TORO, BRUTTO SEGNO
Domenica 9 marzo 2014 Anno 4 n 11
www.stadio5.it
info@stadio5.it COPIAOMAGGIO
Parola al Baffo
Quando vedo il Toro mi emoziono Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 4
LA PARTITA Inter basta segni X Andrea Anelli
pag 2
SCOMMESSE INTER - TORINO RIGORE SI MA ZERO POLEMICHE
Pino Sardiello
pag 3
PALLA ALL’ONOREVOLE intervista a
Antonio Palmieri deputato Forza Italia
Lara Comi
pag 8
MERCATO PODOLSKI VERSO L’INTER Luigi Sada
pag 9
FORMULA 1
Inter
Torino
Conto alla rovescia
Debora Cheli
pag 11
2
Pensiero Stupendo...
di Beppe Vigani Ingiustizia è fatta, per l’ennesima volta. Sepp Blatter e Michel Platini staranno brindando per l’ennesima bufala accaduta sui campi di Serie A. Clarence Seedorf e Walter Mazzarri hanno reclamato la tecnologia, ma anche molti addetti ai lavori sono favorevoli all’introduzione di norme che aiutino gli arbitri, neanche supportati da personaggi sicuramente poco saggi come Marcello Nicchi (presidente dell’AIA) e Stefano Braschi (designatore dei direttori di gara). Una coppia che, secondo la buona regola della autocritica e dell’umiltà, non mette al sicuro questi eroi della domenica, che da troppo tempo sono messi alla berlina, come se fossero il grande male del pallone. In Roma-Inter si è consumato il peggio che il calcio potesse offrire. Calci, pugni, senza che nessuno vedesse. Che le partite siano falsate per rigori non dati e gol non visti fa parte del gioco, prendere in giro chi paga il biglietto, chi scommette e presidenti che spendono milioni di euro, un bel «’sti cazzi» e tutti a lavarsi le mani e così sia. Il risultato a occhiali ha minimizzato le clamorose sviste di Mauro Bergonzi e la sua ciurma. Niente instant replay, moviola, OMT, chiamatela come volete, durante la partita, così i direttori di gara rimangono continuamente soli, per poi dare i propri referti al Giudice Sportivo che attraverso la prova televisiva comminano le eventuali squalifiche ai cattivoni di giornata. Niente di più grottesco, fasullo e antisportivo. E nessuno fa niente. I tifosi dovrebbero protestare per queste storture. Ora Juan Jesus e Daniele De Rossi saranno fermi per tre turni, ma niente cambierà. Non si faranno regole per evitare ciò che d’ingiusto c’è, così tutto va in cavalleria. Ennesima presa per i fondelli a tifosi, appassionati, presidenti e tv. Le prove televisive si fanno in diretta, non in differita. Quelle del giorno dopo, si fanno contro i manigoldi e contro chi usa lo stadio come porcile o campo di battaglia. Questo è uno sport da cambiare. Vi sembra normale ammonire un giocatore perché dopo il gol si tira via la maglietta? E, invece, interventi da censurare (vedi quelli di De Rossi su Icardi e Cambiasso e di Juan Jesus) sono tralasciati perché non rilevati dagli occhi della cinquina famigerata? Ogni partita rischia di diventare una farsa, a meno di avere la fortuna che tutte siano dirette in modo eccellente (vedi Milan-Juventus), ma ciò è impossibile. Bisogna usare solo una parola per definire uno sport che sta diventando sempre meno bello e sempre più ingiusto: VERGOGNA!
Marcello Nicchi, presidente AIA
INTER, BASTA SEGNI X domenica 9 marzo 2014
I nerazzurri in questo campionato hanno ottenuto ben undici pareggi
la partita Andrea Anelli
A
ncora un pareggio, forse il meno doloroso di questa lunghissima stagione costellata da alti e bassi, ma pur sempre l’undicesimo X in campionato. A San Siro questa volta arriva il Torino, squadra rivelazione di questa straordinaria annata e capace di fermare l’Inter proprio sul pari (3-3 firmato da Bellomo al 94’) nella sfida di andata. Un pareggio (il terzo della stagione che ha lanciato un primo campanello d’allarme) che, tuttavia, storicamente fa parte del dna di Walter Mazzarri un allenatore che predica un calcio propositivo ma che, allo stesso tempo, pretende una straordinaria attenzione dal punto di vista difensivo. Una predisposizione a non subire gol che, tuttavia, in questa stagione l’allenatore nerazzurro non è riuscito ad attivare al 100% con la rosa che l’Inter è riuscita a mettergli a disposizione. La mancanza di alternative sugli esterni, la scarsa fiducia nelle riserve dei centrali titolari, la scelta del solo Cambiasso come centrocampista centrale in grado di svolgere allo stesso tempo il ruolo di schermo davanti alla difesa e di regista capace di rilanciare l’azione in verticale. Infine, l’assenza di un’alternativa di livello a quel Rodrigo Palacio spremuto fino all’ultima goccia di energia nella prima parte di stagione, ha portato l’allenatore toscano a confezionare una rosa
In Casa
Ultima Vittoria 9/2/14 Inter-Sassuolo 1-0 Ultimo Pareggio 23/2/14 Inter-Cagliari 1-1 Ultima Sconfitta 6/10/13 Inter-Roma 0-3
in grado di resistere nella zona calda della classifica senza poter, però, piazzare l’affondo decisivo. Come detto, quello di Roma è stato forse il più positivo dei pareggi perché, per una volta, ha mostrato quanto il lavoro svolto da Mazzarri in allenamento, aiutato dai recuperi di giocatori fondamentali per la squadra come quelli di Walter Samuel e Mauro Icardi e al lavoro svolto a gennaio dagli uomini mercato nerazzurri (che hanno garantito alternative sia sugli esterni che in mediana) possa prospettare all’Inter un proseguo di campionato con prospettive di rivalsa. Contro il Torino, purtroppo, Walter Samuel, così come Juan Jesus, non ci saranno. Entrambi sono stati fermati dal giudice sportivo e, quindi, contro la più pericolosa delle coppie d’attacco, per velocità e capacità di ripartire, dovrà fare a meno del suo difensore più rapido e di quello in grado di tenere alta la linea difensiva. Non una buona notizia ma, al contrario, un problema da risolvere con due giocatori le
cui quotazioni sono andate tramontando nel corso della stagione. Andrea Ranocchia e Hugo Campagnaro sono chiamati a riscattarsi e, soprattutto per il primo, a guadagnarsi sul campo la possibilità di un rinnovo con il club e una chiamata con la nazionale italiana. Per quanto riguarda il centrocampo è da valutare la situazione legata al duo Hernanes-Kovacic. Le dichiarazioni del gioiellino croato hanno, probabilmente, compromesso il rapporto con l’allenatore di San Vincenzo che gli sta concedendo sempre meno minuti, ma è la posizione dell’ex, Danilo D’Ambrosio, a lasciare i più grandi dubbi: solo uno scampolo di partita per lui finora e poco spazio in favore di un Jonathan bisognoso di riposo. Una chance sarebbe gradita, soprattutto da chi per lui ha scelto di spendere invece che aspettare la naturale scadenza del contratto con i granata. Icardi-Milito-Palacio, per la prima volta in stagione in tre per due posti. Il giovane attaccante argentino sta facendo parlare il campo e sul campo si sta meritando i galloni da titolare. Il lavoro oscuro di Palacio, inoltre, garantisce copertura e profondità alla manovra, qualità fondamentali per la seconda punta del calcio di Mazzarri. In ballo c’è l’Europa e dall’Indonesia il diktat è stato chiaro: “fallire la qualificazione alle coppe continentali sarebbe un problema”. Mazzarri non ha più Jolly da giocarsi e questa volta, un pareggio, potrebbe non bastare.
INTER STADIO
MEAZZA
SPETTACOLO E GOL A PORTATA DI MANO statistiche
nter-Torino è una della grandi classiche del nostro calcio. Le due squadre si sono affrontate nel campionato di Serie A per 69 volte a Milano. I nerazzurri
invece alla 19ª giornata della stagione 1987-1988: finì 1-0 con un gol di Cravero. L’ultima vittoria dei nerazzurri è stata conseguita nella 15ª giornata della stagione 2007-2008 e terminò con il punteggio di 4-0: a segno Ibrahimovic, Cruz, Jimenez e Cordoba. L’anno scorso terminò 2-2 (subito in rete Chivu al 5’
hanno vinto 36 incontri, contro i 9 dei granata. I pareggi sono 24. La vittoria più clamorosa della squadra di casa è sicuramente quella della stagione 1932-1933, quando nella 25ª giornata il match si concluse 5-1. Padroni di casa in vantaggio con Serantoni, pareggio del Torino su rigore con Feliciano Monti, poi doppiette di Meazza e Levratto. Il successo più spettacolare dei granata risale alla 18ª giornata della stagione 1941-1942: 3-2. Iniziano bene i nerazzurri che vanno in vantaggio con Guarnieri, pareggio di Menti, Petron porta in vantaggio gli ospiti, impatta Poli e gol della vittoria per il Torino di Felice Borel. Negli incontri Inter-Torino sono state realizzate complessivamente 154 reti, di cui 110 a favore dell’Inter e 44 a favore del Torino. Le realizzazioni sono maggiori nel secondo tempo: 85, contro le 69 della prima frazione di gioco. Nel primo tempo i padroni di casa hanno segnato 48 reti, contro le 21 degli ospiti. La ripresa racconta che l’Inter è andata a segno 62 volte, il Torino 23. L’ultimo successo dei granata risale
per i nerazzurri, poi doppietta di Meggiorini e gol del pareggio di Cambiasso.
Severa Bisceglia
I
Nerazzurri e granata garantiscono sempre emozioni
TORINO ORE 15,00
Fuori Casa
Ultima Vittoria 26/1/14 Torino-Atalanta 1-0 Ultimo Pareggio 12/1/14 Torino-Fiorentina 0-0 Ultima Sconfitta 2/3/14 Torino-Sampdoria 0-2
Fuori Casa
Ultima Vittoria 16/2/14 Fiorentina-Inter 1-2 Ultimo Pareggio 2/3/14 Roma-Inter 0-0 Ultima Sconfitta 2/2/14 Juventus-Inter 3-1
Allenatore:
In Casa
Ultima Vittoria 16/2/14 Verona-Torino 1-3 Ultimo Pareggio 2/2/14 Milan-Torino 1-1 Ultima Sconfitta 23/2/14 Juventus-Torino 1-0
Arbitro: Gianpaolo
Calvarese di TERAMO
Allenatore:
Walter Mazzarri
Giampiero Ventura
INTER (3-5-2)
TORINO (3-5-2)
Handanovic;
Padelli;
Rolando, Ranocchia, Campagnaro; Jonathan, Guarin, Cambiasso, Alvarez, Nagatomo; Palacio, Icardi.
Darmian, Rodriguez, Vesovic; Basha, Kurtic, Vives, Farnerud, Pasquale; Cerci, Immobile.
domenica 9 marzo 2014
Inter-Torino, rigore sì! Ma zero polemiche... scommesse Pino Sardiello
G
iornata n° 27 in Serie A e a San Siro l’Inter di Mazzarri ospita il Torino di Ventura. Una sfida che, vista la situazione di classifica con i nerazzurri al quinto posto con 41 punti e i granata poco dietro a quota 36, ha il sapore d’Europa in un contesto, quella della giornata odierna, che pone di fronte tra di loro otto delle prime nove in classifica. Se è chiaro che la questione legata ai primi tre posti sia abbastanza chiusa, diverso è il discorso per la zona Europa League in cui una posizione migliore può garantire un preliminare estivo meno impegnativo, dunque è il caso di fare punti ed eliminare una possibile concorrente. Momenti agli antipodi per le due formazione con i granata reduci da un’ottima stagione ma non nella migliore condizione visti gli ultimi risultati (tre sconfitte nelle ultime quattro), come se si fosse tolto il piede dall’acceleratore dopo essersi guadagnati con larghissimo anticipo la salvezza, ma chissà che i ragazzi di Ventura non possano, anche in virtù dell’ottimo calcio mostrato finora, pensare di agguantare l’Europa passando proprio da una grande prestazione a Milano. Deve dunque stare molto attento Mazzarri con la sua squadra reduce da quattro risultati
Scontro Mazzarri-Ventura che vale l’Europa D utili (due pareggi con Cagliari e Roma e due successi con Sassuolo e Fiorentina) per non vedersi immischiato nella lotta EL e magari pensare di poter andare ad acchiappare la viola che dista solo 5 punti. Pronostico a favore dei nerazzurri e che ci sentiamo di condividere proponendovi la giocata 1 + Gol (vittoria nerazzurra con entrambe a segno) in lavagna a tre volte la posta. Permetteteci una “dritta” ma senza nessuna polemica sull’opzione “Rigore Sì”, ovvero l’ipotesi che nella gara sia fischiato un calcio di rigore (non importa a chi e non importa quale che sia l’esito dello stesso per incassare la giocata); è da parecchio che non lo si vede a favore dell’Inter ma se pure fosse assegnato ai granata andrebbe bene: 2,80 è la quota proposta per questa scommessa, ovviamente da giocare in singola. Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Infine vi proponiamo un consiglio per il posticipo del San Paolo tra Roma e Napoli: gara che può valere la speranza per gli azzurri di continuare ad inseguire i giallorossi nella lotta al secondo
posto e, dunque, all’accesso diretto in Champions, mentre per Garcia match point a tutela della posizione attuale con un pensiero verso la Juventus seppur lontanissima: partita aperta che sicuramente sarà giocata a viso aperto tra due delle compagini migliori del torneo, con l’opzione Gol che si fa preferire ed offerta in media a 1,70. Da non scartare l’ipotesi dell’X + Gol mediamente pagata intorno al 3,40. In bocca al lupo.
