Milan_Palermo

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Domenica 17 Marzo 2013

L’EDITORIALE di Beppe Vigani

Giù le mani da Massimiliano Allegri! Appare strano come questo allenatore sia stato sul punto di fare le valigie a novembre, di essere portato in palmo di mano e, infine, udite, udite, alla luce della sconfitta contro la squadra più forte del pianeta, di essere nuovamente messo in discussione. Cemento armato per chi non scherza, mutande in testa per chi solo per un momento pensava di averla fatta franca contro i catalani. Nomi alla mano, numeri sulla carta… Poi c’è il campo, tutta un’altra storia. Da una parte un marziano (Messi) e due fenomeni (Iniesta e Xavi), dall’altra un ventenne, che mai ha preso parte a una Champions (El Shaarawy), un diciottenne (Niang), qualche centrocampista di buon profilo (Montolivo), un veterano di mille battaglie, ma con troppe ferite nell’animo e nel fisico (Ambrosini) e qualche altro pedatore umile, anche troppo… Extraterrestri contro normali, che hanno avuto la grande occasione, spazzata via in una serata di magia colorata blaugrana. Il Milan ha avuto l’onore delle armi, ha vinto al Meazza con una partita che trasudava di antico, leggendario, quasi unico. Ha costruito un sogno, sui quali i tifosi si sono aggrappati, come l’edera, dura a morire. E’ stata un’avventura bellissima, una di quelle storie che si può raccontare. “Siamo riusciti a battere la squadra più forte del mondo…”, un desiderio che nessuno aveva all’inizio. Ammettetelo tifosi rossoneri. Non c’era uno che credeva minimamente a una vittoria, per 2-0, poi… Eppure è arrivata, mentre nessuno se l’aspettava; il modo più bello.

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Domenica 17 Marzo 2013

continua da pag. 1 Nei bar qualcuno coltivava la ‘speranziella’, invocata tante volte da Carletto Ancelotti, che lui di Champions ne ha vinte due. Questo Milan non poteva vincere con questo Barcellona. I risultati di Messi e soci in queste ultime tre settimane avevano in qualche modo illuso i cuori rossoneri, che pensavano in grande… Poi il brutto risveglio. Quattro gol sono tanti… Qualcuno pensa all’occasione sprecata da Niang… Chissà, magari… Ma no! Poco prima c’era stata una traversa degli spagnoli (Abbiati si era superato)… Gli episodi sono il sale del calcio, non si possono costruire palazzi su di essi. Ora c’è il Palermo… Se ci sarà il Milan delle ultime partite, sarà una passeggiata di salute. Senza nulla togliere al Palermo che mi sembra un pugile suonato. Animo amici rossoneri… Il Barcellona martedì sera, vi ha fatto un po’ più grandi. I marziani sono passati e hanno lasciato solo polvere. Per vivere a volte bisogna un po’ morire!

Scivolare e ripartire Imperativo: alzare la testa

Robinho potrebbe giocare col Palermo

Scivolare e farsi scivolare addosso, due verbi uguali per due aspetti molto diversi. La bastonata di Barcellona è uno scivolone che ha causato un tonfo molto fragoroso anche se non del tutto inaspettato. Le parole di Allegri prima della gara con il Genoa ora risuonano sinistramente nel-

LE STATISTICHE di Severa Bisceglia

Milan e Palermo s’incontrano per la 28ª volta al Meazza per il campionato di Serie A. In questo preciso momento i siciliani sono ultimi in classifica, quindi si tratta di un testacoda, poiché gli uomini di Allegri sono terzi. I rossoneri hanno conquistato 21 vittorie, 2 quelle degli ospiti, altrettanti

le orecchie dei tifosi, “...bisogna vincere in campionato e tenere il terzo posto perché in coppa può succedere di tutto”. È successo di tutto e niente di positivo, appunto. Un Barcellona troppo più forte in ogni zona del campo ha stritolato le ambizioni rossonere ma ora bisogna farsi scivolare addos-

so le paure e le ansie che questa batosta ha creato per non rischiare di rovinare quanto di buono è stato fatto finora in campionato con un recupero pazzesco. Sulla carta l’impegno è relativamente semplice, il Palermo di Zamparini (non certo di Sannino, Gasperini, Malesani o chiunque altro) che sembra destinato alla retrocessione. I rosanero hanno perso lo scontro diretto con il Siena al Renzo Barbera domenica scorsa e sembrano le vittime sacrificali per la rinascita del Milan in campionato, ma la Serie A non presenta gare già scritte in partenza e Allegri lo sa. Il tecnico toscano sa bene che dovrà principalmente lavorare sul morale e l’autostima dei suoi, messi a dura prova martedì sera. Una squadra giovane che deve crescere passa anche attraverso

LA PARTITA di Andrea Anelli

momenti come questi, ma la differenza la fa proprio la capacità di rialzare la testa in tempi brevi e non vanificare tutto. Nella passata stagione, dopo l’eliminazione dai quarti di Champions League, sempre per mano del Barcellona, arrivò la sconfitta interna con la Fiorentina che determinò in maniera netta l’uscita dalla corsa per lo scudetto, vinto poi dalla Juventus. Anche la società in settimana ha voluto ricordare questo aspetto, giusto per far capire che la terza piazza è molto più di una priorità per il blasone e per le casse del club. Allegri dovrà fare a meno certamente di Pazzini e Constant, uno infortunato e l’altro squalificato, entrambi vittime delle “attenzioni” dei giocatori del Genoa venerdì scorso. In difesa al posto dell’ex giocatore del Chievo, giocherà De Sciglio con la confer-

ma per Abate sull’altra fascia e con Zapata e Mexes al centro. La conferma probabile della linea difensiva, nonostante i quattro gol incassati, sta proprio a significare fiducia e continuità nella marcia positiva in Italia fino ad ora. A centrocampo, sicuramente titolare Montolivo con, probabilmente, Nocerino e Muntari ai suoi lati. Qualche dubbio in più invece davanti dove Balotelli dovrebbe partire dal primo minuto, avendo smaltito la botta subita nel derby, ma la prestazione oltremodo opaca di Boateng potrebbe lasciare intendere un utilizzo al suo posto del giovane Niang ancora alla ricerca del primo gol. La gara del Camp Nou, però, ha evidenziato anche una buona prestazione di Robinho che potrebbe dare un apporto di carattere ed esperienza in un momento delicato.

I numeri parlano rossonero L’ultima volta del Palermo risale a tre stagioni or sono

i pareggi. Guardando le statistiche, la vittoria più clamorosa è dei rossoneri che nella stagione 1950-1951, nel corso della 24ª giornata, vinsero per 9-0: tripletta di Burini, doppiette di Liedholm e Santagostino, e reti di Gren e Nordahl. Anche i rosanero hanno avuto la soddisfazione di espu-

gnare il Meazza: accadde nella stagione 2006-2007, quando alla 7ª giornata, vinsero 2-0, grazie ai gol di Bresciano e Amauri. Nella sfida tra queste due squadre sono stati realizzati 78 gol, di cui 62 a favore dei padroni di casa e 16 a favore dei siciliani. Una curiosità: nei primi 45 minuti è stato realiz-

zato lo stesso numero di reti del secondo tempo, cioè 39. Nel primo tempo il Milan è andato in gol 34 volte contro 5 degli avversari. Nella ripresa, invece, sono 28 le reti del Milan contro 11 del Palermo. L’ultimo successo dei rosanero risale alla 16ª giornata della stagione 2009-2010: 2-0 timbrato

Miccoli e Bresciano. L’ultima vittoria dei rossoneri è della 7ª giornata della scorsa stagione e terminò con il punteggio di 3-0 grazie ai gol di Nocerino, Robinho e Cassano. Il più grande bomber di questa sfida è sicuramente Gunnar Nordhal che realizzò con la casacca del Milan ben 8 gol.

Gunnar Nordhal, cannoniere contro il Palermo con 8 reti

STADIO MEAZZA ORE 15.00

Arbitro: Sebastiano

Allenatore: Massimiliano Allegri

Peruzzo di Schio

Allenatore: Giuseppe Sannino

MILAN (4-3-3)

PALERMO (3-5-2)

32 Abbiati; 20 Abate, 5 Mexes, 17 Zapata, 2 De Sciglio; 16 Flamini, 18 Montolivo, 4 Muntari; 10 Boateng, 45 Balotelli, 92 El Shaarawy

54 Sorrentino; 6 Munoz, 25 Von Bergen, 3 Aronica; 89 Morganella, 20 Rios, 23 Donati, 28 Kurtic, 29 Garcia; 17 Boselli, 10 Miccoli


Domenica 17 Marzo 2013

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18 reti Cavani (Napoli; 3 rigori) 16 reti El Shaarawy (Milan) 15 reti Pos. Squadra

P.ti G V

N S

Gf Gs +/-

1 Juventus 62 28 19 5 4 55 18 37 2 Napoli 53 28 15 8 5 47 24 23 3 Milan 51 28 15 6 7 50 32 18 4 Fiorentina 48 28 14 6 8 50 33 17 5 Inter 47 28 14 5 9 44 37 7 6 Lazio 47 28 14 5 9 37 34 3 7 Roma 44 28 13 5 10 58 49 9 8 Catania 42 28 12 6 10 36 35 1 9 Udinese 41 28 10 11 7 37 35 2 10 Bologna 35 28 10 5 13 39 36 3 11 Sampdoria 35 28 10 6 12 35 33 2 12 Parma 35 28 9 8 11 36 37 -1 13 Cagliari 34 28 9 7 12 35 48 -13 14 Atalanta 33 28 10 5 13 28 39 -11 15 Torino 32 28 7 12 9 33 36 -3 16 Chievo 32 28 9 5 14 29 44 -15 17 Genoa 26 28 6 8 14 27 42 -15 18 Siena 24 28 8 6 14 29 40 -11 19 Palermo 21 28 3 12 13 23 41 -18 20 Pescara 21 28 6 3 19 21 56 -35 Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.

