sabato 30 dicembre 2017 anno 9 numero 4 7
Inter
Sport & Spettacolo
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Lazio
SIAMO ALLE SOLITE Inter rialza la testa NAPOLI CAMPIONE D’INVERNO
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n passo indietro lo faccio volentieri. Mi capita di rado ma in occasione dell’ultimo derby non ne posso fare a meno. A dire il vero, mi sono divertito. E’ vero, è sembrato più un Manchester Unted-Barcellona al contrario e, come capita spesso, ha vinto la squadra che arrivava da una difficoltà quasi insormontabile, contro ogni pronostico. Dall’altra parte c’è, invece, una situazione paradossale. Il fieno messo in cascina è da usare in questi periodi. Tutti, ora, si pongono la domanda: l’Inter è da quarto posto? Se dovessimo parlare di calcio, farebbe fatica. Siamo sicuri che per essere un team da Champions basti giocare a calcio? Io dico di no e il Milan, mercoledì, l’ha dimostrato. Caro Spalletti, Gattuso aveva più fame e ha vinto. Le motivazioni trasformano. Chi non le ha è perduto. Dov’è finito il sacro fuoco dell’entusiasmo d’inizio stagione? Ora Spalletti è un idiota e i giocatori sono
tutti da mandare a casa? No. E’ giusto, però, meditare e ricominciare a lottare, perché nessuno regala niente... Alla fine di tutto ciò, l’Inter arriva all’ultima giornata del girone d’andata a dimostrare che le ultime due partite di campionato è il normale calo fisiologico che ha una squadra quando giocano tutti gli stessi, o quasi. Di rimbalzo verrebbe da chiedersi come faccia il Napoli, che di giocatori ne ha lo stesso numero. Credo che sia un problema di qualità e di qualche equivoco tattico. Icardi, se non è servito a dovere, è un giocatore inutile, il trequartista non esiste, sebbene Borja Valero e Brozovic ogni tanto tentino
di scimmiottarlo. Sulle fasce D’Ambrosio è tutt’altro che una garanzia, Santon in fase difensiva è addirittura imbarazzante. Da questa epidemia si salvano i centrali di difesa e qualche centrocampista. La notizia lieta è Cancelo, quella da mani nei capelli è Joao Mario. Non si discutono le sue capacità pedatorie, probabilmente è un bollito sul carrello per un campionato particolare come il nostro. Il problema vero è che nel giro di boa di questo torneo c’è la Lazio, non proprio un carneade. Sembra una sorta di spareggio, anche se i biancocelesti, dopo le ultime venture nerazzurre, sembrano i veri favoriti del match. Anche loro arrivano da due vittorie nelle ultime sei partite (sconfitti in casa dal Torino in una gara rivedibile sotto qualche punto di vista), ma si è qualificata in Europa League da prima ed è in semifinale di Coppa Italia. Proprio come il Milan. C’è proprio qualcosa che non funziona!
Inter STADIO
Parola al Baffo Sandro Mazzola
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n vero peccato aver perso anche il derby dopo le due pugnalate alla schiena dell’Udinese e del Sassuolo che hanno rovinato la classifica costruita con fatica in 16 partite. Brucia lo 0-1 con il Milan perché il derby è sempre il derby e quando lo perdi fai fatica ad inghiottire il boccone amaro, specialmente se arrivi da due sconfitte consecutive e dal pa-
MEAZZA
reggio col Pordenone in Coppa Italia. Mi sembra che la squadra
E’ bene ricordare che abbiamo preso tre pappine dall’Udinese
abbia perso un po’ di lucidità soprattutto quella grinta e determinazione che ci aveva regalato tante soddisfazioni in questa fase iniziale del campionato. Oggi a San Siro con la Lazio non sarà facile, soprattutto sul piano psicologico, dopo le giornate negative. La squadra di Simone Inzaghi ha dimostrato anche senza Immobile tutto il suo valore confermando di meritare la classifica attualmente occupata. Per noi interisti, in questo momento, il problema è soprattutto di gol. Se non segna Mauro Icardi non c’è nessuno che la butta dentro e qui nascono i problemi, considerando che la difesa non è più impeccabile come nelle prime partite.
e incassato un gol dal Sassuolo, sommando una sola rete all’attivo e quattro al passivo. E non è da Inter. Auguriamoci di un pronto riscatto con la Lazio che sicuramente è la quinta forza del campionato. Prima di noi scenderanno in campo i cugini a Firenze, e vedremo se la Fiorentina riuscirà a fare il colpaccio bloccando sul nascere il risveglio del Milan che per noi interisti resta sempre l’avversario numero uno da battere. Sarà sicuramente un sabato elettrico perché la Juventus è a Verona, non so se avrà vita facile, visto che la squadra veneta, non solo col Milan, ha
ORE 18.00
Simone Inzaghi
Allenatore
(4-2-3-1)
segue a pag 3
Lazio
Allenatore
Luciano Spalletti
INTER, ALTRA DELUSIONE
Handanovic Cancelo, Ranocchia, Skriniar, Nagatomo; Vecino, Gagliardini; Perisic, Borja Valero, Candreva; Icardi
Strakosha Wallace, de Vrij, Radu; Marusic, Leiva, Parolo, Lulic; Milinkovic-Savic, Luis Alberto; Immobile
(3-4-2-1)
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Strada tutta in salita, fantasmi nerazzurri
segue da pag 2
saputo far rispettare la legge del Bentegodi. Penso che possa essere giornata favorevole alla Roma, che è bene ricordare ha una gara in meno, mentre il nostro destino, per chiudere bene almeno l’anno, è quello di una vittoria con la Lazio, che bloccherebbe la piccola crisi innestata con la sconfitta casalinga con l’Udinese.
quel terzo posto, facendo i conti,
di. Tornando alla gara è difficile
ne Inzaghi ci crede… Spalletti?
