l’EDITORIALE
mercoledì 8 maggio 2013
Anno 3 n. 23
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COPIA OMAGGIO
Beppe Vigani
La Santabarbara è saltata in aria! L’Inter si è arresa agli infortuni, agli svarioni difensivi e agli abbagli di mercato. L’Europa League è a sei punti e a questo punto sembra irraggiungibile. E’ meglio così, se si vuole ricominciare da zero. Per un amen dimentichiamo il fallimento di una stagione, poiché non è il caso di sparare sulla Croce Rossa. Chi appartiene alla disperazione, non può appartenere a nessuno, è questo il dubbio che bisogna dissipare. La maledizione nerazzurra è cominciata da quel giorno in cui ha sbancato lo Juventus Stadium, nessuno è riuscito ad arginare l’euforia e la sicumera di un episodio meritato che, però, è rimasto orfano della continuità. Andrea Stramaccioni non è riuscito a dare tranquillità a un ambiente complicato, ricco di storia, ma caduto rovinosamente sotto i colpi dell’improvvisazione. Chiamiamo così alcune scelte discutibili che hanno messo a nudo i limiti di una squadra che, priva dei suoi elementi più validi, è crollata. La sconfitta contro il Napoli ha messo fine all’ingresso in Europa, anche dalla porta di servizio dei preliminari. Già fatto l’anno scorso, il prezzo da pagare si è rivelato salatissimo. Ripeterlo sarebbe folle. Il tecnico nerazzurro ha ribadito di aver messo la faccia soprattutto nei momenti più difficili, ma non è bastato per assolverlo del tutto. Trentasette anni sono pochi per non sbagliare qualcosa, troppi per sbagliare tanto. Merita la riconferma sulla panchina, per insufficienza di prove, ma la prossima stagione egli sarà il sorvegliato speciale e se le cose andranno male, sarà il primo a pagare. Stasera c’è la Lazio, insieme con lei i nerazzurri proveranno ad annusare l’Europa, che probabilmente non arriverà. Qualcuno degli infortunati farà il suo ritorno. Bisogna iniziare da qui. Per il resto il tempo non manca…
Aquila o piccione Il Baffo a pag. 6
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mercoledì 8 maggio 2013
Strama: la via crucis continua! 2
L’Inter continua a perdere pezzi
L’ennesima sfida lungo l’asse Roma-Milano della storia, tra mille voci di mercato, top player e comprimari, obiettivi concreti o soltanto ipotetici, Inter e Lazio si affrontano a San Siro per capire chi e che cosa rimane di due percorsi iniziati su binari paralleli ma che, per i più disparati motivi, hanno portato prima i nerazzurri e poi i biancocelesti a modificare la propria tabella di marcia. La stagione di queste due formazioni, infatti, è nata sotto la cocente stella dell’Europa che conta un po’ meno della Champions League, con preliminari lunghi e tante energie lasciate nei campi della periferia europea e con il relativo dispendio energetico notevole in vista del campionato. La lotta per la qualificazione alla futura Coppa Campioni ha visto la resa fin troppo scontata di entrambe e l’obiettivo minimo stagione si
è trasformato con il passare dei giorni da qualificazione Champions a qualificazione europea, qualunque essa fosse. All’Inter, in realtà, gioverebbe non poco passare un anno di transizione completa, lontano dagli impegni infrasettimanali, che permetterebbe ad Andrea Stramaccioni (se sarà confermato a fine stagione) di lavorare sul campo in ottica futura per costruire un’Inter vincente nell’immediato futuro seguendo l’esempio della prima Juventus targata Antonio Conte. In tanti spingono verso questa direzione e proprio per questo si è arrivati a ipotizzare un clima surreale che potesse “spingere” i nerazzurri verso un risultato classificabile sotto l’effige del noto striscione “OH NOOO” esposto in passato all’Olimpico di Roma, proprio in un Inter-Lazio di campionato. Tutto questo perché la Lazio di Vladimir Petkovic, dopo la batosta rifilata al Bologna, è ancora in piena corsa per quell’obiettivo minimo appena descritto, quella qualificazione europea, accessibile da due grandi porte quali la qualificazione in campionato o la vittoria (ai danni della Roma) nella finale di coppa Italia. Il particolare momento delle due squadre passa, inoltre, tutto nel catalizzatore di gioco messo in campo dai due allenatori. Sì, perché se Petkovic può disporre del fresco “pentador” Miroslav
Klose, Stramaccioni si deve affidare al finto nove Fredy Guarin. Il gap sarebbe incolmabile già solo considerando questo impari e tremendo scontro, ma la distanza s’ingigantisce ancor più a favore della Lazio se si considerasse l’intera infermeria di entrambe le squadre. Petkovic continua a fare a meno del suo capitano Stefano Mauri (che non rientrerà fino al termine della stagione per la lesione dei legamenti della caviglia sinistra) e anche del duo BrocchiEderson in grado di dare respiro e minuti freschi ai centrocampisti laziali. Tutto confermato, quindi, con Konko e Radu sugli esterni ed Hernanes e Candreva alle spalle di Klose. Il record di Klose contro il Bologna rimarrà negli annali del calcio e, proprio il bomber tedesco sarà la vera spina nel fianco di una difesa che ha già castigato più volte nelle ultime due stagioni. Andrea Stramaccioni ha avuto, per la prima volta dopo settimane di defezioni continue, delle buone notizie dal reparto medico e dall’infermeria. Guarin e Cambiasso (già in campo contro il Napoli) stanno ritrovando la condizione migliore; Ranocchia e Chivu hanno recuperato dagli acciacchi con cui erano usciti dal San Paolo domenica sera, ma soprattutto Antonio Cassano e Tommaso Rocchio sono tornati a disposizione dell’allenatore romano. Qualche idea tattica in più, quindi, ma anche tante conferme, soprattutto a
centrocampo dove Kuzmanovic e Kovacic saranno confermati accanto al senatore argentino Cambiasso. Il piccolo centrocampista Serbo, che lunedì ha compiuto i suoi 19 anni è la vera scintilla in grado di accendere la luce sulla prossima stagione nerazzurra. Da lui, e da Handanovic (con lui
la PARTITA Emanuele Tramacere
o con i 30 milioni valevoli per la sua cessione), l’Inter deve iniziare a ricostruire in vista del proprio futuro. La terzultima tappa della via crucis nerazzurra verso la fine di questa travagliata stagione si appresta a far vivere l’ennesima brutta serata, almeno sulla carta ai propri eterni ed encomiabili
tifosi. E se dovesse arrivare l’ennesima (preventivata) sconfitta? Nessuna paura, perché lasciarsi alle spalle una competizione faticosa e dispendiosa come l’Europa League non può essere niente altro che favorevole per una stagione che si prospetta di grande rivoluzione.
Numeri pericolosi Nerazzurri in vantaggio zie alla tripletta di Meazza e alla di Blasevich, mentre per ma i biancocelesti rete gli ospiti segnarono Spivach e sono capaci di tutto Ziroli. Sono due le vittorie con maggior scarto per i milanesi: la prima risale alla stagione 1933-1934, alla 26ª giornata, quando i biancocelesti furono travolti 8-1. Per l’Ambrosiana in gol Agosteo, Meazza e Demaria (tutti con una doppietta) e gol di Serantoni e Manzano, mentre la rete della bandiera per i biancocelesti Eddie Firmani autore di un poker fu realizzata da Guarisi su contro la Lazio nella stagione 1960-61 rigore. La seconda sconE’ il 70º confronto tra Inter fitta più sonora per i romani, e Lazio che si disputa in casa diversa nella forma ma uguale nerazzurra. In totale sono stati nella sostanza, accadde alla 22ª segnati 192 goal. I nerazzurri giornata della stagione 1960hanno collezionato 39 vittorie 61 quando il match si concluse contro 7 degli avversari. In tut- 7-0 con poker di Firmani e gol to i pareggi sono 23. La prima di Angelillo, Morbello e Gatti. partita disputata a Milano, ri- Per quanto riguarda gli Aquilotsale nella stagione 1929-1930, ti, arrivò alla 5ª giornata della quando alla 21ª giornata i pa- stagione 1998-1999, quando droni di casa vinsero 4-2 gra- gli ospiti guidati in panchina da
STATISTICHE Severa Bisceglia
Spinosi (con Eriksson dt) espugnarono il “Meazza” per 5-3 con doppietta di Conceiçao e reti di Mancini, Nedved e Salas, mentre i nerazzurri andarono in gol con doppietta di Ventola e rete di Winter. In questa sfida, sono stati messi a segno 192 gol, di cui 135 a favore dei nerazzurri e 57 a favore dei biancocelesti. Nella prima parte di gara Inter e Lazio hanno segnato cin totale 94 reti, nella ripresa 98 goal. Nel primo tempo, l’Inter che realizzato 64 centri contro 30 degli avversari. Nella ripresa l’Inter ha segnato per 71 volte contro 27 dei rivali. Se l’ultimo successo della Lazio risale palla 5ª giornata della stagione 1998-1999, l’ ultima vittoria dei padroni di casa è della 19ª giornata della stagione 20112012 quando vinsero per 2-1, con gol di Milito e Pazzini per i nerazzurri e rete di Rocchi per i laziali.
STADIO MEAZZA ORE 20.45
INTER
LAZIO
In Casa Ultima Vittoria 21/4/13 Inter-Parma 1-0 Ultimo Pareggio 24/2/13 Inter-Milan : 1-1 Ultima Sconfitta 7/4/13 Inter-Atalanta 3-4
In Casa Ultima Vittoria 5/5/13 Lazio-Bologna 6-0 Ultimo Pareggio 10/2/13 Lazio-Napoli 1-1 Ultima Sconfitta 14/4/13 Lazio-Juventus 0-2
Fuori Casa Ultima Vittoria 3/4/13 Sampdoria-Inter 0-2 Ultimo Pareggio 20/1/13 Roma-Inter 1-1 Ultima Sconfitta 5/5/13 Napoli-Inter 3-1
Fuori Casa Ultima Vittoria 22/12/12 Sampdoria-Lazio 0-1 Ultimo Pareggio 28/4/13 Parma-Lazio 0-0 Ultima Sconfitta 21/4/13 Udinese-Lazio 1-0
Arbitro: Mauro
Allenatore: Andrea Stramaccioni
Bergonzi di Genova
Allenatore: Vladimir Petković
INTER
LAZIO
1 Handanovic; 42 Jonathan, 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 31 Pereira; 17 Kuzmanovic, 10 Kovacic, 19 Cambiasso; 14 Guarin; 11 Alvarez, 18 Rocchi
22 Marchetti; 29 Konko, 3 Dias, 20 Biava, 26 Radu; 87 Candreva, 15 Gonzalez, 8 Hernanes, 19 Lulic; 99 Floccari, 11 Klose
(4-3-1-2)
(4-4-2)
mercoledì 8 maggio 2013
Klose
i BIORITMI Enzo Occhiuto
il più in forma Dall’analisi della biosituazione dei giocatori impegnati a San Siro emerge un maggior stato di benessere psicofisico dei laziali con 5.98 contro un valore medio assoluto di 5.94 della squadra di casa. Pertanto i biancocelesti risulterebbero favoriti e questo consentirebbe loro un salto in avanti in
classifica. La prova del nove è data dal valore assoluto di 6.01 degli ospiti contro il 5.94 dei padroni di casa. Avere dei calciatori, inoltre, intuitivamente esaltanti come Cana 6.50, Konko e Ledesma 6.46 e Gonzalez 6.42 costituisce un punto di forza non indifferente. Nell’Inter solo Schelotto 6.48 e Kusmnovic 6.46 risultano in condizioni intuitive ottime. Nello specifico delle potenzialità di ren-
Pos. Squadra
dimento dei singoli giocatori, la squadra ospite risulta più tonica e forte fisicamente con 6.02 rispetto a quella di casa con 5.81: Ledesma 6.50, Kozak 6.44, Lulic e Klose 6.20 contro Schelotto, Guarin e Garritano 6.07 e Alvarez 6.37. Dal punto di vista motivazionale gli uomini di Petkovic con 6.07 saranno molto più reattivi e determinati dell’11 di Stramaccioni con 5.93: Radu 6.50, Dias e Kozak 6.49, Konko, Gonzalez, Ledesma, Lulic e Klose 6.22 ( q u e s t’u lt i mo con una triade elevata 6.22 in stato di grazia particolare, potrebbe fare molto male). Dal punto di vista intellettivo invece gli uomini di Massimo Moratti sono avvantaggiati mentalmente con 6.08 contro 5.98 della formazione di Claudio Lotito: Guarin 6.50, Ranocchia e Schelotto 6.45, Kovacic 6.38 contro Hernanes 6.49, Diaz 6.35, Onazi e Klose 6.23. Partita molto avvincente da seguire con grande attenzione.
