Questo “Corso pratico di erboristeria” è uno strumento completo e di facile consultazione per conoscere e imparare a utilizzare le virtù benefiche di erbe e piante officinali. Si tratta di un percorso che, con un approccio pratico e graduale, ti permetterà di apprendere le proprietà dei diversi preparati erboristici e il loro impiego per trattare i disturbi più comuni e per promuovere, più in generale, il benessere tuo e della tua famiglia. Per ogni erba sono indicati, in modo chiaro, esaustivo e molto pratico, le caratteristiche, i principi attivi alla base della sua azione terapeutica e gli utilizzi più efficaci nel trattare quotidiani problemi di salute. Questo corso si rivolge a chiunque sia interessato al mondo erboristico e desideri acquisire una maggior conoscenza nell’ambito delle cure naturali.
RIZA CORSO PRATICO DI ERBORIS ERBORISTERIA
RIZA
€ 29,00
RIZA
Edizioni Riza S.p.A. Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano www.riza.it
CORSO PRATICO DI
ERBORISTERIA Conoscere le erbe, le piante officinali e le loro straordinarie proprietà curative
corso pratico di
erboristeria Conoscere le erbe, le piante officinali e le loro straordinarie proprietà curative
riza
Sommario PRIMA PARTE Introduzione Curarsi con le erbe
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PRIMA LEZIONE ORIGINI E STORIA DELLA FITOTERAPIA Dalla preistoria alla teoria delle segnature 16 L’impiego terapeutico delle piante medicinali La scoperta delle proprietà delle erbe L’influenza della medicina cinese nell’erboristeria occidentale Nella terapia medica cinese il sapore delle erbe ne indica le proprietà La teoria delle segnature in Europa
SECONDA LEZIONE I PRINCIPI ATTIVI DELLE ERBE: PERCHÉ SONO EFFICACI Dagli alcaloidi alle mucillagini Principi attivi: quali sono e come agiscono
TERZA LEZIONE PROPRIETÀ E USI DELLE ERBE MEDICINALI Piante officinali dalla A alla E Achillea millefoglie Aglio Agnocasto Aloe Amamelide Angelica Anice stellato Anice verde Arancio Artemisia
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18 18 20 22 24
26 28
32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52
Artiglio del diavolo Asparago Avena Bardana Betulla Biancospino Boswellia Calendula Camomilla comune Carciofo Cardo mariano Castagno d’India Centella asiatica Drosera Echinacea Eleuterococco Elicriso Equiseto Eucalipto Eufrasia
QUARTA LEZIONE GLI ORGANI E LE ERBE CHE LI DEPURANO Dal fegato alla pelle Il fegato Lo stomaco I polmoni Il cervello La pelle
QUINTA LEZIONE ERBORISTERIA PRATICA: I PREPARATI D’ERBE Infusi e decotti, impacchi e cataplasmi
54 56 58 60 62 64 66 68 70 72 74 76 78 80 82 84 86 88 90 92
94 96 100 104 108 112
Come preparare infusi e decotti Come fare impacchi e cataplasmi
116 118 120
AUTOVALUTAZIONE DOMANDE ED ESERCIZI Misura il tuo livello di apprendimento
122
5
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Sommario SECONDA PARTE Introduzione
Piante medicinali fonte di salute
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SESTA LEZIONE ORIGINI E STORIA DELLA FITOTERAPIA 134 Dall’ayurveda alla moderna farmacologia La fitoterapia in India, Tibet e America L’equilibrio tra gli umori porta salute La tradizione medica nelle Americhe Le erbe curative nella medicina moderna Dalle piante alle pillole Dal laboratorio alla farmacia
SETTIMA LEZIONE I PRINCIPI ATTIVI DELLE ERBE: PERCHÉ SONO EFFICACI Dagli oli volatili ai tannini Principi attivi: quali sono e come agiscono
