Domenica 14 aprile 2013 l’EDITORIALE Beppe Vigani
L’Europa respinge anche la Juventus e il calcio italiano. La Germania ce le ha date di santa ragione. Lo spread cresce anche nel calcio ed è crisi profonda. La Champions è troppa cosa per noi, ma non poteva essere altrimenti. Ora tutti concentrati sul campionato, dove, però, sembra già tutto deciso. La Juventus vincerà il titolo, Napoli e Fiorentina andranno in Champions. Poi in Europa League favorite sembrano Fiorentina e Lazio, ma anche l’Inter ha le sue chance. Forse la Roma. Chissà. Stasera, intanto, c’è Milan-Napoli. Partita di ieri, di oggi. Sfide scudetto una volta, ora si gioca per il posto d’onore, per un posto in Champions, senza passare dalla finestra. Chi vince sarà il favorito, anche se il Napoli ha anche la possibilità di perdere e rimarrebbe comunque davanti. Sei giornate, poi, per vedere come va a finire. Diciotto punti da conquistare. I rossoneri devono fare a meno di Balotelli, ma hanno Pazzini, che sa cos’è il gol, il sacrificio, la strada, il mestiere. L’attaccante di Pescia è l’operaio del gol, brutto o bello non importa. Gonfiare la rete non ha prezzo. Non sarà una grave assenza quella di Supermario. L’Inter si sta ancora mangiando le mani per averlo mandato via, ma Stramaccioni pensava di avere attaccanti come piovesse e ora ha le pezze nel sedere. Qualcuno dice sfortuna, ma la verità è altrove. Il Milan si è privato di Pato, ma Balotelli è tanta roba, El Shaarawy è un crac e Niang promette bene. In più c’è Pazzini. Con un attacco così si va lontano, si va in Champions. Il Napoli non ha la qualità davanti degli Allegri-boys, ma ha Cavani. Pandev è un buon comprimario e si sposa bene con l’uruguaiano.
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Anno 3 n. 18
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LA PARTITA Andrea Anelli
Calendario fitto. Il Milan sta attraversando il periodo più difficile, un trittico di partite nel quale si gioca tutto lo sforzo fatto per raggiungere la tanto agognata terza piazza. La sfida con i viola di settimana scorsa ha evidenziato come i ragazzi di Allegri siano all’altezza della situazione e capaci di mantenere la terza posizione per andare in Champions League ma, come si dice, l’appetito viene mangiando e allora vincere con il Napoli potrebbe voler dire staccare il biglietto per l’accesso diretto senza passare dai preliminari. La gara del Franchi ha però lasciato uno segno pesante, una squalifica che proprio non ci voleva: Balotelli. Il numero 45 rossonero ha prima preso un cartellino giallo, ampiamente evitabile, che gli ha fatto scattare la squalifica per la partita di stasera e poi ha pensato bene di sfogarsi in maniera poco elegante con uno degli aiutanti di Tagliavento in modo da meritarsi
continua da pag.1 Hamsik è pane buono. Le due squadre regaleranno un grande spettacolo, guardando all’anno prossimo, perché in Europa si deve andare convinti delle proprie forze. L’anno prossimo nelle due squadre qualcosa cambierà, ma la mentalità deve essere il primo acquisto. Costa molto meno di un top-player, ma fa vincere anche con gli scarponi.
una squalifica più corposa che lo terrà fuori anche con la Juventus. Giusto per non fare torti a nessuno. Mario stava attraversando un gran momento di forma psicofisica e non averlo a disposizione è un danno, ma questo è Balotelli: prendere o lasciare. I tifosi rossoneri però non devono disperare perché anche con Ibrahimovic successe la stessa cosa nella stagione dell’ultimo scudetto. Lo svedese prese le stesse giornate di squalifica, per lo stesso motivo, sullo stesso campo ma la forza del gruppo riuscì a sopperire alla mancanza de fuoriclasse. Ecco cosa si aspetta Allegri dai suoi, una gara di alto livello nonostante tutto. Vincere vorrebbe dire guadagnare virtualmente più di tre punti perché se è vero che la classifica vedrebbe sempre il Napoli STATISTICHE Severa Bisceglia
Full immersion
Periodo delicato dei rossoneri a confronto solo con i diretti avversari
Riccardo Montolivo, leader del centrocampo del Milan
avanti di un punto, è anche vero che, alla luce del pareggio nella gara d’andata, negli scontri diretti il Milan sarebbe davanti. Visto l’equilibrio di questa Serie A non è un dato da sottovalutare. Pochi i dubbi per Allegri. La linea difensiva vedrà Abate a destra, Mexes e Zapata al centro e De Sciglio in ballottaggio con Constant a sinistra. A centrocampo goniometro e matite per Montolivo sempre più leader tecnico della squadra con Muntari e Flamini a supporto. Davanti confermatissimo il tridente con El Shaarawy, Pazzini e Boateng. Il Faraone nella gara
La storia dice Milan
I rossoneri non perdono in casa con i partenopei da quasi 27 anni In totale sono 64 i precedenti tra Milan e Napoli a San Siro, con un bilancio favorevole ai rossoneri con 31 vittorie, 22 pareggi e 11 sconfitte. 112 le reti realizzate dalla squadra di casa contro le 62 subite. La prima tra Milan-Napoli, si disputò nella stagione 19291930, all’esordio del campionato a girone unico, denominato Serie A. Finì 2-2. Era la 20ª giornata: doppio vantaggio per i rossoneri con Torriani e Santagostino, poi una doppietta di Vojak chiuse il discorso. L’ultimo precedente tra Milan e Napoli, invece, risale alla 22ª giornata della scorsa stagio-
ne e corrisponde un pareggio a reti inviolate. Il 28 febbraio 2011, invece, i rossoneri, in fuga per lo scudetto, sconfissero 3-0 il Napoli, aumentando così da tre a sei i punti di margine sui partenopei in classifica. Le reti arrivarono tutte nella ripresa, con Ibrahimovic (rigore), Boateng e Pato. Un anno prima, altro big match. Il Milan aveva la possibilità di passare in testa alla classifica, il 21 marzo, battendo i partenopei. Arrivò invece un 1-1, al termine di una gara vibrante nella quale Inzaghi rispose al gol di Campagnaro. Nella sfida del 2 Novembre
2008, invece, la sfida si decise nei minuti finali a favore dei rossoneri: la vittoria per 1-0 arrivò grazie alla rete realizzata a tre minuti dalla fine da Ronaldinho. Anche nella stagione 2007-2008 i tre punti furono conquistati dai padroni di casa. Nella gara del 13 gennaio 2008, il Milan si impose sul Napoli per 5-2 grazie alla doppietta realizzata da Ronaldo e alle reti di Seedorf, Kakà e Pato. Un match che vide al ritorno al gol del Fenomeno e per l’esordio ufficiale in ma-
Ronaldo giocò nel Milan nella stagione 2007-2008
d’andata segnò uno dei gol più belli della stagione e ora è alla ricerca di un urlo che manca dal derby. Idee chiare anche per Mazzarri che schiererà Campagnaro, Cannavaro e Gamberini in difesa, in mezzo non mancherà Dzemaili in stato di grazia con quattro gol nelle ultime due partite e davanti Hamsik e Pandev a supporto del Matador Cavani. L’uruguaiano ha un brutto rapporto con i tiri dagli undici metri, ma quando segna lui il Napoli vince. Certo è che la scaramanzia in casa partenopea non manca mai e allora in settimana è andata in scena la quarta cena di squadra, le tre precedenti avevano portato, manco a dirlo, tre vittorie. Attenzione ai cartellini gialli in previsione Juve, tra gli altri sono diffidati El Shaarawy, Zapata e Boateng. glia rossonera di Pato, all’epoca diciottenne. Prima di questa sfida, era da sei anni che i rossoneri non ospitavano gli azzurri a causa della retrocessione del Napoli al termine della stagione 2000/2001: l’ultimo Milan-Napoli, prima della discesa in B del club azzurro, si giocò il 25 novembre 2000 e il Milan s’impose grazie alla rete di Ambrosini. Per trovare l’ultimo successo della squadra campana, invece, bisogna riavvolgere il nastro fino al 13 Aprile 1986: il Napoli si impose 2-1. La partita con più gol della storia è invece quella del 7 ottobre 1956, Milan-Napoli 3-5. Partenopei avanti per 5-0 grazie alle doppiette di Pesaola e Vinicio e gol di Posio, parziale rimonta dei padroni di casa con due gol di Schiaffino e una rete di Galli.
STADIO MEAZZA ORE 20.45
Milan
Napoli
In casa
In Casa
Ultima Vittoria 17/3/13 Milan-Palermo 2-0 Ultimo Pareggio 22/4/12 Milan-Bologna 1-1 Ultima Sconfitta 11/11/12 Milan-Fiorentina 1-3
Ultima Vittoria 7/4/13 Napoli-Genoa : 2-0 Ultimo Pareggio 3/3/13 Napoli-Juventus 1-1 Ultima Sconfitta 16/12/12 Napoli-Bologna 2-3
Fuori Casa
Fuori Casa
Ultima Vittoria 30/3/13 Chievo-Milan 0-1 Ultimo Pareggio 7/4/13 Fiorentina-Milan 2-2 U ltima Sconfitta 22/12/12 Roma-Milan 4-2
Ultima Vittoria 30/3/13 Torino-Napoli 3-5 Ultimo Pareggio 24/2/13 Udinese-Napoli 0-0 Ultima Sconfitta 10/3/13 Chievo-Napoli 2-0
Arbitro: Gianluca
Allenatore: Massimiliano Allegri
Rocchi di Firenze
Allenatore: Walter Mazzarri
MILAN (4-3-3)
NAPOLI (3-4-1-2)
32 Abbiati; 20 Abate, 5 Mexes, 17 Zapata, 2 De Sciglio; 16 Flamini, 18 Montolivo, 4 Muntari; 10 Boateng, 11 Pazzini, 92 El Shaarawy
1 De Sanctis; 14 Campagnaro, 28 Cannavaro, 5 Britos; 11 Maggio, 85 Behrami, 20 Dzemaili, 18 Zuniga; 17 Hamsik; 19 Pandev, 7 Cavani
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22 reti Cavani (Napoli; 4 rigori) 17 reti Di Natale (Udinese; 4 rigori) 16 reti El Shaarawy (Milan) Pos. Squadra
P.ti G V
N S
Gf Gs +/-
1 Juventus 71 31 22 5 4 61 20 41 2 Napoli 62 31 18 8 5 57 29 28 3 Milan 58 31 17 7 7 55 34 21 4 Fiorentina 52 31 15 7 9 56 39 17 5 Lazio 51 31 15 6 10 40 37 3 6 Inter 50 31 15 5 11 50 43 7 7 Roma 48 31 14 6 11 61 52 9 8 Catania 46 31 13 7 11 40 38 2 9 Udinese 45 31 11 12 8 41 39 2 10 Parma 39 31 10 9 12 39 39 0 11 Cagliari 39 31 10 9 12 37 49 -12 12 Bologna 37 31 10 7 14 41 40 1 13 Atalanta 37 31 11 6 14 34 45 -11 14 Sampdoria 36 31 10 7 14 36 38 -2 15 Torino 36 31 8 13 10 39 43 -4 16 Chievo 35 31 10 5 16 32 48 -16 17 Siena 27 31 8 9 14 31 42 -11 18 Palermo 27 31 5 12 14 28 44 -16 19 Genoa 27 31 6 9 16 31 49 -18 20 Pescara 21 31 6 3 22 22 63 -41 Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.
