Inter_Neftci

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Giovedì 6 Dicembre 2012

Anno 2 N. 47

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Senza l’olandese non si vola L’ Editoriale

Dall’altra parte del Naviglio l’acqua puzza di più. Non c’è dubbio. Turarsi il naso, non basta. L’Inter prova a rialzarsi anche dalla vicenda Sneijder, olandese d’indubbie qualità pedatorie, ma troppo onerose anche per il portafogli di Moratti. Non importa se l’olandese ha un contratto di sei milioni di euro più bonus a stagione. Quel giorno, di un paio di anni fa,

Benjamin Franklin

di Beppe Vigani

quando l’accordo fu firmato, il presidente dell’Inter, probabilmente, era a funghi. Scellerato fu il momento. Da quel giorno il tulipano cominciò ad appassire, tanto da attirarsi le ire dl club nerazzurro, che però non si è mosso con classe e diligenza. Marco Branca, ahi lui, chiosò una decina di giorni fa: “O spalma, o no gioca”. Un elefante in una cristalleria avrebbe fatto meno danni. Parole che hanno innescato la discesa in campo del sindacato mondiale dei calciatori, che ha denunciato il club di Corso Vittorio Emanuele a Uefa, Fifa e Ue. In soldoni la società chiede al trequartista di spalmare gli stessi soldi pattuiti fino al 2015 anche per la stagione successiva, ovvero una stagione senza percepire un euro. Dal palazzo di vetro dell’Onu è dovuto intervenire Moratti che, a margine dell’intervento per spiegare il progetto Campus, ha spiegato che “in un contratto è giusto intervenire per definirlo in modo migliore”. Parole democratiche, che però non convincono. Alla vigilia del match (perso) con il Parma, Andrea Stramaccioni non convocò Sneijder adducendo a motivazioni tecniche. Un modo come un altro per scagionare il direttore dell’area tecnica nerazzurra, che ha rischiato di essere accusato di mobbing per le parole poco opportune. Cosa che però non è sfuggita al mondo del calcio. Una

domanda: ma è proprio convinto Stramaccioni di aver convinto tutti con la giustificazione la mancata convocazione di Sneijder nella partita con i ducali? Fuori Cassano per squalifica, Coutinho messo in disparte per motivi oscuri, ecco spuntare Alvarez, ormai diventato ‘pacco’ a tutti gli effetti. No caro Stramaccioni, lei sarà intelligente, simpatico, capace, ma le bugie non le sa raccontare. Vuol dire che Sneijder, uno dei giocatori più forti che c’è in Italia, è peggio di Alvarez? Non tutti hanno la sveglia al collo o le mutande in testa. Questa storia sta rovinando una stagione, finora, positiva. Dopo la vittoria sulla Juventus, l’Inter ha conseguito tre sconfitte e un pareggio: quattro gol fatti e ben nove subiti. Le squadre si chiamano Atalanta, Cagliari, Rubin, Parma. Avessi detto. La vicenda-Sneijder è arrivata in un momento inopportuno e, per giunta, nessuno ha avuto la capacità di arginarla in modo giudizioso. Non siamo professori, intanto, però, qualcuno ride. Sono i futuri compratori dell’olandese, il quale vale la metà del suo valore e non vede l’ora di ‘menare fuori dai torroni’. Alla società nerazzurra è mancata la pazienza. Benjamin Franklin, a tal proposito, amava recitare: “Chi ha pazienza può ottenere ciò che vuole”. Il cervello ringrazia.

INTER (3-5-2)

Handanovic; Bianchetti, Silvestre, Juan Jesus; Jonathan, Guarin, Mudingayi, Gargano, Pereira; Coutinho, Livaja

NEFTCI (4-4-2)

Stamenkovic; Shukurov, Mitreski, Guliyew, Bertucci; Sadigov, Ramos, Wobay, Valencio; Canales, Abdullayew

Boyukagha Hajiyev

Andrea Stramaccioni

Stadio G. Meazza ore 20.45


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Le classifiche sono provvisorie fino al termine di tutte le gare della fase a gironi.

