Inter_Atalanta

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domenica 7 aprile 2013

Anno 3 n. 17

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COPIA OMAGGIO

l’EDITORIALE Beppe Vigani

“Com’ è strano essere lontani da casa quando la distanza è un intero continente e non sai neanche più dove sia la casa tua e la casa che ti resta è quella che hai in testa”, cominciava così una lettera di Jack Kerouac al suo amico Neal Cassady. Un rito, quasi una passione o una filosofia il cammino dell’Inter targata Stramaccioni. Con la Sampdoria i nerazzurri hanno celebrato l’ennesima vittoria in trasferta, convincendo anche i più scettici. Per l’Inter la casa è la propria testa, non i cespugli dei condomini di zona San Siro o gli odori di una cotoletta alla milanese. Questa è una squadra anarchica, solitaria, che decide lei se e quando colpire dove infilare la lama e ‘uccidere’ qualora avesse voglia. Con la Juventus Zanetti e compagni hanno capito troppo tardi che quella casa non era quella vera. Troppo diversi dalle proprie convinzioni, troppo agnostici per cucinare un tenero arrosto e sbranarlo alla bisogna. Capita, quando la giornata non è delle migliori. Troppe volte la casa dei nerazzurri è stata diversa nella mente, per essere quella giusta. E’ successo tante volte quest’anno. Kerouac, primo grande interprete della Beat Generation, amava la vita a modo suo, senza vincoli. L’Inter, a volte, sembra una costola di questo scrittore americano, sfoggiando capolavori per poi sprofondare nell’oblio più inquietante e disfarsi di alcol. Stramaccioni nella sua squadra ha diversi artisti, anarchici, lazzaroni e naif, ma sanno giocare la palla, annusarla, accarezzarla e conquistarla. Per poi fuggire via, dimenticandosi che vince chi segna e non chi sogna.

All’interno il commento di

Sandro Mazzola

Speciale MotoGP a pag. 12

INTER ATALANTA

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domenica 7 aprile 2013

la PARTITA Emanuele Tramacere

Orobici appagati a San Siro

Pochi stimoli per l’Atalanta quasi salva contro un’Inter all’ennesima ultima chiamata

Giunti nel 2013 ci siamo ormai tutti abituati a console ipertecnologiche, smartphone, tablet e apparecchiature elettroniche che con il solo tocco di un dito possono aprire mondi infiniti. Proprio per questo in pochi ricorderanno ormai quelle strane macchine da sala giochi, le cosiddette scatole arcade in cui per proseguire un’avventura lunga ben più di un semplice livello serviva un quantità infinita di gettoni che per i più piccoli valevano oro. La stagione dell’Inter è stranamente paragonabile a uno di quei pomeriggi passati fra gettoni di ferro e bicchieri di spuma. Stramaccioni a inizio anno ha inserito il suo primo gettone, guidando la squadra con qualche difficoltà fra preliminari di Europa League e un inizio di stagione stentato. Poi il primo stop contro il Siena

continua da pag. 1 Nel dolore l’artista si esalta, lotta, soffre, dimenticandosi che l’orgoglio perde sempre con la dignità. L’Inter crede ancora nella Champions, guai se non lo facesse, ma è troppo artista per trovare la continuità che si pretenderebbe per arrivare a questo traguardo. Ora al Meazza c’è l’Atalanta. Potrebbe ugualmente voler dire essere lontani da casa. Dipende cosa dice la testa.

e la prima richiesta di tre nuovi gettoni per proseguire la propria avventura. Tre come il numero di difensori che dalla sfida contro il Chievo in poi hanno consentito a Stramaccioni di ampliare il suo bottino in vista dei livelli successivi. La vittoria di Torino rappresentava il salto dal primo al secondo livello del gioco, ma l’approccio ai “fantasmi” del post Juventus Stadium non è stato dei migliori e, fra clamorosi passi falsi e colpi sferrati a vuoto, l’allenatore romano è riuscito a bruciarsi tutti i crediti maturati nel periodo magico della sua avventura. E allora? Via altri gettoni, sprecati con Roma, Fiorentina, Siena e, ultimamente ancora una volta contro la Juventus. Il sacchettino del trentasettenne allenatore si è lentamente svuotato e a recuperare due gettoni che valgono oro ci ha pensato Rodrigo Palacio, sempre lui ma ora fuori dai giochi grazie all’infortunio dell’ultima ora, con la sua magica e fondamentale doppietta del Ferraris di Genova. Il bis di Palacio in terra doriana riapre clamorosamente i sogni e le velleità interiste su una conclusione di stagione che, al momento rimane comunque alquanto scontata. 7 punti di distacco dal Milan e 9 dal Napoli sono forse troppi con 8 giornate rimaste da giocare, eppure proprio il calendario sorride clamorosamente verso i cupi cancelli di Appiano Gentile. I prossimi turni di Napoli e Milan

Andrea Stramaccioni tecnico dell’Inter

sono, infatti, molto più proibitivi degli avversari alla portata che attendono l’Inter ed ecco, quindi che con lo scontro diretto fra Milan e Fiorentina in programma e con un Napoli impegnato con la non tranquilla compagine rossoblù di Genova, vincere a San Siro contro l’Atalanta potrebbe valere ben più di quei semplici tre punti messi in palio a fine partita. La Dea può considerarsi ormai salva e Colantuono lo sa. Nonostante ciò il carattere combattivo dell’allenatore caricherà a mille i giocatori bergamaschi vogliosi di mettersi in mostra in vista di un mercato estivo che vede numerosi pezzi pregiati nerazzurri già pronti a lasciare Bergamo. Squalificati Lucchini e Consigli l’ex allenatore di Torino e Palermo sarà costretto a ridisegnare la linea difensiva dando spazio al giovane Polito fra i pali e al rientrante Canini al centro dei confermatissimi 4 di difesa. Nessun dubbio per la mediana con Carmona, Cigarini e Biondini confermatissimi, ma tante, forse troppe, scelte a disposizione per il reparto avanzato. Non al meglio Maxi Moralez, scalpitano per sole tre maglie il

talento di Bonaventura e Brienza, la gioventù rampante di De Luca e Livaja e la concretezza sottoporta del “Tanque” German Denis. Dall’abbondanza nerazzurra dei bergamaschi alle complicate scelte dei nerazzurri di Milano con Andrea Stramaccioni costretto, ancora una volta, a far fronte ad un complicato intreccio di uomini ed indisponibilità. Stankovic, Samuel e Chivu hanno lavorato a parte ma, soprattutto per il repar-

to arretrato, l’allenatore romano potrebbe rischiare il recupero del muro argentino. Gargano avrà il suo forzato turno di riposo grazie alla squalifica per diffida e allora spazio a Kuzmanovic e al rientrante Cambiasso ai fianchi del confermatissimo e sempre più concreto Mateo Kovacic. Guarin non è parso in grande condizione nella sfida contro la Sampdoria, ma il ballottaggio con Ricky Alvarez dovrebbe comunque premiar-

La Dea non è bendata

lo. Discorso chiuso, infine per l’attacco dove oltre al “Re Mida” Palacio sarà ancora una volta Cassano a completare il reparto avanzato. Quella contro la Dea sarà la prima di 5 fondamentali sfide che separeranno l’Inter dallo scontro diretto per la Champions League in terra napoletana. Il sacchetto dei gettoni di Andrea Stramaccioni sta pian piano esaurendosi. Contro l’Atalanta ai nerazzurri non è concessa alcuna possibilità di errore. Vietato sbagliare, quindi, altrimenti con la freccia avvelenata della Dea, sullo schermo del tecnico romano potrebbero apparire le parole più odiate da tutti gli appassionati delle scatole arcade: “INSERT COIN”. STATISTICHE Severa Bisceglia

L’Inter ha subito ben sette sconfitte con l’Atalanta

Alessandro Mazzola, autore di sei gol all’Atalanta al Meazza

Inter-Atalanta, è una sfida interessante, che potrebbe regalare un sacco di gol, così dicono le statistiche. Il numero di match disputati tra le due squadre nel campionato di Serie A è 52. Il primo incontro disputato al Meazza tra le due squadre risale alla stagione 1937-38: lo vinse l’Inter con un gol di Ferraris a un quarto d’ora dalla fine. L’Inter nel computo totale ha collezionato 36 vittorie contro 7

degli avversari. I pareggi sono 8. Il match più divertente tra Inter e Atalanta risale alla stagione 1989-90: alla 30ª giornata i padroni di casa vinsero 7-2, con doppietta di Klinsmann e reti di Bergomi, Matthaus, Baresi, Berti, Serena e autorete di Ferri gol di Nicolini per gli orobici. Il successo più largo è della stagione 1961-62: 6-0 con doppiette Hichtens e Bettini e gol di Corso e Suarez. La vittoria più sorprendente dei bergamaschi arrivò alla 23ª della stagione 1947-48: 3-0 per gli uomini di Ivo Fiorentini. Segnarono Mari, Pian, Fabbri. Nell’incontro Inter-Atalanta, sono stati segnati in totale 136 gol nei match disputati sempre al Meazza, di cui 98 di marca milanese e 38 orobi-

ci . Nella prima frazione di gara le due squadre hanno realizzato complessivamente 67 goal, nella ripresa i gol sono 69. Nel primo tempo l’Inter è andata più volte a segno con 47 reti contro le 20 dell’Atalanta. Il secondo tempo ha visto gonfiarsi la rete dell’Atalanta per 51 volte, mentre quella dell’Inter è stata violata per 18 volte. L’ultimo successo della Dea risale alla 30ª giornata della stagione 2001-02 e terminò per 2-1 con gol di Vieri per i milanesi, Sala e Berretta per gli ospiti. L’ultima vittoria dei padroni di casa risale alla 35ª giornata della stagione 2009-10, quando la squadra di Mourinho vinse per 3-1, grazie ai gol di Milito, Muntari, Chivu e Tiribocchi per i bergamaschi.

STADIO MEAZZA ORE 20.45 INTER

ATALANTA

In Casa

In Casa

Ultima Vittoria 10/02/13 Inter-Chievo 3-1 Ultimo Pareggio 24/02/13 Inter-Milan 1-1 Ultima Sconfitta 30/03/13 Inter-Juventus 1-2

Ultima Vittoria 10/03/13 Atalanta-Pescara 2-1 Ultimo Pareggio 30/03/13 Atalanta-Sampdoria 0-0 Ultima Sconfitta 24/02/13 Atalanta-Roma 2-3

Fuori Casa

Fuori Casa

Ultima Vittoria 03/04/13 Sampdoria-Inter 0-2 Ultimo Pareggio 20/01/13 Roma-Inter 1-1 Ultima Sconfitta 17/02/13 Fiorentina-Inter 4-1

Ultima Vittoria 03/03/13 Siena-Atalanta 0-2 Ultimo Pareggio 28/10/12 Pescara-Atalanta 0-0 Ultima Sconfitta 17/03/13 Napoli-Atalanta 3-2

Arbitro: Andrea

Gervasoni di Mantova

Allenatore: Stefano Colantuono

Allenatore: Andrea Stramaccioni

INTER (3-4-1-2)

ATALANTA (4-4-1-1)

1 Handanovic; 23 Ranocchia, 25 Samuel, 40 Juan Jesus; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 10 Kovacic, 31 Pereira; 14 Guarin; 18 Rocchi, 99 Cassano

16 Polito; 77 Raimondi, 2 Stendardo, 13 Canini, 83 Del Grosso; 18 Giorgi, 21 Cigarini, 88 Biondini, 10 Bonaventura; 7 Livaja; 19 Denis


domenica 7 aprile 2013

22 reti Cavani (Napoli; 4 rigori) 16 reti El Shaarawy (Milan) 15 reti Di Natale (Udinese; 4 rigori)

Pos. Squadra

P.ti G V

N S

Gf Gs +/-

13 reti Pazzini (Milan; 3 rigori) Lamela (Roma)

1 Juventus 68 30 21 5 4 59 19 40 2 Napoli 59 30 17 8 5 55 29 26 3 Milan 57 30 17 6 7 53 32 21 4 Fiorentina 51 30 15 6 9 54 37 17 5 Inter 50 30 15 5 10 47 39 8 6 Lazio 50 30 15 5 10 39 36 3 7 Roma 47 30 14 5 11 60 51 9 8 Catania 45 30 13 6 11 40 38 2 9 Udinese 42 30 10 12 8 38 38 0 10 Parma 38 30 10 8 12 39 39 0 11 Cagliari 38 30 10 8 12 37 49 -12 12 Bologna 36 30 10 6 14 39 38 1 13 Sampdoria 36 30 10 7 13 35 35 0 14 Torino 35 30 8 12 10 37 41 -4 15 Chievo 35 30 10 5 15 31 45 -14 16 Atalanta 34 30 10 6 14 30 42 -12 17 Genoa 27 30 6 9 15 31 47 -16 18 Siena 26 30 8 8 14 31 42 -11 19 Palermo 24 30 4 12 14 25 43 -18 20 Pescara 21 30 6 3 21 21 61 -40

12 reti Denis (Atalanta; 4 rigori) Jovetic (Fiorentina; 1 rigore) Palacio (Inter)

Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.