LA CLASSIFICA

Di Natale (Udinese; 4 rigori) 13 reti Pazzini (Milan; 3 rigori) 12 reti Jovetic (Fiorentina; 1 rigore) Lamela (Roma) 11 reti Denis (Atalanta; 4 rigori) Gilardino (Bologna) Sau (Cagliari; 1 rigore) Osvaldo (Roma; 2 rigori) 10 reti Klose (Lazio) Totti (Roma; 2 rigori) 9 reti Milito (Inter; 3 rigori) Palacio (Inter) Hamsik (Napoli) Amauri (Parma; 1 rigore) Icardi (Sampdoria) 8 reti

Sabato 16 Marzo - 29. Giornata 16 Mar, 18:00 Catania - Udinese Stadio Angelo Massimino, Catania 16 Mar, 20:45 Bologna - Juventus Stadio Dall’Ara, Bologna

Sabato 30 Marzo - 30. Giornata

17 Mar, 12:30 Siena - Cagliari Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena 17 Mar, 15:00 Torino - Lazio Stadio Olimpico, Torino 17 Mar, 15:00 Milan - Palermo Stadio Giuseppe Meazza, Milano 17 Mar, 15:00 Sampdoria - Inter Stadio Luigi Ferraris, Genova 17 Mar, 15:00 Napoli - Atalanta Stadio San Paolo, Napoli 17 Mar, 15:00 Pescara - Chievo Stadio Adriatico, Pescara 17 Mar, 15:00 Fiorentina - Genoa Stadio Artemio Franchi, Firenze 17 Mar, 20:45 Roma - Parma Stadio Olimpico, Roma

30 Mar Palermo - Roma Stadio Renzo Barbera, Palermo 30 Mar Udinese - Bologna Stadio Friuli, Udine 30 Mar Lazio - Catania Stadio Olimpico, Roma 30 Mar Cagliari - Fiorentina Stadio Is Arenas, Quartu Sant’Elena 30 Mar Inter - Juventus Stadio Giuseppe Meazza, Milano 30 Mar Chievo - Milan Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 30 Mar Parma - Pescara Stadio Ennio Tardini, Parma 30 Mar Atalanta - Sampdoria Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 30 Mar Genoa - Siena Stadio Luigi Ferraris, Genova 30 Mar Torino - Napoli Stadio Olimpico, Torino

TURNO ODIERNO

PROSSIMO TURNO

Domenica 17 Marzo - 29. Giornata

Bergessio (Catania) Borriello (Genoa; 2 rigori) Cassano (Inter) Hernanes (Lazio; 1 rigore) Bianchi (Torino; 3 rigori) 7 reti Diamanti (Bologna; 2 rigori) Paloschi (Chievo; 2 rigori) Toni (Fiorentina) Giovinco (Juventus; 1 rigore) Quagliarella (Juventus) Belfodil (Parma) 6 reti Bonaventura (Atalanta) Thereau (Chievo; 1 rigore) Matri (Juventus) Vucinic (Juventus; 1 rigore) Sansone N. (Parma)

classifica marcatori


Papa Francesco I tifa Inter 4

Domenica 17 Marzo 2013

di Luigi Sada e Severa Bisceglia

La fumata bianca è arrivata. Ma stavolta non c’entra niente col calcio agganciato all’ipotesi (impossibile) di una probabile rinascita di Inter e Milan dopo il doppio flop in Europa. Per le milanesi la fumata è solo nera. Dal camino più famoso del mondo in San Pietro, con una piazza gremita di folla tutta con la testa all’insù, sotto la pioggia, la nube chiara che si è innalzata verso il cielo di Roma regala un nuovo Pontefice ai popoli cristiani della Terra. Si chiama Francesco, il nuovo Papa. I biografi dicono che sia un grande tifoso di Maradona e, ovviamente, del calcio moderno. E’ argentino come il Pibe de Oro ma non si sa se Sua Santità è al corrente che il grande Diego, Manos de Dio, è un mezzo fanatico sostenitore di Fidel Castro, il rais di

I BIORITMI

di Enzo Occhiuto

Cuba, ora in pensione. Ma fa lo stesso. Ben venga, dunque, un Papa sportivo. Ce n’era bisogno perché l’ultimo appassionato del soccer, quale capo del Vaticano, era stato il polacco Wojtyla, grande sportivo, ex sciatore provetto, scalatore di montagne e mediano di spinta nelle giovanili di Varsavia poco prima che scoppiasse il Secondo Conflitto Mondiale. Ricordiamo con piacere la visita di Ronaldo al Santo Padre Giovanni Paolo II di qualche anno fa. La voce di Wojtyla era bassa, quasi spenta, sottile, le mani tremavano. Ma quando il fuoriclasse brasiliano gli consegnò la maglia dell’Inter gli occhi del Papa polacco brillarono come non mai lasciando intravedere la felicità del momento. Adesso con Papa Francesco la cosa potrebbe presto ripetersi. Con la benedi-

zione del mondo calciofilo sempre vicino e attento al Santo Padre di turno. L’ospite speciale potrebbe essere il nuovo Ronaldo, cioè il Cristiano portoghese del Real Madrid, che tutte le squadre del pianeta invidiano. I primi calciatori a varcare la linea di demarcazione del Vaticano, per incontrare il nuovo Pontefice, potrebbero però essere gli argentini dell’Inter e del

Il Personaggio del Palermo: Fabrizio Miccoli

L’OSPITE

di Alessandra Caronni Appoggia il Partito Comunista dei Lavoratori e sulla gamba sinistra ha un tatuaggio di Che Guevara. Ecco l’attaccante che non si ferma mai E che pensa al rinnovo del contratto con i rosanero

MILAN

Gestisce un lido a Santa Maria di Leuca. A San Donato, il paese di cui è originario, ha aperto una scuola calcio per bambini, l’A.S.D. Fabrizio Miccoli è uno che non sta mai fermo. Lo chiamano il Romário del Salento. Oppure il Pibe di Nardò. È appassionato di wrestling, tanto che, celebrando il suo centesimo gol tra i professionisti il 17 maggio del 2009, contro la Lazio, ha indossato la maschera del suo eroe preferito: il wrestler Rey Mysterio. Da allora, dopo ogni gol, esulta con lo “you can’t see me”, il gesto tipico di un altro re del wrestling: John Cena. Miccoli è po’ strano. L’8 agosto dello stesso anno, nel giorno della presentazione della rosa del Palermo, si è presentato con la rivisitazione della canzone “Fly High”, come sottofondo musicale, dedicatagli direttamente dal rapper Shaggy. Nel gennaio dell’anno seguente ha acquistato all’asta per 25mila euro un orecchino sequestrato a Diego Armando Maradona. In seguito Miccoli ha dichiarato di volerlo restituire

Chi è Fabrizio Miccoli to di vista intellettivo gli uomini del presidente Zamparini risultano avvantaggiati con 6,06 rispetto ai rossoneri con 5,95 , mentre per intuizione personale i valori bio per il Milan sono 6,16 contro i 6,06 degli avversari: Zaccardo 6,50, Boateng 6,48, Yepes e Balotelli 6,46 ( ambedue rispettivamente 6,14 e 6,27 positivi: grande lucidità mentale) contro Carcia

per i suoi concittadini in Italia, l’Inter ospita una colonia numerosa. L’eccezionale partita contro il Tottenham, probabilmente, è già frutto delle sue preghiere. Poco abbiamo visto, ma molto è stato già percepito: l’umiltà, quella vera, dei grandi uomini ha già compiuto un mezzo miracolo. Un grande in bocca al lupo da Stadio5 a Papa Francesco I.

Il Romário del Salento

dal Sogno alla Realtà Dall’analisi della biosituazione (fisica, emotiva, intellettiva e intuitiva), dei giocatori di entrambe le squadre si evidenzia un maggior stato di benessere psicofisico del Milan 6,04 contro un valore medio di 6,01 della squadra del Palermo. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei vari atleti, si nota che la squadra di casa risulta più tonica e vitale 6,13 degli isolani con 5,99: Zapata 6,49, Montolivo 6,44, Yepes 6,41, Bojan 6,37 e Boateng 6,32 contro Munoz 6,41, Garcia e Ilicic 6,26, Dossena 6,20, Sorrentino e Morganella 6,07. Dal punto di vista della creatività e della autostima i bioritmi favoriscono ancora gli uomini di Allegri con 6,10 contro quelli del nuovo allenatore Sannino con 5,98: Zapata, De Sciglio, Montolivo e Bojan 6,45, Nocerino 6,22, Zaccardo e Muntari 6,11 contro Von Bergene Nelson 6,45,Dybala 6,49, Sorrentino 6,39 , Kurtic e Dossena 6,22. Dal pun-

Catania. Una vera colonia in Italia. Il nerazzurro Javier Zanetti è in pole position. Noi siamo quasi certi che Papa Francesco I, Jorge Mario Bergoglio, molto presto lo chiamerà in Vaticano per ringraziarlo per quanto ha fatto in questi anni per il calcio italiano e argentino. Moratti, da canto suo, dovrebbe anticipatamente ringraziare il nuovo pontefice che pregherà

6,46 (con triade nettamente positiva e stato psicofisico in grande spolvero v.m. 6,36),Von Bergen, Nelson e Miccoli 6,37 (quest’ultimo con grande lucidità mentale e visione del gioco notevole 6,50; potrebbe far male). Partita da seguire con grande attenzione in quanto la posta in palio è, per ambo le squadre, altissima ai fini della classifica.

Nato a Nardò il 27 giugno del 1979, Fabrizio Miccoli è il capitano del Palermo. Con 78 reti è il miglior goleador di tutti i tempi con la maglia del Palermo, di cui è anche il miglior marcatore in Serie A con 71 reti. Con la maglia del Perugia è stato invece capocannoniere della Coppa Italia 2002-2003. Sposato con Flaviana Perrone, ha due figli: Swami (nata nel 2004) e Diego (nato nel giugno del 2008). Ha un fratello, Federico (nato nel 1984), attaccante. Originario di San Donato di Lecce, dal 24 settembre 2009 è cittadino onorario del comune di Corleone, in provincia di Palermo.

al suo proprietario originale, a patto che la consegna avvenisse di persona. Il 26 febbraio scorso così Maradona, in visita a Napoli, in conferenza stampa ha ringraziato Miccoli per aver acquistato il suo orecchino pignorato con l’intento di restituirglielo. Miccoli ha subito fatto sapere che avrebbe “fatto di tutto” per mettersi in contatto con lui quanto prima: “Per organizzare un incontro e restituirgli finalmente il suo orecchino”. Attaccante tecnico, rapido e scattante, Miccoli ha un tiro potente ed è un ottimo dribblatore. Gioca prevalentemente come seconda punta, posizione dalla quale fornisce anche svariati assist. Le sue doti risaltano soprattutto durante i contropiede. Miccoli ha militato nel Perugia, nella Juventus e nella Fiorentina. Nella stagione 2005-2006 passa in prestito oneroso (900mila euro) al Benfica. Ma rientra alla Juventus e nell’estate 2007 viene acquistato a titolo definitivo dal Palermo per 4,3 milioni di euro.


amarcord Fabrizio Miccoli

E’ quasi da non credere, l’ottimo dribblatore, l’attaccante rapido e scattante dal tiro potente Fabrizio Miccoli, il Romário del Salento nonché Pibe di Nardò, a dodici anni entra a far parte del settore giovanile del Milan che lo acquista per dieci milioni di lire, nel 1992, e vi resta per due

anni. Con i rossoneri vincerà il campionato della categoria Giovanissimi con 28 reti realizzate nella stagione. Tifosissimo del Lecce indossa i colori rosanero dalla stagione 2007-2008. Il Palermo lo acquista per 4,3 milioni di euro per tre stagioni. I primi gol, una doppietta, arrivano alla seconda giornata di campionato contro il Livorno: il primo dopo una triangolazione con Amauri e il secondo su calcio di punizione a giro da fuori area. Da questa

sarà impiegato poco. Il 30 maggio 2008 si trasferisce a Palermo, nell’ambito dell’operazione che porterà Amauri alla Juve. L’esordio in rosanero è il 13 settembre al Barbera nella vittoria per 3-1 contro la Roma. Con il Palermo giocherà con una certa continuità nella prima stagione sotto la guida di Davide Ballardini, ma l’anno successivo, con Walter Zenga, diventa praticamente una riserva. Il primo gol in Serie A con il Palermo porta la data del 23 settembre 2009 contro la Roma, al Barbera, finita 3-3. Sarà l’arrivo del Mister Delio Rossi a consacrarlo titolare inamovibile con il compito di finalizzare ed accompagnare la manovra di attacco. Il centrocampista napoletano, dal 2008 al 2011, con il Palermo collezionerà 122 presenze e sei gol segnati. In scadenza di contratto, il 31 agosto 2011, ultimo giorno utile della sessione estiva di calciomercato, si trasferisce a titolo definitivo al Milan per 500.000 euro. Con la società milanese firma un contratto di cinque anni. L’esordio in rossonero è il 9 settembre 2011. Anche l’attuale difensore rossonero, Campione del mondo con la Nazionale italiana nel 2006, Cristian Zaccardo è arrivato dopo esperienze fatte anche nel Palermo. In rosanero arriva il 2 luglio