La UEFA Europa League consiste in tre turni di qualificazione, uno spareggio, una fase a gironi e cinque turni a eliminazione diretta. Qualificazioni Nelle sfide dei tre turni di qualificazione e nello spareggio, le squadre si affrontano in doppi confronti a eliminazione diretta in casa e in trasferta. La squadra che segna il maggior numero di gol nell’arco delle due gare si qualifica al turno successivo. In caso di eventuale parità per determinare la vincitrice si ricorre alla regola dei gol segnati in trasferta o, eventualmente, ai tempi supplementari e calci di rigore. Fase a gironi Le vincitrici degli spareggi danno vita alla fase a gironi insieme alle dieci squadre sconfitte negli spareggi di UEFA Champions League e alle formazioni qualificate di diritto. Le formazioni vengono suddivise in 12 gruppi da quattro e ogni squadra affronta tutte le avversarie del rispettivo raggruppamento tra settembre e dicembre. Le prime due classificate di ogni girone accedono ai sedicesimi di finale insieme alle squadre terze classificate nel proprio girone di UEFA Champions League. Fase ad eliminazione diretta Dai sedicesimi di finale fino alle semifinali, il torneo procede con doppi confronti ad eliminazione diretta in casa e in trasferta ai quali si applicano le stesse regole dei turni di qualificazione e di quello di spareggi. Nei sedicesimi di finale, le vincitrici della fase a gironi e le squadre terze classificate nei rispettivi raggruppamenti di UEFA Champions League con il miglior rendimento sono teste di serie e disputano le gare di ritorno in casa. Squadre provenienti dallo stesso girone o dallo stesso paese non possono affrontarsi. Dagli ottavi di finale in poi, il sorteggio non prevede restrizioni. Finale La finale si disputa in gara singola all’ Amsterdam ArenA, mercoledì 15 maggio 2013.


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La partita

di Emanuele Tramacere

Inter: un ultimo, evitabile, sforzo! In una gara dal valore nullo, Stramaccioni potrà sperimentare e dare spazio alle seconde linee Con la qualificazione già archiviata da tempo e il primo posto ormai divenuto irraggiungibile a causa dello 0-3 rimediato a Kazan contro il Rubin, l’Inter si appresta ad affrontare l’ultimo turno di questa estenuante Europa League in una gara che nulla ha da chiedere al campo se non un’onorevole ripresa dal torpore invernale che sta iniziando ad attanagliare Milano. È vero, questa “strama” competizione è forse la genesi dell’orrendo periodo attraversato dai nerazzurri dopo l’egregia vittoria di Torino contro la Juventus. Le trasferte a Belgrado e a Kazan, con voli transcontinentali importanti e la costante difficoltà di allenarsi sul campo per preservare la condizione psico-fisica degli uomini migliori, hanno condizionato il rendimento dell’undici di Stramaccioni sia a Bergamo che a Parma. Non è un caso, infatti che proprio contro i ducali la squadra sia apparsa completamente priva di ogni capacità di reazione di fronte ad un Parma quadrato, ma quasi mai superiore. Contro il Rubin, inoltre, la squadra è incappata nella classica sconfitta “tagliagambe”. Nonostante la trasferta impegnativa ed una squadra rimaneggiata infarcita di giovani, infatti, l’Inter ha mostrato in campo grinta e carattere, creando molto e meritandosi di andare in gol almeno in un paio di occasioni. Eppure è arrivata la sconfitta, con un parziale pesante che ha leso, anche se superficialmente, le certez-

percorso completamente agli antipodi. Partito titolarissimo e al centro del progetto tattico di Stramaccioni, il folletto di Utrecht ha visto, a causa dell’infortunio alla coscia sinistra e del cambio di modulo, diminuire sempre di più la sua importanza fino alla ormai famosa richiesta di riduzione dell’ingaggio che ha portato alla rottura. Riserva di lusso dopo una convincente seconda metà di stagione all’Espanyol, il giovane Philippe ha visto crescere progressivamente le sue quotazioni grazie, soprattutto, alle eccellenti prestazioni nell’ormai ex Coppa Uefa. Anche per lui, ovviamente, l’infortunio alla caviglia e l’esplosione del tridente pesante in campionato sono stati un peso che non hanno permesso al talento brasiliano di spiccare il volo e confermarsi ad alti livelli. Stramaccioni sa bene che da questo match i nerazzurri hanno poco da guadagnare e, sicuramente, molto da perdere. La chiave, ancora una volta sarà l’equilibrio fra i reparti. L’equilibrio, quella parola magica che diede il là alla lunga serie di risultati utili consecutivi e che ha perso la sua consistenza dopo l’exploit dello Juventus Stadium, è divenuto il filo conduttore di questa strana ma positiva annata. Un vecchio detto afferma che la superbia parte a cavallo, ma torna sempre a piedi. A Stramaccioni e alla sua Inter non serve altro: umiltà, impegno e passione per i colori nerazzurri.

