FORSE QUESTA LA VINCECE sabato 5 aprile 2014 Anno 4 n 16
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Via Mazzarri per il bene dell’Inter
Parola al Baffo L’Inter ha toccato il fondo
Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 3
STRATEGIE NO COPPA NO
MAZZARRI E. Tramacere pag 5
EUROPA LEAGUE ALLA JUVE IL PRIMO ROUND S. Bisceglia
pag 10
BASKET EA7 TRIONFA COL BARCELLONA Beppe Vigani
pag 11
PALLA ALL’ONOREVOLE intervista a
Francesco Paolo
Sisto
INTER
Camera dei deputati
BOLOGNA
Lara Comi
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2
Pensiero Stupendo...
di Beppe Vigani
sabato 5 aprile 2014
L’INTER SI GIOCA IL PROPRIO FUTURO TABÙ BOLOGNA la partita
L
’Inter si sta sbranando manciate di punti, che alla fine potrebbero essere decisivi. Contro il Livorno i nerazzurri si sono fatti un harakiri che fa discutere, non tanto dal punto di vista tecnico, ma da quello mentale. Fredy Guarin, giocatore che ritengo sopravvalutato, contro i labronici ha fatto una di quelle cose che divide i più critici: o si è venduto la partita o è in uno stato confusionale da convocare immediatamente un analista, uno psicologo o chissà uno strizzacervelli che lo rimetta sui binari. Gettate pure la croce addosso a Walter Mazzarri, probabilmente reo di dare fiducia al colombiano, che fuoriclasse non è e non sarà mai. Il tecnico di San Vincenzo non ha molte colpe sul pareggio di Livorno: sul gol di Paulinho la difesa è svenuta, e il pareggio di Emeghara è la logica conseguenza di una squadra arruffona e sprecona. Non è colpa di Mazzarri, se ogni partita i suoi si sbranano gol come se fossero caramelle. La difesa è tornata la banda del buco. Non è una cosa facile. Nelle ultime tre partite due punti, una sconfitta e due pareggi. Dovevano essere nove punti, senza problemi. Si sprecano alibi, ma il calcio è spietato. Vi sono solo tre giocatori che attualmente sono da Inter: Handanovic, Hernanes e Palacio, il resto è roba da metà classifica. Anche Cambiasso è esente da qualsiasi critica, per quello che sta dando e per quello che ha dato. Che l’Inter nell’ultimo mese stia giocando meglio è risaputo, il problema è che la classifica piange. Mazzarri scon-
Andrea Anelli
A
ncora uno stop, ancora una prestazione negativa, ancora una squadra che crea tanto e non concretizza la grande mole di gioco espresso e alla fine anche con il Livorno è arrivata la beffa. Il presidente Erick Thohir non gradisce e, ovviamente, non ha gradito anche lo stesso Walter Mazzarri che al di là delle dichiarazioni di facciata in difesa dei propri giocatori, ha in programma di ribaltare come un calzino l’undici iniziale nella sfida contro il Bologna. Per Mazzarri, inoltre, arrivano buone notizie dall’infermeria: a oggi tutti o quasi gli acciaccati nerazzurri potrebbero tornare a disposizione. Esteban Cambiasso e Yuto Nagatomo, tenuti a riposo precauzionale a Livorno, sono perfettamente recuperati e arruolabili. L’unico che sarà valutato fino all’ultimo dal tecnico toscano è Hugo Campagnaro, che accusa già da qualche giorno un fastidio a un polpaccio ma sarà tenuto sotto stretta osservazione. Stop agli esperimenti e ampio spazio alle certezze. Il 4-31-2, adattato a inizio partita contro i toscani, sarà abbandonato in favore del più solido 3-52. In difesa Andrea Ranocchia ritroverà la maglia da titolare accanto a Rolando e Juan Jesus
INTER
facendo sedere nuovamente in panchina Walter Samuel. Mauro Icardi e Rodrigo Palacio continueranno ad affiancarsi nell’attacco nerazzurro, mentre sugli esterni Yuto Nagatomo ritornerà titolare ai danni di un non perfetto Danilo D’Ambrosio. E’ la linea mediana il reparto che, fino all’ultimo, Mazzarri valuterà con attenzione per assegnare le tre maglie da titolare. Se Hernanes e Cambiasso sono certi del posto in squadra, per l’ultimo disponibile sono in tre i centrocampisti che si contenderanno la titolarità fino all’allenamento di rifinitura. Mateo Kovacic, Fredy Guarin e Ricky Alvarez hanno, nella testa dell’allenatore, tanti contro e pochi pro. Il 19enne croato difetta in fisicità e nella fase difensiva; il talentuoso 28enne colombiano alterna ottime giocate a fasi di assenza totale dal campo che portano, poi a errori clamorosi come quello che ha negato all’Inter la vittoria a Livorno; il trequartista argentino, infine, a 26 anni ancora non ha trovato la giusta collocazione nello scacchiere tattico dell’allenatore. Insomma in tre per un ruolo, con la sensazione che il diktat imposto dall’alto (Thohir pretende la valorizzazione del talento di Kovacic) avrà la meglio sulle scelte passate
dell’allenatore toscano. Contro il Bologna bisognoso di punti, l’Inter non può più permettersi fermate non previste sulla tabella di marcia in direzione europea. Centrare il piazzamento in Europa League è fondamentale in vista della prossima stagione. Sul piatto della bilancia non ci sono solo i tre punti, ma buona parte del futuro del club, e anche dell’allenatore.
STADIO
In Casa Ultima Vittoria 9/3/14 Inter-Torino 1-0 Ultimo Pareggio 26/3/14 Inter-Udinese 0-0 Ultima Sconfitta 23/3/14 Inter-Atalanta 1-2
la scorsa stagione fu Gilardino a gelare San Siro
I
nter-Bologna, campionato a girone unico, si disputò nel 1929-1930. Finì 2-1 per i milanesi. Vantaggio per gli ospiti con Pilati, poi Serantoni e Balestrini ribaltarono il risultato. Nel computo totale gli incontri disputati a Milano tra queste due squadre sono 67: 38 vittorie per i nerazzurri contro 10 per i rossoblu. In tutto i pareggi sono 19. La vittoria con più gol risale alla stagione 1961-1962, quando alla 15ª giornata Inter-Bologna si concluse per 6-4: Vinicio porta in vantaggio i felsinei, Hitchens pareggia su rigore, poi Bettini sigla il 2-1 e Pascutti ristabilisce le distanze. Bologna ancora in vantaggio con Renna, pareggio dei nerazzurri con Masiero, nuovo vantaggio per i rossoblu con Pascutti, infine nell’ultima mezz’ora Hitchens e una doppietta di Morbello regalano la vittoria ai padroni di casa. Una delle vittorie più clamorose del Bologna risale alla 26ª giornata del campionato 1955-1956: si concluse con il risultato di 0-3, con reti di
MEAZZA
Cervellati, Randon, Pascutti. Nella sfida Inter-Bologna, sono stati realizzati 166 gol, di cui 106 a favore dei padroni di casa e 60 a favore dei petroniani. In questa partita, nella prima frazione di gara le due squadre hanno segnato in tutto 76 gol, mentre nel secondo tempo la somma sale sino a 90. Nel primo tempo è l’Inter ad aver realizzato più gol (47), mentre il Bologna ne ha realizzati 29. Nella ripresa sono sempre i nerazzurri ad aver realizzato più reti, con 59, mentre gli avversari si sono fermati a 31. L’ultimo successo targato Bologna risale alla 28ª giornata della scorsa stagione per merito di Gilardino, ma anche nella stagione precedente (24ª giornata), quando gli emiliani sbancarono il Meazza con un rotondo 0-3, con doppietta di Di Vaio e rete di Acquafresca. L’ultima vittoria dei nerazzurri è della stessa stagione 20102011, quando s’imposero grazie alle reti di Stankovic, Milito e doppietta di Eto’o, mentre Gimenez realizzò il gol della bandiera.
BOLOGNA
ORE 20,45
In Casa Ultima Vittoria 23/3/14 Bologna-Cagliari 1-0 Ultimo Pareggio 9/3/14 Bologna-Sassuolo 0-0 Ultima Sconfitta 30/3/14 Bologna-Atalanta 0-2 Fuori Casa Ultima Vittoria 9/2/14 Torino-Bologna 1-2 Ultimo Pareggio 2/3/14 Verona-Bologna 0-0 Ultima Sconfitta 26/3/14 Chievo-Bologna 3-0
Arbitro: Paolo
Allenatore
Allenatore
Severa Bisceglia
I felsinei non perdono al Meazza da tre stagioni
Fuori Casa Ultima Vittoria 16/3/14 Verona-Inter 0-2 Ultimo Pareggio 30/3/14 Livorno-Inter 2-2 Ultima Sconfitta 2/2/14 Juventus-Inter 3-1
certato, alla fine del match al Picchi, ha commentato: “Ci servirà per raccogliere dati per l’anno prossimo”. Contento lui… Forse è il caso di fare delle valutazioni diverse, diciamo noi. Dall’altra parte del Naviglio i guai sembrano passati. Due partite, sei punti. Il calcio è questo. Clarence Seedorf ora è profeta in patria, una settimana fa era da cacciare. Dalla polvere all’altare o viceversa. Vie di mezzo in questo calcio non ci sono. Conta solo vincere, non importa come. Intanto mancano solo sette partite, ma la stagione è ancora troppo lunga per dire e fare qualcosa di giusto.
statistiche
Silvio Mazzoleni di Bergamo
Walter Mazzarri
Davide Ballardini
INTER (3-5-2) HANDANOVIC ROLANDO - SAMUEL - JUAN JESUS JONATHAN - GUARIN - CAMBIASSO HERNANES - NAGATOMO PALACIO - MILITO
BOLOGNA (3-5-1-1) CURCI CHERUBIN - NATALI - ANTONSSON MORLEO - LAZAROS - KRHIN FRIBERG - GARICS KONE CRISTALDO
A LIVORNO
sabato 5 aprile 2014
Inter-Bologna e l’1 + Over 2,5 sopra quota 2
Sandro Mazzola
ABBIAMO TOCCATO IL FONDO
B
ella la battuta di Enzo Gambaro dopo lo sciagurato retropassaggio di Guarin costato all’Inter il pareggio col Livorno. L’ex rossonero, opinionista con me a Telenova, è sbottato dicendo: “chiamate il 118 perché quel giocatore è da ricoverare”. Poi ha aggiunto: “ma come si fa da centrocampo a calciare un pallone all’indietro, con Samuel che sullo
miglior offerente. Adesso vorrei vedere in faccia quei tifosi che hanno contestato la sua partenza”. Questa l’opinione di Gambaro. Personalmente ritengo che Enzo abbia mille ragioni in merito all’episodio costato due punti piuttosto pesanti alla squadra nerazzurra. Avevamo in pugno la partita e l’abbiamo gettata dalla finestra, non solo per l’er-
scatto non è più quello di una volta?” E ancora: “Guarin ci aveva già provato appena entrato in campo a pasticciare in quel modo. La prima volta gli è andata bene. La seconda gli è andata male. Anzi, malissimo. La colpa non è dell’allenatore ma è della società che ha voluto tenere ad ogni costo questo fenomeno e non cederlo al
lona. No, ragazzi, proprio non ci siamo. Per quanto riguarda il campionato non sono sorpreso per la sconfitta della Juventus col Napoli. I bianconeri di Conte al San Paolo hanno trovato un avversario alla ricerca del riscatto e hanno vinto la partita. Un elogio al Napoli e una tirata d’orecchie alla Juventus. Direi, bene anche il Milan che col 3-0 al Chievo ha
In effetti, Fredy le ha contate proprio tutte
Quante stelle nel cielo di Livorno!!!
rore di Guarin bensì, aggiungo io, per la strana è ingiustificabile mossa di Mazzarri dovuta l’innesto di un altro trequartista in sostituzione di Hernanes. Purtroppo l’abbiamo pagata cara, ed ora siamo qui a discutere se ce la faremo a battere questa sera a San Siro il Bologna, manco fosse il Real Madrid o il Barcel-
dimostrato di essere in ripresa progressiva dopo gli sconcertanti risultati di questa stagione. Complimenti alla Sampdoria che domani a mezzogiorno con la Lazio si giocherà gli spiccioli per centrare l’Europa League.