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rossonero nella partita valida per la terza giornata della fase a gironi della Champions League contro il Real Madrid, persa per 2-0, in sostituzione dell’indisponibile Christian Abbiati. L’esordio in campionato, invece, lo farà il 9 gennaio 2011 contro l’Udinese (4-4) nell’ultima partita del giro-

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di Severa Bisceglia

ne d’andata, ancora una volta per sostituire l’infortunato Abbiati. Il 7 maggio 2011 festeggerà con i rossoneri, con due giornate di anticipo, la conquista dello scudetto. Amelia con il Milan, oltre allo scudetto, ha vinto anche la Supercoppa italiana, sempre nel 2011.

Cristian Zaccardo 2004, dopo tre stagioni passate a Bologna, per 680.000 euro ed è proprio con i colori del Palermo che arriva la convocazione in Nazionale maggiore. Nella stagione 2007-2008 viene eletto anche vice capitano. Con i siciliani ha giocato 161 partite e segnato 8 gol. Dopo una stagione giocata nel club tedesco Wolfsburg, con cui a fine stagione conquisterà la

un contratto di quattro anni. La sua unica stagione in rosanero è terminata con 34 presenze e 45 gol subiti in campionato più una presenza e due reti in Coppa Italia. Arriverà a Milano, dopo una stagione di transizione passata con il Genoa, il 23 giugno 2010 in prestito con diritto di riscatto della compartecipazione. Il 19 ottobre 2010 fa il suo esordio in

Fabrizio Miccoli Marco Amelia Cristian Zaccardo

doppietta entrerà prepotentemente nel cuore dei tifosi siciliani. Anche Miccoli, come diversi suoi colleghi, fissa in modo indelebile i momenti importati della sua carriera e della vita privata tatuandosi. Oltre alle labbra di sua figlia Swami tatuate sul collo, sul braccio ha tatuato un revolver in onore della città di Corleone, in provincia di Palermo, che gli ha donato la cittadinanza onoraria. Il calciatore pugliese, oltre a gestire un lido a Santa Maria di Leuca, ha aperto una scuola calcio per bambini a San Donato di Lecce, sua città natale, con più di cento bambini iscritti. Antonio Nocerino, invece, fa il viaggio al contrario. Inizia all’età di cinque anni in una piccola squadra del suo quartiere, allenata da suo padre, per poi crescere nelle giovanili della Juventus in cui approda all’età di tredici anni. L’esordio da professionista è con la maglia dell’Avellino, Serie B, e dopo varie esperienze nelle serie minori arriva al grande pubblico con la maglia della Juventus, dove però

Antonio Nocerino

Bundesliga giocando 15 incontri e segnando una rete, tornerà in Italia, destinazione Parma fino a gennaio 2013. Il 25 gennaio dello stesso anno si trasferisce a titolo definitivo al Milan e sceglie la maglia numero 81. L’esordio rossonero è il 2 marzo seguente a San Siro nell’incontro vinto per 3-0 contro la Lazio. Anche il portiere Marco Amelia arriva a Milano dopo avere indossato i colori del Palermo. Cresciuto nelle giovanili della Roma si è reso protagonista con la Primavera della squadra capitolina ottenendo l’inserimento nella rosa della prima squadra allenata da Fabio Capello come terzo portiere nella stagione 2000-2001 terminata con la conquista dello scudetto. Dopo essere passato per Livorno, Lecce e Parma approda al Palermo, il 5 giugno 2008, per una sola stagione pur avendo firmato

Antonio Nocerino

Marco Amelia


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I CUGINI IN TRASFERTA di Emanuele Tramacere

Chi si ferma è perduto!

Dalla buona prestazione europea alle insidie di Marassi, l’Inter è costretta a confermarsi Tutto secondo copione? Non proprio, perché quella sceneggiatura malevolmente non scritta, soltanto ipotizzata, certamente scontata è stata stracciata in toto da una squadra carica di un’energia insperabile fino alla vigilia. Inter-Tottenham è la storia di un’impresa sfiorata, figlia di una regola becera e non degna di un palcoscenico Europeo. Una regola che testimonia la sostanziale parità fra due formazione, ma che la sbilancia unilateralmente mettendo ufficialmente il timbro dell’archivio sull’intera Europa League che, questa volta sì, proprio come da copione ritorna in secondo piano dove, in realtà, è sempre stata. La coperta è corta, cortissima come il fiato dei presenti a San Siro sul sinistro scoccato al 93’ da Cambiasso. Corta come il fiato di una squadra costretta, nonostante l’impresa compiuta, a 120 minuti di lotta, sacrificio e sofferenza. Eppure l’Inter vista in Europa League da queste qualità deve ripartire per dire la sua in ogni competizione, senza paure o timori riverenziali verso squadre più quotate dal punto di vista fisico e soprattutto mentale. Una squadra in grado di reagire alle polemiche esterne, capace di dimostrare sul campo una tenacia edun attaccamento alla maglia degni dei colori che indossano. La domanda che sor-

Andrea Stramaccioni ha sfiorato l'impresa contro il Tottenham

ge quindi spontanea ora è: qual è la vera Inter? È davvero indispensabile questo cocktail di emozioni e stimoli per costruire una prestazione di livello internazionale anche in campionato? Soprattutto, quanto è contato Andrea Stramaccioni nella sfida contro il Tottenham? Il tecnico romano, nonostante le rassicurazioni pre e post Europa League continua a vivere questi giorni costantemente sul filo del rasoio. La tranquillità d’inizio anno è ormai niente di più che un lontano ricordo. Un pensiero distante, forse troppo, almeno quanto l’impressionante striscia vincente d’inizio stagione che ne aveva esaltato l’intelligenza tattica abbinata ad una buona gestione del gruppo. Tutto questo oggi è sparito, o se

non altro, non viene più né celebrato né preso in considerazione. Ciò che conta sono i papabili sostituiti di fine stagione. Dall’intramontabile sogno di Walter Zenga all’incredibile possibilità di Walter Mazzarri, passando per Blanc, Mihajlovic e perfino il ritorno a Milano del grande Josè Mouinho. Il clima ad Appiano Gentile è migliorato, ha compattato il gruppo, ma resta pronto a scoppiare alla minima esitazione. I risultati, si sa, in Italia contano molto di più delle imprese sfiorate e delle belle prestazioni e in questo contesto la trasferta di Genova contro la Sampdoria non poteva arrivare in un periodo peggiore. Una sfida insidiosa, totalmente priva di quell’aria d’impresa che tanti stimoli può

far scattare nella mente dei tifosi e dei calciatori. Al Marassi si parte da 0-0 e l’Inter avrà ancora una volta tutto soltanto da perdere. La formazione vista in campo a San Siro ha bisogno di fiducia e continuità e allora poche saranno le sostituzioni di Stramaccioni alla vigilia del match nonostante i 120 minuti nelle gambe di molti. Alvaro Pereira tornerà a sgroppare lungo l’out di sinistra riportando Zanetti sulla corsia di destra. Squalificato Juan Jesus, Andrea Ranocchia (con tanto di maschera protettiva sul volto per l’infortunio al setto nasale rimediato contro il Bologna) tornerà a vestire la casacca da titolare al centro della difesa (con licenza di offendere, ma solo partendo dalle retrovie). Sarà probabile anche la staffetta fra Cassano e Palacio, con Ricky Alvarez e Tommaso Rocchi pronti a dare respiro alle due punte titolari rimaste a disposizione dell’allenatore. Tutto facile? Ovviamente no, perché dall’altra parte c’è una Sampdoria non ancora salva al 100% e che ha saputo collezionare ben 23 dei suoi 35 punti all’interno delle mura domestiche. Quattro vittorie casalinghe consecutive, il talento di Mauro Icardi supportato dalla fisicità di Pedro Obiang e dall’ex dal dente avvelenato Andrea Poli, stanno illuminando la stagione di una squadra giovane

Lo scudetto è tutto bianconero IL CAMPIONATO di Laura Tangari

Napoli in crisi, battaglia aperta per il secondo posto Si scrive Juventus, si traduce scudetto. Per la Vecchia Signora, dopo il capitombolo del Napoli a Verona col Chievo, la strada verso il titolo è ormai tutta in discesa. Gli aggettivi per la squadra di Conte negli ultimi turni sono in pratica esauriti e il resto del percorso, salvo terremoti, non concedono altro che semaforo verde verso la vittoria finale. I bianconeri, ieri sera, nell’anticipo della ventinovesima giornata, hanno incrociato le armi con il lanciatissimo Bologna di Pioli ma al di là del risultato del Dall’Ara i giochi di potere sembrano ormai già scritti con la resa quasi incondizionata degli avversari diretti nella corsa al primato. Una Juventus che si qualifica alla grande in Champions è senza dubbio una bella realtà e il Napoli, come lo stesso Milan, lo sanno. A proposito di Napoli, i partenopei stasera riceveranno al San Paolo un avversario piuttosto ostico, quell’Atalanta di Colantuono capace di combinare qualsiasi scherzo se in giornata buona. Denis, l’ex di turno, non ha dimenticato il suo

passato all’ombra del Vesuvio e sicuramente farà dannare l’anima a Cannavaro e compagni se spingerà il piede sull’acceleratore. Un turno, quello odierno, che dovrebbe favorire il Milan. A San Siro sale, infatti, un Palermo disperato, con l’acqua alla gola. Ma solo un miracolo potrebbe regalare ai rosanero un risultato positivo. Certo che un altro “zero punti” dei siciliani nel tabellino spingerebbe

Sorrentino e compagnia sempre più verso la retrocessione. Un vero peccato perché il Palermo è sempre stata una squadra simpatica, con dei tifosi calorosi, che comunque alla fine, soprattutto dopo la sconfitta casalinga col Siena, si sono stufati di soffrire cominciando a contestare Zamparini e i giocatori. E l’Inter? I nerazzurri soffrono alla pari dei siciliani. Questa sera proveranno ad alzare la testa a

Marassi con la Sampdoria ma vincere non sarà sicuramente facile, dal momento che i blucerchiati vorranno riscattare la pesante sconfitta rimediata all’Is Arenas col Cagliari. Da seguire con attenzione la sfida del Franchi fra la lanciatissima Fiorentina e il Genoa, nel contempo, il match dell’Olimpico dove la Roma affronterà il Parmissimo di Amauri che ha affossato il Torino.

ma compatta, in grado di mettere in grande difficoltà chiunque si affacci nella bolga del Marassi. Pochi dubbi per Delio Rossi che, con una settimana di riposo sulle spalle avrà a disposizione l’intera rosa. Recupera in extremis proprio Mauro Icardi, non al meglio, che resterà in ballottaggio con il rientrante Maxi Lopez, con Sansone e con Eder fino all’ultima rifinitura. Confermatissima la linea a cinque di centrocampo con De Silvestri e Estigarribia che agiranno lungo gli esterni e Obiang, Krsticic e Poli a comporre la diga centrale con licenza di offende-

re.Il terzo posto è l’obiettivo più importante della stagione aveva confermato Stramaccioni alla vigilia del doppio incontro europeo. L’Inter ha dimostrato che tutto è ancora possibile all’interno del pazzo mondo nerazzurro. Vietato invertire la rotta dopo l’ottima e convincente prova europea. Perché come direbbe Totò: “Non mi fermo né al primo, né al secondo, né al terzo ostacolo, perché... come dice quell’antico detto della provincia di Chiavari? Ah sì, chi si ferma è perduto” e l’Inter non può più assolutamente inserire la retromarcia.

