Milan_Inter

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Domenica 7 Ottobre 2012

Anno 2 N. 35

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COPIA OMAGGIO

FULMINI A SAN SIRO MILAN - INTER TECNO MOTORS SPA

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Domenica 7 Ottobre 2012


Domenica 7 Ottobre 2012

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L’ Editoriale

di Beppe Vigani

Solo l’incertezza può salvare il campionato

Juventus e Napoli sembrano avere una marcia in più e adesso c’è il derby

L’obiettivo di Stadio5 è la qualità. Possiamo piacere o no, ma i nostri sforzi sono rivolti esclusivamente a questo. La ricerca spasmodica di elementi che servono ad aumentare il piacere della lettura è la missione dell’editore, che sta investendo tutto il possibile per arrivarci. Ci arriverà, ne conosciamo la tempra. Detto questo la famiglia di Stadio5 aumenta. Diamo, infatti, il benvenuto a Matteo Salvini (europarlamentare della Lega Nord e Segretario nazionale della Lega Lombarda) che, grazie all’ariete Carlo Marnini, grande amico del nostro giornale, da questo numero fa parte della squadra. Tengo a sottolineare l’estraneità a qualsiasi indirizzo politico da parte del giornale, del sottoscritto e dell’editore: Salvini arriva in qualità di opinionista sportivo, poiché è avvezzo, in modo autorevole, a prendere parte a dibattiti, tavole rotonde in salotti televisivi già da tempo. Ho avuto modo di partecipare a trasmissioni con lui, la sua ironia, il suo acuto modo di disquisire sul mondo pedatorio mi ha convinto che è un acquisto di valore assoluto. Torniamo al calcio giocato. Tremo all’idea di vedere Juventus e Napoli a braccetto per tutto il campionato. Niente di personale con bianco-

neri e azzurri, ma via non scherziamo. Milan, Inter, Fiorentina e chissà quale altra squadra ridotte alla terza piazza per entrare in Champions dalla porta di servizio. Brividi. Colgo, intanto, l’occasione di salutare l’ingresso di Bruno Pizzul, celeberrima firma del giornalismo sportivo, nella grande squadra di Stadio5. A dire il vero ci mettiamo tutti in fila indiana per stringergli la mano e capire che cosa si può fare per evitare brutte figure. Per sopravvivere l’editore ha deciso di investire in idee: cosa rara in questo Paese. Fiero di dirigere questo giornale, che fra lacrime e sangue cerca a ogni costo la qualità, di dare una voce in mezzo a tante. Non vendiamo sogni, proviamo a capire cosa c’è di male a insistere a scrivere quello che pensiamo e crediamo. Non è facile, perché nessuno regala nulla e tutti sono sugli alberi a nidificare avvoltoi. Vecchie litanie. Rituffandoci negli argomenti a me più consoni, e sicuramente più facili, la giornata che andremo a vivere sarà focalizzata sul derby della Madonnina. Questa partita è drammaticamente importante per il Milan, che non può più perdere terreno. Il campionato è molto lungo, acqua ne deve passare, ma i punti persi non si recuperano più. Refrain

lapalissiano, ma tant’è. Domandare ad Andrea Stramaccioni se i punti persi col Siena non fanno male come una badilata sulla faccia. I rossoneri stanno crescendo, De Jong qualche volta colpisce la palla, Montolivo, ancora lontano dalla condizione dell’Europeo, ha qualità e la farà vedere, El Shaarawy è sempre più faraone, De Sciglio ha messo via i giocattoli e fa prove da campione, mentre la vecchia guardia sta crescendo. Piano, senza fretta, ma già col Parma gli Allegri-boys hanno sciupato una grande occasione. Se Boateng, lontano parente rispetto a quello dello scudetto, non si fosse sbranato il gol del 2-0, saremmo qui a parlare di un Milan diverso. L’Inter arriva da una vittoria importante contro la Fiorentina, squadra ben plasmata da Montella, bella da vedere, sicuramente la novità più interessante di questo campionato. Sono convinto che questo torneo regalerà qualche altra sorpresa. Preghiamo solo che le due squadre là in cima non continuino a seminare danni. La classifica è sempre verità, chi è in testa è più forte. Gli arbitri e tutto il resto ne sono una logica conseguenza. Bisogna accettare sempre quello che il campo regala, funziona meglio quando si parla di

calcio. Le scienze esatte sono altre, parlare di pallone è facile come bere un bicchiere d’acqua. Fumo, vacuità e nullità sono inutilità, travestite da sapienza, che inondano trasmissioni sportive e intimidiscono le certezze. Certezze che speriamo non facciano parte di questo campionato, altrimenti sai che noia. Erich Fromm (psicanalista e sociologo tedesco), a proposito del dubbio diceva: “L’incertezza è la condizione perfetta per incitare l’uomo a scoprire le proprie possibilità”. Consolatevi tifosi, Inter e Milan sono sulla buona strada.

Erich Pinchas Fromm (Francoforte sul Meno, 23 marzo 1900 – Locarno, 18 marzo 1980) è stato uno psicoanalista e sociologo tedesco.

MILAN (4-2-3-1)

INTER (3-5-2) Arbitro Paolo Valeri di Roma

32
Abbiati; 20 Abate, 76 Yepes, 25 Bonera, 2 De Sciglio; 34 De Jong, 18 Montolivo; 8 Nocerino, 10 Boateng, 92 El Shaarawy; 11 Pazzini. All. M. Allegri

1 Handanovic; 23 Ranocchia, 25 Samuel, 40 Juan Jesus; 4 Zanetti, 14 Guarin, 19 Cambiasso, 21 Gargano, 55 Nagatomo; 99 Cassano, 22 Milito. All. A. Stramaccioni

Andrea Sramaccioni

Massimiliano Allegri

Stadio G. Meazza ore 20.45


Domenica 7 Ottobre 2012

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6 reti Cavani (Napoli; 2 rigori) 5 reti Gilardino (Bologna)

Pos.

Squadra

P.ti

G

V

N

S

Gf

Gs

+/-

1 Juventus 16 6 5 1 0 15 3 12 2 Napoli 16 6 5 1 0 12 2 10 3 Inter 12 6 4 0 2 10 6 4 4 Lazio 12 6 4 0 2 9 6 3 5 Sampdoria 10 6 3 2 1 8 6 2 6 Torino 8 6 2 3 1 9 4 5 7 Roma 8 6 2 2 2 12 11 1 8 Fiorentina 8 6 2 2 2 7 6 1 9 Genoa 8 6 2 2 2 7 7 0 10 Catania 8 6 2 2 2 7 11 -4 11 Milan 7 6 2 1 3 7 6 1 12 Bologna 7 6 2 1 3 9 9 0 13 Pescara 7 6 2 1 3 6 11 -5 14 Parma 6 6 1 3 2 6 8 -2 15 Udinese 6 6 1 3 2 6 9 -3 16 Atalanta 5 6 2 1 3 5 9 -4 17 Palermo 4 6 1 1 4 5 10 -5 18 Chievo 3 6 1 0 5 4 13 -9 19 Siena 2 6 2 2 2 7 6 1 20 Cagliari 2 6 0 2 4 3 11 -8 Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.

LA CLASSIFICA

Sabato 6 Ottobre - 7. Giornata 6 Ott, 18:00 Chievo - Sampdoria Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 6 Ott, 20:45 Genoa - Palermo Stadio Luigi Ferraris, Genova Domenica 7 Ottobre - 7. Giornata 7 Ott, 12:30 Roma - Atalanta Stadio Olimpico, Roma 7 Ott, 15:00 Torino - Cagliari Stadio Olimpico, Torino 7 Ott, 15:00 Catania - Parma Stadio Angelo Massimino, Catania 7 Ott, 15:00 Fiorentina - Bologna Stadio Artemio Franchi, Firenze 7 Ott, 15:00 Pescara - Lazio Stadio Adriatico, Pescara 7 Ott, 15:00 Siena - Juventus Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena 7 Ott, 20:45 Milan - Inter Stadio Giuseppe Meazza, Milano 7 Ott, 20:45 Napoli - Udinese Stadio San Paolo, Napoli

TURNO ODIERNO

Sabato 20 Ottobre - 8. Giornata 20 Ott, 18:00 Juventus - Napoli Juventus Stadium, Torino 20 Ott, 20:45 Lazio - Milan Stadio Olimpico, Roma Domenica 21 Ottobre - 8. Giornata 21 Ott, 12:30 Cagliari - Bologna Nereo Rocco, Trieste 21 Ott, 15:00 Chievo - Fiorentina Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 21 Ott, 15:00 Inter - Catania Stadio Giuseppe Meazza, Milano 21 Ott, 15:00 Palermo - Torino Stadio Renzo Barbera, Palermo 21 Ott, 15:00 Parma - Sampdoria Stadio Ennio Tardini, Parma 21 Ott, 15:00 Udinese - Pescara Stadio Friuli, Udine 21 Ott, 15:00 Atalanta - Siena Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 21 Ott, 20:45 Genoa - Roma Stadio Luigi Ferraris, Genova

PROSSIMO TURNO

4 reti Jovetic (Fiorentina) Cassano (Inter) El Shaarawy (Milan) Bianchi (Torino; 2 rigori)

3 reti Milito (Inter; 1 rigore) Giovinco (Juventus) Hernanes (Lazio) Klose (Lazio) Pazzini (Milan; 1 rigore) Miccoli (Palermo) Osvaldo (Roma; 1 rigore) Maxi Lopez (Sampdoria) 2 reti Denis (Atalanta) Diamanti (Bologna; 1 rigore) Bergessio (Catania) Pellissier (Chievo; 1 rigore) Borriello (Genoa; 1 rigore) Immobile (Genoa) Pirlo (Juventus) Quagliarella (Juventus) Vidal (Juventus; 2 rigori) Vucinic (Juventus; 1 rigore) Hamsik (Napoli) Weiss (Pescara) Florenzi (Roma) Calaio’ (Siena) Vergassola (Siena) Di Natale (Udinese; 1 rigore) 1 rete Cigarini (Atalanta) Moralez (Atalanta) Raimondi (Atalanta) Guarente (Bologna) Kone (Bologna) Ekdal (Cagliari) Pinilla (Cagliari; 1 rigore) Sau (Cagliari) Barrientos (Catania) Gomez (Catania) Lodi (Catania) Marchese (Catania) Spolli (Catania) Cruzado (Chievo) Rigoni (Chievo) Romulo (Fiorentina) Roncaglia (Fiorentina) Toni (Fiorentina) Jankovic (Genoa) Kucka (Genoa) Merkel (Genoa) Coutinho (Inter) Pereira (Inter) Sneijder (Inter) Asamoah (Juventus) Giaccherini (Juventus) Lichtsteiner (Juventus) Matri (Juventus) Candreva (Lazio) Ederson (Lazio) Ledesma (Lazio; 1 rigore) Dzemaili (Napoli) Insigne (Napoli) Maggio (Napoli)