CLASSIFICA Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/Juventus 81 31 26 3 2 67 22 45 Roma 73 31 22 7 2 58 15 43 Napoli 64 31 19 7 5 59 32 27 Fiorentina 52 31 15 7 9 49 33 16 Inter 49 31 12 13 6 49 33 16 Parma 47 31 12 11 8 49 37 12 Atalanta 46 31 14 4 13 37 39 -2 Lazio 45 31 12 9 10 40 40 0 Verona 43 31 13 4 14 46 52 -6 Torino 42 31 11 9 11 45 40 5 Milan 42 31 11 9 11 47 43 4 Sampdoria 41 31 11 8 12 40 43 -3 Genoa 39 31 10 9 12 34 39 -5 Udinese 38 31 11 5 15 34 42 -8 Cagliari 32 31 7 11 13 29 41 -12 Chievo 27 31 7 6 18 26 46 -20 Bologna 26 31 5 11 15 24 48 -24 Livorno 25 31 6 7 18 34 58 -24 Sassuolo 21 31 5 6 20 29 61 -32 Catania 20 31 4 8 19 23 55 -32
Qualificazione diretta Champion Preliminari ChampionQualificazione Europa league Retrocesse Turno odierno Sabato 5 Aprile 18:00 Chievo-Verona Stadio Bentegodi, Verona 20:45 Inter-Bologna Stadio Meazza, Milano Domenica 6 Aprile 12:30 Lazio-Sampdoria Stadio Olimpico, Roma 15:00 Atalanta-Sassuolo Stadio A. d’Italia, Bergamo 15:00 Cagliari-Roma Stadio Sant’Elia, Cagliari 15:00 Fiorentina-Udinese Stadio Franchi, Firenze 15:00 Catania-Torino Stadio Massimino, Catania 20:45 Parma-Napoli Stadio Tardini, Parma Lunedì 7 Aprile 19:00 Juventus-Livorno Juventus Stadium, Torino 21:00 Genoa-Milan Stadio Ferraris, Genova
32 Gio Giorna rnata
3
G
iornata trentadue della Serie A e a San Siro l’Inter affronta il Bologna. Due squadre accomunate dai risultati non brillanti che costituiscono l’ostacolo al raggiungimento degli obiettivi prefissati: da una parte c’è la volontà dei nerazzurri di conquistare un posto in Europa League, dall’altra c’è il Bologna che cerca disperatamente punti per evitare una retrocessione amara, che potrebbe avere ripercussioni pesantissime sulle sorti del club rossoblu. C’è delusione nell’ambiente Inter dopo le ultime 3 partite non convincenti contro Atalanta, Udinese e soprattutto quella di Livorno, in cui Palacio e soci, avanti di due reti a fine primo tempo, si sono fatti rimontare dalla determinazione degli amaranto aiutati anche da alcune gravi disattenzioni della retroguardia dell’Inter. Sponda Bologna in depressione totale dopo l’addio di Diamanti e schiava di un gioco che fatica a venir fuori anche a causa della scarsa qualità della rosa a disposizione di Ballardini. Dovrebbe venir fuori la maggior qualità dell’Inter in questa gara e dunque andiamo in direzione dell’1+Over 2,5 (nerazzurri vincenti con un totale di gol segnati, maggiore di due) in lavagna a 2,20.Per la giocata sul “Primo Marcatore” (bisogna indovinare chi la sblocca) tra i favoriti spiccano Palacio (4,50), Icardi (5,50), Guarin (7,00) ed Hernanes (9,00) mentre tra le MARCATORI
Giocatore Gol Squadra Carlos Tévez 18 Juventus Ciro Immobile 17 Torino Luca Toni 15 Verona Giuseppe Rossi 14 Fiorentina Rodrigo Palacio 14 Inter Gonzalo Higuaín 14 Napoli
PROSSIMO TURNO Sassuolo-Cagliari Roma-Atalanta Bologna-Parma Sampdoria Inter Torino-Genoa Verona-Fiorentina Livorno-Chievo Napoli-Lazio Milan-Catania Udinese-Juventus
Mazzarri vs Ballardini derby delle panchine roventi fila del Bologna è Bianchi il più probabile a quota 10,00. Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Chiudiamo dando uno sguardo alle partite che completeranno il turno tra domani e lunedì: alle 12,30 di domenica sfida tra Lazio e Sampdoria con i capitolini ancora in corsa per l’Europa che di fronte avranno una Samp tranquilla e che dunque potrebbero strappare tre punti fondamentali, opzione, quella del segno 1, offerta intorno all’1,80. In serata al Tardini il Parma di Donadoni affronta il
Pino Sardiello Napoli di Benitez ancora a caccia della Roma, dopo aver blindato il secondo posto, mentre per i ducali prospettive europee ancora a portata di mano che fanno pensare ad una gara aperta ed all’opzione Goal, in lavagna a 1,80, tra le migliori per quota e possibilità d’uscita. Infine, lunedì Juventus di scena in casa contro il Livorno con la quota del segno 1 intorno all’1,20, che sembra essere la scelta obbligata su questo incontro, poi c’è GenoaMilan con i rossoneri in ripresa contro la squadra di Gasperini che può giocare in scioltezza vista la classifica tranquilla: opzione Over 2,5 in lavagna intorno all’1,90 che risulta essere la scelta più realistica. In bocca al lupo.
INTER IN RISALITA D opo essere stata beffata indecorosamente dal Livorno, l’Inter dovrebbe riprendere la corsa verso l’Europa a scapito del Bologna di Ballardini. I tre punti in palio sono indispensabili per la progressiva risalita. I bioritmi confermano il maggior stato di benessere psicofisico dei nerazzurri con 6.04 contro il valore medio di 5.99 degli ospiti di turno. Anche la prova del nove dovrebbe avvantaggiare i padroni di casa con una terna di valori bio positivi 6.09, al di sopra
bioritmi
Enzo Occhiuto cente e più concentrazione della squadra ospite con 5.92 (sotto la media). I più motivati di tutti sono Guarin 6.45, Hernanes, Milito e Kusmanovic 6.39, contro Cristaldo e Crespo 6.49 e Garics 6.39. Sul fronte delle energie intellettive e intuittive il Bologna risulta più perspicace ed intra-
la grinta di Walter Samuel
della normale media, rispetto al 6.02 della squadra bolognese. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, l’Inter risulta più tonica e resistente agli scontri con 6.09 contro 6,05 dei rossoblu. I più grintosi risultano Samuel e Jonathan 6.50, Hernanes 6.44 contro Cherubin 6.44, Cristaldo 6.41 e Krhin 6.37. Dal punto di vista emotivo gli uomini di Mazzarri, con 6.00 di valore assoluto, dimostreranno maggior grinta e personalità rispetto al passato re-
prendente con 6.01 rispetto ai neroazzurri con 5.94 (sotto la media). I più incisivi risulterebbero Ibson e Mantovani 6.48, Krhin 6.50, Moscardelli 6.45, Acquafresca 6.42 contro Guarin 6,47, Hernanes 6.46, Milito 6.43 e Palacio 6.37. Si segnala inoltre che anche il quoziente bio- intelletto dell’allenatore Mazzarri risulta con 6.45 superiore a quello del suo antagonista Davide Ballardini con 6.35. Sarà una partita interessante da tutti i punti di vista sia tecnico che agonistico.
sabato 5 aprile 2014
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Aldo Colombo
B
ologna ultima spiaggia? Inter tutto da rifare? Mamma mia che tristezza doversi esprimere per triti luoghi comuni riguardo alla povera Inter di questi ultimi tempi. L’ultimo colpo basso avrebbe steso anche un elefante: 2 a 0 al Livorno, 2 a 2 alla fine, e vai con i punti regalati, e vai con le figuracce cosmiche: ma con che coraggio Mazzarri si appella ancora alla sfortuna, ai pali, ai rigori, quando a poco meno di due mesi dalla fine del campionato, la quadratura del cerchio non è stata ancora trovata. E il gioco neppure. Ma dai, Ranocchia migliore in campo nelle ultime due partite, Ranocchia in panchina col Livorno. E non per lanciare un giovane difensore, bensì per fare posto al restaurato Samuel. Ma dov’è il famoso progetto, le partite per l’Inter sembrano durare un quarto d’ora: 15 minuti decenti, poi pausa e disastri in serie, poi tornano una decina di minuti nei quali si verticalizza almeno un po’, e poi si torna alla nebbia. Non è successo in una partita, è successo quasi sempre: ora, stabilito che qualche giocatore di talento all’Inter non manca, il compito dell’allenatore
l’ospite Alessandra Caronni
è quello di motivarli e di inserirli, tatticamente, in un sistema di gioco. Adesso basta parlare di WM, parliamo dell’anticipo con i felsinei, come si chiamavano una volta. Detto per l’ennesima volta che l’Inter deve assolutamente acchiappare i tre punti, speriamo solo di non dover parlare di impresa anche perché sembra proprio un Ballardini alla frutta, ancora più confuso di Mazzarri: sperava, Guaraldi, di poter fare a meno di un certo Diamanti e di sistemare i conti, poi hanno fatto credere di aver trovato un altro Alino in casa (Ibson? Cristaldo?), ma per piacere! Si dovrebbe trattare di uno sparring partner alla carta alquanto agevole ma i nerazzurri possono riuscire nell’impresa di resuscitare anche i morti! La curiosità è vedere se almeno stavolta l’Inter partirà normalmente: non si pretende dal primo minuto una furia assassina, ma non si può regalare sempre, con matematica insistenza, un tempo ai rivali. La mollezza di certi primi tempi,
l’incapacità di ribaltare situazioni non favorevoli, la scarsa personalità nei momenti topici del match, sono tutti indizi da rovesciare almeno sabato sera. C’è da sottolineare che tutto ciò (al contrario del Milan, per esempio) non c’entra nulla con la preparazione atletica e la tenuta fisica. Su quello, non si può dire nulla, per correre corrono i centrocampisti, ma non sanno a chi dare la palla, non sanno tagliare il campo. Hernanes non è ancora Hernanes, la speranza è che il
gol lo abbia risollevato e motivato un po’ di più: può essere lui la chiave della svolta, insieme ad una rinnovata fiducia a Kovacic che per ora manca. Forse è finalmente arrivato il momento che la fiducia ai giovani (richiesta a voce alta dallo stesso Thohir) non resti solo sulla carta, quindi Mazzarri coraggio, almeno col Bologna! Forse il presidente ha fatto bene a mettere un po’ di pepe sulla panchina del Walter: gli alibi stanno per finire, anche un pareggio, col Bologna, sarebbe una iattura. E che si svegli anche Icardi, che faccia anche dei gol facili che a noi vanno bene anche quelli, e non solo le rare giocate da fuoriclasse! Insomma il concetto di squadra, all’alba dell’aprile 2014 ancora latita: forse, sabato sera, avremo qualche risposta… Mateo Kovacic
Grazie Roma Gianluca Curci
N
S
e è andato subito in ritiro con la prima squadra è perché chi lavora alle spalle dei campioni ha fatto bene il suo lavoro. Gianluca Curci dovrebbe prendere ispirazione da Antonello Venditti e intonare un “Grazie Roma” (e al suo settore giovanile) se ha compiuto passi da gigante e se da terzo portiere della rosa giallorossa, alle spalle di Ivan Pelizzoli e Carlo Zotti, oggi è al Bologna da titolare. Approdato dieci anni fa al Palermo, che ai tempi acquistò la metà del suo cartellino, Curci ha esordito nella stagione 20042005 in Roma-Parma. In quella stagione si laureò Campione d’Italia con la formazione Primavera, guidata dal padre di Daniele De Rossi, tale Alberto. Nella stagione 2005-2006 è partito come titolare ma dal derby Roma-Lazio l’allenatore Luciano Spalletti gli ha preferito il brasiliano Doni. Curci ha continuato a essere titolare tra i pali romanisti solo in Coppa Italia e in Coppa UEFA. Una magra consolazione. Ma nel
2007 a Reggio Calabria finisce tra i titolari a causa dell’infortunio di Doni. Debutta anche in Champions League: è il 2 ottobre quando scende in campo all’Old Trafford contro il Manchester United. Il 24 maggio del 2008 è in panchina ma conquista ugualmente la Coppa Italia. Viene poi ceduto in compartecipazione al Siena (con Galloppa) nell’ambito dell’operazione che porta a Roma Loria e Artur. Il 2 luglio del 2010 passa alla Sampdoria: la società blucerchiata ufficializza la sua acquisizione in compartecipazione acquistando la metà del cartellino in possesso a quella senese. In Sampdoria-Napoli festeggia le cento presenze in A. Il 24 giugno del 2011 viene riscattato interamente dalla Roma per 500 euro. Il 22 aprile dell’anno dopo contro la Juventus para un rigore di Pirlo. É il 16 luglio del 2012 quando passa al Bologna in prestito con diritto di riscatto e contro l’Udinese para un altro rigore, questa volta a Di Natale.
ato a Roma il 12 luglio dell’85, Gianluca Curci è il portiere del Bologna e in prestito dalla società giallorossa. Ha fatto parte della Nazionale Under 21 di cui è stato titolare per un paio di anni, da 2005 al 2007. Convocato per la prima volta in azzurro da Donadoni come terzo portiere in occasione dell’amichevole UngheriaItalia, Curci è stato poi chiamato per diversi impegni in fase di qualificazione per Euro 2008.
Marco Papetti
L
e ultime 3 partite hanno portato nella cascina interista solo 2 punti che servono a ben poco a blindare un posto in Europa per il prossimo anno. Le dirette concorrenti sembrano più in palla e detto fuori dai denti squadre come Atalanta e Parma meriterebbero di coronare la loro stagione con un traguardo prestigioso per la loro storia. In fondo per il blasone interista, per la storia ultracentenaria del club, per le vittorie recenti e passate della squadra la qualificazione acciuffata per il rotolo della cuffia alla prossima edizione di Europa League non può certo essere festeggiata come obiettivo stagionale. La squadra sta subendo un involuzione: basti pensare che nel girone d’andata le partite con Atalanta, Udinese e Livorno (le ultime 3 fin qui disputate) hanno fruttato 7 punti per la classifica e una buona manovra per il gioco corale della squadra.
