La causa della nostra sofferenza non è mai nel passato o fuori di noi. Stiamo male soprattutto perché non vediamo il mondo per quello che è, ma come vorremmo che fosse. Anche la risposta è sempre in noi, se sappiamo dare ascolto al nostro corpo, che non mente mai, e se lasciamo agire le forze interiori che ci guidano alla felicità.
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VINCI I DISAGI DELLA VITA DI TUTTI I GIORNI
“Non sono soddisfatto di me”, “Penso che la mia vita non abbia senso”, “Perché le mie amicizie non durano mai?”, “Non amo più mio marito, ma non riesco a lasciarlo”... Questi sono solo alcuni dei tanti problemi presi in esame; per ognuno suggeriamo la strada che conduce al benessere. La soluzione consiste sempre nell’imparare a soffermare lo sguardo solo sul presente e su se stessi.
AN D REA N ERVETTI
VINCI I DISAGI DELLA VITA DI TUTTI I GIORNI I CONSIGLI PIÙ EFFICACI PER RISOLVERE I PROBLEMI PSICOLOGICI QUOTIDIANI: COME ELIMINARE ANSIA E PANICO, FARE PACE CON SE STESSI, SUPERARE I CONFLITTI E LE SOFFERENZE D’AMORE, TROVARE ARMONIA E BENESSERE NEI RAPPORTI CON GLI ALTRI
RIZA
Questo libro risponde ai tanti quesiti e dubbi sui disagi più comuni, rivolti nel corso degli anni al sito Riza.it. Le domande poste agli psicologi riguardano vari aspetti: l’autostima, gli attacchi d’ansia, le difficoltà nei rapporti con gli altri, ma soprattutto le sofferenze d’amore.
ANDREA NERVETTI
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SOMMARIO • Introduzione La risposta è sempre dentro di noi ........................... 7
• Capitolo 1 Come sentirsi in armonia con se stessi? ................. 11 • Poca autostima............................................. 16 • Vite senza senso?.......................................... 35 • Non mi accetto.............................................. 43
• Capitolo 2 I dolori d’amore e i problemi nella coppia ............... 61
• • • •
L’abbandono................................................. 66 Paura di amare............................................. 80 Sesso ed erotismo......................................... 90 Relazioni difficili............................................ 99
• Capitolo 3 Come vivere bene con gli altri .............................. 127 • Io e la famiglia............................................ 132 • Io e gli amici............................................... 145 • Io e il lavoro............................................... 156
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☛ penso spesso alla morte
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Vi scrivo perché ultimamente faccio spesso pensieri sulla morte, sul senso della vita, mi sento demotivata. Ho sempre paura che possa accadere qualcosa a me o ai miei familiari. Sto con un ragazzo che mi ama veramente e ci sto bene, con lui ho avviato un’attività, abbiamo investito molto denaro e adesso che le cose cominciano a ingranare mi mancano gli stimoli, come se non me ne importasse più. Perché nella mia mente continuano a formarsi tutti quei pensieri negativi? Ho spesso nostalgia di quando ero piccola e la vita appariva così semplice… Stella
Qualcosa sta nascendo in te Per esaminare la situazione di Stella, si potrebbe cominciare dalla nostalgia, da questo sentimento dolceamaro che viene a trovarla e le porta l’immagine di se stessa da bambina. Stella però commette un piccolo errore: mette a confronto quel “volto antico” e la vita che faceva allora con quanto le succede oggi. In questo modo è facile pensare che a quei tempi tutto fosse facile, mentre oggi la vita è complicata. Non è per questo motivo che dentro di lei si forma 39
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quell’immagine, che proviene dall’inconscio e significa ben altro. Ogni volta che un ricordo prende forma nella nostra mente, l’unica domanda da farsi è: “Che cosa mi sta suggerendo quell’immagine per la mia vita di oggi?”. Quella bambina interiore vuole essere guardata perché il suo viso contiene la nostra forma originaria, poiché da piccoli siamo più vicini che mai all’essenza, alla nostra autenticità. Il processo di crescita comporta una continua relazione con il mondo esterno e con le sue regole, che finiscono per cambiarci e spesso per nascondere quell’immagine ai nostri stessi occhi.