P.ti G V
Giochi chiusi, o quasi
La Juventus si è laureata campione d’Italia per la 29° volta. Complimenti alle Zebre, grande campionato il loro, capace di fondere lo spirito di sacrificio dei calciatori alla determinazione del loro condottiero Antonio Conte. Grande Juventus che ha saputo vincere sul campo anche se con poche squadre capaci di competere per il titolo. I bianconeri hanno già voltato pagina e i preparativi per il prossimo campionato sono in corso. Sembra concretizzato l’acquisto del brasiliano diciottenne trequartista Mattheus, figlio del campione del mondo del 1994 Bebeto.
Cartellino ross(ett)o Velia Paini
C’è stato un tempo in cui le donne credevano che il calcio facesse semplicemente bene alle ossa … poi, come me, si sono sposate ed hanno scoperto che il calcio è in realtà quella cosa che ti priva delle domeniche e trasforma tuo marito (normalmente persona sensata) in una “scimmia urlatrice” incapace di relazionarsi con il prossimo per 90 lunghissimi minuti se non grugnendo e imprecando contro un tale che, a quanto pare, si chiama “arbi-
LA CLASSIFICA
N S
Gf Gs +/-
1 Juventus 83 35 26 5 4 67 20 47 2 Napoli 72 35 21 9 5 67 33 34 3 Milan 65 35 19 8 8 61 38 23 4 Fiorentina 61 35 18 7 10 65 43 22 5 Roma 58 35 17 7 11 69 54 15 6 Udinese 57 35 15 12 8 49 40 9 7 Lazio 55 35 16 7 12 46 40 6 8 Inter 53 35 16 5 14 52 49 3 9 Catania 51 35 14 9 12 46 43 3 10 Parma 43 35 11 10 14 41 43 -2 11 Cagliari 43 35 11 10 14 41 53 -12 12 Bologna 40 35 10 10 15 44 49 -5 13 Chievo 40 35 11 7 17 33 49 -16 14 Atalanta 39 35 11 8 16 36 51 -15 15 Sampdoria 38 35 10 9 16 39 46 -7 16 Torino 36 35 8 13 14 43 52 -9 17 Genoa 35 35 8 11 16 38 52 -14 18 Palermo 32 35 6 14 15 31 47 -16 19 Siena 30 35 9 9 17 34 52 -18 20 Pescara 22 35 6 4 25 26 74 -48 Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.
classifica marcatori 26 reti Cavani (Napoli; 5 rigori) 20 reti Di Natale (Udinese; 4 rigori) 16 reti El Shaarawy (Milan) Osvaldo (Roma; 2 rigori) 15 reti Denis (Atalanta; 5 rigori)
Klose (Lazio) Pazzini (Milan; 3 rigori) Lamela (Roma) 13 reti Gilardino (Bologna) 12 reti Sau (Cagliari; 1 rigore) Bergessio (Catania) Jovetic (Fiorentina; 1 rigore)
Due scudetti in due anni, ora la Champions. Come non esser d’accordo con le dichiarazioni del mister leccese, non si vince per caso e, se l’ambizione è quella di salire sul podio, devi sempre puntare al gradino più alto, male che vada ti restano altri due. Tornando agli eroi di casa
nostra nulla di nuovo. Procede in modo positivo la lotta per restare al terzo posto del Milan, ora anche più saldo grazie alla sconfitta della Fiorentina contro la Roma. Il terzo posto, a questo punto, solo il Milan può decidere di perderlo. Tutto il resto può attendere: Allegri a Roma, El Shaarawy in Spagna, Balotelli fidanzato o single. Di tutto questo se ne può parlare a fine mese. L’Inter è in agonia, precipitata in un coma irreversibile. Il più reattivo, anche dall’ospedale, resta il condottiero capitan Zanetti che sembra non condividere più il suo allenatore e a chi gli
3 Severa Bisceglia
chiede se è giusto confermarlo sulla panchina nerazzurra, lui risponde lapidario e non senza destare qualche interrogativo: “Stramaccioni da confermare? Non sono io che decido. Strama cercherà di finire al meglio la stagione, poi con calma Moratti deciderà. Con lui ha parlato più volte del futuro. La risposta vi sembra fredda? Ho rispetto del mister e della società, di certo a Stramaccioni siamo stati vicini dal primo minuto e lo saremo sempre”. Vale la pena comunque riflettere sulle parole del capitano, la disperazione è ormai di casa all’Inter.
Pensavo che il calcio facesse bene alle ossa …
tro cornuto”. Tutto questo mi era stato abilmente nascosto durante il fidanzamento, forse avrei dovuto insospettirmi quando il mio futuro marito, per fissare la data delle nozze, aveva preteso di controllare il calendario delle partite dell’Inter. Comunque accadeva anni fa, ed erano bei tempi, poi al campionato della domenica si sono unite le varie coppe: Coppa UEFA, Coppa delle Coppe, Coppa del Mondo, Coppa del nonno ecc. Oggi non c’è giorno in cui qualcuno non pensi
bene di farsi una partitella in Mondovisione, questo implica che il consorte si piazzi sul divano monopolizzando il telecomando e pretendendo che tutti si mettano nell’identica posizione in cui erano il giorno in cui la sua squadra del cuore ha vinto. Già, perché con il passare degli anni diventano anche supertiziosi. Se hai avuto la sfortuna di essere in bilico su una scala a lavare i vetri il giorno in cui la sua squadra ha vinto lo scudetto, devi star certa che ad ogni partita importante
pretenderà che tu lavi i vetri per 90 minuti salvo supplementari! Per non parlare poi dei poveretti che hanno avuto la sfortuna di telefonare proprio mentre la sua squadra ha preso un gol, immediatamente banditi dalla tua casa e soprannominati jettatori vengono diffidati dall’avvicinarsi nei giorni in cui si gioca a calcio (perciò tutti i giorni!). Questo diventa estremamente sgradevole quando il presunto jettatore è tua madre o tuo padre, ma guai a contraddire un tifoso!
TURNO ODIERNO Martedì 7 Maggio - 36. Giornata 7 Mag, 20:45 Roma - Chievo Stadio Olimpico, Roma
Mercoledì 8 Maggio - 36. Giornata 8 Mag, 18:00 Pescara - Milan Stadio Adriatico, Pescara 8 Mag, 20:45 Cagliari - Parma Nereo Rocco, Trieste 8 Mag, 20:45 Palermo - Udinese Stadio Renzo Barbera, Palermo Sabato 11 Maggio - 37. Giornata 8 Mag, 20:45 Inter - Lazio 11 Mag, 18:00 Lazio - Sampdoria Stadio Giuseppe Meazza, Milano Stadio Olimpico, Roma 8 Mag, 20:45 Sampdoria - Catania 11 Mag, 20:45 Juventus - Cagliari Stadio Luigi Ferraris, Genova Juventus Stadium, Torino 8 Mag, 20:45 Siena - Fiorentina Stadio Artemio Franchi Domenica 12 Maggio - 37. Giornata Montepaschi Arena, Siena 12 Mag, 12:30 Chievo - Torino 8 Mag, 20:45 Torino - Genoa Stadio Marc A. Bentegodi, Verona Stadio Olimpico, Torino 12 Mag, 15:00 Napoli - Siena 8 Mag, 20:45 Atalanta - Juventus Stadio San Paolo, Napoli Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 12 Mag, 15:00 Udinese - Atalanta 8 Mag, 20:45 Bologna - Napoli Stadio Friuli, Udine Stadio Dall’Ara, Bologna 12 Mag, 15:00 Genoa - Inter Stadio Luigi Ferraris, Genova 12 Mag, 15:00 Fiorentina - Palermo Borriello (Genoa; 2 rigori) Stadio Artemio Franchi, Firenze Palacio (Inter) 12 Mag, 15:00 Catania - Pescara Totti (Roma; 3 rigori) Bianchi (Torino; 3 rigori) Stadio Angelo Massimino, Catania 10 reti 9 reti 12 Mag, 18:00 Parma - Bologna Vidal (Juventus; 5 rigori) Milito (Inter; 3 rigori) Stadio Ennio Tardini, Parma Hernanes (Lazio; 1 rigore) Vucinic (Juventus; 2 rigori) 12 Mag, 20:45 Milan - Roma Hamsik (Napoli) Balotelli (Milan; 4 rigori) Stadio Giuseppe Meazza, Milano Ilicic (Palermo) Icardi (Sampdoria) Amauri (Parma; 1 rigore) Muriel (Udinese)
PROSSIMO TURNO
4
mercoledì 8 maggio 2013
“Inter ci vuole attenzione!” Lele Adani conferma Stramaccioni e punta il dito contro la fase difensiva nerazzurra
Daniele Adani con la maglia nerazzurra
In carriera si è ritrovato a marcare da vicino i più forti bomber d’Italia e d’Europa. Da difensore solido nel gioco aereo e in grado di guidare al meglio l’intero pacchetto arretrato, Daniele Adani ha potuto perfezionare la sua visione di gioco al di là della sua singola posizione, quasi, se vogliamo, al di fuori del campo di gioco. Ha iniziato la sua carriera nel Modena e ha fatto le sue prime apparizioni all’età di 18 anni. Nell’estate del 1994 si trasferisce alla Lazio, senza mai scendere in campo. Dopo due mesi, il nuovo trasferimento al Brescia a novembre. Ha seguito la promozione e la retrocessione del club tra Serie A e Serie B. Nel 1999 arriva alla Fiorentina, dove vince la Coppa Italia 2000-2001. Nel 2002, con i viola lanciati verso la bancarotta, si trasferisce all’Inter, dove arriva a parametro zero. Nel 2004, fa ritorno al Brescia, ma a stagione in corso, si decide la rescissione unilaterale del contratto dopo l’invasione sul terreno di gioco di alcuni ultras del Brescia, che lo
accusano di scarso impegno. Ma quella visione completa del mondo del pallone non poteva essere lasciata in un cassetto e allora, una volta appesi gli scarpini al chiodo, Adani ha scelto e deciso di mettere la propria competenza tecnica prima al servizio di una squadra (il Vicenza allenata da Silvio Baldini di cui diventa il vice allenatore) e poi delle televisioni private (Sportitalia prima e Sky poi) in cui ben presto diventa uno dei più esperti commentatori nella parte tecnica degli incontri di campionato e coppa. È stato un ex, anche se per poco, di entrambe le squadre. Che partita si aspetta? Beh io credo che l’Inter stia cercando di finire bene il campionato con le forze che si hanno a disposizione. È chiaro che con questi infortuni le scelte sono obbligate e, spesso, non possono portare a dei risultati positivi sul campo. La Lazio, invece ha ritrovato un buono stato di salute dopo un periodo di appannamento, perciò sarà una partita
strana, ma combattuta. Nerazzurri che dopo un lungo calvario potrebbero ritrovare alcuni dei lungodegenti tra cui probabilmente una punta. Pensa che Stramaccioni possa rischiarli dal primo minuto? Ci sono tanti giocatori che si stanno mettendo in mostra in queste ultime partite e che si stanno giocando la riconferma come Jonathan o Alvarez. Loro stanno giocando tutto sommato bene, per questo io credo che più che “rischiare” dei giocatori al rientro, sia più opportuno far giocare coloro i quali sono nella condizione più adatta per farlo. Se Cassano, Palacio o chi per loro stanno bene e sono in grado di scendere in campo allora non c’è alcun motivo per lasciarli fuori contro la Lazio. La Lazio è ancora in corsa per la zona Europa League quante motivazioni in più potrebbe avere dei nerazzurri? Le motivazioni le ha anche l’Inter, sebbene diverse. La Lazio ha una condizione generale migliore, ma non motivazioni più grandi.
