Giovedì 14 Marzo 2013 L’EDITORIALE di Beppe Vigani
La campagna di primavera di Andrea Stramaccioni sta iniziando. Due sconfitte pesantissime lo hanno spinto all’angolo dei grandi colpevoli di questa stagione, deludente, ma non ancora compromessa. Vi sono delle colpe, i dubbi sono pochi, ma additare l’allenatore romano come il grande untore è ridicolo. Non capiamo la formazione messa in campo contro il Tottenham, né quella anti-Bologna, ma la vittoria contro il Catania e il pareggio nel derby portano la sua firma. Troppo poco, ma numeri alla mano quanti giocatori sono degni di indossare la maglia nerazzurra? I conti della serva dicono che a parte la vecchia e decrepita guardia (Zanetti, 39 anni, Samuel e Stankovic 34, Milito 33, Cambiasso e Chivu 32) i soli ad esserne all’altezza sono Cassano, Guarin, Handanovic e Palacio, per il resto è tutto da vedere. Ranocchia e Juan Jesus promettono bene, ma l’assenza di Samuel non se la possono ancora permettere. Il vero flop è cominciato questa estate, quando arrivarono Silvestre, Gargano, Mudingayi, Pereyra, Cassano e Palacio: ovvero due giocatori all’altezza, nulla di più. La cessione di Pazzini, ad agosto, e di Livaja, a gennaio, sono la cima dell’iceberg. La vittoria contro la Juventus appare lontana secoli eppure è accaduta qualche mese fa. Proprio nel mercato di riparazione Branca (o chi per esso) ha portato alla Pinetina Schelotto, Kovacic, Kuzmanovic, Rocchi, ovvero un solo giocatore di prospettiva.
MISSION Anno 3 n. 14
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COPIA OMAGGIO
IMPOSSIBLE
INTER TOTTENHAM All’interno il commento di
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Sandro Mazzola
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Giovedì 14 Marzo 2013
continua da pag. 1 A parziale giustificazione di queste ultime debacle dei nerazzurri, sono le assenze di Samuel e Milito e una serie d’infortuni che ne hanno minato la rosa, ma una società intelligente non può essere messa a nudo di fronte a queste difficoltà. L’Europa League è una competizione che svuota il serbatoio delle energie, più della Champions, e la sconfitta al White Hart Lane ha esacerbato ancor di più i problemi dell’Inter che, però, non può gettare la spugna così presto. La qualificazione ai quarti di Europa League è, ormai, compromessa, ma la corsa al terzo posto in campionato deve proseguire. Sono solo quattro i punti di distacco dal Milan e vi sono ancora trenta punti in palio. Cambiasso su Bale, Cassano unica punta a Londra, Pereyra trequartista devono far riflettere. A posteriori sono stati errori sesquipedali. Ma una stagione non può finire qui. A patto che il centravanti dell’Inter non lo debba fare sempre Ranocchia.
LA PARTITA di Emanuele Tramacere
Che confusione!
Stramaccioni alla prese con una rimonta impossibile e un campionato da salvare Che confusione! Ancora un ko contro un più che discreto Bologna e ancora una volta tanti indici puntati verso altrettanti, forse eccessivi, obiettivi. È una vicenda endemica e ricorsiva nella storia recente dell’Inter di Massimo Moratti che, di anno in anno, cambia alcuni dei suoi interpreti, ma si ritrova costantemente ad un punto morto, un vicolo cieco, che blocca ogni forma di avanzamento in risultati, progettualità e prestazioni.Minimo comune denominatore, e parziale scusante per i vari Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri e (oggi) Stramaccioni, sono principalmente gli infortuni e le scelte sbagliate in sede di mercato operate dallo staff dirigenziale nerazzurro. L’essere, però, ancora oggi, ancorati alle prestazioni della cosiddetta “vecchia guardia”, è anche alla base delle recenti vittorie (culminate con l’eccezionale 1-3 conquistato allo Juventus Stadium) e della attuale posizione in classifica che lascia aperti ancora molti scenari ipotizzati a inizio stagione. Cosa manca quindi a questa squadra per uscire dalla grande depressione? Mancano delle certezze. La confusione è massima soprattutto nella testa di Andrea Stramaccioni che non
riesce a coadiuvare una spiccata propensione dei suoi uomini alla “distruzione” del gioco avversario. I cambi di modulo, più o meno forzati dalla condizione decrescente dei suoi uomini, sono la ciliegina su una ciambel-
ti dei titolari schierare in coppa? Ma soprattutto il rischio di un’imbarcata ancor più clamorosa di quella patita a Londra, potrà essere assorbita con facilità dall’ambiente interista? Chiaramente non ci sono certezze. La
che potrebbe concedere al trottolino Gargano un turno di riposo in vista di ben più probanti (dal punto di vista della posta in palio) incontri. Proprio la linea mediana nerazzurra è finita sotto la lente d’ingrandimento, anche grazie alle deludenti prestazioni del centrocampista uruguagio in prestito dal Napoli. Dal 2010 ad oggi, infatti, la dirigenza nerazzurra ha vestito i panni della cicala di Esopo, trascurando completamente la programmazione futura del reparto nevralgico del campo. Nel 2010, fischiettando sugli allori del trio Thiago Motta – Cambiasso – Sneijder (senza dimenticare i “rincalzi” Stankovic e Zanetti) Marco Branca e Piero Ausilio hanno decentrato
le proprie attenzioni dalla fascia centrale della squadra. Lo scorso inverno ricordiamo la partenza dell’italo-brasiliano, L’estate è finita prima con l’infortunio di Stankovic e poi con la partenza del folletto olandese, quindi la squadra si è ritrovata a vivere un trimestre drammatico con le sole qualità del duo argentino privo, tuttavia della classe necessaria ad orchestrare un’azione. Cosa fare ora? Dimenticare l’Europa League rivestendo i panni della formica e iniziando a lavorare in vista di estati ben più gioiose o continuare a vivere i fasti di un’epoca che non c’è più, ribaltando una coperta eccessivamente corta con rattoppi troppo poco duraturi?
In bocca al lupo Andrea Stramaccioni, vuole vendicare lo 0-3 dell’andata
la non solo priva del buco, ma anche sgonfia dal punto di vista della lievitazione. In un contesto così confuso, quindi arriva a San Siro un Tottenham agguerrito, forte di un 3-0 guadagnato al White Hart Lane che non lascia spazio a suggestive idee di “remuntada” nerazzurre. Neanche la squalifica rimediata per diffida da Gareth Bale può far propendere l’ago della bilancia verso la sponda nerazzurra. Ecco quindi il grande dubbio che attanaglia l’allenatore romano: chi e quan-
ristrettezza dell’organico inserito in lista Uefa non permette a Stramaccioni grandi variazioni di modulo e d’interpreti. Cassano sarà il naturale terminale offensivo di una formazione infarcita di giovani prospetti. Kovacic, Benassi e Jonathan sono certi di una maglia da titolare insieme a Juan Jesus che salterà per diffida la sfida di campionato contro la Sampdoria. Probabile, data l’esclusione iniziale nel match contro il Bologna, la partenza dal primo minuto di Cambiasso,
Il primo a sperare in un miracolo è proprio mister Stramaccioni consapevole degli errori nella gara di andata e della difficoltà di rimontare un 3-0. Pur considerando la rimonta utopia ci spera, il Barcellona deve pur aver insegnato qualcosa, già parliamo del Barcellona, altro pianeta. Il tecnico nerazzurro si dichiara comunque fiducioso, non potrebbe essere altrimenti, di passare il turno. Ma se l’obiettivo, e in questo nulla di nuovo, è il terzo posto in campionato perché l’Inter (quale miglior occasione vista la sconfitta del Napoli a
di Severa Bisceglia
Verona e quella della Lazio) perde in casa con il Bologna? Stramaccioni si ostina a fare turnover e sostiene di studiare meticolosamente l’approccio alle partite senza, però, rendersi conto di non azzeccarne nessuna. I nerazzurri hanno subito e sofferto il Tottenham senza riuscire ad approfittare delle uniche due occasioni da gol che avrebbero cambiato lo spirito di questa gara di ritorno. Oltre al rammarico di una qualificazione buttata al vento, l’augurio alla squadra di casa è quello di onorare comunque la gara, trattandosi pur sempre di Europa League.