E proprio la manovra che ultimamente è deficitaria: è scialba, sciapa, discontinua quasi asessuata. Non è maschia nel senso che i giocatori in campo non mostrano le necessaria grinta e determinazione per azzannare i palloni, non è femminile nel senso che non è elegante e raffinata per imbrigliare e soffocare le trame di gioco avversarie. Ad oggi è una manovra che ingloba tutte queste caratteristiche ma non eccelle in nessuna. Le precedenti squadre di Mazzarri si caratterizzavano per una manovra ben delineata: ad esempio nel 2007 la Reggina si salvò recuperando 11 punti di penalizzazione giocando un calcio grintoso e concreto oppure la Sampdoria di Cassano, che perse in finale la Coppa Italia nel 2009, tesseva una manovra al contempo elegante e ruvida. Forse il problema dell’Inter sono le troppe anime della società: giocatori distanti fra loro sul piano tecnico e caratteriale, una gestione societaria italo-indonesiana, scelte di mercato non sempre in linea con le dichiarazioni. Tutto questo non forma il dna della squadra e questo si tramuta poi in risultati deludenti.
IL DOTTOR BALANZONE
AL CAPEZZALE DELLA BENEAMATA gli ospiti
Dopo tanti passi da gigante, ora con il Bologna per sperare Chi è
Anime e Manovra
Giovanni Labanca
E
’ costipata di una stranissima malattia l’Inter di questi tempi. Chiamati a consulta i migliori dottori del Granducato, nessuno ha saputo trovare le cause del male e quindi nemmeno la medicina adatta per guarirla. Finanche dall’Estremo Oriente è stato fatto arrivare un facoltoso alambiccatore, senza speranza alcuna perché nella scienza non si possono somministrare soldi come supposte. E così l’ammalato rimane in preda a convulsioni strane. Proprio quando dà segni di ripresa, ricade nuovamente nel dolore. Per fortuna e per puro caso delle stelle del calendario, capita proprio stasera dalle parte di Milano un certo dottore Balanzone ,della dotta Bologna, massima espressione dell’arte di Ippocrate e molto esperto anche di intrugli miracolosi. Eccolo, ha con se undici malandati operatori di sanità ed è atteso a braccia aperte e condotto al capezzale di una signora malsana che, al suo sguardo si spaventa perché riconosce sotto le sembianze del panciuto accademico un nemico pronto a d approfittare della
sua posizione e del suo inganno. E’ il Bologna che, tanti secoli fa, “tremare il mondo faceva” e che ora, a mala pena si regge in piedi, solo se sorretto da volenterosi paramedici. Balanzone deve dimenticare in fretta il giuramento fatto di guarire tutti, ad ogni costo. E’ talmente bastonato, però, che non può nuocere ne tanto meno far tanto male al suo avversario. Oggi, da Bologna è arrivata una squadra che è il fantasma di se stessa, irriconoscibile, che neanche i migliori ricordi la possono tenere su. E di lei sessa Balanzone non sa dare una spiegazione plausibile: sarà la vecchia, sarà un calo fisico dei suoi giovanotti, comunque sia sta finendo dritto nella categoria da dove difficilmente si risale. Il presidente ed il mister non sanno a che santo votarsi e nemmeno il presidente onorario Giannino Morandi riesce a trovare i versi giusti di una bella canzone che tiri su i giocatori, anzi, non sappiamo come faccia ancora a sedere in tribuna dopo quello che gli hanno detto. Segni dei tempi, brutti, anche sotto gli Asinelli, Balanzone, per sua fortuna può succhiare un po’ di linfa da quella che è rimasta nel corpo strisciante di un Biscione maltrattato anche a Livorno la può sempre succhiare
e, ne siamo certi, non si lascerà intimidire dal fantasma di Ippocrate che lo segue come un ombra. E’ brutta cosa, ma, come non mai, vale il detto di quei malandrini di Latini “ mors tua vita mea”. Balanzone sa cosa significa e non ci penserà due volte ad addentare il molliccio ed insensibile corpo di quella che una volta era la squadra a cui contendeva scudetti e ne vinceva alcuni, anche se con strane pozioni che giravano per lo spogliatoio. A Bologna qualcosa bisogna pur portare dalla Fiera di Milano, altrimenti che dottore sarebbe?
sabato 5 aprile 2014
NO COPPA NO MAZZARRI Emanuele Tramacere
P
rosegue a ritmi serrati la rincorsa in campionato ad un piazzamento in Europa League dell’Inter targata Erick Thohir e guidata, per ora, da Walter Mazzarri. Centrare l’Europa per conquistare non solo denaro contante che, seppur inferiore rispetto alle cifre da capogiro percepite in Champions League, aiuterebbero a far rifiatare le casse della squadra nerazzurra, ma anche appeal internazionale in grado di richiamare l’interesse anche di giocatori già affermati a livello globale.
CERTEZZE
Thohir sta costruendo una squadra solida, ampliando e potenziando ogni settore amministrativo. Per quanto riguarda il ramo sportivo, estremamente condizionato dai risultati, l’unica certezza attualmente è il ruolo di Piero Ausilio che sarà il vero deus ex machina del mercato nerazzurro. A lui e alla sua fitta rete di osservatori e contatti sarà affidata la gestione sportiva di un club che, se i risultati sportivi lo supporteranno, sarà guidato in panchina da un confermato Walter Mazzarri. L’allenatore toscano, pur non riscuotendo la piena fiducia da parte di Thohir, non sarà messo in discussione in caso di qualificazione in Europa League e, quindi, sul suo 3-52 sarà impostata la prossima campagna acquisti invernale.
CHI PUO’ PARTIRE Dato l’ufficiale addio a Cristian Chivu e il benvenuto, a fine
stagione, al neo acquisto Nemanja Vidic, il direttore sportivo Piero Ausilio intento a valutare le prime mosse in uscita in grado di ampliare il budget a disposizione per il mercato in entrata. Samir Handanovic non sta dimostrando all’Inter tutto il suo ampio potenziale e, con un Francesco Bardi in rampa di lancio, potrebbe essere lui il principale sacrificato sull’altare della plusvalenza. In difesa il contratto in scadenza nel 2015 mette Ranocchia sotto lo scacco del mancato rinnovo. Sul campo il difensore umbro sta dimostrando di meritare la conferma anche nella prossima stagione, ma in caso di mancato accordo l’Inter sarà costretta ad accettare una cessione onerosa per evitare di perderlo a parametro zero al termine della prossima annata. Non si placa, nonostante il rinnovo appena firmato, il dualismo in campo fra Ricky Alvarez e Fredy Guarin: entrambi molto richiesti e, al tempo stesso, entrambi molto criticati dal popolo interista. Mazzarri ha scelto Hernanes come titolare inamovibile del centrocampo nerazzurro e per il duo argentino-colombiano le possibilità di scendere in campo da titolari sono drasticamente crollate. Il contratto in scadenza nel 2014, invece, potrebbe essere il macigno più pesante sulla permanenza in rosa dei 4 reduci dalla strepitosa annata del triplete. Walter Samuel, Diego Milito, Javier Zanetti e Esteban Cambiasso percepiscono ingaggi record nonostante l’avanzata età anagrafica e la dirigenza nerazzurra non ha intenzione di intraprendere alcun tipo di trattativa.
COSA SERVE?
Programmata l’ossatura della
e, infine un bomber vero, un attaccante di razza da 20 gol a stagione che sappia catalizzare su di sé l’intero gioco della squadra. Florin Gardos, centrale della Steaua Bucarest, Fernando mediano del Porto, e soprattutto Edin Dzeko, sono i primi obiettivi di un lungo elenco che il direttore sportivo Ausilio continua a sondare e vagliare. Il mercato dell’Inter è solo all’inizio. Ma prima di tutto dovrà arrivare l’Europa.
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mercato dovrà intervenire necessariamente su due fronti: reintegro in rosa di alcuni dei talenti lanciati in prestito e comproprietà, e acquisto di alcuni giocatori già pronti per far fare il salto di qualità all’Inter. Per quanto riguarda i rientri, come testimoniato anche dalla gara contro il Livorno, Bardi, Mbaye e
Pero Ausilio
Il mancato ingresso in Europa farebbe cessare il rapporto con il tecnico Francesco Bardi Samir Handanovic
PA Duncan sono i più pronti per rientrare nelle rotazioni
della prossima stagione. Joel Obi e Vid Belec potrebbero tornare per rimpolpare le caselle legate agli “uomini vivaio” delle liste europee. Ecco, quindi, che le posizioni da riempire con acquisti
importanti rimangono sostanzialmente tre: un difensore centrale da affiancare a Vidic e Juan Jesus in caso di addio di Ranocchia. Un
campionato Laura Tangari
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imbrocca una, considerando le mosse tattiche e le sostituzioni effettuate sullo 0-2 all’Ardenza contro il Livorno. Insiste nel voler impiegare un trequartista Guarin che ha la testa altrove. Non toglie Alvarez ma Hernanes e rilancia il povero Zanetti in un finale dove avrebbe potuto trovare posto Milito. Ed ecco i risultati. Per il resto la notizia del giorno, anzi della notte, è la sconfitta di domenica sera della SuperJuve al San Paolo col Napoli. Ma in bianconeri, sebbene orfani di Tavez squalificato, con la mente erano già a Lione dove si doveva consumare il quarto
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centrocampista centrale sia di rottura che di qualità, in grado di prendere le redini della squadra al posto del partente Cambiasso
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squadra, l’Inter in sede di
INTER SEMPRE PIU’ PAZZA ANCHE CON IL LIVORNO ltro che Europa League. Se l’Inter va avanti così il biglietto per il viaggio nel Vecchio Continente per la prossima stagione farà bene dimenticarlo perché a tutto c’è un limite. Il limite si chiama Guarin, con l’aggiunta di Mazzarri che non ne indovina una neanche masticando e inghiottendo una bottiglietta di acqua minerale, come aveva tentato a San Siro in occasione della gara con l’Udinese. Guarin è una sciagura non solo per l’episodio che ha regalato il pareggio al Livorno ma anche per il fatto che in vita sua, forse, nessuno si è preso la briga di insegnargli che è ora di finirla con quei retropassaggi che innervosiscono i tifosi e soprattutto mettono lo spauracchio al portiere di turno. Ma se Guarin non se la passa bene, la stessa cosa la si può dire per Mazzarri. Il mister di San Vincenzo, infatti, non ne
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di finale d’andata di Europa League. Oggi intanto l’Inter torna in campo affrontando il Bologna mentre da aperitivo alla partita di San Siro al Bentegodi, alle 18, andrà in onda il derby ChievoVerona, con la squadra di Mandorlini nuovamente in spolvero dopo il 3-0 inflitto al Genoa. Il Grifone dopodomani ospiterà a Marassi il Milan con la Juventus a Torino pronta alla partita del riscatto col Livorno che sta ancora festeggiando il pareggio conquistato in extremis con l’Inter. Da seguire Atalanta-Sassuolo con i bergamaschi a caccia della settima vittoria consecutiva.
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NONOSTANTE TUTTO CI SONO ANCORA POSSIBILITÀ PER L’EUROPA i cugini Andrea Anelli
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on è ancora finita. Anzi sembra essere appena iniziata la stagione rossonera, quel periodo dove ti giochi la stagione (prossima), dove oltre ai tuoi risultati serve tenere un orecchio alla radiolina per sapere cosa succede sugli altri campi. Tutto questa rincorsa potrebbe portare a giocarsi tra un mese un derby di Milano che possa regalare qualcosa d’importante, non come quando ci si giocava le finali di Champions League, ma almeno un ingresso in Europa l’anno prossimo. La rincorsa è iniziata al Franchi di Firenze, quando, contro ogni pronostico, il Milan ha portato via i tre punti, raddoppiati poi in casa con il Chievo sabato scorso. La trasferta di Genova contro i rossoblu è, sulla carta, la più difficile, delle
Ottimismo rossonero
prossime gare che vedono i rossoneri affrontare dopo il Grifone un doppio turno casalingo con Catania e Livorno. Ipotizzando una vittoria a Genova e altrettante a San Siro si arriverebbe alla trasferta di Roma contro i giallorossi con aspettative e convinzioni profondamente diverse da quelle di un solo mese fa. Ecco perché è importante per il Milan non sbagliare questo appuntamento e dare continuità alla serie positiva. Il Genoa visto a Verona contro l’Hellas è sembrato per lo più una squadra appagata dalla posizione in classifica che si gode i frutti di un bel lavoro svolto finora, motivo in più per Seedorf e i suoi per non sbagliare. Questa trentaduesima giornata vede anche scontri diretti importanti come il derby di Verona, Parma-Napoli e Lazio–Sampdoria, insomma la concreta possibilità di accorciare tantissimo la classifica e, magari, trovarsi alle spalle dell’Inter
proprio in prossimità del derby. La difficoltà (o la mediocrità, dipende da che parte la si guarda) del calcio italiano da la possibilità di risalire la china e arrivare quinti anche in una stagione nera grazie alla totale assenza di prevedibilità delle partite. Nonostante tutti i buoni propositi le difficoltà per il tecnico olandese non mancheranno. Ancora ai box sicuramente De Sciglio e in dubbio sia Montolivo, sia Abate. La soluzione difensiva prevede ancora Bonera a destra e Zaccardo centrale, sempre ordinato quando chiamato in causa sia da Seedorf, sia da Allegri. In mezzo la diga formata da De Jong e Muntari in vantaggio su Essien. Non vi sono dubbi invece davanti dove Balotelli tiene la maglia da titolare, dietro di lui Taarabt, Kakà e il ballottaggio Honda-Poli. Non è ancora finita, c’è ancora possibilità per rialzare la testa a patto di non sbagliare appuntamenti abbordabili come questo.
