Elimina subito le infiammazioni

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RIZA

RIZA COSÌ TIENI LONTANO MALATTIE DEGENERATIVE E TUMORI

Elimina subito le infiammazioni ELIMINA SUBITO LE INFIAMMAZIONI

I tessuti infiammati causano diabete, artrosi, aterosclerosi e Alzheimer

LA DIETA DA SEGUIRE E I “CIBI MEDICINA”

Ecco il programma completo per disinfiammare tutti gli organi

GLI ANTINFIAMMATORI DI ORIGINE NATURALE I rimedi verdi per metterti al riparo da gastrite, colite e dolori articolari

COME SCOPRIRE I FOCOLAI NASCOSTI: SONO I PIÙ PERICOLOSI COVER manuali OK MORELLI.indd 1

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SOMMARIO

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Dobbiamo evitare quella CRONICA! L’infiammazione più pericolosa è quella cronica, detta anche sistemica o di basso grado. È un allarme continuo che stanca il nostro sistema immunitario ed è riconosciuta come la causa di patologie come l’aterosclerosi, l’Alzheimer, i tumori e il diabete. Sapere cosa la scatena aiuta a evitarla.

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Direttore Generale Liliana Tieger

La prima cura È CIÒ CHE MANGI Quello che mettiamo nel piatto è fondamentale per vincere l’infiammazione. Alcune molecole presenti nei cibi agiscono come veri farmaci.

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I RIMEDI VERDI contro l’infiammazione localizzata

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È possibile che i processi infiammatori si manifestino colpendo particolari organi e apparati. La Natura ci mette a disposizione erbe, piante ed estratti che ci permettono di affrontare in modo efficace i disturbi più comuni.

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Questa pubblicazione cita i nomi commerciali di prodotti fitoterapici, omeopatici o farmaci per completezza di informazione e per libera scelta della redazione. s Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il parere del medico di fiducia.

LE RICETTE che spengono l’infiammazione

Dal primo al dessert, ecco una serie di soluzioni che combinano i migliori cibi antinfiammatori: così puoi prenderti cura della tua salute ogni giorno, senza trascurare il gusto!

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La prima cura È CIÒ CHE MANGI

SCEGLIERE GLI ALIMENTI GIUSTI, RIDURRE O ELIMINARE QUELLI PIÙ PROBLEMATICI: SOLO COSÌ VINCI L’INFIAMMAZIONE NASCOSTA

C

ontro l’infiammazione sistemica di basso grado quello che portiamo in tavola ogni giorno è fondamentale. Quello che mangiamo ci consente di far scorta di sostanze antinfiammatorie preziosissime e alcuni alimenti sono davvero dei superfood. Ma attenzione: ci sono cibi che infiammano. Scopri come distinguere i buoni dai cattivi.

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Sostanze antinfiammatorie e dove è facile trovarle

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l cibo cura, ma soprattutto previene. Sono numerosi i micronutrienti (vitamine, sali minerali, enzimi e antiossidanti in genere) che sono presenti in ciò che mangiamo che hanno una spiccata azione antinfiammatoria. Ecco alcune delle sostanze che ci aiutano e gli alimenti nei quali sono presenti in maggior quantità. Clorofilla - È il pigmento che dà il colore verde ai vegetali. Si tratta di una sostanza antiossidante, capace cioè di ridurre l’azione dei radicali liberi, connessi all’infiammazione. Ne sono ricchi spinaci, rucola, cime di rapa, verza, bietole, tarassaco, catalogna, broccoli e alcune alghe.

Quercetina - È una sostanza che appartiene ai flavonoidi. Il suo consumo quotidiano aiuta ad alleviare i sintomi dell’artrosi, dell’artrite, dell’herpes, della colite e di altre malattie caratterizzate da stati infiammatori. Si trova in cipolle, mele, mirtilli, spinaci, broccoli, mango, fragole e tè verde.

Curcumina - È il principio attivo proprio della curcuma. Diversi studi scientifici hanno osservato la sua azione antinfiammatoria in presenza di diabete, disturbi alle articolazioni (osteoartrosi) e danni alla retina.

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Questione di temperature Molte delle sostanze che hanno proprietà antinfiammatorie sono sensibili al calore e si degradano se sottoposte alle alte temperature. Per questo è consigliabile inserire nella propria alimentazione una o due porzioni di vegetali crudi al giorno. Una delle soluzioni classiche è il pinzimonio come aperitivo. Puoi innovarlo aggiungendo a carote e sedano anche indivia belga oppure daikon (tagliato sottilissimo), il grande ravanello di origine orientale, dal sapore piccante e dalle proprietà antinfiammatorie.