8 reti Bergessio (Catania) Cassano (Inter) Quagliarella (Juventus) Hernanes (Lazio; 1 rigore) Bianchi (Torino; 3 rigori)

LA CLASSIFICA

Sabato 6 Aprile - 31. Giornata

Sabato 13 Aprile - 32. Giornata

6 Apr, 18:00 Juventus - Pescara Juventus Stadium, Torino 6 Apr, 20:45 Bologna - Torino Stadio Dall’Ara, Bologna

13 Apr, 18:00 Pescara - Siena Stadio Adriatico, Pescara 13 Apr, 20:45 Atalanta - Fiorentina Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo

Domenica 7 Aprile - 31. Giornata

Domenica 14 Aprile - 32. Giornata

7 Apr, 12:30 Fiorentina - Milan Stadio Artemio Franchi, Firenze 7 Apr, 15:00 Siena - Parma Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena 7 Apr, 15:00 Catania - Cagliari Stadio Angelo Massimino, Catania 7 Apr, 15:00 Udinese - Chievo Stadio Friuli, Udine 7 Apr, 15:00 Sampdoria - Palermo Stadio Luigi Ferraris, Genova 7 Apr, 20:45 Inter - Atalanta Stadio Giuseppe Meazza, Milano 7 Apr, 20:45 Napoli - Genoa Stadio San Paolo, Napoli

14 Apr, 12:30 Palermo - Bologna Stadio Renzo Barbera, Palermo 14 Apr, 15:00 Chievo - Catania Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 14 Apr, 15:00 Cagliari - Inter Stadio Is Arenas, Quartu Sant’Elena 14 Apr, 15:00 Torino - Roma Stadio Olimpico, Torino 14 Apr, 15:00 Genoa - Sampdoria Stadio Luigi Ferraris, Genova 14 Apr, 15:00 Parma - Udinese Stadio Ennio Tardini, Parma 14 Apr, 20:45 Milan - Napoli Stadio Giuseppe Meazza, Milano

Lunedì 8 Aprile - 31. Giornata

Lunedì 15 Aprile - 32. Giornata

8 Apr, 20:45 Roma - Lazio Stadio Olimpico, Roma

15 Apr, 20:45 Lazio - Juventus Stadio Olimpico, Roma

TURNO ODIERNO

PROSSIMO TURNO

11 reti Gilardino (Bologna) Sau (Cagliari; 1 rigore) Osvaldo (Roma; 2 rigori) Totti (Roma; 2 rigori) 10 reti Klose (Lazio) Amauri (Parma; 1 rigore) 9 reti Borriello (Genoa; 2 rigori) Milito (Inter; 3 rigori) Hamsik (Napoli) Icardi (Sampdoria)

7 reti Diamanti (Bologna; 2 rigori) Gomez (Catania) Paloschi (Chievo; 2 rigori) Thereau (Chievo; 1 rigore) Toni (Fiorentina) Giovinco (Juventus; 1 rigore) Matri (Juventus) Vucinic (Juventus; 1 rigore) Balotelli (Milan; 3 rigori) Belfodil (Parma) 6 reti Bonaventura (Atalanta) Lodi (Catania; 1 rigore) Ilicic (Palermo) Miccoli (Palermo; 1 rigore) Sansone N. (Parma) Emeghara (Siena) Muriel (Udinese)

classifica marcatori

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domenica 7 aprile 2013

Paganin crede nella rimonta

l’INTERVISTA Emanuele Tramacere

L’Inter ha ritrovato la giusta convinzione, ma occhio alla voglia di ribalta dei giovani bergamaschi Paganin è un cognome tipicamente veneto, con quell’ultima sillaba accentata che non lascia scampo ad alcun tipo di interpretazione. Eppure da Vicenza, città natia, il cordone ombelicale che lega Antonio Paganin alla sua terra si è rotto molto presto. Adora il calcio e da ragazzino si sposta a Bologna dove, seguendo la trafila delle formazioni giovanili, riesce a mettersi in luce e a conquistarsi, con il passaggio alla Sampdoria, l’esordio in Serie A. Vive 4 anni a Genova (con due coppe Italia conquistate), e 2 a Udine (trovando la promozione in serie A e la conferma ad alti livelli), con il calcio “di provincia” a farne da contorno. Poi all’improvviso la chiamata della grande metropoli. Milano e l’Inter lo aspettano e proprio tra le fila dei nerazzurri, Antonio vive il periodo più florido della sua carriera con 6 anni ad alti livelli che gli fruttano 2 coppe Uefa al fianco del suo fratellino Massimo, approdato an-

che lui in maglia interista. Non ha mai dimenticato il suo Veneto e le due tappe successive all’avventura nerazzurra sembrerebbero proprio un piccolo cammino a tappe di riavvicinamento verso la terra vicentina. Prima Bergamo, con l’Atalanta e poi il Verona in chiusura di carriera, ma oggi, a percorso concluso, si sta dedicando a tempo pieno alla carriera di allenatore guidando con grande personalità la Berretti Nazionale del squadra del Bassano Virtus, proprio a due passi dalla sua Vicenza. L’obiettivo, però, è quello di non fermarsi solo qui, pronto, ancora una volta, a ricominciare forse da capo il proprio percorso. Da ex di entrambe le squadre, che ricordo ha delle sue due parentesi nerazzurre? Sono due ambienti diversi. Impostato a vincere subito quello interista, in cui ho ricordi gioiosi soprattutto per le due coppe Uefa vinte. Non era un periodo felice per il campionato in cui si subiva

forse troppo il passaggio già avviato fra la gestione Pellegrini e quella Moratti. All’Atalanta il discorso era diverso. La Dea è una società impostata sulla valorizzazione dei giovani e sulla salvezza conquistata partita dopo partita, ma anche lì ho lasciato bei ricordi. Che partita si aspetta di vedere domenica sera a San Siro? Dopo la partita contro la Sampdoria l’Inter ha dimostrato di essere in salute. E’ stato un segnale importante che fa pensare bene in vista della partita contro l’Atalanta. Attenzione: non è tanto il risultato a fare la differenza, bensì la solidità e la condizione mentale dimostrata. L’Inter ha fatto bene contro una squadra che in stagione ha fermato Lazio, Milan e Juventus e questo da sicuramente una grossa mano al morale. Il terzo posto resta un sogno irrealizzabile? Ovviamente i margini di errore sono sempre più sottili, però io credo che nulla sia ancora perduto.

Antonio Paganin, difensore di Inter e Atalanta negli anni ‘90

Serve innanzitutto dare continuità alle prestazioni della squadra. Poi guardando il calendario si può anche pensare che qualche aiutino possa arrivare dalle altre formazioni che dovranno giocarsi numerosi scontri diretti. Poi arriverà il Napoli e quella trasferta, se l’Inter sarà ancora in corsa, sarà la sfida decisiva. Quanto è decisiva per Stramaccioni questa sfida? Se dovesse steccare sarebbe da esonerare? In questo momento l’errore più grande sarebbe quello di cambiare in corsa. Nessuno conosce l’ambiente come Andrea e non vedo al

di fuori di lui nessuno che possa fare meglio da qui a fine stagione. Poi lui è un allenatore giovane e un investimento per il futuro. A fine anno la società valuterà se quell’investimento ha dato i frutti sperati o meno. A sua discolpa io sottolineerei che nella parte più importante della stagione ha perso per ben due volte il suo giocatore di maggior spessore, Diego Milito. L’Atalanta è a un passo dalla famosa quota salvezza. Sarà un avversario più malleabile della partita d’andata per l’Inter? Dove si trovano le giuste motivazioni per partite con così poco in palio? Purtroppo per l’Inter sarà l’esatto contrario. Il progetto di valorizzazione giovani a Bergamo spinge proprio i calciatori a dare tutto in partite come queste, perché da prestazioni importanti contro formazioni di livello possono nascere nuove opportunità per il loro futuro. Peluso e Schelotto sono solo gli ultimi esempi di questa tipologia di percorso. Con i suoi ragazzi del Bassano Virtus ha battuto mercoledì l’Inter nel campionato Berretti. Se dovesse fare un paio di nomi

Le speranze del signor Bonaventura

incrociati finora dal futuro già assicurato nel calcio che conta? Non farò dei nomi perché lo ritengo pericoloso nel loro processo di maturazione a questa giovane età. Tuttavia sottolineerei le squadre che stanno portando avanti davvero un bel progetto che sono sicuramente il Milan e il Chievo primavera, ma soprattutto, al di là del successo di mercoledì, proprio la Berretti dell’Inter e quella dell’Albinoleffe. Che progetti ha per il suo futuro? Dopo due anni passati nelle giovanili del Bassano Virtus, in cui avevo come obiettivo quello di mettermi alla prova e confrontarmi con i migliori allenatori giovanili, con un pizzico di presunzione, ma anche tanta umiltà, posso dire di essere pronto per un nuovo passo in avanti. Non so se una Primavera importante o una prima squadra di Lega Pro, tuttavia so che mi sento pronto per affrontare un’avventura più probante. Magari anche nell’Inter? Io non dimentico l’esperienza nerazzurra. Il mio numero ce l’hanno e se dovesse arrivare una chiamata non direi certamente di no.

l’OSPITE Alessandra Caronni

Il destino di Giacomo Bonaventura sembra ormai segnato. Dopo un anno che lo ha visto in grande spolvero il giocatore dell’Atalanta potrebbe essere destinato a cambiare aria

Chi è Giacomo Bonaventura

Nato a San Severino Marche, in provincia di Macerata, il 22 agosto dell’89, Giacomo Bonaventura da tutti è soprannominato “Jack”. La sua collocazione ideale è quella di interno di centrocampo. Però può agire anche come trequartista ed esterno.

Si è già parlato di un interesse per lui da parte della Juventus. Ma ora sul calciatore nerazzurro si starebbe concentrando anche la Roma. Il direttore sportivo Walter Sabatini conferma. Per fare chiarezza su quello che potrebbe essere il futuro del centrocampista nerazzurro è però intervenuto Giocondo Martorelli. Il procuratore ha spiegato che insieme a tutta la squadra, Bonaventura sta disputando un altro anno importante. L’Atalanta sta facendo un grande campionato visto che è partita da meno due e le prestazioni del campioncino marchigiano sono una conferma delle doti che ormai tutti conoscono. Ora manca l’ultimo periodo per la consacrazione definitiva. Ha messo a segno delle reti decisive, che la dicono lunga sulle sue qualità. Le parole del suo procuratore, che in tempi recenti aveva negato l’interesse per il suo assistito da parte della Juve, fanno intendere che all’orizzonte, tuttavia, potrebbe effettivamente esserci un avvicinamento ai capitolini.

al 2015. L’11 aprile 2012 segna il suo primo gol in Serie A nella vittoria esterna della sua squadra contro il Napoli. La prima dop-

pietta in carriera in A è del 3 marzo scorso, quando fissa il risultato nella partita Siena-Atalanta sullo 0-2.

