Speciale AntiAge

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RIZA

RIZA Gli speciali AntiAge

Gli speciali AntiAge

MENOPAUSA FELICE

MENOPAUSA FELICE

Tutti i consigli perché questo sia il periodo migliore della tua vita VIA VAMPATE E INSONNIA Le novità naturali che agiscono subito e senza effetti collaterali STOP AGLI SBALZI ORMONALI Ecco le nuove cure riequilibranti che ti fanno restare giovane PIÙ ENERGIA E BUONUMORE Le soluzioni contro depressione e stanchezza persistente

DIMAGRIRE È FACILE

I rimedi bruciagrassi che funzionano (a pag. 82)

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Sommario Menopausa: nel dubbio meglio il naturale I cambiamenti nella donna dopo i 50 anni

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Affrontare al meglio il pre e il post menopausa

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Gli esami consigliati alla donna

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I fitoestrogeni: sempre più richiesti

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Aggiungi i fitoprogestinici per un’azione a 360°

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Gli ormoni bioidentici: personalizzati e senza rischi

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Spegni le vampate senza farmaci

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Melatonina e polline svedese danno subito sollievo

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Anche la dieta giusta ti aiuta contro le caldane

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Ossa e articolazioni in salute 34 Prenditi cura delle tue ossa

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Calcio e vitamina D, la coppia salva-ossa

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Le migliori medicine le trovi a tavola

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Dolori articolari: metti in sicurezza le cartilagini

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Il collagene idrolizzato, un rinforzo per l’articolazione

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Metti KO il mal di schiena

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Dolori articolari: la prima arma per vincerli è nel piatto 54 4

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Umore e sonno al top

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Come vincere la tristezza ormonale

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Insonnia in menopausa? 10 consigli per dormire bene

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Magnesio, il minerale tuttofare indispensabile

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Il segreto della felicitĂ ? Seguire le nostre passioni

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Elimina stanchezza e stress 72 Ti senti sempre senza forze? Ecco i rimedi che restituiscono energia

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Pappa reale, germe di grano e noci brasiliane ti danno lo sprint

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Abbatti lo stress per fermare il tempo

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In forma senza sforzi

Cura la salute del cuore

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Cosa fare se i grassi sono fuori posto

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Un cuore senza etĂ con la pressione ok

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Tachicardia: ritrova il giusto ritmo

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Pelle bella dopo gli anta

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Regala al viso la luce dei 20 anni

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Tonifica e rassoda la cute rilassata

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Snellisci il girovita e ritrovi linea e salute

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I rimedi giusti per recuperare un addome piatto

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Accelera il metabolismo e gli ormoni bruciagrassi

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Spazza via i ristagni dalle gambe

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Cancella la fame nervosa in poche mosse

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Menopausa: nel dubbio meglio il naturale

Aggiungi i fito p Ai fitoestrogeni vengono in genere associati anche i fitoprogestinici, che servono per equilibrarne l’effetto

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fitoprogestinici sono sostanze estratte dalle piante che hanno un effetto regolatore sugli estrogeni e aiutano a normalizzare il rapporto tra questi ormoni e il progesterone, la cui produzione inizia a oscillare durante la menopausa, prima di cessare del tutto. I fitoprogestinici si ricavano, in particolare, da tre piante: la Dioscorea villosa (Wild yam), l’agnocasto (Vitex agnus castus) e la damiana (Turnera diffusa var. aphrodisiaca), tutte ricche di composti ormono-simili che aiutano anche a ripristinare il corretto equilibrio ormonale e a combattere secchezza vaginale, disturbi dell’umore e vampate.

IL PROGESTERONE NATURALE L’estratto di dioscorea, grazie alla diosgenina di cui è ricco, ha una struttura simile a quella del progesterone e riesce quindi a “limitare i danni” della sua assenza improvvisa. Un altro vantaggio di questa sostanza è quello di stimolare la produ-

per un’ a

zione di un altro ormone, detto Dhea, che mantiene attivo in metabolismo. In questo modo aiuta a limitare il sovrappeso e la ritenzione idrica che possono aggravarsi al termine dell’età fertile.