STADIO MEAZZA ORE 19.00 INTER
TOTTENHAM
In Casa Ultima Vittoria 10/2/13 Inter-Chievo 3-1 Ultimo Pareggio 24/2/13 Inter-Milan 1-1 Ultima Sconfitta 10/3/13 Inter-Bologna 0-1
In Casa Ultima Vittoria 7/3/13 Tottenham-Inter 3-0 (Europa League) Ultimo Pareggio 20/1/13 Tottenham-Manchester Utd 1-1 (Premier League) Ultima Sconfitta 3/11/12 Tottenham-Wigan 0-1 (Premier League)
Fuori Casa Ultima Vittoria 3/3/13 Catania-Inter 2-3 Ultimo Pareggio 20/1/13 Roma-Inter 1-1 Ultima Sconfitta 7/3/13 Tottenham-Inter 3-0 (Europa League)
Fuori Casa Ultima Vittoria 25/2/13 West Ham-Tottenham 2-3 (Premier League) Ultimo Pareggio 21/2/13 Lione-Tottenham 1-1 (Europa League) Ultima Sconfitta 10/3/13 Liverpool-Tottenham 3-2 (FA Cup)
Arbitro: Ivan Allenatore: Andrea Stramaccioni
Bebek (Croazia)
Allenatore: Andre Villas Boas
INTER (4-4-1-1)
TOTTENHAM (4-2-3-1)
Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Jonathan, Benassi, Kovacic, Alvaro Pereira; Guarin; Cassano
Lloris; Walker, Caulker, Vertonghen, Assou-Ekotto; Parker, Dembele; Lennon, Sigurdsson, Holtby; Defoe
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Il programma degli Ottavi
I risultati dell’andata
La classifica marcatori Pos. Giocatore
Gol Squadra
1. Samuel Eto’o 9 Anzhi Makhachkala 2 Libor Kozák 7 Lazio 2 Rodrigo Palacio 7 Inter 2 Edinson Cavani 7 Napoli 2 Raul Bobadilla 7 BSC Young Boys 2 Borek Dockal 7 Rosenborg BK 2 Tim Matavz 7 PSV 8 Leroy Fer 6 Twente 8 Glynor Plet 6 Racing Genk 8 Michal Duris 6 Viktoria Plzen 8 Nacer Chadli 6 Twente 12 Mate Vatsadze 5 Dila Gori 12 Deni Alar 5 Rapid Vienna 12 Lacina Traoré 5 Anzhi Makhachkala 12 Cleiton Xavier 5 Metalist Charkiv 12 Raul Rusescu 5 Steaua Bucarest 12 Pavel Horváth 5 Viktoria Plzen 12 Szabolcs Huszti 5 Hannover 96
12 Vedad Ibisevic 5 Stoccarda 12 Lasse Nilsson 5 IF Elfsborg 21 Georginio Wijnaldum 4 PSV 21 Yoan Gouffran 4 Bordeaux 21 Marco Streller 4 Basilea 21 Marek Saganowski 4 Legia Varsavia 21 Jermain Defoe 4 Tottenham 21 Sergio Floccari 4 Lazio 21 Jonjo Shelvey 4 Liverpool 21 Leony Leonard Kweuke 4 Sparta Praga 21 Stefanos Athanasiadis 4 PAOK 21 Dmitri Tatanashvili 4 FC Rustavi Metalurgist 21 Salomón Rondón 4 Rubin Kazan 21 Jelle Vossen 4 Racing Genk 21 Nikola Djurdjic 4 Helsingborgs 21 Tamas Gruborovics 4 JJK 21 Asmir Suljic 4 FK Sarajevo 21 Marek Bakos 4 Viktoria Plzen 21 Nemanja Nikolic 4 Videoton FC 21 Didier Konan 4 Hannover 96
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“Mission impossibile, ma…”
L’INTERVISTA di Emanuele Tramacere
Che grande giocatore è stato Nicola Berti, forse uno degli ultimi interpreti di un ruolo che ormai non esiste quasi più. Agile e scattante, in grado di ricoprire più di 70 metri di campo con naturalezza senza una parola di troppo, senza grandi rancori, ma solo con la grande voglia di divertirsi dentro e fuori dal campo con i colori della maglia nerazzurra tatuati addosso. In carriera Nicola è partito dalla sua Emilia, dalla fascia destra del Parma in cui fra giovanili e prima squadra riesce a sfondare nel calcio che conta. Tre anni di crescita e consacrazione quelli emiliani, così come quelli vissuti a Firenze con la maglia gigliata. Con la casacca viola arrivano le prime rivoluzioni, la più importante arriva sotto la gestione Sven Goran Ericksson che intravede nella prepotenza fisica espressa dalla falcata di Nicola le perfette doti di un centrocampista di spinta più che di un’ala. Proprio al centro del campo, però Berti riscopre le sue spiccate doti di finalizzatore e rifinitore, qualità che non passano inosservate a
Lo dice Berti, interista nel cuore, che nel ’98 emigrò negli Spurs Milano dove Giovanni Trapattoni chiede ed ottiene di averlo nella sua rosa che, nel 1988-89 regalerà agli annali della storia calcistica una squadra da record, la sua Inter, che sulle giocate del tandem Berti-Matthaus ha costruito l’incredibile cammino di quella formazione. Insieme a quello scudetto per Berti arrivano nella Milano che è sempre più sua, ben 3 coppe Uefa salvo poi, prima di appendere del tutto gli scarpini al chiodo, lanciarsi nella grande Londra alla ricerca di nuove avventure. Approda al Tottenham dove nei primi 6 mesi riesce a portare gli Spurs verso una tranquilla salvezza. Poi il cambio di allenatore e il difficile rapporto con Graham, l’hanno fatto scivolare ai margini di una squadra che aveva imparato nel frattempo ad apprezzare. Berti, da ex di entrambe le formazioni che tipo di gara si aspetta? Sarà purtroppo un’impresa impossibile per l’Inter che non ha fatto vedere grandi cosi all’andata e che
subisce fin troppo il passivo rimediato a Londra. Mi aspetto una partita dignitosa, degna del nome e del blasone che portano entrambe le squadre. Serve entusiasmo e magari potrebbe venire fuori un risultato inaspettato. Fosse in Stramaccioni punterebbe sulla formazione tipo o sfrutterebbe l’occasione per lanciare
Il mastino che non molla mai Il Personaggio del Tottenham: Scott Parker Scott Parker ha debuttato contro il Bury, e con la maglia del Charlton, il 23 agosto 1997. Era una gara di Football League Championship. Due mesi dopo ha firmato un contratto professionistico con il Charlton Athletic, entrando così in prima squadra. Nelle stagioni seguenti, a causa della sua giovane età e della concorrenza dilagante, non riesce a collezionare molte presenze. Nel 2000, quando il Charlton era in FA Premier League, viene prestato al Norwich City per permettergli di mettersi in luce. Spesso sul punto di lasciare il Charlton, il 30 gennaio 2004 è passato al Chelsea per 10 milioni di sterline. Inizial-
I BIORITMI di Enzo Occhiuto
Nel match di andata l’Inter, con valore bio medio di 5.95, umiliata e presa a pallonate dal ritmo indiavolato imposto dal Tottenham, con 6.06 v.m. bio, che ha dimostrato lo straordinario momento di forma comandando il gioco a suo piacimento, ha palesemente manifestato una inferiorità quasi smaccata ed a tratti persino rassegnata per incapacità di reazione. Speriamo che a San Siro i
di Alessandra Caronni
da Glenn Roeder. Il suo primo gol da capitano arriva il 19 agosto contro il Wigan. Dopo una lunga assenza, viene richiamato in nazionale il 29 settembre. Nel giugno del 2007, il West Ham United annuncia il suo ingaggio per 7 milioni di sterline. Ma a causa di un nuovo infortunio riesce a debuttare con la sua nuova maglia solo il 26 settembre 2007. Il 31 agosto del 2011 viene acquistato dal Tottenham per 5,5 milioni di sterline. La sua stagione a Londra è di alto livello. Parker con le sue 29 presenze in Premier (di cui 28 da titolare) e con le sue ottime prestazioni contribuisce alla conquista del quarto posto.
Miracolo a San Siro po a San Siro, emerge lo stato di benessere psicofisico delle due contendenti pressoché simile: Inter 6.04 contro Tottenham 6.04. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei vari atleti si nota che la formazione inglese con 6.13 risulterà molto più tonica e in grado di dare, ancora una volta, una dimostrazione di superiorità fisica eccellente contro un 6.07 dei nerazzurri che, però, potrebbero difendersi ed aggredire a loro volta: Handanovic, Chivu e Cambiasso 6.49, Ranocchia 6.44,
me, in ogni caso, ci proverà fino alla fine. In tanti hanno puntato il dito sulla gestione dell’allenatore, reo di non aver dato un’idea di gioco a questa squadra nel corso di questa stagione… Posto che Stramaccioni ha molte attenuanti, tra le quali ci sono gli infortuni, per lui c’è un solo grande rammarico. Aver dovuto cambiare modulo, ritornando dalla difesa a 3 a quella a 4, per l’assenza forzata di Walter Samuel. Con il passaggio a 3 l’Inter aveva trovato una sua quadratura ed un equilibrio tale da permettere al mister di poter effettuare delle scelte importanti. Ora come ora, c’è molta confusione e in tanti stanno facendo fatica ad emergere. E’ ancora in forma? Perché in tanti dicono che soprattutto a centrocampo servirebbe una mezzala con la sua personalità e la sua classe, in grado di dare del tu alla palla. (Ride ndr) Ovviamente qualcosa alla squadra manca, è sotto gli occhi di tutti, ma non credo che
il problema sia principalmente a centrocampo. Manca equilibrio, e i calciatori fanno fatica ad aiutarsi nella costruzione della manovra. A me piace Kovacic, io già da questa partita gli affiderei il centrocampo e costruirei una squadra attorno a lui e alle sue giocate. Secondo me farà benissimo all’Inter. Che ricordo ha della sua esperienza al Tottenham e dove può arrivare questa squadra? Del Tottenham ho un ricordo fantastico. È una squadra molto simpatica in cui mi è piaciuto molto giocare. Il primo anno con gol e assist ci siamo salvati tranquillamente e ho anche conquistato l’affetto dei tifosi. L’anno successivo, con il cambio di allenatore, sono passato direttamente dalla titolarità alla tribuna. Al mister non piaceva che dovessi fare un’ora e mezza di macchina ogni giorno per andare ad allenarmi ed è finita li. Ho comunque un bel ricordo e oggi credo che il Tottenham possa giocarsela alla pari con quasi tutte le grandi d’Europa. E’ una signora squadra.
