Sabato 30 Marzo 2013
Anno 3 n. 16
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COPIA OMAGGIO
L’EDITORIALE di Beppe Vigani
Inter-Juventus non è mai stata una partita normale. Il compianto avvocato Peppino Prisco ne temeva la maledizione. Un giorno in ascensore mi disse: “Quando incontri quelli lì, la palla non è mai rotonda”. Sono passati vent’anni da allora e le cose sono cambiate. E parecchio. Lui non c’è più, è arrivato il 2006, la Juventus in Serie B, cinque scudetti, una Champions, un Mondiale per club e tante altre coppette, che hanno ingigantito la bacheca nerazzurra. Ahhh caro Peppino… se ci fosse ancora lei. Il match di oggi pomeriggio non è semplicemente una gara, è molto di più, soprattutto per l’Inter. Molto di più dei tre punti. Una vittoria per Stramaccioni significherebbe tanta consapevolezza di poter dire ancora la propria nel prossimo futuro, una sconfitta equivarrebbe a un biglietto di sola andata per il prossimo anno: destinazione sconosciuta. Tutto qui, non c’è molto di più. Per Antonio Conte la sfida è importante solo per la classifica. La sconfitta dell’andata brucia ancora, ma il pensiero è rivolto solo ed esclusivamente a vincere prima possibile il titolo. Un successo sulla Juventus manterrebbe in linea di galleggiamento i nerazzurri in chiave Champions League, ma l’immaturità di Stramaccioni, l’incostanza e la pochezza tecnica della squadra, gli infortuni e qualche scelta tattica, a dir poco, discutibile hanno messo il freno a mano a questa squadra che è forte con le forti e debole con le deboli. Come fa una squadra ad ambire all’Europa se perde due volte con il Siena, perde in casa con il Bologna, perde a Bergamo, a Parma, sciupa punti sempre in casa con Cagliari e Genoa?
SORPRESA! INTER JUVENTUS
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Sabato 30 Marzo 2013
continua da pag. 1 L’eliminazione dall’Europa League è stata una panacea per Zanetti e compagni che ora, a parte la semifinale di ritorno di Coppa Italia, dedicheranno le proprie forze per provare a rimediare ai danni commessi sin qui. Non è ancora troppo tardi, anche se davanti ci sono Napoli, Milan e Fiorentina, con le romane che sono alla pari. Non è una situazione facile, ma bisogna provarci. La Juventus non è imbattibile, a patto che Stramaccioni non veda Cassano ancora unica punta e Pereira trequartista (vedi contro il Tottenham a Londra). Errare è umano, perseverare è diabolico. La comprensione questa volta potrebbe servire a regalare un dispiacere a qualcuno. Peppino Prisco l’avrebbe vista così…
Il “normalissimo” derby d’Italia
La Juventus, in cerca di rivincita, sfida l’Inter a caccia di conferme Inter-Juventus è da sempre ben più di una semplice sfida. Grandi incroci di tensioni, passioni, storie recenti e passate. Racconti di amori mai sbocciati, di un rapporto spesso teso e sicuramente mai banale. Il derby d’Italia numero 160 della storia del campionato italiano potrebbe disegnare tutte queste appassionanti ed entusiasmanti premesse. Potrebbe, appunto, perché questa stravagante partita sarà semplicemente un normalissimo Inter-Juventus. Sì, perché Inter-Juventus avrebbe potuto essere prima di tutto una sfida scudetto. Ne è la riprova proprio la straordinaria partita dei ragazzi di Stramaccioni allo Juventus Stadium. Con quella vittoria l’Inter era tornata a sognare l’alloro perduto nel 2011 e,
STATISTICHE di Severa Bisceglia
Rodrigo Palacio e Antonio Cassano il tandem d’attacco nerazzurro
con i 3 punti conquistati a Torino, la classifica segnava -1. Poi il crollo, e la storia di un inverno faticoso costellato di alti e bassi. Ora i punti di distacco sono 18 (l’Inter dovrà recuperare la sfida contro la Sampdoria) e gli obiettivi di entrambe le formazioni sono tremendamente distanti. A
proposito di Sampdoria, la sfida contro i blucerchiati, prima posticipata, poi rinviata e ora solo rimandata al turno infrasettimanale successivo al derby d’Italia, avrebbe potuto fornire numerosi spunti di riflessione soprattutto per l’ambiente interistaNon si è parlato tanto di Inter, e questo è notoriamente un bene, tuttavia non ci sono neanche le certezze necessarie a far pendere la lancetta della riconferma verso il segno 1 al Giuseppe Meazza. Nessun incontro ha riservato la spiacevole sorpresa d’infortuni non preventivati alla vigilia, eppure proprio gli impegni delle nazionali hanno privato Antonio Conte e Andrea Stramaccioni di giocatori importanti sul campo di allenamento in vista della preparazione alla par-
tita. E’ così che il minutaggio dei giocatori, che hanno risposto alla chiamata dei loro selezionatori, peserà inevitabilmente sull’impiego o meno dal primo minuto. Avrebbe, infine, potuto essere anche la partita di numerosi scontri diretti uomo contro uomo. L’infermeria interista sta cercando lentamente di svuotarsi e, già da questa sfida, potremmo rivedere in campo giocatori del calibro di Walter Samuel e Dejan Stankovic, oltre ai recuperi di Silvestre, Alvarez e Alvaro Pereira. Discorso opposto per l’allenatore salentino che, tolti i lungodegenti Caceres, Pepe e Bendtner dovrà recuperare soltanto l’acciaccato Chiellini. Inter-Juventus avrebbe potuto essere tutto questo, e invece sarà, per la Juventus, la sfida che pre-
Numeri pericolosi
L’Inter ha gli scontri diretti in vantaggio Inter-Juventus per molti è il derby d’Italia, per altri è semplicemente una delle partite più sentite dalle due squadre. Quella di oggi è l’80ª sfida tra i due club in casa dei milanesi. I nerazzurri hanno vinto 34 volte contro 20 della squadra dei bianconeri. In tutto i pareggi sono 25. Stando alle mere statistiche il
successo più largo dei padroni di casa risale alla stagione 19531954, quando alla 27ª giornata i nerazzurri allenati da Alfredo Foni piegarono gli avversari 6-0, grazie alle doppiette di Skoglund e Brighenti e ai gol di Armano e Nesti. Bisogna risalire alla stagione 1931-1932 per trovare la vitto-
ria più eclatante degli ospiti: è la 33ª giornata quando al gol di Meazza, i bianconeri rispondono con Monti, doppietta di Ferrari e Orsi, prima che Mariani fissi il risultato sul 4-2. In Inter-Juventus, sono stati realizzati in tutto 212 goal, di cui 126 a favore dell’Inter e 86 per la Juventus. In questo match sono
Omar Sivori, a destra con Carlo Tagnin, bestia nera dell’Inter
state registrate il maggior numero di reti nel secondo tempo: mentre nella prima parta di gara le due squadre hanno realizzato complessivamente 80 reti, nel secondo tempo il numero sale fino a 132 segnature. Nel primo tempo è l’Inter che ha segnato più gol con 48, contro 32 della Juventus. Nella
LA PARTITA di Emanuele Tramacere
cede l’appuntamento più importante dell’anno ovvero l’andata dei quarti di finale di Champions a Monaco di Baviera contro il Bayern. Per quanto riguarda l’Inter, invece, Samuel e Ranocchia sono al 100% recuperati e toccherà a loro tenere alta la guardia nel reparto arretrato. L’incontro avrebbe potuto essere questo, e molto altro ancora. Certamente sarà l’ennesima sfida fra due squadre che si temono almeno quanto si rispettano. Sarà una partita vera, dove in palio ci sono ben più che i semplici tre punti. L’onore nerazzurro, la vendetta bianconera. Il ricordo di ferite ancora sanguinanti e di strappi mai ricuciti. Poteva essere molto di più, invece sarà ancora soltanto, un normalissimo derby d’Italia.
ripresa sono stati ancora i padroni di casa a realizzare più reti: 78, mentre gli ospiti si sono fermati a 54. L’ultimo successo della Juventus risale invece alla 10ª giornata della scorsa stagione, quando vinse 2-1: bianconeri in vantaggio con Vucinic, pareggio di Maicon e gol vittoria di Marchisio. L’ultima vittoria dell’ Inter in casa risale alla 34ª giornata della stagione 2009-2010, quando la squadra allenata da José Mourinho grazie ai gol di Maicon ed Eto’o, fissò il risultato sul 2-0.
STADIO MEAZZA ORE 15.00
INTER
JUVENTUS
In casa
In Casa
Ultima Vittoria 10/02/13 Inter-Chievo 3-1
Ultima Vittoria 10/03/13 Juventus-Catania 1-0
Ultimo Pareggio 24/02/13 Inter-Milan 1-1
Ultimo Pareggio 27/01/13 Juventus-Genoa 1-1
Ultima Sconfitta 10/03/13 Inter-Bologna 0-1
Ultima Sconfitta 06/01/13 Juventus-Sampdoria 1-2
Fuori Casa
Fuori Casa
Ultima Vittoria 03/03/13 Catania-Inter 2-3
Ultima Vittoria 17/03/13 Bologna-Juventus 0-2
Ultimo Pareggio 20/01/13 Roma-Inter 1-1
Ultimo Pareggio 03/03/13 Napoli-Juventus 1-1
Ultima Sconfitta 17/02/13 Fiorentina-Inter 4-1
Ultima Sconfitta 17/02/13 Roma-Juventus 1-0
Arbitro: Nicola
Rizzoli di Bologna
Allenatore: Antonio Conte
Allenatore: Andrea Stramaccioni
INTER (4-3-1-2)
JUVENTUS (3-5-2)
1 Handanovic; 4 Zanetti, 23 Ranocchia, 26 Chivu, 31 Pereira; 21 Gargano, 10 Kovacic, 19 Cambiasso; 14 Guarin; 8 Palacio, 99 Cassano
1 Buffon; 15 Barzagli, 39 Marrone, 19 Bonucci; 26 Lichtsteiner, 23 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 22 Asamoah; 32 Matri, 12 Giovinco
Sabato 30 Marzo 2013
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20 reti Cavani (Napoli; 4 rigori) 16 reti El Shaarawy (Milan)
Pos. Squadra
P.ti G V
N S
Gf Gs +/-
1 Juventus 65 29 20 5 4 57 18 39 2 Napoli 56 29 16 8 5 50 26 24 3 Milan 54 29 16 6 7 52 32 20 4 Fiorentina 51 29 15 6 8 53 35 18 5 Inter* 47 28 14 5 9 44 37 7 6 Roma 47 29 14 5 10 60 49 11 7 Lazio 47 29 14 5 10 37 35 2 8 Catania 45 29 13 6 10 39 36 3 9 Udinese 41 29 10 11 8 38 38 0 10 Sampdoria* 35 28 10 6 12 35 33 2 11 Bologna 35 29 10 5 14 39 38 1 12 Torino 35 29 8 12 9 34 36 -2 13 Parma 35 29 9 8 12 36 39 -3 14 Cagliari 35 29 9 8 12 35 48 -13 15 Chievo 35 29 10 5 14 31 44 -13 16 Atalanta 33 29 10 5 14 30 42 -12 17 Genoa 26 29 6 8 15 29 45 -16 18 Siena 25 29 8 7 14 29 40 -11 19 Palermo 21 29 3 12 14 23 43 -20 20 Pescara 21 29 6 3 20 21 58 -37 Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti. *1 partita in meno
LA CLASSIFICA
Sabato 30 Marzo - 30. Giornata 30 Mar, 15:00 Palermo - Roma Stadio Renzo Barbera, Palermo 30 Mar, 15:00 Udinese - Bologna Stadio Friuli, Udine 30 Mar, 15:00 Lazio - Catania Stadio Olimpico, Roma 30 Mar, 15:00 Cagliari - Fiorentina Stadio Is Arenas, Quartu Sant’Elena 30 Mar, 15:00 Inter - Juventus Stadio Giuseppe Meazza, Milano 30 Mar, 15:00 Parma - Pescara Stadio Ennio Tardini, Parma 30 Mar, 15:00 Atalanta - Sampdoria Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 30 Mar, 15:00 Genoa - Siena Stadio Luigi Ferraris, Genova 30 Mar, 18:30 Chievo - Milan Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 30 Mar, 21:00 Torino - Napoli Stadio Olimpico, Torino Recupero Mercoledì 3 Aprile - 29. Giornata 3 Apr, 18:30 Sampdoria - Inter Stadio Luigi Ferraris, Genova
TURNO ODIERNO
Sabato 6 Aprile - 31. Giornata 6 Apr, 18:00 Juventus - Pescara Juventus Stadium, Torino 6 Apr, 20:45 Bologna - Torino Stadio Dall’Ara, Bologna Domenica 7 Aprile - 31. Giornata 7 Apr, 12:30 Fiorentina - Milan Stadio Artemio Franchi, Firenze 7 Apr, 15:00 Siena - Parma Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena 7 Apr, 15:00 Catania - Cagliari Stadio Angelo Massimino, Catania 7 Apr, 15:00 Udinese - Chievo Stadio Friuli, Udine 7 Apr, 15:00 Sampdoria - Palermo Stadio Luigi Ferraris, Genova 7 Apr, 20:45 Inter - Atalanta Stadio Giuseppe Meazza, Milano 7 Apr, 20:45 Napoli - Genoa Stadio San Paolo, Napoli
PROSSIMO TURNO
