L’ECCESSO DI PENSIERI CREA ANSIA E DEPRESSIONE
COME SMETTERE DI PENSARE TROPPO
L’EDITORIALE
DI MORELLI
Scopri il potere terapeutico dell’oblio
Le 4 regole d’oro per imparare a non rimuginare più
FAI IL TEST
Così ritrovi subito la spensieratezza di quando eri bambino
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DISTURBI PSICOSOMATICI
ASMA
di Daniela Marafante, medico psicoterapeuta daniela.marafante@riza.it
Aria irrespirabile? Le vie aeree si ribellano
Gli attacchi d’asma parlano di un’atmosfera emotiva che si è fatta pesante e blocca il libero scambio con l’esterno, di cui la respirazione è il primo tramite. Come è successo a Graziella…
Graziella entra nel mio studio sof andosi il naso e con un pacchetto di fazzoletti di carta in mano. Mi racconta che da circa un anno ha iniziato a respirare male, ha spesso il naso chiuso, a volte ha vere e proprie crisi d’asma (disturbo di cui non aveva mai sofferto) e in alcuni periodi non riesce a percepire gli odori. Le chiedo qualche informazione generica, per farla aprire, e il discorxo precipita subito verso un punto, che evidentemente occupa molto spazio nella sua testa. «Sa, dottoressa, il mio compagno è sempre stato molto disponibile nei miei confronti, ma da quando sua madre è venuta a vivere a casa nostra è cambiato. Dipende in tutto da lei e vorrebbe che anch’io fossi sempre disponibile a occuparmi dei problemi di mia suocera. Io faccio quello che posso, ma le confesso che sono un po’ stanca…». Sento che si sta aprendo una breccia nelle sue difese, per cui assecondo il suo desiderio di andare un po’ oltre, di permettersi qualcosa di più: «Mi parli di più di questa stanchezza. Di che cosa si sente più stanca in questo periodo?».
La confessione «Onestamente - dice con una certa titubanza Graziella - le confesso che sono stata un po’ spiazzata… Insomma… Mia suocera è una persona particolare». «In che senso, cos’ha di particolare?», insisto. «Be’, ecco… Forse non dovrei dirlo ma… lei è una persona un po’ invadente e anche…». C’è un lungo silenzio in cui percepisco un combattimento tra qualcosa che deve uscire e un blocco che lo imedisce. Poi nalmente
il con itto si risolve e Graziella prosegue: «Un po’ egoista, ecco. L’ho detto. Alcune volte con le sue richieste mi toglie il ato. Io vorrei reagire, ma poi penso al mio compagno e per amore evito ogni discussione. In effetti, ripensandoci, è dopo tre mesi di questa convivenza forzata che ho iniziato a respirare sempre peggio, ad avere il naso chiuso e gocciolante e a non sentire più gli odori. C’è un rapporto tra le due cose?»
Respiro e pensieri Nella nostra vita l’atmosfera emotiva può cambiare in un attimo e diventare problematica. In questi casi l’errore che si può fare non riguarda però le nostre reazioni spontanee alle nuove situazioni, ma quanto la coscienza è aperta ad accoglierle, a riconoscerle, a non negarle, in primo luogo a noi stessi. «Vede Graziella - le dico - il mondo delle emozioni è centrale nell’universo del nostro apparato respiratorio. Per questo è fondamentale che lei dia in qualche modo sfogo alla sua insofferenza, alla rabbia, all’atmosfera che non vuole più mandare giù e trattenere dentro di sé attraverso le vie aeree».
«Dunque, dottoressa, lei mi sta consigliando di non tacere più con il mio compagno e di essere anche sincera con sua madre, per tornare a respirare bene?».