I turchi fanno sul serio IL FANTAMERCATO di Luigi Sada

La Mezzaluna del Galatasaray vuol brillare sull’Europa In Turchia quasi tutti danno per scontato l’arrivo di Ranocchia al Galatasaray. Il club di Istanbul vuol mettere in piedi uno squadrone per il prossimo anno e, dopo aver strappato alla concorrenza prima Melo, poi Drogba e Sneijder qualche mese fa, adesso mira a rinforzare ancora i ranghi con l’innesto di alcune pedine importanti provenienti dall’Europa che conta. L’Imperatore Terim è felice, ha eliminato lo Schalke in Champions. però per esserlo completamente ha bisogno di altra gente in gamba da affiancare ai suoi fuoriclasse Oltre all’interista Ranocchia sul taccuino del mister del Galatasaray è apparso il nome di Modric, l’eroe di Manchester che ha regalato al Real di Mourinho il passaggio ai quarti nella sfida dell’Old Trafford. Siccome Mourinho è in partenza per Parigi l’operazione-Modric non dovrebbe trovare grossi ostacoli in Spagna, anche perché il croato ha già fatto sapere di volere andarsene se non verrà impiegato con una certa continuità nelle prossime partite. Cosa quasi impossibile nel Real attuale, vista l’abbondanza di stelle nella rosa della

formazione. Ma attenzione, il Galatasaray non si ferma qui: ci sono voci anche sull’interessamento per Robinho che continua ad essere l’oggetto di scambio al Milan dopo l’inserimento prepotente di Niang nell’attacco rossonero. Fra i pali sembra confermato l’ex laziale Muslera, che piaceva parecchio al Manchester City. Gli inglesi stanno perdendo il campionato perché lo United scappa e di conseguenza, dopo aver concesso via libera a Balotelli, potrebbero perdere pure Dzeko, che rientra nei piani di Milan e Inter. Per il bosniaco sembra già cominciato un lungo braccio di ferro fra le due milanesi, ma il club di via Turati, visto il recente accordo per Balotelli, pare sia leggermente avvantaggiato rispetto ai cugini. Intanto radiomercato dice che Ibrahimovic potrebbe andare alla Juve. La Vecchia Signora smentisce.


Domenica 17 Marzo 2013

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Ho paura che i cugini spediscano in B il Palermo Il Milan del Camp Nou sembrava il Barcellona di San Siro

Maurizio Zamparini presidente dell’Unione Sportiva Città di Palermo

Il Milan oggi rischia di buttare in serie B il Palermo. Un vero peccato per i siciliani che fin dal ritorno in Serie A erano saliti di colpo alla ribalta diventando una delle più belle realtà del campionato. Fra le due squadre, in questo momento, c’è un grande divario e di conseguenza il pronostico è tutto a favore dei rossoneri. I nostri cugini hanno innestato la marcia e ce la mettono tutta per minacciare il Napoli nella corsa diretta alla Champions League. Lo scudetto, dopo la sconfitta dei partenopei col Chievo, penso sia ormai un discorso chiuso. La Juventus lo può solo perdere lei, perchè alle sue spalle, nelle ultime settima-

ne, si è creata una bagarre tremenda con continui ribaltamenti della situazione, cose mai viste in questi ultimi anni. E’ tornata in corsa anche la Fiorentina che solo qualche giornata fa sembrava tagliata fuori dalla lotta per le piazze d’onore. Montella sta facendo un gran bel lavoro e i risultati si stanno vedendo. Direi che è un ragazzo che ci sa fare. L’Inter, purtroppo per noi bauscia, sta precipitando. Prendiamo troppe botte. Di qualche gara disputata a Marassi con la Samp dal sottoscritto non ho molti ricordi. Mi viene in mente solo una sfida con i blucerchiati disputata a San Siro quando l’Inter era guidata da Herrera. Io

IL BAFFO

di Sandro Mazzola avevo già giocato due partite da titolare, e non era andata tanto bene. Il Mago allora mi disse: ragazzino, due volte non hai giocato come volevo. Non sbagliarmi anche la terza partita. Suarez è infortunato e tu devi prendere il suo posto cercando di non far pesare l’assenza di Luisito. In squadra c’era anche Maschio. Ero emozionato. Sapevo di essere al centro dell’attenzione del Mago e magari di rubare il posto all’argentino. Feci un gol a Battara e Maschio venne a complimentarsi con me. E’ stato un gesto di signorilità di Maschio sapendo quello che avrebbe potuto rischiare se io avessi continuato a giocare bene e segnare.

Dopo il tonfo di Barcellona il Milan si aggrappa a Balotelli Dopo la “sbandata” di Barcellona nel “testa coda” di oggi il Milan si aggrappa a Mario Balotelli. L’attaccante, che vanta uno score di cinque gol in cinque partite giocate, può essere l’uomo della riscossa rossonera. Il suo contributo, vuoi perché al Camp Nou non ha giocato e quindi non ha “scorie” fisiche o psicologiche da smaltire, vuoi per la sua cifra tecnica incommensurabile, può essere determinante. L’imperativo è dimenticare in fretta Messi e compagni per concentrarsi sul campionato: per i rossoneri è vitale tornare in Champions. Il

terzo posto va difeso e magari, rimanendo in scia, si può pensare di riprendere il Napoli, distante appena due punti. La parola d’ordine è non abbattersi: Allegri e i suoi collaboratori in questi giorni hanno lavorato molto sull’aspetto mentale. Batoste come quelle rimediate in Spagna, posso infatti costare care. Nella stagione 2011-2012 il Milan, primo in graduatoria ed estromesso dalla Champions sempre ad opera dei catalani che vinsero in casa 3-1, venne sconfitto la domenica successiva a San Siro dalla Fiorentina e sorpassato dalla Juventus che si

GLI OSPITI

di Giovanni Labanca

di Paolo Pirovano aggiudicò il campionato. La gara di oggi, nonostante i trenta punti che dividono i rossoneri dal Palermo, nasconde molte insidie, prima tra tutte il ritorno sulla panchina di Sannino, il tecnico esonerato da Zamparini dopo le prime tre giornate di torneo. L’allenatore ha dichiarato che bisogna terminare la stagione con dignità. Sannino ha poi detto che contro il Milan vuole dimostrare che anche una formica può correre più veloce di una lepre. Visto il precedente con la “Pulce” Messi qualcuno sta già facendo gli scongiuri!

Palermo, agnello sacrificale?

Il mercante di Venezia ha cambiato ancora una pedina importante del suo ingarbugliato scacchiere. Continua, infatti, la tratta degli allenatori sul-

no tornare sempre utili. E così è successo, la settimana scorsa, ha fatto fuori lo spaventato Gasperini rimpiazzandolo con il rigenerato Peppe Sannino. Questi

la panchina rosanero da parte del patron Zamparini. Questi considera i suoi uomini dei birilli, nulla di più: li esonera ma non li butta via, perché posso-

suoi estemporanei “movimenti “ di mercato interno la dicono lunga sulla gestione societaria, ma essendo il padre-padrone della sua baracca, non gli si può

rimproverare più di tanto se non che i suoi atteggiamenti, spesso arroganti, creano un clima poco sereno, vale per la squadra e per gli stessi tifosi. Stasera, dunque, il Palermo si presenta sul palcoscenico di San Siro. Sarà il bel Palermo che fuori casa incuteva timore per la gran classe di giocatori come Miccoli che anche al Barbera ha sconfitto più di una squadra blasonata? I giocatori sono demotivati, si sentono già in B, perché nessuna logica vorrebbe il cambiamento in corsa del nocchiero che ti dovrebbe portare sicuro tra i perigliosi flutti del nostro campionato. A Mondello e alla Vucciria, si avvertono brutte sensazioni che, via via, si diffondono per tutta la città. Potrebbe essere una squadra votata a finire dritta tra i dentoni del Diavolo. “Ma non si sa mai”, -si fa largo una voce decisa e nuova, quella del riassunto Giuseppe Sannino- “Abbiamo avuto fortuna. Il Milan, e me ne

dispiace tanto, è tornato da Barcellona “matato” in modo brutale e, sicuramente, sarà a pezzi nel morale oltre che nelle gambe. Sappiamo quanto il morale sia importante per una squadra, domina le emozioni e detta i tempi del successo. Il Milan “potrebbe” essere una squadra distrutta,

perché la batosta del Camp Nou difficilmente viene riassorbita in breve tempo. Almeno dovrebbe essere così, come lo speriamo ardentemente”. E mentre la B può ancora aspettare, vuoi vedere che, per assurdo, sarà proprio il Diavolo, a cui il Palermo era destinato come agnello pasquale, a

salvarlo dal sicuro sacrificio? Nel calcio tutto è possibile, a Milano lo sono anche i miracoli, solo che bisogna pregare, pregare. E sarà proprio quello che i numerosissimi palermitani,che affolleranno il terzo anello, avranno già cominciato a fare, magari con l’aiuto di Santa Rosalia.