15 reti Di Natale (Udinese; 4 rigori) 13 reti Pazzini (Milan; 3 rigori) Lamela (Roma) 12 reti Denis (Atalanta; 4 rigori) Jovetic (Fiorentina; 1 rigore) 11 reti Gilardino (Bologna) Sau (Cagliari; 1 rigore) Osvaldo (Roma; 2 rigori) Totti (Roma; 2 rigori) 10 reti Klose (Lazio) 9 reti Milito (Inter; 3 rigori) Palacio (Inter) Hamsik (Napoli) Amauri (Parma; 1 rigore) Icardi (Sampdoria) 8 reti Bergessio (Catania) Borriello (Genoa; 2 rigori) Cassano (Inter) Hernanes (Lazio; 1 rigore) Bianchi (Torino; 3 rigori) 7 reti Diamanti (Bologna; 2 rigori) Gomez (Catania) Paloschi (Chievo; 2 rigori) Thereau (Chievo; 1 rigore) Toni (Fiorentina) Giovinco (Juventus; 1 rigore) Quagliarella (Juventus) Vucinic (Juventus; 1 rigore) Balotelli (Milan; 3 rigori) Belfodil (Parma) 6 reti Bonaventura (Atalanta) Lodi (Catania; 1 rigore) Matri (Juventus) Sansone N. (Parma) Muriel (Udinese)
classifica marcatori
4
Sabato 30 Marzo 2013
Mangia tifa per Conte e Stramaccioni
I giovani devono giocare perché meritano. Inter-Juve è una partita che ha sempre qualcosa da dire! Devis Mangia è partito dal basso non ancora trentenne. La vera di Emanuele Tramacere sorpresa, e il primo passo verso i palcoscenici più importanti, però, arriva nel 2011, quando Con il calcio, giocato, non ha una squadra straordinaria (per la avuto grande fortuna. Da por- prima volta nella sua storia) aptiere ha difeso i pali di alcune proda alle finali del campionato squadre di provincia o poco più. primavera di Serie A, sfiorando Una grande passione accantona- addirittura l’impresa di vincerta, poi gli studi, e quel legame a lo. Quella squadra era il Varese doppio filo con il pallone che mai e sulla panchina dei biancoroslo aveva davvero abbandonato. si c’era un tecnico milanese che con i giovani ci sa davvero fare: Devis Mangia. Da Varese a Palermo, Mangia si accasa nella panchina della Primavera rosanero, ma l’esonero di Pioli lo sbalza direttamente in prima squadra, trovando così l’esordio a soli 37 anni su una scottante panchina di Serie A. Con Zamparini, nulla è mai come sembra, ma Mangia non si scoraggia e coglie al balzo la proposta che la FIGC gli offre, dopo le dimissioni da commissario tecnico dell’Under 21 di Ciro Ferrara. Si qualifica mostrando un bel calcio agli Europei di categoria che si terranno in Israele, e, a Europeo concluso deciderà del suo futuro aspirando, magari alla panchina della squadra per cui ha sempre fatto il tifo fin da bambino: l’Inter. A proposito di Inter, sabato ci sarà la sfida con la Juventus, che partita si aspetta? Inter–Juve è sempre una partita di altissimo livello fra due squadre da tutti considerate fra le due più
L’INTERVISTA
grandi di tutto il calcio italiano. Quello che mi auguro è che sia una bella partita, spettacolare, e divertente da guardare per tutti gli spettatori. Forse è il derby d’Italia con meno pathos degli ultimi anni, con l’Inter e la Juventus molto staccate, con obiettivi estremamente differenti… Sicuramente la partita successiva agli impegni delle nazionali ha sempre un avvicinamento più soft do molte altre proprio perché l’attenzione è rivolta più agli impegni delle nazionali che al campionato. E’ chiaro che in questo momento storico la Juventus ha un vantaggio tale che non si può discutere di partita scudetto, ma resta fondamentale, forse più per l’Inter che ha bisogno di punti, ma anche per la Juventus che non vorrà far prendere morale alle squadre che inseguono. Conte e Stramaccioni, due allenatori che probabilmente, a fine anno potrebbero avere una valigia da preparare, anche se per motivi totalmente differenti… Non credo che la Juventus voglia lasciar partire uno degli artefici principali di questo nuovo e vincente corso, quindi credo che in ogni caso Antonio Conte resterà sulla panchina bianconera. Anche per Stramaccioni, in realtà, mi sembra prematuro, perché l’Inter è partita con un progetto nuovo e credo lo si voglia portare avanti. Al suo predecessore Claudio Ranieri, però, proprio la sconfitta a San Siro contro la Juven-
Bianconeri favoriti Dall’analisi numerica della biosituazione (forza fisica, sensibilità tecnica, ragionata visione del gioco e istintività) dei singoli giocatori che scenderanno in campo, si evidenzia che la condizione psicofisica della Juventus 6.01 risulta superiore a quella dell’Inter 5.94. Pertanto la squadra bianconera, secondo il pronostico bioritmico, dovrebbe avere molte più pos-
sibilità di vittoria rispetto ai nerazzurri. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, la Juventus risulta più tonica con 6.07 e più energica fisicamente rispetto alla formazione di casa con 5.96: Pogba 6.50, Bonucci 6.47, Marrone e Matri 6.41, Vucinic 6.32 contro Kuzmanovic 6.50, Samuel e Kovacic 6.37, Pereira 6.26. Dal punto di vista della creatività e dell’umore i bioritmi della Juve ntu s sono leggermente superiori con il valore medio di 5.97 contro 5.94 dell’Inter: Palacio e Nagatomo 6.49, Gargano 6.45, Cambias-
I BIORITMI di Enzo Occhiuto
so 6.22, contro Vidal e Matri 6.49, Marrone 6.31, Pogba 6.22. Dal punto di vista delle facoltà mentali gli uomini di Conte, molto concentrati, risultano avvantaggiati con 5.98 rispetto a quelli di Stramaccioni con 5.91, scarichi di energie intellettive: Buffon 6.50, Vidal 6.45, Linchtsteiner 6.49, Giovinco 6.35 (triade di valori positivi, condizione ottima), contro Alvarez 6.47, Kovacic 6.45. Infine il confronto sulle capacità intuitive delle due contendenti, vede la squadra nerazzurra con 6.02 in vantaggio rispetto a quella bianconera con 6.00: Cassano 6.50, Palacio 6.37, Kusmanovic 6.48 che in fase risolutiva potrebbero creare qualche problema alla forte difesa juventina. Voglio ricordare che la grande impresa nerazzurra, che mise fine all’imbattibilità dei campioni d’Italia, fu compiuta da un’Inter con dei valori bio assoluti di 6.07 rispetto ai 6.02 dei bianconeri. Comunque vada, lo stadio di San Siro vivrà un’altra serata da protagonista del calcio.
tus costò il posto e permise a Stramaccioni di intraprendere questo sogno. Non penso che una singola partita possa incidere così tanto sul futuro di Andrea. Il lavoro di un allenatore va valutato nel lungo periodo. L’Inter farà i conti a fine stagione, a campionato concluso, poiché ancora oggi è in corsa su due fronti, potendo ancora centrare l’obiettivo Coppa Italia. Parlando di Under 21 cito: Bardi, Donati, Bianchetti, Caldirola, Biraghi e Longo da una parte, Marrone, Gabbiadini e Immobile dall’altra. Vederli tutti insieme in prima squadra sembra un’eresia, chi è già pronto per il salto di qualità? Sono tutti ragazzi che se giocano in Nazionale è perché hanno qualità importanti e soprattutto ottime prospettive. Per la loro crescita, poi, i loro club hanno già dei progetti ben definiti. Decideranno
loro conoscendoli bene, chi tornerà alla base, chi farà ulteriore esperienza in prestito. Quanto spera di vederli impegnati con una maggiore continuità? Perché prendendo un’ipotetica formazione tipo, in pochi degli 11 titolari trovano spazio con costanza all’interno della propria squadra. È il solito problema del calcio italiano? Se confrontiamo il dato dei minuti giocati dai nostri ragazzi allargando a Serie B e Lega Pro e facendo il confronto con i ragazzi delle altre nazionali per presenze nella massima serie il dato è nettamente superiore al nostro. Io resto dell’idea che un giocatore deve meritarsi il posto da titolare e non deve essere schierato in campo solo perché “giovane”. Agli europei a Giugno la sua Italia parte come la principale antagonista della Spagna. Che torneo si aspetta dai suoi?
Io non reputo l’Italia l’antagonista di una o dell’altra. Ci sono squadre che, a torto o a ragione sono definite favorite come Spagna, Germania, Inghilterra e Olanda. Noi andremo in Israele per vivere un sogno, senza la pressione di dover fare risultato, perché sono situazioni che non portano a nulla di positivo. Sentivamo l’obbligo morale di arrivare alla fase finale per riscattare gli ultimi risultati negativi delle precedenti gestioni. Ma da lì all’obbligo di vincere ce ne passa. Con Prandelli vi siete già accordati sui 3/4 giocatori in bilico fra Under 21 e nazionale maggiore? Con il mister ci sentiamo spesso, abbiamo degli accordi ben definiti e, a tempo debito prenderemo le decisioni finali. A Europeo concluso che futuro la aspetta? Bella domanda! Ci vorrebbe una sfera di cristallo in questo momento storico Rigiro la domanda: quanto le manca il campo giorno per giorno? Ora come ora sono totalmente concentrato sull’Europeo. Poi è chiaro, il campo mi manca e nel mio futuro ci sarà sicuramente una squadra di club perché allenare giorno dopo giorno è la cosa che mi piace di più. E se la panchina di Stramaccioni si liberasse? (ride di gusto ndr) Rispondo con una risata. Vediamo come andrà, per ora guardo solo all’Europeo.
Il giglio che arriva dalla Germania Il Personaggio della Juve: Andrea Barzagli L’esperienza al Wolfsburg ha cambiato la vita, in meglio, ad Andrea Barzagli. Quando era al Palermo, in alcune occasioni la situazione era gestibile. Ma in Germania se non corri, alla fine ti fanno a pezzetti. Così in mezzo ai teutonici Barzagli si è fatto le ossa. Ha iniziato a comprendere il valore della concentrazione. Che per un difensore è fondamentale. E Magath, col quale ha avuto qualche contrasto, gli ha imposto rigidità e costanza durante la settimana lavorativa. Barzagli crede molti negli allenatori. E quando gli si chiede se Conte lascerà mai la Juve, risponde con un perentorio “no, non ci sono dubbi che rimanga, vuole scrivere altre pagine importanti della storia bianconera”. E Barzagli si augura di essere lì, con lui, a scriverle”. Ma il giocatore vuole vincere qualcos’altro a livello di club. La Juve è al quarto di Champions col Bayern, uno dei favoriti alla vittoria finale. E il campionato non è chiuso. Ma è inutile nascondersi: lo può perdere soltanto lei, la Juve. “Guai a pensare di averlo già vinto: nove partite sono tante, non è finita”, dice Barzagli.
Difensore completo, veloce, forte atleticamente e capace di giocare palla a terra, Barzagli quest’anno è stato considerato uno dei migliori difensori nel panorama europeo. Ha iniziato a giocare a calcio nelle fila della Cattolica Virtus, piccola società fiorentina, e poi nella Rondinella, con la quale ha esordito nel 1998, a 17 anni, nei Dilettanti. Ha ottenuto una promozione in Serie C2 che gli ha permesso di esordire tra i professionisti l’anno successivo. Nel 2000 è passato alla Pistoiese e dopo cinque presenze a metà stagione è tornato alla Rondinella. Delle parentesi all’Ascoli, al Chievo, al Palermo e in Germania al Wolfsburg, e il 27 gennaio del 2011 approda alla Juventus. La
L’OSPITE
di
Alessandra Caronni
stagione successiva si conferma come titolare inamovibile della difesa bianconera Al primo impegno della stagione 2012-2013, l’11 agosto a Pechino, ha vinto la sua prima Supercoppa italiana (Juventus-Napoli 4-2).
Chi è Andrea Barzagli Nato a Fiesole (Firenze), l’8 maggio dell’81, Andrea Barzagli è stato campione del mondo con la Nazionale italiana nel 2006 e vice-campione d’Europa nel 2012. È impegnato con la modella Maddalena Nullo con cui ha due figli: Mattia e Camilla. Inoltre, è cittadino di Scandicci e dal 6 marzo 2008 anche cittadino onorario di Pollina (in provincia di Palermo).
