Milan_Catania

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domenica 28 aprile 2013

Anno 3 n. 21

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COPIA OMAGGIO

l’EDITORIALE Beppe Vigani

Vacche grasse in Germania. Le due squadre teutoniche hanno travolto a suon di gol (e di gioco) Barcellona e Real Madrid. Otto gol segnati, uno solo subito. Cosa da fantascienza solo a pensarlo fino a una settimana fa. Eppure è successo. Difficilmente al Camp Nou e al Bernabeu le cose cambieranno. Le squadre di Vilanova e Mourinho potranno anche vincere, ma improbabile che andranno in finale. A Wembley assisteremo a uno scontro fratricida tra Bayern e Borussia Dortmund, ovvero Heynckes contro Klopp, il vecchio contro il nuovo. Per farla breve, l’Inghilterra, spodestata sin da subito dal calcio che conta, ospiterà quello tedesco, il quale ha defenestrato il calcio spagnolo. Forse Milan e, soprattutto, Psg hanno perso una grande occasione per eliminare il Barcellona, ridotto a condizioni pessime, se si considera anche gli acciacchi di Messi, mai ristabilitosi del tutto. Sembra così lontano il calcio italiano da quello dell’elite europea. Non per fare gli esterofili a tutti i costi, ma Juventus e Milan sembrano due lillipuziani al confronto di Bayern e Borussia e del calcio tedesco in generale. A questo punto, però, possiamo consolarci: Barcellona e Real Madrid hanno fatto una figuraccia (e i merengues sono recidivi, poiché il Dortmund l’avevano già incontrato nella fase a gironi) nei match che più contavano. Non resta che leccarci le ferite, anche perché l’impressione è che il campionato italiano sembra impreparato per sognare in grande.

è nata

Bia

Senza me che Milan e’è? MILAN

CATANIA

continua a pag.2

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domenica 28 aprile 2013

Fiato sul collo

LA PARTITA Andrea Anelli

Viola a un solo punto, alta tensione fino alla fine continua da pag.1 In questa prima tornata, però, il grande sconfitto sembra essere Mourinho. Lo Special One, dopo il fallimento dello scorso anno, era atteso al varco, anche per l’inattesa arresa degli odiati rivali catalani. Mancano ancora novanta minuti per decidere chi andrà il 25 maggio a Wembley per giocarsi la finale di Champions League, ma la sensazione è che quel giorno sarà Uber Alles, comunque vada a finire. Perché per la prima volta nella storia della Champions, infatti, la finale potrebbe essere tutta tedesca.

Fiocco rosa il 24 aprile nella grande squadra di Stadio5. La redazione partecipa alla felicità dei colleghi Riccardo Sada e Alessandra Caronni per la nascita della piccola Bia, delle stelle la più bella. Auguri ai nonni Luigi Sada e Daniela Veronese, Carla e Piero Caronni.

Punto e a capo. La storia di questo campionato si ripete, ora è tutto di nuovo in discussione: piazzamento europeo, futura guida tecnica e riconferme. Il trittico di partite delicate con le prime della classe non è andato come ci si aspettava e i fantasmi sono tornati di gran carriera. Si fa sempre molto in fretta a incensare il lavoro di una squadra così come l’esatto contrario quando le cose precipitano. Il Milan non lotterà per vincere lo scudetto e la motivazione è da ricercarsi nell’inizio di stagione da incubo, il resto dell’annata il passo dei rossoneri è stato molto simile a quello dei campioni d’Italia e Adriano Galliani in settimana ha voluto sottolineare con forza proprio questo aspetto. “Dobbiamo dare gas ai nostri giocatori e all’allenatore - ha detto Galliani - per far sì che si torni in Champions League per l’undicesima volta negli ultimi 12 anni” . L’amministratore delegato, da sempre molto vicino ad Allegri, sa che la riconferma del tecnico passa per la conferma del terzo posto, diversamente le alternative al vaglio potrebbero essere tante. Il bicchiere, a oggi, è mezzo pieno, però i due punti raccolti nelle ultime tre gare mettono in discussione tutto, non solo Allegri. È fin troppo chiaro che ci si aspettava di più da alcuni inter-

preti che avrebbero dovuto dare man forte nel momento di flessione di altri compagni che hanno fatto molto bene fino ad ora. Lente d’ingrandimento su Robinho e Bojan. I due non hanno supportato a dovere l’attacco con i gol che ci si aspettava e ora pare certa la non conferma dello spagnolo (che tornerà in Spagna per il fine prestito) e la partenza del brasiliano, direzione terra natale. Prima di tutte queste valutazio-

Adriano Galliani, a. d. del Milan

ni però c’è da mantenere la terza piazza e il Catania non è mai stato un cliente facile o remissivo. La squadra di Maran sta stupendo tutti, è quasi in zona Europa League e non sembra appagata da questi risultati. Domenica scorsa ha “perso” due punti proprio a pochissimi istanti dal

fischio finale nel derby con il Palermo e con essi anche Andujar e Bellusci coinvolti nella rissa finale. Tra i pali dunque un’assoluta novità, Alberto Frison all’esordio in serie A e alla presenza numero 100 tra i professionisti. Davanti a lui, ci sarà l’ex di turno Legrottaglie a guidare la difesa mentre i tre di centrocampo dovrebbero essere Castro, Lodi e Almiron. Nessun particolare dubbio neanche nel reparto avanzato con Barrientos, Bergessio e Gomez. Nel Milan Amelia dovrebbe partire titolare al posto di Abbiati ancora alle prese con il dolore muscolare che l’ha costretto alla resa a Torino. In difesa la squalifica di Zapata apre le porte per una maglia da titolare a Bonera al fianco di Mexes con Abate a destra e Constant a sinistra. I postumi dello scontro con la Juventus si fanno sentire anche nella linea mediana, dove Ambrosini farà da spettatore a favore del trio collaudato Montolivo, Muntari, Flamini. Può sorridere invece Allegri per il reparto avanzato perché il suo giocatore più popolare torna dalla squalifica, scontata in tutti i sensi. Balotelli centrale con Boateng e il Faraone che piace molto, non solo al suo allenatore. Ci sono da registrare in settimana le voci che raccontano di un De Laurentiis innamorato della famosa cresta e soprattutto, potenzialmente, con le tasche piene di soldi se dovesse partire Cavani. Roberto La Florio, procuratore di El Shaarawy, per il momento getta acqua sul fuoco ma dopo l’ultima estate shock i tifosi rossoneri sono già in preallarme.

Occhio alla cabala STATISTICHE

Severa Bisceglia

Il Catania non ha mai espugnato il Meazza contro il Milan Milan e Catania non si sono affrontate molte volte, poiché per gli etnei questo è il sedicesimo campionato in Serie A. Le sfide tra queste due squadre nella massima serie al Meazza, infatti, sono solo 15. I rossoneri sono sempre usciti imbattuti: 10 vittorie contro 5 pareggi. Il primo match risale alla stagione 1954-1955: cadeva la 21ª giornata quando il Milan vinse 2-0 grazie ai gol di Frignani e Nordhal. La vittoria più larga conseguita in casa è della stagione 1965-1966: alla 34ª giornata i rossoneri vinsero 6-1. Poker di Sormani e gol di Trapattoni e Cesare Maldini, il gol della bandiera per i catanesi fu realizzato da Maddé. Complessivamente nell’incontro Milan-Catania, sono stati messi a segno 44 gol, di cui 36 a favore rossoneri e 8 a favore dei rossazzurri. Il maggior numero di reti sono state realizzate nel secondo tempo: 24 contro 20 della prima frazione di gara. Nel primo tempo sono 16 le reti messe a segno dal Diavolo contro 4 degli ospiti. Nel-

la ripresa, invece, il Milan ha gonfiato per 20 volte la rete avversaria contro 4 degli etnei. Il Catania non ha mai espugnato Il Meazza. L’ ultima vittoria dei rossoneri risale all’11ª giornata della scorsa stagione e finì con il punteggio di 4-0, grazie alle reti di Ibrahimovic, Robinho, autorete di Lodi e Zambrotta. Tra Massimiliano Allegri e Rolando Maran non vi è alcun precedente per quanto riguarda le partite nella massima divisione, disputate al Meazza.

Angelo Benedicto Sormani, poker al Catania nel 1965-66

STADIO MEAZZA ORE 20.45 MILAN

CATANIA

In Casa

In Casa

Ultima Vittoria 17/3/13 Milan-Palermo 2-0 Ultimo Pareggio 14/4/13 Milan-Napoli 1-1 Ultima Sconfitta 11/11/12 Milan-Fiorentina 1-3

Ultima Vittoria 17/3/13 Catania-Udinese 3-1 Ultimo Pareggio 21/4/13 Catania-Palermo 1-1 Ultima Sconfitta 3/3/13 Catania-Inter 2-3

Fuori Casa

Fuori Casa

Ultima Vittoria 30/3/13 Chievo-Milan 0-1 Ultimo Pareggio 7/4/13 Fiorentina-Milan 2-2 Ultima Sconfitta 21/4/13 Juventus-Milan 1-0

Ultima Vittoria 24/2/13 Parma-Catania 1-2 Ultimo Pareggio 14/4/13 Chievo-Catania 0-0 Ultima Sconfitta 30/3/13 Lazio-Catania 2-1

Allenatore: Massimiliano Allegri

MILAN (4-3-3) 1 Amelia; 20 Abate, 25 Bonera, 5 Mexes, 21 Constant; 16 Flamini, 18 Montolivo, 8 Nocerino; 10 Boateng, 45 Balotelli, 92 El Shaarawy

Arbitro: Davide

Massa di Imperia

CATANIA (4-2-3-1) 1 Frison; 2 Potenza, 6 Legrottaglie, 5 Rolin, 12 Marchese; 10 Lodi, 4 Almiron; 28 Barrientos, 19 Castro, 17 Gomez; 9 Bergessio

Allenatore: Rolando Maran


domenica 28 aprile 2013

ONORE DELLE ARMI ALLA JUVENTUS Il campionato è ormai da ritenersi chiuso. La Juve ha vinto lo scudetto per il secondo anno consecutivo e i giochi per il secondo posto, che regala il passaggio diretto in Champions League, sono disegnati senza ombra di dubbio in direzione Napoli, con tanti saluti al Milan battuto domenica scorsa dai bianconeri di Conte nella gara di Torino. A proposito di Juve, mi viene in mente la sfida dell’altra settimana della Vecchia Signora con il Bayern Monaco e, visto come i tedeschi hanno trattato, anzi maltrattato, il Barcellona martedì sera all’Allianz Arena,

i BIORITMI Enzo Occhiuto

Squadra

sicuramente alla storia perché per trovare un’altra debacle del genere degli spagnoli in campo internazionale bisogna risalire al famoso 0-4 incassato dal Milan nella finalissima di Champions, oppure l’altro poker subito con la Dinamo Kiev nel ‘97 al Camp Nou nel girone di qualificazione con la tripletta realizzata da Shevchenko e il gol di Rebrov. Stesso discorso per il Borussia. La squadra di Klopp a messo clamorosamente al tappeto il Real spalancando le porte a una finale tutta tedesca Tornando al campionato, fa un po’ tristezza mettere a fuoco la stagione del

la squadra milanese con 6.07 di valore medio assoluto, rispetto alla compagine siciliana con 6.01. Secondo l’analisi bioritmica, i rossoneri dovrebbero vincere contro gli etnei e difendere la terza posizione dall’assalto dell’agguerrita Fiorentina. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli giocatori la squadra di casa risulta più tonica con 6.02 e più energica fisicamente rispetto alla formazione ospite con 5.99: Muntari 6.50, Boateng 6.49, Constant e Abate 6.44 (pronto al ricupero), Pazzini 6.41 contro Frison e Gomez 6.49, Lodi 6.37,

Milan e soprattutto quella dell’Inter impegnata nel pomeriggio alla Favorita contro un Palermo sempre più disperato ma con la voglia di vincere. I rossoneri proveranno invece questa sera ad agganciarsi all’ultima vettura dell’ “Europa Express” che già ventiquattro ore prima, considerando il viaggio quasi di piacere del Napoli in quel di Pescara, potrebbe già aver staccato il biglietto per la stazione partenopea d’arrivo mandando un regalo e un segnale definitivo al popolo biancoazzurro e al presidentissimo De Laurentiis in funzione Champions diretta.

P.ti

G

V

N

Barrientos 6.26. Dal punto di vista emotivo gli uomini di Allegri con 6.10 reagiranno con maggiore determinazione agli 11 di Maran con appena 5.91 di valore assoluto: Bonera e Balotelli 6.50 (in grande spolvero psicofisico), Amelia 6.45 (pronto al riscatto), Flamini 6.39 contro Marchese e Keko 6.45, Bergessio 6.39 (ottima condizione mentale). Anche sul fronte delle energie intellettive ed intuitive, i rossoneri risultano molto concentrati e quindi avvantaggiati con 6.07 rispetto agli isolani con 6.00. Partita intensa e frizzante fin dall’inizio.