LA CLASSIFICA Sabato 13 Aprile - 32. Giornata 13 Apr, 18:00 Pescara - Siena Stadio Adriatico, Pescara 13 Apr, 20:45 Atalanta - Fiorentina Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo Domenica 14 Aprile - 32. Giornata 14 Apr, 12:30 Palermo - Bologna Stadio Renzo Barbera, Palermo 14 Apr, 15:00 Chievo - Catania Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 14 Apr, 15:00 Cagliari - Inter Stadio Nereo Rocco, Trieste 14 Apr, 15:00 Torino - Roma Stadio Olimpico, Torino 14 Apr, 15:00 Genoa - Sampdoria Stadio Luigi Ferraris, Genova 14 Apr, 15:00 Parma - Udinese Stadio Ennio Tardini, Parma 14 Apr, 20:45 Milan - Napoli Stadio Giuseppe Meazza, Milano Lunedì 15 Aprile - 32. Giornata 15 Apr, 20:45 Lazio - Juventus Stadio Olimpico, Roma
TURNO ODIERNO
Domenica 21 Aprile - 33. Giornata 21 Apr Napoli - Cagliari Stadio San Paolo, Napoli 21 Apr Siena - Chievo Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena 21 Apr Udinese - Lazio Stadio Friuli, Udine 21 Apr Juventus - Milan Juventus Stadium, Torino 21 Apr Catania - Palermo Stadio Angelo Massimino, Catania 21 Apr Inter - Parma Stadio Giuseppe Meazza, Milano 21 Apr Roma - Pescara Stadio Olimpico, Roma 21 Apr Bologna - Sampdoria Stadio Dall’Ara, Bologna 21 Apr Fiorentina - Torino Stadio Artemio Franchi, Firenze 21 Apr Genoa - Atalanta Stadio Luigi Ferraris, Genova
PROSSIMO TURNO
15 reti Denis (Atalanta; 5 rigori) 13 reti Pazzini (Milan; 3 rigori) Lamela (Roma) 12 reti Jovetic (Fiorentina; 1 rigore) Palacio (Inter) Totti (Roma; 3 rigori) 11 reti Gilardino (Bologna) Sau (Cagliari; 1 rigore) Osvaldo (Roma; 2 rigori) 10 reti Klose (Lazio) Amauri (Parma; 1 rigore) 9 reti Borriello (Genoa; 2 rigori) Milito (Inter; 3 rigori) Vucinic (Juventus; 2 rigori) Hernanes (Lazio; 1 rigore) Hamsik (Napoli) Icardi (Sampdoria) Bianchi (Torino; 3 rigori) 8 reti Bergessio (Catania) Cassano (Inter) Quagliarella (Juventus) 7 reti Bonaventura (Atalanta) Diamanti (Bologna; 2 rigori) Gomez (Catania) Paloschi (Chievo; 2 rigori) Thereau (Chievo; 1 rigore) Toni (Fiorentina) Giovinco (Juventus; 1 rigore) Matri (Juventus) Balotelli (Milan; 3 rigori) Ilicic (Palermo) Belfodil (Parma) 6 reti Kone (Bologna) Lodi (Catania; 1 rigore) Ljajic (Fiorentina; 1 rigore) Miccoli (Palermo; 1 rigore) Sansone N. (Parma) Emeghara (Siena) Muriel (Udinese)
classifica marcatori
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Milan-Napoli: “Equilibrata e vivace” Lo dice Damiani che vota X, fra scenari futuri e trattative di mercato Si dice Oscar Damiani e si legge uno dei più grandi procuratori degli ultimi anni. Prima di diventare agente di calciatori, tuttavia, Giuseppe Damiani detto Oscar è stato anche un grande calciatore. Nel ventennio che va dal 1968 al 1988, infatti, il buon Flipper ha girato il mondo, vestendo le maglie delle più grandi squadre italiane e calcando la fascia destra dei più importanti stadi di tutta Italia. Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, l’ala destra dalla grande rapidità (manco fosse una pallina impazzita di un flipper, appunto) si mette presto in luce con le maglie di Vicenza, Napoli (in due grandi tornate), Milan, Genoa e Juventus. Proprio con i bianconeri arricchisce il suo palmares con lo scudetto del 197475 ai danni della sua ex squadra, il Napoli. Diplomazia, in campo, ne ha sempre avuta poca eppure, nonostante i suoi trascorsi da cal-
ciatore fumantino, si è lanciato presto nel mondo dei procuratori in cui, grazie agli ottimi rapporti instaurati con tanti collaboratori e dirigenti, è riuscito a sfondare con grandi successi. Costacurta, Signori, Thuram, Shevchenko, Panucci sono solo alcuni dei calciatori che hanno legato la loro gloria alle operazioni imbastite da Damiani che, ancora oggi, piazza costantemente qualche colpo importante in numerose transazioni. Da ex di entrambe le formazio-
ni che tipo di partita si aspetta? Sarà una partita importantissima poiché la classifica vede il Milan e il Napoli in lotta per il secondo posto. Stanno attraversando entrambe un buon momento, perciò mi aspetto di vedere una partita molto spettacolare e interessante, del resto come tante volte abbiamo potuto osservare nel recente passato. Si ha la sensazione che in questa stagione il Napoli abbia perso l’ultima grande possibilità di vincere lo scudetto prima di
una vera rivoluzione che passerà da alcuni probabili addii? Non credo, perché non sono i giocatori che fanno grande una società, semmai è il contrario. Il Napoli è un club solido, che sta bene e che ha un grande presidente. De Laurentiis è un dirigente che ha idee forti e grandi programmi per il futuro. Al di là della possibile cessione di Cavani, mi aspetto di continuare a vedere un Napoli ad alti vertici anche nei prossimi campionati. Balotelli salterà la sfida per la prima balotellata: quanto ne risentirà il Milan? Il ragazzo sembra sempre più vicino alla figura di Ibrahimovic, questo vorrà dire presto un futuro lontano da Milano? Non credo che il Milan ne risentirà perché al suo posto giocherà Giampaolo Pazzini che è, in ogni caso, anche lui un grande attaccante seppur con caratteristiche
diverse. Sul futuro di Mario non mi sbilancio, ha un agente che saprà gestire la questione internamente. Sappiamo bene quanto il mercato sia il suo pane quotidiano: se le dico Cavani e Mazzarri? Credo che Mazzarri alla fine rimarrà al Napoli, non sono allo stesso modo convinto per Cavani, perché se dovesse arrivare una cifra vicina perlomeno alla clausola penso che il Napoli dovrebbe lasciarlo andare e reinvestire bene la cifra ottenuta, se non dovesse arrivare quella cifra perché no, Cavani potrebbe tranquillamente restare anche a Napoli. E se invece aggiungo Allegri? Allegri sta facendo bene e ha ancora un anno di contratto, io non credo proprio che se ne andrà a fine stagione, anzi, eventualmente si potrebbe pensare a un prolungamento di un altro anno per lui. Lei ha portato Tommaso Rocchi
l’INTERVISTA
Emanuele Tramacere
all’Inter. E’ arrivato il suo momento per le sfortune nerazzurre: si gioca oggi la riconferma? Il futuro dell’Inter, inoltre, sembra in bilico con Moratti pronto alla rivoluzione… Secondo me sarà fondamentale questo finale di stagione. Tommaso ha dimostrato che lui i gol li sa fare, ovviamente se gli vengono concessi solo 10 minuti a partita anche l’attaccante più forte fa fatica, ma Rocchi ha fatto 100 gol in carriera mica per caso. L’Inter, comunque, è una grande squadra e sono certo che tornerà presto a lottare insieme con Milan, Napoli e Juventus per il titolo. Un pronostico per Milan-Napoli? Io prevedo una partita vivace ed equilibrata. Probabilmente un pareggio con tanti gol, perciò dico che il risultato finale sarà di 2-2.
Il Personaggio del Napoli: Paolo Cannavaro l’OSPITE Alessandra Caronni
L’importante vittoria casalinga per il Napoli contro il Genoa al San Paolo ha motivato il capitano azzurro Paolo Cannavaro. Che sottolinea: “È sempre importante anche non prendere gol. Tanti dimenticano che siamo la miglior difesa del campionato. Quindi… complimenti a noi”. Il suo Napoli ultimamente aveva un po’ stentato. Ma ora si è ripreso. In scadenza di contratto col Napoli nel 2015, Paolo Cannavaro ammette che “non dovrebbero esserci problemi” per il rinnovo. A confermarlo è stato giorni fa l’agente del giocatore, il procuratore Gaetano Fedele: “In questo momento è prematuro parlare del rinnovo
Fratello d’arte dell’accordo. Paolo è il capitano ed è logico che non sussistono problemi”. Ma se ne parlerà con calma quest’estate. E conoscendo De Laurentiis e Bigon, tutto filerà liscio per il fratello minore di Fabio Cannavaro. “Per il Napoli voglio essere quello che è Totti per la Roma: la bandiera”. Sono state le sue prime parole da capitano. Centrale difensivo, abile nel gioco aereo e anche nell’anticipo, Paolo Cannavaro percorre l’intera trafila delle giovanili del Napoli. Nel ‘98-‘99 entra in prima squadra. Esordisce contro il Verona a soli 17 anni. Viene ceduto al Parma. In Emilia raggiunge il fratello Fabio, ormai leader dei gialloblu e della Nazio-
Per Paolo Cannavaro è un momento importante. Lontano il periodo del calcio scommesse
nale. In seguito viene prestato al Verona. L’anno successivo torna a Parma dove trascorre altre due stagioni. Nella stagione 2004-05 crederà in lui Pietro Carmignani, che lo promuoverà a titolare. Firma un contratto quinquennale che lo lega al Napoli e nel 2007 contribuisce alla promozione dei partenopei alla A. Nella stagione 2007-08 a volte indossa la fascia da capitano e colleziona 34 presenze. Nella stagione successiva, 2008-2009, viene confermato al centro della difesa partenopea. Nel 2009-2010 diventa definitivamente e ufficialmente capitano del Napoli. Il 17 febbraio del Nato a Napoli il 26 giugno 1981, Paolo Cannavaro, fratello del ben più famoso Fabio, ha esordito in Cham2011 ha rinnovato il contratto pions League il 14 settembre 2011 contro il Manchester City (1-1). Il 20 maggio 2012 vince da capitano la Coppa Italia nella finale di Roma contro la Juventus, ottenendo il tal modo il primo trofeo della carriera. con il Napoli fino al 2015.
Chi è Paolo Cannavaro
Cercasi arbitro competente
Inler, attesa la sua prestazione
L’analisi della biosituazione (energia fisica, concentrazione ed entusiasmo, energia intellettiva e visione di gioco), dei giocatori delle due squadre certifica un valore medio assoluto, riguardante lo
stato di benessere psicofisico, di 5.97 per entrambe le formazioni. Pertanto, secondo il pronostico bioritmico, il risultato dovrebbe essere di parità. Speriamo che i due allenatori, all’ultimo momen-
to, non inseriscano giocatori non presi in esame dalla nostra analisi, in quanto potrebbero falsare il risultato dei bioritmi, cosi come si è verificato nell’incontro InterAtalanta della settimana scorsa. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, il Napoli risulta essere più tonico con 6.01 e più energica fisicamente rispetto alla formazione di casa con 5.98: Inler e Gamberini 6.47, Insigne 6.44 contro De Sciglio 6.50, Flamini 6.44 e Bojan 6.41. Dal punto di vista della creatività e dell’umore personale i due valori si equivalgono con 6.01: Montolivo, Bojan, De Sciglio e Zapata 6.45 contro De Sanctis, Dzemaili, e Cavani 6.49, Insigne 6.45. Corrisponde anche con 5.89 il confronto sulle energie intellettive ed intuitive dei contendenti: Muntari 6.46, Mexes 6.37, Fla-
i BIORITMI Enzo Occhiuto
mini 6.35, Montolivo 6.31 contro Campagnaro 6.50, Armero 6.48 e Hamsik 6.46. E’ importante sapere che la Scienza dei Bioritmi studia solamente la predisposizione ad agire e comportarsi in un certo modo piuttosto che in un altro. Non tiene, quindi, conto di tutti gli altri imprevisti del gioco come le condizioni ambientali, il terreno di gioco e soprattutto gli errori arbitrali che, nell’ultima giornata ha raggiunto il culmine in Fiorentina-Milan e Inter-Atalanta, dove ci sono stati errori grossolani a ripetizione. Per questo motivo i due fischietti Tagliavento e Gervasoni sono a forte rischio sospensione correndo il pericolo di terminare in anticipo la stagione.