OTTAVA LEZIONE CENNI DI BOTANICA Dalle radici al frutto Dalle radici ai frutti. Ecco com’è una pianta Ciclo vitale e classificazione delle piante
NONA LEZIONE PROPRIETÀ E USI DELLE ERBE MEDICINALI Piante officinali dalla F alla M Faggio Fico Fieno greco Finocchio Frassino Fucus Garcinia Genziana maggiore Ginepro
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136 136 138 140 140 142
144 146
150 152 157
158 160 162 164 166 168 170 172 174 176
Ginkgo Ginseng Gramigna Hibiscus Iperico Issopo Lauro Lavanda Limone Lino Liquirizia Luppolo Malva Melissa Menta Mirtillo Mirto
DECIMA LEZIONE GLI ORGANI E LE ERBE CHE LI DEPURANO Dal cuore agli occhi Il cuore Il pancreas L’intestino I reni e la vescica Gli occhi
UNDICESIMA LEZIONE ERBORISTERIA PRATICA: I PREPARATI D’ERBE Tinture, sciroppi e oli medicati
178 180 182 184 186 188 190 192 194 196 198 200 202 204 206 208 210
212 214 218 222 226 230
Come preparare tinture e sciroppi Come fare infusioni in olio caldo e freddo
234 236 238
AUTOVALUTAZIONE DOMANDE ED ESERCIZI Misura il tuo livello di apprendimento
240
7
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Sommario TERZA PARTE Introduzione
La fitoterapia ci fa vivere bene
DODICESIMA LEZIONE I PRINCIPI ATTIVI DELLE ERBE: PERCHÉ SONO EFFICACI Come utilizzare gli oli essenziali
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Il profumo che cura mente e corpo
254 256
TREDICESIMA LEZIONE PROPRIETÀ E USI DELLE ERBE MEDICINALI Piante officinali dalla N alla Z Noce Olivo Origano Ortica Passiflora Psillio Quercia Ribes nero Rodiola Rosa canina Rosmarino Rusco Salvia officinale Tarassaco Tiglio Timo Uncaria Uva ursina Vite rossa Zenzero
260 262 264 266 268 270 272 274 276 278 280 282 284 286 288 290 292 294 296 298 300
QUATTORDICESIMA LEZIONE GLI ORGANI E LE ERBE CHE LI DEPURANO Dalle orecchie ai muscoli Le orecchie Il naso e la gola Le ossa e i muscoli
8
302 304 308 312
QUINDICESIMA LEZIONE ERBORISTERIA PRATICA: I PREPARATI D’ERBE Polveri, capsule, lozioni e altri rimedi Come preparare polveri e capsule Pronto soccorso
SEDICESIMA LEZIONE GUIDA ALLA CURA DEI DISTURBI COMUNI Dalla A alla Z
316 318 322
I rimedi d’erbe che ci fanno stare bene
324 326
AUTOVALUTAZIONE DOMANDE ED ESERCIZI Misura il tuo livello di apprendimento
342
9
10
Prima parte CURARSI CON LE ERBE
12
PRIMA LEZIONE ORIGINI E STORIA DELLA FITOTERAPIA
Dalla preistoria alla teoria delle segnature
16
SECONDA LEZIONE I PRINCIPI ATTIVI DELLE ERBE: PERCHÉ SONO EFFICACI
Dagli alcaloidi alle mucillagini
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TERZA LEZIONE PROPRIETÀ E USI DELLE ERBE MEDICINALI
Piante officinali dalla A alla E
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QUARTA LEZIONE GLI ORGANI E LE ERBE CHE LI DEPURANO
Dal fegato alla pelle
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QUINTA LEZIONE ERBORISTERIA PRATICA: I PREPARATI D’ERBE
Infusi e decotti, impacchi e cataplasmi
116
AUTOVALUTAZIONE DOMANDE ED ESERCIZI
Misura il tuo livello di apprendimento 11
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PRIMA PARTE
Curarsi con le erbe Oggi le piante medicinali possono essere adoperate con successo per curare numerosi disturbi, nella prevenzione degli stessi, come coadiuvanti durante altri tipi di terapie e come mantenimento dello stato di benessere raggiunto, evitando così l’impiego di cure aggressive, là dove non è strettamente necessario farne uso, e i relativi effetti collaterali.