N
on sarà un’av…Ventura! Battisti o non Battisti è arrivata l’ora di non lasciare più punti a San Siro! Quale occasione migliore di un Toro reduce da tre sconfitte nelle ultime quattro partite? Attenti però, perché la plaza de toros insegna che il toro ferito e sanguinante è molto molto pericoloso ed imprevedibile, a San Siro potrebbe saltar fuori un match noiosissimo o una vera e propria battaglia. Ci sono versioni recenti davvero soporifere di Torino (con la Juve per esempio, tranne l’ultimo quarto d’ora) e di Inter (col Cagliari, idem) che non fanno ben sperare. Ma se all’improvviso entrambe le squadre mettessero bene in vetrina i loro gioielli, se questi gioielli cominciassero a ballare la rumba come sanno (Cerci e Immobile da una parte, Guarin e Hernanes dall’altra) allora fioccherebbero peana ed applausi. Dunque, che partita sarà? Per carità, l’unica cosa che chiediamo è che non finisca con le cosiddette reti inviolate, o vogliamo chiamarle vergini che è più divertente… ci scuseranno Handanovich e Padelli ma da un po’ di tempo lo
Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/Juventus 69 26 22 3 1 62 19 43 Roma 58 25 17 7 1 49 11 38 Napoli 52 26 15 7 4 51 29 22 Fiorentina 45 26 13 6 7 45 29 16 Inter 41 26 10 11 5 43 29 14 Parma 40 25 10 10 5 39 29 10 Verona 40 26 12 4 10 43 42 1 Lazio 38 26 10 8 8 34 34 0 Torino 36 26 9 9 8 39 34 5 Milan 35 26 9 8 9 39 37 2 Genoa 35 26 9 8 9 30 32 -2 Sampdoria 31 26 8 7 11 29 37 -8 Atalanta 31 26 9 4 13 27 38 -11 Cagliari 28 26 6 10 10 26 35 -9 Udinese 28 26 8 4 14 29 39 -10 Bologna 22 26 4 10 12 22 41 -19 Chievo 21 26 5 6 15 20 37 -17 Livorno 21 26 5 6 15 27 46 -19 Catania 19 26 4 7 15 19 45 -26 Sassuolo 17 26 4 5 17 25 55 -30 qualificate Champions League qualificate preliminari Champion League qualificate Europa League retrocesse in serie B
alla lettura della biosituazione dei singoli giocatori delle due squadre emerge un maggiore stato di benessere psicofisico dell’Inter 6.02 contro un valore medio di 5.96 del Torino. Secondo questa analisi il pronostico dovrebbe favorire i neroazzurri e difendere la quinta posizione in classifica dall’assalto del micidiale Verona. La prova del nove statistica è data dal valore assoluto di 6.13 della condizione intuitiva contro quella espressa dagli ospiti di 5.99. Inoltre avere giocatori determinanti come Icardi 6.46, Guarin 6.42 e Palacio 6,24 in stato di grazia esaltante,
costituisce certamente una forte garanzia. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, la squadra di casa risulta più tonica con 5,96 rispetto ai granata con 5,89: su tutti Icardi e Botta 6.50 e Kusmanovic 6.49 contro Tachtsidis 6.49 e Darmian 6,41. Dal punto di vista creativo e dell’umore personale i granata sono avvantaggiati leggermente con 5.96 contro 5.90 dei neroazzurri con Kurti, Bovo 6.45, e Cerci 6.39 contro Guarin 6,42, Milito 6.45, Hernanes 6.31. Sul fronte delle energie intellettive l’Inter si dimostrerà con 6.09 più dinamico mentalmente
Aldo Colombo
LA CLASSIFICA Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
ICARDI PER LA VITTORIA
spettacolo e il brivido latitano a San Siro e uno stadio simile non merita recite soporifere. Bisogna tornare, appunto, alla plaza de toros, alle maglie granata che sempre suscitano emozione, e a quelle nerazzurre che in
Ranocchia, come sembra, che sia quello scintillante e fisicamente tonico che si è visto più o meno solo una volta all’anno. Restando nel tema della difesa allo sciagurato Torino mancherà quella cosiddetta titolare, tutti squalifica-
casa stentano parecchio. Il Toro, come abbiamo detto, sembra dormiente, ma sarà importante non sfrucugliarlo più del dovuto. Mazzarri vive di ripartenze ma non dovrà sottovalutare quelle granate, velenosissime con gli artisti Cerci e Immobile: ci vorrà una difesa senza sbavature, attenta, cinica e perfetta, e se c’è
ti, più o meno. E allora che si osi, per la miseria, Walter per pietà, osa! Non tirare indietro il braccino, assalta, assedia, asfalta…e il tiro da fuori? Non esiste più, sarebbe ora che arrivasse un gol da fuoriarea, sarebbe ora che la pareggite finisse come malattia indesiderata: la vitamina, ovviamente, deve arrivare dal centro-
3
bioritmi Enzo Occhiuto del Toro con 6.02 Jonathan 6.49, D’Ambrosio 6.45, Palacio 6,41 contro Barreto, Farnerud e Immobile 6.41.
campo che il ritorno di Cambiasso, udite udite, sembra avere un filo rivitalizzato. Il Kuz è stato giustamente ridimensionato, servono anche le idee, serve qualche verticalizzazione, serve un briciolo di fantasia, tutte cose che Kuzmanovic non ha mostrato almeno fino a questo momento. E parlando di tiro da fuori che Guarin osi, la castagna nel piede ce l’ha e non la usa spesso. Devono arrivare i tre punti, insomma, punto e basta, purtroppo ci sarà Thohir in tribuna e l’effetto è stato sempre piuttosto controproducente: una sola cosa non vorremmo più vedere, gli sbadigli (purtroppo giustificati) del Presidente. Ventura studierà di mischiare le carte a centrocampo, lì può giocare le uniche carte per tenere lontana l’Inter dall’area di rigore: calcolando che la sua difesa potrebbe prendere un’imbarcata, l’esperto tecnico granata può sparigliare con una ragnatela che non permetta all’Inter di arrivare in tre passaggi in zona gol. In due Parole, è l’ora di veder giocare all’Inter una partita decente a San Siro. Altra squadra non troppo in salute è l’Udinese del mogio Guidolin che attende il Milan: risultato più probabile il pareggio, gli attacchi pur con tutti i fuoriclasse alla carta, sembrano parecchio annacquati. E in una terra dal vino eccezionale, non è un bel segnale.
classifica marcatori Gol Squadra Pos. Giocatore 1. Carlos Tévez 15 Juventus 2 Giuseppe Rossi 14 Fiorentina 3 Luca Toni 13 Verona 3 Gonzalo Higuaín 13 Napoli 3 Ciro Immobile 13 Torino 6 Domenico Berardi 12 Sassuolo
TURNO ODIERNO 27. Giornata Sabato 8 Marzo 18:00 Udinese-Milan Stadio Friuli, Udine 20:45 Catania-Cagliari Stadio Angelo Massimino, Catania Domenica 9 Marzo 12:30 Juventus-Fiorentina Juventus Stadium, Torino 15:00 Lazio-Atalanta Stadio Olimpico, Roma 15:00 Inter-Torino Stadio Giuseppe Meazza, Milano 15:00 Parma-Verona Stadio Ennio Tardini, Parma 15:00 Chievo-Genoa Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 15:00 Bologna-Sassuolo Stadio Dall'Ara, Bologna 15:00 Sampdoria-Livorno Stadio Luigi Ferraris, Genova 20:45 Napoli-Roma Stadio San Paolo, Napoli
PROSSIMO turno
28. Giornata
Verona-Inter Atalanta-Sampdoria Livorno-Bologna Milan-Parma Sassuolo-Catania Cagliari-Lazio Genoa-Juventus Fiorentina-Chievo Torino-Napoli Roma-Udinese
domenica 9 marzo 2014
QUANDO VEDO IL TORO MI EMOZIONO 4
Sandro Mazzola
Alessandra Caronni
IL NUOVO ZIDANE
D
A
rriva il Toro a Milano e quando vedo questa squadra a San Siro non posso dimenticare mio papà Valentino e tutti gli altri giocatori periti a Superga. Mi prende una stretta al cuore anche se sono trascorsi tantissimi anni dalla tragedia. Sullo striscione del derby meglio sorvolare perché purtroppo con queste persone è inutile discutere e farsi il sangue amaro. Pensando alla partita di oggi mi ritornano in mente tanti episodi particolari ma in questo momento il mio interesse personale è orientato sui risultati dell’Inter, e perché no su quelli del Toro? In queste ultime uscite i ragazzi di Mazzarri, soprattutto all’Olimpico con la Roma, mi sono sembrati in ripresa, anche se sei giorni prima era arrivato il pareggio casalingo col Cagliari a gelare gli entusiasmi venuti alla luce dopo la bella vittoria del Franchi con la Fiorentina. Il Toro è una signora squadra e per vincere l’Inter dovrà giocare una partita perfetta. Un occhio lo avrò anche per la gara di Torino dove la Juventus cercherà di prendersi una rivincita con la Fiorentina autrice, come ricorderete, di una strepitosa rimonta nel match d’andata del Franchi. Bella da vedere anche la gara del San Paolo fra il Napoli e la Roma. Li il divertimento è assicurato.
l’ospite
il leader granata Valentino Mazzola con il piccolo Sandro
opo una stagione senza alti né bassi nel Napoli, è arrivato al Torino. All’ombra della Mole, Omar El Kaddouri si sta rendendo protagonista di una grande stagione. Probabilmente a fine anno Napoli e Torino avranno da discutere sul suo futuro. Il calciatore del Torino ha partecipato all’iniziativa lanciata da Topolino in collaborazione con Panini: “Uniti contro la discriminazione”. In versione “papero”, il suo nome è diventato... “El Karburi”. Un gioco ma anche un passo importante per sensibilizzare anche le tifoserie più estreme, quello a cui si è prestato il giocatore nato in Belgio da genitori marocchini e cresciuto nelle giovanili dell’Anderlecht. Durante il Torneo di Viareggio nel 2007 venne notato dalla rete di osservatori del Brescia, che l’anno seguente lo acquistò a titolo definitivo inserendolo nella squadra Primavera.
Con le rondinelle, El Kaddouri ha esordito nel 2008 in Serie B ma nel 2010 è stato ceduto in prestito in Lega Pro al SüdtirolAlto Adige. La stagione dopo è tornato al Brescia, concludendo la stagione con 38 presenze e 7 gol segnati in campionato. Il 24 agosto 2012 è stato acquistato dal Napoli con la formula della compartecipazione (2 milioni di euro). L’esordio è in Europa Le-
Chi è Omar El Kaddouri
ague contro gli svedesi dell’AIK. In campionato colleziona sette presenze. L’11 luglio del 2013 si trasferisce al Torino: prestito con diritto di riscatto della comproprietà. Debutta in granata con una sconfitta (1-2) il 17 agosto in Coppa Italia contro il Pescara subentrando nel secondo tempo a Farnerud. Segna i suoi primi due gol torinisti il 24 novembre nella sfida col Catania.
Nato a Bruxelles, in Belgio, il 21 agosto del ‘90, Omar El Kaddouri è un centrocampista trequartista che milita nella Nazionale marocchina. Omar può giocare anche come regista e seconda punta. In patria viene considerato il... “nuovo... Zidane”. Con la maglia della Nazionale del Marocco esordisce il 14 agosto dello scorso anno nell’amichevole contro il Burkina Faso.
