N 12 2014 milan parma

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Domenica 16 marzo 2014 Anno 4 n 12

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Parola al Baffo Milan tutto da rifare

Il commento della bandiera interista

Sandro Mazzola pag 4

LA PARTITA Salvare il salvabile Andrea Anelli pag 2

PALLA ALL’ONOREVOLE intervista a

Paola Bulbarelli

Assessore Regione Lombardia

“Balotelli si deve raddrizzare” Lara Comi pag 8

MOTO MONDIALE AL VIA LA STAGIONE 2014 Marjlja Bisceglia pag 10

GENIO E SREGOLATEZZA PER LA VITTORIA

IPPICA

Febbre da Cavallo

Aldo Colombo

pag 11

MUSICA

THE VOICE OF ITALY

Riccardo Sada pag 13


Pensiero Stupendo... 2

di Beppe Vigani

SALVARE IL SALVABILE partita

I

l pericolo è quello che ormai tutti aspettano: Milano fuori dall’Europa che conta, Juventus campione d’Italia (l’ha praticamente detto anche Rudi Garcia), Roma e Napoli in Champions. Non potrebbe andar peggio. Forse sì. Il Milan fuori addirittura dall’Europa League, che a dire il vero non sarebbe male. Questa competizione così com’è congeniata è una bruttura unica. Troppe partite, in più c’è il ripescaggio delle terze di Champions eliminate dalla prima fase, che vanno ad aumentare il gruppo nutrito dell’Europa League. Una delle tante porcate per disputare più partite in un torneo che diventa importante solo dalle semifinali in poi. Sarebbe un bene per il Milan fare un anno sabbatico, così come lo sta facendo l’Inter: ne gioverebbero i giocatori e la società che avrebbe più tempo per pianificare una strategia per il prossimo futuro. Non pensate male, non fare l’Europa non è un peccato mortale: in Inghilterra il Manchester United difficilmente andrà in Champions League e non è detto che ce la faccia ad entrare in Europa League. Non muore nessuno, là preferiscono prendersela per il lavoro che manca, non per sciocchezze del genere. Tornando a bomba sul campionato, il Milan ospita il Parma, forse la squadra più in forma del momento. Gli emiliani non perdono da quindici partite, i rossoneri arrivano da due sconfitte consecutive, quella con la Juventus assolutamente immeritata. Clarence Seedorf ce la sta mettendo tutta, ma con lui in panchina i rossoneri hanno già perso tre volte in otto partite. Giocano meglio, ma raccolgono poco e quel che fa rabbia e che a volte giocano meglio dell’avversario (come col Porto). Il tecnico olandese riuscirà a fermare la cavalcata di Roberto Donadoni, indimenticata ala destra che tanto vinse con la maglia rossonera? Sarà una bella partita, perché il Milan vuol vincere e il Parma non nasconde di puntare all’Europa e stupire ancora. Un pareggio non servirebbe ai rossoneri, che vedrebbero sfumare definitivamente la speranza di entrare in Europa (per prestigio, dicono) e salvare la stagione con un finale dignitoso. Nulla è perduto dicono dalle mie parti, solo alla morte non vi è rimedio. Bertolt Brecht diceva: “Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”. Uomo avvisato, mezzo ammazzato…

Andrea Anelli

S

tagione fallimentare. Saranno queste ultime undici giornate a stabilire se l’annata 2013-2014 sarà da cancellare del tutto o se si riuscirà a salvare qualcosa in extremis, di certo c’è che passerà alla storia per i cambiamenti epocali a livello societario che ancora sono in corso. Se pare sempre più certo l’ingresso in società a fine stagione di Sean Sogliano come direttore sportivo appare meno sicura la conferma del doppio amministratore delegato anche per la prossima stagione. L’incompatibilità dei due è evidente e i primi segnali di spaccatura si sono visti il giorno dell’esonero di Allegri. Barbara Berlusconi con il padre e Fedele Confalonieri erano ad Arcore a scegliere Seedorf mentre Galliani girava per lo spogliatoio di Milanello agitando i pugni per aria contro i giocatori. Difficilmente una squadra nel mezzo di una bufera societaria riesce a estraniarsi e infatti i rossoneri si trovano ora a inseguire un posto in Europa League per non restare del tutto fuori dalle coppe. Seedorf ha portato un cambiamento nel Milan che si è potuto vedere solo a sprazzi e per questo motivo si è già creato un gruppo di contestatori. L’olandese ha fatto scelte discutibili, ma nel com-