Inter all’arrembaggio Intanto, Bonaventura aspetta novità. Per capire dove realmente il prossimo anno giocherà. E dopo aver militato nel settore giovanile del Settempeda, fino ai giovanissimi, incrocia le dita. Al Tolentino venne notato da Antonio Bongiorni, osservatore dell’Atalanta e ds della Polisportiva Margine Coperta di Massa e Cozzile (PT), società-satellite del club orobico per la Toscana. Viene tesserato e chiamato da Mino Favini, responsabile del settore

giovanile atalantino, che lo porta direttamente nella sede di Zingonia, presso il Centro Bortolotti. Debutta in Serie A il 4 maggio del 2008 in Atalanta-Livorno, finita 3-2. È l’unica apparizione stagionale. Aggregato in pianta stabile con la prima squadra, trova poco spazio. Ceduto al Pergocrema, è costretto a fermarsi dopo poche partite a causa di un infortunio. Passa al Padova. Torna all’Atalanta il 16 luglio e rinnova il contratto con la società bergamasca fino

I bioritmi parlano nettamente a favore dell’Inter. I padroni di casa, i BIORITMI con 6,15, hanno dei valori bio migliori che evidenziano una supeEnzo Occhiuto riorità di rendimento psicofisico generale (forza fisica, emotività, lucidità intellettiva ed istintività) di ambedue le squadre, anche se rispetto agli ospiti dell’Atalan- prevalgono numericamente quelli

ta con 6.00. Nello specifico delle contrapposizioni l’Inter risulta essere più tonica fisicamente con 6.24 della formazione bergamasca con 5.99: Handanovic, Chivu, Cambiasso 6.50 e Ranocchia 6.49 (i migliori), Schelotto, Guarin e Cassano 6.37 contro Raimondi e Bonaventura 6.44, Giorgi e Denis 6.32. Dal punto di vista della motivazione allo scontro ed umore personale, gli uomini di Strama con 6.00 reagiranno con maggior determinazione agli 11 di Colantuono con appena 5.84 di valore assoluto: Chivu 6.50, Guarin 6.49, Zanetti 6.45 e Samuel 6.31 contro Bonaventura 6.45, Contini 6.39 e Stendardo 6.31. Esaltanti invece i valori delle facoltà mentali

dell’Inter con 6.21 contro il 6.17 dell’Atalanta: Ranocchia e Schelotto 6.50, Cambiasso e Cassano 6.49 (quest’ultimo anche con istintività molto alta), Guarin 6.47 (capacità intuitiva 6.46 ottima), Handanovic e Alvarez 6.42 intuitiva, Stankovic 6.48, Zanetti 6.46 (altamente lungimirante come sempre). Contro i migliori avversari: Biondini 6.49 (concentrato ed attento anche dal punto di vista perspicacia con 6.48), Stendardo 6.47, Radanovic e Brivio 6.43, Carmona 6.41 (capace di qualche invenzione con 6.31), Denis 6.14 (in giornata positiva con 6.08 di genialità). Sfida molto complessa dal punto di vista tattico dove prevarranno le invenzioni dei singoli campioni.


diciassettenne Pietro Fanna arriva all’Atalanta nel 1975 e con due gol e diversi assist in venti presenze contribuirà alla promozione della squadra bergamasca. Con l’Atalanta scenderà in campo 55 volte e sei gol all’attivo. Passando dalla Juventus prima, e dall’Hellas Verona poi, arriverà all’Inter nel 1985 e fino al 1989 segnerà 4 reti in 97 presenze. Fanna in carriera ha giocato solo per quattro società, con tre di esse, Juventus, Hellas Verona e Inter, vinse lo scudetto. L’attaccante Maurizio Ganz arriva a Bergamo nell’estate del 1992 e vi resta per tre stagioni segnando 37 reti in 56 presenze. Nel 1995 viene acquistato dall’Inter per 8,3 miliardi di lire, in due stagioni segnerà 26 reti in

Maurizio Ganz

Angelo Domenghini

partite e segnerà 9 reti. Con l’Inter guidata da Giovanni Trapattoni vincerà lo scudetto dei record, la Supercoppa italiana e la Coppa UEFA. L’attuale attaccante del Milan Giampaolo Pazzini cresce proprio nelle giovanili della società bergamasca con cui esordirà anche nella massima serie. Dopo 51 presenze e 12 gol arriverà all’Inter, passando prima per Firenze e Genova, sponda blucerchiata. Con l’Inter, nonostante un contrat- Giampaolo Pazzini to quadriennale per 12 milioni di euro, giocherà solo due stagione e segnerà 16 reti in 50 presenze. Il croato Marko Livaja passa in compartecipazione all’Inter il 26 gennaio 2012 in cambio

Ceresoli, Lampros Choutos, Franco Ciardi, Renato Cipolli- Marko Livaja ni, Corrado Colombo, Innocente Colombo, Severo Cominelli, Vincenzo Coppo, Giuseppe Doldi, Pietro Dotti, Edmondo Fabbri, Fabrizio Ferron, Alberto Fontana, Giovanni Gaddoni, Giuseppe Galimberti, Luciano Gariboldi per passare ai nomi più noti come Giuseppe Meazza, Nicola Ventola e Christian della metà del cartellino di ThoVieri. Il difensore, attuale allena- mas Predabissi. L’attaccante viene tore dell’Hellas Verona, Andrea aggregato alla formazione PrimaMandorlini ha indossato la ma- vera dell’Inter con cui conquista il Pietro Fanna glia dell’Atalanta nella stagione primo posto nel girone, ottenen80-81 in Serie B totalizzando 34 do, così, la qualificazione diretta l’attaccante Angelo Domenghini presenze e 1 gol. Nel 1984, si fer- alle fasi finali del campionato di arriverà all’Inter dopo essere pas- merà fino al 1991, viene acquista- categoria. Nella finale contro la sato dall’Atalanta, squadra con to dall’Inter con cui disputerà 180 Lazio segna la rete del momencui fa il suo esordio in Serie A. Arriva a Bergamo nel 1961 e due anni dopo vince la Coppa Italia grazie alla sua tripletta in finale. Domenghini, insieme a Giuseppe Giannini, resta l’unico realizzatore di una tripletta in una finale di Coppa Italia. Nell’estate del 1964 viene acquistato dall’Inter con cui vince, già alla prima stagione, lo scudetto, la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale giocando 26 partite e nove centri. L’anno successivo vincerà ancora lo scudetto e la Coppa Intercontinentale. A Milano si fermerà Maurizio Ganz fino al 69 totalizzando 134 presenze e 50 reti. Sono veramente 68 presenze. L’unico trofeo vinto tanti gli scambi tra le due squada Maurizio Ganz sarà con il Mi- dre nerazzurre, solo per citarne Andrea Mandorlini lan, lo scudetto del 98-99. Anche alcuni: Giancarlo Cella, Carlo

taneo vantaggio nerazzurro. La partita si chiuderà sul 3-2 conquistando il Campionato Primavera 2011-2012. Con l’Inter vince anche la prima edizione della NextGen Series, giocando tutte le partite del torneo giovanile e partendo come titolare nella finale vinta contro l’Ajax. Il 31 marzo 2012 viene convocato da Andrea Stramaccioni in prima squadra nella gara contro il Genoa. Il 30 gennaio 2013 l’attaccante croato si trasferisce a Bergamo in comproprietà nell’operazione che ha portato Ezequiel Matias Schelotto in nerazzurro. Il centrocampista argentino, naturalizzato italiano, segnerà 2 reti in campionato in 53 presenze con l’Atalanta.

Ezequiel Matias Schelotto

Giacinto Facchetti

Severa Bisceglia

Ezequiel Matias Schelotto

Giacinto Facchetti

Quanti sanno che il terzino interista Giacinto Facchetti, icona nerazzurra e campione europeo nel 1968 è stato anche vicepresidente dell’Atalanta nel 1980? Facchetti fu scoperto e portato all’Inter da Helenio Herrera nella parte finale della stagione 60-61. L’esordio in Serie A è contro la Roma, 21 maggio 1961, e il suo nome entrerà nella leggenda dell’Inter che vinse 2 Coppa dei Campioni, quattro scudetti, una Coppa Italia e due Coppa Intercontinentale. Il

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Giampaolo Pazzini

amarcord

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domenica 7 aprile 2013

i CUGINI Andrea Anelli

Il Milan a Firenze, a otto giornate dalla fine, potrebbe circoscrivere quasi definitivamente il discorso Champions League a tre squadre potendosi concentrare solo sull’infinita rimonta in atto, ormai, da un girone a questa parte. L’ultimo vero scivolone d’inizio stagione coincide proprio con la sconfitta interna subita contro i viola, un secco 1-3 che non ha lasciato spazio a scuse o bicchieri mezzi pieni. Il gioco spumeggiante della Fiorentina d’inizio stagione ha travolto un Milan che all’epoca poteva contare solo su una grande voglia di risalita, la condizione atletica sarebbe arrivata poi nelle giornate successive anche grazie a importanti vittorie. La situazione ora è mutata radicalmente, il +6

Il ponte “Vecchio” per la Champions Fondamentale lo scontro con i viola per l’Europa che conta

di vantaggio dà la possibilità ai rossoneri di spingere i viola a -9 a sette giornate dalla fine e infliggere così un colpo duro alla concorrenza ora più accreditata. Nelle ultime settimane si è verificata anche un’inversione di tendenza per quanto riguarda le panchine, una possibilità remota, ma affascinante e comunque degna di nota. Fino a pochi mesi fa Allegri era destinato a non mangiare il panettone, poi in discussione per la calza della Befana, infine le chiacchiere carnevalesche; poi qualcosa è cambiato. Le continue conferme da parte di Galliani e la risalita in classifica hanno puntato i riflettori sull’allenatore toscano, ora cercato anche da altri club italiani e stranieri. Ricordiamo che

Vincenzo Montella, tecnico della Fiorentina

ad Allegri scade il contratto alla fine della prossima stagione e lui vorrebbe iniziarla con la garanzia di un prolungamento per lavorare

tranquillo su traguardi prestigiosi come la Champions 2013-2014. In caso di diniego da parte della società, la pazza idea potrebbe

essere quella di un Massimiliano Allegri tentato da altre esperienze e in quest’ottica il nome di Vincenzo Montella è tra i più accreditati. Non sarebbe un ex milanista, condicio sine qua non per sedersi sulla panchina rossonera, ma la filosofia del bel gioco espressa dall’areoplanino ha colpito il patron Berlusconi e non solo. Tornando al campo, Montella ha di che lamentarsi con la sfortuna. Due pedine fondamentali come Gonzalo Rodriduez e Stevan Jovetic non saranno della partita, squalificato il primo, infortunato il secondo. È innegabile che anche la stagione della Fiorentina passa per questa partita. L’ingresso in Champions potrebbe convincere le stelle a rimanere per cementare un pro-

Inter–Atalanta, i numeri dicono Over 2,5

getto comune, diversamente gente come Borja Valero o lo stesso Jovetic potrebbero essere affascinati da club più blasonati. In casa Milan invece rimane out Pazzini (comunque in fase di recupero) per dare spazio di nuovo al tridente visto a Verona con l’unico dubbio legato a Robinho in ballottaggio con Boateng. Gara speciale per Montolivo che torna al Franchi da avversario e pronto a ricevere l’accoglienza “speciale”. In difesa dovrebbero essere confermati i quattro visti a Verona con il dubbio Constant al posto di De Sciglio. Il ponte per la Champions assomiglia molto a quello Vecchio di Firenze, attraente e pieno di maestri orafi, non può che essere così il passaggio diretto all’elite del calcio che conta.

le SCOMMESSE Pino Sardiello

Con Palacio ko tocca a Cassano trascinare i nerazzurri

La vittoria di Genova ha ridato all’ambiente nerazzurro la speranza di poter riaprire i giochi in chiave Champions, ma ora serve

un filotto positivo partendo dalla sfida contro l’Atalanta di Colantuono. Le statistiche sono dalla parte della benamata, vincitri-

ce in 4 delle ultime 5 sfide e anche i numeri non positivi della Dea in trasferta fanno ben sperare Strama: 9 ko in 15 gare e 24 gol subiti, numero questo che, contro un attacco ben assortito come quello interista, sembra essere destinato a crescere. In quest’ottica l’Over 2,5 offerto in media 1,95 dai bookies italiani è una scelta interessante. Non è da

escludere una vittoria larga per Zanetti e soci, eventualità che ingolosisce se rapportata alla quota, mediamente intorno a 3 volte la posta. Vi segnaliamo inoltre la possibilità di scommettere sul Primo Marcatore del posticipo di San Siro: complice l’assenza forzata di Palacio, l’attacco dell’Inter sarà tutto sulle spalle di Fantantonio e la quota intorno a 6 volte la posta ci piace un sacco. Vi ricordo la possibilità di puntare Live sull’evento attraverso i vo-

stri Smartphone, Iphone o Tablet dai quali, scaricando le applicazioni dei maggiori concessionari italiani, potrete entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento degli eventi. Di seguito vi proponiamo anche qualche consiglio relativo alle altre 2 partite che completano il 31° turno di Serie A: in contemporanea con la sfida di Milano, il Napoli ospita al San Paolo un Genoa disperato a caccia di punti salvezza ma gli azzurri non vogliono

mollare il 2° posto. Con un Cavani ritrovato le ipotesi più plausibili sembrano essere l’1 in handicap (vittoria con 2 gol di scarto) offerto intorno a 2,10 e l’Over 2,5 in lavagna a 1,80. Uno sguardo anche al Derby della capitale in programma domani con i giallorossi favoriti dal rendimento non brillante dei ragazzi di Petkovic dopo gli impegni in Europa League: la quota è allettante, si va al raddoppio della puntata. Alla prossima.