Clarence Seedorf sembra aver trovato la medicina giusta
amarcord 6
sabato 5 aprile 2014
Aldo Campatelli lo troviamo nella
doppia veste, allenatore e calciatore, di entrambe le squadre. Un particolare degno di nota: Aldo Campatelli da calciatore ha indossato solo la maglia nerazzurra e quella del Bologna. Esordisce giovanissimo in Serie A con la maglia dell’Inter (Ambrosiana-Torino 1-0) come attaccante per poi arretrare al centrocampo. Resterà per anni una figura insostituibile della squadra nerazzurra con cui ha vinto, 297 presenze e 39 gol, due scudetti e una Coppa Italia. A fine stagione ’49-’50 si trasferisce per tre stagioni a Bologna dove conterà 7 reti in 46 presenze. Nel 1953, chiusa l’esperienza con gli emiliani, appese le scarpette al chiodo iniziando la carriera di allenatore partendo sempre dall’Inter, dopo una piccola parentesi con il L.R. Vicenza. 1 anno tecnico nerazzurro e l’anno successivo alla guida dei rossoblu, tornerà a Milano dal 1958 al 1960.
Roberto Mancini, attuale tecnico del Galatasaray, inizia la sua carriera di calciatore proprio nella squadra emiliana proveniente dalle giovanili. Nella stagione 81-82 fa il suo esordio in prima squadra, 9 reti e 30 partite disputate. L’anno successivo passerà alla Sampdoria che lo consacrerà, in coppia con Gianluca Vialli, fra i grandi del calcio del nostro tempo. Chiusa la carriera di calciatore con il Leicester City nel 2001, inizia quella parallela da tecnico. Dopo Fiorentina e Lazio approda alla corte di Moratti. Con l’Inter (2004-2008) vincerà due Coppa Italia consecutive (2005 e 2006), due Supercoppa italiana, sempre consecutive, e tre scudetti, anch’essi consecutivi (2006,2007 e 2008).
Andrea Stramaccioni, proveniente dalle in sostituzione dell’esonerato Claudio Ranieri. Il suo
giovanili della Romulea, la stessa di Francesco Totti, cresce nelle giovanili del Bologna con cui esordisce in prima squadra allenata da Renzo Ulivieri in Serie C1. Nella prima e unica partita giocata da titolare, in Coppa Italia Serie C del 26 ottobre 1994, rimedia un grave infortunio al ginocchio destro (un collaterale sfilacciato, due menischi e legamenti posteriori e anteriori rotti) che mette fine alla sua carriera di calciatore. Lontano dal campo di calcio si dedica allo studio, tornerà nel mondo del pallone da allenatore ancora con la Romulea. Il 3 luglio 2011 firma un contratto triennale con l’Inter per allenare la Primavera in sostituzione di Fulvio Pea. Il 26 marzo 2012 approda alla prima squadra, pur essendo ancora sprovvisto del master per allenatori professionisti di Prima Categoria-UEFA Pro,
esordio sulla panchina nerazzurra sembra promettere bene: vittoria contro il Genoa per 5-4, il 6 maggio vince il derby per 4-2. A fine stagione un bilancio tutto sommato positivo (cinque vittorie, due sconfitte e due pareggi) che porta ai preliminari di Europa League 2012-2013. Anche la nuova stagione inizia sotto la buona stella: vittoria contro l’Haijduk per 3-0 nei preliminari di Europa League, il 7 ottobre arriva ancora la vittoria nel derby per 1-0. Stramaccioni porta la striscia positiva della squadra a 10 vittorie consecutive, battendo anche il Bologna e la Juventus per 3-1, superando così il record di Helenio Herrera del 61-62, Giovanni Trapattoni 88-89, Luigi Simoni 97-98 e Claudio Ranieri 2011-2012. Purtroppo per lui e per la squadra a Bergamo inizia la serie negativa che fisserà un altro record, questa volta negativo, quello di sedici sconfitte che lo porterà all’esonero.
sabato 5 aprile 2014
vita di club Giovanni Labanca
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nter, grande Amore anche oltre Oceano. Tra gli Inter Club esteri, uno dei più attivi è quello del New Jersey, fondato da connazionali italiani, che hanno coinvolti nella bella avventura anche tanti “americani” di ultima generazione. La giornata clou dell’anno è “l’annual dinner gala”, con ospiti importanti, tra i quali non mancano mai i rappresentanti della Società e del Centro Coordinamento. Sono giunti appositamente da Milano il direttore Sergio Spairani e il leggendario “piede sinistro di Dio” Mariolino Corso. A loro il presidente Aldo Tripicchio ha rivolto commosse parole di benvenuto, ringraziandoli della presenza tanto significativa, a dimostrazione della grande considerazione in cui la Presidenza della Società tiene il sodalizio statunitense. Lo stesso presidente, tra l’altro, ha ribadito l’attaccamento ai colori sociali, specialmente in questi momenti non felici della Beneamata e assicurato al neo presidente Thohir il massimo appoggio e calore. Sergio Spairani, non nuovo a queste trasvolate oceaniche, ha trasmesso a tutti i soci il più affettuoso saluto della Società e ribadito con forza che l’Inter farà di tutto per tornare la grande squadra di un tempo, anche perché può contare sull’apporto di tifosi eccezionali come
Inter Club New Jersey INTER-BOLOGNA la storia dice che… 7
Luigi Rubino
7 quelli di questo Inter Club. La serata si è svolta il 28 marzo scorso, in un’affascinante location addobbata di neroazzurro, un elegante salone dove erano presenti per la cena di gala oltre 400 tifosi, che hanno salutato con entusiasmo e calore gli ospiti e tutto il direttivo del club. Nell’occasione il presidente Aldo Tripicchio, anche a nome dei suoi
collaboratori, ha ringraziato il signor Trobiano, che da quest’anno, ha messo a disposizione, a titolo gratuito, una bellissima sede per l’Inter Club ed al quale è stata regalata una bella maglia nerazzurra a “simbolico” pagamento dell’affitto. Il Gran Gala si è concluso con gli immancabili brindisi augurali con spumante italiano, alle fortune dell’Inter.
Inter Club Kuwait
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’occasione era tanta ghiotta da non farsela sfuggire: due partite consecutive, per di più in quattro giorni. Così hanno pensato Adnan Yousuf e Saad Almuttiri, presidente e socio dell’Inter Club Kuwait, nato quest’anno, grazie alla passione di oltre 120 iscritti. Prima di Inter-Atalanta i due soci, felici come una Pasqua, hanno fatto visita agli uffici del
Centro a cui hanno donato un crest personalizzato. Quando si dice: quello che era un sogno è diventato una bella realtà.
giugno 1964: i tifosi dell’Inter, soprattutto gli over cinquanta, ricordano benissimo e a malincuore questa data quando, nella sfida spareggio di Roma per lo scudetto, il Bologna sconfisse i nerazzurri per 2 a 0, conquistando il settimo ed ultimo scudetto della sua storia. A decidere quella gara fu un’autorete di Facchetti, su tiro di Fogli e un gol di Nielsen. Per la squadra di papà Moratti e del tecnico Helenio Herrera, reduce da una strabiliante finale di Coppa dei Campioni vinta contro il Real Madrid, fu la beffa delle beffe, soprattutto dopo le vicende di quel campionato in cui il Bologna fu prima penalizzato e poi rimesso in gioco dalla Caf, che considerò non più punibili alcuni calciatori felsinei, risultati positivi al test antidoping. Decisiva fu la sentenza emessa dalla Magistratura ordinaria che, pur disponendo le controanalisi, non riuscì ad individuare il colpevole o il mandante della manomissione delle provette di Coverciano. Da allora gli arbitri
aiutarono in maniera sfacciata il Bologna, i tanti rigori assegnati ai rossoblu portarono alla fine la squadra allo spareggio di Roma contro i nerazzurri. La vendetta interista però si consumò l’anno dopo, quando la squadra, con la famosa ed elegante maglia a strisce nere e blu, vinse lo scudetto con il sorpasso sul Milan. Il Bologna, invece, finì il campionato al sesto posto. Ora la situazione è ben diversa. La sfida serale del Meazza non ha più come obiettivo il tricolore. La squadra di Ballardini lotta disperatamente per non andare in B. L’Inter del nuovo presidente Thohir cerca
invece un piazzamento sostanzioso in Europa per la prossima stagione. Contro i nerazzurri, il Bologna, cercherà di rifarsi dopo le tantissime delusioni. Per la salvezza servono punti. La sfida del Meazza potrebbe essere decisiva, i rossoblu hanno infatti collezionato finora solo 5 vittorie, mentre ben 15 sono state le sconfitte. Per i tifosi nerazzurri, invece, tornare a vincere contro una ex grande del calcio, potrebbe essere stuzzichevole, anche perché, vista la delicata situazione bolognese con il rischio della B, la gara questa volta sembra avere tanto sapore di vendetta.
sabato 5 aprile 2014
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Lara Comi europarlamentare Lei fa parte dell’Inter Club Montecitorio. “L’ha fondato il collega Dambruoso. La malattia Inter è assai diffusa in Parlamento: governiamo con l’Inter nel cuore. Nel mio ufficio, la stanza della presidenza della commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, conservo la maglia di Palacio firmata. Io mi sono formato a pane e Inter, sono tifoso
“CONTRO L’INTER UNA PERICOLOSA LATITANZA
ramente che c’è una pericolosa latitanza verso l’Inter. Serve più attenzione da parte degli arbitri”. Thohir ha avvertito: tutti sotto esame. Concorda? “Tutti dovrebbero essere sempre sotto esame, dovrebbe essere il leitmotiv quotidiano, in modo da fungere come stimolo per fare meglio. Questo è il segreto di una logica vincente”. Mazzarri dice che a oggi non ha mai a vuto un organico da scudetto. “L’allenatore fa bene a pretende-
GLI ARBITRI FACCIANO PIÙ ATTENZIONE”
sin dai tempi di Moratti padre. Tanto che il primo regalo che ho fatto a mio figlio Roberto (nella foto) è stato la storia della società nerazzurra in tre volumi”. 17 pali e zero rigori, l’Inter di Mazzarri due record li ha collezionati.
re sempre di più. Ma affermare che nell’Inter attuale non ci sia qualità o che l’organico sia debole sarebbe ingiusto e riduttivo” Se l’Inter fallisse l’Europa League, va cambiato l’allenatore? “Sono contrario al cambio d’allenatore solo perché non si è
sto di un giocatore valuta se risponde a tre parametri: tecnico, economico e di marketing. Nainggolan non andava bene? “Contano anche gli impegni presi dal giocatore, il procuratore… Ci sono complicanze e complicazioni in ogni trattativa”. L’Inter Club Indonesia conta 15mila iscritti e raccoglie tutti i fan nerazzurri del Paese su una popolazione di 250 milioni di abitanti. I margini di marketing almeno lì ci sarebbero… “Non è detto che non si possano vendere più magliette anche di Milito… Io sono all’antica e dico: cerchiamo di prendere buoni giocatori che diano più solidità alla squadra”. La società è alla ricerca di un top player a centrocampo o in attacco. Dove sarebbe meglio investire e su chi? “Serve un Cambiasso più giovane, un rubapalloni da affiancare a Hernanes, che è un grande acquisto. Io suggerirei Mascherano. Ma occorre anche un top player davanti. Icardi è giovane e deve ancora crescere”. Circolano i nomi Torres, Morata, Dzeko, Sagna, chi potrebbe essere utile all’Inter?
“I pali non fanno testo, sono la casualità. Sul dato di zero rigori c’è invece da riflettere. Senza evocare il dolo, la statistica dice chia-
raggiunto l’obiettivo: si cambia panchina se c’è scollamento coi giocatori, se non c’è più feeling”. Thohir ha detto che nell’acqui-
“Torres mi sembra un po’ usurato, Dzeko invece potrebbe fare di più e dunque essere un buon nome da spendere. Ma poi il successo
Francesco Paolo Sisto
presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati
Al Parlamento la passione per i colori nerazzurri è una malattia
di un acquisto dipende da altri fattori, dall’ambiente per esempio. Klose sta facendo bene perché ha trovato a Roma il clima ideale”. L’Inter ospita il Bologna, San Siro non è più uno stadio che fa paura agli avversari. Perché? “Bologna senza Diamanti è meno prezioso… Battute a parte, credo sia una questione di testa. L’Inter sente di non essere protetta a sufficienza e ha paura di sbilanciarsi. E così il gioco non si crea. Il calo atletico, rispetto all’inizio dell’anno, quando la squadra correva di più, ha una matrice psicologica”.
