Inter juventus 28 2013

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Sabato 14 settembre 2013

Anno 3 n. 28

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COPIA OMAGGIO

SCACCO ALLA MADAMA INTER

JUVENTUS Il Baffo a pag. 7

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sabato 14 settemebre 2013

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Pensiero Stupendo... di Beppe Vigani

ATTENZIONE ALL’ULTIMO QUARTO D’ORA

Ne i q u i n d i c i m i n u t i f i n a l i è s u c c e s s o d i t u t t o t r a I n t e r e Ju v e n t u s . M a z z a r r i n o n h a m a i p e r s o i n c a s a c o n t r o C o n t e

O

ggi, Inter-Juventus, ovvero la madre di tutte le partite. Antichi ricordi accarezzano la memoria; per i tifosi nerazzurri plumbei negli anni ‘70 e ‘80, meno austere quelli successivi, decisamente più dolci fino al 2010, quando iniziò la decadenza morattiana. Nel frattempo sono cresciute tutte le altre squadre, a cominciare da quella bianconera. Le prime due giornate hanno espresso un valore incontrovertibile: l’Inter è rinata e la Juventus è più forte della scorsa stagione. Da qui comincia il Gioco dell’oca. Dal Golfo dei poeti, dove spicca la Grotta da cui Byron trovava ispirazione per i suoi capolavori, il mare porta aria di novità. Il sipario è strappato e ora bisogna ripararlo. Un brivido passa sulla schiena, qualcosa di nuovo sta accadendo. Profumi di passato, reminiscenze ancestrali, stasera qualcosa di struggente, magari di incomprensibile lettura, accadrà. La Nazionale ci fa sentire un po’ più uniti, ma dura sempre troppo poco. Mani sul petto invisibili per una sera speriamo strana, anche per farci dimenticare un anno d’oblio, amaro come il fiele. Dai flutti del Tirreno, una quiete che auspichiamo lunga. Abbassiamo i toni, proviamo a vivere in contemplazione una partita che è la madre di tutte le sfide, proprio per questo. I rumori lasciamoli ai Signori che profumano di morte e che hanno ben donde di preoccuparsi. Vorremmo sognare una volta di più, e non importa se il gol lo faranno loro. C’è sempre tempo per rimediare. Praticamente un campionato. Questa stagione viviamola come se fosse la prima, senza tante attenzioni, quelle lasciamole agli altri. Da dieci anni l’Inter non vinceva le prime due partite del campionato, neanche Mancini e Mourinho vi erano riusciti. C’è riuscito Mazzarri, che a molti tifosi risulta ancora antipatico. Lui è il più bravo che la società potesse ingaggiare, i risultati parlano per lui. Non so se basterà, perché dall’altra parte c’è una squadra fortissima, diventata quasi invincibile. E Rappresenta la nostra chance in Champions League, che piaccia o no. Piuttosto risolviamo i problemi con noi stessi. Fare terapia bioenergetica aiuta a scaricare le tensioni, prima di farlo in modo sbagliato nel posto più sbagliato. È’ vietato per una volta sentire la quiete, dopo una partita come Inter-Juventus? Non può essere un’impresa raggiungerla. Aiuterà tutti noi ad accettare meglio la sorte avversa, ma ci preparerà a riconquistare quello che abbiamo perso: il profumo della vittoria.

O

ggi si disputerà l’81ª sfida in Serie A tra Inter e Juventus. I nerazzurri hanno conseguito 34 vittorie contro 21 sconfitte. In tutto i pareggi sono 25. La vittoria più larga dei padroni di casa risale alla stagione 1953/1954, quando alla 27ª giornata vinsero 6-0, grazie alle doppiette di Skoglund e Brighenti e ai gol di Armano e Nesti. Il

modo più netto i cui i bianconeri espugnarono l’allora San Siro fu alla 28ª giornata della stagione 1959-1960: 3-0 con doppietta di Sivori e rete di Boniperti. In InterJuventus, sono stati messi a segno 215 gol, dei quali 127 sono dei padroni di casa, così suddivisi: 81 nel primo tempo e 134 nel secondo. Nel primo tempo l’Inter ha messo a segno 48 gol, la Juventus 33. Anche la ripresa vede l’Inter più volte a segno con 79 centri, mentre gli avversari si fermano a 55. L’ultimo successo della Juventus risale invece alla 30ª giorna-

ta della scorsa stagione: 2-1 con reti di Quagliarella, Palacio e Matri. Bisogna risalire alla stagione del Triplete per l’ultima vittoria dell’Inter: alla 34ª della stagione 2009/2010 la sfida terminò con il punteggio di 2-0 con le realizzazioni di Maicon ed Eto’o. Una curiosità che vale bene ricordare: nell’ultimo quarto d’ora di questa sfida sono state realizzate ben 28 reti dell’Inter e 20 dalla Juventus. Tra Walter Mazzarri e Antonio Conte il conto è in parità: una vittoria a testa, con due pareggi (entrambi a Napoli per 3-3 e 1-1).

E’ SEMPRE IL DERBY DEI DERBY! Samuel Eto’o

Il confronto fra Conte e Mazzarri lancia l’ultimo Inter-Juve di Moratti presidente

Finalmente ricomincia il campionato. Finalmente, perché acquisita la qualificazione ai Mondiali 2014 della nostra nazionale italiana, e archiviata la 4 giorni di dibattiti e querelle sull’ennesimo riavvicinamento fra Juventus e Federazione, nonostante resti in ballo molto di più che un semplice conteggio, sarà

nuovamente il campo a dire la sua celebrando quello che, da sempre, dovrebbe essere il vero motore di questa disciplina sportiva: la partita. E allora spazio alla sfida delle sfide, quella che più volte ha visto le luci della ribalta in questa Serie A, quella che a lungo è stata definita il Derby d’Italia, quella che, da sola, meriterebbe i riflettori a piena potenza di stadi, televisioni, radio e quotidiani. A dirla tutta i riflettori di San Siro non saranno accesi a fe-

INTER

sta per illuminare il verde prato del Meazza. Il più classico dei posticipi, infatti, è stato costretto in un orario non suo, quello delle 18.00, e offerto in sacrificio sul sacro altare della Champions. Ma Inter-Juventus vale ben più di alcune semplici questioni burocratiche. Fin dal ’67, quando Brera decantò il primo vero Derby d’Italia, questa sfida ha racchiuso al suo interno milioni di confronti, chiavi tattiche, schermaglie sportive e verbali, sfottò eleganti e beceri in-

sulti, ma, soprattutto epici scontri sul campo da gioco. Sarà il Derby d’Italia numero 222 (in gare ufficiali) ma sarà innanzitutto l’ultimo di Massimo Moratti da presidente dell’Inter. La trattativa che porterà il magnate indonesiano Erik Thohir all’acquisizione della maggioranza è ormai agli sgoccioli e, sebbene la passione e l’amore dei Moratti per i colori nerazzurri sia ancora l’ultimo ostacolo verso la chiusura, la strada verso la cessione è parsa l’unica

realmente percorribile. Del resto la situazione finanziaria non ha mai previsto una vera alternativa, perché chi venderebbe qualcosa che funziona alla grande? Inter-Juventus sarà anche l’ennesimo capitolo di una sfida infinita che vede contrapposti due santoni delle panchine italiane. Antonio Conte e Walter Mazzarri sono gli allenatori più pagati, i più simili, ma anche coloro che più, negli ultimi due anni hanno saputo battagliare alla pari fra di loro.

JUVENTUS

STADIO MEAZZA ORE 18.00

In Casa

In Casa Ultima Vittoria 25/08/13 Inter-Genoa 2-0

Ultima Vittoria 01/09/13 Juventus-Lazio 4-1

Ultimo Pareggio 24/02/13 Inter-Milan 1-1

Ultimo Pareggio 12/05/13 Juventus-Cagliari 1-1

Ultima Sconfitta 19/05/13 Inter-Udinese 2-5

Ultima Sconfitta 06/01/13 Juventus-Sampdoria 1-2 Fuori Casa

Fuori Casa Ultima Vittoria 01/09/13 Catania-Inter 0-3

Ultima Vittoria 25/08/13 Sampdoria-Juventus 0-1

Ultimo Pareggio 12/05/13 Genoa-Inter 0-0

Ultimo Pareggio 03/03/13 Napoli-Juventus 1-1

Ultima Sconfitta 05/05/13 Napoli-Inter 3-1

Ultima Sconfitta 19/05/13 Sampdoria-Juventus 3-2

Arbitro: Daniele

Allenatore: Walter Mazzarri

INTER (3-5-1-1)

Orsato di Vicenza

Allenatore: Antonio Conte

JUVENTUS (3-5-2) INTER:

JUVENTUS:

HANDANOVIC

BUFFON

CAMPAGNARO - RANOCCHIA - JUAN JESUS

CHIELLINI - BONUCCI - BARZAGLI

JONATHAN - CAMBIASSO - KOVACIC - GUARIN - NAGATOMO

ASAMOAH - POGBA - PIRLO - VIDAL - LICHTSTEINER

ALVAREZ

QUAGLIARELLA - TEVEZ

PALACIO


sabato 14 settembre 2013

POSSIBILE ALLUNGO DELL’INTER LUCI A SAN SIRO L’

allenatore Walter Mazzarri, già il primo giorno di ritiro a Pinzolo, ha mess o le cos e in chiaro: “ L’unica cosa che p oss o promettere è che le mie s quadre non mollano mai, ai tifosi dico s olo questo, s ono abituato ai fatti, non alle parole”. L e prime due vittorie in campionato contro G enoa e C atania rappres entano la sua prima conferma sul camp o. Per tanto, ritornando alla terza sf ida di oggi, dall’analisi dei p otenziali bioritmici (forza f isica, co ordinamento motorio, visione del gio co e istintività individuale) dei singoli gio catori emerge un

maggior stato di b eness ere psicof isico dell’Inter 6,09 contro un valore medio di 6.05 della Juventus. S econdo l’analisi bioritmica la s quadra di casa dovrebb e ess ere risp etto ai ragazzi allenati da Antonio C onte. Nello sp ecif ico delle p otenzialità di rendimento dei singoli gio catori i nerazzurri risultano, con 6.13, più tonici e più energici f isicamente risp etto alla formazione bianconera con 6.01: Handanovic e C ambiass o 6.49, R ano cchia 6.44, Guarin e Taider 6.26 contro Assamoah 6.50, Te vez 6.44, Pirlo e Isla 6.26. Dal punto di vista emotivo

gli uomini di Mazzarri reagiranno con maggiore agonismo 6.12 agli 11 di C onte con 6.11 di valore ass oluto: C ampagnaro, Nagatomo e Palacio 6.49, Jonathan 6.45 contro Vidal e Te vez 6.49, Ogb onna 6.45. Anche sul f ronte delle energie intellettive ed intuitive la formazione nerazzurra risulta più concentrata e determinata con 6.06 risp etto agli av versari con 6.05: C ampagnaro 6.50, Kovacic 6.49, Pereira 6.42 e Milito 6.48 contro Vidal 6.49, Ogb onna 6.48, Linchtsteiner 6.47 e Quagliarella 6.46. Par tita intensissima e f rizzante sul piano agonistico.