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il BAFFO Sandro Mazzola

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Niente scherzi con l’Atalanta

Un passo per volta. A Marassi l’Inter ha vinto con la Sampdoria però, in tutta sincerità, se non ci fossero stati i due acuti di Palacio, adesso saremmo qui a piangere sulla scarsità della squadra e sulla situazione poco piacevole dopo la sconfitta incassata con la Juventus a San Siro alla vigilia di Pasqua. I tre punti messi in tasca con i liguri, nel recupero di mercoledì sera, sono molto importanti perché permettono all’Inter di tenere accesa una fiammella in prospettiva del posto in Europa nella prossima stagione. Il Milan, è vero, ha un bel vantaggio su di noi ma finche la matematica non ci condanna dobbiamo cercare

di fare il massimo per recuperare il terreno perduto. La gara al Franchi contro la Fiorentina per i nostri cugini non è sicuramente facile e se Montella ci darà una mano noi saremo ben felici di ringraziarlo, anche se in classifica i viola manterrebbero sull’Inter lo stesso vantaggio di oggi. Sul risultato potrebbe influire non poco l’assenza di Jovetic. E’ chiaro, comunque, che stasera a San Siro, in vista dell’assenza di Palacio, con l’Atalanta non ci dovranno essere distrazioni da parte nostra perché questa è una delle ultime carte che si gioca Stramaccioni per salvare in parte la stagione. D’accordo, l’Inter fra dieci giorni avrà la Cop-

credo che sia solo tempo perso a correre dietro a queste polemiche, che mi sembra siano state innescate dal Milan. Passando alla Champions League mi dispiace tantissimo per la Juventus, però il Bayern ha dimostrato di essere molto più forte e in palla rispetto ai bianconeri. Rovesciare il risultato mercoledì sera a Torino sarà molto dura, se non durissima perché i tedeschi sanno il fatto loro. Insomma, ci vuole l’impresa. Ma con questo Bayern sarebbe meglio dire, un miracolo. Sono invece curioso di vedere cosa riuscirà a fare il Psg a Barcellona martedì dopo il pareggio del Parco dei Principi. Sicuramente ne vedremo delle belle.

pa Italia dove con la Roma si giocherà la finalissima. Ma intanto, proviamo a chiudere in cassaforte questi tre punti in palio con la squadra bergamasca rinforzando la classifica. Qualcuno nei giorni scorsi ha tirato in ballo la regolarità del campionato, visto che il Cagliari con la Fiorentina è stato costretto per l’ennesima volta a giocare all’Is Arenas a porte chiuse. Bene, se guardiamo il risultato finale del Cagliari con i toscani vediamo che queste voci sull’irregolarità del torneo sono prive di fondamento perché, in effetti, a scendere in campo, da quando esiste il calcio, sono i giocatori e non il pubblico. Personalmente

A Monaco nessuna sorpresa Orobici indigesti alla Beneamata tutto secondo copione l’ANGOLO

Il Bayern coi suoi campioni gioca a memoria Chi è rimasto sorpreso dal risultato di Monaco alzi la mano. Che il Bayern fosse più forte della Juventus era cosa già risaputa, ma la speranza puntava alla poca determinazione della superiorità, mi spigo meglio: che la superiorità non risultasse così netta. La squadra campione d’Italia, abituata a farla da padrona nel nostro Campionato, ha pagato non solo l’inferiorità tecnica, ma anche quella tattica e soprattutto la disabitudine a giocare a certi livelli. A questi livelli il calcio devi veramente saperlo giocare. Il Bayern ha una ben altra storia, una storia che a livello europeo si fa sentire e non svanisce nel tempo di un campionato. Vinceva la Coppa dei Campioni ai tempi di Muller e di Beckenbauer mantenendosi, però, sempre nell’élite del calcio

mondiale riuscendo a coniugare risultati e proventi economici. Conte, al quale va dato atto di aver riconosciuto la grandezza e i meriti dell’avversario, nel dopo partita ha sottolineato che nel mercato estivo i tedeschi hanno acquistato Martinez per 48 milioni di euro, una cifra che la Juventus non avrebbe mai potuto permettersi. E neppure le altre società italia-

di Franco Rossi

gentilmente concesso da francorossi.com

ne, perché nel nostro calcio manca la cultura dello spendere in funzione non solo del risultato, ma di quello che lo stesso risultato potrebbe offrire dal punto di vista economico. I bianconeri hanno perso perché nei novanta minuti di Monaco sono stati meno incisivi, hanno corso meno e male. Hanno perso al di là delle alchimie tattiche. La Juventus ha giocatori

Giovanni Labanca

meno bravi di quelli che ha il Bayern Monaco. A quel livello, anzi ad un livello superiore in assoluto, ha due campioni che per classe e storia non sfigurerebbero in nessuna squadra del mondo: Gigi Buffon e Andrea Pirlo. Mercoledì sera hanno deluso anche loro. E se vengono a mancare i “Grandi Vecchi” il miracolo non possiamo aspettarcelo da Peluso o Giovinco, due calciatori che nel Bayern giocherebbero, forse, il giovedì nella partitella fra riserve e titolari. Nell’altro incontro, il PSG ha mostrato buona qualità ed ha tenuto testa, con grande diligenza ed applicazione, a un Barcellona un po’ sottotono. Ora tocca al Real Madrid, favoritissimo contro il Galatasaray, e al Borussia Dortmund in grande crescita: altre due partite da vedere.

Il City vuole Handanovic

Dalle amene vallate scendono a San Siro gli Orobici per vendere, ancora una volta, molto cara la pelle. Lo hanno fatto nel passato, soprattutto in casa loro, ma anche sul prato di San Siro hanno messo in seria difficoltà i più blasonati campioni. Hanno, come accade da anni, un bisogno ossessivo di punti per raggiungere, quanto prima, la permanenza in prima divisione, senza tener conto che anche l’Inter, dal canto suo, deve fare bottino pieno per dimenticare e far dimenticare lo scivolone contro la Juventus. Nessuna delle due contendenti rinuncerà al proprio obiettivo. Meglio così, per l’onore del calcio e la regolarità dello stesso campionato. L’Atalanta, reduce dal pareggio in casa con la Sampdoria, è molto arrabbiata per i due punti persi e mister Colantuono non ne fa mistero. Deve, purtroppo, rinunciare a due pezzi grossi della sua batteria, Lucchini e Consigli ed è incerta, fino a questa sera, anche la presenza

nella lenta ed impacciata difesa avversaria che, se ne cono accorti anche i bambini, non può contare più di tanto nemmeno sulla sicurezza di Handanovic , che si fa impallinare, da qualche tempo, come un qualsiasi impacciato debuttante. La squadra, comunque, è pronta, ha recuperato in fretta la delusione. Lo assicura il portavoce ‘non giocante’ Lucchini impegnato ad incoraggiare, ancora di più, i suoi compagni, che dovranno dannarsi l’anima per non far notare la sua forzata assenza. L’Atalanta di questa sera è, dunque, pronta, non certo al sacrificio, intenta a non deludere i propri sostenitori che, se avranno il permesso di venire a Milano, saranno un bell’incoraggiamento. I tifosi bergamaschi lo sanno bene, dovranno sottostare ad una ferrea buona condotta, non provocatoria al punto da scongiurare una brutta reazione dei dirimpettai della Curva Nord, culminata, come ricorderete qualche anno fa, con il lancio di un incustodito motorino (che si trovava nelle vicinanze per una pura casualità) nel sottostante primo anello verde. Queste cose non accadranno più, almeno ce lo auguriamo, ma

All’Inter potrebbe arrivare Hart

MERCATO Luigi Sada

Il City non si fida più di Hart e per la prossima stagione vuol correre ai ripari scegliendo un portiere che gli dia maggior sicurezza in questa tormentata Premier League dove i cugini dello United stanno viaggiando a cento l’ora verso il titolo. Il po-

gli OSPITI

sto di Hart potrebbe essere rilevato da Handanovic (in Foto), giocatore che piace tantissimo al club inglese. L’Inter però il suo portiere vuol tenerselo stretto e solo un’offerta ad alto livello, cioè in euro contante, potrebbe far cambiare idea a Moratti in

merito all’affare. Dall’Inghilterra i tabloid fanno sapere che lo sloveno può arrivare addirittura in cambio di Hart, però per il momento sembra tutto senza risposte concrete, anche perché mister Mancini, per le battute conclusive del campionato preferisce lasciar tranquillo il proprio giocatore e non farlo distrarre dalle voci messe in circolazione da Radiomercato. Nella trattativa per Handanovic potrebbe, comunque, essere inserito Dzeko. L’attaccante bosniaco piace moltissimo ai tifosi nerazzurri e un suo eventuale passaggio all’Inter verrebbe preso con la massima considerazione in prospettiva all’ipotizzato rafforzamento della squadra per il prossimo anno. Ma attenzione perché in merito alle voci che circolano sul futuro di Handanovic pare si stia inseren-

do anche il Real Madrid, in questo scorcio di stagione orfano di Casillas e con un Lopez non proprio all’altezza della situazione dopo i due gol incassati dal Maiorca a Madrid la scorsa settimana. Al Real dicono che Lopez sia stato determinante salvando il risultato (5-2 per il Real) però il sostituto di Casillas parrebbe non offrire grandi garanzie in prospettiva futura. Intanto in Italia si è aperta ufficialmente la caccia ai giocatori del Sassuolo rivelazione del torneo cadetto e pronto ad esordire in serie A nella prossima stagione. Da Pomini, il portiere, a Berardi e Missiroli, passando da Catellani, Boakje e Pavoletti, tutti sono sotto osservazione. Sempre in B interessano Silingardi del Livorno e Ardemagni del Modena, senza perdere d’occhio Sansovini dello Spezia.

Stefano Colantuono, tecnico dell'Atalanta

di Moralez e Del Grosso, colpiti da guai muscolari di non immediata soluzione. Lo spirito, almeno quello, è intatto, come sono abbastanza chiare le strategie che gli “frullano” in testa per neutralizzare l’Inter: centrocampo “abbottonato” e ripartenze veloci . Questa tattica, semplice e persino banale, dovrà servire a penetrare, senza troppe difficoltà,

la tensione tra le due tifoserie è sempre alta e le forze dell’ordine avranno il loro bel da fare, sempre che i supporters bergamaschi avranno il placet dalla Questura. Vedremo, con questi presupposti, una bella gara. Attenta Inter, la Dea protettrice degli orobici potrebbe, con un sortilegio d’altri tempi, indirizzare il risultato a favore dei suoi “fedeli”.


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domenica 7 aprile 2013

Juventus, a Torino l’Aufholen è possibile Il 2-0 di Monaco non deve scoraggiare la Juventus che ha ancora la possibilità di superare il turno di Champions League. Innanzitutto non capita tutti i giorni di subire un gol dopo appena 26 secondi, gol che ha poi spianato la strada al successo (meritato) dei bavaresi. Insomma per i bianconeri non è detta l’ultima parola. E sono di questo parere anche i colleghi della stampa tedesca che dopo avere esaltato la vittoria scrivono che

il CAMPIONATO Laura Tangari

La Juve dopo l’1-2 di San Siro con l’Inter non la prende più nessuno. La matematica per lo scudetto non c’è ancora però se il buon giorno si vede dal mattino per la Vecchia Signora tagliare il traguardo del 20 maggio dovrebbe essere un gioco da ragazzi e nulla più. Il Napoli non si arrende, è andato a vincere a Torino con i granata di Ventura regalando uno spettacolo straordinario ai tifosi dell’Olimpico, ma l’accelerata di Cavani e compagni ha sicuramente prodotto più ottimismo per la difesa del secondo posto che per la caccia alla volpe juventina, saldamente al comando della classifica con nove lunghezze di vantaggio sugli uomini di Mazzarri. Il Napoli oggi proverà ad aggrapparsi

l’unica nota negativa è il Bayern che avrebbe potuto segnare di più (Express): L’Abendzeitung sul 2-0 si chiede invece: “Sarà abbastanza?”. Siamo sicuri che il 10 marzo i bianconeri scenderanno in campo anche per dimostrare che ride bene chi ride ultimo… Hanno fatto male le parole pronunciate dal presidente onorario del Bayern Franz Beckenbauer, il quale ha dichiarato che in occasione del tiro di Alaba Gigi Buffon sembra-

va un pensionato. Da un grande campione come lui, il quale sa che uno scivolone può sempre capitare, ci saremmo aspettati un altro tipo di commento, magari un po’ più diplomatico e rispettoso di un grande portiere. Non sarà facile, ma l’Aufholen in tedesco, la remuntada in spagnolo, la rimonta in italiano si può fare! L’unico problema di questa squadra, a nostro avviso, è la sufficiente esperienza, esclusi i senatori, da spen-

La Vecchia Signora Vigejunior Superstar verso il traguardo Sfida Napoli Milan per il posto d’onore

al San Paolo a un altro successo provando a battere un Genoa che sicuramente non può permettersi altre distrazioni dopo il pareggio di Marassi della scorsa settimana col Siena. La partita big della giornata, dopo i due anticipi di ieri sera Juventus-Pescara e Bologna-Torino, è senza dubbio quella del Franchi dove la Fiorentina, castigata dal Cagliari, ospiterà un Milan cinico capace di stendere a Verona il Chievo otto giorni fa senza grandi clamori. I rossoneri hanno solo due punti di svantaggio nei confronti del Napoli e se riusciranno a vincere con i viola di Montella l’ipotesi di una “remuntada” sui partenopei

non sembrerebbe più fuori luogo come qualche settimana fa. Per l’Inter, a San Siro al cospetto dell’Atalanta, un’altra importante verifica dopo il recupero di campionato di mercoledì scorso a Marassi contro la Sampdoria. Da seguire il match fra Catania e Cagliari, due delle squadre più in forma del torneo in questo momento. Ma le telecamere della trentunesima giornata saranno puntate soprattutto domani sera sul derby dell’Olimpico fra Roma e Lazio, dove che vince può ancora sperare di agganciare l’Europa mentre chi perde va a casa a meditare sugli errori compiuti dallo scorso agosto ad oggi.

