N 11 2015 milan cesena

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domenica 22 febbraio 2015 Anno 5 n. 11

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MILAN CESENA

Rambo DESTRO Tre punti per salvare Pippo Inzaghi


domenica 22 febbraio 2015

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A

l Meazza questa domenica può consumarsi il “de profundis” di Pippo Inzaghi. Il popolo rossonero si è diviso, già da tempo, nonostante la Curva Sud stia dalla parte dell’allenatore piacentino. Sarebbe una sconfitta su tutti i fronti per il Milan, club che negli ultimi trent’anni ha fatto crescere e vincere allenatori del calibro di Sacchi, Capello, Ancelotti: tecnici che hanno dato impronte fondamentali nel panorama italiano e, soprattutto, mondiale. La squadra non è paragonabile a quella dei suoi predecessori ma Inzaghi sembra molto indietro rispetto ai suoi avi. La Primavera non è la prima squadra, i ventenni non sono trentenni e il Vismara non è il Meazza. Eppure qualcuno ha fatto confusione. Se con il Cesena il Milan non riesce a conquistare i tre punti, Superpippo pagherà con la moneta più cara: l’esonero. Giusto o sbagliato è un dettaglio, è il dopo che fa più paura. Non ci siamo ancora, ma la domanda è giusto porsela. Il Milan è auspicabile che vinca contro il Cesena, perché fa parte delle cose così logiche che sarebbe un peccato smentirle. Il calcio, però, non è matematica e di certo c’è poco. I romagnoli sono riusciti a mettere la museruola ai campioni d’Italia e due settimane prima erano riusciti a vincere con la Lazio. Non un pungiball qualsiasi, dunque, da prendere a pugni tranquillamente, ma una squadra cui non mancano fiducia e coraggio ed è abituata a mettere le mani nella spazzatura pur di portare a casa l’osso. Al Milan manca questo: la capacità di soffrire fino in fondo per cambiare il trend. I giocatori del Cesena non possono essere più forti di quelli rossoneri; basta questo per partire in vantaggio, almeno non sotto come ormai accade. I giocatori, come dice Essien, dovrebbero trovare l’unità di intenti che per anni ha contraddistinto la filosofia della società rossonera, come del resto di tutte le squadre vincenti. “Vincere o morire” caro Pippo, e se andrà male non sarà stata solo colpa tua. Ed è per questo che tutti faranno il tifo per te. In bocca al lupo.

Sandro Mazzola

RECUPERO FATALE ALL’INTER

P

er un soffio non ce l’abbiamo fatta. Stavo già pregustando la vittoria a Glasgow contro una signora squadra che è arrivata la doccia fredda del 3-3. Un vero peccato per l’Inter perchè i ragazzi hanno giocato veramente una buona gara. Potevano chiuderla sullo 0-2 ma ancora una volta ci sono amnesie in difesa, oltre un pizzico di sfortuna sull’autogol di Campagnaro. Il Celtic mi ha fatto tornare indietro col tempo, un po’ di magone mi è venuto pensando a quando giocavo, ero giovane e correvo come un pazzo. Comunque qualche miglioramento c’è stato se è vero che in campionato nelle ultime

Milan

due partite, insieme ai sei punti messi in tasca sono arrivati anche sette reti, che non sono male dopo tante critiche ai bomber nerazzurri. Oggi ci riproviamo col Cagliari, un avversario tosto e pericoloso in grado

STADIO

Allenatore

di mettere in difficoltà la nostra squadra. Per quanto concerne l’andata meglio non parlarne perché quel giorno l’Inter non è esistita. C’era solo il Cagliari di Zeman e i quattro gol incassati ci stavano tutti. Per

MEAZZA

quanto riguarda i cugini, se non battono il Cesena sono veramente guai grossi. La pressione su Inzaghi è già pesante adesso, figuriamoci se la squadra non dovesse fare punti a San Siro con i romagnoli, che se giocano

ORE 15.00

come hanno fatto con la Juventus, non immagino cosa possa succedere. Ho seguito un pezzo di partita dei rossoneri la scorsa settimana con l’Empoli e mi sono venuti i brividi. Sono curioso di vedere cosa succede. Oltrettutto Inzaghi è davvero sfortunato con tutti quegli infortuni che gli sono capitati addosso. Per i cugini è veramente un momentaccio. La seconda piazza della Roma è invece in pericolo. Se i giallorossi non vincono a Verona la vedo nera per Garcia perché il Napoli, pur con tutto il rispetto per il Sassuolo al San Paolo concederà il bis di Trebisonda.

CESENA Allenatore

Filippo Inzaghi

Domenico Di Carlo

Arbitro: Dino

MILAN (4-4-2) Abbiati Bonera, Rami, Bocchetti, Antonelli; Cerci, Montolivo, de Jong, Bonaventura; Destro, Menez

Tommasi di Bassano del Grappa

CESENA (4-3-1-2) Leali Nica, Lucchini, Krajnc, Renzetti; Giorgi, De Feudis, Zè Eduardo; Brienza; Djuric, Defrel


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FISCHI A SAN SIRO L’INCERTEZZA REGNA SOVRANA partita

Severa Bisceglia

pito di ricaricare i suoi uomini e convincerli che queste partite si possono anzi, si devono vincere. Contro

devoli che il francese spesso dimostra. Ma senza i gol del francese, anche se con prestazioni molto al di sot-

La partita della salvezza, con il Cesena dentro o fuori Il Milan non sa più vincere. L’1-1 con l’Empoli, risultato che ha penalizzato più i toscani, ha ulteriormente inasprito i rapporti con i tifosi che amano Inzaghi, uomo Milan, ma che non ne possono più di vedere la propria squadra brancolare nel buio. La panchina riprende a scottare, mancano i risultati, una vera regia e mancano anche le idee. Le voci, prontamente smentite dai diretti interessati, di una possibile cessione della società non favoriscono la ripresa rossonera. Il Diavolo è sempre più dipendente di Menez che non si mostra costante nel rendimento pur avendo dato inizio, contro l’Empoli, all’unica azione gol innescando Bonaventura che passa a Destro per la facile realizzazione. Milan ospite in casa propria. E’ l’Empoli a farla da padrone a San Siro macinando gioco, schiacciando gli avversari nella propria metà campo. I rossoneri realizzano l’unica occasione di gioco costruita con Destro, l’uomo del momento. Dopo il vantaggio cala il buio lasciando intravedere solo l’espulsione di Diego Lopez (ha colpito con la mano la palla fuori area), l’infortunio di Paletta (problema muscolare) e le difficoltà di Bonaventura che accusa un problema alla spalla. Il Diavolo, ridotto a giocare in nove, si chiude in difesa e raccoglie solo fischi oltre al gol del pareggio. Oggi con il Cesena bisogna voltare pagina, al tecnico il com-

l’Empoli non ha girato nulla e nessuno. Il ritorno di De Jong è passato quasi inosservato, Bonaventura al minimo delle sue possibilità e male Honda. Con questo Milan l’Europa League si allontana sempre di più ed il primo a pagare sarà l’allenatore, ma i problemi del Milan non si risolvono con l’esonero di Pippo Inzaghi proprio come non li ha risolti sostituendo Clarence Seedorf e ancor prima con l’allontanamento di Massimiliano Allegri. Torniamo alla partita di oggi che potrebbe risultare decisiva, come già detto, per il mister. Oggi la formazione, nella speranza che non si tratti del 24° diverso schieramento, potrebbe essere orfana di Jeremy Menez, non per problemi tecnico-tattici ma per gli atteggiamenti arren-

to delle aspettative, quale posto in classifica occuperebbe questo Milan? Il tecnico piacentino avrà poche possibilità di scelta, la difesa fa acqua da tutte le parti e gli altri reparti latitano. Alex partirà dalla panchina con la maschera protettiva, al centro vedremo, forse, il ritorno di De Jong e del capitano Montolivo. In sostituzione dello squalificato Diego Lopez l’onere di proteggere i pali sarà affidato ad Abbiati e non pochi dubbi sulla presenza di Bonaventura a centrocampo. Recuperato Bonera e nel reparto avanzato, dovrebbe riposare Honda, il pallino sarà sui piedi di Cerci, Menez e Destro. I bianconeri si presenteranno con lo stesso 11 che ha fermato la Juventus, unica sostituzione Nica per lo squalificato Perico.