PROGRAMMA SERIE A

TURNO ODIERNO

Sabato 14 Settembre - 3. Giornata 14 Set, 18:00

Inter - Juventus

Stadio Giuseppe Meazza, Milano

14 Set, 20:45

Torino - Milan

Stadio Olimpico, Torino

14 Set, 20:45

Napoli - Atalanta

Stadio San Paolo, Napoli

Domenica 15 Settembre - 3. Giornata 15 Set, 12:30

Fiorentina - Cagliari

Stadio Artemio Franchi, Firenze

15 Set, 15:00

Livorno - Catania Stadio Armando Picchi, Livorno

15 Set, 15:00

Lazio - Chievo

15 Set, 15:00

Verona - Sassuolo Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona

15 Set, 15:00

Udinese - Bologna Stadio Friuli, Udine

15 Set, 20:45

Sampdoria - Genoa

Stadio Olimpico, Roma

Stadio Luigi Ferraris, Genova

Lunedì 16 Settembre - 3. Giornata 16 Set, 20:45

Parma - Roma

Stadio Ennio Tardini, Parma

PROSSIMO TURNO Sabato 21 Settembre - 4. Giornata 21 Set, 18:00

Cagliari - Sampdoria

Nereo Rocco, Trieste

21 Set, 18:00

Chievo - Udinese

Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona

21 Set, 20:45

Genoa - Livorno

Stadio Luigi Ferraris, Genova

Domenica 22 Settembre - 4. Giornata 22 Set, 12:30

Sassuolo - Inter

Stadio Città del Tricolore, Reggio Emilia

22 Set, 15:00

Atalanta - Fiorentina

Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo

22 Set, 15:00

Bologna - Torino

Stadio Dall’Ara, Bologna

22 Set, 15:00

Roma - Lazio

Stadio Olimpico, Roma

22 Set, 15:00

Catania - Parma

Stadio Angelo Massimino, Catania

22 Set, 15:00

Juventus - Verona Juventus Stadium, Torino

22 Set, 20:45

Milan - Napoli

Stadio Giuseppe Meazza, Milano

A

rchiviata con due turni d’anticipo la pratica Nazionale, riparte il campionato con la madre di tutte le partite, Inter-Juventus. Le luci al Meazza potrebbero spegnersi subito se parte l’Apache in coppia con Quagliarella, l’attaccante campano sembra essere il principale candidato dopo l’infortunio rimediato da Vucinic, e l’Inter si presentasse in campo con il timore di chi ha molto da perdere. Di contro le luci potrebbero restare accese tutta la notte se Mazzarri riuscisse a caricare i suoi ragazzi come se quella di oggi fosse “la Partita”. Una vittoria non vale lo scudetto, ma l’onore del campionato sì. La Juventus arriva consapevole di essere la squadra da battere e con l’obiettivo del terzo scudetto consecutivo, Conte è uno che non molla. L’Inter dovrebbe scendere in campo con la voglia di riscattare la deludente passata stagione che l’ha tenuta fuori dal calcio che conta. Siamo solo alla terza giornata e il calendario presenta la sfida scudetto, almeno per quanto riguarda l’onore. Gli occhi sono tutti sulla doppia sfida Milano-Torino. Vinca il migliore, come dice anche l’illustre tifoso, Flavio Briatore, tifoso della Vecchia Signora: “Ci sono i nerazzurri e c’è anche il Napoli, ma alla fine l’ant agonist a dei bianconeri

sarà il Milan perché non è facile tenere per tutto il campionato, bisogna essere abituati e i rossoneri lo sono. Napoli? Loro partono sempre bene, poi bisogna vedere come arrivano. Certo, il Napoli regala emozioni, ha un pubblico spettacolare. Forse, tutti noi tifiamo un po’ Napoli perché è un squadra simpatica, ma la Juventus non penso avrà avversari”. A questo punto: vinca il migliore e soprattutto la squadra che ha meritato sul campo.

CLASSIFICA MARCATORI

3

4 reti Hamsik (Napoli) 3 reti Rossi (Fiorentina) 2 reti Stendardo (Atalanta) Paloschi (Chievo) Gomez (Fiorentina; 1 rigore) Nagatomo (Inter) Palacio (Inter) Tevez (Juventus) Vidal (Juventus) Emeghara (Livorno; 1 rigore) Callejon (Napoli) Muriel (Udinese; 1 rigore) Toni (Verona) 1 rete Lucchini (Atalanta) Kone (Bologna) Moscardelli (Bologna) Cabrera (Cagliari) Nainggolan (Cagliari) Sau (Cagliari) Barrientos (Catania) Aquilani (Fiorentina) Pizarro (Fiorentina) Gilardino (Genoa) Lodi (Genoa; 1 rigore) Alvarez (Inter) Vucinic (Juventus) Candreva (Lazio; 1 rigore) Hernanes (Lazio) Klose (Lazio) Greco (Livorno) Paulinho (Livorno) Balotelli (Milan) Mexes (Milan) Poli (Milan) Robinho (Milan) Higuain (Napoli) Cassano (Parma) De Rossi (Roma) Florenzi (Roma) Ljaijc (Roma) Pjanic (Roma) Eder (Sampdoria) Gabbiadini (Sampdoria) Zaza (Sassuolo) Brighi (Torino) Cerci (Torino) Badu (Udinese) Heurtaux (Udinese)

C L AS SI F IC A SE R I E A Pos. 1 2 2 4 5 6 6 6 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Squadra Napoli Roma Inter Fiorentina Juventus Milan Livorno Udinese Atalanta Torino Cagliari Lazio Verona Sampdoria Chievo Parma Bologna Catania Genoa Sassuolo

P.ti 6 6 6 6 6 3 3 3 3 3 3 3 3 1 1 1 1 0 0 0

G 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2

V 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0

N 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 0 0 0

S 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2

Gf 7 5 5 7 5 4 4 4 3 2 3 3 2 2 2 1 2 1 2 1

Gs 2 0 0 3 1 3 3 3 2 2 4 5 4 3 4 3 5 5 7 6

+/5 5 5 4 4 1 1 1 1 0 -1 -2 -2 -1 -2 -2 -3 -4 -5 -5


sabato 14 settemebre 2013

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IL PERSONAGGIO DELLA JUVENTUS: CARLOS TÉVEZ L’A PA C H E M A T T A T O R E

Tre re ti n e l l e pr i m e tre p ar tite u f f i c i a l i . C om e lu i s o l o i l Rob er to B a g g i o d ei tempi d’oro. Gi à n e l c u ore d ei ti fo s i ju v enti n i , è u n u om o s u c u i C onte c re d e m o lto

T

re reti di cui una fondamentale. Quella che ha permesso alla Juve di affondare la Samp nell’esordio di campionato. Brasile, Argentina e Inghilterra lo conoscono bene. Dove Carlitos Tévez è approdato, ha sempre fatto bene. Chiamato all’ennesimo duello, l’Apache non tradirà i suoi nuovi sostenitori. Attraverso il proprio profilo di Twitter rassicura tutti: “Voglio continuare a fare molti altri gol”. Abile nei dribbling, potente, Tévez è in grado di agire come prima, seconda punta o trequartista e di spaziare lungo l’intero fronte offensivo. Ha una forza

incredibile quando calcia punizioni o rinvii: sulla lunga distanza a volte, in questo modo, fa anche gol. Inserito dalla Uefa tra gli acquisti migliori del mercato estivo, Tévez ha cambiato legalmente il cognome nel ‘96 passando da quello del padre a quello della madre perché la squadra semiprofessionistica in cui militava, l’All Boys, si rifiutò di lasciarlo andare a giocare nelle giovanili del Boca Juniors. Dopo aver iniziato la carriera agonistica con l’All Boys, a tredici anni viene aggregato alle giovanili del Boca. Dal 2005 al 2006 va in Brasile a farsi le ossa: destinazio-

all’anagrafe Carlos Alberto Martínez, oltre a attaccante della Juve è anche punta nella Nazionale guidata da Alejandro Sabella. Soprannominato sin da bambino “Apache” (il barrio dove è nato, l’Ejército de Los Andes, è conosciuto ai più come Fuerte Apache, dal film con Paul Newman “Fort Apache the Bronx”). Il giocatore ha una vistosa cicatrice sul collo a causa i un’ustione di terzo grado procuratosi all’età di dieci mesi. Alla Juve indossa la maglia numero 10, quella di Platini, Chi è Carlos Tévez Nato a Ciudadela, Argen- quella rimasta vacante tina, il 5 febbraio dell’84, per un anno dopo l’addio Carlos Alberto Tévez, di Alessandro Del Piero. ne Corinthians. Dal 2006 al 2007 è in Inghilterra, al West Ham, e poi sino al 2009 al Manchester United e al 2013 al Manchester City. Nel giugno dello stesso anno passa alla Juventus: il contratto è un triennale da 4 milioni di euro (più bonus stagionale). Tévez sarà bianconero almeno sino al 30 giugno del 2016. Debutta in Supercoppa contro la Lazio segnando la rete del definitivo 4-0 e conquistando così il primo trofeo stagionale della Juventus.

LA ‘VECCHIA’ SIGNORA

NON SOLO KAKÀ

N

L

on capiamo perché la si continui a chiamare ancora “Vecchia signora”. Lo vediamo tutti come sia pimpante e vigorosa, tanto da vincere di volata, e alla grande, due scudetti consecutivi e si presenta, anche quest’anno, protagonista per vincerne il terzo tricolore e non solo, è quanto mai decisa a dare l’assalto alla Coppa dalle orecchie larghe. Sono chiare le sue intenzioni, gridate ai quattro venti da mister Conte che, incontentabile come è giusto che sia, non fa mistero sulla missione che gli Agnelli gli hanno affidato: vincere, vincere, sempre e tutto. Gli altri permettendo, naturalmente. Lei, la scaltra zebra della savana piemontese, è conscia delle sue virtù e della sua forza, tanto da risultare imprendibile preda per qualsiasi avversario, leoni compresi. E volete che, questo assolato pomeriggio, abbia paura dei rinati leprotti nerazzurri, appena svezzati da un coraggioso domatore come Walter Mazzarri , che di circo se ne intende e come? Vedremo come andrà a finire, anche se la truppa bianconera, tifosi compresi, sembra già gongolare al solo pensiero di poter fare, come tante volte è successo in passato, un sol boccone dei volenterosi avversari nerazzurri. Stasera, come sempre, c’è in palio, oltre ai tre punti che potrebbero segnare un primo solco di

distanza, l’onore di cui entrambe le squadre meritano di andare giustamente fiere per le blasonate bacheche che danno lustro ai saloni torinesi e milanesi. Un’altra vittoria o una malaugurata sconfitta, per entrambe, significherebbe altro splendore o inopinato appannamento. Perciò, sarà partita verissima, giocata ai massimi livelli in uno stadio che segna il tutto esaurito e che all’inizio sembra tutto dipinto di nerazzurro, ma che, come per miracolo, diventa un garrire unico di bandiere bianconere spuntate dal nulla, se si gonfia la rete di Handanovic. E poi c’è la questione scudetti, ormai vecchia, che forse troppo maliziosamente e non a caso i nobili eredi dell’Avvocato tirano ancora fuori, come se la gente e gli stessi tifosi, tranne ovviamente alcuni incalliti bianconeri, non ne avessero già abbastanza. Insomma, vinca ancora la migliore, cioè la Juve, questo ennesimo derby d’Italia, per l’Italia sportiva che ama il bel gioco. La Vecchia signora, non ci sentiamo in fondo di chiamarla diversamente, non faccia comunque troppo la spocchiosa e si ricordi, nei lunghi momenti di vanità, che a Milano ci sono stati gli Sforza che per stemma avevano il Biscione, uguale a quello dell’Inter che, potrebbe anche accadere, le può tirare un brutto scherzo e proprio all’ora del the.