Toro, non è un’avVentura gli ospiti Giovanni Labanca
L
’anno scorso l’esperienza di Ventura nella società torinese era data per chiusa e finiti, troppo presto, i propositi di una squadra di tutto rispetto, più per incomprensioni reciproche, che per motivi prettamente tecnici. Per fortuna, da una parte e dall’altra è stata messa in campo la diplomazia del sorriso e dell’intelligenza, scartando la voglia di vendetta. Bene hanno fatto, dunque, i due contendenti a non lasciarsi e, anzi, a rinnovare la reciproca fiducia. Tutte queste cose messe al loro posto,
compresa la stima e la sacrosanta aspirazione di fare il bene della squadra e dei tifosi granata, hanno evitato il peggio che era alle porte. Ed eccolo, allora, questo Torello che era destinato alle banderillas prima ed alla macelleria, dopo. Una fine che francamente avrebbe fatto inorridire il popolo granata e dispiacere, sicuramente, i valorosi calciatori che avevano del Toro fatta una squadra di invincibili, di indomiti che solo una fitta nebbia assassina aveva fatto sparire dalla faccia della terra. La squadra di Cairo, oggi, è una bella realtà, nonostante lo scivolone in casa che è dispiaciuto solo per il risultato e non per il gioco. Ventura, snobbato come tecnico, da molte squadre dette grandi, vive un anno di rivincite e di soddisfazioni personali,
oltre che da bravo trainer, da traghettatore d’altri tempi, con la sua calma che non rassomiglia affatto a nessuna debolezza, anzi. E così, con le sue frecce ben raccolte nella faretra è sempre pronto a lanciarne in modo imprevedibile nel cuore delle difese avversarie, siano esse grandi o piccole. La squadra lo segue e gli ubbidisce, con in mente anche le gesta di quelli di Superga, contro cui sconsiderati e vigliacchi tifosi bianconeri hanno esposto striscioni dileggianti e sprezzanti, tanto da far rattristare tutti noi ed in special modo il nostro caro collega Sandrino Mazzola, a cui, logicamente, ha fatto piacere tutta la comprensione della gente che conta, meno della lieve punizione comminata allo stadium bianconero.. Per questo episodio increscioso, siamo certi che il Toro giocherà contro l’Inter in modo rispettoso, quasi in punta di piedi, come se volesse farsi perdonare al posto degli imbecilli dirimpettai. Giocherà, però, anche per onorare gli intramontabili di una volta e darà molto filo da torcere alla compagine nerazzurra che sembra essere ripiombata, di colpo, nella pareggite dannosa per una squadra da ben altre aspirazioni, almeno per i tifosi. San Siro, di certo, si divertirà a seguire le incornate del Toro verso l’allettante Biscione, che, a scanso di equivoci, rimane pur sempre un serpentello velenoso e micidiale. Come si dice, Toro avvisato, mezzo salvato.
domenica 9 marzo 2014
intervista Emanuele Tramacere
1
961, Benito e Giuseppe Panini hanno un sogno e decidono di realizzare il primo album di figurine dedicato ai calciatori. E’ l’inizio di un percorso che ha portato la Panini alla storia, così come alla storia è passata la sua prima figurina che rappresentava il capitano dell’Inter di allora: Bruno Bolchi. Soprannominato Maciste per la sua stazza e la sua forza in campo, Bolchi era un centrocampista roccioso e insuperabile che a Milano e nell’Inter ci è nato e cresciuto. Con i nerazzurri vince 1 campionato e 1 coppa dei campioni, ma il talento di Suarez e la classe di Armando Picchi non concedevano i giusti spazi per chi del pallone era innamorato. Verona, Atalanta e Pro Patria l’hanno accolto negli anni a venire, ma è il Torino il club con cui si rilancia, riuscendo a conquistare una Coppa Italia.
BRUNO BOLCHI Fabrizio Miccoli arrivato a toccare la gioia della Nazionale.
Da doppio ex, che partita si aspetta fra Inter e Torino? Innanzitutto sarà una partita condizionata dalle assenze sia per l’Inter con Samuel e Juan Jesus, ma soprattutto per il Toro con Ventura che dovrà fare i salti mortali in difesa. Entrambe le squadre non stanno vivendo un momento particolarmente sereno. Nonostante questo, il Torino sta portando avanti un campionato di altissimo livello, mettendo in vetrina una coppia d’attacco strepitosa come quella formata da Cerci e Immobile. Il campionato dell’Inter, invece, è solido dal punto di vista dei risultati, seppur non eccelsi, ma comunque all’altezza delle aspettative. Io sono convinto che malgrado tutto quella di San Siro sarà una gara molto emozionante. L’Inter afflitta da pareggite, a
e questo condiziona molto i risultati. C’è stato un periodo della stagione in cui Palacio segnava con regolarità e dava ampio respiro alla manovra offensiva, il problema era il fatto che l’Inter in contemporanea
5
Mazzarri stia facendo un buon lavoro e le vittorie ricominceranno ad arrivare. Nell’Inter mancheranno Samuel e Juan Jesus, quanto può pesare? L’Inter aveva trovato un suo assetto difensivo ben preciso nelle ultime partite. La squadra sembrava più solida e compatta dando
commento Marco Papetti
P
er l’Inter ancora una partita da giocare alla domenica pomeriggio e per il popolo interista si preannuncia una giornata serena e piena di luce, certamente dal punto di vista meteorologico. Per quanto riguarda il match l’undici di Mazzarri deve confermare la prestazione di domenica
scorsa contro la Roma e cercare di fare ulteriori passi in avanti nella costruzione della manovra e nella finalizzazione del gioco. Non è impresa da poco vista la discontinuità, che in questa stagione sembra essersi impadronita della formazione neroazzurra, impedendole di fatto di avere
cosa è dovuto l’elevato numero di X in stagione? Purtroppo l’Inter non ha mai avuto un vero e proprio equilibrio in entrambe le fasi di gioco
Anche Ventura è alle prese con il problema difensori… La squalifica di Glik, Bovo e Maksimovic è un vero problema. Anche nella gara di andata la
Quale può essere la chiave tattica dell’incontro?
Bruno Bolchi con la maglia dell’Inter
subiva molti gol. Ultimamente la squadra di Mazzarri ha trovato equilibrio difensivo però ha anche fatto grande fatica a segnare andando incontro a partite non entusiasmanti. Sono convinto che
così possibilità ai centrocampisti di sganciarsi con più facilità. Sicuramente perdere questo equilibrio è una buona sfida per Mazzarri, però c’è da dire che i sostituti a disposizione dell’Inter
non riesce mai a fare il passo decisivo. A cosa è dovuto? No, credo che il Torino in questa stagione stia andando a prescindere al di là delle più rosee aspettative. Sta facendo un campionato strepitoso e anche se può essere arrivato qualche fallimento nel momento decisivo nel “salto in avanti” non bisogna dimenticare quanto di buono sia
“Sarà la partita delle assenze”
situazione del reparto arretrato era allo stesso modo complicata. Ventura dovrà ancora una volta adattare gli esterni come Darmian o anche un centrocampista centrale come Vives nel ruolo di difensore per arginare l’Inter.
Per il Maciste del calcio l’Inter deve dimenticare il passato Da allenatore ha guidato molte squadre di provincia prestando soprattutto alla crescita dei giovani. È lui, infatti, ad aver scoperto e coltivato numerosi talenti italiani, non ultimo quel
sono diversi da quelli del Torino e Ranocchia e Campagnaro non sono così nettamente inferiori rispetto a Samuel e Juan Jesus da far temere i tifosi nerazzurri.
Credo che il Torino non possa permettersi di attaccare l’Inter in virtù degli stravolgimenti tattici che dovrà fare Ventura. Al contrario sono convinto che Mazzarri, dopo aver ritrovato Icardi e avendo a disposizione un folto numero di trequartisti che prima non aveva cercherà di fare la partita attaccando il Torino fin dall’inizio della manovra cercando di sbloccare la partita il prima possibile. Ogni volta che la zona Europa si avvicina questo Torino
stato fatto. Rientra comunque in una grande stagione per il Torino. Non credo che possa inserirsi nei discorsi europei. L’Inter a fine stagione lascerà partire 8 giocatori, fra cui i 4 argentini Zanetti, Milito, Samuel e Cambiasso. E’ la scelta più giusta? Chi meriterebbe il rinnovo? Credo che giunti ad una situazione come quella dell’Inter bisogna avere il coraggio di chiudere un ciclo lasciarselo alle spalle e ricominciare da capo. Con tutta la gratitudine che possiamo avere per questi giocatori, arrivati a un certo momento bisogna avere la voglia e il coraggio di fare un cambiamento. Dispiace, emotivamente, perché sono ragazzi e professionisti seri, che hanno dato tanto, ma il passare del tempo è inesorabile per tutti, anche per loro.
LUCI E OMBRE TIENE BANCO JUVENTUS-FIORENTINA fondamentali punti in più utili alla Champions League. La partita di oggi quindi deve essere sfruttata sia per rimpinguare la classifica di ulteriori 3 lunghezze ma soprattutto per affinare i progressi di gioco, la fluidità nelle ripartenze, gli automatismi tra i reparti e la voglia di vincere per diventare una grande squadra. Nella formazione titolare
potrebbe debuttare dall’inizio il difensore Danilo D’Ambrosio il giocatore che da gennaio è passato dal Torino all’Inter e che potrebbe conoscere i segreti di Ventura. L’allenatore del Torino deve invece gestire una situazione delicata: la squadra sembra aver smarrito il fluido positivo
di inizio e metà stagione racimolando nelle ultime quattro giornate solo 3 punti, frutto di una vittoria (a Verona) e collezionando tre pesanti sconfitte, nel derby e soprattutto contro le dirette concorrenti Sampdoria e Bologna. Il Toro si presenterà a San Siro quindi con forti motivazioni e la solita formazione ruvida e grintosa alla ricerca di
punti preziosi per garantirsi un finale di stagione tranquillo e sereno. Insomma nel cielo limpido di questa domenica entrambe le squadre sono alla ricerca della luce per proseguire nel cammino di questo campionato per illuminare una stagione con alcune ombre di troppo.
campionato
Laura Tangari
Roma bloccata dall’Inter sabato scorso contro un Napoli dal dente avvelenato per il pareggio di Livorno. Ma questo pomeriggio anche l’Inter di Mazzarri
ficile impegno della Fiorentina contro la formazione di Conte. Nei piani bassi della classifica lotta tremenda nel derby emiliano fra il Bologna e il Sassuo-
uventus micidiale nella sfida di San Siro col Milan. La Vecchia Signora non perdona, prima lascia sfogare i rossoneri poi cinicamente li colpisce affondandoli con due siluri perfetti. Il Diavolo incassa e torna nel limbo della classifica proiettandosi sull’Atletico Madrid avversario in Champions martedì 11 al Calderon nella gara di ritorno. I bianconeri di Conte, invece, oggi a mezzogiorno fanno intanto con la Fiorentina le prove di Europa League affrontando a Torino un avversario che non sa più vincere, considerando anche l’ultimo passo falso in campionato al Franchi contro una Lazio circondata da mille polemiche e contestazioni dopo il crollo internazionale in Bulgaria con il Lugodorets. Se la Juventus tiene banco con la Viola nell’ora di pranzo, stessa cosa si può dire questa sera quando al San Paolo scenderà in campo la
sarà sotto osservazione contro un Torino che sta ancora meditando sulle due sconfitte consecutive rimediate con Juventus e Sampdoria. Per i nerazzurri è forse l’ultimo autobus per l’Europa League considerando il dif-
lo ripreso in mano nuovamente da Di Francesco subentrato allo sfortunato Malesani reduce da cinque sconfitte consecutive. Infine, occhio alla sfida del Tardini dove Parma e Verona si giocano un pezzo d’Europa.
J
6
amarcord domenica 9 marzo 2014
Á
lvaro Alexander Recoba Rivero, soprannominato El Chino, esordisce nel campionato italiano nella stagione ‘97-’98 proprio con la maglia dell’Inter che lo aveva acquistato per 7 miliardi di lire. Nelle 8 partite giocate segna 3 gol e conquista la Coppa UEFA battendo la Lazio in finale. Già al suo esordio, contro il Brescia, fu amore a prima vista con i tifosi: nerazzurri sotto di un gol contro le rondinelle e nel secondo tempo Recoba, che giocava in coppia con Ronaldo, con un tiro dai 30 metri segna il pareggio e subito dopo il gol vittoria a conclusione di una punizione con palla a girare sotto l’incrocio sinistro. Dopo una pausa al Venezia, torna in nerazzurro fino al 2007. In 176 partite con la Benamata ha segnato 53 reti. Il 31 agosto 2007 passa in prestito al Torino dove, nell’unica stagione, segna un solo gol in 22 partite giocate.
domenica 9 marzo 2014
club Giovanni Labanca
INTER CLUB ATENE I
INTER CLUB Los Angeles n occasione di Inter vs Fiorentina alcuni soci dell’Inter Club Los Angeles si sono ritrovati per assistere in compagnia al successo dell’Inter firmato Palacio e Icardi. Grande gioia tra i tifosi della città degli angeli che, grazie alla passione del presidente Ricardo Galiano e di tutto il consiglio direttivo, hanno dal 2010 un punto di ritrovo presso “I Polentoni Restaurant”, sede del club dove tifosi di tutte le età manifestano l’amore per i nostri colori a 9714 km di distanza.
