Riza Dossier

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Poste Italiane S.p.A. – spedizione in abbonamento postale – Aut. MBPA/LO-NO/045/A.P./2018- ART.1 COMMA 1- LO /MI - P.I. 30/07/2020 • Riza Dossier + Libro € 14,60

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Bimestrale Agosto/Settembre 2020 n.25 - € 4,90 Italia

SCELGO DI STARE BENE

SCOPRI I SEGRETI DELLA LONGEVITÀ FELICE

RINASCERE DOPO I 60 ANNI Come trasformare l’età matura nel periodo migliore della tua vita LE REGOLE D’ORO • Spazza via i grassi dal sangue • Scegli i cibi a basso indice glicemico • Migliora memoria e concentrazione

Risveglia le passioni

Fai sport regolare

La bellezza antiage

Coltivare hobby e interessi rigenera le cellule cerebrali

Camminare 30’ al giorno evita ictus e infarto

Piacersi allo specchio ci fa ringiovanire

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SOMMARIO L’EDITORIALE DI VITTORIO CAPRIOGLIO 3 La vita vera inizia

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Come affrontare le macchie cutanee

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La pelle deve essere nutrita

STARE BENE A 60 ANNI

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Vedersi belli allo specchio è già una terapia

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Il vero segreto della longevità

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Che cosa si intende per prevenzione

Mantieni collo e schiena sempre elastici

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Come avviene l'invecchiamento

Cosa fare per avere ginocchia giovani

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La cura efficace del male alle dita

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La strategia per avere ossa più forti

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Manteniamo acceso il desiderio!

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Un nemico silenzioso: le apnee notturne

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Perché dormo meno rispetto a prima?

Perché soffro più spesso di crisi d'ansia?

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I benefici antiage della pennichella

L'imperativo per l'uomo: curare la prostata

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L’importanza di coltivare il buonumore

Diciamo addio alle piccole perdite

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Devi mettere al sicuro il tuo udito

a sessant'anni

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I PROBLEMI PIÙ COMUNI 14

Come mantenere bassa la pressione

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Proteggi nel tempo gli occhi e la vista

Ripulisci il sangue dal colesterolo

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Perché l'occhio mi brucia spesso?

Come mettersi al riparo dal diabete

GLI ESAMI INDISPENSABILI

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Così vinci le varici

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Ogni quanto va fatta l'analisi del sangue

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Le armi più efficaci contro le rughe

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Sì, c'è ancora bisogno del ginecologo

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Dossier

Direttore responsabile: Vittorio Caprioglio Direttore generale: Liliana Tieger Progetto grafico: Roberta Marcante Immagini: Adobe Stock, 123rf, Shutterstock Testi a cura di: Giulio Divo Con la consulenza scientifica di: Dottor Raffaele Morelli medico, psichiatra, psicoterapeuta Dottor Vittorio Caprioglio medico, psicoterapeuta Dottoressa Daniela Marafante medico, psicoterapeuta

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Quando si deve andare dal cardiologo

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Gli accertamenti per la salute intestinale

Direttore pubblicità: Doris Tieger Ufficio pubblicità: Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Responsabile Amministrativo: Danila Pezzali Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello Ufficio tecnico: Sara Dognini Ufficio Abbonamenti: Maria Tondini, Clarissa Cazzato

LE INDICAZIONI PRATICHE 72

Ecco le regole d'oro della salute

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Impara a dire di no! Vivi più a lungo

Autorizzazione del tribunale di Milano n° 4 del 10/01/2017 ISSN 2531-3371 EDIZIONI RIZA s.p.A Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it Una copia € 4.90. Arretrati: € 9.80. Abbonamento annuale (6 numeri) Italia: € 18.00 Abbonamento 2 anni (12 numeri): € 31.00. Versamenti da effettuare su C.C.P. 25847203 intestato a Edizioni Riza S.p.A. - Via Luigi Anelli 1 - 20122 Milano

GLI INTEGRATORI PIÙ UTILI 78

Queste sono le sostanze indispensabili

Stampato da Rotolito S.p.a. - Stabilimento di Cernusco sul Naviglio (MI) Distribuzione per l’Italia: SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola n° 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)