A Roma hanno fatto un ottimo cammino in Europa League, sono in finale di coppa Italia e hanno ribaltato un campionato che negli ultimi tre mesi non aveva fornito indicazioni positive. Tutto questo, ovviamente, fa crescere il morale e la convinzione nei propri mezzi. C’è il rischio che si possa vedere un “biscotto” imposto dagli spalti, come fu per quel Lazio – Inter in cui apparve sugli spalti dell’Olimpico il celebre striscione “OH NOOOO”? Probabilmente avremo una partita che non sarà accompagnata da grande entusiasmo sugli spalti. Detto ciò ogni partita è vista da tutti che, in un particolare momento come questo, non credo sia possibile avere un condizionamento del genere dagli spalti per motivazioni, voglia di mettersi in mostra, voglia di non sbagliare anche perché ogni scelta condizionerebbe il futuro di questi atleti. Io credo che sul campo vincerà la voglia di mostrare il vero valore delle due squadre. Da ex difensore: come si ferma questo Klose? Klose è uno di quei giocatori che
l’INTERVISTA Emanuele Tramacere
ha qualità immense. La più importante è quella di avere una concentrazione massima nel capitalizzare tutto ciò che passa nella sua zona. L’attenzione è l’elemento cardine per fermare un killer d’area come Miroslav Klose e devo aggiungere che l’Inter, quest’anno ha proprio nella concentrazione in fase difensiva uno dei difetti più grandi. Chi sarà l’uomo decisivo dell’incontro? Facile dire Klose chiaramente, perché è l’uomo che sta meglio in questo momento, però non è mai facile individuare chi a priori possa essere decisivo con due squadre di questo livello. Le critiche attorno a Stramaccioni sono sempre molto pesanti. A conti fatti andrebbe confermato a fine stagione? Io lo confermerei. Stramaccioni andrebbe valutato dopo una stagione di crescita e di lavoro, con una squadra sana e all’altezza della competizione. Se devo scegliere un’alternativa penso che la storia del nostro calcio ci dica che non c’è nessuno in Italia migliore di Guidolin nel gestire una squadra di alta classifica.
Il personaggio della Lazio: Federico Marchetti
Fiori d’arancio alla porta Il portiere laziale, uno dei migliori nel nostro Paese sì è sposato lunedì con la showgirl Rachele Mura Ma le valigie non sono pronte per il viaggio di nozze Una nuova destinazione? Sì, Milano… Lunedì 6 maggio, giorno del loro fidanzamento, a Roma hanno pronunciato il fatidico “sì”. Il portiere della Lazio e della Nazionale Federico Marchetti e la sua fidanzata, l’affascinante modella e showgirl Rachele Mura. Dopo ben otto anni di legame, la coppia
è convolata a nozze. Federico, dopo un rapido viaggio di nozze, tornerà a vestire la maglia azzurra per la Fifa Confederation Cup, una trasferta brasiliana davvero impegnativa. Rachele invece continuerà ad affrontare il suo percorso artistico e guarda stranamente più in
Chi è Federico Marchetti
Nato a Bassano del Grappa il 7 febbraio dell’83, Federico Marchetti ha iniziato come attaccante per il suo buon tiro. Successivamente ha ricoperto il ruolo di portiere, cosa che fa tuttora. È attualmente considerato uno dei migliori portieri italiani in circolazione.
gli OSPITI Giovanni Labanca
I Biancocelesti, per strane combinazioni calcistiche, si trovano ad affrontare l’Inter sempre in momenti di particolare importanza. Quel famoso 5 maggio, con un punto in più sulla Juve, l’Inter doveva vincere a Roma ed era fatta. Sembrava tutto facile, anche in considerazione dei buoni rapporti che legano tifoserie e dirigenza, insomma, la Lazio non avrebbe fatto più di tanto il suo dovere, giusto per salvare la faccia ed avrebbe reso il cammino agevole all›Inter. Così si presentava al fischio d›inizio la domenica calcistica di quel lontano 5
casa nerazzurra che in quella biancoceleste. A tenere banco all’Inter infatti è ancora la questione portiere. Dopo che dalla Spagna è giunta la notizia di un’offerta importante da parte del Barcellona per il numero uno nerazzurro Handanovic, la dirigenza si interroga se accettare o meno i 28 milioni di euro proposti dai blaugrana per l’estremo difensore sloveno. Il dopo Handanovic avrebbe già un nome: quello di Federico, secondo gli esperti, uno tra i più interessanti del panorama calcistico italiano, tanto da essere il vice di Buffon già negli ultimi Mondiali del 2010. I buoni rapporti che intercorrono tra le due società renderebbero poi l’operazione più semplice, considerate anche
l’OSPITE Alessandra Caronni
le difficoltà oggettive che gli altri club incontrano nel trattare con il presidente Claudio Lotito. Federico è nato tra la squadra allievi del Bessica, formazione della provincia trevigiana. Ha sentito la vocazione del numero uno, da subito. Sotto stretta osservazione dal Torino, nel 2002 ha indossato la maglia della Pro Vercelli prima di far gavetta in Serie C1 con il Crotone e poi in B con il Treviso. Nel 2005 ha militato nella Biellese ma la stagione successiva, a 23 anni, è passato per… 500 euro dall’Albinoleffe. La stagione successiva è divento titolare ma poco prima dei play-off ha subito un intervento al gomito. Nel 2008 passa al Cagliari. Il 5 luglio 2011 lo acquista la Lazio per poco più di 5 milioni.
San Siro, un nido amico maggio, mentre la Juventus, altra stranezza tutta bianconera, in dieci minuti già vinceva 2 a 0 con l’Udinese in terra Friulana. L’Inter segnava facilmente il primo e poi il secondo gol con una facilità da ufficio inchieste, ma nulla si poteva provare. Alla fine, è successo di tutto per colpa di Ronaldo, inutilmente e penosamente afflitto e a rischio annegamento nelle sue stesse lacrime, e compagni che si impallinarono da soli in modo vergognoso e persero 3-2, addio allo scudetto tanto agoniato. I pianti del dopo disastro, non hanno commosso nemmeno i
bambini. Questa sera la Lazio, più vorace che mai, a San Siro ritrova l’Inter in una condizioni pietosa, una squadra dilaniata e ridotta all›osso. Vorrebbe risparmiare all’amico Biscione gli strazi di una ultima agonia, che non si riservano nemmeno al peggiore nemico. Volteggia ancora, esitando in un volo prudente, ma alla fine la natura le comanda di catapultarsi verso quell’obiettivo, senza misericordia, perché cosi è la vita, anche nel calcio. I biancocelesti hanno umiliato il povero Balanzone in men che non si dica ed ha ritrovato, come la Decima di Ce-
sare, un nuovo aquilifero che con cinque beccate lo ha sgonfiato senza misericordia e lo sguardo, ora, è rivolto unicamente alla preda nerazzurra. L›aquila, però, sa molto bene che a volte anche i bocconi più gustosi e semplici possono andare di traverso per colpa della troppa foga o per ingordigia trasformando, così, una normale caccia in una tragedia.
amarcord
mercoledì 8 maggio 2013
Il difensore Marco Materazzi, leccese per caso (suo padre Giuseppe giocava dell’US Lecce e poi allenatore), classe 1973, campione del mondo nel 2006 con la Nazionale italiana e nel 2010 con l’Inter, è partito dalle giovanili della Lazio. Correva l’anno 1988 quando il futuro Matrix ha iniziato a scaricare la sua rabbia sul campo romano con i colori laziali. Resterà a Roma fino al ’90, poi inizia a girovagare per ‘farsi le ossa’ e nel 2001 approda all’Inter facendo dei colori nerazzurro una fede coronata da quattro Coppa Italia, quattro Supercoppa italiana, cinque campionati italiani (il secondo fu conquistato con cinque giornate d’anticipo grazie alla sua doppietta decisiva per 2-1 finale), una Champions League, una Coppa del mondo per club e il mondiale di Germania 2006 dove parte come riserva, ma al terzo incontro diventa titolare in sostituzione di Alessandro Nesta uscito per infortunio. Segnerà due reti, capocannoniere degli Azzurri al pari di Luca Toni, la prima nella partita d’esordio e la seconda nella finale contro la Francia. Il serbo Siniša Mihajlović, detentore del record, ben 28, di marcature su punizione diretta in Serie A e
Cagliari, una settimana prima, invece, l’esordio in rossoblu è in Coppa Italia, trofeo vinto ben sei volte da giocatore e quattro da allenato. A Roma, sponda laziale, il Mancio arriva nell’estate del 1997 e nei tre anni passati all’ombra del Cupolone segna 15 reti in ottantasette presenze conquistando 2 coppe Italia (unitamente alle quattro vinte con la Sampdoria detiene ancora il record), uno scudetto storico arrivato nella stagione in cui il club capitolino compie 100 anni, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA. La carriera vincente del ragazzo arrivato da Jesi continua come allenatore già nella stagione 2000-2001 come vice dello
Marco Materazzi
tiro raggiungeva la velocità di 165 km/h se calciato in un modo particolare senza, però, comprenderne la ragione della peculiarità delle traiettorie tracciate dai suoi calci. L’attuale commissario tec-
nico della Nazionale serba giocò nell’Inter due stagioni con 5 reti all’attivo in 25 presenze, conquistando una Supercoppa italiana, un campionato italiano e due Coppa Italia. Tornò a far parte della famiglia nerazzurra guidata da Roberto Mancini dal 1 luglio 2006 al 29 maggio 2008 come allenatore in seconda e vincendo ancora due campionati italiani e la Supercoppa italiana del 2006. L’allenatore del Manchester City Roberto Mancini dopo l’esplosione nella Sampdoria, in coppia con Gianluca Vialli, inizia la sua avventura calcistica nelle giovanili del Bologna con un ingaggio di 700.000 lire esordendo in Serie A, non ancora diciassettenne, nella partita casalinga contro il
svedese Eriksson sulla panchina della Lazio vincendo anche una Supercoppa italiana. Dopa una breve parentesi alla Fiorentina, dove vince comunque la Coppa Italia, che suscita molte polemiche perchè non ancora in possesso dei requisiti che gli consentono di allenare una prima squadra
Roberto Mancini
Siniša Mihajlović
eguagliando il record precedente di Giuseppe Signori, nella partita Lazio-Sampdoria, realizzando tre gol su calcio di punizione. Dal 1998 al 2004 gioca con la Lazio, 126 presenze e 20 reti, conquistando un campionato italiano, due Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Coppa UEFA nel 1999. Quando era ancora nelle file della Stella Rossa, la potenza del suo tiro divenne oggetto di studio da parte di alcuni ricercatori del dipartimento di Fisica dell’Università di Belgrado. Teli studi confermarono che il suo
Siniša Mihajlović
e perchè nel campionato italiano, a differenza dei calciatori, non è consentito agli allenatori cambiare squadra nel corso della stessa stagione (l’unica scusante stava nel fatto che era il vice di Eriksson), torna in Capitale con un contratto biennale e, nonostante le vicissitudini finanziare che colpirono la società culminate con le dimissioni dell’allora presidente Sergio Cragnotti (Lo stesso Mancini entrò a far parte del Cda della società),
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Severa Bisceglia
Goran Pandev
vince ancora una Coppa Italia, la seconda da allenatore, in finale contro la Juventus. Il 7 luglio 2004 approda all’Inter che riporta alla conquista della Coppa UEFA, dopo anni passati nell’anonimato. Alla seconda stagione sulla panchina nerazzurra conquista la Supercoppa italiana in finale contro la Juventus, a luglio, a diciassette anni di distanza, si vede assegnare a tavolino lo scudetto legato alle vicende di calciopoli e a fine stagione arriva la vittoria nella Coppa italiana giocata in finale contro la Roma. Con i nerazzurri vincerà in totale due Coppe Italia, due Supercoppa italiana, e tre scudetti. Non ha avuto vita facile il calciatore Ferruccio Mazzola che ha dovuto spesso confrontarsi con il mito del padre Valentino e i trofei conquistati dal fratello maggiore, il nerazzurro Sandro.