Appuntamento per il 21 aprile con l’Open Day organizzato dalla Scuola Calcio Inter F.C.Vigejunior presso il Centro Sportivo Carassai di via Sant’Abbondio 4 a Milano. La manifestazione, riservata ai bambini nati dal 2001 al 2007, prenderà il via alle ore 15 per concludersi alle 19,30. Questa è una delle tante iniziative promosse ogni anno dal Vigejunior Scuola Calcio Inter presieduto da Mauro Lorini. La società gialloblu, fondata nel 2001, per l’attività agonistica dispone di ben otto campi sportivi, uno dei

quali riservato alla squadra di calcio a 5 che partecipa al campionato di serie D. In totale sono sedici le squadre che il Vigejunior schiera sul terreno di gioco ogni settimana. Lo staff di questo importante club calcistico della periferia di Milano sud è così composto: Presidente: Mauro Lorini; Vice Presidente: Marco Contardi; Consigliere: Andrea Badini: Direttore Generale: Lorenzo Casagrande; Responsabile Organizzativo: Giacomo Moussane; Assistente Organizzativo: Andrea Viola; Collaboratori: Mario Bassini, Angelo Berti, Italo Monti, Mario Ferrari, Antonio Di Vito; Direttore Tecnico: Massimo Giuriola; Vice: Matteo Bertuol. “Il nostro gruppo – spiega il giovane e attivissimo direttore generale Lorenzo Casagrande – è for-

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Paolo Pirovano

dere in gare del genere. Martedì la squadra ha pagato pegno in termini di nervosismo e pressione: la rete iniziale e la serata negativa dei giocatori più navigati, ha fatto il resto. Senza cancellare i meriti dei tedeschi dobbiamo anche sottolineare i demeriti della Juve che in uno stadio infuocato e con il pubblico amico delle grandi occasioni può decollare verso una impresa su cui oggi in pochi scommetterebbero anche un solo caffè.

Luigi Sada

te e compatto. Siamo affiliati all’Inter con la Scuola Calcio dove ci auguriamo possano crescere i campioni del futuro. Siamo sulla buona strada perché il lavoro dei nostri bravissimi collaboratori non si ferma mai”. Sedici, come detto, sono le squadre del Vigejunior che prendono parte ai campionati giovanili milanesi e lombardi. Eccole: Squadra Allievi Regionali A, Allievi Regionali fascia B, Giovanissimi Regionali A, Giovanissimi fascia B, Giovanissimi Provinciali, Esordienti 2000-2001, Pulcini 7 squadre, Piccoli Amici (45 bambini). Per partecipare all’Open Day del 21 aprile è a disposizione il sito www.vigejunior.it. Vigejunior@virgilio.it Telefono: 02.89500915


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i CLUB Giovanni Labanca

Inter Club Reggio Emila

Daniela Garofalo è la nuova “Miss Stella Nerazzurra”, unica manifestazione del genere in Italia, seconda solo a quella di Miss Italia, per bellezza e numero di partecipanti. Daniela Garofalo, 22 anni, nata a Napoli ma emiliana di adozione ha trionfato nella finale della 4^ edizione del concorso di bellezza organizzato dall’Inter Club “G. Meazza” di Reggio Emilia, in collaborazione con il Centro Coordinamento, che elegge la tifosa dell’Inter più bella d’Italia. La festa, perché di vera festa si è trattato, si è svolta lo scorso 20 marzo e condotta da Veronica Vacondio. La nuova “reginetta” del tifo “black & blue” ha battuto l’agguerrita concorrenza di altre 15 finaliste, provenienti da varie regioni, attentamente esaminate dalla competente giuria formata da Roberto Scarpini, Sergio Spairani, Nicola Berti, Mauro Bellugi, Roberto Mozzini e Raffaele Nuzzo. Raggiante come non mai, e con un ammaliante sorriso, Daniela ha dedicato il suo successo alla mamma: “Dedico questa vittoria a mia mamma Angela, che mi aveva pronosticato vincente, ma anche all’Inter, la mia amata squadra, che mi ha portato fortuna, e mi auguro di portare altrettanta fortuna alla Beneamata per la qualificazione alla Champions e la vittoria in Coppa Italia”. Al 2° posto è giunta Giulia Bistazzoni di Grosseto, terza Diana Andoni di Modena. Jennifer Laurenzana, di Canossa, ha vinto la fascia di “Miss Eleganza Nerazzurra” assegnata dalla stampa. Soddisfatto

Miss Daniela Garofalo

l’intraprendente presidente del Club Carlo Codazzi, ideatore ed organizzatore dell’evento: “E’ stata una bellissima edizione – ha detto alla fine della serata Codazzi – onorata al meglio dalle bellissime concorrenti e dagli ospiti illustri di FC Internazionale, che hanno composto la giuria. Sento il dovere di ringraziare, oltre ai miei magnifici collaboratori, anche i giocatori della Trenkwalder Pallacanestro Reggiana ( serie A di Basket ) Riccardo Cervi e Michele Antonutti, tifosi nerazzurri e il cantautore

milanese Nicola Cioce, che ha cantato la sigla di chiusura della manifestazione oltre al nostro coordinatore regionale Antonio Arata che ci ha sostenuto sin dall’inizio”. La serata ha avuto soprattutto un fine sociale come precisa lo stesso presidente del Club: “Abbiamo devoluto il ricavato dell’evento al Comune di Novi, qui rappresentato dal vice sindaco Italo Malagola, per la ricostruzione delle strutture sportive danneggiate dal terremoto. Ciò è stato possibile grazie anche alla preziosa collaborazione

del “Comitato Orgoglio Reggiano Onlus”. La vincitrice è stata incoronata da Scarpini, Bellugi, Spairani e dalla madrina della serata Viktoriya Lesyuk (vincitrice nel 2012 ). Tra i vari premi è prevista anche la visita al “Centro Angelo Moratti” di Appiano Gentile oltre ad un’intervista da Inter Channel. Alla prossima e, prima che me ne dimentichi, giocatevi questi numeri al Lotto: 88/65/90. Sono le invidiabili misure della bella vincitrice, alla quale auguriamo una brillante carriera.

Veronica Vacondio,Carlo Codazzi,Nicola Berti,Viktoriya Lesyuk,Jennifer Laurenzana e Daniela Garofalo

Le Miss con il Vice Sindaco di Novi Italo Malagola

Champions - Europa League - Serie A TIM su MAXI schermo - diretta PREMIUM


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ESTERO Luigi Sada

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I Panzer del Bayern non perdonano

I bavaresi stendono per 9-2 l’Amburgo, poi si accontentano del 2-0 in Champions con la Juve In Bundesliga il Bayern Monaco non perdona nessuno. Come aperitivo per l’impegno di Champions con la Juve all’Allianz Arena la squadra di Heynckes non è andata tanto per il sottile seppellendo per 9-2 l’Amburgo, che non è poi neanche l’ultimo della classe in Germania. La parte del leone l’ha fatta Pizarro con un poker mentre Robben si è accontentato di una doppietta. In classifica sono sempre venti i punti che separano i bavaresi dagli immediati inseguitori, il Borussia Dortmund di Klopp e il Bayer Leverkusen

Joseph Heynckes detto Jupp, tecnico del Bayern Monaco

Furia tedesca La doccia fredda per il gol segnato da Alaba dopo ventisei secondi è costato parecchio alla Juventus in Champions col Bayern Monaco. Per non parlare della seconda rete messa a segno da Muller, che ha rovinato del tutto i piani di battaglia di Conte, gettando di conseguenza i bianconeri nello sconforto più profondo.

targato Heynckes che primeggia alla grande in Bundesliga col titolo praticamente già in tasca a sette turni dalla conclusione del campionato. La Juventus, all’Allianz Arena, è stata messa alle corde e solo con un po’ di fortuna è riuscita a contenere il risultato rimandando alla sfida dello Juventus Stadium di mercoledì

David Alaba, difensore e centrocampista del Bayern Monaco

Incassare subito in partenza un gol non è facile da digerire per qualsiasi squadra. Figuriamoci se poi l’avversario è quel Bayern

sera il verdetto per il passaggio del turno alle semifinali. Le folate tedesche non hanno dato tregua a Buffon e compagni ma il patatrac

Severa Bisceglia

era nell’aria. Alla vigilia nessuno si illudeva di poter tornare a casa da Monaco con un risultato positivo, ma la speranza c’era. Anche se il Bayern si era presentato in campo con l’eclatante biglietto da visita dei nove gol segnati all’Amburgo nell’appuntamento di sabato scorso di Bundesliga. Insomma, la Juventus, considerando la forza dei panzer di Heynckes, ha provato con grande generosità a rispondere all’avversario ma alle fine si è arresa rinviando tutto a mercoledì 10 nella gara di ritorno. Alta tensione pure a Parigi dove il Psg di Carlo Ancelotti ha agganciato in extremis il pareggio in pieno recupero col Barcellona di Vilanova, quest’ultimo tornato in panchina dopo una lunga assenza per malattia. I francesi hanno provato a pungere i catalani, Messi è stato mandato al tappeto con un calcione fuori programma (l’argentino nel secondo tempo è stato sostituito da Fabregas) però alla fine in gol c’è andato prima il Barca col solito Messi poi Xavi su calcio di rigore. Ibrahimovic aveva pareggiato i conti allo scadere del primo tempo, un po’ come è accaduto al 94° con Matudi, bravo e tempista nel battere Valdes ridando il sorriso al popolo del Parco dei Principi.

di Lewandowski. Fra tre giorni il Bayern sarà a Torino allo Juventus Stadium in Champions contro i bianconeri di Conte battuti nell’andata per 2-0. In Liga il Real Madrid non approfitta del mezzo passo falso del Barcellona che pareggia a Vigo col Celta 2-2 con gol del solito Messi e Tello. Le Merengues, per la cronaca, impattano 1-1 con la Real Saragozza grazie a una rete di Cristiano Ronaldo. Vince invece il Malaga col Rayo Vallecano regalando ai propri tifosi una vigilia serena in prospettiva Champions col Dortmund. Pareggio

fra Atletico Madrid e Valencia. Male il Maiorca battuto in casa dal Deportivo La Coruna. In Ligue 1 il Psg riprende la corsa al vertice. L’undici di Ancelotti supera di misura il Montpellier al Parco dei Principi e scappa tallonato a sette lunghezze dal Marsiglia vincitore col Nizza per 0-1 nel derby della Costa Azzurra. Finisce, al contrario, a gambe all’aria il Lione di fronte al pubblico di casa per opera dello Sochaux che gli rifila il gol del kappaò con Bakumba in pieno recupero dopo la bella rete di Sio. Al tappeto anche il Troyes battuto

dal Saint Etienne. In Inghilterra è ormai una marcia trionfale dello United di Rooney che batte in trasferta il Sunderland che dopo la sconfitta chiama in panchina Di Canio fra mille polemiche. La formazione di sir Ferguson ha ora sedici punti di vantaggio sul City di Mancini che fa comunque poker col Newcastle. Il divario in classifica nei confronti dei cugini resta abissale. Cade, infine, ancora il Chelsea a Southampton per 2-1, col Tottenham che accelera il passo mettendo una seria ipoteca sul terzo posto in prospettiva dello sprint finale.