ze e i meccanismi ben oleati di una squadra già in difficoltà. Paradossalmente, nel filotto di risultati negativi, la sconfitta contro il Rubin potrebbe essere considerata la più indolore. A qualificazione già ottenuta e con uno scarso interesse nel raggiungere il primo posto nel girone (la certezza di poter evitare le squadre provenienti dalla Champions era comunque ben lontana) quella trasferta è parsa più una sorta di seccatura da dover smaltire il più in fretta possibile Con queste premesse che cosa ha quindi da offrire la sfida contro il Neftchi Baku in cui la posta in palio è soltanto legata allo spettacolo? Assolutamente nulla ovviamente. La partita in sé è da considerarsi un vera e propria amichevole di lusso e, proprio per questo, Stramaccioni potrà sfruttarla per rimettere in sesto al 100% tutti quei fattori che necessitano del naturale sviluppo sul campo da gioco del lavoro svolto in allenamento. Largo quindi a giovani, “fuori rosa” e convalescenti di lunga data da poter affiancare a quei titolari che necessitano di mettere minuti nelle gambe. Stramaccioni difficilmente sconvolgerà il suo credo tattico cercando di impostare la gara con un possesso palla al risparmio (soprattutto di energie) lasciando grande spazio alle giocate individuali degli uomini di fantasia della squadra. Sarà, probabilmente, la partita di Sneijder e Coutinho due che in questa stagione stanno vivendo un

Neftçi, la testa all’altra Inter PASSERELLA I Bioritmi

di Enzo Occhiuto

NERAZZURRA Analizzando i tracciati bioritmici delle due squadre, si nota una maggiore presenza di giocatori dell’Inter nelle “fasi alte” (ottima e buona) contro quelli del Neftci raggruppati maggiormente nelle “fasi basse” (insufficiente e critica). Anche i probabili duelli tra i giocatori delle due squadre sono quasi tutti a favore degli atleti neroazzurri. Tutto ciò denota una superiorità bioritmica 6,05 ( forza fisica, senilità tecnica e ragionata visione di gioco) dell’Inter contro uno smarrito ed incerto stato bioritmico della squadra del Neftci 5,98 che entrerà in campo visibilmente nervosa e restia alla lotta e ai duelli. L’andamento bioritmo annuncia quindi una giornata no per il Neftci, dovuta alla condizione della difesa estremamente insufficiente: Mendiyev 5,68, Yunuszade 5,94, Mitreski 5,78, Bertucci 5,86 a parte il portiere Stamenkovic 6,29 in condizione ottimale. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei vari atleti, si nota che la squadra di

Stramaccioni ha una forza d’urto in tonicità superiore con 6,00 contro il 5,92 dell’avversaria : Samuel 6,44, Juan Jesus e Coutinho 6,47, Pereira 6,37, Livaja 6,44 e Zanetti 6,07 fortemente supportato dal 6,50 di condizione intellettiva. Anche la ciclicità emozionale risulta in favore dei padroni di casa con 6,08, soprattutto dovuta ai seguenti calciatori : Handanovic 6,22, Gargano 6,31, Juan Jesus e Cambiasso 6,39, Nagatomo, Coutinho e Palacio 6,49( in stato di grazia positivo in lucidità mentale 6,49 e visione di gioco istintivo 6,37 , che potrebbe essere determinante in fase d’attacco). I giocatori del Neftci che potrebbero mettersi in risalto sono : Il portiere Stamenkovic v.m. 6,29, Wobay v.m. 6,18, Abdullayev v.m.6,10 e soprattutto l’attaccante Flavinho con v.m. 6,19 accompagnato dal 6,50 di intuizione personale. Assisteremo ad un incontro dai toni ruvidi e condizionato dalla classe superiore dei nerazzurri.

