ISSN
RIPULISCI LA MENTE torna la gioia di vivere
L’EDITORIALE DI MORELLI L’amore arriva per farti incontrare il vero te stesso
Come spazzare via i pesi mentali: sono la prima causa di ansia e stress
MEDICINA NATURALE Stanchezza di primavera: i rimedi che funzionano
L’OSSESSIONE PER L’ORDINE Una fobia che nasconde la paura del cambiamento
Riza psicosomatica è in edicola anche con:
VITA QUOTIDIANA
E tu, sei capace di andare a meta?
Nel gergo sportivo “andare a meta” vuol dire raggiungere l’obiettivo. Certo, nella vita le cose sono più complesse, perché non è l’io che può dirci dove depositare il pallone: è il mondo interno. Ma si possono evitare alcuni errori…
Avete presente il rugby? Funziona così: una squadra deve portare una palla ovale oltre la linea di fondo campo avversaria e deporla a terra e questo si chiama “andare a meta”. La faccenda non è così semplice, ovviamente, perché la squadra avversaria, che ha lo stesso obiettivo, farà di tutto, nei limiti del regolamento, per impedirlo, placcando a terra un giocatore, trattenendo la palla, facendo una mischia per guadagnare terreno... È uno sport nel quale, a dispetto della forte sicità dello scontro, c’è un grande rispetto delle regole e dell’avversario, ma è anche uno sport che contiene una spiccata analogia con una parte della vita: ognuno di noi ha degli obiettivi e vuole raggiungerli, ma le avversità, le in uenze, gli errori, gli imprevisti (che, nell’insieme, costituiscono “l’avversario”) si pongono di continuo sulla nostra strada, riuscendo spesso a vani care gli sforzi. Perdere di vista l’obiettivo, stancarsi, distrarsi, demotivarsi,
nire in un corridoio cieco sono i rischi, quindi, non solo del rugbista, ma di ognuno di noi.
Rischio frustrazione Nella vita, diversamente che nel rugby, ci sono però due temi molto particolari: il primo è che gli obiettivi che l’io cosciente individua non sempre corrispondono alle tendenze innate, che abitano nella parte più profonda del proprio carattere. Magari sei sicuro di voler fare quella carriera perché hai l’esempio dei genitori, ma chi ti dice che sia davvero la tua strada? E poi, secondo tema, aver ssato un obiettivo non garantisce circa il fatto che il mondo interiore possa usare quella meta solo come tappa di passaggio per poi andare altrove, magari per “fare esperienza”, o perché quell’obiettivo aiuta a far emergere lati di sé che fanno scoprire altre possibilità. Quindi identi care una sola meta e restare ancorati ad essa può essere molto pericoloso: la partita intanto va avanti. Ecco perché sono tanti anche coloro che sono andati da tutt’altra parte: chi ha ottenuto l’esatto contrario di ciò che voleva; chi sente di essere nito in una sorta di “universo parallelo”, in una vita non sua; chi è “andato a meta” ma non si è accorto, strada facendo, che i suoi interessi sono cambiati ed ora, di quella meta, non sa cosa farsene; ed anche chi si è fatto in uenzare, lungo il cammino, da consigli e suggestioni che hanno spinto verso un obiettivo diverso da quello autenticamente desiderato.
Serve autenticità Cosa si può fare per andare veramente “a meta”, magari anche più di una volta? Partiamo col considerare l’obiettivo: dobbiamo innanzitutto chiederci se sia realistico. È rischioso
NO ALLA PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA
“Tanto non ci riuscirò”: ecco la convinzione inconscia che ci boicotta e che possiamo tenere d’occhio
«Tanto non ci riuscirò»: è la convinzione, radicata nel profondo fin dall’infanzia o dall’adolescenza, con cui alcuni si trovano a perseguire una meta. In realtà non sanno di metterla in atto, proprio perché la convinzione si trova nella profondità della psiche ed è in genere inconscia. È però assai subdola: ci lascia individuare l’obiettivo, ci lascia partire, ci lascia l’entusiasmo iniziale, ma poi eccola uscire e prendere le redini dei pensieri, almeno per un po’, quando le cose vanno bene oppure quando si presentano difficoltà importanti. Nel primo caso essa salta fuori perché “non ci può credere” che le cose stiano filando lisce («Dov’è la fregatura? C’è qualcosa che non mi torna!») e induce a intervenire, alterando il prezioso flusso positivo che si era creato. Nel secondo caso salta fuori perché vuole “festeggiare” la conferma di ciò di cui è convinta («Ecco, lo sapevo che non ce l’avrei fatta! Era ovvio che non ci riuscissi. Lo sapevo che le cose non sarebbe andate per il verso giusto») e induce a mollare tutto. In entrambi i casi boicotta, come una profezia che fa avvenire ciò che profetizza (il fallimento). Dobbiamo essere attenti a questo “fossile mentale”, altrimenti ci riusciranno ben poche delle cose cui teniamo.
