RCollection IZA
Bimestrale n.24 Febbraio/Marzo 2022 € 9,90 - ITALIA - P.I. 8/02/2022 Direttore responsabile: Vittorio Caprioglio Autorizzazione del tribunale di Milano n.38 del 14/02/2018 ISSN 2611-3139 - Riza Collection + Libro €19,80
I RIMEDI VERDI CHE FUNZIONANO
Antidolorifici naturali
Granuli omeopatici, oli essenziali, tisane e infusi che non hanno effetti collaterali A OGNI DISTURBO IL SUO RIMEDIO Le soluzioni più efficaci per sconfiggere mal di schiena, dolori articolari, nevralgie, cefalea, coliche e mestruazioni dolorose
SCOPRI I RIMEDI CHE DISINFIAMMANO • Gocce di ginepro per gli attacchi di sciatica • L’estratto di fico per gli spasmi addominali • Gemme di pino silvestre per la cervicale • Essenze di eucalipto e sandalo per la cistite
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Sommario Perché scegliere la via naturale pag. 6 Il “male” ci aiuta a capire come stiamo I diversi tipi di dolore I dolori più comuni Gli antinfiammatori “verdi”
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A ogni disturbo Erbe, granuli il suo rimedio pag. 52 e integratori antinfiammatori pag. 16 I rimedi omeopatici contro il dolore 18 I rimedi fitoterapici che danno sollievo 30 Gli integratori che eliminano i dolori più acuti 40 Gli oli essenziali con effetto analgesico 46
Bruciori digestivi 54 Cistite 55 Coliche addominali 56 Coliche epatiche 57 Coliche intestinali 58 Coliche renali 58 Colpo della strega 59 Dolori alle ossa 60 Dolori articolari diffusi 61 Dolori articolari (spalla, polso, mano) 62 Dolori articolari (anca, ginocchia, caviglia, piede) 63
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Dolori al petto Dolori cervicali Dolori intercostali Dolori muscolari Dolori reumatici Ernia del disco Mal di denti Mal di gola Mal di schiena Mal di testa Mestruazioni dolorose Nevralgie facciali Otite Sciatica Sinusite Ulcera
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Le tecniche per vincere il dolore Emergenze e incidenti Distorsioni, stiramenti e slogature Contusioni ed ematomi Gonfiori e versamenti post-traumatici Crampi muscolari Piccole ferite Traumi oculari Traumi del tessuto nervoso
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I massaggi, la cura più antica 82 Gli impacchi, strumenti antidolorifici 88 I bagni aromatici dagli effetti curativi 92 La ginnastica per ritrovare l’elasticità 96
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I rimedi fitoterapici che danno sollievo
L
a fitoterapia consiste, essenzialmente, nell’uso a scopo terapeutico di sostanze di origine vegetale attraverso l’impiego di erbe (radici, fiori, piante intere ecc.) per uso interno (sotto forma di tisane, decotti, tinture madri o compresse) oppure esterno (pomate, creme, unguenti ecc.). Le modalità secondo cui vengono scelte e prescritte le diverse piante medicinali è cambiata moltissimo nei secoli. La fitoterapia moderna ha confermato il ruolo antidolorifico di molte piante che già gli antichi utilizzavano per la cura di dolori e ferite. È il caso, per esempio, dell’arnica, conosciuta dalle popolazioni alpine e usata per la cura di contusioni e dolori muscolo-scheletrici in virtù dei suoi principi attivi cicatrizzanti e antinfiammatori. Conosciamo i principali rimedi fitoterapici che tolgono il dolore.
Le regole dell’automedicazione • Prima di sostituire un farmaco di sintesi con una pianta medicinale occorre sentire il proprio medico. • Quando il medico prescrive un farmaco, è bene avvertirlo della contemporanea assunzione di fitoterapici. • Non prolungare i trattamenti oltre i 3-4 mesi.