Dall’alto verso il basso tre immagini di Carlos Tèvez e in basso Ricardo Izecson dos Santos Leite, meglio noto come Kaká

Il brasiliano ha i fari puntati addosso

a terza giornata di campionato mette di fronte Milano e Torino in una doppia sfida vestita tutta di sabato. Il Milan e il Toro hanno gli stessi punti essendo incappati entrambi in una sconfitta esterna, ma ora il cosiddetto “antipasto” di campionato è passato e con lui gli ultimi giorni di mercato, dov’è successo veramente di tutto. Allegri ha potuto trascorrere questa pausa per le nazionali con relativa tranquillità, avendo vinto il match casalingo con il Cagliari e avendo incassato notizie positive sul fronte mercato. Inutile dire che dal pomeriggio del 2 settembre quando si parla di Milan, si parla di Kakà; il brasiliano infatti ha attirato su di sé attenzione, aspettative e speranze del popolo rossonero e, perché no, anche qualche polemica. Non solo notizie positive, però, in casa rossonera, la difesa, infatti, è il reparto più martoriato dagli infortuni e purtroppo non di lieve entità. Bonera è fuori da inizio stagione per un problema alla rotula, Silvestre lamenta una meniscopatia con relativa terapia conservativa da seguire, Abate ha riportato un problema muscolare con la ma-

glia azzurra e si rivedrà in campo forse nella prossima di campionato contro il Napoli, di certo non in Champions League con il Celtic. La notizia peggiore riguarda De Sciglio finito sotto i ferri anche lui per sistemare il menisco del ginocchio sinistro: un mesetto di stop. Insomma, a metà settembre Allegri deve già affrontare la prima emergenza e non ha più jolly da giocarsi avendo già tre punti di ritardo dalla vetta. In difesa dunque potremmo trovare Zaccardo sulla destra in ballottaggio con un’eventuale abbassamento di Poli in quella posizione, sull’altro lato Emanuelson e Constant, anche loro in lotta per una maglia da titolare. Non dovrebbero esserci sorprese al centro con Mexes e Zapata. I quattro di difesa sono e restano quattro a prescindere da tutto il resto che però quest’anno sarà diverso dal Milan che ha rimontato una terza piazza insperata nella scorsa stagione. Almeno inizialmente le tre punte lasceranno spazio al trequartista, Kakà, con le due punte Balotelli e molto probabilmente Matri. El Shaarawy dal ritiro della nazionale ha dovuto

spiegare (ancora!) di non voler lasciare il Milan mentre Matri e Kakà lavoravano per trovare il giusto feeling e pare che, almeno in allenamento, l’abbiano già nel mirino. Il dubbio “Faraone sì–Faraone no” lo ritroveremo molto spesso in questa stagione, ma Allegri sa che tutto questo fa parte del gioco e che i migliori allenatori sanno capovolgere queste situazioni a vantaggio loro. La possibilità di ribaltare l’asse tattico della partita inserendo (o togliendo) un giocatore come El Shaarawy per passare dalle due alle tre

punte vuole e deve essere un’arma in più per il tecnico toscano e per lo stesso Faraone che in azzurro vuole andarci ma da protagonista, non come queste due ultime gare passate da spettatore non pagante. Anche per i padroni di casa ci saranno scelte importanti da fare e non solo di uomini. Ventura potrebbe utilizzare Pasquale e arretrare Darmian sulla linea difensiva, di sicuro si affiderà ad Alessio Cerci per l’attacco, un uomo cercato anche dai rossoneri nella prima parte del mercato.


amarcord sabato 14 settembre 2013

G

li incontri tra Inter e Ju v e n t u s v e d o n o t a n ti ex delle due squadre, chi molto noto e chi è rim a s t o u n p o’ n e l l ’o m b r a , ma che ha calpestato due dei campi più abiti e fam o s i d ’ It a l i a e n o n s o l o. Luigi De Agostini, classe

Luigi De Agostini

1961, è stato un terzino di entrambe le quadre. Il debutto in Serie A lo fa c o n l a m a g l i a d e l l ’ Ud i nese, arrivato dai vivaio b i a n c o n e r o, i l 2 3 m a r zo 1980 contro il Nap oli, partita finita in parità a reti inviolate. Dopo alcune esperienze fatte tra Ud i n e , Tr e n t o, C a t a n z a r o e Ve r o n a a p p r o d a a l c a c i o che conta. Nel 1007 passa a l l a Ju v e n t u s p e r 5 . 5 m i liardi di lire e vi rimane fino al ’92. Con le zebre vincerà, in 146 partite disputate e 20 gol, una C o p p a It a l i a e u n a C o p p a U E FA , e n t r a m b e n e l l a s t a g i o n e 8 9 - 9 0 . F i n i t a l ’a v ventura bianconera, non

Franco Causio

senza prima approdare n e l l a N a z i o n a l e d i Vi c i n i collezionando 35 presenz e e q u a t t r o r e t i a l l ’a t t i v o, firma un contratto di un anno con l’Inter p er due miliardi di lire. Con i nerazzurri scenderà in camp o p er 31 par tite e p ortando a segno un solo gol. Chiusa la carriera con il calcio giocato viene ass u n t o, n e l 2 0 0 7 , c o m e t e a m m a n a g e r d e l l ’ Ud i nese, incarico che lascia dopo solo sei mesi. Dal 2 0 0 9 è i m p e g n a t o n e l l ’o r ganizzazione di Camp e scuole calcio per ragazzi come responsabile tecnico per i Camp del Real Mad r i d o r g a n i z z a t i i n It a l i a . Il leccese Franco Causio, soprannominato “Il Bar o n e”, c o l l e z i o n a s u c c e s s i p r o p r i o c o n l a Ju v e n tus. Arriva per la prima v o l t a a To r i n o, d o p o a v e r giocato nel Lecce e nella Sambenettese, nel 1966 senza però mai scendere in campo nella prima s t a g i o n e i n b i a n c o n e r o. L’e s o r d i o i n S e r i e A s a r à la stagione successiva, unica presenza, contro il Mantova. Dopo esperienze fatte dal 1968 al 1970 con la Reggina e il Palerm o t o r n a a l l a Ju v e n t u s e , dal 1970 al 1981, sarà una vera colonna portante della squadra. Nelle undici stagioni in biancon e r o, c o n 3 0 4 p r e s e n z e e 49 gol, vince sei scudett i , u n a C o p p a It a l i a , u n a C o p p a U E FA e il Mondiale di Spagna del 1982 con la Nazionale. D o p o l a Ju ventus, passando per tre stagioni all’Udinese con cui riconquisterà la convocazione in Nazionale, si trasferi-

Pietro Anastasi

sce all’Inter nel 1984. In nerazzurro giocherà una sola stagione scendendo in campo 26 volte senza mai segnare. Chiuderà l a c a r r i e r a a l l a Tr i e s t i n a dopo aver giocato ancora un anno nel Lecce. Pietro Anastasi, altra colonna bianconera dal 1968 al 1976, con le zebre, 205 presenze e 78 gol, vince tre scudetti, di cui due consecutivi, e una Coppa It a l i a , C o n l a N a z i o n a l e , invece, vince il Campionato d’Europa del 1968. E’ stato anche, sempre c o n l a Ju v e n t u s , c a p o c a n n o n i e r e d e l l a C o p p a It a l i a con 9 gol nella stagione 74-75 e capocannoniere nella Coppa delle Fiere, nella stagione 70-71, con 10 gol. Il centrocampista catanese arrivò al Nord c o n l ’u m i l t à d i c h i d o v e va guadagnarsi da vivere: “Pietro Anastasi finì per essere il simbolo vivente d i u n’ i n t e r a c l a s s e s o c i a le: quella di chi lasciava a malincuore il meridione per andare a guadagnarsi da vivere nelle fabbriche del nord” questa la descrizione di uno dei maggiori esponenti della narrativa italiana contemporanea nonché saggista, sceneggiatore e critico musicale A l e s s a n d r o B a r i c c o. D o p o essere stato messo fuori rosa dalla squadra, in seguito ad incomprensio-

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n i c o n l ’a l l o r a a l l e n a t o re Carlo Parola, Anastasi viene ceduto all’Inter nel 1 9 7 6 n e l l ’a f f a r e c h e p o r t ò a To r i n o R o b e r t o B o n i n segna. Con i nerazzurri, con cui vincerà la Coppa It a l i a 7 7 - 7 8 , n o n g i o c h e rà agli stessi livelli degli anni passati in bianconer o. N e i d u e a n n i p a s s a t i a Milano conterà solo 46 presenze e sette gol. Come a n z i d e t t o l ’a t t a c c a n t e R o berto Boninsegna fece il v i a g g i o a l c o n t r a r i o. I l “ B o n i m b a”, t e r m i n e c o niato dal grande giornalista sportivo Gianni Brera, deve la sua visibilità agli

Roberto Boninsegna

anni passati nel Cagliari c o n u n ‘c e r t o’ G i g i R i v a . N e l 1 9 6 9 t o r n a a M i l a n o, Boninsegna è cresciuto n e l l e g i o v a n i l i d e l l ’ I n t e r, e vi resta fino al 1976. Con i nerazzurri, sceso in campo 281 volte (di cui 197 in Serie A, 55 in Copp a It a l i a e 2 9 i n E u r o p a ) e c o n 1 7 1 r e t i a l l ’a t t i v o d i

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cui 113 in Serie A, 36 in alla B eneamata 5,3 miC o p p a It a l i a e 2 2 i n E u - l i o n i . C o n i n e r a z z u r r i ropa, conoscerà il perio- vivrà un rapporto vincendo di maggior splendore te iniziando subito con agonistico premiato dallo conquista dello scudetto scudetto 70-71, anno in alla sua prima stagione a c u i è a n c h e c a p o c a n n o - M i l a n o, p e r p o i p r o c e d e niere di Serie A con 24 re alla conquista di due g o l , a n c h e l ’a n n o s u c c e s - C o p p a It a l i a , u n a S u p e r sivo vincerà la classifica coppa italiana, la mitica cannonieri con 22 centri. e tanto agonista ChamNel 1976, a quasi 33 anni, pions League e la C oppa p a s s a a l l a Ju v e n t u s g r a z i e d e l M o n d o p e r c l u b. Tu t t o a l l o s c a m b i o c o n P i e t r o c o n q u i s t a t o n e l l ’a n n o d ’o A n a s t a s i . I n b i a n c o n e r o r o d e l l ’ I n t e r, l ’a n n o d e l disputerà in modo auto- triplete. Il 4 luglio 2012 revole tre stagioni contri- il difensore si trasferisce b u e n d o a l l a c o n q u i s t a d i a l l a Ju v e n t u s c o n u n c o n due scudetti, una Coppa tratto biennale, ma non It a l i a e u n a C o p p a U E FA t r o v e r à a l t r e t t a n t a f o r t u ( p r i m o t r o f e o i n t e r n a - n a n o n o s t a n t e l ’e s o r d i o zionale conquistato dalla vincente nella prima parVe c c h i a S i g n o r a ) . C o n i l t i t a u f f i c i a l e d e l l a s t a club torinese scenderà in gione. E’ l’11 agosto e il camp o complessivamen- match è contro il Nap oli te in 94 incontri di cui valevole per la Supercop58 in Serie A, 17 in Cop- pa italiana vinta dai bianp a It a l i a e 1 9 i n E u r o p a c o n e r i a Pe c h i n o p e r 4 - 2 . e segnando 22 reti nella Il 17 dicembre successimassima serie, 6 in Coppa vo la società annuncia la consensuale It a l i a e 7 i n E u r o p a . R o - r e s c i s s i o n e berto B oninsegna, nella del contratto dopo solo 4 stagione 71-72, vincerà la partite ufficiali giocate di classifica cannonieri an- cui una sola in campionac h e i n C o p p a It a l i a c o n t o c o n t r o i l C h i e v o. 8 r e t i . L’e x d e i giorni nostri è il difensore brasiliano Lucimar Ferreira da Silva, noto come Lúcio. Le sue qualità fisiche, capace di ricostruire l ’a z i o n e p a r t e n do dalla difesa grazie alle scorribande offensive, lo portano ad essere considerato uno dei più forti difens o r i a l m o n d o. A r r i v a a l l ’ I n t e r, dal B ayern Mon a c o, n e l 2 0 0 9 con un contratto triennale da 4,5 milioni di e u r o, c o s t a t o Franco Causio


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MAZZARRI-CONTE M ET T IA MO C I U NA C RO C E ( X )