amarcord
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Ignazio Abate
Beniamino Abate
percoppa italiana. Anche il padre Beniamino Abate, di ruolo portiere, parte dalla primavera rossonera senza, però, mai esordire in prima squadra. Nella stagione
Altafini, brasiliano ma di origini italiane? Ha fatto parte sia della Nazionale brasiliana, con cui ha vinto il mondiale nel 1958 in Svezia segnando due reti in tre partite, che della Nazionale italiana dal 1961. Dal ‘58 al ’76, con 120 reti in 205 presenze, ha indossato i colori rossoneri vincendo due scudetti e una Coppa dei Campioni, in quest’ultima competizione ha segnato ben 14 reti e nella partita vinta contro l’Union Luxembourg per 8-0 segnò 5 reti, record che detiene con altri otto
Ignazio Abate
82-83 indosserà la maglia del Napoli senza mai scendere in campo. In carriera conquisterà solo una Coppa UEFA, ma con l’Inter. Attualmente Abate è allenatore dei portieri della Primavera, ma dal 2004 al 2008 ha allenato i portieri della prima squadra. L’attuale allenatore rossonero Massimiliano Allegri ha iniziato la carriera come calciatore nella Cuoiopelli, successivamente ha fatto esperienza nelle società toscane di Livorno, Pisa e Pro Livorno, i campi si Serie A li calpesterà con la
maglia del Pescara e il suo primo gol lo segnerà proprio al Milan al primo minuto, partita persa poi per 4-5. Con il Pescara, in Serie A, segnerà 4 gol in 46 presenze. Una volta appese le scarpette al chiodo inizierà la carriera di allenatore. Con il Milan ha vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana e al Gran Galà del calcio AIC ha vinto il premio individuale quale migliore allenatore, tutto nella stagione del suo esordio sulla panchina rossonera. Chi non ricorda il grande José João
José João Altafini
Il figlio d’arte Ignazio Abate, dotato di grande velocità, difensore del Milan e della Nazionale italiana, inizia la sua carriera nelle giovanili della squadra di Rescaldina e nel 1999 passa al Milan con cui ha vinto il Campionato Allievi Nazionale nella stagione 20022003. L’esordio in prima squadra, a 17 anni, è in Coppa Italia contro la Sampdoria in sostituzione di Dario Šimić. La settimana successiva, a San Siro, contro il Celta Vigo ottiene anche la prima presenza in Champions League, diventando a 17 anni e 27 giorni il giocatore più giovane, successivamente superato da Bryan Cristante, nella storia rossonera a esordire nella competizione. Successivamente viene mandato, in prestito, al Napoli in Serie C1. Con i partenopei collezionerà 32 presenze e 2 reti. Dopo essere passato da Genoana, sponda blucerchiata, Piacenza, Modena, Empoli e Torino, nel 2009 torna al Milan. Con i rossoneri ha vinto 1 Campionato italiano e una Su-
José João Altafini era semplicemente uno scandalo. Josè Altafini, già sposato con una ragazza brasiliana, si innamora di Annamaria Galli moglie del suo ex compagno di squadra al Milan Paolo Barison e madre di tre figli. La donna lascerà il marito per andare a vivere con Altafini che poi sposò nel 1973. Lasciamo la Giorgio Braglia
calciatori e ancora imbattuto. In rossonero sarò anche capocannoniere della Coppa Italia ’60-61, della Serie A nella stagione successiva e della Coppa dei Campioni l’anno successivo ancora. Dopo le sette stagioni al Milan passò altri sette anni con la maglia del Napoli collezionando 71 reti in 180 partite giocate e vincendo una Coppa delle Alpi. Piccola nota di Gossip che all’epoca, parliamo della fine degli anni ’60,
Massimiliano Allegri Giuseppe Damiani
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Severa Bisceglia
cronaca rosa per tornare a calciare il pallone con Giorgio Braglia arrivato al Napoli allenato da Luís Vinício nell’estate del 1973. Con gli azzurri vivrà il periodo più brillante della sua carriera, in tre stagioni segnerà ventiquattro reti in ottanta partite contribuendo alla conquista della Coppa Italia del ’76, suo uno dei quattro gol che il Napoli segnò al Verona nella finale dell’Olimpico. Finita l’avventura campana Braglia arriva al Milan nel ’76 giocando poco in campionato, solo tre incontri disputati, ma determinante per la conquista della Coppa Italia, di cui si aggiudica anche il titolo di capocannoniere con sei reti a pari merito con il compagno di squadra Calloni, andando a segno anche nella finale di San Siro contro l’Inter. La stagione successiva, però, non viene confermato e parte alla volta del Foggia. L’attaccante Giuseppe Damiani, da tutti conosciuto come Oscar Damiani, cresciuto nelle giovanili dell’Inter gioca nel Napoli la stagione ’72-73 segnando 5 gol in 26 partite. Con i rossoneri, invece, giocherà dal 1982 al 1981, di cui una stagione in Serie B. “Flipper” , questo il suo soprannome, con il Milan vincerà il Campionato italiano di Serie B 82-83. Dopo l’attività agonistica ha intrapreso la carriera da procuratore occupandosi di Billy Costacurta, Massimo Marazzina, Beppe Signori, Christian Panucci, Marco Simone, Lilian Thuram e Andriy Shevchenko. Oggi e agente di Tommaso Rocchi, Kevin Constant, Mikael Silvestre, Sergio Pellissier, JeanFrançois Gillet e Flavio Roma.
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CUGINI Emanuele Tramacere
Il sogno Champions League è ormai terminato. La doccia fredda del match contro l’Atalanta ha provocato un brutto risveglio a tutto l’ambiente che, nonostante l’ennesimo infortunio (occorso ad Antonio Cassano), si era illusa, che tutto potesse ancora essere in gioco. La matematica non condanna i ragazzi di Andrea Stramaccioni, tuttavia, recuperare 8 punti a tre squadre sicuramente più in forma fisicamente è tutt’altro che alla portata di questa Inter. A proposito di arbitri. La teoria del complotto, ha animato le fervide menti degli appassionati di ciò che rimane di questo sport. Proviamo a fornire una visione differente della realtà: il calcio è un mondo in cui il business e i quattrini la fanno
Sotto esame
Con il terzo posto ormai lontano, inizia il progetto di rivoluzione nerazzurra da padrone. Ovunque ci siano in ballo questi due fattori, che sia politica o che sia proprio lo sport, è inimmaginabile che non ci siano in ballo giochi di forza e rapporti di potere ben al di sopra della mera e propria disciplina. Chi alza la voce è sempre la stessa persona? Ovviamente no, perché i rapporti cambiano, evolvono. Solitamente, però, chi alza la voce è solo colui che, al momento, è rimasto fuori dalla spartizione della torta. Ora di tutto ciò, che cosa viene in tasca al tifoso comune? Assolutamente nulla e proprio per questo sarebbe bello tornare a parlare semplicemente di ciò che accade all’interno del campo da gioco (errori arbitrali compresi) senza sventolare la bruciante bandiera della mala-
fede. Sventolano e continuano a girare anche le porte dei cancelli di Appiano Gentile dove resta incessante l’andirivieni dei pensieri che disturbano i sonni del presidente Moratti. Cambia Stramaccioni? No, lui merita un’altra occasione. Cambia Branca e lo staff dirigenziale? Probabile, anche se il rapporto di stretta amicizia che lega l’ex Brancaleon al presidente potrebbe portare semplicemente all’affiancamento di una figura alternativa. Cambierà quasi certamente anche lo staff medico interista con il dottor Combi messo seriamente sotto pressione dalla straordinaria serie di infortuni che hanno costretto Stramaccioni ad aggrapparsi con i denti alle giocate di un trentacinquenne arrivato da poco alla corte della
Beneamata. Il clima è fin troppo rivolto al futuro, ma il presente parla di Cagliari anche se della città sarda si parla ben poco. La corsa al Nereo Rocco (nel vero senso della parola dato che il campo verrà completamente rizollato con urgenza) porterà un Cagliari già salvo e con la testa ai problemi della propria isola, in una trasferta che ben pochi stimoli potrà regalare a giocatori e tifosi. Il duo Pulga-Lopez punterà sulla formazione tipo, con le certe assenze di Nainggolan e Pisano. Sau, già castigatore dei nerazzurri, sarà l’osservato speciale anche in ottica mercato. Stramaccioni ha, stranamente, grande possibilità di scelta al centro del campo e, assicurati la terna difensiva e lo strano trio d’attac-
Marco Branca, uomo mercato dell'Inter
co saranno il rientrante Gargano, il confermatissimo Kovacic e gli esterni Zanetti e Pereira a completare l’undici nerazzurro. Il campo avrà poco da dire? Certamente, ma è bene ricordare che le porte girevoli installate ad Appiano Gentile non coinvolgeranno, a fine stagione, soltanto
Milan-Napoli, storia e statistiche abbracciano l’Over 2,5
Sfida per il 2° posto con i rossoneri imbattuti a San Siro dal 1986
Edinson Cavani, il bomber del campionato
Questa è una sfida decisiva per la corsa ai piazzamenti Champions e come tale è logico attendersi una gara bloccata, tesa con un canovaccio tattico ben preciso: Milan a caccia del gol e Napoli pronto a sfruttare gli spazi in ripartenza, situazione congeniale per gli uomini di Mazzarri che hanno a disposizione 2 risultati su 3. Diventa difficile dunque sbilanciarsi sul 1X2, anche se, statistiche alla mano con i rossoneri mai sconfitti dal Napoli a San Siro negli ultimi 18 incontri, si può provare a puntare sul segno 1 offerto in media intorno a 2 vol-
te la posta. Attenzione alla legge dei grandi numeri: per chi pensa “prima o poi il Napoli il colpo lo fa”, l’occasione può essere remunerativa, con 10 euro se ne vincono circa 40. Noi vi segnaliamo l’Over 2,5 in virtù dei numeri stagionali delle due squadre che segnano molto ma che hanno mostrato anche diversi limiti difensivi, delle statistiche (320 gol messi a segno in 128 partite, media esatta di 2,5 ad incontro) e delle caratteristiche tecniche dei due attacchi. Permetteteci una previsione provocatoria ma goliardica che, avverandosi, può far sorridere il vostro portafogli: dopo le polemiche sull’operato
degli arbitri non si possono escludere rigori assegnati ad una delle due squadre che, inoltre, facendo molta presenza nelle aree degli avversari, possono beneficiarne tranquillamente. Se l’idea “Rigore Sì” vi garba potete triplicare la vostra puntata, non male. Vi ricordiamo la possibilità di puntare Live sulla partita attraverso i vostri Smartphone, Iphone o Tablet dai quali, scaricando le applicazioni dei maggiori concessionari italiani, potrete entrare nel mondo della giocata durante le gare. Infine uno sguardo sul “Monday Night” in programma allo Stadio Olimpico di Roma tra Lazio e Juven-
dirigenza, allenatore e staff tecnico. In 7 partite e nella semifinale di ritorno di coppa Italia contro la Roma, saranno anche gli stessi giocatori a mettersi in mostra per guadagnarsi, la conferma per la prossima stagione. Altrimenti è già pronta la definitiva rivoluzione. le SCOMMESSE Pino Sardiello
tus: i bianconeri, sfumato il sogno europeo, si rituffano in campionato correndo verso il 2°scudetto consecutivo. Di fronte la Lazio di Petkovic che dopo le partite europee ha vinto solo 2 match su 11. Fuori Lulic, Biava e Radu per squalifica è emergenza per i capitolini ma Hernanes e Klose possono infastidire la Juve, come fatto sia all’andata che nella doppia sfida di Coppa Italia dove a passare fu proprio la Lazio. Un pareggio potrebbe star bene a entrambe. La quota è invitante: oltre 3 volte e mezzo la puntata. In bocca al lupo!
domenica 14 aprile 2013
il BAFFO Sandro Mazzola
Che figura! Non credevo ai miei occhi l’altra sera quando l’Inter a San Siro ha incassato il 3-4 dall’Atalanta. Ragazzi, stavamo vincendo 3-1 e guardate come è andata a finire. Roba da non credere. E’ successo tutto nel giro di dodici minuti proprio nel momento in cui sembrava chiusa la gara. Le colpe? Le colpe sono di tutti. Non c’era centrocampo. La difesa ballava. Il gioco troppo lento. Nessuno chiudeva sugli affondi di Dennis e compagnia e il risultato alla fine l’abbiamo visto. Peccato perché dopo il gol di Rocchi la squadra mi era sembrata concentrata e pronta a disputare un buon secondo tempo. A Telenova, in diretta, mi hanno chiesto un parere sulla clamorosa svirgolata di Alvarez. Io vi dico che se un giocatore lascia la panchina e en-
Con l’Atalanta quanta sofferenza riscatto immediato col Cagliari
A San Siro, peccato per l’assenza di Balotelli tra in campo con la testa e le idee annebbiate e meglio che faccia panchina per tutta la vita. Alvarez poi si è riscattato con i due gol. Ma quanta sofferenza. Al quarto gol atalantino per un attimo il cuore ha rallentato i battiti. Non mi sembrava vero. Ho dovuto darmi uno scossone per riprendermi. Quanta delusione, ragazzi. Stramaccioni comunque fa quello che può. E’ inutile cacciarlo. Deve restare fino alla fine, anche se i risultati continueranno parlare a suo sfavore. L’Inter, lo sappiamo tutti, tatticamente è sempre stata
un po’ indisciplinata, incostante nel rendimento, però stavolta abbiamo superato i limiti. Perdere così costa molto al morale. Auguriamoci che a Trieste col Cagliari i ragazzi tirino fuori la grinta dei giorni migliori. Adesso parliamo di Milan-Napoli, una partita che regalerà sicuramente parecchie emozioni. Una gara importante, soprattutto per i cugini che devono recuperare quattro punti di distacco dai partenopei. Il Napoli col Genoa ha dimostrato di essere in ottima salute, il Milan un po’ meno. Guardando la prestazio-
Conti e Allegri supportati dalla societa’ Stramaccioni semplicemente sopportato
Premesso che c’era il rigore a favore dei rossoneri nei minuti di recupero e che quello fischiato contro l’Inter è stato partorito dalla fantasia di Gervasoni, c’è da sottolineare che per giustificare le mancate vittorie delle milanesi non basta appellarsi agli errori arbitrali. A Firenze Tomovic non andava espulso e se il Milan non ha saputo conservare i due gol di
gli OSPITI Giovanni Labanca
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vantaggio, in undici contro dieci, il rigore non concesso nel finale è solo una puerile giustificazione ai propri demeriti. La verità è che i rossoneri sono nell’attuale posizione di classifica grazie ad un inizio stagione strepitoso da parte di El Shaarawy, successivamente dall’arrivo di Balotelli e, per concludere, dalla continua maturazione di De Sciglio. A Firenze
tutti e tre hanno giocato solo a fini statistici, senza minimamente incidere sull’andamento della partita e, se in una squadra i tre più bravi latitano deludendo, aggrapparsi agli errori arbitrali (solo per la precisione: uno dei quali scandalosamente a favore) resta solo un atteggiamento infantile. Qual è la regola che vuole fischiato un rigore a favore ogni sette, dieci o cinquanta partite? Il Milan contro la Fiorentina ha dimostrato ancora una volta la propria incapacità, già in vantaggio di due reti, nel gestire la minima difficoltà per mancanza di tecnica e spirito agonistico. Alcuni calciatori sono impresentabili a certi livelli per ‘broccaggine’ o per
vecchiaia. Diverso discorso, invece, per l’Inter. Quella nerazzurra è una squadra mai nata. Sottolineare che ai nerazzurri non vengono fischiati rigori a favore da un numero imprecisato di partite non è una giustificazione, semmai una statistica che rasenta la comicità. Contro la Juventus, nel finale di partita, ci fu un accenno di rissa, episodio che domenica scorsa contro l’Atalanta si è riproposto. La sensazione è che ci sia qualche avanzo di balera di troppo… L’incapacità di accettare la normalità, e nella normalità rientra anche l’errore arbitrale, è il classico segno di immaturità ad ogni livello, a cominciare da quello presidenziale. Massimo Moratti parla di malafede, ciò presuppone un disegno ben preciso. Ha lanciato, ancora una volta, sospetti sull’o-
ne di Firenze dove, al di la dei rigori, si è fatto rimontare da un avversario in inferiorità numerica. Peccato che a San Siro non ci sia Balotelli perché sarebbe stato bello vedere la sfida a distanza fra due fuoriclasse. Ultimo, la Juve: col Bayern non ce l’ha fatta. Ma era già tutto scritto fin dalla partita di Monaco. Ho seguito con attenzione la partita di Torino con i tedeschi al fianco di un mio caro amico, un infame juventino come lo chiamo io, scherzo, è mi è spiaciuto tantissimo per lui. Sarà per il prossimo anno.