Le 4 regole la
Immagini: A. Ruggieri
A cura di Vittorio Caprioglio medico, psicoterapeutaper ripulire mente
Ciascuno è perfetto, ma non lo sa.
Per questo arrivano i momenti di crisi: per farti ritrovare il tuo cammino. Quando apri la mente a nuove possibilità, tutto può cambiare
DI COSA
PARLIAMO
Le 4 regole
• Ferma il controllo
• Stop al conformismo
• È ora di crescere
• Rompi i modelli ideali
TERZA REGOLA: È ORA DI CRESCERE
Trova adesso il tuo posto nel mondo
Nella vita “tocca a te”: le tue
inclinazioni, il tuo destino sono unici.
Nessun altro può viverli al posto tuo
L’ESERCIZIO
Cerca in te un punto di calma nella tempesta
Quando
la tempesta degli eventi ci scuote e ci sentiamo agitati, preoccupati per il futuro, oppure ci sembra di aver sbagliato tutto, c’è sempre una parte di noi che resta calma, quieta, in pace perché possiede la saggezza profonda del corpo che l’io, che vive in superficie, tende sempre a smarrire. Come ritrovare questo rifugio interiore? Occorre percepire le emozioni scollegandole dagli avvenimenti esterni, concentrandoci solo sulle onde che provocano in noi, e su un punto del corpo in cui questi moti interiori sono più intensi. Poi, una volta individuato quel punto di massima agitazione, cerchiamo nel corpo un punto del tutto calmo, che non viene sfiorato dalle emozioni. Percepiamo queste due aree contemporaneamente e poi focalizziamo l’attenzione sulla seconda. Ogni volta che veniamo colti dall’agitazione chiudiamo gli occhi per qualche istante e andiamo a cercare quel punto calmo: è un esercizio efficace per ritrovare la quiete e la lucidità nei momenti di agitazione.
LASCIATA DAL MARITO, BETTA PENSAVA DI AVER FALLITO, DI AVER SBAGLIATO
VITA, CHE NON CI FOSSE FUTURO. MA LE NOSTRE RADICI NON SMETTONO MAI
DI CREARCI. STIAMO MALE QUANDO DEMANDIAMO AD ALTRI LA RESPONSABILITÀ
DI RENDERCI FELICI. NESSUNO TI SOMIGLIA: RICERCA LA TUA LUCE, LA TUA PASSIONE, LE TUE TENDENZE. COSÌ TROVI ANCHE IL TUO POSTO NEL MONDO
Prima o poi tutti incontriamo nella vita un momento in cui le cose sembrano sfuggirci di mano e allora magari pensiamo di aver sbagliato tutto e che niente abbia più senso. Ma anche in quei momenti la nostra trama nascosta sta procedendo, sta continuando a svolgersi, ci sta conducendo verso l’avvenire. E sono proprio i momenti dif cili e le s de ad aprire la porta alla novità, a una nuova vita che richiede da noi una metamorfosi. Dobbiamo estrarre nuovi modi di essere e nuove risorse che no a quel momento erano rimaste nascoste, come semi nel terreno dell’inconscio, pronti a germogliare al momento giusto.