COME PRENDERLO Si consiglia di assumere, dopo il consulto di un medico o farmacista, 1 o 2 capsule da 250 mg di estratto secco al dì con acqua e durante i pasti (ma dipende dalla percentuale di diosgenina).

ANCHE L’AGNOCASTO È EFFICACE Anche l’agnocasto (Vitex agnus castus) è una pianta ricca di fitoestrogeni e di sostanze progestiniche capaci di riequilibrare le fluttuazioni ormonali che caratterizzano il periodo della menopausa, contrastando in particolare i disturbi che riguardano la sfera dell’umore. Gli estratti di questa pianta si possono prendere come estratto

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o progestinici

’ azione a 360° TIENI REGOLATO L’INTESTINO

Per ottimizzarne l’effetto

secco standardizzato in agnuside. La dose giornaliera consigliata è in genere di 2-4 capsule. Esistono anche l’estratto fluido e la tintura madre: 20-40 gocce al giorno.

LA DAMIANA, LA PIANTA DELL’AMORE La damiana (Turnera diffusa var. aphrodisiaca) è una pianta originaria del Messico e del sud degli Stati Uniti. Secondo studi recenti ha dimostrato di avere effetti simili al progesterone e potrebbe contribuire alla regolazione ormonale nel periodo della premenoausa e aumentare la libido femminile. La dose solitamente consigliata è di una capsula di estratto secco al mattino, 15 minuti prima di colazione e una nel pomeriggio, a digiuno. Il trattamento dura 2 settimane e si può ripetere a distanza di un mese.

SFRUTTALI IN SINERGIA Progesterone naturale e fitoestrogeni si trovano frequentemente già associati nella maggior par-

Quando si assumono isoflavoni di soia e altri fitormoni, è importante che la flora batterica intestinale sia efficiente, perché per essere scisse queste molecole hanno bisogno di particolari enzimi prodotti proprio dal microbiota. Ecco perché è importante mantenere l’intestino regolare ed efficiente, con una dieta ricca di fibre (verdura, frutta, cereali integrali) e alimenti probiotici (come il kefir).

te degli integratori in capsule, perché svolgono azioni complementari. La posologia esatta, quindi, dipende dal singolo prodotto che acquisti e dai particolari principi attivi che abbina. Chiedi consiglio al medico o al farmacista. Tieni presente che gli effetti di questi ormoni naturali contro vampate e irritabilità migliorano se, contemporaneamente, si assumono melatonina (una sostanza naturale che contribuisce a equilibrare il sonno e a stemperare la tensione nervosa) oppure infusi a base di piante rilassanti come biancospino, passiflora e melissa.

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Ossa e articolazioni in salute

Dolori articolari: metti in sicurezza le cartilagini

Dopo i 50 anni è facile sentire un indolenzimento articolare anche a causa dell’aumento di peso e della carenza di calcio

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e lo scheletro può svolgere la sua funzione, cioè mantenerci eretti e consentire il movimento, è soprattutto grazie alle articolazioni: queste strutture anatomiche, infatti, hanno il compito di mettere in contatto le ossa consentendo peraltro tra loro, una adeguata mobilità. Non tutte le articolazioni sono uguali, poi: in base alle strutture ossee che devono sostenere e al tipo di movimento che devono garantire, possono essere composte da tessuto fibroso, da cartilagine o da altri tipi di strutture. Con il passare degli anni, per effetto di fattori diversi, le articolazioni così come le ossa possono andare incontro a processi degenerativi associati a infiammazione. In questi momenti, in cui il corpo è chiamato a muoversi dentro nuovi ritmi e abitudini diverse, le ossa, i tendini e soprattutto le cartilagini iniziano a risentire dei cambi di clima e del riassetto ormonale che, in maniera più o meno marcata, determina una perdita di collagene, il principale costituente del tessuto articolare; di conseguenza, collo, spalle, gomiti, ginocchia, bacino, piedi e caviglie cominciano a “protestare” scatenando rigidità e dolore e, nei casi più seri, rendendo più difficile il movimento.

