Riza Collection

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RCollection IZA

Bimestrale n.19 Aprile/Maggio 2021 € 9,90 - ITALIA - P.I. 07/04/2021 Direttore responsabile: Vittorio Caprioglio Autorizzazione del tribunale di Milano n.38 del 14/02/2018 ISSN 2611-3139 - Riza Collection + Libro €19,80

IL PRATICO MANUALE FAI-DA-TE

Pronto soccorso naturale CURARE I DISTURBI PIÙ COMUNI CON QUELLO CHE ABBIAMO IN CASA Bicarbonato ● Limone ● Miele ●

Olio d’oliva ● Sale marino ● Ghiaccio ●

I CONSIGLI PER AFFRONTARE TUTTE LE EMERGENZE

Eritemi, herpes, punture di insetti, distorsioni, contratture, mal di gola, scottature, colite, raffreddore, stipsi… Cover Riza Collection testata OK .indd 1

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Sommario Gli strumenti terapeutici pag. 6

La “farmacia” pag. 30 in casa

I tre atteggiamenti che fanno la differenza 8 L’acqua: un “farmaco” irrinunciabile 10 Il sale: alla base della vita 16 Il caldo e il freddo: due strumenti terapeutici 22 Anche la posizione adeguata può curare 28

L’aceto: un eccezionale disinfettante 32 L’aglio: un antibiotico naturale 34 Bicarbonato di sodio: un potente rimedio 36 Il caffè: la bevanda stimolante 38 La cipolla: ricca di proprietà benefiche 40

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Direttore Generale Liliana Tieger Immagini Adobe Stock, 123rf, ShutterStock Direttore Pubblicità Doris Tieger

Redazione, amministrazione: Edizioni Riza S.p.A. , via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. - fax 02/58318162 www.riza.it - info@riza.it

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Questa pubblicazione cita i nomi commerciali di prodotti fitoterapici, omeopatici o farmaci per completezza di informazione e per libera scelta della redazione. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

I disturbi e le cure naturali

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Il limone: una miniera 42 di vitamina C Il miele: il dolcificante 44 pieno di virtù L’olio di oliva: un ottimo antinfiammatorio 46 Il tè: un concentrato 48 di antiossidanti Lo yogurt: prezioso per i fermenti lattici 50

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Gli strumenti terapeutici

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Calma, tempestività, acqua, sale, caldo e freddo ma anche la giusta posizione possono spesso risolvere la maggior parte dei piccoli incidenti quotidiani

n queste pagine scopriamo come gli atteggiamenti giusti possano davvero fare la differenza al momento di soccorrere e curare qualcuno e come la scelta migliore circa le modalità di intervento sia spesso anche la più semplice e rapida. Ma non solo: vediamo insieme anche alcune insospettabili armi a nostra disposizione per trattare e curare diversi disturbi molto comuni e come utilizzarle meglio: dall’acqua al sale, dal caldo al freddo fino alla posizione ottimale.

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I tre atteggiamenti che fanno la differenza

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guarigione. Tutti e tre questi atteggiamenti hanno un presupposto: la positività. Se pensiamo che ciò che faremo porterà a un miglioramento, il nostro sforzo sarà attuato nel modo migliore possibile. Se invece ci scoraggiamo, ci spaventiamo, ci lasciamo prendere dall’ansia, allora è meglio “stare fermi” e limitarsi a chiamare aiuto, perché non faremmo che peggiorare la situazione.

rima di descrivere con quali strumenti e come intervenire nelle varie situazioni, d’emergenza o usuali, nelle quali è necessario soccorrere, curare, alleviare il dolore, vediamo quali sono i tre atteggiamenti determinanti per il buon successo dell’operazione. Qui entra in gioco la mente, che ha una parte fondamentale in qualsiasi processo di cura e

Lo stato d’animo migliore La calma è lo stato d’animo indispensabile per affrontare con successo le piccole emergenze quotidiane.

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LA CALMA

Quando si ha mal di testa, al massimo ci si può innervosire, ma nel caso di un malessere più grave l’ansia e la paura ci fanno perdere la capacità di ragionare e ci spingono ad agire a ogni costo, magari senza una valutazione preventiva di quello che stiamo facendo. Osservare la situazione, anche solo per pochi attimi, è invece fondamentale. Per esempio, precipitarsi al Pronto Soccorso potrebbe non essere l’iniziativa migliore se è l’ora di punta. In questo caso sarebbe meglio chiamare un’ambulanza, che viaggia più veloce. Ma forse non è nemmeno necessario: osservando l’avvenuto con calma, si può capire se la situazione è di vera emergenza o se possiamo fare personalmente un altro intervento e andare dal medico più tardi.