Gli Avversari

di Federico Zanon

Fuori dall’Europa, Canales e compagni pensano all’Inter Baku, che guida il campionato Il Neftçi Baku in Azerbaigian è la squadra dei record. Quella che ha vinto più di tutti in patria, con sette campionati e quattro coppe nazionali, il primo club azero a conquistare la fase a gironi di una competizione europea. L'Europa League fin qui disputata non ha regalato soddisfazioni agli uomini di Boyukagha Hajiyev con due punti, entrambi ottenuti contro il Partizan Belgrado, in cinque partite giocate, ma la qualificazione ai sedicesimi di finale non è mai stato il vero obiettivo. Il Neftci ha fin qui giocato per fare bella figura, non riuscendoci solo nel match di andata contro l'Inter (con il Rubin Kazan ha perso 1-0 sia all'andata, sia al ritor-

no), il palcoscenico di San Siro, all'ultima giornata, è il premio di un'avventura positiva, che ha permesso all'Europa di conoscere l'Azerbaigian anche per il calcio, non solo per gli scacchi o il wrestling, sport che tirano di più dalle parti di Baku. La vittoria manca dal 30 agosto scorso, dal 3-1 sul campo dell'Apoel nel match di ritorno del secondo turno di Europa League, difficilmente arriverà contro l'Inter che all'andata, pur schierando molti giovani, ha vinto in scioltezza. Il Neftçi non parte già sconfitto, ma è consapevole che l'Inter da battere, in questa stagione, è un'altra. L'Inter Baku, infatti, guida il campionato

azero con 23 punti, in compagnia del Simurg, prossimo avversario del Neftçi nei quarti di finale di Coppa d'Azerbaigian. L'unico giocatore da tenere d'occhio dalla banda di giovani di belle speranze di Stramaccioni è l'attaccante Nicolas "gunner" Canales, punta cilena classe 1985, esploso al Mondiale under 20 nel 2005 insieme Mati Fernandez, ma a differenza del centrocampista della Fiorentina, non è riuscito a confermarsi ad alti livelli. A segno nel match di andata, Canales in questa stagione in Azebaigian ha segnato 12 gol in 11 partite di campionato e San Siro, per lui, sarà l'occasione per rilanciarsi nel calcio che conta.


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Casotti: Snobbare l’Europa League non è più un’usanza tipicamente italiana L’intervista

Inter, Napoli e Lazio sono da finale. Attenzione agli accoppiamenti con le inglesi e le ucraine. Con un’Europa League sempre più in secondo piano rispetto alla “madre-Champions”, tanto da scatenare dibattiti importanti all’interno del salone del potere presieduto da Michel Platini, sta per giungere alla conclusione la fase a girone di questa tanto trascurata competizione. Con Federico Casotti, celebre voce di Sportitalia per il campionato portoghese ed olandese prima, francese poi, ma soprattutto grande esperto di calcio estero, proviamo a fare il punto su ciò che questa competizione ha regalato in questo vivace inizio di stagione. Con quest’ultima sessione si definisce il quadro delle qualificate ai sedicesimi di finale dell’Europa League. Quali sono i verdetti che più hanno stupito e che hanno stravolto i pronostici di inizio stagione? Posto che il discorso “ripescate” provenienti dalla Champions aprirà ragionamenti importanti, devo dire che

ciò che mi ha stupito è la tendenza generale di alcuni paesi con una tradizione europea importante a “chiamarsi fuori” da questa competizione. Non è solo, quindi una tendenza tutta italiana perché le squadre olandesi, portoghese e, se vogliamo anche spagnole con un pedigree importanti hanno deliberatamente snobbato questa coppa. L’Inter sarà inserita in seconda fascia pescando di fatto le terze classificate dei gironi di Champions. Quali potrebbero essere i pericoli più importanti? Bisogna sempre considerare chi “retrocederà” dalla Champions. In generale le squadre Ucraine e Russe possono creare problemi importanti. Tradizionalmente sono squadre spinose da affrontare soprattutto nel periodo freddo dell’anno. Poi ci sono Chelsea e Manchester City che, nel caso in cui si qualificassero al terzo posto in Champions, rappresenterebbero il pericolo più grande. L’Inter ha la possibilità di fare bene a prescindere dal sorteggio, certo è che serviranno stimoli diversi. Rapportati all’Inter vista in campio-