LA CLASSIFICA S

Gf

Gs

+/-

1 Juventus 77 33 24 5 4 64 20 44 2 Napoli 66 33 19 9 5 61 32 29 3 Milan 59 33 17 8 8 56 36 20 4 Fiorentina 58 33 17 7 9 62 42 20 5 Inter 53 33 16 5 12 51 45 6 6 Roma 52 33 15 7 11 64 54 10 7 Udinese 51 33 13 12 8 45 39 6 8 Lazio 51 33 15 6 12 40 40 0 9 Catania 48 33 13 9 11 41 39 2 10 Cagliari 42 33 11 9 13 41 52 -11 11 Bologna 39 33 10 9 14 43 42 1 12 Parma 39 33 10 9 14 39 43 -4 13 Chievo 39 33 11 6 16 33 48 -15 14 Sampdoria 38 33 10 9 14 38 40 -2 15 Atalanta 38 33 11 7 15 35 48 -13 16 Torino 36 33 8 13 12 43 49 -6 17 Siena 30 33 9 9 15 34 45 -11 18 Palermo 29 33 5 14 14 30 46 -16 19 Genoa 29 33 6 11 16 33 51 -18 20 Pescara 22 33 6 4 23 25 67 -42 Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.

TURNO ODIERNO Sabato 27 Aprile - 34. Giornata 27 Apr, 18:00 Atalanta - Bologna Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 27 Apr, 18:00 Cagliari - Udinese Stadio Nereo Rocco, Trieste 27 Apr, 20:45 Pescara - Napoli Stadio Adriatico, Pescara Domenica 28 Aprile - 34. Giornata 28 Apr, 15:00 Chievo - Genoa Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 28 Apr, 15:00 Palermo - Inter Stadio Renzo Barbera, Palermo 28 Apr, 15:00 Torino - Juventus Stadio Olimpico, Torino 28 Apr, 15:00 Parma - Lazio Stadio Ennio Tardini, Parma 28 Apr, 15:00 Roma - Siena Stadio Olimpico, Roma 28 Apr, 15:00 Sampdoria - Fiorentina Stadio Luigi Ferraris, Genova 28 Apr, 20:45 Milan - Catania Stadio Giuseppe Meazza, Milano

classifica marcatori 23 reti Cavani (Napoli; 4 rigori) 18 reti Di Natale (Udinese; 4 rigori) 16 reti El Shaarawy (Milan) 15 reti Denis (Atalanta; 5 rigori) 14 reti Lamela (Roma) 13 reti Pazzini (Milan; 3 rigori)

Luigi Sada

Super Mario per la conquista di un posto Champions

Il Milan interrompe la rincorsa al secondo posto grazie anche alla contemporaneità di bioritmi intellettivi negativi sia di Abate con 5.62 che di Amelia con 5.53. Allegri ha il dovere di allontanare, al più presto i fantasmi di un crollo psicologico e ci permettiamo di consigliare, senza sottovalutare il Catania, di mandare all’arrembaggio sin dall’inizio i suoi attaccanti che risultano positivi: Balotelli e Robinho 6.48, Boateng 6.46 e El Shaarawy 6.16. Anche l’analisi della biosituazione generale mette in evidenza il maggior stato di benessere psicofisico del-

Pos.

credo sia giusto e opportuno sottolineare la forza d’urto straordinaria e la grande determinazione messa in luce dei bavaresi che non ha dato scampo alla squadra campione d’Italia nei quarti disputati in Europa fra le due squadre. In pratica, dopo essersi stropicciati gli occhi all’Allianz Arena, è d’obbligo una leggera riflessione regalando l’onore delle armi alla Juventus, battuta per due volte dalla formazione più in forma del momento e non da un avversario qualsiasi come qualcuno aveva sottolineato. Il 4-0 inflitto dai panzer di Germania al Barca passerà

3

12 reti Gilardino (Bologna) Sau (Cagliari; 1 rigore) Jovetic (Fiorentina; 1 rigore) Palacio (Inter) Osvaldo (Roma; 2 rigori) Totti (Roma; 3 rigori) 10 reti Klose (Lazio) Hamsik (Napoli) Amauri (Parma; 1 rigore) Bianchi (Torino; 3 rigori)

9 reti Borriello (Genoa; 2 rigori) Milito (Inter; 3 rigori) Vucinic (Juventus; 2 rigori) Hernanes (Lazio; 1 rigore) Ilicic (Palermo) Icardi (Sampdoria) 8 reti Bergessio (Catania) Cassano (Inter) Quagliarella (Juventus) Vidal (Juventus; 4 rigori)

Muriel (Udinese) 7 reti Bonaventura (Atalanta) Diamanti (Bologna; 2 rigori) Pinilla (Cagliari; 5 rigori) Gomez (Catania) Paloschi (Chievo; 2 rigori) Thereau (Chievo; 1 rigore) Ljajic (Fiorentina; 1 rigore) Toni (Fiorentina) Giovinco (Juventus; 1 rigore) Matri (Juventus)

PROSSIMO TURNO Sabato 4 Maggio - 35. Giornata 4 Mag, 18:00 Chievo - Cagliari Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 4 Mag, 20:45 Fiorentina - Roma Stadio Artemio Franchi, Firenze Domenica 5 Maggio - 35. Giornata 5 Mag, 12:30 Udinese - Sampdoria Stadio Friuli, Udine 5 Mag, 15:00 Juventus - Palermo Juventus Stadium, Torino 5 Mag, 15:00 Parma - Atalanta Stadio Ennio Tardini, Parma 5 Mag, 15:00 Lazio - Bologna Stadio Olimpico, Roma 5 Mag, 15:00 Genoa - Pescara Stadio Luigi Ferraris, Genova 5 Mag, 15:00 Catania - Siena Stadio Angelo Massimino, Catania 5 Mag, 15:00 Milan - Torino Stadio Giuseppe Meazza, Milano 5 Mag, 20:45 Napoli - Inter Stadio San Paolo, Napoli


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domenica 28 aprile 2013

l’OSPITE

Il Personaggio del Catania: Alejandro Gómez

Habemus El Papu Il dirigente nerazzurro Marco Branca, in occasione di InterParma, ha fatto le valigie. Ha disertato la sfida della sua squadra con la truppa di Donadoni preferendo il derby siciliano tra Catania e Palermo. Branca è volato in Sicilia per assistere alla prestazione di Alejandro Gómez, un elemento che rientra da tempo nei piani dell’Inter. Moratti è impegnato per costruire un’Inter che nel futuro sia vincente e Gómez pare sia diventato il primo obiettivo per arricchire ulteriormente la collezione di argentini sull’altra sponda del Naviglio. Gómez ha un contratto fino al 2016, l’età giusta per una “Grande” e una tecnica invidiabile. L’Inter avrebbe pronta l’of-

ferta: 7-8 milioni di euro più un paio di giovani tra Biraghi, Calderoni, Ducan o Longo. Gómez ha giocato nelle selezioni Under-16, Under-17 e Under-20 della Nazionale argentina. Nel 2007 ha vinto il Mondiale Under-20 e in seguito si è qualificato ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. Una carriera che sin dai primi passi fila liscia come l’olio. Gómez ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile dell’Arsenal de Sarandí nel 2003, debuttando in prima squadra nel 2005 e diventando titolare per il Torneo di Apertura 2006 disputando 15 partite e segnando due gol, aiutando la squadra a ottenere il quinto posto finale. Gómez ha segnato altri 2 gol: il 30 novem-

bre 2007 nella partita di andata della Finale di Copa Sudamericana contro l’América portando la sua squadra sul 3-2, in attesa della partita di ritorno. Nel gennaio del 2009 il San Lorenzo lo paga 2 milioni di dollari per la metà del cartellino. Il giocatore diventa poi un titolare della squadra e nell’unica stagione colleziona 47 presenze segnando 7 gol. Il 21 luglio 2010 il San Lorenzo comunica che il suo tesserato verrà ingaggiato dalla squadra italiana del Catania sulla base di 3 milioni di euro e il 28 luglio i catanesi comunicano il suo ingaggio tramite il proprio sito ufficiale. La firma per gli etnei e un contratto quinquennale. La maglia è la numero 17.

Scusa Ameri, clamoroso a San Siro gli OSPITI

Giovanni Labanca

Il pareggio di domenica nel derby contro il Palermo ha fatto arrabbiare non poco gli undici di Maran. Dalla gioia di una bella vittoria, che avrebbe già consentito al Catania di raggiungere quota 50 punti, record storico, si è precipitati nella delusione cocente della beffa, che ha avuto il sapore di ingiustizia, anche se le partite finiscono “quando l’arbitro fischia”, come ci ricordava il saggio Boskov. Ormai è acqua passata e lo hanno ben capito gli etnei sbarcati a Milano pronti a rimediare al passo falso in casa, proprio alle spese del Milan, senza riverenza alcuna e senza paura. Osare l’impossibile, o quello che sembrerebbe tale, è convinzione dei giocatori catanesi, che, come rivelazione del campionato, si sono sempre mostrati ossi duri in trasferta, anche per le squadre più blasonate. E perché non provarci oggi contro un Milan che sembra l’ombra di se stesso, ridimensionato dalla Juve, anche per colpa del suo portiere farfallone, proprio quando sembrava che Allegri avesse ritrovato una squadra decente per il terzo posto Champions. Al Catania, dunque, non poteva andare meglio che trovarsi a contendersi la posta in palio in una situazione insperata,

quasi fosse stata preparata apposta per fargli recuperare i punti buttati al vento domenica scorsa. Il destino, quello calcistico, a volte si diverte a “giocare”, è proprio il caso di dirlo, brutti scherzi. Il Milan, comunque, non farà da scendiletto e il Catania è avvertito della gran voglia di rivalsa dei rossoneri al cospetto del suo dubbioso pubblico. Tutto questo consiglierebbe ai siciliani di fare una partita quanto mai accorta, con una buona difesa ed un robusto centrocampo che dovrebbe favorire le ripartenze di Gomez, Bergessio e Barrientos. Questo è il Catania di oggi, volitivo e serio, come lo è stato in passato, specialmente nei campionati storici del 63/64 e 64/65, quando affrontava a viso aperto anche la super Inter e, al tempo stesso, faceva esordire tra le sue fila un “certo” Bruno Pizzul dal Friuli e, tanto per citare un altro giovane, Mimì De Pierro da Roccanova, Potenza, il primo calciatore lucano che esordiva in una squadra di sere A. Il Catania ha sempre saputo conciliare bene le esigenze di mercato con le legittime aspirazioni di difendere la sua dignità di squadra emergente del Sud, cosa che ha fatto molto bene sotto la illuminata e passionale presidenza di Massimino al quale, a parte “l’amalgama” che non è riuscito mai a comperare, piacerebbe sentire per radio: “ Scusa Ameri, scusa Ameri, clamoroso a San Siro”.

Alessandra Caronni

È soprannominato El Papu ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile dell’Arsenal de Sarandí dieci anni fa. Ora l’Inter lo vuole Chi è Alejandro Gómez Nato a Buenos Aires, in Argentina, il 15 febbraio dell’88, Alejandro Darío Gómez è un centrocampista offensivo. È soprannominato El Papu e ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile dell’Arsenal de Sarandí dieci anni fa debuttando in prima squadra nel 2005 e diventando titolare per il Torneo di Apertura 2006 disputando 15 partite e segnando 2 gol, aiutando l’Arsenal a ottenere il quinto posto finale.

Inter: rivoluzione!