Tottenham special one
L’OSPITE
mente considerato come un’alternativa a Makélélé e Lampard, viene convocato in Nazionale per la partita contro la Svezia. Al termine della stagione 2003-2004 è stato nominato Giovane dell’anno della PFA (miglior giovane del campionato). Dopo gli arrivi estivi di Robben e Tiago, e un infortunio notevole, Parker termina la stagione seguente con sole 4 presenze tra i blues. Il 15 giugno 2005 passa al Newcastle United per 6,5 milioni di sterline. Nel marzo dell’anno seguente gli viene diagnosticata una mononucleosi infettiva. La sua stagione è finita. Ma il 14 luglio del 2006 viene nominato capitano
nerazzurri, sorretti oltre che dal proprio pubblico anche da bioritmi positivi 6.04, si ricorderanno di essere ancora una squadra blasonata e quindi di reagire conseguentemente per contrastare lo strapotere del Tottenham approfittando anche dell’assenza del suo fuoriclasse Gareth Bale. Dalla lettura della biosituazione (energia fisica, concentrazione ed entusiasmo, energia intellettiva e visione del gioco), dei giocatori delle due squadre che presumibilmente scenderanno in cam-
qualche giovane dalla Primavera? Assolutamente io provo a giocarmela in tutte le occasioni. Fino al 90’ nulla è scontato. È vero, serve un mezzo miracolo, ma nel calcio basta davvero poco a cambiare gli equilibri di un incontro. Segnare nei primi 30 minuti dell’incontro potrebbe dare slancio alla squadra e chissà se, senza Bale, questo Tottenham saprebbe resistere fino alla fine. Fossi in Stramaccioni, sceglierei tutti coloro i quali in allenamento mi dimostrano di avere la grinta e la cattiveria nel voler scendere in campo per dimostrare di essere da Inter. Mi sembra il compromesso più giusto. Stramaccioni, però è sembrato poco fiducioso fin dalla conferenza stampa di presentazione dell’andata in cui aveva dichiarato che il terzo posto era più importante… È normale che in un periodo difficile un allenatore possa essere portato a fare delle scelte. Credo che Stramaccioni fosse solamente preoccupato per la tenuta e la condizione dei suoi uomini. Secondo
Una sfida al limite del possibile, un’impresa epica, di quelle che si raccontano ai nipotini davanti al camino. Servono tre gol all’Inter per cancellare il match di White Hart Lane e riprendere il Tottenham, quattro per accedere ai quarti di finale di Europa League. In entrambi i casi senza subirne alcuno. Stramaccioni ci crede, punta sull’orgoglio, i numeri però non lasciano spazio all’ottimismo: i nerazzurri prendono gol da quattro partite consecutive, mentre gli Spurs hanno sempre segnato nelle ultime undici, tra Campionato, FA Cup ed Europa League. E non è finita qui. Il Tottenham non ha subito gol nelle ultime quattro gare contro squadre italiane (tre sfide, prima del successo per 3-0 contro l’Inter, sono terminate 0-0) ed è imbattuto in Europa da cinque trasferte: successo esterno per 4-0 contro lo Shamrock Rovers lo scorso dicembre e quattro pareggi in questa stagione. Nuvole di tempesta si addensano all’orizzonte, il match di San Siro non promette nulla di buono. Nonostante la sconfitta di Anfield contro il Liverpool, nell’ultimo turno di Premier League, il Tottenham sta decisamente meglio dell’Inter e in questo finale di stagione ha la forza per centrare tutti gli obiettivi prefissati. Il terzo posto in campionato, che vorrebbe dire qualificazione diretta alla prossima Champions League, e la finale di Europa League, in programma il 15 maggio all’Amsterdam Arena. La sfida di Milano sembra avere un copione già scritto, anche
Pereira 6.32, Cassano, Schelotto e Guarin 6.26 contro Adebayor 6.50, Defoe 6.47, il portiere Friedel 6.44, Vertonghen 6.37, Sigurdsson 6.32, Sandro, Holtby e Assou-Ekotto 6.26. Dal punto di vista della creatività e della autostima i bioritmi favoriscono leggermente i padroni di casa con 5.99 contro 5.96 degli inglesi. Ciò potrebbe consentire ai nerazzurri di avere maggior entusiasmo rispetto alla precedente partita giocata senza nessuna convinzione: Guarin 6.39, Cassano, Stankovic e Chivu 6.31, Ranocchia e Alvarez 6.22, Zanetti 6.11 contro Live-
di Federico Zanon
senza l’attore più atteso. Non ci sarà infatti Gareth Bale, ammonito per simulazione a Londra e squalificato per il match si ritorno. Il gallese quest’anno è stato l’uomo in più degli Spurs con 24 gol, 7 dei quali nelle ultime 9 partite, tanto da meritarsi il paragone con Cristiano Ronaldo e l’interesse concreto di Real Madrid e Paris Saint-Germain, secondo radio mercato pronto ad investire 50 milioni di sterline per portarlo in Francia. I tifosi dell’Inter non rivivranno l’incubo della tripletta dell’ottobre 2010, il Tottenham ha però dimostrato di avere altre frecce nell’arco per fare male. Defoe, Dempsey oltre che Lennon e Sigurdsson, giocatori seguiti dagli uomini mercato nerazzurri, senza dimenticare André Villas Boas, assistente poco rumoroso di Mourinho all’Inter nella stagione 20082009, vero artefice della grande stagione degli Spurs. Il (costoso) fallimento al Chelsea non ha fermato l’ascesa dell’allenatore portoghese, tornato ad essere decisivo come ai tempi del Porto, con un gioco vincente e convincente. Dopo aver conquistato il nord di Londra, roccaforte da anni dei rivali storici dell’Arsenal, AVB vuole chiudere la stagione con un trofeo. Quell’Europa League di cui ha scritto la storia, nel 2010-2011. Di fronte ritroverà il quasi coetaneo Stramaccioni, un becoming Mourinho, a differenza sua, ancora troppo poco Special.
more e Holtby 6.45, Walker 6.39, Dawson e Naughton 6.11. Dal punto di vista intellettivo e intuitivo la squadra di Strama risulta avvantaggiata con 6.11 rispetto alla formazione guidata da Andrè Villas Boas con 5.96. Ciò po-
trebbe aiutare l’Inter a smentire il pronostico più diffuso: Palacio 6.50 (ha tutte le condizioni per risvegliarsi), Zanetti e Handanovic 6.49 (per loro compiere qualche “miracolo” è all’ordine del giorno), Gargano 6.48 (grande lucidità e forte intuizione), Chivu 6.31 (con una triade di valori positivi, 6.50 di intuizione personale), contro Sigurdsson 6.50 (forma ottima), Livemore 6.23 (concentrazione intuitiva 6.50), Walker 6.47 (triade altamente positiva con 6.31 di intuizione naturale). Partita con una grande componente emotiva da seguire sino alla fine.