plesso ha provato a ridare stimoli e dignità a un gruppo che l’aveva colpevolmente persa. Dopo un’eliminazione in Champions League sul banco degli imputati finiscano tutti ma da qui bisogna ripartire. Oggi a San Siro si presenta una squadra che ha già fatto male ai rossoneri all’andata, il Parma di Donadoni. I gialloblu inseguono anch’essi il sogno Europa League. A questo punto del campionato bisogna prendere in mano il calendario e fare quattro calcoli. Parma, Lazio e Fiorentina sono le prossime tre gare, in pratica ci si gioca tutto subito affrontando le dirette concorrenti, Inter a parte che arriverà a maggio. Probabilmente è meglio così, avere ancora bene impressa nella mente l’eliminazione deve servire come stimolo per far crescere la rabbia agonistica troppe volte dimenticata in questa stagione. Fuori lo squalificato De Sciglio e ancora una maglia da titolare per Abate sulla destra con l’innesto di Constant sull’altra fascia. Potrebbe entrare Mexes al centro della difesa al fianco di Rami e sedersi in panchina Essien a favore di Montolivo. Chiamato all’ennesimo riscatto Balotelli, la grande delusione, con Kakà, Poli e Taarabt alle spalle. Dal Brasile arrivano notizie poco confortanti per il numero 22 rossonero, pare infatti che il ct verdeoro non sia molto contento della stagione da lui fin qui disputata. Certe notizie non arrivano mai per caso e il “messaggio” di Scolari è arrivato per tempo, Ricky è avvisato.

Milan

STADIO

In Casa Ultima Vittoria 16/2/14 Milan-Bologna 1-0 Ultimo Pareggio 2/02/14 Milan-Torino 1-1 Ultima Sconfitta 2/3/14 Milan-Juventus 0-2

M

ilan e Parma negli anni Novanta, i ducali sono avanti di cinque punti ai rossoneri, con una partita in meno. Le due squadre si sono incontrate a Milano 22 volte. I rossoneri hanno vinto in 14 occasioni contro le 2 del Parma. In tutto i pareggi

casa, contro 18 degli avversari. Il maggior numero di reti sono state realizzate nel secondo tempo: mentre nella prima frazione di gara Milan e Parma hanno segnato in totale 22 gol, nel secondo tempo le realizzazioni salgono a 39. Nel primo tempo

Il Parma non perde da 15 partite

statistiche Severa Bisceglia è il Milan a essere andato in gol più volte, 16, mentre sono 7 le palle insaccate dal Parma. Nella ripresa, sono sempre i rossoneri a essere andati più volte in gol: 27 contro 11 degli ducali. L’ultima vittoria del Milan risale alla 25ª giornata della stagione scorsa: gli uomini allenati da Allegri vinsero 2-1. In rete i padroni di casa con un autogol di Paletta e Balotelli, mentre per gli emiliani accorciò le distanze Sansone.

MILAN AVVISATO sono 6. La vittoria con più gol risale alla stagione 2005/2006, quando alla 18ª giornata i milanesi vinsero 4-3. In vantaggio i padroni di casa con un’autorete di Cardone, raddoppio di Gilardino, poi terza rete di Kaka, accorcia Cannavaro, allunga Shevchenko, poi doppietta di Marchionni. La vittoria più larga per il Milan è, invece, della stagione 2010-2011, quando alla 25ª giornata la squadra di Allegri travolse gli emiliani per 4-0: in gol Seedorf, Cassano e doppietta di Robinho. Per quanto riguarda il Parma, due vittorie ed entrambe per 1-0. Nel 1992-1993, nel corso della 24ª giornata, decise Asprilla, mentre nella stagione 1996-1997, alla 14ª giornata, decise Stanic. Tra Milan e Parma, sono stati messi a segno 61 reti, di cui 43 a favore dei padroni di

MEAZZA

Mario Balotelli, autore del secondo gol dell’ultima vittoria rossonera

Parma

ORE 15.00

In Casa Ultima Vittoria 9/3/14 Parma-Verona 2-0 Ultimo Pareggio 23/2/14 Parma-Fiorentina 2-2 Ultima Sconfitta 3/11/13 Parma-Juventus 0-1 Fuori Casa Ultima Vittoria 2/3/14 Sassuolo-Parma 0-1 Ultimo Pareggio 22/12/13 Sampdoria-Parma 1-1 Ultima Sconfitta 30/10/13 Genoa-Parma 1-0

Fuori Casa Ultima Vittoria 23/2/14 Sampdoria-Milan 0-2 Ultimo Pareggio 8/12/13 Livorno-Milan 2-2 Ultima Sconfitta 8/3/14 Udinese-Milan 1-0

Allenatore:

Clarens Seedorf

Arbitro: Domenico

MILAN (4-2-3-1)

Bertolt Brecht, drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

MATCH PERICOLOSO

domenica 16 marzo 2014

Allenatore Roberto Donadoni

Celi di Bari

(3-5-2) PARMA

Amelia;

Mirante;

Abate, Rami, Mexes, Constant; Montolivo, Muntari; Honda, Kakà, Taarabt; Balotelli.

Cassani, Felipe, Lucarelli; Gobbi, Gargano, Marchionni, Parolo Biabiany, Amauri, Cassano.


domenica 16 marzo 2014

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MILAN-PARMA ATTENZIONE ALLA QUOTA DEL 2 I BIORITMI DICONO MILAN VINCENTE La serie gialloblù contro le

scommesse

G

Pino Sardiello

iornata n° 28 in Serie A e a San Siro il Milan di Seedorf, in grave difficoltà, affronta il peggior avversario possibile in questo momento, il Parma di Cassano e Donadoni, che si presenta reduce da ben 15 risultati utili consecutivi, con l’obiettivo di impensierire le avversarie dirette in chiave Europa League.

