Via gambe gonfie, edemi e varici

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VIA GAMBE GONFIE, EDEMI E VARICI

COME RIATTIVARE SUBITO LA CIRCOLAZIONE DURANTE IL LUNGO PERIODO DI SEDENTARIETÀ

TEST: COME STANNO

LE TUE GAMBE?

Rispondi alle nostre domande e fai le cure su misura per te

RINFORZA VENE E CAPILLARI

Scopri i nuovi rimedi naturali che tonificano le pareti venose

I TRATTAMENTI LOCALI

Ecco gli impacchi, le frizioni, le docciature che migliorano anche il circolo linfatico

STOP ALLA RITENZIONE

Porta in tavola gli alimenti che eliminano i gonfiori.

Drena i liquidi in eccesso e il tuo corpo rinasce

COME CURARE LE VENE VARICOSE

Le nuove tecniche naturali che funzionano

VIA GAMBE GONFIE, EDEMI E VARICI
RIZA

UN PO’ DI ANATOMIA

Com’è fatto

6

L’apparato circolatorio, un sofisticato sistema idraulico

Arterie e capillari

10 La struttura dei vasi sanguigni

Il percorso a ritroso

12 Le vene, le pompe che spingono il sangue al cuore

Il meccanismo di scarico del corpo

16 Il sistema linfatico: il primo “spazzino”

Quando la circolazione frena

18 I principali disturbi circolatori agli arti inferiori

Scopri i fattori di rischio

22 Le cause che mettono sotto stress vene, arterie e capillari

PROTEGGI VENE, ARTERIE E CAPILLARI

Un test di autovalutazione

26 Come stanno le tue gambe?

Sos gambe gonfie

28 Riattiva la circolazione rallentata

Le strategie da mettere in pratica

34 Combatti la fragilità capillare

Le soluzioni dolci

36 Cura la salute delle tue vene

Le cure nei casi più seri

40 Le nuove tecniche mediche per la salute delle vene

Quando la vena duole

42 Previeni la flebite con i rimedi dolci

La rigidità arteriosa

46 Metti in salvo le arterie

Cosa mangiare

48 La dieta salva-circolo

4 RIZA Speciale
SOMMARIO

I tuoi alleati verdi

52 Le 4 piante amiche della circolazione

L’esercizio giusto

56 La ginnastica casalinga per gambe al top

Le cure casalinghe

58 I trattamenti cosmetici per riattivare la circolazione

Le abitudini corrette e quelle sbagliate

60 I sì e i no della giornata salva-vene

Un altro problema circolatorio

64 Come contrastare la couperose al naturale

ELIMINA LA RITENZIONE IDRICA

Vinci la ritenzione idrica

66 Drena i liquidi in eccesso e il tuo corpo rinasce

Il programma drenante

70 Ti senti sempre gonfia? Perdi i chili dovuti ai liquidi in eccesso

Elimina le tossine

74 Depura fegato e intestino per sgonfiarti

Le cause nascoste

78 Se elimini le intolleranze eviti i ristagni

Se trattieni di più in quei giorni

82 La ritenzione da ciclo? Agisci sugli estrogeni

La ritenzione dopo gli anta

84 In premenopausa ti gonfi più facilmente

Il programma antiristagni

88 La dieta dell’acqua giapponese

I fattori di rischio

90 Tieni d’occhio la pressione per proteggere il circolo

Adotta la dieta anti-ipertensione

94 A tavola segui questi consigli

Il rimedio green per farla diminuire

96 L’olio magico di sacha inchi

5 Apparato circolatorio

Un soFisticato sisteMa idraULico L’apparato circolatorio,

Possiamo paragonarlo a un grande albero con tante ramificazioni rappresentate da arterie, vene e capillari

A

ll’interno del nostro corpo arterie, vene e capillari compongono una sorta di “albero” estremamente ramificato che trasporta il sangue ricco di ossigeno a tutte le cellule anche nelle aree più “remote” dell’organismo, e poi raccoglie i prodotti di scarto per veicolarli agli organi (i polmoni) incaricati di smaltirli.