MASCHERANO E DZEKO I TOP PLAYER CHE SERVONO PER IL RILANCIO
GUARIN CON LA TESTA GIÀ ALLA JUVE Mazzarri e Alvarez in partenza per altri lidi, si spera... il punto Severa Bisceglia
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a scorsa settimana, al termine del consiglio d’amministrazione e ovviamente prima di LivornoInter, Erick Thohir ha parlato ancora una volta del futuro dell’Inter. Il Presidente sembra avere le idee chiare sull’investimento che ha fatto: “Con Mazzarri abbiamo discusso… E’ molto importante preparare la prossima stagione senza perdere la concentrazione sulle prossime partite, ma anche il prossimo campionato è molto impor-
tante. Dobbiamo rivedere la rosa, ma ogni decisione sarà presa a fine stagione. Dobbiamo considerare le prestazioni di tutti i giocatori”. Ci sentiamo di consigliare al Presidente di rivalutare, nella rosa, il tecnico che dovrà sostituire Walter Mazzarri. In attacco l’Inter di Mazzarri potrebbe avere insieme anche Messi e Cristiano Ronaldo (ovviamente rigorosamente tenuti in panchina da Mazzarri) e potrebbe anche avere 30 rigori a favore, il risultato e il gioco non cambierebbero. Quale mente eccelsa può decidere di sostituire Hernanes, fin li migliore in campo, con un disastroso Guarin, e soprattutto: perché? Il tecnico nerazzurro
PALACIO Onnipotente, onni presente, onni facente, onni segnante, se non ci fosse lui, in due parole, Mazzarri non siederebbe più in panchina. Provare per credere
è affetto da “pareggiate” acuta e Guarin da gennaio vede solo bianconero. In questo momento si può dire tutto e il contrario di tutto. Mazzarri e Alvarez, per il bene dell’Inter, farebbero bene a partire per altri lidi e Guarin avrebbe potuto evitare la sceneggiata e trasferirsi subito a Torino senza attendere l’ultima partita di campionato. Fortemente contestati Samuel, Ranocchia e Jonathan, stranamente i più attivi in questa Inter che ha fallito tutti gli obiettivi stagionali, tra i centrocampisti risultano poco condivisi Cambiasso, non ancora certo il suo futuro, e Guarin che ha appena rinnovato il contratto con l’Inter solo per calmare gli animi dei tifosi nerazzurri, ma come anzidetto, per giugno ha già preso casa a Torino. Facile comprendere di quali calciatori l’Inter vorrà sbarazzarsi, salvando la coppia d’attacco Icardi-Palacio. E’ più saggio tornare a parlare della partita di oggi, i nerazzurri ospitano il Bologna reduce dalla sconfitta con l’Atalanta e quindi affamata di risultato, l’Inter riuscirà ad avere più fame? Dubitiamo, la sconfitta è pronta a fare capolino o, nella migliore delle ipotesi, quel mago del tecnico tirerà fuori dal cilindro quel pareggio a lui tanto caro. Solo l’Inter a Livorno ha potuto subire, in vantaggio di due reti, l’ennesimo pareggio che ha vanificato persino il primo gol di Hernanes in nerazzurro. Il Milan, da canto suo, sembra avere finalmente ritrovato la retta via. Sabato scorso ha strapazzato il Chievo convincendo e senza commettere errori. Con un ritrovato Balotelli e il buon “vecchio” Kakà sembra carico per uno scoppiettante finale di campionato.
TOP
& FLOP
di Aldo Colombo
GUARIN Fresco di rinnovo con un bell’aumento regala con uno sciagurato retropassaggio il pareggio al Livorno. Sempre su un altro pianeta, sempre con la testa fra le nuvole
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GUARIN ADDIO ALL’INTER IL MILAN CADE IN CASA COL BRESCIA mercato Luigi Sada
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i voleva la sciagurata palla passata all’indietro verso Handanovic nella gara del Picchi col Livorno per mettere un sigillo sull’avventura di Guarin all’Inter. Il giocatore colombiano, lo hanno capito tutti, se ne vuol andare da Milano e, in considerazione dell’episodio dell’altra sera, pare abbia gettato le basi giuste per chiudere ogni rapporto con la Beneamata con tanti saluti ai quei tifosi che tempo fa avevano inscenato pesanti contestazioni nei confronti della dirigenza nerazzurra e dello stesso Thohir, in prospettiva della sua cessione alla Juve. Secondo alcune indiscrezioni, la partenza di Guarin, alla corte di Conte dove ad attenderlo c’è un contratto con qualche zero in più rispetto a quello dell’Inter, è cosa ormai fatta. Ma non è tutto: Guarin a gennaio
aveva già pronte le valige per Londra dove il Chelsea e Mourinho lo attendevano a braccia aperte. L’ingaggio però, stando alle voci diramate dai Blues, secondo il procuratore del giocatore, doveva essere molto più alto di quello percepito dall’Inter e di conseguenza i londinesi hanno rinviato di tutta fretta al mittente il giocatore. Guarin, salvo contrattempi, il prossimo anno indosserà dunque la maglia della Vecchia Signora mentre il bistrattato Vucinic quella dell’Inter. Cadono così le possibilità di
vedere Dzeko con i colori nerazzurri, anche perché Pellegrini e il City hanno deciso di tenersi ben stretto il bosniaco. Intanto il Psg è tornato alla carica per Pogba alzando il tiro. Per certo sembra invece Bonaventura alla Fiorentina mentre Jung dell’Eintracht Francoforte è in ballottaggio fra il Leverkusen e l’Inter, con il Milan in agguato pronto a offrire la contropartita di Robinho se quest’ultimo non tornerà in Brasile. Infine per Cassano si fanno consistenti le voci di un suo possibile passaggio al Tottenham.
l’attaccante bianconero Mirko Vučinić
Fiore Marro
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n questi ultimi lustri se c’è una categoria che ha avuto una forte involuzione su tutte nel mondo del calcio, sottoscrivo in assoluto quella degli arbitri, che ritengo si la peggiore. Eppure di accorgimenti ne sono stati presi a iosa, tant’è che da che la terna arbitrale era appunto composta da tre giudici si è passati addirittura a sei. Con risultati altamente scadenti. Come è accaduto con difensori e portieri anche con gli arbitri l’Italia calcistica ha fatto passi indietro mostruosi a mio modesto avviso. La “giacchetta nera” italiana è stata considerata per lunghissimi anni nel mondo se non la migliore in assoluto di sicuro però annoverata tra le più preparate. Tanto per citare qualcuno di loro potremo partire da quello che considero personalmente il migliore in assoluto: Concetto Lo Bello che detiene tuttora il record del maggior numero di partite arbitrate in Serie A (328), e nel 1963 è stato insignito con il prestigioso Premio Giovanni Mauro. Oltre ad essere l’arbitro più presente in Serie A, Lo Bello è anche il più anziano ad aver diretto una partita delle Coppe Europee: Diresse appunto il 29 maggio 1974 a 50 anni e 16 giorni, la finale di Coppa UEFA tra Feyenoord e Tottenham. Lo Bello nacque a il 13 maggio 1924 a Siracusa dove venne a mancare il 9 settembre 1991 . Un ‘altro “fischietto” a mio giudizio da considerare un fuoriclasse è stato Luigi Agnolin ; uno
Daniel Rizzo
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rriva il primo ko casalingo in campionato per la squadra di Super Pippo. Le rondinelle, come all’andata, battono i baby rossoneri e si candidano prepotentemente per un posto nei playoff. Una sconfitta che riduce al lumicino le speranze rossonere di accedere direttamente alle Final Eight. La truppa di Inzaghi, nonostante le due gare da recuperare e il ko dell’Atalanta in casa della Ternana, dovrà quasi sicuramente passare dai playoff se a giugno vorrà partecipare
ri che giocano in Serie B diventa molto complicato. Abbiamo disputato una buona partita a parte all’inizio, forse il pareggio sarebbe stato un risultato più giusto. Abbiamo avuto qualche
Verona. La squadra di Cerrone, infatti, nonostante il doppio vantaggio maturato nei primi trenta minuti, dimostra di non saper più vincere facendosi rimontare dagli scaligeri nel finale. In cam-
alle Final Eight che si terranno a Rimini. Sconfitta figlia della poca concretezza rossonera sotto porta, ma sopratutto merito della solidità difensiva guidata dal fuori quota Paci (classe ’78). Pippo Inzaghi, oltre alla sconfitta, ha dovuto mandar giù un altro boccone amaro: al 60’, infatti, il direttore di gara ha cacciato dal campo Super Pippo, situazione accaduta per la terza volta in questa stagione. Al termine della gara, Super Pippo ha espresso tutto il suo disappunto per i tre punti persi: “Quando giochi contro una squadra che schiera in difesa tre ‘94 e un ‘78 nel Campionato Primavera diventa difficile. Non abbiamo giocato una brutta partita, purtroppo non avevamo attaccanti. Mastour e Fabbro hanno avuto la febbre tutta la settimana poi quando giochi contro una squadra che ha in difesa due giocato-
occasione, ma accettiamo il risultato, sapevamo che il Brescia con i rinforzi della prima squadra sarebbe stato un osso duro. Ce l’abbiamo messa tutta, ora dobbiamo rimboccarci le maniche perché dobbiamo arrivare tra le prime due ma allo stesso tempo dobbiamo difendere il terzo posto. Ci sta perdere contro un Brescia così rinforzato che ha giocato sempre dietro la linea del pallone. Per quanto riguarda l’espulsione sono dispiaciuto perché non ho detto niente, ho detto “dai su” poiché pensavo ammonisse il giocatore del Brescia, che era già ammonito per fallo tattico. Forse ha sentito qualcosa che ha detto qualcun altro. Restiamo sereni. Questa squadra ha fatto tanto, ora recuperiamo energie e giocatori. Il Brescia ha fatto una buona partita, accettiamo il risultato”. L’Inter, invece, non va oltre al 2-2 contro l’Hellas
po anche Ruben Botta, sostituito nella ripresa col giovane Capello. A Fine partita un indiavolato Cerrone commenta cosi il pareggio nerazzurro: “Sono molto arrabbiato per il nostro secondo tempo, soprattutto perché avevamo fatto bene all’inizio. Dovevamo stare attenti nei primi minuti, come ho detto ai ragazzi, ma è mancata l’attenzione. Botta fuori? L’atteggiamento deve essere comunque sempre lo stesso, poi è chiaro che è un giocatore che crea pericoli ed è evidente che se avesse giocato tutta la partita probabilmente avremmo vinto. Dobbiamo maturare e cercare di gestire la partita, concedendo qualcosa, ma non certo due gol in 10 minuti. Questo è quello che mi fa arrabbiare di più dei miei ragazzi. L’attenzione deve durare fino alla fine e anche in settimana abbiamo cercato di lavorare in questo senso”.
I nerazzurri si fanno rimontare e non vanno oltre al 2-2
GLI ARBITRI – IL “PASSO DEL GAMBERO” DEL CALCIO ITALIANO giù al nord
primavera
dei migliori al mondo a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. Agnolin diresse 226 gare in Serie A dove esordì il 18 marzo 1973 in Fiorentina-Cagliari , mentre in Serie B il suo esordio fu in Como-Monza nel 1968. Nominato arbitro internazionale nel 1978, rappresentò la FIGC al Campionato mondiale di calcio 1986, dove diresse URSS-Ungheria (60), l’ottavo di finale ArgentinaUruguay (1-0) e la semifinale di Guadalajara tra Germania Ovest-Francia (2-0). In carriera diresse anche la finale di Coppa delle Coppe 1986-1987 del 13 maggio 1987 ad Atene tra Ajax e Lokomotive Lipsia (1-0 in virtù della rete di Marco van Basten) e, coadiuvato dai guardalinee Tullio Lanese e Sergio Coppetelli, la finale di Coppa dei Campioni 1987-1988 PSV EindhovenBenfica: 0-0 dopo 120 minuti e vittoria degli olandesi allenati da Guus Hiddink per 6-5 ai calci di rigore. Vanta anche la finale di ritorno di Supercoppa Europea nel 1986 tra Dynamo Kiev e Steaua Bucarest ed una semifinale di Coppa UEFA 1981-1982 tra Radnički e Amburgo (2-1).Ha diretto anche le finali di Coppa
Italia delle edizioni 1984-1985 e 1987-1988. Nel 1980 è stato insignito del prestigioso Premio Giovanni Mauro. È noto anche perché il 26 ottobre 1980, durante un derby della Mole (finito 1-2 per i granata), Agnolin disse a Bettega, che stava protestando, «vi faccio un culo così!» a seguito delle polemiche nate sui quotidiani sportivi, Agnolin assunse la nomea di “arbitro anti-Juve”, e venne sospeso per quattro mesi. Nel 1983 decise di farsi crescere la barba, e per questo motivo venne pubblicamente redarguito dal designatore della C.A.N. di allora, Alessandro D’Agostini, che lo invitò a radersi: ciò nonostante Agnolin, mantenne per un certo periodo il nuovo look. La punta di diamante rimane però Pierluigi Collina (Bologna, 13 febbraio 1960) . Tra le sue innumerevoli gare arbitrate spicca su tutte la finale dei Mondiali del 2002 ed è stato il miglior arbitro del mondo di tutti i tempi secondo quanto stabilito dallaIFFHS, la Federazione mondiale degli storici e degli statistici del calcio con sede in Germania che nel gennaio 2010 ha esaminato tutte le graduatorie in materia arbitrale negli ultimi 22 anni (dal 1987). Dotato di temperamento deciso e carismatico, benché non sia propriamente un giocatore, il Times lo ha inserito al 50º posto della classifica dei 50 calciatori più cattivi di tutti i tempi. Dal 2011 è membro della Hall of fame del calcio italiano. Oggi a dirigere le gare, specie quelle importanti ci sono Paolo Silvio Mazzoleni, Nicola Rizzoli, Paolo Tagliavento, Gianluca Rocchi; i peggiori arbitri della nostra storia calcistica di tutti i tempi, paragonarli agli arbitri succitati e come comparare Duvan Zapata a Gonzalo Higuain o peggio Walter Mazzarri a Josè Mourinho.
Chritian Chivu e l’Inter si separano consensualmente. L’ex terzino nerazzurro ha dichiarato: “Ringrazio i tifosi, 7 anni indimenticabili”. I tifosi invece hanno dichiarato: “Christianchivuchì?