Settimana difficile per i rossoneri dopo la sconfitta di Udine e, soprattutto, quella di Madrid che ha tolto l’unica ragione per pensare positivo nella stagione degli uomini di Seedorf che ora vanno alla ricerca di motivazioni per evitare il tracollo in campionato. Parma inarrestabile trascinato dai numeri di Fantantonio, dalle progressioni di Biabiany e dalla forma ritrovata di Amauri e che si candida ad un posto in Europa League e che addirittura potrebbe dire la sua per il quarto posto, considerando la gara da recuperare, comunque non semplicissima, a Roma contro

Totti e compagni. Si può tranquillamente ammettere che i ducali godono dei favori del pronostico, per rendimento, forma e motivazioni in controtendenza con le quote proposte dai concessionari italiani che offrono il segno 2 mediamente intorno al 4,50: quota molto interessante da giocare in singola. Per una multipla l’opzione migliore è quella del Gol che paga intorno all’1,70.

Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Infine diamo uno sguardo alle partite che completeranno la giornata tra stasera e domani: posticipi domenicali a Firenze, dove arriva il Chievo, e a Genova dove i rossoblu di Gasperini

ospitano la capolista Juventus. Viola in difficoltà in campionato e alla ricerca di punti per tutelare la quarta piazza attaccata da Inter e Parma contro un Chievo rilanciato dal successo interno contro il Genoa e bisognoso di punti per allontanare lo spauracchio della retrocessione. Opzione Gol offerta intorno all’1,90 e buone probabilità d’uscita. Segno X invece per Genoa-Juven-

tus con i liguri arrabbiati per il finale di Verona ed in un buon momento di forma contro una Juve serena in campionato e con la testa al ritorno di Europa League, quota proposta superiore a 4 volte la giocata. Si chiude domani con Torino-Napoli e Roma-Udinese: partenopei galvanizzati dal successo sulla Roma e desiderosi di attaccare Garcia e i suoi in chiave secondo posto, segno 2 offerto in media a 2,20. All’Olimpico arriva Di Natale a sfidare Totti con l’opzione Over 2,5 che si fa preferire che viene offerta mediamente a 1,80. In bocca al lupo.

LA CLASSIFICA Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/1 Juventus 72 27 23 3 1 63 19 44 2 Roma 58 26 17 7 2 49 12 37 3 Napoli 55 27 16 7 4 52 29 23 4 Fiorentina 45 27 13 6 8 45 30 15 5 Inter 44 27 11 11 5 44 29 15 6 Parma 43 26 11 10 5 41 29 12 7 Verona 40 27 12 4 11 43 44 -1 8 Lazio 38 27 10 8 9 34 35 -1 9 Torino 36 27 9 9 9 39 35 4 10 Milan 35 27 9 8 10 39 38 1 11 Genoa 35 27 9 8 10 31 34 -3 12 Sampdoria 34 27 9 7 11 33 39 -6 13 Atalanta 34 27 10 4 13 28 38 -10 14 Udinese 31 27 9 4 14 30 39 -9 15 Cagliari 29 27 6 11 10 27 36 -9 16 Chievo 24 27 6 6 15 22 38 -16 17 Bologna 23 27 4 11 12 22 41 -19 18 Livorno 21 27 5 6 16 29 50 -21 19 Catania 20 27 4 8 15 20 46 -26 20 Sassuolo 18 27 4 6 17 25 55 -30 Qualificazione Champions Preliminari Champions Qualificazione Europa Ligue Retrocessione

bioritmi

residue motivazioni rossonere

Enzo Occhiuto

D

opo la prevedibile eliminazione dalla Champions ad opera dell’Atletico Madrid, il Milan si rituffa in campionato per voltare decisamente pagina. L’occasione dovrebbe coglierla contro il forte Parma, approfittando dell’aiuto dei bioritmi favorevoli. Per fortuna la potenzialità Fisica, la partecipazione Emotiva e l’intuizione del gioco dei singoli atleti rossoneri risultano positi-

Pos. Giocatore Gol Squadra 1. Carlos Tévez 15 Juventus Giuseppe Rossi 14 Fiorentina 2 3 Luca Toni 13 Verona 3 Gonzalo Higuaín 13 Napoli 3 Ciro Immobile 13 Torino 6 Rodrigo Palacio 12 Inter Alberto Gilardino 12 Genoa 6 6 Domenico Berardi 12 Sassuolo

ranno maggior grinta rispetto agli avversari con 6,01. Svetta Montolivo con 6,45 insieme a De Sciglio 6,44 e Pazzini 6,39 desideroso di rivincita personale. Contro ritroviamo Cassano 6,49 capace di far male in qualsiasi momento, con Mirante e Gobbi 6,45 in ottimo stato psicofisico. Sul fronte delle energie intellettive ed intuittive il Milan risulta più incisivo con 6,08 contro 5,94 dei parmensi. I più in quota sono Essien 6,50, Rami 6,48 ( triade nettamente positiva) e De Jong 6,45 in stato di grazia. Contro Galloppa 6,41 e Gargano 6,35. Sarà una partita molto tesa data la posta in palio.