CUGINI Emanuele Tramacere

Il sogno europeo interista si scontra con l’incubo retrocessione rosanero

“Che cos’è il terzo stato? Tutto. Che cosa è stato finora nell’ordinamento politico? Nulla. Che cosa chiede? Chiede di essere qualcosa” L’abate Emmanuel Joseph Sieyè nel 1789 ci aveva visto giusto. Quelle parole, scritte in un semplice libretto, avevano preannunciato un grande cambiamento che sconvolse in pochi anni l’intera Francia e, se vogliamo, il mondo intero: la rivoluzione francese. Che cosa sono il pubblico di San Siro, gli appassionati nerazzurri e anche i giovani nerazzurri usciti dal vivaio insieme a coloro che finora hanno visto il campo in poche se non rare occasioni? Chiedono di essere qualcosa. I tifosi, con la loro pacifica e soprattutto pacata contestazione, stanno chiedendo di fare chiarezza per un futuro diverso dalla stagione che finora hanno dovuto sopportare e supportare. Le cosiddette “riserve”, con Rocchi, Alvarez e Jonathan eletti a rappresentanti (modello “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo) di un movimento che parte dal basso, chiedono e si giocano la possibilità di conferma per la prossima stagione a suon di minuti giocati sul rettangolo verde. L’Inter, si capisce, è quindi un cantiere a cielo aperto sebbene la stagione ancora in corso possa aprire canovacci e scenari

Jonathan, uno dei giocatori sotto la lente d’ingrandimento

tutt’altro che semplici da esplorare. In queste ultime 5 gare il presidente Massimo Moratti, imperatore di un regno in costante subbuglio, dovrà valutare al meglio e trarre le dovute conclusioni sull’operato dei suoi più stretti collaboratori e, soprattutto su quali teste far saltare archiviata la stagione che aveva assunto ad inizio anno i galloni del “cambiamento”, ma che si è ritrovata, per molteplici cause a dover indossare, per l’ennesima volta il distintivo della “transizione”. Europa League o no? In tanti si chiedono se valga davvero la pena iniziare la stagione 2013/14 con il fardello della seconda competizione europea per club sulle spalle. A conti fatti, con una finale di Coppa Italia a forti tinte romane, è altissima la pro-

babilità di vedere da vicino lo stesso percorso estivo della passata stagione con il doppio turno preliminare fissato ad inizio agosto e, condizionante dal punto di vista della preparazione e dalla campagna acquisti. Per questi e altri motivi, in tanti fra addetti ai lavori e personaggi di spicco stanno orientando La propria posizione verso il no: non conviene! A dirlo è principalmente il calendario che da qui a fine campionato coinvolgerà l’Inter con 5 gare tutt’altro che scontate da affrontare con una rosa allo strenuo delle forze. La prima di queste sfide è l’insidiosissima trasferta di Palermo in cui i nerazzurri si troveranno un Renzo Barbera agguerritissimo e un Palermo bisognoso di punti sul proprio cammino.


amarcord

domenica 28 aprile 2013

L’attuale allenatore del Modena Walter Novellino, all’anagrafe Alfredo Walter Amato Lenin Novellino, è stato un calciatore di ruolo, centrocampista con spiccate doti offensive e molto abile nei dribbling. Rientrato in Italia da San Paolo del Brasile, dove era emigrato con la famiglia, entra a far parte delle giovanili della Pomense assieme ai fratelli Paolo e Giuseppe, passerà poi al Legnano per due stagioni. L’esordio nella massima serie lo fa con la maglia granata, resterà anche la sua unica presenza in campo con il Toro. Negli anni a seguire, dopo aver giocato con la Cremonese, l’Empoli e il Perugia fa capolino al Milan nel 1978 e vince subito lo scudetto della stella. In rossonero viene impiegato come seconda punta con Stefano Chiodi, il suo ruolo naturale era già impegnato da un certo Gianni Rivera. Resterà con i rossoneri anche l’anno giocato in Serie B, sua la realizzazione decisiva per la promozione contro il Monza. Resterà a Milano fino al 1982 realizzando 10 reti in 151 presenze. Dopo le parentesi che lo videro impegnato prima con l’Ascoli e poi con il Perugia arriva al Catania in Serie B, ormai a fine carriera, per una sola stagione che lo vedrà in campo solo per 16 partite e a reti inviolate. Il difensore Nazzareno Canuti, impegnato anche come terzino e libero, cresce e fa il suo esordio in Serie A con l’Inter, ma la stagione 82-83 la gioca con i cugini rossoneri totalizzando 16 presenze. Successivamente giocherà due stagioni nel Genoa, totalizzando 50 presenze, e tre campionati con la maglia del Catania scendendo in campo in 81 incontri e una rete

Nazzareno Canuti all’attivo. Chiederà la sua carriera di calciatore nella Solbiatese. Giuseppe Marchi, di ruolo centrocampista, cresce nella Reggiana con cui esordisce in Prima Categoria nella stagione 1920-1921 e vi resta per sei campionati. Nel campionato 1926-1927, dopo una sola partita disputata con la Reggiana, viene acquistato dal Milan che militava nel campionato di Divisione Nazionale. Il debutto in rossonero risale al 3 ottobre 1926 rimediando una sconfitta contro la Sampierdarenese. A milano resterà per sette stagioni totalizzando 121 presenze e 1 gol. Dopo una parentesi di un anno ai Vigevanesi si trasferisce a Catania, sempre per una sola stagione, scendendo in campo 10 volte

Walter Novellino

5

Severa Bisceglia

e con 1 gol all’attivo. Chiuderà la carriera ancora indossando la maglia della Reggiana. Il mediano Francesco Pomi, di professione esercente, ha la prerogativa di aver giocato in solo due squadre: Milan e Catania. Abile nel gioco aereo, favorito anche dalla considerevole altezza. Milanese di nascita ha dimostrato fedeltà ed un grande attaccamento alla maglia rossonera con cui è sceso in campo 224 volte e una rete segnata. Fa tutta la trafila del settore giovanile in rossonero fino ad approdare in prima squadra nella stagione 1925-26, poco più che ventenne. Dopo nove stagioni consecutive passate all’ombra della Madonnina parte per la Sicilia, destinazione Catania. Con i siciliani scenderà in campo, dal 1933 al 1935, 5 volte. Alberto Grossetti, di ruolo difensore e centrocampi-

Nazzareno Canuti

Alberto Grossetti

sta, inizia a giocare nella Castellana per poi passare nelle giovanili del Milan, con cui farà anche l’esordio in Serie A in occasione di Milan-Strasburgo, gara valida per l’andata del primo turno di Coppa delle Fiere (1965-1966) e vinta 1-0. Con i rossoneri è sceso in campo solo quattro volte e tutte in Coppa delle Fiere. Dopo una stagione giocata con il Lecco Nicola Legrottaglie

e una con il Perugia passerà al Catania, sempre per una sola stagione dove conterà tredici presenze e una rete. Chiusa l’esperienza siciliana torna al Milan, sempre per una sola stagione, scendendo in campo solo in una partita di campionato contro il Torino prima di ritornare nel campionato cadetto l’anno successivo firmando per il Novara. Nicola Legrottaglie, attuale difensore del Catania, è passato da Milano. Il 31 gennaio 2011 viene acquistato a titolo definitivo e gratuito dal Milan con cui firma un contratto fino al 30 giugno 2011, l’esordio è contro la Lazio per sostituire l’infortunato Bonera, ma è costretto ad uscire anche lui prima del triplice fischio dell’arbitro perché infortunatosi a sua volta nello scontro con il laziale Libor Kozák. Resterà, questa, l’unica esperienza in rossonero che, però, gli consentirà di vincere lo scudetto. Dal 2011 gioca con il Catania. Nicola Legrottaglie


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domenica 28 aprile 2013

Dalla Germania lezioni di calcio C’è da rimanere incantati a vedere il Bayern Monaco. Che squadra ragazzi! In tutta sincerità non mi aspettavo una partita del genere dai tedeschi. Il Barcellona è stato distrutto dalla furia dei panzer bavaresi e il 4-0, indipendentemente dagli errori arbitrali, è un risultato giusto che premia la squadra di Heynckes spalancandole le porte di Wembley contro ogni pronostico. Ero convinto che alla fine, malgrado le difficoltà del match d’andata, gli spagnoli ce l’avrebbero fatta a raggiungere la finale. Invece, adesso, al Barca occorre il miracolo, altro che remuntada. Percentuali? Diciamo il cinque per cento, proprio per non dire zero. Quattro gol sono tanti, direi

troppi, anche per una formidabile corazzata come quella blaugrana che in Europa ha vinto tutto. I conti sono presto fatti: La Champions, dal prossimo mese, con ogni probabilità parlerà tedesco. Altrettanto clamoroso il risultato Westfalenstadion. Il gol di CR7 mi ha tratto in inganno, ho pensato che la partita non solo fosse riaperta, ma che avrebbe dato inizio allo “strapotere” madrileno. Nulla di fatto, quest’anno la Germania è salita in cattedra. In merito al campionato, direi che nell’alta classifica, dopo la sconfitta del Milan con la Juventus, non dovrebbero esserci grandi novità se non la conferma dei bianconeri vincitori del secondo scudetto consecutivo e del Na-

l’ANGOLO di Franco Rossi gentilmente concesso da francorossi.com

suo personale gol, subito 4 reti dal Borussia Dortmund, o da Messi, ma dall’unione di tante forze che non si elidono mai, ma si sommano in continuazione. I due laterali difensivi, Lahm e Alaba, non hanno eguali al mondo e in mezzo al campo Schweinsteiger e Martinez sono due muri invalicabili. Forza atletica, tecnica di grande livello e intelligenza tattica superiore, queste le armi dei tedeschi. E il Barcellona? Qualche anno fa un famoso endocrinologo americano spiegò che molti successi degli atleti della Germania dell’Est negli anni ’70 erano dovuti anche all’uso dell’ormone della crescita. Ne parlai ripetutamente a Teleno-

va, oltre che a scriverlo, perché a tal proposito il ricercatore americano disse una cosa anche a proposito di Messi, all’epoca ventenne: “Messi da adolescente era afflitto da nanismo e per aiutarne la crescita è stato sottoposto a cure a base dell’ormone della crescita, cure che l’anno rinforzato ma che potrebbero accorciarne la carriera calcistica. Invecchierà prima degli altri calciatori. A 25 anni sarà come uno di 30, a ventisette come uno di 34 e così via” queste più o meno le parole del professionista. Frasi che

AUZ ! Auz, ma perché devo andare allo stadio a vedere giocatori che scendono in campo solo per giustificare lo stipendio? Non vi vede più nessuno. Anzi, perché il Milan non va a giocare a Catania? Ci facciamo tutti un bel bagno nel mare siciliano, in Sicilia c’è il mare, lo sapevate? Io sono stanco e a quell’ora preferisco mangiarmi un bel piatto di orecchiette con le cime di rapa, le stesse rape che vedo a San Siro, questo discorso vale sia per il Milan che per l’Inter. Il mio amico Silvio è troppo impegnato in altre faccende più serie e i suoi omini scappano a destra e a manca, ogni tanto perdono anche le creste. Mio zio me lo diceva sempre: troppe creste in un pollaio non fa mai giorno. Altro discorso per l’Inter che è sicura che tanto Moratti paga, quindi perché dovrebbero faticare? E

Sandro Mazzola

poli, grazie al faticoso successo col Cagliari, ormai direttamente in Champions ai danni dei nostri cugini, in campo oggi a San Siro col Catania. Per il Milan, anche se gli etnei mancheranno di alcune pedine fondamentali, non sarà sicuramente una gara facile. Il rientro di Balotelli senz’altro darà una spinta in più alla squadra ma attenzione perché il Catania quest’anno ha procurato diversi danni alle big del campionato. La mia Inter l’ho vista in difficoltà anche col Parma. Poi ce l’abbiamo fatta a portare a casa quei benedetti tre punti. Ma quanta fatica. All’Inter auguro di centrare almeno l’Europa League, ormai è fuori dal giro che conta ed è una cosa molto triste.

Gli applausi tutti per il Bayern

Barcellona, ciclo finito Cari amici e nemici, la sensazione è che il Barcellona abbia finito un ciclo e che al suo posto, nel panorama mondiale, sia pronto ad entrarvi il Bayern. I tedeschi giocheranno la loro terza finale di Champions League degli ultimi quattro anni. Non è stata una partita di calcio, ma un impari sfida tra grandi e piccini e il risultato a favore dei tedeschi non rispecchia appieno la loro superiorità. La forza del Bayern (e la Juventus ne sa qualcosa) è quella di non avere punti deboli ed averne tanti, anzi tutti, di grande livello pur non avendo un fenomeno al di sopra di altri. Non dipende da Ronaldo che ha, nonostante il

il BAFFO

poi come si fa a faticare quando si è così vecchi? A quella età c’è la pensione e questi ragazzi vanno mandati tutti in pensione, sono tutti più vecchi di me, sono diventato nonno quando sono ancora giovane. Come ho già detto settimana scorsa, a Moratti ho

proposto mio nipote di sei anni, ci sta pensando, vuole abbassare l’età media della squadra. Mannaggia Massimino, mannaggia. Pensate che il mio amico Massimo ha pensato anche di vincere la Coppa Italia, ma dimmi tu! Quanto fumo mandato in arrosto, e che cavolo… volevo

dire quanto arrosto mandato in fumo, te l’ho detto io: meglio un bel piatto di orecchiette, anche in bianco con l’olio crudo vanno bene, favoriscono la c… Auz ma perché devo perdere tempo per queste cose. Devo scervellarmi per scrivere cose che tengono fede alla mia cultura, pensare troppo mi fa male e fa male pure a voi. Mi sono sbagliato, per me la cultura è una cosa che mi viene facile, ve lo ricordato il Nobel? Se invece penso a Monica Bellucci il mio cervello, e non solo, si apre come una voragine. Questo si che è un argomento interessante e capace di tenere alta l’attenzione di Cassano, Cambiasso e anche di quei giocatori dal nome impronunciabile che giocano nell’Inter, Zanetti non ne ha bisogno, lui no. Ve l’ho detto che sono come Lazzaro, non muoio mai e ruggisco come un vero leone quale io sono, miao miao… AUZ a da vede, e come sempre saranno azzi vostri.

mi sono tornate alla mente in occasione di Milan-Barcellona e oggi, dopo il Bayern, urlano più forte. Il campione argentino, che resta un fuoriclasse capace di vincere anche con autonomia atletica ridotta, non ha mai avuto un guizzo, un’idea geniale, uno scatto nel breve, proprio come chi inizia ad accusare improvvisamente il peso degli anni. Certo, sarebbe un peccato se Messi non riuscisse a fermare il Dio fuggente del tempo!