S
ono ben 63 le nazioni, oltre all’Italia, in cui è presente almeno un Inter Club. La Grecia annovera uno tra più attivi che fa capo nella capitale Atene. Fondato nel 2007, il Club non ha mai fatto mancare il suo sostegno alla squadra, sia a Milano che in altre città. Anche in occasione di Inter-Cagliari una appassionata piccola delegazione del Club, composta da 5 soci, è arrivata dalla capitale della Grecia per assisterete alla partita. E la fortuna li ha baciati in fronte. Come da tradizione il giorno prima dell’incontro, i soci hanno visitato il negozio “Solo Inter” di via Berchet n° 1 per il classico shopping nerazzurro e
7
in questa occasione hanno avuto la fortuna di incontrare Erik Thohir. Il Presidente si è intrattenuto con il sodalizio, anche se solo per qualche minuto, per le foto di rito e per gli autografi. L’intensità dell’incontro è stata tale da ripagare i soci ellenici della loro passione ed anche dei
sacrifici affrontati. L’Inter Club Atene, presieduto da Emanuele Orfanos, nella stagione in corso ha raggiunto 132 soci. Per maggiori informazioni sull’attività e per iscriversi, visitare il sito del club www.internazionale.gr (anche in italiano) oppure scrivere a info@interclub.gr
INTER CLUB Wolketswil Torna il Torneo di calcio a 5 che si è svolto domenica 16 febbraio, giunto alla ventiduesima edizione, organizzato dall'Inter Club Wolketswil. Il Torneo, quest’anno, assume un particolare significato perché coincide con i festeggiamenti del 25° anno di attività Ha coinvolto, come da tradizione, squadre provenienti, oltre dal Cantone di Zurigo, anche dai Cantoni di Argovia, Turgovia, Zugo, Glarus e Schwyz. I risultati del torneo, a cui hanno partecipato 10 squadre, hanno visto assegnare i seguenti premi: - miglior portiere del torneo Yannik Scrugli, della squadra Assi di Mazza di Zurigo; - Trofeo Disciplina alla squadra Merola Transporte di Neerach ZH - 1° posto Club Internazionale di
Zug - 2° posto Filadelfia di Windisch AG - 3° posto Merola Transporte di Neerach ZH 4° posto SSC Napoli di Schwanden GL L'Inter Club Volketswil, presie-
duto da Claudio Celli, in questa stagione ha raggiunto quota 155 soci. Per iscriversi o avere maggiori informazioni sull'attività del sodalizio potete scrivere a info@interclubwz.
domenica 9 marzo 2014
8
intervista Lara Comi
europarlamentare È vero che fa parte dell’Inter Club Montecitorio? “Sì, ne faccio parte dalla sua fondazione. Come ultima iniziativa lo scorso 9 dicembre ho promosso la presentazione dell’autobiografia del Capitano Zanetti (“Giocare da uomo”)”. La partita con la Roma ha dato buoni segnali. Rimpianti? “No, nessun rimpianto, anzi. L’Inter ha giocato una buona partita,
Antonio Palmieri deputato e membro dell’Inter Club Montecitorio
mettendo più volte in difficoltà gli avversari. Certo, abbiamo avuto diverse occasioni, ma un pareggio fuori casa con la seconda in classifica non è un risultato negativo”. Si è mai chiesto perché l’Inter sia l’unica squadra di serie A che non abbia ancora avuto rigori a favore? “Buona domanda. Anche perché, così come tutte le altre squadre del campionato, anche l’Inter durante le partite entra in area di rigore”. Perché non si riesce ad avere la moviola in campo? “Pochi giorni fa Jerome Valcke,
segretario generale della Fifa, ha motivato l’ennesimo no alla richiesta d’introduzione della moviola in campo sostenendo che il calcio rischierebbe di essere snaturato. Credo invece che la moviola, usata con discernimento nelle poche azioni contestate realmente decisive, consentirebbe di evitare polemiche e di ridurre la violenza”. Icardi si sta confermando un buon attaccante, giusto investire su di lui al posto di Milito o serve comunque il prossimo anno una punta con esperienza
internazionale? “Milito è ancora un buon attaccante. Icardi è il futuro, se avrà umiltà, voglia di migliorare, a cominciare dalla condizione fisica, e confermerà che è giusto investire su di lui”. Hernanes vale i circa 20 milioni pagati per acquistarlo? “Alla Lazio negli ultimi quattro anni ha fatto bene, speriamo si ripeta anche con noi”. Thohir ha detto che ammira il lavoro di De Boer all’Ajax. È un segnale indiretto… a Mazzarri? “Ha anche detto di essere conten-
“Moviola in campo per fermare polemiche e violenze” to di Mazzarri, definendolo uno tra i migliori allenatori in circolazione”. Oriali profetizza che un giorno tornerà Mourinho. “Anche Herrera tornò all’Inter qualche anno dopo averla lasciata. E non fu come la prima volta”. Come vede la partita col Toro? “Il Torino è una buona squadra, sta facendo bene. L’Inter, però,
Inspiegabile che l’Inter sia l’unica squadra senza rigori a favore Irrisorie le sanzioni per gli striscioni contro la tragedia di Superga
L’INTER PROVA A RESTARE IN SCIA EUROPA il punto
di Severa Bisceglia
R
iprende l’ambizione nerazzurra alla conquista di un posto in Europa, bisogna tenere duro in attesa di rinforzi che arriveranno, però, non prima di giugno. Sembra fatta, dopo la notizia non ancora confermata, dell’arrivo del tecnico Arsene Wenger, i tifosi nerazzurri si
preparano a dare il benvenuto a Nemanja Vidic e Luis Carlos Almeida da Cunha, noto, per nostra fortuna, semplicemente come Nani. Il difensore serbo, cioè Vidic capitano del Manchester United, ha firmato un contratto di tre anni. Il portoghese di origini capoverdiane, invece, arriverà in prestito con diritto di riscatto. In attesa di ricevere notizie sull’altro obiettivo nerazzurro Patrice Evra, torniamo
alla partita di oggi che vede l’Inter impegnata contro un Torino che non lascerà nulla al caso. Ha dimostrato fin qui, nonostante le due sconfitte consecutive rimediate contro la Vecchia Signora e la Sampdoria, di sapersi giocare tutte le partite con schemi ordinati e pronto a colpire con Cerci e Immobile. Faticherà non poco la coppia Guarin-Hernanes nel tentativo di tenerli a bada, ma l’Inter non può permettersi l’en-
In attesa della ricostruzione a giugno
nesimo pareggio e confida nei guizzi di Mauro Icardi che non dovrebbe neppure prendere pugni in faccia, proprio come non potrà darli lo squalificato Juan Jesus. Difficile pensare ad uno 0-0 come è accaduto all’Olimpico contro la Roma, nonostante le tante occasioni create. Il Torino, se in partita, sbaglia poco, e per Mazzarri sarebbe già un problema il pareggio, la sconfitta potrebbe essere addirittura letale.
Luis Carlos Almeida da Cunha
ROLANDO
TOP
FLOP
BOTTA Una botta e via, altre volte si era mostrato incisivo e propositivo, sempre partendo dalla panchina. L’ultima volta invece non entra nel match, svogliato come una minerale sgasata.
Parecchio sottovalutato agli inizi, definito un cocco di Mazzarri, si è conquistato la fiducia di tutti, con gol e personalità da top player, sarà riscattato.
di Aldo Colombo
nonostante due assenze pesanti come quelle di Samuel e Juan Jesus per squalifica, può farcela perché la squadra viene da buone prestazioni”. Mazzola in lacrime per i deplore-
voli striscioni allusivi a Superga esposti nel derby con la Juve. Che ne pensa? “Le sanzioni sono state irrisorie. Non è giusto che per colpa di alcuni paghino tutti, però si deve
indagare per trovare i singoli responsabili e punirli. Bisogna anche instancabilmente promuovere la cultura del rispetto reciproco, per evitare il ripetersi di cose di questo tipo”.
tante altre, l’Inter corre unicamente con le sue gambe e gioca sempre con undici uomini e, come se non bastasse, quando decide di vincere lo fa battendo ogni record, non si fa mancare un piccolo record neppure nelle sconfitte. Anche questo dei rigori negati è un record. E’ proprio amore. Viene da chiedersi come possa, proprio lui, Luciano Moggi, parlare di arbitri alla luce delle continue notizie che arrivano a confermare quanto già risaputo, e sono proprio gli uomini che hanno lavorato con lui a parlare, chi altri potrebbe conoscere i fatti così bene, come Maurizio Capobianco, ex dirigente della Juventus: -… Solo agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e
a uno della Covisoc. Beni facilmente monetizzabili dal valore di 20-25 milioni di lire che venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi per ogni “gratificazione”. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela. L’arbitro Pairetto era di casa alla Juve -. L’ex dirigente bianconero chiarisce anche i rapporti tra la società zebrata e la Semana srl - (in quota al 30% Juve e 70% di una ragnatela di fiduciarie che portano a Giraudo), società voluta da Giraudo ed attraverso la quale, con Moggi, finanziavano le curve-. Capobianco va avanti tutta: - Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come ne ’97 venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l’UEFA. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì-. Meditate gente, meditate.
MOGGI AMA L’INTER a saperlo...! Severa Bisceglia
D
ifficile immaginare Moggi, giustizia sportiva permettendo, all’Inter. Eppure i nerazzurri sono costantemente nei pensieri dell’ex dirigente bianconero, ormai ex di tutto, almeno ufficialmente. Il suo hobby preferito è parlare della Beneamata. La scorsa settimana, intervenendo alla trasmissione radiofonica ‘la Zanzara’, ha commentato la stagione dei nerazzurri a digiuno di rigori a favore, unica squadra italiana: “Giovinco ha ragione quando dice che i perdenti parlano sempre di arbitri. La verità è che la Juventus sta dominando il campionato e l’unica squadra che prova a inseguirla è la Roma. Thohir si lamenta delle decisioni arbitrali, ma non guarda come gioca la sua squadra, che non attacca e non va quasi mai nell’area di rigore avversaria…” Chi disprezza ama anzi compra. Costantemente nei suoi pensieri, è amore vero. L’Inter perdente si, anche il Torino è “perdente”, come il Milan, la Roma e la Fiorentina, tutto grazie alla classe arbitrale che non ha ancora smaltito le vecchie abitudini. La Juve, invece, gode ancora dei vecchi benefici anch’essi duri da smaltire. A differenza della Juventus, in realtà ve ne sono
il duo Giraudo-Moggi
domenica 9 marzo 2014
PODOLSKI VERSO L’INTER mercato Luigi Sada
P
rove tecniche per Podolski all’Inter per assicurarsi il gioiello dell’Arsenal a fine stagione. I giornali britannici lo danno quasi per sicuro alla corte di Mazzarri, anche se alcune voci di spogliatoio che si incrociano a Londra parlano apertamente che sia proprio Wenger (prossimo tecnico nerazzurro) a volere fortemente il giocatore, anche se alcune voci provenienti dall’Olanda mormorano che sia De Boer il futuro mister dell’Inter. ma il club di corso Vittorio Emanuele non si ferma qui. Sul taccuino di Thohir pare che ci sia un altro nome eccellente, cioè Dzeko, ormai al divorzio col City di Pellegrini. Un’altra anticipazione è quella di Eto’o, tra l’altro
notizia già data qualche mese fa da Stadio5 in merito dell’addio al Chelsea del camerunense. Mourinho deve dare spazio a Torres e se resta Eto’o è facile capire che il giocatore s’arrabbia stando in panchina. L’Inter è in corsa pure per Nani del Manchester in scadenza di contratto ma dietro l’angolo c’è anche la Juve che da tempo ha messo gli occhi sul centrocampista. La Roma punta
invece su Puyol che a fine campionato lascerà il Barcellona. La Lazio, dopo il bel successo di Firenze, ha intanto blindato Marchetti. Guardiola sta facendo un pensierino per Puyol ma l’obiettivo sembrerebbe Montoya altro blaugrana che saluterà i catalani. Intanto da Napoli la soluzione per il vice Higuain è nell’aria con il ritorno del Pocho Lavezzi mai dimenticato dai tifosi azzurri.