Se è vero che in Natura a giugno gli alberi sono al culmine della loro espan-

sione, qualcosa di simile avviene anche nell’organismo umano, dove l’arsura estiva tende a far dilatare ma anche a rendere meno elastiche le pareti dei vasi; il caldo, inoltre, fa sì che il sangue diventi più denso e vischioso, favorendo edemi, stasi circolatoria e progressivi processi di sfiancamento venoso. Ma per capire l’origine di queste patologie, vale la pena di chiarire - sia pur per sommi capi - come funziona l’apparato cardiocircolatorio. t

6 RIZA Speciale COM’È FATTO

cuore

Quando il cuore si contrae (sistole), spinge il sangue ricco di ossigeno in due arterie primarie, l’aorta e la polmonare, che a loro volta si collegano ad arterie sempre di diametro sempre più piccolo e ai capillari, piccolissimi vasi che irrorano i tessuti e rilasciano l’ossigeno; quando invece il cuore si rilascia (diastole), il sangue rifluisce al muscolo cardiaco tramite i capillari venosi e la vena cava superiore e inferiore; questo plasma, ricco di scorie e anidride carbonica e ormai povero di ossigeno, ha un colore più scuro di quello che circola nelle arterie.

unA curIosITÀ

Il nome di vene e di arterie dipende dalla loro relazione con il cuore: le vene sono quelle che entrano nel cuore, le arterie sono quelle che ne escono. Ciò fa si che nella grande circolazione le vene trasportino il sangue carico di anidride carbonica, mentre le arterie portino il sangue carico di ossigeno. Questa nomenclatura si inverte nella piccola circolazione: le arterie polmonari trasportano sangue carico di anidride carbonica, le vene polmonari sangue ossigenato.

sangue una volta rientrato nel cuore, il sangue “sporco” viene filtrato e depurato dagli alveoli polmonari, si ricarica di ossigeno e torna di colore rosso chiaro, pronto per essere rimesso in circolo tramite le arterie. e di qui, il processo ricomincia.

Vene e arterIe

Il sistema è composto da una serie di vasi (le vene e le arterie, con i relativi capillari) collegati con il cuore, la “pompa” pulsante che governa il circolo del sangue: una persona adulta ne ha circa 5 litri che irrorano tutto il corpo in circa un minuto. I vasi sanguigni sono una struttura elastica e modificano il loro diametro in base al volume di sangue che li attraversa; in pratica, i vasi sono dei “contenitori” e creano un confine e una direzione al flusso ematico.

7 Apparato circolatorio

il sangue arterioso e quello venoso

che arrivano in tutte le zone dell’organismo per poi trasformarsi in un fitto sistema di vasi capillari e di venuzze dalle pareti molto sottili e permeabili.

È qui che avvengono gli scambi tra sangue ossigenato e sangue venoso. Una volta che il sangue si è arricchito di anidride carbonica e dei prodotti del catabolismo cellulare da eliminare viene riportato dalle vene cave all’atrio destro, dove si reimmette nella piccola circolazione.

Il sangue che scorre all’interno del corpo, quindi, non è tutto uguale: c’è quello arterioso, ossigenato e “ripulito” dai polmoni, che parte dal cuore e va in circolo, trasportato dalle arterie, e quello venoso (trasportato dalle vene), carico di anidride carbonica e proveniente dai distretti periferici dell’organismo.

La grande circoLaZione

La grande circolazione parte dal cuore e trasporta alla periferia il sangue ossigenato (detto sangue arterioso).

Il circolo è questo: dall’atrio sinistro il sangue procede nel ventricolo sinistro; questo, che corrisponde alla parte più potente del cuore, spinge il sangue nell’aorta, il tronco comune da cui originano tutte le arterie della grande circolazione. Dall’aorta il sangue ossigenato va in circolo attraverso i rami arteriosi.

Il sistema delle arterie, a livello dei tessuti, confluisce nel sistema microcircolatorio costituito da una rete di vasi sempre più piccoli

Se nelle arterie il sangue scorre perché spinto dal muscolo cardiaco, che agisce come una pompa, nelle vene la spinta è favorita da un sistema di valvole, che per far arrivare il sangue al cuore, devono vincere la forza di gravità.