Angelica Le proprietà analgesiche di questa pianta si devono soprattutto a due sostanze in essa contenute: l’angelicina e il fellandrene. La prima ha un effetto sedativo mentre la seconda ha un’azione digestiva e contrasta gli spasmi muscolari. L’angelica si usa spesso in caso di digestione difficile con bruciori, coliche addominali, anche quelle provocate da variazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale.
Arnica montana L’arnica (Arnica montana) è un’erba medicinale dalle spiccate proprietà antinfiammatorie, astringenti e antidolorifiche.
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Biancospino Dotata di ottime proprietà sedative del sistema nervoso, grazie al contenuto di sostanze rilassanti, antinfiammatorie e benefiche per il cuore, questa pianta (Crataegus oxyacantha) viene usata con successo per calmare i dolori causati dalle palpitazioni o gli spasmi dell’apparato digerente o ancora i crampi tipici dei dolori mestruali. Questo rimedio funziona bene soprattutto nei confronti di quei dolori che hanno un’origine nervosa.
È forse il miglior rimedio di pronto soccorso di cui la medicina non convenzionale dispone per la cura dei traumi. La sua efficacia è tanto maggiore quanto più l’assunzione del rimedio è vicina all’evento traumatico. Ecco perché è buona regola tenerne un tubetto in borsa o nella tasca della giacca sportiva. È ideale in ogni condizione di distorsione, dolore muscolare, strappo o stiramento. Migliora il dolore, controlla il gonfiore, riduce l’infiammazione e l’ipersensibilità. Si trova in commercio in diverse formulazioni: crema o gel, estratto secco, olio per massaggi da diluire in un olio vegetale (tipo quello di mandorle dolci).
Artiglio del diavolo L’Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) è una pianta della famiglia delle Pedaliacee, dalla cui radice si ottiene una tintura madre ricca di principi attivi che agiscono specificamente sull’apparato osteoarticolare con attività antidolorifica e antinfiammatoria. È utile in tutti i casi di dolore e rigidità articolare e artrosi. Il suo nome è dovuto alla particolare forma uncinata delle sue radici. Analogicamente questo rimedio viene usato per i dolori pungenti, infiammatori, delle estremità del corpo, in particolare per quelli localizzati alle gambe e alle dita dei piedi e delle mani.
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Betulla
Il tè di betulla nera per ridurre i dolori muscolari
Questa pianta (Betula) ha proprietà depurative e antinfiammatorie. Gli estratti di betulla possono essere usati efficacemente in caso di dolori da sindrome premestruale, cistite, coliche renali e reumatismi. Questo rimedio non va usato in caso di allergia all’aspirina.
Ha un sapore gradevole, simile alla menta, ed è in grado di ridurre il dolore muscolare. Il tè prodotto con il ramoscello di betulla (Betula lenta) è un rimedio noto alla farmacologia dei nativi d’America le cui proprietà, dovute alle alte dosi di salicilato di metile, sono state riscoperte dal naturalista Steve Brill che ne ha proposto anche un ulteriore impiego, proprio come l’aspirina, anche per prevenire gli attacchi di cuore. Oltre che in infusione, l’effetto antidolorifico sarebbe disponibile anche masticando il rametto di questa betulla.
Camomilla
Consolida maggiore
La Camomilla (Matricaria chamomilla) è una pianta erbacea dotata di un’intensa azione antinfiammatoria e antispastica sulla muscolatura liscia del tubo digerente. In fitoterapia si usano i fiori che vengono impiegati, in particolare, per contrastare disturbi e bruciori digestivi, cefalee, soprattutto quelle che insorgono dopo i pasti, e i crampi mestruali. Proprio nel suo nome sono racchiuse le proprietà benefiche di questa pianta: “matricaria”, deriva infatti dal latino “matrix”, che significa utero.
Conosciuta fin dall’antichità per le sue qualità analgesiche e antidolorifiche, la Consolida maggiore è l’erba più indicata per risolvere i dolori della sciatica ed è indicata anche per la cervicale. La sciatica è associata al dolore lombare (lombosciatalgia), perché il nervo irritato è posto nelle vertebre lombari.