l’ANGOLO
di Franco Rossi
gentilmente concesso da francorossi.com
nestà del campionato. Bene, se ha le prove le tiri fuori e la finisca di gettare veleno per giustificare una gestione societaria, oltremodo fallimentare, che va oltre i limiti del ridicolo con acquisti misteriosi e cessioni stravaganti dettati da chissà quali necessità o contorta visione di costruire una squadra che dovrebbe competere per lo scudetto e la Champions. Nel Milan, se vi sono problemi, c’è Galliani pronto a metterci la faccia esponendosi ed assumendosi delle responsabilità a tutela dei suoi uomini. Nella Juventus c’è Marotta a spalleggiare e sostenere Conte. Nell’Inter non c’è nessuno. Avete mai visto Ausilio, quello della famosa clausola su Balotel-
li, o Branca andare in televisione a sostenere e difendere Stramaccioni? Il Mister nerazzurro viene mandato letteralmente allo sbaraglio e, in primis la società, vige la filosofia di addossargli tutte le colpe per arrivare all’ennesima farsa di un esonero che, per inciso sarebbe il peggiore di tutti i mali, rappresenterebbe un passo indietro di almeno dieci anni. Facendo un breve accenno alla Champions posso solo evidenziare quanto già notato da tutti: il Bayern a Torino ha fatto il bis mettendo la parola fine alle illusioni bianconere, e con loro esce l’ultima delle italiane, carichi speranze in Europa. I tedeschi hanno annullato la Juventus come e più che all’andata.
Diavolo, attento al “Ciuccio” al galoppo!
Il Napoli, nei campionati che non lo vedevano impegnato nella conquista dei piani alti della classifica, ha sempre mostrato un grande limite, una lacuna inguaribile: arrivare a due passi dall’ambizioso traguardo e fallirlo per colpa propria. L’ultimo esempio lampante lo ha fornito quando, ad un punto soltanto dal Milan, si è presentato al suo cospetto non con la dovuta concentrazione e rabbia per fare dell’avversario un sol boccone e strappargli il titolo, restando in bilico fino alle ultime giornate. E’ sembrato talmente impacciato, quasi a voler dichiarare la sua inferiorità, rinunciando a fare il suo gioco e lasciare il pallino in mano all’avversario. Insomma, quando tutti si aspettavano i “botti”, sono, invece , arrivate le “botte”. E’ una specie di maledizione che lo colpisce sempre nelle ultime giornate, anche davanti al pubblico amico, che si aspettava ben altre prestazioni. La storia si ripeterà anche questa stasera? Questa volta sono gli azzurri in vantaggio di ben quattro punti sui rossoneri per la conquista di un traguardo
prestigioso ed importante per la gloria, poco per i quattrini: il secondo posto che vuol dire Champions, quasi come se fosse uno scudetto bis. Da Napoli arrivano
notizie confortanti, soprattutto da parte del mister Mazzarri che assicura perentorio, conoscendo bene i suoi “polli”, che la musica è cambiata, come è cambiato l’ap-
proccio dei giocatori verso le gare che profumano di gloria. Sono tutti molto carichi e ben consapevoli che, perdendo a San Siro, rimetterebbero in discussione, non
solo un prezioso secondo posto, quanto tutto il campionato giocato con autorevolezza, fatti salvi alcuni scivoloni imprevisti. Cavani e compagni ce la metteranno tutta e sono intenzionati a presentarsi sulla scena di San Siro poco disposti a recitare il ruolo passivo di comprimari, quanto quello di attori protagonisti, in una serata primaverile tutta da applausi. E di applausi ne vorranno meritare tanti i partenopei che mirano, a non perdere la gara, se non addirittura a chiudere definitivamente il conto, sempre che i milanisti concordino. Il pareggio terrebbe a distanza di sicurezza gli avversari, ma la posta in palio non sarebbe disdicevole se finisse tutta nel paniere degli azzurri. Mazzarri, Cavani e compagnia bella sembrano suonare la stessa musica ed intonare lo stesso coro: “battaglia ci vuole a Milano e battaglia sarà”. La prospettiva è allettante, anche perché al Diavolo mancheranno le cornate di Balotelli tornato ad essere il discoletto che è sempre stato, nonostante i buoni propositi giurati a Galliani e Berlusco-
ni, in una lunga confessione post acquisto. Sono servite a poco le “raccomandazioni” della Società, se questo è il suo DNA, anche inconsciamente, uscirà pronto allo scoperto in ogni occasione, nonostante la tanta buona volontà. Altro fattore che potrebbe rivelarsi quanto meno incoraggiante, se non addirittura determinante, è costituito dalla massiccia presenza di napoletani-milanesi che affolleranno le tribune del Meazza, capaci come sono di trasformare, con la loro passione traboccante, San Siro in San Paolo, per non far mancare proprio niente ai propri beniamini, ai quali non potranno assicurare solo il frastuono dei fuochi di artificio, assolutamente proibiti, ma qualcuno più maliziato riuscirà a portare ugualmente. Basteranno mille bandiere azzurre a trasformare il cielo buio di Milano in quello limpido e stellato della città della sirena Partenope? In caso contrario, i tifosissimi napoletani saranno pronti a giocarsi la carta, non tanto segreta, di un tifoso eccellente: San Gennaro.
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il CAMPIONATO Laura Tangari
La Juve fuori dall’Europa prova a rialzare la testa I bianconeri sono impegnati all’Olimpico con la Lazio. Stasera scontro al vertice fra Milan e Napoli
La Juve alla prova del nove dopo l’impegno di Champions col Bayern Monaco costato l’eliminazione alla squadra di Conte. La Vecchia Signora domani sera, nel posticipo della 32a, giornata, incrocerà le armi con la Lazio all’Olimpico di Roma consapevole di quanto hanno messo in cassaforte il giorno prima le duellanti per il secondo posto Milan e Napoli. Per i bianconeri di Conte un test importante perché la Lazio, pur avendo nelle gambe la fatica di giovedì con i turchi del Fenerbahce, è una squadra tosta, capace di rendere la vita difficile a qualunque avversario. A Roma
ci sarà da divertirsi, con Napoli e Milan alla finestra a seguire con attenzione in tivù il match dopo lo scontro diretto di San Siro. La sfida di questa sera non concede comunque molte alternative ai rossoneri, reduci dal polemico pareggio esterno della scorsa settimana con la Fiorentina di Montella. L’undici di Allegri deve battere i partenopei per accorciare il distacco di quattro punti in classifica e sperare di conseguenza nel passaggio diretto alla Champions senza attraversare i preliminari, che sono sempre una lotteria essendo in programma all’inizio di stagione. Il Napoli, comunque,
non ha perso tempo per recuperare il terreno perduto nei confronti del Milan in queste ultime settimane e ha messo al tappeto il Genoa che si presentava al San Paolo pronto ad azzannare Cavani e compagni al primo errore. Un uno due micidiale ha steso i rossoblu. Poi tutti a casa con il vecchio Grifone sempre più nei guai, soprattutto in considerazione del colpo di coda del Palermo, bravissimo nell’espugnare Marassi con uno splendido e imprendibile Ilicic. I siciliani ora sono tornati a sorridere e pur restando in acque stagnanti adesso sognano di battere anche il Bologna nell’anticipo
del Barbera di oggi a mezzogiorno. A tenere banco questo pomeriggio è comunque il derby della Lanterna dove il Genoa si giocherà con la Samp gli ultimi spiccioli per restare aggrappato alla serie A. Il Siena, altra ultrapericolante. Ha giocato ieri a Pescara contro
un avversario con ormai un piede in serie B. Altro impegno di ieri quello di Bergamo con l’Atalanta lanciatissima contro la Fiorentina dopo il roboante 3-4 inflitto all’Inter a San Siro. Inter che oggi se la vedrà sul neutro di Trieste con quel Cagliari che non finisce
mai di stupire. Per i nerazzurri una gara non facile, soprattutto dopo le cazzottate del post partita con l’Atalanta. Un altro passo falso di Zanetti e compagni comprometterebbe definitivamente la stagione della squadra di Stramaccioni il cui ultimo obiettivo rimane la semifinale di Coppa Italia del giorno 17 contro la Roma. Da seguire la trasferta dei giallorossi di Andreanazzoli col Toro e la visita dell’Udinese al Parma. Il Chievo col Catania cerca punti importanti per la salvezza, anche se il discorso serie B sembra ormai legato alle ultime quattro in classifica.
Bayern campione di Germania con sei turni di anticipo Il City si prende la rivincita nel derby di Manchester con lo United
Il City di Mancini vince il derby con lo United ma il titolo della Premier League è ormai saldamente in mano alla squadra di Ferguson che mantiene un vantaggio abissale (dodici punti) nei confronti dei cugini di Manchester. Vanno a segno Aguero e Milner mentre il gol della bandiera di Rooney e compagni è su autorete di Kompany. Stecca invece alla prima il Sunderland con Di Canio in panchina contro il Chelsea di Benitez che trova l’acuto vincente di Ivanovic all’inizio ripresa ridando ossigeno alla classifica dei Blues per il rientro al terzo posto dove il Tottenham
è fermato in casa sul 2-2 nella sfida con l’Everton. Torna al successo l’Arsenal bravo ad espugnare sia pure di misura il terreno del WBA, In coda annaspa sempre il Reading battuto per 0-2 dal
Southampton mentre nel duello fra cenerentole il QPR è fermato sull’1-1 da Wigan. In Spagna per affilare le armi in prospettiva Champions, rispettivamente col Galatasaray e il Psg dove è stato
staccato il biglietto per le semifinali, il Real Madrid ne fa cinque al Levante mentre il Barca, orfano di Messi, ne fa altrettanti al Maiorca grazie una tripletta di Fabregas e una doppietta di Sanchez. Frena invece l’Atletico Madrid nel derby col Getafe. Falcao stavolta ha il piede sbilenco e la partita finisce a reti inviolate. Vince il Valencia col Valladolid mentre il Rayo Vallecano inguaia, in fondo alla classifica, il Celta battendolo a Vigo per 0-2. Colpaccio dell’Espanol a Pamplona con l’Osasuna al tappeto per 0-2. Perde, infine, il Malaga a San Sebastian con la Real Sociedad. Ci-
nico in Ligue 1 il Psg di Ancelotti che va a vincere a Rennes grazie ai gol di Menez e Ibrahimovic dopo una gara piuttosto scialba giocata evidentemente con la testa già proiettata sul Barcellona dove la squadra parigina, pur eliminata dalla Champions, ha regalato un bel pareggio ai tifosi transalpini. Il Marsiglia prova a rialzare le sue quotazioni battendo al Velodrome il Bordeaux di stretta misura, al contrario del Lione, in piena crisi che cede i tre punti al Reims senza quasi combattere. Altro colpo vincente del Nizza che espugna Tolosa con un rocambolesco 3-4, al contrario
ESTERO Luigi Sada
del Lille e del Saint Etienne che liquidano, il primo per 5-0 il Lorient, il secondo per 1-0 l’Evian. In coda Troyes e Brest perdono i colpi. Nei confronti del Nancy e dell’Evian. Infine in Bundesliga il Bayern Monaco si laurea campione di Germania con sei giornate di anticipo. I bavaresi battono per 1-0 il Fortuna a Dusseldorf mentre il Dortmund vince per 4-2 con l’Augusta tenendo duro per la piazza d’onore. Pareggio invece del Bayer Leverkusen col Wolfsburg. Schalke corsaro a Brema col Werder per 0-2.
