Milan udinese 33 2013

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sabato 19 ottobre 2013

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NON CE LA DATE A BERE

Sabato 19 ottobre 2013

Anno 3 n. 33

Milan

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COPIA OMAGGIO

Udinese TECNO MOTORS SPA

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sabato 19 ottobre 2013

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Pensiero Stupendo... di Beppe Vigani

S TAT I S T I C H E

PARTITA

Una grappino per il malato BALOTELLI la passata stagione

I friulani rappresentano da sempre un ostacolo complicato da superare realizzò una doppietta ai friulani

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’odore di zolfo che si sente in casa Milan non deve allarmare. Il Diavolo si sta pulendo di fuliggine e incrostazioni che l’hanno inopinatamente fatta rotolare contro Caen che (udite, udite) Primavera. Partite che non contano un un’unghia incarnita, che fanno scrivere titoloni sui giornali e invelenire i detrattori di Allegri. Nulla di più. Contro l’Udinese i rossoneri vinceranno (il ritiro anticipato sarà servito pure a qualcosa), ma su una cosa non devono abbassare la guardia: Balotelli, comunque assente in questo incontro.hhh Il giocatore di Lumezzane, nativo di Palermo, è sotto i riflettori da parecchio tempo, troppo diremmo. Contro il Napoli è uscito dal campo minacciando l’arbitro, un paio di giorni prima del match con l’Armenia ha rimandato al mittente l’apprezzamento di “anticamorrista” rispondendo: “Questo lo dite voi”. Sì proprio così. Indignarsi per delle parole scritte su twitter sembrerebbe da pudici, ma a pensarci bene dire che si è bevuto il cervello, quantomeno vien da dire. Così per non dare troppo nell’occhio, il talentuoso giovanotto color ebano si è giustificato dicendo che il social network in questione è parco di battute (120) e le sue parole sono state travisate. Ogni tanto qualcuno gira con la sveglia al collo o le mutande in testa, ma non sono tutti così. Viene in mente un proverbio cinese che fa riflettere: “E’ difficile acchiappare un gatto nero in una stanza buia soprattutto quando non c’è”. In sostanza è quello che ha fatto SuperMario. Non va bene, la società e il suo manager dovrebbero intervenire. Galliani e Allegri hanno fatto fronte comune sul comportamento della squadra (“nervi tesi di alcuni giocatori e scarsa concentrazione’, non si perdona più nessuno’, il monito dei due), ma Balotelli con un gol in maglia azzurra non può pensare che tutto sia filato liscio. Faccia bioenergetica che ha il problema di reprimere alcuni atteggiamenti, vada da un analista se non va già (tra l’altro dovrebbero farlo tutti), oppure faccia sedute di yoga. Chiudiamo così: “Un uomo intelligente si troverebbe spesso in imbarazzo senza la compagnia di qualche sciocco”, lo diceva François de La Rochefoucauld. Chi è l’intelligente ditelo Voi!

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orna la serie A e via con il secondo ciclo di partite ravvicinate che impegneranno non poco i rossoneri su tutti i fronti. Udinese e Barcellona subito poi, tra le altre, anche Lazio, Fiorentina e il ritorno con il Barcellona, insomma ci si gioca in breve una bella fetta di stagione senza essere al meglio. L’Udinese ha sempre rappresentato un osso duro da affrontare e soprattutto ora che la sosta per la nazionale ha regalato anche una figuraccia francamente inaspettata. Allegri non avrebbe mai pensato di sentire ancora una volta le voci dei suoi detrattori anche con il campionato in ferie e invece contro il Caen (seconda divisione francese!) la squadra ha mostrato il suo lato peggiore. Unica nota positiva il rientro del giovane portiere Gabriel che manda un messaggio ad Allegri e al suo compagno di reparto Abbiati. A questo punto non ci sono più scuse per nessuno, la classifica va mossa ogni domenica e, soprattutto, la squadra deve dare segni chiari di risveglio dal punto di vista della voglia e dell’intensità. Il tecnico in settimana si è fatto sentire non poco ma tra

squalifiche e infortunati, ultimo solo in ordine di tempo quello di Balotelli che probabilmente salterà anche anche la sfida con il Barcellona, alcune difficoltà diventano oggettive. La difesa è certamente il reparto che soffre di più e le quattro giornate inferte dal giudice sportivo a Mexes non aiutano se si conta anche il non rientro di Bonera e la volata transoceanica di Zapata. Si sperava nel recupero di De Sciglio ma a meno di un miracolo il giovane difensore tornerà disponibile per la notte di Champions e allora Zapata e Zaccardo saranno i centrali con Abate e Constant sugli esterni. Un’altra squalifica pesante investe invece il centrocampo. De Jong dovrà scontare un turno ed è un vero peccato dato che l’olandese è stato finora uno dei migliori. Il suo posto davanti alla difesa potrebbe ereditarlo il capitano Montolivo anche se l’opzione dei tre

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ilan-Udinese, soprattutto negli ultimi anni, ha regalato momenti interessanti. Sono 38 le sfide tra le due squadre in Serie A, disputate a Milano. I rossoneri hanno vinto 21 volte, contro 4 dei bianconeri. I pareggi ammontano a 13. La vittoria più eclatante dei rossoneri è della stagione 1958/1959, quando alla 33ª giornata il risultato fu di 7-0. Andarono a segno Galli, autore di una tripletta, Bean con una doppietta, Danova e Fontana. I match che regalarono più soddisfazione ai friulani risalgono alla 20ª giornata della stagione 2001-2002, quando la squadra di Giampiero Ventura (subentrato a Hodgson) vinse 3-2 (in gol Shevchenko e Serginho per i padroni di casa, Scarlato,

STADIO MEAZZA ORE 20.45

MILAN

Muzzi e Jorgensen, invece, per gli ospiti) e alla 37ª giornata della stagione 2006-2007 quando col medesimo risultato i friulani espugnarono il Meazza (in rete Gourcuff su rigore e Costacurta per i rossoneri, Asamoah, Di Natale e Barreto per i friulani). Il match MilanUdinese ha regalato in tutto 133 gol, di cui 90 per i padroni di casa e 43 a favore degli ospiti. Il maggior numero di reti è stato realizzato nel secondo tempo con 75, nella prima frazione di gioco, infatti, le reti si fermano a 58. Nel primo tempo il Milan ne ha realizzate 43, l’Udinese 15. Anche la ripresa dice Milan: 47 reti, contro 28 degli avversari. L’ultimo successo targato Milan risale alla 23ª giornata della stagione passata, quando i rossoneri vinsero 2-1, grazie alla doppietta di Balotelli; per gli ospiti a segno Pinzi per il momentaneo pareggio.

UDINESE

In Casa Ultima Vittoria 29/9/13 Milan-Sampdoria 1-0

In Casa Ultima Vittoria 6/10/13 Udinese-Cagliari 2-0

Ultimo Pareggio 12/5/13 Milan-Roma 0-0

Ultimo Pareggio 15/9/13 Udinese-Bologna 1-1

Ultima Sconfitta 22/9/13 Milan-Napoli 1-2

Ultima Sconfitta 2/9/12 Udinese-Juventus 1-4

Fuori Casa Ultima Vittoria 19/5/13 Siena-Milan 1-2

Fuori Casa Ultima Vittoria 19/5/13 Inter-Udinese 2-5

Ultimo Pareggio 25/9/13 Bologna-Milan 3-3

Ultimo Pareggio 22/12/12 Atalanta-Udinese 1-1

Ultima Sconfitta 6/10/13 Juventus-Milan 3-2

Ultima Sconfitta 29/9/13 Atalanta-Udinese 2-0 Arbitro: Marco Guida di Trore Annunziata

Allenatore: Massimiliano Allegri

MILAN (4-3-1-2)

Francois de La Rochefoucauld.

mediani non è da scartare viste le già citate difficoltà difensive. Certamente troverà spazio Poli che ha dovuto guardare la sfida con la Juve dalla panchina fino alla battute finali e poi bisogna fare i conti con i possibili rientri di Birsa e Kakà. Nessuno dei due ha intenzione di forzare il rientro ma l’assenza di SuperMario, a questo punto, imporrà il ritorno in campo. Difficile capire, a questo punto, chi potrà sostituire degnamente il numero quarantacinque. Matri sembra finito in un labirinto senza uscita e Robinho appare sempre di più l’ombra di se stesso. Pensieri bui per il Mister rossonero. Nelle file dell’Udinese non figurano squalificati e l’unico assente è il lungodegente Brkic. Guidolin ha registrato il rientro di Muriel nelle serata di giovedì e dunque pare intenzionato a non farlo partire titolare, per il resto invece c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Allenatore Francesco Guidolin

UDINESE ( 3-4-2-1)

Abbiati

Kelava

Abate, Zaccardo, Zapata, Constant; Poli, Emanuelsson, Muntari; Montolivo; El Shaarawi (Balotelli) Robinho

Hertaux, Danilo, Naldo; Basta, Badu, Allan, Gabriel Silva; Pereyra, Maicosuel; Di Natale


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COMMENTO

IL DIAVOLO PROVA A NON FARSI PRENDERE PER LE CORNA I

rossoneri, sempre più in affanno, proveranno a rimettersi in carreggiata contro l’Udinese galvanizzata dalla vittoria in casa contro il Cagliari. Difficile pensare ad un Milan “gagliardo” dopo la sconfitta in Francia nell’amichevole contro i cadetti del Caen, sesti in classifica nella Ligue 2. Un 3-0 che la dice tutta sulla difesa rossonera che fa acqua da tutte le parti, soprattutto sui

calci piazzati. Anche in questa amichevole ha confermato i limiti dimostrati a Torino e Bologna. Una squadra, seppur rimaneggiata, che ha subito per l’intera partita dimostrando seri problemi anche in altri reparti. Matri, nonostante un paio di occasioni buone non è riuscito a trovare la via del gol, e Niang si sono dimostrati due degne comparse, nulla di più. La disperazione più grande resta comunque il reparto arretrato, la ricerca affannosa di un difensore degno di indossare la maglia rossonera e, soprattutto, in grado di risolvere almeno parzialmente i problemi dell’undici di Allegri, porta in Sardegna. Il centrale

della Nazionale Davide Astori potrebbe essere un buon inizio, ormai è solo una questione di cassa. Secondo i bene informati il club sardo non mollerà facilmente il suo uomo, sembra imminente la firma per il rinnovo fino al 2017. A questo punto, se la notizia fosse confermata, il Milan dovrebbe versare al patron Cellino ben 13 milioni di euro, troppi soldi per una cassa vuota come quella del Diavolo. L’alternativa è puntare tutto sul nuovo arrivato Christian Maldini, terzo della dinastia ad indossare la maglia rossonera. Dopo il nonno Cesare e il padre Paolo, le aspettative sono alte, ma Galliani dovrà

porsi il problema molto prima, neppure Massimiliano Allegri può permettersi il lusso di attendere la giusta “maturazione” del giovane difensore centrale, classe 1996. Il tecnico livornese sembra non conoscere gli avvii di stagione sereni, con le sue squadre parte sempre dal basso, è successo anche con il Cagliari, per poi raddrizzare il tiro in corsa, effettuando delle rimonte che centrano comunque l’obiettivo a fine campionato. Ci è riuscito anche nella passata stagione centrando la qualificazione in Champions League, ma quest’anno le cose sembrano diverse. Dovrà fare i conti con la Roma che non

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Inter Roma

BIORITMI

Juventus Milan

IL SORPASSO DI ALLEGRI LA CLASSIFICA

Pos. Squadra 1 Roma 2 Napoli Juventus 3 4 Inter 5 Verona 6 Fiorentina 7 Lazio 8 Udinese 9 Torino 10 Parma 11 Atalanta 12 Milan 13 Livorno 14 Cagliari 15 Genoa 16 Catania 17 Chievo 18 Sampdoria 19 Bologna 20 Sassuolo

P.ti G V N S Gf Gs +/21 7 7 0 0 20 1 19 19 7 6 1 0 18 4 14 19 7 6 1 0 14 6 8 14 7 4 2 1 16 6 10 13 7 4 1 2 13 10 3 12 7 3 3 1 13 8 5 11 7 3 2 2 11 10 1 10 7 3 1 3 9 8 1 9 7 2 3 2 10 10 0 9 7 2 3 2 11 12 -1 9 7 3 0 4 9 10 -1 8 7 2 2 3 13 13 0 8 7 2 2 3 8 10 -2 7 7 1 4 2 8 11 -3 5 7 1 2 4 6 11 -5 5 7 1 2 4 5 11 -6 4 7 1 1 5 5 13 -8 3 7 0 3 4 6 13 -7 3 7 0 3 4 8 20 12 2 7 0 2 5 5 21 -16

classifica marcatori 6 reti Cerci (Torino 3 rigori) 5 reti Rossi (Fiorentina 1 rigore) Hamsik (Napoli) 4 reti Callejon (Napoli) Florenzi (Roma) 3 reti Denis (Atalanta) Barrientos (Catania) Palacio (Inter)