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Domenica 17 Marzo 2013

Alla Juve tocca il Bayern Monaco. Sarà dura LA CHAMPIONS

PSG contro gli Extraterrestri del Barça. Il Real col Galatasaray

di Laura Tangari

Sorteggio quasi malefico per la Juve, quello di Nyon. La squadra di Conte non è stata molto fortunata dovendo affrontare nei quarti di finale il Bayern Monaco, una delle formazioni più in forma del momento. Per i bianconeri il primo appuntamento è fissato in Germania all’Allianz Arena. Dall’urna di Nyon brutte notizie anche per Carletto Ancelotti: il Psg dovrà vedersela con il Barcellona. Un impegno da incubo per l’undici transalpino. Il Real di Mourinho affronterà invece il

Galatasaray di Drogba, mentre la sorpresa Malaga incrocerà le armi con il Borussia Dortmund. Tornando agli ottavi, l’Arsenal non ce l’ha fatta. Pensava di rovesciare il pronostico di Londra dell’andata dove incassò tre sberle dal Bayern ma a Monaco, nel match di ritorno, la squadra di Wenger, pur vincendo all’Allianz Arena per 0-2, è finita al tappeto eliminata dai tedeschi della Baviera per via dei gol che valgono il doppio in trasferta. Gli inglesi, nel finale, sono andati vicini al colpaccio,

però, al fischio di chiusura, dopo qualche brivido, ad esultare sono stati solo i tifosi del Bayern. L’altra formazione arrivata ai quarti nella serata di mercoledì è il Malaga bravo nel rimontare col Porto, al Rosaleda, la rete di svantaggio

dell’andata. L’undici guidato dal cileno Pellegrini è andato in gol con Isco e nella ripresa ha centrato il traguardo con una prodezza di Roque Santa Cruz grazie a un perfetto colpo di testa. Una serata storica per gli spagnoli, terza

totale passato da 754 a 910,3 milioni. Giusta la di Severa Bisceglia comunicazione fatta da Andrea Agnelli ai suoi La Juventus può solo gioire del jackpot azionisti; “Il fronte dei ricavi dovrà da 60 milioni di euro, essendo rimasta essere maggiormente sviluppato per unica squadra italiana ancora in com- garantire una competitività a livello petizione, avrà diritto all’intera entrata continentale e l’accesso alla Chamdei ricavi dai diritti tv. Le difficoltà della pions ci aiuterà nel raggiungimento di società bianconera sono finite grazie al questo obiettivo”. Giusto, il tempo dello ritorno alle competizioni che contano shopping è finalmente tornato anche e che si portano dietro tanti milioni, per le zebre dopo la carestia degli anni grazie anche all’aumento del jackpot fuori dalle competizioni che contano.

E, come precisato dallo stesso presidente bianconero, la situazione economica può solo migliorare apportando significativi miglioramenti al bilancio finale. La società torinese per i quarti di finale, in aggiunta al fatturato di circa 49 milioni di euro, incamera più o meno due milioni di euro. Hanno portato bene, oltre che il giusto guadagno di circa sei milioni, le due sfide vinte più che meritatamente contro il Celtic, tra diritti tv e incassi. E’ una Juventus da record degli incassi oltre che dei

risultati. Ha già superato le entrate del Bayern Monaco dello scorso anno, che giocherà proprio contro la Vecchia Signora i primi di aprile, arrivato e sconfitto in finale, ed è pronta a superare anche gli incassi del Chelsea che chiuse in cassaforte 59,395 milioni. Ora anche Antonio Conte ha smesso di rosicare, la Champions non la guarda più in tv, dovrà solo continuare, fin qui fatto in modo magistrale, a gestire la squadra tra le competizioni di Coppa e il Campionato.

squadra iberica in questa Champions, ha intascarsi il passaggio del turno dopo Real Madrid e Barcellona. Per i blaugrana, girando il coltello nella piaga, vincere col Milan, come si sa, non è stato per niente un problema. Messi ha girato a mille insieme alla squadra e riprendersi con gli interessi i due gol subiti a San Siro è stato un gioco da ragazzi. La novità dei quarti è comunque il Galatasaray di Terim, che è andato a vincere in casa dello Schalke 04 liquidando i tedeschi con un 2-3 significativo dopo il pareggio sofferto di Istanbul di due settimane fa. Tornando al Real, Mourinho,

complice l’espulsione di Nani, ha compiuto un piccolo capolavoro rimontando all’Old Trafford col Manchester United lo svantaggio iniziale (autorete di Ramos) grazie a una prodezza di Modric e un tapin vincente di Cristiano Ronaldo nella ripresa. Gli altri passaggi eccellenti sono quelli della Juventus (5-0 complessivo al Celtic), del Psg forte del punteggio dell’andata, pareggiando 1-1 al Parco dei Principi col Valencia e del Borussia Dortmund che ha fatto vedere i sorci verdi allo Shakhtar di Lucescu, infliggendogli un secco 3-0 che non ha bisogno di alcun commento.

Champions più ricca per la Juventus Barça e Bayern col “titulo” già in tasca L’ ESTERO

I Blaugrana hanno 13 punti di vantaggio sul Real, i bavaresi 20 sul Dortmund

di Luigi Sada Malaga e Real Sociedad. In fondo

Il tempo scorre e in Europa i primi verdetti, in buona parte, possono già essere consegnati regalando alle protagoniste il podio della cronaca. In Liga è storia vecchia la fuga del Barcellona che ha portato dopo l’ultimo successo col Celta Vigo a tredici punti il vantaggio sulla seconda in classifica Real Madrid. Inutile sottolineare, avendone già parlato, la raffica di record stabiliti da Leo Messi, ultimo in ordine di tempo la diciassettesima segnatura consecutiva e il quarantesimo gol in 24 partite di campionato. In zona Champions al terzo posto sempre l’Atletico Madrid con alle spalle

prova a riprendere quota il Maiorca mentre il Deportivo La Coruna resta ultimo da solo. In Inghilterra lo United ha ormai preso il volo portando a 12 i punti di vantaggio sui concittadini del City. Si lotta per l’Europa che conta fra Chelsea e Tottenham mentre dietro di loro si danno battaglia l’Arsenal e il Liverpool. In bassa classifica fanno a sportellate il QPR, il Reading e il Wigan per provare ad agganciare l’Aston Villa grande delusione della Premier dopo i grandi progetti della vigilia. In Premiership, la serie B inglese, scappa il Cardiff tallonato a otto punti dall’Hull, Walford e Cristal Palace. In Bundesliga in pratica non c’è più storia perché da tem-

Joseph Heynckes, tecnico del Bayern Monaco

po il Bayern Monaco ha messo un sigillo sul campionato. I punti di distacco dei bavaresi sono addirittura venti sui campioni uscenti del Borussia Dortmund e 21 sul Bayer Leverkusun. Nei bassifondi pare condannato alla retrocessione il Furth mentre un gradino più sopra viaggia l’Hoffenheim una delle più belle sorprese degli ultimi anni. In Bundesliga 2 sembra ormai fatta per l’Herta Berlino. Dopo un anno di purgatorio la squadra della capitale è pronta per il grande rientro. Gli farà compagnia il Braunschweig, a sette lunghezze dalla capolista col Kaiserslautern che tenta di dar fastidio. In Francia prove di fuga del Psg di Ancelotti. I parigini hanno portato il vantaggio

sulla seconda, il Lione, a quattro punti mentre il Marsiglia naviga al terzo posto staccato di sette. In Ligue 2 domina, finalmente, il Monaco che non vede l’ora di riprendere il discorso nella massima serie. Dietro i ragazzi del Principato il Nantes e il Caen. In Portogallo viaggiano a braccetto Porto e Benfica col Braga in terza posizione in ritardo di ben 18 punti. In Svizzera comanda invece il Grasshopper col Basilea che non lo perde d’occhio. Il San Gallo è terzo. In Olanda l’Ajx fa le prove per staccare il Psv e il Feyenoord alle sue spalle a un solo punto. In Austria , l’Austria Vienna tiene a bada da lontano il Salisburgo buon secondo col Rapid appena dietro.


Domenica 17 Marzo 2013

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REMUNTADA E IMPRESA MANCATA L’EUROPA LEAGUE

fetto in verticale dell’altro argentino Cambiasso. di Severa Bisceglia E’ la settimana, e speriamo l’anno, degli argentini. L’Inter è quasi riuscita nell’impreCon il Papa loro sa, ma la rimonta e il cuore messo connazionale le in questa partita ha fatto sì che cose dovrebbero l’impresa sia comunque riusciandare meglio. ta pur mancando, per un soffio, Tutto il Meazza l’obiettivo. Rimontare il 3-0 riora ci crede. la mediato al White Hart Lane non coppia Cassaera cosa semplice, soprattutto per no-Palacio non l’Inter vista nelle ultime partite, vuole deluderli, ma c’è riuscita con il grande cuoe per un sofre messo in campo. Il 4-1 finale fio non ci sono ai tempi supplementari, con l’amarezza nel cuore per la mancata rete è di Cassano su assist di Pala- oggi, a causa della traversa che, riusciti. Come già detto questo mo Cassano, e giustamente Straqualificazione, dà grande merito cio. Dopo un gol mancato al 25’, per l’occasione, è stata abbassata, è un momento tutto argentino, maccioni sostituisce un anonimo alla squadra che ha visto sfumare, Palacio si mangia le mani ancora al 52’ mette dentro un lancio per- senza nulla negare all’italianissi- Guarin per Alvarez. Un confuso Tottenham, forse per sottolineare dopo le reti di Cassano, Palacio la grande prestazione di Cassae l’autogol di Gallas, la gioia del no, per opera di Gallas pareggia passaggio del turno con il gol di il conto dell’andata svirgolando Adebayor, inutile il quarto gol di nella sua porta una punizione del Alvarez. Questa partita ha coBarese. E’ fatta, anche l’Inter ora munque riscattato l’umiliazione ci crede. Prima ci prova, tanto del 3-0 dell’andata. Una partita per cambiare, l’argentino Camepica che può regalare solo tanbiasso che al 91, solo davanti a tissimi applausi agli uomini di Friedel, strappa in mille pezzi il Stramaccioni che hanno comunbiglietto che vale il passaggio del que ‘strabattuto’ il Tottenham. I turno mandando il pallone fuori nerazzurri sono scesi in campo di un soffio. Peccato, tutto il resto con una grinta a cui non eravamo è cronaca, compreso il quarto gol più abituati, merito delle lavate di a firma Alvarez ancora una voltesta del presidente? Sono riuscita imbeccato da uno strepitoso ti a saltare, senza rinunciare alle Cassano. Infatti il Papa è italobelle giocate, la difesa alta degli argentino, un occhio anche per uomini di Villas Boas, non era il barese. Senza voler dissacrare poi una squadra così imbattibile. quanto di sacro è avvenuto questa Gli Spurs, privi dell’uomo chiave settimana, con l’occasione diamo Bale, sono arrivati a San Siro, foril benvenuto a Francesco I il nose, con la poca umiltà di chi senstro nuovo Papa che ci sembra, te la vittoria già in tasca. Ottima questo sarebbe un bene, più un l’intesa Cassano Palacio, la prima

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Pastore che un politico, verrebbe da chiedersi perché quest’Inter è prerogativa solo delle grandi occasioni che ti fanno giocare con il fiato sul collo, o è tutto merito del Santo Padre che la sera prima ci ha fatto pregare tutti?