Che cosa determina l’efficacia delle erbe medicinali
No al “fai da te” nella raccolta La raccolta delle erbe medicinali richiede di seguire alcuni criteri importanti, indispensabili a garantire la nostra salute, quindi non può essere fatta da persone non esperte della materia. Infatti, se piante come l’ortica e il tarassaco sono individuabili a colpo d’occhio da chiunque, riconoscere altre specie meno note può essere assai difficile: molte specie tossiche sono simili ad altre utilizzate a scopo terapeutico e confondere una pianta con un’altra può avere conseguenze assai gravi. Occorre poi raccogliere le piante in luoghi lontani da fonti di inquinamento (terreni industriali, strade con traffico automobilistico, centri abitati, zone agricole dove vengono utilizzati trattamenti chimici, in vicinanza di discariche), ed effettuare la raccolta utilizzando
L’efficacia delle piante officinali è determinata dalla qualità del prodotto. E per qualità intendiamo la presenza in quantità sufficiente dei loro principi attivi (cioè le sostanze che ne determinano l’efficacia curativa) e l’assenza di agenti inquinanti. La quantità di principi attivi presenti nella pianta è influenzata da moltissimi fattori quali terreno e zona di coltivazione, epoca della raccolta, metodi di essiccamento, confezionamento e conservazione. Solo una materia prima selezionata e un’accurata lavorazione permettono di ottenere prodotti efficaci. Quindi, nella scelta del prodotto da acquistare occorre tenere sempre presenti questi fattori, e rivolgersi ad aziende e persone qualificate.
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● La tolleranza ai medicamenti è minore nelle persone anziane (rischio di sovradosaggio) e gli effetti indesiderati possono essere due volte più severi che nei soggetti più giovani. Come regola generale si può dire che un soggetto con più di 65 anni, in assenza di patologie gravi, dovrebbe iniziare una terapia a base di piante medicinali con un dosaggio inferiore a quello indicato (circa due terzi). Per quanto riguarda i bambini, in linea generale, fino ai tre anni è bene non somministrare nulla che non sia stato prescritto dal pediatra e che non sia indispensabile. Dopo, somministrare sempre con molta cautela e a dosi dimezzate.
Sì all’automedicazione. Ma solo seguendo queste avvertenze generali ● Non sostituire mai di propria iniziativa un farmaco di sintesi con una pianta medicinale. Occorre sempre consultare il proprio medico curante.
● Nei primi tre mesi di gravidanza sono controindicate tutte le piante officinali; in seguito, assumere prodotti naturali solo dietro consiglio medico. Sono infatti pochissimi gli studi clinici sugli effetti delle piante officinali sullo sviluppo del feto. Durante l’allattamento bisogna tenere presente che quasi tutte le sostanze assunte dalla madre passano nel latte.
● Quando la sintomatologia è poco chiara, o quando i sintomi persistono nonostante l’assunzione dei rimedi erboristici, occorre rivolgersi al medico. ● Quando il medico curante prescrive un farmaco, avvertirlo sempre dell’eventuale assunzione contemporanea di prodotti a base di piante officinali.
L’echinacea è una pianta impiegata soprattutto per rafforzare le difese immunitarie, utile anche come antinfiammatorio naturale.
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INTRODUZIONE
attrezzi idonei per non danneggiare l’ambiente, senza prelevare dal terreno le piante protette. Inoltre, le erbe devono essere raccolte nei loro specifici tempi balsamici (quei momenti del loro ciclo vegetativo in cui contengono la maggior quantità e la miglior qualità di principi attivi specifici), altrimenti le loro proprietà terapeutiche potrebbero essere notevolmente indebolite.
PRIMA PARTE
Gli estratti ottenuti dalle piante officinali sono numerosi e, tra i più utilizzati, troviamo tinture madri, capsule, compresse e oli essenziali.
Che cosa si trova in commercio In commercio esistono moltissimi tipi di preparazioni a base di piante officinali da acquistare in farmacia, parafarmacia o erboristeria. A grandi linee le piante officinali possono essere assunte sotto forma di infuso, decotto, macerato, preparati in polvere oppure preparati liquidi.
● È importante sospendere l’assunzione di qualsiasi prodotto naturale almeno due settimane prima di essere sottoposti a un intervento chirurgico e, nel caso ciò non fosse possibile, comunicare sempre all’anestesista tutti i tipi di sostanze che si stanno assumendo.
● I preparati in polvere si trovano già confezionati in capsule, compresse, opercoli, tavolette. La polvere contenuta in queste preparazioni può essere ottenuta con metodi estrattivi (estratto secco, nebulizzato, liofilizzato) o per semplice triturazione (totum) della pianta. Queste preparazioni possono contenere o meno eccipienti.