Inter fuori la grinta Giovedì 14 Marzo 2013
IL BAFFO di Sandro Mazzola
Ragazzi, proprio non ci siamo. Nel giorno in cui il Napoli perde a Verona col Chievo, la Lazio le becca in casa dalla Fiorentina e la Juventus fa fatica a battere il Catania, l’Inter cosa fa? Perde, senza alcuna giustificazione, a San Siro col Bologna e getta al vento un’occasione veramente unica per risalire la corrente e collocarsi in zona Champions a sole tre lunghezze dal Napoli. C’è davvero da mettersi le mani nei capelli anche perchè stasera, contro il Tottenham, per i nerazzurri, col morale sotto i tacchi per il nuovo passo falso, sarà dura se non durissima riuscire a strappare un
Strama però deve restare
risultato positivo da questa sfida. E› vero che il passaggio del turno in Europa League ce lo siamo già giocati la scorsa settimana a Londra incassando tre incredibili gol, però è pure vero che nel calcio non bisogna mai arrendersi finché la matematica non ti condanna. Con gli inglesi è sempre stata dura. Se giochi una partita alla camomilla ti castigano subito. A Londra è andata così. Troppe distrazioni in difesa quando il Tottenham entrava in area. E alla fine siamo stati puniti. Non poteva finire altrimenti. Le squadre
britanniche, per tradizione, sono sempre state avversarie ostiche per noi, tuttavia qualche volta siamo riusciti a capovolgere il pronostico battendole alla grande. Personalmente ho qualche buon ricordo di queste sfide. Col Liverpool, negli anni Sessanta, in Coppa Campioni,l›Inter aveva beccato tre gol nella gara d›andata. Noi per fortuna riuscimmo a realizzare la rete della bandiera e nel ritorno, a San Siro, fu un trionfo perchè si vinse 3-0, con Peirò scatenato. Lo spagnolo, dopo pochi minuti, strappò con furbizia il
di Luigi Sada
Il Real Madrid insiste. Vuole Antonio Conte sulla panchina delle Merengues nella prossima stagione. Josè Mourinho, è un dato ormai scontato, a fine stagione saluterà la Spagna accasandosi al Paris Saint Germain dove gli hanno fatto ponti d›oro pur di averlo alla guida della squadra. «Il Psg deve diventare la prima forza in Europa», scrivono a grandi lettere i giornali francesi, tirando uno schiaffo in faccia alle big del Vec-
Andre Villas Boas tecnico del Tottenham
Villas Boas all’Inter Strama al Tottenham IL FANTAMERCATO
no avrebbe scommesso una lira dopo il 3-1 dell’andata. Qualcuno sostiene che dopo la debacle col Bologna Stramaccioni dovrebbe fare le valige. Io dico di no. Golpe degli argentini? Conosco bene Esteban Cambiasso
Zanetti e Cambiasso, e non credo che ci siano in atto congiure sudamericane per far licenziare il mister. E poi, chi potrebbe prendere il suo posto? Un nuovo allenatore deve ricominciare tutto da zero, Strama invece, conoscendo bene i giocatori, sa perfettamente quale è la situazione. Io dico che va lasciato in pace. Facciamolo lavorare tranquillo. Poi, a fine stagione, tireremo le somme. Per quanto concerne il Milan non so proprio cosa dire. Col Barcellona è stata una scoppola tremenda. Il Milan al Camp Nou ha fatto il Barcellona di San Siro.
Ultima spiaggia per Stramaccioni Quella contro il Tottenham è una partita da dentro o fuori: Stramaccioni al termine della gara di questa sera saprà se nella prossima stagione sarà ancora l’allenatore dell’Inter. Questo non dipenderà dalla qualificazione (ormai compromessa) ma dall’approccio alla gara, da come la squadra starà in campo. A Londra la prestazione è stata sconcertante e l’alibi delle numerose assenze, a cui troppo spesso si fa appello, è crollato di fronte all’atteggiamento e agli errori imperdonabili
chio Continente, Manchester United, City, Barcellona e allo stesso Real. E il mister portoghese è soddisfatto, indipendentemente da quello che riuscirà a combinare in Champions League dopo aver fatto fuori Rooney e compagni all›Old Trafford. Josè Mourinho è in pratica il primo tassello del blocco vincente che Leonardo vuol costruire all›ombra della Torre Eiffel dopo la parentesi di Carletto Ancelotti, i vari Ibra, Pastore, Verratti, Lavezzi ecc... Ancelotti pare abbia già pronte le valige per raggiungere Barcellona dove lo aspetta Messi. L’Inter,
pallone dalle mani del portiere inglese e appoggiò la palla in rete riaprendo la partita. Quel gol fu un›autentica iniezione di fiducia per tutti. L’Inter, alla fine, passò il turno. Ma si trattò veramente di un miracolo perchè nessu-
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intanto, dopo il doppio capitombolo col Tottenham e il Bologna, sembra guardare al futuro andando alla ricerca di un nuovo mister
che hanno spianato la strada agli inglesi di Villas Boas (sì, proprio lui, l’assistente di Mourinho). E domenica sera, contro il Bologna, si è vista una squadra sfilacciata, divisa in due tronconi, senza una idea. Le ultime due partite non fanno insomma presagire nulla di positivo. Chi scrive non fa parte della categoria dei sostenitori della tattica prima di tutto (anche dei campioni, per intenderci): da sempre però nel calcio occorre avere una minima organizzazione di gioco e per conseguirla è neche possa sostituire Stramaccioni nella prossima stagione. Il buon Andrea, si sa, è un pupillo di Moratti, però troppa gente in questo momento vuole lo scalpo del tecnico romano per poter cambiare registro. Il guaio è che nessuno si accorge che tutti i mali dell›Inter, o quasi, non sono dovuti a Strama, bensì dalla struttura tecnica di base dell’organico nerazzurro, decisamente sotto tono rispetto a qualche anno fa. L’allenatore, di conseguenza,fa quello che può. L’idea del dopo Strama nasce comunque in Inghilterra. Viene esattamente da Londra dove il vituperato Villas Boas, alla guida del Tottenham, sta portando avanti alla grande in Premier e in Europa League, un grande progetto con Bale e compagni. Conclusione, se l’Inter riuscisse a strappare Bale alla concorrenza, insieme al gallese potrebbe approdare a Milano pure Villas Boas, mister chi piace parecchio ai tifosi della Beneamata, forse anche per la somiglianza fisica a Strama. E, udite, udite, Stramaccioni, dal canto suo, potrebbe invece sedersi sulla panchina degli Spurs dove sembra sia già amato dai fan londinesi malgrado i precedenti di Coppa. Nel mirino dell’Inter, oltre alla coppia targata Tottenham, dopo averlo visto all’opera domenica scorsa a San Siro, c’è Diamanti il gioiellino di Pioli. Diamanti non è più un ragazzino di primo pelo ma il suo sogno è sempre stato quello di indossare i colori di una grande squadra. Le porte dell’Inter sono aperte, anche se l›arrivo del fantasista rossoblu costerà all›Inter qualche cessione eccellente. In primis Cassano, ormai al divorzio a fine giugno dopo la litigata con Stramaccioni.
cessario schierare gli uomini nel loro ruolo. E ultimamente all’Inter succede raramente. Uno degli equivoci è Guarin, giocatore unico, che però diventa prevedibile e “normale” in una posizione che non fa parte del suo Dna. Se poi nel giro di qualche anno in difesa si passa da Lucio a Silvestre, sulla destra da Figo e Maicon a Schelotto, se a centrocampo il testimone di Motta viene dato a Gargano e in avanti al posto di Eto’o potrebbe giocare Rocchi… beh, non c’è da stupirsi dei risultati
di Paolo Pirovano
deludenti. La rifondazione nerazzurra deve partire dai pochi punti di forza della squadra che oltre ai 2 “inossidabili” (Zanetti e Stankovic) sono Handanovic, Juan Jesus, Kovacic, Guarin, Palacio e Ranocchia. Poi bisogna scegliere tra chi è da Inter e chi non lo è. Con un accorgimento: la “centratura” tra senatori e giovani deve essere a favore di questi ultimi (se di valore) senza avere paura o timore.
EUROPA LEAGUE
In attesa del miracolo Serata con tuoni e fulmini quella di oggi in Europa League. Il Totdi Severa tenham scende a San Siro, contro Bisceglia l’Inter in crisi profonda, con i tasca metà del biglietto per il passaggio del turno mentre la Lazio, al contrario dei nerazzurri, seppure a porte chiuse, affronterà all’Olimpico lo Stoccarda con la garanzia del punteggio dell’andata fissato a 0-2 grazie ai gol di Enerson e del giovane Onazi. Per l’Inter disastrosa di Londra e Milano (col Bologna) è un discorso difficilissimo, gli inglesi, pur perdenti per 3-2 col Liverpool in campionato, sono in buona forma e hanno capito quali sono i punti deboli dell’avversaria. Villas Boas non è un mago ma sa benissimo come colpire l’Inter al momento giusto. Tre gol di scarto sono poi sinonimo di una certa tranquillità tanto più analizzando a fondo lo stato psicofisico della squadra nerazzurra reduce da due sconfitte pesanti e consecutive. Per quanto concerne la Lazio il pericolo dovrebbe arrivare solo dalla mancata concentrazione per l’assenza del pubblico alla quale va aggiunto il passo falso casalingo di domenica sera con la Fiorentina, ma la squadra partirà galvanizzata dalla prima vittoria nella sua storia in Germania. Petkovic sa il fatto suo. Negli altri impegni odierni, il Chelsea dovrà cercare di rimediare alla sconfitta incassata a Bucarest con la Steaua, per gli inglesi non dovrebbe essere difficile recuperare allo Stamford Bridge. Lo Zenit di Spalletti a San Pietroburgo, invece, proverà a rimontare lo svantaggio di due gol di scarto subito a Basilea nel match di sette giorni fa. Difficile invece il passaggio del turno per l’Anzhi di Eto’o fermato sullo 0-0 a Mosca dal Newcastle e quello del Levante che andrà in Russia a Kazan contro il Rubin forte del pareggio di Valencia. Il Bordeaux proverà, da parte sua, in casa propria, a recuperare il gol di svantaggio col Benfica e il Plzen in Turchia cercherà di raddrizzare la situazione provando a recuperare lo 0-1 incassato dai turchi del Fenerbahce in Repubblica Ceca.