Cumino Questo rimedio fitoterapico (Carum carvi) è indicato in caso di
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Rimedi fitoterapici
disturbi del tratto gastrointestinale superiore caratterizzati da dolore, descritto talvolta come bruciore oppure come senso di peso allo stomaco associato alla sensazione di una digestione lenta o difficoltosa.
Curcuma La curcuma (Curcuma longa) è una pianta tradizionale della medicina ayurvedica. Gli studi farmacologici hanno evidenziato le sue grandi proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, paragonabili a quelle del cortisone, grazie all’azione di una delle sue componenti, la curcumina. È stata messa in luce, inoltre, la sua attività antiossidante, più potente di quella della vitamina E. Questa pianta viene usata per contrastare i dolori muscolari e articolari, per i dolori reumatici e mestruali e contro l’emicrania.
Come si usano le erbe medicinali In commercio esistono moltissime preparazioni a base di erbe officinali da acquistare in farmacia o erboristeria. Le piante medicinali possono essere assunte sotto forma di: • infusi o decotti: nell’infuso si porta a ebollizione una tazza di acqua, si versa sull’erba e si lascia riposare per 10 minuti. Il decotto si prepara versando l’erba nella quantità suggerita in una tazza di acqua in ebollizione. Si lascia bollire 5-20 minuti, secondo quanto stabilito. Si filtra e si beve. • Polveri o capsule: le erbe medicinali possono essere assunte sotto forma di polvere mescolata all’acqua o capsule. • Estratti fluidi: si ottengono facendo macerare in alcol la pianta essiccata (estratti idroalcolici) o fresca (tinture madri) per un determinato periodo di tempo. Poiché si assumono in gocce (in genere 20-25 gocce al giorno), permettono di personalizzare la dose a seconda delle esigenze. • Macerati glicerici: si ottengono macerando le gemme e i giovani getti della pianta fresca in una miscela di acqua, alcol e glicerina. Sono meno concentrati rispetto alle tinture madri, per cui la quantità da assumere sarà generalmente maggiore (per esempio da 35 a 50 gocce, 2-3 volte al giorno).
Eleuterococco L’Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus) è una pianta “adattogena”, utile cioè per potenziare la resistenza agli stress ambientali e rinforzare il sistema immunitario. La parte della pianta usata in fitoterapia è costituita dalla corteccia della radice. Questo rimedio è indicato per contrastare i dolori tipici dell’artrite reumatoide e del mal di schiena. Ha un’azione specifica sul dolore cronico, che potremmo definire globale, in quanto ne tratta sia gli aspetti periferici di tipo infiammatorio, che quelli centrali, attraverso una potente regolazione dei neuromediatori centrali.
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Equiseto
Questa pianta è indicata per ridurre i dolori anche in caso di artrosi (grazie all’azione rigeneratrice che esercita sia sulla cartilagine sia sul tessuto osseo), ernie del disco, tendiniti (in questo caso l’equiseto disinfiamma e migliora l’elasticità dei tendini).
L’equiseto (Equisetum arvense) fin dall’antichità veniva usato per la cura delle malattie a carico della colonna vertebrale e delle ossa. Si tratta di una pianta che è letteralmente partorita dalla terra, essendo composta dai minerali di cui il suolo è più ricco (soprattutto silicio e calcio), fondamentali per irrobustire le ossa e prevenire o curare l’osteoporosi e i dolori a essa correlati. Non a caso la sua struttura ricorda molto da vicino quella della colonna vertebrale: il fusto della pianta è segmentato, come composto da tante piccole vertebre.
Erba gatta Popolarmente nota coma erba gatta (Nepeta cataria) per via di particolari fragranze feromoni-simili che attraggono i felini, questa pianta svolge una efficace azione terapeutica nei confronti dei crampi notturni. I suoi principi attivi, spasmolitici e sedativi, permettono di sciogliere le contrazioni muscolari e di prevenire eventuali recidive.