La piccoLa circoLaZione

La piccola circolazione forma un circuito tra il cuore e i polmoni e ha il compito di trasportare il sangue venoso, che contiene anidride carbonica e prodotti di rifiuto, dal cuore destro (in cui rientra attraverso il sistema venoso dopo aver ceduto l’ossigeno a tutti i tessuti) ai polmoni, dove viene ossigenato, per poi essere riportato nuovamente al cuore, questa volta nella sua porzione sinistra, che lo rilancia verso tutto l’organismo, in un ciclo che dura tutta la vita. Ecco come funziona.

L’atrio destro riceve dalle vene cave superiore e inferiore il flusso sanguigno che arriva, rispettivamente, dalla parte superiore del corpo (arti superiori, collo e testa) e quello proveniente da torace, addome, pelvi e arti inferiori.

Il sangue procede dall’atrio destro al ventricolo destro e da qui, tramite le arterie polmonari, così dette perché il sangue vi scorre in senso centrifugo, arriva ai polmoni dove può ossigenarsi.

Dai polmoni, le vene polmonari così dette perché il sangue vi scorre in senso centripeto, riportano il sangue ricco di ossigeno al cuore, nell’atrio sinistro. Qui inizia la grande circolazione. n

8 RIZA Speciale COM’È FATTO
co2 o2

TesTA, collo

sAnGue venoso

PolMone DesTro

ATrIo e venTrIcolo DesTro

PolMone sInIsTro

il sangue ricco di ossigeno

il sangue ricco di anidride carbonica e sostanze di rifiuto

ATrIo e venTrIcolo sInIsTro

sAnGue ArTerIoso

Le arterIe PoLMonarI

Le arterie polmonari sono i due grossi vasi sanguigni responsabili del trasporto dal cuore ai polmoni del sangue carico di anidride carbonica e di prodotti di scarto provenienti dalla circolazione periferica. Con le vene polmonari costituiscono la circolazione polmonare, detta anche “piccola circolazione”, ovvero quella parte dell’apparato circolatorio che fa sì che il sangue carico di anidride carbonica e prodotti di scarto passi dal cuore ai polmoni per essere ripulito e tornare nuovamente al cuore, da dove è pompato verso tutti i distretti.

9 Apparato circolatorio
ArTI suPerIorI A DesTrA ArTI suPerIorI A sInIsTrA
sToMAco renI ArTI InFerIorI

ARTERIE E CAPILLARI

La struttura dei

Vasi sangUigni

Il sistema è composto

da una serie

di

vasi (le vene e le arterie, con i relativi capillari) collegati con il cuore, la “pompa” pulsante che governa il circolo del sangue

Le arterIe

sIsteMIcHe

Le arterie sistemiche sono i vasi sanguigni incaricati del trasporto del sangue ossigenato e arricchito di sostanze nutritive dal cuore a tutto l’organismo.

Il torace e l’addome, attraversati dall’aorta, ricevono il sangue dai suoi tanti rami collaterali, mentre per le parti del corpo più periferiche (testa, collo, bacino, arti) la vascolarizzazione è garantita dalla presenza di grossi vasi arteriosi emessi dall’aorta.

Le arterie sono dei vasi circolari costituiti da membrane che trasportano il sangue ossigenato dal cuore verso tutti i tessuti dell’organismo diramandosi, via via, in una rete di vasi sempre più piccoli sino a che si trasformano in capillari. Tutte le arterie trasportano sangue ricco di ossigeno, eccetto l’arteria polmonare e quelle ombelicali. Quando il cuore si contrae, spinge il sangue nelle arterie maggiori, caratterizzate da tessuto elastico e muscolare. Le arterie accumulano energia elastica, che liberano quando il ventricolo del cuore si rilassa e l’energia elastica si libera lentamente. Per questo, anziché a fiotti di sangue intermittenti, la circolazione si dispiega in un flusso continuo.

coL teMpo perdono

L’eLasticitÀ

Quando si invecchia oppure a seguito di stili di vita sbagliati e in caso di patologie come l’aterosclerosi, le arterie perdono la loro elasticità, diventano più rigide e fragili, portando a una serie di disturbi cardiocircolatori anche molto seri.