«Vede, il respiro si connette a livello simbolico con la volontà e col pensiero: gli atti respiratori sono infatti i soli processi organici, oltre ai movimenti muscolari, controllabili volontariamente e si connettono quindi con l’autonomia, il controllo e quindi con la possibili-
IL SIMBOLO DELL’ASMA
Un conflitto tra nutrimento affettivo e libertà
Nella crisi d’asma i bronchi trattengono il più possibile l’aria che, prima ancora del cibo, è il nutrimento del neonato, uno dei tanti volti del materno e ciò che lega il respiro al tema dell’affettività. La crisi d’asma presenta quindi un conflitto tra il desiderio di indipendenza e le gabbie affettive e mentali in cui ci chiudiamo, per timore di perdere l’amore di cui abbiamo bisogno. Il primo farmaco anti-asma è consentire l’emergere delle emozioni, come ad esempio permettersi di piangere, cosa che difficilmente chi soffre di questo disturbo si permette di fare. Quando è possibile, “cambiare l’aria” è la soluzione più radicale ed efficace: nuovi contesti esistenziali, nuove amicizie e nuove esperienze possono favorire un recedere delle crisi.
tà cosciente di perderlo, il controllo, e liberarsi da un peso. Solo aprendosi alle emozioni si riaprono anche le vie aeree e il naso torna a percepire gli odori buoni e quelli cattivi. Quello che lei può fare è iniziare a guardare le sue emozioni nascoste e, se crede, solo in un secondo momento iniziare a condividerle in primo luogo con il suo compagno. È lei che deve prendere le sue decisioni, non deve contrattarle in continuazione. Non sono né il suo compagno né sua suocera che possono risolvere la questione, è lei che deve comprendere cosa fare delle sue emozioni. Continuare a negarle non le sta facendo bene…».
L’odore della vita La seduta è nita e Graziella esce, visibilmente scossa dalla chiacchierata. Non
la sento per un po’. Poi torna in terapia dopo alcune settimane. Sta molto meglio, niente fazzoletti in mano. Mi racconta che in questo periodo ha parlato con il compagno e anche con sua suocera, ma prima di tutto… con se stessa. Si è ascoltata e ha capito che il suo amore per il compagno era forte ma anche quello per se stessa. È arrivata a sentire che avrebbe anche potuto lasciarlo, se lui non si fosse deciso ad allentare il suo legame materno eccessivo. Dulcis in fundo, il compagno ha deciso di sistemare la madre in una casa per anziani ed è tornato a essere il “suo” uomo. Il respiro di Amanda si è normalizzato e così pure il suo naso non “piange” più: ha ripreso a sentire i profumi e, soprattutto, il profumo della sua vita, che le piaceva tanto. ■
DEPRESSIONE
Non usare la tristezza o diventa cronica
È un atteggiamento involontario, ma pericoloso: utilizzare i “vantaggi
secondari” della sofferenza. Come evitarlo e tornare a vivere
Avolte la malattia può dare un grande potere. È una provocazione, in apparenza irrispettosa verso chi non sta bene. Ma non si vuole mettere in dubbio la sofferenza, bensì dare un contributo af nché alcuni atteggiamenti inconsci non la protraggano oltre misura. Sappiamo, ad esempio, che il mal di testa è usato per sottrarsi al rapporto sessuale col partner quando non se ne ha voglia; che la stanchezza è la chiave per evitare weekend con attività di gruppo che proprio non interessano; che il mal di stomaco è di grande aiuto per evitare di passare tutto il giorno a un pranzo matrimoniale. Quasi ogni sintomo, in fondo, può essere utilizzato per “gestire” situazioni scomode: dire di no, far fare qualcosa a qualcuno, attirare l’attenzione, e via dicendo. Ma c’è un disturbo che, se viene utilizzato troppo per questa attività gestionale, rischia di cronicizzarsi e diventare parte del modo di vivere della persona: la depressione. Un disturbo diverso dagli altri, perché chi è depresso non crede di poter guarire.