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stare bene a 60 anni

Come avviene

l’invecchiamento Con il tempo le nostre cellule vedono ridursi la capacità di replicarsi correttamente. Ma esistono speciali strutture, i telomeri, che le proteggono e ne assicurano il rinnovamento. La loro lunghezza è la nostra miglior garanzia di salute e longevità

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cellula è da paragonare a un’immagine originale, la cellula figlia può essere considerata come la prima fotocopia, cioè praticamente identica. Tuttavia, facendo progressivamente copie della copia precedente, ecco che perderemo definizione delle immagini, fino a trovarci di fronte a qualcosa di non più comprensibile. Lo stesso è per le cellule: replicandosi perdono qualche “informazione” rispetto alla cellula madre, fino a che la cellula stessa non sarà divenuta sostan-

disturbi causati dall’età originano sempre dal processo di invecchiamento cellulare. La scienza ha infatti scoperto che ogni cellula può riprodursi per un numero limitato di volte (si chiama “limite di Hayflick” dal nome dello scienziato Leonard Hayflick che scoprì questo fenomeno) e che, ad ogni replicazione, “perde” qualcosa rispetto alla sua struttura originale. L’esempio più calzante per descrivere questo fenomeno è quello delle fotocopie: se la prima

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zialmente inservibile all’organo a cui appartiene perché vi sono troppe alterazioni rispetto alla matrice originaria. Dato che l’organismo non può tollerare cellule malfunzionanti ecco che il raggiungimento del limite innesca la morte della linea cellulare, attraverso un processo di “suicidio programmato” che si chiama apoptosi. Il numero delle volte in cui una cellula può dividersi (circa 50) è determinato dai geni, ma la velocità con cui la cellula va sostituita dipende anche dal grado di usura determinato dalle nostre abitudini.

Difendono il codice genetico Le nostre abitudini, infatti, possono incidere sulla lunghezza dei telomeri, cioè quelle strutture che proteggono il codice genetico delle cellule come potrebbe fare il paraurti di un’automobile. Ogni volta che una cellula si divide, i telomeri si accorciano e, quando si esauriscono, il materiale genetico interno alla cellula non è più protetto. Se noi sottoponiamo le cellule a continui stress, queste avranno bisogno di un ricambio più frequente, con il conseguente accorciamento di queste strutture. Da un punto di vista genetico, noi sappiamo che ci sono persone dotate di telomeri molto lunghi e quindi, teoricamente, di cellule più longeve. Ma se le abitudini di vita non rispettano la biologia cellulare, ecco che questo vantaggio viene azzerato. E, magari, risulta più in salute e più longevo chi, pur meno fortunato da un punto di vista ereditario, ha maggiore rispetto del proprio patrimonio biologico.

il corpo umano è interconnesso Quando un fumatore compromette la funzionalità respiratoria ecco che il corpo dovrà attivarsi per portare comunque l’ossigeno necessario alla sopravvivenza degli altri organi del corpo. Quindi il cuore dovrà pompare più velocemente una maggiore quantità di sangue, sottoponendosi a sua volta a uno sforzo più intenso. Ciò si traduce con un aumento della pressione sanguigna, che tende a dilatare i vasi più piccoli e a rendere quindi più difficile il ritorno venoso del sangue al cuore. Ne fanno così le spese anche i vasi sanguigni dei reni, che non riescono più a ripulire il sangue come dovrebbero, del cervello, dei muscoli eccetera. Questo è un esempio di come il corpo umano sia strettamente interconnesso.

Come si esprime il processo sui singoli organi Moltiplicando i processi di invecchiamento cellulare per l’intero numero delle cellule di un singolo organo, possiamo facilmente capire come il tempo incida su di esso. Prendiamo come esempio quello del fumatore: egli sottopone le cellule delle vie respiratorie a uno stress che ne accelera il ricambio. Ma in questo modo si giunge precocemente al limite di replicazione di ogni singola cellula. In questo modo le vie respiratorie del fumatore si deterioreranno prima di quanto non accada a chi non ha questo vizio. Questo esempio, che prende in considerazione solo l’apparato respiratorio, andrebbe poi posto in relazione al fatto che un singolo apparato è connesso e coinvolge tutti gli altri. n RIZA Dossier

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I PROBLEMI PIÙ COMUNI

I fenomeni di tipo artrosico sono più fastidiosi al mattino ma tendono a diminuire nel corso della giornata