Il Real Madrid travolge i turchi Pareggio di paura fra Malaga e Borussia

I tifosi turchi per la sfida col Real erano ottimisti. Ma non avevano fatto i conti con sua maestà Cristiano Ronaldo, capace di distruggere in pochi minuti i sogni e le speranze del Galatasaray al Bernabeu dopo

di Terim che si era presentata come corazzata inaffondabile alla vigilia della partita. L’incolpevole Muslera, ex Lazio, sui tre gol incassati dalla squadra turca non ha potuto far nulla perché Cristiano Ronaldo, col primo

le belle parole dell’Imperatore Terim, ex Milan e Fiorentina. Il ciclone CR7 si è abbattuto su Drogba e compagni rispedendo a Istanbul tutti i buoni propositivi per passare il turno di

Champions a spese dei Galactici di Mourinho. Non c’è stata storia. Gli spagnoli hanno lasciato prima sfogare l’avversario poi, con alcune giocate da extraterrestri, hanno affondato la nave

Bianca Elton Ara

fantastico pallonetto vincente, poi Benzema e Iguain, non gli hanno dato scampo. Eppure il Galatasaray, mettendo a fuoco le prime battute, non era apparso per nulla la vittima sacrificale della serata, come qualcuno aveva sostenuto. Anzi, Drogba, Sneijder e Felipe Melo avevano fatto tremare non poco Lopez, il sostituto di Casillas in più di una occasione. Ma, purtroppo per loro, quando CR7 ha innestato il turbo i turchi si sono sciolti e per il Real è stato un gioco da ragazzi prendere il sopravvento. E’ finita 3-0 e volendo pur bene a Terim c’è da chiedersi nel match di ritorno di martedì a Istanbul come faranno Drogba e compagni rimettere in sesto una partita che rimane proibitiva sotto tutti gli aspetti malgrado la buona volontà dei giocatori turchi. Nell’altra sfida della serata è finita invece zero a zero fra il Malaga e il Borussia Dortmund. Al Rosaleda i tedeschi hanno badato soprattutto a non prenderle ma Flopp, mister dei panzer di Germania, sicuramente andrà all’assalto per strappare il passaggio del turno gli spagnoli di Pellegrini.


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Sgommate tra Honda e Yamaha 12

Tutto è pronto, prende il via la stagione del Moto Mondiale 2013 a Losail, in notturna, con il Grand Prix del Qatar. Una griglia quasi completamente rinnovata che schiererà 23 piloti, con un pizzico

Bryan Staring, Michael Laverty, Hiroshi Aoyama e l’italiano Claudio Corti. La griglia 2013 vanterà nove piloti Campioni del Mondo in almeno una categoria, ben 23 titoli conquistati in totale, oltre

di nostalgia ricordiamo l’addio alla MotoGP di Casey Stoner, James Ellison, Michele Pirro, Ivan Silva e Mattia Pasini tornato in Moto2. Nomi interessanti anche nei nuovi arrivati: il Campione del Mondo in carica in Moto2 Marc Marquez, Andrea Iannone, Bradley Smith, Lukáš Pešek,

alla prerogativa di vedere correre in pista sedici piloti che hanno vinto, in almeno una categoria, più di una gara portando così il totale di vittorie in pista a 299. Il più ‘vecchio’ in griglia resta anche per questa stagione Colin Edwards che ha compiuto 39 anni lo scorso febbraio mentre il

CALENDARIO Il Mondiale MotoGP 2013 prevede complessivamente 18 gare, non più 19 come le scorse stagioni, grande escluso l’appuntamento argentino di Buenos Aires. Inizialmente il Mondiale doveva aprire i battenti il 31 marzo rinviata, poi, ad oggi la gara di apertura, la classicissima, in notturna sulla pista del Qatar. I GP si

correranno tutti di domenica eccezione fatta per quello di Assen, Olanda, che si correrà sabato 29 giugno e l’ultimo appuntamento è fissato sulla pista “Ricardo Tormo” di Valencia il 10 novembre. Le gare saranno tutte trasmesse sulle reti Mediaset di Italia1 e Italia2 per passare nel 2014 definitivamente su Sky.

titolo del più giovane va a Marc Márquez che, sempre nello scorso febbraio, ha compiuto 20 anni. Gli italiani in pista saranno, oltre a Valentino Rossi, Andrea Dovizioso su Ducati numero 4, Danilo Petrucci con il numero 9 del Team Came IodaRacing Project su moto Ioda-Suter, Andrea Iannone sull’altra Ducati con il numero 29 e il comasco Claudio Corti che ‘cavalcherà’ la FTR Kawasaki numero 71 con il Team NGM Mobile Forward Racing. La casa di Tokyo, che ha mancato il titolo piloti 2012 portando comunque in bacheca quello costruttori , sulle RC213V schiera Dani Pedrosa, salito sul podio in 112 occasioni (considerando tutte le Classi) eguagliando i risultati di Mike Hailwood e restando dietro solo a nomi dal calibro di Valentino Rossi, Giacomo Agostini, Angel Nieto e Phil Read. L’esordiente Marc Marquez è il secondo pilota Honda. Piccola curiosità, nel

Team dello spagnolo troviamo, oltre a Santi Hernández e al meccanico Carlos Liñán, ben sei italiani: Bruno Leoni, Carlo Luzzi, Giulio Nava, Andrea Brunetti e Filippo Brunetti. Mai come quest’anno la MotoGP è così attesa perché aperta a qualsiasi risultato con le Honda a farla da padrone, ma subito dietro arriva senza timori il ruggito delle Yamaha. Nulla è scontato. La Yamaha ha scoperto, già sul circuito di Jerez de la Frontera in occasione degli ultimi test , le nuovissime YZR-M1 in dotazione a Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. Ovviamente le informazioni tecniche sono state centellinate, ma appare evidente il ritorno ai vecchi colori, per entrambi i piloti, bianco-blu lasciando libertà solo nella colorazione dei numeri: il 46 del Dottore è giallo fluo e il 99 di Lorenzo è rosso fuoco. Entrambi saranno sponsorizzati da Monster Energy, Eneos e Semakin di Depan. La Yamaha Motor Co.

ALCUNE CURIOSITA’ • Jorge Lorenzo ha eguaglia-

to il numero di podi di Jim Redman in carriera, 98. Al prossimo podio raggiungerà l’italiano Loris Capirossi.

• Dani Pedrosa, con l’ultima

vittoria nello scorso Mondiale, si è portato a quota 45 (vittorie ottenute in tutte le classi) e tutte in sella alla Honda, proprio come Jim Redman. Gli mancano nove vittorie per raggiungere Mick Doohan fermo a 54.

• Dopo la vittoria di Assen

nel 2011 a Ben Spies, gli ultimi trionfi sono stati prerogativa di tre soli piloti: Casey Stoner, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa.

• Questa gara coincide con

l’undicesimo compleanno del Campionato “990cc 4 tempi Vs 500cc 2 tempi” che prese il via il 7 aprile del 2002 a Suzuka. Questa prima gara fu vinta da Valentino Rossi su Honda precedendo Akira Ryo su Suzuki e Carlos Checa su Yamaha.

• Questo è il 10° GP in Qatar, di cui sei in notturna. Delle nove precedenti vittorie 4 sono in bacheca della Yamaha, 3 conquistate dalla Ducati e 2 dalla Honda.

• Nelle ultime cinque sta-

gioni solo cinque piloti hanno chiuso sul podio: 5 volte per Casey Stoner e Jorge Lorenzo, 4 per Dani Pedrosa, 3 Valentino Rossi e 1 podio per Andrea Dovizioso.

• Non è stata raggiunta la

sequenza di dieci vittorie consecutive del 2003, ma la Honda ha segnato comunque la sequenza più lunga del 2012 con 5 gare consecutive vinte da piloti della casa Giapponese.

MotoGP Marjilia Bisceglia

Ltd può solo aspettarsi il massimo dal Team Yamaha Factory Racing MotoGP per questa stagione con una squadra competitiva composta da fuoriclasse che riporta alla memoria le tre triplette consecu-

no Rossi tornato con la grinta di sempre, non ci sta all’umile ruolo di gregario del nuovo che avanza. Il pluricampione di Tavullia è letteralmente risbocciato in sella alla sua moto ed ha tutte le intenzioni

tive, titolo piloti, costruttori e di squadra, conquistate dal 2008 alla fine del 2010. Almeno tre duelli, nella sfida ufficiale, promettono colpi di scena “all’ultima curva”. La competizione più interessante, e la più attesa, sarà quella in casa Yamaha tra il campione in carica Jorge Lorenzo e Valenti-

di fare bene, vuole il podio, costi quel che costi e se per ottenerlo deve lottare ruota contro ruota con il suo compagno di quadra, sedete pure comodamente in poltrona, ne vedrete delle belle. Interessante anche la lotta tra i due piloti Honda oltre alla bagarre tra i due colossi della MotoGP.

La parola ai protagonisti

Valentino Rossi - Questa stagione per Valentino sarà quella del rilancio, dopo i due anni bui passati in Ducati, e non lascerà nulla al caso. E’ lo stesso Rossi a gettare il ‘guanto di sfida’: “Sono molto felice del lavoro fatto a Jerez e durante l’inverno. Sono stato veloce e tutto ha funzionato . Abbiamo una moto competitiva che può lottare per il podio. “Credo che in Qatar non sarà così facile. E’ un tracciato un po’ difficile per me, ma penso di potermi difendere e ottenere un buon risultato. Mi piacerebbe ottenere un podio: questo è il mio obbiettivo” - il campione di Tavullia è un fiume in piena - “Dopo i test so di poter essere competitivo su alcuni tracciati e che su altri potrò avere dei problemi. Ma in questo momento la cosa più importante è avere un buon feeling con la M1 e questo mi aiuterà su qualsiasi tracciato, compreso quello del Qatar”.

Cal Crutchlow – Il pilota britannico, ex campione del mondo di Supersport, per tutta l’estate scorsa si è tenuto a disposizione della Ducati, convinto di guidare la “Rossa” in questo nuovo mondiale. La delusione subita dalla casa di Borgo Panigale è stata forte ma abbondantemente smaltita: “Siamo rimasti in contatto per circa tre mesi, mi hanno dettato le loro condizioni e io le ho accettate. Ci sentivamo ogni giorno e mi garantivano che mi avrebbero mandato il contratto da firmare nell’ora successiva e che fosse tutto a posto. Invece hanno confermato Nicky Hayden e poi hanno ingaggiato Andrea Dovizioso. Quindi mi hanno offerto un posto nel team satellite, ma a quel punto ho preferito restare dov’ero. Dopo aver parlato con loro avevo già informato Hervè Poncharal che avrei lasciato la Yamaha nel 2013. Quando tutto è tramontato mi sono visto costretto ad andare a pregarlo di richiamarmi al Team Tech3. Sono stato molto arrabbiato con la Ducati in quel periodo, ma ora è tutto alle spalle”.

Andrea Dovizioso – Emozionato e molto fiducioso al suo esordio in MotoGP sulla Ducati: “Losail è una pista che mi piace e dove ho sempre fatto delle belle gare. Credo che le caratteristiche della Ducati siano particolarmente adatte a questo circuito, per cui ci andremo sicuramente determinati a fare bene. Sappiamo che il nostro passo non è così lontano dai primi con le gomme nuove e quindi possiamo senz’altro lottare per una buona posizione in griglia, ma in configurazione gara abbiamo ancora un gap importante da colmare. Purtroppo nei test non siamo mai riusciti a fare una intera simulazione di gara, quindi per me il consumo delle gomme è ancora un punto interrogativo”.

Loris Capirossi – L’attuale responsabile della sicurezza per la Dorna non ha dubbi, Pedrosa e Lorenzo si daranno battaglia, ma Valentino non resterà con le mani in mano: “Pedrosa e Lorenzo partono come favoriti per il titolo e Rossi sarà il grande outsider, mentre Marquez potrà essere la scheggia impazzita che sovverte i pronostici creando tanti problemi ai tre big. In tanti pensavano che Valentino fosse bollito, ma chi sosteneva ciò non capisce nulla. Un pilota dotato di un talento così smisurato non invecchia e darà tanto filo da torcere ai migliori. Io sono stato uno dei primi a sostenere che Rossi rientrato in Yamaha sarebbe subito andato forte e sarebbe stato nella bagarre per il titolo. Il talento non invecchia e non si smarrisce e, vista anche l’enorme voglia di riscatto e di vincere che ha dentro, penso sarà un cliente scomodo per chi vuole puntare al titolo”.