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Questi sono i sintomi tipici I sintomi dell’artrosi sono fondamentalmente due, il dolore e la difficoltà a muoversi, e sono soggetti a periodi di remissione e ad altri di riacutizzazione. IL DOLORE. Caratteristica del dolore artrosico è di essere acuto quando inizia il movimento (soprattutto la mattina) e di scomparire addirittura man mano che ci si muove. Dopo una prolungata attività, il dolore si ripresenta, ad esempio, la sera. Mentre si riposa il dolore solitamente è assente. Quando il processo artrosico è molto avanzato il dolore spesso è continuo. Infine può accentuarsi durante i cambiamenti climatici, soprattutto con l’umidità, con il vento, oppure quando si passa da un ambiente caldo ad uno freddo. LA LIMITAZIONE FUNZIONALE. Questa è provocata dagli eventuali ostacoli meccanici causati dall’alterazione dei capi articolari (ossificazione delle cartilagini, diminuzione degli spazi e del liquido intrarticolare eccetera). Altra causa limitativa è data dalle contrazioni muscolari intorno all’articolazione, conseguenza di una vera e propria reazione difensiva: l’organismo, per sfuggire al dolore, cerca di “tenere ferma” la parte sofferente.

SI ASSOTTIGLIANO CON GLI ANNI I problemi aumentano quando, a causa dell’età e in particolare nella donna, il calo degli estrogeni tende a impoverire e ad assottigliare le cartilagini: sono formate da un tessuto connettivo di sostegno altamente specializzato che, al pari di un “ammortizzatore” naturale, attutisce i traumi, impedisce alle ossa e alle vertebre di sfregare le une sulle altre e ci assicura una completa mobilità articolare. Le cartilagini sono composte da condrociti, speciali cellule immerse in una sostanza morbida formata da fibre di collagene, e da una matrice di consistenza gelatinosa che avvolge le giunture e, di fatto, rende agevoli le flessioni, le torsioni, i piegamenti e ogni tipo di movimento. Garantire nutrimento e idratazione alle cartilagini è quindi fondamentale per rimanere dinamici e attivi e per evitare quei fenomeni infiammatori che, se non vengono curati e risolti, irrigidiscono tutti i tessuti che compongono l’articolazione, quali ossa, tendini e muscoli espo-

nendoci al rischio di malattie come l’artrosi (una patologia cronica caratterizzata da lesioni degenerative della cartilagine articolare). Condannandoci a soffrire di dolore cronico e aprendo la strada all’immobilità.

IL SOVRAPPESO LE DANNEGGIA Se pensiamo a tutti i possibili danni causati dall’eccesso di peso per ciò che riguarda le articolazioni, il primo che dobbiamo prendere in considerazione è l’azione diretta. Immaginiamo di portare un sacco di farina di numerosi chili sulle nostre spalle per una intera giornata. Quando si fa sera sentiremo muscoli, tendini e articolazioni dolenti per via del maggiore sforzo compiuto da tutto il corpo. È vero: il grasso corporeo non grava sulle spalle e tende a essere meglio distribuito sul corpo, ma questo non lo rende di per sé più leggero. Un calcolo statistico spiega che per ogni 5 kg in più che si accumulano sul corpo, c’è un aumento del 36% del rischio di incorrere in artrosi.

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Ossa e articolazioni in salute

La cura naturale per rigenerarle P

assando alle terapie utili per sconfiggere il dolore, il primo consiglio è quello di evitare di ricorrere subito ai farmaci chimici (FANS, antidolorifici o antinfiammatori) che, oltre ad affaticare fegato e reni, si limitano solo a “coprire” il sintomo. Il dolore è, infatti, il primo campanello

IN PIÙ

Abbina le gocce di betulla Se soffri di artrosi alle ginocchia, prendi il succo di bacche di maqui abbinato al gemmoderivato di betulla (Betula pubescens MG1DH), che svolge un’azione antinfiammatoria per l’apparato osteoarticolare. Se ne prendono 40 gocce con acqua prima di pranzo.

d’allarme di un corpo sofferente e, soprattutto nei disturbi cronici, ci segnala uno squilibrio o un malfunzionamento che vanno approfonditi. Per evitare gli effetti collaterali dei farmaci e soprattutto per aiutare l’organismo a risolvere in maniera naturale la causa scatenante del dolore, i rimedi verdi sono la soluzione da preferire. La loro azione è ad ampio spettro, perché prima depurano l’organismo e attenuano l’infiammazione, poi curano le contratture e le tensioni muscolari dolorose, e infine migliorano la fluidità articolare, nutrendo in profondità ossa, muscoli e cartilagini. Le terapie naturali includono anche i rimedi utili per rigenerare le cartilagini, i cosiddetti condroprotettori.