Il centrocampista figlio d’arte inizia la sua carriera calcistica nell’Inter, stagione ‘63-’64, senza però scendere in campo. Dopo tre anni passati con il Marzotto Valdagno prima, e Venezia poi, torna in nerazzurro sul finire di stagione scendendo in campo in un solo incontro. Nelle stagioni ‘68-’71 e ‘72-’74 giocherà con la Lazio che con dodici reti in 86 presenze contribuirà alla conquista dello scudetto 73-74 e alla vittoria del Campionato italiano di Serie B. Con i biancocelesti vincerà anche una Coppa delle Alpi. Chiusa la carriera di calciatore diventa allenatore conquistando solo un Campionato di Serie C2 con il Siena. Tornando ai giorni nostri troviamo l’attaccante macedone Goran Pandev che inizia
la sua carriera già nelle giovanili dell’Inter vincendo il torneo di Viareggio e il campionato primavera. Nel 2004 viene acquistato dalla Lazio, dove si ferma fino al 2009, che con quarantotto reti in 159 presenze contribuirà alla conquista della Coppa Italia e della Supercoppa italiana. Dal 2009 al 2011 torna in nerazzurro e conquista ancora due Coppa Italia, una Supercoppa italiana, uno scudetto, una Champions League e la Coppa del mondo Ferruccio Mazzola per club.
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il BAFFO Sandro Mazzola
Teniamoci stretto Stramaccioni
Salviamo il soldato Ryan, pardon Stramaccioni. E’ il titolo di un famoso film di qualche anno fa, d’accordo, però credo sia appropriato in funzione futura dal momento che questo ragazzo, per quanto concerne il lavoro fatto in una situazione davvero precaria per l’intera stagione, o quasi, non meriti una bocciatura con relativo licenziamento anticipato dell’Inter. Per conto mio Moratti farebbe bene tenerlo cercando di mettergli a disposizione una squadra composta da elementi degni di indossare i nostri colori. Col Napoli, l’altra sera, c’era ben
poco da fare. La squadra si è battuta con coraggio ma alla fine ha dovuto abbassare le armi incassando una nuova sconfitta. Peccato. Credo che l’Europa, a questo punto, sia ormai da cancellare dai programmi della prossima stagione. Molto, ce lo auguriamo, dipenderà dal turno odierno contro la Lazio, ma se giocatori a disposizione di Stramaccioni sono gli stessi del San Paolo difficilmente riusciremo a battere la squadra di Petkovic che si presenta in gran spolvero per i sei gol rifilati al Bologna, cinque dei quali sono firmati da Klose. Speriamo in un
miracolo, anche perché i successivi impegni ci vedranno in campo contro il Genoa e l’Udinese, due squadre con motivazioni opposte, però con l’obbiettivo dei tre punti, una per non retrocedere, l’altra per continuare la marcia verso l’Europa League. Comunque, ho visto un’ottima Roma. A Firenze ha sofferto parecchio ma alla fine, grazie a quel furbone di Osvaldo, si è portata a casa una vittoria preziosa che riscatta in parte l’avvio disastroso di stagione. Complimenti alla Juventus per lo scudetto. Soffro un po’ a pensarci perché quando i bianconeri vin-
cono mi vengono in mente certe partite, come quel famoso 1-9 del mio esordio a Torino. Bei tempi, ragazzi. Soprattutto perché eravamo giovani e pieni di entusiasmo. Ma non voglio fare retorica. Seguirò con attenzione la gara del Toro col Genoa e quella dei cugini col Pescara. Terrò d’occhio, in ogni maniera, anche il derby di Siena fra la squadra di Iachini e Montella e nel contempo prenderò nota delle feste juventine in quel di Bergamo con l’Atalanta. Il mio cuore resta comunque sintonizzato sull’Inter di stasera. Vada come vada.
Antonio Conte vuole Robben Cari amici e nemici, uno dei miei motti preferiti è sempre stato: Per una notizia sono disposto a tutto, anche a scrivere la verità. Ma dove sta oggi la notizia? La Juventus campione d’Italia (applausi, applausi, applausi) non è stata una notizia se non ad inizio stagione, quando tutti si sono resi
conto che le rivali si erano tutte indebolite e che per Conte sarebbe stata più facile la conquista del secondo titolo del primo. Non è neppure una notizia accorgersi che Balotelli in questo campionato sposta gli equilibri ed è capace di trascinare il Milan ai preliminari
l’ANGOLO di Franco Rossi gentilmente concesso da francorossi.com
di Champions League, quando senza di lui sembrava impossibile. Cavani che distrugge l’Inter è una notizia? Ormai i nerazzurri quando scendono in campo danno l’impressione di essere la vittima predestinata di un sacrificio obbligatorio per blandire Eupalla, la musa del calcio che non può perdonare gli scempi fatti in suo nome in casa Inter. Adesso tutti in attesa del mercato: la Juventus per migliorarsi in vi-
sta della prossima Champions, cosa che può fare con tutta calma visto che in campionato potrebbe continuare a navigare indisturbata ancora per qualche stagione, deve dare delle garanzie a Conte. Da tre anni insegue un giocatore che ritiene fondamentale per il suo gioco, un campione capace di cambiare la squadra e non solo di migliorare la rosa: Robben. Il Bayern lo vende, basta fare una proposta seria.
Festa grande a Torino per lo scudetto della Juventus numero 29 Stasera a Bergamo nuova passerella bianconera La Juventus è ufficialmente Campione d’Italia. Ha battuto il Palermo di fronte al pubblico di casa col solito rigore di Vidal è ha festeggiato a Torino sotto la Mole il ventinovesimo scudetto della sua storia. Sulle bandiere bianconere c’è il 31 e per i tifosi va bene così. Chi invece non festeggia un bel nulla è l’Inter nuovamente messa al tappeto, stavolta dal Napoli al San Paolo dopo un avvio veramente da brivido. Stasera i nerazzurri proveranno a San Siro a tamponare l’emorragia cercando di fermare la scatenata Lazio reduce dal 6-0 dell’Olimpico al Bologna e con un Klose che non aspetta altro che mettere alle spal-
quinto posto nella classifica dei bomber comandata da Cavani con 26 reti dopo la tripletta inflitta all’Inter. Tanto per cambiare per la Beneamata un altro sorpasso annunciato, quello della Lazio, che sbatte all’ottavo posto la squadra di Stramaccioni con tanto di uscita quasi ufficiale dalla corsa per un le di un portiere altri gol dopo il to ai rossoblu di Pioli domenica posto in Europa League. C’è da pokerissimo personale realizza- pomeriggio. Il tedesco ora è al mettersi le mani nei capelli. An-
che perché l’Inter, dopo l’impegno di questa sera, dovrà recarsi a Marassi per affrontare un Genoa sicuramente bisognoso di punti per la salvezza in considerazione della sfida odierna di Torino contro i granata di Ventura beffati, purtroppo per loro, nel finale dal Milan nella drammatica partita di San Siro di tre giorni fa. Milan che, dal canto suo, col gol di Balotelli allo scadere, si è messo in tasca il pass per il preliminare di Champions dal momento che la Fiorentina ha pagato un pesante pedaggio al Franchi contro la scatenata Roma per via del gol di Osvaldo siglato in dirittura d’arrivo La matematica non dice ancora Milan ai preliminari di Champions perché il Napoli
Laura Tangari
a Bologna stasera avrà vita dura dal momento che i rossoneri saranno in trasferta all’Adriatico col Pescata già retrocesso, però i sette punti di vantaggio (dei partenopei) a tre turni dalla fine del campionato dovrebbero essere un sinonimo di garanzia per le ultime battute. Guardando la bassa classifica, spera ancora il Palermo, visto lo spareggio-salvezza di Torino. I rosanero però alla Favorita dovranno vincere a tutti i costi con l’Udinese di Di Natale che da qualche settimana è tornata a sentire profumo d’Europa alla pari degli ultimi anni. Per la Juventus, invece, passerella finale a Bergamo con l’Atalanta che deve guardarsi alle spalle dopo il recupero del Genoa.
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Distanza di sicurezza
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Inter e Lazio equilibrio Turno agevole per il Milan pericolo tanti gol ma occhio al fiato corto dei singoli i CUGINI Andrea Anelli
Meno tre, più quattro. I primi verdetti del campionato 2012-2013 sono già passati alla storia, Juve a quota 29 (31?) scudetti e Pescara in serie B la prossima stagione, ma a Milano si pensa ad altro. I rossoneri sono a tre passi dall’obiettivo con quattro lunghezze sulla Fiorentina che avrebbe meritato la vittoria contro la Roma ma ha raccolto zero. Il gol di Osvaldo ha gelato Firenze all’ultimo minuto e quello di Balotelli ha determinato definitivamente il round a favore del Milan ma non è ancora finita e Allegri lo sa, così come sa quali sono le difficoltà del suo Milan in questo finale di stagione. A Pescara mancherà ancora Montolivo e sarà sostituito ancora una volta da Muntari, che domenica ha messo tutto se stesso con buoni risultati, ma la fantasia e la tecnica del numero 18 rossonero sono mancati contro un Toro chiuso a imbuto. La fresca retrocessione matematica della squadra abruzzese potrebbe indurre i biancoazzurri a un atteggiamento tattico più sbarazzino così da lasciare più possibilità di manovra e, magari, anche più spazio allo spettacolo. Altro dato
che preoccupa Allegri è il rendimento in fase difensiva di Abate che ha evidenziato nelle ultime giornate qualche indecisione di troppo come in occasione delle gare con Juventus, Catania e Torino. Ultimo, ma non per importanza, anzi, è il periodo grigio di El Shaarawy. Lasciando da parte le teorie da prima pagina, secondo le quali il faraone non si trovi bene con Balotelli, è fin troppo chiaro che il momento di appan-
Balotelli a parte, troverà posto Niang oppure Pazzini cambiando qualcosa a livello tattico ma non dimentichiamo anche Robinho, che ha dato segnali positivi nel quarto d’ora concessogli con il Torino. La linea mediana dovrebbe essere confermata con il trio Flamini, Muntari e Nocerino mentre in difesa, l’unico ballottaggio pare essere, come sempre, quello tra Constant e De Sciglio. Il calendario offre, sulla carta, ancora un turno favorevole ai rossoneri considerando ovviamente anche l’impegno della diretta avStephan El Shaarawy ha segnato versaria per l'ultimo gol nel derby il terzo posto. I Viola namento è semplicemente fisio- sono impegnati al Franchi di Sielogico. Non è più brillante come na all’ultimo, disperato, appuntaa inizio stagione e anche avere mento con i tre punti per una salcostantemente i fari puntati ad- vezza lontana ma non impossibidosso non lo agevola più di tanto. le. La Fiorentina dovrà giocarsi Il tecnico labronico potrebbe così un derby duro e dovrà essere rivedere il suo tridente d’attacco anche brava a lasciarsi alle spalle data anche la squalifica di Kevin la delusione targata Osvaldo per Prince Boateng, altro giocatore poter poi giocarsi le ultime due in costante penombra da inizio giornate a portata di aggancio e stagione e che ha dovuto subire quelle si, saranno probabilmente anche qualche fischio dalle spie- favorevoli a loro … sempre sulla tate tribune centrali di San Siro. carta. Ovviamente!