amarcord
Gi incontri tra Inter e Juventus vedono tanti ex delle due squadre, chi molto noto e chi è rimasto un po’ nell’ombra, ma che ha calpestato due dei campi più ambiti e famosi d’Italia e non solo. Luigi De Agostini, classe 1961, è stato un terzino di entrambe le quadre. Il debutto in Serie A lo fa con la maglia dell’Udinese, arrivato dai vivaio bianconero, il 23 marzo 1980 contro il Napoli, partita finita in parità a reti inviolate. Dopo alcune esperienze fatte tra Udine, Trento, Catanzaro e Verona approda al cacio che conta. Nel 1007 passa alla Juventus per
Luigi De Agostini
prima volta a Torino, dopo aver giocato nel Lecce e nella Sambenettese, nel 1966 senza però mai scendere in campo nella prima stagione in bianconero. L’esordio in Serie A sarà la stagione successiva, unica presenza, contro il Mantova. Dopo esperienze fatte dal 1968 al 1970 con la Reggina e il Palermo torna alla Juventus e, dal 1970 al 1981, sarà una vera colonna portante della squadra. 5.5 miliardi di lire e vi rimane Nelle undici stagioni in biancofino al ’92. Con le Zebre vincerà, nero, con 304 presenze e 49 gol, in 146 partite disputate e 20 gol, una Coppa Italia e una Coppa UEFA, entrambe nella stagione 89-90. Finita l’avventura bianconera, non senza prima approdare nella Nazionale di Vicini collezionando 35 presenze e quattro reti all’attivo, firma un contratto di un anno con l’Inter per due miliardi di lire. Con i nerazzurri scenderà in campo per 31 partite mettendo a segno un solo gol. Chiusa la carriera con il calcio giocato viene assunto, nel 2007, come team manager dell’Udinese, incarico che lascia dopo solo sei mesi. Dal 2009 è impegnato nell’organizzazione di Camp e scuole calcio per ragazzi come responsabile tecnico per i Camp del Real Madrid organizzati in Italia. Il leccese Franco Causio, soprannominato “Il Barone”, colleziona successi proprio con la Juventus. Arriva per la
vince sei scudetti, una Coppa Italia,una Coppa UEFA e il Mondiale di Spagna del 1982 con la Nazionale. Dopo la Juventus, passando per tre stagioni all’Udinese con cui riconquisterà la convocazione in Nazionale, si trasferisce all’Inter nel 1984. In nerazzurro giocherà una sola stagione scendendo in campo 26 volte senza mai segnare. Chiuderà la carriera alla Triestina dopo aver giocato ancora un anno nel Lecce. Pietro Anastasi, altra colonna bianconera dal 1968 al 1976, con le zebre, 205 presenze e 78 gol, vince tre scudetti, di cui due consecu-
Luigi De Agostini
Franco Causio Lucimar Ferreira da Silva
Sabato 30 Marzo 2013
sati in bianconero. Nei due anni passati a Milano conterà solo 46 presenze e sette gol. Come anzidetto l’attaccante Roberto Boninsegna fece il viaggio al contrario. Il “Bonimba”, termine coniato dal grande giornalista sportivo Gianni Brera, deve la sua visibilità agli anni passati nel Cagliari con un ‘certo’ Gigi Riva. Nel 1969 torna a Milano, Boninsegna è cresciuto nelle giovanili dell’Inter, e vi resta fino al 1976. Con i nerazzurri, sceso in campo 281 volte (di cui 197 in Serie A, 55 in Coppa Italia e 29 in Europa) e con 171 reti all’attivo di cui 113 in Serie A, 36
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di Severa Bisceglia
Roberto Boninsegna
Pietro Anastasi
Pietro Anastasi
Franco Causio tivi, e una Coppa Italia, Con la Nazionale, invece, vince il Campionato d’Europa del 1968. E’ stato anche, sempre con la Juventus, capocannoniere della Coppa Italia con 9 gol nella stagione 74-75 e capocannoniere nella Coppa delle Fiere, nella stagione 70-71, con 10 gol. Il centrocampista catanese arrivò al Nord con l’umiltà di chi doveva guadagnarsi da vivere: “Pietro Anastasi finì per essere il simbolo vivente di un’intera classe sociale: quella di chi lasciava a malincuore il meridione per andare a guadagnarsi da vivere nelle fabbriche del nord” questa la descrizione di uno dei maggiori esponenti della narrativa italiana contemporanea nonché saggista, sceneggiatore e critico musicale Alessandro Baricco. Dopo essere stato messo fuori rosa dalla squadra, in seguito ad incomprensioni con l’allora allenatore Carlo Parola, Anastasi viene ceduto all’Inter nel 1976 nell’affare che portò a Torino Roberto Boninsegna. Con i nerazzurri, con cui vincerà la Coppa Italia 77-78, non giocherà agli stessi livelli degli anni pas-
in Coppa Italia e 22 in Europa, conoscerà il periodo di maggior splendore agonistico premiato dallo scudetto 70-71, anno in
cui è anche capocannoniere di Serie A con 24 gol, anche l’anno successivo vincerà la classifica cannonieri con 22 centri. Nel Lucimar Ferreira da Silva
1976, a quasi 33 anni, passa alla Juventus grazie allo scambio con Pietro Anastasi. In bianconero disputerà in modo autorevole tre stagioni contribuendo alla conquista di due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA (primo trofeo internazionale conquistato dalla Vecchia Signora). Con il club torinese scenderà in campo complessivamente in 94 incontri di cui 58 in Serie A, 17 in Coppa Italia e 19 in Europa e segnando 22 reti nella massima serie, 6 in Coppa Italia e 7 in Europa. Roberto Boninsegna, nella stagione 71-72, vincerà la classifica cannonieri anche in Coppa Italia con 8 reti. L’ex dei giorni nostri è il difensore brasiliano Lucimar Ferreira da Silva, noto come Lúcio. Le sue qualità fisiche, capace di ricostruire l’azione partendo dalla difesa grazie alle scorribande offensive, lo portano ad essere considerato uno dei più forti difensori al mondo. Arriva all’Inter, dal Bayern Monaco, nel 2009 con un contratto triennale da 4,5 milioni di euro, costato alla Beneamata 5,3 milioni. Con i nerazzurri vivrà un rapporto vincente iniziando subito con conquista dello scudetto alla sua prima stagione a Milano, per poi procedere alla conquista di due Coppa Italia, una Supercoppa italiana, la mitica e tanto agonista Champions League e la Coppa del Mondo per club. Tutto conquistato nell’anno d’oro dell’Inter, l’anno del triplete. Il 4 luglio 2012 il difensore si trasferisce alla Juventus con un contratto biennale, ma non troverà altrettanta fortuna nonostante l’esordio vincente nella prima partita ufficiale della stagione. E’ l’11 agosto e il match è contro il Napoli valevole per la Supercoppa italiana vinta dai bianconeri a Pechino per 4-2. Il 17 dicembre successivo la società annuncia la rescissione consensuale del contratto dopo solo 4 partite ufficiali giocate di cui una sola in campionato contro il Chievo.
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Sabato 30 Marzo 2013
Fino alla fine
I CUGINI di
Andrea Anelli
Nove giornate senza interruzioni per agguantare la Champions In questo sabato che precede la Pasqua, comincia l’ultimo scorcio di stagione che vede il Milan impegnato per un solo obiettivo, la zona Champions League. C’è un terzo posto da proteggere e, magari, migliorare ai danni di un Napoli non lontano e ancora a portata di sorpasso visto lo scontro diretto che arriverà a metà aprile. Archiviate le fatiche delle nazionali tra impegni più o meno probanti, viaggi Oltreoceano e voli molto turbolenti ci si ripresenta in Serie A in buone condizioni psico-fisiche. In particolare i reduci azzurri hanno portato a casa un discreto pareggio contro il Brasile e buone prove individuali contro Malta con Balotelli assoluto protagonista in entrambi i casi. Tre gol in due partite, 100% di realizzazione dal dischetto e soprattutto nessuna reazione alle botte prese in campo e gli insulti anche dalle tribune del “civilissimo” Ta’ Qali di Malta. Il momento positivo del numero 45 rossonero si vede anche da queste cose che gli sono sempre state contestate e bollate come comportamenti infantili e provocatori. Meno freschi saranno i colombiani Yepes e Zapata che, come sempre accade in questi casi, saranno gli ultimi a essere disponibili, dato il volo transoceanico che hanno affrontato dopo l’impegno con la loro nazionale. Tutte le valutazioni del caso andranno fatte da Alle-
gri per mantenere la corsa targata 2013, ovvero una cavalcata travolgente che vede il Milan in testa a una classifica virtuale dal primo gennaio ad oggi. Con otto vittorie e tre pareggi ha portato a casa ben ventisette punti, cinque più del Napoli e sei più della Juve. Allargando il discorso agli altri campionati europei solo il Bayern Monaco ha fatto meglio con nove su nove e altrettanti ventisette punti, mentre, ad esempio, il Barcellona è inciampato in due sconfitte. Quello che conta però è l’insieme e la partenza a handicap penalizza i sogni scudetto ma
la zona Champons League, come detto, è perlomeno da difendere. A Verona il Milan si troverà davanti una squadra che ha ritrovato nelle ultime due giornate gioco e risultati, superando in casa il Napoli e vincendo anche a Pescara, senza contare il fatto che Corini ha avuto molto più tempo per preparare la partita nei minimi particolari. Allegri ovviamente non cambierà modulo, le tre punte non sono in discussione e nemmeno gli interpreti: Boateng, Balotelli ed El Shaarawy. Niang, Bojan e Robinho dovranno ritagliarsi il loro spazio convincendo
in quegli spezzoni di gara che gli saranno concessi. Nel trio di centrocampo ci sarà Montolivo a dirigere l’orchestra probabilmente con Flamini e Muntari ai suoi fianchi, quest’ultimo autore di un grandissimo gol al Bentegodi la passata stagione. Qualche dubbio in più dietro. Mexes dovrebbe far coppia con Bonera con Abate a destra e l’ex Constant a sinistra. Il Milan scenderà in campo con una motivazione in più: la voglia di dedicare la vittoria a Claudio Lippi, giornalista di Milan Channel tragicamente mancato in settimana per un incidente stradale.
Sulley Muntari, pedina importante del centrocampo rossonero
Giornalismo in lutto di Beppe Vigani
E’ morto Lippi, giornalista
di Milan Channel. Fatale un incidente in moto. Aveva 42 anni La redazione di Stadio5 vuole ricordare e stringersi affettuosamente attorno alla famiglia di Claudio Lippi, giornalista di Milan Channel, morto nella mattinata del 26 marzo scorso. Era a bordo della sua moto quando uno schianto se l’è portato via. Aveva quarantadue anni. Lascia la compagna Milena e la bimba Sofia di un’anno e mezzo. Claudio era redattore del canale tematico rossonero da molti anni ed era diventato un’istituzione. Ne sono stati prova eloquente i messaggi di cordoglio arrivati a migliaia su Twitter e Facebook da tifosi e soprattutto da dirigenti e giocatori del club di Via Turati 3 con i quali il giornalista passava parecchio tempo per lavoro. Lo stimavo per la sua correttezza e cortesia, mai un gesto fuori posto. Disponibile e sempre pronto al dialogo. Era diventato un personaggio, ma la cosa non gli importava molto. La sua professionalità era esemplare. Addio grande cuore rossonero!
Voglia di riscatto per la sconfitta subita allo Juventus Stadium come si confà alle persone civili, ad una squadra che, con la Beneamata, di Giovanni Labanca dà vita ad una delle più avvincenti partite del Fermi tutti e fate largo. Arriva la campionato, non a caso si parSignora, la Vecchia Signora d’I- la di derby d’Italia. Finirebbero talia, la Dama dalle mille vittorie così, come per incanto, anni di alla quale si deve rendere il dovu- litigi e di incomprensioni. Siato tributo che si riserva ai gran- mo consapevoli, purtroppo, di protagonisti che hanno fatto che questo, ai nostri giorni, è la storia del calcio italiano ed un pio desiderio, un’irrealizzaeuropeo. Il popolo nerazzurro, bile “suggestione” che solo un sportivamente, dovrebbe anche grande miracolo potrebbe trarivolgere degli applausi in segno sformare da utopia a piacevole di cortesia e di ospitalità, proprio realtà. Sappiamo come stanno
gli OSPITI
le cose e amaramente andiamo verso un altro scontro, dialettico e calcistico, senza dimenticare, tuttavia, che la Juve ci ha messo anche del suo per “inasprire” i
rapporti con il presidente Moratti e la Società. La Juventus, da canto suo, si ritiene danneggiata per quei famosi due scudetti tolti dalla giustizia sportiva dalla sua
affollata bacheca, pur sapendo che mai nessuno li ricucirà sulle maglie bianconere e che non fu Moratti a staccarglieli. Alla luce di tutto questo la Juve si presenta a San Siro con il “coltello fra i denti” per riscattare in qualche modo i due scudetti ma soprattutto la sonora sconfitta subita allo Juventus Stadium. Brucia ancora quella ferita e sogna un fiume di gol per placarne il dolore. Insomma, la compagine degli Agnelli e di Conte ha brutte intenzioni, comprensibili dalle ultime esternazioni dell’allenatore
che, nonostante tutto, si mostra più calmo e disponibile convinto di avere un ruolo decisivo nella prossima campagna acquisti della società, alla Alex Ferguson per intenderci. Il verdetto del campo sarà inesorabile. Un pareggio farebbe molto comodo alla Juve, mentre l’Inter ha l’assoluto bisogno di vincere questa partita, per l’onore e per la classifica. Il turno pasquale, però, sembra essere favorevole ai bianconeri che con forza cercheranno il riscatto. Squillino le trombe, dunque, e che vinca la migliore.