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Milan, vittoria da sorpasso
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PRIMAVERA Daniel Rizzo
C’è una sorta di parallelismo tra il Milan di Dolcetti e il Milan dei ‘grandi’ di Allegri, ovvero che entrambe le squadre hanno avuto un inizio difficoltoso, quasi da non vedere una via d’uscita. Poi, con grande calma e saggezza, sia i Dolcetti-boys che la band di Allegri sono riusciti a risalire la china inanellando un successo dietro l’altro. Certo, le difficoltà iniziali delle due squadre sono di natura totalmente diverse: il team di Allegri aveva bisogno del tempo necessario per far si che i nuovi arrivati si integrassero al meglio all’interno dello spogliatoio, mentre la squadra di Aldo Dolcetti ha pagato dazio al nuovo regolamento in merito al limite d’età dei componenti della rosa; provvedimento che ha portato ad un totale stravolgimento della rosa. Pian piano i baby rossoneri hanno lasciato alle spalle la prima parte della stagione, poco brillante sotto il punto di vista dei risultati, travolgendo ogni squadra incontrassero sulla strada fino al Torneo di Viareggio, nel quale la banda di Dolcetti è uscita in finale contro l’Andelecht dopo un cammino straordinario. Tuttavia, la bruciante eliminazione avvenuta in finale non ha lasciato strascichi sul morale, anzi ha permesso ai rossoneri di acquisire ulteriore convinzione nei propri mezzi. Cosi, prima di presentarsi al
Derby, il Milan ha spazzato via senza problemi avversari facili come il Cesena e Modena, e poi vincendo con maturità contro Chievo e Atalanta, le prime due forze del campionato fino a quel momento. Filotto di vittorie che non viene interrotto nemmeno dall’Inter di Bernazzani al campo “Facchetti”. Il Milan s’impone per 1-0 sempre grazie al solito Ganz, cinico come pochi sotto porta. Nella prima frazione di gioco è il Milan a far la partita: dopo soli 3’ Petagna prova di sinistro dal limite ma la conclusione non desta preoccupazione a Di Gennaro. Poco dopo ci prova Filippo Lora, la cui conclusione
sibila il palo. Ganz e compagni continuano ad attaccare a testa bassa, ed è proprio il figlio d’arte a cercare la soluzione dal limite, ma il suo destro si spegne sul fondo. L’Inter sembra lontana parente di quella vista nelle ultime prestazioni, e inoltre Bernazzani nel giro di quaranta minuti perde per infortunio sia Alborno che Tassi. Poi, allo scadere del primo tempo, l’occasione più nitida della partita: Belloni si invola tutto solo verso l’area rossonera, ma una volta arrivato a tu per tu col portiere rossonero, si lascia ipnotizzare. Nella ripresa la musica non cambia, sono sempre i baby milanisti ad aver in mano
Aldo Dolcetti, allenatore della Primavera del Milan
I rossoneri vincono di misura il derby in casa dei nerazzuri agguantando il secondo posto il pallino del gioco, e dopo pochi minuti Ganz ci riprova di destro, conclusione totalmente da dimenticare. Si riaffaccia l’Inter, e lo fa prima con Garritano il cui guizzo è bloccato da Gabriel in uscita, e poi con un tiro telefonato di Belloni poco dopo. I Dolcetti boys riprendono a macinare gioco, e al 66’ trova il gol-vittoria: Pasa esce malissimo su Pedone, il centrocampista si libera del difensore e mette in mezzo una palla che Ganz deve spingere solo in rete. L’Inter accusa il colpo, si innervosisce e le sortite offensive prodotte risultano del tutto sterili. Anzi è il Milan a sfiorare il gol con lo scatenato Pedone dal limi-
Balotelli al Napoli, Cavani da Allegri Scambio Cavani-Balotelli? Il Milan ci ride sopra. A Napoli invece dicono: “Lo si facesse”. Mugugni perché El Matador a fine campionato, Milan a parte, potrebbe andarsene? Probabile. L’addio era già stato prospettato qualche mese fa quando, in tempi non sospetti, in parecchi si erano avvicinati al bomber partenopeo per strapparlo alla concorrenza. Poi, tutto a tacere. Adesso le voci all’ombra del Vesuvio si rincorrono. Si intrecciano. Fanno scalpore. Qualche mese fa l’uruguagio era stato dato in partenza, con destinazione Inter. Ma da allora non se ne fatto più nulla. Si
era, nel frattempo, mossa la Juve che metteva sul piatto un bel gruzzolo di quattrini e merce di scambio che faceva gola a De Laurentiis. Però, pure in questa circostanza tutto è rientrato. In questi giorni, oltre allo ping pong Cavani-Balotelli, è venuta alla luce un’altra possibilità: quella dell’interessamento del City di Mancini disposto a sacrificare per Cavani perfino Aguero. Ma al Manchester manciniano piace anche il giovane Insigne che vorrebbe vederlo in coppia con Immobile come ai tempi del Pescara di Zeman con la maglia del Manchester. Il Mancio, infatti,
te dell’area. Nel finale Bernazzani si gioca il tutto per tutto mettendo in campo anche Bocar che a pochi minuti dal termine sfiora il gol del possibile pareggio con un diagonale che lambisce il palo. Grazie a questa vittoria il Milan scavalca l’Inter piazzandosi al secondo posto in classifica dietro la l’Atalanta. Se i Rossoneri dovessero vincere, come da previsione, nelle ultime due giornate contro Udinese in casa e Sassuolo fuori, accederebbero direttamente alle Final Eight. L’Inter, invece, deve sperare in un passo falso del Milan, e vincere contro Padova e Bologna per non rimanere invischiata nella lotta Playoff.
MERCATO lo scorso anno ha seguito con parecchia attenzione le partite della squadra adriatica dove Immobile Luigi Sada e Insegne furono i protagonisti in assoluto del campionato cadetto. Ora al City è venuta questa idea bussando la porta al Napoli e al Genoa. Nelle ultime ore, dopo l’eliminazione dalla Champions per opera del Barcellona, il Psg sembra voler dire addio a Ibrahimovic spalancando le porte al colombiano Falcao dell’Atletico Madrid. Falcao costa parecchio ma i Paperoni del Psg hanno già fatto capire che l’arrivo del bomber di Simeone all’ombra della Torre Eiffel è ormai quasi scontato. Con Ibra che lascia per la Juve o per il Chelsea.
Falcao verso il PSG Ibra addio alla Francia
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i CLUB Giovanni Labanca
13 settembre 2012, una data memorabile per Livorno rossonera. Maurizio Palomba e Franca Congiu, già attivissimi tifosi del Milan, prendono il coraggio a due mani e concretizzano la brillante idea di fondare un Milan Club per essere un preciso punto di riferimento non solo per i tifosi livornesi, ma per tutti gli appassionati toscani. Le cariche più importanti, ovviamente, sono per loro: Palomba viene eletto presidente e Franca Congiu vicepresidente, con il preciso obiettivo di portare ai massimi livelli la nuova creatura. “Non è stata un’impresa facile -afferma tutto soddisfatto il presidente- perché l’ambiente livornese è molto tiepido su alcune cose e necessita di essere stimolato a dovere. Ci siamo riusciti con il tempo e, una volta formato il nucleo centrale, siamo andati di corsa verso il successo. Tutto poi è stato molto più facile, l’entusiasmo è notevolmente cresciuto attorno a noi. Oggi, praticamente, siamo i capofila dei Club toscani e siamo orgogliosi soprattutto di quello che riusciamo a realizzare come attività sociali e sportive. Punto forte della nostra organizzazione sono ovviamente le trasferte a Milano e non da meno quelle nelle altre città più importanti nelle quali la nostra squadra si cimenta. Ovviamente, nel fare tutto questo, abbiamo sempre avuto l’aiuto dell’Associazione Italiana dei Milan Club che ci ha sempre sostenuto ed incoraggiato non poco, E di questo siamo grati
a tutti i dirigenti di Milano”. Il vicepresidente continua dopo le dichiarazioni del presidente: “Quello che il presidente ha dichiarato, rappresenta solo una parte del programma del Club. Grande interesse lo abbiamo riservato anche alle donne e alle problematiche in generale del mondo
femminile. Siamo diventati, con caparbietà e professionalità, un punto di riferimento. Collaboriamo con varie associazioni della città e con le istituzioni, perché il nostro sodalizio non nasce, ma si propone come parte integrante della società civile livornese. Abbiamo organizzato, con molta
cura, la prima Festa della donna che è stato un vero successo di partecipazione anche a livello familiare. Siamo convinti che solo in questo modo possiamo veramente parlare di ” attività “ di un Club”. I soci, naturalmente, dopo un avvio stentato, sono cresciuti di numero ed ha eletto un diret-
Il Presidente, Maurizio Palomba
I soci del Club
tivo battagliero e sempre pronto ad ogni sacrificio per tenere alto il vessillo del Milan Club intitolato a Massimiliano Allegri, di cui hanno una precisa idea. “Il nostro allenatore - ci dice il portavoce del Club Elena Rossetti - è molto bravo e non va messo continuamente in discussione, per il semplice motivo che ha bisogno di lavorare in santa pace, soprattutto considerando i calciatori che ha a sua disposizione. Ultimamente, con l’arrivo di Balotelli, le cose sembravano essersi messe meglio per la squadra, ma le tre giornate di squalifica che ha scioccamente rimediato, hanno non poco scosso l’ambiente. Noi tifosi pretendiamo dai giocatori un comportamento corretto uni-
tamente al senso di responsabilità. Al Milan, insomma, è vietato sbagliare ed è un avviso che vale per tutti. Stasera, contro il Napoli, un pullman modernissimo ha accompagnato un nutrito gruppo di tifosi livornesi a San Siro e hanno promesso tutto il loro appoggio alla squadra del cuore. Da Livorno con amore e tanta passione”. Direttivo: Presidente, Maurizio Palomba; Vice Presidente, Franca Congiu; Segretario, Luciano Gigliotti; Direttore Sportivo, Maicol Baglivo; Sindaci Revisori, Boris Cardano, Alessandro Castro, Giuseppe Lobaccaro, Livio Pau, Addetto Stampa, Elena Rossetti . Consiglieri, Franco Marrucci, Marco Giannoni, Davide Barghi.
Champions - Europa League - Serie A TIM su MAXI schermo - diretta PREMIUM
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Champions
Peccato, niente Aufholen per la Juventus L’Italia ancora una volta deludente in Europa. Nulla ha potuto la Juventus contro l’impressionante prova di forza del Bayern Monaco che ha dimostrato freddezza e grande lucidità, conquistando meritatamente la semifinale di Champions. I tedeschi hanno fatto un sol boccone dei bianconeri, 2-0 in terra tedesca e, per non lasciare nulla al caso, 0-2 a Torino. La Juve oltre al cuore null’altro avrebbe potuto mettere in campo. Il palcoscenico europeo è altra cosa, è prerogativa di coloro che, oltre al cuore, hanno i numeri per mettere sul terreno tecnica, qualità di gioco, consapevolezza di essere arrivati a questa fase perché capaci di giocarsela tutta e fino in fondo, oltre al valore soggettivo degli uomini in campo. Gli irresistibili ed instancabili Ribéry, Muller, Robben, Mandzukic e Pizarro non indossano la maglia a strisce, ma il rosso di una squadra che ha fat-
to muro dietro, non a caso l’unica occasione per le zebre arriva su calcio piazzato ad opera del solito Pirlo, fermato senza grandi timori da Neuer che respinge sopra la traversa. Nonostante l’iniziale fluidità del gioco bianconero, che lascia poche possibilità di recupero palla ai bavaresi, gli uomini del pragmatico Jupp Heynckes si confermano irresistibili prendendo in mano il gioco che non lascia più scampo alla mal capitata Juventus a cui è mancato anche, nelle poche occasioni create, il guizzo giusto della punta. Consapevoli della missione impossibile, a fine gara sullo Juventus Stadium è calato il silenzio senza il minimo accenno di contestazione da parte del popolo juventino. Anzi, sportivamente, a fine gara, è partito un grande applauso quando gli uomini di Conte sono andati sotto le tribune a salutare i propri sostenitori. L’avventura in Champions League è finita lasciando
poco spazio a recriminazioni e processi, ha vinto la squadra più forte. Consola poco l’esternazione del tecnico bianconero, meno presuntuoso a fine gara: “Siamo nel gruppo delle otto migliori d’Europa”. La storia la scrivono le finali, a prescindere dal risultato, se poi la si vince, meglio. Tutto il resto è “il nulla”. In conclusione il Bayern München stacca il biglietto per la semifinale dove ospiterà il Barcellona. Gara stellare fra due squadre che hanno messo in campo il miglior gioco negli ultimi anni e che hanno disputato il maggior numero di finali. L’altra semifinale porta il Real Madrid in Germania contro il tostissimo Borussia Dortmund. La coppa dalle grandi orecchie nel 2013 parlerà tedesco o spagnolo. Anche l’Europa League è orfana delle squadre italiane dopo la sconfitta di giovedì sera subita in casa dalla Lazio ad opera del Fenerbahce.