Pandev (Napoli) Arevalo Rios (Palermo) Giorgi (Palermo) Belfodil (Parma) Galloppa (Parma) Lucarelli (Parma) Parolo (Parma) Rosi (Parma) Valdes (Parma; 1 rigore) Caprari (Pescara) Delik (Pescara) Quintero (Pescara) Terlizzi (Pescara) Lamela (Roma) Lopez (Roma) Marquinho (Roma) Totti (Roma) Costa (Sampdoria) Estigarribia (Sampdoria) Gastaldello (Sampdoria) Munari (Sampdoria) Pozzi (Sampdoria; 1 rigore) Paci (Siena) Valiani (Siena) Ze Eduardo (Siena; 1 rigore) Brighi (Torino) D’Ambrosio (Torino) Gazzi (Torino) Sgrigna (Torino) Stevanovic (Torino) Basta (Udinese) Lazzari (Udinese) Maicosuel (Udinese) Ranegie (Udinese)

classifica marcatori


Elshacassa Domenica 7 Ottobre 2012

D’ accordo che il derby è sempre il derby , ma stavolta , nelle ore dell’attesa , si è avvertito qualcosa di strano, di inconsueto. E’ come se si fosse percepita la sensazione che, al Milan e all’Inter, sarebbe in atto una tendenza al ribasso, quasi che gli immancabili, o comunque perseguibili, tradizionali gloriosi traguardi sportivi non rientrassero, al momento, nelle rispettive potenzialità. Colpa della crisi generale, timore di incappare nelle sanzioni del “fair play” finanziario, cordoni delle borse ben stretti: faccende che vanno tenute ben presenti a livello gestionale, ma le cui conseguenze i tifosi stentano a metabolizzare.

Anche perché poco abituati a verificare che, in sede di pronostico e di valutazioni tecniche, Milan e Inter non sono inserite nel ristretto novero delle favorite, cosa assolutamente fuori dalla norma. Resta sempre la speranza che poi simili non troppo lusinghieri giudizi vengano smentiti dai fatti, ma per ora la situazione è questa. Soprattutto al Milan le ultime partenze importanti di Ibra e Thiago Silva hanno indispettito la tifoseria, anche perché c’erano state promesse di ben diverso segno, ma hanno lasciato un senso di vuoto anche i vari Gattuso, Seedorf, Nesta, Inzaghi che rappresentavano lo zoccolo duro dell’ appartenenza rossonera . Ma non è che all’Inter la situazione sia granché diversa, finiti i tempi in cui Moratti era il

generoso presidente che comprava, spendeva e ricapitalizzava . Del resto la situazione riflette quanto avviene ovunque dalle nostre parti. L’Italia non è più l’Eldorado calcistica di anni fa quando i migliori calciatori del mondo ambivano approdare nel Bel Paese, altrove si guadagna di più e si vince di più e così quelli bravi che c’erano se ne vanno, di nuovi veramente bravi non ne arrivano ed emigrano, ahimè, anche i nostri giovani talenti. E allora, che fare? Il tifo sportivo, per sua natura, sa anche superare i momenti che sembrano meno brillanti, la squadra del cuore è sempre la stessa, anche se non sembra più essere una supercorazzata inaffondabile. E, per quanto riguarda Milano, il derby resta un momento di particolare significato, esagerato definirlo partita che vale un ‘intera stagione, ma per storia, tradizione, intensità emotiva è qualcosa di unico. Sarà così anche stavolta, San Siro col vestito della festa, anche se il Milan, altro fatto inconsueto, ha invitato i suoi tifosi ad accorrere, temendo ulteriori sintomi di disaffezione. Dopo le fatiche europee gli uomini di Allegri e Stramac-

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La penna di Bruno Pizzul cioni sono comunque attesi a una prova generosa ed efficace, il talentino El Shaarawy e il fiorito (durerà?) Cassano dall ‘altra individuati come i possibili personaggi chiave. E poi la solita ridda di ipotesi sugli undici che scenderanno in campo, sui moduli nuovi o rispolverati, su quale delle squadre riuscirà a imporre il proprio gioco. E chissà che non salti fuori una bella partita. Qualche volta succede perfino nel derby della Madonnina . Buon divertimento

Milan attenzione al 5-5-5 Punti, palle inattive e Allegri: rossoneri accerchiati La Partita

Allegri come Oronzo Canà? Non proprio, il 5-5-5 in questo caso non è un modulo ma l’insieme di tre fattori che devono tenere il Milan sull’attenti. Il primo “5” è riferito ad Allegri e alle sue cinque giornate. Questa la definizione del periodo molto delicato per l’allenatore toscano che ha avuto inizio mercoledì nel turno di Champions League contro lo Zenit di Spalletti, vinto per 2-3, e che si concluderà stasera con il derby della Madonnina numero 278. Le famose cinque giornate di Milano si riferiscono all’insurrezione contro gli austriaci che portò alla liberazione della città nel marzo del 1848, oggi invece, molto più semplicemente, potrebbero finalmente far uscire il Milan dal tunnel in cui si è infilato sin dalla prima giornata di campionato. Il secondo “5” è il distacco in classifica dai cugini. Dopo sei giornate di campionato è già molto ampio e in

caso di sconfitta diventerebbe troppo pesante da spiegare a società e tifosi, meglio dunque fare i conti ed esorcizzare la matematica e pensare che potrebbero diventare due in caso di vittoria e quindi rilanciarsi definitivamente verso la zona Champions che quest’anno sembra alla portata di molte squadre. Il terzo “5” è il dato di riferimento dei gol subiti su palle inattive da inizio campionato. Otto gare, otto gol subiti di cui cinque, appunto, su situazioni di palla da fermo. Due rigori, una punizione e due calci d’angolo sono costati al Milan punti importanti, tanta pressione e tante critiche. Al di là della qualità del gioco, la quale sta pian piano migliorando, è la concentrazione in queste situazioni che fa la differenza a questi livelli. Allegri è consapevole di questi cali e ha già iniziato a lavorarci su, ma anche contro lo Zenit si è rischiato di

di Andrea Anelli

compromettere tutto per una disattenzione simile. Allegri come Canà, dunque? Certo, oltre al 5-5-5, ci sono anche le famose cessioni di Falchetti e Mengoni alias Ibra e Thiago Silva ma le similitudini finiscono qua. Il Milan deve cercare di riportarsi nelle posizioni di classifica più consone e contro l’Inter lo farà ancora una volta con il 4-2-3-1 che sembra dare dei risultati migliori e allo stesso tempo esaltare le doti di El Shaarawy, largamente il migliore di questo inizio di stagione. Dovrebbe trovare una maglia da titolare Pazzini, dopo due panchine consecutive, dubbio invece per l’altro esterno, Emanuelson in vantaggio su Nocerino. Qualche dubbio anche in difesa dove gli unici due quasi certi dovrebbero essere Zapata e Abate, quest’ultimo in cerca di rivincita nei confronti di Milito, autentico spauracchio personale da derby.


Domenica 7 Ottobre 2012

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Cugini in trasferta di Emanuele Tramacere

Il derby

la madre di tutte le partite

Dalla prima di Juan Jesus alle 45 di Zanetti vincere il derby può valere una stagione Ci sono giorni che non sono semplicemente un numero, una tacchetta, una delle 365 pagine da girare all’interno di un’agenda. Ci sono giorni che la gente si segna con il pennarello rosso, quello che non puoi non vedere. Ci sono giorni in cui qualunque cosa - gli amici, gli impegni e perfino la famiglia – passano in secondo piano, a meno che non entrino strettamente in sintonia con quel clima particolare che, senza neanche accorgersene, si crea e si respira nell’aria. E poi c’è un giorno in cui tutto, senza esclusioni ed eccezioni, passa rigorosamente in secondo piano. Quel giorno ogni uomo completa il suo processo di trasformazione iniziato già sette giorni prima. Quel giorno la memoria di ogni uomo dimenticherà compleanni, anniversari e appuntamenti trasformandosi magicamente in un almanacco vivente degli scontri passati. Perché può esserci competizione fra due squadre considerate “nemiche”, ma la rivalità con la R maiuscola la si respira soltanto nel corso di un derby, quello di Milano. In 103 anni di storia e 277 partite disputate, il “derby della madonnina” si è cucito addosso la nomea di una partita che vale una stagione e che, ci crediate o no, è proprio così. Le dichiarazioni di Stramaccioni e Allegri, nel post partita delle sfide contro Fiorentina e Parma, sono state un segnale diretto in questa direzione: Le partite contro Zenit e Neftci passano in secondo piano perché la partita più importante di questo inizio di stagione è solamente il derby. Stramaccioni l’ha detto chiaramente, “meglio subire a Baku, se penso alla partita che mi aspetta domenica”, e le convocazioni di mercoledì in vista della trasferta in Azerbaijan hanno rispecchiato le idee del tecnico romano che ha lasciato a Milano in previsione della partitissima 4 titolarissimi della sua formazione. Samuel, Zanetti, Milito, Cassano partono, quindi con una settimana di riposo alle spalle e da loro ci si aspetta che siano decisivi fin dal primo minuto. Il modulo dell’equilibrio, il 3-5-2, sarà confermatissimo perché consente ai cinque difensori centrali presenti in rosa di rendere al meglio e dare solidità alla fase difensiva. Samuel sarà affiancato da Ranocchia e Juan Jesus che affronterà il suo primo derby italiano. Se per Jesus sarà il primo caps nella storia dei derby, Javier Zanetti raggiungerà quota 45 staccando Giuseppe Bergomi e piazzandosi definitivamente al secondo posto per presenze nella stracittadina. Se Zanetti fungerà da collante fra difesa e attacco, per vincere la partita Stramaccioni si affiderà ad un tandem offensivo che di derby ne ha giocati e decisi tanti. Diego Milito ha un particolare feeling per questo genere di partite. 13 gol in 14 incontri considerando le sfide spagnole fra Zaragoza e Osasuna e le stracittadine di Genova e Milano. Cifre mostruose per un attaccante che dovrà affidarsi alle invenzioni di un altro professionista dei “grandi classici” del calcio. Antonio Cassano è forse il giocatore, insieme a Giampaolo Pazzini che più vivrà l’emozione del suo primo derby con la maglia nerazzurra. In carriera ha preso parte a 17 stracittadine fra Roma, Genova, Milano e Madrid condizionando sempre, nel bene o nel male, il risultato della propria squadra. Il derby di Milano, tuttavia, è da sempre la sfida dei tifosi. Lo scontro fra due curve in grado di regalare, spesso e volentieri, uno spettacolo più entusiasmante di quello mostrato dai 22 in campo. Il derby di Milano continuerà a dominare, trasformare e condizionare il cuore di oltre 20 milioni di italiani. E continuerà a lungo, perché come disse il grande Peppino Prisco “Il Milan? Ho forti timori che quest’anno rimarrà in Serie A”.