Erba medica Originaria dell’antica Persia, l’erba medica (Medicago sativa) è una pianta medicinale ricca di principi vitaminici e minerali. Contiene infatti vitamina D, calcio, ferro e magnesio, sostanze utili a ridurre i dolori causati dai reumatismi e dall’artrosi. La tintura madre di Medicago sativa è molto utile per ristabilire l’equilibrio elettrolitico nelle persone anziane che tendono a disidratarsi e a soffrire di crampi anche a riposo; ed è ottima per prevenire i crampi muscolari che colpiscono chi pratica sport.
Fico
Iperico
Il fico (Ficus carica) cura soprattutto i dolori a carico di stomaco e intestino. I frutti sono infatti lassativi, emollienti, digestivi. Le gemme, assunte sotto forma di macerato glicerico, sono disinfiammanti delle mucose di stomaco e intestino. Sono quindi efficaci in caso di dolori dovuti a colite, gastrite e digestione difficile.
L’Iperico (Hypericum perforatum) è una pianta erbacea perenne, molto comune nei campi, chiamata anche erba di San Giovanni. In fitoterapia si usano i fiori. Fin dall’antichità, questa pianta è stato usata come sedativo e analgesico nei dolori articolari e come cicatrizzante nelle ustioni. L’assunzione di questo rimedio è particolarmente utile in caso di dolori muscolari e di crampi addominali (come nel caso della gastrite) poiché agisce rilassando la muscolatura liscia addominale. I suoi maggiori effetti analgesici
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Rimedi fitoterapici
Fieno greco Per stimolare la rigenerazione del collagene (la componente proteica dell’osso) e ridurre l’acidità del sangue, sono efficaci tutti i prodotti naturali che contengono fitoestrogeni: questi sono particolari ormoni vegetali che rivitalizzano muscoli e tessuti, alleviando anche i dolori osteoarticolari. Uno dei più efficaci tra questi è il fieno greco (Trigonella foenum-graecum), antinfiammatorio, ottimo per prevenire l’osteoporosi e potente stimolante neuromuscolare. Inoltre, il fieno greco favorisce anche l’assorbimento del calcio, a beneficio di muscoli e ossa. Nel caso poi si siano assunti farmaci antinfiammatori, svolge anche un’azione depurativa che ne contrasta i danni.
Lavanda
sono nei confronti di quei dolori che hanno un’origine psicologica e nervosa. L’iperico riduce l’efficacia di anticoagulanti orali, ciclosporina e anticoncezionali orali.
La lavanda (Lavandula officinalis) è un cespuglio con fiori molto profumati. In fitoterapia si usano i fiori. Già nell’antichità le sono state riconosciute proprietà antispasmodiche, analgesiche e antiemicraniche. Alcuni studi farmacologici hanno evidenziato che i terpeni dell’olio essenziale hanno proprietà antinfiammatorie, calmanti, analgesiche e/o spasmolitiche, mentre le cumarine hanno un effetto sedativo sul sistema nervoso centrale. Per questo la lavanda è particolarmente indicata in caso di cefalea ed emicranie.
Ippocastano L’ippocastano (Aesculus hippocastanum) si usa in genere contro le affezioni tendinee con forte dolore. Di questa pianta in fitoterapia si utilizza il seme: è ricco di tannini, saponine (escina) e flavonoidi. Mentre i tannini svolgono attività antinfiammatoria, l’escina, che è una saponina, riduce il gonfiore. Inoltre, nel fitocomplesso contenuto nel seme è presente anche il glucoside cumarinico, che possiede notevoli virtù antidolorifiche.
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Melissa Questa pianta (Melissa officinalis) ha proprietà sedative del sistema nervoso, combatte i gas e i dolori intestinali e riequilibra il ciclo mestruale. Viene usata tipicamente per alleviare il dolore in tutti quei disturbi che hanno un’origine nervosa come colite, cattiva digestione, gastrite e colon irritabile.