Tevez (Juventus) Vidal (Juventus) Candreva (Lazio 1 rigore) Paulinho (Livorno) Balotelli (Milan 1 rigore) Muntari (Milan) Higuain (Napoli) Pandev (Napoli) Gervinho (Roma) Ljajic (Roma; 1 rigore) Totti (Roma; 1 rigore) Gabbiadini (Sampdoria)

Jorginho Frello (Verona 2 rigori) Toni (Verona) 2 reti Stendardo (Atalanta) Diamanti (Bologna 1 rigore) Laxalt (Bologna) Nainggolan (Cagliari) Paloschi (Chievo) Gomez (Fiorentina 1 rigore) Lodi (Genoa 1 rigore) Alvarez (Inter) Cambiasso (Inter) Icardi (Inter) Milito (Inter) Nagatomo (Inter)

’analisi dei bioritmi mette in evidenza un maggior stato di benessere psicofisico del Milan con 6.03 contro il valore medio di 5.98 dell’Udinese. Secondo questa lettura bioritmica, i rossoneri dovrebbero essere avvantaggiati e quindi avere maggiori possibilità di vittoria rispetto ai bianconeri allenati da Guidolin. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli giocatori, i ragazzi di Allegri risultano essere più tonici e più resistenti alla lotta 6.07 (valore assoluto) rispetto agli ospiti con 5.97; i più in forma risulteranno: Emanuelson 6.49, Abbiati e

conosce ostacoli sotto la guida di Rudi Garcia, sette vittorie su altrettante gare per la Lupa, con la solita Juventus, sempre la più forte del campionato, che non molla nulla se non le briciole e questo solo perchè nella testa il primo obiettivo porta il nome Champions, con il Napoli migliorato sotto il profilo della mentalità e che, nonostante la partenza del Matador, ha trovato in Benitez e Hamsik il San Gennaro in terra; anche i Gigliati sembrano tenere il passo delle grandi e tutto lascia presagire che difficilmente si lasceranno sfuggire l’Europa. Basterebbe fermarsi qui per arrivare in ritardo alla stazione e vedere

passare il treno Champions. A questo elenco, però, proviamo ad inserirci anche l’Inter che, nonostante le battute di arresto, dimostra un leggero stato di salute migliore dei cugini. I nerazzurri potrebbero lottare per un posticino Champions e, nella peggiore delle ipotesi giocare almeno in Europa League. Se questa fosse la classifica finale, anche sperando in un grande recupero rossonero, al di là del campionato, i diavoli nel prossimo campionato potrebbero guardarsi le partite che contano comodamente seduti sul divano. Oggi, neppure l’Europa League sembra essere alla loro portata.

Robinho 6.44 (stato di salute eccellenti), Matri 6.44 (grande possibilità di sbloccarsi), Kakà 6.37 (buona condizione fisica), contro Basta 6.50, Maicosuel 6.49 (sempre pericoloso), Badu e Gabriel Silva 6.41 (condizioni di forma superiori alla media), Muriel 6.32 Dal punto di vista emotivo i rossoneri risultano agonisticamente p con 6.06 rispetto ai veneti con 5.97. I più motivati: Abbiati 6.49, Montolivo e Muntari 6.45, Abate e Nocerino 6.39, contro Allan e Perejra 6.45, Danilo, Naldo e Pinzi 6.31. Anche sul fronte delle energie intellettive ed intuitive, la formazione di

casa risulta più concentrata e con un pizzico di fantasia in più con 6.03 contro 5.98 di quella ospite. I più incisivi: Poli 6.50, Zaccardo e Montolivo 6.49, Nocerino 6.48, Matri 6.42, Muntari 6.37 contro Badu 6.50, Di Natale e Muriel 6.46 (pericolosi in fase offensiva), Allan, Perejra e Heurtaux 6.41.

TURNO ODIERNO

8ª Giornata

Venerdi 18 Ottobre 20:45 Roma - Napoli Stadio Olimpico, Roma Sabato 19 Ottobre Cagliari - Catania Nereo Rocco, Trieste 18:00 Milan - Udinese Stadio Giuseppe Meazza, Milano 20:45 Domenica 20 Ottobre 12:30 Atalanta - Lazio Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 15:00 Fiorentina - Juventus Stadio Artemio Franchi, Firenze 15:00 Livorno - Sampdoria Stadio Armando Picchi, Livorno 15:00 Verona - Parma Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 15:00 Genoa - Chievo Stadio Luigi Ferraris, Genova 15:00 Sassuolo - Bologna Stadio Città del Tricolore, Reggio Emilia 20:45 Torino - Inter Stadio Olimpico, Torino

Hernanes (Lazio) Lulic (Lazio) Emeghara (Livorno 1 rigore) Poli (Milan) Robinho (Milan) Cassano (Parma) Parolo (Parma) Rosi (Parma) Benatia (Roma) Eder (Sampdoria 1 rigore) Zaza (Sassuolo) D’Ambrosio (Torino) Di Natale (Udinese) Muriel (Udinese 1 rigore) Cacciatore (Verona)

PROSSIMO TURNO

9ª Giornata

Sabato 26 Ottobre 18:00 Sampdoria - Atalanta Stadio Luigi Ferraris, Genova 20:45 Inter - Verona Stadio Giuseppe Meazza, Milano Domenica 27 Ottobre 12:30 Napoli - Torino Stadio San Paolo, Napoli 15:00 Bologna - Livorno Stadio Dall’Ara, Bologna 15:00 Catania - Sassuolo Stadio Angelo Massimino, Catania 15:00 Chievo - Fiorentina Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 15:00 Juventus - Genoa Juventus Stadium, Torino 15:00 Parma - Milan Stadio Ennio Tardini, Parma 15:00 Udinese - Roma Stadio Friuli, Udine 20:45 Lazio - Cagliari Stadio Olimpico, Roma


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L’OSPITE

L

e conferme da Udine per il rinnovo del suo contratto ormai sono arrivate sui tavoli del potere. L’agente di Emmanuel Agyemang-Badu, ovvero Claudio Vagheggi, ha confermato che il ghanese ha firmato sino al 2018. Badu è uno che pensa in grande, nonostante i suoi limiti tecnici. Badu ha giocato nel Ghana Under 20, Under 23 e nella nazionale maggiore. Con questa ha esordito l’8 giugno 2008 contro il Lesotho dopo una precedente convocazione, la prima, risalente al 22 maggio del 2008. Nel mese di settembre dell’anno successivo è stato convocato dalla Nazionale Under 20 per disputare i Mondiali di categoria in Egitto. Il 16 ottobre 2009 ha segnato il rigore vincente nella

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BADU

Dal Continente Nero

Il ghanese è uno che pensa in grande

finale dei Mondiali Under-20 contro il Brasile, permettendo al Ghana la vittoria del Mondiale, di cui risulta essere uno dei dieci giocatori più forti. Quindi, il suo pensiero va subito alla selezione della sua terra. Badu ha iniziato la sua carriera professionistica nel Berlin F.C. in Berekum, prima della successiva firma per il Berekum Arsenal nel 2001. In seguito, il 21 maggio 2007, ha debuttato nel campionato ghanese. A inizia luglio dell’anno dopo ha lasciato l’Arsenal Berekum e firmato un contratto di prestito annuale

con l’Asante Kotoko. Nel 2009, grazie a un contratto di prestito semestrale, e con un’opzione fino al 30 giugno del 2012, passa al Recreativo de Huelva. Un dettaglio questo che non è stato notato e tantomeno esercitato dal Recreativo: così che Badu nel mese di settembre, sempre del 2009, ritorna all’Asante Kotoko. A gennaio 2010 si trasferisce in Italia. Arriva all’Udinese e il 28 marzo 2010 esordisce nel nostro campionato italiano. Entra nel finale di Fiorentina-Udinese a giochi praticamente fatti (4-1). Chi è Emmanuel AgyemangBadu Nato nel distretto di Berekum, in Ghana, il 2 dicembre del ’90, Emmanuel AgyemangBadu è un centrocampista in grado di disimpegnarsi in più ruoli. Tuttavia, rende benissimo quando gioca da centrale davanti la difesa. È forte, resistente anche se non dottissimo a livello tecnico. Sembra di veder giocare i mediani di un tempo.

DIAVOLO ALLA “FRIULANA” A

bbiamo rovistato a fondo nella nostra memoria senza trovare, tuttavia, la “maschera” popolare del luogo che potrebbe rappresentare l’Udinese. Abbiamo scoperto, in compenso, che la squadra friulana ha cambiato nella sua storia, cominciata nel lontano 1896, ben quattro stemmi stampati sulle magliette, anch’esse cambiate più volte. Non è questo, comunque, quello che conta nella vita calcistica della Società. Vale quello che ha fatto e quello che continua a fare con una naturalezza sorprendente. Chiamiamola pure la Friulana, tanto per inquadrarla nell’araldica calcistica alla pari del Biscione, del Diavolo o del-

la Zebra di Torino. La Società e la squadra sembrano avere da sempre due obiettivi fissi niente affatto da sottovalutare: la permanenza nella massima serie e la vendita, a fine campionato, di almeno un paio di ragazzotti “allevati” nel proprio vivaio e fatti maturare sotto la sferza di Guidolin, per rivenderli, poi, indossare le maglie di grandi squadre, ottenendone un ottimo guadagno per la gioia del cassiere. Ecco, questo è il compito preciso, entro i cui limiti ci si muove a Udine consentendo alla squadra di giocare un campionato senza particolare stress e in scioltezza, tanto da permettere alla Friulana di sfoderare partite memorabili anche su campi ostici e difficili, come, con la stessa serenità, gare semplici, quando l’amnesia colpisce, senza motivo, i bianconeri. Di Natale e compa-

Se il Toro piange

I CUGINI

L’Inter non ride alla prima di Thohir

Ventura alle prese con problemi difensivi, Mazzarri in difficoltà nel reparto avanzato. GLI OSPITI gni, stasera, appunto, tentano il colpaccio contro il più quotato Diavolo, ma messo, per questa occasione, assai male in carne ed in classifica, tanto da giustificare qualsiasi velleità di vittoria che rientrerebbe nel canone dei friulani. Questi, sebbene con l’animo rattristato per la ricorrenza dell’immane sciagura del Vajont, sapranno presto dimenticare il passato e cercheranno di onorare il presente con una prestazione che vorranno far passare alla storia. L’obiettivo resta lo sgambetto al Milan che consente facili corridoi in una difesa lenta ed impacciata, senza, però, sottovalutare la forza e soprattutto l’indomita capacità di rimonta dell’ultimo minuto. La Friulana, che avrà il suo nuovo stadio l’anno prossimo, non ha mai avuto timore reverenziale verso le grandi.

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inalmente la svolta è arrivata. Finalmente, dopo più di nove mesi di trattative, voci, rumors e scambi di opinioni, Massimo Moratti ha ufficialmente firmato il passaggio di proprietà del 70% delle quote nerazzurre al magnate indonesiano Erick

gli uomini di Walter Mazzarri e quelli di Gianpiero Ventura rischia di rivelarsi una partita fra grandi assenti. Sono tante le defezioni, infatti, per entrambe le formazioni. Le nazionali, le squalifiche e gli infortuni da trauma rimediati nell’ultima

ha più a disposizione difensori centrali di ruolo da affiancare a Moretti nel centro della difesa. D’Ambrosio e Darmian possono adattarsi, ma da esterni possono rendere il 3-5-1-1 una fortezza inespugnabile e pronta a lanciare le ripartenze del duo Immobile-

Thohir. Finalmente, non tanto per la gioia dell’arrivo di capitale straniero (non dimentichiamo che i Moratti rimarranno all’interno dell’organigramma societario dell’Inter), quanto per la fine di una telenovela che non solo stava rischiando di tramutarsi in epopea, bensì portava anche in seno la grande possibilità di poter essere un fattore di distrazione per la squadra in vista della sfida contro il Torino. All’Olimpico Thohir non ci sarà e, purtroppo, non sarà il solo. La sfida fra

giornata di campionato costringeranno i due allenatori a delle sostanziali modifiche all’undici titolare. C’è tantissima incertezza non solo negli uomini, ma anche nel modulo che il tecnico dei granata predisporrà a difesa dei pali presidiati da Padelli. Tutto, o quasi, si baserà sulle condizioni di Nikola Maksimovic, difensore serbo rientrato in gruppo mercoledì ma ancora non al meglio. Sì, perché con Rodriguez e Bovo, infortunati di lungo corso, e Glik squalificato, Ventura non

Cerci uniche vere certezze in attesa del rientro di Vitor Barreto, arruolabile ma ancora non al 100%. Se Maksimovic non dovesse farcela spazio, invece ad un 4-4-1-1 molto più chiuso e contratto con l’ex Giovanni Pasquale che potrebbe ricoprire il ruolo di ala di centrocampo proprio davanti a D’Ambrosio finito, in virtù delle ottime prestazioni di inizio campionato, anche nel mirino della stessa Inter. Se la difesa del Toro piange sicuramente non ride l’attacco dell’Inter.