Motori caldi, polemiche incandescenti

Domenica prossima il Gran Premio della Cina, terza prova del Mondiale A sette giorni dal prossimo appuntamento di Shanghai, che precede di una settimana il GP del Bahrain, le scuderie di punta hanno ristabilito l’ordine al proprio interno e calmato le polemiche che si erano scatenate subito dopo l’ultima gara a Sepang. Sebastian Vettel per il suo gesto nei confronti del compagno di squadra, ha subito critiche durissime da parte della stampa e del suo stesso entourage. Non sono bastate le scuse del pilota tedesco a far tacere le malelingue; alcune voci che circolavano nei paddock davano per imminente l’addio di Mark Webber. Per tutta risposta il patron della Red Bull Dietrich Mateschitz ha voluto ribadire la propria fiducia nell’australiano, facendo intendere che da parte sua non ci saranno riserve qualora il pilota volesse proseguire la sua permanenza nel team anche nel 2014. Non sono mancate però le punzecchiature verso le

Lewis Hamilton nella sua Mercedes

altre scuderie. Ad innescarle Helmut Marko, consigliere del team tedesco, il quale, paragonando il caso Vettel-Webber a quello Hamilton-Rosberg, aveva dichiarato che in Mercedes l’inglese godrebbe di un trattamento di favore, mentre in Red Bull si lascia piena libertà ai piloti. Immediata la reazione di Hamilton: nessun privilegio, anzi. «A fine corsa - ha

dichiarato Lewis a proposito del terzo posto ottenuto a discapito di Rosberg - devi poterti guardare allo specchio e dire a te stesso che hai vinto in modo onesto. E in Malesia non sento di aver meritato la mia posizione, anche se ho fatto una buona gara». Dalle parti di Maranello invece si respira aria di rivincita. Deluso dalla mesta uscita di scena a Sepang,

FORMULA1 Debora Cheli

Fernando Alonso ha dichiarato ai giornalisti di voler tornare alla vittoria già dalla prossima gara, consapevole che la F138 ha tutte le potenzialità per competere con le altre squadre. Resta l’incognita pneumatici, che nella vettura di Felipe Massa si erano vistosamente usurati nel corso dello scorso Gran premio, costringendo il brasiliano a rallentare il passo a inizio gara. L’obiettivo della Ferrari é di fare più punti di quelli ottenuti nel 2012 in Cina e Bahrain: 9 per Fernando e 7 per Felipe. Tre podi in quattro gare per arrivare in Europa senza la pressione di inseguire la Red Bull per avere una chance per il titolo. Un target alla portata del Cavallino, un dovere per lo spagnolo che punta a vincere quest’anno il suo terzo mondiale. Più modeste le aspettative di Massa: tornare sul gradino più alto del podio dopo più di quattro anni dall’ultima vittoria nel «suo» GP del Brasile nel 2008.

RGM, basta passi falsi

RUGBY Tony Morandi

Il XV milanese deve vincere con l’Alessandria per proseguire la rincorsa al secondo posto

Una meta di RGM

Rugby Grande Milano domenica ripartirà contro l’Alessandria al Giuriati nella diciassettesima giornata del campionato di Serie B. C’è la sconfitta di Genova da dimenticare e una volata finale da fare a tutta, sperando di poter riacciuffare uno dei due posti nei play off. I punti di distacco dal secondo posto occupato dal

Cus Genova sono sette, quelli a disposizione nelle sei partite che mancano alla conclusione della stagione regolare, sono 30: “Non dobbiamo pensare alla classifica – afferma il ds Antonio Raimondi – dobbiamo solo pensare ad ogni nostra singola prestazione, per poter poi portare a casa il massimo dei punti, nella speran-

za che gli altri ci regalino qualcosa. E’ in ogni caso importante concludere bene la stagione”. C’è naturalmente un po’ di delusione, ma anche la voglia di continuare: “Non molliamo – dice Salvatore Puddu, vice capitano e anima della squadra – Certo non è semplice ripartire, ma la squadra ha la voglia e la forza di ripartire. Alla fine potremo fare i conti”. L’avversario di domenica prossima è stato battuto nella gara di andata per 45-15, occupa l’ultimo posto della classifica, ma è pericoloso perché di fatto a Milano si gioca le ultime chance di salvezza. “La posizione in classifica dell’avversario non deve farci sottovalutare le difficoltà della partita. Sul piano tecnico siamo superiori, ma se non mettiamo una buona dose di aggressività e voglia di lottare, la partita potrebbe complicarsi. Dopo la sosta per le vacanze di Pasqua, abbia-

mo ripreso a buon ritmo e siamo pronti per ricominciare a vincere”. Mentre la prima squadra di RGM è pronta per la volata finale, il club si sta preparando ad affrontare un appuntamento che avvicinerà ancora di più il club a Milano. Infatti il prossimo 21 aprile prenderà il via Rugby nei Parchi, evento in collaborazione con il Comune di Milano, che porterà la palla ovale in quattro parchi milanesi. Nella prima edizione dello scorso anno, circa 1500 bambini dai sei ai tredici anni hanno partecipato alla manifestazione, quest’anno la previsione è ancora maggiore. In attesa della grande festa dei bambini, l’appuntamento con la palla ovale milanese è per domenica prossima alle 15.30 al Giuriati di via Pascal. Dopo il match con l’Alessandria, il pubblico è invitato a partecipare al terzo tempo, presso la sede di RGM.

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LO SPORT SALE IN CATTEDRA ALL’UNIVERSITA’ DIRIGERE LO SPORT E’ UNA PROFESSIONE MODERNA

A fronte di una continua e rinnovata esigenza di formazione specifica nell’ambito sportivomanageriale è attivo, presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale della Bicocca, il Master Universitario in “Sport Management, Marketing and Society” (sito: http://www. unimib.it/go/Home/Italiano/ Studenti/Dopo-la-laurea/ Master-universitari) del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano–Bicocca. Il principale obiettivo è quello di offrire ai partecipanti una proposta formativa di alto livello per rispondere con competenza manageriale, alle esigenze di nuove professionalità progettuali e relazionali per le organizzazioni sportive e per le imprese del mondo sportivo. Il Master, diretto dal Prof. Franco Ascani, Membro della Commissione Cultura ed Educazione Olimpica del CIO (Comitato Internazionale Olimpico), viene proposto per creare nuove professionalità approfondendo la conoscenza e l’analisi critica delle strategie per il business dello sport e dei relativi aspetti socioeconomici e manageriali. GLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI: 81% NEL SETTORE SPORTIVO Coloro che conseguiranno il Master potranno trovare spazio presso società sportive, società di gestione di impianti sportivi, Organizzazioni Nazionali e Internazionali, organismi quali Federazioni, Leghe, Aziende, Centri Sportivi, Centri Fitness, Enti Pubblici, Mass Media e Agenzie di comunicazione sportiva. E’ ipotizzabile anche una loro affermazione quali esperti dei problemi istituzionali, giuridici, sociali, culturali, gestionali e della comunicazione, imprenditori, consulenti di formazione, general manager riguardanti il mondo dello sport. L’obiettivo principale è quello di formare, per il mercato del lavoro, figure professionali specialistiche idonee ad operare come dirigenti e manager di Club e Società sportive, di Organizzazioni Nazionali ed Internazionali, di Organismi ed Enti Pubblici, come organizzatori di eventi sportivi, esperti di sponsorizzazioni, ecc. Il Master (certificato ISO 9001), che sviluppa un’analisi critica dei diversi aspetti socioeconomici, manageriali e culturali dello sport, ivi compresa l’analisi di esperienze di organizzazione e ricerca a diversi livelli, conferisce il titolo di Master Universitario. Nel registro delle prospettive occupazionali la percentuale di coloro che, dopo il Master, sono occupati nel settore sportivo è pari all’81%. UN PROGRAMMA OPERATIVO…SUL CAMPO Tenuto conto della specificità e dell’unicità del master e dell’esperienza acquisita anche nel corso delle 11 edizioni precedenti, i contenuti formativi consentono di sviluppare e di fare acquisire, anche attraverso casi operativi, tutte le principali conoscenze e tecniche relative a: organizzazione, gestione ed economia dello sport nel privato (sport agonistico, sport competitivo, sport sociale con società sportive, federazioni, enti, leghe, ecc.) o nel pubblico (“sport per tutti”, eventi con gli Enti locali, ecc.); organizzazione, gestione e comunicazione di eventi sportivi a vari livelli; conoscenza degli aspetti e/o dei vincoli giuridici, legali, finanziari collegati; organizzazione e gestione di impianti sportivi; conoscenze relative alla sicurezza degli impianti e alla sicurezza degli utenti; conoscenza delle nuove tecnologie (new media, internet, ecc.); comunicazione; contatti con il mondo degli sponsor, del marketing, dei mass-media. MARCELLO LIPPI DOCENTE Il Piano didattico, articolato in 12 mesi, è sviluppato da 60 qualificati e selezionati Docenti Universitari a livello nazionale ed internazionale, esperti di sport (CIO e CONI), di economia, di comunicazione, campioni e testimonial dello sport tra cui il C.T. Campione del Mondo Marcello Lippi (nella foto), di dirigenti di aziende e di Federazioni sportive attraverso applicazioni, stage personalizzati proposti dall’Ateneo, elaborazioni, esercitazioni, tavole rotonde, ricerche, attività pratiche e case history di esperienze aziendali. La partecipazione prevede una disponibilità il venerdì e sabato (mattina). Sono 62 i Crediti Formativi Universitari che verranno assegnati. Tre sono le fasi: a) Didattica frontale interattiva con la presenza in aula del Direttore del Master (da Novembre ad Aprile, con il coinvolgimento diretto degli iscritti), esercitazioni “sul campo”, tavole rotonde, case history di esperienze aziendali; b) Tirocinio formativo (4 mesi, da Aprile a Luglio) presso Enti (pubblici e privati) e organizzazioni specialistiche del settore; c) Project-work (da Luglio a Ottobre). La partecipazione agli stage (durata 650 ore) e la stesura del “Project work” a fine corso danno inoltre la possibilità di sviluppare gli aspetti operativi, comunicativi e di ricerca del proprio lavoro e di mettere in evidenza la propria capacità di pianificazione. Info sito internet: http://www.sociologia.unimib.it/ brochuremaster2011-2012.pdf E-mail: sport.manager@virgilio.it; - Tel: 02-58102830


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Storico traguardo per Saugella VOLLEY Silvia Fortunato

Saugella Team Monza conquista la sua prima Coppa Italia

Arriva il primo, storico traguardo del Saugella Team Monza, che regala alla U.S. Pro Victoria e al Consorzio Vero Volley la prima Coppa Italia. Una due giorni non semplice, un ottimo test per la corazzata brianzola per confrontarsi con squadre di altri gironi e di alto livello, come la Obiettivo Risarcimento Vicenza, battuta in semifinale per 3-1, e la Beng Rovigo delle temibili Rinieri e Zamora Gil. Sestetto solito per Mazzola, con Sintoni in palleggio e Agostinetto opposto, le bande Lugli e Bonetti, al centro la coppia Facchinetti - Bruno ed il libero Polato. Ferrari risponde con Mari in cabina di regia in diago-

nale con Zamora Gil, Rinieri e Corazza di banda, al centro Massarotto e Casari, libero Giacomel. La partita si apre subito con un avvincente testa a testa tra le due formazioni, Mari porta avanti Rovigo (14-11), ma risponde bene Agostinetto dai nove metri (14-14); Massarotto annulla il set ball di Monza (23-24), ma il primo set è appannaggio delle ospiti (23-25). Nervosismo in campo nella seconda frazione per alcune decisioni arbitrali discutibili, ne approfitta Zamora Gil, che trascina la squadra verso la parità; il recupero di Monza è tardivo e Rovigo chiude 25-19. Da segnalare l’ingresso in campo di

Martina Pastrenge, la giocatrice più giovane della Final Four. La risposta della Saugella non tarda ad arrivare: Facchinetti macina subito punti importanti, la Beng commette qualche errore di troppo; Monza strappa un break significativo nella parte centrale del set e per Rovigo non c’è più niente da fare (10-25). Franco e compagne controllano senza problemi la quarta frazione, amministrando i punti di vantaggio conquistati nei primi punti. Un calo di attenzione negli ultimi punti (21-24) fa tremare panchina e tifosi, la Beng impatta sul 24 e le due squadre iniziano un’avvincente testa a

L’inferno del Nord

dominato da Cancellara E’ Fabian Cancellara (in foto) l’uomo da battere nella classicissima del nord Parigi-Roubaix che si corre oggi attraverso le strade francesi e belghe con la partecipazione delle migliori firme del ciclismo internazionale. Lo svizzero della Radioshack si è imposto alla grande la scorsa settimana nella Freccia Vallone dove ha battuto, per distacco, sul traguardo di Andenuarde, il favorito Peter Sagan, giunto secondo con un ritardo

di 1’26”. Al terzo posto si è classificato Jurgen Roelandts. Cancellara è scattato imperiosamente a 15 chilometri dall’epilogo, in pratica sull’ultimo dei 17 Muri distribuiti lungo il percorso, prendendo tutti in contropiede. L’azione dell’elvetico è stata progressiva e in un attimo alle sue spalle si è creato il vuoto. Al traguardo

