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Come vincere la fibromialgia
Molti ne soffrono e non lo sanno
Come vincere la fibromialgia Quando i dolori muscolari ci rovinano l’esistenza
Le tecniche corporee che attenuano anche i dolori articolari
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Il programma alimentare: l’ideale sono i cibi a basso indice glicemico I sintomi per riconoscerla: • dolori diffusi • insonnia • stanchezza • rigidità
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Melatonina, magnesio, Vitamina B: gli integratori da prendere subito 05/07/18 09:35
sommario siNtomi E causE Che cos’è e come si manifesta
Stanchezza, rigidità, dolore muscolare sono i tre sintomi chiave. A cui se ne aggiungono altri di tipo neurologico e a carico di stomaco e intestino. Nel soffre circa il 4% della popolazione, e nove pazienti su dieci sono donne. Così si riconosce correttamente.
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stili di Vita Aiutano ad avere più vitalità
La prima terapia della fibromialgia consiste nel cambiare gli stili di vita. Stanchezza e rigidità si combattono con l’attività fisica regolare e a bassa intensità. Sono utili anche le tecniche di rilassamento e i soggiorni termali. L’arte ha un potere terapeutico eccezionale.
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lE rEGolE alimENtari I cibi da portare a tavola
Ridurre la produzione di insulina ed evitare l’acidificazione dei tessuti sono le due “stelle polari” dell’alimentazione nel paziente fibromialgico. Vediamo quali sono i cibi sicuri e quelli da evitare per recuperare il benessere.
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lE curE Naturali Erbe e integratori efficaci
Integratori e cure naturali sono spesso utili a dare ulteriore efficacia ai cambiamenti dello stile di vita e del regime alimentare. Ecco una serie di rimedi non farmacologici che hanno dato prova di poter mitigare i sintomi e restituire forza, resistenza, lucidità.
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Focus sui Farmaci Le terapie approvate e sperimentali
Ancora non c’è una medicina capace di curare la fibromialgia, ragione per cui si testano continuamente nuove molecole alla ricerca di quella migliore. Ecco dove è arrivata la ricerca medica, con un focus sull’ossigenoterapia, la cura che si fa nella camera iperbarica.
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Come vincere la fibromialgia Foto: Shutterstock, Fotolia, 123rf
Stampato in Italia da: Caleidograf s.r.l. Via Milano 45, 23899 Robbiate (LC)
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sintomi e cause
Le conseguenze sul sistema Acufeni e vertigini
Disturbi della vista
Molti pazienti lamentano disturbi uditivi noti come acufene o tinnito, cioè fischi e ronzii che compromettono in parte l’acutezza uditiva pur non essendoci lesione del nervo acustico. Allo stesso modo possono verificarsi instabilità e sbandamenti e una alterazione generica del senso dell’equilibrio. Il paziente afferma che la sua postura sia storta anche se così non è. Spesso si sospetta un problema di tipo otorinolaringoiatrico (la labirintite) e per questo il paziente viene inviato a compiere tutti gli accertamenti. Ma gli esami danno esito negativo.
Così come l’udito, anche la vista può risentire di questa situazione. Possono verificarsi annebbiamenti e disturbi dell’accomodamento, cioè una difficoltà di messa a fuoco, senza che alcun esame evidenzi un deficit della vista. I ricercatori che si occupano di fibromialgia spiegano questi due sintomi particolari con lo stato di sofferenza dei muscoli oculari e pupillari. La loro ridotta capacità di contrarsi e rilasciarsi correttamente fa sì che la messa a fuoco sia meno precisa, così come la capacità di regolare l’ingresso della quantità di luce. Questo provoca gli annebbiamenti e il senso di abbagliamento.
sentono spesso Troppo caldo o troppo freddo Il termometro parla chiaro: la temperatura corporea è nella norma eppure questi pazienti riferiscono sensazioni di caldo estremo o freddo intenso, che non sono nemmeno condivise da coloro che stanno attorno. Si tratta di una sensazione soggettiva che, peraltro, può anche essere limitata ad alcuni arti
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nervoso Formicolii e parestesie
I problemi di tipo uditivo introducono il discorso legato ai disturbi di tipo neurologico. I pazienti lamentano spesso formicolii che possono essere diffusi in tutto il corpo oppure limitati a determinati arti. Un altro aspetto che talvolta mette in allarme il paziente (nonché il medico, che spesso prescrive esami di approfondimento) è quello dei formicolii emisomatici, cioè quelli che si manifestano solo in una metà del corpo (la divisione è tra metà destra o sinistra e non tra parte alta e bassa del corpo). Anche il senso di intorpidimento o di “addormentamento” è segnalato con frequenza.
