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Alla scoperta della fi bromialgia

Alla scoperta della FIBROMIALGIA

È una malattia che ha avuto un riconoscimento molto recente e che per diverso tempo è stata confusa con altre. Adesso però abbiamo maturato una consapevolezza diversa e la diagnosi, così come le cure, sono più semplici

a fibromialgia, chiamata anche FM, è una malattia che ha alle spalle una storia abbastanza singolare. Si tratta infatti di un disturbo sfuggente, i cui sintomi possono apparire ora chiari, ora sfumati e capaci persino di “mimare” quelli di altre malattie, confondendo ancora di più il medico non specialista. A fronte della sofferenza riferita dal paziente, infatti, gli esami (come le analisi del sangue, le indagini L

ecografiche o persino le TAC), non danno esiti particolari e, la conseguenza di ciò è facilmente intuibile: il paziente rischia di non essere compreso dal medico, e potrebbe essere trattato come un malato immaginario, per iniziare poi un percorso infinito di indagini e specialisti, nel tentativo di escludere altre patologie. Le statistiche indicano che questa odissea può durare fino a sette anni, prima di ottenere una diagnosi corretta.

SE NE PARLA ANCORA TROPPO POCO Uno dei problemi connessi alla corretta trattazione della fibromialgia è il seguente: si tratta di una patologia che non è ancora ben conosciuta nemmeno dalla medicina di base. Ciò fa sì che il malato, al di là della sofferenza, maturi anche una frustrazione che lo allontana dalla medicina e lo avvicina a pratiche di dubbia efficacia, magari suggerite da persone che approfittano dello stato di fragilità psicologica del paziente. Più si parla di fibromialgia, più chi ne soffre sarà in grado di riconoscere il suo stato e creare così una conoscenza condivisa del problema. In questo modo sarà anche più facile accorciare i tempi per giungere a una diagnosi corretta e a una gestione soddisfacente della patologia.

Ecco quando è stata “compresa” La fibromialgia è una malattia “giovane”, nel senso che ha ottenuto un riconoscimento ufficiale solo nel 1994 anche se già nel 1976 il medico statunitense di origine tedesca Philip Kahler Hench riuscì a dare una descrizione abbastanza precisa delle caratteristiche della patologia. Eppure non mancano alcune testimonianze di tipo storico che potrebbero far retrocedere di secoli l’individuazione dei segni caratteristici della fibromialgia. Nel 1592 il medico francese Ballonius (lo pseudonimo di Guillaume de Baillou) ebbe modo di riportare un reumatismo muscolare assai simile alla FM. Più recentemente il medico inglese Richard Gowers (era il 1904), notò un particolare ispessimento fibroso nella zona muscolo-tendinea in alcuni pazienti affetti da dolori cronici. E oggi sappiamo che questa è una delle (poche) caratteristiche specifiche della fibromialgia. Gowers definì il problema con il nome di “fibrosite” lasciando intendere che alla radice vi fosse un fenomeno infiammatorio. Un tempo si credeva che fosse un problema solo reumatologico. Oggi sappiamo che non è così e i pazienti vengono seguiti da équipe di specialisti “ “ Chi cura questa malattia? Lo specialista di riferimento per ciò che riguarda la FM è il reumatologo. Ciò dipende da un retaggio antico, riferito appunto al tempo in cui si pensava che il disturbo fosse di tipo infiammatorio (secondo l’idea di Gowers). Oggi questa convinzione è stata smentita, ma la malattia è rimasta comunque di ambito reumatologico, benché oggi si preferisca seguire i pazienti in équipe e quindi in ottica multidisciplinare. Non è possibile, infatti, trattare in modo efficace la fibromialgia se non ci si occupa di tutte le variabili dello stile di vita del paziente, il quale necessita dei suggerimenti del nutrizionista, dello psicologo, del neurologo specialista nei disturbi del sonno e di un bravo fisioterapista che sia capace di suggerire gli esercizi migliori per superare i momenti di maggiore sofferenza muscolo-tendinea. n

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