In condizioni normali, i robusti vasi arteriosi hanno un’elevata capacità di contrarsi, rilassarsi, allargarsi o restringersi a seconda delle necessità dell’organismo. Le arterie grandi, come l’aorta e le arterie polmonari, dal diametro superiore ai 7 mm, sono molto elastiche per poter sopportare l’elevata pressione del sangue, vicino al cuore. Le arterie che distribuiscono il sangue nei vari distretti del corpo, come le arterie renali e quelle coronarie,

10 RIZA Speciale

sono di medie dimensioni e grado di elasticità. Le arterie più piccole, invece, sono meno elastiche, ma hanno una parete spessa che si contrae facilmente e sono molto innervate.

Le arterioLe

Le arteriole periferiche, di dimensioni ancora minori, regolano il flusso sanguigno verso i tessuti e possono chiudersi, oppure aumentare di dimensioni per dirigere adeguatamente il flusso sanguigno. Quando si svolge esercizio fisico, per esempio, alcune arteriole si chiudono e altre, quelle che devono irrorare le aree muscolari, invece si dilatano irrorando meglio l’area muscolare interessata. In caso di grave ferita, si può capire facilmente se è stata coinvolta una vena o un’arteria. Quando è l’arteria a essere stata lesionata, il sangue fuoriesce a zampilli e in maniera discontinua, spinto dalla pompa cardiaca ed è di colore rosso brillante, a causa della presenza di ossigeno.

i capiLLari: Le porte che danno ossigeno

I capillari sono invece piccoli vasi dalle pareti sottili, del diametro di un capello (da cui il nome) percorsi da sangue che scorre a bassa velocità. Sono i vasi più piccoli dell’apparato circolatorio, ma anche quelli più importanti. Infatti, vene e arterie servono unicamente al passaggio del flusso sanguigno, mentre è proprio a livello dei capillari che avvengono gli scambi metabolici e respiratori tra le cellule di tutto il corpo e il sangue. A livello di questi piccolissimi condotti si svolgono gli scambi tra il sangue e il liquido intercellulare. Proprio qui i tessuti vengono riforniti di ossigeno e nutrienti, ma anche ormoni e anticorpi, e possono alleggerirsi dei cataboliti (cioè i prodotti di scarto).

I capillari sono indispensabili per la sopravvivenza delle cellule perché consentono ai nutrienti di arrivare e, al contempo, provvedono ad asportare le scorie metaboliche nocive che finirebbero per intossicarle. I capillari sono circa 2 miliardi, con una lunghezza di 80.000 km. Alcuni sono venosi, altri sono arteriosi. Nei tessuti si raccolgono in strutture a forma di rete che prendono il nome di letti capillari.

come sono fatti

Sono le caratteristiche strutturali e fisiologiche di questi vasi a consentire il passaggio dei nutrienti. Infatti, le loro pareti sono costituite da un unico strato di cellule endoteliali appiattite e ravvicinate, molto permeabili e senza fibre muscolari. Le piccole dimensioni fanno sì che il sangue transiti nei capillari a velocità e pressione molto ridotte. Così gli scambi dei liquidi sono facilitati: l’ossigeno e i nutrienti vengono ceduti alle cellule e i prodotti di scarto recuperati con facilità. n

L’aorta

L’arteria aorta è il vaso arterioso più grande dell’organismo umano. Ha origine dal ventricolo sinistro del cuore, tramite un’apertura (regolata dalla valvola aortica) sale per un breve tratto verso l’alto (da cui il nome “aorta ascendente”); si incurva poi indietro a formare l’arco aortico (o arco sistemico), per poi continuare nell’aorta discendente (composta da due porzioni, l’aorta toracica e l’aorta addominale), per giungere in corrispondenza della quarta vertebra lombare, dove si biforca nelle due arterie iliache comuni.

Es E rcizio fisico E vascolarizzazion E

Il letto capillare è diverso da un organo all’altro rispetto a densità delle maglie, numero di vasi e permeabilità. La densità capillare aumenta dove è maggiore l’attività metabolica, dunque la richiesta di sangue e nutrienti. I tessuti più vascolarizzati, cioè più ricchi di piccoli vasi sanguigni, sono dunque quelli dove l’attività metabolica delle cellule è maggiore. È importante sottolineare che, grazie al costante esercizio fisico, la vascolarizzazione di alcune aree del corpo aumenta, portando beneficio alla circolazione. Ecco perché si deve condurre una vita sana.

