce spontaneamente: alle cose, agli altri, alle situazioni; ha delle opinioni personali, prova af nità, ma anche fastidi che non riesce più a ignorare. E così arriva la fase della ribellione: di colpo vuole provocare, spiazzare, rompere, è più forte di lei. «Da qualche giorno - racconta in una

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58 Riza psicosomatica
MESE NON SENTIRSI ALL’ALTEZZA
IL TEMA DEL

CONSTATARE E ACCOGLIERE

Fai spazio anche a ciò che non ti piace di te: solo la completezza nutre la fiducia in te stesso

Interapia Emma, di cui abbiamo raccontato la storia qui a fianco, dice: «Ho sempre fatto di tutto per smussare, andare bene, per correggere. Ma ora non serve più a niente, la paura di sbagliare arriva lo stesso e mi blocca». Qualsiasi cosa accada, tu non devi correggerti! Il tuo compito non è cambiare ciò che sei e neppure migliorarti secondo parametri dettati dalla tua mente. Quindi devi iniziare a eliminare dal tuo linguaggio e dai tuoi pensieri le frasi: «Devo migliorare... Questa cosa non deve più succedere... Questi sbagli che faccio non devono ripetersi...». Ti gettano nell’insicurezza e nella costante sensazione di sbagliare. Inizia invece a dirti: «Io non devo correggermi, devo constatare dentro di me la presenza di molti lati: alcuni che mi piacciono, altri che non sopporto». Devi imparare cioè a osservare e constatare, percepire ciò che affiora in te: solo così puoi portare a maturazione quello che ti caratterizza. Jung lo dice molto chiaramente: «Non siate perfetti, ma sforzatevi con ogni mezzo di essere completi».

Non siate perfetti, ma sforzatevi con ogni mezzo di essere completi
C. G. JUNG
59 Giugno 2024

CORPO E SALUTE

Ritenzione idrica: i rimedi contro i liquidi in eccesso

Problema

che assilla tutte le donne

fi n da

giovani,

rapidamente si trasforma in cellulite. È anche un indicatore di uno stile di vita poco salutare. Ma si può intervenire

La ritenzione idrica, parente stretta della cellulite, si forma quando i liquidi nel nostro organismo sono troppi e si accumulano nei tessuti del corpo; il sistema linfatico è sottoposto a sforzo eccessivo e non riesce a recuperare le componenti uide cedute dai capillari. I liquidi non drenati si concentrano negli spazi interstiziali e si formano edemi, gon ori che l’organismo fa fatica a smaltire e che causano in ammazione, l’anticamera della cellulite. Quando i tessuti iniziano a trattenere ristagni di liquidi, l’ossigenazione è ridotta e nelle cellule si accumulano grasso e acqua. In seguito, questi noduli cominciano a indurirsi e a dolere, e compare appunto la pelle a buccia d’arancia. Per ridurre gon ore e ristagni abbiamo, a nostra disposizione tanti alimenti e rimedi naturali utilissimi che aiutano a drenare i liquidi in eccesso nel modo più naturale, con soluzioni diversi cate a seconda dell’età.

PRONTO SOCCORSO

Betulla e Fucus: effetto diuretico

Unefficace effetto diuretico si ottiene abbinando per un mese l’uso di tintura madre di Fucus vesiculosus (50 gocce al mattino) con quella di Pilosella hieracium (50 gocce in poca acqua, da assumere 15 minuti prima di pranzo). Il secondo mese si cambia trattamento, usando in abbinamento tra loro il macerato glicerico di Betulla pubescens (50 gocce al mattino), quello di Ficus carica (50 gocce un quarto d’ora prima di pranzo) e di Fraxinus excelsior (50 gocce un quarto d’ora prima di cena). In più prendi estratto d’ananas e vitamina C per drenare a fondo. Per favorire la diuresi si usa l’estratto di gambo di ananas: una compresa due volte al giorno. Allo scopo di migliorare la circolazione sanguigna, che aiuta a smaltire i liquidi, è consigliata invece una dose di 500 mg di vitamina C al giorno. È utile l’assunzione di ManganeseCobalto, una fiala 3 volte la settimana, e di potassio: una fiala tutti i giorni.

d’ananas

76 Riza psicosomatica
LA MEDICINA NATURALE

BASTA MEZZ’ORA AL GIORNO

Fai camminate a passo svelto e i liquidi iniziano a calare

Non c’è niente da fare: è questa l’attività fi sica migliore per stimolare il ritorno del sangue dalle zone periferiche al cuore. E migliorando la circolazione venosa e linfatica favorisci il drenaggio dei liquidi. Basta mezz’ora di camminata ogni giorno a passo svelto. Se riuscirai all’inizio ad avere costanza, poi non ne potrai fare più a meno. È a costo zero e non ha limiti di orari, quindi non hai scuse. Se sei iscritta in palestra puoi camminare sul tapis roulant per 40 minuti. In generale cerca comunque di sfruttare ogni momento della tua giornata per muoverti ed evita di mantenere sempre la stessa posizione da seduta o in piedi.