Il Milan crolla a Madrid e dice addio all’Europa. Ma poco male: tanto a Berlusconi gli hanno levato il passaporto.

Prandelli lancia l’allarme: nella serie A, la maggioranza dei calciatori è straniera. Ecco perché, attualmente, la nazionale azzurra più forte è quella dei Puffi. Capitano Gargamella.

Miglior attacco Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 8 10 11 12 13 14 15 16 17 18 18 20

Squadra Gol fatti Juventus 63 Napoli 52 Roma 49 Fiorentina 45 Inter 44 Verona 43 Parma 41 Torino 39 Milan 39 Lazio 34 Sampdoria 33 Genoa 31 Udinese 30 Livorno 29 Atalanta 28 Cagliari 27 Sassuolo 25 Chievo 22 Bologna 22 Catania 20

Miglior DIFESA

28. Giornata

classifica marcatori

ve con 6,04 rispetto a quelli del Parma con 6,00. Secondo questa lettura bioritmica, la squadra di Seedorf dovrebbe avere un margine superiore di vittoria, salvo rivoluzioni di formazioni dell’ultima ora. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, il Parma risulta più tonica fisicamente con un valore complessivo di 6,06 rispetto ai giocatori di casa con 6,00. Sopra tutti spicca Cassano con una triade bio 6,10 di media (qualità, tecnica e perspicacia). In ottima forma troviamo anche Pazzini con valori sopra la media generale. Dal punto di vista emotivo i rossoneri con 6,09 dimostre-

Pos. 1 2 3 4 4 6 7 8 8 10 11 11 11 14 14 16 17 18 19 20

Squadra Gol subiti Roma 12 Juventus 19 Napoli 29 Inter 29 Parma 29 Fiorentina 30 Genoa 34 Torino 35 Lazio 35 Cagliari 36 Atalanta 38 Chievo 38 Milan 38 Sampdoria 39 Udinese 39 Bologna 41 Verona 44 Catania 46 Livorno 50 Sassuolo 55

Cassano andrà ai mondiali. Appena l’hanno saputo, gli arbitri internazionali si sono iscritti a un corso full-immersion di parolacce in barese stretto: “Chèp d chiumm, ‘mbamon…”

TURNO ODIERNO Sabato 15 Marzo 20:45 Verona-Inter Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona Domenica 16 Marzo 12:30 Atalanta-Sampdoria Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 15:00 Livorno-Bologna Stadio Armando Picchi, Livorno 15:00 Milan-Parma Stadio Giuseppe Meazza, Milano 15:00 Sassuolo-Catania Stadio Città del Tricolore, Reggio Emilia 18:30 Cagliari-Lazio Stadio Sant’Elia, Cagliari 20:45 Genoa-Juventus Stadio Luigi Ferraris, Genova 20:45 Fiorentina-Chievo Stadio Artemio Franchi, Firenze Lunedì 17 Marzo 19:00 Torino-Napoli Stadio Olimpico, Torino 21:00 Roma-Udinese Stadio Olimpico, Roma

PROSSIMO turno 29 Giornata

Torino-Livorno Chievo-Roma Parma-Genoa Udinese-Sassuolo Sampdoria-Verona Inter-Atalanta Bologna-Cagliari Napoli-Fiorentina Lazio-Milan Catania-Juventus


domenica 16 marzo 2014

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MILAN, DOPO L’ATLETICO COL PARMA TUTTO DA RIFARE

l’ospite Alessandra Caronni

Sandro Mazzola

P

rima di mettere a fuoco la partita del Milan con l’Atletico Madrid e quella con il Parma vorrei tornare un attimo sull’Inter. Domenica scorsa, ospite di Telenova, ho seguito con attenzione al match dei nerazzurri col Toro e, risultato a parte, diciamo che tutto è andato bene. A Marocchino e Gambaro, pure loro in trasmissione, ho però fatto osservare, e loro mi hanno dato ragione, lo strano comportamento in campo di Guarin. Un giocatore svogliato e fuori dal coro. Sul risultato di parità ha calciato una stramba punizione da circa trenta metri mandandola altissima sopra la traversa con i compagni di squadra allibiti. Ho girato la testa verso Visnadi, il conduttore della trasmissione, e mi sono detto: se fossi io l’allenatore questo lo caccerei subito fuori senza pensarci due volte. Non ci si può comportare in questo modo, dal momento che giochi nell’Inter. La Beneamata, purtroppo, è anche questa. Un po’ come il Milan attuale che non riesce a cavare un ragno da un buco manco morto. L’Atletico Madrid è una grande squadra,