le SCOMMESSE Pino Sardiello
Per entrambe è l’ultima chiamata per l’Europa Il turno infrasettimanale propone a San Siro la sfida tra Inter e Lazio, le grandi deluse del girone di ritorno. Entrambe sono, infatti, legate dallo stesso cammino stagionale: prima parte in cui sono state a lungo tra le possibili antagoniste della Juventus, salvo poi crollare nel girone di ritorno, nel quale hanno totalizzato 18 punti i nerazzurri e 16 i capitolini. Momento agli antipodi con la Lazio in ripresa dopo il 6-0 sul Bologna mentre gli uomini di Stramaccioni arrivano da 7 sconfitte nelle ultime 9 partite. I capitolini però non escono dalla Milano nerazzurra con 3 punti dalla stagione 98/99 quando si imposero 3-5; successivamente sono arrivati 6 pareggi consecutivi, seguiti da 7 successi consecutivi della Beneamata. L’opzione Over 3,5 potrebbe essere azzardata, ma non più di tanto se si considerano i traballanti reparti difensivi di entrambe le squadre, a cui si contrappone un’ ottima qualità in attacco. La quota gira intorno al 2,80, ottimo moltiplicatore in multipla. Vi ricordiamo che potete scommettere Live sulla partita attraverso i vostri Smartphone, Iphone o Tablet dai quali, scaricando le applicazioni dei maggiori concessionari italiani, potrete entrare nel mondo della giocata durante le gare. Completiamo la nostra
multipla inserendo il 2 della Fiorentina a Siena con gli uomini di Iachini in caduta libera e ormai praticamente spacciati in chiave salvezza. Blindare l’Europa League potrebbe non essere impresa impossibile per Montella. Opzione Goal in Atalanta-Juventus con i bianconeri ormai spensierati così come l’Atalanta di Colantuono che attende ormai solo il conforto della matematica di una salvezza mai stata in discussione. Stessa giocata anche per PalermoUdinese, entrambe bisognose di punti, rosanero per continuare
a credere nella salvezza, friulani per rincorrere l’Europa: potrebbe uscirne una partita combattuta con entrambe a rete. Chiudiamo con l’Over 2,5 di Bologna-Napoli, con i ragazzi di Pioli già con le infradito e pronti per l’estate ma vogliosi di riscattare il pesante ko dell’Olimpico, mentre il Napoli viaggia spedito verso il 2° posto che vuol dire ingresso ai gironi di Champions senza preliminari. Una multipla che con una spesa di 5 euro potrebbe farvi gridare “Cassa!”e, soprattutto, regalarvi oltre 130 euro. In bocca al lupo!
Quadretto Lazio: Vladimir Petkovic abbraccia Hernanes
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Barça quasi in porto, PSG tutto rinviato ESTERO
Luigi Sada
In Bundesliga l’anteprima di Londra fra Bayern e Dortmund finisce 1-1
Altri verdetti in piattaforma d’attesa in Europa dopo i titoli ufficialmente conquistati da Bayern Monaco e da Manchester United la scorsa settimana in Bundesliga e Premier League. Il Barcellona in Liga è a un passo dal successo finale mentre al Psg mancano pochi punti per festeggiare la vittoria all’ombra della Torre Eiffel. Brindisi già in atto invece in Olanda con l’Ajax campione ai danni del PSV e in Romania dove la Steaua Bucarest taglia il traguardo dopo sette anni di digiuno. Ma andiamo con ordine. Il Premier il Chel-
sea fa sua la partitissima con lo United espugnando Manchester grazie a una rete di Mata a tre minuti dal fischio di chiusura. L’Arsenal vince con una prodezza personale di Walcott in casa del QPR e lo manda in B insieme al Reading che batte inutilmente il Fulham per 2-4 a Londra. Lotta aperta, sempre nei piani bassi, per il Wigan bravo nel vincere in trasferta col West Brom. Pareggia il City con lo Swansea ma è saldamente al secondo posto. In Bundesliga fanno le prove per la finalissima di Wembley il Bayern e il Dortmund. Finisce 1-1. Apre
Rifondazione Inter. Per non stracciare il biglietto del futuro i tifosi nerazzurri vogliono per la prossima stagione una squadra forte e competitiva, capace di giocare alla pari con Juve, Milan e Napoli le nuove sfide di campionato. Mazzola, l’altra sera a Telenova, ha detto che ne salverebbe al massimo cinque di giocatori nerazzurri attualmente nell’organico di Stramaccioni. Ma Handanovic, uno di quelli, probabilmente, farà le valige per sistemarsi al Barcellona, dove ormai Valdes pare abbia fatto il suo tempo. Per rinforzare i ranghi a Moratti servono parecchi quattrini e la cessione del portiere sloveno, valutato attorno ai 35 milioni di euro, po-
trebbe risolvere non pochi problemi in funzione campagna acquisti. La prima idea nerazzurra potrebbe essere Menez che il Psg lascerebbe partire senza mettere paletti alla trattativa. L’ex romanista a Parigi sta facendo da un po’ di tempo la riserva e la possibilità di indossare i colori dell’Inter non è sicuramente un’utopia, L’altro rinforzo potrebbe arrivare dal Modena con l’acquisto del bomber Ardemagni mentre una seconda soluzione potrebbe essere Dzeko che nel City di Mancini ha sempre avuto poco spazio. Fra i pali interisti, il sostituto di Handanovic, la spariamo grossa, potrebbe andarci il portiere della nazionale spagnola Casillas, boc-
Grosskreutz, risponde Gomez. Lewandowski sbaglia un calcio di rigore. Leverkusen fa il corsaro a Norimberga e resta in zona Champions mentre in bassa classifica retrocede ufficialmente il Furth. In Francia stecca al Parco dei Principi un Psg in sofferenza pareggiando col Valenciennes grazie ad Alex e con Thiago Silva che si prende un rosso. Alle spalle dei parigini, il Marsiglia, pur con fatica, ce la fa a battere al Velodrome il Bastia con una doppietta di Gignac. Il Tolosa infligge un poker al Lille ma l’impresa è quella del Nizza che af-
fonda per 0-3 il Rennes davanti al pubblico amico, Acqua alla gola per il Brest e l’Evian, quest’ultimo battuto in casa dal Troyes. In Liga scintille, con fischi a Mourinho col Real che fa una faticaccia a vincere (4-3) al Bernabeu col Villadolid. Vanno a segno Ronaldo due volte e Kakà mentre il quarto gol è un’autorete di Hernandez. Il Barca rischia grosso col Betis. I Blaugrana vanno sotto 1-2 nel primo tempo, poi ci pensa Messi alla rimonta (4-2). Il Valencia, ispirato, vince 4-0 con l’Osasuna, al contrario l’Atletico Madrid, che bloccato Falcao, non va ol-
tre allo zero a zero a La Coruna col Deportivo assetato di punti. Prova la risalita il Saragozza col 3-0 rifilato al Rayo Vallecano,
frena invece il Maiorca in casa col Levante (1-1). Crolla, infine, il Malaga col Granada mentre il Siviglia si diverte con l’Espanol.
Casillas fra i pali nerazzurri? ciato da Mourinho nelle recenti partite di Champions e campionato a favore della riserva Lopez. Intanto per alzare il volume di radiomercato è corsa la voce di un possibile arrivo all’Inter di Massimiliano Allegri in sostituzione di Stramaccioni che però Moratti vorrebbe tenere. Il tecnico toscano ha smentito ma nel calcio mai dire mai. Primo perché Berlusconi sembra orientato verso Seedorf e Spalletti, secondo perché i risultati ottenuti da Allegri pare, ovviamente, non abbiano soddisfatto il popolo milanista e lo stesso Cavaliere. C’è anche il nome di
Il Torino elimina i baby nerazzurri
Daniele Bernazzani, allenatore dell’Inter Primavera
gia. Nella prima frazione di gioco la squadra di Bernazzani soffre molto il ritmo dei granata ma resta in partita grazie alla reattivita’ di Di Gennaro, bravo a salvare il risultato in più circostanze. Nella ripresa il ritmo di gioco cala, ma il Torino trova la forza di realizzare il gol vittoria con Gyasi al 74’, che permette al Torino di espugnare il centro sportivo “Facchetti” e guadagna l’accesso alle Final Eight scudetto. Daniele Bernazzani commenta l’amaro finale della stagione dell’Inter : “Una partita
Luigi Sada
Vilas Boas sul taccuino rossonero ma l’allenatore del Tottenham difficilmente lascerà gli Spurs. La Juve guarda al futuro e punta su Higuain, stufo di Madrid sponda Real. Il sogno è Falcao però per il colombiano ci vuole altro che un mutuo ultra milionario. L’alternativa a Higuain potrebbero essere Nani o Coentrao. Bojan, nel frattempo, potrebbe andare all’Amburgo, ma il ragazzo piace anche all’Inter. Kakà è stato richiesto dal Flamengo mentre Guarin ha gli occhi addosso della Roma. Al Real Madrid, infine, è in arrivo Neymar.
Playoff Primavera: game over per l’Inter L’Inter cade in casa col Torino (01) e dice addio alle Final Eight. Bernazzani, oltre alle tante pedine fuori per infortunio, ha dovuto rinunciare anche ai vari Pasa, Garritano e Forte, tutti aggregati alla prima squadra a causa delle tante assenze che hanno sfoltito la rosa di Stramaccioni. Una brutta Inter, diversa da quella vista in opera nella grande vittoria ottenuta settimana scorsa ai danni della Roma, si presenta col solito 4-2-3-1 con il duo danese Knudsen-Olsen in cabina di re-
MERCATO
PRIMAVERA Daniel Rizzo
che abbiamo già visto tante volte... Il Toro ha meritato per quello che ha fatto nel primo tempo, poi ci eravamo un po’ sistemati ma alla fine abbiamo preso gol. Questo è il calcio, credo che comunque loro abbiano meritato”. Un anno comunque contraddistinto dalle tante assenze per infortunio: “Ma non è stato un cambio a determinare la partita, è andata un po’ così”. Chi è la favorita per le Final Eight? “Non lo so, può venire fuori di tutto, vinca il migliore e chi ha un po’ più di fortuna”.