amarcord sabato 19 ottobre 2013

I

nteressante la carriera di Massimo Giacomini che indossa i colori di entrambe le società come calciatore e anche come allenatore. La carriera di calciatore, di ruolo centrocampista, inizia e finisce nella sua città natale, con l’Udinese, con cui fa anche l’esordio in Serie A. Gioca con la società bianconera dal 1957 al 1961 e dopo essere passato al Genoa (due volte) con cui vince il campionato cadetto 6162 e la Coppa dell’Amicizia italo-francese, alla Lazio e al Brescia approda al Milan (6668) con cui vince lo scudetto 6768 grazie ad una sola presenza. Chiusa la carriera di calciatore ha inizio quella da allenatore e sempre nella squadra della sua città. Allena la squadra friulana in Serie C nel campionato 73-74 e vi fa ritorno, da professionista, nel 1977 portando l’Udinese dalla Serie C alla Serie A in due stagioni, conquistando il Torneo Anglo-Italiano e la Coppa Italia di Serie C. Nelle stagioni 79-81 passa al Milan riportandolo in Serie A. Nel 1987 il presidente Pozzo lo vuole alla guida dell’Udinese, ma sarò esonerato dopo solo 5 giornate. Il centrocampista Giovanni Stroppa cresce nelle giovanili del Milan e, dopo due stagioni in prestito al Monza, fa il suo esordio vincente in Serie A il 27 agosto 1989 contro il Cesena, realizzando uno dei tre gol rossoneri. Con il Milan conquista una Coppa Italiana Primavera (nelle giovanili), una Supercoppa italiana, tre Supercoppa UEFA, due Coppe Intercontinentali e una Coppa dei Campioni. Nelle due stagioni in rossonero segnerà due reti in 35 presenze in campionato. Farà ancora ritorno al Milan nel ’94 per una sola stagione. L’anno successivo si trasferisce a Udine, ma con poca fortuna. La sua carriera in bianconero viene condizionata prima da un grave incidente stradale e successivamente, una volta tornato in campo, da un grave infortunio causato da Salvatore Fresi. Stroppa conta anche 4 presenze nella Nazionale guidata da Arrigo Sacchi e 7 presenze nella Nazionale Under-21 in cui segna anche tre reti. Appese le scarpette al chiodo allena il settore giovanile del Milan e nel 2007 guida la squadra Primavera, con cui vince la Coppa Italia Primavera il 14 aprile 2010. L’attaccante brasiliano Márcio Amoroso, punta rapida con un grande fiuto del gol, arriva all’Udinese nel 1996, inizialmente in prestito per 800 milioni di lire e subito riscattato a titolo

definitivo per 7 miliardi di lire, contribuendo all’eccezionale stagione dei bianconeri che chiude il campionato al terzo posto e l’anno successivo vince la classifica marcatori con 22 reti. Nei tre anni a Udine segna 38 gol. Dopo una parentesi all’estero torna in Italia e firma un contratto di 18 mesi con il Milan, in sostituzione di Christian Vieri passato al Monaco. In rossonero non avrà molta fortuna. Viene utilizzato come quarto attaccante e quindi spesso deve sedere in panchina o in tribuna. In campionato gioca solo 4 partite, segnando 1 gol su rigore all’ultima giornata contro la Roma. Esordisce in MilanPalermo, quarti di finale di andata di Coppa Italia, e in campionato l’esordio lo farà da ex contro l’Udinese. Nella sua carriera ha vinto 2 Campionati giapponesi, un Campionato Carioca, una Supercoppa italiana con il Parma, un Campionato tedesco con il Borussia Dortmund, una Coppa Libertadores, una Coppa del mondo per club con il San Paolo e una Coppa America. Tutti associano Osvaldo Bagnoli all’unico scudetto conquistato dai gialloblu dell’Hellas Verona (stagione 1984-1985), ma il milanese Bagnoli ha vinto anche uno scudetto come calciatore con il Milan e, sempre con i rossoneri, la Coppa Latina nel 1956. Nasce alla Bovisa, quartiere periferico della città di Milano, e inizia a giocare nell’Ausonia, formazione dilettantistica con cui vince il titolo di campione lombardo Allievi. Nel 1995 viene acquistato dal Milan, di ruolo centrocampista con un potente tiro dalla distanza, per 75 mila lire. Esordisce in Serie A disputando le ultime otto partite della stagione. L’anno successivo, quello dello scudetto e della Coppa Latina, parte titolare, ma dopo 5 giornate deve lasciare il posto a Tito Cucchiaroni. A fine stagione viene ceduto al Verona, dove si ferma tre stagioni, e nel 1960 viene acquistato dall’Udinese con cui segnerà un gol in 11 partite. Tornerà in bianconero nella stagione 57-68 e segnerà ancora 4 reti in 22 presenze. Osvaldo Bagnoli chiuderà la carriera di calciatore all’età di 38 anni, totalizzando 110 partite in Serie A e 209 in Serie B, e quella di allenatore, successivamente, a soli 59 anni dopo l’esonero dalla panchina dell’Inter pur avendo ricevute diverse altre offerte negli anni successivi. Oltre allo scudetto e la Coppa Latina vinta, come giocatore, con il Milan e lo scudetto vinto con il Verona, Bagnoli ha vinto anche, sempre con i gialloblu, il campionato italiano di Serie B, un campionato italiano di Serie C2 con il Fano ed ha vinto il premio individuale “Seminatore d’oro” nel 1984. Sono veramente tanti i calciatori che hanno militato

in entrambe le squadre, solo per citarne alcuni: Beniamino Abate, Giancarlo Bacci, Marino Bergamasco (giocatore nell’Udinese e vice allenatore

nel Milan), Oliver Bierhoff, Stefano Borgonovo, Ariedo Braida (giocatore nell’Udinese e dirigente nel Milan), Fulvio Collovati, Alexander Merkel

Bagnoli

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(passato ora all’Udinese), Silvano Moro, Sulley Muntari, Pietro Paolo Virdis e tanti altri.

Giacomini

Giacomini

Giovanni Stroppa


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Giusto riaprire San Siro Roma e Napoli sognano INTERVISTA

Le parole di Angelo Colombo che vede il riscatto di due squadre ferite

M

ediano di fatica, generoso e vigoroso, sempre in movimento con la sua bionda capigliatura al vento. Nel Milan di Sacchi si travesti di partita in partita da podista instancabile, volto a recuperare palloni dagli avversari. In rossonero ci era arrivato dopo un lento girovagare in provincia, partito da Monza, giunto all’Avellino ed esploso all’Udinese dove si fece notare per la sua straordinaria propensione al sacrificio in campo. In carriera ha vinto più trofei internazionali che italiani. Nelle sue tre stagioni al Milan la “Littorina della brianza” ha collezionato 77 presenze condite da 7 gol, ma conquistando sul campo 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 2 Coppe dei Campioni, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale. A Milano ci è rimasto anche dopo aver appeso le fatidiche scarpe al chiodo, nel ruolo di responsabile del settore giovanile, salvo poi dedicarsi al 100% all’impegno di allenatore. Che partita si aspetta di vedere a San Siro? “Mi aspetto innanzitutto di vedere la reazione di due squadre ferite. Sono molto simili Milan e Udinese al di là dei punti in classifica negli approcci al campionato, così come l’anno scorso. Soprattutto il Milan, che ha fatto solo due vittorie dovrà cercare di ritrovare la serenità.” Milan che non sta attraversando un buon periodo di forma né fisica né mentale ed è andata anche in recupero anticipato… “Ma in realtà questo può fare bene, può compattare la squadra dal punto di vista psicologico dato che un ritiro può compattare lo spirito di gruppo, creare amalgama. Dal punto di vista fisico, in

realtà, non mi sembra che il Milan sia così in crisi, anche perché ha dimostrato nei minuti finali delle ultime partite di avere le forze e le energie per provare a ribaltare risultati già scritti riuscendoci anche in un paio di occasioni. Balotelli, anche se fuori in questo match, e il probabile ritorno di Kaka. hSono loro la soluzione a tutti i problemi? Non sarà la soluzione, ma sicura-

ancora dire la sua all’interno del campionato italiano. Con la tecnica, le qualità e la personalità che ha Di Natale sono certo sarà in grado di trascinare anche quest’anno l’Udinese. Certo, lui non cambia mai mentre tutti gli altri vanno e vengono, ciò che più conta, però, è che la squadra riesca a sopportare la presenza in campo di un giocatore così e che sia in grado di supportarlo per

mente è un grosso vantaggio. Non solo perché sono entrambi due fuoriclasse che possono vincere le partite da soli, ma anche perché creano competizione e concorrenza nella mente degli altri. Avere la voglia di far meglio perché davanti a me ho qualcuno che può stimolarmi può ripercuotersi al meglio sulla salute dell’intera squadra. Anche l’Udinese non se la passa benissimo. Guidolin continua a lanciare richiami verso l’ambiente e lo spogliatoio... Guidolin ha fatto bene, ha ragione. Sono tanti anni che Guidolin è lì a Udine e ha giustamente bisogno di raccogliere attorno a sé giocatori motivati. Se gli stimoli non vengono da soli ai giocatori, bisogna che il tecnico richiami l’attenzione su questa necessità. È stato un errore aggrapparsi ancora una volta ad Antonio Di Natale? Non credo, Di Natale così come Totti, sta dimostrando che può

metterlo nelle condizioni di poter far male. San Siro è stato riaperto ai tifosi nonostante la norma sulla discriminazione territoriale. Che idea si è fatto della decisione presa dalla FIGC? Sono dell’idea che fosse giusto riaprire lo stadio perché per un gruppo di una decina di tifosi violenti o scorretti non dovrebbero pagare anche gli altri. E’ anche vero, però, che quando si sono riuniti per accettare questa legge dov’erano i presidenti? Lo sapevano bene tutti, non stavano pensando ad altro, solo che ora non va più bene e non lo trovo molto corretto. Pronostico e giocatore determinante? E’ normale che se Kaka e Di Natale saranno in campo al 100% condizioneranno gli equilibri della sfida. Se devo fare un pronostico io dico Milan, perché forse ancora più dell’Udinese, in casa davanti ai propri tifosi, ha bisogno di ritrovare la vittoria.

La Primavera scalda i motori in attesa di Milan-Barcellona

I baby rossoneri sgambettano in amichevole il Milan di Allegri

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l campionato Primavera resterà fermo fino ai primi di novembre, ma intanto i rossoneri di Pippo Inzaghi continuano a stupire. I baby milanisti, a sorpresa, si impongono 1-0 ai danni del Milan di Allegri. Uno ‘scherzetto’ da parte di SuperPippo, che ha quasi il sapore della vendetta. E’ ancora impresso nella mente dei tifosi rossoneri i vari screzi tra i due allenatori, e in particolar modo il trattamento

poco carino che Allegri riservò a Pippo nella sua ultima stagione da calciatore. A segnare il gol decisivo è stato Yaffa, attaccante nato in Gambia nemmeno 17 anni fa. Nel primo tempo hanno giocato nella Primavera - che schierava anche il figlio 17enne di Paolo Maldini, Christian Gabriel, Vergara, Saponara e Niang, e gli ultimi due nella ripresa sono passati nella prima squadra al posto di De Jong e Kakà. Una vittoria che dà morale ai baby milanisti soprattutto in vista del big match europeo contro il Barcellona, in programma martedì 22 ottobre allo stadio

Breda. Dopo le convincenti vittorie ottenute ai danni di Celtic e Ajax, Inzaghi cerca un altro successo storico contro i maestri del settore giovanile europeo per sigillare il primo posto nel girone. Un Match in salita non solo per il blasone dell’avversario, ma anche per l’assenza di alcune pedine fondamentali. Mancheranno, infatti, oltre ai fuoriquota Pedone, Aniekan e Pacifico, anche Di Molfetta (autentico protagonista nell’ultima vittoria in campionato contro il Cagliari) e Fabbro, impegnati negli Emirati Arabi per il mondiale Under 17. Il tecnico rossonero può contare

CAMPIONATO

La Juventus a Firenze per tentare il colpaccio

E

’ stata la sfida Roma-Napoli a dar fuoco alle polveri nel turno numero otto di campionato in onda in questo fine settimana. All’Olimpico doveva alzarsi il sipario alle 18 di oggi in contemporanea con il match di Trieste fra il Cagliari e il Catania ma la gara è stata anticipata a ieri sera per motivi di ordine pubblico. Oggi a poche ore di distanza del match del Nereo Rocco, scende invece in campo il Milan a San Siro con le antenne alzate contro l’Udinese, probabilmente, già sintonizzate sulla sfida casalinga di Champions di martedì contro gli extraterrestri del Barcellona. La Roma dei record, col Napoli, è stata chiamata alla conferma e ha provato ad eguagliare il primato della Liga dell’Atletico Madrid e del Barcellona con otto successi consecutivi mentre la Juventus, alle spalle dei giallorossi, tiene duro augurandosi di fare il pieno nella gara del Franchi di domani contro la Fiorentina di

però sulla grande crescita degli ultimi arrivati: Simic e Barisic. Sulle loro qualità si è espresso con soddisfazione anche Filippo Galli, responsabile del settore giovanile del Milan, : “Simic lo seguivamo da diverso tempo, anche prima che andasse al Genoa. Poteva arrivare qui già lo scorso anno, ma alla fine è arrivato la scorsa estate nello scambio con Lucarini. È un ragazzo molto serio con una grande personalità, lavora sempre molto e ha dato una grande mano alla difesa. Barisic invece è un attaccante che ci aveva messo in difficoltà lo scorso anno nei quarti di finale dello scorso campionato. Quando è arrivato non era al massimo della forma, ma ora sta meglio e sta facendo bene nelle ultime partite, dimostrando di saperci fare in attacco. È un giocatore di buona tecnica, bravo a tenere palla in avanti e a far salire la squadra”.