punti e la Lazio quinta a 36 ma
però, con i cugini giallorossi che
pensare alla Lazio come sfidante
L’Inter arriva da tre sconfitte
con una gara da recuperare con-
hanno a loro volta una partita da
facile se gioca come certe partite
consecutive, due in campionato
tro l’Udinese. Questo, dunque,
recuperare. Ma potrebbe anche
viste in questo campionato e, se
e una in Coppa Italia, e Luciano
è uno scontro diretto in ottica
segnare il momento del risve-
gioca così, difficilmente sbaglia
Spalletti, al di là del fisiologico
glio nerazzurri da quel torpore
la partita. E’ previsto il pienone
calo che colpisce, prima o poi,
che l’ha colpita, anzi tre, dai co-
al Meazza e, oltre ai tifosi laziali,
quasi tutte le formazioni, ha il
lori bianconeri. E’ sicuramente
i sostenitori nerazzurri non fa-
dovere di ricaricare a dovere,
a gara di oggi a San
una partita da dentro o fuori in
ranno certo mancare il sostegno
scusate il gioco di parole, i suoi
Siro può rilanciare la
chiave Champions. E’ anche una
ai loro beniamini. Vincere oggi
ragazzi. La gara che odora di
Lazio, una gara ancora
sfida tra i due bomber di stagio-
sarà un grande balzo avanti per
Champions non si può sbaglia-
da recuperare, alla conquista di
ne: Ciro Immobile e Mauro Icar-
entrambe le formazioni, Simo-
re: l’Inter attualmente terza a 40
qualificazione Champions e gli Spallettiboys devono rialzarsi e riprendere a correre. Spalletti punta ancora su Nagatomo sulla sinistra, dall’altra parte ci sarà Cancelo con Skrianiar e Ranocchia al centro della difesa. In mediana Gagliardini e Vecino, dietro a Icardi Candreva, Borja Valero e Perisic.
la partita Severa Bisceglia
Parliamone Luigi Rubino
E
d ora la strada per l’Inter si fa più sdrucciolevole. Dopo le due sconfitte consecutive in campionato contro Udinese in casa e Sassuolo in trasferta c’è il terzo stop consecutivo nel derby di Coppa Italia contro il Milan. La sconfitta, arrivata nei supplementari, è meritata. Quando non si cambia gioco, è difficile fare gol con le batterie scariche. Evidente è parso il calo atletico dei nerazzurri di fronte ad una squadra che, invece, è scesa in campo con tanta grinta e concentrazione fino alla conclusione del match, segnato dalla grande occasione capitata a Joao Mario che al 59’ solo nell’area piccola, invece di piazzare il
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L
INTER, ATTENTA ALL’ AQUILA CHE VOLA ALTO pallone docile docile nell’angolino, ha tirato addosso all’altro Donnarumma, fratello di Gigio fermo in panchina, causa infortunio. Incidente di percorso? Può essere, perché più volte il calcio abbraccia situazioni che spesso non si possono prevedere. Nessun lo ha notato, ma in occasione del gol rossonero, è bastata ancora una volta una distrazione difensiva, come capitato contro il Sassuolo a Skniar, il quale dimentica di seguire l’avversario più vicino, il giovane Cutrone, che una volta inseritosi in area, non ha avuto difficoltà a girare in rete, (Ranocchia stava vicino all’altro attaccante) il pallone della vittoria che dà morale,
rilancio e la doppia semifinale di Coppa con la Lazio. Per l’Inter lo spettro della crisi è ora dietro l’angolo. I tifosi nerazzurri non possono non dimenticare il recente passato, quando la squadra, allenata da Stramaccioni prima e Mancini dopo, conobbe, dopo una partenza di fuoco, una crollo totale con il passar delle settimane. Ecco perché Spalletti, nonostante la rosa corta, non mancherà di caricare a punto giusto la squadra per scacciare fantasmi e paure. Ma c’è di fronte la Lazio, squadra quadrata, reduce da risultati positivi, la quale scenderà quest’oggi in campo, sul prato del Meazza sicura di sé, capace di sfoderare grandi
colpi, come è avvenuto già in trasferta contro squadre ostiche, conquistando ben 7 vittorie (21 punti) su 17 partite giocate, battendo persino la Juve scudettata lo scorso 14 ottobre per 2-1 addirittura all’Allianz Stadium di Torino. Contro l’aquila biancoceleste, i nerazzurri quindi devono tornare a vincere. La gara ha il sapore di un vero e proprio spareggio per la Champions. La Lazio, infatti, con l’ipotetica vittoria nella gara di recupero, quella del 24 gennaio contro l’Udinese in casa, potrebbe fare un ulteriore passo avanti in classifica, avvicinandosi alle posizioni Champions ambite anche dall’Inter..
* 1 partita in più
LA CLASSIFICA
* 1 partita in meno
48*
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Leader si nasce?
Bomber 16 reti ciro immobile
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ndiamo a Milano a fare una partita importante per noi perché affronteremo una squadra forte contro cui dovremo giocare al 120% . Ma non sarà una partita decisiva per la classifica. Nonostante gli ultimi risultati della squadra di Spalletti non mi aspetto di trovare una squadra in crisi, anzi. Sarà una squadra ferita nell’orgoglio, che vorrà vincere di fronte ai propri tifosi, ma la Lazio venderà cara la pelle. Sarà importantissimo l’approccio. L’Inter ha perso tre partite, ma è un calo che tutte le squadre hanno avuto, anche noi. La squadra però ha grandi qualità, con un ottimo allenatore, che sa cambiare la squadra anche a partita in corso, i miei giocatori sono pronti e sanno che devono stare attenti”. Icardi e Immobile sono i due attaccanti più forti del momento insieme a Higuain. Icardi segna sempre, va tenuto d’occhio per 95 minuti perché può colpire in qualsiasi momento. L’Inter è una delle squadre che crossa di più in Italia, attacca molto con i terzini e ha Perisic e Candreva che sono imprevedibili. Dovremo stare molto attenti nelle marcature e provare a limitarli”.
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e avessimo perso contro Napoli e Juventus e vinto una delle due di campionato che abbiamo perso la situazione sarebbe diversa, saremmo stati visti con occhi diversi. Questi ragazzi hanno fatto cose eccezionali, perché abbiamo fatto tutto da soli, abbiamo la possibilità di trovare una soluzione. E’ in questi momenti che riesci a conoscere in profondità le tue qualità individuali e a trovare la forza di reagire per essere più pronto e reattivo alla ricerca dell’obiettivo che ti sei prefissato. Noi abbiamo fatto cose eccezionali, quindi dobbiamo tenere bene in mente chi siamo e da dove veniamo. Sapendo che siamo forti, se vogliamo esserlo, non dovremo mai essere in difficoltà. Esistono periodi storti in cui non ti entra nulla e devi lasciar scorrere, la reazione la si ha dall’energia. Abbiamo dati che non posso rendere pessimisti, se uno è pessimista non raggiunge risultati importanti, ora si portano i risultati complessivi individuali e di squadra, sto parlando si da quando sono qua io. La differenza la fa il sistema, l’organizzazione, le procedure, il modo di lavorare, che deve essere riconoscibile ma bello chiaro. Se succede che io veda qualcuno sotto tono, vado a dirglielo: non l’ho ancora fatto. Vedo tutti molto dispiaciuti, ora devo stare vicino ai ragazzi per fargli capire chi sono e cosa possono fare. Io sono all’Inter per loro merito. Quando sei qui e vesti questi colori devi saper reagire. Non puoi scansarti perché altrimenti prima o poi, se ti vengono addosso, cadi. Se pensi di poterti nascondere all’Inter , non venirci. A volte devi far il bischero per farti un po’ spazio, ora dobbiamo giocare oltre 20 partite sperando che gli altri non facciano bene. non puoi nasconderti dietro una bandierina”.