Severa Bisceglia
Brividi al Nou Camp col PSG in cattedra fino all’ultimo Luigi Sada
Vanno in semifinale il Barcellona, Borussia Dortmund, Real Madrid e Bayern Monaco
Roba da non credere. A Dortmund è successo di tutto e alla fine, quando ormai anche il più ottimista dei tifosi del Borussia aveva abbandonato ogni speranza, ecco il miracolo della vittoria quasi fuori tempo massimo con il conseguente passaggio del turno dei giallo neri di Jurgen Klopp ai danni del povero Malaga. Gli spagnoli recriminano sul gol del 3-2 segnato da Santana al 94’ in sospetto fuorigioco con Caballero nel disperato tentativo di respinta sotto rete, ma ormai il patatrac era fatto. Una partita incredibile perché il Malaga a otto minuti dal fischio di chiusura conduceva le danze per 1-2; in pratica con il biglietto della semifinale già in tasca visto che i tedeschi per qualificarsi avrebbero do-
vuto addirittura segnare due gol, senza prenderne. L’assedio davanti al portiere argentino del Malaga, una volta incassata la rete di Eliseu dopo quella d’apertura di Joaquin, non ha avuto un attimo di sosta e alla fine il Borussia, con gli acuti in extremis di Reuss e Santana, ha brindato alla vittoria lasciando i tremila spagnoli in tribuna in lacrime e disperazione. Coach Pellegrini, naturalmente, era deluso e pieno di rabbia perchè il suo Malaga ha gettato al vento l’occasione buona per passare alla Storia, proprio quando ormai tutti, dopo la rete di Eliseu, stavano per festeggiare alla grande il successo contro la corazzata di Klopp. Emozioni anche a Istanbul dove il Real Madrid, forte del 3-0 dell’andata e del gol iniziale siglato
da Cristiano Ronaldo, è stato progressivamente rimontato dal Galatasaray grazie alle reti di Eboue, Sneijder e Drogba, quest’ultimo autore di un fantastico colpo di tacco che ha spiazzato Lopez. Sul 3-1 a Mourinho sono saltati i nervi. Ma poi, dopo qualche rischio. CR7, nel finale, ha rimesso le cose a posto tranquillizzando i tifosi delle Merengues calati in massa a Istanbul per sostenere la propria squadra. Brividi grossi invece al Camp Nou dove il Psg ha tenuto in scacco fine alla fine il Barca, andato sotto per un gol di Pastore. Messi era in panchina, poi però al 69° quando il fuoriclasse argentino è entrato la musica è cambiata. Pedro ha battuto Sirigu e sull’1-1 gli spagnoli hanno addormentato la partita.
SCONTRI STELLARI
BAYERN-BARCA e BORUSSIA-REAL MADRID
Il sorteggio di Nyon regala partite da favola. Lo scontro fra Titani è sicuramente quello fra i panzer del Bayern Monaco e il Barcellona dell’extraterrestre Messi. La gara d’andata si giocherà all’Allianz Arena dove è prevista la presenza di almeno diecimila tifosi spagnoli. C’era la paura di due derby alla vigilia della “pesca” nelle urne svizzere ma il responso è stato fortunatamente diverso facendo tirare un bel respiro di sollievo alle dirette interessate. Come si sa il Bayern ha agguantato la semifinale liquidando la Juventus mentre il Barca, con un po’ di fortuna ha raggiunto l’obbiettivo eliminando, dopo due pareggi quasi stellari, il Psg di Ancelotti. L’altra sfida riguarda invece il Real Madrid di Mourinho che dovrà vedersela con i tedeschi del Borussia Dortmund guidati da Jurgen Klopp . La prima partita è in programma in Germania. Il Real, ricorderete, ha eliminato il Galatasaray di Drogba pur perdendo a Istanbul la gara di ritorno; il Borussia ha bruciato, sul filo di lana gli spagnoli del Malaga del cileno Pellegrini. In Europa League, a casa la Lazio, il sorprendente Basilea, vincitore sul Tottenham ai rigori, affronterà il Chelsea di Benitez mentre al Benfica toccherà i turchi del Fenerbahce, con la prima a Istanbul.
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domenica 14 aprile 2013
Come ai bei tempi Il posticipo serale offre Varese-Milano, la storia della pallacanestro italiana E’ tempo di derby d’Italia. La squadra di Sergio Scariolo ci dirà, dopo il match con Varese, se potrà essere protagonista fino alla fine. In Coppa Italia gli uomini griffati Armani hanno toppato in modo clamoroso, ma qualcosa ora sembra essere cambiato. Le vittorie a Sassari (in modo netto) e in casa con Pesaro hanno evidenziato un miglioramento nei milanesi, i quali però hanno biso-
Mike Green, playmaker di Varese nell’ultimo match contro Milano. Foto di Savino Paolella 2013
BASKET Bebbe Vigani
gno di controprove per capire se la terapia è quella giusta. Contro i primi in classifica si giocano molto: oltre i due punti, ci sono in palio la fiducia e l’autostima che serviranno come il pane nei momenti bollenti della stagione. Il quintetto di Frank Vitucci ha superato l’EA7 già due volte in questa stagione ed entrambe al Forum, quindi è un avversario da prendere con le molle. Come dice Scariolo: “Con Varese sarà una delle poche volte in cui non partiamo favoriti, quindi non c’è il pericolo di scendere in campo poco concentrati e senza motivazioni”, come invece è capitato in molti match in questo campionato, soprattutto negli appuntamenti casalinghi. Varese domenica scorsa ha perso contro Montegranaro e domenica sera ha un motivo in più per rifarsi contro le scarpette rosse. Il playmaker di coach Vitucci è Mike Green. L’ex canturino, 27 anni, ha un rendimento altalenante soprattutto al
La bislunga torna nel parco RUGBY
Tony Morandi
Grande iniziaiva di RGM che bissa l’appuntamento coi bambini per far conoscere il rugby
C’è una primavera che tarda a presentarsi a Milano e così tra i più piccini, cresce l’insofferenza, perché manca la possibilità dei sani e vecchi giochi all’aria aperta. Una voglia di parco, di prati e di corse, che potrà essere sfogata dal prossimo 21 di aprile, quando al Parco di Trenno tornerà Rugby nei Parchi, evento organizzato da Rugby Grande Milano in collaborazione con il Comune di Milano. “Ufficialmente – scherza Antonio Raimondi direttore sportivo di Rugby Grande Milano – ci siamo accordati per far iniziare la primavera il 21 di aprile. La verità è che siamo tutti, adulti e ragazzi, stanchi di questa coda d’inverno che non ci molla. Noi siamo pronti con i nostri volontari, con gli educatori di Cus Milano e Amatori Junior per andare a incontrare la città e condividere la nostra passione per la palla ovale. Tutta l’attività è ispirata ai giochi all’aperto ed è davvero per
l’impegno di questa amministrazione verso uno sport diffuso, accessibile oltre i centri sportivi e i campi attrezzati, perché l’offerta sportiva di questa città deve moltiplicarsi in ogni direzione. Mi piace poi sapere che Il ct dell'Italia Jacques Brunel alla è in grandissima crepresentazione "Rugby nei Parchi" scita la partecipazione delle bambine e delle ragazze milanesi a questo sport tutti, bambine, bambine, ragazze e non dimentichiamo i grandi e ragazzi dai sei ai dodici anni”. Lo risultati che la nazionale femmiscorso anni circa millecinquecennile sta ottenendo”. Milano, dopo to bambini hanno giocato a rugby tanti anni di anonimato, spinge nei parchi milanesi, un successo che ha dato solida motivazione dalla base per avere avere ancora per ripetere l’esperienza: “Dopo il meglio del rugby in città. Quasi l’ottimo riscontro della prima edi- un’onda lunga del novembre del zione, non potevamo che impe- 2009, quando allo Stadio Meazza gnarci nuovamente nel progetto si esibirono i famosi All Blacks ‘Rugby nei parchi’, in un momen- davanti a ottantamila spettatori, to in cui la palla ovale continua la praticamente impensabile fino a sua fortissima ascesa di popolari- pochi anni fa. La voglia di rugtà e di presa sui giovanissimi – ha by parte proprio dai più piccoli dichiarato l’assessora allo Sport e dalle loro famiglie, che sempre Chiara Bisconti – rinnoviamo più spesso scelgono i valori di
questo sport per crescere. La stessa Federazione Italiana Rugby, che è partner dell’iniziativa, vuole puntare su Milano per rilanciare l’attività delle Celtic League: “Il sogno – ha detto recentemente il presidente FIR Alfredo Gavazzi – è quello di portare una franchigia a Milano, anche se sappiamo che i problemi sono tanti, ad iniziare dagli impianti”. Il sogno potrebbe diventare realtà, se nella ristrutturazione del Vigorelli, sarà prevista anche la destinazione per il rugby. Qualcosa si muove, come testimoniato dalla presenza alla conferenza stampa di Rugby nei Parchi del commissario tecnico della Nazionale Jacques Brunel. Su questo movimento, il Comune di Milano sta dimostrando di aver individuato nello sport e nel rugby un elemento importante per il benessere dei cittadini. Presto al Parco di Trenno verranno montati i pali ad H del rugby, per quello che sarà il primo parco pubblico di una grande città italiana. Intanto il prossimo 21 aprile
tiro (35,9% da 2 e 35,6% da 3), ma è formidabile anche nei rimbalzi e assist, rispettivamente 4,7 e 5,9 a partita. Adrian Banks è la guardia pura di questa squadra. Il giocatore della Northwest Mississippi University fa molto male da 2 (55,3%), mentre da 3 (23,5%) è molto alterno. Ere Ebi è originario di Tulsa (USA), ma ha nazionalità nigeriana. L’ex casertano è un ottimo tiratore (48,6 da 3 e 40,9 da 3), ma si fa valere anche a rimbalzo (5,5 a match). Fisico dirompente è molto abile nei secondi tiri. Bruno Cerella è l’ala piccola di Vitucci. Per l’argentino di origine, con passaporto italiano il campionato è appena iniziato. Dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro avvenuto a cavallo di maggio e giugno scorsi, il giocatore di Bahia Bianca si è nuovamente fermato per un problema fisico poco prima di Natale per la presenza di una “frattura da stress al III prossimale della diafisi del 5° metatarso del piede sinistro”. Ora sembra abbia recuperato completamente e, soprattutto, nei playoff Vitucci si aspetta molto da lui. La grande sorpresa di questa
squadra è sicuramente Achille Pollonara. Per l’anconitano di 21 anni cifre molto interessanti: 53,7 da 2 e 35,2 da 3 oltre i 5,6 rimbalzi a partita e le 1,7 palle recuperate contro le 1,4 palle perse. Un giocatore poliedrico che quest’anno è letteralmente esploso. Il centro di questa squadra è Bryant Dunston. Non è altissimo (203 cm), ma è un saltatore nato, capace di fare anche 7 schiacciate in una sola partita (record di Varese). Ottimo nel tiro da 2 con il 63,6%, con ben 7,4 rimbalzi e 2,5 palloni rubati a partita. Nel roster varesino da non dimenticare Andrea De Nicolao, 21 anni, playmaker di prospettiva interessante. Per lui il 515 dal campo e il 40,4% da 3 oltre a 2,7 rimbalzi e 1,8 assist a partita. Erik Rush è la guardia-ala che spesso parte dalla panchina. Per lo svedese d’adozione (è nato in Usa) buona mano da 3 con il 40%, mentre da 2 (36,8%) deve ancora migliorare. Infine citiamo Dusan Sakota. Il serbo è un’ala grande naturale, con un’ottima mano da 2 (51%) e da 3 (45,1%), anche se, nonostante i suoi 210 cm, non è un fulmine di guerra a rimbalzo. (2,1 a partita).
dalle dieci del mattino andrà in scena Rugby nei Parchi. L’attività quest’anno sarà divisa in due parti, per andare incontro alle esigenze dei ragazzi e delle famiglie. Per i neofiti ci saranno i giochi con la palla ovale, aperti a tutti e gratuiti, per ragazze e ragazzi dai sei ai dodici anni. Per i ragazzi che già giocano, ci sarà uno spazio riservato ad un torneo ufficiale della FIR a cui partecipe-
ranno club da tutto la Lombardia. Dopo Trenno, si giocherà a rugby al Parco Nord il 4 maggio dalle 15, al Parco Forlanini il 19 maggio dalle 10 e all’Arena Civica Gianni Brera per la Grande Festa finale. Nell’ultima tappa l’attività si protrarrà per tutta la giornata, con attività di animazione e la possibilità per tutti, di provare a giocare una versione senza placcaggi del rugby.