gioca un bel calcio, in Liga sta mettendo alle corde il Barcellona e pure il Real Madrid, ma il Milan lo ha affrontato nella maniera sbagliata gettando al vento quel poco di possibilità di rimettere in sesto la qualificazione in Champions. Come si fa prendere un gol dopo soli tre minuti? Vuol dire che la difesa, soprattutto la difesa, e disattenta. Peccato perché a un certo momento, dopo il pareggio di Kakà, le cose avrebbero potuto cambiare. Ma i rossoneri non c’erano con la testa e col gioco. Balotelli manco si è

visto e il risultato finale è stato il poker incassato. Oggi col Parma sarà dura, anche perché nelle file dei ducali ci sarà un Cassano con tanta voglia di far male ai suoi ex compagni di squadra. Fantantonio sente profumo di Nazionale e sappiamo quanto ci tenga ad andare in Brasile. Ma il Parma non ha solo Cassano: ci sono Amauri e Parolo che hanno una gran voglio di mettersi in luce in una platea importante come San Siro. Dunque, Milan attento perché l’undici di Donadoni non scherza.

Aldo Colombo

P

ensate se giocherà bene il Milan e male il Parma! Una bestemmia, vero? Purtroppo sì, viste le ultime performance dei rossoneri e dei bianco scudati. Che brutto Milan martedì, né carne né pesce, come si suol dire, che l’impresa fosse ai limiti dell’impossibile era chiaro a tutti, ma se in campo il più reattivo e grintoso è uno tranquillo e soft come Kakà allora i conti non tornano. In parecchi sottolineano che il livello tecnico della squadra è quello di un modesto centro classifica in serie A e svanito l’effetto sorpresa dei marocchini anche l’entusiasmo è sceso ai minimi storici. Ora a San Siro arriva la squadra del momento, fatta a misura e somiglianza di un allenatore che strilla solo quando gli pestano, e con forza, entrambi i piedi. Che bell’esempio di uomo di sport, Roberto Donadoni, il prototipo dell’uomo Milan con tutti i pregi e pochi difetti: non urla, non è mai sopra le righe, la sua dimensione giusta infatti è la provincia, con la cultura, le cose buone da mangiare e una vita senza stress. Parma è il suo habitat e difatti non ha avuto successo in dimensioni più complicate quali il Napoli e la Nazionale, nella quale per altro, è stato parecchio sfortunato. E non gli hanno lasciato il tempo di incidere veramente sul tessuto azzurro, complice anche tanta sfortuna. Logico pensare che a San Siro vorrà far vedere di che pasta è fatto il suo Parma, una squadra che sembra giocare a memoria, con automatismi perfetti a centrocampo e un attacco mostruosamente estroso com’è giusto che

sia. A leggere i tre nomi, Amauri, Cassano e Palladino uno dice… sì, alla Baggina! E invece no, i tre sembrano i giustizieri dei film western di Sergio Leone e non sparano mai a salve o sbagliano bersaglio. Roberto li alterna, con la sua voce sussurrata, e i tre sono sempre sul pezzo, anche partendo dalla panchina: hanno classe, sicura, e anche Palladino, il meno famoso dei tre, ha nel bagaglio una buona dote tecnica. Di Cassano è quasi inutile parlare, ed attenti perché è anche un ex, magari col dente non troppo avvelenato: è uno degli ultimi inventori del nostro calcio e con la difesa modello bradipo del Milan potrebbe andare a nozze. Anche Amauri quanto a movimento non è più un leopardo ma conosce a memoria la strada per arrivare al gol, per piazzare la zampata quantomeno te l’aspetti. C’è quindi un attacco da non sottovalutare affatto, soprattutto se il centrocampo saprà rifornirlo a dovere. Anche la difesa del Parma non è male, Mirante è un portiere per ora sottostimato che è passato anche dalla Nazionale ed avrebbe tutte le carte in regola per ritornarci. In due parole, se pensa ancora all’azzurro uno come Marchetti non può farlo, a maggior diritto, uno come Mirante? Insomma, un Parma muy muy pericoloso, soprattutto se il Milan non si darà una svegliata. Ma come farà maestro Clarence a motivare i suoi ragazzi? Se non c’è riuscito un decisivo ottavo di Champions a Madrid, ce la può fare un insignificante impegno casalingo colo Parma. Proprio questo, tecnica ed agonismo a

parte, è il vero punto interrogativo di tutta la vicenda che ruota intorno al match di San Siro. Poi, per carità, può anche succedere che il dio del pallone svegli per novanta minuti i dioscuri rossoneri, che Robinho la smetta di sembrare un pensionato passeggiante sul tappeto verde, che le palle inattive non diventino più un incubo peggio di Dario Argento, che il ticchete e tocchete di centrocampo acquisti letale profondità ma, a questo punto della stagione, sembrerebbe proprio di assistere ad un miracolo. Ed allora il grande Clarence ha già fallito, è già tempo di recriminazioni? No, non è giusto dire e pensare così: di calcio, calcio totale, il ragazzo se ne intende, e quindi ancora un po’ di tempo please. Poi , dalla sua, ha tre carte fondamentali: piace ai tifosi, piace ai giocatori, piace alla dirigenza: insomma, piace alla gente che piace. Seedorf, il futuro, se lo gioca in questi termini.