Mantieni collo e schiena

SEMPRE ELASTICI

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Dolore, senso di rigidità ma anche

iunti in questa fase della vita è abbastanza normale lamentare fastidi alla schiena, a partire dalla zona cervicale, fino a quella lombare. L’85% delle persone dai 60 anni in su soffre di questi disturbi che, quasi sempre, si manifestano con dolore e rigidità ma che talvolta possono presentarsi anche con sintomi di tipo neurologico.

sintomi neurologici legati alla vista e all’equilibrio sono caratteristiche dell’artrosi della colonna, dalle vertebre cervicali a scendere verso quelle lombari. Rimedi naturali come boswellia e spirea sono molto efficaci

A volte la causa è la pressione sul midollo osseo e sui nervi

per questi fastidiosi inconvenienti

La causa principale di tutti questi disturbi dipende dal fatto che le vertebre possono essere interessate da processi artrosici. Il tempo, i traumi, l’usura, possono comprimere il midollo spinale a partire dal

che spesso dipendono da sovrappeso e sedentarietà, così come da vecchi traumi mal curati

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QUALI ESAMI BISOGNA ESEGUIRE? Il primo esame utile è la radiografia, che permette di valutare se ci sono alterazioni ossee conseguenti alla degenerazione artrosica. La risonanza magnetica permette invece di vedere se il midollo è sofferente a causa di compressioni. L’elettromiografia, utile in caso di debolezza, permette di valutare la risposta muscolare agli impulsi nervosi.

4 – Formicolio alle gambe e ai piedi. Se c’è compressione del midollo il

tronco dell’encefalo in giù, coinvolgendo le strutture nervose e vascolari che lo percorrono. Ciò provoca una leggera ma percettibile alterazione della funzionalità, che causa sintomi neurologici. Vediamo quali sono, più nel dettaglio.

segnale neuromuscolare non transita con la dovuta efficacia. È possibile anche subire una perdita della sensibilità alle dita dei piedi.

1 – Vertigini e nausea. Compaiono perché la compressione crea uno squilibrio anche sul sistema vestibolare, quello di controllo dell’equilibrio.

5 – Postura sbilanciata in avanti. È una reazione involontaria alla necessità di dimuinuire il carico dalla zona lombare. Se vogliamo fare una prevenzione efficace per questi fastidi, dobbiamo agire su alcuni fronti. Prima di tutto va smaltito l’eventuale sovrappeso, che causa una maggiore compressione della zona lombare ed è pro-infiammatorio anche per quella cervicale. Poi si deve agire sulla mobilità, migliorando la tonicità della muscolatura, scegliendo un’attività tra pilates, yoga e streching. ■

2 – Disturbi della vista. Si concretizzano con la sensazione di fastidio alla luce.

3 – Debolezza psicofisica. La sensazione prevalente è quella di avere le gambe molli, a cui si aggiunge una difficoltà di concentrazione e minore prontezza della memoria.

ECCO I RIMEDI NATURALI CHE AIUTANO DI PIÙ Se ci si vuole prendere cura in maniera “dolce” dei propri problemi alla colonna, ecco che alcuni rimedi naturali sono decisamente utili per contrastare dolore e infiammazione. Il primo è l’artiglio del diavolo, che può essere usato sia in pomata che in compresse o capsule. Il dosaggio va mantenuto entro i 1200 mg al giorno. La Boswelia è un potente antinfiammatorio che può essere assunto nella quantità di 300 mg di estratto secco titolato al 65%. La Spirea ulmaria è indicata soprattutto per la sua azione analgesica, quando è necessario agire contro il dolore e la rigidità conseguente. 30 gocce di tintura madre tre volte al giorno sono la dose genericamente suggerita. A questi, tuttavia, dovrebbe essere aggiunta anche una fisioterapia allo scopo di decomprimere le vertebre e consentire quindi al midollo osseo di essere a sua volta “liberato” dalla stretta morsa dell’articolazione afflitta da artrosi.