Milan-Catania mai il 2 a San Siro E la voglia di riscatto di SuperMario può essere decisiva

Il “Terribile Trittico” Fiorentina, Napoli, Juventus è alle spalle e il Milan che ne è venuto fuori, non bene numeri alla mano, si ritrova lontanissimo dal 2° posto del Napoli ma col fiato della Viola sul collo che obbliga i rossoneri a non sbagliare più un colpo. Di fronte ci sarà un Catania mai corsaro a San Siro contro il Milan nei 14 precedenti (solo 5 pareggi) e che dopo aver centrato la salvezza, obiettivo minimo, vuol continuare a cullare il sogno europeo che dista soli 5 punti, anche se, le squadre che lo precedono sembrano avere, a questo punto della stagione, qualcosa in più. Inoltre gli uomini di Maran in trasferta hanno un rendimento quasi da retrocessione con soli 14 punti ottenuti su 48 a disposizione e contro le grandi non sono mai riusciti a fare il colpaccio. Da tenere in considerazione il momento: il Milan dopo una striscia vincente fatta di 8 vittorie consecutive a San Siro ha pareggiato col Napoli, dimostrando

una solidità interna importante; siciliani che non vincono da 4 turni e che saranno privi di Andujar, Spolli e Bellusci fermati dal Giudice Sportivo dopo l’infuocato finale del derby con il Palermo. Tutto questo ci porta in direzione di un segno 1 con Handicap (vittoria con 2 gol di scarto) per il Milan, eventualità che raddoppia la vostra giocata. E Balotelli al rientro? Avrà sicuramente voglia di mettere in campo la carica accumulata per non aver potuto sfidare Napoli e Juventus a causa della squalifica per il post Fiorentina Milan. Se credete nel riscatto di SuperMario, giocarlo “Primo Marcatore” potrebbe farvi doppiamente godere: 3 volte la posta o giù di lì a seconda del bookmaker. Vi ricordiamo che potete scommettere Live sulla partita attraverso i vostri Smartphone, Iphone o Tablet dai quali, scaricando le applicazioni dei maggiori concessionari italiani, potrete entrare nel mondo della giocata

le SCOMMESSE Pino Sardiello

durante le gare. Infine vi segnaliamo la “follia della settimana”, sulla quale mettere non più di 2 euro: mercoledì c’è la sfida di ritorno al Camp Nou della semifinale di Champions League tra Barcellona e Bayern Monaco. Il 4-0 dell’Allianz Arena non lascerebbe speranze a nessuno a meno che di fronte non ci siano giocatori che possono rendere possibile l’impossibile. Nel Barcellona ce ne sono eccome e ricordando gli ottavi, in cui l’Arsenal per poco non rifila il terzo gol ai tedeschi che li avrebbe eliminati, proviamoci: 4-0 per Messi e compagni! Le quote, al momento di andare in stampa, non sono ancora disponibili, le aspettiamo abbastanza alte per questa eventualità. Il calcio ha tante volte dimostrato la sua stranezza allora optiamo per una giocata strana e, come sempre… In bocca al lupo!


domenica 28 aprile 2013

Ferguson frana sulla passerella di Manchester Interpretare una partita di calcio come una passerella finisce spesso con lo snaturare la partita stessa. L’omaggio alle 1000 partite di Giggs, mandare in campo un Nani che in Premier sinora aveva fatto la riserva, lasciare in panchina l’uomo di maggior classe e più in forma del momento è stato un errore che un uomo di calcio come Ferguson ha pagato a caro prezzo. Esagerato il rosso a Nani, ma interpretarlo come una agevolazione per mandare avanti il Real, è puro infantilismo

Laura Tangari

Ma che bella giornata, direbbe Checco Zelone. Invece di bello c’è veramente poco perché, dando un’occhiata al calendario di oggi, l’Inter corre il rischio di non disputare nemmeno l’Europa League mentre il Milan contro il Catania di Maran ha l’obbligo di vincere per mantenere quel terzo posto che gli permette di disputare i preliminari di Champions. Pesa come un macigno sui rossoneri la sconfitta di Torino con la Juventus della scorsa settimana. Pesa perché il Napoli, pur correndo rischi enormi col Cagliari, al San Paolo è riuscito ad intascarsi quei tre punti che hanno distanziato ancora ulteriormente l’undici di Allegri dando per scontata, o quasi, la trasferta premio dei partenopei di ieri sera a Pescara.

e discorso da bar. Più grave l’errore di Ferguson (in una partita del genere si manda in campo un quarantenne al posto del migliore che ha in rosa?) che quello dell’arbitro. Nel calcio bisogna anche saper approfittare degli errori altrui e il Real lo ha saputo fare. Fino all’espulsione di Nani la partita è stata bruttissima e dopo l’espulsione non è stata più neppure una partita. La sensazione, e i 4 gol del Bayern sono la conferma, è che in Europa stia prendendo il sopravvento il calcio tedesco.

Bayern, 3 finali (quasi) in quattro anni, e il Borussia sono squadre di grande livello con organizzazioni di gioco che il Real, ad esempio, può solo sognare e sul piano societario distano anni luce anche dalle stesse spagnole. Ferguson è comunque l’uomo che, per trofei vinti, rimarrà ancora al primo posto per chissà quanti anni ancora. In Premier League, il campionato più ricco al mondo, vince da dominatore. L’anno scorso l’aveva perso per la differenza reti, stavolta l’ha dominato

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Franco Rossi

dalla prima giornata prendendosi una grande rivincita sul City. Applausi a Ferguson. Sono passati degli anni prima che vincesse, ma il Manchester ha creduto nel lavoro di questo caparbio scozzese e alla lunga ha avuto ragione. E’ azzardato dire che Moratti ha fatto bene a confermare Stramaccioni, ma se avendo la possibilità di provare ad ispirarsi allo United, ha fatto non bene, benissimo. Non vincerà subito di sicuro, ma se davvero ci crede, merita anche lui un applauso.

La Vecchia Signora, poi le altre Milan e Fiorentina si giocano il posto in Champions. Per il Napoli secondo posto ipotecato Per il Milan, in pratica, soprattutto se si considera l’avvio disastrato della squadra, un buon risultato quello attuale in prospettiva Champions, sempre che la Fiorentina non rovini la giornata, o il futuro di El Shaarawy e compagni, sbancando questo pomeriggio Marassi battendo la Sampdoria. La Viola, da parte sua, ha rischiato parecchio domenica scorsa facendosi rimontare tre gol dal Torino ma alla fine è riuscita a chiudere in cassaforte una preziosa vittoria che le permette di tenere accesa la fiamma del sorpasso al Milan nello sprint conclusivo del campionato. L’Inter a Palermo avrà tutta la Sicilia addosso anche perché la squadra di Sonnino, al contrario di quella di Stramaccioni, non può più permet-

tersi altri passi falsi dopo il pareggio nel derby col Catania. Buon per i rosaneri il regalo del Chievo che è andato a espugnare Siena gettando nello sconforto Iachini. I veronesi, già salvi seppure non matematicamente, oggi ospiteranno il Genoa che si trova nell’identica situazione del Palermo. La squadra veronese potrebbe concedere il pass ai genoani ma senza esagerare. Per il vecchio Grifone, comunque, non ci sono alternative se non la vittoria. Ma non dimentichiamoci del derby della Mole. A Torino i granata di Ventura affrontano i bianconeri di Conte provando a cancellare la rabbia di Firenze. La Juventus deve stare attenta, anche se lo scudetto è ormai saldamente fra le sue mani senza alcun rischio.


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domenica 28 aprile 2013

Il Barça affonda il Real pure Severa Bisceglia

Si può mettere in preventivo di perdere una partita, ma se si tratta del Barcellona l’umiliazione non l’avrebbe potuta prevedere neppure quel mago favoloso di Thomas Müller. Il Bayer, con un piede e qualcosa di più, è già a Londra a giocarsi la terza finale degli ultimi quattro anni. I tedeschi umiliano i catalani con 4 pere, doppietta di uno scatenato e tuttofare Müller che corre instancabile fra attacco e centrocampo, Gomez e Robben si occupano del cioccolato. La disfatta degli uomini di Vilanova all’Allianz Arena ci catapulta a quel lontano 1997 contro la Dinamo Kiev. Il Bayern Monaco ne ha fatto un sol boccone, anzi quattro. Ancora una volta Messi, in campo dal primo minuto, è risultato l’ombra di se stesso come il resto della squadra. Bayern sfortunato al quarto d’ora, negato un rigore nettissimo per intervento di mano di Piquè sul tiro di Lahm, ma fortunato sul secondo e terzo gol, da annullare entrambi, per fuorigioco il primo (Gomez è con la gamba destra oltre la linea difensiva del Barcellona) e per blocco falloso di Müller il secondo. Ancor auna volta le decisioni arbitrali faranno discutere, ma il fischietto Kassai ha solo permesso un successo più rotondo. Haynckes è riuscito a mettere in campo una squadra che non ha temuto, neppure per un istante, “l’armata Barça leo-

ne” che non è riuscita ad entrare in partita e che al Camp Nou dovrà sfoderare il gioco che l’ha portata ad essere considerata la squadra ‘invincibile’ degli ultimi anni. I tedeschi hanno operato una vera esecuzione credendoci e non mollando nulla ai catalani che hanno provato solo ad addormentare la partita con il possesso palla per giocarsela tutta nella gara di ritorno. Non hanno fatto i conti, però, con il cambio di tendenza, il calcio europeo parla sempre più tedesco e se un certo Müller risulta il capocannoniere del Bayern europeo con sette reti, avrà pure una sua valenza. Nulla ha potuto, per la precisione ci ha provato poco, il mitico eroe argentino Leo Messi che pur avendo ricevuto l’ok dal proprio staff medico, non è mai

entrato in partita, non sta ancora bene e lo ha dimostrato la fatica messa in campo, un solo tiro per lui, nessun cross, un solo contrasto vinto su sette e l’incapacità di ripartire, com’è solito fare, facendo terra bruciata intorno. I blaugrana nel prossimo incontro dovranno vedersela non solo con una squadra che parte da +4, ma che risulta migliore in tutti i sensi e più veloce. Non è andata meglio al Real Madrid di Josè Mourinho che ha subito quattro gol dal Borussia Dortmund, la rete di Cristiano Ronaldo tiene, a differenza dei cugini, un flebile lumicino ancora acceso. La Coppa dalle grandi orecchie se la giocheranno, salvo sorprese, Thomas Müller e il 25enne di Varsavia Robert Lewandowski, tutto rigorosamente in tedesco.