MA LA LANTERNA SI ACCENDE PER LA SAMPDORIA

A

nessuno piace perdere! Anche se la disputa che una squadra va ad affrontare appare insormontabile e la vede già battuta in partenza così che nemmeno uno sprovveduto scommetterebbe un centesimo su un esito diverso, proprio per questo quella squadra non è disposta a cedere il passo senza prima aver lottato accanitamente. La scarsa stima e la sufficienza arrogante degli addetti ai lavori sono fattori scatenanti, addirittura una droga psicologica che mette in condizione

o umile non conta nulla, conta solo il coraggio e il mister Donadoni ed i ragazzi ne hanno da vendere. Il tecnico dei Ducali ha visto sparire nelle ultime settimane, per vari motivi, giocatori importanti, ma senza piangersi addosso ha fatto con quello che aveva nel tascapane. A Parma tutto è in vendita ma non la dignità. All’ora di pranzo l’Empoli li aveva preceduti conseguendo un pareggio che largo non gli va di certo, anzi … Solo il Diavolo ha accolto con soddisfazione il segnale di chiusura della partita. In sera-

i più deboli di centuplicare le loro forze di migliorare notevolmente la loro capacità di concentrazione e farli sentire per un giorno come gli eroi solitari capaci di respingere ogni assalto e di sorprendere tutti lasciandoli a bocca aperta. Questo è accaduto nell’ultima di campionato. Il Parma ha fermato la Roma pareggiando meritatamente a reti inviolate all’Olimpico. Gli Emiliani non hanno lasciato nulla al caso e ancora meno ai giallorossi le cui folate offensive si sono infrante contro la loro difesa ordinata,forte e concentrata. ‘La classifica ci vede ultimi ma oggi vogliamo dimostrare di non meritare la posizione che occupiamo’ si saranno detti prima di entrare in campo e il triplice fischio finale li ha visti ancora ben saldi in sella. Avrebbero potuto recriminare per un rigore negato che ad altri, meglio considerati, avrebbero concesso, ma non l’hanno fatto. Anche in questo sono stati grandi. Un’origine nobile

ta, infine, il Cesena ha strappato a sua volta un punto ai primi della classe. Non se la sentivano per una volta i Romagnoli di andare in castigo dietro la

che vede favorito il Genoa, lanciatissimo dopo le ultime due vittorie, intenzionato a rispettare il proverbio del non c’è due senza tre. Nonostante sia stata battuta a Verona la Sampdoria avrà un pronto riscatto. I blucerchiati mi sono sembrati in ripresa e faranno loro i tre punti in palio. A Firenze scende il Torino, imbattuto dallo sfortunato derby con la Juventus, e temo che la paura di perdere la farà da padrona al Franchi. Pur vedendo i Viola leggermente favoriti penso che finirà pari e patta. Non sarebbe nemmeno sbagliato, a dire il vero, giocare GOL e buonanotte al secchio. Sempre in terra Toscana il Chievo potrebbe allungare la serie di vittorie contro il pugnace Empoli. Sono più propenso a credere che anche in questo caso le due squadre si divideranno la posta. Eventualmente l’UNDER potrebbe evitarvi l’emicrania che l’atroce dubbio sull’esito della disfida vi procurerebbe. A Roma sarà di scena il Palermo, vicino alla

lavagna. Ribadisco: a nessuno piace perdere! Lasciamoci alle spalle la domenica di carnevale (che scherzi!) e affrontiamo come di consueto il futuro esaminando la quinta giornata del girone di ritorno che ha avuto inizio venerdì sera e si chiuderà lunedì con due posticipi. Spicca il derby della lanterna

parte alta della classifica ma la Lazio non gli farà sconti. I biancoazzurri hanno dalla loro il fattore campo e tutti i mezzi tecnici e agonistici per far passare una brutta domenica ai Siciliani. D’altronde sarà la prima di quaresima e qualcuno deve pur restare a digiuno. Alla prossima.

bioritmi Massimo Cerana


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Infermeria rossonera Marjlja Bisceglia

Ignazio Abate

Stephan El Shaarawy Gabriel Paletta

L

’infermeria

Zapata

rossonera

bili neppure i tempi di rientro

non rischia di restare

per Stephan El Shaarawy che

senza lavoro, continua

ha subito una frattura metatar-

ad ospitare vittime più o meno

sale. Dovrebbe rientrare, invece,

eccellenti ma tutte indispensabi-

per i primi di marzo Gabriel

li a questo Milan sempre più in

Paletta che ha subito, oltre che

crisi. Recuperato il capitano Ric-

squalificato, una lesione al bici-

cardo Montolivo, dopo tre gare di

pite femorale; ancora ritardi per

stop per infortunio, la situazione

Zapata, fermato anche lui da

per questo Milan si fa sempre

una frattura al metatarso, do-

più tragica. La difesa continua

vrebbe rientrare ad inizio mar-

a mietere vittime. Mexes, Diego

zo. L’emergenza non consente al

Lopez e Paletta squalificati e il

tecnico piacentino di rinunciare

purgatorio finirà proprio contro

anche ad Alex che partirà dalla

il Cesena. Infortunio per Igna-

panchina ma con la maschera

zio Abate (lesione muscolare

protettiva dopo la rottura del

alla coscia) e dovrebbe rientrare

setto nasale rimediata domenica

prima di fine mese. Non si cono-

scorsa contro l’Empoli. Faran-

sco i tempi di ritorno in campo

no bene a prestare molta atten-

per Mattia De Sciglio fermato

zione ai falli di gioco sia Bona-

da una lesione alla fascia plan-

ventura che Poli, già diffidati.

tare del piede. Non preventiva-

Mattia De Sciglio


domenica 22 febbraio 2015

IL MILAN CHE NON C’È Contro il Cesena è attesa l’ennesima pronta risposta

I

l Milan si è sgonfiato. La crisi di risultati e di gioco va avanti. I tifosi sono delusi, quasi inviperiti soprattutto dopo l’inaspettato pareggio casalingo della settimana scorsa contro l’Empoli. Vedere gli spalti del Meazza semi vuoti nell’ultima gara contro i toscani, senza dubbio, non aiuta il gruppo ad uscire da una crisi iniziata da tempo. Questo Milan, diciamoci la verità, senza leader e senza anima davanti ai propri tifosi sembra un’eterna incompiuta. I rischi di raccogliere poco o nulla a conclusione delle gare rimangono tanti. Dall’inizio del 2015, i rossoneri hanno conquistato appena 5 punti in 7 partite. Un bilancio decisamente magro che non solo non onora uno dei club più blasonati al mondo, ma allontana la squadra da posizioni di classifica utili per partecipare nella prossima stagione alle coppe europee. Colpa di chi? Gli infortuni in casa rossonera sono stati tanti finora, ma il tifoso

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ne migliore per rilanciare una squadra improvvisata e disegnata per amore e non per competenza? La verità, credo che, come in tutte le cose nella vita, sta nel mezzo. Ora però i rossoneri devono riprendersi. Vincere oggi contro il Cesena potrà dirci effettivamente quanto sia stata giusta la scelta Inzaghi e quanto questi sia “sopportato” da un organico poco umile e poco abituato a sudare per vincere. Il team rossonero è certamente superiore a quello romagnolo, ma i bianconeri pur di conquistare la non facile

Luigi Rubino

salvezza si presenteranno concentrati alla scala del calcio con la stessa grinta messa in mostra domenica scorsa contro la Juventus. Se vorrà evitare l’esonero Pippo dovrà quindi lavorare sulla psicologia dei suoi ragazzi, perché alternative per ora non ci sono. Nelle precedenti 12 gare disputate al Meazza, il Cesena finora non ha mai vinto. I tifosi rossoneri sono quindi invitati a toccare ferro

che va allo stadio non vuole giustificazioni e quando gioca la sua squadra vuole vederla vincere e, male che vada, battersi fino in fondo, sudando le proverbiali sette camice fino al triplice fischio finale. Ed allora? Colpa del timoniere Inzaghi se questo Milan è inguardabile o della società e di Berlusconi che, in difficoltà economiche, credeva di aver trovato in Pippo la soluzio-