Il passaggio nel dolore Lo sa bene Betta, che si era seduta su di una calma apparente per non dover affrontare certe situazioni, per non dover fare i conti con certe consapevolezze troppo dolorose da digerire. Ecco quello
Ecco
che ci scrive. «Volevo ringraziarvi per il più bel regalo che ho ricevuto negli ultimi tre anni: il video del dottor Morelli postato a Natale è stato una carezza. La vigilia di Natale, mio marito, dopo 27 anni, mi ha detto che non mi vuole più. Oltretutto ha lasciato me e i miei due gli (per fortuna grandicelli, ma ugualmente bisognosi) sul lastrico dopo aver subito un tracollo nanziario. Io, che ho sempre fatto la mamma e la moglie, ora mi ritrovo di punto in bianco a dover riscrivere la seconda parte del libro della mia vita. In questi ultimi anni, era evidente che il matrimonio fosse già nito, ma non lo volevo vedere e restavo a guardare la vita passarmi davanti pur di non affrontare a viso aperto questo fallimento, mi bastavano le briciole e non pensavo di meritare altro. Sapere invece che un posto in questo universo lo occupo anche io, mi ha fatto stare molto meglio». Betta, all’improvviso, ha dovuto riprendere le la della propria esistenza. In un primo momento si è
CORPO E SALUTE
Arriva la primavera: ritrova l’energia!
Proprio quando la vita vegetale rifiorisce, capita di sentirsi senza forze… Può succedere, al cambio di stagione. Ecco come intervenire in modo naturale
«C
ome stai?». «Sono stanca…»: è la classica risposta di chi vive in questi tempi frenetici in cui ci si sente spesso scarichi a livello mentale e sico. Il cambio di stagione poi rischia di peggiorare la nostra stanchezza, incidendo anche sulla qualità del sonno. Ma noi siamo energia: l’insieme di reazioni chimiche che stanno alla base del metabolismo serve proprio per estrarre energia dagli alimenti e utilizzarla per il corretto funzionamento del nostro organismo. In Cina il Qi, l’energia appunto, è ciò che ci tiene vivi, in salute e giovani. Ecco perché è così importante porre rimedio alla stanchezza, che è un segnale del suo af evolirsi.
VIA LE TOSSINE
Ti senti poco vitale? Forse hai bisogno di depurarti!
Avere bassi livelli di energia può voler dire aver accumulato troppe tossine, magari per un’alimentazione ricca di zuccheri, grassi e alimenti di origine animale. Segui allora per qualche giorno una dieta vegetale, a basso contenuto di zuccheri, bevi molto e assumi rimedi che agiscano sul fegato, ghiandola che è deputata allo stoccaggio dell’energia oltre che alla neutralizzazione delle sostanze nocive. Ottimi gli infusi di carciofo o cardo mariano, da bere un paio di volte al giorno.
CIBI SÌ E CIBI NO
Il primo passo? Cura di più la tua alimentazione
L’alimentazione è il modo attraverso il quale ci garantiamo energia. Ma come deve essere la dieta che vince la stanchezza? Ecco di seguito i sì e i no.
Sì - Aumenta la vitamina C Questa vitamina è indispensabile per la produzione di energia e ha immediatamente un effetto rivitalizzante. Puoi assumerla in capsule o consumare cibi che ne siano molto ricchi come il ribes, il kiwi, ma anche peperoni o cavoli (meglio crudi in insalata).
No - Eccesso di zuccheri
Sì - Cibi ricchi di enzimi
I dolci, così come i cereali raffinati, fanno alzare di colpo la glicemia, il nostro organismo interviene con l’insulina per abbassarla e lo zucchero, anziché essere a disposizione, viene tolto dal circolo e trasformato in grasso di scorta. Così si finisce per mangiare, aver ancora fame e poca o nulla energia a disposizione.
Gli enzimi sono acceleratori dei processi metabolici e contribuiscono alla produzione energetica: aumentane la disponibilità consumando vegetali crudi e soprattutto insalate e germogli, che ne sono ricchissimi.
No - Bere troppi caffè
La caffeina sveglia e dà energia, ma anche dipendenza e lo sprint che offre dura poco. Alterna il caffè con infusi allo zenzero, o con un infuso al guaranà (lo trovi in bustine anche associato al tè verde): contiene guaranina, che viene assorbita in modo lento, quindi il suo effetto dura di più a fronte di un consumo ridotto.