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gli esami indispensabili

Ogni quanto va fatta l’analisi del sangue Giunti a 60 anni il controllo ematico è importante per verificare i livelli di grassi, zuccheri, controllare se i globuli rossi sono efficienti e il buon funzionamento del sistema immunitario. La periodicità suggerita è di una volta all’anno

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I parametri più importanti

osto che deve essere sempre il nostro medico curante ad avere l’ultima parola, poiché ci conosce bene e quindi sa se e quando bisogna procedere a un accertamento, il controllo del sangue è una pratica che potrebbe essere tranquillamente svolta una volta all’anno, giunti attorno a 60 anni di età. Ciò a maggior ragione se nel frattempo è aumentato il diametro del girovita e ci troviamo nella condizione di sentirci un po’ più stanchi e meno reattivi del solito. Ma quali sono i parametri che devono assolutamente essere controllati, quando si esegue un prelievo sanguigno?

L’esame di routine che viene prescritto è l’emocromo, grazie al quale possiamo verificare il numero delle varie cellule ematiche quali i globuli rossi (chiamati anche eritrociti), i globuli bianchi (leucociti) e le piastrine (trombociti). Dei primi si possono anche misurare le dimensioni medie e il contenuto di emoglobina (la proteina che trasporta l’ossigeno), grazie al quale possiamo stabilire se il trasporto di questo elemento è soddisfacente. Per ciò che riguarda il globuli bianchi abbiamo la cosiddetta formula leucocitaria che serve a stabilire se le

Per eseguire questa verifica è bene rimanere “fedeli” per quanto possibile a un laboratorio di analisi. La taratura dei macchinari rende i confronti con gli esami del passato più affidabili

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MaI BuTTaRe QUELLE VECCHIE A volte saltano fuori da vecchi scatoloni o in cassetti che non si aprovano da un po’: sono le vecchie analisi del sangue, magari risalenti ad anni prima. Sono ancora utili? Chiaramente non possono darci conto del nostro stato di salute attuale, ma hanno comunque una funzione che non va trascurata; ci possono dire se, nel tempo, ci sono stati scostamenti nei valori ematici o se eventuali alterazioni erano presenti da tempo. Gli esperti dicono che tutti noi dovremmo avere una analisi dei nostri 20 anni. E cercare di mantenere gli stessi valori di allora.

difese immunitarie sono a posto, oppure se si sono abbassate o, ancora, sono impegnate a combattere qualche infezione. Grazie infine alla valutazione dei trombociti possiamo comprendere se i fattori di aggregazione e coagulazione sono nella norma.

a capire se il fegato è in salute. Anche la funzione renale può essere monitorata grazie alle analisi del sangue e il valore chiave è quello della creatinina, una sostanza di scarto che si accumula se i reni hanno problemi a eliminarla.

Tra i minerali, attenti al ferro

Che cosa possono individuare

Con l’esame del sangue si può verificare qual è la concentrazione di ferro (sideremia) nel sangue e quella delle “riserve di ferro”, la ferritina. Questi due valori ci aiutano a comprendere l’eventuale presenza di stati di anemia e sono molto utili per coloro che fanno scelte alimentari di tipo vegano o vegetariano.

Questi valori indicano lo stato di salute del midollo osseo, le infiammazioni, le infezioni ed eventuali stati di anemia. Non ci spiegano come mai queste alterazioni si sono verificate, ma rappresentano il primo passo per eventuali accertamenti diagnostici.

I parametri del metabolismo

Una verifica per due vitamine

Abbiamo già avuto modo di dire in precedenza che l’esame del sangue è quello che permette di valutare la concentrazione di colesterolo, di grassi (trigliceridi) e di zuccheri (glicemia o emoglobina glicata) nel sangue. Ebbene non c’è occasione migliore del controllo annuale del sangue per vedere se ci sono stati scostamenti rispetto ai valori precedenti, che possono indicare una tendenza che potrebbe essere corretta anche solo agendo sulle abitudini di vita o quelle alimentari. Tuttavia il prelievo ci consente anche di verificare il valore delle transaminasi, che possono aiutarci

Tra i tanti valori di cui bisogna tenere conto, un controllo utile è quello dei livelli di vitamina D, di cui quasi tutti siamo carenti anche perché, con l’età, cala la capacità di sintetizzarla autonomamente attraverso i raggi del sole. Una seconda vitamina che va controllata è la B12: serve soprattutto a coloro che sono vegani dato che, questa stessa vitamina, si assorbe solo con i derivati animali e non è presente nei vegetali. Dunque, per non incorrere in problemi di anemia, ferro e B12 sono due valori da tenere sempre ben presenti. ■