PAROLO D’ORDINE

no? “Fuori dal campo è come in campo, ossia tutto istinto: è una piacevole sorpresa. Ha sempre

la battuta pronta, è simpatico e molto bravo palla al piede, bisogna accettarlo per quello che è”.

M

arco Parolo crede che il Milan sia ancora una delle più serie antagoniste del Parma nella lotta al sesto posto. Dice che il Parma ha la possibilità di allontanare una Grande da un obiettivo. “Il Milan, solo perché si chiama Milan, è una squadra che può fare 7-8 vittorie di fila e riaccendersi di colpo”, spiega il giocatore. “A parte questo, i giocatori ci sono, le qualità ci sono e la società è importante. Noi abbiamo questa possibilità di fare la nostra partita, di giocarcela alla pari, anche perché abbiamo pure tra le nostre fila dei giocatori importanti. Deciderà il campo chi sarà a vincere la gara, però per noi l’importante è andare a San Siro con lo spirito giusto, con la voglia di andare a fare il nostro gioco e non aver timore dell’avversario”. Il secondo gol segnato all’andata contro il Milan è ancora il momento clou dell’esperienza a Parma di Parolo. “Fare gol al 90’, all’ultima palla, è stata una bellissima gioia”. Ma ora il Parma deve vivere di cose concrete. “Una volta raggiunto l’obiettivo dei 40 punti, non possiamo parlare di salvezza. Dobbiamo andare avanti”. Gerrard è il suo modello. “Mi piace da sempre perché è completo sia nella fase offensiva che difensiva”. Cassa-

Gerrard è il suo modello, ma Cassano resta il suo mito

Chi è Marco Parolo

N

ato a Gallarate il 25 gennaio dell’85, Marco Parolo è un centrocampista centrale dalle spiccate doti offensive, è ambidestro e possiede un potente tiro dalla distanza. Cresciuto calci-

sticamente nel Como, è passato alla Pistoiese, al Chievo Verona, al Foligno, successivamente all’Hellas Verona, al Cesena e infine al Parma.

ore prima. Stesso discorso per Napoli e Roma che saranno di scena domani alle 19 e alle 21, il primo a Torino contro i granata di Ventura, la seconda all’Olimpico contro un’Udinese su di giri per aver battuto nuovamente il Milan in campionato dopo averlo eliminato dalla Coppa Italia. Insomma, un bel caos. Intanto questo pomeriggio il Milan, reduce dalla sfida di Champions con l’Atletico, incontrerà quel Parma dei miracoli che Donadoni sta portando in Europa a

campionato

JUVENTUS, CHI LA PRENDE PIU’…

L

a Juventus scappa. Ha messo il turbo e ormai ha lo scudetto in tasca, anche se Conte invita i suoi giocatori alla prudenza per non scottarsi le mani con un fuori programma, difficilmente però realizzabile per gli avversari diretti, specialmente dopo il successo del Napoli al San Paolo con la Roma che ha scagliato l’undici di Rudi Garcia a quattordici punti di ritardo dalla Vecchia Signora. I bianconeri questa sera faranno passerella a Marassi affrontando un Genoa dal dente avvelenato per la sconfitta rimediata negli ultimi secondi a Verona col Chievo per via di un calcio di rigore dubbio messo a segno da Paloschi. Anche in questo week end si gioca una giornata spezzatino che più di così non si può. Ringrazia, naturalmente, il tifoso che segue solo per tv le partite in poltrona. Ma quelli che vanno allo stadio la cosa sta senz’altro sullo stomaco perché i risultati possono essere sfalsati da una partita giocata il giorno prima, come, ad esempio, quella di ieri sera dove a Verona è scesa in campo l’Inter contro l’Hellas. La Fiorentina, scendendo in campo stasera col Chievo, potrebbe avere uno stimolo in più contro l’undici di Corini se l’Inter avesse messo sotto il Verona ventiquattro

Laura Tangari suo di risultati. Cassano Amauri sono in agguato e per i rossoneri non sarà, probabilmente, un pomeriggio tranquillo dopo gli urli del Calderon. In coda scontro salvezza a Reggio Emilia fra Sassuolo e Catania seguito da un Livorno-Bologna che lascia poco spazio all’immaginazione.