L’EFFICACIA È STATA TESTATA Diversi studi hanno cercato di valutare l’effettiva efficacia dei condroprotettori per ciò che riguarda la salute articolare ed è così stato possibile puntualizzare alcuni aspetti importanti della loro azione. Il primo punto è che queste sostanze sembrano avere una maggiore capacità di agire su alcune articolazioni, rispetto ad altre. Il

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Le tre erbe antiartrosi L’ARTIGLIO DEL DIAVOLO. L’artiglio del diavolo (Harphagophytum procumbens) è una pianta originaria della Namibia utilizzata sin dall’antichità come antinfiammatoria e spasmolitica. Infatti, alcune sostanze presenti nel suo fitocomplesso (in particolare, beta-sitosterolo e arpagoside) inibiscono i processi legati al meccanismo dell’infiammazione come dolore e rigidità. Assumi per 15 giorni una compressa di artiglio del diavolo da 300 mg, sempre dopo pranzo e con un abbondante bicchiere di acqua. Se il dolore è intenso, puoi prendere una seconda compressa anche alla sera dopo cena, a stomaco pieno. L’OLMARIA. È una delle erbe che ha maggiori capacità sfiammanti perché tra i suoi componenti è presente anche l’acido salicilico. Oggi questa molecola viene prodotta industrialmente per realizzare antinfiammatori e analgesici. Una tisana a base di olmaria va preparata mettendone un cucchiaio di steli essiccati per ogni tazza di acqua bollente, lasciando poi in infusione per 15 minuti, a fuoco spento. Bevine una tazza al giorno. IL RIBES NERO. Un rimedio sempre valido per trattare l’infiammazione articolare è il macerato glicerico di ribes nero (Ribes nigrum MG1DH), noto in fitoterapia per la sua azione di “cortisone” naturale. È l’estratto più efficace per “ripulire” le cartilagini dalle scorie che generano dolore. Assumine 40-50 gocce con acqua la mattina prima di colazione.

ginocchio sembra essere il più sensibile alla loro azione, anche se risultati interessanti sono stati ottenuti anche per l’artrosi della testa del femore (anca) e della spalla. Il loro utilizzo è proponibile anche per alcune patologie legate alla schiena (degenerazione dischi intervertebrali, per esempio). Ecco i principali condroprotettori.

LA GLUCOSAMMINA RIPARA LE LESIONI La glucosammina è una sostanza ricavata dal guscio dei crostacei che interviene nel metabolismo delle glicoproteine, che sono molecole fondamentali per la sintesi del tessuto connettivo e per la ricostruzione delle cartilagini articolari. Una sua carenza si manifesta con l’intensificarsi dei dolori debilitanti. In questi casi si può agevolmente intervenire con un integratore di glucosammina, che riduce il dolore, disinfiamma l’apparato osteoarticolare, migliora la“tenuta”dei tendini e blocca il progredire della malattia artrosica. Si assume l’integratore di glucosammina (una compressa) al mattino, durante la colazione, una volta al dì. Il ciclo di cura deve durare almeno 20 giorni consecutivi, poi si fa una sospensione di 10, e si può ripetere il trattamento.

LA CONDROITINA PROTEGGE LE GIUNTURE A volta viene data in associazione alla glucosammina, altre volte viene prescritta da sola. Si tratta comunque di un integratore alimentare in grado di fermare i processi di degenerazione artrosica. La sua efficacia è stata dimostrata con integrazioni che partono dagli 800 mg al giorno, eseguendo cicli di terapia che però devono essere concordati con un medico esperto, sia per la durata che per l’eventuale associazione con altri rimedi.