San Siro, benedici il Cassano La squadra di Stramaccioni, conquistando la sua prima vittoria stagionale sul terreno del Meazza, contro la Fiorentina per 2-1 ( risultato previsto anche dai Bioritmi che indicavano in 6.06 lo stato psicofisico dei nerazzurri rispetto al 6,01 dei viola), ha in parte abbattuto il tabù della “leggenda metropolitana dell’erba sintetica di San Siro”, spezzando l’incantesimo. Il nostro giornale, quello che state leggendo in questo momento, nel numero scorso, Inter Fiorentina, ha pubblicato una foto a pag. 4 di San Siro (primo vescovo di Pavia vissuto nel IV Secolo) con la didascalia “ San Siro, benedici il terreno del Meazza”. Di fatto la nostra preghiera è stata accolta. Pertanto, dall’analisi dei potenziali bioritmici (forza fisica, coordinamento motorio, visione del

I Bioritmi

di Enzo Occhiuto

gioco e istintività individuale) dei singoli giocatori, che presumibilmente scenderanno in campo, risulta un maggior stato di benessere psicofisico del Milan 6,07 rispetto a quello dell’Inter 6,02. Controllando i valori medi bio dei due moduli tattici dei due allenatori, possiamo notare che quelli di Massimiliano Allegri 4 – 2 – 3 – 1 risultano superiori alla media complessivamente a quelli di Andrea Stramaccioni 3 -4 -1 -2. La forza fisica media dei rossoneri è valutata in 6,13 contro quella degli avversari 6,05 : Abate 6,41, Zapata 6,49, Yepes 6,41, De Jong 6,47, Bojan 6,37,

Il campionato di Laura Tangari

da parte interista abbiamo: Handanovic 6,41, Ranocchia 6,47, Cambiasso 6,41, Cassano 6,49, Milito 6,44. La parte emotiva vede in Yepes 6,45, De Jong 6,45, Ambrosini 6,50, El Shaarawy 6,45, Emanuelson 6,49, Robinho 6,31 ed in Juan Jesus 6,49, Cambiasso 6,49. La parte intellettiva Abbiati 6,41, De Jong 6,49, Boateng 6,50, Emanuelson 6,49, Samuel 6,43, Gargano 6,49, Pereira 6,49, Munigayi 6,47. Sfida molto complessa tatticamente dove l’illuminazione dei rispettivi allenatori potrebbe essere determinante.

TUTTO

DA DECIDERE

Scappano Juve e Napoli dopo sei giornate ad alta tensione. I partenopei ribattono colpo su colpo ai campioni d’Italia mentre alle loro spalle rialzano la testa Inter e Lazio che fanno rispettivamente fuori Fiorentina e Siena. Dietro la coppia inseguitrice c’è la Sampdoria, battuta a Marassi di stretta misura da un Napoli cinico che comincia a pensare alla grande. Ma al di la del prestigioso tandem torinese-napoletano, che comanda il campionato, oggi c’è un importante appuntamento serale col derby della Madonnina che vedrà di fronte due squadre appena uscite da una crisi, soprattutto casalinga, che sembrava irreversibile fino a qualche giorno fa. Il Milan di Allegri aveva allontanato la maledizione di San Siro battendo a metà settimana il Cagliari, l’Inter di Stramaccioni ce l’ha fatta affondando la Fiorentina domenica scorsa dopo aver rischiato in più di una circostanza il pareggio, forse meritato, dei ragazzi di Montella. Insomma, calendario alla mano, entrambe le milanesi tirano un bel sospirone di sollievo, anche se in Europa tutte e due hanno sudato parecchio contro lo Zenit San Pietroburgo e lo Neftci. L’Inter nel derby è leggermente favorita, non solo per la posizione attuale che occupa in classifica, ma per il gioco, la qualità e la precisione palesata nella gara con i toscani, dove in più di un occasione Milito è stato messo in condizione di segnare. Il Milan, dal canto suo, è riuscito a strappare un punto a Parma, ma la sua condizione psicofisica

e tecnica sembra ancora lontana anni luce rispetto a qualche anno fa. Oltre al Derby meneghino, nel posticipo serale vedremo cosa regalerà al San Paolo il Napoli di Mazzarri contro un’Udinese che col Genoa ha pagato la lite di Guidolin con Di Natale. Senza il bomber dello scorso campionato i friulani difficilmente andranno lontani e la classifica, dopo solo sei turni, comincia ad essere preoccupante, dal momento che il ritardo sulla coppia Juve Napoli è salito a dieci lunghezze. Dopo le gare del sabato Chievo Sampdoria e Genoa Palermo, la giornata odierna si apre con il match dell’Olimpico dove la Roma di Zeman, ancora sotto choc per il poker incassato dalla Juve, affronterà un’Atalanta tramortita e umiliata dal Torino con cinque pappine che hanno messo in crisi Colantuono. Cinque partite sono in programma invece questo pomeriggio con la Juve impegnata a Siena, dove Cosmi pare abbia preparato un trabocchetto personale a Conte, che da quelle parti ha avuto la sua storia. Due gare sono da seguire con attenzione: quella di Pescara dove si presenta una Lazio rigenerata dal successo col Siena, contro un avversario che Stroppa sta rilanciando alla grande. Cerca conferme anche il Torino che ospiterà un Cagliari dai nervi tesi, mentre il Parma proverà a dare fastidio al Catania che deve far dimenticare ai propri tifosi il poker incassato dal Bologna, che da parte sua farà visita alla Fiorentina nel derby dell’Appennino.


Gli ultimi miracoli di Fantantonio Domenica 7 Ottobre 2012

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Vorrebbe chiudere la carriera con la maglia della Samp L’amore tra Cassano e l’Inter è già finito. O non è mai iniziato? L’ Ospite

Chi è Antonio Cassano Nato a Bari il 12 luglio 1982, Antonio Cassano ha debuttato in Serie A nel 1999 a diciassette anni con la maglia dei pugliesi. Ha giocato per quattro stagioni e mezzo nella Roma. Con il Real Madrid vince il campionato nel 2006-2007. Gioca per tre stagioni e mezzo nella Sampdoria, fino al 2011, poi passa al Milan (scudetto 2010-2011 e Supercoppa italiana).

L’intervista

piacerebbe chiudere la carriera in maglia blucerchiata e comunque Genova sarà la città dove vivrò quando avrò smesso di giocare”. Di Galliani invece Cassano non parla. “So che quasi certamente i tifosi del Milan mi rivolgeranno dei fischi in occasione del prossimo derby, ma io li ho sempre ringraziati per il sostegno che mi hanno fatto sentire quando non stavo bene”. Ma se Cassano ha litigato con loro è colpa di qualcun altro, non certo sua. “Al Milan volevo giocare o perlomeno avere chiarezza, ma dopo la partenza di Ibrahimovic nessuno mi ha fatto capire che potevo essere importante per la squadra”. E Pazzini? “Ora non ci sono più io a dargli gli assist. Entrambi comunque eravamo infelici ed abbiamo voluto cambiare”.

Statistiche del Match

di Emanuele Tramacere

Sarà un derby stranamente equilibrato El Shaarawy è un trascinatore e Guarin potrebbe essere l’arma in più per l’Inter Fulvio Collovati dal calcio ha avuto tutto. Cresciuto nelle giovanili del Milan, in cui ha esordito alle spalle di grandissimi difensori, si è ritagliato un ruolo da protagonista e leader difensivo, ha vissuto il dramma della prima retrocessione rimanendo legato al club anche in serie B ritrovando subito la promozione; è diventato campione del mondo da titolare nel più bel mondiale mai disputato dalla nazionale italiana passando, grazie alle sue prestazioni, sull’altra sponda del naviglio. Appesi gli scarpini al chiodo “il Collo” è rimasto fedele alla sua passione diventando autore e direttore di numerose trasmissioni calcistiche e siti tematici (come www. calcissimo.com) e diventando opinionista Rai per l’Italia e non solo. Oltre 270 partite giocate con le maglie di Milan e Inter e un’esperienza “da derby” inestimabile. Lei ha giocato tantissimi derby di Milano, come vede le due squadre alla vigilia del match? Se mi avessi fatto questa domanda dopo l’ultima giornata di campionato ti avrei risposto che l’Inter era in un momento migliore rispetto al Milan,