domenica 16 marzo 2014

l’intervista Emanuele Tramacere

D

ue maglie, un’unica passione. Quella di Roberto Mussi è stata una carriera costellata di alti e bassi, ma che ha saputo regalargli grandi soddisfazioni. Approdato presto al Parma seppe farsi notare dagli osservatori

del Milan e di quell’Arrigo Sacchi che fece le sue fortune sul campo e fuori. A Parma ci tornerà, dopo cinque anni trascorsi al Torino. Nel mezzo la convocazione in nazionale, con lo stesso Arrigo Sacchi che lo portò con sé al Mondiale del ’94 e lo fece giocare fino alla finale persa poi con il Brasile in cui, però, fu costretto ad uscire per infortunio. Che partita si aspetta domenica fra Milan e Parma? E’ una partita che sarà fortemente condizionata dall’impegno in Champions League del Milan. Il Parma è una squadra che sta esprimendo un ottimo calcio e credo che darà al Milan un bel po’ di filo da torcere. Sicuramente Seedorf dovrà cercare nuovi stimoli e motivazioni forti nei propri giocatori per evitare un’ulteriore ripercussione negativa. 29 gol subiti il Parma, 38 il Milan in stagione. E’ questa la differenza fra le due squadre? Per quanto riguarda il Milan sicuramente quello della difesa è un problema serio, perché subisce gol altamente evitabili. Con la giusta attenzione si può migliorare il rendimento di tutta la squadra. Le difficoltà dei rossoneri sono tutti nella fase difensiva con quella del

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“Balotelli, ragazzo svogliato GRAN DUCHESSA DAL RISPETTO ANTICO che immancabilmente delude” gli ospiti

Roberto Mussi ha indossato entrambe le maglie Parma che, al contrario sembra molto più solida. Eppure guardando i nomi, non sembra che i giocatori del parma siano così superiori rispetto a quelli del Milan. Quanto influirà la pesante sconfitta rimediata in Champions League? Sicuramente quella in Champions League è stata una brutta battuta d’arresto per questa squadra. Non è stata una bella partita, ma soprattutto non è stata giocata neanche lontanamente ai livelli richiesti. E’ vero, di fronte c’era un’ottima squadra, organizzata, ma il passo indietro del Milan su tutti i fronti è stato notevole. E’ mancata anche la grinta che solitamente in Europa i rossoneri riescono a tirare fuori. Domenica di fronte ci sarà un’altra ottima squadra, ben organizzata e che sta viaggiando

alla grande e al Milan servirà un approccio differente. L’ennesima prestazione negativa di Mario Balotelli. Cosa si può fare con l’attaccante italiano? Ormai ci si aspetta sempre che faccia la grande partita ma immancabilmente arriva una delusione. Ci si aspetta molto, ma non riesce mai ad incidere. Lui dovrebbe essere il punto fermo della nazionale. Speriamo che Prandelli e la maglia azzurra creino un effetto diverso sul giocatore. Purtroppo Balotelli continua ad avere atteggiamenti da ragazzo svogliato.

Dovrebbe dimostrare molto ma molto di più per il Milan, per la nazionale, ma anche per sé stesso. Sulla panchina del Parma, invece, siede Donadoni un allenatore scaricato forse fin troppo in fretta da tutti, Italia compresa. Credo che Donadoni abbia dimostrato a tutti che sa allenare bene una squadra di club. Non so cosa stia pagando a livello mediatico, probabilmente in passato ha pagato e forse sta ancora pagando il suo modo di approcciarsi con i media. Sicuramente il rendimento delle ultime stagioni con il Parma e soprattutto con i risultati ottenuti finora Donadoni sta facendo un’impresa. Le magie di Cassano continuano, a differenza di Balotelli a regalare punti al Parma. E’ da nazionale? Probabilmente la gestione di Cassano è diversa da quella di Balotelli. I due hanno molti punti in comune e si assomigliano molto caratterialmente, ma probabilmente è la gestione fatta dai due club che è diversa. Anche tutta la squadra è concentrata sull’obiettivo finale e ogni domenica riesce a dare il massimo. Sono consapevoli dei loro limiti e danno qualcosa in più rispetto alle altre squadre. Cassano è la ciliegina sulla torta di questa realtà. Dove può arrivare questo Parma, attualmente sesto a 1 punto dall’Inter e 2 dalla Fiorentina? E’ chiaro che a questo punto il Parma debba puntare ad avere un posto in Europa. Ci sono squadre meglio attrezzate dei ducali, è vero, ma i risultati che sta ottenendo Donadoni, con il tipo di gioco che sta sviluppando, obbliga la squadra a provarci fino alla fine. Sono tutti ragazzi che possono trovare giovamento dal raggiungimento di un piazzamento europeo anche per il proprio futuro ed il proprio percorso di crescita. Sono convinto che fino alla fine il Parma lotterà con forza per centrare l’obiettivo.