11 Apparato circolatorio

le pompe che spingono il sangue al cuore Le Vene,

Le vene portano il sangue (povero di ossigeno e ricco di scorie) dai tessuti periferici al cuore. Le loro pareti sono sottili ma, grazie all’elasticità, molto distendibili

Le vene formano un sistema di vasi convergente, che dai capillari trasporta il sangue al cuore, passando dalle venuzze periferiche a vasi di maggiori dimensioni, fino a giungere alle vene cave che arrivano all’atrio destro del cuore. Le vene scorrono sia in superficie, nel tessuto sottocutaneo e attorno ai muscoli (sono quelle visibili a occhio nudo), che in profondità. Queste ultime passano sotto le fasce fibrose muscolari e nelle cavità. Le vene profonde, insieme ai nervi e alle arterie, costituiscono i fasci vascolo nervosi. Il sangue che giunge dalla parte superiore del corpo confluisce nella vena cava superiore, mentre quello che pro-

viene dall’estremità inferiore arriva nella vena cava inferiore. Dall’atrio destro del cuore, il sangue raggiunge il ventricolo omolaterale e viene spinto poi nell’arteria polmonare, dove accumula ossigeno, per essere poi spinto di nuovo all’atrio sinistro, attraverso le vene polmonari. Il sangue trasportato dalle vene, dunque (eccetto che dalle vene polmonari) è sangue privo di ossigeno, che è stato lasciato alle cellule, e ricco di anidride carbonica, che le cellule hanno rilasciato.

La Loro strUttUra

Le pareti venose sono formate da tre strati, riescono a espandersi a sufficienza, tuttavia sono più sottili e meno elasti-

12 RIZA Speciale
IL PERCORSO A RITROSO

che rispetto alle arterie. Questo è il motivo per cui le vene che scorrono in superficie lasciano intravvedere il loro contenuto di sangue scuro. Quando sono vuote, assumono una forma piatta, al contrario delle arterie che rimangono cilindriche. Il diametro delle vene è superiore rispetto a quello delle arterie perché, in questo modo, il sangue oppone una resistenza minore alla risalita verso la pompa cardiaca. La pressione sanguigna al loro interno è bassa, di conseguenza il rischio di lesioni è minore, anche se le pareti sono più sottili. All’interno delle vene si trova circa il 65% del sangue corporeo che, quando una vena è lesionata fuoriesce a flusso continuo, ed è di colore più scuro di quello arterioso.

Le valvole

Le vene più grosse, e soprattutto quelle che si trovano negli arti inferiori, sono dotate di valvole, molto importanti per assicurare che il sangue possa risalire verso il cuore evitandone il reflusso all’indietro. Queste valvole, che si chiamano a nido di rondine, hanno una forma concava in direzione del cuore e sono accoppiate a due a due. Si appiattiscono contro la parete della vena quando il sangue è spinto verso il cuore consentendogli un passaggio agevole, ma gonfiandosi e chiudendosi se, al contrario, il sangue tende a rifluire. Le valvole delle vene lavorano suddividendo il fiotto di sangue in segmenti e suddividendone,

Il “cuore venoso”

Il muscolo del polpaccio è un vero e proprio “cuore venoso” perché ogni volta che si contrae “spreme” le vene profonde delle gambe, portando il sangue verso l’alto. Quando ci facciamo male alla caviglia e non riusciamo a camminare correttamente, possiamo notare come l’intera circolazione della gamba ne risenta. E, allo stesso modo, i disturbi del piede (come piede piatto, alluce valgo…) ma anche del ginocchio e dell’anca, hanno ripercussioni a livello circolatorio perché alterano il normale funzionamento della pompa muscolare causando edemi, crampi, formicolii e dolori. Anche abitudini sbagliate possono ridurre la spinta ritmica. Portare sempre tacchi troppo alti, per esempio, è deleterio per la circolazione venosa. Ma anche calzare sempre “le ballerine”. Quando invece camminiamo scalzi sulla spiaggia, possiamo notare una sensazione di benessere. Per aiutare il funzionamento della pompa muscolare, possono essere utili anche “aiuti” esterni, come calze elastiche e plantari.

in questo modo, anche il peso. Questo meccanismo è molto importante per il sangue che fluisce nelle vene delle gambe. Qui, infatti, a causa della forza di gravità, tendono a prodursi maggiori ristagni che si verificano, in particolare, quando le valvole non funzionano bene.