Ti serve per dire no Quindi, dare alla propria depressione un ruolo comunicativo importante, la fa diventare utile, le dà uno scopo, ne sostiene l’esi-
stenza. E lei “ne appro tta” per radicarsi sempre di più. Sì, la depressione produce altra depressione e tenta di vani care le varie terapie. Usando il linguaggio dei colori, potremmo dire che è “nero che diventa altro nero” e non vuole essere altri colori. Dice innanzitutto no ai colori della vita, è statica, non vuole che chi ne soffre partecipi, riprenda in mano la sua trama, ritrovi un senso. Per questo motivo strumentalizzarla è pericoloso. C’è, in effetti, chi la utilizza per esercitare un potere sulla realtà circostante, in vario modo. Essendo essa principalmente un “No”, è questo il più frequente modo in cui viene usata: richieste, luoghi in cui andare, ritrovi cui partecipare, incontri, eventi, chiacchierate... Tutte cose a cui la persona, probabilmente, prima della
MIGLIORA LA COMUNICAZIONE
Evita i giri di parole: impara a essere diretto
Una delle strategie che possono aiutare sensibilmente la guarigione della depressione risiede nel migliorare la comunicazione, che deve diventare più diretta e lineare possibile. Se vogliamo dire di no a qualcosa, non diciamo: «No perché sono depresso, sono stanco, non ce la faccio». Magari è anche vero, ma dobbiamo dire il vero motivo del no. E se il motivo è che non vogliamo quella situazione perché, ad esempio, non fa per noi, affermiamolo. Comunicare male, in modo mediato da aspetti che non c’entrano, significa costruirsi intorno un mondo che non fa per noi e che, di conseguenza, può mandarci ulteriormente in depressione.
NO AL LAMENTO CONTINUO
Individua il pericolo più grande: l’autocommiserazione
Lostato depressivo, al di là del calo dell’umore, può manifestarsi in modi anche molto differenti. C’è chi dorme molto di più e chi molto meno rispetto al normale; c’è chi ingrassa e chi dimagrisce. Ma c’è un sintomo che appare nella maggior parte dei casi e che può creare l’ostacolo maggiore alla guarigione: l’autocommiserazione. La persona, che pure sta male, si piange addosso, trae conclusioni super-negative su di sé, assume posture e toni che accentuano la sofferenza. Non fa apposta, non è strategica: è la depressione. Però tutto questo costituisce una comunicazione molto potente verso chi sta intorno e vorrebbe essere di aiuto, perché attiva nell’altro un forte senso di colpa e di inadeguatezza per non riuscire ad essere di aiuto. Sentimenti di autosvalutazione che possono, se la situazione dura tanto, anche contagiare l’altro e spingerlo a pensieri depressivi, non privi di una rabbia trattenuta. Se siamo depressi, quindi, facciamo il possibile per non autocommiserarci, perché la sofferenza si radica di più e si rischia di compromettere anche la qualità delle relazioni importanti. Se vogliamo aiuto, chiediamolo e facciamocelo dare. I commenti non servono.
PENSIAMO TROPPO
Ecco
dei brutti pensieri
LE 4 RISORSE
• La formula magica ..................... pag. 54
• Arriva la svolta ............................ pag. 58
• La cura quotidiana ..................... pag. 62
• La guida infallibile ..................... pag. 66
IL TEMA DEL MESE PENSARE TROPPO
La cura quotidiana Perditi nell’azione silenziosa: fai tacere tutti i pensieri intrusivi
QUANDO IL RIMUGINARE NON SMETTE MAI PERCHÉ VUOI TENERE TUTTO SOTTO CONTROLLO, O PERCHÉ CONTINUI A RIPENSARE AL PASSATO, LA SOLUZIONE È AFFIDARTI A UN’INTELLIGENZA PIÙ GRANDE: L’INTELLIGENZA DEL SEME.