Sabato 30 Marzo 2013
IL BAFFO di Sandro Mazzola
Ci siamo ragazzi. A San Siro arriva la Vecchia Signora, la squadra che sta dominando il campionato, alla quale auguriamo ogni fortuna per l’impegno di Champions League che l’attende martedì a Monaco col Bayern. Questo del Meazza, non dobbiamo dimenticarlo, è però il derby d’Italia, una partita particolare per noi interisti capace di catalizzare l’interesse al di là della posizione in classifica delle due squadre. Voglio dire: quinti o primi è una sfida che accelera il battito cardiaco. Nell’andata Stramaccioni, a Torino, ha tirato fuori dal cilindro una gara capolavoro colpendo i bianconeri a morte nel momento più delicato dell’incontro. L’Inter, purtroppo, dopo quella vittoria piano piano si è spenta ed ora siamo qui a recriminare sugli
Ragazzi, fateci sognare
Col Brasile ho visto una bella Italia, ma nel secondo tempo errori commessi con in mano una classifica precaria che mette in allarme tutto l’ambiente. Sulla carta, anche se mi dispiace parecchio a dirlo, la Juventus è la favorita senza ombra di dubbio, ma come nell’ultimo derby della Madonnina il campo potrebbe regalarci una sentenza contraria alle aspettative, cioè positiva, che proietterebbe la squadra verso piani più consoni al suo blasone. Personalmente sono comunque ottimista perché la Vecchia Signora, pur con tutto il rispetto per Conte, un piccolo pensierino o una leggera distrazione legata all’impegno di Champions col Bayern potrebbe averla. E’ vero, non è questa l’arma giusta per poter battere i bianconeri ma i tifosi e il sottoscritto lo sperano perché questa Juve è una squadra che fa veramente paura. Della Juventus ho un vecchio ricordo nel cassetto che gli interisti degli anni Sessanta non hanno dimenticato:
Samir Handanovič portiere dell’Inter e della Nazionale slovena
Juventus tra le grandi d’Europa Quale occasione migliore per commentale la Champions League e l’Europa League? L’urna ha già deciso, almeno in parte, il futuro della Juve, unica squadra italiana ancora in corsa ai quarti i cui meriti restano al di là degli avversari incontrati fino agli ottavi. Fin qui ha giocato un ottima Champions e se dovesse arrivare in semifinale sarebbe comunque un risultato tonificante per tutto il calcio italiano. Il Milan, contro il Barcellona, ha dimostrato di non essere competitivo, il 2-0 dell’andata aveva illuso anche i più fanatici sostenitori rossoneri. La partita
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Gianluigi Buffon portiere della Juventus e della Nazionale italiana
a Barcellona è stata un massacro e tutte le abilità tattiche, che erano state riconosciute ad Allegri nella partita di andata, sono miseramente svanite di fronte a quel delirio di grandezza che spesso coglie anche gli allenatori più preparati, non solo quelli come lui. Il Milan ha un grande calciatore, o comunque uno che grande lo diventerà sicuramente, El Shaarawy, qualche altro buon giocatore e diversi scarti. Tra quelli da salvare c’è sicuramente De Sciglio, ignorato non si sa perché a favore di Constant. Inutile recriminare sul palo di Nyang come ha fatto Galliani:
è come dire “il Milan ha perso perché ha giocato Messi”. In Europa League ha fatto benissimo la Lazio mentre per l’Inter, la sfiga l’ha fatta da padrona, anche se la sfiga spesso se la va a cercare. Moratti ha in mente una rivoluzione tecnica epocale. Tornando alla Juventus, peggio non poteva capitare, l’urna è stata crudele. Il Bayern appartiene alla super élite del calcio mondiale assieme al Real Madrid, Ajax, Liverpool e Milan. Quei grandi che hanno scritto la storia della Coppa Campioni o Champions che dir si voglia. Il Bayern ha più storia del Barcellona, e questa la dice
quel famoso 9-1 incassato con la squadra Primavera nel giorno del mio esordio con i colori nerazzurri. Segnai il gol della bandiera. Ma che storia brutta. Questo, comunque, potrebbe essere un turno favorevole al Milan, anche se a Verona col Chievo non sarà facile. Per il Napoli col Toro prevedo una gara molto difficile. Ma fare pronostici in questo momento diventa difficile indovinarli. Complimenti invece agli azzurri per il bel pareggio di Ginevra col Brasile. La squadra ha reagito bene allo svantaggio e ha convinto anche i più scettici del lavoro che Prandelli sta portando avanti in maniera positiva. Con Malta, invece, gli azzurri hanno segnato il passo. Ma forse gli juventini, più che i rossoneri con la testa erano già a San Siro.
L’ANGOLO
di Franco Rossi
gentilmente concesso da francorossi.com
tutta. Società unica per organizzazione e continuità tecnica, finalista dell’ultima edizione persa ai rigori (arrivò seconda anche nel 2010) con una tradizione di vittorie impressionante. Se i bianconeri sono stati fortunati (la fortuna se l’è comunque meritata ampiamente sul campo) nel sorteggio degli ottavi, adesso non si può dire altrettanto. L’unica cosa positiva è che in caso di passaggio alle semifinali entrerebbe di diritto fra le prime squadre d’Europa, perché quando si elimina un avversario come il Bayern non ci sono né “se” né “ma” che tengano: si
entra direttamente nell’Olimpo. La forza dei tedeschi sta nella mancanza di punti deboli, questa qualità la rende unica a livello internazionale. Esiste una differenza tecnica sostanziale in ogni ruolo, a parte quello del portiere e potrebbe essere questa consapevolezza la molla per colmare la differenza. Gli altri accoppiamenti hanno tutti un favorito scontato: Real Madrid, Barcellona e Borussia. Buono il sorteggio, invece, della Lazio in Europa League che affronterà il Fenerbahce. I turchi non sono nel loro momento migliore e sono battibili.
Cassano verso la Turchia Giochiamo su Mourinho al Psg, Ancelotti al Barcellona La voce arriva dalla Turchia. Non riguarda però la riapertura al dialogo fra Israele e Ankara scattato dopo la visita di Obama a Gerusalemme. La notizia è rimbalzata in merito ad Antonio Cassano, che a fine stagione, come è noto, dirà addio all’Inter per sistemarsi in una nuova squadra con la benedizione di Stramaccioni e Moratti. Fantantonio è dato quasi per certo al Galatasaray dove Drogba, mister Terim e, perché
no, Sneijder lo attendono a braccia aperte. Vedremo come andrà a finire. Falcao, intanto, è sempre più vicino al Psg. Lo vuole Mourinho che da qualche settimana respira già l’aria parigina dopo aver parlato a Madrid con gli 007 del club francese in merito al suo futuro. Lo Special One però sa che perderà Ibrahimovic perché lo svedese, anche se la Juve
smentisce, a fine campionato, salvo sorprese, farà le valige salutando Sirigu e compagni per nuove destinazioni. Falcao costa parecchio ma a quanto sembra il Psg non ha problemi di quattrini. Ha la cassaforte piena pronta a concedere euro a valanga pur di soddisfare i programmi e i capricci dei grandi capi, in primis Leonardo. Arrivando Mourinho (anche se qualcuno sostiene che potrebbe tornare al Chelsea) partirà ovviamente Ancelotti. Il Carletto nazionale, stando ai giornali della Capitale, non ha molto soddisfatto la dirigenza parigina che si aspettava probabilmente da lui una marcia trionfale e non un campionato costellato da alti e bassi dove Lione e Marsiglia spesso hanno bloccato le ruote motrici al Psg. I parigini adesso hanno quattro lunghezze di vantaggio sulle due inseguitrici ma la Ligue 1 è ancora lunga per poter sancire in anticipo la vittoria di Ibra e compagni. Malgrado tutto, il Psg è in corsa in Champions League dove però la prossima settimana sarà chiamato al proibitivo impegno contro gli Extraterrestri del Barcellona. Dovesse fare il colpaccio con i
MERCATO di Luigi Sada
blaugrana la posizione di Ancelotti potrebbe essere riveduta. Ma al momento la stampa parigina dice Mourinho al Psg, Ancelotti al Barcellona, sempre che Tito Vilanova non riesca a uscire da quell’incubo legato alla malattia che lo tormenta da tempo. Ma per il Psg non è finita: il club francese ha bussato alla porta del Real per avere Cristiano Ronaldo, però da quell’orecchio i dirigenti madrileni non ci sentono affatto. Il Psg sarebbe disposto a sacrificare Verratti, Lavezzi e Ibra pur di avere CR7. Ma questo è veramente Fantamercato, anche perché qualcuno, dalla Francia, ha sfiorato l’ipotesi di poter vedere nuovamente con i colori dell’Inter lo svedese nella prossima stagione. Da Londra, intanto, quelli dell’Arsenal stanno mettendo a fuoco una strategia per strappare Jovetic alla Fiorentina. Martins, ex nerazzurro, invece dice addio al Levante andando negli Usa al Seattle Sounders in Major League mentre il Napoli avrebbe già preso Zaza dall’Ascoli.
Inter-Juventus
Il match clou di questa giornata
suggerisce diverse soluzioni di scommessa Sbarca su Stadio5 un filo diretto con la scommessa. Anche noi vi proporremo qualche consiglio sulle giocate, cercando di districarci tra numeri e statistiche non solo degli incontri che si disputano al ‘Giuseppe Meazza’. Il debutto ci pone di fronte alla supersfida Inter-Juventus! Pronostico complicato visti i precedenti nelle ultime 10 sfide alla Scala del Calcio: 3 gioie per l’Inter, 3 per la Juve e 4 pareggi. Gol Inter 14, gol Juve 13. Inoltre nelle ultime 3 sono usciti tutti segni e anche il rendimento stagionale recente combacia alla perfezione: 2 vinte, 2 pareggiate ed un ko nelle ultime 5 di Strama in casa, così come per Conte in trasferta. Insomma equilibrio sovrano, non ci resta che puntare a un opzione Gol in lava-
gna a 1,70, buon moltiplicatore in multipla. E per la singola? In ossequio all’equilibrio vi segnaliamo il Parziale/ Finale X/X, con 5 euro se ne vincono 25, aperitivo post stadio pagato. Attenzione alla cabala! Le ultime 5 vittorie a San Siro della Juve sono finite tutte 1-2. Se l’idea vi stuzzica, sappiate che è ben quotata: qualche Concessionario lo paga 9 volte! L’anno scorso si impose la Juve, ricordate il risultato? Per i più tecnologici non dimenticate che attraverso il vostro Iphone, Smarthpone o Tablet potete scaricare le applicazioni di diversi Concessionari di Gioco che vi permetteranno di scommettere live sull’evento. Il divertimento è assicurato. Uno sguardo, infine, ai posti-
le SCOMMESSE di
Pino Sardiello
cipi della Serie A del sabato vigilia di Pasqua. Alle 18 Milan impegnato al Bentegodi di Verona, una partita non semplice contro un Chievo tranquillo, ma agguerrito come dimostra la vittoria sul Napoli di tre settimane fa. Rossoneri favoriti offerti in media a 1,80 ma è l’Over 2,5 ad attirare la nostra attenzione, paga oltre 2 volte la posta. Alle 20,45 Torino–Napoli con i partenopei che devono vincere per difendere il 2° posto, eventualità mediamente offerta a 2,30 ma occhio ai granata! 4 successi nelle ultime 6 partite all’Olimpico, la 5ª di Ventura paga ben oltre tre volte la posta.
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Sabato 30 Marzo 2013
di Paolo Pirovano
Sono sedici i giocatori bianconeri e nerazzurri che sono stati impegnati in settimana nelle qualificazioni mondiali. Oltre agli azzurri Buffon, Barzagli, Bonucci, Marchisio, Pirlo, Giaccherini, Giovinco e Ranocchia, Isla ha fronteggiato Gargano e Pereira in Cile-Uruguay, Kovacic ha giocato Galles-Croazia, Pogba Francia-Spagna, Vucinic Montenegro-Inghilterra, Guarin Venezuela-Colombia, Palacio Bolivia-Argentina. Contrapporre Inter e Juventus - il Derby d’Italia, il “Superclàsico de noantri”
Occhio agli stacanovisti juventini
- dopo la pausa di campionato dedicata alle Nazionali è un errore madornale. Per quale motivo? Perché la gara potrebbe essere decisa non dalle individualità ma dalle scorie del dopo nazionale e dalla stanchezza, con un particolare aggiuntivo che non va assolutamente sottovalutato: i due allenatori non hanno infatti potuto preparare la partita in modo adeguato per mancanza di “materia prima”. E se Inter-Juve fosse stata determinante per l’assegnazione dello scudetto? Riteniamo che i club, cioè chi i gioca-
tori li tessera, li stipendia e li cura in caso di infortuni, dovrebbero essere maggiormente tutelati. Per evitare casi come questo nel cervellone elettronico che elabora il calendario in futuro si potrebbero immettere “paletti” per impedire incroci pericolosi tra le formazioni più blasonate (Inter, Milan, Juventus, Roma, Napoli, Lazio e Fiorentina) dopo le pause dedicate agli incontri delle varie selezioni. E’ una questione di rispetto verso i club. Ma soprattutto verso i tifosi che pagano il biglietto.
Emanuele Giaccherini centrocampista della Juventus e della Nazionale italiana
Inter Juventus, storia senza fine Il derby d’Italia si porta dietro vittorie, delusioni e accese discussioni che si trascinano dal lontano 28 novembre 1909. Buona la prima, l’Inter inizia la lunga serie con una vittoria che porta la firma di Engler e non lascia nessuna briciola ai bianconeri fino al 1928, prima vittoria della Juve. Le polemiche mai chiuse dal 1932, quando l’arbitro è costretto a lasciare l’Arena scortato, accompagnano la vittoria delle Zebre e con tre
nerazzurri espulsi, compreso Meazza. I 16 incontri successivi, 11 vittorie a favore dell’Inter e 5 pareggi, non hanno placato gli animi è soprattutto Meazza a dettare legge: 10 gol fatti di cui una tripletta. Lontani questi giorni come lontani sono i sei gol nerazzurri del 1954 e la tripletta di Altobelli del ’79 che aggiunge un’ulteriore tassello al dodicesimo scudetto della Beneamata. Oggi la musica è diversa, ma al tempo stesso in-
di Severa Bisceglia
variata, la sfida non è tutta e solo sul campo. La partita è fatta anche delle ‘cassanate’ e dei ‘soldatini’ o professionisti, come giustamente ha precisato Bonucci. Sembrano lontane queste polemiche, nulla di più errato. Saranno proprio queste polemiche l’uomo in più in campo. I bianconeri arrivano al Meazza con la carica di chi deve riscattare una sconfitta che ha messo la parola fine alla loro imbattibilità. C’è anche chi vuole
semplicemente togliersi il gusto di battere l’attaccante barese. Brucia ancora quel 3-1 allo Juventus Stadium, o sarà più forte la ‘sana rabbia’ dell’Inter, la stessa messa in campo contro il Tottenham, che abbandonato ogni obiettivo proverà a tenere a denti stretti acceso il lumicino di un posto in Europa League? Il treno valido per un posto in Champions League sembra partito già da troppe settimane.