è f a C d n o l B l A

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tutto è .... Spe ciale


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Marjlja Bisceglia

OCCHIO MILAN... anche il Cesena è bianconero

statistiche

I

precedenti danno ragione al Milan, ma il Diavolo di oggi è una fotocopia sbiadita del passato. Milan-Cesena, almeno sulla carta, non dovrebbe dare adito a dubbi e stampare già i tre punti in classifica a favore della squadra di Pippo Inzaghi. Oggi, invece, è tutto da vedere. Entrambe le squadre hanno il bisogno assoluto di vincere questa partita, il Cesena vuole allontanare il più possibile lo spettro della Serie B e il Milan vorrebbe avvicinarsi, o tentare di non perderla troppo di vista, alla zona europea. A San Siro il Milan ha ospita-

to undici volte il Cesena senza mai perdere, questi gli ultimi scontri: Stagione 2010/2011, 21^ giornata: Milan-Cesena 2-0; Stagione 1990/1991, 19^ giornata: Milan-Cesena 2-0; Stagione 1989/1990, 18^ giornata: Milan-Cesena 3-0; Stagione 1988/1989, 28^ giornata: Milan-Cesena 0-0; Stagione 1987/1988, 18^ giornata: Milan-Cesena 3-0. I romagnoli non hanno mai vinto contro il Milan: due pareggi e nove sconfitte. Se pensiamo alla partita del girone d’andata, i rossoneri erano messi decisamente meglio, ci torna in mente l’1-1 del Manuzzi firmato da Succi e Rami. Se l’ultimo pari, risultato che esaltò più il Cesena, lo ripeschiamo nella 28° giornata della lontana stagione 88-89, l’ultima vittoria del

Milan ai danni del Cesena non è poi così recente: 1-0 alla 5° giornata della stagione 2011-2012. Il match di oggi è tra i più delicati in chiave sicurezza. Inzaghi, dopo la fiducia incassata dal presidente Silvio Berlusconi, ha il preciso compito di ricaricare i suoi, ridando loro vitalità e mazzior consapevolezza dei propri mezzi, con tutti i limiti del caso. Una sconfitta metterebbe alla gogna il tecnico e la squadra sprofonderebbe nel baratro. A danno del bel gioco, il Diavolo deve badare unicamente alla sostanza e vincere questa partita che ridarebbe una boccata d’ossigeno all’intero ambiente rossonero. Occhio… il Cesena ha rifilato due sberle alla prima della classe costringendola al pareggio.

Clarence Seedorf, autore dell’ultima vittoria rossonera contro il Cesena

QUATTRO BUONI MOTIVI PER CREDERCI

A

Entrambe le immagini si commentano da sole

rchiviata la pratica Atalanta, quattro gol che fanno ben sperare, ora la conferma è richiesta sull’isola tra le più belle al mondo. I sardi tifosi dei rossoblu e soprattutto Zola speravano in un mesto pareggio a Bergamo che demoralizzasse ancora una volta la banda nerazzurra. Bisogna attendere le tre vittorie consecutive per urlare ‘gatto’, ma il gioco messo in campo domenica scorsa lascia ben sperare per il recupero in extremis di un posticino in Europa, se non è la classifica del campionato a graziare l’Inter si può tentare il tutto per tutto in Europa League. Contro l’Atalanta Mancini non ha praticamente

sbagliato nulla o quasi. E’ sempre uno strepitoso Guarin, se in giornata buona, a muovere le acque e portare la squadra verso la seconda

vittoria consecutiva espugnando, dopo quasi sette anni, lo stadio bergamasco. Doppietta, un rigore procurato e un assist per il

colombiano, l’uomo giusto per il gioco di Mancini. La fiducia del tecnico lo rende leader, meno di tre mesi per tirargli ancora fuori quelle capacità che lo rendono adatto in tutte le zone e in tutti i ruoli: gol degni di nota, assist, centrocampista, difensore e attaccante, perché no… anche centrocampista. L’uomo giusto per la giusta Inter? Speriamo. Partita convincente da parte di tutti gli uomini in campo. Shaqiri sblocca subito il risultato trasformando il calcio di rigore, penalty dubbio scaturito dal contatto Bellini-Guarin che si è trascinato le solite discussioni, e Sportiello nega con una grande parata la doppietta al trequartista. Il momentaneo pareggio della Dea non ha demoralizzato i Mancini boys. Il poker di

Mi ve ... a c

cugini Severa Bisceglia Bergamo, Shaqiri, doppietta di Guarin e sigillo di Palacio che firma il definitivo 1-4, ha caricato a dovere i nerazzurri per questa seconda trasferta consecutiva che li vedrà impegnati nel posticipo di domani alle ore 21.00. Anche pareggio beffa in terra scozzese non deve abbassare i toni. L’inter inizia ad esserci e Zola fa bene a non stare con le braccia conserte. Lo scontro dell’andata ha sancito la meritata vittoria dei sardi allora guidati da mister Zeman, ma la gara di domani sera dovrebbe mettere in campo altro e soprattutto dovrebbe partorire la tanto auspicata terza vittoria consecutiva in campionato. Se sono rose fioriranno, anzi: se sono gol vinceranno.

L

’imprenditore Thailandese ci prova e Silvio Berlusconi ‘se la tira’. No, il Milan non è in vendita. Un miliardo, o poco più, di buoni motivi per rifletterci seriamente. Questa la cifra offerta da Bee Taechaubol, 1 miliardo di euro per una quota di maggioranza del club rossonero. Come prima proposta sul tavolo, se confermata, non sarebbe niente male. Non è male soprattutto se si pensa a cosa sta diventando il Milan. Una squadra senza un vero pilota alla guida e, badate bene, non sono contro Filippo Inzaghi come non ero contro Clarence Seedorf. Questi giovanissimi tecnici possono anche avere delle ottime possibilità, anche se privi della sana esperienza acquisita alla


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Portiere di notte

I

l Napoli sembra ricordare Jacopone da Todi, Rafa Benitez la moglie del sommo poeta citato e Rafael Cabral il cilicio indossato dalla consorte di costui. Per i pochi che non conoscono la storia

dane (non è chiaro se fosse il marito stesso a costringervela), Jacopo abbandonò la vita mondana. Ecco appunto il cilicio che era una veste intessuta di peli di capra, ruvida e scomoda, indumento intimo

alcuni portieri è stata penalizzata per molto meno della miriade di papere di Rafael. Ricordo per esempio il baccano attorno a Pierpaolo Marino per via dell’acquisto del costoso cartellino di Nicolás

maglia dei partenopei collezionò 19 presenze complessive in campionato. A differenza dell’attuale Numero Uno dimostrò personalità e buoni riflessi, tuttavia sul bilancio della sua esperienza in maglia azzurra pesano alcune clamorose papere, tra cui quelle commesse in casa contro il

Il nuovo mestiere di Rafael Cabrai del monaco umbro, è mia premura accennare qualche notizia in merito: nato tra il 1230 e il 1236, era un notaio e procuratore legale. Nel 1267 sposa Vanna, figlia di Bernardino di Guidone, conte di Coldimezzo. La moglie, secondo la leggenda, morì l’anno seguente durante una festa da ballo, per il crollo di un pavimento. Dopo che sul corpo della consorte fu trovato un cilicio che essa indossava anche nelle occasioni mon-

che i cristiani usavano indossare sulla nuda pelle per fare penitenza e mortificare la carne, strumento di santificazione e purificazione come è diventato per noi tifosi del Napoli il portiere brasiliano che minaccia di difendere i pali della squadra azzurra. Una delle tante domande a cui non riesco a a dare una risposta rimane per esempio quella del perché questo portiere ancora rimanga titolare, da che ricordo io la carriera di

Navarro che arrivò a gennaio 2008, comprato dal Napoli per 2,5 milioni di euro, è stato l’argentino in questione il primo portiere straniero della storia del Calcio Napoli in Serie A, nello score con la

Bologna e a Marassi contro la Sampdoria dove, l’essere assimilato a una impropria condotta notturna, gli è costato la carriera in maglia azzurra. Questo Rafael mi auguro che da qui a fine campionato

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venga relegato in panchina per poi essere ceduto, perché un errore ci può stare, due errori possono capitare ma uno a partita è davvero inverosimile. Al di là del portiere comunque un problema di tenuta razionale la squadra di De La ce l’ha tutta; ogni tanto un inspiegabile crollo mentale, sarà colpa di don Rafè o della scarsa qualità di taluni atleti, rimarrà il dilemma da qui alla fine del torneo. Contro il Palermo, visto i risultati di Roma e Juventus si è persa l’ennesima occasione di salire sul tram buono per la Champions, peccato davvero, anche se perdere i punti con i fratelli siciliani del club

…altro che difendere le porte del San Paolo

endi il Milan? chi!?!?

guida di squadre militanti in Serie B o nei club cosiddetti ‘minori’ della massima serie, ma se sono privati della materia prima poco possono fare. E la materia prima manca perché non ci sono soldi da spendere. Il piatto piange ogni volta che vede il cassetto sempre più

rosso e resterà tale ancora per molto se non sente il magico suono del danaro prodotto soprattutto dalle sfide europee. Il finanziere quarantunenne a capo del primario gruppo finanziario thailandese “Thai Prime” evidentemente di soldi ne avrebbe da spendere per far tornare bello e produttivo il giochino. Il gruppo con a capo la famiglia Berlusconi, almeno in prima battuta, fa sapere di non essere interessato a cedere oltre il 50% delle quote rossonere, ma il tempo potrebbe portare loro a riflettere sulla bontà di riavere a disposizione del gran danaro da spendere per la totale ‘ristrutturazione’ di quel club che una volta faceva paura nel mondo per il gioco e per i risultati ottenuti.