● Generalmente non prolungare mai i trattamenti a base di piante officinali per più di tre o quattro mesi consecutivi, eventualmente sospendere il trattamento per un mese e poi riprenderlo. Questa avvertenza è dettata dal fatto che, per la maggior parte delle piante, non sono ancora state studiate le conseguenze dell’utilizzo a lungo termine o in cronico.
● I preparati liquidi sono rappresentati, in linea di massima, da estratti idroalcolici, dai macerati glicerici, dalle tinture madri e
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Tra i preparati a base d’erbe ci sono anche gli sciroppi, particolarmente amati dagli erboristi dell’inizio del Novecento.
● In commercio si possono anche trovare estratti analcolici concentrati (preparati liquidi), ottimi per bambini e anziani, ma in realtà adatti a tutti in quanto non contengono alcol e quindi non sovraccaricano il fegato per la loro metabolizzazione. ● La scelta della preparazione è soggettiva: l’assunzione di una capsula è più comoda e veloce rispetto a un infuso. ● Le modalità d’uso e le dosi non possono essere suggerite con esattezza perché in commercio si possono trovare prodotti con quantità diverse di principi attivi. Bisogna quindi attenersi a quanto riportato sulla confezione o suggerito dalla persona qualificata addetta alla vendita del prodotto. ● Nell’ambito di un trattamento a base di piante officinali è bene seguire sempre attentamente le modalità suggerite dal terapeuta e soprattutto avere la costanza di proseguire il trattamento per il periodo consigliato. Infatti le piante, nella maggior parte dei casi, non hanno un’azione immediata ma iniziano a manifestare i loro benefici, in generale, nell’arco di una settimana. ● Le piante officinali, se usate nel rispetto dei principi di qualità e sicurezza, sono un valido aiuto per la salute e il benessere.
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INTRODUZIONE
dai succhi estratti dalla pianta fresca. Per quanto riguarda questi ultimi, occorre fare attenzione agli additivi (li si trova in etichetta), al fine di comperare un prodotto che non ne contenga di nocivi (vedi per esempio il sorbato di potassio, che può causare dermatiti).
PRIMA PARTE
Agnocasto Vitex agnus castus
Il nome dell’agnocasto deriva dalla parola greca “agnos”, che significa purezza, castità, in quanto veniva utilizzato per spegnere il desiderio sessuale. Gli antichi greci, infatti, consideravano questa pianta “come utile per coloro che fanno voto di castità”. Parti utilizzate: frutti; raramente, fiori.
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«Costringe il seme genitale e gl’impeti di Venere» P.A. Mattioli, 1578
La pianta dell’agnocasto appartiene alla famiglia delle Verbenacee, come l’erba erba luigia e la verbena. È un arbusto o piccolo albero spontaneo in Italia, con fiori violacei e color lavanda (ma esistono anche varietà con fiori bianchi o rosati), e frutti piccoli di colore marrone. Si trova in commercio soprattutto in tintura madre o capsule, perché di rado se ne fanno tisane.
PRINCIPI ATTIVI Contiene olio essenziale, pinene e cineolo. I frutti sono ricchi di flavonoidi (casticina, vitexina, isovitexina ecc.) antiossidanti, l’alcaloide viticina dall’azione sedativa, e castina dall’azione antinfiammatoria e moderatamente tonica.
I monaci lo usavano per vincere i desideri d’amore «Alcuni monaci» scriveva nel 1698 il medico Nicolas Venette «fabbricano cinture con rami di agnocasto e presumono di staccarsi dal cuore tutti i desideri che l’amore vi farebbe nascere».
PROPRIETÀ Si usa per i disturbi mestruali e nella premenopausa. Aumenta il livello degli ormoni progestinici, è antispasmodico e tonico, inibisce l’azione della prolattina ed è sedativo. IMPIEGHI Aumentando l’attività progestinica, può risultare d’aiuto nel bilanciare la produzione di progesterone e di estrogeno da parte delle ovaie durante il ciclo mestruale. Indicato in caso di sindrome premestruale, ritenzione idrica del periodo premestruale, lievi iperprolattinemie, acne giovanile e tardiva, dolori pelvici, tensione nervosa. Adatto anche in caso di palpitazioni, vertigini, coliche intestinali di lieve entità e nelle malattie psicosomatiche dell’apparato genitale. La pianta può dare origine a possibili reazioni allergiche, mal di testa, aumento del flusso mestruale. Non va usato in gravidanza e durante l’allattamento.