Statistiche del Match

di Emanuele Tramacere

nato, quali sono stati i lati positivi e negativi della prima esperienza europea di Andrea Stramaccioni? Ci sono sicuramente lati positivi, anche se, soprattutto nei preliminari, qualche errore di “gioventù” mi aveva lasciato un pò perplesso. Per quello che riguarda il girone, era sicuramente alla portata, ma Stramaccioni è stato bravo e fortunato nell’indirizzarlo fin da subito verso un cammino in discesa che gli ha permesso, a tratti, di poter schierare le cosiddette seconde linee. E’ chiaro, però, che se l’Inter vorrà andare avanti in questa coppa dovrà cambiare registro perché il margine di errore si ridurrà notevolmente. Guardando il cammino del Braga in Champions quanti rimpianti ci sono per l’Udinese? I rimpianti sono parecchi, perché il Braga è capitato, tra l’altro, in un girone alla portata giocando molto bene anche contro il Manchester United. Sicuramente, guardando indietro, nella doppia sfida c’è stata molta ingenuità. Il riferimento, nel particolare, non è solo per l’errore di Maicosuel, bensì per la gestione, forse con un pò troppa superficialità, dell’intero incontro.

di Severa Bisceglia

La proposta di Platini di allargare a 64 squadre la Champions League eliminerebbe di fatto la seconda competizione europea per club. Una soluzione che va incontro alle nazioni “deboli” o una scelta logica dal punto di vista commerciale? Come valuti il nuovo progetto? Bisogna vedere se prevale la parte affaristica o commerciale. Una Champions a 64 squadre porterebbe sicuramente maggiori introiti, tuttavia sarei favorevole a questa nuova proposta solo nel caso in cui nel medio periodo venisse garantita, da una seria ridistribuzione del “potere economico”, la capacità di ampliare il numero di squadre candidabili al titolo. La certezza è una sola: la formula dell’Europa League va sicuramente rivista per l’eccessiva differenza di interessi con la Champions League. Hai una squadra rivelazione e una che invece ti ha deluso in questa fase a gironi? L’Anzhi è una squadra che, pur avendo una tradizione europea praticamente nulla, si sta imponendo anche grazie ai grandi acquisti fatti nelle candidate alla vittoria finale. Sporting Lisbona e

Athletic Bilbao, invece mi hanno deluso anche perché, negli ultimi due anni le spagnole e le portoghesi hanno dettato legge in questa competizione toccando vette impensabili fino a pochi anni fa. C’è un giocatore che ti ha impressionato di più, magari già pronto per il salto nel calcio che conta di più? Raul Bobadilla, attaccante classe ‘87 dello Young Boys, mi ha colpito particolarmente perché, secondo me, è entrato nel pieno spirito di questa competizione. Negli ultimi anni si era persa la concezione dello sfruttare l’ex coppa Uefa per mettersi in mostra e lui ha sfruttato le partite, soprattutto contro Liverpool e Udinese per guadagnarsi la ribalta e farsi notare da squadre che militano in campionati più performanti di quello svizzero. Chi vincerà l’Europa League? Sinceramente credo sia l’anno buono per tornare a vedere un’italiana sul tetto d’Europa. Se dovessi scegliere una finale perfetta vedrei bene Inter e Napoli, ma non dimentichiamoci della Lazio che sta facendo un ottimo percorso e ha tutte le carte in regola per arrivare in fondo alla competizione.