17 reti
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gli Ospiti Giovanni Labanca
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quilifer ha gia’ piantato lo stenardo sulla vetta di Montestella, mentre i Legionari di Lotitus già aspettano l’uscita dal tunnel delle vittime designate di questa spedizione, con il volteggiare basso dell’Aquila, pronta a farne cibo delle sue brame. Detto così, sembra un tantino esagrato, anche se al posto di San Siro, non sfigurerebbe il maestoso Colosseo. I laziali sanno bene di essere superiori all’Inter buttata fuori dalla Coppa Italia da un Milan, nornale quanto basta, ma più fortunato. Il calcio questo e’ e così ce lo dobbiamo prendere, allo stesso modo con cui i nerazzurri dovranno mettersi l’animo in santa pace, se gli uomini di Inzaghino dovessero, come sembra probabile, prendersi i tre punti di fine
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Aquila, brutti presagi sul Biscione anno e tornarsene a casa già con le bottiglie di spumante pronte ad essere stappate. E se, invece, ll vecchio lastricato Biscione riuscisse a cambiare pelle in pochi giorni? “Tutto e’ possibile in campionato. Basti vedere quello che e’ successo al Milan, che tutti davano per morto, ma che mercole, fortuna o non fortuna, ha buttato l’Inter fuori dalla Coppa, togliendoci lo sfizio di ripetere un altro derby. Mi dispiace degli amici nerazzurri e non mi riesce comprensibile un calo di tensione cosi’ vistoso e repentino. Sara’ bene che la Società rifletta su quello che succede, perchè nella lotta al vertice non puo’ mancare una squadra che il mese scorso era prima in classifica. Da parte mia le faccio i migliori auguri, ma da presidente devo incitare i miei uomini a farmi un bel regalo di fine anno“. Chiaro e conciso quello che il presidente ci ha dichiarato, allo stesso modo di mister Inzaghi, che non nasconde le sue ambizioni, soprattutto
dopo il bel passaggio di turno in Coppa Tim, che, bene o male, comincia sempre piu’ a profumare di soldi e buone prospettive, in chiave di prestigio. “Noi veniamo da una settimana favorevole e dovremmo proseguire la nostra marcia, per stare sempre a ridosso delle altre grandi e batterci alla pari per le posizioni di valore, contese da troppe squadre. La situazione rimane ancora fluida ed è presto per parlare di una sola favorita. Noi, intanto, stasera pensiamo solo a vincere contro l’Inter, per fare un altro passo decisivo in classifica, considerando anche la partita da recuperare. Ai tifosi, peraltro gemellati con quelli nerazzurri, promettiamo, come siamo soliti fare, il massimo impegno. Battere l’Inter in casa propria, sarebbe veramente un gran botto di Capodanno, che ci darebbe più forza. Saremo molto attenti, pero, perchè i nerazzurri sono sempre duri e possono punirti i qualsiasi momento, nonostante il loro
FINALE CON IL BOTTO Il Torino per l’Europa attende il Genoa
gioco sia troppo lento, cosa buona per noi che potremo giocare meglio con i nostri schemi offensivi. Non dimentichiamoci che li
davanti c’è un certo Icardi, capocannoniere“. I volteggi dell’Aquila proseguono incessanti e, salvo imprevisti, dovrebbero portare
Se le strisce sono bianconere
nel becco qualcosa di buono, anche se, come in guerra, e’ successo anche a Giulio Cesare, potrebbero restare anche senza bottino.
da Torino
Pier Carlo Forneris
LA JUVENTUS PRONTA A FESTEGGIARE NELLA CITTA’ DEL PANDORO I
l 2017 è finito, e l’ultima giornata di un girone di andata di una serie A molto avvincente, vede due incontri particolarmente delicati per la classifica delle due squadre torinesi. L’attenzione è tutta rivolta al campo Bentegodi della città scaligera. Qui si gioca per tre punti bollenti, la Juve per sperare in un sorpasso sul Napoli di Sarri, e per il Verona punti preziosi per una permanenza in serie A per adesso molto complicata. La Juventus di Massimiliano Allegri
è conscia della propria forza, e non si esclude che questa sera lo stesso Dybala farà ancora panchina. Il giocatore se la deve meritare, e entrare in campo con la concentrazione giusta non può che essere la soluzione giusta per il giocatore stesso per potere esprimere tutte le sue potenzialità. Le voci di mercato che hanno visto il giocatore argentino a più riprese vicino a essere acquistato da grandi club europei, non hanno fatto altro che irritare e confondere le idee al fantasista
bianconero. Marotta a gennaio vuole una Juventus ancora più forte, l’innesto di Howedes in difesa, che per altro è tutt’ora infortunato, lascia trapelare, che negli obbiettivi primari dei campioni d’Italia, per quanto concerne la disposizione in campo, è avere una difesa forte, in grado di resistere a squadroni con attacchi stellari come Real Madrid, Paris St Germain e Barcellona. Quindi in questa fase di campionato, riuscire a fare più punti possibili con grandi e piccole squadre e non subire reti, è la strada da percorrere per arrivare in fondo ad ogni traguardo. Il Verona di Fabio Pecchia, non vuole lasciare nulla al caso e, dopo la vittoria roboante con il Milan, i veronesi di Giampaolo Pazzini, Alessio Cerci, Martin Caceres e il giovane Moise Kean, hanno tutto il diritto di sperare in un risultato a sorpresa davanti al proprio pubblico. La Juventus ha un “bomber in più” come Benatia, veloce in area a mettere dentro palloni delicatissimi. Un Higuain prezioso in attacco come in dife-
sa, è l’arma in più che qualsiasi squadra vorrebbe avere. E come
ci auguriamo un sabato di gran calcio, un augurio di un 2018
splendido a tutti gli appassionati di questo sport e non solo.