Dice di voler chiudere la carriera con la casacca della Sampdoria ma di amare l’Inter. Antonio Cassano confessa che Genova gli è rimasta nel cuore. Se quello in rossonero non è stato un periodo felice, questo nerazzurro potrebbe essere maggiormente transitorio. Fantantonio dice che alla Pinetina lo fanno sentire importante. “Ho tanti nemici nel mondo del calcio ma all’Inter mi vogliono bene in modo particolare”, sostiene il campione. Che aggiunge: “Se potessi pagare per tornare indietro e non fare quello che ho fatto: non tratterei male il presidente della Samp Garrone. Lui mi voleva bene come a un figlio e ora stiamo cercando di recuperare il rapporto”. Cosa che può far smettere di sognare i tifosi interisti è la frase “mi

di Alessandra Caronni

ma dopo la gara vinta contro lo Zenit i rossoneri hanno sicuramente trovato una condizione mentale diversa. Per la cabala, però, chi è favorito alla vigilia il derby non lo vince. Qual è la squadra che parte con i favori del pronostico? Sarà un derby molto equilibrato, legato agli episodi. Rispetto agli anni passati in cui si intravvedevano due squadre con valori molto distanti, prima l’Inter e poi il Milan, quelle di oggi sembrano due squadre che si potranno affrontare alla pari. Il Milan visto con lo Zenit ha confermato il buon momento di El Shaarawy. Il Milan ha trovato un top player inaspettato in rosa? Io sono sempre per i giovani. Chiaramente se da un lato il Milan ha perso in qualità, con la partenza di Ibrahimovic, dall’altra ha scoperto in casa un grande attaccante che potrà essere il futuro del Milan nei prossimi dieci anni. Sponda Inter, i giovani in rampa di lancio possono essere considerati Juan Jesus e Ranocchia? Juan Jesus è un giovane indubbiamente di valore, potrebbe diventare

un punto fermo della difesa a 3, ma personalmente a me piace molto Ranocchia, che ha tutte le qualità per essere il vero leader di questa difesa e che si sta rivalutando con le prime partite di questa stagione. Allegri e Stramaccioni, due tecnici che sono messi spesso sotto la lente d’ingrandimento dei media, chi farà meglio? Stramaccioni mi piace tantissimo, perché ha coraggio in tutto ciò che fa. Non guarda in faccia a nessuno nel momento delle scelte e questo lo porterà ad ottimi risultati. Allegri è un allenatore che ha già dimostrato di saperci fare, vincendo un campionato, ma che ha bisogno di tempo perché ha una rosa completamente rivoluzionata rispetto all’anno scorso. Se dovesse scegliere due giocatori, uno per parte, che potrebbero decidere questo derby? Sicuramente nel Milan El Shaarawy perché è il trascinatore dei rossoneri in questo momento. Nell’Inter penso che la sorpresa potrebbe essere Guarin, perché viene da un momento di appannamento, ma questo genere di partite difficilmente le sbaglia.

di Severa Bisceglia

I numeri parlano in nerazzurro Quando il Milan gioca in casa, l’Inter fa scintille Il numero di derby della Madonnina, validi per il campionato di Serie A col Milan in casa e l’Inter in trasferta, è 78. Complessivamente sono stati realizzati 207 gol. La squadra di casa ha collezionato 25 vittorie contro 31 della squadra ospite. In tutto i pareggi sono 22. La vittoria più larga della squadra di casa risale alla stagione 1959/1960, alla 24ma giornata quando il Milan sconfisse l’Inter per 5-3, con poker Altafini e Galli per i rossoneri e Rancati, Mereghetti e Angelillo per i nerazzurri. Per quanto riguarda la squadra ospite, la miglior vittoria di Inter fu registrata nel corso del 26mo turno: è la stagione 1964/1965, con l’Inter che esorcizzò il fattore capo superando i cugini per 5-2. Segnò una doppietta Sandro Mazzola e gol di Jair, Domenghini e Corso per gli ospiti e doppietta di Amarildo per i padroni di casa. Dei 207 gol segnati, 96 sono a favore del Milan e 111 dell’Inter. Il maggior numero di reti di questa sfida sono stati realizzati nel secondo tempo: infatti mentre nella prima frazione di gara Milan e Inter hanno segnato complessivamente 91 gol, nel secondo tempo la somma sale sino a 116. Nel primo tempo chi è andato più a segno è l’Inter che ha messo a segno 53 centri

contro 38 del Milan. Per quanto riguarda la seconda frazione di gioco, non emerge alcuna differenza tra le due squadre. Entrambe le squadre, infatti, hanno totalizzato nel secondo tempo lo stesso numero di reti: 58 ciascuno. L’ultimo successo dell’Inter risale alla 18ma giornata d’andata della scorsa stagione grazie a una rete del ‘Pincipe’ Milito, mentre l’ultimo derby vinto dal Milan finì con un rotondo 3-0 con doppietta di Pato e rete di Cassano: era la 31ma giornata della stagione 2010/2011, quando in quell’occasione i nerazzurri consegnarono lo scudetto agli uomini di Allegri. Nei derby col Milan in casa, Giuseppe Meazza ha fatto la parte del leone realizzando sette gol, mentre José Altafini ne ha realizzati sei.


amarcord Domenica 7 Ottobre 2012

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Amarcord di Severa Bisceglia

Inizio con l’augurare un buon derby, a prescindere dai colori, a tutti. Troppo spazio, non concesso, per parlare dei tanti calciatori che hanno indossato entrambe le maglie delle squadre milanesi! Mi limiterò solo ad alcuni di loro, e non posso non iniziare proprio dal calciatore più rappresentativo per la città di Milano e che dà il nome allo stadio di San Siro, si proprio lui: Giuseppe Meazza. Colui che, in fughe solitarie, correva verso la sua smarrita vittima di sempre, il portiere avversario. Questo diceva di lui Gianni Brera. Un ragazzino, nato nel popolare quartiere di Porta Vittoria, a Milano, che all’età di sei anni, già orfano di padre, giocava con una palla fatta di stracci. Finalmente all’età di dodici inizia a giocare sui campi regolamentari. Un ammiratore gli regala le scarpette che la sua mamma non avrebbe mai potuto comprare. Inizia così la storia del leggendario calciatore Giuseppe Meazza. A quattordici anni, disputando il campionato ragazzi, entra a far parte dell’Internazionale e viene notato da Fulvio Bernardini che insiste con l’allora allenatore, Arpad Weisz, a convocarlo in prima squadra. Quel ragazzino, con la palla tra i piedi, faceva impazzire il pubblico. A sedici anni è in prima squadra e a diciassette fa il suo esordio in Coppa Volta. Grazie a Leopoldo Conti, compagno di squadra, che esclamò, con tono sarcastico, il suo disappunto per la giovane età del suo nuovo compagno: “Adesso andiamo a prendere i giocatori perfino all’asilo! Facciamo giocare anche i Balilla!” Gli fu dato il soprannome di “Balilla”. Ci ha pensato l’esordiente Balilla a mettere tutti a tacere. In quella stessa partita, giocata contro l’U.S. Milanese, Meazza segnò tre gol. Il centravanti fuoriclasse continua la sua corsa verso il successo e a diciannove anni vince

la classifica cannonieri con 31 gol e il campionato di Serie A con la sua squadra. Ubriacava gli avversari con i suoi dribbling e aggirava le barriere con punizioni a foglia morta. Nella semifinale dei Mondiali (1938), contro il Brasile, segnò un rigore tenendosi con una mano i calzoncini perché aveva rotto l’elastico. Questa è storia. Nel 1940, e per due stagioni, indossa anche la maglia del Milan, ma nell’ultimo campionato della sua carriera torna ad indossare la maglia nerazzurra. Destino inverso, mi riferisco ai colori, quello del difensore centrale, campione del mondo (1982) Fulvio Collovati. Cresciuto nelle giovanili del Milan fa il suo esordio in Serie A nel campionato 1976-1977. Contribuisce allo scudetto della stella del Milan (1978-1979). Seguì e sostenne la sua squadra anche in Serie B, retrocessa per illeciti sportivi, contribuendo al suo ritorno in A. A termine della stagione 1981-1982 il Milan retrocede ancora in B e Collovati questa volta preferisce i cugini nerazzurri. Sarà accusato di alto tradimento dai tifosi rossoneri. Arriva all’Inter in cambio di Giancarlo Pasinato, Nazzareno Canuti e Aldo Serena, ma di loro parleremo dopo. Nell’Inter disputa quattro stagioni, non vincendo nul-

ruolo interno sinistro. Conta 29 presenze in nazionale con 11 reti. Fa il suo esordio in Serie A nel Milan il 28 aprile 1912 e segna 1 gol (unica partita in rossonero) ma la sua carriera è legata all’Inter. Dal 1912 al 1927 (parentesi in rossonero ancora dal 1915 al 1919 senza giocare) indossa i colori nerazzurri disputando 190 partite in campionato e segnando 158 reti. Cesare Cevenini IV, centrocampista. La sua carriera è condizionata dalla guerra. Inizia comunque a giocare nel Milan (1917-1918) disputando solo una partita in Coppa Mauro.

Serie A con l’Inter dei record (19881989) che ha vinto lo scudetto sotto la guida di Giovanni Trapattoni, altro ex di entrambe le squadre. Aldo Serena approda all’Inter (1978-1979) collezionando solo due presenze e un gol. Successivamente torna all’Inter (1981-1982) e segna 2 reti in 21 presenze. L’anno successivo gioca in rossonero, tornando al Milan anche dal 1991 al 1993 non senza prima passare per l’anno dei record in nerazzurro. Andrea Pirlo, icona e uomo di riferimento della vincente Juventus di oggi, Campione del mondo 2006, uno dei centrocampisti più apprezzati, grande regista. Approda all’Inter nel campionato 98-99, 1 anno alla Reggina e torna in nerazzurro ancora per una stagione. La sua grande tecnica però la porta a conoscenza del

Dario Simic, terzino destro o difensore centrale, approda all’Inter nel gennaio 1999 e ci resta per poco più di tre stagioni. Nel 2002 passa al Milan e ci resta fino alla stagione 2007-

2008. L’attaccante Christian Vieri gioca per l’Inter dal 1999 al 2005, successivamente, per una sola stagione, gioca nel Milan.

Andrés Guglielminpietro, gioca in rossonero dal 1998 al 2001 e passa all’Inter per le stagioni 2001-2003.

la. Caso strano ed unico nella storia del calcio italiano: i fratelli Cevenini. Aldo Cevenini I, primo di una celebre dinastia di calciatori italiani che giocano tutti e cinque in tutte e due le squadre. Aldo, di ruolo attaccante e primo centravanti titolare della nazionale italiana, fece la spola tra Milan e Inter. Fa il suo esordio al Milan nel 1909 e vi resta fino al 1912, dal 1912 al 1915 gioca con l’Inter, dove gioca anche il fratello Luigi, e fa ritorno al Milan nel 1915 per poi tornare ad indossare la maglia nerazzurra dal 1919 al 1921. Ciro Mario Cevenini II, difensore centrale. E’ nella rosa dell’Inter (1912-1913) ma non gioca, dopo una parentesi al Brescia torna ad indossare i colori nerazzurri nel 1915 con tre presenze. Dal 1916 al 1919 è nella rosa del Milan senza giocare. Dal 1919 al 1921 indossa ancora i colori del biscione, vincendo anche uno scudetto, segnando 1 gol in 36 presenze. Luigi Cevenini III, il più famoso e dotato dei fratelli, di

Arriva all’Inter nel 1919 e ci resta fino al 1923, vince anche uno scudetto giocando solo dodici partite e segnando 3 gol. Eccoci all’ultimo della dinastia Cevenini, Carlo Cevenini V o il Carambolista, di ruolo ala. Fa il suo esordio nel Milan Football and Cricket Club (1917-1918) e ci resta fino al 1920, poi vi fa ritorno nel 1923 restandoci fino al 1927. Indossa i colori nerazzurri negli anni 1920 1921 segnando praticamente in tutte le partite giocate, 15 gol in 16 presenze. Facciamo un salto avanti e troviamo un’altra curiostà: il primo dei due calciatori che ha giocato con entrambe le squadre di Torino e Milano, l’altro è Christian Vieri, l’attaccante Aldo Serena. E’ stato capocannoniere della

grande pubblico nel decennio passato in rossonero. Tipico il suo modo di calciare le punizioni ‘l’ascensore’. Veloce panoramica sugli altri ex, Il fenomeno Ronaldo, all’Inter dal escludendo gli scambi recentissimi. 1997 al 2002 e poi al Milan nella staClarence Seedorf, unico calciatore gione 2007-2008. ad aver vinto la Champions League con tre squadre diverse: Ajax, Real Madrid e Milan in due occasioni. Prima di approdare in rossonero ha indossato la maglia dell’Inter (19992002).