e non essere quindi estesa a tutto il corpo. A fronte di questa sensazione personale, è però oggettiva una sensibilità molto estrema al caldo, così come al freddo, di mani e piedi. In inverno le dita delle mani dei pazienti fibromialgici possono diventare pallide prima e cianotiche (cioè scure, bluastre) poi. Si tratta di un fenomeno che in medicina è noto come fenomeno di Raynaud e che è spesso correlato a un disturbo autoimmune, la sclerodermia.
la notte è più difficile Il sonno notturno è un altro momento complicato per i pazienti affetti da fibromialgia. Al di là della sindrome delle “gambe senza riposo” di cui abbiamo detto in precedenza (vedi voce “disturbi che colpiscono soprattutto le gambe”), è importante segnalare come il paziente fibromialgico non riesca mai a godere di un riposo ristoratore. Al mattino, infatti, si sente ancora più stanco rispetto a quando è andato a letto, nonostante riferisca di avere dormito un numero di ore che reputa sufficiente. Peraltro, anche se prova ad aumentarne la quantità, il senso di prostrazione non migliora. 15
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sintomi e cause
Non risparmia nemmeno le parti intime e la psiche Problemi urinari e urgenza minzionale
Molte pazienti attribuiscono gran parte dei loro sintomi a una infezione delle vie urinarie, poiché dolori, stanchezza, disturbi, mal di schiena sono accompagnati da urgenza minzionale o quantomeno da una aumentata frequenza dello stimolo. Si sottopongono così a urinocolture per accertare la presenza di infezioni batteriche che tuttavia risultano negative. Mancano anche i segni collegati a una cistite di tipo virale.
Dismenorrea e dolori mestruali
Tra le pazienti affette da fibromialgia sono molto comuni le alterazioni del ciclo. In genere questo si presenta doloroso, lungo e abbondante. Le contrazioni uterine sono molto intense e anche la caduta del tono dell’umore nel periodo premestruale è pronunciata. Una buona percentuale delle pazienti affette da problemi mestruali è anche vittima di vaginismo, cioè ha difficoltà ad avere rapporti sessuali e sente dolore durante il rapporto. 16
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il cuore batte forte Lungi dall’essere una manifestazione d’ansia, la tachicardia del fibromialgico non è di per sé pericolosa (anche se va sempre indagata a fondo in modo da verificarne la benignità) ma determina una ulteriore sofferenza per il paziente. Le accelerazioni del ritmo possono anche essere accompagnate da dolore toracico, anche se nessun esame specifico evidenzia il benché minimo problema coronarico. È una situazione che spaventa molto chi ne soffre e fa sì che molti pazienti, quando accusano questo sintomo, accorrano al pronto soccorso, dove però l’elettrocardiogramma dà sempre esito negativo.
La “fibro-fog”
Ansia e depressione
Questi due stati psichici sono spesso connessi alla fibromialgia e sono anche, altrettanto spesso, la causa di diagnosi errate. Una caratteristica di questi disturbi, nel paziente che soffre di FM, è quella per cui ansia e depressione non sono a monte dei sintomi fisici, ma a valle. In pratica il paziente entra in uno stato ansioso o subisce una demoralizzazione a causa dei disturbi fisici e della insoddisfazione relativa alla qualità della sua vita. L’idea di passare una vita di sofferenza genera i due stati d’animo, che scompaiono nel momento in cui dolori e stanchezza diminuiscono.