Poker di Lewandowski Fotocopia dell’Allianz Arena. I tedeschi non si smentiscono e dopo il 4-0 del Bayern al Barca, ecco puntuale il poker del Borussia Dortmund al Real Madrid di Mourinho, firmato da quel fenomeno di Robert Lewandowski. Una vera debacle per il calcio

spagnolo dominatore dell’Europa fino a una settimana fa. Marca, uno dei maggiori quotidiani iberici, parla di catastrofe. E non a torto. Alzi la mano chi immaginava alla vigilia delle due partite una sconfitta così pesante delle big della Liga. Il Bayern, d’accordo, dopo aver eliminato la Juve, faceva paura, il Borussia di

Jurgen Klopp un po’ meno, dal momento che arrivava dall’increLuigi Sada dibile rimonta dell’ Westfalenstadion con il modesto Malaga, qualificato fino a trenta secondi dal fischio di chiusura. Lewandowski ma poco prima dell’intervallo, su e compagni, contro ogni prono- rovesciamento di fronte, è arristico, hanno fatto un sol boccone vato il gol di Cristiano Ronaldo a rovinare la festa. In quel momento lo stesso Klopp ha tremato. Nel secondo tempo, invece, i tedeschi hanno ripreso a correre innestando la quinta marcia diventata fatale per CR7 al secondo acuto di Lewandowski. Da quel momento gli spagnoli sono spariti. Mourinho schiumava di rabbia mentre Klopp, sempre più entusiasta, continuava il siparietto personale caricando i propri giocatori senza un attimo di sosta. Il povero Lopez, estremo del Real, ha quindi dovuto raccogliere dalla rete un altro pallone scagliato violentemente dal bomber di Varsavia a filo traversa. Dopo il delle Merengues che rispetto al quarto gol del fenomeno targato Barcellona hanno ben poco da la- Polonia non c’è stata più partita, mentarsi delle decisioni arbitrali. con il Westfalenstadion in deliIl Borussia è partito col piede rio per questa gara che sa verasull’acceleratore e nel giro di die- mente di impresa. Salvo sorprese ci minuti è passato in vantaggio nel match di ritorno, per via del con il suo fuoriclasse polacco. La gol bandiera del Real siglato dal marea giallo nera, cioè l’immensa portoghese Cristiano Ronaldo, il tribuna dei tifosi di Dortmund, Borussia dovrebbe giocarsela a ha capito che era la loro serata, Londra.

Iniesta non si arrende

La delusione di Messi

Andres Iniesta non ci sta. Il ciclo non è chiuso e chiede rispetto per gli ultimi cinque anni vissuti da leoni. La sconfitta subita a Monaco di Baviera non deve dare adito a illazioni che vorrebbe il Barcellona dei record alla frutta. Non ha tutti i torti se si pensa che negli ultimi cinque anni il Barca

ha vinto due Daniela Veronese Champions League e le altre tre sono comunque semifinali, campione del mondo e d’Europa in carica e ad un passo dal quarto titolo della Liga, tutto questo nell’ultimo quinquennio.

Manchester United campione d’Inghilterra

Bianca Elton Ara

Dopo il Bayern Monaco in Bundesliga, il Manchester United in Premier. Il titolo di campione d’Inghilterra è stato assegnato con largo anticipo come è già successo al sopracitato Bayern e sir Alex Ferguson festeggia alla grande il suo tredicesimo titolo personale rilanciando nuovamente la sua squadra verso i vertici dell’Europa con Mancini che col suo

City storce il naso per l’occasione gettata al vento a metà febbraio. Per lo United si tratta del ventesimo titolo, un dominio nelle ultime stagioni dopo la parentesi del Chelsea. La formazione di Ferguson ha centrato il bersaglio battendo l’altro giorno l’Aston Villa per 3-0 grazie a una tripletta dell’olandese Van Persie, che in queste occasioni non si smentisce mai. Da parte sua il City non ha fatto gran che per contrastare

il successo finale dei cugini di Manchester andando a perdere a Londra col Tottenham per 3-1. Gli Spurs sono andati a segno con Bale, Dempsey e Defoè. Il Chelsea, attualmente terzo, ha invece impattato col Liverpool (2-2) mentre il Sunderland di Di Canio ce l’ha fatta a liquidare l’Everton per 1-0. In Germania, chiuso il discorso Bayern con l’undici di Heynckes che gioca tennis con l’Hannover 1-6 esterno con gol di

Giochi ancora aperti in Europa League In Europa League I giochi sono più equilibrati, gli uomini di Rafa Benitez hanno avuto la meglio sul campo del Basilea nella semifinale di andata. Il Chelsea incassa la prima sfida con un buon 1-2 che porta i blu di Londra a giocare con maggiore tranquillità la partita di ritorno. Un primo tempo quasi tutto a servizio degli svizzeri, ma nel secondo tempo gli inglesi sono stati determinati, correndo molto e con maggior possesso palla si sono giocati la carta Mata che non ha deluso. Prima ci pensa Moses di testa a far scendere il gelo sullo stadio che riprende a respirare nel finale quando Stocker cade sulla spinta di Ivanovic e si procura un rigore che lascia molti dubbi. La realizzazione del pari è di Schär che spiazza il portiere Cech. Quando i giochi sembrano ormai chiusi, l’esperienza del Chelsea è messa al servizio di David Luiz che nel finale di gara porta i suoi sul 1-2, aiutato dalla papera di Sommer sulla sua punizione. Il Basilea, in semifinale non per grazia ricevuta, ricordiamo

Laura Tangari

che ha eliminato il Tottenham, arriverà a Londra per giocarsela fino in fondo senza regalare nulla. Il risultato di 1-2 lascia ancora aperti i giochi. Nell’altra semifinale, al Sükrü Saraçoglu di Istanbul, il Fenerbahce si impone, grazie al gol di Korkmaz Egemen, per 1-0 sul Benfica che si sveglia troppo tardi. Il più deluso è il tecnico Jorge Jesus che ci crede ancora. Il mister dei lusitani ha voluto rischiare poco non schierando subito dall’inizio Gaitan e Lima, ma non potrà fare la stessa considerazione nella gara di ritorno. I portoghesi partono distratti e poco convinti, svegliandosi solo sul finale. Sono gli uomini di Aycut Kocaman a salire in regia e dopo il risultato di misura ci credono ancora di più. Il tecnico dei nerogialli tiene i piedi per terra, ma e convinto di poter staccare il biglietto per la finale ad Amsterdam.

Gomez (2), Pizarro (2) Ribery e autorete di Stindl, si sfoga anche il Leverkusen realizzando un tondo 5-0 al povero Hoffenheim ormai con un piede già in seconda serie. Non perde un colpo pure il Borussia Dortmund pure con la testa in Europa. La squadra di Klopp batte il Mainz per 2-0 mentre l’Eintrach Francoforte supera di misura lo Schalke con un gol di Russ agganciandolo in quarta posizione. Colpaccio, infine, del

Furth a Norimberga anche se il suo destino appare già segnato alla retrocessione. In Francia il Psg si diverte col Nizza (che non è l’ultimo arrivato) battendolo per 3-0 al Parco dei Principi con reti di Ibra, Munez e Chantome. Il Marsiglia insegue a nove punti i parigini battendo il Brest mentre il Lille fa il corsaro andando a vincere in Corsica col Bastia. Successo per il Lione che espugna Montpellier. Una brutta giornata

per i campioni in carica. In Liga col Barcellona pronto a festeggiare il titolo, i ragazzi di Vilanova con un gol di Fabregas battono il Levante col Real, che resiste al secondo posto distanziato di tredici punti vincente col Betis per 3-1 con doppietta di Ozil e rete di Benzema. Dilaga il Valencia che rifila cinque gol al Malaga mentre l’Atletico Madrid fa il colpaccio a Siviglia battendo i padroni di casa 0-1.


domenica 28 aprile 2013

Lavezzi a spasso con Ibra a Milano Il dopo Abbiati si chiama Silvestri Lavezzi al Milan? Seguendo le notizie che provengono da Parigi il Pocho potrebbe, in effetti, raggiungere i rossoneri questa estate dando il via a una promettente campagna acquisti in funzione della prossima stagione. Il Psg, tuttavia, smentisce, anche se gli ottimi rapporti fra il Milan e il club francese lasciano aperte le possibilità di una trattativa a buon fine. Ma a tenere banco in casa rossonera al momento è il portiere. Si cerca l’erede di Abbiati e la soluzione potrebbe essere il ventiduenne Silvestri del Padova. I veneti chiedono quale contropartita qualche giovane della Primavera milanista e i contatti continuano. Da Parigi arriva invece la smentita dell’arrivo di Cavani che comunque a Napoli è ormai dato per partente al di là delle affermazioni di Leonardo e compagni. Cavani lo vorrebbe addirittura il Galatasaray che dopo aver preso Drogba, Melo, Sneijder e Muslera ora punterebbe su altri big per diventare una piccola regina d’Europa. Vedremo cosa deciderà il diretto interessato dal momento che giocare in Turchia è un po’ diverso rispetto ai campionati del Vecchio Continente. In casa Inter ci sono contatti con Zeman. Il boemo, ovviamente, si è messo subito a disposizione di Moratti dicendosi felice per l’interessamento del club nerazzurro. Un’ipotesi di zamanlandia non piace molto ai tifosi della Beneamata ma nel calcio ci sta tutto. Stramaccioni, intanto, è in piattaforma d’attesa.

di Luigi Sada

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Milan alle final eight

I rossoneri vincono col Sassuolo PRIMAVERA e blindano il secondo posto. Inter ai playoff, c’è la Roma Daniel Rizzo

Se ne va? I bene informati dicono di no. Ecco allora, in attesa dei nuovi soci kazaki, americani e danesi, scattare una nuova lista di rinforzi capeggiata dal cileno del Barca, Sanchez, da Biglia dell’Anderlecht e Vrsaljko difensore della Dinamo Zagabria. Senza dimenticare il catanese Gomez e il napoletano Campagnaro già inseriti dagli addetti ai lavori nella formazione tipo della prossima stagione. Il Barcellona, intanto, come avevamo scritto qualche settimana fa, ha chiesto Handanovic offren-

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do trenta milioni, che in questi tempi non sono pochi, pure per l’Inter. Il colpo grosso l’ha fatto comunque il Bayern Monaco regalando a Guardiola, l’erede di Heynckes, Mario Gotze del Borussia Dortmund per una cifra che si aggira attorno ai 37 milioni di euro. Ibrahimovic, nel frattempo, è stato visto in giro per Milano, però la sua destinazione sembra essere orientata sulla Juve dove Conte è una grande suo estimatore. Il City, infine, sta facendo pressione sulla Vecchia Signora per strapparle Pogba.

Tutto come da copione, i baby rossoneri si impongono in casa del Sassuolo nell’ultima giornata del campionato Primavera e accedono direttamente alle Final Eight, che andranno in scena in Emilia Romagna nei primi giorni di giugno. La squadra di Dolcetti, dopo aver scavalcato i cugini nerazzurri grazie alla vittoria nello scontro diretto al campo “G. Facchetti”, ha mantenuto il punto di vantaggio sull’Inter battendo con merito prima l’Udinese, e sabato pomeriggio il Sassuolo. Nonostante un inizio poco brillante, i baby rossoneri hanno saputo riprendersi, compattarsi e portare a termine l’obiettivo prefissato ad inizio stagione. Sin dalle prime battute iniziali, i baby rossoneri hanno dimostrato tutta la loro cattiveria. Da sottolineare ancora la prestazione di Simone Andrea Ganz, autore di una doppietta, giunto venti centri stagionali. Un finale di stagione coi fiocchi per i Dolcetti-boys, i quali si presenteranno nei migliori dei modi alle Final Eight insieme alla Juventus, Atalanta, Lazio, Fiorentina e Catania. L’Inter di Bernazzani, invece, nonostante la vittoria di misura col Bologna si ferma a quota 57 punti in classifica, uno in

meno del Milan, e sarà costretta a guadagnarsi il posto nelle finali attraverso i play-off, che si disputeranno già sabato prossimo: i nerazzurri incontreranno in casa la Roma. Tuttavia, i baby interisti nonostante il sorpasso subito dai cugini rossoneri, hanno disputato un gran finale di stagione seppur privi di tante pedine preziose, e la grande vittoria di Bologna propiziata dal gol di Belloni ne è la dimostrazione. Lo stesso

mister dei nerazzurri , Daniele Bernazzani, sottolinea il grande sforzo dei suoi uomini compiuto nelle ultime partite: “Ormai è inutile rivangare quello che poteva essere , la verità è che abbiamo buttato via qualche punto con le piccole, ma non dimentichiamo le vicissitudini patite, e comunque siamo ancora vivi”. L’eventuale secondo avversario, in vista delle Final Eight, uscirà dal match Torino-Genoa.

Spalletti dice no al Milan Luciano Spalletti dice no alle voci che lo vorrebbero al Milan: “Io rimango allo Zenit, se il Club non decide di disfarsi di me, io resto”. Con l’occasione dichiara anche la sua scelta sulle panchine che scottano: “Allegri lo vedo bene sulla

Marjilia Bisceglia

panchina del Milan e Andreazzoli su quella della Roma. Gli allenatori per la prossima stagione di queste due squadre sono giustamente loro”.