Chiudo questa panoramica con Hernán Jorge Crespo, arrivato all’Inter nella stagione 2002-2003, la stagione 2004-2005 la gioca con la maglia del Milan e fa ritorno in nerazzurro dal 2006 al 2009.


Domenica 7 Ottobre 2012

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L’Angolo

di Franco Rossi gentilmente concesso da francorossi.com

EL SHAARAWY PORTA IL MILAN AGLI OTTAVI, FORSE

BALOTELLI SEMPRE PIU’ SUPERSTAR Chi lo capisce sto L’INTER PUNTA AL DERBY COME FOSSE LO SCUDETTO pugliese polentone Cari amici e nemici, il Milan rimedia al pareggio con l’Anderlecht vincendo in Russia e ritrovando, oltre alla maglia, cose abbastanza positive. Bravo El Shaarawy nel segnare un gol molto bello (rapidità e velocità in perfetta coordinazione) e brava la squadra nei primi venti minuti, dove sembrava aver chiuso la partita, con un calcio dinamico e lineare. Poi i giocatori sono andati in confusione mostrando i soliti limiti di una squadra che non riesce a darsi un gioco in maniera continuativa. Una prodezza di El Shaarawy e due autoreti, ma il calcio, per fortuna, è anche questo. Lo Zenit ha accusato anche il peso della maglia altrui: il Milan, per quanto malridotto è di gran lunga più squadra da Champions dei russi. Il migliore in campo il portiere, a compensazione delle tante partite non vinte per colpa dello stesso. Dei due posti che danno accesso agli ottavi, uno è del Malaga e l’altro lo può solo buttar via il Milan. La Champions resta un’altra cosa e se martedì sera si era visto un Donetz ben messo in campo da Lucescu, ventiquattro ore più tardi c’è stato lo spettacolo del Borussia. I tedeschi hanno dato una lezione al City che si è salvato dalla goleada solo per alcune parate strepitose di Hart. Poteva finire con qual-

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siasi punteggio, ma sempre a favore del Borussia. I due calciatori chiave del City, Silva e Yaya Tourè, sono stati colpiti da accidia acuta. E in tal caso, a differenza dello Zenit, nemmeno si può parlare di disabitudine alla manifestazione, visto che Silva è campione d’Europa e del Mondo in carica e che Yaya Tourè la Champions l’ha anche vinta da protagonista. Meraviglioso il siparietto di Balotelli. Al momento del rigore gli si è avvicinato il portiere del Borussia mormorandogli qualcosa all’orecchio. Balotelli non ha cambiato espressione, concentratissimo com’era. Ha calciato il rigore e poi è andato dal portiere mimando un talk talk che è stato uno spettacolo. Nessuno si ricorda di rigori sbagliati da Balotelli, anzi si racconta di una sfida sui rigori calciati al termine degli allenamenti del City. C’è chi ne ha contati cento senza sbagliarne nemmeno uno. Il City però per rimanere in Champions deve fare un paio di imprese: come dire che all’ottanta per cento è fuori. Altra bambola l’ha presa il PSG, ma il girone dei francesi è abbastanza agevole. Ora c’è l’Europa League che parte snobbata dall’Inter, troppo presa da un derby che in società considerano come uno scudetto. Esagerati…

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Come fece Lazzaro qualche annetto fa, della serie alzati e cammina, l’Inter si è alzata o per lo meno si sta alzando (il problema è il mio che non si alza più…. Devo chiedere al mio amico Silvio delle pastiglie BLU) e sta camminando anche abbastanza bene. E’ terza in classifica non lontana dalla Juventus, anche se il gioco espresso dalle zebre e migliore di quello del biscione neroazzurro, ciò nonostante è terza, e chi se lo immaginava? Domenica scorsa per esempio la squadra di Moratti, s’è magnata la Fiorentina, la stessa Fiorentina che ha messo in crisi la Juve, con i soliti goal di Milito e del rinato Cassano. E chi lo capisce sto pugliese polentone di Cassano? Una domenica lo critico perché fa ca-ga-re, quella dopo gioca come Maradona, poi fa ancora schifo e poi rigioca alla Pelè, Boh!!!! Ma ti vuoi decidere oppure no che io non ci capisco più niente? Già di mio non capisco molto di calcio e non solo, figuriamoci con questo altalenante Cassano; AUZ Antonio deciditi, se so rose fioriranno o son cacchi. Che dire invece del Milan? Ma esiste ancora come squadra? Ferrero, si vocifera, voglia prendere il Milan e speriamo lo faccia presto, visto che il colore della Nutella mi ricorda qualche cosa che oggi si addice al gioco del Milan, e poi sul marrone sta bene tutto. Sabato scorso il prosciutto di Parma dell’ex Donadoni è rimasto molto indigesto e oggi c’è pure il derby, chissà come andrà a finire. Belli questi abbinamenti in fatto di culi-in-aria….. Madonna al solo pensiero mi viene

già fame. La polenta per i bergamaschi, Il prosciutto per il Parma, Il porceddu sardo per il Cagliari, Il panettone per le milanesi ecc. ecc. ecc. Si ingrassa e basta, alla faccia della dieta mediterronea. Dicevamo, questa sera c’è il derby di Milano, Milan contro Inter, Pazzini contro Cassano. Sarà l’addio di Allegri o saranno i milanisti ad essere allegri alla fine? Staremo a vedere in questi 90 minuti al cardiopalma. Già mi ci vedo, questa sera, boxer comodamente in poltrona, birra, rutto libero e derby milanese… AUZ questa si che è vita! La faraona…. Ops il Faraone EL SHAARAWY, me so confuso con tutti questi piatti tipici regionali, riuscirà a segnare ancora e vincere l’emozione del suo primo derby giocato da protagonista? Dai faraone che se segni ancora 3 gol Ambrosini ti paga le ferie di Natale, d’altra parte non è facile vivere di stenti come i giocatori di serie A che sono sotto pagati…. Ma per favore, andate tutti a culo-fan… GIBBA, caro GIBBA, dai che forse domenica L’Inter ti farà felice, almeno finalmente godi un pochino. Care belve in gabbia dello ZOO di 105 un saluto a posteriori dal Leone… che di posteriori se ne intende. Il solito grazie a Marco (di fede rossonera… poveraccio!). A da vedè. AUZ a tutti i belli come me, e a tutti i brutti come voi. Grande saluto a tutti i lettori di Stadio5, milanisti e interisti. Auz…

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Champions

L’analisi

di Federico Zanon

MILAN, C’E’ DA STARE ALLEGRI Il Milan vince a San Pietroburgo contro lo Zenit grazie alla magia di El Shaarawy e alle parate di Abbiati

Una vittoria preziosa, nella notte più difficile. Dopo quasi due anni e dieci partite senza successi lontano da San Siro, il Milan ritrova il suo dna europeo, scacciando i fantasmi di crisi e ribaltone in panchina. Nel match contro lo Zenit c’è tutto della grande squadra, il gioco spettacolare dei primi venti minuti, impreziositi dalla magia del nuovo leader El Shaarawy, al quinto centro in dieci giorni, la resistenza della difesa e le parate di Abbiati, che contro Hulk fa l’incredibile con interventi degni dell’Hermitage di San Pietroburgo. E poi c’è, finalmente, la mano di Allegri, bravo a

IMPRESA MILAN Domenica 7 Ottobre 2012

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per lunghi tratti latita, continua a non funzionare Boateng, alla perenne ricerca di una posizione in campo e di quel gol che non lo fa dormire la notte, Montolivo fatica nel ruolo di regista, Abate e Antonini vanno spesso in affanno e partecipano poco alla fase offensiva. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare duramente, la strada da percorrere è ancora lunga. I tre punti contro lo Zenit sono un’iniezione di tranquillità e fiducia all’ambiente e ad Allegri, che ora ha un altro motivo per sorridere: tra le mani ha una squadra che lo segue, con un cuore e un’identità.

sorprendere con il 4-2-fantasia e decisivo con i cambi di Nocerino e Pazzini, che entra nell’azione dell’autorete di Hobcan. Da precario alla continua ricerca di conferma, il tecnico livornese supera il primo esame della settimana e vince il duello con Spalletti, indicato da Radiomercato come uno dei candidati per sostituirlo sulla panchina rossonera per la prossima stagione, consapevole che il derby contro l’Inter sarà un altro crocevia per il suo futuro. Tutto bene dunque, o forse no. Il Milan visto al Petrovsky è sì sulla via della guarigione, ma ancora malato. Il gioco