La pompa plantare

Se la circolazione arteriosa si avvale della spinta del muscolo cardiaco, la circolazione venosa sfida la forza di gravità e il peso del sangue grazie a un sistema di valvole, che spingono il sangue al cuore. La circolazione venosa è messa alla prova quando stiamo a lungo fermi in piedi. In questo caso, infatti, la gravità provoca l’accumulo del sangue nelle vene della parte bassa del corpo ed esercita una pressione anomala su vene e capillari con gravi conseguenze (trasudazione capillare, formazione di edemi…). Quando invece si cammina, le condizioni per la risalita del sangue sono ottimali. Infatti, la circolazione si può avvalere dei meccanismi propulsivi determinati dalle pompe muscolari del piede e del polpaccio e dalle pompe articolari delle caviglie che, a ogni passo, spingono il sangue verso l’alto, svuotando le vene profonde e abbassando molto la pressione venosa a livello delle caviglie.

I co L or I de L sangue

Quando si parla di sangue, tutti se lo immaginano rosso. In realtà, il colore ha diverse sfumature: è scarlatto quando è ossigenato e scuro quando è arricchito di anidride carbonica. Sono variazioni che dipendono dalla concentrazione di emoglobina, sostanza addetta a legare e a trasportare l’ossigeno, che assume un colore rosso chiaro quando è ricca di questo gas, scuro se ne è impoverita.

13 Apparato circolatorio t

il viaggio del sangue nel corpo

Il sangue si allontana dal cuore attraverso le grandi arterie, che si dividono in arteriole, portando a una rete di capillari. Nei capillari del polmone, il sangue raccoglie ossigeno e rilascia anidride carbonica. Nei capillari del corpo, il sangue rilascia ossigeno e raccoglie l’anidride carbonica. Il sangue quindi passa nelle venule, che si uniscono nelle vene portando il sangue al cuore.

ArTerIe

rIlAssATA

Flusso sanguigno normale

conTrATTA

Limita localmente il flusso di sangue

o strato interno

Le arterie portano il sangue lontano dal cuore. La maggior parte, tranne quelle che vanno ai polmoni, trasportano sangue ossigenato. Le loro pareti spesse ed elastiche possono resistere alle alte pressioni ed espandersi o contrarsi per regolare la circolazione sanguigna

Sangue in arrivo

Tessuto connettivo elastico Tonaca media formata da muscoli lisci

o strato esterno

Capillari che nutrono le pareti del vaso sanguigno

L’arteria si divide in arteriole più strette

14 RIZA Speciale
IL PERCORSO A RITROSO
Tonaca Tonaca

lA PressIone sAnGuIGnA

Mentre scorre, il sangue esercita una spinta sui vasi sanguigni, detta pressione, che dipende dalla forza e dal ritmo con cui il cuore si contrae, dalla quantità di sangue in circolo e dalla resistenza esercitata dalle pareti dei vasi, oltre che dall’effetto “pompa” dei muscoli, fondamentale per il ritorno del sangue venoso al cuore destro. Si parla di pressione arteriosa, esercitata sulle arterie e di quella venosa, esercitata sulle vene. La prima è molto più elevata della seconda perché quando il sangue raggiunge le vene e inizia quindi il suo percorso di ritorno al cuore, ha perso quasi completamente la spinta impressa dal muscolo cardiaco.

Le vene in cui la pressione è molto bassa (da 5 a 8 mmHg) trasportano il sangue al cuore. Le lunghe vene delle gambe hanno un sistema unidirezionale di valvole che previene il reflusso dovuto alla gravità.

Sangue in uscita

Strato muscolare liscio

Le venule si uniscono, formando una vena più grande

vAlvolA APerTA Il sangue va avanti

cHIusA Il sangue non può fluire

15 Apparato circolatorio
cAPIllArI Valvola Tonaca interna Venule Tonaca media vAlvolA vene

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