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domenica 28 aprile 2013

Milan e Inter: lavori in corso Seppur per diverse ragioni, la Milano calcistica, sia essa nerazzurra che rossonera, più di altre città sarà costretta a lavorare ininterrottamente fino alla riapertura dei giochi della prossima stagione, cantieri sempre aperti. La capitale del calcio, contrariamente alle piazze di Roma e Torino, dovrà intervenire non poco sul mercato e non solo. La società di corso Vittorio Emanuele è decisamente allo sbando, le rivoluzioni coinvolgerebbero tutti i reparti, non solo quelli tecnici. La Saras è in vendita? Il presidente Moratti è stanco? Da dove iniziare? La ricerca del fuoriclasse, oltre che difficile - pochi i campioni disponibili sul mercato -, non risolverebbe i CLUB Giovanni Labanca

Milan chiama, l’Indonesia risponde. Lo fa a gran voce per far capire quanto attesa e desiderata sia stata la chiamata arrivata da via Turati. Dall’emisfero meridionale ha risposto Aldri Watson Gainau di Jayapur, un attivissimo tifoso rossonero che da tempo ha radunato i tanti tifosi sparpagliati per tutta l’isola. Anche in questa lontana ed esotica terra, tra mille altre bandiere che garriscono al richiamo dei monsoni, la rossonera è quella che sfida il vento più alta di tutte. E sotto questa bandiera Aldri Watson ha sapu-

Samir Handanovic

i problemi della Beneamata che ha bisogno di ristrutturazione a partire dalle fondamenta. Si può pensare di rifare un tetto nuovo, ma se le finestre sono “vecchie e distrutte” il freddo e l’acqua entrano in casa comunque. Diversi gruppi imprenditoriali stranieri sarebbero interessati alla società di famiglia, ma resta comunque un iter lungo, troppi elementi dell’accordo dovrebbero soddisfare entrambe le parti e, soprattutto, farebbe non poca differenza discutere di una squadra impegnata in Champions League e che lotta per lo scudetto fino all’ultima giornata. L’Inter, per non smentirsi, inizia ancora una volta dalla fine. Si parla di mercato e dell’intenzione di

trattenere a qualsiasi costo Samir Handanovic: “Non si tocca. Stiamo parlando di una colonna della nostra squadra e cercheremo di trattenerlo - queste le conclusioni del Patron nerazzurro che accenna anche al mercato – Sanchez? E’ un ottimo giocatore, ma quelli che fanno la differenza sono altri, difficili da prendere”. Le danze restano le stesse, vecchie. Altra questione, invece, è quella rossonera. Una squadra non in perfetta salute, ma guaribile con cure mirate. La stessa società ha le idee chiare ‘la Champions a tutti i costi’. Si torna a parlare della panchina, in realtà non si è mai smesso. Il futuro rossonero di Allegri sembrerebbe ancora una volta legato alla conquista

Frank Rijkaard

Milan Club Indonesia to richiamare e convincere tutti alla fondazione di un Milan Club andando oltre le prime evasive adunate, quasi clandestini, che si organizzavano Un gruppo di tifosi ogni tanto. “Ho dovuto sudare le proverbiali sette facile. Se poi a tutto questo ci agcamicie per arrivare al risultato giungiamo le impreviste calamità concreto che tutti volevamo, com- naturali, come i terremoti e tutto patti. La posizione geografica della quello che sapete, vi renderete connostra isola e le difficoltà di comu- to che solo agendo con un indomito nicazioni non ci hanno reso la vita spirito combattivo, si può lottare e

vincere contro la natura matrigna. E noi abbiamo impiegato le stesse forze per “costruirci” il nostro bellissimo Milan Club. Entusiasti soprattutto i giovani e i complimenti dell’AIMC e della stessa Società ci hanno reso la giusta gratificazione che ci ha molto commosso. Abbiamo rivolto subito i nostri interessi verso i bambini che da queste parti vivono abbandonati a se stessi per strada. Abbiamo fatto capire loro il significato della vita in comune e hanno cominciato a frequentare la nostra sede. Ovviamente, con non pochi sacrifici e l’aiuto diretto

Severa Bisceglia

del posto in Europa, quella che conta. Il presidente Berlusconi non lo vuole più, non l’ha mai amato particolarmente, la sconfitta contro la Juventus ha definitivamente spezzato quel filo già usurato, anche lo stesso tecnico è stufo di vivere costantemente sotto il mirino ed allettato non poco dalla proposta che avrebbe ricevuto dalla Roma. E’ ripreso, dunque, il toto-panchina rossonera: Seedorf o Van Basten in qualità di traghettatori in attesa dell’arrivo, dopo il Mondiale del 2014, dell’attuale CT della Nazionale Cesare Prandelli. Pare una certezza il divorzio con l’attuale tecnico a giugno e il sostituto, provvisorio o no, sembra debba essere un ex calciatore rossonero. Il vicepresidente con un socio

dell’AIMC e della Società, abbiamo messo in piedi una scuola calcio su basi moderne ed estremamente efficaci. Ci tengo a sottolineare, che, nonostante l’enorme distanza che ci separa, l’Associazione di Milano che segue con affetto le nostre attività, ha promessa di inserire anche qualcuno dei nostri giovani, se saranno validi, tra le fila delle formazioni giovanili del Milan.

Sarebbe la coronazione di un sogno bellissimo e la ricompensa giusta al nostro impegno volontario”. Insomma, dalla lontana Giacarta, giunge forte fino a Milano questo esempio di comunità coraggiosa che, seppure colpita da mille problemi, trova nel tifo pulito e passionale la forza per vivere meglio e per gridare ai quattro venti: FORZA MILAN.

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Operazione terzo posto

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11 BASKET Beppe Vigani

C’è il derby con Cantù e l’Olimpia deve vincere per sperare ancora in questo piazzamento

Milano archivia la formalità Biella (85-67) e si butta nel derby contro Cantù che, dopo aver perso Markoishvili, ha perso quella personalità che solo il georgiano sapeva trasmettergli. I brianzoli proveranno a disinnescare l’attacco dei biancorossi sempre temibile. Il talento di Langford, Gentile e Hairston può fare la differenza se la difesa non è asfissiante. Gli uomini di Andrea Trinchieri contro l’Olimpia (stasera a Desio alle ore 20) si giocano il quarto posto, posizione utile per arrivare in semifinale, necessaria per giocare i quarti dei playoff con l’eventuale

bella in casa. Cantù, che domenica scorsa ha perso a Reggio Emilia, ha diversi giocatori interessanti, ma dopo la dipartita di Markoishvili sembra aver perso l’animus pugnandi del girone d’andata. Il playmaker è Jonathan Tabu, belga di origini congolesi (è nato a Kinshasa nel 1985). Buona mano dal campo (42,3%), ma è dalla linea dei 6,75 m che fa male (38,8%). Sia a rimbalzo, sia negli assist viaggia a 3,9 a gara. Ottimo in contropiede è un gran talento fisico. Nicolas Mazzarino è la bandiera della formazione canturina. A ottobre compirà 38

primavere, nato in Uruguay, ma gioca in Italia da dodici anni (otto a Cantù). E’ il tiratore principe della squadra di coach Trinchieri, con il 35,6% da 2 e il 46,2% da 3. Combattente è anche l’anima dello spogliatoio. Pietro Aradori è uno dei due ex del match. Il bresciano sa giocare sia da guardia, sia da ala piccola: tiro pulito da 2 (60,5%) e un discreto 37,7% da 3. Viaggia con 3,6 rimbalzi a partita. Maarten Leunen è il 4 di Cantù. L’ala grande è un giocatore completo, con un’ottima percentuale al tiro (55,7% da 2, 40% da 3) e 4,7 rimbalzi a partita. Stefano

Presentati a Milano i Mondiali di pallavolo femminile 2014 E’ stato presentato martedì scorso il Campionato del Mondo di pallavolo femminile “Italy 2014”. La rassegna iridata si svolgerà dal 23 settembre al 12 ottobre 2014, si giocherà in sei sedi differenti: Roma, Bari, Modena, Trieste, Verona, e si concluderà a Milano. Il torneo si articolerà in tre fasi. Il presidente federale Carlo Magri ha dichiarato: “Da molto tempo stiamo lavorando affinché ancora una volta emergano le nostre grandi capacità organizzative, anche in un momento in cui si è costretti muoversi in ristrettezze economiche. Che cosa rappresenta la pallavo-

Bianca Elton Ara lo femminile nel panorama sportivo italiano lo sanno tutti. E’ da considerarsi, non solo lo sport più praticato dalle donne, ma anche una disciplina che richiama sugli spalti moltissimi appassionati, uno spettacolo che attrae il pubblico dei palazzetti e quello televisivo. Questa rassegna iridata, che riempirà l’Italia nell’autunno del prossimo anno, sarà la grande consacrazione del nostro movimento femminile”. La grande manifestazione del prossimo anno concluderà il “quinquennio Mondiale” della pallavolo italiana che nel 2010 ha organizzato i Campionati Mondiali maschili e nel 2011 quelli di beach volley.

Deltaplano e parapendio in gara a Varese e Vicenza Per il volo in parapendio, dal 25 al 28 aprile a Caltrano (Vicenza), nasce il Trofeo Max, dedicato a Massimo Dall’Oglio, un grande pilota e forte agonista, un istruttore dotato di eccezionale carisma, prematuramente scomparso. L’evento debutta sotto l’innovativa formula di campionato italiano per squadre formate ciascuna da tre piloti dei quali uno, di livello nazionale ed internazionale, ha la funzione di tutor, mentre gli altri due provengono dai campionati regionali. L’intento è quello di creare un momento d’alto valore formativo grazie ai tutor che avranno il compito di guidare i compagni di squadra meno esperti. L’area di volo si estende sulle Prealpi Vicentine, dalle Piccole Dolomiti, all’Altopiano di Asiago, fino alle pendici del Monte Grappa, interessando anche la pianura dell’Alto Vicentino. Il decollo è situato a quota 1.200 metri sul Monte Corno (Lugo Vicentino), un vasto prato che può contenere oltre

cento parapendio. Atterraggio e sede operativa nei pressi della trattoria Sant’Antonio a Caltrano. La gara è articolata in due giornate, quelle più propizie come meteorologia tra le quattro a disposizione. Di contorno alla competizione molte iniziative parallele, dalle gare di centro, ai momenti conviviali e formativi, fino alla commemorazione di Max Dall’Oglio. Sempre dal 25 al 28 aprile, invece, i piloti di deltaplano saranno impegnati a Laveno Mombello (Varese) per il Trofeo Valerio Albrizio, edizione numero 27. Al momento oltre 70 le iscrizioni pervenute da piloti italiani e stranieri che confermano l’importanza di questa competizione inserita nel calendario della FAI, Federazione Aeronautica Internazionale. Presente al completo il team azzurro, reduce dall’ennesimo oro mondiale a squadre vinto in Australia lo scorso gennaio e l’attuale campione del mondo, l’austriaco Manfred Ruhmer. Il decollo dei del-

PARAPENDIO Gustavo Vitali

taplani avverrà dalla pedana posta sul Monte Sasso del Ferro (altezza 960 m), di riserva il pendio del Monte Nudo (1117 m) come alternativa. Da qui i percorsi di gara, secondo le condizioni meteo, potranno svilupparsi verso est oltre Como e Lecco, a nord sulle Alpi Svizzere e ad ovest sino al Passo del Sempione e verso il Monte Rosa, prima di raggiungere il vasto atterraggio ufficiale in località Pradaccio a Laveno. Le iniziative collaterali prevedono serate con musica dal vivo, area giochi per i bimbi, esibizioni di aeromodelli e di rapaci a cura del Gruppo A.V.A., la prima, e del Circolo Falconeria Maestra, l’altra. Per il pubblico c’è la possibilità di provare voli in deltaplano e parapendio accompagnati dagli istruttori.

Jeff Brooks, l'ala di Cantù è anche un ottimo rimbalzista Foto di Savino Paolella 2013

Mancinelli è l’altro ex di Milano. L’abruzzese ha grande talento, ha nella discontinuità il suo tallone d’Achille. Ottima percentuale da 2 (63,6%), quando è in giornata è incontenibile. Altro elemento di grande interesse è Jeff Brooks. Il 24enne di Louisville ha ottimi numeri. Micidiale da 2 (57,3%), riesce a lasciare il segno anche da 3 (34,4%) in alcuni momenti del match. E’ un ottimo intimidatore sotto le plance: viaggia con 5 rimbalzi a partita. Marco Cusin è il centro. Il friulano ha un’ottima mano da 2 (57,1%), cattura 3,7 palle a partita.