IL DERBY D’ITALIA TIENE BANCO

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La nuova Inter alla livornese si testa contro i Campioni d’Italia

a stagione dei pronostici su Stadio 5 si apre mettendoci di fronte, come accadde nella precedente, alla grande sfida Inter – Juventus. Entrambe a punteggio pieno in campionato e con 3 successi in altrettante partite ufficiali e se per Conte trattasi di consuetudine, per il neo interista Walter Mazzarri come inizio, probabilmente, non poteva essere migliore: 9 gol fatti e nessuno al passivo nelle gare con Cittadella, Genoa e Catania e una ritrovata autostima dei componenti della rosa con un reparto difensivo, rinforzatosi con il fedelissimo Campagnaro, apparso decisamente migliorato dalla cura dell’ex tecnico del Napoli. Uno sguardo ai precedenti recenti al Meazza: 3 vittorie per l’Inter, 4 per la Juve e 4 pareggi nelle ultime 11 gare. Attenzione però al confronto tra due modi di fare calcio molto simili ma allo stesso tempo differenti: il modulo 3-5-2 applicato da Mazzarri prevede il baricentro piuttosto basso con ripartenze a velocità elevata non appena la squadra torna in possesso del pallone, quello di Conte punta

al possesso palla con verticalizzazioni che, per mezzo anche degli inserimenti dei centrocampisti, permette di arrivare in zona gol con buona frequenza. Fondamentali saranno le sfide sugli esterni dove entrambe cercheranno di avere la supremazia e che può essere la chiave del match. La voglia dell’Inter di dimostrare di essere all’altezza della Juve e quella dei bianconeri di mantenere lo status di favoriti ci porta a puntare su un segno X offerto in media dai vari concessionari nazionali a 3,30. Vi segnaliamo nuovamente, per gli amanti della cabala, che la Juventus negli ultimi 6 successi esterni a San Siro coi nerazzurri ha chiuso con il punteggio di 1-2. Se credete nella settima la quota è appetibile: 9 volte la giocata. Sempre vincente Conte a San Siro contro l’Inter nelle 2 stagioni sulla panchina della Juve, il risultato lo lascio indovinare a voi... Per i più tecnologici ricordatevi che attraverso il vostro Iphone, Smarthpone o Tablet potete scaricare le applicazioni di diversi Concessionari di Gioco che vi per-

metteranno di scommettere live sull’evento. Il divertimento è assicurato ma ricordatevi di GIOCARE CON RESPONSABILITA’. Uno sguardo, infine, alle altre gare della Serie A . Domani alle 12,30 la Viola di Montella ospita l’ottimo Cagliari che sa sempre come trovare la via del gol, opzione interessante ed offerta intorno all’1,80; attenzione all’impegno della Lazio all’Olimpico contro il Chievo di Sannino, entrambe reduci da una sconfitta, rispettivamente con Juve e Napoli, dove non appare certa la vittoria dei ragazzi di Petkovic: puntiamo dunque in direzione dell’Over 2,5 che raddoppia la vostra giocata. Infine il derby della lanterna dove il segno X, per quota (circa 3,30) e possibilità sembra l’opzione migliore.

Antonio Conte

iamo solo alla terza giornata e con largo anticipo va in onda a San Siro il derby d’Italia fra nerazzurri e bianconeri. Il sapore è quello di sempre ma stavolta, guardando la classifica con le due squadre a punteggio pieno, c’è qualche ingrediente in più per alzare la pressione dei tifosi delle due parti. Sulla sponda interista troviamo il cambio al timone della squadra con l’ex mister del Napoli Walter Mazzarri partito alla grande con le vittorie sul Genoa e il Catania mentre su quella juventina c’è il gasatissimo Conte con i suoi gioielli capitanati dai nuovi arrivati Tevez e Llorente e col rinforzo in difesa dell’ex torinista Ogbonna. L’Inter dei Campagnaro, Taider e Icardi, sulla carta, è decisamente inferiore ai campioni d’Italia che con un avvio alla grande hanno travolto la Lazio dopo aver espugnato Marassi battendo la Samp. L’anticipo di oggi alle 18, a parte l’importanza della partita, è una delle tante gare del campionato spezzatino 2013-

14 che viene proposto ogni settimana per regalare ai tifosi in poltrona abbonati a Sky e Premium le migliori sfide della stagione. Delle cinque attuali capoliste del torneo troviamo intanto il Napoli impegnato al San Paolo con un’Atalanta ricaricata dal successo con il Torino mentre la Fiorentina, reduce dalla cinquina rifilata al Genoa la scorsa domenica in trasferta, affronterà un Cagliari dal dente avvelenato per la sconfitta di San Siro col Milan. La Roma, che ha steso il Verona all’Olimpico, sarà invece in quel di Parma contro un avversario in leggera crisi dopo un avvio negativo con Chievo e Udinese. Il Milan, punito dal Verona nella prima di campionato, farà tappa a Torino contro i granata di Ventura messi al tappeto a Bergamo dall’Atalanta. Non sarà una partita facile per i rossoneri di Allegri. Non dimentichiamoci, quindi, dell’attesissimo derby della Lanterna fra una Samp in ripresa e un Genoa frastornato dai cinque

gol presi dalla Fiorentina. Una sfida sicuramente da non perdere, come quella fra Verona e Sassuolo dove gli emiliani dovranno cancellare la figuraccia di Reggio Emilia per il poker incassato dal Livorno che al Picchi ospiteranno il Catania, forse ancora sotto choc dopo lo 0-3 con l’Inter al Massimino.

Le maglie ufficiali delle due squadre

A LT O B E L L I : ‘ J U V E P I Ù F O RT E , M A . . .’ I

l bomber nerazzurro degli anni ‘70 e ‘80 ritiene i bianconeri una squadra priva di punti deboli, ma l’entusiasmo per questo inizio di campionato degli uomini di Mazzarri potrebbe riservare qualche sorpresa Bomber di razza ne esistono ben pochi nel calcio moderno, ma a metà degli anni settanta, soprattutto nel calcio della provincia di giovani attaccanti promettenti il calcio semiprofessionistico ne era pieno. Fra tutti, il Brescia notò dal Latina un giovanissimo attaccante dalle innate doti atletiche. Fisico asciutto e slanciato, ma pungente in area di rigore come pochi altri, Alessandro “Spillo” Altobelli trova l’esordio in serie B proprio con le “rondinelle”. Con il Brescia disputa tre stagioni a buon livello, ma nell’estate del 1977 accetta il corteggiamento dell’Inter, squadra con la quale rimane per undici stagioni giocando 466 partite (317 in A, 80 in Coppa Italia e 69 in Europa), segnando ben 209 reti, vincendo lo scudetto nella stagione 1979/80 e due Coppa Italia nel 1977/78 e nel 1981/82. Nel 1988 all’alba dell’era Trapattoni, con l’ascesa di Aldo Serena, si chiudono per lui le porte in nerazzurro e, Altobelli decide così di accettare l’accordo annuale con la Juventus dove, tra alti e bassi dovuti ad un

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brutto infortunio, conclude la stagione con 4 reti all’attivo. Chiude la carriera nel suo Brescia, in serie B, ma nel giugno del 1990 un fisico gravato da anni di botte e colpi lo costringono ad appendere gli scarpini al chiodo pur avendo stabilito, in carriera, il record assoluto di gol segnati nella Coppa Italia con 56 marcature. Dopo le prime due gare di campionato, come ha visto l’Inter di Walter Mazzarri? In realtà ho visto una bella squadra, una squadra quadrata, compatta, messa in campo bene, con giocatori in campo che sanno quello che devono fare. In sostanza l’esatto contrario di quanto visto lo scorso anno. È una squadra che pur non avendo dei campionissimi può sicuramente dire la sua. Ora però arriva la Juventus di Conte, che partita si aspetta di vedere a San Siro? La partita con la Juve è molto sentita, soprattutto dopo il 2005 anche in virtù di Calciopoli e del computo degli scudetti. Ci sarà un po’ di tensione negli atteggiamenti, ma certamente non in campo. L’Inter non ha nulla da perdere perché gioca contro la squadra da battere, quella con i favori del pronostico, però giocando in tranquillità, facendo una partita onesta e potrebbe riservarci delle belle sorprese. Juve forte al centro del campo,

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Inter molto propensa al gioco sugli esterni. Quali saranno i duelli chiave del match? In realtà credo ci sia equilibrio. Certo, se andiamo a valutare la Juventus, purtroppo non ha dei difetti. Ha la miglior difesa, due esterni importanti e un centrocampo fra i più forti d’Europa. L’Inter è una squadra quadrata che sta vivendo sull’entusiasmo del proprio allenatore. L’Inter ha anch’essa un buon attacco, una difesa che si è ritrovata così come tanti giocatori che avevano deluso fino all’anno scorso. Le distanze fra le due squadre ci sono, ma con l’entusiasmo si possono colmare, almeno nella singola partita Sarà anche la partita dei grandi assenti in attacco, con Vucinic in forte dubbio e Milito ancora in ritardo di condizione ci saranno stravolgimenti in attacco? Credo che Quagliarella sarà il candidato numero uno per la Juventus, ma stiamo parlando di un giocatore che sa giocare a calcio. Forse non ha la giusta condizione nelle gambe ma, ripeto, sa giocare a calcio, l’anno scorso ha anche saputo mettersi in luce quando chiamato in causa da Conte. Certamente, se sarà lui il titolare, mi aspetto che sul campo dia delle risposte anche alla dirigenza che l’ha messo sul mercato. Per quanto riguarda l’Inter, invece, sappiamo

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bene le qualità e le caratteristiche di Milito, ma probabilmente è ancora troppo presto per rivederlo in campo. Non sono sicuro che Icardi sarà il sostituto, però credo che abbia bisogno di fiducia e di sbloccarsi perché, dopo un discreto campionato alla Sampdoria potrà fare davvero bene. Sarà, probabilmente, l’ultimo Derby d’Italia per Massimo Moratti. Che idea si è fatto di questa cessione a Erik Thohir e come mai non si riesce ad arrivare alla chiusura dell’accordo? Per l’Italia e per il calcio più in generale è un momento particolare. Già a Roma sono arrivati investitori stranieri e se consideriamo l’Europa è già da tempo che il calcio è popolato da questi uomini d’affari. Certo se le firme tardano ad arrivare sotto sotto credo che ci sia qualcosa che non quadra. Da tifoso interista spero che Thohir sia un buon sostituto di Moratti, perché con Massimo Moratti abbiamo avuto la dimostrazione di cosa vuol dire essere innamorati della squadra e dei colori nerazzurri. Spero solo che Thohir capisca questo ragionamento anche se, in fin dei conti, io nutro ancora la speranza che Moratti possa restare il presidente dell’Inter Pronostico finale? Col cuore non posso non dire Inter e assolutamente senza fatica!

Alessandro Altobelli con la maglia di Inter (sopra) e Juventus (in basso)


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ALTRO GIRODI GIOSTRA U

n grande abbraccio ai tifosi dell’Inter con la partitissima di questo pomeriggio a San Siro fra la mia squadra del cuore e la Juventus. Sinceramente non potevo esimermi dal mio impegno con i lettori di Stadio5, pur essendo ancora in vacanza in Sardegna, e spero di contribuire anche quest’anno alle fortune del nostro e vostro giornale in prospettiva futura. Metto subito le mani avanti sottolineando che la gara di oggi non sarà facile perché la Vecchia Signora è sicuramente la formazione più forte e attrezzata del campionato. E’ partito Matri ma sono arrivati Tevez e Llorente, che non è poco. I bianconeri sono partiti col piede giusto vincendo a Genova con la Sampdoria battendo poi nuovamente la Lazio con un altro poker dopo averla travolta all’Olimpico nella Supercoppa. La squadra di Conte è un cliente decisamente pericoloso, ma confido in una bella prova di carattere dei nostri ragazzi, visto che. prima col Genoa poi, in particolare modo

col Catania, sono andati a segno regalandoci due vittorie. Mazzarri è un ottimo allenatore e chi ben comincia, come si dice, è a metà dell’opera. Sono fiducioso e confido in un risultato positivo, anche se sarà dura, anzi durissima con un avversario del genere. Quando arriva la Juve, non faccio mistero, sono sempre preoccupato. Se torno indietro con il tempo mi vengono i brividi pensando al mio esordio in serie A al Comunale con i bianconeri. Come tutti sanno finì 9-1 per la Juventus contro la nostra squadra Primavera, schierata dal presidente Angelo Moratti e Herrera per protesta contro la decisione della Lega Calcio di cancellare lo 0-2 a tavolino inflitto alla Juventus dopo l’invasione di campo di Torino. Unica cosa positiva di quella partita il mio gol su calcio di rigore. Di acqua sotto i ponti, d’allora, ne è passata parecchia, troppa direi. Ma il primo gol non si scorda mai.