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Spalletti attento, due anni fa cominciò il tracollo All’ultimo turno del girone d’andata del 2015-16, l’Inter perse col Sassuolo e non si riprese più
Parliamone Dario Trione
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nter alla 19ma giornata: sembra un film già visto, un remake del 2015. All’epoca, nell’ultima giornata ci fu il Sassuolo a San Siro; una sconfitta che fece perdere la testa della classifica agli uomini di Mancini che cominciarono un declino clamoroso. Dalle prime apparenze, sembra cambiare il regista e alcuni interpreti col risultato in-
NAPOLI CAMPIONE D’INVERNO Campionato Laura Tangari
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iflettori puntati sul Franchi oggi a mezzogiorno con la sfida fra Fiorentina e Milan, con i rossoneri di Gattuso gasati al massimo dopo la vittoria in Coppa Italia con l’Inter. Una boccata d’ossigeno per Ringhio dopo le mille perplessità sollevate sul suo conto con le sconfitte contro Verona e Atalanta. Bruciavano assai perché il Milan aveva incassato cinque reti restando all’asciutto di gol. Una rete all’Inter in Coppa Italia non fa primavera ma in questi tempi di crisi profonda il successo è essenziale per tenere a galla la barca rossonera, anche se la zona-Eiropa resta ancora un illusione. La partita dove il Milan dovrà rinunciare a Kalanic, infortunatosi nel derby, con l’ex viola che freme dalla tribuna, Ma se il clou del mezzogiorno è Fiorentina-Milan, non da meno è la sfida ad alto livello delle 18.00 dove a San Siro l’Inter affronterà la Lazio, squadra in gran spolvero, e osso duro per
qualunque avversario in questo momento. L’undici di Spalletti arriva da un filetto negativo di tre partite, dove ha rimediato altrettante sconfitte incassando cinque reti, andando a segno una sola volta nella disgraziata partita del Meazza con l’Udinese, gara che ha dato inizio alla piccola crisi nerazzurra e ora, guardando la classifica, si morde le dita per essersi fatta sfuggire la vetta del campionato per colpa di due partite, abbordabili come Udinese e Sassuolo. Un brutto colpo che la tifoseria dei bauscia pregustava il brindisi con lo champagne e la conquista del titolo d’inverno, titolo che invece è andato al Napoli vittorioso ieri sul Crotone di Walter Zenga per 0-1 Giornata favorevole, questa dell’ultima di andata, almeno sulla carta, per la Roma chiamata all’Olimpico a risolvere la pratica col Sassuolo, tenendo conto che i giallorossi, col recupero con la Sampdoria, attualmente sarebbero in classifica davanti
all’Inter, ferma a quota quaranta dopo le due sconfitte con l’Udinese e il Sassuolo. Nei piani alti della classifica la partita è aperta fra cinque formazioni, cioè le due romane, l’Inter, il Napoli e la Juventus, quest’ultima chiamata a Verona contro gli scaligeri di Pecchia. I bianconeri non possono fallire l’obiettivo dei tre punti, considerando anche l’appannaggio dell’Inter che ha aperto la strada al sorpasso. Un bell’ultimo dell’anno anche per l’Atalanta che a Bergamo affronterà il Cagliari, mentre il Benevento davanti ai propri tifosi cercherà i primi tre punti del suo cammino in Serie A contro il Chievo. Un bel brindisi di fine anno della lanciatissima Udinese ospite a Bologna dell’undici di Donadoni e della passerella di Marassi con la matricola Spal a caccia di punti con la Sampdoria, mentre il Torino ospiterà all’Olimpico il Genoa di Ballardini a caccia di conferme dopo la parentesi non allegra delle ultime giornate.
variato. I ricorsi comunque sono inquietanti. Torniamo a oggi. Dopo il buon pareggio a Torino contro la Juventus, si sono susseguite una serie di prestazioni che hanno portato tre sconfitte e un pareggio. Proprio come con Mancini, la squadra di Spalletti sta subendo un’involuzione fisica e tattica, da far nascere perplessità sul prosieguo della stagione. I nerazzurri non sono partiti per vincere lo scudetto, la campagna acquisti ha portato alcune pedine per completare una rosa che, obiettivamente, è inferiore a quella di Juventus e Napoli. L’obiettivo è arrivare tra le prime quattro in modo da raggiungere la qualificazione in Champions League e avere il budget necessario per operare in maniera competitiva nel prossimo mercato estivo. La concorrenza, però, è agguerrita: Roma e Lazio sembrano non voler regalare nulla,
è proprio contro la squadra di Simona Inzaghi, stasera l’Inter si gioca una partita fondamentale per il cammino in campionato. I biancocelesti rappresentano l’avversario meno indicato nel periodo più buio della stagione. La squadra del tecnico di Certaldo non ha più la brillantezza di un mese fa, Icardi non è servito in modo adeguato, Perisic dopo la tripletta al Chievo non è più incisivo, mentre Candreva sforna dozzine di cross a partita per le difese avversarie. Se non segna Maurito non segna nessuno. Nella stagione in corso il capitano ha realizzato 17 reti, seguito da Perisic a 7, di cui la tripletta contro il Chievo. Il terzo marcatore è Skriniar con 3. Il centrocampo in tutto ha segnato 5 gol: Brozovic 3, Vecino e Borja Valero 1. Da aggiungere il grande problema che Spalletti vuole assolutamente risolvere: trovare un
trequartista che non ha a disposizione tra i propri giocatori. Ed ecco che la mancanza di risultati è presto spiegata. L’Inter ha solo un modulo con cui giocare che è stato individuato anche dalle squadre di Lega Pro (vedere Pordenone) e questo diventa un limite per una squadra che vuole ambire a certi traguardi. La Lazio gioca un calcio basato sulle verticalizzazioni e sulla velocità, Immobile è il punto di riferimento in attacco, aiutando gli inserimenti dei centrocampisti che, negli spazi, diventano spesso fondamentali e decisivi con le loro realizzazioni. Il match contro gli Inzaghi-boys non è un’ultima spiaggia, ma perdere contro una diretta rivale significherebbe, in questo momento, buttare alle ortiche tutta la fiducia e le certezze che, fino a un mese fa, erano componenti fondamentali della squadra nerazzurra.