Scudetto dietro l’angolo per la Juve Il Napoli si gioca il secondo posto all’Olimpico col Toro
Lorenzo Insigne è un calciatore italiano, attaccante del Napoli e della Nazionale italiana
E’ arrivato il momento della verità. Oggi l’Inter di Stramaccioni nel derby d’Italia con la Juventus dovrà, infatti, dare una risposta in merito al suo campionato, finora disastroso alla luce degli ultimi risultati. Samp-Inter, forse per fortuna dei nerazzurri, è stata rinviata la scorsa settimana per il maltempo e di conseguenza i tifosi si chiedono quale prestazione riusciranno a fornire a San Siro Zanetti e compagni contro la capolista del campionato. Qualcuno si illude di trovare sul proprio cammino un avversario con la testa già sul Bayern Monaco prossimo sfidante in Champions fra qualche giorno. Ma la Juventus, per quanto si è visto, sapendo che il Napoli, bene o male è alle sue spalle, difficilmente sarà disponibile a farsi abbattere dall’Inter in
IL CAMPIONATO
nome dell’impegno di Coppa, in primo luogo perché i ragazzi di Conte quest’anno sono una macchina perfetta, in secondo perché nell’aria, all’ombra della Mole, non pochi sentono profumo di rivincita dopo il kappaò dell’andata rimediato dai bianconeri allo Juventus Stadium. E’ chiaro che se l’Inter perde la Juventus mette un altro mattone nel muro che sta costruendo in prospettiva scudetto, mentre i nerazzurri, al contrario, un successo vorrebbe dire mitigare leggermente le sofferenza fin qui patite dopo la lunga serie di risultati negativi. Vedi, al momento, l’eliminazione dall’Europa League per opera del Tottenham. Il Milan giocherà un’ora più tardi rispetta alla sfida di San Siro. Affronterà alle 18 a Verona il Chievo reduce dal suc-
di Laura Tangari
cesso esterno col Pescara. Non sarà facile per i rossoneri perché veronesi nelle ultime prestazioni hanno dimostrato di essere in palla e pronti a regalare altre belle soddisfazioni ai propri tifosi. In serata chiuderà il turno il Napoli che andrà a far visita all’Olimpico al Toro di Ventura. I partenopei non possono permettersi altre distrazioni perché alle loro spalle sta salendo una lanciatissima Fiorentina che sfiderà un pimpante Cagliari deciso a vendere cara la pelle. Partita della disperazione a Palermo con la Roma che vuole i tre punti mentre il Pescara giocherà le sue ultime carte al Tardini col Parma. A Roma, attesa per Lazio-Catania, al Friuli per Udinese-Bologna e a Bergamo Atalanta-Samp dove il pari sembra un risultato scontato.
Sabato 30 Marzo 2013
L’ ESTERO di Luigi Sada
Si avvicina la Champions e le big europee scaldano i muscoli anticipando gli impegni di campionato ad oggi, vigilia di Pasqua. Dove le sfide al vertice sono più sentite è sicuramente in Francia col Psg sceso in campo addirittura ieri sera al Parco dei Principi contro il Montpellier campione in carica in Ligue 1. Classifica alla mano Ibra e compagni vantano un vantaggio di quattro lunghezze nei confronti di Lione e Marsiglia, rispettivamente seconda e terza. L’Olympique ha senza ombra di dubbio il match più difficile dovendo incontrare nel derby della Costa Azzurra quel Nizza che non finisce mai di stupire. Unica pecca per l’undici nizzardo, quarto in classifica, il fallaccio di Eysseric su
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Derby della Costa Azzurra fra Nizza e Marsiglia in Ligue 1 Il Bayern Monaco scalda i motori con l’Amburgo. Il Barça a Vigo col Celta, il Real a Saragozza Clement del Saint Etienne costato al centrocampista della Costa Azzurra ben undici giornate di squalifica. Come dire, il campionato per te è finito. Poca cosa se si pensa che Clement, per l’infortunio subito, a 26 anni rischia di non giocare più a pallone per il resto della vita. Tornando al calcio giocato, il Lione oggi affronterà in casa lo Sochaux mentre il Lille andrà a Brest. In Germania, dove tutti stanno aspettando sui carboni accesi la sfida con la Juve, il Bayern Monaco, dall’alto dei suoi venti punti di vantaggio sul Borussia, secondo in classifica, incrocerà le armi all’Allianz Arena ospitando l’Amburgo. Il Dortmund, dal canto suo, seconda formazione tedesca approdata
ai quarti di Champions (giocherà col Malaga) sarà di scena a Stoccarda, quest’ultimo pronto a rovinargli la festa anche se Flopp è pronto a scommettere su una vittoria dei gialloneri per mantenere la piazza d’onore davanti al Bayer Leverkusen impegnato in trasferta a Dusseldorf contro il Fortuna. In Spagna, il Bercellona, in attesa del Psg, affila le armi a Vigo con il Celta e il Real Madrid va a Saragozza provando a far valere la sua superiorità con i padroni di casa della Real. Difficile in Liga il compito casalingo del Malaga contro il Rayo Vallecano, squadra dal dente avvelenato per aver perso 3-1 col Barca la scorsa settimana. Infine, in Premier League dove tutte le inglesi hanno pagato il pedaggio
fonte www.ogcnice.com
in Champions con l’eliminazione, prova a far sentire il suo ruggito il Manchester United sul campo del Sunderland mentre il City, stacca-
Strada aperta per il Brasile prattutto alla vigilia del derby d’Italia di San Siro, Pirlo e compagni hanno capito che era inutile dannarsi l’anima per portarsi a casa un risultato che era, sulla carta, già scontato in partenza. Dunque, mettiamoci in tasca questi tre punti e guardiamo il futuro con serenità, anche se in parecchi hanno storto il naso dopo aver seguito la prova di questa italietta messa in più di una circostanza alle corde dai dilettanti maltesi. Bella col Brasile, brutta con Mal- mento è meglio prendere perché rio, il viaggio verso i mondiali del Buon per Buffon aver parato il ta. L’Italia di Prandelli è fatta così. con lo 0-2 conquistato a Ta’Qali, 2014 ha preso una strada giusta, rigore da lui provocato (ingenuaPrendere o lasciare. Per il mo- grazie alla doppietta di SuperMa- poi perché di questi tempi, so- mente) buon per Prandelli per lo
Anelli Auto Due Viale Italia 21/25 20094 Corsico (MI) Tel. 02-4404142
to dai concittadini capitanati da Rooney di ben 14 punti, tenta il recupero ospitando il Newcastle. Il Tottenham affronterà invece lo
Swansea e il Chelsea sarà in trasferta a Southampton, terreno sempre difficile per le avversarie di turno.
scampato pericolo. Classifica alla mano Brasile 2014 è, come detto, sempre più vicino, dal momento che la Bulgaria, immediata inseguitrice degli azzurri, non è andata al di là dell’1-1 in Danimarca contro un avversario che doveva assolutamente vincere per rientrare in gioco. Da segnalare che la Bulgaria, mentre l’Italia scaldava i muscoli a Ginevra con il Brasile in amichevole, aveva seppellito di gol (6-0) il povero Malta regalando a Prandelli un sorriso grande come una casa per la fragilità difensiva dell’avversario incontrato poi martedì sera a Ta’Qali nel turno di qualificazione mondiale. In sintesi, tutti si augurano che l’Italia vera sia quella del secondo
tempo col Brasile di Scolari e non quella vista a Malta quattro giorni fa. Nella corsa verso Brasile 2014 pronto riscatto della Spagna che al Saint Denis batte la Francia dopo il pareggio casalingo con la Finlandia. Ora i campioni del mondo sono nuovamente al comando della classifica davanti ai transalpini, con Deschamps mezzo distrutto. Deschamps è ancora imbufalito per il doppio cartellino giallo di Pogba, ma all’ex mister juventino e al dirompente ragazzo di Conte qualcuno dovrebbe ricordare che le regole del gioco sono queste. Se non si rispettano, scatta il rosso. Come a Parigi.
Anelli Auto Due (service) Via F. Gioia 52 20090 Trezzano sul Naviglio (MI) Tel. 02-4457701
Luigi Sada
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Sabato 30 Marzo 2013
I CLUB di Giovanni Labanca
Inter Club Biassono
Mbaye tra Silvio Beretta e Silvestri Fumagalli
E’ un periodo particolare questo che stiamo vivendo nel mondo associativo degli Inter Club, fioccano i 50° compleanni, a testimonianza della validità di quanto fatto dal Centro Coordinamento, creato da Amos Zaccara, e non dispiacerebbe se la Società stessa rivolgesse un minimo ricordo
allo stesso. In attesa del pensiero ufficiale proviamo noi, che abbiamo avuto il piacere e la fortuna di lavoraci insieme come redattori al mensile “Inter Football Club”, primo assoluto nella storia del calcio. Celebriamo, con piacere, il 50° compleanno dell’Inter Club “ Armando Picchi” di Biassono,
festeggiato il 4 marzo scorso. “Ringrazio anche gli amici di Stadio5 di tanta attenzione dimostrata”. Dichiara il presidente Enrico Rivolta, “Segno della nostra buona condotta e della bontà delle nostre azioni portate avanti da mezzo secolo. Sono contento per questo magnifico traguardo che ritengo pienamente riuscito, sia per la presenza di tantissimi nostri soci con le rispettive famiglie, sia per l’onore che ci è stato concesso dalla signora Bedy Moratti, che, con il direttore responsabile del Centro Sergio Spairani, ci ha onorato della sua presenza. Siamo soddisfatti anche della testimonianza della squadra nelle vesti di Yuto Nagatomo e Ibrahima Mbaye. Tanti anni di lavoro, spesso molto impegnativi, ci hanno ripagati. Ci aspettavamo tutto questo, perché in cinquanta anni abbiamo fatto tanto soprattutto
per i nostri ragazzi. Tanti tornei di calcio, tante serate a tema, tante trasferte anche “istruttive” ci hanno permesso di plasmare un club veramente eccezionale che, in poco tempo, è diventato simbolo da imitare in tutta la Brianza e non solo. Avremmo voluto fare di più ma, come si sa, le finanze sono sempre limitate”. Durante la cena hai espresso qualche desiderio alla sorella del presidente? “E sì, le ho esternato il malcontento di noi tifosi per il comportamento dei giocatori e per quello della Società, che sembra capirci poco in questo momento del campionato. Si deve tornare all’idea del grande Club, altrimenti l’Inter scivolerà nell’anonimato. E’ non sarebbe una bella cosa per noi”. A conclusione della serata, scambio di ringraziamenti con cesti regalo e maglie dei giocatori. Il
Moratti dona il gagliardetto del 50° al presidente Rivolta
presidente Enrico Rivolta ha donato una targa commemorativa alla signora Moratti, che ha ricambiato con un gagliardetto celebrativo dei 50 anni e pubblici elogi per l’amore dimostrato nei confronti della Società. Sergio Spairani, da canto suo, si è complimentato con i soci fondatori ed ex dirigenti, primo fra tutti il mitico Silvio Beretta, ed ha au-
spicato a quelli attuali tante soddisfazioni sportive e societarie. Attestati di stima e riconoscenza sono stati rivolti ad alcuni soci fondatori presenti in sala. Yuto Nagatomo e Ibrahima Mbaye hanno conquistato tutti con la loro simpatia e disponibilità, suggellando il pieno successo della manifestazione conclusasi con il taglio della torta nerazzurra.
per accrescere le sue conoscenze. Per quarant’anni mi ha incaricato di esporre a San Siro lo striscione di Senise accanto a quello di Terranova di Pollino, perché tutti lo
vedessero. Impegno sempre mantenuto con molto piacere. Ora si trova con i suoi grandi amici Facchetti, Prisco ed altri, a discutere di calcio, con la solita passione. Il nostro cuore, come quello dei tanti amici, è gonfio di amarezza come non mai, ma ci rallegra la prerogativa di avere avuto come amico una persona squisita, quasi unica. Alla numerosa Famiglia Marino , Stadio5 invia le più sentite condoglianze e si stringe, in modo particolare, ai tantissimi nipoti adorati da un nonno magnifico.
Inter Club Senise La cosa peggiore che possa capitare ad un cronista è scrivere della morte di un caro amico, che ti lascia all’improvviso quasi per dispetto. Questa volta tocca a me parlare di Mario Marino (in Foto), vicepresidente dell’Inter Club Senise, ma soprattutto amico di tutti e persona stimatissima per la sua serietà nel lavoro e per la dedizione alla famiglia, sempre in primo piano nei suoi giornalieri pensie-
ri. Mario era geloso che io avessi fondato un’Inter Club prima di ogni altro nel mio paese, Terranova di Pollino, poco distante dal suo. Sembrava un vero affronto che andava in tutti modi lavato. Così, nel 1974, con i buoni uffici del sottoscritto, nacque anche a Senise un dinamico Inter Club che, con l’entusiasmo di Marino e di tutti gli altri soci , divenne ben presto uno dei più attivi, tanto da
meritare subito la visita dell’ ispettore per il Sud Tommaso Luvarà che ne certificò la struttura assolutamente da grande sodalizio. Marino, “ forbici d’oro” per la sua professione di parrucchiere e famoso per aver “servito” in gioventù a Roma anche l’onorevole Togliatti, era l’emblema di Corso Vittorio Emanuele. Aveva il sorriso pronto per tutti e la sua bottega, vestita a festa con i colori nerazzurri, era
continua meta di amici locali e di tutti i paesi limitrofi. Insomma, una grande persona d’altri tempi che faceva del tifo per la sua Inter motivo di orgoglio e che sfruttava
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Sabato 30 Marzo 2013
Addio Mennea… troppo veloce
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di Beppe Vigani
Il più grande velocista italiano si è dovuto arrendere, dopo una grave malattia grande velocista italiano di tutti i tempi (forse l’atleta più grande che il nostro tricolore ricordi) se n’è andato per sempre. Il tumore al pancreas non perdona. Non ci rimane che spiegare chi era, che cos’ha fatto di così stupefacente, perché sarà ricordato come il più grande. Non basta una pagina, un libro per chi lo conosceva bene. Dell’uomo di Barletta si conosce tutto come atleta, ma dopo il 1988, anno in cui si ritirò dalla pista (dopo ben cinque Olimpiadi), molti persero le sue tracce. Si laureò in scienze politiche, su consiglio di Aldo Moro, Addio! Una parola che graffia il vita di chi lo subisce. Per sempre, allora ministro degli Esteri, e più cuore di chiunque. Un saluto che a volte. Come in questo caso. Ad- avanti conseguì le lauree anche miete tristezza e che cambia la dio Pietro Paolo Mennea. Il più in giurisprudenza, scienze motoPietro Mennea vince i 200 m alle Olimpiadi di Mosca nel 1980
rie e sportive e lettere. Mennea è stato docente a contratto di Legislazione europea delle attività motorie e sportive presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione Motoria dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Nel 2006 diede vita, insieme con la moglie, alla “Fondazione Pietro Mennea”, onlus di carattere filantropico, che effettua donazioni e assistenza sociale ad enti caritatevoli o di ricerca medicoscientifica, associazioni culturali e sportive, attraverso progetti specifici. Lo scopo secondario è di carattere culturale e consiste nel diffondere lo sport e i suoi valori, nonché promuovere la lotta al doping. L’ex velocista fu, inol-
tre, curatore fallimentare, eurodeputato (a Bruxelles dal 1999 al 2004) e commercialista. È stato, per alcuni mesi, anche direttore generale della Salernitana nell’annata 1998-1999. Nel 2010, insieme con la consorte (entrambi legali con studio a Roma, ubicato vicino al Tribunale Civile), si occupava di class action negli Stati Uniti per difendere alcuni risparmiatori italiani finiti nel crac della Lehman Brothers. Pietro Mennea era stato battezzato “la freccia del Sud”, e onorando il suo nick se n’è andato velocemente. Quando qualcuno lo trovava in ospedale, lui per nascondere la sua malattia, raccontava di essere lì per trovare un amico.