I grandi in trasferta a Biella

RUGBY Tony Morandi

I piccoli giocano a Rugby nei Parchi

RGM contro la capolista, mentre continua l’iniziativa che sta coinvolgendo tutta la città Rugby Grande Milano, dopo aver sognato e visto svanire la promozione in Serie A, va a caccia di un successo di prestigio nel finale di stagione. Domenica prossima proverà a fermare la marcia della capolista Biella, in serie vincente da diciotto partite. La squadra di Bertoncini e Ragusi è reduce dalla sconfitta contro l’ASR Milano, scaturita ancora una volta su un campo pesantissimo, che è stato pagato da RGM e sfruttato molto bene dall’ASR, decisamente più abile nel gioco tattico al piede. Nonostante la delusione, non c’è nessuna voglia di mollare: “E’ un momento difficile – afferma Antonio Raimondi direttore sportivo di RGM – perché il traguardo stagionale è svanito. Per noi si tratta comunque di finire la stagione su una nota positiva e la trasferta di Biella ci dà quest’occasione. All’andata la vittoria – prosegue Raimondi - ci è sfuggita nei minuti finali, nonostante un conto delle mete di due a zero per noi. Loro sono una squadra molto ben organizzata, con un ottimo mediano d’apertura, capace di trasformare in punti, il volume

Alcuni bambini nel Parco di Trenno settimana scorsa

di gioco della squadra. Non sarà facile”. Se con la prima squadra le cose non sono andate come desiderate, RGM è in prima linea con un evento che sta avendo enorme risalto in città. Rugby nei Parchi che sabato 4 maggio celebrerà la seconda tappa al Parco Nord. Un evento organizzato in collaborazione con il Comune di Milano, gratuito e riservato a bambine e bambini dai sei ai dodici anni. Al Parco di Trenno, la scorsa settimana, nonostante la pioggia battente ci sono stati circa duecento bambini, ma con il sole e la pre-

senza dell’azzurro Mauro Bergamasco, al Parco Nord si punta a raddoppiare le presenze. L’attività è adatta a tutti, per parteciparvi è necessaria la presenza di almeno un genitore, per completare l’iscrizione. S’inizia alle 15 l’accesso all’area del Parco è in via Berbera angolo via Regno Italico e al termine per tutti i bambini partecipanti ci sarà anche il terzo tempo merenda a base di frutta, succhi, panini imbottiti. Dopo l’esperienza di Trenno, una cosa è certa, i bimbi si divertono, e i genitori ancora di più.


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Marquez imprendibile Parola ai protagonisti Severa Bisceglia

Il dominio è rosso Honda nel Gp delle Americhe sul circuito di Austin – Texas – dominando le qualifiche, le prove libere e quindi il Gp delle Americhe. La rivelazione del mondiale non è più tale. Lo spagnolo Marc Marquez (in foto), dopo il terzo posto in Qatar, ha letteralmente dominato la seconda prova del mondiale divenendo il più giovane vincitore, 20 anni, nella storia della classe regina precedendo il compagno di squadra Daniel Pedrosa, dopo entusiasmanti duelli, e dando del lungo alla Yamaha di Jorge Lorenzo arrivato terzo a ben 3”.381 dal vincitore. Ancora peggio è andata a Valentino Rossi, sesto dietro a Crutchlow e Bradl, il suo distacco dal battistrada è un abissale 16”.615 ed ha comunque migliorato rispetto alla partenza che lo vedeva ottavo. Il Dottore è in grande difficoltà, partito

dall’8° posizione ha fatto quello che ha potuto faticando le proverbiali sette camice per sbarazzarsi di Bautista e perdendo quasi 2 secondi a giro. Avrebbe tanto voluto partire dalla seconda fila, ma non è riuscito a migliorare rispetto alle libere, grande sofferenza in frenata e la moto si chiude davanti nei destra-sinistra veloci. E’ una pista più consona alle Honda, si sapeva anzitempo pur trattandosi di una pista nuova per tutti, che risultano decisamente più

Marc Marquez

veloci e reattive e l’hanno dimostrato sin dal primo giro dettando il ritmo e prendendo, giro dopo giro, un margine da capogiro sulle Yamaha, dirette concorrenti al titolo. Marc Marquez non è più una sorpresa, la sua ambizione, in sole due gare, lo ha già portato sul podio nella gara inaugurale, una pole e la vittoria nella seconda prova. L’ex campione della Moto2 promette bene e darà sicuramente filo da torcere ai navigati Pedrosa, Lorenzo e Valentino Rossi.

CON LA TESTA IN SPAGNA

Il più giovane vincitore nella storia della MotoGp non poteva sperare di meglio, ha dominato per l’intero weekend battendo, convincendo, l’espero compagno di scuderia Dani Pedrosa: “Sono contento, abbiamo fatto un weekend ‘completo’, anche con una caduta, ma va bene così. E’ stata una gara molto dura, il pneumatico posteriore andava bene, quello anteriore meno, ma abbiamo comunque fatto un del lavoro con tutto il Team. E’ stato bellissimo…”. Dani Pedrosa Lo spagnolo ha subito più degli altri l’umiliazione di essere sconfitto, non per sfortuna o problemi rispetto alla Honda del connazionale, dal compagno di squadra che non ha temuto né la sua esperienza né la sua maggiore capacità di reggere la tensione tenendo i nervi ben saldi, dalla sua aveva solo la scusante di correre con un forte male a un braccio: “Ero molto stanco verso la fine, il braccio sinistro non reggeva più e non riuscivo più a tenere la moto ferma sulla staccata. Poi in un giro ho perso un secondo e mezzo e lì ho perso la gara. Peccato perché la moto andava abbastanza bene, tranne che sulla chicane. Complimenti a Marquez”.

FORMULA1 Debora Cheli

Jorge Lorenzo

La Ferrari raccoglie i pezzi dopo i guai in Bahrein e prepara il rientro in Europa

Fernando Alonso nella sfortunata gara del GP del Bahrein

La sfortuna non conosce limiti e probabilmente predilige il colore rosso . Per averne conferma, basta chiedere ad Alonso e Massa. I due piloti della Ferrari escono da un tranquillo week-end di delirio con l’umore sotto i tacchi. Non doveva andare così, solo un ottavo posto per Fernando e un quindicesimo per Felipe. A complicare tutto, però, c’è stata la rottura del DRS per lo spagnolo, il quale è riuscito a fornire un’ottima prestazione malgrado le difficoltà, mentre il brasiliano ha fatto i conti per ben due volte con problemi alle ruote . Sotto accusa ci sono di nuovo le gomme, croce e delizia di tutti i team. Disgraziati episodi a parte, il GP del Bahrein ha infatti confermato il valore del pilota nella gestione di questo elemento in gara. Già, perché la questione numero uno che affligge tutto il Circus è la durata degli pneumatici. Le mescole concordate dalla casa produttrice Pirelli con i diri-

genti della FIA si degradano con una facilità impressionante. Sta al pilota sapere quando è il caso di forzare e quando levare il piede dall’acceleratore onde evitare un eccessivo consumo. Un’impresa ardua per chiunque, soprattutto quando si tratta di domare una monoposto di Formula 1. Domenica scorsa i risultati finali hanno confermato e aggiunto ulteriori elementi al quadro. Trionfatore sul tracciato di Sakhir, Sebastian Vettel ha fatto più volte sapere di non gradire affatto questa involuzione. La prima guida della Red Bull ha comunque dimostrato di riuscire sapientemente a dosare velocità, ma anche parsimonia, riuscendo nella difficile impresa di vincere, sorpassare e fare tempi pazzeschi senza sconvolgere la strategia di gara. Il tedesco ha condotto la corsa senza indugi, da grande talento qual è. Non basteranno le parole a spodestarlo dal trono sembra ribadire, sbarcando

in Europa con un bilancio più che positivo: due vittorie, un terzo e un quarto posto, per un bottino di 77 punti accumulati nei primi quattro appuntamenti della stagione. Sette lunghezze in più del suo diretto inseguitore, quel Kimi Raikkonen che anche in Bahrein si è fatto vedere, strappando la seconda posizione. Il finlandese ha optato per una strategia di due soste, puntando tutto sulle performance della sua Lotus, meno esigente sulle gomme di altre monoposto. Ha avuto ragione. Accanto a lui sul podio è salito infatti il compagno di squadra Grosjean, il quale non ha perso l’occasione di sfruttare lo stato di grazia della sua E21 e racimolare punti preziosi che permettono alla sua squadra di raggiungere il secondo posto della classifica costruttori, spodestando la Ferrari. Di Resta, quarto, è salito alla ribalta malgrado la sua Force India, non certo un fulmine di guerra. L’attenzione è puntata anche su Hamilton, giunto quinto al traguardo, sempre a punti da inizio stagione. Per quanto riguarda invece la sua ex scuderia, la McLaren, non sono tanto gli scarsi risultati in pista a fare notizia, quanto la ferocia agonistica di Perez, protagonista di una serie di sorpassi (e di toccate) ai danni perfino del suo compagno di squadra Button.

Bianca Elton Ara

Poco ha potuto il campione del mondo in carica contro lo strapotere Honda in terra texana, se non riconoscere il capolavoro del connazionale Marquez: “Ho dato il massimo, era difficile lottare con le Honda su questa pista. Nel warm up abbiamo fatto un passo avanti ma non era sufficiente. Devo fare i complimenti a Cal Crutchlow per la gara e soprattutto a Marquez, che ha fatto ancora meglio di me all’esordio in MotoGP”. Valentino Rossi Il centauro della Yamaha, pur consapevole delle difficoltà della sua moto e della forza delle Honda, non poteva immaginare una simile disfatta, la delusione è tanta: “E’ andata male. Sapevamo che questo weekend sarebbe stato più difficile, ma speravamo di andare meglio. Abbiamo sofferto in prova, abbiamo fatto la modifica giusta nel warm up, abbiamo provato a fare ancora qualcosa ma la moto mi si chiudeva davanti. Ho avuto anche un problema con il disco del freno che già dal giro di lancio vibrava, perché si era staccato un pezzo e quindi ho avuto difficoltà in tutte le frenate. Poi ho perso un po’ di tempo con Bautista e quando ho preso il mio ritmo e speravo di prendere Bradl, sono stato frenato dalla gomma davanti che si era deteriorata ed ho dovuto rallentare. Comunque ho preso punti importanti e in campionato non siamo molto lontani”.

Il Texas alza bandiera spagnola anche in Moto2 e Moto3 Il Gran Premio texano sul circuito di Austin alza solo bandiera spagnola per tutte le categorie. Anche in Moto2 il dominio è spagnolo e porta il nome di Nico Terol (in foto) partito dalla terza posizione in sella alla Suter del Mapfre Aspar Team battendo il connazionale Esteve Rabat (Kalex Tueti HP 40), secondo a 3”125, in volata

sul finlandese Mika Kallio (Kalex Marco Vds Racing team). Il quarto piazzamento e della Suter di Dominique Aegerter che precede la Kalex del britannico Scott Redding, che aveva conquistato la pole, staccato a 5”597 e conquista il posto di leader in classifica generale grazie ai ritiri dello spagnolo Aleix Espargaro e del giapponese Takaaki Nakagami. Il primo degli italiani è Mattia Pasini arrivato ottavo a 14”472, Simone Corsi, invece, si è perso per strada. Neppure a dirlo, anche in Moto3 il dominio è dello spagnolo Álex Rins Navarro alla sua

Marjilia Bisceglia

prima vittoria. In una gara decisa in sole cinque tornate del circuito texano a causa dell’interruzione con bandiera rossa per il terribile incidente che ha coinvolto Jasper Iwema, tenuto sotto osservazione, anche se cosciente, al Brackenridge University Hospital di Austin. Alex Rins ha vinto la sua prima gara nel Motomondiale battendo i connazionali Maverick Vinales e Luis Salom che raggiunge nella classifica del campionato ad ex-equo al primo posto.