Quell’immagine ti dice: ricordati di te Eppure quella forma originale esiste ancora in noi e capita frequentemente che immagini “di lei” vengano a trovarci nei momenti di maggior difficoltà emotiva, quando compaiono pensieri molto disturbanti. Questa immagine di lei bambina è per Stella la più efficace delle risorse, perché le dice: al di là di tutto quello che succede, al di là delle difficoltà, al di là degli amori più o meno riusciti, dei lavori soddisfacenti, dei programmi, dei progetti e delle speranze, ricordati di te, ricorda chi sei. Se questo è vero, come spiegare quei pensieri sulla morte, la sensazione di aver smarrito il senso della vita, la demotivazione? Tutto sembrerebbe andare bene… Evidentemente, le cose non sono così sem40
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plici e Stella è giunta a una fase della sua vita nella quale quel che ha costruito fino a ora non le basta più, non nutre a sufficienza la sua anima. La depressione che sembra avvolgerla effettivamente somiglia alla morte, tutto sembra perdere di significato. Che senso ha lottare, costruire qualcosa se ci si deve sentire così a disagio? Così Stella prova la peggiore delle paure, cioè che capiti qualcosa di brutto ai suoi cari, come se lei potesse (o forse dovesse) proteggerli in primo luogo dai suoi pensieri neri e minacciosi. O, peggio ancora, come se fossero proprio quei pensieri a mettere in pericolo le persone a lei vicine, quasi che lei ne volesse la scomparsa. Per fortuna, in termini psicologici, la visione della morte è solo la preparazione a una rinascita, ma perché ciò possa avvenire dobbiamo lasciare che muoia quel che non è più necessario o funzionale e permettere al nuovo che ci abita di venire alla luce. Ricordati di chi sei, sembra dire a Stella il suo malessere: non sei solo quello che vedi ora, la compagna innamorata, l’imprenditrice che sta raccogliendo i frutti delle sue fatiche: tu sei ben altro. Non ho idea di che cosa possa essere questo “altro”, Stella non dà informazioni sufficienti per poterlo individuare, ma credo che quando accadono fatti simili, alla base vi sia sempre un’insoddisfazione esistenziale, qualcosa di profondo, che forse si presenta ora proprio perché la sua vita tutto sommato funziona sia 41
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in termini affettivi che lavorativi e quindi il tempo è maturo anche per questo, perché un lato sepolto di lei venga “dissotterrato”. Per consentirlo è necessario smettere di chiedersi cosa non vada nella propria vita, col rischio di mettere in discussione scelte che potrebbero essere giuste.
Lasciarsi morire dentro per rinascere Occorre al contrario cedere e non opporsi né ai pensieri né ai disagi, ricordando che quella tristezza potrebbe avere un senso molto diverso da quello apparente. Il corpo, che esprime il malessere, “mira” unicamente a renderci più armonici, in sintonia con la nostra natura più autentica. Non può farlo se insistiamo a voler comprendere con le armi del ragionamento superficiale quanto ci accade: tutto quello che si ottiene così facendo è autocommiserazione e senso di colpa nei confronti degli altri, che non c’entrano nulla con quello che succede dentro di noi. La cedevolezza è all’inizio la strada più difficile da prendere, specialmente se siamo nel territorio della depressione: lasciarsi “morire” interiormente e psicologicamente è l’atto più coraggioso che un essere umano possa fare. Il risultato però ci premia sempre e quando saremo finalmente nuovi e rinati comprenderemo facilmente il senso di quanto accaduto e potremo guardare con un sorriso sincero a quelle immagini infantili che erano venute a trovarci. 42
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