9
INTER ALLA CACCIA DEL PRIMATO IN CLASSIFICA primavera Daniel Rizzo
I
ragazzi di Cerrone, dopo un inizio anno di appannamento, hanno ripreso a marciare spediti, e dopo la grandissima vittoria esterna sul campo della capolista Atalanta, hanno strappato altri tre punti importanti nell’ultima giornata contro l’Udinese, una vittoria ottenuta con otto giocatori del ‘96 in campo, a dimostrazione di quanti baby talenti stiano crescendo in casa Inter. Ora la truppa di Cerrone, per non perdere di vista la caccia ai primi due posti, deve superare l’ostacolo Padova, match. Il tecnico nerazzurro carica cosi la squadra in vista del prossimo match: “Voglio vedere ancora la squadra vista contro l’Atalanta, anche come compattezza, voglia e spirito di sacrificio. Stiamo costruendo qualcosa di buono. La vittoria di settimana scorsa ci ha dato morale per ripartire. Contro l’Udinese abbiamo sofferto com’è giusto che sia, anche perché incontravamo una buona squadra, ma soprattutto c’è stata una se-
conda risposta al pareggio contro il Pescara, la nostra seconda vittoria consecutiva, tenendo anche bene il campo. Chiaro che poi ci sono stati degli errori che ci possono stare, ma ho visto i ragazzi aiutarsi a vicenda. Stiamo lavorando su questo: essere compatti e correre per il compagno, sacrificarsi per la squadra. Vorrei menzionare Alessandro Capello ad esempio, che per tre volte è tornato indietro ad aiutare Eguelfi, cosa che era un po’ che non gli vedevo fare. I ragazzi hanno capito che bisogna pedalare per fare bene e raggiungere gli obiettivi. Contro l’Udinese avevamo otto ‘96 in campo, una squadra giovane che ha dimostrato maturità e di saper stare in campo. E’ la dimostrazione che questa squadra ha qualità, i giocatori sanno far vedere delle buone cose come oggi. Hanno tirato fuori qualcosa di più della qualità: è così che si diventa giocatori di calcio. Dopo il pareggio col Pescara – conclude Cerrone - ho detto ai ragazzi che ci mancavano dieci partite: l’obiettivo era e resta fare più punti possibile. Alla fine vedremo quanti ne avremo fatti e dove saremo arrivati. Ora ne mancano otto, vediamo dove possiamo arriva-
re. Pensiamo a fare bene partita dopo partita, all’ultima giornata tireremo le somme. Con questo atteggiamento e questa convinzione possiamo dire la nostra”. Il Milan, invece, è riuscito a cancellare il brutto ko subito in Youth League grazie al difficile successo esterno sul Cagliari grazie al solito Pinato. Una vittoria che ha ridato morale e soprattutto fiducia per lo sprint finale in ottica Final Eight. La squadra di Inzaghi, ora quarta in classifica a quota 35 punti, deve ancora recuperare due partire per via degli impegni di Viareggio, pertanto l’obiettivo Final Eight è alla portata. I baby rossoneri nel prossimo match ospiteranno i pari età del Varese.
“LA GRANDE BELLEZZA” giù al nord
L’Inter acquista un difensore serbo. Per ora, dunque, Thohir può dire “veni” e “Vidic”: aspettiamo “vinci”.
Malesani è sollevato dall’incarico. I tifosi del Sassuolo, invece, sono sollevati e basta.
L’ho conosciuta tempo fa, quando il Napoli era allenato da Luis Vinicio
Fiore Marro
I
Nella squadra di Renzi ci sono 4 indagati. Ma poi – per qualche oscura ragione – con la questione morale la menano a Prandelli.
n questi giorni non si parla d’altro che del film di Paolo Sorrentino e Tony Servillo e dell’oscar vinto negli States con il film La grande bellezza. La mia “grande bellezza ”fu il Napoli di O’ Lione alias Luis Vinicius de Menezes più semplicemente Vinicio. Il tecnico brasiliano trapiantato in Italia nel lontano 1955, inizia la carriera di trainer nel 1968 a 36 anni con l’Internapoli dei vari Giorgio Chinaglia, Pino Wilson e Ciccio Cordova; la sua consacrazione avvenne però con il Brindisi che portò dalla Serie C alla Serie B nel 1971-72. Chi ama il calcio ed è mio coetaneo non può non aver apprezzato la bravura del brasiliano che nel 1973 grazie all’occasione della Serie A e del Napoli applica per primo in Italia il “new deal” del gioco all’olandese. La “grande bellezza” del suo gioco a zona dava l’opportunità a tutti i suoi calciatori di esprimersi al meglio e di donare al pubblico pagante la possibilità di godere di un buon calcio, fluido, partecipato. Persino calciatori “normali” come Gigi Pogliana o Spartaco Landini regalano alle platea gesti tecnici inimmaginabili fino all’anno prima. Certo come accade nel cinema, anche nel calcio c’è bisogno comunque di buoni interpreti. Gabriele Salvatores e Diego Abatantuono si completano al punto di vincere un oscar con Mediterraneo, la strana anomalia sta nel fatto che questi due campioni del cinema sono trapiantati nel milanese pur restando di chiara origine “terronica” e come nel caso della coppia Sorrentino –Servillo da campani doc, d’incanto diventano semplicemente italiani, come accade spesso quando si avverano eventi positivi, viceversa invece se le situazioni si mostrano in maniera negativa, come ad esempio nel caso di un omicidio, una rapina o comunque attraver-
so un fatto negativo per la società, d’improvviso l’individuo nato nel Sud smette di essere italiano e diventa meramente o napoletano o calabrese o meridionale. Ci vorrebbe un minimo di coerenza anche in queste cose. Tornando al Napoli d O’ Lione, non furono tutte rose e fiori, ci furono debacle dure da digerire come il 6 a 2 subito dalla Juventus al San Paolo, ma una volta assimilato il modulo, gli azzurri disputarono un campionato straordinario. Tant’è che nella stagione successiva, nel campionato 1974/75 il Napoli giunse secondo a due punti dalla Juventus. Una delle tante cose che ci inorgoglirono di quella squadra, di quel modo di stare in campo, furono i complimenti che arrivarono da John Cruyff che in una intervista disse che se avesse avuto modo di giocare in Italia avrebbe preferito farlo con il Napoli che giocava un modulo che lui apprezzava molto. Con l’arrivo di Giuseppe Savoldi cambiarono le cose, la squadra partenopea passò da un gioco corale al mettersi al servizio del bomber “Mister 2 miliardi”. La stagione e la permanenza a Napoli di Vinicio si concluse però con un deludente quinto
posto seppur mitigato da una Coppa Italia. Ripartì dalla Lazio per poi ritornare sotto il Vesuvio nel 1978, ma quella “grande bellezza” non avemmo più avuto modo di riscontrarla. Sempre in Campania Vinicio ripropose un gran bel calcio ad Avellino, chiamato dal vulcanico presidente Sibilia, che l’ingaggiò per salvare gli irpini, zavorrati dalla penalizzazione del calcio-s commesse, i bianco-verdi partirono da -5. O’Lione riuscirà nell’impresa valorizzando oltretutto due talenti giovanissimi come Stefano Tacconi e Beniamino Vignola, oltre a svezzare per il calcio italiano il talentuoso Juary. Più che di “ Grande Bellezza” si dovrebbe parlare di “Miracolo Italiano”.
domenica 9 marzo 2014
FLOP SPAGNOLO DELL’ITALPRANDELLI MILAN CI VUOLE IL MIRACOLO 10
nazionale
S
Luigi Sada
e questa è l’Italia dei sogni costruita per il Mundial del Brasile c’è poco da stare allegri. La squadra messa in campo da Prandelli mercoledì sera al ‘Vicente Calderon’ di Madrid contro la Spagna è stata un autentico flop che fa venire i brividi da polo nord in prospettiva della prossima trasferta iridata di luglio. E’ vero, anche lo stesso Prandelli a fine partita ha ammesso le pesanti lacune degli azzurri messe in mostra durante la gara con gli iberici ma a tutto c’è un limite. Chi ha seguito il match in tv ha infatti potuto constatare in
prima persona quanta pochezza ha nelle sue vene la nostra Nazionale messa in piedi in tutta fretta per l’appuntamento con i campioni del mondo, e tirare le somme. Buffon e compagni, fin dalle prime battute, sono stati in balia dell’undici di Del Bosque proponendosi al rallentatore, con tanto di fiatone, agli avversari tanto da provocare gli Olè a raffica del Calderon a ogni giocata promossa sulle fasce dalle Furie rosse. La Spagna, fortuna per noi, nel suo continuo e asfissiante assedio alla porta di Buffon, non ha mai pigiato il piede sull’acceleratore dando così l’illusione all’Italia di poter tenere il risultato di parità fino al fischio di chiusura. David Villa e soci hanno messo alla frusta la nostra difesa per tutto il primo tempo,
tanto da suscitare un rimprovero dietro l’altro di Prandelli. Il tiki taka iberico ha divertito il pubblico madrileno per oltre metà gara, fino a quando il citì azzurro, a inizio ripresa, si è deciso a gettare in campo Pirlo col compito di mettere un po’ di ordine a centrocampo, letteralmente dominato dagli spagnoli. con i nostri giocatori a passo lento di dressage ippico dell’Ottocento, senza la minima reazione. Nella ripresa Pedro ha poi messo le cose a posto regalando il successo ai campioni del mondo grazie alla complicità di Buffon beffato da un rimpallo velenoso. Ah, stavamo per dimenticarci che al 4’ Cerci aveva colpito un palo. Ma è stato l’unico acuto di questa Nazionale che va cambiata per nove undicesimi.
champions
M
Severa Bisceglia
ilan all’ultima spiaggia martedì 11 al Calderon con l’Atletico di Cholo Simeone. Per passare il turno i rossoneri devono vincere, dal momento che a San Siro nel match d’andata sono stati infilati come tordi da Diego Costa, l’asso nella manica della squadra di Madrid. Ci vuole il miracolo perché i Cholchoneros nel derby giocato una settimana fa col Real di Ancelotti hanno dimostrato di esseri vivi e vegeti a di-
si Baschi. Insieme alla sfida del Calderon nella giornata di martedì ci sarà lo scontro frontale in programma all’Allianz Arena di Monaco fra il Bayern e l’Arsenal, partita dove i londinesi si giocano l’intera stagione, dal momento che nella Pre-
mier stanno andando maluccio avendo perso con lo Stoke e con Chelsea e Manchester City avanti in classifica. E sarà proprio il City di Pellegrini a tenere banco al Camp Nou il giorno successivo affrontando il Barcellona di Messi chiamato a cancellare l’opaca prova dell’andata. Impegno d’ordinaria amministrazione invece per il Psg di Blanc che al Parco dei Principi ospiterà il Bayer Leverkusen trafitto e chiuso in bara nel match d’andata alla Bayer Arena. Fra una settimana toccherà, invece, al Real Madrid passeggiare, visto il risul- t a t o
dell’andata, con lo Shalke al Bernabeu mentre lo United proverà a riscattarsi con l’Olympiacos. Tutte da seguire Chelsea-Galatasaray e Borussia Dortmund con lo Zenit San Pietroburgo di Spalletti.
spetto delle voci che correvano in Liga dopo le due sconfitte consecutive rimediate nel Pae-
REAL AL COMANDO estero
VINCONO GLI AZZURRINI IN IRLANDA A COLPO DELLA SERBIA IN BELGIO under21 Bianca Elton Ara
I
ragazzi di Di Biagio ce l’hanno fatta. Hanno battuto per 0-2 i tenaci irlandesi del nord grazie ai gol di Rugani e Trotta in una partita giocata su un campo pessimo ridotto dalla pioggia a un autentico terreno di patate. Ma non è stato tanto facile come
qualcuno aveva scritto alla vigilia della gara. Gli azzurrini si sono trovati di fronte un avversario combattivo capace di ribattere colpo su colpo, bravo a colpire in contropiede ogni qualvolta il nostro centrocampo calava il ritmo. Bardi, specialmente nel finale, ha rischiato di incassare il pareggio che forse sarebbe stato un risultato giusto per gli irlandesi per quanto hanno fatto vedere durante i novanta minuti di partita. L’Irlanda Nord era il fanalino di coda del girone di qualificazione
con soli tre punti nel tabellino su sette partite disputate, quindi pronto al sacrificio quale vittima predestinata. Per l’Italia vincere era fondamentale perché le aveva buscate dal Belgio, Belgio che però, fortuna nostra, è capitolato davanti al pubblico amico con un sonante 0-3 inflittogli dalla Serbia, la quale a sua volta ha agganciato in classifica al primo posto la squadra di Bruxelles. Per il resto gli azzurrini di Di Biagio aspettiamo Malta il prossimo settembre.