Montella. Tornando alla partita del Milan di questa sera contro l’undici di Guidolin ci sono parecchie preoccupazioni in casa rossonera, soprattutto dopo la sconfitta rimediata a Torino con i Campioni d’Italia nello scorso turno. La difesa traballa, tredici gol incassati in sette partite sono tanti e Allegri, approfittando della sosta per la Nazionale, ha messo sotto pressione i suoi giocatori cercando di tappare le falle in funzione della gara con l’Udinese. Il cartellone di questo week end regala anche la sfida di Torino dove l’Inter, ospite dei granaia di Ventura, cercheranno di risollevarsi dalla botta tremenda incassata dalla Roma a San Siro la scorsa settimana. Il match dell’Olimpico torinese fornirà sicuramente una risposta sulla forza e la capacità dei nerazzurri sotto la guida di Mazzarri. Una bella gara da seguire sarà anche quella di domani a mezzogiorno in programma a Bergamo fra

l’Atalanta e la Lazio, la prima reduce dal colpaccio di Verona col Chievo, la seconda dal pareggio interno con la Fiorentina. Nel pomeriggio da seguire la sfida casalinga del Verona, attualmente quinto in classifica, con un Parma rilanciato dal successo col Sassuolo, Sassuolo che ha letteralmente gettato dalla finestra i tre punti al Tardini con l’undici di Donadoni costretto a giocare metà partita in inferiorità numerica. La Samp, che ha agguantato a Marassi col Torino un insperato pareggio, sarà invece di scena a Livorno con i labronici di Nicola ridimensionati dal poker subito al San Paolo col Napoli mentre il Genoa ospiterà un Chievo dal dente avvelenato per il kappaò del Bentegodi con l’Atalanta. Derby, infine, a Reggio Emilia fra il Sassuolo e Bologna con i petroniani ancora intontiti dai quattro gol presi dal Verona davanti al pubblico di casa.

PRIMAVERA

Filippo Inzaghi


sabato 19 ottobre 2013

Inter e Milan pronte al riscatto T

empi duri per l’Inter e per i cugini. I nerazzurri hanno beccato forte con la Roma mentre il Milan è crollato a Torino sotto i colpi della Juve. Risultato tutti al tappeto con tanti saluti allo scudetto. Personalmente mi ero un po’ illuso sulle capacità dell’Inter. L’organico è quello della scorsa stagione, o quasi, e Mazzarri sembrava avesse fatto un buon lavoro. Invece ora siamo qui a piangere dopo solo sette turni di campionato. Sicuramente, classifica alla mano, siamo messi un po’ meglio noi interisti rispetto ai rossoneri, però non bisogna compiere altri passi falsi, specialmente domani sera a Torino con i granata di Ventura. Un nuovo stop provocherebbe

altra delusione nell’ambiente e l’Inter non ha bisogno di questo. Per quanto riguarda il Milan direi che il match di stasera con l’Udinese è sicuramente decisivo per il futuro dei rossoneri. Il ritardo in classifica nei confronti di Roma, Napoli e Juventus sembra incolmabile, anche perchè la Roma sta andando forte come un diretto, con i bianconeri e i partenopei agganciati alle immediate spalle di questo splendido locomotore giallorosso. I cugini per rientrare dovrebbero fare un bel filotto ma nel contempo le avversarie che stanno sopra dovrebbero deragliare una dopo l’altra, il che mi sembra impossibile, visto come si sono messe le cose. Il futuro del Milan è legato anche al risultato di martedì col Barcellona in Champions. I catalani, è inutile ricordarlo,

esprimono un gioco fuori dal comune e fare risultato per il Milan non sarà sicuramente facile. Poi, si dovrà vedere, come sarà gestito Balotelli, se il ragazzo avrà imparato la lezione. Balotelli è un campione, può risolverti una partita, però gli avversari sanno come affrontarlo, magari provocandolo. Lui non deve cadere in questi tranelli, altrimenti è finita. Vedremo come finirà con l’Udinese. I rossoneri hanno assolutamente bisogno di una vittoria e fallire l’obiettivo sarebbe veramente disastrosa non solo per loro ma anche per il calcio italiano che ha bisogno di una protagonista come il Milan.

SuperMario non solo calcio L

Milan Udinese

SCOMMESSE

Torino Inter

Milan-Udinese la rincorsa parte da qui

Sfida che promette spettacolo

N

on può essere una gara come tante altre quella di oggi in programma a San Siro tra Milan e Udinese, non lo è per il Milan che non può più compiere passi falsi, non lo sarebbe stato neppure per Balotelli che, voglia o non voglia, ha fatto parlare e farà parlare non solo per le vicende calcistiche; non può esserlo per i friulani di Guidolin che vengono a giocarsi le loro carte a Milano con 2 punti in più degli odierni, e più quotati, avversari. Una gara che non dovrebbe avere un padrone assoluto, l’equilibrio sottile può essere rotto da un episodio o una disattenzione ed in questo senso vi consigliamo la giocata sul “Primo Marcatore”, puntando metà del budget a disposizione su Kaka e l’altra su Di Natale: dovrebbe essere 3,50 la quota del primo 4,50 per il secondo, ci convincono che vi sono

discrete possibilità di vincita . Per la partita ci sembra interessante, in virtù del grande equilibrio che prevediamo, la giocata sull’ 1 + Gol, ovvero un sofferto successo dei rossoneri con gli ospiti in rete; ottima la quota proposta dai concessionari: 3,40. Vi ricordiamo la possibilità di scommettere Live sull’evento attraverso i vostri Smartphone, Iphone o Tablet dai quali, scaricando le applicazioni dei maggiori concessionari italiani, potrete entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento degli eventi. Il divertimento è assicurato ma ricordatevi di GIOCARE CON RESPONSABILITA’. Diamo uno sguardo anche alle 2 partite più interessanti della domenica: al “Franchi” sfida tra Fiorentina e Juventus con entrambe le formazioni prive di pedine importanti nei rispettivi scacchieri che può essere decisiva in ottica lotta

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al vertice con i bianconeri che hanno già 7 punti di vantaggio sui viola, un successo potrebbe anche avere il sapore della fuga da una delle pretendenti al titolo. Per Montella altra gara senza il bomber Mario Gomez, ma con un ritrovato Pepito Rossi voglioso di segnare un gol a Madama per conquistare Firenze: la quota 4 del segno X + Gol non è niente male. Stessa giocata per la sfida tra due squadre fin qui protagoniste, anche un po’ sfortunate, di questa prima parte di campionato, Torino ed Inter. I granata hanno dato filo da torcere a Milan e Juventus mostrando anche un bel calcio, la prima Inter dell’èra Thohir deve riscattarsi dopo il ko con la Roma e cercare di non perdere contatto con le zone alte della classifica. Il pareggio con gol è una soluzione che, anche in questo caso, paga 4 volte la posta. Incrociamo le dita.

a punta del Milan continua far parlare di se dentro e fuori dai campi da gioco, spesso facendosi del “male” da solo. Dopo le vicissitudini legali, non ancora risolte, legate alla relazione con Raffaella Fico ed alla successiva nascita della piccola Pia, è la volta dei suoi genitori adottivi, Francesco Balotelli e Silvia Nostro, indagati dalla Procura di Milano per diffamazione a mezzo stampa. L’accusa di diffamazione sarebbe ai danni della showgirl. Secondo il Procuratore milanese Ferdinando Esposito, i genitori di SuperMario avrebbero offeso, attraverso una lettera inviata e pubblica su un quotidiano, ‘l’onore ed il decoro della Fico insultandola ripetutamente attraverso considerazioni poco lusinghiere sulla sua persona, riferendosi alla nota storia d’amore e alla nascita della bambina’, una su tutte: “Non ti sembra di avere lucrato abbastanza dalla storia con Mario?”. La vicenda BaloFico sembrerebbe lontana dalla parola fine e, come se non bastasse, lo stesso attaccante rossonero ce la mette tutta per non finire nel dimenticatoio. Le sue “marachelle” dentro e fuori dal prato verde continuano a tenere banco. Ultima, solo in ordine di tempo, la polemica che ha anticipato l’arrivo di Mario nel Comune campano di Quarto, campo della squadra dilettantistica Nuova Quarto, nato sulle macerie di una società sequestrata alla camorra, dove la

Nazionale si è allenata in vista dell’incontro disputato martedì scorso contro l’Armenia. Il tweet di Balotelli alla vigilia della partenza per Napoli, in risposta all’entusiasmo dimostrato dai suoi colleghi e dallo stesso ambiente che si prestava ad accogliere festante l’evento, “Vengo solo per giocare” ha “irritato” non poco anche la senatrice del Pd Rosaria Capacchione, giornalista nota per l’impegno contro la camorra e che la costringe a vivere da anni sotto scorta. La senatrice

ha commentato dandogli ‘serenamente’ dell’imbecille: “Balotelli è un imbecille. Nel migliore dei casi è un bambino capriccioso, viziato e pieno di soldi, che vive in un ambiente in cui è difficile distinguere il bene dal male. In una situazione del genere, dopo i problemi che ha avuto lui in passato, lanciare messaggi di questo tipo in una terra come questa può essere fortemente inopportuno. Da giornalista, poi, mi domando perché l’abbia fatto, forse voleva mandare un messaggio a qualcuno”. Per garantirsi un tranquillo riposo dopo gli allenamenti, Balo ha fatto in modo che si continuasse

a parlare di se. Il nervosismo dimostrato successivamente ha costretto il direttore generale della Figc Antonello Valentini a trasmettere le sue scuse a Mediaset dopo la manata all’indirizzo di un operatore: “Mario Balotelli chiede scusa a tutta Mediaset e all’operatore. Ho visto con lui le immagini e ci ho parlato. E’ stato un gesto di insofferenza dovuto alla grande folla. Mario ha cercato di liberarsi dal grande pubblico, senza violenze, sopraffazioni o mancanza di rispetto. E’ stato un momento di nervosismo. Mario mi ha detto che non poteva andare né avanti né indietro e per questo si è fatto spazio nel modo in cui avete visto. La Nazionale deve essere casa sua e qui deve comportarsi come si comporta al Milan, rispettando le regola di autodisciplina”. Il consiglio al campione è quello di giocare con serenità da grande calciatore quale è, senza sentire il peso di una grande responsabilità come questa, se non si sente un simbolo contro una piaga più grande di tutti noi qual è la criminalità organizzata, non possiamo certo fargli una colpa. Non possono mancare gli auguri di un pronto ritorno in campo dopo lo stop, che probabilmente lo porterà a saltare anche l’incontro con il Barcellona, a causa di una sofferenza al muscolo vasto intermedio della coscia sinistra.


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Milan Club Lauria I CLUB

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auria, centro di quattordici mila abitanti in provincia di Potenza, è diviso tra la parte Superiore (Il Castello) e quella Inferiore (Il Borgo), da sempre “separati” da una sana rivalità campanilistica. Tutta la laboriosa cittadina, tuttavia, è molto fiera della propria storia antica e del suo “carattere”. Il personaggio più famoso è stato Ruggero di Lauria (1250-1305), valoroso Ammiraglio degli Aragonesi, immortalato da un superbo monumento. Quanto a carattere, i

Raduno del Milan Club a Potenza

“laurioti” risultano essere temibili e gelosi della propria identità, segni inequivocabili raffigurati nello stemma del Comune: un basilisco aggrappato ad una pianta di lauro con il perentorio motto “Noli me tangere” (Stai lontano da me) perché re dei serpenti, capace di uccidere un uomo con il solo suo sguardo. In questa bella cittadina lucana, anche per contrastare l’egemonia interista, è stato fondato il Milan Club nel 2010 per interessamento di un gruppo di amici “capitanati” da Pietro Panaino, che li ha guidati, come l’Ammiraglio Ruggero, verso l’Associazione Italiana Milan Club. Il sodalizio, intitolato a Pippo Inzaghi, ha preso subito il largo, tanto per

stare in gergo marinaresco, con apprezzate iniziative sportive e sociali, che richiamano soprattutto ragazzi e l’organizzazione di trasferte, verso Lecce, la prima, e alla volta di Milano, le successive, portando nel cuore dei soci tutto il calore e la passione di cui la gente lucana, anche in questo settore, è magnificamente capace. “Avanti tutta e barra a dritta”, così il presidente sprona i suoi soci verso gloria e successi, sia per i tifosi sia per il Milan. “Abbiamo fondato il Club per stare sempre vicini alla squadra, ma dobbiamo dire, con rammarico, che anche quest’anno abbiamo cominciato male, come se ci perseguitasse una specie di maledizione. Noi siamo sempre fiduciosi nel recupero delle posizioni, ma chiediamo anche chiarezza dalla Società sulla sorte di Allegri che, in condizioni precarie, non potrà mai svolgere al meglio la sua attività” Questo il commento dello stesso presidente alla vigilia di Milan-Udinese.