CARTELLINO ROSS(ETT)O C

he dire … ci risiamo! Gagliardetti spolverati, sciarpe lavate e stirate e si riparte con il Campionato! Ovviamente annullata ogni forma di socializzazione ed impone il divieto più assoluto di programmare cene ed uscite … siamo matti? Il nipotino viene battezzato proprio il Sabato di Inter-Juventus ? Non se ne parla proprio, che venga spostato il battesimo! Il buon

Dio è sicuramente un tifoso e potrà capire! Ricomincia così anche per noi l’anno calcistico giunto ormai alla terza giornata. Personalmente sono un po’ spaventata dall’avvento in famiglia del Fantacalcio che non è, come molte di voi potrebbero pensare, una bevanda fresca e dissetante, ma un gioco per cui tuo marito diventa improvvisamente “allenatore” della

sua squadra dei sogni, praticamente un vero mostro! Il Fantacalcio si divide in due momenti: quello del “calciomercato” in cui i partecipanti si telefonano, messaggiano e insultano notte e giorno arrivando ai più biechi ricatti pur di farsi cedere il tal portiere o attaccante; e quello più tranquillo in cui hanno formato la loro squadretta, che impone praticamente ventiquattro ore continue d partite di ogni genere per controllare i risultati di ogni giocatore e stilare la classifica finale. Con il Fantacalcio anche quei sei minuti al giorno in cui riuscivi a dialogare sono perduti! E allora ecco l’idea: mi sono iscritta anch’io al Fantacalcio, con una prelazione su Milito e Palacio ho finalmente ritrovato la pace in famiglia, li ho ceduti a mio marito in cambio di … non si può dire! Sappiate comunque che il ricatto funziona!

CONTE VUOLE IL TERZO TRICOLORE CONSECUTIVO

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’ultima edizione del derby d’Italia tra Inter e Juventus vive sul dualismo Conte-Mazzarri. I due tecnici rappresentano la reincarnazione della rivalità bianconerazzurra, con gli interisti più che mai intenzionati a interrompere la simbiosi degli avversari con la testa della classifica, che si protrae da 17 mesi. Sul campo 10-9 ai rigori per l’Inter a Miami nell’International Champions Cup. Ma quei tempi, parliamo di appena un mese fa, sembrano lontani anni luce… Oggi alle 18 già si gioca per

mantenere il primo posto in graduatoria. Per essere solo la terza giornata del campionato è, come si suol dire, “tanta roba”. I due tecnici amano forgiare le squadre che allenano a loro immagine e somiglianza e avranno un’altra occasione per confrontare i loro modi di fare calcio. Conte vuole proseguire l’egemonia juventina vincendo per la terza volta consecutiva il tricolore. Il test con i nerazzurri può dargli responsi affidabili per sapere se questo sarà possibile. Dal canto suo anche l’Inter di Maz-

zarri ha bisogno di misurarsi immediatamente con i Campioni d’Italia in carica per valutare il suo reale valore. Qualcuno sostiene che vincerà chi correrà di più. L’Inter quest’anno macina chilometri su chilometri ma non sarà quello della corsa l’unico tema della gara… I tifosi attendono infatti con trepidazione il derby tutto argentino tra Tevez e Palacio. Anche Moratti che potrebbe essere alla sua ultima partita come presidente dell’Inter. Ma questa è un’altra storia, ancora tutta da scrivere.


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VITA DI CLUB I

l dato più esaltante, e in un certo senso più sorprendente, è rappresentato dalle tre vittorie consecutive della squadra oltre ai magnifici 6 punti in classifica, al pari di Juve e Napoli. L’Inter ha dimostrato, con sorpresa, di poter tenere il passo delle favorite e di aver assimilato le novità di Walter Mazzarri, in fatto di preparazione atletica e disciplina in campo e fuori. Insomma, pur non essendo ancora a Pasqua, abbiamo avuto belle sorprese che, visto come vanno le cose, potranno diventare certezze, se i giovanotti non si lasceranno distrarre. Ha tenuto, ovviamente, banco l’affare Inter-Thohir. La telenovela continua e sembra che debba superare le puntate di Sentieri. La cosa, per la verità, ci sorprende non poco. La trattativa

non è stata mai facile e quindi tale da potersi chiudere, con successo, in breve tempo. Si ha la sensazione che l’affare possa fare un bel botto, dopo tante chiacchiere. I protagonisti di questa storia sono due personaggi estremamente diversi: Moratti passionale e Thohir calcolatore e freddo. Partono da posizioni differenti. Moratti, si sa, è combattuto tra cuore e denaro. Il cuore gli grida: “Massimo, non vendere. Pensa a tuo padre e ai tifosi”. I soldi, viceversa, lo spingono a non aspettare più di quanto non abbia fatto e di portarsi a casa il bel gruzzoletto indonesiano che gli consentirebbe il risanamento dei disastrosi conti. Per questo il presidente dorme poco la notte ed è preso da mille pensieri, se non addirittura “visitato” da antichi fantasmi. Le palline ora sono ferme

a centro campo, in attesa di altre mosse in un tira e molla snervante. A Milano, e questo Moratti lo sa , un contratto si chiude subito, al massimo dopo un secondo incontro, tanto per aggiustare meglio le carte. Questo finora non è avvenuto: cosa manca ancora? Intanto il presidente nerazzurro somiglia sempre più ad un Amleto dei Navigli, combattuto com’è tra atroci dubbi: vendo o non vendo? questo è il problema. I tifosi e i Club, in attesa che l’ingarbugliata matassa si sbrogli, continuano a svolgere tranquillamente le attività e Stadio5 è ancora una volta pronto a raccogliere e pubblicare i servizi. Per questo, rivolgiamo un invito a tutti i Club di inviare in redazione testimonianze delle loro feste e raduni. Inviate il materiale a redazione@stadio5.it

I N T E R C LU B A N DR IA U na delle principali manifestazioni di cui il Club andriese va giustamente fiero è il “ P r e m i o M e d i t e r r a n e o”. Q u e s t ’a n n o , p e r l a n o n a edizione, il Premio è stato assegnato a Matrix Materazzi, l’irriducibile difensore dell’Inter vincente degli ultimi anni. Festa grande, il 27 agosto scorso, p er la consegna del riconoscimento, che gli organiz-

licità e poi una standing ovation hanno accolto l’inter vento di B edy Moratti che ha avuto parole di elogio per tutti i componenti del Club e c h e , t r a l ’a l t r o , a p r o p o sito della cessione della società all’indonesiano Thohir ha dichiarato in modo perentorio: “S o per certo che la famiglia Moratti continuerà ad essere rappresentata in maniera significati-

M. Materazzi, B. Moratti e I. La Russa al taglio della torta

z a t o r i d e l l ’a s s o c i a z i o n e Corte Sveva hanno allestito nel Salone dell e F e s t e d e l l a Te n u t a Cocevola, nei pressi di Castel del Monte, con un vero e proprio sp ettacolo , condotto, da par suo, dal giornalista Nicola Curci. Alla festa non potevano mancare ospiti illustri, a testimoniare l ’e c c e z i o n a l i t à , c o m e l a presidente del Centro Coordinamento Bedy M o r a t t i e l ’e x M i n i s t r o della Difesa, grande tifoso nerazzurro, Ignaz i o L a Ru s s a . Un a f u l l immersion nei colori nerazzurri e nella miriade di emozioni che l’u lt racentenar i a stor i a dell’Inter ha regalato a molte generazioni di tifosi. Il presidente Mino Bellifemine, unitamente a tutti i suoi collaboratori, ha dato il benvenuto agli illustri o s pit i . Un br i v i d o d i f e -

va negli eventuali nuovi assetti che la società d o v e s s e a s s u m e r e”. U n boato di sollievo e poi il g r i d o : « Un pre s i d e nt e ! C ’è s o l o u n p r e s i d e n t e ! » “Molti si sono divertiti a dipingere mio fratello come un competitore di mio padre, ma vi posso assicurare che nessuno di noi, in famiglia, mai ha pensato di intraprendere una iniziativa, sia nello sport che negli affari, perché animato da spirito di competizione. Massimo ha fatto grandi cose, ma nostro padre è s t a t o u n i c o , u n’a l t r a c o s a”. A p p l a u s i a s c e n a aperta per le dichiarazioni di B edy Moratti. Ignazio L a Russa, spiritoso come sempre, esordisce facendo riferimento al forte temporale che ha infastidito non poco la manifestaz i o n e : “ L’a c q u a z z o n e d i questa sera coincide con il premio a Materazzi e

non può essere solo un caso. Signif ica che Matrix è ancora in grado di portare tempesta. Ma una tempesta buona, per una giusta caus a , c o m’è s t a t a q u e l l a d i battersi sempre e senza risparmio per difendere i colori della nostra squadra. Sono onorato di essere suo amico e sono felice di fargli da padrino alla consegna del Premio Mediterraneo dell’Inter C l u b A n d r i a “. I n f i n e , accomp ag nato d a l l’urlo «tutti pazzi per Materazzi», e cco sf i l are l’unico calciatore italiano che, da nerazzurro, è diventato Campione del M o n d o s i a c o n l ’ F. C . Internazionale che con la Nazionale. L a consegna del Premio da parte del presidente del Club è il momento più toccante di una serata che fa veramente onore ai solerti organizzatori che non potevan o s c e g l i e r e “ l o c a t i o n” più significativa e di assoluta rilevanza storica. Materazzi, nella concitazione generale, ha trovato il tempo di ringraziare i presenti per la magnifica accoglienza, prima di darsi ai tifosi per le consuete foto ricordo. Ci preme sottolineare la raccolta fondi che è stata destinata a l l ’a s s o c i a z i o ne onlus “Il Centro del cammino della speranza tra i popoli” di Suor Albina Tinari impegnato nella costruzione di un orfanotrofio a Singida, in Africa. Il presidente ha ringraziato tutti, dando appuntamento alla prossima edizione 2014 del Premio Mediterraneo che vedrà protagonista u n’a l t r a g r a n d e f i g u r a del calcio nerazzurro.

I N T E R C L U B G A L AT O N E L ’ Inter C lub Ga l atone, s enz’a lt ro i l più dinamico del Sa lento, ha s aputo coniugare, sin d a l l a su a fond azione, ass ai b ene le sue att iv it à sp or t ive con quel le

tur ist i, ha v isto l a p ar tecip azione del pr imo citt adino, i l sind aco L iv io Nisi, del v ice C l audio B ot r ug no, accomp ag nat i d a l le r isp ett ive sig nore, e del co ordinatore reg io-

di c a lcio b a li l l a “umano”, s ono r ius cit i a coinvolgere propr io tutt i. A l ter mine del lo sp ett acolo i l presidente R ob er to R omano ha cons eg nato una t arga r icordo a l s e-

na le deg li Inter C lub pug liesi, Giovanni Pe zzuto, s empre pres ente a tutte le s erate organizzate d ag li Inter C lub. A fare g li onor i di c as a è st ato i l presidente del C lub nerazzur ro R ob er to R omano che, dop o aver r icevuto g li ospit i, ha d ato i l v i a a l lo sp ett acolo. L a s erat a è st at a br i l l antemente animat a d a l duo “L ib era i l s or r is o”, due g iovani t a lent i che con le loro imit azioni, g iochi, c anzoni, contor nat i d a b a l li di g r upp o e gare

g ret ar io us cente Gi ammarco Cir ig naco, r ing razi andolo p er l a su a lunga e prof ic u a mi lit anza nel club, e a S erena Cir ig naco, ide at r ice del logo uf f ici a le del club. L o stess o presidente non ha manc ato di r ivolgere un accorato app el lo a Massimo Moratt i af f inché chiud a a l più presto e nel mig liore dei mo di l’or mai estenu ante t ratt at iva con i l mag nate indonesi ano Thohir, p er i l b ene del l’ Inter e dei t ifosi.