LE CAUSE DA COMBATTERE

Muoviti di più, dormi meglio e indossa vestiti larghi

STIPSI La scarsa idratazione e il consumo ridotto di vegetali e cibi integrali ricchi di fibra può causare stitichezza. La conseguenza è l’accumulo di tossine che l’organismo non riesce più a espellere.

SEDENTARIETÀ Le tante ore passate seduti alla scrivania o lo stare in piedi molte ore nella giornata ostacolano un buon funzionamento cardiocircolatorio. Questo alla lunga si fa sentire anche sul microcircolo, che diventa meno efficiente, causando il ristagno dei liquidi.

DIGESTIONE LENTA Se consumi cibi troppo ricchi di sale - specie cibi preconfezionati e industriali - non digerisci bene e carichi di lavoro il fegato. In questo modo impedisci una buona depurazione del corpo.

ALCUNI FARMACI Aumentano la ritenzione, tra questi il cortisone.

INSONNIA Se dormi male aumenti le tossine in circolo.

INDUMENTI TROPPO STRETTI Leggings, jeans attillati, stivali super aderenti ostacolano la circolazione in quanto comprimono i vasi sanguigni. Giugno

2024 77

Autoterapia MEDITARE CON LE IMMAGINI

un antico guardaroba Immagina di aprire

I VESTITI NON SONO SOLO STRUMENTI PER COPRIRSI,

MA TRAME CHE RACCONTANO LE STORIE DEI PERSONAGGI

CHE CI ABITANO. E IL GUARDAROBA CHE LI RACCHIUDE

È UN MONDO MAGICO CHE PROTEGGE I SEGRETI

DELLE NOSTRE IDENTITÀ E DELLE NOSTRE TRASFORMAZIONI

Perché le immagini sono terapeutiche? Perché toccano le nostre corde più profonde, rappresentano il codice per eccellenza del nostro mondo interiore, e ci aiutano a entrare in contatto con le nostre risorse più profonde. Per farlo basta poco: trova uno spazio in cui ti senti a tuo agio, lontano da disturbi, assumi una posizione comoda e chiudi gli occhi.

La meditazione terapeutica Immagina di trovarti di fronte a una porta... una di quelle porte che conducono nelle stanze più segrete dei castelli antichi... sei lì sulla soglia, poi ti fai coraggio ed entri... sei in una stanza arredata con mobili preziosi e di fronte a te c’è un guardaroba immenso... ci sono abiti di tutti i tipi... accessori di tutti i generi, materiali e colori diversi... inizi a

scegliere tra tutti il vestito che ti piace di più… il travestimento… vuoi essere un’altra persona… puoi provare abiti di qualsiasi tipo e quando hai trovato il tuo esci dalla stanza… c’è una festa in maschera nel salone del castello... scendi le grandi scale e indossi anche una maschera sul volto... Ora sei irriconoscibile... ti mischi tra tutti i presenti… ci sono musiche, molti ballano… anche tu comincia a muoverti... a ballare... all’inizio un po’ rigido, poi piano piano ti sciogli... puoi parlare con chi vuoi, irtare, giocare... ti senti libero... non ci sono pensieri, la mente è vuota... sempre più coinvolto dall’atmosfera magica... ti senti un altro... un’altra... prvi una sensazione di leggerezza... benessere... libertà, ma anche stupore. Adesso lascia depositare dentro di te tutte le sensazioni provate e quando te la senti puoi riaprire gli occhi.

Gira pagina per scoprire gli aspetti simbolici di questa immagine

Riza psicosomatica 100
IL MONDO INTERNO PARLA CON LE IMMAGINI: FARSI GUIDARE DA LORO DURANTE
DI
SPECIFICHE
DEL
CHE CI AVVICINANO ALLA SOLUZIONE DEI NOSTRI PROBLEMI
UNA
MEDITAZIONE
A OCCHI CHIUSI PERMETTE
ATTIVARE
AREE
CERVELLO,

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