A Sassari per non affondare
L’EA7, che arriva da due sconfitte casalinghe, prova a vincere per rispondere alle critiche “Dimissioni, dimissioni” echeggiava il Forum durante il match contro Montegranaro. Dopo la sconfitta contro Cremona, l’EA7 è finita a gambe all’aria anche con la formazione guidata da Charlie Recalcati (85-71), con tanto di contestazione a Sergio Scariolo, diventato sempre più indifendibile, alla luce delle ultime due prestazioni. Oggi a mezzogiorno Milano prova sbancare il PalaSerradimigni, campo di Sassari, secondo in classifica, per dare una risposta alle critiche piovute in queste ultime due settimane. La squadra di Romeo Sacchetti è la formazione rivelazione di questo campionato e contro i biancorossi proveranno a ribadire la loro forza in questa stagione. Il quintetto è davvero
una macchina oliata, che il coach pugliese è riuscito a plasmare a suo piacimento. I protagonisti non sono tanti, ma hanno tutti un gran talento. Cominciamo da Travis Diener, il playmaker della squadra sassarese. E’ la vera centralina degli uomini di Sacchetti: quasi 8 assist a partita e una mano torrida che gli consente di tiare con il 50% da due e oltre il 41,3% da tre. Il giocatore di Fond du Lac conosce molto bene l’Nba per aver giocato dal 2005 al 2010: due anni a Orlando, poi a Indiana e infine a Portland, prima di trasferirsi a Sassari. Drake Diener è il cugino di Travis, anch’egli originario di Fond du Lac, un anno più grande: Anch’egli in odore Nba, nel 2004 è invitato da Chicago e Toronto per gli
allenamenti pre-summer league, partecipa inoltre al predraft di Portsmouth e a quello di Chicago, ma problemi fisici lo allontanano dal basket a stellestrisce e nel 2006 approda in Italia. E’ un’ottima bocca da fuoco e, infatti, viaggia con una media di oltre 17 punti a partita. Tira con quasi il 60% da due, mentre da tre è oltre il 46%. Anche come passatore non è per nulla male, visto che distribuisce più di 3 assist a gara. Non male anche come come rimbalzista con oltre 5 palle catturate di media. Altro giocatore che Milano deve tenere fortemente in considerazione è Bootsy Marvis Thornton, altra guardia che Sassari annovera nelle proprie fila. Il giocatore di Baltimora viaggia verso le 36 primavere, ma è un
Linkem Cup Campionato di Serie A2 maschile
Sfatato finalmente il tabù Sora: all’ottavo confronto tra le due squadre, Vero Volley Monza trova la prima vittoria contro la formazione frusinate, nell’ultima gara di regular season, dove la corazzata monzese ha l’obbligo di trovare punti e certezze per confermare il quinto posto, il miglior risultato raggiunto nei tre anni di permanenza in serie A2. Coach Del Federico deve rinunciare ad Arpad Baroti, fermo in
via precauzionale per un problema alla spalla: in campo capitan Tiberti in cabina di regia, in diagonale il giovane Puliti, come bande la rodata coppia Hrazdira e Botto, al centro Cozzi e Beretta, libero Pieri. Ricci risponde con Paolucci e Milushev palleggiatore - opposto, Siltala e Scuderi i martelli di posto quattro (ancora fuori Paris, infortunato), i centrali Mazzone (il più giovane in campo, classe 1992) e Anzani, completa la formazione il libero Romiti. Buona partenza di Vero Volley che, con un gioco tanto variegato quanto efficace, tiene a bada gli avversari (8-5, 16-12), costringendoli più volte all’errore. Un paio di battute sbagliate favoriscono l’allungo monzese: chiude Cozzi a muro (25-18). Più equilibrato il secondo set, con Monza avanti di misura ai due time out tecnici (8-7, 16-15), ma Sora mette avanti la testa sfruttando bene il turno in battuta di Paolucci (23-21); Vero Volley trova il pareggio con l’ace di Hrazdira, annulla tre set point alla Globo, che alla fine chiude con un errore in battuta di Botto
e il muro di Anzani su Hrazdira (26-28). Monologo monzese nella terza frazione (8-5, 16-9), la Globo non riesce a ingranare e cede il parziale con un perentorio 2514. Tiberti e compagni iniziano a crederci e scavano subito un piccolo solco all’inizio del quarto set (5-3), mantenuto fino a quando Sora trova la parità sul 19 grazie ad un ritrovato Milushev. Botto salva la situazione con due attacchi vincenti, che spianano la strada alla vittoria monzese. Chiude un attacco di Angelov, subentrato nel set a Hrazdira (25-22). Ora i play off, prima gara in trasferta a Corigliano. La parola al coach Del Federico: “E’ un campo ostico, rumoroso, nel girone di ritorno siamo stati gli unici a batterli in casa, battono bene e giocano molto uniti come squadra”. Di diverso umore coach Daniele Ricci: “Il risultato di stasera non ci cambiava la classifica, ma era una partita contro una squadra obbligata al risultato dove testare le nostre qualità. Abbiamo affrontato alcune problematiche di infermeria: Milushev ha avuto qualche problema in settimana, Paris è
Possedeva una forza interiore non comune, una resistenza al dolore sovrumana che lo ha portato a trionfare ovunque, a suon di record. Fisico da impiegato, partenza da mezzofondista eppure nel 1979 stabilì il record del mondo nei 200 m (19.72 a Città del Messico) che durò fino al 1996. A soli vent’anni conquistò la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Monaco nei 200 m, nel 1980 a quelle di Mosca vinse l’oro, sempre nei 200 m. Un prodigio di costanza e forza interiore che lo porterà a farsi un futuro anche in politica. A sessant’anni il suo cuore si è dovuto arrendere. Nella vita come nella morte: andava troppo veloce. Foto di Savino Paolella 2013
di Beppe Vigani
punto di riferimento costante per gli uomini isolani. Egli sfiora il 50% da due e con il 36% da tre: è fondamentale nei momenti caldi del match, in cui la sua esperienza spesso è vincente. Bootsy è una vecchia conoscenza del basket italiano, poiché ci gioca dal 2000, a parte una parentesi in Spagna con Barcellona e Girona. Michal Ignerski è l’ala grande di Sassari. Il giocatore polacco è un discreto rimbalzista, ma nonostante i suoi 207 cm è temibile anche fuori dall’area: 30,8% dalla linea dei 6,75 m e oltre il 54% da due.E’ un giocatore che in difesa fa sentire il proprio peso. Il centro di questa squadra è Tony Easley: non tantissimi rimbalzi a gara (5,5), ma una percentuale altissima da due (oltre il 78%), frutto anche dei
VOLLEY
di Silvia Fortunato
fuori. Prendiamo questa partita come un buon viatico, anche se le sconfitte non sono mai positive; quello che ci è mancato stasera è stata la determinazione nel cercare la vittoria. Ora è importante impostare al meglio il lavoro per affrontare la partita di domenica, e non ho dubbi che lo faremo; giocare con Monza è stato un buon pre-play off ”. Il commento di Leonardo Puliti sulla prestazione odierna: “Sono molto contento di come ha giocato la squadra, per l›atteggiamento che abbiamo tenuto in campo. Personalmente, poi, sono soddisfatto di aver trasformato la tensione agonistica in divertimento”. Iniziano ora i play off promozione: Vero Volley Monza affronterà nei quarti di finale la Caffè Aiello Corigliano al meglio delle cinque gare; in virtù del suo miglior piazzamento, la squadra monzese partirà con la vittoria a tavolino nella prima gara. Gara 2 è prevista a Corigliano domenica 31 marzo alle 18, mentre Tiberti e compagni torneranno tra le mura amiche del PalaIper mercoledì 3 aprile alle 20:30.
Trevor Diener, play di Sassari, sorvegliato speciale
secondi tiri che spesso finiscono nelle sue mani. Manuel Vanuzzo è l’ex di turno (due stagioni con Milano dal 2002 al 2004). E’ il sesto uomo che, anche se è vicino ai 38 anni, è capace di essere un fattore sia al tiro, nel quale possiede un discreto 53,6% da due
e quasi il 38%, sia a rimbalzo, quasi 3 palloni catturati a partita. Citiamo, infine, Giacomo De Vecchi e Brian Sacchetti (figlio di coach Romeo). Due esterni con alcuni punti nelle mani, che possono contribuire alla causa della squadra in modo molto proficuo.
B1F: scontro al vertice
Saugella Team Monza - SunSystem Albere
Si. For. - E’ arrivato il ventunesimo successo del Saugella Team Monza, che si impone con un netto 3-0 sulla seconda in classifica e vola a +14. Una gara che ha dimostrato ancora una volta che la capolista nel suo girone non ammette rivali. Per la gara contro Albese Mazzola sceglie Sintoni in palleggio in diagonale con Agostinetto, Lugli e Bonetti, rientrata dall’infortunio alla schiena, di banda, le centrali Bruno e Facchinetti ed il libero Polato. Cairoli risponde con Trabucchi in regia in diagonale con Elli, Bottinelli e Chiara Confalonieri al centro, Mazza e Marta Confalonieri di banda, libero Ronchetti. Il commento a caldo di coach Enrico Mazzola: “Sono soddisfatto per i 3 punti conquistati, ma possiamo e dobbiamo giocare meglio”. Marika Bonetti, al suo rientro in campo dopo l’infortunio che l’ha bloccata alcune settimane fa: “Il rientro in campo è stato faticoso, ma sono molto contenta; nonostante non sia ancora al top della forma, ho dato un contributo importante per la vittoria. La partita è andata bene, abbiamo commesso qualche errore di troppo nelle fasi centali dei set, ma siamo state brave a ricompattarci e ad aiutarci nei momenti importanti”. Il Saugella Team Monza tornerà al PalaIper di via Stucchi sabato 13 aprile alle 21:00 contro la Unendo Yamamay Busto.