LA JUVE RICEVE LA VIOLA IL NAPOLI VA A OPORTO europa league Marjlja Bisceglia
L
’obbiettivo attuale della Juventus è battere la Fiorentina per aprirsi la strada alla finalissima di Europa League in programma il prossimo 14 maggio a Torino. Una sfida che arriva quattro giorni dopo il match di campionato che va in onda oggi alle 12,30 allo Juventus Stadium. Due partite al prezzo di una, direbbe Roberto Crema il noto venditore di orologi in tv. Ma la Fiorentina non scherza perché Montella e i suoi ragazzi hanno il dente avvelenato per via della sconfitta interna incassata contro la Lazio la scorsa settimana. Molto dell’impegno di giovedì sera dipenderà dal risultato di oggi a mezzogiorno perché una
delle due squadre potrebbe pagare alto il prezzo di una sconfitta. A tenere banco nel programma degli ottavi di Europa League non c’è comunque solo Juventus-Fiorentina; In Portogallo il Napoli di Benitez scenderà in campo incrociando le armi con il Porto rifatto a nuovo dal tecnico Castro subentrato a Fonseca. I partenopei con lo Swansea hanno sudato le proverbiali sette camice per conquistare il passaggio del turno ma col Porto sicuramente sarà ancora più dura. Altro partitone degli ottavi è quello di Londra dove il Tottenham riceverà un avversario
difficile e ostico come il Benfica. Stesso discorso per gli olandesi della Az chiamati a respingere gli attacchi dell’Anzhi e del Basilea, vincitore a Tel Aviv col Maccabi in campo con il sorprendente Salisburgo che si è preso il lusso di eliminare dalla competizione l’Ajax di De Boer. Da seguire il derby spagnolo fra il Siviglia e il Real Betis e la sfida di Sofia fra il Ludogorets e il Valencia coi bulgari reduci dal pareggio qualificazione con la Lazio. Chiude il Lione con il Viktoria Plzen, gasato per aver superato il turno battendo gli ucraini dello Shakhtar Donetz di Mircea Lucescu.
Luigi Sada
una settimana dal derby di Madrid, pareggiato con l’Atletico al Calderon, il Real torna in campo oggi affrontando al Bernabeu il Levante, modesta squadra di Valencia che occupa attualmente il centro classifica in Liga. Per l’undici di Ancelotti, la gara col Levante è l’aperitivo per il prossimo formale impegno casalingo di Champions contro lo Schalke 04 sotterrato, come ricorderete, di reti a Gelsenkirchen nella sfida d’andata. Il Real è solitario al comando delle operazioni e un successo terrebbe lontana la coppia inseguitrice formata da Barcellona e Atletico impegnate ieri sera nei due anticipi di campionato. Se in Spagna prosegue la lotta a tre per il vertice, stessa cosa non si può dire in Germania dove il Bayern Monaco di Guardiola ha portato il vantaggio sulla seconda, il Borussia Dortmund, a distanza siderale. All’Alianz Arena, tanto per cambiare, l’undici campione d’Europa ha seppellito di gol il povero Schalke 04 con una tri-
pletta firmata da Robben e gol siglati da Alaba e Mandzucik. Per contro il Leverkusen ci ha lasciato le penne perdendo in casa con il Mainz, col Borussia di Kloop che manda al tappeto
(3-0) il Norimberga. In Francia il Psg non si ferma più mentre il Monaco cade a Sant Etienne. In Premier inciampa l’Arsenal con lo Stoke City e ne approfittano il Chelsea e il Manchester City.
domenica 9 marzo 2014
11
CONTO ALLA ROVESCIA PROVEL’EA7 DIcerca ALLUNGO di approfittare della basket
Beppe Vigani
S
tasera (20.30), l’EA7 Armani è ospite al PalaBigi di Reggio Emilia, contro la Grissi Bon. La squadra allenata da Massimiliano Menetti occupa il settimo posto in classifica e non è da sottovalutare. I reggiani sono molto incostanti, ma in giornata sono capaci di battere chiunque: Cantù e Siena ne hanno fatto già le spese. I Banchi-boys, reduci dalla trasferta del Pireo, nella tana dell’Olympiacos, nello “stadio della pace e amicizia”, nell’ottava giornata delle Top Sixteen di Eurolega, fanno le prove di un allungo, poiché, se è vero che Brindisi è in casa con Caserta, è altrettanto vero che Cantù è a Siena contro i campioni d’Italia. L’obiettivo numero, oltre a
formula 1 Marjlja Bisceglia Si inizia a correre sul serio. Sul circuito australiano di Phillip Island, nella prima giornata di test utile a valutare la resistenza delle gomme Bridgestone, si divertono la Yamaha e la Ducati. Il più veloce è risultato Jorge Lorenzo con 1’29”213 seguito, con 363 millesimi di ritardo, da Cal Crutchlow felice di riportare la Ducati nelle prime posizioni. Solo terzo, a oltre mezzo secondo dal compagno di squadra, Valentino Rossi sull’altra Yamaha. Tutti i “conti”, però, sono stati fatti senza l’oste, a tavola mancava il più atteso dei piloti, il campione in carica Marc Marquez che salterà i test pre-stagionali a causa dell’infortunio al perone destro. Il campione più giovane di tut-
Cal Crutchlow sulla sua Ducati
formula 1
trasferta di Cantù per fare il vuoto vincere, è quello di cominciare a fare selezione. Nell’ultimo turno i milanesi hanno vinto con il minimo sforzo contro Venezia (91-82), mentre i reggiani hanno perso contro Pistoia (74-66). Gli emiliani sono un team solido, cominciando dalla cabina di regia in cui annovera Andrea Cinciarini, ottimo talento anche con la maglia della Nazionale. Le sue cifre sono discrete nel tiro da due (52.3%), mentre da tre (31%) non è proprio un cecchino. Ottima visione di gioco e i suoi 6.4 assist a partita lo dimostrano. Ottimo anche sotto le plance con 4.6 rimbalzi catturati di media. La guardia è Rimantas Kaukenas è il fenomeno di questa squadra. Il lituano, vincitore di cinque scudetti con Siena, nonostante i 37 anni (li compirà ad aprile) ha percentuali sempre considerevo-
li al tiro (47.7% da due e 47.1% da tre) oltre a tanta leadership in mezzo al campo. James White è l’altro vero fenomeno di Menetti. L’ala piccola (che può giocare anche da guardia) di Derwood, ha giocato in NBA con Portland e con San Antonio ha vinto un anello nel 2007. Percentuali di tutto rispetto per lui: 55.3% da due e 35.7% da tre con quasi 5 rimbalzi a partita. Non è un gran difensore, ma è un attaccante temibilissimo capace di infilare serie che spaccano la partita come una mela. Viaggia con 15.5 punti di media. Reggio Emilia ha una batteria di ali a cominciare da Ojars Silins, lettone di Riga che a soli 20 anni è un punto fermo per la squadra. Buona mano da due (53.1%) e da tre (37.1%). Michele Antonutti è un’altra ala con mani interessanti da due (63.3%) e da tre (46.5%). E’ quasi infallibile ai tiri liberi (90%). Sotto le plance c’è Angelo Gigli è appena arrivato da Milano: per lui le cifre sono ancora in stato embrionale, ma il talento c’è e se la salute torna a essere quella di una volta , farebbe la differenza. Altro giocatore che gioca centro è Riccardo Cervi: 70.9% da due e ottima presenza sotto canestro, tanto da piazzare 1 stoppata a partita. C’è un altro ex in questa partita: è Ariel Filloy. Per lui un passato milanese con molti andirivieni. Guardia con buona mano, è argentino di nascita, ma ha cittadinanza italiana.
F
Debora Cheli
ra sette giorni parte il Mondiale con il GP d’Australia. Manca una settimana all’inizio del Mondiale, ma è ancora presto per prevedere chi dominerà la stagione. Gli ultimi test invernali, conclusi in Bahrain domenica scorsa, non hanno definitivamente chiarito le gerarchie, anzi. La conferma che il passaggio ai motori V6 ha spiazzato quasi tutti i team, si è percepito quando sono emersi alcuni problemi anche presso le scuderie che fino a quel momento avevano macinato chilometri senza difficoltà. Una su tutte la McLaren, che ha pagato un ritardo negli aggiornamenti e la rottura di un motore. Nel complesso sono due le favorite per un inizio col botto. La prima è certamente la Mercedes, a oggi la monoposto apparsa più affidabile, anche se qualche problema meccanico ha riportato tutti coi piedi per terra. Come il cambio ballerino sulla vettura di Hamilton, che ha ritardato il programma dell’ultima giornata al Sakhir. Al team di Brackley sembra mancare ancora qualche dettaglio e le dichiarazioni di Rosberg lo confermano. «Potremmo essere in vantaggio rispetto
ad alcuni team -ha affermato il pilota-, ma dobbiamo anche arrivare in fondo alla gara e non sono sicuro che possa avvenire. Per noi rappresenterà una grande sfida. L’ultimo giorno è stato abbastanza difficile, tra piccoli problemi e il grande vento presente a Sakhir, ma non mi posso lamentare, seppur abbia preoccupazione“. Ciò non ha impedito a lui e ad Hamilton di segnare rispettivamente il secondo e il terzo miglior tempo nell’insieme delle due sessioni di prove. Perché, a sorpresa, il migliore in assoluto è stato Felipe Massa, a bordo della Williams. Ed è proprio la squadra inglese a partire fra le favorite per le prime gare della stagione. Sia il brasiliano che il compagno di squadra Bottas hanno percorso meno giri solo delle due Mercedes, mostrando velocità e affidabilità. Al terzo posto virtuale fra le squadre più in forma per assaggiare l’asfalto australiano si colloca la Ferrari. Il team principal Stefano Domenicali lo ha dichiarato domenica scorsa, in conclusione della quattro giorni di prove. «Per quello che si è visto fin qui ci sono due squadre davanti a tutte: Mercedes e Williams, poi ci potremmo essere noi - ha affermato su Ferrari.com-. Ritengo che potremmo vedere forti cambiamenti dalla prima alla seconda gara e dalla seconda alla
terza, con degli sviluppi continui da parte di tutti. All’inizio sarà fondamentale essere affidabili perché senza affidabilità non si fanno punti». Dello stesso avviso è anche Fernando Alonso, il quale ha posto l’accento sul motore, vero protagonista della stagione in arrivo. «Ci sono molte cose del power unit che stiamo imparando per migliorare le prestazioni della vettura ma non siamo ancora dove vorremmo essere. Siamo tutti molto competitivi e continueremo a lavorare giorno e notte per riuscire ad estrarre tutto il potenziale della F14 T nel minor tempo possibile». La Red Bull invece naviga ancora in alto mare. Il patron Chris Horner ha dichiarato che la scuderia ha almeno dieci giorni di ritardo sugli altri team, cosa che avrebbe fatto andare Vettel su tutte le furie e costretto Newey a rimettere mano al progetto RB10. Il team principal smentisce le malelingue, tuttavia ammette che ora più che mai c’è bisogno di aggiornamenti costanti: «Faremo come tutti gli anni, ovvero porteremo in pista la nostra macchina e l’aggiorneremo strada fecendo. Non ci sono formule magiche ma soluzioni ingegneristiche. Vettel? Capisce che deve lavorare per il bene della squadra, ma è sereno. Non ha mai alzato la voce, nessun malumore. Ha piena fiducia nel team».
YAMAHA E DUCATI VINCENTI ti i tempi che ha letteralmente frantumato il primato di Freddie Spencere, campione del mondo in classe regina a poco più di 21 anni. Marquez è riuscito a strappare il primato incoronandosi poco più che ventenne. L’ex pilota statunitense della Honda non ha dubbi, il mondiale lo vincerà ancora Marquez: “Marc è senza dubbio il favorito anche per questo mondiale e credo che farà meglio dell’anno scorso. E’ unico e farà un grande campionato, di lui mi piace la sua capacità di improvvisare sulla moto”. Spencer spende anche qualche parola su Dani Pedrosa: “Dani mi ha impressionato per la sua determinazione. E’ da tanti anni a caccia del titolo e non si è mai arreso nonostante sfortuna ed infortuni”. Un commento l’ha riservato anche a Valentino Rossi:
“Sarà difficile per lui gareggiare agli stessi livelli degli altri tre, ma spero che sarà della partita e che possa giocarsi il mondiale anche lui”. E’ quasi tutto pronto per l’inizio del mondiale, previsto per il prossimo 21 marzo sul circuito di Losail, in Qatar. Dopo i test di Sepang e questi australiani, si parte per l’ultima sessione prevista in Qatar prima che scatti il primo semaforo verde della stagione. Tutte le scuderie sono impegnati negli ultimi preziosissimi interventi che varranno una stagione. Sicuramente le Honda proveranno a dettare ancora i tempi senza sottovalutare, però, le Yamaha ed un ringiovanito Valentino Rossi oltre alle Ducati di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow che, dopo anni disastrosi, hanno riportato la Rossa nelle prime file.