Fai il test Scopri quali sono i tuoi livelli attuali di energia psicofisica
Leggi le domande, conta il numero di sì che hai dato come risposta: se sono più di sette i tuoi livelli di energia sono piuttosto bassi e hai bisogno di correre ai ripari!
1. Al mattino ti senti rallentato e di umore basso? ❍
2. Dopo pranzo hai un calo di concentrazione e a fine giornata ti senti esausto? ❍
3. Anche se stanco, hai difficoltà ad addormentarti? .............................................................................. ❍
4. Tendi ad avere mani e piedi freddi? ❍
5. Dopo il lavoro non hai voglia di far nulla e anche un invito ti sembra una fatica? ❍
6. Trovi difficile leggere un articolo di giornale e ti distrai spesso? ....................................................... ❍
7. Ogni piccolo contrattempo ti irrita? ❍
8. Sei infastidito da suoni, rumori o dalla musica ad alto volume? ❍
9. Sei soggetto a piccoli incidenti (inciampi, urti, infortuni dovuti a sbadataggine)? ❍
10. Tendi a dimenticare impegni, commissioni, nomi o date? ................................................................ ❍
11. Stai davanti allo schermo di un computer più di cinque ore al giorno? ❍
12. Quando fai un’attività fisica, il giorno dopo hai i muscoli indolenziti? ❍
13. Hai il respiro corto e spesso ti viene il fiatone? .................................................................................. ❍
14. Ti senti nervoso, ansioso o piangi facilmente? ❍
15. Soffri di frequente di mal di schiena o cefalea? ❍
Autoterapia MEDITARE CON LE IMMAGINI
di Chiara Marazzina, psicologa e psicoterapeuta
e immagina un Chiudi gli occhi
È TRA LE ATTIVITÀ PIÙ PIACEVOLI CHE ESISTANO, TANTO CHE LO FANNO ANCHE GLI ANIMALI.
È ESPRESSIONE DI GIOIA PURA MA NON SOLO: RACCHIUDE IN SÉ ANCHE SIGNIFICATI MOLTO
PROFONDI, NOTI FIN DALLA NOTTE DEI TEMPI...
Per compiere al meglio questo percorso immaginativo trova un angolo della casa in cui ti senti a tuo agio, meglio se a luci spente o soffuse, lontano da possibili fonti di disturbo e assumi una posizione comoda e cedevole. Chiudi gli occhi e lascia che sopraggiungano tutti i pensieri, lasciali arrivare uno a uno e poi falli tramontare dolcemente nel silenzio. Quando sopraggiunge un senso di vuoto puoi procedere con le immagini.
• Sei davanti al salone di una grande villa, indossi un bellissimo abito e di fronte a uno specchio ti dai gli ultimi ritocchi. Mentre ti osservi senti l’emozione, il brivido di ciò che sta per accadere. Ora entri nel salone e subito
Gira pagina per scoprire gli aspetti simbolici di questa immagine
ti lasci andare al ritmo di una bellissima musica... Ti immergi completamente nel ballo, ti muovi a ritmo di musica, sempre di più... senti via via il tuo corpo sempre più libero... uido e disinibito... non t’importa più di chi hai attorno... senti solo la musica... il tuo corpo si muove senza sforzo… Immagina ogni tanto di osservarti dall’esterno... cosa provi? Cosa ti “attraversa” dentro? Senti tutti i blocchi e le resistenze che si sciolgono... fai cose che non avresti mai pensato... Chi sei davvero? In realtà sei molto più uido rispetto a quello che credi di essere... Rimani per qualche minuto in questa dimensione. Poi lentamente lascia che le sensazioni provate si depositino dentro di te e in ne, quando lo desideri, apri gli occhi.
IL MONDO INTERNO PARLA CON LE IMMAGINI: FARSI GUIDARE
DA LORO DURANTE UNA MEDITAZIONE A OCCHI CHIUSI PERMETTE
DI ATTIVARE SPECIFICHE AREE DEL CERVELLO, CHE CI AVVICINANO ALLA SOLUZIONE DEI NOSTRI PROBLEMI