Rafael in una delle sue espressioni intelligenti

giù al nord

Fiore Marro

rosanero rimane l’unica consolazione della storia in questione. La goleada in Turchia non tranquillizza di certo la torcida napoletana ma comunque momentaneamente pacifica l’ambiente. Certo che l’acquisto di Manolo Gabbiadini è stato davvero un colpo da maestro, il campioncino italiano ha fatto già la bellezza di 4 reti in questo breve lasso di tempo e come si dice: se il buongiorno si vede dal mattino, qui a Napoli con le sue realizzazioni sta davvero facendo splendere un sole abbagliante. Il gol contro il Trabzonspor è stato un capolavoro da centravanti vero: aggancio sublime e freddezza sottoporta, che bomber. L’incontro con il Sassuolo di Paolo Cannavaro rimane l’ennesima prova del nove, quella prova che dovrebbe consacrare definitivamente gli azzurri nel club delle squadre importanti, poi magari capiterà di ritrovarsi tra tre turni a piangerci di nuovo addosso per qualche cantonata del solito errore commesso da un nostro calciatore, che però mi auguro non sia più opera del portiere brasiliano di stanza al San Paolo, per lui penso sia giunto il momento di un lungo periodo di riposo, anche perché noi tifosi siamo saturi. Dunque panchina lunga per Rafael senza indugiare, anzi con Andujar. Intanto consoliamoci con le parole d’amore del Pocho Lavezzi.

Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso


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una scuola nella savana per

vedere tanti gol e a volte

tanti bambini che così po-

non si va allo stadio perché

tranno avere un futuro. Se

non c’è nessuna partita e

mi dai 15 euro e il tuo indi-

si rimane a casa magari a

rizzo prometto di spedirtelo

leggere un libro. Ecco per-

ma sopratutto prometto che

ché ho scritto e disegnato

i tuoi 15 euro diventeranno

questo libro, per riempire

un avvenire per tante per-

le giornate senza partite. E’

sone in Africa. Te lo giu-

un libro da leggere, da bere,

ro. Inoltre tu, fra il primo

che fa pensare. Leggendo-

e il secondo tempo di una

lo diventa all’improvviso

partita, avrai qualcosa di

acqua per l’Africa oppure

importante da raccontare

A volte si va allo stadio per

Icio de Romedis - Icio Onlus -

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CELTIC-INTER 2-4

in mezzo ignorando Santon in posizione. Non dice bene neppure il Celtic Park al capitano nerazzurro Ranocchia, per lui crampi e fischi del pubblico. A chiudere i conti ci pensa l’italo-svedese, futuro in nerazzurro per lui secondo accreditate voci di mercato, Guidetti che grazie all’ennesima papera di Dodò deve solo mandare la palla alle spalle di Carrizzo e non sbaglia. Celtic-Inter 3-3. Se non fosse ‘pazza’ che Inter sarebbe! C’è ancora molto lavoro da fare ma la squadra è sulla strada giusta per gli ottavi. A San Siro, salvo sorprese imperdonabili e con le opportune ‘minacce’ di Mancini, il passaggio del turno dovrebbe essere nerazzurro.

Se non fosse ‘pazza’ che Inter sarebbe! Severa Bisceglia

I

n scozia l’Inter gioca e segna 4 reti. Si, anche il primo pareggio del Celtic al 26’ è siglato da Hugo Campagnaro che, se non ha cambiato casacca nella notte tra mercoledì’ e giovedì, è ancora stipendiato dalla banda di Thohir. Quando le cose girano bene, soprattutto la palla, si può anche soprassedere ad un autogol,

l’importante era vincerla questa partita e Mancini ce l’ha messa proprio tutta. Bravi i ragazzi nerazzurri che, nonostante il pareggio subito ancora una volta sul triplice fischio, hanno finalmente dimostrano di assimilare gli insegnamenti del maestro ed iniziano a dare spettacolo in campo divertendo i tifosi. Shaqiri

al 4’ si trova al posto giusto nel momento giusto, doveva solo spingerla dentro e lo ha fatto. La doppietta di Palacio sancisce finalmente l’agognato ritorno di El Trenza. Secondo tempo tutto da rifare, Icardi sprecone e giustamente sostituito da Kovacic che, se possibile, è riuscito a fare anche peggio mangiandosi assist e gol. Dentro Dodò per Kuzmanovic, l’ex giallorosso ha giocato una partita tutta sua ed in solitario, Guarin all’83’ sbaglia il passaggio che avrebbe potuto chiudere la partita mettendo la palla

LE TRASFERTE DICONO BENE ALLE ITALIANE Non benissimo in casa per Roma e Torino

le altre in EL Il Napoli gioca per 90’ anzi, 92 minuti. Non si fa sorprendere Benitez, difficile che commetta errori nelle sfide europee che conosce molto bene e di cui non subisce l’ansia da prestazione. I partenopei partono subito in attacco e avrebbero potuto aprire le marcature già al terzo minuto di gioco se il portiere turco non avesse indovinato la respinta sul tiro ravvicinato ma

molto angolato. Poco ha potuto il Trabzonspor costretto ad arrendersi al 6’ sulla ribattuta di testa di Henrique. La ballata è tutta napoletana: al 20’ è protagonista Higuain che segna a porta vuota su assist di Gabbiadini e sei minuti dopo è lo stesso Gabbiadini, a tu per tu col portiere, a bucare per la terza volta la rete turca servito con un passaggio lungo da Albiol. Sarebbero bastate le fatiche del primo tempo ma Zapata non ci sta e al 92’ sul finire di gara mette dentro un pallone respinto a Callejon. Andújar e com-

pagni escono sconfitti dall’Hüseyin Avni Aker. Il tecnico Yanal non ha avuto molte possibilità di scelta mandando in campo una formazione rimaneggiata che ha dovuto

rinunciare all’ex milanista Constant e al centrocampista Ekici, entrambi squalificati. Altre assenze pesanti nella formazione turca, quelle di Yatabare e Waris per infortunio. Rafael Benitez ha finalmente deciso di tenere fuori Rafael, dopo le tre papere in campionato contro il Palermo, sostituito da Andujar. La scelta ha premiato il tecnico e la squadra: Trabzon-Napoli 0-4 e a Napoli sarà ancora una recita tutta in napoletano. Non benissimo per la Roma che all’Olimpico e tra gli ormai immancabili fischi

dei tifosi si lascia raggiungere al 55’ dalla rete irregolare di Colin Kazim Richards che vanifica il gol del vantaggio siglato da Gervinho al 22’ del primo tempo. Roma-Feyeno-

ord 1-1, tutto da rifare. Il passaggio del turno i giallorossi se lo giocheranno tutto a Rotterdam la prossima settimana. Il pareggio in fuorigioco ha oscurato anche l’ottima prestazione dell’ivoriano che ha anche sprecato almeno due occasioni per chiudere la partita. Non è certo un buon momento per la squadra di Garcia, contro il Feyenoord ha sostituito sei calciatori rispetto alla formazione schierata contro il Parma, che fatica a restare sui binari anche in campionato. Da tre mesi la Roma non vince all’Olimpico

e quello di questa sera è il 9° pareggio consecutivo in casa. La porta per il passaggio del turno è ancora aperta, se giovedì Kazim e compagni non la chiudo definitivamente, almeno per questa stagione. La gara di andata dei sedicesimi di finale di Europa League non è andata bene neppure al Torino, nonostante la doppietta lampo di Maxi Lopez che ha momentaneamente ribaltato lo svantaggio, migliore in campo insieme al compagno di squadra El Kaddouri. Il 26 febbraio la gara di ritorno al San Mames che per il Toro potrebbe diventare un’inferno. I baschi con al comando Valverde non si lasceranno sfuggire l’occasione del passaggio del turno in casa ed un primo messaggio, anzi due, lo hanno già mandato Williams all’8’ e

Gurpegi al 73’ che hanno beffato i granata rei, in entrambe le occasioni, di leggerezza difensiva. Torino-Athletic Bilbao 2-2. Non sarà una gara facile da preparare per Ventura ma non impossibile perché Lopez e compagni hanno gli

attributi per compiere l’impresa. E’ andata sicuramente meglio alla Fiorentina che in terra inglese racimola al 36’ un promettente pareggio che vale oro contro il Tottenham grazie alla rete messa a segno da Jose Basanta.