IL TIFO NERAZZURRO Marjilia Bisceglia
“Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza. Vi chiedo di urlare forza Inter con passione, ma senza rabbia” questo il grido di Giacinto Facchetti. Quella nerazzurra ha l’onore di essere stata tra le prime formazioni capace di attirare a sé il tifo organizzato. Tutto ebbe inizio negli anni sessanta, l’artefice fu Helenio Herrera, e la protagonista è la “Grande Inter”. Parliamo degli anni in cui la cultura popolare voleva che il tifo per l’Inter fosse ad appannaggio dei borghesi, il Milan era sostenuto, invece, in gran parte dalle classi popolari e per l’occasione i tifosi rossoneri furono soprannominati “casciavìt” (cacciaviti) a sottolineare l’origine proletaria e operaia. Per i nerazzurri il soprannome era “baùscia”, termine milanese che significa gradasso, a sottolineare le classi medie e altolocate di origine meneghina che formavano il numero maggiore di tifosi. La curva Nord dello stadio Meazza ospita la tifoseria interista nelle partite casalinghe,
della Grande Inter. Dei tanti gruppi il più antico e sopravvissuto, fondato il 26 gennaio 1969, è quello dei Boy-San nato dalla contestazione di alcuni sostenitori in disaccordo con l’allora presidente Carlo Cerquetti dell’Inter Club Fossati che decidono di distaccarsi e formare un gruppo autonomo. Il primo striscione
compare nel 1970 nella partita Lazio-Inter. Attualmente i fan club e varie associazioni di tifosi, che fanno capo al Centro Coordinamento Inter Club (CCIC) sono poco meno di 1.100 riconosciuti ufficialmente dall’Inter, sparsi in tutte le regioni d’Italia e in trenta paesi nel resto del mondo. Negli anni si creano anche gemellaggi tra le vari tifoserie. Quelle storicamente gemellate con i tifosi nerazzurri sono quelle del Varese, del Valencia e soprattutto della Lazio che risulta ancora una dei più solidi ed importante d’Italia, nato in contrapposizione al gemellaggio, poi rotto, tra le tifoserie della Roma e del Milan. Il sodaliI Boys-San in una foto scattata nel 1969 zio con la Kop, tifosi storici del Liverpool, i primi gruppi di tifosi organizzati è più recente. Il gemellaggio furono i ‘Moschettieri’ prima e gli nasce in occasione della par‘Aficionados poi, proprio nell’era tita di Champions League
tra Inter e Tottenham il 20 ottobre 2010 quando i supporters nerazzurri ospitarono quelli dei Reds nella propria curva che approfittarono per ringraziare il loro ex tecnico Rafa Benitez , all’epoca allenatore della squadra milanese. Tra i gemellaggi ormai sciolti ricordiamo quello con la Fiorentina nel 1987 per l’acquisto dell’ex Nicola Berti, con il Cagliari nel 1997 per l’episodio dello sputo di Pancaro all’allora portiere nerazzurro Pagliuca e con la Sampdoria nel 1992 per aver sconfitto l’Inter nello scontro diretto nella stagione 90-91 che ha definitivamente affondato le speranze nerazzurre di vincere lo scudetto. Un doveroso accenno anche alle rivalità più accese partendo da quella con i tifosi della Roma, accentuata soprattutto negli ultimi anni, passando per le tifoserie di Napoli e dell’Atalanta. Il picco massimo si raggiunge nel derby della Madonnina, ma non è nulla a confronto delle antiche ostilità esistenti tra le tifoserie impegnate nel derby d’Italia. I sostenitori più agguerriti di Inter e Juventus “se ne danno di santa ragione” sin dagli anni sessanta.
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li precedeva. “E ci voleva tanto per capirlo? – commenta il presidente – Mi viene il dubbio che i nostri ‘segnalatori’ abbiano la vista un po’ annebbiata”. De Candiziis continua nella sua analisi senza peli sulla lingua: “Secondo me il presidente Moratti, prima ancora di giocare la finale di Coppa, poi vinta, era certo che M o u r i n ho Angelo De Candiziis, Maurizio se ne sarebFusco e Pietro Gallenzi be ‘scappato’ Angelo De Candiziis, dal se- di notte, avrebbe dovuto avere gretario Pietro Gallenzi e da già in mente un piano strategiMaurizio Fusco del direttivo. co per rifondare una squadra Pur confermando l’assoluta nuova, fresca che, affidata ad fiducia a sostegno dei colori un buon allenatore, anche lui nerazzurri con la stessa fede giovane, potesse cominciare un e passione di sempre, lo scon- nuovo ciclo , con la buona diforto per l’attuale posizione sponibilità da parte dei tifosi di in classifica, e le continue de- saper attendere tempi migliori. lusioni, è tangibile nell’intero Ora si rattoppa un vestito logogruppo che, però, non si ar- ro e già troppo vecchio. Intanto, rende. Condivide poco alcuni con allenatori e giocatori che atteggiamenti dei calciatori sono andati avanti e indietro, oltre ad alcune decisioni prese abbiamo perso tre anni, passati dall’alto. Lo stesso presidente invano. E’ questo il più grosDe Candiziis accetta malvolen- so errore commesso, per colpa tieri questa annata disastrosa, dell’indecisione e anche per consapevole che gli infortuni mancanza di professionalità. sono da considerarsi solo un Sono parole dure, ma la verità pretesto. Fra i tanti problemi è la migliore medicina che fa non va sottovalutato neppure guarire e ripartire per nuove un mercato deludente che ha mete ambiziose”. Stessa musica portato alla Pinetina calciato- per il resto del direttivo, il seri che non si sono dimostrati gretario Gallenzi è persino più assolutamente giocatori da diretto: “Non dobbiamo perInter, nonostante la fama che derci d’animo anche se la base Il primo anello arancione dello stadio di San Siro è occupato da una folta schiera dei 902 soci dell’Inter Club Templari, il più antico dei colori nerazzurri fondato da Ugo De Pagani. Oggi diretto, con orgoglio e competenza, dal presidente
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i CLUB Giovanni Labanca
rumoreggia perché scontenta del campionato e dei continui sberleffi cui sono fatti oggetto da parte degli avversari. Le nostre bandiere, le bandiere che sventolano con il comando del cuore, non possono più sventolare per una squadra che non è più l’Inter, anche se, per la verità, il buon Stramaccioni le tenta tutte per non sprofondare nel baratro. Siamo a fine campionato e nessun programma che venga reso noto ai tifosi, perché è nostro diritto poter esprimere le nostre opinioni, nello stesso identico modo andiamo sempre allo stadio ad incoraggiare una squadra che sembra non sentire più di tanto il nostro continuo e colorato incitamento. Francamente non possiamo fare di più e sarà difficile negli anni avvenire mantenere i nostri 902 soci , che domenica dopo domenica, mostrano spiacevoli segni di insofferenza. Per usare un gergo automobilistico, tutta l’Inter ha bisogno di un bel tagliando”.
Angelo De Candiziis e Pietro Gallenzi con Milito
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BASKET Beppe Vigani
Si fa sul serio
Cominciano i playoff: Milano affronterà Siena nei quarti I playoff sono arrivati. L’EA7, dopo l’ultima “impresa” contro Brindisi (c’è mancato poco che perdesse ancora tra le mura amiche), ha concluso al quarto posto la regular season. L’ironia della sorte vuole che ai quarti di finale incontri Siena, arrivata quinta. Dei toscani si sa praticamente tutto. Gli ultimi anni sono stati un’egemonia biancoverde tutto tondo soprattutto in Italia. Quest’anno è riuscita ancora una volta a conquistare la Coppa Italia e a raggiungere le Top 16 di Eurolega. Peccato le cinque sconfitte consecutive, altrimenti avrebbe partecipato anche ai playoff europei. Dopodomani, invece, comincia la caccia al tricolore. La griglia dei quarti ha stabilito che Varese, prima classificata della regular season, se la vedrà con Venezia (ottava), mentre Milano (quarta) sarà apposta dai campioni d’Italia in carica di Siena (quinta). Dall’altra parte del tabellone, Sassari (seconda) se la vedrà con Cantù (settima) e Roma (terza) con Reggio Emilia (sesta). La squadra allenata da Luca Banchi è lontana parente di quella dello scorso anno, per fare un esempio. Le partenze di McCalebb, Zisis,
Kaukenas, Stonerook, Lavrinovic e Andersen sono state pesanti e non tutti i sostituti sono stati all’altezza. I toscani hanno comunque un roster di tutto rispetto, nonostante non sia profondo come quello di
Orleans Hornets e Los Angeles Clippers, prima di andare Oltreoceano all’Asseco Prokom Gdynia. Il play di Los Angeles ha doti fisiche importanti, è un ottimo penetratore e una buona mano. Daniel Hackett è il play di riserva sulla carta ma, a volte, è un fattore, come in Coppa Italia. Il figlio d’arte (il padre Rudy ha giocato come centro in Italia negli anni ‘80 a Forlì, Livorno, Reggio Emilia e Porto San Giorgio) quest’anno ha compiuto il salto di qualità. Matt Janning è una guardia di disciplina, ha una discreta mano dai quattro metri, mentre Viktor Sanikidze è l’ala con tanto fosforo e che sotto le plance fa sentire il suo peso specifico. Il georgiano, nel 2004 ha giocato anche in Nba nei San Antonio Spurs, prima di tornare in Europa. Nel 2009 è approdato alla Virtus Bologna e dopo tre stagioni eccola a Siena. Ha la mano calIoannis Bourousis, centro di Milano dissima da due e da tre Foto di Savino Paolella 2013 spacca le partite come quest’anno. In cabina di regia ha mele. Il mastino sotto le plance è Bobby Jones che ha stupito tutti. Il David Moss. L’ala di Chicago è un play della California State Univer- formidabile difensore, reattivo sotsity nel giro di neanche due anni to i tabelloni. L’ex di turno è Benja(dal 2008 al 2010) gira quattro min Eze (nell’Olimpia nella stagiosquadre Nba: Sacramento Kings, ne 2010-2011), intimidatore d’area Minnesota Timberwolves, New per eccellenza.
Ciao capitano
RUGBY Tony Morandi
Prosegue, intanto, Rugby nei Parchi, con ospite d’eccezione Mauro Bergamasco E’ stato un week end pieno di pre temuto che potesse ritirarsi emozioni quello che si è lascia- e invece ha vinto la sua costanto alle spalle Rugby Grande za. E’ stato uno di quelli sempre Milano. Sabato ha avuto luogo disponibili, è stato il mio capitala seconda tappa di Rugby nei no, e quando ho avuto bisogno Parchi ed è stato bello veder di dimostrare qualcosa, lui era giocare al Parco Nord oltre cinquecento bambini. Un pomeriggio di grande successo grazie anche alla presenza del nazionale azzurro Mauro Bergamasco, che non si è rispar- Il capitano Totò Puddu (al centro) festeggiato dai compagni miato un seconFoto di Andrea De Felici do, mettendosi in gioco con i tanti bambini. l’esempio da indicare agli altri Domenica al Giuriati c’è stata, giocatori. Ha avuto un valore invece, la festa per Salvatore enorme per la società e credo Puddu, all’ultima partita casa- che il club deve fare di tutto per linga con RGM, alla soglia dei non perdere il suo potenziale quarant’anni e dopo ventuno enorme, anche fuori dal camstagioni di militanza nel rugby po”. In effetti, il club vuole conmilanese. I compagni di “Totò” vincere Puddu a restare con un non hanno tradito il capitano, ruolo da dirigente: “Sto facenregalando una vittoria ampia, do pressing su Totò – afferma in quello che era, di fatto, uno il DS Antonio Raimondi – ma spareggio per il terzo posto con è giusto che sia lui a decidere. Parabiago. Il risultato di 37 a 10 Adesso ha voglia di prendersi la dice lunga sulla differenza tra un po’ di vacanza, tirare il fiale due squadra, probabilmente to ed è comprensibile per uno anche grazie all’extra motiva- che non si è mai risparmiato e zione che il saluto al capitano, che ha regalato al nostro club ha dato alla squadra di Berton- davvero tanto. Gli siamo ricocini e Ragusi. “E’ stato uno di noscenti e lo attendiamo”. Sul quelli che mi ha aiutato di più tabellino sono finite cinque in questi cinque anni – rac- mete di RGM contro le due di conta Achille Bertoncini – Da Parabiago e in classifica sono quando sono arrivato, ho sem- arrivati i cinque punti, che col-
locano i milanesi al terzo posto, con quattro punti di vantaggio sugli avversari. Il match si è messo subito in discesa, grazie al ritmo e al differente passo di RGM. In sei minuti martellanti, sono arrivate due mete di Filippo Vicinanza. Con il calcio di punizione di Davide Viganò al ventiquattresimo il risultato era già di 15 a 0. Al riposo si è andati sul punteggio di 22-5 grazie ad una meta di Mitia Cancro, che ha bissato la marcatura personale al cinquantatreesimo, rispondendo alla timida reazione di Parabiago, che si era portato momentaneamente sul 22 a 10. Anche nell’ultimo quarto del match RGM ha continuato a macinare gioco, arrivando alla meta anche con Simone Rossi per il finale di 37 a 10, che sarebbe potuto essere anche più pesante, perché RGM è andata altre volte vicino alla meta, anche con lo stesso Puddu. Domenica prossima si chiude il campionato a Rovato, con un terzo posto certamente a portata di mano, mentre per Rugby nei Parchi ci sarà un turno di riposo, in attesa di ritornare ai giochi con i bambini, domenica 19 maggio al Parco Forlanini.