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Domenica 17 Marzo 2013

I CLUB

di Giovanni Labanca A precipitare nell’abisso, ci vuole un attimo. Risalirne è un’impresa più che mai ardua e non affatto scontata. Ecco, questa è la situazione in cui si trova il Milan dopo l’umiliante sconfitta subita a Barcellona per opera di Messi e compagni e la conseguente eliminazione dalla Chempions League . La squadra di Allegri sperava in un risultato migliore, pur consapevole che in terra catalana bisognava sudare le sette proverbiali camicie per contenere la preventivata furia blaugrana. IL minimo impegno messo in campo, quasi come se si trattasse di timbrare un semplice cartellino, ha fatto il gioco degli avversari che, cambiando modulo, hanno stordito i malcapitati milanisti. Questa inaspettata ed umiliante confitta ovviamente messo in crisi la Società, oltre agli stessi uomini. Ora, come sempre accade, anche per

Milan discesa negli inferi catalani

<< il Milan è tempo di processi perché la delusione tra i tifosi è stata veramente grande da giustificare anche non pochi “scatti” d’ira nei confronti dei molli calciatori e, soprattutto, verso Allegri. Il Diavolo, dunque, è metaforicamente seduto sullo scranno del Tribunale dei tifosi che, giustamente, pretendono spiegazioni, anche

<<

per farsi ripagare, almeno moralmente, le fatiche del viaggio e le spese sostenute per il soggiorno a Barcellona. In rappresentanza dell’Italia rossonera, due Milan Club, quello di Lissone , per il Nord e di Lauria, in provincia di Potenza, per il Sud, rappresentai dai due presidenti, Angelo Lambrughi e Pietro Panaino.

Angelo Lambrughi “ La delusione è stata tanta, da stordirci e non riuscire più a rendersi conto di quello che realmente è successo in quella maledetta sera. Con il due a zero di San Siro eravamo tranquilli e sicuri di passare il turno, invece è successo l’inverosimile. Credevamo che Allegri avesse ben studiato il gioco del Barça, mettendo in preventivo un eventuale cambiamento. Tutti

si aspettavano il solito mulinello di Messi attorno all’area di rigore , invece gli scaltri catalani, hanno “verticalizzato” le azioni che portavano diritti in porta, eludendo una difesa impacciato e deludente, Quindi una grande colpa va ad Allegri che sembrava addormentato e rassegnato nello sprofondo della sua troppo comoda panchina, parimenti al collaboratore(?) Tassotti. I giocatori non avevano direttive ed è stato gioco facile per il Bar-

cellona rimontare e rovesciare la situazione. Con tutto questo, la gara si poteva ancora vincere se quel pallone maledetto non fosse finito sul palo. In via Turati devono reagire, come hanno sempre saputo fare negli anni più bui, devono anche cogliere l’occasione per pensare già alla squadra del futuro, perché abbiamo bisogno assolutamente di qualche campione in più per tornare ad essere il Diavolo di una volta”.

Pietro Panaino

“ E sì che siamo arrabbiati. Ma come è possibile sprecare un’occasione simile, dopo aver vinto in casa per due a zero. I giocatori non erano abbastanza carichi e l’allenatore ci ha messo del suo. Nel senso che non ha saputo leggere la partita al momento giusto, quando eravamo già sull’uno a zero. Ma non ha visto che il Barça giocava in modo diverso dalla gara di San Siro? Non ha notato la scarsa vena dei centrocampisti che erano stanchi e senza idee? Abbiamo sofferto troppo e inutilmente. In mezzo al campo ci voleva Muntari per dare più peso e sperare in suo tiro da fuori area, visto che il nostro galletto in avanti ha fatto ben poco. Al presidente Berlusconi chiediamo una sola cosa: torni a tempo pieno alla guida del Milan con un paio di acquisti degni della nostra tradizione, perché il Milan non può e non deve rimanere dietro alla vecchia Signora.

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Domenica 17 Marzo 2013

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Si accendono i motori a Melbourne Al via il Mondiale 2013 di Formula Uno con il GP d’Australia

Fernando Alonso è l’atteso protagonista del Mondiale 2013

Il velo nero che copriva la nuova monoposto della casa di Maranello è stato tolto il primo febbraio. Da allora la F138, ribattezzata da Montezemolo «la Speranzosa», ha percorso centinaia di chilome-

tri nell’ambito delle tre sessioni di test svolte in Spagna con risultati incoraggianti: il gap con le altre scuderie si è ridotto, a giudicare dai tempi segnati in pista. Non è un mistero che Fernando Alonso

si aspetti una monoposto di alto livello per diventare campione del mondo, dopo aver accarezzato il titolo iridato solo qualche mese fa. La Ferrari ha lavorato per dare allo spagnolo una macchina subi-

to competitiva, ben sapendo che il successo nel campionato costruttori va impostato fin da ora. La F138, evoluzione della vettura 2012, punta tutto sull’aerodinamica, anche se sono previste ulteriori modifiche nel corso del campionato. Confermato invece il sistema di sospensioni pull-rod anteriori e posteriori, reintrodotto dalla casa di Maranello nella passata stagione e subito adottato dagli altri team. Al fianco del pilota iberico ci sarà ancora Felipe Massa, giunto ormai all’ottavo anno consecutivo alla Scuderia. Il brasiliano punta a ripetere l’exploit positivo che ha mostrato nella seconda parte dello scorso mondiale, pronto a fare un passo indietro per dare una mano al compagno di squadra. Il principale rivale di Alonso resta Sebastian Vettel, campione mondiale uscente. La monoposto della Red Bull quest’anno non si discosta molto dalla RB8 rappresentandone l’evoluzione ideale, parola del progettista Adrian Newey. Dal canto suo il pilota tedesco punta

Calendario delle gare

LA FORMULA1

a conquistare il quarto titolo consecutivo, dopo una stagione 2012 al cardiopalma. Al suo fianco è stato confermato Mark Webber, veterano del circus e personalità difficile da gestire . Vettel dovrà ancora una volta prima imporsi in casa propria poi tenere a bada i numerosi pretendenti che insidiano il suo regno e quello della scuderia austriaca. Fra questi c’è anche la Mc Laren. Dopo un 2012 senz’altro positivo, la scuderia di Woking ha salutato Hamilton per ingaggiare Perez, mentre resta l’ex iridato Jenson Button, un pilota che ha saputo combinare intelligenza tattica e prestazioni di tutto rispetto. Le frecce d’argento hanno presentato novità aerodinamiche atte a massimizzare l’effetto suolo, rivoluzionando il telaio della monoposto dello scorso anno. I risultati in pista danno ragione a Whitmarsh, anche se resta da migliorare il carico sugli pneumatici, da quest’anno più usuranti. Conclusa l’esperienza Schumacher , la Mercedes dimostra con

di Debora Cheli

l’ingaggio di Lewis Hamilton di voler fare sul serio. Il pilota inglese é in cerca di riscatto e ha fatto segnare tempi record nei test di febbraio a Jerez e Montmelo’. Lewis si è mostrato molto fiducioso nella sua monoposto, mentre i rivali lo considerano uno dei pretendenti per il titolo. Resta da valutare il livello di competitività e di affidabilità della Mercedes, da sviluppare grazie all’esperienza del britannico e del compagno di squadra Nico Rosberg. La Lotus di Kimi Raikkonen, infine, non è da sottovalutare. L’ex ferrarista e campione del mondo 2007, dopo tre lunghi anni passati lontano dalla Formula Uno, ha disputato un eccellente campionato 2012 inserendosi nella lotta al titolo iridato. Protagonista di memorabili rimonte, «Iceman» (come lo chiamano i suoi tifosi) ha ritrovato il gusto della vittoria al GP di Abu Dhabi e c’è da scommettere che anche quest’anno seguirà i suoi avversari da molto vicino.

POCHE NOVITA’ TECNICHE Jean Todt, presidente della FIA

Mini modifiche aspettando la rivoluzione 2014 De. Che. - La stagione che ha appena preso il via sarà di transizione. Non ci saranno molte innovazioni tecnologiche, ma sarà comunque un anno importante in vista dei grandi cambiamenti che caratterizzeranno il prossimo campionato, data che segnerà l’avvio della rivoluzione dei motori che passeranno dagli attuali 8 ai 6 cilindri. Un cambio radicale per il quale le scuderie si stanno già preparando. Si guarda, intanto, alle novità previste dalla FIA a partire dal 2013. Per prima cosa viene limitato l’uso dell’ala mobile posteriore (il DRS che ha fatto la fortuna della Red Bull lo scorso anno) anche nel corso delle prove libere e delle qualifiche. L’uso del dispositivo sarà consentito solo nelle zone dedicate in ciascun circuito, di solito rettilinei dove sono più probabili i

sorpassi. Sarà applicato un carico laterale di 100 kg (in aggiunta alle pressioni longitudinali e verticali già previste) in modo da controllare la flessibilità delle ali e del muso, favorendo l’uniformità fra scuderie. Aumenta di due chili il peso massimo delle monoposto. Cambiano anche le gomme, nelle mescole e nel peso, maggiore rispetto al recente passato. La Pirelli ha studiato degli pneumatici più performanti, ma che si degradano facilmente: per questa ragione nel nuovo regolamento sono previste più soste a GP, meno rigidità sulla temperatura e la possibilità di portare due tipi meno affini di gomme a ogni gara. Altra innovazione, stavolta di tipo estetico, riguarda lo scalino sul musetto delle vetture che potrà essere coperto grazie a dei “vanity panel”.


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Domenica 17 Marzo 2013

Abbuffata sotto rete

Milano ospiterà il Mikasa Teens’ Championship dal 28 al 30 marzo IL VOLLEY

È stata sorteggiata nei giorni scorsi a Milano la composizione dei gironi per il Mikasa Teens’ Championship, il grande torneo nazionale di volley giovanile. La manifestazione si svolgerà giovedì 28, venerdì 29 e sabato 30 marzo e vedrà la partecipazione di ben 62 squadre suddivise in cinque categorie: Under 18, Under 16 e Under 14 femminili, Under 17 e Under 15 maschili.

In totale saranno più di 800 gli atleti e dirigenti che prenderanno parte al torneo; gran parte dei partecipanti alloggeranno nelle strutture alberghiere messe a disposizione dall’organizzazione e condivideranno, oltre alle partite, momenti di divertimento e di aggregazione come il Mikasa Teens’ Party, in programma venerdì 29 marzo al Centro Pavesi FIPAV. Sei gli impianti che ospiteranno le gare della manifestazione, tutti nella zona Nord-Ovest di Milano e nei comuni limitrofi: l’Omnicomprensivo di Trenno in via Natta (3 campi), l’Omnicomprensivo Zoia di via Fratelli Zoia (3 campi), il Centro Sportivo di Pero (2 campi), la scuola elementare di Vighignolo in via Airaghi, la palestra Stellanda in via Di Giacomo a Rho e natural-

SARA ANZANELLO di Severa Bisceglia Il mondo del Volley è sconvolto da una notizia choc. Sara Anzanello (in foto), 32enne pallavolista di San Donà di Piave, grandissima schiacciatrice dell’Azerrail Baku ed ex capitano di Villa Cortese, è ricoverata a Milano in gravissime condizioni. Ha urgenza di un trapianto di fegato colpito da una forma grave di epatite. L’atleta ha vinto tanto in carriera: 3 Cop-

di Bebbe Vigani

mente il Centro Pavesi FIPAV, la struttura federale di via De Lemene che ospita la sede del Comitato Regionale. Nel palazzetto da 1000 posti del Centro si giocheranno le finali di tutti i tornei, in programma sabato 30 marzo. In concomitanza con il torneo si terrà presso il Centro Pavesi anche la seconda edizione del Corso Incentivante Nazionale per arbitri e osservatori regionali indetto dal Settore Tecnico Nazionale Ufficiali di Gara: gli arbitri regionali e provinciali che prenderanno parte al corso (30 i posti disponibili), dopo aver frequentato le lezioni teoriche, si impegneranno in vere e proprie prove sul campo dirigendo le gare del Mikasa Teens’ Championship.

pe Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa di Lega e tre Coppe Cev. In Nazionale ha totalizzato 278 presenze vincendo, oltre a un argento europeo (Croazia 2005) un Mondiale nel 2002. Ha vinto due ori nelle Coppe del mondo 2001 e 2007 e due argenti e tre bronzi nelle World Grand Prix. Ora sta giocando la partita più importante della sua vita e tutti noi, anche i non tifosi di Volley, stiamo tifando per lei. Forza Sara.