Su Twitter, Icardi ha dichiarato: “Wanda è una ragazza splendida e fedele. Cosa, peraltro, subito confermata da 144 giocatori di nazionalità diverse.
Una partita di seconda categoria umbra dovrà essere ripetuta perché è stato espulso il gemello sbagliato. Per aiutare l’arbitro, uno dei gemelli si raserà i capelli a zero e si farà crescere i baffi, e l’altro pure.
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LIVERPOOL SUPER STAR IN PREMIER LEAGUE 10
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Liverpool ha messo la quarta. Si sbarazza del Tottenham con un poker firmato dall’ex interista Coutinho, Suarez, Hernandez e un autogol di Kaboui e sorpassa in classifica il Chelsea messo al tappeto dal modesto Crystal Palace al termine di una partitaccia che ha fatto imbufalire Mourinho. Un pomeriggio, in sintesi, tutto favorevole ai Reeds dal momento che il City non è andato oltre un pareggio striminzito contro un Arsenal ancora alla ricerca di se stesso dopo i sei gol incassati la scorsa settimana e il 2-2 casalingo con lo Swansea. Prova a rialzare la testa lo Uni-
estero
Luigi Sada ted battendo 4-1 l’Aston Villa mentre l’Everton torna in corsa per l’Europa grazie alla tripletta rifilata al Newcastle. In Spagna continua la partita a tre fra l’Atletico, il Barca e il Real tutte in fazzoletto di tre punti dopo i tre successi rispettivamente contro l’Atletich Bilbao al San Mamete, contro l’Espanol nel derby
di Barcellona e nell’altra stracittadina con il Rayo Vallecano terminata, quest’ultima con un secco 5-0 siglato da una tripletta di Bale e gol di CR7 e Carvajal. L’undici di Tata Martino è invece arrivato al successo grazie a un discutibile penalty messo a segno Messi mentre i Colchoneros hanno avuto la meglio a Bilbao con una prodezza di Diego Costa e una rete di Kokè. In Francia con la sconfitta del Monaco rimediata con l’Evian il Psg ha disco verde nella corsa al titolo. Ai parigini è sufficiente un acuto di Cavani per battere il Nizza in Costa Azzurra. Nei piani alti
della classifica, staccatissimi, inseguono il Lille vittorioso con Kalou sul Guingamp a tempo scaduto e il Saint Etienne che espugna Lione malgrado uno spettacolare diagonale di Lacazette. In Bundesliga, il Bayern, ormai appagato con la conquista matematica dello scudetto, pareggia all’Allianz Arena per 3-3con l’Hoffenheim. Nella lotta per il secondo posto torna alla vittoria il Dortmund vincitore a Stoccarda con una tripletta firmata da Reus mentre lo Schalke 04 batte l’Herta Berlino per 2-0 tenendosi sotto braccio a pari punti con la squadra di Klopp.
PSG E REAL, TRE SBERLE L’ELEGANTE STILE JUVENTUS
A MOURINHO E KLOPP champions Luigi Sada
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issione compiuta per il PSG e il Real Madrid in Champions League, andata in onda a metà settimana. I parigini di Blanc, sia pur con un po’ di fatica, hanno battuto per 3-1 il Chelsea di Mourinho, andato a segno solo su calcio di rigore realizzato da Hazard. I francesi hanno aperto le marcature dopo soli quattro minuti con Pocho Lavezzi bravo e tempestivo nel battere Cech. I Blues, grazie al penalty hanno acciuffato l’1-1 ma nella ripresa, prima con una disgraziata autorete di Luiz, poi con una giocata vincente e spettacolare di Pastore sul filo di lana, sono andati sotto chiudendo la gara con tre gol al passivo. Per la squadra di Mourinho, di conseguenza, diventa importante la rete di Hazard nel contesto delle due partite. Brutto infortunio al 67’ per Ibrahimovic. Passeggiata tranquilla invece per il Real di Ancelotti. Il Dortmund, orfano di Lewandowski, non
ha mai fatto paura a Ronaldo e compagni, anche perché Bale, dopo soli 3 minuti, è andato a segno fra le urla disperate di Klopp. Alla mezz’ora è arrivato il 2-0 di Isco con un tiro imparabile. Nella ripresa il match è stato chiuso definitivamente da CR7. Il portoghese con questo gol ha
prodezza di Diego, ex Juventus, autore di una tremenda sassata scagliata da 30 metri che ha battuto senza scampo Pinto. A venti minuti dalla fine Neymar con un diagonale ha rimesso a posto le cose per i Blaugrana. Lo United sfavorito contro i campioni d’Europa del Bayern a
Cristiano Ronaldo non ha ancora risolto i problemi con il suo ginocchio destro
Severa ontinuano le polemiche tra Inter e Juventus lontane dai campi di gioco. La mancanza di stile, quantomeno il senso sportivo poco ‘sportivo’, regna ancora una volta in casa bianconera. Si chiede continuamente ai tifosi di tenere un comportamento civile, rispettoso e sportivo. Quando i commenti si fanno pesanti, le curve vengono chiuse o multate le società. L’uscita, assolutamente poco sportiva, sarebbe stata apprezzata della sana ipocrisia, di mercoledì scorso di John Elkann sull’Inter è stata quantomeno insana, poco sportiva
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Bisceglia e ipocrita. Si, ipocrita. Perché Elkann conosce benissimo la ragione per cui i nerazzurri non vincono più, al di là dei demeriti sul campo della squadra stessa. Questa la frase che ha già fatto il giro del mondo in web, non volevamo mancare neppure noi a sottolineare sittanta bruttezza: “Non so perché non vincano più, ma mi auguro continuino a perdere”. L’attuale presidente della Fiat S.p.A., della Exor S.p.A e della Giovanni Agnelli & C., ha ereditato tutto questo dal nonno materno, e molto altro, ma non certo l’eleganza e lo stile.
AI BIANCONERI IL PRIMO MATCH
B raggiunto il record di Messi con 14 reti in competizioni europee. Peccato per i problemi al ginocchio destro non ancora del tutto superati. Due pareggi, entrambe 1-1, nelle sfide di martedì al Camp Nou e Old Trafford. Il Barca ha rischiato parecchio andando sotto per via di una
Per lo sfortunato Ibrahimovic è previsto almeno un mese di stop
Manchester è andato vicino alla sconfitta, specialmente dopo il gol di Vidic, neo acquisto dell’Inter. Il pareggio è arrivato una manciata di minuti dopo con Schwensteiger, poi espulso per doppia ammonizione. Prossimo appuntamento con il ritorno, martedì 8 e mercoledì 9.
onucci a 5’ dalla fine apre la prima porta bianconera sulla semifinale, giovedì’ 10 aprile allo Juventus Stadium basterà gestire il risultato risparmiando le energie per il gran finale. A Lione le zebre hanno faticato non poco macinando occasioni a cui è mancata solo, in più di un occasione, la conclusione. Dopo soli cinque minuti è Tevez a fallire l’eurogol che manca da cinque anni nella sua personale bacheca, colpo di testa finito largo. Fatica non poco la Juve, Buffon è chiamato in più di un occasione a dimostrare di essere sempre il numero 1 per eccellenza, grande parata su Malbranque e graziato qualche istante dopo dall’errore di Briand sugli sviluppi del calcio d’angolo. Primo tempo abbastanza equilibrato con i bianconeri che provano ad emergere, nel secondo tempo il Lione supera il timore reverenziale passando gran parte del tempo nell’area avversaria e mettendo Buffon nella condizione di guadagnarsi ‘la giornata’. Antonio Conte decide di dare una diversa direzione alla partita che rischia lo 0-0 finale, prima sostituisce Tevez, affaticamento muscolare per lui, con Vucinic e successivamente, in sostituzione di un trasparente Osvaldo, entra
Giovinco che si rende subito pericoloso impostando un nuovo ritmo alla squadra. Il gol è vicino. Prima segna Giovinco dopo un fallo su Lopes che gli costa un giallo e rete annullata. Poi è Vucinic a mangiarsi il gol vittoria e, finalmente, all’85’ risolve la partita Bonucci che sugli sviluppi di un corner insacca i francesi. A Torino i bianconeri potranno gestire la partita con tranquillità senza sprecare moltissime energie, se mister Conte si accontenta. Nelle altre partite clamoroso
Europa League
Severa Bisceglia il 3-0 del Besilea con il Valencia con doppietta di Delgado e gol di Stolker. Successo del Porto col Siviglia grazie al colpo di testa vincente di Mangala, mentre il Benfica fa il corsaro a Alkamar con la AZ grazie alla rete siglata da Edoardo a metà della ripresa. Bonucci, l’uomo partita
ALL’ I NSEGUIMENTO DELLE MERCEDES DERBY TRA NOBILI sabato 5 aprile 2014
basket Beppe Vigani
L’Armani contro Cantù per blindare il primo posto
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Domani il terzo appuntamento in Bahrain Lewis Hamilton, vincitore in Bahrain
In Eurolega trionfo con il Barcellona
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erby da clima caldo quella di domani tra l’EA7 Armani, che dopo aver il secondo posto in tasca in Eurolega, sta viaggiando come una scheggia anche in campionato. Contro Pesaro ha infilato la sua quattordicesima vittoria consecutiva e sembra ormai lanciato verso il primo posto nella regular season. L’ultima sconfitta in campionato gli uomini di Luca Banchi l’hanno subita proprio contro la squadra di Pino Sacripanti, quindi un interesse in più per seguire i milanesi che non vogliono perdere l’occasione di rifarsi. In forse ancora Keith Langford, ma l’Olim-
pia ha dimostrato che senza di lui ha vinto anche in Eurolega, rifilando anche distacchi importanti. Fa impressione che senza la guardia di Fort Worth, l’Olimpia abbia battuto di ben 28 punti (91-63) il Barcellona, che ha dovuto subire la prima sconfitta. Tornando al match di domani al Forum di Assago, diventato un bunker in campionato, Cantù prova a legittimare il secondo posto, provando a sbancare la tana delle “scarpette rosse”. Un miracolo ma, statene certi, ci proverà. Il quintetto di Sacripanti è di tutto rispetto, cominciando dal playmaker. Stefano Gentile,
Alessandro Gentile ha rifilato 24 punti al Barcellona
Foto Savino Paolella 2014
fratello di Alessandro, in questa stagione è stato uno dei protagonisti dei brianzoli. Mano molto dolce al tiro (50% da due e 40.9% da tre) e infallibile ai tiri liberi (91.9%), ma anche buona lettura di gioco. Joe Ragland è la guardia di Sacripanti, che in alcuni momenti sostituisce Gentile in cabina di regia. Ottimo tiro (53.9% da due e 47.7% da tre), ma buona presenza anche a rimbalzo (3.5 a partita) e come assistman (3.4). L’uomo di Springfield è un leader e sa essere un fattore nei momenti topici del match. Michael Jenckins è l’ala piccola che ha il 51.1% da due e il 38.5% da tre, con ottima visione di gioco e presenza costante anche vicino a canestro (2.6 a partita). L’ala forte è Maarten Leunen. Lo statunitense nato a Vancouver ha mani educate (43.9% da due e 38.8% da tre) con 5 rimbalzi e 3.2 assist a partita: un giocatore poliedrico che è anche un ottimo difensore. Il centro dei canturini è Marco Cusin: per lui il 64.7% da due con 5.2 rimbalzi a partita. Un giocatore che parte dalla panchina, determinante per la squadra di Cantù, è Pietro Aradori (insieme con Alessandro Gentile ex di turno). Parlano i numeri per il bresciano: 57.8% da due e 39.1% da tre con 4.7 rimbalzi e 2.9 assist a partita. Da anni è uno dei perni della Nazionale.
MONDIALE PER NULLA SCONTATO motoGP Marjlja Bisceglia
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ante le novità di questo mondiale appena partito e che ha visto ancora una volta sul gradino più alto del podio Marc Marquez, come se l’infortunio che non gli ha consentito di partecipare neppure ai test invernali riguardasse altri. La prima novità è il ritorno di Valentino Rossi sul podio, un secondo posto che lascia ben sperare per il proseguo della stagione. Lorenzo, il rivale più accreditato del campione in carica, è caduto nelle battute iniziali, lo si attende al secondo appuntamento stagionale, i due faranno vedere sicuramente le scintille, sarà una sfida a chi “consuma più gomme”. I nuovi regolamenti hanno introdotto le velocissime moto classe Open, già fortemente competitive, che hanno consentito soprattutto alla Ducati di apprezzarne i vantaggi, dal momento che l’attuale moto è la sorella quasi gemella della già famosa e fallimentare GP13: tre litri di benzina in
più, 12 motori invece di cinque, esclusiva gomma morbida posteriore. Subito dietro la FTR-Yamaha ecco fare capolino Andrea Dovizioso e Crutchlow sulle due Ducati ufficiali. Un buon quinto tempo, considerati gli anni bui appena trascorsi, per Andrea, decisamente più attardato invece il secondo pilota. Non ci si può aspettare di più da una moto che ha subito un pallidissimo aggiornamento rispetto alla precedente GP13 risultata fallimentare. Decisamente ridotto il gap rispetto al battistrada, per Dovizioso si parla di soli 12 se-
condi. E’ evidente che Dall’Igna ce la sta mettendo proprio tutta per riportare la moto di Borgo Panigale agli antichi splendori. Hanno invece deluso le Honda Open RCV1000R di Scott Redding e Nicky Hayden arrivati rispettivamente settimo e ottavo a ben 32 secondi dal vincitore della gara. Peccato per Stefan Bradl, grande protagonista fino al nono giro, tagliato fuori dai giochi a causa di una caduta e Bradley Smith anche lui caduto a poco più di quattro giri dalla fine. I fan avranno di che godere, questo mondiale promette tanto.