COUTINHO-LIVAJA

Panorama Champions

Impresa Milan a San Pietroburgo con lo Zenit di Spalletti. L’“ARMIR”, messa in piedi da Allegri alla vigilia della partenza per la Russia, ha regalato una bella vittoria agli aficionados rossoneri, e allo stesso presidente Berlusconi, allontanando gli spettri di una crisi che sembrava quasi irreversibile dopo un solo mese di attività agonistica. Per conto il Malaga ha passeggiato con l’Anderlecht portandosi a casa da Bruxelles un significativo 3-0 che lo colloca a punteggio pieno al comando del Gruppo C. Se il Milan sorride, la Juve storce il naso perché con lo Shakthar di Lucescu ha fatto correre brividi profondi ai propri tifosi convinti di far polpette degli ucraini fin dal fischio d’inizio. E’ finita, per fortuna, alla pari ma intanto, oltre aver messo tristemente in bacheca la Vecchia Signora l’ennesimo risultato con la ics nelle coppe europee, il Chelsea (4-0 al Nordsjaelland) si invola insieme allo Shakthar toccando quota 4 in classifica. Chi invece non si ferma è il Bercellona. I catalani ci hanno messo un po’ per avere ragione del Benfica però alla lunga hanno fatto prevalere la loro superiorità uscendo fra gli applausi dal terreno portoghese. Nello stesso gruppo del Barca bel successo degli scozzesi del Celtic a Mosca con lo Spartak al termine di una partita incredibile con mille colpi di scena. Continua nel frattempo la serie positiva (di vittorie) del sorprendente Bata Borisov. I bielorussi, dopo aver battuto il Lille, si sono ripetuti bastonando addirittura i vice campioni d’Europa del Bayern Monaco. Il Bata ha infilato per tre volte i bavaresi chiudendo

Europa League

di Luigi Sada

alla grande il match. Rivincita, nello stesso girone, del Valencia che non ha difficoltà a liquidare i francesi del Lille col classico 2-0. Va forte anche il Manchester United. Gli inglesi di Ferguson, nella ripresa, ribaltano il risultato in Romania col Cluj che comunque si conferma formazione di tutto rispetto. Torna a galla il Braga bravo ad espugnare Istanbul battendo con pieno merito il Galatasaray che ha avuto l’ex laziale Muslera fra i migliori in campo. Bocciatura invece per il PSG di Ibra. I parigini di Ancelotti, reduci dal poker alla Dinamo Kiev nel turno di apertura, escono a testa bassa battuti dal Porto che viaggia a punteggio pieno nel Gruppo A. Pronto riscatto per gli ucraini di Kiev che vincono tranquillamente con la Dinamo Zagabria. Trionfa alla grande, intanto, il Real di Mourinho. Ad Amsterdam con l’Ajax, dopo aver tenuto il freno a mano un po’ tirato, si scatena CR7, cioè Cristiano Ronaldo, che mette a segno una tripletta che gli olandesi difficilmente dimenticheranno, Real al comando con il Borussia Dortmund che prova a far male al City di Mancini. I tedeschi pareggiano dopo essere stati in vantaggio. In pratica un’altra serata amara per i campioni d’Inghilterra. Anche l’Arsenal di Wanger viaggia come un diretto. Mette sotto i greci dell’Olympiacos e saluta tutti, anche perché lo Schalke si fa raggiungere dai francesi del Montpellier ridotti in dieci uomini per metà partita.

L’analisi

LA GIOVANINTER PASSEGGIA IN AZERBAIJAN Grande prova del brasiliano nel successo contro il Neftçi Baku. Secondo gol consecutivo per il baby croato

(f. z.) Poco più di un allenamento, un impegno quasi fastidioso. L’Inter, come da programma, passeggia a Baku e conquista la sesta vittoria in altrettante partite, tra Europa League e campionato, lontano da San Siro. Il Neftçi, che cade in casa dopo 14 partite europee senza sconfitta, fa poco più che il solletico. Senza i big Milito, Zanetti e Cassano, lasciati a riposo ad Appiano, l’Inter B, imbottita di giovani e riserve, ci mette un tempo ad archiviare la pratica, usando la ripresa per pensare al derby con il Milan. Stramaccioni ha chiesto e ottenuto quello che voleva, concentrazione, tre punti, niente infortuni e una prova di qualità. L’ha avuta da Coutinho, a segno con un gran un gol di tacco, da Guarin, che quando ha le pile cariche fa la differenza a tutte le latitudini, e dal giovane Livaja, al secondo centro consecutivo in Europa League; un altro segnale a Branca per ribadire che il vice Milito l’Inter non deve cercarlo sul mercato. Nella notte azera c’è spazio per la conferma della difesa tre, nuovo marchio di fabbrica del Strama-pensiero, e dei positivi ritorni dal primo minuto di mister 8,5 milioni di euro Silvestre e di Obi, il quale trova il 500esimo gol in Europa della storia nerazzurra. La classifica ora

sorride con quattro punti e la possibilità di archiviare la qualificazione nelle prossime due partite contro il Partizan, ko in Russia contro il Rubin Kazan. Tutto bene, dunque, eccetto il viaggio di ritorno: un’odissea di quattromila chilometri e quasi cinque ore che ha costretto l’Inter a noleggiare un aeromobile più grande per far riposare i giocatori. Una spesa necessaria per risparmiare tutte le energie in vista del Milan. Una sfida che il calendario propone in trasferta, dove l’Inter fino a questo momento è stata perfetta.


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L’Onorevole nel pallone:

Matteo Salvini

Cecchetti: “Pazzo di Inter” Eccoci al derby della madonnina, il derby dei derby. Una partita che mi vede, da buon milanista, direttamente coinvolto. On. Matteo Salvini Questa sarà un pò la partita della vita, come tutte le stracittadine. Si possono perdere, meglio di no, delle partite, ma il derby si deve vincere, fa statistica e morale. Mi sembra, soprattutto dopo la vittoria del Milan in Champions sullo Zenit di Spalletti, che le due squadre siano equiparabili. Il Milan arriva con il morale alto e un trascinatore dell’ultima ora: El Shaarawy. L’Inter, da canto suo, stà recuperando, partita dopo partita, i senatori e soprattutto intravede delle future colonne portanti della nuova Inter come Ranocchia e Juan Jesus. Certo, se l’Inter dovesse vincere questa partita metterebbe veramente le ali e l’avvicinamento alla testa della classifica non risulterebbe solo fumo. Il Milan, invece, ha veramente bisogno di fare punti e penso che se la giochi fino alla fine, magari la vince. Le sorprese degne di nota, per entrambe le squadre, sono ormai sotto gli occhi di tutti. Uno strepitoso Cassano che fa impazzire le difese avversarie e che non perde un colpo, se ne ha l’opportunità, in nerazzurro. Nei colori che più gradisco invece, il vero trascinatore è El Shaarawy. Questa intervista verte, inevitabilmente, su argomenti che mi stanno più a cuore. Partendo dal calcio, ascoltando “Via del campo” di Fabrizio De Andrè, mentre gusto un buon risotto alla milanese, mi torna in mente la prima partita vista a San Siro, Milan-Udinese del campionato 84-85 finita 2-2 con gol di Virdis e Hateley. Il derby più bello, invece, è quello del 6-0 con doppiette di Co-

sco: “Spero che perdano entrambe!” Chi è stato, a tuo avviso, il più grande giocatore interista di sempre?

mandini e Sheva oltre al gol di Giunti e Serginho. Franco Baresi è, a mio avviso, il più grande giocatore milanista di sempre, seguito a ruota da “Della mia epoca, il Super Capitano Marco Van Basten. In occasione di Zanetti. Del passato sicurament Giacinto Facchetti”. Quale il derby più bello di sempre? “Quando l’Inter vince è sempre il Derby più bello”.

Inter-Juventus tifo sempre per la nebbia e, se costretto, contro l’Inter. Il Milan di oggi è triste, triste, triste. Purtroppo per questo derby vedo l’Inter favorita e vincente. E solo in questa occasione renderò omaggio ai cugini intervistando il Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, grande tifoso interista, Fabrizio Cecchetti.

Prima partita dell’Inter vista a San Siro “Ero un bambino: Inter-Catania, ultima di campionato della stagione 83/84 finita 6 a 0. E’ stato bellissimo”. Cosa mangi prima del derby? “Non v’è dubbio alcuno: la cassoeula della mamma”. Per concludere, provo ad indovinare la tua canzone preferita... riguarda l’Inter? “Ci hai preso in pieno: è Pazza Inter Amala”.

Fabrizio, Il risultato di questa sera? “ 3 a 1 per noi, non sarà impresa semplice, ma vedo una grande partita”. Tre aggettivi per l’Inter di quest’anno “Grintosa, da costruire e comunque meglio del Milan, non è un aggettivo ma rende l’idea”. Quando c’è Milan - Juve, per chi tifi? “Come direbbe il grande Peppino Pri-

Fabrizio Cecchetti, Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia.

SCOMMETTIAMO C’è il Derby della Madonnina e come tutte le stracittadine che si rispettano nel quadro dei pronostici è d’obbligo la tripla. Paga di più, come sempre, il pareggio, quotato a 3,3 mentre il successo del Milan, che gioca in casa, è fissato a 2,60. Venti centesimi sopra l’Inter che viene ritenuta leggermente favorita, probabilmente la classifica e l’attuale stato di salute. Per le scommesse a chi segna il primo gol, il neomilanista Pazzini è in prima fila a quota 6,5. seguito da Cassano e Milito che viaggiano sottobraccio attorno ai 6,2. Una rete in apertura di Nagatomo fa vincere invece ben dodici volte la posta. Idem per una prodezza iniziale De Jong. L’over è attorno alla parità (1,85) mentre il parziale Primo Tempo 1 Finale 2, giocando 3 euro, fa intascare 66 e passa euro. Chi vuol rischiare di meno può tentare il parziale

X-1 che farebbe incassare11 euro con una giocata di 3. C’è parecchia attesa per il Napoli che al San Paolo con l’Udinese, forte del terreno di casa, spera in uno sprint vincente anti-Juve. La vittoria dei partenopei sui friulani è data a 1,80 mentre quella delle Zebrette si aggira sui 5 punti base. Non eccezionale se si considera l’attuale posizione in classifica della squadra di Guidolin. Un gol di Cavani in apertura di gara viene offerto a 4, poco anche perché il bomber del campionato continua a realizzare reti a raffica. Per i giocatori Snai abituati a mettere in schedina almeno sette partite, la doppia ciance di NapoliUdinese vede l’ics-due quotato 1,70. Chi vuol guadagnarsi un discreta cifra con una sola partita può puntare sul successo pieno del Siena sulla Juve, valutato attorno a 6 volte la quota. I colpi di

mano, in effetti, non sono da scartare se è vero che Altro (più di 4 gol di una delle due squadre), ad esempio, vedi Atalanta-Torino della scorsa giornata, ha fatto incassare al coraggioso scommettitore ben 25 volte la posta. Con Zeman alla guida del Pescara lo scorso anno in parecchi hanno chiuso in cassaforte, con Altro, diversi quattrini. Quest’anno Zeman si ripete con la Roma che proprio oggi a mezzogiorno e trenta affronta all’Olimpico l’Atalanta dei cinque gol incassati in un solo colpo dal Torino. L’over è bassissimo, 1,45. Il successo dei bergamaschi è invece quotato a 5,5. Paga più di tutti la vincita del Cagliari a Torino con i granata. La valutazione è attorno ai 7 pun-

ti. Paga bene, infine, anche la vittoria esterna del Bologna a Firenze. I viola sono favoriti e l’undici di Pioli, benché forte del 4-0 rifilato al Catania, dispone di un buon 3,90 di margine in caso di colpaccio al Franchi. a cura di Luigi Sada