■ Premenopausa, acne tardiva o giovanile: 50 gocce di estratto analcolico concentrato o di T.M. in un po’ di acqua 2 volte al dì. Assumere per 2 mesi, poi sospendere ed eventualmente ripetere. ■ Tensione nervosa: 100 mg di estratto secco in capsule, due volte al giorno. Per 2 mesi. ■ Acne: lavare la zona interessata con il decotto freddo o tiepido.
Ecco come utilizzarlo ■ Sindrome premestruale: 40 gocce di estratto analcolico concentrato o di T.M. in un po’ di acqua due volte al giorno. Proseguire il trattamento per 2 mesi, poi sospendere ed eventualmente ripetere. In alternativa, 2-3 tazze di infuso al giorno.
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Secondo la tradizione, l’agnocasto è posto sotto l’influenza della Luna e in relazione con l’elemento Acqua. Proprio per questo, secondo la teoria delle segnature, è utile per trattare i disturbi femminili collegati al ciclo me-
struale, connesso alle fasi lunari. E, in particolare, tratta con successo la ritenzione idrica tipica delle variazioni ormonali che precedono il ciclo e quella che deriva dall’assunzione di contraccettivi orali e farmaci a base di ormoni in genere.
TERZA LEZIONE
Tratta i disturbi femminili collegati al ciclo
La pianta nel suo ambiente Per crescere bene, l’agnocasto ha bisogno di terreni ben drenati, senza ristagni di liquidi. Anche nella stagione calda, non richiede annaffiature frequenti: possono bastare le piogge estive. È necessario intervenire fornendo acqua solo nei periodi di siccità.
I frutti regolarizzano gli ormoni femminili.
➨ La pianta nel corpo umano L’agnocasto aiuta l’organismo femminile a liberarsi dei liquidi in eccesso, riequilibrando il sistema linfatico.
➨ I fiori hanno le stesse proprietà dei semi ma più lievi.
PREPARATI CASALINGHI A BASE DI AGNOCASTO Infuso: porre il contenuto di un cucchiaio da tavola raso di frutti in una tazza da tè e versare acqua ben calda; lasciare riposare a recipiente coperto per 10-20 minuti. Filtrare e, a piacere, dolcificare con miele bio italiano.
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Decotto: porre il contenuto di 2 cucchiai da tavola rasi di frutti in mezzo litro di acqua fredda. Quindi fare bollire adagio per 1520 minuti. Filtrare e utilizzare freddo o tiepido per applicazioni locali e lavaggi.
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PRIMA PARTE
Aloe
Aloe arborescens Il nome aloe deriva dalla parola araba “alloech” o “alua” e sta a significare qualcosa di amaro e insieme trasparente e brillante. Potrebbe derivare anche dall’ebraico “halat”, con lo stesso significato. Parti utilizzate: foglie.
A
«È l’unico lassativo che è anche tonico per lo stomaco» Plinio, 77 d.C.
L’aloe appartiene alla famiglia delle Liliacee, la stessa dell’asparago e dell’aglio. È una pianta “succulenta”, detta comunemente “pianta grassa”, poiché ha la capacità di immagazzinare grandi quantità di acqua. L’Aloe arborescens è originaria del Sud Africa.
Gli assiri conoscevano e usavano l’aloe L’uso dell’aloe è molto antico, come testimoniato dal testo cuneiforme di alcune tavolette d’argilla assire ritrovate sul finire dell’Ottocento nella città mesopotamica di Nippur, nei pressi di Bagdad, Iraq, e databili attorno al 2000 a.C.