Stemma del Comune di Lauria

Questa pagina è dedicata ai Club e ai tifosi milanisti. Coloro i quali volessero comunicare messaggi, o semplicemente vedere pubblicato il loro pensiero, possono scrivere a redazione@stadio5.it

Milan Club Livorno dedicato a M. Allegri

Milan Club Ornago

Milan Club Monopoli fonfato nel 1987

Milan Club K2 di Lucca


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PANINI: ECCO LA COLLEZIONE “CALCIATORI ADRENALYN XL 2013-14” 355 CARD PER GIOCARE E VINCERE CON I CAMPIONI DELLA SERIE A TIM E

’ appena uscita in edicola “Calciatori Adrenalyn XL 2013-14”, la nuova collezione di card Panini dedicata ai grandi campioni del calcio italiano. La

raccolta di card, ma anche di un appassionante gioco, ispirato alla dinamica delle partite di calcio, in cui due sfidanti possono affrontarsi schierando la propria formazione preferita. Questa nuova collezione è stata presentata alla stampa a Milano,

raccolta comprende 355 trading card, in cui sono rappresentate tutte le squadre della Serie A TIM: a fianco di campioni affermati come Tevez, Gomez, Higuain, Balotelli, Klose, Totti o Milito, non mancano nuovi protagonisti come De Sciglio, Insigne, Gabbiadini, Icardi o Pogba. Non si tratta però solo di una straordinaria

alla presenza del Presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, e di altri rappresentanti del mondo del calcio italiano. Le trading card “Calciatori Adrenalyn XL 2013-14” sono così suddivise: 260 card base sui grandi campioni della Serie A TIM, che rappresentano la parte principale della nuova collezione; per ogni squadra

sono presenti 13 giocatori. 95 card speciali realizzate con materiale olografico e con particolari effetti grafici, alcune a tiratura limitata: card New Generation, dedicate ai giovani calciatori di talento; card Idolo, con i giocatori preferiti dalle tifoserie delle 20 squadre; card Muro, con i portieri migliori; card Campione, con i giocatori decisivi nel corso delle partite; card Intramontabili, con i veterani della Serie A; card Fuoriclasse, dedicate a 3 tra i top players del campionato; card Logo, con gli scudetti delle 20 squadre e card Pallone ufficiale Tante le novità della collezione “Calciatori Adrenalyn XL 201314”. Innanzitutto, sarà possibile comporre l’immagine dello “Stadio Panini”, uno stadio virtuale ideato direttamente dall’azienda modenese: basterà affiancare in un’unica pagina del raccoglitore (9 spazi) le card dei giocatori di un’unica squadra, per vederlo apparire alle loro spalle. Altra novità sono le già citate card Logo: per la prima volta, all’interno della collezione ci sono gli scudetti delle 20 squadre di Serie A, riprodotti con uno speciale materiale olografico. La raccolta comprende anche un card celebrativa della Juventus campione d’Italia 2012-13. Innovazioni pure sul sistema di gioco: nella card di ogni singolo calciatore è stato introdotto un terzo valore “controllo palla” (in aggiunta ai valori “attacco” e “difesa”), che consente di mantenere il possesso di palla, per conservare il vantaggio acquisito o per attendere il momento migliore per andare in goal. “La collezione Calciatori

Adrenalyn XL diventa un classico, un appuntamento per gli appassionati Panini che iniziano, con questa raccolta, a collezionare i campioni della serie A TIM”, ha dichiarato Antonio Allegra, direttore Mercato Italia di Panini. “Nella tradizione Panini, Calciatori Adrenalyn XL si sta ritagliando uno spazio importante, proponendo anche da noi il collezionismo di card sportive, tipico della tradizione anglosassone, e coinvolgendo con il suo sistema di gioco le giovani generazioni”. “Siamo abituati ad attaccare le classiche figurine, ora impareremo anche a collezionare le card ideate dal nostro partner Panini”, ha affermato il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta. “Siamo sicuri che con Calciatori Adrenalyn XL 20132014 moltissimi giovani tifosi si potranno divertire giocando con le immagini dei campioni della Serie A TIM”. La collezione “Calciatori Adrenalyn XL 201314” è già in vendita in tutte le edicole. Oltre alle singole bustine, è possibile acquistare il Mega Starter Pack per iniziare la collezione ed avere tutti gli elementi per giocare. Una bustina contenente 6 cards è in vendita a 1,50 euro. Mentre il Mega Starter Pack (con raccoglitore, campo da gioco, 4 bustine, regolamento, 1 card limited edition e guida ufficiale) è in vendita a 8,90 euro. Sul sito ufficiale www.paniniadrenalyn. com, gli appassionati potranno trovare suggerimenti, news, curiosità e tutte le informazioni necessarie per partecipare ai tornei ufficiali.

Consiglia

Galliani ha deciso di tenere i giocatori a Milanello in ritiro. L’unico che può uscire è Abbiati… ma solo fino al limite dell’area.

Benitez ha detto che il calcio è tutta una bugia. Non dategli retta: mente.

Dopo l’arrivo degli indonesiani all’Inter, il presidente della Juventus ha detto che la capitale dell’Indonesia non è più Giacarta, ma Giacartone Pronta la replica: Certi juventini hanno umorismo da vendere… però anche arbitri da comprare.


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L’ITALPRANDELLI STECCA CON L’ARMENIA MONDIALI: SORPRESA BOSNIA, BELGIO E SVIZZERA

San Paolo stregato per gli azzurri NAZIONALE

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’è voluta una prodezza di Balotelli, nella ripresa, per evitare all’Italia, al San Paolo di Napoli, una figuraccia contro la modesta Armenia, cinquantaquattresima nel ranking mondiale del calcio per il 2013. Gli azzurri, già qualificati al Mondiale brasileros del prossimo anno, hanno forse preso sottogamba l’impegno concedendo semaforo verde agli avversari fin dall’inizio di partita. Prandelli si è arrabbiato parecchio, dal momento che, col pareggio del San Paolo, l’Italia ha perso la possibilità di essere testa di serie nel sorteggio per l’appuntamento iridato del 2014. Ma il patatrac ormai

è fatto. Insomma, chi pensava di fare polpette degli armeni ha dovuto ricredersi e accontentarsi di un nulla di fatto che sta comunque stretto alla formazione dell’Est, tra l’altro molto in palla e motivata negli ultimi tempi, soprattutto dopo aver battuto nelle qualificazioni Danimarca e Bulgaria nel giro di qualche giorno. Napoli, evidentemente, non porta fortuna agli azzurri se è vero che all’ombra del Vesuvio su quattro gare giocate negli ultimi anni sono state registrate una sconfitta e tre pareggi. L’Armenia capitava al momento giusto per sfatare la tradizione negativa ma Pirlo e compagni hanno perso l’occasione gettando alle ortiche questa possibilità. Florenzi, col gol del pareggio alla fine del primo tempo, aveva dato l’illusione di rimettere sul binario giusto

la partita dopo la rete iniziale di Movsisyan veramente bravo nello sfruttare un nostro errore difensivo con un diagonale imparabile per Marchetti fra i pali al posto di Buffon. Nella ripresa però Mkhitaryan, con un perfetto colpo di testa, ha regalato un nuovo vantaggio agli armeni costringendo gli azzurri a un altro inseguimento. SuperMario, in campo al posto di Osvaldo, ha fortunatamente poi tirato fuori una delle sue giocate regalando il pareggio a Prandelli. Alla fine, cercando disperatamente la vittoria, gli azzurri hanno rischiato parecchio per l’insidioso contropiede dell’Armenia. almeno è stata evitata la sconfitta. Quel che conta è che si va in Brasile. Ma guai ripetere prestazioni come quella di martedì. Sarebbe un errore fatale.

Con fatica Inghilterra, Russia e Spagna. Italia prima ma no testa di serie

L

’Italia di Prandelli va al Mondiale. Ma in Brasile, ovviamente, non ci vanno solo gli azzurri vincitori del gruppo B con due turni di anticipo davanti a Danimarca e Repubblica Ceca. Ci vanno altre trenta squadre alle quali va aggiunta la Nazionale verde oro organizzatrice del torneo iridato, in programma dal 12 giugno al 13 luglio 2014. Ma andiamo con ordine mettendo a fuoco in particolar modo i gironi europei che hanno regalato alle prime della classe la qualificazione. Nel Gruppo A abbiamo avuto la rivelazione Belgio che ha centrato l’obiettivo vincendo otto partite, pareggiandone due e lasciando a zero il tabellino delle sconfitte. L’ultima gara i belgi l’hanno disputata col Galles rimediando un risicato pari, ma l’impresa è riuscita tre giorni prima quando sono andati a vincere in Croazia, diretta rivale nella corsa a Brasile 2014. Se il Belgio ha conquistato quota 26, meglio ha fatto la Germania capace di

collezionare ben nove successi e un pareggio su dieci partite. I tedeschi hanno fatto il vuoto lasciando le briciole alla Svezia di Ibrahimovic (seconda promossa ai playoff ) tra l’altro travolta a Stoccolma martedì sera da Moeller e compagni con un pesante 3-5. Nel girone D stesso discorso per l’Olanda dominatrice su Romania, Ungheria e Turchia. Significativo lo 0-2 dei Tulipani dell’altro giorno in casa dei turchi, questi ultimi bocciati in pieno dietro rumeni e magiari. A festeggiare il viaggio in Brasile c’è anche la Svizzera. La squadra elvetica dopo una partenza soft ha regalato ai suoi tifosi una striscia di cinque vittorie consecutive togliendo progressivamente di mezzo Slovenia, Albania e Norvegia mentre al secondo posto è terminata la sorprendente Islanda, ai play off con pieno merito. Chi ha faticato invece le proverbiali sette camice per guadagnarsi la promozione in Brasile è la Russia di Fabio Capello, prima

nel Gruppo F davanti di un solo punto al Portogallo bloccato nella penultima giornata a Lisbona da Israele sull’1-1. Ronaldo e compagni dovranno giocarsi la qualificazione nei prossimi play off. Altra formazione con la bava alla bocca è l’Inghilterra di mister Hodgson leader del girone H sul filo di lana grazie al successo con la Polonia nell’ultimo impegno. Gli inglesi hanno bruciato sul traguardo l’Ucraina, sotto di una lunghezza. Nel Gruppo I la Spagna, campione del mondo in carica, ha avuto la meglio nel difficile braccio di ferro con la Francia. Le Furie Rosse hanno vinto a Parigi due mesi fa e i tre punti sono risultati determinanti per il primo posto. Bene, anzi benissimo anche la Bosnia, che parteciperà per la prima volta a un Mondiale. I bosniaci hanno concluso la loro fatica davanti alla Grecia collezionando otto vittorie, un pareggio e una sconfitta. Luigi Sada

co delle trentadue partecipanti al Mondiale. Il biglietto per il viaggio in Brasile lo ha in pratica già staccato il Ghana del milanista Muntari vittorioso col punteggio tennistico di 6-1 sull’Egitto, che probabilmente risente del difficile momento politico attraversato dal Paese in questi mesi. L’Egitto, è bene ricordarlo, di recente ha vinto due Coppe d’Africa, Buone

possibilità di ottenere la qualificazione le ha pure la Costa d’Avorio di Drogba vittoriosa per 3-1 sul Senegal mentre la Nigeria ha sicuramente messo una seria ipoteca andando, in rimonta, a vincere ad Addis Abeba con l’Etiopia grazie ad un calcio di rigore realizzato in piena zona Cesarini. Bene il Burkina Faso di Pitroipa nel piegare 2-1 l’Algeria

mentre tutta da seguire la qualificazione di Tunisia e Camerun finita in parità malgrado i tentativi di Eto’o di sbloccare il risultato. Il 19 novembre la replica.

ARGENTINA ALLA GRANDE URUGUAY ALLO SPAREGGIO CON LA GIORDANIA In Africa crolla l’Egitto sotto i colpi del Ghana

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anca solo l’Uruguay per completare il quadro delle qualificazioni del Sud America a Brasile 2014. La squadra di Cavani è arrivata quinta e di conseguenza dovrà disputare lo spareggio contro la Giordania piazzatasi alle spalle dell’Iran nel girone asiatico. L’Argentina avendo tagliato il traguardo al primo posto trova spazio fra le elette affiancata da Colombia, Cile e Ecuador. Bocciate senza scam-

po, Paraguay, Perù, Venezuela e Bolivia fuori dal giro fin dalle battute iniziali. Per l’Uruguay non dovrebbe essere difficile liquidare la pratica Giordania, ma attenzione perché spesso queste sfide hanno regalato risultati che nessuno poteva immaginare. Nel girone dell’Oceania, l’Australia ha staccato il biglietto lasciando al secondo posto la Nuova Zelanda che dovrà affrontare la quarta del Nord America dove

hanno centrato il bersaglio gli Stati Uniti e la Costarica in attesa dei risultati di Messico e Canada. Il Giappone di Zaccheroni si è qualificato alla grande insieme alla Corea del Sud mentre per quanto concerne l’Africa il verdetto ci sarà a metà novembre con le partite di ritorno dei play off scattati domenica scorsa. A Brasile 2014 approderanno cinque Nazionali africane, che andranno a completare l’organi-


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Lara Comi intervista l’Onorevole Paola Frassinetti Palla all’Onorevole

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opo la sconfitta con la Juve il Milan ha perso l’ultimo treno per risalire la china? “Lo scorso anno siamo partiti allo stesso modo e poi siamo arrivati terzi. Le squadre di Allegri danno il meglio nella parte centrale e finale del campionato. Questo non è il vero Milan, paghiamo assenze e infortuni. Poi non ho

Vinciamo un paio di partite e risaliamo la china, ma per la prossima stagione via Allegri Un errore comprare Matri e cedere Thiago Silva. Spero che Berlusconi non venda la società visto questo grande divario con la Juve”. Allegri dice che è impossibile parlare di obiettivi, deve essere messo in discussione? “Allegri non è riuscito a dare un sistema di gioco e una progettualità. E il Milan, per tradizione, ha avuto un’idea di gioco, bel gioco. Vinceva e convinceva. Io lo cambierei per la prossima stagione”. L’obiettivo rimane la Champions, il Milan può essere all’altezza?