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HOCKEY SU GHIACCIO Debora Cheli
Ghiaccio amaro per Milano
Le stecche sono riposte con cura nella sala degli attrezzi da qualche settimana, ma per l’Hockey Milano Rossoblu la battaglia per la sopravvivenza non è terminata, si è solo spostata fuori dai ghiacci. Ora a preoccupare la dirigenza del club meneghino è lo slittamento dell’ingresso della squadra nella Kontinental Hockey League, le superlega euroasiatica in cui Milano avrebbe dovuto prendere parte già dalla prossima stagione. La partnership era stata presentata due anni fa, anche per volere del presidente della KHL, nonché del colosso russo del gas Gazprom, Alexander Medvedev. Le iscrizioni si sono chiuse a fine aprile e i rossoblu hanno dovuto a malincuore rimandare di nuovo il progetto. Il presidente rossoblu
Ico Migliore ha lanciato allora il suo «J’accuse» nei confronti di Regione, Provincia e Comune, cui era stato chiesto da tempo il via libera per effettuare una serie di lavori di adeguamento degli impianti cittadini, al fine di adempiere alle regole della KHL. Un grido di allarme che è stato solo recentemente preso in considerazione dalle autorità: il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, dopo il battage dei tifosi via web, ha fatto intendere di voler proporre addirittura la costruzione di un nuovo stadio del ghiaccio in città o nelle immediate vicinanze. Un progetto sicuramente ambizioso, ma che richiederebbe troppo tempo per essere operativo. Ciò che le istituzioni possono fare fin da subito secondo i dirigenti rossoblu è una revisione dei
Salta la KHL ora l’hockey milanese attende risposte dalle istituzioni
Presentazione della KHL a Milano
costi dell’affitto delle strutture, troppo alti rispetto ad altre piazze, che gravano pesantemente sul bilancio della società. Resta da vedere inoltre se, in assenza di un interessamento serio da parte
delle autorità, la KHL manterrà la sponsorizzazione dell’Hockey Milano Rossoblu. Se così non fosse, il budget per il prossimo campionato verrà notevolmente ridimensionato, con conseguen-
ze dirette sulla qualità del roster. Intanto il club milanese ha dovuto dire addio a Ryan Kinasevich, uno dei migliori innesti della scorsa stagione, passato recentemente ai Graz 99ers. L’attac-
cante croato-canadese ritorna a giocare nel campionato austriaco EBEL dopo il debutto un anno fa nelle fila dei Red Bull di Salisburgo. Si vocifera di altre partenze importanti , ma per ora il club non conferma né smentisce. Di sicuro, per il momento, c’è l’allenatore Adolf Insam. E’ troppo presto invece per parlare di mercato. Bisognerà attendere la fine dell’estate quando la compravendita dei giocatori sarà al culmine.
Cinque Mulini Summer Night Saugella Team Monza da RECORD A San Vittore Olona è in programma il 28 giugno un percorso su tre diverse distanze
Ancora una volta l’Unione Sportiva San Vittore Olona 1906, che da ben 82 anni mette in scena la rinomata Cinque Mulini, per il 28 giugno si è impegnata a regalare una nuova occasione di sport e divertimento agli abitanti della cittadina adagiata sulle rive del fiume Olona – e a tutti gli amici che d e s i d e re r an no trascorrere una serata d’estate diversa dal solito. E formula che vince, non si cambia: come già successo nelle passate edizioni, la serata inizia alle ore 20.00 con la corsa riservata a ragazzi e ragazze fino a 12 anni, che potranno iscriversi gratuitamente al percorso di 1KM con partenza
ATLETICA Marjilia Bisceglia
e arrivo di fianco alla chiesa san- stivo calar del sole. Per tutti, vittorese. A seguire, alle 20.30, la atleti più o meno preparati, corsa non competitiva di 5KM o genitori dei più piccolini e
10KM per tutti gli amanti dell’atletica: per loro, un circuito cittadino lungo 5KM da ripetersi una o due volte con l’immancabile passaggio tra i mulini al sugge-
semplici amici che vogliono gustarsi l’inizio dell’estate in nostra compagnia, tante sorprese e simpatici momenti di intrattenimento.
Ventisei centri su ventisei incontri Ventisei vittorie sui ventisei incontri disputati: dopo la vittoria della Coppa Italia, arriva anche il secondo traguardo stagionale per il Saugella Team Monza, che termina il campionato imbattuta e riesce ad imporsi anche contro una volitiva Desio che, fino all’ultimo, ha provato ad interrompere la marcia della capolista monzese. Mazzola schiera il sestetto tipo con Sintoni in palleggio, Agostinetto opposto, Bonetti e Lugli di banda, al centro la coppia Facchinetti e Bruno, libero Polato. Villa risponde con Orucevic in cabina di regia, Corbetta opposto, le bande Balestreri e Maniaci, al centro Erbatta e Santamaria, libero Acquistapace. Inizio in salita per Monza, che subisce il gioco della coppia Corbetta ed Erbetta e commette qualche errore di troppo in palleggio e in battuta (8-6): parità sul 13, ma tre errori consegnano nuovamente il vantaggio a Desio al secondo time out tecnico (13-16). La Saugella recupera nel finale con il turno in battuta di Agostinetto (2 ace), chiude Facchinetti a muro (21-25). Secondo
VOLLEY
Silvia Fortunato
parziale tutto di targa monzese (3-8, 6-16), Balestreri e Corbetta provano ad accorciare (16-21), ma il set è saldamente nelle mani delle ospiti (20-25). Desio non si perde d’animo e mantiene avanti la testa ai due time out tecnici (8-5, 16-14), sul 20-20 Mazzola propone il doppio cambio inserendo Muscinelli e Piovan, ma tre attacchi di Corbetta mettono
grazie a Corbetta, ben supportata da Erbetta. 20-20 con Corbetta, il punto a punto finale premia la capolista, con due muri rispettivamente di Agostinetto e Bruno (24-26). Cala il sipario sul campionato: la mente è già alla prima partita dei play off: l’appuntamento per tutti i sostenitori del-
la parola fine al parziale (25-23). Reazione della Saugella in avvio di quarta frazione con Facchinetti e Bonetti (4-8), ma l’indomabile Desio ritorna avanti (16-14)
la corazzata biancoblù è fissato per sabato 11 maggio alle ore 21 al PalaIper per la gara contro la Neruda Volksbank, ingresso promozionale a 1€ per tutti.
Dominio spagnolo Granpremio di Spagna, podio tutto spagnolo, non poteva andare meglio ai tifosi iberici. La terza prova del Mondiale di MotoGp ha sostanzialmente confermato quanto si è visto nel weekend di prove ed ha permesso di salire sul gradino più alto del podio il terzo diverso vincitore in tre gare di questo mondiale appena iniziato.
La gara non ha annoiato neppure per un istante, partita subito con il sorpasso e successivo controsorpasso tra Dani Pedrosa, vincitore della gara, e Jorge Lorenzo, i due piloti maggiormente agguerriti. Non sono stati, però, a guardare neppure i diretti inseguitori Marquez, secondo pilota Honda e Valentino Rossi arrivato quarto a oltre due secondi. Il podio spagnolo vede nell’ordine Dani Pedrosa, Marc Marquez e Jorge Lorenzo. L’inizio promette bene, Lorenzo subito in testa seguito da Pedrosa che riprende in comando, senza più mollarlo, al quinto giro e dalla lotta per il terzo posto tra Marquez e Rossi che aveva subito superato Crutchlow e lo stesso Marquez. Per non farsi mancare nulla gli spettatori hanno assistito anche alle cadute di Yonny Hernández (Paul Bird Motorsport), Randy de Puniet (Power Electronics Aspar), Lukas Pesek (Came Iodaracing), Andrea Iannone (Pramac Racing) e Stefan Bradl (LCR Team). Le Honda continuano a
dominare dettando legge, le Yamaha provano solo a contenere i distacchi. La seconda posizione la meriterebbe lo spagnolo Marquez, non vi è riuscito fin qui solo grazie all’esperienza e alla gestione perfetta della posizione da parte del campione del mondo in carica che non ha lasciato nessun varco per il sorpasso. Ma
Severa Bisceglia
partenza nonostante i problemi di “spinning” sulla ruota posteriore: “È’ stata sicuramente una gara difficile e dura perché per il gran caldo le gomme hanno sofferto un po’. Purtroppo non sono partito benissimo ed ho perso due importanti posizioni che ho recuperato per cercare di riprendere il gruppo davanti ma quando ci sono riuscito le gomme cominciavano a darmi problemi perché avevano sofferto parecchio. Praticamente è emerso il problema che ci ha Il vincitore, Dani Pedrosa messo in difficoltà nel fine settimana. Ho poi iniziato ad all’ultima curva arriva la beffa, accusare anche qualche problema Marc supera Lorenzo e resta in sull’anteriore che non mi permettesta alla classifica generale. L’im- teva di aprire il gas come avrei voprendibile Pedrosa è secondo a luto. Il risultato finale comunque soli tre punti seguito da Lorenzo. lo considero positivo perché abbiaDa sottolineare la buona gara di mo lottato al 100% e ci incoraggia Hayden che è riuscito mantenere a continuare il lavoro che stiamo la settima posizione di parten- facendo soprattutto nei prossimi za nonostante il dolore al posto test. Per questo motivo ringrazio destro seguito dal compagno di tutta la squadra e gli sponsor che squadra Andrea Dovizioso che continuano a stare vicino a noi con la sua Desmosedici GP13 incoraggiandoci”. La classifica ge-
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I protagonisti
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Bianca Elton Ara
DANI PEDROSA A fine gara il più euforico è lo spagnolo vincitore del Granpremio di casa che commenta soddisfatto: “È stata una grande vittoria. Molto importante anche per il Campionato. Ho gestito bene le gomme con cui abbiamo faticato tutto il fine settimana, ma senza abbassare mai il mio ritmo. Ho amministrato il vantaggio dopo aver passato Lorenzo ed è un risultato che voglio dedicare anche a mia madre. Ora godiamocela per un po’ ma domani subito test!”
MARC MARQUEZ Capace, con il sorpasso all’ultima curva a danno del campione del mondo in carica, di rievocare le gesta del passato del suo idolo Valentino Rossi: “All’inizio pensavo nel terzo posto convinto che avrebbe chiuso al massimo la curva ma ha aperto la porta e non ci ho pensato due volte. All’ultimo mi sono accorto che potevamo toccarci, ma ho giocato col freno per attutire un po’ il contatto. Alla fine l’importante è che entrambi siamo rimasti in piedi e abbiamo terminato la gara. Nell’ultimo giro ho dato il massimo, era già successo in passato e ho imparato da quelle manovre...” Riferendosi alla polemica con Lorenzo: “Se qualcuno l’avesse fatto a me sarei arrabbiato, soprattutto per aver perso un gradino del podio. Lo capisco, ma ho già chiesto scusa”.
JORGE LORENZO Arrabbiato per aver perso un gradino del podio e la leadership del mondiale proprio nell’ultima curva e grazie ad un suo errore: “Sono stato secondo per tutta la gara e ho sbagliato all’ultima curva. C’è da dire che la nostra moto non era molto competitiva rispetto alle Honda. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro con il team per fare il massimo oggi in gara. Sono stato molto consistente, ma ho fatto due errori: uno all’inizio e uno alla fine, dove non ho chiuso la porta come avrei dovuto”.