CICLISMO Luigi Sada

Cancellara è giunto a braccia alzate. La Parigi-Roubaix arriva due giorni dopo il Giro dei Paesi Baschi che ha avuto come protagonisti gli uomini del Team australiano dell’Orica Greenedge di Vittorio Algeri, andati a segno nelle prime due frazioni di Ondarroa e Vitoria con Simon Gerrans e Michael Matthews. L’appuntamento odierno, che vedrà allo starter di partenza un numeroso gruppo formato dal campione del mondo Philippe Gilbert, Chavanel, Hushovd, Contador, Froome, Pozzato, Moreno Moser, Nibali, Gerrans, Oss, Gasparotto, Ballan, Sagan, Rodriguez, Ventoso, Porte, Cunego, Gatto, Paolini, Basso, Malori, Andy Schleck, Pozzovivo, Ulissi, Scarponi, Freire, Cavendish e tanti altri, verrà trasmesso oggi pomeriggio in diretta su Rai Sport 2 a partire dalle ore 14. La Parigi-Roubaix apre la serie delle prestigiose corse del nord dove spiccano in particolare modo le classiche internazionali su strada del World Tour, Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi.

testa ai vantaggi. Chiude Bonetti con un “mani-out” che dà il via ai festeggiamenti (27-29). Oltre alla Coppa Italia, sono tutti targati Saugella Team Monza anche i premi individuali: Martina Pastrenge (giocatrice più giovane del torneo); Fabiola Facchinetti (miglior giocatrice). Coach Mazzola, a caldo, ha riconosciuto alla squadra “di essere veramente una squadra, e non più un insieme di singoli giocatrici; abbiamo dimostrato di avere grande voglia di portare a casa questo successo, speriamo di mantenere questa condizione fino all’ultima partita dell’anno”. Fabiola Facchinetti: “Sono con-

tentissima, è la prima Final Four a cui partecipo e l’abbiamo vinta, sono felice di giocare in questa squadra. Ora guardiamo all’altro grande obiettivo stagionale: i playoff, ma intanto ci godiamo questo successo. Una soddisfazione così grande ci serve e ci carica; adoro questa squadra le mie compagne sono incredibili, sono davvero contenta di giocare con

loro”. Da parte di Carlo Rigaldo, presidente di U.S. Pro Victoria, arrivano i dovuti ringraziamenti: “Grazie a tutti per quello che avete fatto per la società, e complimenti a Fabiola e a Martina”. Saugella Team Monza tornerà a giocare al PalaIper sabato 13 aprile alle 21 contro la Yamamay Busto, vivaio dell’omonima società di A1.

...Quello che facciamo è soltanto una goccia nell’oceano... Carlo Marnini

“… Quello che facciamo è soltanto una goccia nell’oceano, ma se non ci fosse quella stessa goccia mancherebbe all’oceano…” Madre Teresa di Calcutta sosteneva questo e credo che tutti noi possiamo solo essere d’accordo. Il nostro Paese, con la Lombardia in testa, nonostante quello che si dice, brulica di buoni propositi che, pur cozzando spesso con una realtà indifferente ai drammi e ai disagi, riescono ad emergere in modo significativo e organizzato. I buoni intendimenti sono alla base di un progetto di solidarietà, ma è necessario che questi si manifestino in modo organizzato per rendere efficace l’impegno di coloro che operano nel sociale, siano essi volontari che personale dipendente, e fanno dell’aiuto al prossimo la propria professione. Oggi vi parliamo di una nuova realtà nata con l’obiettivo di realizzare in modo professionale e organizzato la propria opera di sostegno ai sofferenti, consapevoli che la diffusione di organizzazioni di volontariato che offrono servizi nei vari settori sociali e culturali rappresenta un fenomeno in costante crescita nel nostro Paese. Riteniamo fondamentale sostenere i percorsi delle Associazioni Onlus che si costituiscono mettendo alla base i Nobili principi della solidarietà e dell’aiuto al prossimo. Parliamo di “Volontariamente“, associazione nata da poco con l’obiettivo, attraverso l’opera di un piccolo gruppo di persone che si spera possa aumentare, di sostenere e aiutare le persone che per vari motivi vivono dei disagi. L’intervento di Volontariamente spazia in tutti i settori di emergenza sociale il cui principio sta’ nell’aiuto alle persone sofferenti supportando tutte le fragilità personali e familiari. Tuttavia ogni territorio ha una sua specificità e “Volontariamente” si prefig-

ge di realizzare studi del territorio che si intende prendere in considerazione attivandosi di volta in volta su progetti condivisi che siano il frutto di un confronto con il territorio e con le istituzioni. In questa prima fase di studio e di approccio “Volontariamente” con i suoi ragazzi (giovani e meno Giovani) seguendo e applicando quanto sopra ha avviato un percorso condiviso per l’individuazione dei bisogni del tessuto sociale di zona sud Milano, e nello specifico della zona 5, agendo sul territorio attraverso lo studio del tessuto sociale favorito anche dalla conoscenza personale dello stesso. Dagli studi è emersa come priorità assoluta la gestione dell’invecchiamento della popolazione, frutto del progresso medico e sociale, e delle conseguenti difficoltà. Questa conquista pone, quindi, dei problemi nuovi alle famiglie e il nostro impegno è canalizzato in questa direzione favorendo il dialogo con l’anziano per avvicinarlo, attraverso fenomeni aggregativi, ai centri di aggregazioni protetti, luoghi d’incontro assisti che si rendono necessari soprattutto quando intervengono patologie difficilmente gestibili tra le mura domestiche. “Volontariamente” vuole principalmente, senza trascurare altri settori, sostenere l’anziano e la famiglia. Ci rivolgiamo ai lettori interessati a partecipare attivamente al nostro progetto di solidarietà. Un nuovo e al tempo stesso, antico modo di essere cittadini consapevoli e attivi nel contribuire alla costruzione del bene comune ponendo, quindi, la solidarietà alla base del nostro vivere insieme. Chi desiderasse aderire a questo progetto di solidarietà può contattare l›Associazione via mail all’indirizzo: volontariamente_mi@libero.it o telefonicamente al numero 335455135.


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MUSICA Riccardo Sada

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Ritmo, competizioni e passione

C’è The Italian DJ Contest, la gara per dj organizzata da Pioneer. Poi un libro davvero singolare, una dj che ha classe da vendere, una musa di X Factor e un disco a tiratura… limitatissima The Italian DJ Contest: ecco la finalissima Si chiamano Gabriele Buffo, Lucio Marchegiano e Tony Ro, e sono le giovani promesse che approdano alla finalissima del 12 di questo mese all’Alcatraz di Milano. Hanno sbaragliato la concorrenza e ora si preparano alla grande sfida del The Italian DJ Contest, quella che è sicuramente la competizione che meglio rappresenta il djing di una nazione come la nostra e organizzata da Pioneer Italia. Un’importante vetrina, il The Italian DJ Contest, per chi è desideroso di fare il proprio ingresso nel clubbing dalla porta principale. In giuria (oltre a chi scrive), anche Roberta Bontempi (responsabile marketing & communication Pioneer), Diego Abaribi aka DJ DAB (dj, CEO Melodica), Pietro Berti aka Outwork (dj, Net’sWork), Michael Corradi (product specialist dj division Pioneer), Franco Fraccastoro (Steinberg) e Maurizio Caresana (Radio Studio Più). Info su www.theitaliandjcontest.it

“La Musique de Paris Dernière 8”, la classe è di Béatrice Ardisson Con la compilation “La Musique de Paris Dernière 8” la dj Béatrice Ardisson dimostra ancora una volta di essere una musa della musica elettronica più raffinata e una gran conoscitrice dei brani più retrò, rivisitati, coverati, remixati o masterizzati con dovizia. È una specie di Audrey Hepburn della consolle, la ragazza. Il suo ultimo cd così mette insieme nomi come Marvin Gaye (“Sunny” Mercury Edit II), Bernhoft (“Shout” C2C Remix), The Joubert Singers (“Stand On The World” Larry Levan mix), Jackson 5 (“I Want You Back” Z-Trip Remix), Matt Bianco (“Yeh Yeh”), The Champs (“Tequilla” Pistel Mix), Audio Bullys e Nancy Sinatra (“Shot You Down”), Feist (“I Feel It All” Diplo Remix), Soft Cell (“Where Did Our Love Go”) e tantissimi altri. Collaboratrice del programma televisivo “Paris Dernière”, la Ardisson presenta il nuovo episodio di una collezione che ha totalizzato 500mila copie del volume precedente. Info su www.naive.fr Antonella Lo Coco presenta “Geisha” Si intitola “Astro” ed è una bonus track di Antonella Lo Coco contenuta nell’album “Geisha”, in vendita dallo scorso martedì 19 marzo in tutti i negozi di dischi e nei digital store. Ma cos’ha di strano questo singolo in lingua italiana? Ha un beat tosto. Dietro alla produzione infatti c’è la coppia Tommy Vee e Mauro Ferrucci, che ha così curato la produzione. La rivelazione dell’edizione di X Factor 2012 ha incluso nel suo album ben 13 tracce più la bonus track citata “Astro” e due remix. Frutto della colla“Rock‘N’Goal”, quando la musica incontra il calcio borazione della giovane artista con un team di produttori artiDi Antonio “Tony Face” Bacciocchi e Alberto Galstici formato da Luca Vicini e Max Casacci e da Marco Baroni, letti, “Rock‘N’Goal - Calcio e Musica - Passioni Pop” Domenico Canu, Sergio Della Monica e Alessandro Neri (noti (formato 14 x 21; 192 pagine b/n; 15 euro ISBN: ai più come Planet Funk), “Geisha” è stato anticipato dai singo9788897637110) è un volume che conta sulla prefazioli “Un Mondo Nuovo” e “Nuda Pura Vera”, singolo attualmente ne di Jacopo Casoni, la postfazione di Claudio Agoin rotazione radiofonica, scelto anche per la colonna sonora del stoni e l’intervento di oSKAr (Oscar Giammarinaro) e film “Ci vuole un gran fisico” della regista Sophie Chiarello, con analizza tutte le possibili connessioni, anche quelle più Angela Finocchiaro, Giovanni Storti, Raul Cremona ed Elio, che improbabili e insospettabili, tra musica rock e calcio. segna anche il debutto di Antonella sul grande schermo nel ruoCalciatori cantanti, canzoni dedicate al calcio, tifosi lo della giovane figlia di Angela Finocchiaro ed Elio di Elio e le eccellenti, il rock e le sottoculture nelle curve. Con Storie Tese. stralci di interviste sulle passioni calcistiche di Mick Jagger, Paul McCartney, Roger Daltrey, Clash e decine di musicisti e cantautori italiani, “Rock‘N’Goal” è corredato da un ampio e curioso contributo fotografico. Tifoso di Cagliari, Piacenza e West Ham, Antonio “Tony Face” Bacciocchi è un musicista (con Not Moving, Link Quartet e Lilith, produttore e scrittore) e ha già pubblicato “Uscito vivo dagli anni 80”, “Mod Generations”, “Gil Scott Heron – The Bluesologist”, “Storie dal Rock Piacentino”, “Paul Weller - This the Modern World”. Alberto Galletti, supporter di Genoa e Aston Villa, è un geometra con la grande passione della musica, del rugby e del cricket. Info su www.vololiberoedizioni.it e www.ndanet.it

“Unite All Originals” Spring/Summer 2013 Iggy Azalea, Evan Roth, Geoffrey Lillemon e Daniel Disaster sono solo alcuni dei nomi che hanno preso parte alle esclusive collisioni che adidas Originals ha creato nel mondo, per supportare il lancio della campagna “Unite All Originals”. E n’é in arrivo anche una totalmente italiana: un cultural crash tra due dei personaggi più in vista della scena creativa italiana, da cui non ci si può aspettare che un’opera unica e originale. Da una parte Phra, volto dei Crookers e creatore dell’etichetta indipendente LuckyBeard, un progetto dedicato all’elettronica più ricercata dallo spirito contemporaneo e danzereccio; dall’altra Stefano Monfeli, in arte Pane, artista pop di estrazione underground e cofondatore di WhyStyle, la crew romana conosciuta per la reinterpretazione della scena writing. Da questo incontro è nato un vinile in edizione limitata. Il pezzo si intitola Descending Love, inedito prodotto in esclusiva da LuckyBeard il cui artwork è curato da Pane. Le 500 copie numerate saranno distribuite all’acquisto delle nuove Torsion Allegra, in 5 selezionati store in Italia. Appuntamento il 19 aprile al Par5 di Milano. Info su www.facebook.com/adidasoriginals


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