Ecco come si presenta la Ducati 2014
F1 Debora Cheli
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utto come previsto, o quasi. La doppietta Mercedes al Gp della Malesia, la prima dal 1955, quando al volante c’era Fangio, non ha stupito nessuno; le due monoposto di Lewis Hamilton e Nico Rosberg sembrano provenire da un altro pianeta. Troppo veloci, troppo perfette e, come ha affermato il team principal Toto Wolff, anche economiche. Insomma, alla scuderia di Brackley non manca davvero nulla per proseguire la serie positiva iniziata a Melbourne, e proseguita a Sepang con la vittoria di Hamilton e il secondo posto di Rosberg. Ora non resta che amministrare il vantaggio anche domani in occasione del Gp del Bahrain. Al momento il team tedesco guida la classifica costruttori con ben 68 punti, mentre la McLaren insegue a 43. Ferrari è terza a quota 30, seguita dalla Williams a 20 lunghezze, ma risalgono anche le quotazioni della Red Bull, quinta grazie al
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terzo posto di Sebastian Vettel a Sepang, in un crescendo rossiniano che ha visto il team austriaco colmare buona parte del gap che solo pochi giorni prima dell’inizio del Mondiale sembrava molto più ampio. A deludere, invece, è stata la Ferrari. Fernando Alonso si è accontentato di un quarto posto, strappato a pochi giri dal termine della gara grazie al sorpasso su Nicolas Hulkenberg, bordo della Force India. Non certo un fulmine di guerra. Eppure lo spagnolo mantiene la calma, ben sapendo che in una settimana non c’è stato tempo di fare modifiche alla vettura e che per la gara di domani è inutile farsi illusioni. “Non c’è molto che possiamo fare, perché si torna subito in pista – ha detto l’asturiano ad “Autosprint” -. Ma abbiamo ben chiaro come dobbiamo intervenire sulla monoposto in vista dei Gp di Cina e di Spagna. E lo faremo”. Poi ha sottolineato l’importanza di lasciarsi alle spalle Kimi Raikkonen: “Non è la posizione ideale per cominciare la stagione, ma la squadra sta facendo enormi sforzi per migliorare. Mi piacerebbe lottare per vincere, ma finché si sta davanti al compagno di squadra si sta facendo qualcosa
di extra”. Il finlandese ha pagato una foratura alla gomma posteriore destra: pizzicato al via dalla McLaren di Magnussen, Kimi ha perso molto tempo ai box salvo effettuare una spettacolare rimonta dall’ultima alla dodicesima posizione. Domani, sfortuna permettendo, il ferrarista potrebbe tornare finalmente protagonista. L’appuntamento con il decimo Gp del Bahrain è fissato per le 17. Il circuito del Sakhir, lungo 5,412 km, si trova a Manama, in mezzo al deserto, per questo sono frequenti problemi di graining sulla pista. Il tracciato è stato disegnato da Hermann Tilke e prevede 15 curve e quattro rettilinei, in due dei quali è previsto l’uso del DRS: il dispositivo potrà essere attivato dopo la curva 10 e dopo l’ultima curva, appena prima del traguardo. Le ultime due edizioni del GP sono state vinte da Sebastian Vettel, mentre Fernando Alonso è il pilota che qui ha vinto di più, con tre successi, di cui l’ultimo risale al 2010 a bordo della Ferrari. Se i pronostici dovessero trovare conferma e la Mercedes s’imponesse anche al Sakhir, si tratterebbe della prima volta in assoluto sia per la scuderia tedesca, che per i suoi due piloti.
SCHUMI TORNA A CASA
ono passati più di tre mesi dal terribile incidente sugli sci a Méribel ed ora la moglie Corinna lo vorrebbe riportare finalmente a casa. Secondo il tabloid inglese “The Sun”, la consorte di Schumacher starebbe attrezzando una stanza della villa di Nyon, sul lago di Ginevra, per realizzare un’unità di terapia intensiva con apparecchiature
dal costo di 12 milioni di euro per rispondere alle esigenze del marito, che ha bisogno di continua assistenza. Insomma, se la speranza di un miglioramento è sempre viva nel cuore dei suoi cari, la realtà è molto più dura. Per questo la famiglia del sette volte iridato si starebbe preparando ad affrontare una situazione d’immobilità permanente.
di Debora Cheli
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RGM SCONFITTA DAL PARABIAGO MONDIALI MASTER rugby Tony Morandi
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ugby Grande Milano guarda alla sconfitta con Parabiago per imparare dai propri errori: “E’ stata una partita strana - dice il direttore tecnico Gianluca Ragusi - e un po’ me l’aspettavo.
Probabilmente il primo caldo ha condizionato e spesso succede che partite del genere esplodano nel punteggio. Noi abbiamo sbagliato completamente l’approccio mentale e contro una squadra d’esperienza come Parabiago, non ce lo possiamo proprio permettere”. Il risultato è pesante, quanto imprevisto. 41-
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La società milanese si consola con il Rugby nei Parchi 22 è un passo falso da cancellare al più presto: “Abbiamo chiesto alla squadra di dimostrare il proprio valore nelle quattro partite che mancano alla conclusione - attacca il direttore sportivo Antonio Raimondi - . A volte le sconfitte sono più importanti delle vittorie, quando
devi trovare la giusta attitudine. I ragazzi si sono resi conto e alla fine si sono confrontati. Ci aspettiamo una bella reazione e la partita contro Rovato sarà subito un test e ancora di più lo sarà la trasferta a Lumezzane contro la prima della classe. Ci aspettiamo risposte importanti e nuovi inserimenti dalla squadra
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under 18 che sta chiudendo in crescendo il torneo elite di categoria”. Intanto, la prossima settimana verrà svelato il nuovo programma di Rugby nei Parchi, la manifestazione organizzata da Rugby Grande Milano in collaborazione con il Comune di Milano: “E’ una delle cose più belle che organizziamo continua Antonio Raimondi - Siamo arrivati alla terza edizione e questo è un segnale del successo che abbiamo avuto. E’ uno strumento di promozione importante per il nostro sport che ha avuto ricadute importanti su tutto il movimento milanese. Sveleremo tutto martedì prossimo, ma possiamo anticipare che la prima tappa si svolgerà al Parco Lambro sabato 12 aprile. Come per le altre due edizioni, possiamo proporre quest’attività totalmente gratuita e riservata a bambine e bambini dai 6 ai 13 anni. Un’altra conferma del successo sono le richieste arrivate da altre città e l’edizione 2014 di Rugby nei Parchi non sarà solo milanese. Infatti oltre che nella nostra città, ci saranno tappe anche a Brescia, Bologna, Torino e Verona”. Le altre date su Milano sono fissate per il 3 di maggio al Parco di Trenno e per il 25 di maggio all’Arena Civica.
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atletica over Bianca Elton Ara
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on poteva certo immaginare il suo futuro di atleta il marchigiano Giuseppe Ottaviani mentre cuciva vestiti da uomo su misura e durante la seconda guerra mondiale. Si, avete letto bene. Ottaviani, classe 1916, faceva il sarto e solo dopo i 70 anni si è cimentato nell’atletica. Oggi, alla veneranda età di 98 anni, vanta due record ai Mondiali master indoor “over 35” di Budapest appena conclusi. Ben dieci medaglie d’oro in un unico Mondiale master, già questo è degno di Guinness, e nessuno mai aveva osato così tanto: 98 anni. Basta fermarsi un’istante per rendersi conto che mancano solo 2 anni per brindare al secolo di età, questo però non è un primato. Il neocampione mondiale, seguito dal prof Graziano Bacchiocchi nella velocità e nei
ORO E PRIMATO A 98 ANNI lanci, ci ha preso subito gusto alle vittorie, il primo campionato italiano vinto porta indietro al 1999, da allora di titoli italiani ne ha vinti ben 39. Nel 2010 debutta nel salto in alto e nel 2011 nel salto in lungo e nel salto triplo. E’ subito vittoria e primato: primo atleta della categoria a superare la soglia dei 2 metri nel lungo con 2,14 e dei 4 m nel triplo con 4,46 (entrambe le specialità all’aperto). Nel 2012 arriva il record mondiale anche al coperto nel salto triplo con 4,37 m e anche nei 60 m. Il nostro Ottaviani ha concluso i mondiali di Budapest in ottima compagnia. La canadese Olga Kotelko, di anni ne ha solo 95, ha eguagliato il numero di medaglie vinte dal nostro connazionale, 10 oro. L’altro marchigiano Livio Bugiardini ha conquistato il bronzo sui 400 in 1’00”87 e l’argento nella staffetta 4x200 corsa con Rudolf Frei, Valter Basellini e Vincenzo Felicetti.
Il medagliere di Giuseppe Ottaviani: Salto in lungo 1.83 – 60 metri 14”67 - lancio del disco 14.20 – lancio del peso 5.39 – salto in alto 0.82 – lancio del martello 12.17 – 200 metri 1’56”32 (primato europeo M95) – lancio del giavellotto 11.00 – salto triplo 4.44 (primato mondiale M95) – lancio del martello con maniglia corta 5.54.
un assetto perfetto, un mulinar di braccia in arrivo che non ha rivali, un senso tattico straordinario. Certo, ogni tanto perde anche lui perché altrimenti non esisterebbero più le corse, ma ad ogni modo si tratta di un fantino che difende sempre al massimo le sue chances. E quelle di chi lo ha giocato. Tra gli altri fantini sta andando alla grandissima Umbertino Rispoli, seguitelo per tutto il mese di aprile. Ha appena vinto tre corse in Francia in un solo pomeriggio, e poi ha replicato, sempre tre vittorie, alle Capannelle a Roma. Adesso lo attendiamo a Milano dove il giovane fantino è di casa e si è sempre comportato benissimo. In
arrivo è una vera e propria furia, sembra quasi sollevare il cavallo dal suolo, e senza usare troppo la frusta s’intende. C’è anche il fratello di Mirco, Cristian Demuro, che ormai è una sicurezza e si è ritagliato un suo spazio spesso vincente. Anzi, fra tutti è forse il più regolare e quindi va seguito in tempi lunghi. Il quarto ma non ultimo moschettiere di San Siro è il sardo Dario Vargiu, uno al quale non piace perdere mai: specialista delle corse di testa, conosce a memoria le andature di ogni cavallo, sa quando farlo scappare e quando invece farlo respirare. In definitiva, in poche parole, i nostri fantini sono i migliori del mondo!
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così anche il grande fantino Mirco Demuro è tornato alla base. Ormai arrivato alla soglia dei 35 anni il jockey di Marino, dopo aver peregrinato in tutta l’Europa, Francia e Inghilterra soprattutto, riassapora il fascino del nostro San Siro. In Europa non gli ha detto un granché bene ma invece in Oriente sì: a Tokio Mirco ha letteralmente scritto delle pagine del galoppo con gli occhi a mandorla: tanto per fare un esempio ha vinto il Derby giapponese del 2003 con Neo Universe, diventando il primo, e ancora unico, fantino straniero a vincerlo, davanti a 90mila spettatori! Sì, avete letto bene, a Tokio all’ippodromo ci vanno novantamila! Ora la nostra realtà evidentemente è assai diversa, ma Demuro e pronto a ricalarsi da noi con immutato entusiasmo. Il motivo è presto detto, come nella famosa canzone, certi amori fanno giri lunghissimi e poi ritornano, ed ecco pronto il contratto di prima monta con la grande scuderia milanese della Incolinx, per la quale il fantino romano aveva già montato qualche anno addietro, con grandissimo successo. I risultati, allora, erano stati eccezionali, per esempio nel 2011 con quella giubba, appartenente all’ingegner Diego Romeo, aveva vinto ben 13 Gran Premi, sotto la regia di Vittorio Caruso, il piccolo grande uomo di Trenno. Ora in regia, come allenatore, c’è il bravissimo Raffaele Biondi, c’è ancora una consulenza di Caruso, insomma ci sono tutti gli ingredienti per tornare agli antichi fasti. E Mirco com’è da fantino esperto? Ovviamente più smaliziato, ha corso negli ippodromi di mezzo mondo, sa come affrontare uomini e cavalli. Non per nulla il Giappone gli ha appena regalato la decima corsa di Gruppo Uno da quelle parti. E il suo bottino a tutt’oggi, recita così: 2.769 vittorie, 91 Gran Premi e 5 scudetti nazionali. Un bottino impressionante, da fuoriclasse della sella. Mirco lo è, basta vederlo in sella:
Mirco Demuro
C’è solo un“LovereIs Thedel pop Message: sabato 5 aprile 2014
musica Riccardo Sada
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l 13 maggio Epic Records, insieme alla Estate of Michael Jackson, pubblicherà “Xscape”, il nuovo album dell’indiscus-
originale. Scritto e prodotto da Jackson e Jerkins, questo lavoro assume una valenza tutta particolare, perché è stato “modernizzato” dal produttore che l’aveva originariamente inciso in studio con Michael. Produttore esecutivo dell’album è L.A. Reid, presidente e amministratore de-
MICHAEL JACKSON RIVIVE IN UN NUOVO ALBUM
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A Night At The Gallery 1977”, il film in Italia
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“Dconstructed”, i classici Disney in versione dance
W so e indimenticabile re del pop, Michael Jackson. Il disco, composto da otto nuovi brani, sarà disponibile anche in edizione deluxe, contenente tutte le incisioni dell’artista nella loro veste
legato di Epic Records, il quale, dopo l’apertura degli archivi di Jackson da parte della Estate, ha avuto accesso illimitato ai tesori che costituiscono quarant’anni di materiale cantato da Michael.