Mirtillo rosso
Partenio
Il mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea) è un toccasana per riequilibrare l’intestino. La forza che il rimedio ricava dai giovani getti è duplice: se hai l’intestino pigro, con fasi di stipsi, si comporta da tonico e stimolatore; se invece soffri di colon irritabile o colite, svolge una funzione rilassante, con un’azione sedativa e antispastica. Ciò è dovuto alla straordinaria capacità delle gemme di riportare equilibrio e regolarità alle funzioni organiche, stemperando gli eccessi e stimolando in caso di rallentamenti o “blocchi”. È ideale per chi ha l’intestino sensibile alle variazioni di temperatura.
Il partenio (Tanacetum parthenium, sommità fiorite) è una pianta erbacea perenne, aromatica, diffusa anche in Europa. Svolge un’azione analgesica e antinfiammatoria ed è particolarmente indicata per i disturbi muscolo-scheletrici che sono tipici della stagione fredda. Inoltre, aiuta ad alleviare le tensione localizzate alla testa, riducendo l’intensità e la frequenza degli attacchi di cefalea.
Pino silvestre È un tipo di conifera, le cui gemme hanno un’azione elettiva sulla cartilagine articolare e il tessuto osseo. È indicato nel trattamento dei dolori articolari della colonna vertebrale, e in particolare è utile per alleviare gli spasmi concentrati sul collo e sulle spalle.
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Rimedi fitoterapici
Polygonum cuspidatum Il Polygonum cuspidatum è utile per sostenere e nutrire il collagene (la componente proteica dell’osso) e contrastare i dolori ossei che compaiono tipicamente in menopausa. Pianta da sempre utilizzata nella medicina cinese, il Polygonum è una straordinaria miniera di resveratrolo, una sostanza che lavora contro lo stress ossidativo, alla base di molti dolori cronici. Questo impedisce il deterioramento rapido delle proteine ossee ed è ideale contro il mal di schiena dovuto all’osteoporosi. Presente anche nell’uva e quindi nel vino, questa sostanza non può essere ricavata solo da questa fonte, per le evidenti controindicazioni. Per questo può essere utile un rimedio che lo renda disponibile in capsule. gonfiore articolare. Nell’antica Grecia era utilizzata per sedare gli “attacchi” agli arti e veniva considerata un rimedio sacro per i suoi effetti a più ampio raggio: grazie alle sue proprietà, infatti, il salice è usato anche contro l’emicrania e per abbassare la febbre alta. La scorza dei giovani rami del salice bianco svolge un’azione miorilassante naturale e risulta utile per curare a lungo termine la fibromialgia (una malattia caratterizzata da forti dolori che colpiscono le fasce muscolari) e i reumatismi muscolari.
Salice Il salice (Salix alba) è un albero diffuso in tutto l’emisfero boreale, che cresce lungo gli argini dei fiumi. Nell’antichità veniva chiamato “albero che vive coi piedi nell’acqua” e lo si riteneva efficace nel trattare le malattie da umidità, quali dolori articolari e reumatici. Questa pianta è ancora oggi molto consigliata in caso di dolori ossei e articolari, acuti e cronici, soprattutto se all’infiammazione si associa il
Ribes nero Il ribes nero (Ribes nigrum) appartiene alla famiglia delle Saxifragaceae e il suo nome sembra derivare dall’arabo “ribas”, un rabarbaro del Libano. In genere viene coltivato a scopo alimentare ed è alla base della crème de cassis (cassis è il nome francese del ribes), un liquore con cui si prepara il kir, aggiungendo vino bianco. Il ribes nero è considerato la perla della gemmoterapia per le sue numerose attività terapeutiche tra cui spiccano quella antinfiammatoria e antiallergica. Le gemme, infatti, stimolano la corteccia surrenalica e hanno un’azione simile a quella del cortisone, particolarmente utile in caso di dolori osteoarticolari, senza però gli effetti collaterali del farmaco di sintesi.