“Sì per me è possibile, quando recupereremo i giocatori chiave,soprattutto Balotelli, ce la possiamo giocare”. Matri era una giocatore da comprare? “No, è stato un errore. Serviva invece un difensore: nei calci piazzati, per esempio, soffriamo. Aspettando El Shaarawy io avrei puntato su un giovane del vivaio”. Quali sono le cause del declino della squadra? “Non avere puntato sui giovani

ma avere fatto un mercato basato su giocatori anziani che non rientrano in a un progetto. Con Sacchi invece gli acquisti erano mirati, giocatori giovani che partecipavano a un’idea di squadra. Poi è stato un errore vendere Thiago Silva, uno che vale i vari Nesta, Costacurta, Maldini. Se vendi i pezzi di argenteria diventa difficile, e il Milan non lo aveva mai fatto”. Balotelli è maturo per la squadra?

“Non si è ancora adeguato allo stile Milan. La società ha sempre tenuto a freno certi comportamenti. Gli anni cominciano a passare e temo che lui non maturi. Purtroppo certi suoi gesti compromettono le partite”. Che effetto le fa vedere Ibra che col Psg dà spettacolo? “Lui più di Balotelli è uno che ti fa vincere le partire. Lo scudetto lo abbiamo vinto grazie a Ibra, non ad Allegri. Con le squadre mediopiccole è spietato”.

Se Berlusconi decidesse di cedere la società a investitori stranieri? “Mi auguro che il Milan resti italiano, si sta vendendo a pezzi tutta l’Italia. Ci vuole anche cuore, non bastano i soldi”. Milan-Udinese è una partita importante in chiave salvezza? “Non scherziamo, la salvezza manco la voglio considerare. Basta vincere un paio di partite e sei a ridosso delle prime. Non sono preoccupata”.

Onorevole Paola Frassinetti, Milan Club Montecitorio

BARCA E ATLETICO DA RECORD Il Psg risponde al Monaco di Falcao

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tto partite, otto vittorie, ventiquattro punti. Un record! In Liga Barcellona e Atletico Madrid non finiscono di stupire. Continuano la marcia trionfale regalando spettacolo, lasciando le briciole alle avversarie, tra l’altro in leggera crisi come il Real di Ancelotti che per poco non va a gambe all’aria col Levante in una partita da fantascienza. Simeone sorride ma sorride anche Martino che con il Barca stende con un poker il Valladolid. L’Atletico invece fatica un po’ per avere la meglio sul Celta Vigo, però alla fine vince e conquista, come detto, l’ottava vittoria del campionato. I madrileni prima sbagliano un penalty con Diego Costa poi il bomber fa pace col proprio

pubblico mettendo a segno una doppietta. Il Real Madrid resta, comunque, distanziato di cinque lunghezze seguito a ruota dal Villareal collocato al quarto posto grazie al successo col Granada per 3-0. Risorge il Rayo Vallecano che batte la Real Sociedad mentre il Valencia non va oltre il pareggio a Bilbao. In Francia il Psg, in dieci per l’espulsione di Thiago Motta, espugna alla grande Marsiglia agganciando al comando il Monaco di Ranieri vittorioso sul Saint’Etienne al Luis II davanti a un pubblico in delirio per Falcao. Parigini e monegaschi, in pratica, hanno fatto il vuoto alle loro spalle dove il Lille (3-0 all’Ajaccio) è andato ad affiancare il Marsiglia in quarta posizione. In Bundesliga cade

clamorosamente il Borussia di Klopp battuto per 2-0 dal Monchengladbach mentre il Bayern di Guardiola impatta a Leverkusen con i padroni di casa ora terzi dopo l’1-1 dell’Hannover con l’Herta Berlino. Tonfo incredibile in Premier League del Tottenham con il West Ham. Gli Spurs incassano tre gol davanti ai loro tifosi e arretrano in classifica. Guadagnano punti il Liverpool che balza al comando approfittando del pareggio esterno dell’Arsenal fermato dal WBA mentre City e United tornano al successo rispettivamente con Everton e Sunderland. Vince anche il Chelsea di Mourinho che stende il Norwich in trasferta agganciando i Gunners di Wenger al secondo posto.

PRONTO RISCATTO DEGLI AZZURRINI

Battocchio firma la vittoria col Belgio P

ace fatta fra Gigi Di Biagio e gli azzurrini dell’Under 21. I suoi ragazzi, bocciati fortemente a Rieti nella gara d’andata delle qualificazioni europee dal Belgio per 1-3, si prendono una pronta rivincita andando ad espugnare Genk con un favoloso gol di Battocchio che lascia la capolista del girone a mani vuote dopo le belle premesse della vigilia. I belgi, dopo il successo di Rieti, sembrava offrissero ai propri tifosi ottime garanzie per ripetersi, invece l’Italia, contro ogni pronostico, ha ribaltato la situazione riprendendosi quello che avevano perso due settimane fa. Classifica alla mano, il Belgio pare in una botte di ferro con i suoi dodici punti ma da parte degli azzurrini, rispetto alle cinque gare disputate dall’avversario, pesano non poco le due partite in meno disputate finora. Dopo la sconfitta di Rieti l’Italia aveva espugnato Cipro ridando ossigeno alla propria posizione, non solo in graduatoria. Attualmente la classifica dice Belgio 12, Italia e Cipro 6. Il futuro degli azzurrini passa in particolare modo dalla Serbia, avversario ostico però non imbattibile considerando

i precedenti con i nostri colori. L’Italia di Mangia era sicuramente diversa da quella di Di Biagio, in primo luogo per la maggiore esperienza dei giocatori inseriti nella rosa, poi perché l’ex tecnico del Palermo poteva addirittura contare su gente come El Shaarawy, Insigne, Immobile e perfino Balotelli, tanto per fare alcu-

ni nomi. Non per niente l’Italia della scorsa stagione era arrivata senza alcuna fatica alle finali di Israele dove aveva liquidato formazioni ad alto livello senza problemi particolari. A Tel Aviv le cose erano andate bene, meno la finalissima con la Spagna dove le Furie Rosse hanno conquistato il titolo continentale.


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FORMULA 1

E’ SEMPRE VETTEL DANIEL PEDROSA VITTORIOSO IN MALESIA Con il successo nel GP del Giappone prosegue il dominio del pilota Red Bull

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l miracolo tanto atteso non si è realizzato, anzi. Con la sicurezza di sempre Sebastian Vettel ha trionfato anche in Giappone, portando a nove le vittorie ottenute nel corso del campionato, di cui ben cinque consecutive. Qualcuno ci aveva sperato, al termine delle qualifiche, quando il tedesco ha concluso al secondo posto dietro al compagno di squadra Webber. Senza contare poi la pessima partenza, con Grosjean che al via sorprendeva i due piloti Red Bull piazzandosi in testa, e coronata dal tocco alla monoposto di Hamilton, costretto al ritiro. Il proverbiale talento e un pizzico di fortuna hanno fatto il resto: nonostante l’alettone danneggiato, il campione del mondo uscente ha potuto seguire la strategia concordata di due soste. Un trionfo per la scuderia austriaca che ha piazzato i suoi due piloti ai primi posti, ma anche per la Lotus che racimola punti preziosi grazie al terzo posto di Grosjean e al quinto di Raikkonen. Comune denominatore per le due scuderie i motori Renault. Un exploit che non è passato inosservato nel Circus e che ha lasciato l’amaro in bocca agli altri costruttori. In particolare questa settimana è appar-

so sul sito autosport lo sfogo di Toto Wolff, dirigente del reparto corse della Mercedes, il quale insinua il dubbio che ci siano stati cambiamenti significativi nella mappatura dei motori Renault e nello sfruttamento dei flussi d’aria a partire dal GP di Singapore. “In termini di sviluppo riguardo le ultime gare sembriamo essere rimasti indietro. Forse perché abbiamo sbagliato qualcosa nella messa a punto? O forse sia la Red Bull che la Lotus hanno cambiato strategia?». A sostegno della sua teoria, Wolff parla di un miglioramento generale che va da 0.2 fino a 0.4 secondi nei tempi della squadra inglese. Un affaire da seguire anche in vista del prossimo campionato. In casa Ferrari si contano i punti di distacco da Vettel, ben 90, dopo l’ultima prova del mondiale. Alonso, giunto quarto a Suzuka, da domenica scorsa figura in testa alla classifica dei piloti che hanno ottenuto più punti in carriera . In gara però ha dovuto fare i conti proprio col compagno Massa, reo di aver bellamente ignorato gli ordini di scuderia impedendo allo spagnolo di superarlo. Dopo molta fatica, l’asturiano é riuscito a lasciarselo alle spalle e il

brasiliano é stato poi perdonato a mezzo stampa dal team principal Stefano Domenicali. Il futuro ex ferrarista ha molte ragioni per far parlare di sé, considerando che è ancora in cerca di un team disposto ad assumerlo. «Felipe sta cercando di essere più veloce possibile e posso capire come si sente - ha detto Domenicali - Ma la squadra lo appoggerà fino alla fine della stagione.». Resta il malumore di Alonso, nervoso per i risultati in pista, ma anche per la resa degli pneumatici. Al termine delle qualifiche del GP della Corea, il ferrarista aveva attaccato i vertici della Pirelli, incapaci di fornire gomme all’altezza della situazione. Il battibecco con i dirigenti della casa si era spento sul nascere, ma a rincarare la dose in settimana ci si è messo anche Raikkonen, che ha espresso perplessità sulle novità introdotte dal fornitore unico a stagione in corso. Il pilota della Lotus lamenta «scarsa stabilità» specialmente sulle ruote anteriori. Il «cahier des doléances» all’indirizzo della Pirelli quindi non è ancora chiuso. Resta da chiarire come mai alla Red Bull nessuno si sia mai lamentato.

tinentale di una squadra turca vincendo la Coppa Korac proprio contro la Stefanel Milano di Bogdan Tanjevic, che poi in quella stagione vinse campionato e Coppa Italia. Una pennellata di ricordi che non fanno mai male. La trasferta ha succhiato un sacco di energie agli uomini di Luca Banchi, che devono fare pace con Curtis Jerrells, la delusione di questo inizio di stagione. Il playmaker di Austin potrebbe essere una delle chiavi del match contro la Cimberio, che all’esordio in campionato ha fatto polpette di Reggio Emilia. Ma bisogna vedere se il texano ha assorbito la cocente delusione o se è ancora frastornato. Non è andato tanto

per il sottile il presidente di Milano Livio Proli, il quale, in sede di analisi dopo il match in terra pugliese, ha puntato il dito contro il play numero 55. Ma ora c’è Varese e non si può sbagliare. Se Ere Ebi ha fatto i numeri contro gli emiliani realizzando 25 punti, in casa milanese Keith Langford ha fatto pentole e coperchi segnandone 29. Saranno botte da orbi tra i due, domenica sera. Ci sarà anche Alessandro Gentile, espulso contro Brindisi, perché il turno di squalifica è stato sostituito con un’ammenda. Una buona notizia, ma non basta se si vuole battere i varesini, che con Milano hanno sempre il dente avvelenato. Frates ha una squadra solida, con Franklin Hassell come centro, non un colosso, ma un buon difensore che crea spazi a quel fenomeno di Achille Polonara, che contro i meneghini fa sempre numeri importanti. Altro giocatore da tenere d’occhio è Aubrey Coleman; non un falco al tiro contro Reggio Emilia, ma se è in giornata è davvero pericoloso e sotto le plance si fa sentire. Da non sottovalutare Marko Scekic, centro e ottimo recupera-palloni. Insomma, c’è poco da scherzare, anche perché una sconfitta comincerebbe a far saltare dalla sedia re Giorgio. Banchi ha molto da lavorare, ma è molto bravo. Il miracolo l’ha già fatto l’anno scorso, ora gli si chiede un capolavoro. Buon lavoro!