OGNI VOLTA CHE TI INCANTI NEL FARE UNA COSA, ANCHE PICCOLA, CHE
CORRISPONDE ALLA TUA VERA NATURA, IL BENESSERE VIENE A TROVARTI
Spesso, presi come siamo dalle mille cose da fare e dai troppi pensieri, ci dimentichiamo che è la passione a tenerci in vita, la naturalezza con cui assecondiamo le nostre tendenze, i nostri interessi. Siamo come alberi e vivere signi ca orire, sviluppare il proprio seme no alla oritura che produce il nuovo seme: in natura non c’è niente che non “lavora”, che non cresce e matura attraverso un’attività. Anche se fuori c’è la tempesta, l’albero cresce perché il seme si adopera per diventare ciò che è. E così sboccia e non si ferma, nché può segue il usso dei suoi movimenti lenti, silenziosi, af dandosi alla terra, che non lo separa dalle radici. Se scordiamo questo fondo su cui siamo collocati, ecco che al posto dei ori sbocciano pensieri neri, sensi di colpa, tentatavi di controllo e i troppi pensieri ti impediscono anche di fare quello che ti piace, ti appaga, perché appena ci provi arrivano smarrimento e angoscia. Che fare? Quello che ha sperimentato Maria, una nostra lettrice. Ecco cosa ci ha scritto.
Maria e il suo orto
lo stato mentale di cui parlava, quello che si sperimenta quando si fa l’orto, perché lo sto provando in questo periodo. Quando entro nel mio pezzo di terreno pieno di piante e di ori; quando taglio l’erba; quando semino e pulisco l’orto, sto di un bene che non ne uscirei più. Mi piace aggiungere sempre qualcosa. Quest’anno ho messo la vite e un albero di ciliegio! Questo posto mi sta proprio curando: come dite voi, anche nei momenti più terribili si può orire. Durante la giornata, appena posso, scappo lì: è accanto a casa mia e il proprietario non se ne occupa e lascia fare a me. Ci vado anche se piove. Mi sveglio presto, bevo il caffè e vado, e lì c’è un silenzio puro… Sento solo gli uccellini e le mie galline e sto bene. Ci porto anche la mia nipotina e insieme coloriamo il tronco di un albero, un bellissimo gelso (e lo rifacciamo se la pioggia lo scolora). Grazie di cuore, le vostre parole mi aiutano tanto».
«Qualche tempo fa ho guardato un video del dottor Morelli in cui si occupava della Giornata della Terra e mi è piaciuto tantissimo. Conosco molto bene
Immersione e contemplazione Attività manuali semplici ma profonde, come fare l’orto, sono utili per spegnere i pensieri e coltivare la pace mentale. Dal racconto di Maria leggiamo tutto il potere terapeutico di questa pratica: è come entrare in un giardino sacro in cui ti prendi cura di te mentre lo fai con le piante. Sei immerso nell’azione come un monaco
Quando ti senti oppresso da pensieri che ti dicono in continuazione che non vai bene hai un rimedio a portata di mano: l’azione che ti rende felice
L’ESERCIZIO DI CONSAPEVOLEZZA
Stai nel corpo e sposti l’attenzione dai tormenti mentali
Il pensiero non si ferma e non riesci a staccare? Prova questo esercizio di percezione corporea.
• Mettiti comodo in un luogo tranquillo, chiudi gli occhi, fai un ampio respiro, lascia che l’aria entri ed esca dolcemente. Poi porta l’attenzione sul corpo, punto per punto. Inizia dal basso: prima i piedi, le caviglie, le gambe, i fianchi. Poi la parte centrale: il ventre, il petto, le mani, le braccia, le spalle, la schiena. Infine la parte alta: il collo, il mento, le labbra, le orecchie, gli occhi, la fronte.
• In ogni punto su cui porti l’attenzione ascolta le tue emozioni: cosa si concentra nel braccio, nel ventre, nelle gambe, nella fronte, cosa ti evoca, quali ricordi, quali emozioni, quali sensazioni emergono? Senza commenti, connettiti solo con ciò che il tuo profondo vuole comunicarti.
• Prova a trasformare ogni emozione in un’immagine, e se vuoi alla fine costruisci un quadro immaginario, un’istantanea, con tutti gli elementi immaginativi emersi. Osservalo nella mente e lascia espandere dentro di te una dolce sensazione di benessere. Stai così finché lo desideri, poi riapri gli occhi e torna alle tue occupazioni.