Honda sempre

superstar Il Texas rimescola le carte ma il dominio resta sempre delle Honda. Nella prima giornata di test ad Austin, sul circuito delle Americhe, il più veloce è stato lo spagnolo, non più una sorpresa, Marc Marquez sulla Honda che ha fermato il tempo a 2’04”363 precedendo il tedesco Stefan Bradl con il tempo di 2’04”640. Poco dietro si piazza la prima Yamaha, quella di Jorge Lorenzo e ancora una volta quinto Valentino Rossi con il tempo di 2’05”5, preceduto da Daniel Pedrosa. Il centauro di Tavullia è comunque soddisfatto: “Oggi è migliorato il feeling con la pista, in particolare il grip nelle chicane. Qui è fondamentale andare bene nella parte mista. I miglioramenti rispetto a ieri sono evidenti. Le caratteristiche del circuito mi piacciono molto, è un buon posto per gareggiare anche perché non fa caldo come a Sepang. I nostri avversari sono un po’ più avanti, quindi dobbiamo lavorare duro”. Nella seconda giornata i test hanno visto ancora dominare le Honda, il più veloce Marquez tallonato da Pedrosa. Seguono Lorenzo, Bradl e il “Dottore” ancora quinto con il giro più veloce a un secondo

dal leader. Purtroppo la Ducati sembra ancora una volta tagliata fuori dai giochi contrariamente al fatturato dell’azienda. L’amministratore delegato Gabriele Del Torchio si dice convinto del ritorno “in corsa” della rossa di Borgo Panigale: “In tre anni saremo sui posti più alti del podio. C’è ancora del lavoro da fare, ma avremo degli ottimi risultati. Ripongo tanta fiducia in questa squadra, avrà successo, – L’a.d. prosegue con le notizie positive legate al mercato – “Ducati ha chiuso il 2012 con un fatturato di 606 milioni di euro, con un incremento del 16% sul risultato 2011 e un immatricolato record

LA MOTOGP

di Marjilia Bisceglia totale di 44.102 moto. La nostra crescita è particolarmente efficace e significativa negli USA, che rappresentano oggi il nostro primo mercato, dove abbiamo fatto registrare un + 21% sul 2011, confermando un trend assolutamente positivo che, in questo paese, ha visto incrementare le vendite Ducati consecutivamente negli ultimi trenta mesi”. Venerdì scorso è stata presentata ad Austin la ‘Panigale 1199R’ alla presenza dei due piloti che prenderanno il via il 21 aprile, GP delle Americhe, Nicky Hayden e Ben Spies che hanno provato le moto sul circuito dopo le Honda e le Yamaha.

Questi tutti i tempi: 1. Marc Márquez – Repsol Honda Team – 54 laps – 2’03.853 2. Dani Pedrosa – Repsol Honda Team – 58 laps – 2’03.976 3. Jorge Lorenzo – Yamaha Factory Racing – 65 laps – 2’04.351 4. Stefan Bradl – LCR Honda MotoGP – 49 laps – 2’04.640 5. Valentino Rossi – Yamaha Factory Racing – 67 laps – 2’04.960 6. Blake Young – Attack Performance – 47 laps – 2’13.641 - (CRT class) 7. Michael Barnes – GPTech – 22 laps – 2’13.993 – (CRT class)

LO SPORT NELLA SCUOLA E’ UNA REALTA’ A MILANO

IN 50 ANNI TRE MILIONI DI RAGAZZI IN PISTA Sulla scorta del successo di partecipazione registrato nella scorsa edizione (41.133 studenti di 189 Scuole), ha preso il via, in questi giorni, la 50° Edizione dei “TROFEI DI MILANO – 5 CERCHI PER EXSPORT”, attività interscolastiche sportive e formative articolate nelle seguenti 5 Aree – SPORT, CULTURA, EDUCAZIONE, ALIMENTAZIONE, SALUTE (classifiche, foto, video dell’edizione 2012 disponibili sul sito http://www.trofeidimilano. com/). Il Progetto nel 2012 è stato inserito nel cartellone di eventi “EXPO DAYS”, con l’obiettivo di valorizzare lo sport e il suo linguaggio universale per trasformare in realtà quella “Energia per la vita” che costituisce uno dei temi fondamentali di EXPO 2015. Le suddette iniziative che, nel corso di mezzo secolo hanno registrato la partecipazione record di tre milioni di studenti, sono aperte alle Scuole Secondarie di Primo grado e alle Scuole Primarie pubbliche e private delle Provincie di Milano e di Monza, con la collaborazione delle fami-

glie, dei Consigli di Circolo, dei Consigli di Istituto. Le attività, con iscrizioni gratuite, si articolano in due fasi: sportiva e formativa. La prima è caratterizzata dalle gare di staffetta all’insegna dello slogan “La staffetta fa dell’individuo una squadra”. Le competizioni si svolgeranno all’Arena Brera di Milano, nell’ambito della “Settimana dello Sport e della Salute” (2-3-4 maggio 2013), con le Fasi Finali ed iniziative sportivodidattiche all’aria aperta con esibizioni Scuole Calcio FIGC, arti marziali, “Nonni e nipoti in pista”, Marcia non-competitiva nel parco Sempione per gli studenti, i loro accompagnatori e familiari. La seconda comprende diverse attività: “La Penna d’oro dello Sport – Candido Cannavò”, “Cosa farò da grande” e “Slow sport, slow food: la ricetta per nutrire il pianeta” con la Camera di Commercio di Milano, “Basta un click – Rassegna fotografica e video”, “Alcool, fumo e doping: no!”. Sono 63 le Scuole che ospiteranno l’iniziativa “Lo sport attraverso le immagini” con una serie proie-

zioni, organizzate in collaborazione con la FICTS Italia asd, che prevedono la presentazione, da parte di campioni sportivi, di video riguardanti gli aspetti sociali dello sport, inteso come strumento di educazione, di formazione e di inclusione sociale dei suoi protagonisti. I “Trofei di Milano” - organizzati dal Comitato Interprovinciale Milanese dall’AICS con il sostegno della Centrale del Latte di Milano, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e la collaborazione di Regione Lombardia, del Comune, della Provincia, della Fidal e di Credito Artigiano - si svolgeranno sotto l’egida della Commissione Cultura ed Educazione Olimpica del CIO di cui è membro il Presidente del Comitato Organizzatore dei Trofei di Milano Prof. Franco Ascani. Per informazioni: Comitato Organizzatore AICS Via De Amicis 17 - Milano Tel: 02/89.40.90.76 – Fax: 02/83.75.973 e-mail: aicsmilano@ficts.org, sito web: www.sportmoviestv.com


Domenica 17 Marzo 2013

IL CICLISMO di Luigi Sada

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Nibali getta il guanto di sfida alla Milano Sanremo

Il corridore della Astana, vincitore della Tirreno-Adriatico, deve respingere gli attacchi di Sagan e compagni Il Grande Ciclismo comincia oggi ufficialmente con la disputa della Classicissima di primavera Milano-Sanremo, giunta quest’anno alla 104° edizione. I corridori arrivano a questo importante appuntamento con i muscoli già caldi per aver partecipato a diverse gare andate in onda in Europa nel mese di apertura, ultime in ordine di tempo la prestigiosa Parigi-Nizza e la Tirreno-Adriatico. Le prime sgambature della nuova stagione avevano visto come protagonisti in Australia e in Qatar le migliori firme del settore, con i colpi vincenti di Sagan, Cavendish e di Contador, quest’ultimo atteso con parecchio interesse da-

gli appassionati delle due ruote dopo la squalifica dello scorso anno. Ma il favorito di turno in questa circostanza sembrerebbe Vincenzo Nibali, reduce dal successo nella corsa dei due Mari, cioè la Tirreno-Adriatico. Il messinese, già protagonista alla Sanremo del 2012 con l’af-

fondo finale sul Capo Berta, si è infatti aggiudicato per la seconda volta consecutiva l’appuntamento del 7 marzo che ha avuto il suo epilogo mercoledì scorso

Intervista esclusiva di Severa Bisceglia

C’è la Milano-Sanremo e chi meglio di Vittorio Algeri, ex grande del ciclismo italiano (fra le varie conquiste anche un 11° piazzamento nella Classicissima del 1982), attualmente direttore sportivo dell’australiana Orica Greenedge, può mettere a fuoco la più bella corsa del mondo di Primavera a poche battute dal via ufficiale. Vittorio come si presenta questa Milano Sanremo? “E’ sempre stata una corsa ‘lotteria’, bella da vedere e ogni cosa diventa difficile. La posta in palio è molto alta e di conseguenza i pretendenti sono tanti”.. Dunque, dire chi vince non è facile... “Personalmente punterei tutto su Sagan, è in grande forma, Lo abbiamo visto alla Tirreno-Adriatico. Andava veramente forte e penso sia l’uomo più adatto a questo tipo di gara”.

a San Benedetto del Tronto con la cronometro vinta dal tedesco Tony Martin davanti ad Andrea Malori e Andrey Amado. Nibali si è imposto alla grande, forse un po’ a sorpresa (nemmeno lui se l’aspettava) precedendo in classifica Chris Froome di 23” e Alberto Contador di 52”. Un successo molto in importante in funzione dell’appuntamento di oggi con la Milano-Sanremo. Alla Classicissima, vinta la passata primavera da Simon Gerrans primo davanti a Cencellara e Nibali, prenderanno parte i migliori atleti del momento. Hanno in pratica confermato la loro adesione, Contador, Nibali, Cunego, Evans, Rodriguez, Froome,

Simon Gerrans, vincitore della Milano-Sanremo 2012

Vittorio Algeri: il mio favorito è Sagan

Per la mia Orica ho speranze in un bis di Goss, vincitore due anni fa Chi sono i favoriti? “Molto dipenderà dalle condizioni meteo. Sulla carta il grande favorito è sicuramente Cavendish ma deve arrivare in buone condizionitroppo affaticato alle salite perchè le soffre molto”.. Su quale dei tuoi uomini punteresti? “Credo parecchio in Goss, altra nostra punta di diamante e molto in forma in questo momento. Ha già dimostrato di poterle vincere queste gare. Non dimentichiamo che è stato lui a vincere due anni fa la Sanremo...”. Un nome di riserva? “Non sottovaluterei Gerrans. Non sta molto bene, si è ritirato dalla Parigi-Nizza per problemi di salute. Non è particolarmente in forma, ma noi confidiamo negli stimoli che una gara del genere può dare e nella carica di portare ad-

dosso il pettorale numero 1”. Come vedi invece Moreno Moser? “E’ un ragazzo interessante, sta crescendo bene e ritengo possa piazzarsi tra i primi”. Quali sono i punti nevralgici che potrebbero decidere la gara? “Questa è una corsa che seleziona in più settori. Il primo motivo di che otrebbe costar caroè lo stress, sempre molto alto in questo tipo di impegno. La salita della Cipressa e il Capo Berta creeranno un’ulteriore distacco che dovrebbe tagliare fuori molti velocisti. Poi direi il Poggio. Se fosse un incontro di Boxe, e il risultato fosse assegnato ai punti, sarebbe appunto la cima del Poggio a decretarne il vincitore”. Un tuo pronostico? “Alla fine vincerà un fuoriclasse, non potrebbe essere altrimenti”.