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Spirea La spirea (Spiraea ulmaria) è un’erbacea perenne. La parte usata in fitoterapia è costituita dai fiori. Grazie alla presenza di un principio attivo da cui si ottiene l’acido acetilsalicilico (quello contenuto nella classica aspirina per intendersi), questa pianta ha proprietà antinfiammatorie, antipiretiche e antireumatiche. La spirea è uno dei rimedi antidolorifici più classici nel trattamento dei dolori articolari. Oltre ad alleviare il dolore, facilita la scomparsa dei versamenti articolari. Questo rimedio va però evitato se si è allergici all’aspirina perché contiene salicilati.
Scutellaria La scutellaria (Scutellaria baicalensis) è un’erba di origine orientale le cui radici sono ricche di bioflavonoidi, preziosi antiossidanti. Le radici di quest’erba svolgono un effetto miorilassante e antidolorifico, in quanto favoriscono l’eliminazione delle tossine dai muscoli. Questa pianta è particolarmente preziosa per calmare il dolore in caso di colpo della strega, un disturbo che spesso è associato a una contrazione dei muscoli e a un’infiammazione dei nervi.
Tiglio Le gemme del tiglio (Tilia tomentosa) esercitano un’azione antispasmodica e distensiva alleviando il dolore che si associa o peggiora in caso di nervosismo, irritabilità, ansia, stress ecc. Quindi, questa pianta risulta utile per alleviare l’emicrania che compare dopo aver mangiato, ma anche i bruciori causati da cattiva digestione e i gonfiori addominali.
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Rimedi fitoterapici
Preparati casalinghi a base di uncaria L’uncaria, a scopo antidolorifico, per le articolazioni, può essere usata principalmente in due modi. • Infuso: mettere il contenuto di un cucchiaio da tavola raso di corteccia in una tazza da tè e versare acqua bollente; far riposare per 10 minuti. Filtrare e bere. • Decotto: mettere il contenuto di 2 cucchiai da tavola rasi di corteccia in mezzo litro di acqua fredda. Far bollire per 5-10 minuti. Filtrare e usare per realizzare degli impacchi.
Uncaria La corteccia di uncaria (Uncaria tomentosa), una pianta originaria dell’Amazzonia detta anche “unghia di gatto”, contiene alcaloidi, sostanze che, oltre a stimolare il sistema immunitario (utili quindi per la prevenzione delle malattie influenzali), sono anche in grado di ridurre il dolore e l’infiammazione articolare.
Valeriana La valeriana (Valeriana officinalis) è una pianta erbacea perenne. In fitoterapia si usano il fusto sotterraneo e la radice. La tradizione popolare l’ha sempre utilizzata per le sue qualità calmanti, antispasmodiche e antidolorifiche. Gli studi farmacologici, iniziati nel secolo passato, hanno evidenziato la presenza in essa di sostanze con effetto sedativo, i cosiddetti valepotriati. Grazie al suo effetto miorilassante, è particolarmente utile per alleviare i dolori muscolari (per esempio nel caso del colpo della strega).
Zenzero Lo zenzero (Zingiberis rhizoma) è una pianta originaria delle regioni tropicali dell’Asia. In fitoterapia viene usato il fusto sotterraneo della pianta, chiamato rizoma. Lo zenzero è un ottimo antinfiammatorio delle mucose gastriche, previene la gastrite e la formazione di ulcere. La sua azione calmante è impiegata anche contro gli spasmi muscolari e nelle nevralgie. Lo zenzero combatte dolori e rigidità articolari grazie a un elevato contenuto di antiossidanti e sostanze analgesiche che sfiammano l’apparato muscolo-scheletrico e curano anche i reumatismi.
Vite rossa In gemmoterapia, la vite rossa (Vitis vinifera) viene impiegata anche nel trattamento del dolore articolare cronico, in virtù delle sue proprietà antireumatiche e antinfiammatorie. È efficace nella cura dell’artrosi, specialmente quella che colpisce le piccole articolazioni della mano.
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