Sostanze solforate - Le trovi in porri, cipolla e cavoli. Queste molecole facilitano l’eliminazione renale dei cataboliti tossici, svolgendo così un’azione di riduzione dell’infiammazione.

Magnesio - Secondo il ricercatore nutrizionista statunitense Forrest H. Nielsen, la carenza di magnesio induce nell’organismo una risposta infiammatoria. Questo minerale è piuttosto diffuso negli alimenti: ai primi posti per contenuto in magnesio troviamo crusca di frumento, mandorle, anacardi, arachidi, fagioli, frumento e miglio. Ecco dunque gli alimenti che non devono mancare, considerando inoltre che può essere utile anche l’assunzione di un integratore specifico di magnesio, soprattutto in situazioni in cui il consumo di questo minerale è maggiore, come ad esempio in periodi di forte stress.

Vitamina C - Questa vitamina è davvero un potente antinfiammatorio, utile a proteggere i vasi sanguigni e

linfatici, il cuore e il cervello. La trovi in agrumi, peperoni, ribes, broccoli, kiwi, mele, radicchi, spinaci e ananas. Antocianine - Sono potenti antiossidanti con un ruolo importante nel ridurre l’infiammazione cronica. Sono presenti nei vegetali viola e rosso scuro come mirtilli, prugne, uva nera, barbabietola rossa e carcadè, ma anche il cavolo nero ne è ricco.

Carotenoidi - Precursori della vitamina A, i carotenoidi danno il colore arancione ai vegetali. Anche loro sono antinfiammatori, antiossidanti e per questo anche utili alla prevenzione di tumori, sindrome metabolica e diabete di tipo 2. Li trovi in carote, albicocche, zucca, spinaci, cavolo nero, broccoli.

Bromelina - È un enzima che si trova nella polpa, nel succo e soprattutto nel gambo dell’ananas. Ha notevoli proprietà antinfiammatorie e antiritenzione.

Catechine - Sono sostanze che associano le virtù antiossidanti a quelle antinfiammatorie. Fanno parte della famiglia dei flavanoli, e sono presenti, ad esempio nel cacao, nel vino rosso oppure nel tè verde.

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Alimentazione

I PRODIGIOSI OMEGA 3 Gli acidi grassi essenziali Omega 3 svolgono una potente azione antinfiammatoria, tanto da essere utilizzati come una vera e propria cura. Questi sono di grande aiuto nella prevenzione di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, sostenute da stati infiammatori, anche grazie alla capacità di favorire la produzione nel cervello di BDNF (Brain Derived Neurotrophic Factor) che aiuta la produzione di neuroni e la loro connessione. Gli acidi grassi Omega 3 sono:

Acido alfa-linolenico (ALA): è il primo acido grasso davvero essenziale ed è anche il più conosciuto. È indispensabile per l’integrità della membrana delle nostre cellule e ha funzione antiaggregante e antitrombotica: aiuta cioè a prevenire ictus e infarti. A partire da lui il nostro organismo è in grado di sintetizzare altri due acidi grassi Omega 3, l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA), che si trovano già pronti per essere assimilati nei pesci. ■ Acido eicosapentaenoico (EPA): è anch’esso collegato alla riduzione del ■

Perché sono così importanti Grazie agli acidi grassi essenziali Omega 3 (e anche Omega 6, contenuti ad esempio nell’olio extravergine d’oliva), il nostro corpo sintetizza gli eicosanoidi, definiti anche “superormoni”, in quanto regolano direttamente alcune funzioni importanti, ma condizionano anche l’azione degli ormoni stessi. Tra gli eicosanoidi, un posto di primo piano è ricoperto dalle

prostaglandine. Queste si suddividono in tre serie sulla base all’acido grasso Omega da cui derivano. Le prostaglandine della serie 1, prodotte a partire dall’acido linoleico della serie Omega 6 (PGE1) e quelle della serie 3, prodotte dall’acido alfa-linolenico della serie Omega 3 (PGE3), hanno una preziosissima azione antinfiammatoria, efficace soprattutto per prevenire patologie come tumori e

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Utili anche gli integratori rischio di malattie coronariche, poiché concorre all’abbassamento dei livelli di infiammazione generale e dei grassi circolanti nel sangue. ■ Acido docosaesaenoico (DHA): la sua azione è mirata soprattutto al benessere cerebrale e a quello degli occhi, ed è proprio nei neuroni e nella retina che si concentra maggiormente. In realtà anche l’acido EPA e l’acido DHA, sebbene ottenuti a partire dall’acido alfa-linolenico, sono spesso considerati alla stregua di acidi grassi essenziali, poiché in alcuni periodi dello sviluppo la sola sintesi interna non è sufficiente a soddisfare le richieste dell’organismo e quindi devono anche loro assunti con l’alimentazione.