Calcio e’… Marco Papetti
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tatistica. Certo il rettangolo di gioco con la palla che vaga da un estremità all’altra del campo e rincorsa da 22 uomini e osservata da uno che arbitra è oggetto di approfondite analisi statistiche che generano un enorme quantità di dati il cui utilizzo varia a seconda dei casi. Ogni partita dei campionati più importanti viene vivisezionata in ogni suo aspetto: si calcola la distanza percorsa da ogni atleta, la velocità di corsa, le energie spese, i tiri effettuati, i passaggi andati a buon fine e quelli sbagliati, il baricentro dell’intera squadra, i minuti giocati e via discorrendo. Questi dati servono in primis allo staff tecnico della squadra per monitorare lo stato di salute della propria squadra e poi per studiare la situazione degli avversari al fin di proiettare previsioni e compiere scelte vincenti. Il calcolo di questi dati viene affidato a società specializzate che attraverso sofisticati logaritmi e formule algebrico matematiche realizzano le applicazioni da applicare all’abbigliamento tecnico dei giocatori. Sempre più allenatori poi utilizzano i droni per avere immagini e ovviamente dati degli allenamenti e studiare ulteriori migliorie tattiche. Insomma i vari studenti di statistica, fisica e matematica hanno un ulteriore e remunerativo (si spera) sbocco lavorativo.
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BUON ANNO DA TUTTI NOI Beppe Vigani
Sandro Mazzola
Marcella Baldassini
Marjlja Bisceglia
Rikk Maggese
Giovanni Labanca
Marco Papetti
Enzo Occhiuto
Luigi Sada
Severa Bisceglia
Riccardo Sada
Laura Tangari
Dario Trione
Daniela Veronese
Pier Carlo Forneris
Anastasia Mazzia
Luigi Rubino
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Vita di Club
Giovanni Labanca
Ombre cinesi...
Fantasmi italiani A
vevamo sperato, almeno per questa stagione, di redigere il consueto riepilogo di fine anno con animo sereno e spirito trionfante, visto come si erano messe le cose, con solide prospettive di trascorrere un buon Natale ed un altretanto felice fine ed inizio di anno. Niente da fare. Il vento e tornato a soffiare ancora gelido e di traverso, spazzando, in un attimo, quelle che sembrava una solida e concreta realta’, che apriva i cuori alla felicita’ dei mai domi tifosi bauscia, che pur avevano dato prova di amore infinito per i colori nerazurri, tirati al lucido. Macche’, cari amati lettori , il fato, quel brutto ed impertinente destino ha avuto, ancora una volta, la
meglio sulla fragilita’ umana dei 60 mila, che ogni domenica, hanno affollato gli spalti di quel San Siro che di preghiere non ne vuole prorio soddisfare alcuna, manco a coprirlo di oro. E vabbe’, riprendiamo il pezzo scritto l’anno scorso e ricopiamolo pari pari, con buona pace del cervello, che si riposa anche lui. Scherziamo, ovviamene e, da buon cronista dal cuore triste, andiamo per la Penisola infreddolita a sentire il parare dei tifosi, ancora alle prese con tavolate di Natale imbandite, come all’ Hotel Villa del Lago , ritrovo dell’Inter Club Senise , della lontana Lucania . Vincenzo Uccelli, il presidente che piu’ di ogni altro interpreta lo stato d’animo dei
tifosi delle Valli del Sarmento e del Sinni, e’ passato dalla gioia allo sconforto, senza mostrare, pero’, segni di cedimento della passione interista, non sa darsi pace per quello che succede , con cadenza annuale, ma mette in serio dubbio la valenza di molti giocatori, giä ripetenti, e dei nuovi che si sono smarriti, anche per una buona percentuale di colpa da attribuirsi , addirittuta, a Spalletti ed al suo team, per il calo di forma e anche per il modulo mono corde con cui si gioca. Chiede giustamente spiegazioni che non arriverano, non demorde e, anzi, emana quasi un proclama sull’attaccamento alla squadra, da amare sempre e comunque, come suona il ritornello
in tutta l’Italia nerazzurra, come atto di fede incrollabile. Da elogiare. Gli fanno eco dai Templari a Catellanza Ganassa, da Somma Lombardo a Tradate,da Bologna a Rovigo Nerazzurra, in conclusione, da tutti gli Inter Club che abbiamo potuto raggiungere: sotto accusa, sulla graticola, oltre ai giocatori, ci va anche Spalletti, il mister della speranza e della riscossa. E’ in discussione, oltre al calo di concentrazione e di forma, lo stesso sterile, ripetitivo e noioso modulo, che tutte le altre avversarie sanno a menoria come neutralizzare e rintuzzare, come si e’ visto in queste quattro ultime occasioni, disastrose senza un perche’. Spalletti non sa o non
puo’ modificare le strategie studiate a tavolino nella frescura d Brunico, dettate dal materiale messogli a disposizione e tanto voluto dal medesimo ex romanista. Poverino, e se fosse che, citando con reverenza e rispetto il Sommo Poeta“ la materia e’ sorda all’intenzion dell’arte“ o piu’ alla paesana „ a lavare la capa al ciuccio si perde pure l’acqua ed il sapone? Sia come sia, le cose, per questo encomiabile popolo del Biscione, non vanno affatto bene e, senza darlo troppo a vedere, cominciano a perdere la pazienza, in senso sportivo, si intende. Si avverte, in giro, in poche parole, una latente stanchezza nel vedere sempre piu’ ombre cinesi e fantasmi italiani, pur quando sembrava che che le cose filassero per il verso giusto, verso quello agognato scudetto o l’altrettanto atteso piazzamento per disputare la Coppa dei Campioni, di cui
si e’ perso il sentore, ormai dalla famosa triplete di Mourinho. Con chi ce la prendiamo, stavolta? Chi portare sulla croce? Dal continente della Muraglia non arrivano notizie finanziare rassicuranti e la stessa UEFA ci mette malignamente lo zampino, tanta da far paventare un diabolico complotto, su cui tanti giurano. Sta di fatto che la processione si e’ fermata ed il Santo non cammina,mentre le candele si vanno inesorabilmente sciogliendo. Brutta cosa in casa nerazzurra, se le cose stessero veramente in questi termini e si preconizzasse un’altra stagione fallimentare. Noi interisti, compreso chi vi scrive, crediamo che bastera’ vincere con la Lazio per tornare fiduciosi come prima, proprio come mi dice sempre l’amico Sandro Mazzola, “l’Inter non molla mai e , prima o poi, torna a vincere“. Speriamo si riferisca a questa, non solo alla sua Inter.