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n duello tutto spagnolo, che ha tenuto incollati i fan al televisore, non ha fatto rimpiangere gli appassionati di sport nella domenica orfana del campionato di Serie A. Il Gran Premio di Sepang se lo aggiudica Daniel Pedrosa che ha tenuto duro contrastando fino all’ultima curva il connazionale onnipresente Marc Marquez interrompendo un digiuno che durava da dieci gare e riproponendosi, così, nella corsa al titolo giunto ormai alle battute finali. A tre gare dalla fine, nulla sembra ancora scontato, anche se il leader della classifica, forte dei 42 punti di vantaggio sul primo pilota della Yamaha, e campione in carica Lorenzo, potrebbe iniziare ad amministrare bene il vantaggio. Già in questa gara ha dimostrato di non volere rischiare molto, l’obiettivo era quello di precedere il connazionale della Yamaha all’arrivo, e così è stato, aumentando ulteriormente il vantaggio sul diretto inseguitore. Arrivare secondo è meglio che rischiare uno stop. “E’ un secondo posto che vale una vittoria. - questo il commento del centauro della Honda - La lotta con Jorge è stata divertente, non sono andato al limite, sono stato tranquillo e ho pensato al mondiale”. Questo Mondiale ha dimostrato, sin dalla prima gara,

la superiorità della Honda. Le Yamaha hanno provato a stare al passo, ma manca qualcosa, il gap è ancora incolmabile. Lorenzo ha mollato a metà gara e Rossi ha ‘rassegnato le dimissioni’ dopo solo 8 giri. Al Gran Premio di Phillip Island - Australia -, in programma domani, si presenta il leader della classifica iridata con 297 punti seguito da Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa. Più che la gara, ha tenuto banco la polemica innescata da Lorenzo sulla penalizzazione inflitta a Marc Velasquez in seguito all’incidente con Dani Pedrosa nella gara di Aragorn. Il leader del Mondiale ha subito un solo punto in meno sulla licenza, invece di partire in fondo al gruppo in questo Gran Premio, come sperava l’inseguitore in classifica. Il maiorchino ha esternato la propria delusione andandoci giù pesante: “La sanzione è esagerata, potevano dargli un punto

in più in classifica. Marquez è da incentivare. La manovra di Jerez è stato un grande spettacolo così come quella di Silverstone e di Laguna Seca, dove ha passato Valentino fuori dal tracciato. E’ stato un grande show e penso che andrebbe incoraggiato questo tipo di comportamento per dare un esempio ai giovani piloti. Io stavo male quando ho visto Dani volare e quando ho saputo che aveva problemi alle gambe ma è quello che la gente vuole. E’ come nell’antica Roma e noi siamo i gladiatori: se ci facciamo male e non possiamo continuare a correre alla fine è lo stesso. La sicurezza dei piloti non conta, va bene lo spettacolo”. Molto pacata la replica del leader: “Dobbiamo rispettare la decisione”. Meno ironico il diretto interessato, ultima vittima della guida “esuberante” di Marquez, ma altrettanto duro: “La penalità? No comment, penso solo alle gare”.

Milano prova a risorgere QUAD,GARAFATALEACONNORSMITH BASKET

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lla seconda giornata c’è già Varese. Profumo di storia, che però sa di frutto acerbo perché la stagione è appena iniziata. L’EA7 è reduce da una brutta sconfitta rimediata a Brindisi (80-88) e dopo le fatiche sul Bosforo, in quell’Eurolega fallita invece dagli uomini di Frates, che devono accontentarsi dell’Eurocup. Tornando agli avversari delle scarpette rosse in Europa, l’Anadolu Efes Istanbul nel 1996 conquistò il primo trofeo con-

Foto di Savino Paolella 2013

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l mondo dei motori registra l’ennesimo lutto. Questa volta a balzare nella cronaca degli incidenti è il quad. Durante la gara nel crossodromo “Tittoni” di Cingoli, in provincia di Macerata, è morto il diciannovenne pilota inglese Connor Smith. Allo sfortunato pilota si è spento il quad al termine di una salita, purtroppo i colleghi che arrivavano subito alle spalle, non sono riusciti ad evitarlo. Ennesimo incidente di gara durante il Campionato delle Nazioni europee di quadcross. Domenica scorsa, alle ore 11.00 circa e solo al primo giro di gara, la fortuna volta le spalle al giovane pilota ingle-

se. Immediati i soccorsi che trasportano il pilota nell’infermeria e nonostante l’immediato arrivo dell’eliambulanza, per lo sfortunato pilota non c’è stato nulla da fare, dopo molti tentativi per rianimarlo è stato constato il decesso. La gara, seppur nella tristezza dell’accaduto, è proseguita e si è conclusa, ma poi è stata annullata. La disperazione degli addetti ai lavori, dello staff della Maglia Azzurra Fmi, del coordinatore del Comitato Quad Antonio Assirelli, dei piloti, dei meccanici e dei team manager che hanno subito espresso il loro cordoglio. E’ stato comunque osservato un minuto di silenzio. Ora saranno

MOTORI

i Carabinieri ad accertare quanto è accaduto. Nella stessa gara è rimasto ferito anche il pilota italiano Filippo Rondinini, per fortuna le sue condizioni non destano preoccupazioni, come confermato anche dalla Tac, ha riportato delle contusioni ed è stato trattenuto per ulteriori accertamenti, come confermato dallo stesso pilota sulla sua pagina Facebook: “Brutta botta...ma ancora sono tutto intero!!!”


sabato 19 ottobre 2013

RGM e ASR di fronte per il predominio cittadino RUGBY

di Toni Morandi

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’è aria di Derby al Giuriati di Milano. Già alla terza giornata è in programma la stracittadina del campionato italiano di Serie B. Arriva dopo una partenza sprint di Rugby Grande Milano e ASR Milano. Due partite, due vittorie, casa e trasferta, per ambedue le squadre con ASR che affronta il match da favorita, non fosse altro perché nei suoi successi ha sempre fatto l’en-plein, conquistando il punto di bonus sia con Asti sia con Rovato. Più sofferte e di misura, senza punti di bonus, i successi invece di Rugby Grande Milano che ha sconfitto la vincitrice del girone dello scorso anno Biella, prima di passare sul campo del neo promosso Marco Polo Cus Brescia. Ivano Bonacina, direttore tecnico di ASR Milano, prova a nascondersi, nonostante il primo posto a punteggio pieno: “Per la sfida con Rugby Grande Milano sarà la prima partita

vera di questo campionato. I due successi iniziali sono stati troppo facili. Siamo una squadra giovane, con ottime qualità, che non sono ancora state testate in questo campionato”. E’ un derby che si gioca proprio sul piano della gioventù, della forza dei vivai delle due squadre: “Abbiamo rinnovato molto – sostiene Antonio Raimondi direttore sportivo di RGM – nel segno dei ragazzi cresciuti nel progetto di Rugby Grande Milano. Dobbiamo un po’ vivere alla giornata, proprio per la mancanza di giocatori di esperienza. La cosa bella è vedere la velocità di apprendimento dei nostri ragazzi. Dalle amichevoli al campionato, la squadra è cresciuta molto”. Il Derby rimane una partita particolare: “Io non sono di Milano – dice Ivano Bonacina – per cui non sento la partita in modo diverso dalle altre. Però il clima del Derby si sente già a una settimana di distanza e per tutti i ragazzi, il match con RGM ha un sapore particolare”. Nel fortino

dell’Alhambra di Segrate, dove RGM preparare le sue partite, c’è identico fermento: “C’era un po’ di preoccupazione – afferma Antonio Raimondi – perché nel rinnovamento, non sai bene come possono essere gli adattamenti. Il successo su Biella nella prima giornata è stato una conferma per il valore dei nostri giovani, che si sono integrati molto bene, non solo in campo, con quelli che da anni rappresentano l’anima della squadra. Questo è il valore più importante. Domenica sarà una partita dura, diversa da tutte le altre, anche se noi la tratteremo con la stessa attenzione e cura che mettiamo ogni settimana nei nostri allenamenti”. Il rugby milanese si ritrova ancora una volta a confronto e dopo la battaglia sportiva del campo, ci sarà per tutti, anche i tifosi, la possibilità di partecipare al terzo tempo. Se volete passare una domenica pomeriggio diversa, i rugbisti milanesi vi aspettano alle 15.30 allo Stadio Giuriati di via Pascal 6.

MENO DI TRE MINUTI AL KM PER DANILO GOFFI ALLA DEEJAY TEN

Un’azione in mischia di RGM

di Chiara Franzetti

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n fine settimana intenso, quello appena trascorso, per Danilo Goffi, prima allenamento e ospitata d’onore a una 10 km su strada nella bergamasca; poi gara corta e veloce come previsto nel suo programma di avvicinamento alla ING New York City Marathon del prossimo 3 novembre. A differenza di quanto sta regolarmente facendo negli ultimi venti giorni, il sabato del brillante maratoneta si è aperto con un solo allenamento mattutino: una bella riposante dormita cui è seguita un’ora di corsa per scaricare dai lavori precedenti e macinare chilometri. Nel pomeriggio, partenza con Ricky Paternò, suo team manager, per Martinengo. Nella cittadina orobica Danilo ha dato il via alla 16.a edizione del Palio delle Porte, gara regionale di corsa su strada in notturna valida per il Bergamo Master Tour 2013; una simpatica occasione

per stare in compagnia di amici e mettersi a disposizione di chi volesse ricevere consigli sulla corsa dal grande campione. Ma l’appuntamento agonistico che lo ha visto protagonista è stata la DeeJay Ten di domenica mattina. Un brioso serpentone arancio di oltre 15.000 persone alla cui testa sono scattati i grandi campioni del fondo italiano: Nadia Ejjafini, Anna Incerti, Margherita Magnani e Valeria Straneo in campo femminile; Francesco Bona, Michele Fontana, Antonio Garavello e Giovanni Gualdi con Goffi in quello maschile. Buona la prestazione del maratoneta nervianese che ha scelto questa 10 km come ulteriore tappa verso gli States: un eccellente quarto posto in 31’10’’ nella corsa vinta da Michele Fontana, il giovane portacolori dell’Aeronautica, in 30’41’’. “Un percorso splendido, una gara veloce con poche curve e molti rettilinei; ottimali an-

che le condizioni climatiche per correre. Son contento di essere sempre rimasto nel gruppo di testa: fino al sesto km eravamo noi cinque; poi il primo cambio di ritmo al quale non ha risposto Gualdi. Al settimo, altro attacco lanciato da Fontana che non mi ha trovato impreparato” - è stato Garavello a farne invece le spese che lo ha però colto di sorpresa con la ripresa nei 1000mt finali, bruciandolo sul traguardo per soli nove secondi. “Son contento, ho corso due km a 2’55’’/cad.; certo, mi spiace non aver centrato il podio, i miei avversari son stati proprio bravi; mi rifarò il prossimo anno!” - è infatti Bona a completare il podio conquistando la medaglia d’argento. Archiviata la DeeJay Ten, l’attenzione di Danilo torna alla Maratona di New York passando per gli Assoluti di Mezza Maratona a Cremona di domani.

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IN VOLO SUL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO

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ggi e domani a Rignano Garganico (Foggia), il più piccolo paese del Parco del Gargano, ritorna la Paglicci Cup, organizzata dall’associazione locale Rignano Fly e dal Club Volaria di Castellana Grotte (Bari). E’ la seconda edizione di questo raduno di parapendio e deltaplani, mezzi per il volo libero che si sostengono in cielo sfruttando le correnti d’aria ascensionali prodotte dal riscaldamento solare del suolo, cioè usando un “motore” che non brucia alcun carburate e con impatto zero sull’ambiente. Sono attesi circa 50 piloti che nei due giorni spiccheranno il volo dal decollo in località La Croce, posto a 590 metri d’altezza sopra il Tavoliere delle Puglie. Da qui e da bordo di deltaplani e

parapendio si può ammirare un panorama grandioso, esteso dal Golfo di Manfredonia, compresa la bianca località di Mattinata, fino alle Murge, al Vulture, ai Monti Dauni, all’Appennino Campano e Molisano e, nelle giornate più limpide, fino alla Maiella ed al Gran Sasso. La particolare posizione del sito di decollo ed il gioco dei venti che vi spirano creano ottime condizioni per il volo libero. L’atterraggio è posto nei pressi della località Villanova, ad una decina di chilometri da Rignano. Il programma prevede anche l’esibizione di aeromodelli e visite al suggestivo sito paleolitico di Grotta Paglicci che ha dato il nome al raduno. Inoltre i piloti di parapendio potranno provare le nuove vele di una delle più prestigiose marche presenti sul mercato. La manifestazione Adrenalina 2013 si terrà, sempre oggi e domani, a Malcesine sulla sponda

veronese del Lago di Garda. La nuova data è stata scelta dagli organizzatori dell’associazione Paragliding Malcesine in seguito al maltempo che ha funestato il periodo inizialmente previsto. Il decollo dei parapendio avverrà dal pendio del Monte Baldo a 1730 metri di altezza e davanti al maestoso panorama che abbraccia l’intero bacino lacustre. Per oggi il programma prevede una gara di precisione in atterraggio, vale a dire che al termine del volo i piloti dovranno centrare un bersaglio posto sul prato appositamente attrezzato in Località Morettine, due chilometri a nord di Malcesine, mentre per domani si è pensato ad uno show di acrobazia visibile dal medesimo atterraggio. Per il pubblico che vorrà godersi i due spettacoli sono previste attività collaterali d’intrattenimento, come giochi gonfiabili per bambini, bar, musica e stand gastronomici.