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Milan Club

Milan Club “La Louviere” di Giovanni Labanca

Dal 4 al 28 agosto, si è svolto lo stage dei Milan Club del Benelux, affiliati all’AIMC La grande manifestazione sportiva, fiore all’occhiello di Pino Dessole, presidente del Milan Club “La Louviere”, ha coinvolto ben 173 ragazzi, da 6 a 17 anni, che hanno trovato accoglienza a Louviere, Liegi e Bruxelles. Grande soddisfazione per Pino Dessole è stata poi la convocazione di due suoi ragazzi, Enzo Casa e Alexio Petriello che, accompagnati dal fido collaboratore Carlo Romano, parteciperanno al Torneo Mondiale in programma al Centro Vismara di Milano. Prima ancora dello stage il Club ha ospitato, a maggio, gli Under 2001 con il Milan Junior Camp, guidati da Corrado Cotta e Mariano Vaccaro, accompagnati dall’ex calciatore rossonero Attiro Piotti. Il Milan Club La Louviere, primo in assoluto del Benelux, è uno di più attivi, sia per gli iscritti, sia per le molteplici iniziative intraprese. Oltre a vari Tornei, i tifosi organizzano trasferte a Milano e dovunque in Europa il Milan sia impegnato nella Coppa Campioni. Quest’anno, ha raggiunto i 20 anni di vita, compleanno onorato con una grande ed indimenticabile festa, cui hanno partecipato più di mille invitati, oltre alle Autorità del posto che hanno avuto parole di elogio per il Dessole e per la meritoria azione sociale svolta. Noi di Stadio5, ospiti graditi di Dessole, abbiamo seguito passo passo questo personaggio, originario di Sassari, che si è dannato l’anima pur di riuscire, nel migliore dei modi, a realizzare quella che si può tranquillamente definire una bella impresa.

Durante una sosta forzata, gli chiediamo il perché di tanto impegno. Si ferma, finalmente, ci sorride e ci dice “Innanzi tutto ringrazio voi e Stadio5 per essere qui a testimoniare quanto facciamo, tutti indistintamente, per i nostri ragazzi, per avviarli verso una normale vita sociale, con la pratica dello sport. Sono arrivati ragazzi da tutti i paesi vicini, sono 173 ragazzi che hanno trovato, anche nel mio Hotel Matinal, un’accoglienza favolosa.” Ma le spese, che sono tante, chi le paga? “Non è un problema per noi”

ribatte Dessole “Abbiamo fatto pagare una iscrizione simbolica per la partecipazione; quello che è mancato, lo abbiamo messo di tasca nostra, consapevoli di aver fatto una cosa buona per i ragazzi. Alcuni non avrebbero potuto comperare nemmeno le attrezzature”. Ed il Milan, cosa vi dà? “La Società ci supporta, con l’AIMC che ringrazio tramite Stadio5, nel migliore dei modi, mandandoci dei bravi tecnici per allenare i ragazzi e tanto materiale didattico e sportivo. Per questo, il mio grazie va soprattutto al

presidente Berlusconi che ha preso a cuore, da sempre, questa mia iniziativa” E la popolazione locale vi lascia fare o vi crea dei problemi? “Qui siamo quasi tutti immigrati da anni e ci sentiamo come loro. Ci stimano e ci aiutano, perché ci sono tanti loro bambini iscritti al nostro stage. Lo stesso Sindaco è prodigo di complimenti e ci ha messo a disposizione tutto l’apparato comunale per la sicurezza dell’evento. Glie ne siamo grati”. Ringrazia qualcuno in modo particolare? “Tutti sono da ringra-

ziare ed elogiare per l’enorme lavoro fatto, coronato dal successo“. A proposito, come mai il Diavolo balbetta? Si arrabbia un po’, ma poi risponde: “Non sappiamo cosa stia succedendo. Sono fiducioso, sbroglieranno la matassa ed allora saranno guai per tutti, a cominciare proprio con l’Inter”. Una stretta di mano ed un ultimo bicchiere di buona birra concludono il nostro incontro con un presidente “unico”.

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ILe ‘scarpette Celtics sbarcano a Milano rosse’ sfidano la squadra Nba di Boston Domenica 7 Ottobre 2012

Basket

La domenica di gala contro i Boston Celtics (17 volte campioni della Nba) non proprio sotto i migliori auspici. Nell’anticipo della seconda giornata di campionato di Serie A, all’Unipol Arena, l’EA7 perde 67-64 contro la Saie3 Bologna. Una delle sfide più suggestive del campionato vede alla fine capitolare la squadra di Sergio Scariolo, che, in verità, poco ha fatto per vincere la gara. E’ solo la seconda partita, quindi è giusto prendersi solo qualche aspirina e nulla di più. A Bologna perderanno in molti, anche se le ‘scarpette rosse’ qualche rimpianto l’hanno lasciato sul parquet dei felsinei. Alcuni giocatori sembrano ancori imballati, altri fanno ancora fatica a digerire gli schemi del coach vicecampione olimpico e campione d’Europa. Un vero peccato per il morale dei milanesi, che domenica incontreranno i campioni della Nba i biancoverdiverdi del Massachussetts, guidati da coach Glenn ‘Doc’ Rivers. Una kermesse in cui i fortunati che avranno trovato il biglietto vedranno autentici fuoriclasse del calibro di Pierce, Garnett e Rajon Rondo.

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di Beppe Vigani

Ricordiamo che i Celtics hanno perso Ray Allen, passato ai Miami Heat. L’Olimpia proverà a far dimenticare l’incolore prova con la Saie3 Bologna e proverà a calarsi in vesti sicuramente più impegnative, anche se più prestigiose. Il 4 ottobre di due anni fa, in un Forum gremito, arrivarono i New York guidati dall’ex giocatore e coach di Milano Mike D’Antoni , insieme con Danilo Gallinari, in seguito passato ai Denver Nuggets. L’ultima volta che i Boston giocarono in Italia fu nel 2007, a Roma: Quella trasferta portò i nuovi Big Three (Paul Pierce, Kevin Garnett e Ray Allen) a vincere il titolo. Proprio ‘Doc’ Rivers ha una convinzione: “Un viaggio – anche durante la stagione – non è mai un’esperienza negativa. L’aspetto più curioso – continua l’head coach dei Celtics - è che spesso all’estero i telefoni cellulari dei giocatori non funzionano e quindi sono costretti a parlare tra di loro sull’autobus”. L’appuntamento è per oggi pomeriggio alle 18 al Forum di Milanofiori. I biglietti sono esauriti da tempo per uno degli eventi più importanti della Milano sportiva.

I LUPI SI MANGIANO IL MILANO La rabbia non basta ai rossoblu per battere la capolista Val Pusteria Hockey su ghiaccio

Cosa manca a questa squadra per diventare grande? Dopo tre sconfitte consecutive la domanda é legittima. Non certo il cuore, né la grinta ce n’è da vendere. Basta vedere i bodycheck di Iori, uno che darebbe l’anima se Da Rin gliela chiedesse, o i lampi di Lutz e Liffton a cercare dalle retrovie una breccia. Senza dimenticare la grinta di Raycroft capace di opporre gambali e stecca alle ripetute bordate avversarie. Eppure qualcosa non va. Lo si evince quando il Milano gioca in superiorità numerica, anche doppia, e non riesce a graffiare, men che meno a segnare. Oppure, come giovedì in casa contro il Val Pusteria, i rossoblu lasciano libero spazio agli ospiti, così a loro agio da aprire lo score con Cullen “il terribile”, facendo come se fossero dalle loro parti e non in trasferta. Troppo veloci i Lupi, soprattutto nel primo periodo quando le forze dovrebbero essere fresche e i nostri carburano come un diesel di vecchia generazione. Normale quando si gioca contro la capolista e soprattutto se l’arbitro è più fiscale di un esattore delle tasse. Ci vuole anche un pizzico di strategia per uscire dal pantano. Bravo quindi Lo Presti che si procura (e segna ) il rigore che riporta in alto il morale della truppa rossoblu nel secondo periodo. Ma non basta, non può, contro una squadra che non ha mai perso un incontro:

di Debora Cheli

dopo poco arriva il raddoppio di Jensen, per di più in inferiorità numerica. Ancora tanto cuore permette ad Ansoldi di riagguantare il pareggio con una cannonata che centra l’incrocio dei pali. L’Agorà esplode, si gode l’attimo perché la felicità, si sa, dura poco. Il Val Pusteria infatti non molla e mette a segno il 3-2 con il solito Cullen, a chiudere la seconda frazione di gioco. Nel terzo periodo sono ancora i Lupi ad attaccare e trovano ancora il gol con Tauber. Ma ecco, quando le cose vanno male, Milano sa tirare fuori gli attributi. Un tiro carico di rabbia di Ansoldi trafigge la rete di Aubin, che se ne sta in ginocchio, incredulo. Mancano forse tante cose ai rossoblu, ma non il coraggio di provarci. Ancora una volta non basterà, perché sul ghiaccio c’è la capolista che non tarda a rammentare ai padroni di casa chi comanda. Arriva anche la quinta rete degli ospiti, ancora di Jensen. Scoppia anche la rissa finale, volano pugni e frustrazione, si gioca tre contro cinque e segna Liffiton all’ultimo secondo, si chiude 5-4 ma ai rossoblu non resta che raccogliere i cocci e ripartire.La prossima settimana prevede ben tre incontri, un tour de force che può riservare molte sorprese. Quel che è certo è che c’è ancora tanto ghiaccio da mettere sotto le lame dei pattini, ma c’è solo da crescere. E da crederci.