Il direttivo al gran completo

di impront a sp e cif ic at amente s o ci a le. Non è l a pr ima volt a che l’intera citt adina v iene coinvolt a in questo t ip o di fest a. Q uest a volt a i l dirett ivo ha organizzato un’a l leg ra s erat a , un “Summer p ar t y’ “nerazzur ro, i l 12 lug lio s cors o, nel sug gest ivo “Giopp o Park” di Nardò, un’are a immers a nel verde, att re zzat issima di g io chi p er b ambini, con r istorante e pist a go-kar t. L a manifest azione, che ha coinvolto anche numerosissimi

INTER CLUB PESARO

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a pausa estiva del campionato serve a tutti gli Inter Club per fare il consuntivo della stagione appena conclusasi e gettare le basi per la programmazione di quella futura. Tra i principali compiti figura il rinnovo del tesseramento dei soci per la successiva iscrizione del Club al Centro Coordinamento. L’anno passato i Club iscritti hanno superato quota mille, a dimostrazione che l’andamento della squadra non influisce più di tanto su quel-

lo del tifo organizzato. Ci sono tanti modi per “incentivare” il rinnovo della tessera, ma il più efficace e diretto rimane sempre quello di una bella festa. Proprio come quella che è stata organizzata dall’Inter Club Pesaro, il cui direttivo ha invitato i soci presso “Il Ciclone” nella zona mercatale San Decenzio. Andrea Rinaldi, Stefano Cardinali, Fabio Martellini, Pellegrino Rossi e tutti i consiglieri hanno deciso di fare le cose in grande. Niente aperiti-

Alcuni dei protagonisti della giornata

vo, ma una vera e propria festa a tinte nerazzurre, qualcosa che a Pesaro fino ad ora nessuno aveva mai fatto. Tutto gratis, con buonissima musica, mixata dal noto DJ Auerbach, salsiccia alla brace e un mini-torneo denominato “Scorpions Knock Out”. È stato un grande successo e il direttivo ringrazia tutti i soci e simpatizzanti nerazzurri che hanno contribuito al successo della serata. Nelle foto , alcuni dei i protagonisti della serata.


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VOL A N O L E G R A N DI CAMPIONATO PRIMAVERA:

Barça e Real Madrid devono confermarsi. Il Liverpool sogna. Borussia Dortmund e Monaco vogliono proseguire il momento positivo

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artenza col botto in Liga per Barca, Real, Atletico e la neopromossa Villareal. Ancelotti, con le Merengues, ha faticato un po’ di più delle avversarie per tenere il passo giusto ma alla fine è riuscito a collezionare tre vittorie agganciando la vetta della classifica. Il Real Madrid dovrà però confermarsi battendo il Villareal nello scontro diretto di oggi lontano dal Bernabeu. Compito sicuramente più facile, sulla carta, per Barcellona e Atletico Madrid chiamate davanti al proprio pubblico rispettivamente contro Siviglia e Almeria. La squadra di Simeone ha dimostrato di essere un’ottima compagine anche senza Falcao passato in Ligue 1 col milionario Monaco guidato dal’ex interista Claudio Ranieri. A tallonare il poker di testa il Bilbao battuto quindici giorni fa dal Real. I baschi affronteranno il Celta Vigo di Luis Enrique. In Premier

va forte il Liverpool. I Reds sono al comando a punteggio pieno con una lunghezza di vantaggio sul Chelsea di Mourinho beffato dal Bayern di Guardiola nella Supercoppa Europea giocata a Praga. I londinesi saranno a Liverpool contro l’Everton mentre il City, in ritardo di tre punti sul Liverpool, andrà invece a far vista allo Stoke. In crisi lo United battuto dai Reds due settimane fa. Nell’anticipo di questo pomeriggio Van Persie e compagni riceveranno all’Old Trafford il modesto Crystal Palace. In ripresa, dopo la sconfitta iniziale con l’Aston Villa, l’Arsenal che dovrà vedersela fuori casa con il Sunderland di Paolo Di Canio alla disperata ricerca di punti. In Bundesliga viaggia a gonfie vele il Borussia Dortmund. Il Bayern, frenato sul pareggio nel turno precedente dal Friburgo, ospiterà all’Allianz Arena l’Hannover mentre i ragazzi di Kloop dovranno

vedersela fra le mura amiche con l’Amburgo. Sotto di tre punti dalla capolista, un terzetto formato dal Mainz, Bayer Leverkusen e dal già citato Hannover. Bene anche la partenza dell’Herta Berlino di scena ieri sera nell’anticipo dell’Olimpiastadium. Fanalino di coda, il neopromosso Eintracht Braunsschweig chiamato al duello dal Norimberga. Infine, in Ligue 1 il Monaco di Ranieri prova ad allungare il passo. Dopo aver espugnato il Velodrome di Marsiglia ci riprova incrociando nel Principato le armi con il Lorient. L’ex capolista Marsiglia proverà a rifarsi a Tolosa, formazione che tre settimane fa ha bloccato sullo 0-0 Falcao e compagni al Luis di Monaco. Il Psg di Blanc continua a far fatica e in classifica si trova dietro il Saint Etienne. Crisi profonda per il Lione, domani alle prese con il Rennes, squadra di tutto rispetto capace di qualsiasi impresa.

Luigi Sada

ni e Galliani dopo la sua avventura al Real Madrid. Con lui pure Matri dalla Juventus con Boateng che ha fatto le valige per la Germania destinazione Schalke 04. Ma c’è altro. Pato in Brasile soffre di saudade italiana, targata Barbara Berlusconi e vorrebbe tornare nel Bel Paese. L’Inter è pronta ad accoglierlo, con la benedizione del Corinthians. Intanto il Real Madrid di Ancelotti insiste per avere dall’Inter il portiere Handanovic concedendo semaforo verde a Casillas verso Milano. Casillas non è più uno sbarbato ma Mazzarri ha sempre avuto stima del grande numero uno della Spagna, L’operazione che ha destato grande clamore è stata comunque quella del passaggio al Real Madrid di Bale pagato al Tottenham ben 90 milioni di euro. Un affronto alla miseria per non pochi. Poi c’è il

grande Ozil finito all’Arsenal di Wenger dal Real per 40 milioni mentre non è da dimenticare l’arrivo di Tevez e Llorente alla Juve, rispettivamente dal Manchester City e Atletico Bilbao. Grandi colpi li hanno messi a segno soprattutto Napoli e Roma. I partenopei hanno ceduto Cavani al Psg però, con i quattrini incassati dal club parigino, si sono rifatti prendendo Higuain dal Real Madrid insieme a Gallejon e Albiol, compreso il portiere Reina dal Liverpool. Idem la Roma brava a rilevare Cervinho dall’Arsenal, Maicon dal City e Ljajic dalla Fiorentina, con Lamela ceduto al Tottenham. Bene anche la Viola per l’acquisto di Gomez dal Bayern Monaco e di Ambrosini dal Milan., oltre al recupero completo di Pepito Rossi, asso nella manica di Montella insieme a Cuadrado.

H O N DA A L L’ I N T E R ?

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se l’Inter soffiasse Honda al Milan? L’ipotesi non è da scartare- Primo perché il biondo giapponesino è amico di Nagatomo, secondo perché l’undici nerazzurro, fin dai tempi di Mourinho, ha sempre affascinato l’asso del Cska, che in ogni maniera si è stufato di giocare in Russia. Il Cska per far partire Honda vorrebbe una buona contropartita dall’Inter. Da qui la prospettiva di vedere partire per Mosca l’argentino Alvarez o in alternativa Rolando da poco prelevato, dal Porto, dal club nerazzurro. Per il resto il Mercato ha regalato poco prima della chiusura il passaggio dell’ex modenese Ardemagni dall’Atalanta al Chievo e l’arrivo sulla sponda rossonera di Ricardo Kaka, fortemente voluto da Berlusco-

NERAZZURRI DI SCENA A PESCARA

Gli uomini di Cerrone alla caccia del secondo successo in campionato. Il Milan di Inzaghi, invece, ospita la Virtus Lanciano

M

entre l’Inter dei grandi sarà impegnata nella supersfida contro i bianconeri di Conte, i baby nerazzurri del neo allenatore Cerrone, ex allenatore degli allievi quest’anno subentrato a Daniele Bernazzani, se la vedranno con il Pescara di Federico Giampaolo. Gli abruzzesi, dopo un avvio disastroso (ko con Milan e Atalanta), cercheranno in tutti i modi di strappare punti importanti per abbandonare la casella zero punti in classifica. Gli uomini di Cerrone, dopo il 2-2 all’esordio in casa del Brescia, viaggiano sulle ali dell’entusiasmo grazie alla convincente vittoria ottenuta ai danni dei pari età del Cittadella nell’ultimo turno di campionato. Un avvio positivo e confortante nonostante la partenza di Daniele

Keisuke Honda

Bernazzani, l’ex centrocampista del Pisa infatti non è stato confermato alla guida della baby Inter e con molta probabilitaà occuperà un posto all’interno della dirigenza interista. La quale ha voluto premiare Salvatore Cerrone dopo la grande stagione svolta lo scorso anno alla guida degli Allievi nazionali. Un giusto premio per un allenatore che con i suoi ragazzi è stato protagonista di una stagione esaltante, terminata però con la beffa. Gli Allievi nerazzurri infatti hanno dominato la regular season, salvo poi essere sconfitti alle Final Eight dal Genoa. Ora Cerrone avrà la grande chance di dimostrare il suo valore in Primavera. Tante novità anche nell’altra sponda di Milano: quest’anno sarà Pippo Inzaghi a guidare i baby rossoneri, dopo la trionfante stagione dello scorso anno alla guida degli allievi rossoneri. L’ex

bomber rossonero è già riuscito a trasmette i suoi valori cardini ai propri ragazzi, e la squadra sembra aver assimilato la sua fame di vincere. I ragazzi di Inzaghi sono chiamati a cancellare l’ultima sconfitta subita a Verona contro il Chievo, e di fronte troveranno la Virtus Lanciano. Match nel quale Inzaghi dovrà gestire nei miglior dei modi le fatiche dei propri giocatori, poiché mercoledì, allo stadio Breda di Sesto San Giovanni, i rossoneri debutteranno nella Uefa Youth League contro il Celtic. L’ex centravanti rossonero si aggrapperà al bomber Cernigoi, autore di quattro reti nel primo match di campionato contro il Pescara. L’ex attaccante del Mantova, a secco durante tutto il precampionato, ha contraccambiato pienamente la fiducia riposta dal suo tecnico, e tutto lascia presagire che l’ex bomber Petagna, ora alla Sampdoria, verrà presto dimenticato.