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MUSICA E ARTE

Pezzali ti mette le ali

La metà degli 883 scrive la sua biografia. Neja rispolvera cover di lusso. E le Icona Pop fanno il grande salto Max Pezzali, cowboy nel suo primo libro Neja e il ritorno al passato “Seven”, album per Colonna sonora per “The Hunger Games: Catching Fire

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Cowboy non Mollano Mai è la storia di Max Pezzali. Un libro (ISBN Edizioni, 224 pagine) in cui la metà degli 883 racconta la sua vita, la famiglia, gli amici, i nemici a e infine l’incontro con il rap. La prima comitiva, le serate al bar e quelle trascorse in cantina con Mauro Repetto, a scrivere canzoni e a sognare l’America.

Poi l’improvviso successo, l’epoca degli 883, l’esperienza in Croce Rossa, le Harley Davidson, le donne, le piccole sfide quotidiane, i grandi viaggi e non solo: anche la carriera da solista, le tournée nei palazzetti e i rapporti non sempre facili con la critica, e un figlio, da crescere e a cui raccontare tante storie fantastiche.

Icona Pop all’attacco

to, “This Is…”. Stiamo parlando delle Icona Pop, che, dopo l’incedibile successo del singolo “I Love It”, con il featuring di Charli XCX (un disco di platino in Italia e un doppio platino negli Usa), provano a fare il grande balzo. Il lavoro è pubblicato da Record Company Ten in collaborazione con Big Beat Records e in Italia su Warner Music Italy. Un album bello intenso, pop ma allo stesso tempo dance, che si apre proprio con il loro successo planetario e che prosegue con nuovi brani, tra cui “Girlfriend”, attualmente in radio e destinato a entrare nelle playlist internazionali.

Icona Pop all’attacco

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l duo electro pop che ha scalato le classifiche di tutto il mondo ha pubblicato lo scorso fine mese il proprio album di debut-

di Marby

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he eleganti gli anni ‘50. Le donne così femminili, le forme sinuose in vista, le caviglie perfette e i seni alle volte prorompenti e naturali ancora

non rifatti. E poi il copricapo, che coronava il tutto, come un grazioso fiocco del pacco regalo più prezioso. I copricapo, infatti, sottolineavano l’originalità del vestito e ed erano un’insostituibile accessorio che rive-

eja Vù è il nuovo album di Neja. Si tratta di 12 brani, tra cover e inediti, arrangiati da Nerio “Papik” Poggi. L’album ha la capacità di trasportare in atmosfere davvero particolari. Pezzi come “Waking Up”, “E Eu Estou Aqui” e “Coming Home” tornano come l’eco di un ricordo lontano e familiare. E l’aria nuova, diversa, che profuma di primavera in questo freddo autunno è poi composta da rivisitazioni di tracce come “The Game”, “Horny” e “All That She Wants”. Spicca tuttavia su tutte “The Role Of Love”, il singolo in promozione pronto a solennizzare l’uscita dell’album stesso. Neja punta su groove allegri. La sua scelta così sembra davvero azzeccata.

Lisa Stansfield

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’ultimo album, “The Moment”, ha venduto più di 100mila copie in Germania entrando in classifica nella maggior parte dei territori europei. Per la Stansfield (nella foto scattata dal marito Ian Devaney) questo lavoro ha rappresentato un capitolo di successo in una carriera piena di conquiste. Dopo una lunga assenza dagli studi di registrazione, la cantante ora ritorna in grande stile con “Seven”, un album pieno di pezzi groovy e soul come il singolo “Can’t Dance”. Ma non mancano le ballate pop. L’album è stato registrato tra Los Angeles e Manchester e vede la collaborazione di John “JR” Robinson e Jerry Hey.

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arà in vendita dal 19 novembre la colonna sonora del secondo capitolo della saga cinematografica di “The Hunger Games: Catching Fire” (del regista Francis Lawrence con la vincitrice dell’Oscar Jennifer Lawrence). Il cd raccoglie, oltre ai Coldplay (“Atlas” ha raggiunto il primo posto in oltre 42 paesi ed è la prima canzone scritta dalla band per un lungometrag-

Neja e il ritorno al passato

Lisa Stansfield, foto di Ian Devaney

lava a seconda della forma, la personalità di chi lo indossava. La mostra di Villa Necchi Campiglio a Milano (Via Mozart, 14) casa museo di proprietà del Fai (Fondo Ambiente Italiano), rievoca la storia della stilista Jole Veneziani, (nata a Taranto nel 1901), di importazione milanese e protagonista dell’alta moda italiana negli anni ‘50 e ‘60. Nella mostra sono presenti abiti d’epoca, bozzetti e documenti oltre a filmati tratti dallo storico istituto Luce, che raccontano gli esempi più interessanti di couture di quegli anni, dal cappotto al pantalone con la fusciacca al posto della cintura, alle gonne a ruota ai copricapo più curiosi. Proprio il copricapo è l’accessorio più interessante di quegli anni; James Dean lancia quello con la visiera e il cinema prende in prestito dalla moda i più bei copricapo che indosseranno le attrici più famose. Jole Veneziani ha vestito appunto le più belle, nel suo

atelier diventato mondano per una certa borghesia meneghina, passano le veneri in visone: Josephine Baker, Marlene Dietrich, Maria Callas e Lucia Bosé, Ornella Vanoni e Franca Rame. Donne diverse fra loro, ma lei le accontenterà tutte perché la vera caratteristica di Jole Veneziani era quella di vestirle rispettandone la loro personalità, senza seguire troppo le tendenze del momento. Racconta Federico Bano, suo assistente per lunghi periodi, che erano tre le caratteristiche del successo Veneziani: “La scelta dei materiali, lo studio della proporzione e dell’anatomia del cliente, l’attenzione alla personalità”. Nella città per eccellenza più industriale e operosa del nord, in cui è possibile inventare la moda e conoscere persone che finanziano ancora idee e cultura, Jole Veneziani, apre un primo laboratorio di pellicce tutto suo in via Nirone ma, nel 1944, lasciati i fantasmi della guerra, in un cli-

ma di desiderio e novità, installa il suo indirizzo definitivo in via Montenapoleone 8, dove si occupa anche di couture oltre che di pellicce. Donna intelligente e intuitiva, capì presto anche il mercato americano, per il quale disegnò, nel 1951, una linea più semplice e sportiva. E non solo ebbe grande stima dagli addetti ai lavori a stelle e strisce, ma si conquistò la benevolenza del pubblico tante da ideare un modello di impermeabile proprio per la donna d’Oltreoceano, che

gio), alcuni dei migliori artisti in circolazione. Si parte da Patti Smith e si passa da Christina Aguilera, The Lumineers, la debuttante neozelandese Lorde e la rock band multiplatino Imagine Dragos. Alla compagine femminile si aggiunge la cantautrice inglese Ellie Goulding che presenzia nella raccolta insieme a Sia. E tanti altri ancora.

venne replicato all’infinito e batterà il record delle vendite. Jole era ormai una stella, e la famosa rivista statunitense LIFE, le dedicherà la copertina del 14 Aprile1952. Da allora continuerà a essere operosa e creativa fino all’avvento di quella generazione che sostituirà la minigonna con vestiario più sobrio adatto alla contestazione che verrà. Jole se ne andrà dalle scene, ma di lei in mostra rimane il ricordo della moda e dei materiali più eleganti del dopoguerra.

Veneziani, l’artista della moda

Nella Villa Necchi Campiglio la mostra della stilista di origine tarantina


sabato 19 ottobre 2013

*** Filippo Magnini e Federica Pellegrini

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Gossip Queen di Marjlja Bisceglia

*** Raffaella Fico

F

elicemente insieme. Il nuotatore azzurro ha riconquistato la sua bionda preferita e, come da lui stesso dichiarato in una intervista rilasciata ad un settimanale, non è stata cosa facile: “Mi sono dato parecchio da fare per riconquistare Federica, ho fatto molte mosse. E lei me lo ha consentito. Se non ci fosse la volontà di entrambi, non saremmo qui”. L’atleta pesarese smentisce le voci che lo accusavano di rivalità: “Non sono mai stato una primadonna e non soffro di invidia nei confronti di nessuno. Nel nostro rapporto io e lei siamo solo Filippo e Federica, non i campioni da copertina. Quella non è la nostra vita reale”. Con l’occasione Magnini ha parlato anche del suo futuro professionale: “Ho deciso che il mio allenatore sarà Matteo Giunta, mio cugino. Ha l’esperienza giusta e tra noi c’è un tale rapporto di rispetto che mi consentirà di confrontarmi con lui serenamente. Non allenerei mai Federica, litigheremmo sempre, perchè siamo entrambi testardi”.

*** Felipe

P

H

a un nuovo amore, questa volta lontano dai stadi. Mario Balotelli è per lei, escludendo il legame con la figlia se fosse confermato il padre, un lontanissimo ricordo e definitivamente archiviato. La showgirl è ora felice tra le braccia di Gianluca Tozzi, figlio del noto cantante Umberto. Il ventisettenne produttore musicale ha preferito conquistarla con della buona musica e tanto romanticismo, lontano dal caos del mondo pallonaro. L’ex gieffina, però, sembra che non riesca a stare lontana dal gossip e, quando non ci pensa il caso, farebbe di tutto per finire su tutti i giornali del settore per non passare nel dimenticatoio. Questa sua necessità pare abbia già causato i primi seri problemi con l’attuale compagno che, contrariamente, vorrebbe il rispetto della propria privacy. Gianluca non ama i paparazzi, anche quando arrivano per caso, ancor meno apprezza se a chiamarli è proprio la sua attuale compagna. Sembra che sia stata proprio Raffaella ad avvertire i paparazzi promettendo loro delle foto a sorpresa con il produttore mentre soggiornavano in un albergo di Amalfi. Ovviamente le foto sono finite sulle prime pagine di un noto settimanale e sembra che Gianluca Tozzi non abbia apprezzato l’intrusione nella sua vita privata, arrabbiandosi molto con Raffaella. Come se non bastasse la Fico ha rilasciato anche un intervista ‘piccante’ in cui racconterebbe le sue fantasie sessuali a letto. Continuerà la storia d’amore tra la spregiudicata Raffaella Fico e il pudico Gianluca Rossi? Non resta che attendere le prossime paparazzate.

Melo

essima icona per i giovani. Il calciatore brasiliano, evidentemente inconsapevole del suo ruolo pubblico che potrebbe spingere i ragazzi ad emularlo, ne ha combinato un altra delle sue. Non solo mette in atto la pazzia di correre con la sua nuova e fiammante Ferrari a 270 km/h in autostrada, per rincarare la dose, nella sua follia, si fa riprendere da un amico mentre se la canta a squarciagola. Il video viene pubblicato su Instagram e Twitter con il commento orgoglioso: “In giro con l’amico a 300 chilometri all’ora”. Tutto questo dopo poche settimane dalla maxi invasione di campo, da lui provocata, nei minuti finali del derby giocato e vinto contro il Besiktas. La follia dell’ex juventino, espulso al 93’, gli dice di togliersi la maglietta e mostrarla alla curva della squadra avversaria. I tifosi del Besiktas, anch’essi geniali, reagiscono invadendo il campo turco dell’Inonu Stadium, armati di sedie e bastoni. In risposta a tanta genialità di gruppo, è stato sospeso il derby. La Federcalcio turca sta valutando le sanzioni disciplinari nei confronti del calciatore e, probabilmente, della società. Al centrocampista del Galatasaray, oltre a ritirare la patente (e si spera che polizia abbia preso provvedimenti), la stessa società di appartenenza dovrebbe strappare la tessera professionisti, perchè oltre a non essere un professionista di civiltà è anche un pessimo esempio per il prossimo.

*** Michelle Bonev

C

ontinua ad ostentare la sua presunta relazione con Francesca Pascale, attuale fidanzata del leader del Pdl Silvio Berlusconi, attraverso il suo blog. Tutto questo, probabilmente, per incuriosire ed incentivare le vendite di un suo futuro romanzo? L’attrice bulgara continua a cavalcare un cavallo comunque, nonostante le difficoltà politiche e giudiziarie, vincente. La presunta relazione con la Pascale e l’amicizia con il Cavaliere, oltre alla notorietà, potrebbe portare anche tanti soldi, se ne uscisse vittoriosa dalle tante querele che potrebbero pioverle addosso come grandine. Secondo la Bonev, ai tempi fidanzata con il DG del Milan Ariedo Braida e rappresentante della squadra di calcio per la pubblicità nel settore della moda con la sua agenzia di Model Managment, tutto avrebbe avuto inizio nel 2009 quando fu invitata da un’amica a festeggiare il proprio compleanno a Palazzo Grazioli, allora residenza del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e successivamente conobbe anche Francesca Pascale con la quale avrebbe avuto una relazione. Cosa non ci si ‘inventa’ per la fama e i soldi!


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