Ecco come utilizzarla ■ Ipertensione, ipercolesterolemia, stanchezza: 1 cucchiaio di succo preferibilmente prima dei tre pasti principali anche per lunghi periodi (fino a sei mesi consecutivi, riducendo la quantità dopo il primo mese a 1-2 cucchiai al giorno). ■ Cura depurativa: 1 cucchiaio di succo preferibilmente prima dei tre pasti principali anche per lunghi periodi. ■ Problemi della pelle di varia natura, da piccole ferite e scottature a lesioni da radiazioni e radioterapia ecc.: applicare un sottile strato di gel o succo puro sulle zone interessate e far assorbire con un lieve massaggio. Se applicato su ferite (devono essere di lieve entità), coprire con una garza sterile e non massaggiare.
PRINCIPI ATTIVI L’Aloe arborescens ha una concentrazione di principi attivi maggiore rispetto all’Aloe Vera. È ricca di sali minerali, enzimi, vitamine e aminoacidi. I polisaccaridi (zuccheri) del gel che si estrae dalle foglie contribuiscono a regolare l’acidità dello stomaco e hanno un’azione gastro-protettiva (rivestono e proteggono le pareti dello stomaco); rafforzano la flora batterica intestinale. Di notevole importanza è anche l’aloemodina (un derivato antrachinonico) con proprietà importanti nel supporto di trattamenti farmacologici come la chemioterapia. PROPRIETÀ È antinfiammatoria e ha un’azione lenitiva e analgesica. È idratante e disintossicante, e dona una sensazione di benessere all’intero corpo, che aiuta a ripulire dalle tossine. È stimolante del sistema immunitario. Inoltre, ostacola lo sviluppo di funghi, virus e batteri nocivi. È utile per rigenerare la pelle e disinfiammarla. IMPIEGHI •Impieghi per uso interno: il succo fresco regolarizza la pressione sanguigna e i valori di zucchero nel sangue, riduce i trigliceridi e il colesterolo, la ritenzione idrica e la cellulite, contrasta la stipsi, depura. •Impieghi per uso esterno: cura ferite, scottature e abrasioni di lieve entità. Non è indicato in caso di colite ulcerosa.
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TERZA LEZIONE
È il rimedio di lunga vita che riequilibra e disintossica L’aloe ha una forte relazione col Fuoco, nel suo ambiente caldo e secco, ma anche con l’Acqua, come mostra la gelatina acquosa delle sue foglie succulente. In essa riequilibra i due opposti, tanto è vero che cura sia i disturbi “caldi”, come stati infiammatori, alito cattivo, bruciori, sia i disturbi “freddi”, come debolezza di stomaco, gonfiori (alcuni tipi), ritenzione idrica e cellulite. Gli antichi egizi, secondo una tradizione che si è tramandata fino a oggi, erano soliti piantare dell’aloe all’ingresso di una nuova casa, così da potersi assicurare lunga vita e felicità. E l’assunzione dell’aloe, anche se non assicura la felicità, è un buon rimedio di lunga vita, grazie alla sua azione disintossicante e rigenerante.
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La pianta nel suo ambiente
Le foglie contengono un gel dalle preziose proprietà.
L’aloe è una pianta grassa o succulenta, presenta lunghe foglie a rosetta lanceolate, dentellate e spinose che tendono a gonfiarsi e sgonfiarsi per resistere a periodi anche molto lunghi di siccità. Si tratta quindi di una pianta con la capacità di non perdere acqua, nemmeno da eventuali “ferite”, grazie a uno speciale gel autosigillante. Se si incide la foglia fresca della pianta si può osservare la rapidità con cui guarisce se stessa tramite la secrezione di un essudato che, in pochi minuti, si trasforma in una nuova pellicola cicatrizzante.
PREPARATI CASALINGHI A BASE DI ALOE
La pianta nel corpo umano Così come guarisce se stessa, la pianta guarisce anche le nostre ferite. Inoltre, la sua capacità di resistere anche in un ambiente difficile (come le zone desertiche in cui vive) richiama alla sua azione rivitalizzante dell’organismo, anche in presenza di malattie e disagi di vario genere.
Acquistare l’Aloe arborescens: deve essere bio e avere 5-6 anni di vita. Un preparato adatto per l’uso interno: frullare 120 g di foglie senza spine con 150 g di miele bio e 1 cucchiaio di grappa. Conservare in frigo.
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PRIMA PARTE
Amamelide Hamamelis virginiana
Il nome amamelide deriva dall’unione dei due termini greci: “hama”, insieme, e “melon”, melo, e significa “pianta che fiorisce contemporaneamente al melo”. Parti utilizzate: foglie e rametti.