Luigi Rubino

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S

ono giovani e forti ed hanno vinto alla grande. Nell’ambiente nerazzurro e soprattutto tra i tifosi c’è tanta gioia per il successo della Primavera di Stefano Vecchi che, a distanza di tre anni, ha rivinto il “Viareggio”, superando nel cammino verso la finale tutti gli avversari. Vincere sette gare su sette nello spazio di pochi giorni su campi resi impraticabili dalla pioggia e contro avversari di rango non è di poco conto. Contento Thohir che, per la prima volta, ha potuto festeggiare, anche se da lontano, la coppa “Carnevale”, frutto ambito e raccolto grazie al particolare lavoro di monitoraggio svolto dal valido staff tecnico della società composto e diretto da Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile e dal capo degli osservatori, Pierluigi Casiraghi. Tutti attenti ad operare in perfetta sinergia con Mancini, un tecnico che, come si è visto, con gli innesti recenti di Bonazzoli e Puscas in prima squadra, dimostra di tenere in grande considerazione il florido vivaio nerazzurro. Stranieri o italiani che siano, poco conta. L’importante che la tradizione dei campioni per il futuro nerazzurro duri nel tempo. I successi significativi dell’Inter nella storia del Viareggio. Tantissimi sono i ragazzi che, nel corso della storia, dopo aver disputato e vinto questo torneo, sono poi diventati colonne inamovibili della prima squadra, conquistando

domenica 22 febbraio 2015

Insuperabili!!!

TO R N E O V I A R E G G I O stoccate, Radu, portiere di indubbie qualità, alla freccia Camara, quasi imprendibile con la sua corsa sull’out destro, Palazzi, centrocampista tutto fare e i contributi decisivi di capitan Sciacca, Steffè e di altri ragazzi made in Italy come Rocca, Ventre e Baldini. Nella fase a gironi, la squadra di Vecchi supera nell’ordine i belgi del Genk (3-1), il Parma con l’identico punteggio e gli indonesiani

i nerazzurri disputano poi contro la Roma, nella quale i boys dell’Inter, su di un campo ridotto ad una palude, sfoderano una prestazione super, vincendo largamente (4-0) contro un avversario di grande spessore, con rete da lontano di Demetrio Steffè, al quale va il grande merito di vincere (4-0) e spianare la strada alla finale di Pisa contro il Verona, con reti ancora di Bonazzoli (su rigore) e doppietta di Appiah. Nella finalissima contro gli scaligeri, la

L’Inter baby vince alla grande il “Viareggio” titoli prestigiosi in Italia e nel mondo. Nomi altisonanti ce ne sono. Mazzola e Boninsegna nel 1962, il portiere Bordon e Lele Oriali protagonisti della finalissima vinta con il Milan per 2 a 1 nel 1971. Particolare curioso: uno dei gol di quell’Inter vincente fu realizzato da Giavardi, attuale collaboratore del settore giovanile nerazzurro. Balotelli invece fu il principale protagonista della finale viareggina che l’Inter disputò nel 2008 e vinta ai rigori contro l’Empoli. In quella occasione parteciparono al torneo sia Mattia Destro che Balotelli, due ragazzi cresciuti nella cantera interista. Super Mario realiz-

zò tre reti; due a termine dei novanta minuti regolamentari, terminati con il risultato di 2 a 2 e l’altra messo a segno nella lotteria dei rigori. L’edizione 2011 del torneo videro protagonisti Simone Dell’Agnello, (autore dei due gol vittoria contro la Fiorentina) il promettente portiere Bardi, il centrocampista Lorenzo Crisetig e i difensori Biraghi e Benedetti; tutti giocatori che, ad eccezione di Dell’Agnello che milita con il Barletta in Lega Pro, giocano attualmente in club di serie A. Il trionfo del 2015 è forse il successo più bello, perché è il più recente e che fa ben sperare in futuro tutti i tifosi della “Beneama-

ta”. Vincere, si dice, aiuta a vincere. E forse è vero, perché l’Inter Primavera di Vecchi, macchina quasi perfetta in campionato, attualmente al secondo posto della graduatoria e in lotta per i play- off, al Torneo di Viareggio ha ancor di più affilato le armi, seminando vittorie a suon di gol. Sono infatti ben 18 le reti messe a segno dall’attacco nerazzurro in questo torneo ed appena 4 i gol subiti. Il merito va logicamente a tutti; a partire dal tecnico Vecchi che ha saputo gestire con parsimonia l’enorme potenziale della squadra, al bomber Bonazzoli, capocannoniere del torneo con 5 gol e decisivo con le sue

Federico Bonazzoli, eletto all’unanimità «Golden Boy» della 67a Viareggio Cup del Pro Duta (2-0). Negli ottavi invece un gol di Bonazzoli consente ai nerazzurri di eliminare la Rappresentativa D ed accedere ai quarti contro il Pescara, sconfitto per 3-1, con Bonazzoli ancora in auge (due reti realizzate) e Palazzi, autore dell’altro gol. Fantastica è la semifinale che

squadra di Vecchi, passata in vantaggio con una rete di Bonazzoli al 2 minuto di gioco e raggiunta dal pari di Cappelluzzo, non molla e la sua caparbietà viene premiata nel finale con il tap-in di Gyamfi che regala meritamente il settimo Viareggio all’Inter, su nove finali disputate.

tissimo Palermo che ha stirato proprio la Roma la scorsa settimana e di Napoli e Fiorentina che dovranno vedersela rispettivamente col Torino e il Sassuolo, la prima al Franchi la seconda al San Paolo. Restano in una giornata tutta da seguire le sfide di Milan e Inter, con i rossoneri chiamati all’ultima spiaggia a San Siro col Cesena che ha dato filo da torcere alla Juventus e dei nerazzurri alla ricerca del tris al Sant’Elia con il Cagliari dopo le due confortanti vittorie col

Palermo e l’Atalanta dove sono stati messi a segno sette gol. Juvenrus sempre più in solitaria, pur senza esprimere il suo miglior gioco, risparmiandosi per la gara di Champions League, ha avuto la meglio anche sull’Atalanta che non sa più vincere. Allo Juventus Stadium ancora tre punti ed ulteriore allungo sulla Roma. Per la salvezza prova del fuoco del Chievo a Empoli e dell’Udinese di Strama a Parma dove i problemi non sono stati ancora risolti.

JUVENTUS, LA PERLA DI PIRLO Lotta aperta per il terzo posto

L

azio e Fiorentina oggi, Napoli domani. I giochi per il terzo posto sono aperti. La caccia alla zona Champions solletica il palato all’undici di Pioli, Montella e Benitez ma la concorrenza alle loro spalle non è da trascurare anche se ieri sera Samp e Genoa nel derby della Lanterna hanno provato a fare di tutto per agganciarsi al carrozzone delle prime. Però attenzione perché noi stiamo parlando di terza piazza dimenticando che alle spalle della Juventus capolista c’è ora una Roma che non riesce più a vincere all’Olimpico manco per sbaglio e che pure in trasferta strappa punti col contagocce tanto da fare imbufalire i tifosi giallorossi ormai, dopo l’1-1 col Feyenoord rassegnati a un ruolo di

dio minore. Troppi punti sono stati gettati al vento da Totti e compagni e se pure col Verona nel pomeriggio al Bentegodi il risultato non sarà estremamente positivo, cioè vittorioso, Garcia potrebbe veramente

buttare la spugna attendendo molto presto l’aggancio di una delle tre pretendenti alla promozione immediata in Champions. Comunque sia il compito delle inseguitrici dei giallorossi nella quinta di ri-

campionato Laura Tangari torno non appare tanto facile dal momento che la Lazio riceverà all’Olimpico il lancia-


domenica 22 febbraio 2015 Luigi Sada

estero

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’Elche, piccola cenerentola della Liga, non ha paura del Real Madrid. La scorsa settimana è andata a prendersi i tre punti in casa del temibile Eibar, oggi tenterà di fare altrettanto ricevendo Cristiano Ronaldo e

PICCOLA A CHI? L’ELCHE OGGI SFIDA IL REAL palio c’è il futuro delle due squadre. Il tabellone odierno della Liga è completato dal match di Bilbao dove l’Atletich, reduce dal 2-2 col Toro in Europa League, affronterà il pericoloso Rayo Vallecano, terza formazione della Capitale

grini. Oggi il Tottenham, reduce dal pareggio interno con la Fiorentina, affronterà il West Ham provando, in caso di successo, ad avvicinarsi al Liverpool e Southemtpon. In Bundesliga, il Bayern oggi col Paderbon vuol invece provare

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ercato ufficiale chiuso. Ma trattative mai ferme con tiri incrociati da far venire i capelli bianchi agli stessi operatori soprattutto quando si parla di milioni a palate. Come accade per Pogba sul quale sono piombati come falchi il City di Pellegrini e

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fantamercato di Luigi Sada Falcao caduto in disgrazia con Van Gaal dopo l’infortunio di inizio stagione. La Juve ci sta pensando, anche perché ha avuto offerte per Morata e lo stesso Lloriente entrambi annunciati in partenza per la Spagna dove l’Atletico Madrid e il Barcellona sarebbero ansiosi di averli. IL City per Pogba potrebbe mettere sul piatto Aguero ma il Kune

sea. Affare Guarin (prenderebbe il posto di Pogba) in chiave Juve può andare in porto lasciando il via libera di Zaza verso l’Inter. Ma attenzione questo è veramente fantacalcio.