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finestra sul mondo e dintorni attualità Giovanni Labanca
E’
l’incipit di una delle Operette morali di Leopardi Giacomino, autore, assiema a Shopenhauer il filosofo tedesco, che il sottoscritto, studente alle gloriose Magisrali di Lagonegro, quando si studiava e la scuola si scriveva ancora con la S maiuscola, sotto lo sguardo attento del preside Guida e del direttore del San Nicola Salvatore Testa, anni 60, tanto per intenderci, Ero affascinato dai due gandi maestri, anche se facevano del pessimimo la loro convinzione etica. Mi ritorna i mente questo verso, ogni qual volta c’e’ da fare previsioni per l’anno nuovo. Succede anche alla fine del 2017, quando si ha fretta a dimenticare le cose brutte che sono successe, contro le poche nuove che ci hanno allietato. Si potrebbe dire, annus horribilis, che ha sconvolto la convivenza pacifica mondiale, per i colpi di coda, imprevedibili, del terorismo targato Isis, che ha fatto sfracelli ovunque, molto di piu’ in quelle Nazioni, Francia e Inghilterra in testa, che hanno covato in seno bande di criminali, scambiati per educandi da integrare. E lo hano fatto cosi’ bene che non si sono lasciato scappare le ghiotte occasioni per seminare morte tra innocenti incolpevoli. Tutti a piangere e a fare “ mea culpa”, tra migliaia di ghirlande di fiori. Il terrorismo, per fortuna, e per una presa di coscienza tra le stesse Nazioni che lo hanno alimentato da anni, ha subito una battuta d’arresto, sperando che sia definitiva. La speranza numero 1. In casa nostra, si e’ consumata la farsa del governo Renzi che,nenache lui legittimato da voto popolare, ha passato il testimone della staffetta del governo all’amico Gentiloni, proprio come si usa nella 4x100 nelle gare di atletica. Roba da non crederci. Ora, dopo i rimpasti tra correnti di partiti ed aggiustamenti vari, il presidente della Repubblica, dopo la visita di protocollo di Gentiloni negli ampi e vuoti saloni del Colle, ha sciolto le Camere, come se queste fossero state mai unite, se non a colpi di voti di fiducia a catena. Ecco, la speranza nume-
Da un anno di guerra ad un anno di pace “Almanacchi, signore, almanacchi nuovi” ro 2: una politica seria, attuauta per il bene del Paese e non per gli affari trasversai deipartiti, sempre pi’ affamati di soldi e di galere. Lo vuole la Nazione, dove il temine egregio sta per popolo, per gente che sgobba da mattina a sera,per difendersi dalle continue bastonate del vorace Fisco. Al numero 3 della graduatoria dei desideri, c’e’ la ricostruzione delle troppe zone terremotate. Anche qui, il governo si e’ perso tra le macerie, se i poveri cristi di Amatrice e zone limitrofe, sono stati sbattuti, dopo tante preghiere, in umili e malandate casette di legno. Avranno sentito vergogna e rimorsi gli autori di queste nefandezze o dovremo sapere la verita’ fra qualche anno? Sperare non costa niente, come di niente sanno le parole pronunciate su tappeti rossi, lontani dalle strade lastricate di rosso sangue, che e’ ben piu’ grave. Nell’ anno appena passato, abbiamo avuto poche speranze per stare allegri, compresa l’eliminazine della nostra nazionale di calcio dai prossimi Mondiali
di calcio in Russia. Per le lacrime versate per questo cataclisma, all’improvviso si e’ alzato il livello dei fiumi inariditi. L’econonia ha sofferto tanto, sopratutto per il fermo politico e giudiziaro di grandi opere, quelle che sono finora le uniche che possano portare lavoro costante a migliaia di operai, che sono sempre in attesa di fare qualcosa, tra contratti interinali e jobs act altre amenita’ che il sindacato, tanto per sopravvivere, va inventando con complicita’ ministeriali. E qui la speranza deve lasciare il passo alla realta’ amara, se non si vuole innescare altre bombe industriali, come , per esempio l’ILVA di Taranto, che un certo Emiliano si e’ cacciato in testa di far chiudere, per dare concretezze politiche alle sue brame di potere. Alla fine, sara’ un bene chiuderla, piuttosto che venderla ai Cinesi, solo che questi pretendono che i quattro altiforni brucino fiamme grosse a tutto spiano, come nell’inferno di Caronte. Basta ed avanza nell’elencare speranze,ma ancora una la dobbiamo covare:
la giustizia, quella vera e l’onesta’ di chi governa. Mamma mia quanta roba ha in testa questo studente di Lagonegro. Davvero vuole sperare in una Italia migliore, diversa dalla solita, dove gli onesti vengono premiati e gli assassini vengano giustiziati con pene severe da scontare in buie celle e non in comodi salotti? Che impertinente questo giovanotto. Quasi quasi vorrebbe uno stravolgimento totale per un anno da venire migliore di quello sepolto? Sara’ mica scemo? E cose dovrebbe scrivere di questi tempi, se tutte le speranze fioris-
sero in un bel mondo d’amore? Staremo a vedere. Staremo a vedere, girando il capo oltre oceano, pure che combinera’ quel gringo tutto capelli e rabbia di nome Trump, il presidente che vuole riportatre l’America al primo posto del mondo in economia e strategie militari. Inviso da tutti, compresa l’Europa, come se questa accozzaglia di Nazioni avesse un peso da far sentire, come Camillo e la sua spada. Cambieranno, questo e’ certo, gli equilibri mondiali, ma senza un ordine globale ben sorretto da Trump stesso e Pu-
tin, avremo orizzonti trafitti da bagliori di guerra. “Se compro l’almanacco nuovo, mi assicuri che l’anno nuovo sara’ milgiore e, potendo scegliere, quale di quelli passati vorresti rivivere?“, chiese il viaggiatore speranzoso. “Non saprei proprio,signore. E’ sempre la stessa storia e mi acconterei anche di quello trascorso, nell’incertezza“ . E noi? Vorremmo sicuramente qualcosa di piu’, senno’ quanti almanacchi venderebbe l’omino di Leopardi alla possima stazione? Almanacchi,signori, almanacchi nuovi?