LA PRIMA VOLTA DEGLI AZERI

Il Neftçi è la prima squadra dell’Azerbaijan che affronta un’italiana Inter-Neftçi è una primizia assoluta al Meazza. Nel senso che tra i due club esiste solo il precedente del 4 ottobre scorso, quando i nerazzurri vinsero per 3-1 con gol di Coutinho, Obi e Livaja, Canales per gli avversari. A parte questo episodio, non vi è alcun altro confronto tra una squadra azera e una italiana: l’unico confronto tra i due paesi è quello che ha coinvolto le due nazionali nelle qualificazioni a Euro 2004. L’Italia vinse 2-0 a Baku e 4-0 nel ritorno di Reggio Calabria. Nove partite invece tra le varie nazionali giovanili. Ricordiamo che il Neftçi è primo club azero nella storia che riesce a qualificarsi alla fase a gironi di una competizione Uefa.

Neftçi Gli Ospiti

di Alessandra Caronni

ATMOSFERA AZERA

È attualmente uno dei migliori club della prima divisione del campionato dell’Azerbaigian (la Premyer Liqası), conquistato per ben 7 volte Si scrive Neftçi Peşekar Futbol Klubu ma si legge semplicemente Neftçi Baku. È il club della Capitale e questo è già un dato rilevante. Oltre aver vinto gli scudetti nelle stagioni 1992, 1995-1996, 1996-1997, 2003-2004, 2004-2005, 20102011 e 2011-2012, ha conquistato 5 coppe e 2 supercoppe nazionali. In ambito internazionale, ha fatto sua la Coppa dei Campioni della CSI nel 2005. È stato fondato nel marzo del ‘37 col nome di Neftyanik Baku. Nel ’68 cambia in Neftçi e milita nella prima divisione sovietica in tre periodi distinti: nel 1949-1950, dal 1960 al 1970 e dal 1977 al 1988, per un totale di 23 stagioni. Il giocatore più rappresentativo a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta è stato Alekper Mamedov, che ha giocato

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anche per la Dinamo Mosca. Nel 1992 l’Azerbaigan diventa uno stato indipendente e la locale federazione calcistica organizza il campionato nazionale. Il Neftçi conquista la prima edizione, vincendo anche la supercoppa e, nel 1994, la prima coppa d’Azerbaigian della sua storia. Nel 1995-1996 e 1996-1997 conquista ancora il titolo nazionale. Poi comincia un digiuno interrotto nel 2003-2004, quando conquista il primo di due titoli consecutivi. Nel gennaio 2008 l’allenatore ceco Vlastimil Petržela è sostituito dall’ucraino Anatoliy Demyanenko. Nel 2010-2011 torna a vincere il titolo nazionale. Nel 20122013 è riuscito a qualificarsi per la fase a gironi di Europa League, prima volta nella storia del calcio

azero, eliminando l’APOEL ai play-off, venendo successivamente inserito nel gruppo dell’Inter. Il primo confronto si è concluso a favore della squadra di Stramaccioni (3-1). La squadra azera uscirà nella fase con due turni d’anticipo grazie alla sconfitta a Baku per 1-0 contro il Rubin Kazan (che permette ai russi di qualificarsi ai sedicesimi). Tuttavia, il Neftçi non ottiene risultati da incorniciare: ha agguantato solo due punti, tra l’altro conquistati ai serbi del Partizan. Gli occhi su Stamenković e Flavinho Attenzione a Saša Stamenković (Саша Стаменковић), un serbo, da molti viene considerato il nuovo Stojanović. Ma antenne ritte anche per Flávio Alex Valêncio, noto ai più come Flavinho, brasiliano nato nel Grêmio e forte in giocate funamboliche.

Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Silvia Fortunato, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Federico Zanon

SEREGNI CERNUSCO S.r.l.

Grafica Federico Maria Di Sivo - eMail: grafica@stadio5.it

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Girone Inter di Laura Tangari Il calcio è davvero strano. Un esempio? La capolista del Gruppo B, la Steaua Bucarest, perde in casa incassando ben 5 gol dallo Stoccarda, secondo in classifica, rimettendo in seria discussione il passaggio del turno nell’odierno appuntamento. I rumeni, infatti, andranno a Copenaghen, vincitore in trasferta col Molde, e se i danesi dovessero far loro la partita battendoli con due reti di scarto la Steaua direbbe, clamorosamente. addio al passaggio ai sedicesimi. A sorridere sarà lo Stoccarda che ospita il Molde. Altro giro, altro regalo. Il Lione festeggerà la qualificazione incontrando sul proprio terreno gli israeliani Hapoel Kyriat, fermati giovedì scorso con il Bilbao con il rinvio della partita causa l’operazione dell’Esercito con la Stella di David nella striscia di Gaza. Con i francesi staccano il biglietto per i sedicesimi lo Sparta Praga. Nel girone B l’Atle-