Facciamo la festa a Patrizio C’è l’Irlanda, nel giorno del Santo Patrono d’Irlanda All’Olimpico, mentre il mondo sarà concentrato sulla vicenda del Papa “nuovo”, il popolo del rugby per la terza volta quest’anno, si ritroverà per celebrare il rito del Torneo delle Sei Nazioni. L’ultima partita è contro l’Irlanda e per l’Italia c’è la possibilità di chiudere con un secondo risultato di prestigio, facendo diventare quest’edizione del torneo, anche sul piano dei risultati, la migliore di sempre, in caso contrario, rischiamo di finire ancora una volta in ultima posizione, anche se la valutazione della nostra prestazione, non è stata da peggiore delle sei. L’Italia guidata da Jacques Brunel mantiene tutti i tratti psicologici del nostro essere italiani, capaci di grandi imprese, come la vittoria sulla Francia che si pensava fosse la favorita per la vittoria finale, e le cadute pesanti

Pozzovivo, Cavendish, Basso, Scarponi, Rudiano, Nocentini, Martin, Pozzato, Sagan, Cancellara, Ulissi, Moreno Moser e Kadri, quest’ultimo recente vincitore del Giro del Lazio. Per la cronaca il record di vittorie appartiene a Eddy Merckx con sette centri, seguito da Costante Girardengo con sei. Gino Bartali ne ha vinte quattro, Fausto Coppi tre. La partenza della Sanremo è fissata, come vuole la tradizione, per stamane dalla Conca Fallata del naviglio Pavese alle 10. Il raduno è in piazza Castello. Sul Turchino è prevista neve. L’arrivo a Sanremo è fissato sul Lungomare Calvino verso le 17 circa.

e quasi senza spiegazioni, contro Scozia e Galles, e la quasi vittoria a Twickenham di sabato scorso, contro l’Inghilterra lanciata verso la conquista del Grande Slam. La Nazionale di rugby ha superato il periodo delle onorevoli sconfitte e contro l’Inghilterra è entrate nel campo delle mancate vittorie, ma soprattutto ha cancellato la paura di giocare nel tempio dei maestri inglesi. Dobbiamo maturare nella gestione dei dettagli e della gestione psicologica. La vittoria sulla Francia e la quasi vittoria sull’Inghilterra hanno in comune la scarsa pressione sulla squadra. Nel primo come nel secondo caso, nessuno si aspettava una vittoria, anzi, ci si poteva attendere invece la sconfitta pesante. Nella condizione di chi non aveva niente da perdere, magari con la critica che iniziava a farsi senti-

Sergio Parisse, capitano e terza linea del XV azzurro

re in modo pesante, la squadra ha tirato fuori il meglio. E’ quasi nel DNA sportivo di noi italiani, basterebbe guardare ai due ultimi titoli mondiali conquistati dall’Italia del calcio. Nel 1982 in Spagna e nel 2006 in Germania eravamo spacciati, ancora prima di iniziare. La partita di sabato contro l’Irlanda, sarà difficile da maneggiare, proprio perché ci si attende finalmente la seconda vittoria, perché lo stadio sarà questa volta tutto esaurito, superando l’obiettivo delle 180000 presenze nelle tre partite, confermando la maturità e l’ambizione nel passaggio dal piccolo e ormai senza futuro Flaminio, allo Stadio Olimpico. A Roma scende un’Irlanda in piena crisi, con anche troppi infortuni alle spalle, ma che non vorrà certo lasciare facilmente una vittoria, oltre tutto nel giorno di San Patrizio. L’Incognita per

IL RUGBY

di Tony Morandi

gli azzurri sta nel recupero dello sforzo di Londra, hanno avuto un giorno in meno, rispetto all’Irlanda che sabato scorso ha pareggiato in casa contro la Francia. Sarà partita dura, che l’Italia però potrà affrontare con fiducia e all’attacco, mostrando di aver imparato a gestire le situazioni più delicate del match. L’Italia dovrà giocare con l’imperativo di vincere la collisione, nel corpo a corpo dell’uno contro uno, in modo da poter avere dei palloni veloci di qualità, per la fase successiva di gioco, perché il ct Brunel sta costruendo una squadra che non è più solo mischia, ma anche tre quarti e movimento d’attacco. Ma da quando la palla è ovale, sempre le fortune del mediano d’apertura, il numero dieci per intenderci, e dei tre quarti in genere, dipende completamente dalla qualità dei palloni che la mischia riesce a conquistare e a conservare.


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Domenica 17 Marzo 2013

LA MUSICA di Riccardo Sada

Una ventata di underground

Una manifestazione per dj a Ibiza. Un musicista che arriva dall’Australia. Delle cene con artisti musicali. Un portale per chi cerca nuove voci. E un’applicazione per amanti della creatività Ibiza ospita il prestigioso International Music Summit

Prende il via Unite All Originals Al centro del lancio di Unite All Originals c’è l’applicazione on line adidas collider. La campagna celebra il cultural crash fra diverse forme d’arte: dalla musica all’illustrazione, dalla fotografia al design. Infatti, adidas collider permette agli utenti di immergersi in un mondo di contenuti originali, dove 8 artisti internazionali collidono tra loro per far nascere nuove forme di creatività, qualcosa di unico e inaspettato. Il debutto di Unite All Originals è segnato inoltre da un altro esclusivo incontro artistico: il dj e produttore A-Trak e il regista e visual artist SoMe hanno collaborato alla realizzazione di un sorprendente video di 90 secondi. A-Trak così dà nuova vita al suo singolo “Landline”, riarrangiandolo con l’integrazione alla musica di suoni ambientati, ottenuti durante le riprese del video stesso. Il risultato per A-Trak feat. GTA è una nuova, esclusiva traccia, che sarà lanciata come “Landline 2.0”. Info su www.adidas.com/unite

I migliori professionisti della musica elettronica si incontreranno a Ibiza durante l’International Music Summit. La musica elettronica per qualche giorno uscirà dalle discoteche, in questo incontro internazionale che prevede anche varie tavole rotonde e conferenze sulla produzione musicale e l’attinente mercato. Inoltre, diversi spazi dell’isola propongono ogni sera varie manifestazioni della migliore musica elettronica del momento. Venerdì 14 maggio presso la Dalt Vila a Ibiza, nella città vecchia, un sito patrimonio dell’umanità dall’Unesco, suoneranno Sven Väth, Maya Jane Coles, Solomun e Scuba, e ci saranno anche dei live di Tensnake e Le Carousel. L’IMS è diventato una vera e propria chiamata alle armi per gli amanti della musica elettronica di tutto il mondo, una tre giorni che ospita alcune delle feste migliori del pianeta e delle line-up che Ibiza ha raramente visto tutte in un solo colpo. E Pete Tong dice: “Il venerdì alla Dalt Vila è diventato uno dei momenti salienti della stagione ibizenca. Con Sven (Väth) celebreremo nel modo migliore anche questo summit”. Info su www.internationalmusicsummit.com

Voci.fm la community delle ugole d’oro Voci.fm sta già diventando un punto di riferimento per chi lavora con la voce o sogna di farlo. Infatti il sito, una vetrina delle voci, ha già ricevuto un notevole numero di iscrizioni prima ancora della messa on-line ufficiale del sito. Attualmente è infatti online il modulo per iscriversi in anteprima, mentre il portale sarà on-line entro il 15 aprile 2013. Una vetrina, per le voci italiane: una community dedicata a speaker, vj, vocalist, cantanti, imitatori e professionisti della voce che realizzano spot pubblicitari, jingles, documentari o interpretano canzoni. Una rete di persone, questa. Perfetto per chi vuole farsi notare da radio, tv, studi di registrazione, produttori ed agenzie in genere. Una caratteristica? È e resterà sempre gratuito. Info su www.voci.fm

Un Flume in piena Su Future Classic i suoni che definiscono e caratterizzano i mesi più caldi dell’Australia. Tra i giovani più interessanti di Sydney ecco in evidenza il produttore Harley Streten, noto ai più come Flume, uno dei pochi nel mondo indie a riuscire a miscelare i (ritmi) lenti con la musica elettronica. I contributi vocali sono di Jezzabell Doran, Moon Holiday, George Maple e Chet Faker. Tracce come “Star Eyes”, “Stay Close”, “Warm Thoughts” puntano parecchio sui pattern di batteria e sui campionamenti di voce, mentre “On Top”, “What You Need” e “More Than You Thought” sono vera sperimentazione sonora. Infine, ecco farsi spazio “Sleepless”, “Insane”, “Bring You Down” e “Left Alone”, potenziali inni al downtempo nazionale. La colonna sonora perfetta per l’estate in arrivo. Info su www.flumemusic.com

MangiaStorie musicisti a cena MangiaStorie, una produzione Falene Associazione Culturale/Lilium Produzioni, è una rassegna che coniuga musica e gastronomia in una formula semplice ma di grande effetto. Propone la semplice ma umanamente fortissima occasione di trascorrere una serata a cena con alcuni tra i più stimolanti musicisti italiani. MangiaStorie vuole l’incontro tra orecchio e palato, ma anche molto di più: vuole essere occasione per offrire un adeguato accostamento da parte del pubblico alla dimensione personale di chi solitamente è posto su un piano differente, cioè il palco, permettendo di scoprire da vicino, direttamente a cena, alcuni protagonisti della scena musicale attuale. Niente come la condivisione fondamentale del cibo avvicina, aprendo al dialogo. È noto che al pari della cultura musicale, quella gastronomica contiene tutti i richiami alle tradizioni, alle letterature, ai costumi, alla storia, alla mentalità del paese o del contesto storico in cui è nata e si è sviluppata. La formula di MangiaStorie riunisce tutto questo, con semplicità. La Rassegna è formulata attraverso 4/5 incontri a cena, presso un ristorante. Il relatore è Luca Trambusti. Info su www.liliumproduzioni.com


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