Domenica 7 Ottobre 2012

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La vincitrice è lei: Francesca! La cantante di Bassano torna sulla scena musicale con “Riflessi di Me”

Musica

I brani dell’album: Arcobaleni, Sola, Quello Che Vorrei, Mai Più, Se Cadrai, Distratto, Il Più Bell’Abbraccio, Riflessi Di Me, Honey Sun, Non Mi Dire, Un Nuovo Nome, Indelebile, Tutto Quello Che Ho.

Sito internet: www.francescamichielin.it

Martedì scorso è uscito il suo album, “Riflessi di Me”. L’esordio tra i grandi da parte di Francesca Michielin. Il disco, che vede la supervisione artistica di Elisa e la produzione artistica di Andrea Rigonat, contiene 13 canzoni, tra cui 3 scritte dalla stessa Francesca: “Honey Sun” (musica e testo) “Quello che vorrei” (musica) e “Riflessi di me” (testo). L’album, ricco di sonorità diverse e di sperimentazioni, abbraccia le due anime di Francesca: quella intimista e quella rock. Due sfaccettature apparentemente opposte ma che ben si coniugano in un disco originale e dal sound internazionale. Dopo il trionfo a X Factor 5 e il successo di “Distratto”, brano che le è valso il riconoscimento multiplatino, la cantante di Bassano del Grappa torna sulla scena musicale con un progetto importante, un disco che rappresenta per lei una crescita sia personale che artistica. Il primo inedito “Distratto”, scritto per lei da Elisa e Roberto Casalino, vanta un videoclip diretto da Stefano Sollima (Romanzo Criminale) che vede la partecipazione straordinaria di Luca Argentero. Il brano entra immediatamente al #1 della classifica dei brani più scaricati da iTunes e in poche settimane il singolo ottiene il doppio disco di platino. Il seguito è “Sola”.

di Riccardo Sada

Francesca Michielin foto di Dario Altamura

un album che rappresenta una crescita personale e artistica

Chi è Francesca Michielin Nata a Bassano del Grappa il 25 febbraio 1995, Francesca Michielin si avvicina a 9 anni allo studio del pianoforte e a 12 inizia a suonare basso elettrico presso l’Istituto Musicale Bassano. A 14 anni entra a far parte del coro gospel “Bassano Blue Spiritual Band Junior”.

A Milano, scoppia La Febbre Del Sabato Sera

In un’occasione importante come quella del derby, non potevo non parlarvi di uno spettacolo davvero speciale che arriverà fra poco a Milano. Dal 18 ottobre 2012 al 27 gennaio 2013 al Teatro Nazionale di Milano scoppia La Febbre del Sabato Sera, la nuova grande produzione internazionale firmata Stage Italia, consociata del colosso olandese leader europeo nella produzione di musical. Dopo La Bella e la Bestia, MAMMA MIA!, Flashdance e Sister Act, Stage propone un nuovo e sensazionale allestimento mai visto in Italia del musical ispirato al film cult Saturday Night Fever (1977) prodotto da Robert Stigwood per la regia di John Badham. Questa messa in scena è tratta da quella olandese, che ha visto la regia di Carline Brouwer, regista anche per l’Italia, affiancata dalla straordinaria Chiara Noschese, Casting Director, Regista Associata e Regista Residente. Chiara, nella mia intervista, mi ha confermato di aver voluto fortemente un cast di giovanissimi, quasi tutti sui 20 anni, che lei affettuosamente ha definito baby cast. Un cast pieno di energia e di sogni, come del resto anche il protagonista

Tony Manero, dopo aver conosciuto l’amore di Stephanie Mangano. Uno spettacolo fatto da giovani, ma rivolto anche a coloro che, un pò più grandi, hanno vissuto davvero l’epoca del film, il 1977. Ad interpretare Tony Manero nel ruolo che fu di John Travolta, sarà Gabrio Gentilini, un giovanissimo talento nato in provincia di Forlì, scelto tra oltre 2000 candidati provenienti da tutta Italia. Gentilini, classe 1988, di un anno più giovane di John Travolta quando interpretò nel 1977 questo indimenticabile film generazionale è al suo primo ruolo da protagonista. Accanto a lui altri giovani artisti che interpreteranno i ruoli principali: Marina Maniglio (Stephanie Mangano), Laura Panzeri (Annette), Filippo Strocchi (Dj Monti), Lucianna De Falco (Flo Manero), Sebastiano Vinci (Frank Manero sr. / Fusco), Giacomo Buccheri (Frank Manero jr. / Jay), Massimiliano Pironti (Bobby C.), Luca Santamorena (Double J.), Giuseppe Verzicco (Joey) e Samuele Cavallo (Gus). A creare la leggenda de La Febbre del Sabato Sera anche le famosissime hit dei Bee Gees, Stayin’ Alive, Night Fever e You should be dancing:

in più, in questa messa in scena, troverete la mitica Disco Inferno. L’adattamento di testo e liriche in italiano è a cura di Franco Travaglio. 60 sono le parrucche create appositamente per lo spettacolo in 6 mesi di lavoro, grazie ad uno studio approfondito del periodo storico e delle mode del momento, il tutto reinterpretato per le esigenze dello spettacolo. Tony Manero sarà l’unico personaggio in scena ad avere dei costumi assolutamente simili a quelli di John Travolta nel film. Con 8 repliche settimanali, La Febbre del Sabato Sera ci farà rivivere la leggendaria era della disco nella New York anni ‘70, tra pantaloni a zampa di elefante, camicie dalle fantasie psichedeliche e stravaganti acconciature, sulle leggendarie hit dei Bee Gees, da Stayin’ Alive a Night Fever a You should be dancing. I biglietti de La Febbre del Sabato Sera possono essere acquistati in prevendita presso il botteghino del Teatro Nazionale aperto dal martedì alla domenica, sul sito www.ticketone.it, presso tutte le Rivendite Ticketone, presso le Agenzie Unicredit abilitate oppure al telefono al numero 848.44.88.00 e sul sito

www.teatronazionale.it.

Teatro

di Silvia Arosio


Domenica 7 Ottobre 2012

15 *** Balotelli 124esima puntata Nonostante la grande delusione di vedersi negata la gioia di una famigliola felice, Raffaella Figo pare abbia deciso di dare una nuova possibilità al nostro super Mario. Settimana scorsa si dichiara estremamente delusa dal suo comportamento, dichiarando, al tempo stesso, di avere definitivamente posto la parola fine al rapporto. Nuova puntata. A sorpresa le dichiarazioni dell’attaccante, in conferenza stampa, che ha deciso di assumersi tutte le responsabilità del caso e, soprattutto, vuole fare il padre presente e compagno attento e premuroso. Queste le sue dichiarazioni del calciatore del Manchester City: “Ho deciso di riprovarci con Raffaella, il test del dna non c’è stato e non c’entra nulla con la mia decisione. Comunque in quella situazione il test l’avrei chiesto a chiunque, non dipende da Raffaella. Mi dispiace per tutto quello che c’è stato in questi ultimi mesi e soprattutto per quello che è stato detto e scritto. Chiedo ancora una volta a tutti di rispettare la nostra vita privata che in futuro tale deve restare per impegno mio e anche di Raffaella. Non ci saranno altri comunicati o interviste”. Saggia decisione, Balo e auguri.

Gossip & Curiosità di Marjlja Bisceglia

*** Mario Merlonghi e Roberta Scardola Nella vita dell’attrice, presenza fissa delle passate edizioni del film “Cesaroni”, è entrato il 24enne centrocampista Mario Merlonghi a portarle tanta serenità. Sembra procedere tutto bene, è la stessa attrice a confermarlo: “E’ stato un meraviglioso colpo di fulmine. Una relazione serena che mi regala emozioni e stabilità, quello di cui ho veramente bisogno. Vivo un momento appagante”. Un grande in bocca al lupo all’attrice, dopo la rottura con l’ormai ex Emanuele.

*** Laura Pausini e Rebecca Galli Pronta la risposta alle dichiarazioni moralistiche dell’ex, così sembra, moglie dell’attuale compagno della Pausini. L’ex moglie di Paolo Carta aveva dichiarato superficiale, negli affetti, il padre dei suoi tre figli. Ecco subito pronto il colpo in difesa, ovviamente tutto e rigorosamente con formale dichiarazioni dei legali. Pare che i fatti smentiscano le dichiarazioni di Rebecca. “Tutte le notizie riportate sono del tutto in veritiere e destituite di qualsiasi reale fondamento. Esiste supporto documentale per comprovare l’intervenuta separazione consensuale del signor Paolo Carta dalla signora Rebecca Galli, a far data dal 2006 e del divorzio intercorso quest’anno dal tribunale civile di Roma”. Questo si apprende da un comunicato congiunto fatto dall’avvocato della Pausini e quello del suo compagno. Alla luce di quanto appreso resta difficile anche noi credere che, la ormai ex, fosse all’oscuro degli sviluppi legali che la riguardano, suo malgrado.

*** Fabrizio Corona Cosa succede nella vita del palestrato e macho più gossippato d’Italia? Ancora una tegola in testa al bel Fabrizio dopo le dichiarazioni, neppure nuove, del provato Lele Mora. Oggi Lele Mora è impegnato, non vuole e non può più tornare alla sua vecchia vita di lussi, nel sociale come volontario nella comunità di Don Mazzi, ma resta pur sempre un uomo, con le sue gioie e le sue amarezze. Si racconta, in un intervista radiofonica, come uomo. Racconta del suo grande amore per Fabrizio Corona: “Corona è stato un grande amore e quando sei innamorato hai le fette di salame sugli occhi, io avevo la fiorentina, ero soggiogato da Corona. Gli ho dato tanti soldi, l’ho sempre aiutato per farlo sentire sereno. Ma non ho mai pagato per il sesso”. A queste esternazioni, non nuove all’ambiente, reagirà Corona?

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“Non Solo Sport” ogni giovedì sera sintesi delle partite casalinghe: Campionato Nazionale Allievi Nazionale A.C.Milan Campionato Nazionale Serie D A.S.D. Trezzano Calcio Ore 23:00 Telemilano Più Blu Lombardia Ore 23:30 Telemilano City

“Riflettori Su……”

Settimanale sul mondo dello spettacolo in onda ogni venerdì sera Ore 23:00 Telemilano Più Blu Lombardia Ore 23:30 Telemilano City


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Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Bruno Pizzul, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Matteo Salvini, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Federico Zanon

SEREGNI CERNUSCO S.r.l.

Grafica Federico Maria Di Sivo - eMail: grafica@stadio5.it

Gruppo Seregni Via Brescia n. 22 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel. 02.92104710

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

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