Nico Rosberg su Mercedes è uno dei grandi attesi del Mondiale
domenica 9 marzo 2014
12
COLOMBO STRITOLA I CAIMANI OGGI PARTE IL 26° TROFEO SEMPIONE rugby
di Toni Morandi opo due sconfitte, è tornato il sereno in casa Rugby Grande Milano che, domenica scorsa al Giuriati, ha difeso il quarto posto dall’assalto dei Caimani. Una vittoria sicura, ottenuta con un gioco piacevole che ha fruttato anche il punto di bonus offensivo. Cinque punti che in classifica consolidano la quarta posizione alla vigilia di una nuova trasferta, questa volta sul campo del Lecco, squadra che si sta tirando fuori dalla zona pericolosa della classifica. Il grande protagonista della vittoria sui Caimani è stato Corrado Colombo, classe 1995, una delle note più positive della stagione di RGM: “Corrado ha segnato due
D
L’esplosione del mediano di mischia di RGM fa ben sperare per il futuro bino” della squadra, coccolato da tutti: “Avessi 22 giocatori con l’attitudine di Corrado - sospira il coach degli avanti Mauro Vaghi -. E’ migliorato tantissimo e finalmente si è convinto che il suo ruolo è il mediano di mischia e inizia a capire che con la sua rapidità e un pizzico di coraggio può far male davvero”. Come è successo domenica, quando è andato in meta due volte, bruciando gli avversari sulla reattività e sulla rapidità. Domenica contro i Caimani il suo compito è stato facilitato da una mischia che ha dominato più pesanti avversari: “Il ritorno del nostro capitano Morabito - dice Antonio Raimondi - è stato fondamen-
complimenti dei nostri avversari per il gioco espresso”. Domenica RGM sarà di scena a Lecco, che fa ricordare il momento peggiore della stagione di RGM, quello delle tre sconfitte consecutive del girone d’andata. Una vittoria su Lecco, sarebbe una rivincita, anche se la situazione oggi è molto diversa, e l’inizio di novembre e la crisi sembrano tanto lontani: “Oggi siamo nella condizione migliore per divertirci - continua Antonio Raimondi - la motivazione dei ragazzi è sempre molto forte e adesso abbiamo la mente sgombra da condizionamenti, possiamo giocare spingendo al massimo il nostro desiderio di divertimento. La mischia è cre-
Corrado Colombo, mediano di mischia RGM mete - inizia il ds Antonio Raimondi - ma la sua prestazione va oltre le marcature, che sono comunque un giusto premio al grande lavoro svolto. E’ il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero, sempre presente, sempre pronto ad allenamento extra, determinato. Si è guadagnato la maglia da titolare quando ancora non aveva compiuto diciotto anni e, partita dopo partita, sta acquisendo sempre più sicurezza in questa categoria. Ha l’approccio giusto per continuare a migliorarsi”. Colombo è il “bam-
C
’è una bella storia da raccontare ed è quella di un ragazzino di soli 23 anni, sardo purosangue, che sta spopolando in Inghilterra, nel regno assoluto del galoppo. Si chiama Andrea Atzeni e ha sempre avuto i cavalli nel cuore. Fa il fantino di galoppo, mestiere duro, anzi durissimo. Si è sempre a dieta, ci si sveglia alle sei del mattino tutta la vita, bisogna condurre la cosiddetta vita da atleta senza sgarrare manco una volta. Se poi tutte ‘ste cose devi farle all’estero
tale, perché è un punto di riferimento per i nostri giovani. Con lui non ci siamo smarriti, come invece era successo la settimana prima nel recupero contro il Marco Polo Cus Brescia, quando abbiamo dilapidato un vantaggio di venti a zero. Contro i Caimani, nel secondo tempo, abbiamo praticamente raddoppiato, concludendo sul 39 a 10 finale. Un risultato ancora più positivo, se pensiamo a com’era andata la partita di andata, persa per 19 a 7. Siamo migliorati tantissimo e abbiamo spesso raccolto i
e non a casa tua, il sacrificio diventa quasi insopportabile. E invece Andrea è tosto e ha la testa dura, ha lasciato prima la Sardegna, e poi le scuderie di San Siro, per approdare a Newmarket, un posto che per chi ama le corse è il top dei top. Lì, sei anni orsono, è iniziata la lunga gavetta, primo problema la lingua visto che il sardo dalla regina Elisabetta non è previsto. E difatti cerca di fare l’esame per diventare professionista e viene bocciato proprio per la lingua! Si mette di buzzo buono, studia e ristudia, e l’anno dopo ecco il patentino di fantino professionista in Inghilterra, tramite il British Racing Course. Ovviamente la concorrenza è fortissima e tecnicamente agguerrita, un altro fantino italiano a rompere le scatole, c’era già stato Frankie Dettori ma quella è
sciuta molto e i tre quarti, quando possono creare pericoli agli avversari da qualsiasi parte del campo. Possiamo provare tutto, sapendo che è tutta esperienza che ci servirà per la prossima stagione. Con questi giovani e il lavoro dei nostri tecnici, sappiamo che ci manca davvero poco per fare un nuovo salto. Stiamo già lavorando per la prossima stagione”. Intanto, c’è da pensare ad un quarto posto e magari di togliersi ancora qualche soddisfazione nelle ultime sette giornate di campionato.
atletica
N
tonella Bizioli. Per diversi anni le distanze variano da 8 a 11 km, dal 2002 si stabilizzano in 10 chilometri e così resterà negli anni. Tanti, tantissimi campioni hanno pestato lo sterrato del parco Sempione, difficile menzionarne qualcuno senza dimenticarne altri. Oggi si corre il 26° Trofeo
2014. Per il suo “ritorno” alla distanza classica, il Trofeo Sempione ospiterà il Campionato Provinciale di Corsa su Strada Senior Master: quale migliore situazione per misurarsi con i pari categoria? Il Trofeo Sempione sarà anche “gara nella gara” perché sarà valida come Cam-
passaggio davanti al teatro della Scala, per concludere infine in via Ciovassino. Passano i chilometri, passano gli anni, la partecipazione aumenta, da qui la necessità di lasciare le vie trafficate per trasferirsi in uno dei (pochi) polmoni verdi di Milano, quel parco Sempione che tutt’oggi rappresenta il luogo ideale per correre, rimanendo nel centro di Milano. Nel 1989 diventa “Trofeo Sempione”, vincono la prima edizione Genny Di Napoli e An-
Sempione, gli anni cominciano ad essere tanti e collocano di diritto questa manifestazione tra le più antiche a livello italiano. Sempre apprezzata da molti runner perché la distanza di 10 k rappresenta quel test che ti può dire molto sul tuo stato di forma, in un periodo decisamente strategico in prospettiva delle molte gare di primavera ed inizio estate sarà, come ormai accade da 9 anni, anche la prima prova, delle dodici, del circuito Corrimilano
pionato Regionale Forze di Polizia ( www.atletica-gdf-lombardia.it). Molte le premiazioni previste, fra cui anche le prime 5 società che avranno totalizzato il miglior risultato cronometrico sommando i tempi dei loro primi cinque classificati (uomini e donne). Per il dettaglio completo dei premiati, così come per le informazioni sulle modalità di iscrizione e il regolamento completo si rimanda al sito della gara www.trofeosempione.it
un’altra storia. Proprio Dettori, che in Inghilterra è un idolo ed è baronetto nonostante le brutte storie di cocaina, ha dato una mano all’inizio al giovane Atzeni che ancora oggi lo ricorda. Arrivano così le prime monte e le prime vittorie, il giovane sardo è fortunato perché a Newmarket si appoggia ad un altro italiano che lì ha fatto fortuna, Marco Botti, trainer di grido che si coccola il piccolo fantino e lo fa crescere senza fretta, come si fa con le cose importanti. E così eccolo in sella il piccolo-grande uomo sardo: ha un bellissimo stile da subito, non un gesto di troppo, elegante, usa poco la frusta ed è energico quanto basta. Già nel primo anno di attività colleziona una trentina di vittorie, l’altro giorno a Lingfield in un pomeriggio solo ne ha vinte ben tre! E
non sull’erba ma sull’all weather, la sabbia in parole povere. Un fondo pista molto particolare, sul quale bisogna essere bravissimi a cogliere l’attimo fuggente, quello cioè nel quale devi chiedere tutto al cavallo. Dura un attimo, appunto, se lo fai un secondo prima o dopo hai perso, e con te tutti quelli che hanno scommesso sul tuo cavallo… Atzeni è bravissimo e ben presto diventa un idolo degli ippodromi inglesi: l’anno scorso, nel 2013, le vittorie hanno superato quota 100 ma soprattutto è arrivato il trionfo in un gran premio. E dove? Ironia della sorte in Italia, precisamente a Roma all’ippodromo delle Capannelle. La soddisfazione glie l’ha regalata una cavalla dal nome elegante e bellissimo, Sortilege, nel Premio Lydia Tesio.
di Chiara Franzetti el 1977 si è corsa la prima edizione, si chiamava Passo del Ciovasso. Un passeggiata o poco di più che partiva da Brera, via Ciovasso (da qui il nome), si raggiungevano i giardini di Porta Venezia, poi una
domenica 9 marzo 2014
13
ROCK ED ELETTRONICA NELL'ARIA “Madonna, Liberaci da Putin”
U
n libro che parla di musica, ribellione e soprattutto delle Pussy Riot, che scuotono la Russia e non solo. Scritto da Andrea Vania e curato da Daniele Paletta, Mikhail Amozov e Claudio Fucci, “Madonna, liberaci da Putin” (edizioni VoloLibero) è anche una preghiera e analizza il fenomeno che ruota intorno a queste bad girls. Quello delle Pussy Riot é un fenomeno da co-
musica Riccardo Sada
Wild Beasts, l’Inghilterra che non ti aspetti Il Sonar consacra i Downliners Sekt
S
u Infine, “Silent Ascent” mette d’accordo gli amanti dell’elettronica, del post dubstep, dell’IDM e del leftfield. Un incrocio musicale intrigante tra più generi, questi Downliners Sekt, forse una delle più piacevoli e intriganti sorprese dell’ultima edizione del Sonar di Barcellona. Il suono del duo fa riferimento alla scienza musicale e alle sperimentazioni degli Autechre, ai
noscere per poter capire sino in fondo la loro protesta, il loro impegno ed iniziare ad approfondire quello che sta diventando un fenomeno politico e di costume più ancora che musicale e che sta strappando, a livello internazionale, un velo sulla gestione politica ed umanitaria della Russia. Per la cronaca, Amosov è un musicista, autore di testi, insegnante di russo e traduttore.
S
uoneranno all'Elita Design Week Festival il 10 aprile e sono usciti da poco con il loro nuovo album, “Present Tense”. Sono i Wild Beasts che ora circolano con il singolo “Wanderlust”. Dopo tanti live show annunciati, eccoli su Domino, label orgogliosa di presentare il quarto della band che prende spunto da un suono elettronico sempre più intenso, che sembra provenire
movimenti spettrali di Burial e ai frammenti di My Bloody Valentine. La loro reputazione li ha portati sino a qui, a questo terzo album realizzato a Berlino e mixato da Rashad Becker. “Dovremmo trovare qualcosa, come le parole e le formule giuste, per dire cosa aspettarsi dalla nostra musica”, dicono i due. “Ma è sempre così difficile descrivere a parole un suono”.
degli anni '80 e '90 (ma ripensato per l'era attuale). Hayden Thorpe, Tom Fleming, Chris Talbot e Ben Little si sono presi un intero anno per concepire e costruire in studio le undici tracce del progetto. Registrato al Konk Studios di Londra e al The Distillery di Bath, l'album proviene dalla mente di Lexxx e di Leo Abrahams (pupillo di Brian Eno).
The Fray, album a sostegno del Pianeta Deep Purple, “Made In Japan” riprende vita
H
elios è il quarto album dei The Fray. La foto di coper-
tina riproduce l’immagine della più grande infrastruttura per la produzione di energia solare, il Solar Energy Generating System, situata nel suggestivo deserto del Mojave, dove è stato girato il video del nuovo singolo che ha fatto da apripista all’album, “Love Don’t Die”. Impegnati nel cercare di diffondere la consapevolezza che l’energia solare è una soluzione che può preservare il pianeta che popoliamo, The Fray premettono: “Non è quello che dici, ma quello che fai, nella vita”. Registrato in California agli Henson Studios di Los Angeles, l’album è composto da undici brani tutti prodotti da Stuart Price (The Killers, Madonna, Keane), tranne ‘Love Don’t Die’, al quale si aggiunge Ryan Tedder (Adele, One Repubblic).