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Alessandro Cattaneo con Roberto Vecchioni

LE INTERVISTE DI LARA COMI: ALESSANDRO CATTANEO “Con la Juve niente ‘larghe intese’, San Siro sarà un campo difficile per qualunque squadra” Mazzarri un grande anche se non è simpatico. Milito il mio idolo

Palla all’Onorevole M

Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia e vicepresidente Anci

azzarri ha portato grande entusiasmo e risultati concreti. È lui l’arma in più dell’Inter? “È un grande allenatore e i risultati parlano per lui. Per allenare l’Inter serve grande personalità e Mazzarri ne ha da vendere, tiene sempre alta la tensione e cura ogni dettaglio nei minimi particolari. Qualcuno dice che non è il massimo della simpatia, ma tanti allenatori vincenti sono antipatici… agli avversari”. Jonathan e Alvarez, da giocatori ai margini e spesso contestati dai tifosi, sono gli alfieri della rinascita. Che è successo? “È un esempio lampante di quella che si definisce la mano dell’allenatore. In un giocatore contano le qualità tecniche ma sono fondamentali anche quelle psicologiche: evidentemente Mazzarri ha saputo motivarli e farli sentire importanti. A Catania sembravano a tutti gli effetti due nuovi acquisti”. Ma può l’Inter battere la corazzata Juve? “Innanzitutto una squadra che si chiama Inter deve entrare in campo per battere chiunque, sempre. Ovvio che la Juve è la squadra da battere, viene da due scudetti consecutivi e anche quest’anno è partita fortis-

simo, ma l’Inter ha la possibilità di dare un segnale forte: a San Siro sarà molto dura per qualsiasi squadra”. Sacchi ha detto che la Juve vince perché ha un gioco “più colto”. E’ d’accordo? “Sacchi è un integralista del bel gioco e, ci mancherebbe, giocare bene è sempre un valore aggiunto. Poi però va trovata una via di mezzo tra estetica e concretezza, perché giocare bene è importante ma vincere lo è ancor di più. La Juve ha meccanismi rodati da due anni, ma l’Inter di Catania non mi è dispiaciuta anche sotto l’aspetto del gioco”. Ci sono ancora ruggini del passato con i bianconeri o il clima è ormai da “larghe intese”? “Credo che, a differenza della politica, tra Inter e Juve le larghe intese mai ci saranno. È il derby d’Italia, dagli anni ’60 di Herrera in campo con la Primavera a Ronaldo-Iuliano fino a Calciopoli, Inter e Juve sono due idee di calcio e sport che si contrapporranno sempre. Per questo l’anno scorso, nonostante la stagione disastrosa, vincere per primi allo Juventus Stadium interrompendo la loro serie positiva di quasi 50 partite è stata una grande soddisfazione”. Le piace un’Inter… in salsa indo-

nesiana? “L’Inter è Moratti, da Angelo a Massimo e su questo non ci sono dubbi. Penso però che non si debba aver paura di cambiamenti che d’altronde hanno già investito altri top club in Europa. L’importante, come sempre, è fare le cose bene: qualsiasi investitore deve capire che l’Inter è business ma soprattutto storia, tradizione e amore di milioni di tifosi”. È un mercato soddisfacente o manca ancora qualcosa, magari un top player? “Bisogna fare i conti con la fase attuale del nostro calcio: certi investimenti cui eravamo abituati fino a una decina di anni fa oggi sono impossibili. Non dimentichiamoci però di alcuni giovani di assoluto valore come Icardi, Belfodil, Taider, Kovacic arrivato pochi mesi fa, così come Campagnaro che è un ottimo difensore. E a gennaio comunque il mercato riapre per eventuali innesti”. Dove può arrivare quest’Inter in campionato? “Sembra la solita frase fatta ma davvero l’Inter deve affrontare una partita alla volta con la stessa determinazione vista in questo inizio di campionato. Ho apprezzato il basso profilo di Mazzarri nonostante la

vittoria per 3-0 su un campo difficile come Catania: è il miglior modo per crescere senza clamore e annunci ma con risultati concreti. L’Inter può dare fastidio a tutti: per gli obiettivi dobbiamo riaggiornarci a gennaio”. Se l’Inter arriva prima del Milan in campionato cosa si sente di promettere? “Beh, se così sarà andrò ad Appiano Gentile per incontrare il mio idolo Diego Milito: siamo nati nello stesso giorno! L’ho già conosciuto in un paio di occasioni ma se arriviamo davanti al Milan voglio una foto insieme a lui con una sciarpa nerazzurra con scritto ‘Mai stati in B, neanche 2 volte’!”. Un giocatore come Bale, che in passato ha fatto vedere i sorci verdi ai nerazzurri, viene pagato dal Real 100 milioni. È giusto? “È chiaro che cifre del genere fanno scalpore specie se paragonate alle difficoltà che tanta gente sta affrontando in questo periodo non facile, però non mi piace nemmeno il facile moralismo. Il calcio è anche business e spesso investimenti del genere hanno forti ricadute anche sulle entrate dei club e dagli sponsor: non a caso il Real Madrid è forse la squadra con più tifosi al mondo”.


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CHRISTIAN MERATI NEL CDA DELLA LEGA S

IL RITORNO DI KIMI Il finlandese tornerà in Ferrari a partire dalla prossima stagione

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a notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno : Raikkonen tornerà al volante di una monoposto del Cavallino a partire dal 2014 e correrà al fianco di Alonso per almeno due anni. La decisione di congedare definitivamente Felipe Massa è stata presa a inizio settimana, quando il team di Maranello ha convocato il brasiliano per la risoluzione del contratto, dopo ben sette stagioni in rosso. L’addio è stato reciproco e senza rancori, come testimoniano le dichiarazioni di Felipe su Twitter all’indomani dell’incontro : «Vorrei ringraziare la squadra per tutte le vittorie e tutti i momenti bellissimi trascorsi insieme (…) ora voglio spingere al massimo con la Ferrari per queste ultime 7 gare. Per il 2014 voglio trovare una squadra che mi dia una macchina competitiva per vincere tante altre gare e conquistare un Campionato che continua ad essere il mio sogno più grande! “. E vincere è

l’obiettivo primario anche della Scuderia per il prossimo campionato, viste anche le dichiarazioni di Fernando Alonso dopo il GP d’Italia. L’asturiano ha ammesso al termine della gara che se Vettel non commetterà errori, su questo campionato tanto vale metterci una pietra sopra. Con cinque vittorie quest’anno, contro le due dello spagnolo, il tedesco ha già praticamente in tasca il suo quarto titolo iridato consecutivo. Ben 53 punti separano i due contendenti e mancano solamente sette gare alla fine del Mondiale. Considerando la manifesta superiorità della Red Bull sulla monoposto del Cavallino, dimostrata ampiamente nell’arco di tutta la stagione, la missione è impossibile. Sono troppi gli errori della Scuderia nel corso del campionato che hanno contribuito a creare un tale gap con il team primo in classifica. Il problema numero uno è stata la velocità in qualifica. Nessuno dei due piloti Ferrari ha mai conquistato una pole position quest’anno, l’unica partenza dalla prima fila risale addirittura al GP della Malesia ed è stato Massa a prendere il via dalla seconda posi-

zione. Colpa anche delle strategie del muretto che hanno finito per innervosire lo spagnolo a Monza quando è stato sorpreso ad insultare via radio il suo team al termine della Q3. In quell’occasione, Fernando e Felipe rientravano ai box nello stesso tempo. Il fatto è stato smentito dallo spagnolo, il quale ha commentato positivamente il secondo posto a Monza , postando su Twitter una foto dal podio con il pubblico in festa. Il Circus per quest’anno abbandona l’Europa e si sposta in Oriente. Il prossimo appuntamento iridato sarà giusto fra una settimana, a Singapore. Sulla carta, i due principali rivali partono alla pari : sia Vettel che Alonso hanno ottenuto due vittorie sul circuito cittadino di Marina Bay. Lungo poco più di cinque chilometri, il tracciato è particolarmente duro per il pilota anche a causa dell’alto tasso di umidità e delle temperature elevate, senza dimenticare che si corre in notturna e la visibiltà è compromessa. Superare qui inoltre è molto difficile, saranno le strategie nelle qualifiche e in gara a determinare il vincitore.

i è svolta il 3 settembre l’Assemblea delle Società aderenti alla Lega Pallavolo Serie A Femminile, convocata per rinnovare i propri vertici. Oltre alla riconferma di Mauro Fabris alla Presidenza, sono stati no-

minati anche i membri del Consiglio di Amministrazione, tra cui spicca il nome di Christian Merati, a rappresentare non solo la Pro Victoria Pallavolo, ma la Serie A2 femminile, insieme a Gianluigi Poma (Pallavolo Villanterio). Per la Serie A1 entrano nel CdA Piero Garbellotto (Imoco Volley Conegliano), Giorgio Varacca (Ri-

ver Volley Piacenza) ed Enrico Marchioni (Agil Volley Novara). Grande soddisfazione per il dirigente biancoverde: “Spero di dare il mio contributo portando all’interno della Lega idee nuove. La mia candidatura è stata fortemente sostenuta dalle altre società di A2, e questo mi rende ancora più motivato”.

A2M: INIZIA LA TERZA SETTIMANA DI LAVORO E’ iniziata la terza settimana di lavoro per i ragazzi di Vero Volley Monza, l’ultima dedicata soprattutto alla preparazione fisica. La squadra di Oreste Vacondio si è ritrovata nei giorni scorsi sul taraflex del PalaIper per una seduta tecnica, al termine della quale il coach monzese ha tracciato un primo bilancio: “Dopo due giorni di riposo ho ritrovato i ragazzi decisamente più disposti a man-

tenere elevata la qualità del lavoro: con le gambe che rispondono meglio il numero degli errori nelle ripetizioni è sceso notevolmente. Da un lato questa è una risposta positiva, ma dall’altro è un aspetto da migliorare, perché devono imparare a rimanere concentrati anche quando sono stanchi: è quando non hai gambe che devi mantenere alto il livello. Comunque è stato un inizio positi-

vo, il clima è molto sereno e spero che questo trovi corrispondenza anche nei risultati”. Quella di oggi sarà un primo banco di prova per la squadra rossoblù: i ragazzi di Vacondio si cimenteranno in una dimostrazione di pallavolo contro Caloni Bergamo davanti ai ragazzi che parteciperanno alla leva al PalaIper. Sil.For.

TRENTATRE ANNI CON LA TESTA FRA LE NUVOLE

Domenica 15 settembre il Volo Libero Bergamo celebrerà il 33° anniversario. Oltre trent’anni di voli in deltaplano e parapendio, sulle ali del vento, anni scanzonati con la testa fra le nuvole, di giornate trascorse tra l’atterraggio di Palazzago ed i decolli in Roncola, il più celebre, il cosiddetto “pratino”, da dove hanno spiccato il primo volo centinaia di allievi e decollano i piloti brevettati oggi, con la speranza che il tempo “tenga”, che il vento non sia troppo forte o le nubi troppo minacciose. Oppure da quello per i deltaplani poco sopra il paese, o il monte Linzone, il più alto, quasi 1400 metri. Nella storia del Volo Libero Bergamo ci sono tanti ricordi, a partire dalle fatiche su e giù lungo il cosiddetto “campetto” per apprendere i primi rudimenti

sotto l’occhio vigile degli istruttori, ai primi “voli alti” con la radio accesa sulla frequenza della scuola, le strigliate quando le manovre non sono impeccabili, i quiz d’esame per conseguire l’attestato di volo da diporto e sportivo, una sorta di passaporto per visitare il cielo. Poi, finalmente, via da soli! Anni indimenticabili abbandonando il nido per i primi, timidi tentativi di “cross country”, vale a dire volare il più lontano possibile e tornare indietro. E quando non si è stati capaci di farlo in volo, atterrare in un campo, trovare un autobus, un treno, tentare l’autostop con la sacca del parapendio in spalla, od aggrappati al telefono per chiedere ai colleghi di venirci a recuperare in posti sperduti e rientrare così alla base a capo chino, senza badare troppo agli sfottò. Ci sono i racconti delle giornate di volo, quanto tempo trascorso in cielo sfruttando le masse d’aria ascendenti, motore e benzina che portano in alto parapendio e delta-

plano, quanto lontano si è volato, i monti scavalcati, le altezze raggiunte, racconti che a volte pretendono di diventare storia, leggenda, distanze e quote che altre volte aumentano con il tempo, come la taglia del pesce nei racconti dei pescatori. Ecco! Questo è in sintesi il Volo Libero Bergamo, un’associazione che oggi raggruppa un centinaio di appassionati di volo libero, cioè senza motore, che ogni anno ricorda quanto è vecchia e contemporaneamente quanto è giovane con una festa al campo d’atterraggio alla quale partecipano numerosi piloti delle altre associazioni, i loro famigliari, bimbi, amici. A partire da mezzogiorno per tutto il pomeriggio i piloti decolleranno dalla Roncola per tentare di centrare degli scatoloni posti in atterraggio. Ogni scatolone un premio, ma non si sa quale! Si chiama “Coppa Rompiscatole”, ma ogni allusione alla noia è puramente casuale.