Linkem Cup
Play Off Serie A2 maschile E’ Corigliano a festeggiare sul taraflex di via Stucchi, dopo una serie interminabile che ha visto la Caffè Aiello ribaltare tutti i pronostici e staccare il biglietto per il prosieguo della Linkem Cup. In casa Vero Volley l’attenuante delle difficoltà di organico che hanno attanagliato la squadra negli ultimi giorni, con Cozzi ancora fermo, Pieri indisponibile per un problema alla spalla e Botto in campo febbricitante. A difendere i colori brianzoli sono scesi in campo Tiberti in regia con Baroti opposto, Hrazdira e Botto di banda, al centro Beretta e Mor e il libero Cauteruccio. Torchio risponde con il sestetto di domenica scorsa: Fabroni in diagonale con Padura Diaz, Marretta e Van Garderen come schiacciatori, al centro la coppia Bortolozzo e Tomasello, libero Santucci. Buon avvio di Monza che, dopo una fase di equilibrio, riesce a prendere il largo sul turno in battuta di Tiberti (un ace per lui, 21-17) e, di fatto, ipoteca il primo set (25-20). Pronta reazione di Corigliano (3-6), Monza impatta sul 6 ma i rossoneri segnano un nuovo
VOLLEY Silvia Fortunato
break (10-16), solo in parte colmato dai muri di Tiberti (13-16). Tardivo recupero dei brianzoli trainati da Mor (2022), ma chiude Marretta (2225). Vero Volley riparte bene (3-0) e amministra il vantaggio fino al primo time out tecnico; Corigliano recupera, sorpassa (10-11) e assesta il colpo di grazia con il turno in battuta di Fabroni (20-25). Qualche errore di troppo per Vero Volley in avvio di quarta frazione, ma i brianzoli reagiscono subito e rimettono avanti la testa grazie al giallo a Fabroni (11-10). Caffè Aiello torna in vantaggio sul 19-21 e trova la tranquillità, chiude la doppietta di Van Garderen (21-25).
Yamaha, tutto il resto è noia Tutto come previsto, la Yamaha non ne ha mai fatto mistero, vuole il titolo piloti e quello costruttori. Anche Lorenzo ha confermato quanto ampiamente dichiarato, Valentino Rossi voleva il podio e podio è stato. Chi ha pensato, anche solo per un istante, che questo mondiale potesse annoiare ha dovuto presto ricredersi. I protagonisti hanno promesso divertimento, tutti in poltrona, ne vedremo delle belle. La gara inaugurale ha anticipato quello che sarà il mondiale appena iniziato. Doppietta Yamaha a Losail, gara perfetta per Lorenzo e Rossi protagonista di una rimonta degna d’altri che ha rubato la scena. Il GP del Qatar ha premiato il campione del mondo in carica, lo spagnolo non ha sbagliato nulla partendo dalla pole e dettando un ritmo che pochi piloti sono in grado di sostene-
re. Nel warm up ha avuto qualche problema con il casco, ma in gara è stata tutta un’altra musica riuscendo a scappare via, dopo le prime difficoltà con Dani Pedrosa che gli ha dato non poco filo da torcere, lasciandosi dietro il gruppetto e andando a vincere senza problemi. Ad inizio gara ci hanno provato Pedrosa e Marquez a contrastare, nulla da fare, due pianeti diversi. Dopo le due Honda ha tentato timidamente Crutchlow, sulla Yamaha non ufficiale, a tenere il ritmo del battistrada, ma ha dovuto arrendersi allo strapotere dello spagnolo. Grande prova per Jorge Lorenzo che ha strameritato la vittoria e mandato, se mai non si fosse capito prima, l’unico messaggio possibile: “Il campione sono ancora io”. La scena, però, è stata tutta per lo straordinario Rossi autore, dopo un inizio gara
Microfono ai protagonisti
che lasciava presagire il ritorno dei fantasmi degli ultimi due anni, di una rimonta degna del secondo posto che lo porta sul podio, proprio come promesso, dando del lungo alle Honda di Marquez e Pedrosa che chiudono rispettivamente terzo e quarto. Il centauro di Tavullia è riuscito a far sentire il suo motore, dalla quinta posizione a metà gara è riuscito a superare il britannico Crutchlow ed ha puntato le due Honda. Al 19° giro è la volta di Dani Pedrosa, puntato, colpito e affondato, che classe! Al giro successivo Marquez non è certo un problema, superato. Il vero problema, però, è riuscire a tenere la posizione e difendersi dall’esordiente spagnolo, si crea un affascinante duello , ma Rossi, dall’alto della sua esperienza, resiste portando a casa un preziosissimo secondo posto. Bianca Elton Ara
*** JORGE LORENZO
*** VALENTINO ROSSI
Il campione del mondo in carica è partito subito fortissimo, prima gara, prima vittoria. Consapevole che il mondiale è lungo e che nasconde imprevisti dell’ultima ora, si sente forte del detto ‘Chi bene inizia è a metà dell’opera’: “Sono uscito e ho dato tutto, oltre il massimo da subito e sin dalle qualifiche. Fortunatamente sono riuscito ad essere subito veloce. Sono molto soddisfatto, le pole mi aiutano a scattare bene in gara. La moto ha funzionato bene, non solo la mia, anche Cal Crutchlow ha fatto una grande corsa. Ma sappiamo bene che non potrà essere sempre così. A partire da Austin, che potrebbe essere una pista favorevole alla Honda. Dovremo lottare per andare bene anche lì. Una vittoria del genere, poi, rappresenta il modo migliore per iniziare la stagione. Vale è competitivo ed ambizioso esattamente come allora. Ha la stessa voglia di vincere, anzi forse ne ha anche più di prima”.
Non proprio tutto in discesa per il numero 46 della Yamaha che ha fatto registrare il primo brivido ad inizio gara tamponando la Honda di Dani Pedrosa e rischiando di compromettere il proseguo della gara. Ma Rossi non delude e si rende protagonista di una rimonta pazzesca, bentornato Vale: “Bella gara. Ma ce ne saranno altre. Non è stato facile, era tutto l’inverno che pensavo a questa gara e all’inizio mi ha preso un’emozione forte. Ho sbagliato, ho esagerato e all’improvviso mi è sembrato che tutto mi crollasse addosso. Non riuscivo a passare Bradl. Poi mi sono sbloccato. Ed è tornato tutto come prima. Volevo vincere, dopo il warm-up sapevo che se fossi partito bene probabilmente sarei stato vicino a Lorenzo. Quando ho visto che ero scattato come speravo, mi si è chiusa la vena. Avevo un gran passo è stato bello e sono contentissimo di avere avuto questa seconda occasione dalla Yamaha. Secondo me quest’anno ci possiamo divertire. Non potevo sperare o sognare un ritorno di questo genere. A novembre mi sono detto che volevo salire sul podio in Qatar. Adesso mi godo questo risultato e ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini in questi due anni difficili. Con la strada libera ho girato bene, la moto era perfetta e mi veniva il sorriso quando vedevo che mi stavo avvicinando. Avevo qualche decimo in più, sapevo che sarebbe stata dura soprattutto battere Marquez e così è stato. Di solito nella seconda parte di gara vado meglio e sono un pelo più veloce. Insomma, sapevo che se li avessi raggiunti li avrei potuti fregare tutti e tre”.
domenica 14 aprile 2013
MotoGP Marjilia Bisceglia
Regolamento 2014 Ma.Bis. - Pur confermando in toto il regolamento tecnico già approvato a Valencia, lo studio è tutto su alcune variabili che potrebbero, per ragioni di sicurezza, prevedere in alcuni circuiti l’uso di freni a disco diversi per la MotoGp, come già accade a Motegi, oltre a valutare una riduzione di costi sui motori per i team della Moto3, il costo fisso per il pacchetto motore è di 68 mila euro. Tra le novità degne di nota per il 2014, sempre in Moto3, preme sottolineare l’uso di sei motori in totale da sostituire ogni volta che ognuno di essi ha completato il suo normale ciclo. I motori saranno forniti dall’organizzazione, per garantire equità di performance ai motori forniti dallo stesso costruttore, in tre momenti diversi nel corso dell’intera stagione. A partire dal 2015 sono previste ulteriori novità, una su tutte: il numero massimo di giri per la Moto3 passerà da 14,000 RPM a 13,500 RPM.
*** ANDREA DOVIZIOSO Il centauro della Ducati deve fare i conti con un deludente settimo posto nella gara d’apertura in Qatar: “Come avevo detto già sabato la gara è un’altra cosa. Losail è una pista particolare e bisogna andare sulle altre per capirne di più. Abbiamo avuto la conferma che con il grip possiamo colmare certi limiti, ma dobbiamo lavorare perché il nostro è un progetto a lungo termine, bisogna avere pazienza e capire esattamente su cosa lavorare. Il nostro problema è il tempo, che durante i weekend e nel corso della stagione è poco. Questa è la base e da qui si parte. Bisogna che la moto torni meglio, perché quando lasci i freni tende ad andare dritta e si innescano altri piccoli problemi”.
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MONDIALE DI F1, SI RIPARTE Al via il GP di Cina e fra sette giorni rendez-vous in Bahrein Sembra passato un secolo da quando la Ferrari di Rubens Barrichello sfilava in testa sotto la bandiera a scacchi del primo Gran Premio di Cina, nel lontano settembre di nove anni fa. Quasi una decade più tardi l’appuntamento ha fluttuato nel calendario passando dalla fine all’inizio della stagione, diventando a oggi la terza prova del mondiale. Invariato è rimasto il luogo, il circuito di Shanghai, che con i suoi 5.451 km per 56 giri è concepito per mettere in luce la velocità e il valore tecnico di chi guida. La pista, disegnata dall’architetto Hermann Tilke, presenta un insieme es a lt ante di rettilinei larghi a facilitare le manovre di sorpasso e di curve strette, dove il pilota deve sapientemente dosare l’acceleratore. La forma del tracciato ricorda il carattere cinese «Shang», che significa «alto» o «superiore». Un omaggio alla città ospitante a suggerire, non a torto, che solo i più grandi possono mettere la firma. Uno di questi é Michael Schumacher: qui ha colto la sua ultima vittoria a bordo della Ferrari e ancora oggi detiene il record del giro più veloce con un tempo di 1:32.238. Non è quindi un caso se nel palmares compaiono i nomi dei piloti attualmente più quotati per il titolo. Sebastian Vettel non poteva mancare nell’albo d’oro del Gran Premio di Cina. Il tedesco, primo nell’edizione 2009, è il pilota partito più volte dalla pole position; ha il vantaggio, inoltre, di essere al momento in vetta alla classifica con 40 punti, contro i 31 di Raikkonen, suo diretto inseguitore, e davanti all’altra Red Bull di Mark Webber. Il giovane talento, oltre al compagno di squadra, dovrà vedersela con un nutrito gruppo di avversari, anch’essi specialisti del circuito
FORMULA1 Debora Cheli
cinese. Basti pensare a Fernando Alonso, primo classificato dell’edizione 2005, poi secondo per due volte consecutive, in cerca di riscatto e di una vittoria che non arriva dal GP di Germania, vale a dire dal luglio scorso. Un’eternità per un professionista di talento come lui. Da quando è in Ferrari, non è mai riuscito a salire sul podio in questa gara: miglior piazzamento il quarto posto ottenuto tre anni fa. L’ultima vittoria del Cavallino Rampante a Shanghai invece risale al 2007, quando al volante della rossa c’era Kimi Raikkonen. Per quanto riguarda la scorsa stagione, lo spagnolo aveva c on c lu s o la gara in nona posizione, mentre Felipe Massa era giunto solo 13esimo. Nico Rosberg tagliò il traguardo per primo in quell’occasione, partendo dalla pole e registrando il primo successo della Mercedes su questo tracciato. Il suo compagno di squadra attuale, Lewis Hamilton, é riuscito a fare meglio imponendosi per ben due volte nel 2008 e nel 2011, quando era ancora in McLaren, risultando ad oggi il pilota con il maggior numero di vittorie ottenute sul circuito asiatico. Il team tedesco ha dalla sua una coppia d’eccellenza, tuttavia resta da definire la strategia da adottare al muretto qualora si ripetesse una situazione simile a quella vista in Malesia. Scuderia che insieme alla Ferrari ha vinto di più in Cina, la McLaren punta a un ruolo da protagonista. Il pessimo inizio di stagione non deve portare a sottovalutare il team di Woking. Su questa pista la squadra inglese ha ottenuto 9 podi in totale, mentre Jenson Button ne ha ottenuti 4, compreso un primo posto tre anni or sono al volante della Brawn Gp.