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LE INDICAZIONI PRATICHE

Ecco le regole d’oro

DELLA SALUTE

Nella maturità non si raccoglie solo quanto seminato, ma si può e si deve investire ancora nel proprio benessere perché è possibile purificare corpo e mente e regalarsi una nuova giovinezza, migliore della prima

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ino a ora abbiamo fatto un lunghissimo percorso legato al mantenimento della salute, una volta giunti a (circa) 60 anni di età. Ci siamo avvicinati a questo discorso paragonando il corpo umano a una macchina che ha bisogno di manutenzione per poter funzionare al meglio. Tuttavia esiste un rischio concreto, nel spingere troppo a fondo l’analogia: pensare che la vita, l’esistenza stessa, sia una sorta di meccanismo e, in tal modo, trascurare tutto quel patrimonio di emozioni che fanno di ogni essere umano quell’individualità irripetibile che è. E che deve trovare una sua strada per essere in armonia con se stesso. Questa armonia è una precondizione necessaria per la salute, poiché la disarmonia è un fattore che favorisce gli squilibri e, con il tempo, la malattia. Come

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possiamo delimitare il campo di ciò che serve per mantenerci in piena salute psicofisica? L’ispirazione può venire dalle zone in cui è maggiore la longevità, sul nostro pianeta. si chiamano “Blue zones” (zone blu) e sono quei luoghi della terra in cui non solo si vive di più, ma lo si fa in salute e benessere. in queste “Blue zones”, divenire centenari non rappresenta un traguardo eccezionale ma, se non la normalità, è un fatto diffuso che non desta particolare scalpore. in tali comunità i processi biologici dell’invecchiamento sembrano essere naturalmente “rallentati” al punto che non è difficile trovare in persone ultraottantenni parametri ematici (in seguito ad analisi del sangue), che potrebbero far invidia anche a persone che hanno 30 o 40 anni in meno.

una sorta di “denominatore della salute” che noi tutti possiamo applicare alla nostra esistenza: le ricerche indicano come un certo tipo di comportamento (alimentare, spirituale, occupazionale) sia in grado di proteggere i telomeri, le strutture di cui abbiamo parlato all’inizio del Dossier e che costituiscono il paraurti biologico a protezione del DNa. si potrebbe obiettare che molti di noi vivono in ambienti inquinati, in cui la qualità della vita è inferiore ma alcune verifiche scientifiche effettuate in tal senso ribadiscono che non è così. a verifica del fatto che il modello delle zone blu sia esportabile, lo studioso americano David Buettner ha provato già dal 2009 a creare una zona blu dal nulla, convincendo gli abitanti della comunità di albert Lea, situata nel minnesota, a cambiare stile di vita in modo da renderlo più simile a quello identificato nelle oasi della longevità. Ebbene, a distanza di più di dieci anni, i parametri legati all’aspettativa di vita e alla felicità personale risultano aumentati: la prima, in particolare, ha avuto un incremento di ben tre anni, dato dalla minore incidenza di malattie cardiovascolari e tumorali.

La ricetta per rimanere sani e felici si può copiare Gli studiosi che hanno effettuato ricerche sugli abitanti delle “zone blu” hanno evidenziato come, a fronte di grandi distanze geografiche e culturali, vi siano dei tratti comuni tra ognuna di esse. È

DoVE Sono LE oASi DELLa LoNGEViTÀ In tutto il mondo ci sono cinque “blue zones” propriamente dette, più altre zone di particolare interesse scientifico. Queste sono l’isola di Okinawa (In Giappone), Nicoya (in Costa Rica), Icaria (Grecia), Loma Linda (California; in questo caso si tratta della comunità avventista) e la provincia di Nuoro, in Sardegna. Solo per fare alcuni esempi dell’eccezionalità di questi luoghi possiamo dire i casi di cancro sono circa il 20% in meno rispetto alla media. Questa percentuale si abbatte del 50% per ciò che riguarda le malattie cardiache e le patologie neurologiche connesse all’invecchiamento (le demenze senili), sono da considerare rare.

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