INTER, VITTORIA

E SPETTACOLO I nerazzurri devono riscattare la sconfitta con il rubin kazan tico Madrid a fatica liquida di misura l’Hapoel di Tel Aviv, mentre il Viktoria Plzen pareggiando a Coimbra con l’Academica regala ai propri tifosi il passo avanti definitivo. A Plzen oggi ci si gioca la prima piazza con gli spagnoli. I turchi del Fenerbahce espugnano invece Marsiglia e si qualificano insieme al Borussia Monchengladbach vittorioso sui ciprioti del Limassol. Nel Gruppo G conquista il posto più in alto il Genk capace e bravo ad intascarsi i tre punti in trasferta col Videoton, con il Basilea che affronta i belgi dopo aver tolto di mezzo il deludente Sporting Lisbona ultimo del girone con soli due punti all’attivo.

Nel K trionfa il Metalist con il Bayer Leverkusen che comunque agguanta la qualificazione. Nel Gruppo H giochi fatti per il Bordeaux e il Newcastle che si sfideranno per la prima piazza nel turno odierno. Infine, nel Gruppo L Hannover e Levante non hanno avversari. Tutte e due promosse. Oggi la sfida col match di Valencia fra spagnoli e tedeschi per la supremazia del girone. Ma da qui alla finale di Amsterdam del 15 maggio 2013 di acqua sotto i ponti ne dovrà passare parecchia. L’Udinese ha detto addio all’Europa, Inter, Lazio e Napoli invece sono lì. Pronte per il prossimo round.

L’OLIMPIACO DELLA VERGOGNA Striscioni offensivi nei confronti del Tottenham Tre sberle, due delle quali firmate Rondon, fanno male anche se Stramaccioni col Rubin a Kazan ha schierato l’onda verde dell’Inter per potersi concentrare sul Palermo. Così i russi di Berdyev hanno agguantato il primo posto solitario del Gruppo H lasciando la seconda piazza ai nerazzurri chiamati giovedì sera a San Siro contro una delle due cenerentole del girone, il Neftci, tra l’altro già battuto largamente a Baku lo scorso 4 novembre. Per l’Inter di Strama, che pensa sicuramente al Napoli prossimo avversario in campionato nella sedicesima giornata, la gara con gli

azeri è una pura formalità e di conseguenza è facile capire un nuovo impiego delle seconde linee per far riposare i big. Comunque, occhio alle sorprese perché il Neftci bene o male ha bloccato sul terreno di casa sul pareggio il Partizan, squadra tosta reduce dall’infuocato derby serbo con la Stella Rossa. Oltre all’Inter festeggiano il

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passaggio del turno, il Napoli andato a segno a Stoccolma, proprio allo scadere, con un rigore calciato da Cavani contro l’Aik Solna, e la Lazio brava ad inchiodare sullo zero a zero all’Olimpico gli inglesi del Tottenham malgrado un gol di Bale annullato ingiustamente. A Roma, come al solito, sono saliti alla ribalta gli imbecilli e gli ignoranti

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Europa League

di sempre. Prima, si parla però di teppisti della Roma, hanno sfasciato un pub a Campo dei Fiori che ospitava i tifosi degli Spurs gridando “caccia all’ebreo”, poi l’altra frangia laziale ha pensato bene di esporre all’Olimpico uno striscione con la scritta “Juden Tottenham” e “Palestina libera”. Insomma, i soliti vigliacchi che non sanno nemmeno dell’esistenza di Dachau e degli altri campi di sterminio. Una vergogna. La Digos ne ha acchiappati subito due. Si tratta di Francesco Ianari e Mauro Pinelli, quest’ultimo operaio di un’azienda edile dove tutti si augurano che

di Luigi Sada venga licenziato. Ottimo l’intervento del presidente Lotito nel condannare su vasta scala l’accaduto. Tornando al calcio giocato Napoli fortunato, come detto, contro un ostico Solna. Con partenopei passa il turno Dniper capace di far fuori a Eindhoven i padroni di casa del Psv con un significativo 1-2. Per quanto concerne l’Udinese Guidolin piega la testa al cospetto dell’Anzhi dove Eto’o va segno siglando la rete del 2-0 a una manciata di minuti dalla fine.