Forse la persona svenuta starebbe più comoda sul letto, ma bisognerebbe trascinarla per tutto il corridoio. Allora meglio lasciarla per terra, nella posizione descritta alla voce “Svenimenti”. Oppure: sul bernoccolo sarebbe perfetta la borsa del ghiaccio, ma bisogna prima trovarla, svuotare la vaschetta del congelatore dai cubetti di ghiaccio e infilarceli dentro. Nel frattempo, ecco che il bozzolo comincia a gonfiarsi. Se, per esempio, nel freezer ci fosse una bottiglia di limoncello o di vodka ghiacciata, possiamo applicare quella. Poi, Una bottiglia mentre la parte tolta dal freezer infortunata è “in cura”, può sostituire ci si può organizzare bene la borsa anche con la borsa del del ghiaccio. ghiaccio. Questi sono due esempi di come la cosa più semplice, trovata spesso guardando con occhi nuovi i comuni oggetti di tutti i giorni, possa essere anche la migliore.

Bisogna trasmettere serenità e ottimismo La calma di chi interviene ha anche la funzione di tranquillizzare chi sta male. Se di fronte a una persona ferita ci poniamo con atteggiamento positivo, trasmetteremo fiducia che la situazione possa essere risolta bene. L’infortunato di solito è spaventato e, se chi lo circonda lo è più di lui, si crea una situazione di panico. Invece, infondendo serenità a chi sta male, lo si mette nella condizione di accettare le cure e cominciare a guarire.

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LA SEMPLICITÀ

LA TEMPESTIVITÀ Ricordiamo infine che agire con tempestività diventerà quasi spontaneo se si riusciranno a rispettare i due “passaggi” precedenti, ovvero affrontare l’emergenza con calma e trovare la soluzione più semplice al problema, senza complicarsi la vita.

Di fronte a un’emergenza bisogna intervenire senza perdere tempo. Il che significa individuare la cosa che va fatta per prima. Per esempio, nel caso sia entrata nell’occhio una sostanza molto tossica, occorre subito lavare ripetutamente l’occhio con l’acqua, per almeno 5 minuti, per essere sicuri di eliminarne ogni residuo. Questo è assolutamente prioritario, solo in seguito si andrà al Pronto Soccorso.

Nel soccorso a un infortunato la tempestività è fondamentale.

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L’ACQUA: un “farmaco”

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acqua reidrata, diluisce, lava, veicola il sostanze vitali che assumiamo ogni giorno freddo e il caldo e in ciò si dimostra un con l’alimentazione e quelle prodotte dal nostro “farmaco” irrinunciabile. Possiamo corpo, mantiene l’equilibrio degli elementi affermare che buona parte dei piccoli idrosolubili e rimuove dalle cellule incidenti o malesseri che capitano i residui del metabolismo. ogni giorno, dai traumi alle scottature, dagli episodi di Va continuamente diarrea ai raffreddori, dalle rinnovata coliche renali alle ferite, L’acqua entra anche nei hanno come primo presidio L’acqua a temperatura nostri meccanismi di terapeutico l’acqua. Insieme ambiente viene termoregolazione: se alle proteine, l’acqua è uno assimilata prima l’organismo può garantirsi dei costituenti fondamentali di quella fredda. una temperatura costante, e del corpo umano. Trasporta le abbassarla quando sale, è grazie a una continua evaporazione di cui si “incaricano” le ghiandole sudoripare. L’acqua è protagonista di tutte le nostre reazioni biologiche e nei disturbi e nelle malattie che ci colpiscono è coinvolto anche l’equilibrio dei liquidi. L’acqua presente nel nostro corpo va continuamente rinnovata, altrimenti finiremmo soffocati dalle scorie, e va reintegrata. Senza sudare, solo attraverso i pori della pelle, perdiamo mezzo litro di acqua al giorno. Altrettanta ne consumano i polmoni con l’attività respiratoria: infatti, quando espiriamo, il nostro fiato è carico di vapore.

Conta anche la temperatura

L’equilibrio idrico è fondamentale In caso di febbre che non superi i 39 gradi in una persona adulta, non è primario abbassarla, ma reidratarsi. Il rialzo della temperatura, infatti, sta bruciando virus e batteri e come tale, salvo picchi estremi, è benefico. Il danno peggiore viene invece dalla disidratazione. E lo stesso avviene in

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irrinunciabile caso di dissenteria, che si innesca per consentire di eliminare gli elementi tossici e quindi non va bloccata, almeno all’inizio, mentre è urgentissimo ripristinare l’equilibrio idrico del corpo.

Quando bisogna bere? A una persona di circa 60 kg di peso corporeo occorrono almeno 1,5 litri di acqua al giorno. Questo fabbisogno aumenta in caso di malattia, fumo, dissenteria, sport, saune, temperature alte. Ma non tutti sono in grado di riconoscere se hanno bevuto abbastanza per le loro necessità. Come lo stimolo della fame, infatti, anche quello della sete può ricevere delle interferenze. Vediamo quali sono.

La perdita nel corpo Una perdita di acqua nel corpo del 2% del peso corporeo mette in difficoltà il cervello: provoca mancanza di concentrazione e il rendimento è diminuito. Con una perdita del 4% siamo nei guai: le facoltà intellettive sono in piena crisi. Sempre con il 4% di perdita di acqua il rendimento fisico è dimezzato. Con il 10% di acqua in meno c’è pericolo di infarto e ictus. Il 20% è letale: blocco circolatorio e renale impediscono la vita.