Il Napoli di Maradona e il Milan di Boateng sullo schermo
Milan e Napoli: partite stellari, duelli da sogno, aneddoti e tanta storia dietro il confronto di due squadre protagoniste soprattutto a cavallo degli anni ’80 e ’90. Era la sfida di due numeri dieci: la forza fisica, l’impeto di Ruud Gullit contro il “Dio del calcio” Diego Armando Maradona ma anche la sfida tra due goleador di razza, Careca e Marco Van Basten, era la “sfida delle sfide”. Negli anni d’oro Milan-Napoli era un confronto tra due filosofie di intendere il calcio in modo diverso: la “zona sacchiana” con gli olandesi contro le invenzioni e il folclore degli azzurri guidati da Ottavio Bianchi in grado di far giocare la squadra in modo che Maradona potesse dare il meglio di se. Milan e Napoli – oltre che sul campo – sono tra le protagoniste sullo schermo a “Sport Movies & Tv 2013” (www.sportmoviestv.com), evento mondiale dedicato al cinema, allo sport e
alla cultura sportiva, Finale del Circuito Internazionale “World FICTS Challenge” che avrà luogo a Milano dal 4 all’8 dicembre in cui il calcio sarà uno dei principali protagonisti. Il “Pibe de oro” è stato il soggetto dei registi di tutto il mondo, ultimo in ordine di tempo “Maradona” diretto da Emir Kusturica. Il regista serbo ha portato sul grande schermo la vita di un grande campione in un documentario dove racconta la vita, sportiva e non, di Diego Armando Maradona, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. La storia di un uomo prima che è entrato nell’olimpo dello sport e poi nell’inferno della vita. Il film si sviluppa nei luoghi dove Diego Armando Maradona ha vissuto: Buenos Aires, Napoli e Cuba, dalle umili origini al suo esordio nell’Argentinos Juniors, i passi della carriera calcistica, i momenti emozionanti (lo scudetto col Napoli, il Mondiale vinto con la
Nazionale argentina) e quelli bassi (la positività ai Mondiali di calcio 1994 per efedrina) e ancora il declino inesorabile e la lenta risalita. La pellicola si sofferma inoltre sul pensiero del Maradona-uomo: la droga, la famiglia, il calcio di oggi e le idee politiche contro il sistema neo-liberista nordamericano. Un altro “grande numero 10”, in maglia rossonera buca lo schermo con “I signori del calcio – Boateng” diretto da Giuseppe Marzo e prodotto da Sky Sport Italia. La vita, le emozioni, le paure e le gioie di persone diventate idoli, signori di uno sport dove correndo dietro ad un pallone in realtà si inseguono sogni, i propri e quelli di milioni di persone che restano incantate davanti al fascino di un gol, di uno stadio, di un colpo di tacco. Kevin “Prince” Boateng, tra gli artefici dello Scudetto 2010/2011 targato Massimiliano Allegri, si racconta ai microfoni di Sky.
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Tutto un grande movimento
Torna la mitica “Striscia La Compilation” in versione cd Un disco potente invece quello dei Little Boots, che mette tutti d’accordo Intanto il numero uno dei dj presenta il nuovo album Striscia La Compilation 2013 E si affaccia alla ribalta anche Paolo Noise Torna l’appuntamento tradizionale con la compilation di “Striscia la Notizia”, il Tg MUSICA
Riccardo Sada
satirico più seguito della tivù. Disponibile dal 26 marzo in tutti i negozi, digital store e anche in edicola con “Sorrisi e Canzoni TV” e “Chi”, la compilation include i maggiori successi del momento, che diventano le basi sonore per le coreografie delle “veline” durante il programma. Una primavera tutta da ballare con hit da classifica, con Lykke Li “I Follow Rivers” (The Magician Remix), Ke$ha “Die Young”, P!nk “Blow Me (One Last Kiss)”, Rihanna “Diamonds”, Swedish House Mafia feat. John Martin “Don’t You Worry Child”, Jutty Ranx “I See You”, David Guetta feat. Sia “She Wolf (Falling To Pieces)”, Icona Pop feat. Charli XCX “I Love It”, l’immancabile PSY con “Gangnam Style” e tanti altri. Come bonus track, l’immancabile sigla del Gabibbo di quest’anno, “Tecnomania”. Info su www.striscialanotizia.mediaset.it
Le mille sfumature di Little Boots
Little Boots ha raggiunto la fama col suo album di debutto “Hands” nel 2009 (disco d’oro con oltre 150mila copie vendute nel Regno Unito) e ora è quasi pronta l’uscita del secondo disco: “Nocturnes”. Prodotto da Tim Goldsworthy il co-fondatore della prestigiosa DFA Records, vede la collaborazione di James Ford dei Simian Mobile Disco e Andy Butler di Hercules and Love Affair. Un disco potente, pieno di richiami irresistibili e dalla scrittura eccellente. Celebra la musica house degli anni Novanta, la Disco degli anni Settanta e l’elettronica futurista. Il singolo “Motorway” potrebbe esserne un esempio, una sinfonia agrodolce che inizia col canto di Victoria su una base di percussioni molto semplice per poi evolversi in una vera e propria cascata narrativa. “Broken Record” è invece una bomba da club ideata intorno a una linea melodica in crescendo. Info su www.littlebootsmusic.co.uk
“Intense”, album di Armin van Buuren, il numero uno al mondo Anticipato dal singolo “This Is What It Feels Like” interpretato da Trevor
Guthrie e che uscirà anche su una nuova etichetta, la ANA (Armada North America), arriva in tutti i negozi l’album (il quinto) del dj numero uno al mondo Armin van Buuren, a tre anni di distanza dal suo ultimo lavoro da studio. Si tratta di “Intense”, che segue “Mirage” datato 2010 e sarà pubblicato da Armada Music il 3 maggio prossimo. “Gli ultimi tre anni sono stati davvero… intensi. Ecco il perché del titolo”, spiega Armin. “Ed essendo un perfezionista, ecco spiegato anche il motivo per cui ho impiegato alcuni mesi per finalizzare alcuni brani. Ho inserito inoltre il maggior numero possibile di strumenti reali, tra cui una orchestra dal vivo e la rock band di mio fratello Eller, i Bagga Bownz”. Info su www.armadashop.com
Paolo Noise fa un disco con il finalista di X Factor USA Ex dj dello Zoo di 105 e ora punto cardine in Asganaway,
ha incontrato sul proprio percorso sonoro una delle voci black americane più profonde e incisive degli ultimi anni, LeRoy Bel. Paolo Noise e il celebre cantante e compositore americano finalista di X Factor USA nel 2011 hanno dato vita a una produzione che si intitola “Miss Me”, in salita (21esimo) nella Uk Upfront Club Chart. La strana coppia vede il proprio brano remixato da Taito Tikaro e Flavio Zarza, Da Brozz e Dan McKie. Non solo: il pacchetto include anche una versione acustica per tutti quelli che vogliono godere appieno della voce di LeRoy accompagnata da un’intera orchestra. LeRoy nel talent show aveva fatto parlare anche della sua età: non dimostra i suoi sessant’anni e inoltre nasconde con classe una serie di collaborazioni di altissimo livello alle spalle.. Info su www.egomusic.net
Salmo, uno degli artisti più potenti del momento “Midnite”, il nuovo disco di Salmo, è uscito da poco più di una settimana e
si mantiene saldamente in testa alla classifica album più venduti su iTunes. Le tre differenti versioni dell’album stesso, che si possono trovare nei negozi, stanno andando a ruba. Sono la versione Standard (il classico ma raffinato formato digipack), quella Deluxe (edizione limitata, contenente il disco, lo snapback ufficiale, la bandana e gli adesivi esclusivi di Tanta Roba Label) e quella Gamestop Edition (un box contenente il disco e quattro adesivi esclusivi, in vendita solo negli oltre 400 gamestop italiani). Salmo è quindi, in assoluto, uno degli artisti più potenti del momento: da indipendente, è in cima alle classifiche di vendita digitali, a scapito di grossi nomi del pop e del rock nazionale e internazionale. Intanto i suoi fan stanno prendendo d’assalto i negozi che ospitano gli instore dell’artista. Info su www.facebook.com/salmoofficial
domenica 14 aprile 2013
15 GOSSIP
Marjilia Bisceglia
*** Morgan
All’anagrafe Marco Castaldi, leader dei Bluvertigo (band di successo negli anni novanta) non riesce proprio a restare fuori dalle difficoltà ed a fatica tenta di liberarsi dei suoi fantasmi legati all’uso di droghe. L’artista già nel 2010 aveva pubblicamente dichiarato di fare uso di crack, esternazioni che gli hanno creato non pochi problemi professionali. Successivamente si sarebbe visto rinviato a giudizio, sempre per problemi legati alla droga, per favoreggiamento che lo vedrebbe coinvolto con un presunto spacciatore uruguaiano trovato sotto casa sua con la cocaina che, sembra, fosse destinata proprio a lui. Dal 2011 questa vicenda non è ancora chiarita e il magistrato che segue le indagini ha ottenuto il rinvio a giudizio per il prossimo luglio. Il giudice di X Factor è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza, forse per un mix di farmaci, pare fosse molto confuso e particolarmente aggressivo. Ufficialmente non si conosce il motivo del ricovero, ma è stata ufficializzata la sua presenza nella struttura sanitaria. Sul sito ufficiale di Morgan, da poco diventato padre, si legge: “… ha deciso di liberarsi dei suoi demoni e chiede di farlo senza essere, per l’ennesima volta, insultato, denigrato, deriso e strumentalizzato. Vuole solo essere trattato come un essere umano e, come tale, essere rispettato. E’ necessario avere l’intelligenza per capire che non si può speculare sullo stato di salute di un uomo che ama la vita e che, per tornare a vivere, ha deciso di prendersi cura di sé stesso per riuscire ancora a fare quello che sa fare meglio di chiunque altro: trasferire alla gente la passione e l’amore per la musica, ma lui direbbe per la vita”. A Marco Castaldi tantissimi auguri.
*** Lorenzo Insigne
Felicissimo per la nascita del suo primogenito Carmine. Il 21enne attaccante del Napoli e dell’Under 21 ora i gol li dedicherà tutti a lui. Insigne e la neomamma Genoveffa Darone, detta Jenny, hanno ricevuto gli auguri anche dalla società azzurra attraverso il sito ufficiale: “A Lorenzo e alla moglie Jenny vanno gli auguri di tutta la SSC Napoli”. Anche il presidente Aurelio De Laurentis, attraverso il suo profilo Twitter, ha fatto gli auguri alla coppia: “Grande Lorenzo, Carmine è il tuo gol più bello. Speriamo che un giorno diventi anche lui un giocatore del Napoli. Tanti auguri!”. Il presidente è felice di avere già i due fratelli Insigne, anche il 18enne Roberto è tesserato con il Napoli ed ha esordito in questa stagione in prima squadra nella partita casalinga vinta per 3-0 contro il Palermo. Anche da tutti noi gli auguri alla coppia.
*** Cristian Savani è diventato padre di Mia, primogenita nata all’ospedale di San Severino Marche. Lo schiacciatore della Cucine Lube Banca Marche, che si è qualificato per le semifinali scudetto eliminando Latina, e capitano della Nazionale italiana e la moglie Michela hanno ricevuto gli auguri dal mondo del Volley italiano. Il club di appartenenza in una nota: «A loro, ma naturalmente anche allo zio Dragan Travica, vanno le più sincere felicitazioni da parte della A. S. Volley Lube e di tutti i suoi tifosi. Benvenuta Mia”.
*** Belen Rodriguez e Stefano De Martino
Sono diventati genitori. E’ nato il piccolo Santiago, 3.350 kg con parto naturale, alla clinica Mangiagalli di Milano, quasi in diretta web aggiornando sistematicamente i tanti fan in attesa di notizie attraverso la sua pagina Facebook. I genitori del neonato hanno deciso di donare il cordone ombelicale, azione meritevole della coppia. Il ballerino di Amici ha assistito la sua compagna in tutte le fasi del parto che ha visto il frutto del loro amore alle ore 16.30 di mercoledì scorso. Ora la coppia può godersi questa fase importante e delicata, speriamo non sotto i continui riflettori che hanno accompagnato i due: Belen per le tante peripezie con l’ex Fabrizio Corona e Stefano, da canto suo, arrivato alla ribalta, oltre che per aver conquistato la donna tanto ambita dagli uomini, per la discussa fine del rapporto con l’ex eterna fidanzata Emma Marrone. Alla coppia tantissimi auguri.
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