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i Club

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Presentato alle Nazioni Unite il progetto Inter Campus di Giovanni Labanca

Giornata storica per la Famiglia Moratti e l’inter Il 28 novembre 2012, per la Famiglia Moratti e la Società, è stata una data storica da scriversi con caratteri d’oro. Il presidente Massimo Moratti, accompagnato dalla figlia Carlotta, ha presentato all’Assemblea Generale della Nazioni Unite “ Inter Campus ”, una delle realizzazioni mondiali meglio riuscite in campo sportivo e sociale.

storia, ha esordito, inizia quindici anni fa, in una favela di Rio de Janeiro , dove non potevamo tenere gli occhi chiusi, davanti alla possibilità di far sorridere dei bambini, di far sentire loro che appartenevano al mondo”. “Poi siamo stati in Kosovo, in piena guerra. I bambini vivevano in condizioni terribili e, quindi, abbiamo sentito, anche qui, la necessità di aiutarli. Una necessità che abbiamo avvertito, poi, ovunque siamo andati. Oggi, , ci ritroviamo in ben 25 diversi Paesi con 10mila iscritti, con la stessa passione e volontà di fare del bene a ragazzi, diversi per cultura, colore della pelle, lingua, identici ,però, nei sentimenti. In questo modo,l’Inter diventa il loro gran-

Carlotta Moratti tra il padre e l'Ambascatore Ragaglini. Sono stati presenti alla significativa cerimonia il Presidente dell’ONU ,Vuc Jeremic, l’Ambasciatore d’Italia all’ONU , Cesare Maria Ragaglini, lo Special Advisor di Ban Ki-moon sullo Sport per la Pace e lo Sviluppo, Wilfried Lemke, la Deputy Executive Director dell’Unicef, Geeta Rao Gupta, Afef Jnifen, Youri Djorkaeff . Il presidente Moratti, visibilmente commosso, dopo i saluti di rito ed i ringraziamenti per tanto onore ricevuto, ha ripercorso la storia di Inter Campus. “La

Moratti con l'Ambasciatore Ragaglini.

Moratti con i rappresentanti dell'ONU.

Figo ,l'Ambasciatore Ragaglini,Moratti e Toldo. de amico che li aiuta a sentirsi coraggiosi e liberi. Lavoriamo in situazioni difficili, ma la fiducia delle famiglie nel nostro progetto è tale da rendere il lavoro sempre più facile e sereno”. L’ambasciatore Cesare Maria Ragaglini ha parlato di Inter Campus con dovizie di particolari, da vero interista. Wilfried Lemke, Special Advisor per Ban Ki-moon ha detto dello Sport come elemento di sviluppo e di pace. Gupta, Deputy Executive Director dell’Unicef, ha fatto un intervento appassionato, sorridendo quando dice di essere stata anni fa, in India, l’unica allieva a giocare a calcio. Afef Jnifen ha riferito della sua terra, la Tunisia, della Primavera Araba, di come

sia fiera di annunciare la realtà di Inter Campus Tunisia. Carlotta Moratti, presidentessa di Inter Campus dal 2010, ha ottenuto la stima di tutti. A lei hanno detto grazie, a nome delle migliaia di ragazzi, i più autorevoli personaggi presenti. Inter Campus è un capitolo bellissimo , che si inserisce come un gioiello di inestimabile valore nella storia di questa straordinaria Famiglia ,che in una sera eccezionale, si è ritrovata riunita alle Nazioni Unite , come fulgido esempio di passione, di altruismo e di amore, quello vero, lontano assai dal business. Stadio 5 esprime al Presidente Moratti le più sentite felicitazioni , con l’augurio che altri importanti successi sportivi possano coronare la sua ormai lunga carriera e ripagarlo, sebbene in parte, dei tanti sacrifici affrontati.

Moratti nel suo intervento.

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