amarcord 6
Giovedì 14 Marzo 2013
Non poteva mancare un tuffo nel passato anche in occasione di una partita così delicata per i colori nerazzurri. Il centrocampista Nicola Berti, ancora nel cuore dei tifosi per il suo attaccamento alla maglia, dall’infaticabile corsa e lo spiccato senso del gol, è stato uno dei protagonisti dello scudetto nel campionato 1988-1989. All’Inter arriverà, dalla Fiorentina, per 7,2 miliardi di lire nel 1998 e indosserà i colori nerazzurri per dieci anni segnando 29 reti in 229 presenze. Con la Beneamata vincerà, oltre allo scudetto, una Supercoppa italiana e tre Coppa UEFA. Il campionato 98-99 lo giocherà proprio con la maglia del Tottenham e, con tre reti in 21 presenze, con gli inglesi vincerà anche una Coppa di Lega inglese. Nicola Berti lascerà il calcio giocato nel
testa nel debutto, contro lo Sheffield Wednesday, festeggiò in modo plateale e un giornalista del “Guardian”, che anni prima in occasione dell’eliminazione dell’Inghilterra ai Mondiali proprio per opera del tedesco aveva scritto un articolo intitolato “Perché odio Klinsmann” scrisse un altro articolo intitolato “Perché amo Klinsmann”. In Inghilterra segnerà 21 reti in 41 partite e vincerà il trofeo di migliore giocatore dell’anno. Il club Hotspur l’ha molto amato dedicandogli una statua al museo delle cere Mada-
di Severa Bisceglia
Jürgen Klinsmann
Jürgen Klinsmann
Stéphane Dalmat
Paolo Tramezzani
Robert David Keane cate. L’irlandese Robert David dal Coventry City, per la stagione Keane, di ruolo attaccante, viene 2000-2001 per 10 miliardi di lire acquistato dall’Inter, proveniente firmando un contratto di cinque anni per 3 miliardi a stagione, ma con poca fortuna, in campionato conterà solo 6 presenze a reti inviolate. Il nuovo allenatore Marco Tardelli, arrivato in sostituzione dell’esonero Marcello Lippi, non ha creduto in lui considerandolo praticamente una riserva preferendo Alvaro Recoba. Nel dicembre successivo Keane farà le valige. Dal 2002 al 2008 giocherà per il Tottenham segnando 80 reti in campionato nelle 197 partite giocate vincendo anche una Coppa di Lega inglese. Robert David Keane
Paolo Tramezzani
Nicola Berti
2000 dopo l’esperienza in Spagna e l’anno successivo in Australia. Paolo Tramezzani, difensore cresciuto nelle giovanili dell’Inter, viene ceduto in prestito a squadre che militano nelle serie inferiori vestendo le maglie di Prato, Lanerossi Vicenza e Cosenza. Rientrerà all’Inter dal ’92 al ’94 per un totale di 26 e vincerà in nerazzurro la Coppa UEFA nella stagione 93-94. Dopo varie esperienze con il Venezia, il Cesena e il Piacenza approderà in Inghilterra dove vestirà la maglia del Tottenham in sei partite giocate dal 1998 al 2000. Il tedesco Jürgen Klinsmann, di ruolo attaccante, firmò un contratto di tre anni con l’Inter di Trapattoni, dal 1989 al 1992, per 3,2 miliardi di lire formando, con Lothar Matthäus e Andreas Brehme il trio tedesco. Con i nerazzurri, in 123 presenze e 40 gol, vincerà 1 Supercoppa italiana e 1 Coppa UEFA. Nella stagione 94-95 indosserà i colori del Tottenham con non poche critiche dei fan e della stampa tedesca. Dopo il gol segnato di
Stéphane Dalmat
me Tussaud. Il francese Stéphane Dalmat, ha giocato nel giro di pochi anni in quattro campionati europei diversi. All’Inter arriva nel 2001 dal PSG e fino al 2004, con la maglia numero 18 segnerà 4 reti in 66 presenze. Il debutto in Serie A è contro il Bari il 28 gennaio 2001 e l’ultima, invece, sarà contro il Perugia il 24 maggio 2004. Chiusa l’esperienza in nerazzurro giocherà, la stagione successiva, con il Tottenham segnando 3 reti in 22 partite gio-
Nicola Berti
Tottenham all’arrembaggio
di Giovanni
Arrivano a San Siro i terribili ragazzi di Londra, che solo una settimana fa, senza troppi sforzi, si sono aggiudicati il primo round degli ottavi di finale della Coppa Europea a discapito dell’Inter, quanto mai arrendevole e suicida. Non si aspettavano, i rivali storici dell’Arsenal, di trovarsi di fronte una squadra gracile in ogni reparto, tanto da rifilarle ben due ‘pappine’ nella prima mezz’ora di gioco. Gli Spurs scenderanno in campo competitivi come sempre e non avvertiranno più di tanto l’assenza del gigante Bale. I tre gol segnati a Londra li mettono a riparo da sorprese contro una squadra in piena difficoltà di risultato. “Sapremo approfittare di questo momento di
debolezza dei nerazzurri, - afferma il mister Villas Boas - perché ci siamo dimostrati molto più forti dell’Inter. Direi una grossa sciocchezza se affermassi di avere paura dell’Inter che, mancandole anche tanti uomini, non può scendere in campo in grado di ribaltare il 3 a 0 dell’andata. Se avesse fatto un gol, avremmo avuto di che preoccuparci, perché nel passato, un’altra Inter fece fuori il Liverpool, con una rimonta incredibile. Comunque, noi, non siamo venuti a Milano a fare una gita domenicale, ma per affermare la nostra superiorità. Oddio, di miracoli a Milano ce ne sono stati, ma questo sarebbe troppo difficile da realizzarsi. Comunque i miei uomini daranno il massimo
per evitare brutte sorprese”. In attesa delle luci che si spengono a San Siro, perché il miracolo è avvenuto, valutiamo le voci che vor-
rebbero proprio Villas Boas a capo della cordata nerazzurra. Lo stesso mister esclude ogni probabilità, sta bene al Tottenham e ringrazia
il patron nerazzurro per la stima dichiarata. Tanta euforia, in passato, ha giocato brutti scherzi, una su tutte il Milan contro il Liver-
Labanca
pool e come ama dire Trapattoni: “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Il pallone è rotondo e tutto può accadere, questa è la speranza dei tifosi interisti. I tifosi inglesi, invece, sono pronti a conquistare Milano, ci auguriamo in modo pacifico, consapevoli che il pronostico è dalla loro parte. Anche Daniel Levi, patron degli Spurs, seppur con la dovuta cautela, ritiene i giochi già fatti mettendo in preventivo anche i rischi che il Tottenham dovrà correre per gestire i 90’: “Rendiamo merito alla grande Inter e alla Società, ma nelle competizioni vince solo uno dei contendenti, ed in questo caso sarà il Tottenham che avrà saputo tenere fede al motto ‘to dare is to do”.