A
«Ha proprietà quasi miracolose nel curare ferite e dolori»
Anonimo del XVIII sec.
L’amamelide appartiene alla famiglia delle Amamelidacee, come la pianta di storace nota per la profumatissima resina. È un arbusto originario dello stato della Virginia (USA). Alla pianta erano attribuite proprietà magiche a causa della caratteristica e insolita fioritura invernale e al sinistro schiocco prodotto dai semi che si aprono.
PRINCIPI ATTIVI Sono costituiti da flavonoidi e fenoli (tannini) espressi sotto forma di acido gallico. Queste sostanze antiossidanti nutrono i tessuti dell’epitelio (presente anche nei vasi sanguigni e linfatici, oltre che nell’epidermide, nell’intestino ecc.) tonificando e rafforzando soprattutto vene e capillari.
Il nocciolo delle streghe che fiorisce in inverno Il fatto di fiorire d’inverno e di non soffrire nemmeno le gelate più intense, fece sì che l’amamelide venisse considerata come una pianta magica, attribuendole il nome di “nocciolo delle streghe”.
PROPRIETÀ È una pianta antinfiammatoria, lenitiva e vasoprotettiva, adatta per migliorare la circolazione sanguigna e disinfiammare le mucose. È astringente cutanea, promuove la rigenerazione delle cellule, protegge le pareti delle vene e normalizza quelle delle arterie. Ha un’azione decongestionante sull’apparato genitale femminile e riequilibra l’umore nei giorni che precedono il ciclo o in menopausa. IMPIEGHI È indicata in caso di varici, vene varicose, emorroidi, flebiti, dolori mestruali, menopausa (soprattutto in presenza delle classiche vampate), gengiviti, couperose, eritemi. È utile nelle cisti ovariche, ma anche per decongestionare le mucose intestinali. Per la presenza di tannini, se usata esternamente crea una pellicola protettiva a livello delle ferite. Non risulta avere controindicazioni. ■ Sindrome premestruale e turbe della menopausa: 30 gocce di estratto analcolico concentrato o di T.M. 3 volte al dì per cicli di 2-3 mesi. In alternativa, si può assumere l’infuso (2-3 tazze al dì). ■ Gengiviti: fare sciacqui con 60 gocce di estratto fluido diluite in un bicchiere di acqua. In alternativa, impiegare il decotto.
Ecco come utilizzarla ■ Emorroidi: 2 supposte al giorno (contengono l’estratto secco mescolato a burro di cacao). ■ Varici: lavare la zona interessata con acqua di amamelide; è indicato anche il decotto freddo.
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L’amamelide fiorisce in inverno, sfidando i rigori della stagione fredda. In questo senso richiama alla capacità di resistere anche in condizioni avverse,
trovando il nutrimento necessario attraverso le radici (i vasi sanguigni) anche nel terreno gelido. Ecco perché risulta particolarmente efficace come rimedio vasoprotettivo.
➨ Le foglie applicate come cataplasma curano le ferite.
La pianta nel suo ambiente
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I rametti sono ricchi di principi attivi che rafforzano vene e capillari.
PREPARATI CASALINGHI A BASE DI AMAMELIDE Infuso: porre il contenuto di un cucchiaio da tavola raso di foglie (o rametti) in una tazza da tè e versare acqua ben calda; lasciare riposare a recipiente coperto per 10-15 minuti. Filtrare e bere.
Decotto: porre il contenuto di 2 cucchiai da tavola rasi di foglie in mezzo litro di acqua fredda. Quindi fare bollire adagio per 5-10 minuti. Filtrare e usare freddo o tiepido per gargarismi o impacchi.
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L’amamelide viene utilizzata anche come pianta da giardino nelle grandi città, sia per la sua fioritura invernale sia per la sua notevole resistenza all’inquinamento.
La pianta nel corpo umano L’amamelide, usata esternamente a mo’ di tonico, protegge la pelle e gli occhi dall’inquinamento e dagli sbalzi di temperatura che provocano fragilità capillare e couperose.
TERZA LEZIONE
Rinforza i vasi sanguigni e migliora la diuresi
A