Provoca apatia: il paziente fibromialgico appare senza volontà
Un senso di straniamento, apatia e mancanza di concentrazione è tipico della fibromialgia, al punto da essere considerato uno dei sintomi “chiave”, e si traduce nella scarsa capacità di portare a termine gli impegni di tipo intellettuale, nel lavoro e nello studio. Produce anche una certa facilità alla distrazione e a “perdere il filo” dei ragionamenti. Questa condizione ha spinto i medici a coniare un termine specifico: “fibro fog”. La parola fog, in inglese, significa nebbia e proprio il senso di annebbiamento delle idee e della lucidità è molto diffuso tra i fibromialgici. 17
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le cure naturali
Omega 3 e 6
riducono il dolore Oggi vengono usati per diminuire la sofferenza cronica. Sono molto utili anche per migliorare il tono dell’umore
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uesti acidi grassi essenziali sono stati tradizionalmente utilizzati per migliorare l’efficienza dell’apparato cardiocircolatorio e, più specificamente, per ridurre i fenomeni infiammatori a carico dei vasi sanguigni. Con il tempo e la pratica medica hanno però dimostrato di essere in grado di svolgere anche altre funzioni, molto interessanti, soprattutto nella gestione del dolore cronico. Gli acidi grassi essenziali di questo tipo possono essere assunti anche per via alimentare grazie al pesce (come abbiamo potuto vedere nella sezione riguardante gli alimenti) ma anche con la frutta secca (noci) e i semi (i semi di lino specialmente). Tuttavia condizioni di tipo allergico, per ciò che riguarda la frutta secca a guscio, e i problemi intestinali (i semi sono lassativi) rendono meno “agevole” il ricorso a questi alimenti. Ecco perché una integrazione attraverso “perle” costituisce
una buona alternativa, se le condizioni non ammettono di assumere queste sostanze per via alimentare.
La loro funzione contro la fibromilagia
250 Sono i milligrammi di acidi grassi essenziali che si dovrebbero assumere ogni giorno
Gli acidi grassi essenziali agiscono sui mediatori chimici che trasportano la percezione del dolore verso i centri cerebrali, diminuendone l’intensità. Ma non è questo l’unica azione positiva di queste sostanze: un uso regolare di Omega 3 e Omega 6 ha dimostrato di avere effetti anche sulla chimica cerebrale, in particolare migliorando la trasmissione dei neurotrasmettitori all’interno del sistema serotoninergico. In pratica gli acidi grassi essenziali fanno sì che i mediatori chimici del buonumore, della rilassatezza e della stabilità emotiva possano “viaggiare” meglio all’interno delle aree cerebrali. Ciò, indirettamente, allenta lo stato di tensione e migliora anche il sonno notturno.
Il dosaggio suggerito: da una a tre perle al giorno, avendo però l’accortezza di ricordare che risultati apprezzabili non compaiono prima di 30 giorni. 112
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ginKgO BiLOBa facilita il recupero
Ha una funzione adattogena e consente di far fronte alla fatica fisica e psichica, facilitando il recupero
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l Ginkgo biloba è considerato un integratore alimentare ottimo per contrastare alcuni dei sintomi più caratteristici della fibromialgia, sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista mentale. Gli estratti bioattivi di questa pianta sono infatti spiccatamente adattogeni, cioè consentono al corpo di superare più agevolmente i periodi di maggiore stress fisico e psichico, donando più energia ma senza svolgere una funzione eccessivamente tonica, inadatta per questi pazienti che mal tollerano le sostanze che provocano un ipertono muscolare. Il Ginkgo contiene moltissime sostanze utili alla salute: bioflavonoidi, vitamina C, carotenoidi, terpeni, che hanno una azione antiossidante ed energizzante molto spiccata. Favorisce il microcircolo, assicurando ai vasi cerebrali e muscolari una corretta ossigenazione. È un valido aiuto di tipo preventivo, prima di un periodo di intenso lavoro intellettuale o durante i cambi di stagione.
Le dosi suggerite: la posologia consigliata è 100-200 mg al giorno di estratto secco di foglie (titolato in ginkgoflavonoglucosidi min. 24% e terpeni totali min. 6%), per cicli di due mesi interrotti da 20 giorni di pausa. In alternativa è possibile assumere la tintura madre: 10 gocce, diluite in poca acqua minerale naturale, 3 volte al giorno a cicli di 2 mesi intervallati da uno. L’estratto è controindicato in gravidanza e allattamento, nei soggetti affetti da emofilia e in chi assume farmaci anticoagulanti, antinfiammatori e antiepilettici.
L’azione sul paziente fibromialgico
Il beneficio più accentuato è quello sulla psiche. In particolare è un ottimo rimedio contro la cosiddetta “fibro fog”, quello stato di intorpidimento congnitivo che diminuisce la capacità lavorativa e “rallenta” la prontezza mentale.
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