“Made In Japan” dei Deep Purple venne registrato nell’arco di tre serate dal 15 al 17 agosto 1972 alla Festival Hall di Osaka e al Budokan di Tokyo durante il tour intrapreso da quella che molti considerano la loro formazione classica. Divenne così uno degli album seminali della band ed uno dei più grandi dischi dal vivo di tutti i tempi. “Questo doppio album rappresenta la
quintessenza di ciò che eravamo in quel periodo. Non è stato pensato per essere pubblicato al di fuori del Giappone”, dice Jon Lord. Così l’intero lavoro sarà disponibile dal 19 maggio in un nuova rimasterizzazione e in un multiformato. La versione in Box Limited Edition Deluxe conterrà un dvd con materiale video inedito, registrazioni audio bonus, memorabilia e un libro di 60 pagine.
domenica 9 marzo 2014
14
arte di
S
Marby
embra una marchetta, eppure non lo è. La storia di un prodotto e un marchio che fanno a pugni con la globalizzazione, oggi sono riscoperti in modo clamoroso nella meravigliosa cornice di Villa Necchi Campiglio, proprietà del FAI-Fondo Ambiente Italiano, in occasione della mostra mercato di piante e fiori. Cedri, arance limoni e bergamotti sono celebrati e riprodotti in arte grafica nella mostra “Tassoni: la tradizione di un’azienda italiana tra arte, gusto e design”. Questo è il primo evento di una serie che la storica azienda di Salò ha programmato per far conoscere al grande pubblico il patrimonio, grafico e pubblicitario raccolto nel corso di un secolo di comunicazione aziendale. La storia di quest’azienda tutta italiana ha saputo rinnovarsi per stare al passo con i tempi e mantiene nel tempo la propria tradizione produttiva sempre di qualità come lo è anche la comunicazione pubblicitaria che attraverso le epoche ha saputo comunicare seguendo i canoni estetici del momento e utilizzando illustratori, artisti e poi pubblicitari in grado di valorizzare il prodotto attraverso diversi media, dal manifesto xilografato alla locandina stampata in litografia fino alla tv negli anni 70. L’azienda nasce e si sviluppa sul lago di Garda, un territorio favorevole per la coltivazione degli agrumi e del “cedro calabro”, un agrume originario dell’Asia e introdotto nelle colture della zona dai frati francescani. Il frutto, utilizzato per l’estrazione dell’aroma, ha per tradizione secolare una lavorazione che inizia a novembre mediante l’asportazione del “flavedo”, la parte superficiale della scorza che viene macerata in una soluzione idroalcolica per poterne ricavare gli olii essenziali che verranno poi distillati con uno storico alambicco risalente agli anni ’30. L’aroma ottenuto è la base dei tradizionali prodotti che l’azienda continua a produrre ed esportare come vero marchio “Made in Italy” insieme a partnership virtuosi come il Fai e Slow Food… ma non solo perché l’azienda Tassoni sempre attenta all’immagine aziendale, si propone per il futuro la creazione di un museo che possa rendere pubblico ai visitatori, lo straordinario archivio storico grafico corredato da etichette, bozzetti, manifesti e design packaging che hanno ottenuto i migliori premi e riconoscimenti. Nella mostra si possono vedere alcune creazioni pubblicitarie dagli anni 20 e 30 che erano il fiore all’occhiello per l’immagine aziendale Tassoni. E’ proprio in quegli anni che dal sistema xilografico, incisione su legno e stampa attraverso la matrice in legno, si passa agli inizi del 900 alla tecnica litografica, disegno con pastelli grassi e stampa su matrice in pietra. L’arte grafica nasce in occidente già nel XV secolo con la stampa su torchio dall’esigenza di produrre più esemplari di una stessa immagine e nei secoli, sempre per i cambiamenti socio-economici, William Morris, artista e scrittore, antesignano dei moderni
La tradizione in una mostra Il celeberrimo marchio Tassoni celebrato a Villa Necchi Campiglio designer fonda in Inghilterra nel 1888 l’“Arts and Craft Exhibition Society”, un’associazione di arti e mestieri che si prefiggeva di conciliare la produzione industriale con l’arte, in modo che ogni oggetto, pur se di serie e di basso
costo, avesse un bel disegno e godesse di un certo pregio artistico. Anche in Francia il famoso Alfons Maria Mucha pittore e scultore ceco è stato uno dei più importanti artisti dell’Art Nouveau e creatore di tanti manifesti
grafici-pubblicitari per l’allora nascente industria francese. In Italia l’Art Nouveau, declinata con il nome di Liberty, ha i suoi addetti ai lavori, numerosi scultori , architetti e grafici, illustratori di prestigio che producono
per l’allora nascente industria i manifesti e i bozzetti che in questo caso per l’azienda Tassoni, potete vedere in mostra. Tra i manifesti raccolti e organizzati in modo cronologico, alcuni sono stati realizzati dal noto
illustratore francese Achille Luciano Mauzan (1883-1962), che produsse oltre 1500 locandine per i film dell’epoca e lavorò per la presentazione aziendale degli storici magazzini della Rinascente di Milano.
Pubblicità anni 50
Cedral duplex
Manifesto di Achille Luciano Mauzan
Scalata bottiglia blu
Manifesto della mostra Info: Villa Necchi Campiglio Milano Ingresso gratuito Tassoni: “la tradizione di un’azienda italiana tra arte, gusto e design” da sabato 1 marzo a domenica 30 marzo 2014-03-05 dalle 10.00 alle 18.00 Club ignoranti
Accademia Filarmonica
Cedral Tassoni Spa www.cedraltassoni.it
domenica 9 marzo 2014
F
iorello sembra essere fuori pericolo dopo l’incidente che lo ha visto protagonista lunedì scorso con la sua vespa. Lo
Condizioni cliniche stazionarie, si segnala un modesto quadro di edema cerebrale con cefalea e sintomi di nausea e vomito ag-
showman è ancora ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, il bollettino medico parla di “…
gravati dall’assunzione della posizione eretta; il paziente quindi necessita di 15 giorni di riposo
intervista vip
a fidelizzare gli spettatori di DMAX (canale 52 del digitale terrestre in costante crescita di ascolti). Oltre ad essere un cuoco provetto – ha studiato alla scuola di Gualtiero Marchesi – Gabriele Rubini è anche ex giocatore di rugby e appassionato di calcio tifosissimo della Roma. Lo racconta lui stesso ai lettori di Stadio5.
Luca De Franco
D
a “Unti e bisunti”, “Il cacciatore di tifosi” e “Rugby Social Club” sono i programmi che hanno dato grande popolarità a Chef Rubio ed hanno contribuito
a letto prima di ricominciare a mobilizzarsi…” Fiore è seguito dal prof. Giulio Maira e la sua equipe di neurochirurgia: “E’ ricoverato per trauma cranico con commozione celebrale e amnesia dei fatti derivati dal trauma, che ha causato un’importante ferita lacero-contusa frontale e trauma della spalla destra”. Questo il quadro clinico dichiarato dal primario di neurochirurgia.
personaggio famoso, perché le prime notizie hanno subito messo in evidenza che Fiore ha superato tutte le auto ferme e, evidentemente, non ha rallentato in prossimità dell’attraversamento pedonale. Conosciamo la sensibilità di Rosario e non abbiamo dubbi sul suo senso di colpa. Il fratello Beppe, ovviamente prende le sue difese nella speranza di calmare gli animi di coloro che
Auguriamo un pronto recupero a Fiore e facciamo un salto all’accaduto. Lunedì scorso Fiore, percorrendo con la sua vespa via della Camilluccia a Roma, ha investendo Mario Bortolozzi un pensionato di 73 anni. Il sig. Bortolozzi è ricoverato alla clinica “Villa Stuart, ha riportato le fratture di tibia, perone, bacino e spalla. Tanto clamore ha suscitato la notizia, certo si tratta di un
lo vorrebbero pirata della strada: “E’ stato un incidente stradale come ce ne sono molti che però sembrerebbe diverso dagli altri perché c’è di mezzo una persona più nota dagli altri. Sembra come se fosse sua abitudine uscire di casa e investire una persona. A 54 anni Fiorello ha 50 punti sulla patente e non ha mai fatto male a nessuno. E’ stato un semplice incidente come può succedere a
Crede che la lotta per lo scudetto sia chiusa? “No. E non penso che lo credano neppure l’allenatore e i giocatori della
Roma. Il campionato è ancora lungo, la Juve ha l’Europa League, e sono sicuro che Garcia motiverà i suoi uomini a dare il massimo
tutti. Sappiamo che, per un certo tipo di giornalismo, fa più rumore un albero che cade che cento che crescono. Rosario sta male, molto male, e non si rende conto neppure di quale sia il suo stato d’animo perché lo stato confusionale e il dolore sono molto importanti e non gli permettono neppure di valutare certe emozioni. Una emozione riesce a valutarla: chiede continuamente e costantemente del signor Mario, l’altro ferito nell’incidente, vuole sapere come sta e spera che stia bene, forse meglio di come sta
lui stesso. Ovviamente siamo sempre in costante apprensione per il signor Mario e siamo in costante rapporto telefonico con i suoi familiari per sapere come sta. Siamo due famiglie coinvolte in un incidente molto grave e siamo in attesa di un miglioramento per entrambi che speriamo arrivi presto”. Ad entrambi l’augurio di Stadio5 di tornare presto a casa, sani e salvi e l’auspicio ad una maggiore prudenza di tutti noi che spesso pensiamo di essere soli sulle strade cittadine e non.
Rubio: “Il segreto della Roma è Rudi Garcia”
fino all’ultima giornata. Detto questo, è vero che nella storia del calcio sono rari i casi di squadre forti che hanno vinto lo scudetto al primo anno. Pensiamo alla Juventus della stagione 198283: era piena di campioni del mondo cui si unirono Zibi Boniek e Michel Platini (che vinse la classifica dei cannonieri con 16 gol). Tutti pensavano che la Juve avrebbe vinto lo scudetto a mani basse, ma lo vinse la Roma e i bianconeri arrivarono secondi. Non considererei un eventuale secondo posto della Roma un risultato negativo, ma la base su cui costruire vittorie future”.
Milan, Inter e Juve hanno un giocatore che farebbe comodo alla Roma? “Ce l’ha il Milan: il francese Adil Rami. Corre sulle fasce, crossa e tira da lontano, sarebbe un’arma in più per la Roma”. Cosa le piace particolarmente della Roma? “L’impronta che le ha dato l’allenatore: Rudi Garcia ha fatto capire ai giocatori che quello che conta è il gruppo, che devono remare tutti nella stessa direzione. Chi ha praticato sport agonistico, come me, percepisce quando una squadra è affiatata e la Roma lo è. Garcia ripete sempre che l’importante è costruire un percorso, giornata dopo giornata, una vittoria dopo l’altra e poi alla fine i risultati arriveranno. Non parla di vincere lo scudetto al primo anno, né cerca alibi per i risultati negativi scaricando la colpa sugli arbitri o sulla sfortuna. E’ un grande”.
15
Ci parli di Rugby Social Club. “E’ un programma che precede e segue le partite del 6 nazioni. Sono in studio con Paul Griffen, un
Il popolare chef, volto noto di alcuni programmi televisivi, ha giocato a rugby
giocatore neozelandese tostissimo. Per dire una: a Milano nevica e lui si presenta con la maglietta leggera. Il conduttore è Daniele Piervincenzi. Abbiamo sempre un ospite. Cerco di spiegare il rugby senza usare termini troppo tecnici, considero il mio ruolo a metà strada tra quello dell’esperto e del comico”. Quanti anni ha giocato a rugby? “Ho iniziato da ragazzino ed ho fatto tutta la trafila arrivando a giocare il mondiale Under 19 con la nazionale italiana. Ho giocato con le squadre di Frascati, Parma, Roma, Piacenza, Rovigo e perfino con il Poneke di Wellington in Nuova Zelanda. Quando lo racconto, la gente si stupisce perché in televisione sembro più basso e magro di quel che sono: peso 110 chili per 188 cm di altezza. Sono l’unico al mondo a essere rimpicciolito dalla telecamera. Gli infortuni mi hanno convinto a ridurre l’attività agonistica, poi mi sono iscritto alla scuola di cucina di Gualtiero Marchesi (il corso durava quattro anni) e alla fine ho scelto una strada diversa dal rugby”. Per quale motivo i tifosi del rugby non creano gli stessi problemi di quelli del calcio? “Perché si adeguano all’ambiente. Da quando il rugby è diventato popolare (al Meazza c’erano 80.000 spettatori per Italia-Nuova Zelanda) ha attratto anche molti tifosi di calcio. Quando entrano allo stadio, notano che l’atmosfera è completamente diversa rispetto a quella del calcio e si adeguano. E’ come quando si va all’estero in uno di quei Paesi in cui le strade sono pulitissime: non buttiamo le carte per terra perché non lo fa nessuno”.
Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it
Amministrazione mail: commerciale@stadio5.it Concessionaria pubblicitĂ Edizioni SBM Tel. 329 3847157 mail: commerciale@stadio5.it
Direttore responsabile Grafica Beppe Vigani - mail: direttore@stadio5.it Team grafico Edizioni SBM mail: grafica@stadio5.it Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Aldo Colombo, Lara Comi, Luca De Franco, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Marby,Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011