Una carenza cronica di liquidi dà come conseguenza la soppressione dello stimolo della sete. E la stessa cosa avviene nelle situazioni di stress: il sistema ormonale elimina la sensazione di sete. ●

La sensazione di sete La sensazione di sete si attiva quando è iniziata una parziale disidratazione. Come dire: quando si ha sete è tardi. Infatti, quando il corpo ha una carenza di acqua, si verifica una riduzione del volume del sangue e i sali in esso disciolti si concentrano: viene inviato un segnale all’ipotalamo che a sua volta avverte i reni, che riducono l’eliminazione dell’urina. Nel frattempo i recettori salivari inviano al cervello il messaggio di secchezza della bocca e si attiva il segnale della sete. È l’ultimo meccanismo a entrare in funzione, quando è già in atto una leggera disidratazione.

Non riconoscono facilmente il proprio fabbisogno di acqua le persone che svolgono lavori di alta e continua concentrazione, quelle sottoposte a intense pressioni psicologiche e anche gli autisti che passano lunghe giornate alla guida. ●

Nei bambini e nelle persone anziane, il meccanismo non è del tutto “a punto”, quindi è bene offrire spesso acqua, anche se non la chiedono. ●

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Individua il tuo fab bi

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a miglior abitudine è quella di tenere sempre a disposizione una bottiglia d’acqua, a cui attingere a piccoli sorsi, più volte nel corso della giornata. E questo è anche il miglior modo per abituare il corpo a individuare il suo fabbisogno idrico. Se invece vogliamo sfruttare l’effetto diuretico dell’acqua, dobbiamo berla a digiuno, perché se lo stomaco è pieno, l’effetto è molto più blando.

Non bisogna esagerare Se è importante garantirsi un’idratazione sufficiente, non bisogna però esagerare, altrimenti si costringono i reni a un lavoro inutile, che li affatica e che non è di alcun giovamento. Ci possiamo accorgere che stiamo bevendo troppo quando, dopo aver assunto acqua, nel giro di cinque o dieci minuti, abbiamo necessità di urinare.

Solo l’acqua è immediatame Ecco una falsa credenza molto diffusa: il fabbisogno di acqua si può coprire con l’assunzione di qualsiasi liquido. Così si mettono anche aranciate, succhi di frutta, tè, caffè, alcolici nel computo dell’acqua bevuta giornalmente. Invece le bevande che contengono caffeina, teina, zuccheri o alcol, poiché inibiscono l’ormone Adh, trasmettono ai reni il segnale di attivazione della diuresi e l’acqua, al contrario, la fanno perdere. È un’esperienza che chiunque può fare:

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ab bisogno idrico

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La “ricetta” reidratante Una persona colpita da dissenteria ha bisogno di reidratazione urgente, specialmente se è accompagnata da febbre. Esiste una bevanda che ha la massima idoneità a questo scopo. Questo “drink” può essere somministrato al malato senza timore, in abbondanza, in attesa dell’arrivo del medico.

Quanta al giorno La quantità d’acqua da consumare in un giorno non è fissa per tutti, ma varia a seconda di massa corporea, sesso, età, attività fisica e clima. Anche se mediamente il fabbisogno giornaliero di un adulto è pari a circa 2,5-3 litri di acqua, questo non significa che occorre bere tutta questa quantità d’acqua, ma da 1,5 a 2 litri, perché il resto viene dai cibi e dalla riserva idrica prodotta internamente.

Si prepara con: 1 litro di acqua bollita 2 cucchiai di zucchero o miele ¼ di cucchiaino di sale ¼ di cucchiaino di bicarbonato

Mezzo litro all’ora

Gli ingredienti in più per dissetare Se la semplice acqua è molto reidratante, non per tutti ha però anche un effetto dissetante, che si raggiunge facilmente con due semplicissime aggiunte: ● alcune gocce di limone ● un cucchiaino di miele e due o tre gocce di aceto.

Riusciamo a metabolizzare non più di mezzo litro di acqua ogni ora.

Nei Paesi dove il caldo è torrido e presente per la quasi totalità dell’anno, le bevande dissetanti sono composte di acqua e yogurt. In India si prepara il lassi, composto da due parti di acqua, quattro di yogurt, due cubetti di ghiaccio e zucchero. Nei Paesi caucasici si impiega invece il kefyr, una bevanda fermentata simile allo yogurt ma meno grassa. Ogni zona insomma ha la sua ricetta, che aggiunge all’acqua limone, frutta secca e fresca, miele o sale.

nte disponibile dopo una tazza di caffè si ha lo stimolo alla minzione, salvo si sia forti bevitori assuefatti. Per riequilibrare la perdita di liquidi conseguente a una tazza di caffè si dovrebbe bere una quantità doppia di acqua. Ma non è tutto: i succhi, per esempio, sono dei concentrati e contengono molte sostanze nutritive, che vanno metabolizzate prima che si possa assimilare l’acqua contenuta. Per questi motivi soltanto l’acqua è immediatamente disponibile.

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