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FORMULA1 di Debora Cheli
Passata la sbornia di champagne dopo il secondo posto in Australia, Fernando Alonso ha avuto un brusco risveglio a Sepang, una doccia fredda quanto la pioggia che bagnava il circuito malese domenica scorsa. Un contatto al secondo giro con la Red Bull di Sebastian Vettel in un tentativo azzardato di sorpasso dello spagnolo causa un danno al muso della sua vettura, sottovalutato dal muretto della Ferrari, particolare che si rivelerà fatale per le sorti della gara. L’ala anteriore è gravemente danneggiata e il pilota iberico esce mestamente di scena sulla ghiaia. Il team manager Domenicali non nasconde l’amarezza, ammettendo di aver sbagliato a non farlo rientrare subito ai box. A salvare l’onore della Scuderia
Primo bilancio aspettando Shanghai
Delusione Alonso dopo il secondo GP della stagione, Massa c’è
ci ha pensato Felipe Massa che, dopo un avvio di gara difficoltoso, è riuscito a strappare la quinta posizione. La F138 del brasiliano sembrava andare meno forte rispetto a Melbourne, specialmente con le gomme intermedie. A due settimane dal prossimo appuntamento in Cina la Ferrari sa comunque di avere una monoposto competitiva e che potrebbe essere davvero l’anno buono per riportare a Maranello il titolo mondiale. Approfittando dell’assenza del suo principale rivale, Vettel si è aggiudicato la vittoria del GP della Malesia, davanti al compagno di squadra Mark Webber. Doppietta Red Bull e balzo in prima posizione del team in classifica costruttori, mentre il tedesco è saldamente in testa a quella pilo-
ti. I risultati non devono trarre in inganno : ai box è guerra. Webber non ha ancora digerito il sorpasso del compagno di squadra al 46esimo giro, iniziativa sconsigliata anche dal muretto, ma ignorata da quest’ultimo. A poco sono servite le scuse del vincitore all’australiano, la rivalità fra i due resta oltre i livelli di guardia. Il gesto del tre volte iridato è un precedente pericoloso che potrebbe giocare a suo sfavore nel corso del campionato. Vettel, per il momento, sa di poter contare su una macchina altamente performante e di essere ancora l’uomo da battere. Rapporto difficile anche fra Hamilton e Rosberg, accentuato dalle strategie di gara della Mercedes. Il pilota inglese, terzo al termine della corsa, ha ammesso
Yamaha mostra i denti Manca poco all’inizio del Motomondiale, previsto per il 7 aprile in Qatar sul circuito Losail, e sono ancora tanti gli interventi dell’ultima ora. L’ultima giornata di test a Jerez ha rimescolato le carte, il miglior tempo l’ha stabilito un sorprendente Cal Crutchlow (in foto). Il britannico, su Yamaha Tech3, ha preceduto tutti con il tempo 1’39”511. Sembra promettere bene questo mondiale,
che Valentino Rossi è riuscito a dire la sua con il secondo tempo a 224 millesimi di distacco. Il Dottore aveva già dimostrato di poter lottare in questo mondiale, dopo i due anni bui passati in Ducati, facendo registrare, nella seconda giornata di prove collettive chiusa in anticipo a causa della pioggia, il miglior tempo 1’39”525, solo 15 millesimi di vantaggio sul campione del mondo in carica Jorge Lorenzo, ma significativo. Non accadeva dal warm up del 2010 del Gp dell’Estoril. Grande soddisfazione per il centauro di Tavullia, oltre che una sana iniezione di fiducia: “Era importante! E’ una grande soddisfazione. Avete fatto i calcoli? Bene – ha commentato scherzando Rossi dopo il suo miglior tempo -. Abbiamo usato una messa a punto un po’ diversa e il primo feeling è stato subito buono. Sono riuscito a gisembra non essere più una lotta rare forte anche con gomme finite, a due tra Lorenzo e Pedrosa. An- il che è molto importante, poi ho
MOTOGP
di Marjilia Bisceglia messo la gomma nuova e sono andato bene anche nel giro secco. Il passo è a livello di quello di Jorge, quindi dai: bene. Soffriamo sempre un po’ in accelerazione fuori dalle curve lente, mentre su pista veloce siamo molto a posto”. Tanta la carica per Rossi che ha voluto rimettersi in gioco tornando in Yamaha, consapevole di potersela giocare tutta, in barba all’età e soprattutto intenzionato a vincere questa scommessa. La giornata conclusiva dei test ha fatto registrare, peccato per Pedrosa che dopo il secondo piazzamento di sabato scorso e il quarto tempo del giorno successivo non ha potuto prendere parte all’ultima sessione di prove, il terzo piazzamento a 464 millesimi di Stefan Bradl su LCR Honda e il quarto posto del compagno di squadra Jorge Lorenzo a 594 millesimi. Solo quinta posizione per Marc Marquez a 619 millesimi e ancora una volta fanalini di coda, anche se hanno dimostrato dei miglioramenti, le due Ducati ufficiali di Nicky Hayden e Andrea Dovizioso che hanno chiuso rispettivamente in settima e ottava posizione.
di essere stato favorito dagli ordini di squadra, ai danni del compagno che era nettamente più veloce di lui, ma che per il bene del team si è accontentato del quarto posto. Hamilton ha chiesto scusa all’interessato, spegnendo le polemiche sul nascere. Restano i risultati molto positivi ottenuti in pista delle due monoposto, seriamente candidate a competere per il titolo. Meno brillanti che a Melbourne, le Lotus tengono il passo grazie al sesto e al settimo posto ottenuti rispettivamente da Grosjean e Raikkonen a Sepang. Il finlandese aveva beffato tutti vincendo in Australia, ma questa volta ha dovuto fare i conti con una penalizzazione della posizione di partenza (per aver ostacolato Rosberg in qualifica) e con una
Il podio di Melbourne
macchina meno performante del francese. Disastro invece sul fronte McLaren, con il povero Jenson Button in lotta per le prime posizioni ma rallentato fatalmente
SALTO MORTALE PER GILKS Ancora una volta la fortuna si è distratta quanto basta per porre fine all’avventurosa vita del motociclista Tyrone Gilks. Il diciannovenne australiano ha commesso un errore fatale nel salto, durante gli allenamenti per tentare il record mondiale di salto. Il freestyler è morto mercoledì scorso all’ospedale John Hunter di Newcastle a seguito dei gravi traumi riportati alla testa e al torace. In sella alla sua Yamaha YZ250 stava tentando un salto di circa 100 metri fra due rampe in terra battuta da oltre 2000 metri cubi, ma ha calcolato male il salto, pare che Tyrone sia arrivato corto, schiantandosi contro la parte frontale della rampa d’atterraggio in terra battuta durante il riscaldamento che avrebbe preceduto il tentativo ufficiale del sabato successivo per il Maitland Bike and Hot Rod Show. Il giovane di Queensland è stato subito trasportato all’ospedale in elicottero, ma tutto è risultato inutile, il mondo del motocross freestyle “lascia andare” an-
da una ruota mal fissata dai suoi meccanici. Finisce 17esimo, mentre il compagno di squadra Perez è giunto soltanto nono al traguardo.
MOTOCROSS di Severa Bisceglia
cora un ragazzo. Il freestyle, ultima disciplina, in ordine di tempo, nata nel mondo motociclistico continua a fare le sue vittime. Ancora nella memoria la morte del freestyler giapponese Eigo Sato, uno dei più grandi specialisti della disciplina che esaltava la folla durante i Red Bull X-Fighters, deceduto in seguito alle ferite riportate durante un backflip. Qualche mese prima a rimetterci la vita è stato Caleb Moore durante gli X Games di Aspen. Anche in questo caso è risultato fatale un backflip andato storto con la sua motoslitta, 250 kg di peso, che gli è piovuta addosso. Il freestyle è uno sport molto pericoloso, per i suoi atleti che rischiano la vita in ogni salto, e che esalta la folla per il loro coraggio e a volte per la loro incoscienza.
STONER NON ESCLUDE LA F1 Il campione del mondo di MotoGp Casey Stoner è stato visto, in occasione del primo GP della stagione, all’Albert Park, quale migliore occasione, vedere un Gp in casa propria, terra d’Australia? Non esclude un futuro in F1 che trova meno stressante della due ruote: “Mi sono dato anch’io alle quattro ruote, è molto divertente, c’è molta meno pressione e meno stress. Quest’anno posso divertirmi molto, farò 6-7 corse, ho molto tempo libero. Io in Formula 1? In futuro non si può mai dire, ma non è un mio grande obiettivo. Ammiro i piloti di Formula 1, mi piace guardarli in azione, vedere come si spingono al limite”. Stoner sembra molto divertito ma non si sbilancia sul pronostico, prudentemente preferisce non dichiarare un suo possibile vincitore: “E’ molto difficile scegliere qualcuno perché normalmente quando arrivi qui ci sono delle chiare differenze. C’è una scuderia che sta facendo un po’ di fatica ed è la McLaren, ma gli altri sono tutti lì, è difficile capire chi abbia fatto cosa durante le prove, dipende anche dai carburanti e via dicendo”. Lui di motori se ne intende. Daniela Veronese
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INTERVISTA ESCLUSIVA SULL’ INTEGRITA’ DELLO SPORT
al professore Franco Ascani, membro della commissione cultura ed educazione olimpica del comitato internazionale olimpico Prof. Ascani, quali sono, a suo parere, i Programmi di “sviluppo attraverso lo sport” “E’ molto importante riaffermare i grandi valori dello sport, richiedere uno sviluppo concettuale dei programmi culturali, organizzare periodicamente eventi internazionali associati allo sport e alla cultura e incoraggiare i media a pubblicizzarli. Nella mia veste di Membro della Commissione Cultura ed Educazione del Comitato Internazionale Olimpico, ritengo sia fondamentale proseguire sulla strada tracciata dal CIO stesso che prevede di utilizzare lo sport come “strumento per un cambiamento sociale”. I programmi di educazione ai valori olimpici dello sport, alla lealtà, al rispetto ed a stili di vita salutari sono il primo e più importante meccanismo di intervento a nostra disposizione per “ispirare le nuove generazioni” e formare i futuri atleti e dirigenti dello sport che siano prima di tutto degli ottimi cittadini”. Lo sport gioca un ruolo nell’educazione dell’individuo e ha un’influenza nello sviluppo della coscienza collettiva di tolleranza e comprensione tra le diverse culture. La cultura
sportiva gioca un ruolo importante nello sviluppo di nuove forme di comunicazione. La cultura è fondamentale per l’Olimpismo che possiede una forza morale, un valore educativo e una percezione estetica”. (Nella foto il Prof. Franco Ascani Membro della Commissione Cultura Ed Educazione Olimpica del CIO con il Presidente del CIO Jacques Rogge). D’altro canto l’integrità dello sport rischia di essere minata. Quali azioni intraprendere? “L’Italia è all’avanguardia nell’azione di rafforzamento dell’attività di contrasto del fenomeno della corruzione nelle competizioni sportive, quale argine per le infiltrazioni
criminali nelle scommesse irregolari e il gioco d’azzardo illegale. È stato siglato un memorandum d’intesa tra Interpol e Dipartimento della pubblica sicurezza che prevede la condivisione delle reciproche esperienze e conoscenze specialistiche, l’organizzazione di corsi di formazione, seminari e conferenze rivolti ad operatori di polizia ed esponenti del mondo sportivo. Gli ideatori di tali iniziative percepiscono il rischio-corruzione come fortemente radicato anche ai livelli dello sport non professionistico pertanto ritengono fondamentale lavorare sulla prevenzione utilizzando anche i media come strumento di denuncia ma soprattutto di diffusione di messaggi positivi”. Lei, quale Direttore del Master in “Sport Management, Marketing and Society” del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano–Bicocca, quale “terapia” consiglia? “La sociologia sportiva dovrebbe incentivare la formazione di soggetti altamente qualificati e
specializzati che possano essere inseriti all’interno delle Società e Federazioni Sportive. Dovrebbe operare da un lato come supporto educativo-formativo-psicologico agli atleti e dall’altro come stimolo per dinamiche decisionali all’interno dei gruppi sportivi avvalendosi di metodiche motivazionali forti e reali e, nello stesso tempo, creando gli anticorpi psicologici per difendere dalle “sirene” (doping, soldi, successo, ecc.) che ad ogni istante possono colpire il carattere dell’atleta soprattutto se la fatica e la stanchezza dell’allenamento salgono al livello della psiche”. Quali antidoti alla corruzione? “Un programma di educazione per atleti dovrebbe trattare argomenti come: il rispetto dell’atleta come persona, il rispetto dell’avversario, di se stessi e della propria salute, il rifiuto del doping e di ogni forma di corruzione dello spirito sportivo, la solidarietà e l’inclusione sociale, l’etica, il fair-play e lo spirito di partecipazione. È innegabile che lo studio dei valori umani, delle azioni, dei fini e dell’agire secondo norme morali stia sempre più interessando il variegato mondo dello sport, da quello professionistico e
di performance agonistica elevata, tanto esaltato e spettacolarizzato dai media, a quello amatoriale e ricreativo che sembra penetrare con una forza devastante nel contesto sociale odierno. Sicuramente dei programmi educativi su misura potrebbero essere di supporto alla formazione culturale ed etica degli atleti, soprattutto per renderli consci dei rischi che corrono nel farsi coinvolgere dal fenomeno della corruzione. Alla base di tutto deve esserci una solida educazione da parte delle famiglie degli atleti, della Scuola, dell’Università oltre ad un valido supporto da parte delle rispettive Società e Federazioni Sportive troppo spesso finalizzate al risultato agonistico. Esistono discipline sportive e contesti socio-economici differenti che presentano caratteristiche più o meno avvicinabili da situazioni di frode e criminalità. La corruzione parte da una logica esclusivamente personale che discende da numerosi fattori che concorrono a formare la personalità dell’individuo. Il sistema di una società in evoluzione, condizionata dall’immagine e dalla multimedialità, contribuisce alle devianze specie se gli stakehol-
ders lanciano segnali lusinghieri. Ritengo che, in ultima istanza, sia sempre il libero arbitrio di ciascuna persona a prendere le decisioni ma è inevitabile che, negli sport di squadra, l’atleta sia sottoposto anche alle pressioni del gruppo e delle sue dinamiche in una logica di “perversa” emulazione”. In quale contesto colloca l’atleta? “La mente dell’atleta rischia di essere offuscata da scorciatoie per arrivare a successi e denaro. In un gruppo il leader difficilmente cade nella trappola dell’emulazione. Il rischio del contagio colpisce maggiormente i gregari. L’alibi “lo fanno tutti” è il primo sintomo di una situazione negativa. Ritengo che gli atleti siano corruttibili al pari di qualsiasi altro essere umano che si trovi a lavorare in un settore dove circola molto denaro e molti interessi. L’ambiente ristretto in cui l’atleta svolge la sua attività sportiva spesso rischia di indebolire le sue “difese organiche” nei confronti di una Società troppo coinvolgente ed in rapidissima evoluzione. La professione di atleta è a rischio corruzione al pari di tutte le altre professioni”.