Giovedì 14 Marzo 2013
Inter Club Ottaviano Uno dei più importanti ed attivi Inter Club del Centro Coordinamento della Campania è quello di Ottaviano, alle pendici del Vesuvio, diretto da Mariano Visione. Sarà la vicinanza al vulcano a rendere questo Club una fucina di iniziative non solo di carattere ludico-sportivo, ma si pone in primissimo piano, soprattutto, con l’organizzazione almeno una volta all’anno di sedute socio sanitarie, in collaborazione con gli Enti lo-
cali. Si è cominciato con la donazione del sangue che ha visto tanti soci donare il prezioso oro rosso in segno di maturata consapevolezza di aiutare il prossimo. La sezione dell’Avis di Casalnuovo, con Gennaro Capasso, Francesco D’Angelo, Luigi Pirozzi e il Dott. Antonio Arena, ha dato vita alla II° Giornata Raccolta Sangue, in attuazione del progetto “Dona il tuo sangue, fa bene a te, fa bene a tutti”. 24 sono stati i donatori che, con il loro gesto d’amore, hanno nobilitato la cittadina, presso la quale è stata fatta una specifica campagna di persuasione verso un problema di grande importanza socio sanitaria, alla quale, ogni anno, rispondono tanti soci
dell’Inter Club. Altra bella manifestazione è stata organizzata durante la recente Festa della Donna, sempre nei locali del Club per parlare della prevenzione dei tumori della tiroide. Difatti, per ricordare più compiutamente la ricorrenza della festa della donna, è stata dedicata una mattinata di prevenzione dei tumori tiroidei con esami ecografici gratuiti. Hanno accettato lo speciale dono, eseguito dai volontari di U.Ma. Na. Onlus, 33 signore nerazzurre. Ovviamente il più soddisfatto è stato il presidente Mariano Visone: “Il nostro Club si è posto da tempo anche il problema della prevenzione delle malattie che hanno colpito duramente qual-
Inter Club Tokio
cuno dei nostri. Così, per venire incontro alla nostra popolazione, in accordo con le autorità sanitarie di Ottaviano, abbiamo definito questi due appuntamenti legati alla donazione e prevenzione, ben accetti da tutti, compresi gli amici non interisti. Per noi di Ottaviano è un segnale di grande civiltà dimostrata da una popolazione un po’ reticente verso la prevenzione in genere”. Questo vi “distrae”, si fa per dire, dai problemi dell’Inter che non se la passa bene. L’Inter Club Ottaviano come gestisce questa situazione e, oltre alla solita speranza, cosa propone? “Stiamo soffrendo molto e non sappiamo cosa fare e dire. Io co-
mincerei da una trasfusione di buon sangue e prenderei anche un bel frustino per far camminare questi ronzini come si deve. C’è poco da proporre, Moratti sa quello che fa ma gli altri non fanno il proprio dovere fino in fondo. Sono certo che in questi
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I CLUB di Giovanni Labanca
giorni qualcosa succederà a livello societario. Non possiamo patire più di tanto e, anche se cambierebbe poco, forse uno scossone, una sferzata di nuova fiducia bisogna metterli in previsioni”. Più chiaro di così!
Gli ospiti della Società
Giunge da Tokio, per bocca di Norihito Goto, presidente dell’IC Giappone, un grido di dolore e grande dispiacere per la situazione in cui versa Diego Milito. “Guardando le ultime partite sentivamo la grande mancanza di Milito. Anche qui in Giappone ci sono tanti Interisti che aspettano Milito. Dopo la visione della partita dell’Inter in tv, tutti concordi abbiamo deciso di fare una foto per augurargli una pronta guarigione e per fargli sapere che stiamo aspettando il suo ritorno in campo. Anche noi Interisti giapponesi non vediamo l’ora di gioire nuovamente per le sue prodezze. Forza Diego!”
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Giovedì 14 Marzo 2013
I CAMPIONATI ESTERI di Laura Tangari
Messi, ancora lui. Sfida di Champions dell’altra sera del Nou Camp col Milan a parte, il fuoriclasse argentino del Barca, in Liga, continua a stupire (si fa per dire) collezionando un record dopo l’altro. L’ultimo in ordine di tempo riguarda le segnature a raffica in campionato. Messi ha infatti centrato un altro bersaglio realizzando il diciassettesimo gol consecutivo in Liga superando il primato del polacco, nato in Germania, Teodor Peterek che durava da
Messi, solo Messi
ben 75 anni. Peterek, con la maglia del Ruch Chorzow, era andato a segno per sedici volte di fila nella Prima Divisione polacca del 1938, un anno esatto prima dell’invasione tedesca che diede il via alla Seconda Guerra Mondiale. Messi in Liga, tanto per cambiare, ha poi stabilito un altro record, quello legato alla realizzazione di 40 gol in 27 giornate. L’ultima prodezza personale riguarda il match di campionato vinto dal Barcellona col Deportivo La Coruna qualche giorno fa. Al Pallone d’oro prova rispondergli CR7, cioè Cristiano
Ronaldo. Il portoghese ha rifilato a Javi Varas, portiere del Celta Vigo, due gol fantastici portando a 25 reti il bottino personale. Il successo del Real sul Deportivo è servito alla squadra di Mourinho per superare in classifica i cugini dell›Atletico Madrid, battuti clamorosamente al Calderon per 0-1 dai baschi della Real Societad. Il distacco delle Merengues dal Barca è ora di tredici punti. In Ligue 1 rialza la testa il Psg che con fatica supera in rimonta il Nancy grazie a una doppietta di Ibra mentre Lione e Marsiglia, nello scontro diretto per la zona Champions,
non si fanno male pareggiando 0-0. I parigini adesso hanno quattro lunghezze di vantaggio sul Lione, sette sul Marsiglia. Torna a vincere, intanto, il Nizza che batte il Montpellier 2-0 collocandosi al quarto posto insieme al Saint Etienne, in pratica un gradino più sopra al Lille e al già citato Montpellier. In coda sussulto del Troyes bravo nel superare nello scontro salvezza il Reims per 4-2. In Inghilterra tiene banco la Facup, con il Chelsea di Benitez in rimonta con lo United dallo 0-2 al 2-2. Aprono Hernandez e Rooney chiudono Hazard e Ra-
Milan, addio alle armi LA CHAMPIONS di Luigi
Sada
I sogni muoiono all’alba. Pardon, muoiono di sera. Una serata da incubo quella che ha trascorso il Milan martedì al Camp Nou. Si potrebbe scrivere a caratteri cubitali: “Messi stende il Milan”. Messi conquista un nuovo record superando in Champions, a quota 58 reti, il primato di Van Nistelrooy. Ma dopo tutto quello che ha fatto l’argentino in questi anni sembra quasi inutile sprecare altro inchiostro per segnalare l’ennesima Super prestazione fornita a suon di gol, e giocate, anche in questa
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Lionel Messi
mires davanti a 80mila spettatori. Ci vorrà il replay. In Premier League, il Tottenham, avversario stasera dell’Inter, perde 3-2 a Liverpool dove per i Reds va a segno l’ex nerazzurro Coutinho. Infine, la Bundesliga dove il Bayern Monaco ormai non ha più avver-
sari, dal momento che Borussia Dortmund e Leverkusen, coppia inseguitrice, hanno ben 20 punti da recuperare in classifica. Lo Stoccarda, avversario della Lazio, è battuto in casa dall›Amburgo. Un buon segnale per la squadra di Petkovic.
circostanza davanti a un pubblico entusiasta. Tutto secondo copione, dunque. La remuntada c’è stata, eccome. Il Barca ha fatto quello che voleva per l’intera gara e si è intascato la qualificazione rischiando poco e niente. Il Milan del Camp Nou sembrava lo spento Barcellona di San Siro e il risultato, capovolgendo gli eventi, non ha potuto essere altro che la vittoria tonda della squadra di Vilanova. Un poker, però, diciamo la verità, non se l’aspettava nessuno, specialmente dopo il 2-0 siglato dai rossoneri a San Siro due settimane fa. E qui, prendendo per buono il risultato casalingo dell’andata, viene da pensare che il Barca, in quell’occasione, abbia fatto un piccolo favore al Cavaliere per fargli guadagnare qualche punto in più in prospettiva delle elezioni politiche del 24 febbraio scorso. Il Milan ha ringraziato gli
spagnoli. E nel ritorno del Camp Nou dell’altra sera, il Diavolo ha fatto la sua parte spalancando le porte al successo dei blaugrana. Fantacalcio? Può essere. Ma davanti a due prestazioni completamente diverse i dubbi vengono, anche se la verità, soprattutto in questa occasione, non verrà mai a galla. Insomma, io faccio un favore a te, tu lo fai a me. Appunto, prendendo quattro pere. E pensare che il Milan sullo 0-3, con un po’ più di determinazione, avrebbe potuto segnare almeno una rete che sarebbe costata però agli spagnoli l’eliminazione dalla coppa. In sintesi, il Milan è fuori e adesso dovrà puntare solo al campionato, dove domina la Juve. Bravo e fortunato invece il Galatasaray di Drogba che si guadagna in Germania l’accesso ai quarti superando lo Schalke per 2-3 dopo il pareggio di Istanbul.