BALOTELLI AL PSG CAVANI ALL’INTER ICARDI E POGBA AL CITY ARRIVA FALCAO compagni nel suo esile stadio dove la capienza e quasi paragonabile a quella del

Piola di Vercelli. Le Merengues sono reduci dal successo in Champions con lo Schalke 04 e dovrebbero passare a rullo compressore sull’Elche che, comunque, dopo la vittoria esterna con l’Eibar non è più il fanalino di coda della Liga. Nei bassifondi bui della classifica navigano invece il Granada e il Levante che si scontreranno stasera a Valencia in una sfida da “olè”. IL Barca, che ieri ha incrociato le armi al Nou Camp col Malaga sembra più pensare allo scontro di Champions di martedì con il Manchester City dove in

che ha dato diversi dispiaceri alle grandi. In Francia il capolista Lione potrebbe

fare un altro piccolo passo in avanti se batterà oggi il Nantes. Dal momento che il Marsiglia, secondo in classifica, non avrà sicuramente un compito facile sul campo del Saint Etienne dove parecchie big hanno pagato dazio. In bassa classifica il Metz proverà a lasciare il fanalino di coda giocando contro il Reims. Ma nel paese dello champagne far punti non sarà cosa facile. In Premier League, dopo l’abbuffata di partite di Coppa Fa, torna il campionato col Chelsea sempre al comando con alle spalle il City di Pelle-

a riscattarsi dal pareggio europeo di metà settimana con lo Shakthar Donetz; la settimana scorsa i bavaresi ne avevano dati 8 all’Amburgo. Ora assetati di gol, andranno all’assalto con l’ex rivelazione della Bundes cercando di far pace con i propri tifosi. Match drammatico questo pomeriggio per il sempre più in crisi Herta Berlino chiamato a sfidare il secondo in classifica Wolfsburg.

lo United di Van Gaal. Per il francesino della Juve sono pronti 100 milioni sull’unghia, o quasi, scuciti dai due Manchester inglesi, uno dei quali, lo United sarebbe disposto a innestare nel discorso di Pogba il colombiano

non sembra intenzionato a fare le valigie abbandonando la Premier per altri lidi. Per quanto concerne Balotelli, dopo il gol vincente messo a segno su calcio di rigore nel match di Europa League col Besiktas, le azioni personali sono aumentate ed è per questo che il Psg si è fatto avanti con i Reeds per strapparlo alla concorrenza che fino il giorno prima non esisteva. I parigini lascerebbero partire Cavani destinato in maglia nerazzurra dal momento che voci quasi ufficiali confermano la partenza di Icardi verso il Chel-


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MARATONA DI BOSTON PASSANDO PER LE TERRE VERDIANE di Chiara Franzetti

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’ tempo per un primo lungo per Danilo Goffi. Un Danilo Goffi che, ora è ufficiale, prenderà parte alla prossima Maratona di Boston per la quale sta preparandosi da inizio anno. Dopo i 42km di New York corsi già tre volte in carriera, il Campione Italiano in carica sulla distanza si appresta quindi a tornare negli States all’inseguimento dell’ennesimo buon risultato. E nella terra a stelle strisce, Danilo sembra davvero trovarsi a proprio agio: ancora atleta professionista, nel 1999, ha terminato la gara al nono posto; nel 2013 la 21.a piazza gli ha garantito il titolo master, oltre ad essere stato il secondo italiano e il quarto europeo all’arrivo; e lo scorso novembre è stato capace di fare ancora meglio, riconfermando il titolo master, migliorandosi di quasi tre minuti in termini cronometrici, scalando la classifica generale - 15.o assoluto-, e giungendo al traguardo primo italiano e primo europeo. Insomma, segno

che costanza, determinazione e lavoro serio, alla lunga pagano! Dopo la Mezza delle Due Perle, la seconda tappa di avvicinamento a questo nuovo impegno agonistico sarà il lungo alla Maratona delle Terre Verdiane e del Principe, dove l’atleta nervianese si appresta a correre di 30km. Archiviata la prestazione ligure con un risultato non completamente in linea con le proprie corde e capacità, il portacolori del biancorosso Monza Marathon Team si rimette in gioco per testare la condizione a venti giorni dalla prima uscita. Le capacità, è indubbio, ci sono; la testa, anche; grinta, voglia e volontà non sono mai mancate. Insomma, tutti gli ingredienti per fare bene sono sistemati al punto giusto; basta solo...correre! La scelta di Danilo è ricaduta per il secondo anno consecutivo su questa gara per la perfetta organizzazione testata personalmente in svariate occasioni e per la particolarità del percorso, mosso e allenante; anche sotto il profilo temporale, questa prova si incastona perfettamente nella tabella di avvicinamento a Boston. Ma il weekend di Goffi inizierà correndo fin da domattina: appuntamento al chilome-

tro zero nel Parco di Monza, sempre più spesso suo teatro di allenamento, per il Monza Challenge. In qualità di uomo simbolo dei Percorsi Reali e di atleta MMT, il campione terrà infatti a battesimo la winter edition di questa sfida sui tracciati certificati FIDAL all’interno del Parco Reale: il cronometro sarà l’unico avversario da battere sui 3,5, 10 o 21km omologati dalla Federazione di Atletica. Forte la connotazione solidale di questa edizione della manifestazione che domani vedrà Danilo al via alle 09.30 come pacer sui 10km a ritmo di 4’/km: insieme a Reale Mutua Assicurazioni e a Roadrunnerfoot Engineering, il Monza Marathon Team impegnerà infatti il ricavato delle iscrizioni nell’acquisto di protesi per Simone Manigrasso, giovane ragazzo che ha subito l’amputazione trans-tibiale dell’arto inferiore sinistro in seguito ad un incidente stradale. Tutti pronti e tutto pronto: domani... alle 09.30...con qualunque condizione atmosferica...al chilometro zero del Parco di Monza per correre insieme a Danilo, e continuare a sostenerlo sulla strada per Boston.

LA FINALE DI LISSONE

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di Davide Viganò

ggi a Lissone andrà in scena l’ultimo atto del Cross per Tutti 2015. Giunti alla quinta gara del circuito, sarà il tempo di raccogliere i frutti delle fatiche fin qui sostenute. Dopo l’anno sabbatico 2014, torna l’appuntamento con la gara organizzata dall’Atletica Team Brianza Lissone e allestita all’interno del

funzionare da bar e tavola calda (a prezzo convenzionato) potrà ospitare anche le premiazioni del Campionato Provinciale Ragazzi-Cadetti in caso di maltempo. Per queste premiazioni sono attese il sindaco di Lissone Concetta Monguzzi e la presidente di Fidal Milano Sabrina Fraccaroli. Agli organizzato-

dibile il tracciato. Due anni fa la gara si svolse sotto una nevicata natalizia che è entrata di diritto nella storia del cross milanese. Naso all’insù anche quest’anno perché il meteo potrebbe riservare qualche sorpresa. Nell’attesa della premiazione finale che