ALIMENTAZIONE E BENESSERE
Gli elisir di giovi Scopri i super frullati antiage che ti allungano la vita
Apportano minerali, vitamine, antiossidanti e fibre che vincono i radicali liberi in eccesso. Per questo prevengono le rughe, rinforzano le difese, fanno perdere peso, migliorano le funzioni cerebrali e il benessere generale
Ifrullati offrono numerosi bene ci per la salute e il benessere. Grazie alla loro alta concentrazione di antiossidanti possono aiutare a contrastare i danni causati dai radicali liberi prevenendo l’invecchiamento precoce e tutti i disturbi che lo accompagnano. I loro ingredienti possono anche potenziare il sistema immunitario, favorire la salute del cuore, la digestione e la perdita di peso. Inoltre possono migliorare la salute delle ossa, la vista e la funzione cerebrale. Bevendoli una volta al giorno per almeno due settimane puoi rapidamente notare una pelle più luminosa, capelli più sani, un miglioramento nella diuresi, la riduzione del girovita e un aumento generale del tuo livello di energia vitale.
Gli spinaci sono una grande fonte di vitamine A, C, E e K, fondamentali per un aspetto giovanile. Il kiwi e i frutti di bosco sono ricchi di vitamina C che stimola la produzione di collagene e rinforza le cellule immunitarie. E si ricorda anche la ricchezza in antociani dei frutti di bosco; si tratta di antiossidanti con proprietà protettive dei vasi sanguigni e antin ammatorie di cui bene cia l’intero organismo. Il cocco e la banana apportano invece energia e sostanze nutritive essenziali per sostenere il corpo e la mente. Mescolando questi ingredienti nelle giuste proporzioni otterrai le preparazioni antiage ideali per mantenerti giovane e in salute.
Gli ingredienti chiave I superalimenti ricchi di nutrienti come bacche di goji, spinaci, kiwi, frutti di bosco, cocco e banana sono solo alcune delle potenti scelte che puoi fare per comporre i tuoi frullati. Le bacche di goji sono ricche di antiossidanti e possono favorire la salute della pelle.
Integrali con la clorella La puoi trovare in polvere anche presso alcuni supermercati e puoi utilizzarla in aggiunta agli ingredienti sopra citati, per eliminare l’eccesso di radicali liberi, ma anche di scorie metaboliche accumulate nell’organismo, nocive sia per l’aspetto della pelle sia per la salute. La clorella contiene infatti vitamina C, cloro lla e una sostan-
nezza
PELLE E ARTICOLAZIONI GIOVANI CON L’ACIDO IALURONICO
Lo produci con vitamina C e zinco
L’acido
ialuronico stimola la produzione di collagene, una proteina fondamentale per mantenere la pelle tonica, elastica e giovane. Questo effetto può contribuire a migliorare la struttura della pelle nel tempo, riducendo i segni visibili dell’invecchiamento. Va però detto che il collagene è anche un componente di base delle cartilagini, comprese quelle delle articolazioni. Proprio per questo tale elemento è fondamentale per difendersi dall’usura e dai dolori articolari. L’acido ialuronico è prodotto naturalmente dal corpo umano e consumare cibi ricchi di vitamina C e zinco ne consente una maggior produzione. Tra questi ricordiamo frutta secca a guscio, cereali integrali e fiocchi, kiwi e frutti di bosco, prezzemolo, cioccolato fondente.
za chiamata “Chlorella Growth Factor” (CGF), che possono contribuire alla rigenerazione cellulare e al mantenimento della giovinezza. Inoltre, sostengono il sistema immunitario, fornendo al corpo sostanze essenziali per prevenire disturbi e malattie.
Anche il germe di grano è un valido alleato È una delle migliori fonti di vitamina E, un potente
antiossidante che protegge la pelle dai danni causati dai raggi UV e dai radicali liberi e il cervello dalla riduzione delle sue funzioni dovuta all’età. La vitamina E è anche nota per favorire la rigenerazione cellulare. Inoltre, il germe di grano contiene vitamine B, che proteggono mucose e pelle, migliorano il metabolismo dei nutrienti e contrastano lo stress, una delle prime cause di invecchiamento precoce.