aterosclerosi, ma anche utile per riportare il corpo alla normalità una volta risolto un episodio acuto di mal di stomaco o di artrite. Le prostaglandine di prima e terza serie sono inoltre in grado di rilassare la muscolatura liscia con un’azione vasodilatatrice che abbassa la pressione e in più regolano la coagulazione del sangue, contrastano il colesterolo LDL, aumentando quello HDL “buono”, con effetti benefici su

Si pensa agli Omega 3 e il collegamento mentale si fa con il pesce. Effettivamente una delle fonti di acidi grassi essenziali sono proprio i pesci. Percentuali maggiori di Omega 3 sono presenti nei pesci che vivono in acque molto fredde, come il salmone selvaggio, ma anche nel pesce azzurro. Questi acidi grassi sono contenuti anche nei semi di lino (e nell’olio che se ne ricava) e nei semi di chia (per conoscere meglio questi alimenti vedi alle pagine seguenti). Sensibili al calore, gli Omega 3 rischiano, con la cottura, di perdere le loro proprietà. Per questi nutrienti, dunque, sono utili gli integratori. Il vantaggio degli integratori è legato al fatto che, racchiusi in perle, gli Omega 3 sono protetti dai loro nemici ambientali, ovvero luce e calore, e possono così conservarsi in modo perfetto. Molti integratori riportano la presenza di acidi grassi EPA e DHA, ovvero le forme attive di Omega 3. L’assunzione di Omega 3 trae vantaggio dal lungo periodo. Le integrazioni a base di Omega 3 dovrebbero infatti essere protratte per due o tre mesi.

tutto l’apparato circolatorio. Le prostaglandine di serie 2, ottenute dall’acido arachidonico (presente nelle carni grasse, in salsicce, wurstel, salumi come la coppa, in margarine e alimenti realizzati con grassi idrogenati come i prodotti da forno industriali). hanno invece proprietà opposte. Consumare più Omega 3, dunque, favorisce la sintesi di prostaglandine antinfiammatorie.

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Alimentazione

I 10 supercibi che non devono m

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lcuni alimenti possiedono principi attivi e micronutrienti particolari che li rendono antinfiammatori naturali, purché cucinati in modo semplice e salutare. Scopriamo insieme quali sono e come utilizzarli nella dieta quotidiana.

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SEMI DI CHIA Contengono Omega 3 e fibre solubili emollienti che agiscono contro le infiammazioni, soprattutto quelle legate alle articolazioni, risultando quindi utili in presenza di dolori reumatici. Da utilizzare anche per combattere le infiammazioni come la cistite, le dermatiti e il mal di gola, e potenziare il sistema immunitario. Come utilizzarli: li si può aggiungere a insalate, frullati, creme e yogurt. Per assimilare al meglio i loro principi attivi antinfiammatori ed emollienti, occorre metterli a contatto con un liquido o un alimento comunque cremoso (come lo yogurt) per almeno 20 minuti, oppure pestarli leggermente prima di unirli a insalata e verdure. Una porzione è di 1-2 cucchiai al giorno.

AVENA Contrasta le infiammazioni croniche, riducendo i rischi a esse collegati. Il merito è dei suoi composti fenolici antiossidanti, noti come avenantramidi. Come utilizzarla: questo cereale privo di glutine può essere impiegato sotto forma di fiocchi (30 g a porzione) da unire al latte o alle bevande vegetali della colazione, oppure alle zuppe o da usare per dolci light. La si usa anche in chicchi (60-80 g a porzione, peso a crudo) che, dopo un ammollo di 6-8 ore, cuociono in 40 minuti (una tazza di avena per 3 tazze di acqua). La si condisce poi a piacere con pesto, verdure o altro.

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o mancare sulla tua tavola

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SALMONE SELVAGGIO È una della migliori fonti alimentari di Omega 3, acidi grassi buoni che, come già detto, contribuiscono attivamente a diminuire l’infiammazione e il dolore. I suoi Omega 3 s ono potenziati dalla presenza di astaxantina, un particolare carotenoide classificato come un supernutriente non solo antiossidante ma anche antinfiammatorio, valido alleato contro le malattie infiammatorie come artrite e dolori articolari in genere. Ottimo anche il pesce azzurro, gruppo che riunisce sardine, aringhe, sgombri, acciughe ed è particolarmente ricco di Omega 3. Come utilizzarlo: una porzione è di 100-160 g da cuocere al forno o a vapore.