Bosco Urbano, il principale parco della città. Rispetto alla gara di due anni fa, tante le novità relative all’organizzazione del percorso. Questa volta l’ingresso sarà da via Vittorio Bottego 80 e il centro nevralgico del percorso sarà allestito intorno al laghetto del parco. In questa zona si concentrerà il “paddock”, come lo definisce Antonio Longoni il presidente dell’Atletica Team Brianza. Segreteria, ristoro, servizi e area informazioni saranno tutti organizzati nei pressi dello specchio d’acqua. Per l’occasione resterà aperto anche il ristorante del parco, che oltre a

ri lissonesi poi, non mancano certo le idee per vivacizzare le gare. Le tre prove master prevedono un “Gran Premio della Montagna” per chi transiterà per primo in cima allo strappo che anima il percorso. In palio un regalo offerto dall’organizzazione. Per tutte le altre gare invece è previsto l’utilizzo di alcuni tronchi dislocati lungo il percorso, di dimensione variabile a seconda delle categorie in gara. Un’idea per richiamare la tradizione del cross anglosassone e del ciclocross, sempre ricchi di ostacoli artificiali per rendere meno scorrevole e più impreve-

si terrà venerdì 6 marzo alle ore 21 presso il Cineteatro Excelsior di Cesano Maderno, ecco la situazione delle classifiche Master prima dell’ultima gara. Il via alle gare in via Vittorio Bottego 80 sarà alle ore 9.00. Info, classifiche e tanto altro sul sito ufficiale della manifestazione www.crosspertutti.it, con le aggiornate finestre sul mondo dei social: facebook.com/crosspertutti twitter: @crosspertutti #crosspertutti. Notizie e aggiornamenti anche sui media web partner Podisti. net e Mbnews.it


MEETING DI PARAPENDIO E DELTAPLANI

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Gustavo Vitali

volo

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al 28 febbraio al 1 marzo, meteo permettendo, Monterosso al Mare, la splendida cittadina delle Cinque Terre (La Spezia), ospiterà l’ennesima edizione del tradizionale meeting di parapendio e deltaplani. Organizzato da alcune associazioni di volo libero, non si tratterà di un evento competitivo, bensì di un fine settimana d’aggregazione e d’incontro tra gli appassionati di questa entusiasmante attività per il tempo libero. Il programma prevede una prova di precisione in atterraggio, voli in maschera ed il concorso fotografico “Il mondo visto d’alto”, cioè immagini scattate dai piloti durante il volo. Gli obiettivi privilegeranno come soggetto il convento dei frati Cappuccini sul lungomare, centro organizzativo del raduno. Premi per chi atterrando centrerà il bersaglio, alle maschere più originali ed alle migliori foto del concorso. Il decollo dei piloti avverrà dal pendio esposto verso sud-ovest a 560 metri d’altitudine sopra il paese, a poco più di due chilometri dall’atterraggio cosiddetto del Gigante per via della statua posta sotto la villa che si trova alla fine della spiaggia stessa, atterraggio questo preferito dai parapendio.

I deltaplani, invece, di norma preferiscono toccare terra lungo la spiaggia sotto la stazione ferroviaria. Nel frattempo il Fondo Ambiente Italiano (FAI) ha proclamato la classifica del censi-

mento “I luoghi del cuore” 2014, vincitore con ben 110.341 voti il convento dei frati Cappuccini di Monterosso. E’ una gran notizia dopo la calamità che nel 2011 portò morte e distruzione

nelle Cinque Terre ed in tutta la Liguria, seguita, nella notte del 21 marzo 2013, dal crollo dello storico muraglione del convento con ingenti danni. Oggi questo luogo viene riconosciuto come

monumento prezioso grazie alla campagna del censimento FAI, un successo al quale i piloti di volo libero hanno dato una bella mano insieme a personalità come la cantante Donatella Ret-

tore, l’attore, comico e cantautore spezzino Dario Vergassola, il politico Maurizio Belpietro, ed il sacerdote impegnato per il carcere minorile Beccaria di Milano don Gino Rigoldi.


Forma e desiderio la bellezza non ha età domenica 22 febbraio 2015

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arte & fotografia Marby

È

una storia di eleganza e seduzione. Da più di cinquant’anni le immagini del Calendario Pirelli sono la testimonianza del cambiamento, dalla moda alla tecnologia fotografica, dall’idea del corpo femminile alla ricerca di luoghi dalla sorprendente bellezza naturalistica. E’ l’ultimo giorno di un racconto che diventa una mostra a Palazzo Reale. Un percorso per rendere omaggio a tutti i fotografi che hanno firmato il calendario negli ultimi cinquant’anni. La mostra raccoglie più di duecento fotografie dell’archivio

Il calendario Pirelli si racconta in una mostra a Palazzo Reale

«E io sono felice di essere così. Mi sento bene nel mio corpo, da sempre, e non mi sono mai sentita discriminata per questo. Fin da ragazzina quando facevo parte del team di cheerleaders della scuola, ero la più robusta e toccava sempre a me far volteggiare le mie compagne». Per il Calendario, Candice Huffine è stata ritratta a seno nudo. I capelli cotonati incorniciano un viso severo. Le curve sono esaltate da un body in lattice nero, le gambe velate sotto a calze autoreggenti. Sembra una dea, una donna dal polso d’acciaio ma allo stesso tempo le forme tondeggianti del suo corpo ci ricordano la grande madre che dispensa gioia e tut-

altre cose: il trampolino di lancio di una generazione di supermodelle come Naomi Campbell, che esordì sulle sue pagine a soli 16 anni, nell’edizione del 1987 firmata da Terence Donovan. E poi è stato a lungo un feticcio erotico quasi sovversivo in anni in cui stampare un seno nudo, se non un reato, era considerato almeno un’azione moralmente discutibile e anche un oggetto da collezione, le cui tirature limitate, negli anni Sessanta, se ne stampavano quattromila l’anno, oggi sono ar-

da sempre focalizzare anche le migliori location tropicali disperse sul globo, quest’anno non ne ha usata alcuna. Il tutto è stato confezionato nello studio dello stesso Meisel. E non solo Candice Huffine ha sfilato con silicone, pelle e frustini ma anche

Pirelli, una danza di bianco e nero, di colori pop, di chiaroscuro e di corpi velati o parzialmente rivelati. L’esposizione, curata da Walter Guadagnini e Amedeo M. Turello, promossa dal Comune di Milano Cultura con il patrocinio di Expo e organizzata e prodotta da Palazzo Reale e GAmm Giunti, è un percorso narrativo a tema, che si sviluppa attraverso cinque stanze. Quest’anno il Calendario Pirelli è firmato Steven Maisel, statunitense, classe 1954. Più che un fotografo, la rivista Vogue l’ha definito un talent scout. Il suo obiettivo ha immortalato nel 2015 l’immagine più sexy e curve di Candice Huffine, nuova musa che l’immaginario maschile dell’autore ha fotografato con bustier e frustino. E lei senza batter ciglio ha affermato in un’intervista: «La mia idea di bellezza si sposa con quella di felicità»

Natalia Vodianova, Isabeli Fontana, Adriana Lima e Joan Smalls tutte in studio con un arredo totalmente minimalista. Ma veniamo alla storia, il calendario Pirelli ha da sempre segnato non i giorni e i mesi dell’anno, ma l’estetica di mezzo secolo attraverso le modelle più interessanti e i fotografi più accreditati del mondo rivate a ventimila. La decisione di non venderle ne hanno aumentato il valore anno dopo anno. Nonostante le 43 diversissime edizioni il Pirelli non è stato editato nel 1967 e negli anni dopo il 1975, in piena crisi petrolifera, fu accantonato per questioni di budget. Nel 1984 fu «riesumato» dal boom economico italiano – per molti sociologi e fashionisti è uno dei pochi status symbol ad aver attraversato l’età contemporanea.

to dona, anche il suo corpo. Ma il calendario più famoso del mondo, che ha saputo

come Richard Avedon, Annie Leibovitz e Herb Ritts. Le uniche donne fotografe che hanno immortalato la bellezza femminile furono Sarah Moon nel 1972 su un set molto parigino che aveva immaginato una donna erotica molto diversa da quella del’ immaginario attuale. Più vestita di trine, civettuola e misteriosa. Dopo la Moon fu la volta di Annie Leibovitz che rappresentò Laetitia Casta in pose scultore impaginate graficamente, corpi spezzati niente luoghi esotici ma il suo studio privato. La signora, nell’occasione, decise che il calendario più glamour e sexy del mondo avrebbe ritratto la bellezza naturale della donna in 12 pose classiche che ricordavano le opere di celeberrimi pittori: da Rubens a Botticelli. Ma il Calendario Pirelli è stato anche tante