Deltaplani e parapendio in volo nei cieli del veneto PARAPENDIO
che ha preso le ali dal volo libero e la propulsione da quello ultraleggero a motore. Saranno una dozzina i piloti guidati dal tecnico Oscar Mistri in collaborazione con gli organizzatori che si daranno battaglia in spettacolari slalom lungo un circuito contrassegnato da piloni gonfiabili, eventi ai quali il pubblico potrà assistere come fosse allo stadio. Le gare di parapendio e deltaplano, invece, saranno seguite dalla gente presso lo stand del Consorzio Vivere il Grappa, sotto la grande tensostruttura che ospiterà gli espositori presso l’atterraggio Garden Relais a Semonzo. Grazie all’ormai collaudato sistema live tracking, vale a dire uno strumento elettronico in dotazione a ciascun pilota, saranno
visualizzate in tempo reale le posizioni dei contendenti su computer e maxischermo, un po’ come accade in televisione per certe regate veliche. Con condizioni meteo favorevoli è possibile volare per oltre 100 km e raggiungere località come Recoaro (Vicenza), Feltre (Belluno) e Aviano in Friuli, sfruttando le correnti d’aria ascensionali, unico “motore” a disposizione di deltaplani e parapendio. Alle competizioni faranno contorno il consueto carosello di eventi ed attività collaterali: voli in parapendio biposto con istruttori, prove di volo gratuite per i bimbi, arrampicata, nordic walking, rafting, mountain bike, escursioni guidate, stand gastronomici e tanto altro per visitatori grandi e piccini.
a lavorare bene malgrado gli ostacoli trovati sul nostro cammino”. Per l’IMU? “Vediamo come va a finire. Perdi Carlo Marnini sonalmente sono fiducioso dopo il discorso di Napolitano. L’IMU, comunque, è un’imposta vergoalla gente in merito alla sicurezza purtroppo, langue e per tenerlo gnosa”. del territorio. in vita abbiamo deciso di mettere Ettore, quali altri progetti hai insieme le due maggiori società centrato in questi anni del tuo calcistiche creando il F.C Città di mandato? Opera. Poi abbiamo una squadra “Beh, in primo luogo abbiamo dato di basket, una di rugby, di atletica più sicurezza alla popolazione e ginnastica. C’è il problema degli rinforzando l’organico delle Forze sponsor: auguriamoci di trovarli dell’Ordine che sono state dotate uscendo quanto prima da questa finalmente di pistola, spray e man- crisi che attanaglia il Paese”. ganello, poi abbiamo promosso Un modello Lazzate (Monza un’importante ricerca scientifica Brianza), sarebbe il massimo… sul territorio, quindi sono stati “A Lazzate c’è una larga maggioristrutturati gli impianti sportivi ranza della Lega Nord. Qui, inprincipali della città, in primo luo- vece, siamo molti meno. Noi pungo il Palazzetto dello Sport che ora tiamo sulla Coalizione- In questi può ospitare 600 persone. Il calcio, anni però credo che siamo riusciti
I vostri cittadini in merito alla designazione degli alloggi pubblici sono avvantaggiati rispetto ai non residenti? “Certamente. Sono tutelati a avranno sempre le Autorità comunali pronte a difendere i loro diritti”.
di Gustavo Vitali
La più grande manifestazione di volo libero in Italia si espande e per l’edizione 2013, organizzata dall’aero Club Montegrappa dal 28 marzo al 1 aprile, non si fa mancare nulla. Al Trofeo Expo Montegrappa, a Borso del Grappa (Treviso), sono attesi come espositori i migliori marchi del settore e come competitori i più forti piloti di deltaplano e parapendio provenienti da 33 nazioni. La lista delle iscrizioni alle gare è quanto mai lunga, ma il tetto massimo di ammissioni è fissato a 120 per i primi e 150 per gli altri. Tra i partecipanti è certa
la presenza dei team azzurri di deltaplano, campione del mondo e d’Europa in carica, e parapendio anch’esso campione d’Europa, ed i loro portacolori Alessandro Ploner (Bolzano) e Luca Donini di Trento, vice campioni del mondo rispettivamente nell’una e nell’altra specialità. Un compito insolito attende Donini, quello di
Trofeo Expo Montegrappa 2012
papà-coach del figlio Nicola, 16 anni, il più giovane tra i piloti in gara. In lizza anche Nicole Fedele di Gemona del Friuli (Udine), campionessa europea in carica e detentrice della coppa del mon-
Ettore Fusco I programmi del Sindaco di Opera
Conto alla rovescia a Opera per l’elezione del nuovo sindaco. Il 2627 maggio prossimo si va al voto con Ettore Fusco, attuale primo cittadino in carica targato Lega Nord, in pole position rispetto
all’avversario Alessandro Virgilio in rappresentanza del centrosinistra. Fusco nei giorni scorsi ha ricevuto in Comune il collega Flavio Tosi, sindaco di Verona, per mettere a fuoco alcune strategie in prospettiva della sfida col politico del Pd che scatterà nei prossimi giorni. Il biglietto da visita con il quale si presenta Ettore Fusco è sicuramente qualificante perché consegna ai cittadini di Opera alcuni risultati importanti messi a segno durante i quattro anni di legislatura. Fusco, è bene ricordare, è quello che è riuscito a cacciare gli zingari da un quartiere che era diventato invivibile per la popolazione, ridando fiducia
do di parapendio femminile, ed Aaron Durogati di Merano che ha vinto identico titolo in campo maschile lo scorso gennaio. Per la prima volta gareggeranno anche i paramotori, un mezzo
L’INTERVISTA
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Sabato 30 Marzo 2013
MUSICA di Riccardo Sada
Una Pasqua da ballare
Il weekend pasquale concede spazio a chi vuole regalarsi una serata in discoteca L’anticipo di tutta l’11esima giornata di serie A al sabato consente più liberta nei giorni successivi. Il nostro itinerario by night comincia con il Fellini di Pogliano Milanese (www.fellinidiscoteca.it): sabato sera music house history nel privè con Filippo Marchesini dj, domenica spazio all’aperitivo domenicale “Sei Bellissiima”, curato da Big Mama Promotion e che ogni domenica propone feste a tema ispirate ai musical. A titolo di cronaca, questa domenica Big Mama si sdoppia, è infatti presente all’inaugurazione di Papeete Beach di Milano Marittima, dove presenta il suo format più collau-
dato, Cat Show. Sempre in tema di aperitivi domenicali, prosegue allo Shed Club di Busto Arsizio (www.shedclub.it) J’Adore, l’apericena gay-friendly con musica house e deep house, vocalizzi e costumi dall’effetto scenografico. Tre serate per l’Arena di Mendrisio (www.arenalive.net) che venerdì 29 propone uno show case con gli artisti dell’etichetta Minus: Matador, Heartthrob e Hobo a rappresentare l’etichetta di culto creata dal 1998 da Ritchie Hawtin. Sabato spazio alla musica dal vivo, il 31 marzo torna l’appuntamento con la Domenica Latina e l’apericena tematico con
specialità creole, sudamericana e musica salsa e meregue. Sempre in ambito latino, da ricordare la lunga settimana del Tropicana Disco Teatro di Milano (www. tropicanamilano.com), che propone i martedì ed i giovedì dedicati appunto alla musica latinoamericana, mentre venerdì e sabato punta deciso sulla discoteca, con musica house, tech-house e talvolta anche trance. Per chi è in cerca di un super-guest, infine, domenica 31 meglio puntare decisi sull’ Amnesia di Milano (www.amnesiamilano.com) ed il party Cocoon Heroes, con il capostipite Sven Vath.
Fedez, fenomeno nazionale Con l’album “Sig. Brainwash – l’Arte di Accontentare”, uscito il 5 marzo per Best Sound - Epic/ Sony Music, Fedez ha debuttato subito ai vertici della classifica di vendite. Un successo già annun-
ciato da due settimane dall’eccezionale performance sia dell’album su iTunes (direttamente al primo posto della classifica album) sia del video di “Cigno nero” (il brano nato grazie alla collaborazione tra Fedez e Francesca Michielin) che in pochi giorni ha ottenuto 3 milioni e mezzo di visualizzazioni su youtube. Senza parlare dell’instore Tour che ha accompagnato l’uscita dell’album e che ha visto
migliaia di fan in coda in attesa di Fedez da Milano a Roma, da Torino a Genova. Il rapper si sta rivelando senza dubbio come un fenomeno nazionale senza precedenti, in ambito POP e non solo hip hop, data la enorme popolarità che sta riscontrando giorno dopo giorno. “Sig. Brainwash – l’arte di accontentare” è un album sorprendente e maturo, rime che circolano libere, che dicono anche quan-
do sembrano tacere, che non inneggiano a ideologie o schieramenti ma semplicemente danno al racconto, a una successione di immagini, il ruolo da protagonista di una narrazione, con il risultato di regalare un disco che si ascolta come si leggerebbe un libro di racconti. Nel disco tantissime le collaborazioni, dal turbo-funk dei RESET! (collettivo di produttori e dj) ai riferimenti più pop di Fausto Cogliati (già dietro i lavori solisti di J-Ax e collaboratore di Eros Ramazzotti), passando attraverso altri produttori come Roofio (Two Fingerz), Shablo e Don Joe
(Club Dogo). Anche i featuring raccontano un percorso originale: Elio, Francesca Michielin, i Punkreas – grande passione di FEDEZ, che si sente in credito con loro come con il punk-pop dei Blink 182 molto più di certi obbligati riferimenti hip hop – si affiancano a nomi più consueti per il genere, come Danti (rapper di Two Fingerz), Simon de Jano, Guè Pequeno e colui che viene indicato da più parti come il più elegante, complesso e talentuoso rappresentante dell’hip hop italiano, Dargen D’Amico. Info su www.fedezofficial.com e www.best-sound.com
Vi ol e tt a storia di un sogno
Sarà presto disponibile su etichetta Walt Disney Records una deluxe version di “Violetta” che conterrà i brani della colonna sonora della serie fenomeno del momento più amata dai ragazzi. Dal 18 marzo, “Violetta – La Musica è il Mio Mondo- Le Canzoni Inedite” sarà nei negozi tradizionali e in digitale. In questo nuovo cd + dvd trovano posto altre 10 nuove canzoni tratte dalla prima serie TV ed interpretate dal cast, 9 video karaoke dei brani più amati del pubblico e il videoclip della sigla TV “Nel Mio Mondo”. Il successo del primo cd di “Violetta”, pubblicato nell’ottobre 2012, è testimoniato dal riscontro del pubblico dei fan della serie che hanno spinto l’album ai vertici delle classifiche fin dal suo debutto, un risultato che testimonia il successo del fenomeno Disney del momento, la prima coproduzione di Disney Channel Europa e America Latina lanciata nel 2012 che è stata confermata anche per la seconda stagione. Info su www.disney.it/DisneyChannel/supersites/violetta/
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IL GOSSIP
*** Marco Borriello e Madalina Diana Ghenea
*** Belen Rodriguez E’ felice e orgogliosa del nuovo Papa dell’ordine gesuita argentino Francesco I e esulta: “que orgullo! El Papa argentino…”. La connazionale show girl, che vive felicemente da tanti anni in Italia, è molto legata alla sua patria e il nuovo Papa argentino è per lei motivo d’orgoglio: “… Il nuovo Papa mi piace tantissimo. E’ argentino, ha un accento stupendo ed è tenerissimo!...” Belen è in Argentina vicina alla scadenza della nascita del suo primo bambino avuto con il compagno Stefano De Martino.
*** Francesca Pascale
Con Madalina, sembrerebbe proprio un ritorno di fiamma. Lui pare abbia lasciato Camila Morais e lei, però, risulterebbe ancora impegnata con l’attore Gerard Butler. Evidentemente non è ancora dimenticata la storia, quando lui indossava i colori della squadra Capitolina, che faceva parlare tutti i giornali di gossip. Marco e la bella modella rumena Madalina Diana Ghenea sono stati visti, in atteggiamenti intimi, al Plastic, nota discoteca milanese. I due bellissimi protagonisti riscontrano solo un impedimento al coronamento della loro storia d’amore: Gerard Butler, uno degli uomini più ambiti e sexy del momento. Sulla propria pagina facebook, la bella modella ha postato una frase di Charlie Chaplin: “Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro”. A cosa e, soprattutto, a chi fa riferimento Madalina?
di Marjilia Bisceglia
Ha conquistato uno degli uomini più potente, in Italia sicuramente il più potente, e ricco Silvio Berlusconi, il Cavaliere. Ne ha fata di strada la rampante Francesca, che ora vede anche pubblicato un libro “Francesca e il Cavaliere. La singolare storia della fidanzata di Silvio Berlusconi” scritto dai due giornalisti napoletani Mariagiovanna Capone e Nico Dirozzi. Incredibile l’ascesa di una ragazza partita dai primi passi a Telecafone e passata a sostenitrice del partito del Cavaliere, tra le fondatrici del comitato “Silvio ci manchi”, fino al fidanzamento con Berlusconi. La sua vita è cambiata molto e non senza impegno, per colei che ambisce al posto di first lady italiana, partendo dai corsi di dizione e portamento. La storia d’amore con il Cavaliere ha sicuramente migliorato la posizione della Pascale e Silvio ha colto l’occasione per fare un grande ripulisti nella sua vita privata.
*** Justine Henin
*** Andrea Roncato Attualmente impegnato nella fiction Rai “Un matrimonio”, fa il mea culpa, non senza rimpianti, sulle difficoltà della sua vita causate principalmente dall’uso di cocaina. Anche la fine del matrimonio, ma non del sentimento e della stima, con Stefania Orlando, durato sette anni e chiusosi con il divorzio, l’attribuisce alla polvere bianca: “…Ho pianto moltissimo nella mia vita, anche per la fine della mia relazione con Stefania. Il nostro rapporto è durato sette anni ed è stato molto intenso, nel bene e nel male. Non ho più i miei genitori, sono figlio unico, e Stefania è la mia famiglia. Solo il nostro matrimonio è finito, l’affetto no. Farà sempre parte della mia vita come io della sua…” Roncato, se potesse, tornerebbe indietro per non commettere gli errori che gli hanno fatto perdere le persone a cui teneva di più, e Stefania è una di quelle, come lui stesso dichiara. Non passerebbe più le notti fuori nei locali per farvi ritorno a casa solo all’alba.
La trentenne ex numero uno del tennis mondiale, è diventata mamma. La tennista ha abbandonato definitivamente l’agonismo nel gennaio del 2011 per problemi al gomito, ma l’addio che ha creato grandi dispiaceri agli appassionati è stato quello del 2008 quando era la numero uno al mondo. E’ la stessa neomamma ad annunciare la nascita della figlia avuta dal compagno Benoit Bertuzzo, imprenditore nel mondo televisivo e cinematografico in Belgio, con un post sulla sua pagina facebook: “L’abbiamo attesa così tanto e questo pomeriggio è successo, una piccola fata è giunta ad illuminare le nostre vite. Lei si chiama Lalie, è in gran forma e noi siamo pieni di gioia! Justine e Benoit”.
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