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ZENZERO Una ricerca dell’Università di Copenhagen ha evidenziato l’elevata azione antinfiammatoria dello zenzero, dimostratasi addirittura più potente dei comuni farmaci FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei). A parità di effetti antinfiammatori, l’assunzione di zenzero ha il vantaggio di non avere spiacevoli effetti collaterali. È ottimo per trattare dolori articolari e muscolari in genere, e anche per migliorare la diuresi, stimolare il metabolismo, vincere la nausea da mal di mare, la tosse e il raffreddore. Come utilizzarlo: fresco, grattugiato direttamente sul cibo nel piatto oppure a fine cottura. Una porzione è di 2-4 cucchiaini al giorno. Può anche essere aggiunto a tè e altri infusi, grattugiato o a fettine sottili.

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OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA Questo condimento tipico della dieta mediterranea, oltre a essere anticolesterolo e antiossidante, agisce anche come antinfiammatorio grazie all’oleocantale, elemento che svolge sull’organismo la stessa azione dell’ibuprofene, principio attivo su cui si basano numerosi farmaci antinfiammatori. Come utilizzarlo: fino a 3 cucchiai e mezzo al giorno, preferibilmente a crudo. Ideale anche per condire pasta e riso lessati, unendo zenzero, prezzemolo e buccia di limone bio grattugiata.

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Alimentazione

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VERDURE A FOGLIA VERDE SCURO Tutti i vegetali a foglia verde, come gli spinaci, le cime di rapa, il cavolo, le biete ecc., contengono, oltre alla clorofilla, magnesio e minerali alcalinizzanti in grado di riequilibrare il pH dell’organismo evitando l’acidosi, fattore scatenante di numerosi stati infiammatori. Sono anche preziose fonti di fibre, che proteggono l’intestino dall’infiammazione. Come utilizzarle: in linea generale, si possono consumare crudi o lessare brevemente e poi ripassare in padella. Oppure, spinaci e cavoli sono ottimi anche cotti con un filo d’olio e cipolla tritata oppure aglio. I germogli di molti vegetali verdi sono buonissimi crudi in insalata.

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TÈ VERDE È un efficace antinfiammatorio grazie alla presenza di catechine, sostanze in grado di contrastare l’eccesso di radicali liberi che può portare a stati infiammatori cronici. Inoltre, il suo consumo regolare riduce il colesterolo e gli zuccheri nel sangue, stimola il metabolismo, favorendo il dimagrimento, e migliora la diuresi. Come utilizzarlo: bevine una o due tazze al dì. Preparalo con un’infusione di 2-3 minuti; riutilizza le foglie se di qualità.

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FRUTTI DI BOSCO I mirtilli soprattutto, ma anche more, ribes, lamponi e fragole sono un concentrato di sostanze antinfiammatorie che sono benefiche soprattutto per i vasi sanguigni. In virtù della presenza di vitamina C, fenoli e antociani, sono loro riconosciute anche proprietà antitumorali. Il loro effetto preventivo si manifesta soprattutto a livello circolatorio. Come utilizzarli: consumane una porzione da 100 g come spuntino o come merenda.

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RISO INTEGRALE Grazie alla presenza della tricina (il riso bianco sottoposto a raffinazione non la contiene), contrasta la produzione di molecole infiammatorie. Il riso integrale è un ottimo alimento per nutrire i batteri buoni dell’intestino, che concorrono a ridurre i processi infiammatori. Come utilizzarlo: dopo averlo lavato, considera 60-80 g (peso a crudo) di chicchi a porzione. Il riso integrale richiede una lunga cottura: lo si mette in una casseruola con 2 volte e mezzo il suo volume in acqua. Cuoce in 45-60 minuti. Tempi minori con la pentola a pressione. Lo si condisce a piacere; ottimo con verdure, pesce, legumi ecc.

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OLIO DI LINO L’olio che si ottiene dai semi di lino è da sempre una delle fonti privilegiate di Omega 3, in particolare di acido alfalinolenico (ALA). Quanto all’olio è importante che sia conservato in frigorifero e, meglio ancora, sia garantita la catena del freddo sin dal momento della produzione. L’azione di olio e semi di lino, proprio grazie al loro contenuto di acidi grassi Omega 3 (ben bilanciati con Omega 6 e 9) è utile anche per prevenire molte patologie a base infiammatoria. Come utilizzarlo: la dose raccomandata, se si utilizza l’olio di semi di lino come unica fonte di Omega 3, è di due cucchiaini al giorno. Puoi adoperarlo per condire a crudo verdure e insalate.

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