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Giovedì 14 Marzo 2013
L’HOCKEY
SU GHIACCIO di Debora Cheli
Archiviata definitivamente la stagione in corso, l’Hockey Milano Rossoblu si gode un meritato periodo di pausa. Nonostante l’eliminazione a gara 6 dei quarti di finale dei playoff, i rossoblu possono fare un bilancio relativamente positivo del campionato, considerando il salto di categoria che ha pesato sulle prestazioni di molti giocatori. Senza contare le comprensibili difficoltà organizzative nella gestione del team. Chi ha pagato di più in questi termini è stato senza dubbio l’ex allenatore Massimo Da Rin, il quale non è riuscito ad imporre prestazioni
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La bilancia pesa il Milano
La stagione dei rossoblu risulta positiva, nonostante i flop di alcuni stranieri più costanti ai suoi. L’insicurezza sul ghiaccio si è tradotta poi in un super lavoro per il portiere Raycroft, provato dai quasi tremila minuti di gioco totalizzati da inizio campionato. Troppi match, anche quelli meno importanti, caricati sulle sue spalle, pochissimo spazio dato al back-up Della Bella, che ha ritrovato un po’ di gioco solo dopo l’arrivo di Insam. Ormai giunti nella fase due della stagione, l’attuale coach rossoblu non ha potuto fare a meno di impiegare il goalie titolare negli incontri decisivi. Tante sono state le delusioni sul
Ryan Kinasewich, lo ‘sniper’ del Milano Rossoblu
fronte stranieri. I nomi su cui la formazione meneghina puntava (Ryan e Schultz in attacco, Degon nelle retrovie) si sono rivelati inconsistenti. Molto meglio invece l’acquisto di Kinasewich, che in 30 partite ha segnato 20 gol: se l’attaccante sarà confermato e ripeterà almeno in parte l’ottimo debutto in maglia rossoblu, potrebbe diventare uno dei pilastri del Milano In stand-by gli altri neo acquisti Knackstedt, molto tecnico ma non al top della condizione fisica, ed Esposito, subito infortunato al ginocchio. Bene invece Snopek in difesa e Liffiton,
terzino di sostanza. Per quel che riguarda gli italiani, le prestazioni di Lo Presti, Goi e Marcello Borghi in attacco sono andate in crescendo e hanno conquistato il pubblico. In difficoltà Migliore e Ansoldi, Caletti invece è stato protagonista di una stagione di alti e bassi, così come Lutz. Intanto proseguono i playoff e le sorprese non mancano. Il Val Pusteria ha perso due match consecutivi contro l’Asiago, mentre nella seconda semifinale il Valpellice ha sconfitto due volte il Cortina portandosi in vantaggio nella serie.
Torrone per crescere L’EA7 contro Cremona ha la grande Alessandro Gentile, 23 punti a Venezia
occasione per fare un grande salto in classifica
Foto di Savino Paolella 2013
LA FORMULA1 di Marjlja Bisceglia
Tutto è pronto, mancano pochi giorni all’inizio del Mondiale. La pista di Melbourne –Australia – aprirà le danze il 17 marzo e i motori si accenderanno ufficialmente il venerdì precedente per le qualifiche. Ogni scuderia ha il suo obiettivo, Ferrari su tutte. Luca Cordero di Montezemolo, dopo 22 anni di presidenza della Rossa non è ancora sazio, le sue ambizioni sono legate sempre ai successi in pista e si aspetta un podio già nella giornata inaugurale: “Credo che nel primo Gran Premio in Australia sia realistico puntare al podio, sarebbe una partenza importante anche perché negli ultimi anni abbiamo sempre sofferto nelle gare iniziali. E’ sempre un momento di grande trepidazione per me l’inizio di un Mondiale. Ho parlato con Domenicali e i tecnici – continua il presidente del Cavallino Rosso - della gestione sportiva, ho parlato a lungo con Massa e Alonso e sono soddisfatti. Dopo un paio d’anni che avevamo sempre delle non corrispondenze totali nei test, ora la macchina ha fatto quello che doveva fare. Questo, però, ovviamente non basta, anche se abbiamo fatto importanti miglioramenti sul metodo di lavoro”. Sembra molto più fiducioso, finalmente i test in galleria e i risultati della pista parlano la
Milano ora è in piena rincorsa ai primi posti del campionato. La squadra di Sergio Scariolo ha piegato al Taliercio l’Umana Venezia, tornando la macchina tritatutto in trasferta. Sabato sera, l’EA7 trasloca a Desio per ospitare la Vanoli Cremona, per l’ottava giornata di ritorno del campionato. I cremonesi hanno perso nel posticipo serale di domenica scorsa per 87-78, dimostrando di tenere botta a Cantù, che solo nell’ultimo quarto ha preso il largo. Nella squadra guidata da Luigi Gresta, sottolineamo la presenza di Luca Vitali, play-guardia, ex di turno (2008-09) che domenica scorsa ha realizzato 22 punti. L’atleta di
IL BASKET
di Beppe Vigani
San Giorgio ha gran fisico e nei mis-match è fondamentale. Jarrius Jackson è la guardia che ha il compito anche di fare regia in alcuni momenti del match. Il giocatore di Monroe ha buona velocità, tira con il 48,9% da due e 34,4% da tre. Lance Harris è la guardiaala che ha una media di 17 punti, con 48,7% da due e 35,7% da tre con ben 4,6 rimbalzi a partita. Hrvoje Peric è l’ala-grande della Vanoli. Il croato di Dubrovnik ha un’ottima mano da due (50,7%) e cattura quasi 5 rimbalzi a partita. Il centro è Andrija Stipanovic, ben 8 rimbalzi catturati a partita e una mano morbidissima da due (65,5%).
Ferrari, pronti via stessa lingua, c’è correlazione tra il simulatore e l’asfalto, quindi le aspettative sono state confermate dai risultati contrariamente ai mondiali 2011 e 2012. I tecnici, gli ingegneri e i piloti della Ferrari sono soddisfatti, la F138 sarà veloce e più affidabile degli ultimi
due mondiali. Finalmente Fernando Alonso sembra più sereno e fiducioso: “Mi sento alla grande, questo sarà il mio anno. Non vedo l’ora di tornare a correre e vincere. Voglio solo una macchina competitiva, al resto ci penso io. La base di partenza, comunque, è già buona perché siamo più veloci di un anno fa. In questa stagione dovremmo essere sul podio e non c’è ragione di pensare che ciò non avvenga anche alla prima gara”. Lo spagnolo sembra pensarla come il suo presidente, e continua: “La macchina è molto migliore rispetto a quella dello scorso anno, anche se non possiamo dire con certezza dove ci troviamo rispetto alla con-
correnza. I test di Barcellona sono andati bene, ma non possiamo sapere come reagiranno le gomme con le alte temperature e che tipo di grip avremo. Il GP d’Australia potremmo definirlo come la gara di nessuno, perché non c’è una vera squadra favorita, quindi questo rende il tutto più interessante”. Anche Philipe Massa, neo confermato per il 2013, ha le carte in regola per tornare ad essere il pilota utile alla Ferrari. Il Team Red Bull è sempre più sicuro di sé e garantisce lo stesso materiale e trattamento ad entrambi i piloti, nessuno deve partire favorito, la leadership se la devono conquistare in pista. Dietrich Mateschitz, patron della Red Bull, non vuole favoritismi. Sebastian Vettel, campione del mondo in carica, e Mark Webber partiranno alla pari: “Se è in giornata, Mark è un cliente difficile anche per Sebastian. Il team garantisce lo stesso materiale e lo stesso trattamento ad entrambi”, conclude il proprietario della scuderia anglo-austriaca consapevole che Vettel non dovrà guardarsi solo dal compagno di squadra. Il mondiale iridato, con 19 Gran Premi, si concluderà il 24 novembre in Brasile. La tappa italiana è prevista l’8 settembre dopo il GP del Belgio e prima di quello di Singapore.
IL CALCIO INGLESE SOGGETTO PER IL CINEMA. ARSENAL, FULHAM, MANCHESTER, LIVERPOOL La sfida calcistica tra Italia e Inghilterra (sia essa tra le Nazionali che tra i club) ha una storia secolare. Dalla gara amichevole del 15 maggio 1933 quando al “Nazionale” di Roma si affrontarono – per la prima volta – gli azzurri di Giuseppe Meazza (guidati da Vittorio Pozzo) che pareggiarono con gli inglesi di Herbert Chapman (famoso per aver introdotto la tattica del “sistema”) fino alla vittoria agli Europei 2012 (4 a 2 d.c.r) che hanno portato l’Italia di Prandelli alla semifinale contro la Germania. Il cinema e il calcio possono vantare un sodalizio quasi centenario. La prima rappresentazione cinematografica risale al 1911, con il cortometraggio “Harry the footballer”, film muto inglese di Lewin Fitzhamon. Arsenal, Fulham, Manchester, Liverpool sono solo alcune delle squadre inglesi che sono state protagoniste sul grande schermo e che hanno ispirato numerose major cinematografiche. “Fulham greatest Barclays Premier League goals” (produzione Ilc Media – UK): nel 2001 il sogno del Fulham Football Club – squadra di Mohamed Al Fayed - è diventato realtà quando il Club ha ristabilito la sua posizione nel calcio inglese di alto livello, segnando 90 goal e guadagnando più di 100 punti nella stagione vincente per la promozione. Mai guardandosi indietro, i giocatori del Fulham hanno segnato più di 400 goal da quando sono stati promossi in Premiere League e questo programma ne raccoglie i migliori. Con una selezione di magnifici calci di punizione, tiri al volo perfettamente eseguiti ed elevati colpi di testa, i fan scopriranno i
LA MOTOGP di Bianca Elton Ara
Manca meno di un mese al via del Mondiale 2013. In Qatar a Losail, il 7 aprile, si inizierà a correre sul serio e i protagonisti sembrano già segnati. Su tutte, le Honda sembrano avere una marcia in più, ma i piloti Yamaha non sembrano mollare la presa. Le prove in Malesia, sul circuito di Sepang, hanno visto, infatti, alternarsi i due favoriti al titolo: Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo con i compagni di squadra Cal Crutchlow e Valentino Rossi che non sono stati a guardare. Vera sorpresa di que-
cannonieri Clint Dempsey, Luis Boa Morte e Brian McBride, uniti ai risultati di Louis Saha, Bobby Zamora, Steed Malbranque e di molti altri. Uniti ai migliori goal di dieci anni di Premiere League, godetevi i più pregevoli tiri mai segnati di fronte al fedele Fulham. Per maggiori informazioni visitare www. sportmoviestv.com, il sito che fornisce una informazione completa di notizie sul mondo sportivo, televisivo, cinematografico, tecnologico e sugli eventi internazionali organizzati dalla FICTS - Fédération Internationale Cinéma Télévision Sportifs. Enzo Cappiello
Honda e Yamaha, lotta a due
sto mondiale sembra essere Marc Marquez. Il mondiale MotoGP 2013 inizierà, come già detto, in Qatar e terminerà il 10 novembre a Valencia Le prove libere sul circuito di Sepang, che hanno chiuso i test prima dell’esordio stagionale, hanno visto dominare a turno Honda e Yamaha. Nella seconda giornata ha primeggiato Jorge Lorenzo con il miglior crono di 2’00”282 seguito da Pedrosa a 369 millesimi. Il terzo posto l’ha conquistato meritatamente Cal Crutchlow con la Yamaha del Team di Tech3 precedendo Marc Marquez e la Yamaha di
Valentino Rossi, che ha avuto problemi con il nuovo telaio e costretto a correre con i vecchi pezzi, a 783 millesimi dal leader. Dietro a Valentino comunque le due Honda clienti di Batista e Bradl e le due Ducati lontanissime dai primi: Dovizioso a 1 secondo e mezzo e Hayden ancora più distaccato. La prima giornata aveva visto, invece, primo Dani Pedrosa, al secondo posto Jorge Lorenzo seguito da Marc Marquez e quarto un sorprendente Stefan Bradl. Valentino Rossi sempre quinto con quasi mezzo secondo di distacco e le due Ducati a quasi due secondi.