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Musica Riccardo Sada
… Fa
festa tutto l’anno? Parafrasiamo uno dei slogan più inflazionati di sempre per salutare l’anno che se va e quello che verrà per introdurre i più importanti appuntamenti milanesi e non per trascorrere in discoteca il Veglione di domenica 31 dicembre 2017, il giorno dopo aver salutato l’ultima giornata del girone d’andata della nostra amata Serie A. Il nostro itinerario inizia allo Space 25 di Milano (via Toffetti), dove torna un vero e proprio Capodanno d’Italia, insieme all’inossidabile crew di Metempsicosi (nella foto), che nella circostanza si presenta al gran completo, grazie Ricky Le Roy, Mario Più, Joy Kitikonti, 00zicky, Franchino e Luca Pechino, affiancati da Stefano Di Miceli (Amnesia Milano resident) e Bruno Sox. L’evento è organizzato da Amnesia Milano, insieme a Metempsicosi e Sincronie. Sempre per restare a Milano, due appuntamenti da segnalare per venerdì 5 gennaio: all’Amnesia il party Icons con ospite speciale Dennis Ferrer, ai Magazzini Generali in consolle Luca Agnelli e Wooden Crate. Tornando ai Veglioni e restando in Lombardia, al Number One di Cortefranca, in provincia di Brescia, la special guest è Valentina Dallari (nella foto); il rinnovato Qi di Erbusco, sempre in provincia di Brescia, punta sulla Notte di Cenerentola: scenografie ed atmosfere a tema, invece di superguest. Per chi vo-
Valentina Dallari
CHI FA FESTA ALL’ULTIMO DELL’ANNO… glia concedersi una gira fuoriporta, ecco la raffica finale, come insegnano le finestre televisive
dedicate al calciomercato: al Blu di Cortina Veglione al quale si accede soltanto su prenotazione
e Mamacita il 1 gennaio; sempre il 31 dicembre all’Hexen di Canazei Ricky S del Papeete Beach
e i dj Ale, Simson e Albert One. Al Peter Pan Club di Riccione protagonista la one-night Vida
Loca, alla Baia Imperiale di Gabicce in consolle Rudeejay, Gianluca Motta e Paolo Baldes.
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Domenico Ciaffone ama il Groove House Le sue produzioni nascono dall’esigenza di esternare i propri stati d’animo. Fermo, riservato e timido, “Paffetta” (è il suo nome d’arte) utilizza la musica anche come un mezzo per comunicare specializzarsi in un unico genere, bisogna prima conoscerli tutti, soprattutto la loro storia e non mi sento a 33 anni di affermare di conoscere tutti i generi o tutte le ramificazioni della house music. Ovviamente preferisco strizzare l’occhio a una sorta di fusion”.
chiudendomi in studio con i miei sentimenti. Non nascondo il desiderio di tornare a mettere dischi, magari con una serata dedicata, a tema”. Come ti sei avvicinato alla musica elettronica e al mondo dei dj? “Sin da giovanissimo mi sono ci-
Si è aperto un nuovo capitolo con l’artista Palmez, per Domenico Ciaffone. “Che si protrarrà anche nel 2018”. Così è nato “Written In The Stars’’. “Tengo pubblicamente a ringraziare Vic Palminteri non solo per il grande lavoro svolto ma per avermi riservato l’opportunità di lavorare con lui”. Come deve fare un newcomer per emergere oggi? “Penso sia fondamentale concentrare le forze non per voler emergere bensì per far bene. Alla base di tutto ci vuole sempre un certo impegno e amore per quello che si fa”.
di Riccardo Sada
D
omenico Ciaffone cerca anche di lanciare dei piccoli messaggi nelle produzioni. “Per
È molto che non suoni: è una tua scelta? “Avevo bisogno di dire qualcosa e ho preferito dirlo realizzando delle buone produzioni musicali,
Il Trance Gate non lo ferma nessuno Dopo l’appuntamento di dicembre ecco quello marchiato Neurals al VIP DiscoClub di Sesto San Giovanni con Mario Più, Manuel Le Saux e Voolgarizm Torna spesso, il Trance Gate, l’appuntamento tutto italiano, ideato da Gianluca Ferrandu, per gli amanti della musica trance. Dopo la serata di dicembre ecco quello marchiato Neurals al VIP DiscoClub di Sesto San Giovanni con Mario Più, Manuel Le Saux e Voolgarizm. L’ultimo evento che
si è svolto il 2 dicembre ha visto in scena tre ospiti internazionali: Gai Barone, uno dei produttori più apprezzati del panorama progressive; il tedesco Cold Blue, punta di diamante della Fsoe di Aly & Fila e della Subculture di John O’Callaghan; e l’inglese Shugz, uno dei dj che nell’ultimo
anno ha saputo meglio valorizzare il genere tech-trance. Ora il Trance Gate, grazie a Gianluca Ferrandu, tiene sotto occhio alcuni nuovi artisti. Qualche nome? Paul Denton, 2nd Phase e Sam Jones Trance. Artisti al 100 per cento psy ancora non ce ne sono “ma che spaziano anche
nella psy, ad ogni serata, da ormai ve ne sono da oltre quattro anni”, spiega spiega Ferrandu. Qualche nome? “Bryan Kearney, Indecent Noise, Sean Tyas, Jordan Suckley, Will Atkinson, Eddie Bitar e tanti altri ancora”. L’interazione con i fan del Trance Gate è costante e interessante. “Prendo sempre in considerazione i nomi suggeriti dalla community. Inoltre, cerco sempre di proporre nomi nuovi che presto diventeranno protagonisti dei festival più importanti del pianeta, prima che diventino inaccessibili per il mercato italiano”. Trance Gate cerca sempre di migliorare. “Ma aver proposto la serata in una delle location più belle di Milano (sia a livello audio che visivo), proponendo in una sola notte 4 ospiti internazionali, non è cosa da poco”. Nel Trance Gate c’è sempre tanta uplifting. “A dicembre ha suonato Cold Blue, da oltre 10 anni è uno dei pionieri del genere. Ma proporremo anche progressive e tech-trance e il set di Shugz sicuramente è stata la dimostrazione che abbiamo un orecchio anche per le sonorità più dure”.