VALENTINO ROSSI
Marc Marquez, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo sul podio
è riuscito ad avere la meglio su Espargaro. Ancora meglio ha fatto Alvaro Bautista riuscendo a conservare il sesto posto, miglior piazzamento della stagione, di
nerale vede al comando Marquez con 61 punti seguito da Pedrosa a 58 e Lorenzo ad una sola lunghezza con 57 punti, la quarta posizione è di Valentino Rossi.
E’ sicuramente il più deluso in questa terza prova del mondiale soprattutto dopo aver perso il vantaggio conquistato alla partenza che lo ha portato dalla quinta posizione di partenza al terzo posto: “Siamo un po’ delusi da questo gran premio, pensavamo di stare davanti alle Honda su questo tracciato, e invece non è andata così. Speravo nel podio, ma per come si è messa la gara non potevo fare di più, anche se a un certo punto giravo con gli stessi tempi di Marc e Jorge, ma loro sono stati più bravi. Dobbiamo lavorare molto noi, per andare come Lorenzo, e deve lavorare molto anche la Yamaha per essere ai livelli delle Honda. Non abbiamo ancora trovato il giusto bilanciamento del carico sul davanti, che chiude spesso nella prima parte di gara. Le Honda riescono a stare meno di noi in curva e riaddrizzare prima, guadagnando tempo prezioso”.
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MUSICA Riccardo Sada
Divertimento senza confini Tutti a ballare in Germania E a rappare con Dargen D’Amico o cantare con i Motel Connection Per chi vuole diventare dj c’è un’accademia che propone il Brasile E attenzione a un video da non perdere
BigCityBeats - World Music Dome con i super dj Un grande festival si affaccia sul sacro manto erboso della Commerzbank Arena di Francoforte: è BigCityBeats - World Music Dome, che vedrà sul palco David Guetta, Tiësto, Axwell, Steve Aoki, Hardwell, Martin Solveig, Bingo Players, Lexy & K-Paul, Oliver Koletzki, Deniz Koyu, Danny Avila e Sascha Braemer. La città di Francoforte è tra i luoghi più originali della Germania e inaugura così un nuovo movimento musicale locale che si fa coinvolgere dall’EDM internazionale. Dietro al nome della manifestazione c’è Sven Väth, uno dei padri fondatori. Il 9 giugno prossimo lo stage centrale sarà circondato da 10 micro piste che vedranno esibirsi oltre 100 dj. Qualche nome? Felix Kröcher, Dj Rush, Tom Novy, Butch, Laserkraft 3d e Disco Boys. Info su www.bigcitybeats.de/wmd.php
Dargen D’Amico intelligenza al servizio del rap
Singolo nuovo per i Motel Connection Accademia Italiana DJ apre in Brasile Accademia Italiana DJ compie un ulteriore passo avanti e annuncia l’apertura di una nuova sede in Brasile. L’inizio dei corsi è fissato per il 15 maggio prossimo nella città di Itajaì, nello stato di Santa Catarina. L’accademia, in Brasile, realizzerà i corsi con lo stesso metodo di quelli italiani, lo stesso programma didattico ed esporterà anche l’estro di artisti e musicisti tricolori. Il locale ospitante sarà il Rakenne, una discoteca con piscina direttamente sull’oceano. “Una cornice splendida per affrontare con professionalità il percorso di studi”, spiega l’ideatore Maurizio Iamartino. In loco sarà presente tutto l’anno un responsabile di Accademia Italiana DJ mentre tutte le direttive manterranno la centralità in Italia nella sede principale di Firenze. Info su www.accademiaitalianadj.it
Le Maschere di Clara e il video in anteprima La clip di “A Sè Stesso” de Le Maschere di Clara è stata messa online in anteprima esclusiva su XL di Repubblica. Per il gruppo parte anche “L’Alveare Tour 2013”, a supporto del nuovo album, “L’Alveare”, disponibile in digitale e vinile (su etichetta Metro Music Network/ Materiali Musicali). Il singolo rende omaggio alla poesia del grande Giacomo Leopardi. Il protagonista del video, un… moderno Giacomo, non poeta ma pittore, si muove tra due estremi, il bianco del silenzio e i colori forti e urlati, in cerca della serenità interiore. Accompagnano i suoi pensieri due playback delle Maschere di Clara girati in due posti antitetici, una silenziosa ed elegante stanza affrescata all’interno di un antico palazzo italiano e un rumoroso hangar pieno di aerei. Il video è stato girato a Verona dalla Red Rose Film e vede la partecipazione straordinaria del maestro Andrea Battistoni al violoncello. Info su www.lemascherediclara.com
Da venerdì scorso è in radio “Less Is More”, il nuovo singolo dei Motel Connection. Secondo estratto dal nuovo album “Vivace” (LP & Friends/ Artist First) pubblicato lo scorso aprile, il pezzo esalta il lavoro di ricerca e di sperimentazione musicale del collettivo torinese. L’idea che caratterizza l’intero disco è la condivisione e la connessione, che si traduce in questa ballade elettronica in cui il gioco delle linee vocali si intreccia con sonorità aperte e armoniche e ritmi elettronici. Con “Less is More” i Motel Connection rinnovano anche la loro felice collaborazione con il mondo del cinema: il brano è infatti contenuto nella colonna sonora del nuovo film di Marco Ponti “Passione Sinistra”. Il collettivo torinese è stato scelto inoltre per aprire le date italiane del “The Delta Machine Tour” dei Depeche Mode, il 18 luglio allo Stadio San Siro di Milano e il 20 luglio allo Stadio Olimpico di Roma. Info su www.motelconnection.net
Il nuovo album di Dargen D’Amico, “Vivere aiuta a non morire”, quinto della sua carriera, è lontano anni luce dal precedente “Nostalgia Istantanea” (datato 2012, un vinile con due monumentali brani/flussi di coscienza da 20 minuti l’uno). Le collaborazioni del nuovo disco sono delle più svariate: “Continua a Correre” con Andrea Nardinocchi affronta in modo non retorico il tema della violenza sulle donne; “L’Amore a Modo Mio” con J-Ax è tutto da ballare; una canzone d’autore sembra invece “Con Te” con i Perturbazione; ma anche “Bocciofili” con Fedez non è per niente male: c’è anche Max Pezzali con “Due come Noi”, Andrea Volonté (dei Fratelli Calafuria) con “Siamo tutti uguali”, i Two Fingerz con “Il Cubo”, Michelle Lily con “A meno di te”; e infine Enrico Ruggeri per “È già”. Info su http://dargendamico.it/
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*** Mario Balotelli Gioventù bruciata. I problemi vanno ben oltre l’amore. Lasciamo agli psicologi l’onere di interpretare la continua insoddisfazione ed il grande bisogno di “essere” di SuperMario. Da comuni mortali ci limitiamo a descriverne le gesta, non solo calcistiche, dell’attaccante del Milan. Sorvolando sui precedenti grandi amori è opportuno partire da Raffaella Fico, l’amore della vita, che non ha evidentemente colmato queste lacune. Avrebbe potuto riempire quel grande vuoto la figlia Pia, ma neppure questo è abbastanza. Il dopo Fico riserva una donna, la modella belga Fanny Neguesha, che lo comprende, lo ama per quello che è, che sa quando parlare e quando stare “a cuccia” perché il bel tenebroso è nervoso. Tutte le grandi dichiarazioni d’amore sono presto dimenticate. Meglio consolarsi in giro per discoteche e in scorribande con la nuova Ferrari. L’estate è alle porte, meglio non avere legami. Da single si “cucca” di più. Quale grande vuoto e sofferenza deve attanagliare un ragazzo che ha vissuto la violenza “dell’abbandono” e della precarietà in tenera età? Non c’è pace per il calciatore rossonero. Ora le attenzioni sembrano essere tutte per Barbara Guerra, già vittima amorosa di Balotelli nel passato ma che ha lasciato la porta aperta per un eventuale ripensamento, e la velina di Striscia la notizia Alessia Reato. Si è aperto un vero e proprio toto-amore Balo. A seguire, potrebbe avere buone possibilità, la grande amica della Guerra, Alessandra Sorcinelli ex meteorica e l’altra velina di Striscia, la lombarda Giulia Calcaterra che ha, però, dichiarato “...mai con un calciatore..”. Insomma Mario non riposa mai e continua l’affannosa ricerca dell’altra metà. Ma esiste l’altra metà di Balotelli?
Selvaggia Lucarelli *** Non si nasconde dietro ad un dito e non manda a dire quello che pensa della “mina vagante” Sara Tommasi, pornostar e regina degli scandali dell’ultima ora e non solo, che ne ha per tutti ed è continuamente sotto i riflettori per i suoi spettacoli a luci rosse, siparietti hot e continue maldicenze. La presentatrice, stufa di tanto sparlare e di tante selvagge dichiarazioni, ovviamente e rigorosamente attraverso i social network, risponde per le rime a tanto ‘veleno’.: “Mi fanno schifo: i locali che la chiamano, i produttori che la scritturano, i fotografi lì pronti ad immortalare il delirio che trova un mesto palcoscenico tra le sue gambe, i subumani che se la rombano. Schifo”. Possiamo aggiungere solo: Però!!!
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GOSSIP Marjilia Bisceglia
*** Valeria Marini E’ finalmente convolata a giuste nozze. Non è mai troppo tardi, in giro per il mondo c’è sempre un possibile marito per ogni donna. Non tutte le donne posso puntare così in alto, la Valeriona nazionale ce l’ha fatta. Si è piazzata bene, ad onor del vero ha sempre seminato bene sin dalla storia sofferta con Cecchi Gori. Oggi è la moglie dell’imprenditore Giovanni Cottone con la cerimonia celebrata nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, in Campidoglio in compagnia di quindici paggetti. La quarantatreenne signora Cottone non si è fatto mancare nulla scegliendo come testimone di nozze la miliardaria americana Ivana Trump, l’attrice Maria Grazia Cucinotto, Gigi D’Alessio e la consorte Anna Tatangelo. La festa, sulle note di Craig David, è stata condivisa con nomi eccellenti del mondo dello spettacolo come Alain Delon, Franco Zeffirelli, Ornella Muti, Christian De Sica, Matteo Garrone, Enrico Vanzina, Nicoletta Mantovani, Simona Ventura, Paolo Bonolis, Mara Venier, Milly Carlucci, Massimo Boldi e tanti altri. E’ stato un matrimonio sobrio coronato da un eccellente iniziativa. La coppia ha proposto di non fare regali di nozze ma di aprire due conti correnti in sostegno della Amri, Onlus impegnata a favore dei bambini affetti da malattie reumatiche infantili, e della Fondazione Artemisia che ha lo scopo di sostenere la ricerca sulle patologie della Gestante e del Feto. Complimenti ai neosposi: non abbiamo bisogno di nulla, aiutiamo tutti insieme i bambini.
Max Biaggi *** Eleonora Pedron
Sembrerebbe giunta al capolinea la storia d’amore tra l’ex Miss Italia e il campione di motociclismo. La coppia vive nel Principato di Monaco, lui impegnatissimo sulle piste e lei sempre sola con i loro due bambini ad attendere il suo rientro e la giusta attenzione che una famiglia si aspetta. Il campione romano, gli ultimi due titoli in Superbike – 2010 e 2012 - con l’Aprilia si è ritirato dalla carriera agonistica, pare, troppo tardi. Nonostante i tanti tentativi per riconquistarla, pare che la showgirl abbiamo deciso di tornare in Italia con i bambini pur salvando le apparenze: “Essere madre di due bambini è impegnativo. Max è un bravo papà, non uno di quei padri moderni che cambiano i pannolini. Però è un padre presente. Alti e bassi? Ci sono in tutte le coppi, basta trovare il giusto equilibrio che permetta di andare avanti”. Un grande ‘in bocca al lupo’ alla coppia.
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