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TERRANEO FESTIVAL, QUANDO LA CROAZIA BALLA

Prodigy e Wu Tang Clan hanno dominato la scena della terza edizione dell’eclettico appuntamento che si è snodato in centoventi esibizioni disposte su tre stage all’aperto

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r o d i g y e Wu Ta n g Clan hanno sbancato. L a terza e dizione del Te r r a n e o F e s t i v a l l i h a visti eroi incontrastati all’inter no della str uttura militare dismessa che la giunta comunale ha allestito per questa tre giorni musicale (7, 8 e 9 agosto). Hanno fatto il loro bel figurone pure Aloe Blacc (quello di “ Wa k e M e Up” d i Av i c i i ) , My B l o o d y Va l e n t i n e e Rob Garza. Proprio il leader dei Thie ver y C orporation ha detto a fine esibizione di essere davv e r o s o d d i s f a t t o d e l l ’a c coglienza del pubblico locale: “È la seconda vol-

Terraneo Festival 2013

ta che suono in Croazia e se devo essere sincero sono d a v v e r o f e l i c e d e l l ’a p p r o c cio con questa realtà local e” . G a r z a h a p o i a g g i u n t o la sua gioia per il ritorno della deep house anche in contesti live come i festiv a l : “ Un g r a n d e g e n e r e , n o t o i n t u t t o i l m o n d o, merita di avere un seguito anche tra nuove generazioni. Soprattutto nel momento in cui underground e mainstream si stanno s e c o n d o m e a l l o n t a n a n d o. To r n a n d o a l Te r r a n e o, è un appuntamento che mi piace perché copre più generi musicali e per noi dj ma soprattutto produttori, questo fatto è davve-

ro fondamentale per una costante ricerca. Come Thiever y Cor poration abbiamo parecchi fan, qui”. D op o l’ir ref renabile show d e i Wu - Ta n g C l a n , h a chiuso le dance il Gramm y Aw a r d a m e r i c a n o d i origini iraniane Dubfire, per la prima volta dalle p a r t i S e b e n i c o . “ Un f o r t e e p o s i t i v o i m p a t t o, n o n c’è c h e d i r e . A r r i v o d a l l ’e s p e r i e n z a d e l l ’ E x i t Fe s t i v a l a Nov i S ad e de vo dire che d a q u e s t e p a r t i c’è d a v v e ro entusiasmo nel fare le c o s e” . We b s i t e w w w. t e r r a n e o f e s t i v a l . c o m

Aloe Blacc al Terraneo 2013

L’ANTICA GRECIA E L’OMBRA DI ANTIGONE CONQUISTANO SAN MINIATO

L’ARTE MADE IN USA ALL’OMBRA DELLA MAD ONNINA

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a Toscana non è solo terra madre della lingua e della cultura italiana ma è anche l’esempio di come si possa far sorgere nel’”Agorà” di una sorridente cittadina come San Miniato, un vero e proprio teatro greco. “Antigone”, una delle più importanti rappresentazioni di Sofocle, tragedia risalente al 442 a.c. narra la storia di una donna di nome Antigone che vuole dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice contro la volontà del sovrano di Tebe, Creonte. Antigone viene scoperta e condannata a vivere in una grotta nella quale si toglierà la vita. Nel 1967 Maria Zambrano, importantissima filosofa contemporanea Spagnola, scrisse “La tomba di Antigone, riprendendo la tragedia di Sofocle, laddove l’autore la concluse, dopo la morte di Antigone. Quello a cui abbiamo assistito a San Miniato è il risultato della fusione delle due versioni, “L’ombra di Antigone” messa in scena con grandissima maestria dal grande regista di casa nostra Roberto Guicciardini (discendente di “quel” Guicciardini), il quale ha capitanato un cast d’eccezione: Fiorenza Brogi nel

ruolo della Testimone, Lombardo Fornara nel ruolo di Creonte, Bob Marchese nei ruoli di Edipo e della Guardia, Mattia Mariani nei ruoli di Polinice e del Messaggero, Silvia Nati nei ruoli di Anna Nutrice e di Ismene, Antonio Silva nei ruoli del Uomo e di Eteocle, Antonio Esposito nel ruolo dell’Emone. Due sono le Antigone messe a confronto: La bravissima Leda Negroni che ha rappresentato anche l’Arpia e Antigone di Sofocle che è stata in grado con la propria recitazione di trasportare ed emozionare lo spettatore, donando ad esso lo strazio ed il malessere di una donna distrutta e, con l’ausilio della propria voce e dell’altissima capacità espressiva corporea, cattura l’attenzione senza sosta. Troviamo poco dopo la giovanissima Alice Spisa la quale ha vestito i panni di Antigone nella versione della Zambrano, in modo molto fluido e fresco. Le Luci di scena sono state preparate da Ciccio La Monica che è riuscito ad illuminare con colori molto caldi la scenografia e gli attori, e le musiche, sapientemente elaborate dal Maestro Dario Arcidiacono, hanno suggestionato gli spettatori con delle composizioni inedite dando un grandis-

simo contributo alla resa finale dello spettacolo. La scenografia risulta molto sobria e di grande effetto e la collocazione del palcoscenico suggestiona da subito, anche a luci spente. Trovarsi in uno spazio aperto sotto ad un cielo luminoso di stelle nel silenzio assoluto, anticipa nella mente dello spettatore, una sensazione di grande sollievo lasciando in seguito spazio soprattutto alla voce degli attori e alla musica impreziosita da sonorità ricercate e da effettistica che non risulta mai invadente. Uno spettacolo sicuramente riuscito, fortemente consigliato a chi ha la voglia e la curiosità di tuffarsi nel passato, un passato davvero molto lontano del quale abbiamo letto solamente sui libri di storia e che oggi difficilmente riusciamo a trovare sulle odierne strutture teatrali. Sicuramente avremmo maggiore bisogno di spettacoli di questo calibro che diano spazio all’immaginazione e un pizzico di pepe alla curiosità e alla cultura della gente.

autunno americano arriva a Milano. La rassegna si apre a Palazzo Reale il 24 settembre con la mostra “Pollock e gli irascibili” e, dal 24 ottobre, Andy Warhol per raccontare l’arte a New York dal 1931 al 1966. Non sarà solo la pittura a testimoniare questo periodo. Le iniziative sono molte, quella musicale dall’8 ottobre al 19 novembre, ad esempio, sono giorni ricchi di eventi sempre giocati sui personaggi che hanno creato il mito americano, Morton Feldman, il compositore statunitense che trovò spesso ispirazione per le sue composizioni dagli amici pittori ideatori come lui di quel movimento definito in arte “espressionismo astratto”. Un particolare omaggio di Lou Reed e John Cale a Andy Warhol per finire con il cantautore americano indiscusso, Bob Dylan, il quale sarà a Milano il 2,

Dall’alto in senso orario Alice Spisa e Silvia Nati, Leda Negroni e Bob Marchese, Fiorenza Brogi, e La compagnia teatrale alla Festa del Teatro di San Miniato.

3, 4 novembre al Teatro degli Arcimboldi. Anche il cinema sperimentale della “Grande Mela” avrà uno spazio importante per celebrare la ricorrenza del cinquantenario dell’opera dell’artista statunitense di origine coreana, Nam June Paik considerata la prima opera di video arte allo Spazio Oberdan dal 30 ottobre al 4 novembre. Sempre nell’ambito della rassegna, infine, il teatro e la danza presentano spettacoli dedicati ai grandi autori americani. Al teatro Elfo Puccini, Elio de Capitani mette in scena un classico del novecento, “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller e la Compagnia Sanpapié presenta il 23 settembre una composizione di 5 performance dedicati a Martha Graham, Isadora Duncan e Pina Baush. Marby

Jackson Pollock in azione mentre sta completando una sua opera


sabato 14 settembre 2013

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*** An

na Tata ngelo

prese, d o lingue po lo scosson che su e di ago all Fa comme s nto sot cebook posta to, con le mal e to le su elingua. no ogn e i Q una ste uesta è la vit foto, e senza sorta di l a p una vec la e il giorno dei Vip, un g eli sulla d i c orno se o h p i a o ,a me regolar mente gera. La cant soli 26 anni, s i a p in ques e to mom ubblica sue f nte di Sora, ch i seme r o p e e t o o o n l t o del n la m oto net o è poco cond “casalinghe”, a d’a fie vele i i r v e o r t s w ivisa i, m ork on os ogg direzio a tutti sembra . I commenti dal pola lor tinua a g ilanista ha n n a e o i n m male… ; “…ti sei c confluire in sono dii. Co a, tra l’ex . La copp ubito l o c ” o a se li po oppure chi so mpletamente un’unica e ost ua e clim Melissa la nera, s enità r e c s r s rifatta t a r a molto m tiene che i ng vo no se ell lingua e s n co ia solo li 04 e la b ssuna nu la loro iarsi inu a o l o “ e i … n e bri vecc Ma come ti chi, senza 26 anni bra , camb chalke rf e ne i, mina za lasc sselp a certo a hia”. La signor sei rovinata! eli sulla stori rza allo S üsseldo lpensant arato, sen emo a Dü rare! D b a a o i r b … o D v a f h v ’ ttere d m a a i c in replica alle ma Alessio non si Semcasa ai soliti ata ha di itter: “V ronta a l Milano a o s t o e pr zzata d fidanz , su Tw ilano p casa a Gero col tr no: “Su ogn lelingue in lascia ipoti la stessa distanza ono a M a ma una cuore in e con vrà sp ucco c’è stato i mia foto, se vidiose e n arlare e e come rire dalla i volo e s avventur o è qui il ra partir esprim ci sarà semp za trucco p e r s o n r b e d r e r e timo ..ma 1h a nuova mio lavo sca, sem come fa che va il mio e giudizi... ed chi don è a ques ‘godete ccio io dorf. inizia u mpre...il utta tede coppia. vi che mi te c a t dedicat on la mia... gr la vita’ propr …or vremo se va vita, guri alla i m a e o z , a i v e per le so uol o ce l’a a” La nu . Tanti au Anna, no sempre ne dire che nel b il tempo i o n t g e a i s m de giu della tu oditi la vita e vostri pensie ne o nel e i p r a il prendo presenza agli limitati a dar i”. Brava n e palco e o neppure la invidiosi che n segnali tua voc con il m o n come icrofon o in ma quando sei su l no.

ce n i r nP i v e *** K ssa Satta Meli

e g n e Boat

ez e u g i r d Ro n non e l o e n B i t r * anio, previsto pere ** M e D imo ente Stefannoche il loro ma,trsarà rigorosamlla Vele-

imo i” de o. A mollan ttembre pross co. Dopo il “S ppia dell’ani il 20 se mente mediat volta della co cchita dalla i a a scontat tta italiana è l e mai ed arr ina, avvolta h t u c riona t innamorata a bella argen stalli creato i L r no, più di Santiago. ta, pizzo e c incontro al e s r a dà i nascit anco d e Carlotta, an n vestito con i b o t i b l u o a e t l’ i t l à n u a r t a e d ilista D so che indoss si di Udine e e fot s o l l a s d camere uro spo ia Chiu suo fut o dalla sartor luci delle tele o. Restiamo t t e feziona mente sotto l vrà autorizza tizie. Intana a s n a o i i r o rigor he la copp i ulterio d a c s e fi t t a togr la trepida a l tutti ne i agli sposi. r u g u to a

*** Sara

Tommas i

pettegole z aria ai de zi gratuiti e alle co nti’, torna se dette ‘t dopo il ritorno a nuovo im anto per’ l cinema a fa r parla p p con Walt egno, tutto televis re di sé riveland erché l’importan hard, ai te e o al Teatro r De Maggio, dell ivo, che la vede im al grande pubbli è ‘dare co il suo Sannazza a trasmis pegnata c per una s ro di Nap sione spo ome cond o o r re Valerio la stagione, in pre li. La sensuale att tiva “Goal show” uttrice, r s n in casa di u a, come da lei ste tito al piccolo sch ice porno passerà onda na trasm e s , s r s a dichiar mo inte i spera is gio. Mi v estirò da sione sportiva, fa ato: “A Settembre nzionata a scalzarò bomba se s xy e scalz la conduttrice co arò la padrona di erò Valer n Walter ia Marini” D . Si salvi c e Maghi può!!!


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