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Giovedì 14 Marzo 2013
LA MUSICA di Riccardo Sada
The Voice of Italy
Quando l’ugola conta e…canta
Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Noemi e Piero Pelù, tutti insieme, e uno contro l’altro, sono i quattro coach delle squadre, veri e propri capitani-allenatori con la missione di trovare la più bella voce in Italia e non solo: Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Noemi, Piero Pelù. Nessuno di loro, nelle prime quattro puntate, vedrà i candidati: seduti di spalle, devono ascoltare solo la voce per scegliere ciascuno sedici cantanti tra tutti quelli che salgono sul palco. Così ogni coach si crea la propria squadra. Le esibizioni sono tutte, rigorosamente, dal vivo: i cantanti, accompagnati dalla band di “The Voice of Italy”, propongono brani italiani e internazionali di successo. Ogni coach li ascolta e, se ciò che sente gli piace, schiaccia il pulsante I want you. Solo a questo punto la sedia si gira, mettendolo faccia a faccia con il
“suo” cantante. Ma può anche succedere che più coach scelgano la stessa voce: in questo caso è il cantante in gara a scegliere con chi andare. Un’eventualità che costringe i coach a “battersi” per conquistare la preferenza. Se, invece, nessuno schiaccia I Want You, al cantante non resta che tornare a casa.
Sul web www.thevoiceofitaly.rai.it @thevoice_italy #tvoi www.facebook.com/thevoiceufficiale
Chi è Fabio Troiano
Chi è Carolina Di Domenico
All’attore Fabio Troiano, all’esordio come conduttore, il compito di raccontare tutte le emozioni delle blind audition: l’attesa del cantante prima di entrare sul palco nel massimo silenzio, l’ansia e la trepidazione di familiari e amici riuniti nella family room per seguire la performance, la gioia del trionfo o la delusione della sconfitta dopo la decisione dei coach. Nella fase di preparazione dei cantanti Raffaella Carrà sarà affiancata da Gianni Morandi in qualità di special coach, Riccardo Cocciante dai Modà, Noemi da Mario Biondi e Piero Pelù da Cristiano Godano dei Marlene Kuntz; al termine di ogni battle sarà il coach stesso a decidere il cantante da premiare e portare ai live.
La V-reporter Carolina Di Domenico è la “voce” del web e interagisce con i fan sul sito ufficiale e sulle piattaforme dei social network. Nella fase di televoto inoltre la Di Domenico, insieme ai cantanti dalla web room, risponderà alle domande più interessanti del pubblico del web.
Noemi
È sbarcato in Italia un format televisivo di successo mondiale. Il programma, realizzato dalla Rai in collaborazione con Toro Produzioni, ha debuttato lo scorso giovedì 7 marzo in prima serata su Rai2. Condotto da Fabio Troiano con la V-Reporter Carolina Di Domenico, il format non punta sull’aspetto, l’età, il look, il pubblico bensì solo sulla voce. Il prossimo 30 maggio “The Voice of Italy” così decreterà il vincitore assoluto. La prima fase del programma è quella delle blind audition delle quali, oltre alle voci “sconosciute”, sono protagonisti i quattro coach, grandi nomi della musica italiana
Sei puntate Live con televoto
Cocciante
Gli otto cantanti finalisti di ciascuna squadra, oltre a cantare da solisti, avranno la possibilità di esibirsi in veri e propri concerti con il coach e con ospiti nazionali e internazionali e le loro performance saranno rese più spettacolari anche dal corpo di ballo di The Voice of Italy. Nella serata finale del 30 maggio a ciascun coach rimarrà una sola voce e sarà il pubblico da casa con il televoto a decretare il vincitore assoluto.
Carrà Pelù
Giovedì 14 Marzo 2013
*** Balotelli e la telenovela senza fine. A tre mesi dalla nascita della piccola Pia l’attaccante rossonero è ancora “uccel di bosco”, non una telefonata e conoscerla neppure a parlarne. Nonostante sia stato lui a fare richiesta della prova del Dna non si è ancora, però, sottoposto all’esame. Raffaella Fico, di contro, si sente costretta a procedere, con non poco dispiacere, lasciando comunque una possibilità di soluzione pacifica: “Anche se è stato Mario a richiedermi la prova del Dna per riconoscere Pia come sua figlia, a tre mesi dalla nascita della bambina, non mi ha ancora chiamato e neppure è venuto a vederla. Comunque a questo punto mi vedo io costretta a fare il test del Dna e lo renderò pubblico”. La soubrette napoletana conclude depositando l’ascia di guerra: “Mario lo sa, casa mia è sempre aperta per lui per fargli vedere la piccola Pia”.
Michelle Hunziker ***
attende la seconda cicogna? Le ultime voci vorrebbero la conduttrice svizzera in dolce attesa, probabilmente già al terzo – quarto mese, di un bambino con il suo fidanzato Tommaso Trussardi. Pare che i due siano convinti di fare sul serio e mettere su famiglia. La bella Michelle non poteva sperare di meglio, perdutamente innamorata e se il principe azzurro, l’uomo perfetto come da lei stessa definito, è il rampollo di una maison di moda ancora meglio. Se la notizia trovasse conferma, la bellissima conduttrice, già madre di Aurora avuta dal matrimonio con Eros Ramazzotti, ha deciso di fare sul serio e allargare la famiglia sembra la decisione perfetta.
*** Vittorio Brumotti esposi?Giorgia Palmas presto Le voci dicono che la coppia abbia deciso di
convolare a giuste nozze. Le nozze potrebbero essere celebrate entro la fine dell’anno. L’ex velina di Striscia la Notizia ha deciso di passare la vita con lo scapestrato biker. I due si sono conosciuti nel 2011 durante le registrazioni di Paperissima Sprint, Brumotti, con il suo romanticismo e tanta simpatia, è riuscito a consolare la bella sarda in crisi per la fine del suo matrimonio con Davide Bombardini. Vittorio vorrebbe anche subito un bambino, Giorgia è già mamma di Sofia. Alla vincitrice dell’Isola dei Famosi e a Vittorio tantissimi auguri.
Pamela Anderson *** sembra essere ridotta al lastrico. L’ex bagnina sarebbe
ridotta al verde, come confermato dal ‘New York Daily News’, e come se non bastasse il problema con il fisco inizia ad essere serio. Le autorità californiane l’hanno dichiarata tra i 500 cittadini che più infrangono le leggi in materia di tasse. Dal momento che non sono bastati i profitti dalla partecipazione a ‘Dancing on Ice’ ci chiediamo se sarà sufficiente il ricavato della vendita della bellissima casa di Malibu a risanare le pendenze con il governo statunitense? Sembrerebbe proprio di si. Il debito con il fisco ammonterebbe a 525 mila dollari e la casa da sogno (5 camere da letto, 3 bagni, un home theater e piscina, il tutto con vista sul mare) è stata messa in vendita al prezzo di 7,75 milioni di dollari, quasi sei milioni di euro. Peccato, l’avvenente Pamela dovrà rinunciare al suo posto magico.
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