Milano Palazzo Reale fino al 22 febbraio


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Nek strapazza tutti per “Fatti Avanti Amore”. E vinto come Migliore Cover per l’interpretazione di “Se telefonando”. Warner Music anticipa così l’uscita del nuovo album di inediti, inizialmente previsto per il 10 marzo sull’ondata di consensi e per far fronte alle prenotazioni. Il nuovo album “Prima

di Parlare” è già disponibile in preorder su iTunes (da cui è già possibile scaricare il singolo di Sanremo e la cover di “Se Telefonando”). Il video di “Fatti Avanti Amore” si è piazzato al primo posto in Italia su YouTube appena uscito. Info su http://www. nekweb.com

Gold for Kids, Warner Music con la Fondazione Umberto Veronesi

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n’ondata di consensi di riconoscimenti e di richieste per Nek, tanto che è stata anticipata al 3 marzo l’uscita del suo nuovo album. Il video di “Fatti Avanti Amore” supera 1.800.000 visualizzazioni dopo il successo del Festival di Sanremo. Filippo “Nek” Neviani ha vinto il “Premio Sala Stampa Radio - Tv Lucio Dalla” come Miglior Arrangiamento, il “Premio Speciale per la canzone più radiofonica” piazzandosi al secondo posto nella classifica generale

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Alberto Traversi, come coniugare la Scala con l’elettronica S

abato 28 febbraio al Fabrique Milano, in collaborazione con HyperMusicVision, Fabrique e MTV Music Spiral, si terrà l’anteprima di 0618, progetto che vede il compositore e performer Alberto Traversi protagonista del format ideato e prodotto da Sergio Menegale e dallo stesso Alberto Traversi, e la partecipazione della coreografa Stefania Ballone (Teatro alla Scala), del regista e videoartist Virginio Levrio e di un ensemble di ballerini provenienti dal Teatro alla Scala di Milano. Il progetto evidenzia l’arte come linguaggio emozionale che determina l’evoluzione dell’umanità e ha come riferimento il numero 0618: rapporto della Sezione Aurea considerato, sin dalla sua scoperta, la rappresentazione della legge universale dell’armonia e della bellezza attraverso la matematica. 0618 è il principio ispiratore di una forma di arte contemporanea che si esprime attraverso la tecnologia e in cui si affiancano forme espressive come musica elettronica, danza e videoart. La performance prende in considerazione diversi ambiti. La musica, eseguita dal vivo da Alberto Tra-

arner Music sostiene la Fondazione Umberto Veronesi nei propri progetti istituzionali, a partire da Gold For Kids, il progetto nato nel 2014 che rappresenta l’impegno concreto della Fondazione a favore dell’infanzia e dell’adolescenza. Gold for Kids è il sostegno concreto alle cure mediche e promuovendo altresì l’informazione e la divulgazione scientifica in tema di tumori infantili e degli adolescenti. Warner coinvolgerà alcuni dei suoi artisti durante gli eventi per incrementare la diffusione e la sensibilizzazione relativa

al progetto. Sarà la volta poi di Women Profile For Africa, progetto di Fondazione Veronesi e Cesvi per la cura dei tumori al collo dell’utero in Africa, affinché in Congo RDC la salute della donna diventi un diritto. Warner attiverà iniziative per la commercializzazione di prodotti musicali di cui un parte dei proventi saranno devoluti alla Fondazione. Warner Music Italy è l’etichetta italiana appartenente alla multinazionale discografica “http:// i t .w i k i p e d i a . o r g /w i k i / Warner_ Mu sic_Group” Warner Music Group, che viene rappresentata in più

di 50 paesi e si colloca tra le tre più grandi “Major” nell’ HYPERLINK “http:// it.wikipedia.org/wiki/Industria_musicale” industria musicale mondiale. Fondazione Umberto Veronesi (www.fondazioneveronesi.it) nasce nel 2003 allo scopo di sostenere la ricerca scientifica, attraverso l’erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori e il sostegno a progetti di altissimo profilo. Ne sono promotori scienziati, tra i quali ben 11 premi Nobel che ne costituiscono anche il Comitato d’Onore, il cui operato è riconosciuto a livello internazionale.

versi, dal Quartetto d’archi dell’orchestra Ars Nostra del maestro Stefano Menegale e da un computer performer scandisce i tempi dei moduli espressivi. Le composizioni si sviluppano con linguaggi diversi costruiti su una scrittura musicale neoclassica contaminata da moduli legati alla techno, all’elettronica di ricerca e alla IDM. La tracklist comprende brani di estrazione sinfonica, interventi sperimentali e lieder contempo-

ranei eseguiti nella classica forma canzone. Intorno alla musica originale si sviluppa la performance di danza contemporanea. Le coreografie, create da Stefania Ballone, si esprimono attraverso un gruppo di danzatori classici provenienti dal Teatro alla Scala di Milano e si muovono utilizzando espressioni moderne grazie alle quali ricreano atmosfere, situazioni ed emozioni uniche. Le immagini e il light designing curati

da Virginio Levrio sottolineano il gesto dei performer sul palcoscenico e scandiscono la narrazione del racconto. Il plot narrativo si sviluppa in sei moduli espressivi.

musica Riccardo Sada


domenica 22 febbraio 2015 aspetta un successo anche Giorgia Palmas e Vittorio maggiore, la prossima setBrumotti postano un selfie timana sono attesi infatti mattutino divertente che per un concerto a Dubai. li ritrae in bagno, mentre Considerati i numerosi imsi baciano entrambi con la pegni i cantanti non hanno schiuma da barba sul volto. La coppia sotto la foto postata su instagram scrive : “liti nel bagno per farsi la barba!”. La show girl e il campione di bike trial si sono conosciuti sul set di “Paperissima Sprint”, e da allora sembrano felici, innamorati e inseparabili. La coppia avrebbe affermato in alcune interviste di aver

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Il Volo, gruppo musicale di successo composto da due tenori, Piero Barone e Ignazio Boschetto, e un baritono, Gianluca Ginoble, ha vinto il Festival di Sanremo 2015 con il brano “grande amore”. I cantanti,

diventati un gruppo dopo il programma “Ti lascio una canzone”, erano già richiestissimi, con incassi che arrivano anche al milione di euro a concerto, ora dopo la vittoria al festival della canzone italiana ci si

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* * ** trovato il perfetto equilibrio e di non desiderare un figlio per consolidare il rapporto, l’ex velina inoltre è già mamma della piccola

Sofia nata nel 2008 dalla relazione con il calciatore Davide Bombardini. Ci si chiede, quindi, a quando le nozze?

Leonardo Pieraccioni di recente ha compiuto 50 anni e ha organizzato un compleanno speciale, la ex Laura Torrisi, con la quale ha una figlia, gli ha preparato una torta per festeggiarlo e ha postato una sua foto, affermando di essere stanca ma di aver compiuto la missione. Ha inoltre postato una foto della splendida torta, scrivendo “mezzo secolo. In questo giorno

non soffrire di rimpianti, anche se avessimo 100 anni il tuo giorno migliore sarà sempre domani! Tanti auguri Leo”. Alla festa di compleanno hanno par-

tecipato gli amici più cari, come Carlo Conti e Roberto Bigherati. L’attore-regista ha in seguito postato i ringraziamenti per tutti gli auguri ricevuti.

Tra Simona Ventura e il compagno Gian Gerolamo Carraro vi è un’intesa meravigliosa, in attesa di interpretare il ruolo di giurata nel programma di Milly Carlucci, “Notti sul

ghiaccio”, la Ventura so è goduta una vacanza con il compagno. In seguito è stata inoltre avvistata con Gerolamo in via Montenapoleone, la coppia, mano nella mano, è l’incarnazio-

ne di una splendida storia d’amore. Questo è un segno che le discussioni tra la presentatrici e Mara Venier, compagna di Nicola Carraro, padre di Gerolamo, non interessa alla coppia.

però il tempo per l’amore e per consolarsi, solo per questo, si danno allo shopping sfrenato comprando auto bellissime, tanti vestiti e per concludere vanno in palestra per modellare il fisco e ‘rinforzare’ lo spirito.

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Belen Rodriguez, donna, moglie e mamma felice ha parlato di temi delicati nell’intervista rilasciata a Luigi Miliucci per “Vero”. La show girl ha raccontato come è stato recitare in un film che affronta il tema dell’omosessualità, “Non c’è 2 senza te “dichiarando: “ Spesso la rappresentanza dei gay sul grande schermo assume quasi tratti caricaturale e sopra le righe. Sono circondata da gay, il mio parrucchiere e il mio stilista sono omosessuali. Fabio Troiano e Dino Abbrescia invece sono stati bravi a interpretare l’omosessualità in maniera realistica e non enfatico”. Inoltre Belen ammette di aver conquistato il cuore di un uomo gay, che le avrebbe confessato di essersi innamorato di lei.


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