alt Disney Records ha annunciato che il 21 aprile verrà pubblicata una raccolta di classici tratti da svariate colonne sonore e intitolata “Dconstructed”. In essa, due tracce tratte dagli ultimi film (e non solo della casa di produzione hollywoodiana). “Mi sento incredibilmente onorato di aver remixato un brano premio Oscar, anche se io non lo sapevo ancora quando ho iniziato”, ha detto Armin van Buuren in merito alla rivisi-
tazione di “Let It Go” per “Frozen - Il Regno di Ghiaccio”. Avicii ha poi aggiunto: “Il mio remix per un brano di ‘Tron Legacy’ a opera dei Daft Punk risale a circa tre anni fa ma è stato importante per la mia carriera”. Nella tracklist appaiono anche “Circle of Life”, di Mat Zo e tratta dal “Re Leone”, “Roar” (Yogi Remix), di Axwell & Sebastian tratta da “Monsters University”, “Once Upon a Dream” (Trion Remix), tratta da “La Bella Addormentata nel Bosco” e tante altre.
l dj Nicky Siano ha prodotto un interessante docufilm contenente interviste a colleghi come Frankie Knuckles, Dave Mancuso e altri ancora che hanno animato la vita notturna di New York dall’inizio alla fine degli anni Settanta. Il lungometraggio è diventato anche un dvd di settantaquattro minuti licenziato in Italia dalla Key Note Multimedia ( HYPERLINK “http://www.maurizioclemente. com/”www.maurizioclemente.com). In esso trovano posto immagini inedite. In allegato c’è un cd contenente la colonna sonora del documentario stesso. Siano ha quasi sessant’anni ed è considerato uno dei pionieri del
Pharrell Williams firma con Adidas A
nnunciata una partnership a lungo termine tra la superstar nominata all’Oscar e vincitrice di vari Grammy Awards, Pharrell Williams, e il brand sportivo Adidas. Il lancio dei primi prodotti è previsto nell’estate 2014. Il marchio tedesco lavorerà con Bionic Yarn, azienda di tessuti di proprietà dello stesso Pharrell, i cui prodotti sono ricavati da The Vortex Project, un’iniziativa nata con Parley for the Oceans che permette di trasformare i detriti plastici dell’oceano in filo e tessuto. “Sono davvero elettrizzato all’idea di lavorare a questo progetto”, ha detto il cantante e produttore.
The Black Keys album e data in Italia T
he Black Keys annunciano l’uscita del nuovo album “Turn Blue”. La data è fissata per il prossimo 13 maggio su etichetta Nonesuch. Prodotto da Danger Mouse, Dan Auerbach e Patrick Carney, l’album contiene undici nuove canzoni incluso il primo singolo, “Fever”. I Black Keys (nella foto di Alysse
intervista vip Luca De Franco
Gafkjen) saranno gli headliner dell’Hangout Festival in Alabama il 16 maggio prima di imbarcarsi in un lungo tour europeo la prossima estate che li vedrà esibirsi anche a Roma l’8 luglio. Registrato al Sunset Sound di Hollywood durante la scorsa estate, “Turn Blue” conferma le doti della band guidata da Carney.
“CONTI IN ORDINE E PRODOTTO DI QUALITÀ PER RILANCIARE LO SPORT ITALIANO”
an Peterson è un personaggio che non ha bisogno di presentazioni. E’ un mito per gli appassionati di basket, di wrestling ed è conosciuto anche dagli italiani che non seguono lo sport. Infatti, quando nel gennaio 2011 venne richiamato alla guida dell’Olimpia Milano la notizia venne diffusa anche dai quotidiani generalisti e dai telegiornali (che non si occupavano di basket da moltissimi anni). Con
della NFl. Crede che altre squadre di calcio lo imiteranno? “Il punto non è avere le cheerleaders, ma offrire uno spettacolo di qualità. Se le cheerleaders sono brave, il pubblico si entusiasma. Non si può bluffare con gli spettatori paganti. Il CSKA Mosca ha ingaggiato delle cheerleaders bravissime, che producono coreografie spettacolari e gli spettatori le adorano. Il CSKA ha messo in bilancio una cifra importante per lo spettacolo delle cheerleaders, ha fatto un investimento ottenendo un ritorno. Bisogna avere quella
Stadio5 Peterson ha voluto parlare di come rilanciare lo sport in Italia. Coach ha visto che il presidente del Napoli De Laurentiis ha fatto esibire le cheerleaders prima delle partite come fanno le squadre della NBA e
mentalità per attrarre più gente allo stadio”. Al Madison Square Garden di New York, durante le partite dei Knicks, il tifo è diretto dal maxischermo: appaiono filmati con i giocatori che urlano “make some noise = fac-
D
mix, un virtuoso delle tecniche di dj e capace di mettere a tempo anche due dischi in vinile.
Dan Peterson, un simbolo del basket
succede in campo. Se hai motivo per gioire, gioisci. In Inghilterra è così”. In Italia, ogni domenica 3.000/4.000 spettatori riempiono i palasport per seguire il basket. A Milano, Bologna e Roma si arriva anche ad 8.000 spettatori. Secondo lei, quanto può crescere il movimento? “Prima di pensare a quanto possa crescere, pensiamo a far quadrare i conti. Ci sono squadre che non pagano gli stipendi da mesi e che potrebbero addirittura non finire il campionato. Queste cose non devono succedere. L’unica solu-
primi anni Ottanta si parlava di chiudere l’NBA perché troppe squadre erano in rosso. Nel 1984 è stato nominato commissioner dell’NBA David Stern, che ha introdotto delle buone regole, e oggi tutte le squadre producono profitti. Le squadre NBA pensano anche a produrre uno spettacolo che sia attraente per le reti televisive e di conseguenza lo vendono a caro prezzo. Inoltre hanno un grande merchandising che porta ulteriori incassi. La vendita dei biglietti è solo una delle tante entrate. In definitiva, in Italia bisognerebbe
zione è dotarsi di regole dettate dal buon senso. Faccio un esempio: se la squadra incassa due milioni di euro non può spendere più di due milioni di euro. Anche negli Stati Uniti abbiamo avuto questo problema. Ricordo che nei
fare un campionato solo con le squadre finanziariamente solide, che fanno il tutto esaurito al palasport, che sono attraenti per le reti televisive. Fatto questo, si troveranno nuovi sistemi per rendere ancora più popolare il basket”.
IL GRANDE DAN HA LA RICETTA PER SALVARE IL PASSATEMPO PREFERITO NEL BELPAESE ciamo rumore” e gli spettatori iniziano ad urlare “yeahhh”. Quando la squadra è in difficoltà, sul maxischermo appare la parola “defense = difesa” e gli spettatori cantano “defense”. Crede che questopotrebbe
funzionare in Italia? “Spero di no. Non sono un fan di queste cose. Come non capisco quei tifosi che cantano slogan per tutta la partita. Secondo me, il tifo deve essere spontaneo. Guarda la partita e reagisci a quello che
ZOOM D’AUTORE sabato 5 aprile 2014
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arte
di
Marby
I
grandi fotografi che hanno caratterizzato la storia del 900 possiamo ritrovarli alla Galleria Valeria Bella di Milano con “L’occhio del fotografo”, mostra che consolida la sua ricerca nell’ambito delle foto e delle stampe originali. Da qualche anno, infatti, la galleria ha accostato alla tradizionale e competente ricerca per le stampe d’arte anche quella per la fotografia d’autore. Nella rassegna sono messi in evidenza i grandi maestri come Robert Capa, Robert Doisneau, Elliot Erwitt fino a Andreas Feininger, insieme con fotografi italiani come il noto Ugo Mulas, Fausto Giaccone, Mario Giacomelli e Giovanni Chiaromonte
Robert Capa Picasso e la moglie
I più bravi fotografi del Novecento in mostra a Milano Elliott Erwitt Versailles
che illustra la sua ricerca sul territorio. Chiaromonte è anche il padre putativo degli esordienti: Fausto Giaccone e del giovane Filippo Romano, autore di un interessante lavoro di ricerca, sia formale, sia di contenuti. Oltre alle foto di Pierre Pellegrini, vero e proprio ritrattista della natura, troviamo in rassegna anche una divertente serie di ritratti di attori di Hollywood. Ed è proprio la mostra dei divi che riporta l’obiettivo sulla fotografia americana. Le immagini di Dennis Stock, Andreas Feininger e William Klein in un bianco e
nero secco, che ritraggono un’America da antologia, fanno da contraltare a quelle intimiste e a colori di Todd Hido, che inizia a essere conosciuto e apprezzato anche in Italia. Una rassegna che ci guida sopratutto alla scoperta della fotografia degli anni 50 fino agli autori più contemporanei. Di Capa, statunitense di origine ungherese che inviato in Spagna durante la guerra del 1936 scattò la sua foto più rappresentativa, quella di un soldato repubblicano che colpito a morte lascia il fucile, troviamo inoltre il ritratto dell’artista Pablo Pi-
casso che tiene l’ombrellone alla sua amata moglie con ironia e gentilezza. Di Mulas, che dopo aver dedicato tempo alla ricerca della foto di moda e di teatro, diventa nel 1954 fotografo ufficiale della Biennale di Venezia, si possono ammirare all’interno della mostra i suoi più intriganti ritratti allo scultore Alberto Giacometti durante una sua mostra personale. La rassegna propone anche un interessante catalogo che raccoglie opere famose per tutti coloro i quali sanno apprezzare l’arte della fotografia.
Ugo Mulas ritrae lo Scultore Alberto Giacometti nel suo studio
Dal 27 marzo fino al 29 aprile
Galleria Valeria Bella
via Santa Cecilia, 2 (entrata da via San Damiano) 20122 Milano Ph. 02 76004413 HYPERLINK “mailto:photo@valeriabella.com”photo@valeriabella.com HYPERLINK “http://www.valeriabella.com/”www.valeriabella.com Orario: martedì –sabato h. 10/19 lunedì 15/19
Ugo Mulas_ Ritratto di Alberto Giacometti
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Diego Armando Maradona
altra anima in pena. Dopo il divorzio dalla moglie Claudia è stato un continuo peregrinare tra storie d’amore finite, quasi tutte con figli, e problemi di salute. Almeno quelli legati alla salute sembrerebbero problemi risolti, El Pibe de Oro, considerato tra i più talentuosi calciatori di tutti i tempi, non può ritenersi altrettanto fortunato in amore. Anche l’amore con la giovane Rocio Oliva è finito. Tra i due sembra finito proprio male, tra denunce per furto e altro. Secondo i media argentini Diego avrebbe denunciato la giovane per il furto di orologi e preziosi dalla casa di Dubai. Quanti grattacapo per questi calciatori eterni incompresi e in perenne ricerca dell’anima gemella.
Veron ica Oj ed Diego Ferna a, dalla qua ndo le ha a vuto u n figlio
ale ha lla qu do jr a d a r g an a Sina Diego Arm n a i t s lio Cri un fig avuto
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l’umtima compagna Rocio Oliva
il matrimonio con Claudia Villafañe
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nica itan ade r b la ia Re odel r la m ie Victo h Sop
della oli, mo n g a t s a Ca Meliss eggio 2009 sR Fanny Robert Neguesha, modella francese ex mis la showgirl Barbara Guerra
Fico aella ff a R a ieffin l’ex g
Mario Balotelli sembra destinato a soffrire pene d’amore. L’attaccante rossonero evidentemente fa fatica a trovare l’anima gemella. Anche con Fanny Neguesha sembra tutto finito, ancora un rapporto buttato alle spalle. Giusto così, a 23 anni non è facile riconoscere l’anima gemella, la donna per la vita in questo caso. Dopo Raffaella Fico, madre di sua figlia Pia che non ha ancora conosciuto, almeno per quanto è dato sapere ufficialmente, anche Fanny sembra appartenere al passato. Dopo la toccante dichiarazione d’amore pubblicata dalla ormai ex, nessuno immaginava che potesse volgere al termine anche questa “avventura”, si tratta forse di questo? Si prospettano tempi duri per l’attaccan-
la mo de Betty lla greca Koura kou te rossonero. Probabili incomprensioni con Clarence Seedorf che potrebbero portarlo a preparare le valige, sembra che la meta più garantista sia quella assolata di Napoli, sempre che Rafa Benitez voglia farsi carico tale fardello. L’impegno più grosso per un tecnico è gestire il ragazzo, sulle qualità tecniche nessuno paventa dubbi. A rafforza l’ipotesi che SuperMario possa indossare la maglia partenopea nel prossimo campionato, almeno secondo i bene informati, è un nuovo amore neppure tanto segreto che vive in terra campana. Una volta erano le mogli e compagne dei calciatori a seguire, anche in terre lontane, il proprio uomo. Oggi, invece, pare che sia il calciatore ad andare dove è spinto dal cuore. I tempi cambiano, se cambiano!
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