mentato come dj in varie radio locali e nelle discoteche abruzzesi, ma soprattutto ad Avezzano, con un occhio sempre di riguardo verso la musica house. I miei esordi sono legati ad una sorta di musica dance che mescola i nuovi suoni house d’oltreoceano, un genere decisamente poco conosciuto nell’Italia di fine anni novanta. La mia
immagine non è glamour, non è trend, non è fashion. Ho mosso i miei primi passi da dj a 13 anni, un’età in cui evidentemente i ragazzi italiani sono ancora tendenzialmente confusi. Ma subito ho avuto le idee chiare”. www.domenicopaffettaciaffone. com/”
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...Milano informa CAPODANNO
I Sicurezza stradale
Attivi gli autovelox in via dei Missaglia e via Parri
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ttivi gli autovelox in via dei Missaglia e via Parri Due nuovi impianti in direzione centro dopo le attivazioni di novembre in viale Fulvio Testi, via Palmanova e via Virgilio Ferrari. Sono attivi da giovedì 28 dicembre gli impianti di controllo della velocità di via dei Missaglia (limite già esistente di 50 chilometri orari) e via Parri (70 km/h), entrambi in direzione centro. Sulle due strade sono già presenti gli autovelox per i veicoli diretti verso la periferia. Si tratta degli ultimi impianti accesi dopo le attivazioni avvenute a partire dallo scorso novembre in viale Fulvio Testi strada con limite di velocità di 50 km/h, via Palmanova (70 km/h) e i due apparecchi di via
Virgilio Ferrari (70 km/h, uno per ciascuna delle due direzioni centro e periferia. Tutte le installazioni sono sempre accompagnate da una segnaletica orizzontale e verticale molto evidente agli automobilisti - più di quanto richiesto dalla normativa - per indicare la presenza dell’apparecchio e consentire di adeguare la velocità ai limiti consentiti. “Vogliamo che le strade siano sempre più sicure - dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità e Ambiente -. L’autovelox è un forte deterrente che viene installato dove spesso i limiti non vengono rispettati. Controllare la velocità serve a diminuire il numero e la gravità degli incidenti”.
l 31 dicembre Milano saluta il vecchio anno con un concerto in piazza Duomo promosso e organizzato dal Comune insieme a F&P Group. Un grande evento gratuito che regalerà a milanesi e turisti una serata di musica e allegria, per iniziare al meglio il 2018 festeggiando nella piazza simbolo della città. Oltre tre ore di spettacolo che avranno per protagonisti due nomi importanti della musica italiana: il cantautore Luca Carboni e Fabri Fibra, il rapper marchigiano che ha venduto oltre 1 milione di dischi. Ad aprire le danze, alle 21, saranno il dj set
Le bande
Milano pronta ad accogliere il 2018 tra musica e arte “La discoteca nazionale” di RTL 102.5 e il DJ Gigi Resta. Conduttori dell’evento, tramesso in diretta su RTL 102.5, saranno Angelo Baiguini, Giorgia Surina, Paolo Cavallone e il conte Galè. Alle 22 salirà sul palco il bolognese Luca Carboni e, a seguire, sarà la volta di Fabri Fibra che scalderà il pubblico a ritmo di rap fino al countdown che darà il benvenuto al 2018. L’ingresso in piazza Duomo sarà consentito, fino alla capienza massima di circa 20mila persone, attraverso nove varchi presidiati. Il concerto si chiuderà poi alle ore 00.15, così da consentire
a tutti di utilizzare il trasporto pubblico per gli spostamenti. Per la sera di Capodanno, infatti, il servizio delle linee metropolitane M1, M2, M3 e M5 viene prolungato (solo sulle tratte urbane: fino a Molino Dorino sulla M1 e tra Cascina Gobba e Abbiategrasso sulla M2) con gli ultimi passaggi in centro alle 2 di notte circa. Mentre le linee sostitutive notturne (NM1-NM2-NM3) inizieranno il servizio intorno all’1.30. Dal pomeriggio saranno chiusi gli accessi alla fermata Duomo sia per M1 sia per M3; si consiglia, dunque, l’utilizzo delle fermate più vicine, Cordu-
sio e San Babila (M1) e Missori e Montenapoleone (M3). Inoltre, dalle ore 13 del 31 dicembre e fino alle ore 3 dell’1 gennaio, saranno 228 gli uomini della Polizia locale in servizio. In particolare, oltre al potenziamento dell’asse centrale, sono previste 13 pattuglie per presidiare le periferie. Per quanto riguarda la pulizia nella notte di Capodanno, AMSA impegnerà 90 persone su piazza Duomo nella notte del 31 e 210 persone in area centrale il giorno dopo. La zona del sagrato del Duomo sarà riservata a persone con disabilità e ai loro familiari.
Lunedì 1° gennaio 2018, alle ore 10:30, le bande musicali cittadine si esibiranno nel cortile d’onore di Palazzo Marino e porgeranno gli auguri agli Amministratori comunali.
Musei e mostre Il 31 dicembre i musei civici saranno regolarmente aperti, con chiusure anticipate alle 14.30 per le mostre di Palazzo Reale, PAC, Mudec e Museo del Novecento. Il 1° gennaio, dalle 14:30 alle
19:30, saranno aperte a Palazzo Reale, le esposizioni dedicate a Toulouse-Lautrec, Nachtwey, Strehler e, fino alle 22:30, le mostre “Incantesimi” e “Dentro Caravaggio”. Porte aperte il pri-
mo dell’anno anche in Fabbrica del vapore, MUDEC, Museo del Novecento e Palazzo Morando. Dalle 9:30 alle 20 (ultimo ingresso alle 19:30), sarà possibile ammirare anche a Capodanno la
“Sacra conversazione” di Tiziano, la pala d’altare esposta nella Sala Alessi di Palazzo Marino fino al 14 gennaio.
Sportello famiglia
Apre nel Municipio 8 il primo punto di consulenza della città
Al via la sperimentazione prevista dall’accordo di collaborazione sottoscritto a giugno tra Comune e INPS.
A
perto da giovedì 21 dicembre, presso il Centro di aggregazione multifunzionale del Municipio 8, in via Lessona 20, il primo “Sportello Famiglia” di Milano. Punto di consulenza per l’erogazione di servizi alla famiglia e a sostegno del reddito, questo “desk pilota” darà il via all’attivazione di ulteriori centri presso tutti i municipi o altri spazi comunali destinati al contatto con i cittadini. Prende così forma l’impegno previsto dall’accordo di collaborazione sottoscritto lo scorso mese di giugno dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dal Presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS)
Tito Boeri, finalizzato all’attuazione di iniziative congiunte di promozione, progettazione e gestione di servizi all’utenza, nell’ambito di progetti di innovazione e semplificazione compresi nel programma di mandato 2016-2021. A partire dal 21 dicembre, presso lo sportello sperimentale di via Lessona 20, i cittadini di Milano potranno avvalersi sia del supporto del personale del Comune sia di quello dell’INPS per ottenere informazioni e risposte alle proprie necessità. L’accordo, infatti, prevede una gestione integrata delle richieste da parte dei due enti, allo scopo di garantire un punto di riferimento certo, in
grado di favorire la tempestività
e l’efficacia dei servizi resi.
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