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Ossa e articolazioni in salute

Il collagene idrolizzato,

un rinforzo per l’articolazione

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l collagene è una molecola che serve a fare da struttura per le trame cellulari dei tessuti molli. È prodotta dal corpo umano e rappresenta oltre il 70% di tutto il nostro tessuto connettivo. Con l’avanzare degli anni, la produzione di collagene nell’organismo diminuisce. A causa della diminuzione del collagene si riduce anche l’elasticità delle articolazioni, per cui i movimenti risultano meno agili; i vasi del microcircolo venoso cominciano a essere meno flessibili e diventano più rigidi e cedevoli. Anche i muscoli rischiano di perdere tonicità e robustezza. Questi effetti non sono dovuti solo al passare del tempo, ma anche a fattori esterni che accelerano i processi di invecchiamento cutaneo. Tra questi il più importante è l’effetto dei radicali liberi che provocano lo stress ossidativo. Questo danneggia

tutti i componenti del derma, tra cui il collagene che ne viene degradato con maggiore rapidità. Per questo è molto importante anche il ruolo delle sostanze naturali antiossidanti, tra cui la vitamina C e la vitamina E, perché proteggono le fibre strutturali del collagene dalla degradazione precoce.

PREFERISCI LA FORMA IDROLIZZATA Fra i diversi tipi di collagene presenti in commercio quello idrolizzato è il migliore. La sua formulazione consente infatti al collagene stesso di giungere più facilmente “a destinazione” e di legarsi con maggiore facilità laddove c’è bisogno, creando un effetto barriera che protegge la cartilagine articolare. Lì agisce stimolando ulteriormente la funzionalità dei condrociti.

I benefici che ti regala Il collagene idrolizzato contribuisce a: ✽ mantenere la massa ossea ottimale (proteine); ✽ conservare la massa muscolare (proteine); ✽ favorire la formazione del collagene per il

normale funzionamento di ossa, cartilagini e articolazioni nonché di pelle, gengive e denti (vitamina C): ✽ proteggere dallo stress ossidativo (vitamina C).

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GLI INTEGRATORI

Scegli un prodotto di qualità VIENE MEGLIO ASSIMILATA DAL CORPO Il problema principale rappresentato dal collagene era l’impossibilità di far assorbire direttamente la proteina attraverso l’alimentazione o tramite creme o sieri. Si tratta infatti di una molecola “pesante” che non può essere assimilata in modo semplice attraverso l’intestino o la pelle. Perciò si sono incontrate molte difficoltà, sia in campo estetico che nel settore medico. Poi la biotecnologia è giunta alla riduzione della molecola in forma idrolizzata, con la possibilità quindi di far assorbire la sostanza per via alimentare. Il collagene idrolizzato è ridotto in frammenti proteici di minor peso molecolare, con peptidi più corti, ed è quindi caratterizzato da un elevato assorbimento e da una buona biodisponibilità. Questi peptidi infatti sono molto piccoli (formati da due o tre aminoacidi) e rimangono intatti attraverso il processo digestivo: così a livello dell’intestino tenue avviene l’assorbimento sia dei piccoli peptidi bioattivi di collagene che di aminoacidi liberi. Questi possono passare la barriera intestinale e attraverso il flusso sanguigno raggiungere lo strato più profondo delle articolazioni e degli altri tessuti connettivi, attivando le cellule presenti a produrne di nuovi.

In commercio si trovano integratori di collagene idrolizzato ottenuto da materie prime naturali (tessuto osseo e articolare di suino) di alta qualità e tracciabili, attraverso un procedimento che non utilizza sostanze chimiche ed evita dunque la presenza di ogni tipo di residuo chimico. Sono disponibili sotto forma di polvere da diluire in acqua, succhi, bevande vegetali o yogurt, pronti da bere. In genere si consiglia l’assunzione di un misurino (circa 10 g) al giorno, a colazione. Molto spesso l’integrazione con il collagene è a sua volta arricchita con altre sostanze capaci di promuoverne la sintesi come la vitamina C. I prodotti di qualità non contengono grassi, zuccheri, dolcificanti artificiali, coloranti, conservanti, allergeni e sono privi di derivati da OGM. Puoi assumere l’integratore di collagene idrolizzato per cicli di 3 mesi, da ripetere dopo un periodo di sospensione.

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