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41.000 Studenti all’Arena per Pietro Mennea L’Arena Brera di Milano ospiterà il 2-3-4 maggio 2013 la Cinquantesima Edizione dei “TROFEI DI MILANO - 5 CERCHI PER EXSPORT”, ossia le Finali delle tradizionali attività interscolastiche sportive e formative ed iniziative sportivo-didattiche articolate in 5 Aree – SPORT, CULTURA, EDUCAZIONE, ALIMENTAZIONE, SALUTE a cui hanno aderito, con iscrizioni gratuite, tre milioni di studenti dalla fondazione ad oggi. Sabato 4 maggio all’Arena Brera si terrà il “MEMORIAL PIETRO MENNEA”, la Finalissima delle gare di staffetta a cui nel 2013 hanno partecipato 41.000 studenti di 201 Scuole Primarie e Secondarie di Milano e Monza all’insegna dei valori di educazione e

“EXPO DAYS”, con l’obiettivo di valorizzare lo sport e il suo linguaggio universale per trasformare in realtà quella “Energia per la vita” che costituisce uno dei temi fondamentali di EXPO 2015 in risposta ai crescenti allarmi della comunità scientifica e delle Istituzioni sulle conseguenze della sedentarietà e di non corretti stili alimentari e di vita tra la popolazione giovanile. I “Trofei di Milano” comprendono 4 attività educativo-formative: 1) “La Penna d’oro dello Sport – Candido Cannavò”, 2) “Alcool, Fumo e Doping: no!”, 3) “Cosa farò da grande”, 4) “Slow sport, slow food: la ricetta per nutrire il pianeta” e l’iniziativa “Lo sport attraverso le immagini” con una serie proiezioni presso 60 Scuole. L’evento - organizzato dall’AICS Milanese - con il sostegno della Centrale del Latte di Milano, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, con la collaborazione di Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano, Credito Artigiano e con il Patrocinio della Provincia di Milano, FIDAL, FICTS Italia, si svolge sotto l’egida della Commissione Cultura ed Educazione Olimpica del CIO di cui è membro il Prof. Franco Ascani, Presidente del Comitato Organizzatore dei Trofei di Milano. Il Progetto educativo “TROFEI DI MILANO - 5 CERCHI PER ESXPORT” è finalizzato a:

INGRESSO GRATUITO IL 4 MAGGIO ORE 9.30 aggregazione sociale. Alle ore 9.30, sarà acceso il Tripode e si svolgerà, in occasione della Cinquantesima Edizione dei “Trofei di Milano”, una significativa Cerimonia per celebrare PIETRO MENNEA, il campione di atletica che, in passato, è stato ospite più volte dei “Trofei di Milano” e che, proprio all’Arena, ha stabilito prestigiosi primati. La giornata sarà aperta dalla Marcia non competitiva “Tutti in campo nel verde” (ore 9), con ingresso ed iscrizioni gratuite (partenza Arena Brera), all’interno del Parco Sempione (Km 2) per ragazzi, famiglie, gruppi sportivi e ai cittadini delle diverse nazionalità che aderiscono al “Forum Città Mondo”. A seguire si svolgeranno le gare in pista per le 48 Scuole finaliste ed attività sportive aperte a tutti “senza limiti di età”: “Fantatletica”, Arti marziali, Hockey, Calcio, “Nonni&Nipoti in pista”, “50mt per tutti”, ecc. Il Progetto è stato inserito nel cartellone di eventi

za, l’autostima attraverso attività sportive/motorie, attività formative e multimediali.

- Creare un appuntamento tra i giovani, le famiglie e lo sport inteso sia come momento aggregativo e formativo sia come fattore di salute e sviluppo sociale. - Inserire lo sport nella Scuola in maniera totalmente gratuita al fine di valorizzare le competenze motorie e relazionali dei giovani e far conoscere ai ragazzi l’emozione di una gara vissuta da protagonisti all’Arena Brera di Milano, preceduta da un’azione di educazione alimentare e di conoscenza delle “Regole della Salute per lo Sport”.

- Incrementare le capacità intellettive dei giovani e aiutare la Per informazioni: Comitato Organizzatore AICS Via De Amicis 17 Scuola nello sviluppo di importanti valori sociali quali la so- - Milano Tel: 02/89.40.90.76 – e-mail: aicsmilano@ficts.org lidarietà, il rispetto delle regole e dell’ambiente, la conoscen- sito web: http://www.trofeidimilano.it

Tornano i Daft Punk A Milano un Festival Dance Internazionale Non solo: i Beatles vivono di linfa nuova Una dj graffia la notte E non ultimo: album anche per il leader dei Black Eyed Peas

Una tribù che balla MUSICA Riccardo Sada

Ecco il nuovo dei Daft Punk Quello di Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, al secolo Daft Punk, creatori della dance-elettronica francese, è uno dei dischi più attesi dell’anno. Dallo scorso 19 aprile viene trasmesso da tutte le radio italiane “Get Lucky”, il primo singolo estratto dal nuovo album intitolato “Random Access Memories” (che sarà pubblicato il prossimo 21 maggio da Sony Music). “Get Lucky” vede la partecipazione di due grandi artisti che hanno influenzato la storia della musica pop: Pharell alla voce, appunto, e Nile Rodgers alla chitarra. Il brano può essere considerato un giusto equilibrio di sonorità fra la Disco anni Settanta e una visione futuristica della musica pop. Sono trascorsi otto anni da “Human After All”, il loro ultimo lavoro di studio, datato 2005. In rete, da quando è stata confermata l’uscita di “Random Access Memories”, è iniziata una costante caccia alle notizie. Info su www.daftpunk.com Il dj Spankox remixa i Beatles Per la prima volta una canzone dei Beatles è stata remixata da un dj e produttore contemporaneo. Pubblicata in tutto il mondo e rivista da Spankox (già remixer ufficiale per Elvis Presley), “Love Me Do” rivive in una nuova veste riportando in auge, se ne ce fosse ancora bisogno, la band di Liverpool nelle radio e nei club. Riconosciuti a livello mondiale tra le figure più influenti nella musica e nella cultura pop, i Beatles sono oggi di nuovo attualissimi. A 43 anni esatti dallo scioglimento del quartetto di Liverpool (1970), uno dei loro classici, “Love Me Do” viene remixato e pubblicato in numerosi territori in formato e.p. L’innovativo progetto porta il titolo di “The Beatles Are Back” e include quattro nuove versioni di “Love Me Do” con le voci originali della band e arrangiamenti tutti nuovi. Sul disco è presente anche un’inedita versione rimasterizzata dell’incisione originale. Info su www.thebeatlesareback.com

A San Siro sbarca il sounDrome È stato presentato a Milano sounDrome 2013, il festival dance internazionale che si terrà allo stadio Meazza sabato 8 giugno. Gli organizzatori hanno anche annunciato sorprese, come la performance di will.i.am e il dj set di Fedde Le Grand (entrambi ancora non ufficializzati). L’evento si prepara così per la sua seconda puntata. A un anno dalla prima edizione tenutasi presso lo stadio Olimpico di Roma, che ha visto alternare sul palco i più importanti dj (Tiesto, Sebastian Ingrosso, Planet Funk, Max Vangeli, Nicky Romero e molti altri), le iniziative sono aumentate. Si parla così di electroDrome, l’after show ufficiale che si terrà nell’adiacente Ippodromo del Trotto a partire dalla mezzanotte. I più apprezzati dj electro dell’ambiente clubbing suoneranno per il pubblico di Milano fino alle prime luci dell’alba. Un appuntamento in grado di combinare lo stile della notte meneghina allo spirito dei grandi festival. Info su www.soundrome.eu

Largo a Miss Kittin, la gatta che graffia di notte La dj Miss Kittin torna con “Where is Kittin?”, un progetto iniziato e portato a termine con l’amico e collega Marc Houle. Pubblicato sull’etichetta Items & Things di Houle, il lavoro conta sui remix di Dubfire, John Foxx e The Maths. L’intera produzione dimostra che la coppia è ancora influenzata da atmosfere che vanno dalla techno rave dei primi anni Novanta sino alla Italodisco di fine anni Ottanta. Sintetizzatori ossessivi, la voce della dj che spazia dentro l’effettistica e soprattutto le rielaborazioni provenienti dalla SCI+TEC, label del 50 per cento dei Deep Dish, mister Dubfire. L’e.p. è solo un estratto di “Calling From the Stars”, l’album del duo uscito il 22 aprile scorso su wSphere/Wagram. Info su www.itemsandthings.com

Album anche per will.i.am #willpower è il quarto album in studio del rapper americano Will James Adams Jr, noto ai più come will.i.am. Pubblicato lo scorso 23 aprile, condensa singoli come “T.H.E. (The Hardest Ever)”, con Mick Jagger e Jennifer Lopez, “This Is Love” con Eva Simmons, “#Thatpower” con Justin Bieber e in particolare “Scream & Shout” con Britney Spears, da mesi in testa alle classifiche di vendita dei singoli e di airplay radiofonico. La canzone, che ha ottenuto un successo planetario, ha battuto un nuovo record raggiungendo più #1 nelle classifiche iTunes nel mondo. “Ho dovuto posticipare più volte l’uscita di questo album”, ha ammesso will.i.am, ormai impegnato anche sulla realizzazione del nuovo album dei Black Eyed Peas. Info su http://will.i.am/


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*** El Shaarawy innamorato di Ester Giornado? I più informati sostengono di si. Il Faraone ha perso la cresta per la PR e si lascia paparazzate senza nessun problema mentre bacia la sua ragazza in pubblico. L’attaccante del Milan, contrariamente al suo rendimento nelle ultime partite, nella vita privata è felice, vive da ventenne il suo amore, insomma procede tutto a gonfie vele. Anche Ester non ne fa mistero pubblicando il suo attuale stato di grazia: “mai stata più felice”. Auguri piccioncini.

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GOSSIP Marjilia Bisceglia

*** Raffaella Fico Finalmente si lascia alle spalle il passato pallonaro, di cui si coccola solo la figlia, e cambia registro andando oltre. Il lavoro aiuta a tirarsi fuori dalle delusioni amorose e non solo. E’ la stessa showgirl a comunicare la nuova avventura lavorativa attraverso il proprio profilo di Facebook e su Twitter: “Ciao amici, puntata zero di… ci sarà da ridere”. Ha anche pubblicato delle foto scattate durante le riprese. Siamo felici per Raffaella che sembra, almeno secondo i bene informati, aver ritrovato anche l’amore. Su quest’ultima notizia si attendono ancora conferme o smentite. Alla Fico un grande in bocca al lupo per la carriera e anche, perché no, per l’amore.

*** Barbara D’Urso

*** Sara Tommasi

Non smetterà mai di stupire. Ha soddisfatto la curiosità di un suo fan voglioso di sapere se la relazione avuta con Miguel Bosè corrispondesse al vero. Barbara non si è limitata solo a confermare, ha tenuto che si conoscessero anche tutti i lati positivi dell’artista, oggi impegnato nel programma “Amici”. Per la D’Urso il bel Miguel è tenero, romantico, insomma: un uomo meraviglioso. Oggi la conduttrice televisiva è single e il futuro amore deve essere, per sua stessa ammissione: intelligente, bello, non fumatore e senza legami. Non scarta gli uomini con figli a carico. Buona fortuna Barbara.

E’ un fiume in piena, sa tutto di tutti e, soprattutto, spiffera ai quattro venti tutto di tutti. Nasce spontaneo l’interrogativo: ha bisogno di promuovere nuovo film hard di cui è protagonista? Ora è la volta dell’ex tronista Alessio Lo Passo che, a suo dire, sarebbe gay. Al di la delle scelte sessuale di chiunque, nasce spontaneo un altro interrogativo: ma saranno fatti suoi? E se anche fosse, non le passa per la mente che, magari, non ha voglia di renderlo pubblico? Ahi ahi ahi Sara, così non si fa. Lingua biforcuta. Il malcapitato del momento si dichiara, invece, semplicemente alla ricerca della donna giusta che lo sappia prendere ed amare in modo sano, una donna semplice e alla mano. Cosa c’è di così pazzesco in questo, vorremmo chiedere a colei che non sa proprio farsi un chilo di c… suoi.

*** Eugenio Colombo Tronista a “Uomini e donne” ha trovato l’amore. Dopo un lungo e travagliato percorso ha scelto Francesca Del Taglia quale suo grande amore e lei è stata felice di accettare, gettando nella disperazione Eleonora Mandatiti che ci ha sperato fino alla fine di chiudere in bellezza con l’uomo che ha tanto corteggiato. I protagonisti non ne hanno fatto mistero pubblicando foto sulle rispettive pagine Facebook sottolineando la loro felicità. L’uomo dagli occhi di ghiaccio pare ci sia cascato, la coppia è convinta che la loro sarà una storia vera e importante. Sono stati ripresi per le vie della Capitale in atteggiamento romantico.

*** Tina Cipollati e Chicco Nalli Il loro matrimonio sembra arrivato al capolinea. L’amore tra i due nasce nella trasmissione “Uomini e donne” qualche anno fa. Oggi è la rabbia, oltre al dolore, a farla da padrona. Tina ha beccato il marito con un’altra donna e l’ha comunque perdonato. Oggi si sente accusare di essere una pessima moglie, dittatrice che vuole comandare su tutto e tutti. E’ la stessa Cipollati, neppure a dirlo, sul social network a dichiarare il suo dolore e dissenso: “Mi hai accusata di essere una moglie apprensiva, ansiosa… una cattiva moglie. Non mi hai difeso con tua madre cui avevo chiesto semplicemente di tenere i bambini nel fine settimana per un po’ di tempo. Una richiesta che credo sia legittima e che qualsiasi nuora farebbe alla suocera che ama i suoi nipotini e che vuole dare serenità al proprio figlio. Non credo di aver chiesto la luna a tua madre!”. Qualche problema di troppo da risolvere, ma a tutto c’è rimedio, se non c’è di mezzo una suocera.


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