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Giovanni Labanca

ngrato compito quello toccato, questo tiepido pomeriggio milanese, alla Duchessa del Granducato, giunta a San Siro con ben altro spirito di quello che si prefigurava nei tempi passati. C’è un clima surreale che ristagna sul catino dai mille trionfi, dalle coppe levate al cielo in segno di dominio e di grandezza. Il drappello ben più forte delle altri occasioni ha alla testa proprio uno di quegli uomini che nel passato ha fatto tanto per quei colori, per quelle maglie che, oggi, grondano sudore, ma hanno poco di valoroso da appuntarsi sul petto. Il Parma lo sa che avrà di fronte un Diavolo cotto a puntino dal

calore del Calderon e trafitto da quattro banderillas, che non lasciano se non segni mortali. Donadoni ed i suoi armigeri non possono tener conto di questo, ma devono onorare un campionato che li vede veleggiare in un mare tranquillo e spazzato da venti favorevoli come non mai. Non vorrebbero essere, tuttavia, l’ultima arma letale per una squadra fantasma, ma, come si comandava ai tempi del Gran Ducato, debbono riportare sulle colline profumate della città del bel canto quel bottino pieno, che andrebbe ad aggiungersi a quello già messo al sicuro nei forzieri di casa. C’è imbarazzo, quasi rispetto nel dare battaglia alle strenue forze di quello che era il Club più titolato al mondo e che, ora, tutti quei titoli non possono curargli nessuna delle ferite lancinanti che ne straziano il corpo.

Come si potrebbe impedire, per esempio, ad Antonio Cassano di stilettare un altro brutto colpo ad una squadra che mal lo ha sopportato e per la quale non nutre certo compassione? Non si può, come non lo si può ordinare ad uomini abituati a vincere anche fuori dalle mura amiche e quelle della Scala del calcio non sono certo solide ed inespugnabili come un tempo. Ora non c’è più nessuno in grado di buttare olio bollente dai torrioni o frecciate intrise di veleno sugli arrembanti reggiani. Il Castrum ambrosiano ha le porte spalancate, facili da attraversare. La palla è al centro ed a contendersela saranno non saranno solo quelli venuti dalla Bassa, ma anche altri undici simili alla mitica Fenice, capace sempre di riprendere il volo, proprio quando bastava un ultimo colpo per seppellirla per sempre.

rare. Intanto, il giudice sportivo ha squalificato per due giornate Davide Pinato dopo il cartellino rosso subito contro il Lanciano: “per avere, al 41° del primo tempo, contestato l’operato arbitrale assumendo un atteggiamento irrispettoso nei confronti del Direttore di gara”, si legge sul comunicato. Dopo cinque risultati utili consecutivi, la corsa della Primavera dell’Inter si ferma col Padova. I baby interisti allenati da Salvatore Cerrone hanno disputato una buona gara, subendo le iniziative dei padroni di casa in avvio ma restando in partita fino all’ultimo. Un evento significativo del match arriva al 58’, quando il tecnico nerazzurro manda in campo Andy Polo: si tratta del debutto assoluto con l’Inter per il giovane peruviano che, sistematosi sulla corsia di sinistra, sarà autore di una buona prova. Le due squadre tuttavia non riescono a sbloccare il risultato fino all’83’, quando l’arbitro Ceccarelli assegna un rigore al Padova per un tocco di mano del nerazzurro Eguelfi, nonostante quest’ultimo avesse il braccio attaccato al corpo. Il penalty viene trasformato da Radrezza, e l’assalto finale dell’In-

ter non sortisce alcuno effetto. ll tecnico dell’Inter Cerrone ha parlato a Inter Channel prima della sfida di sabato a Interello contro il Cagliari, tornando sulla sconfitta subita a Padova. Ecco le sue parole: “Questa continuità la stiamo inseguendo e dopo le due vittorie con Atalanta e Udinese si pensava di averla trovata. La gara a Padova non è stata bella, noi non abbiamo fatto bene. Abbiamo trovato una squadra che ci ha chiusi, ma non abbiamo fatto nulla per creare occasioni. La difesa ha fatto bene, ma da metà campo in su non si è creato nulla. Mancava la velocità per arrivare in porta, poi ci sono stati errori nei passaggi. Si vedeva che non eravamo pericolosi, forse poteva andare bene anche un pareggio. Il rammarico è doppio perché la classifica si è accorciata. Dobbiamo approfittare se davanti perdono qualche punto. Ci siamo detti coi ragazzi che dobbiamo fare più punti possibili nelle prossime 7 gare. Servono le prestazioni e poi arriveranno i risultati, cosa che è mancata questo sabato. L’amichevole è stata improntata come un allenamento, per far giocare anche chi è stato impiegato meno in campionato

L’Inter cade a Padova primavera

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Daniel Rizzo

’Inter di Cerrone arresta la sua corsa dopo cinque risultati utili consecutivi. Pareggio amaro per il Milan di Inzaghi a Lanciano. Dopo aver vinto con tanta fatica contro il Varese in campionato, la squadra di Inzaghi nel recupero della 16esima giornata contro il Lanciano non va oltre l’1-1. Un pareggio amaro per la truppa rossonero in chiave Final Eigh. I baby rossoneri nonostante il vantaggio iniziale di Pinato, abile a trasformare il calcio di rigore conquistato da Barisic, nel secondo tempo, causa anche per la stanchezza per gli impegni ravvicinati, non riesce a chiudere la partita e subisce al 31’ il pareggio dei padroni di casa con un calcio di rigore trasformato da Fioretti. Un’occasione persa per i ragazzi di Inzaghi, che potevano avvicinarsi ulteriormente al secondo posto in classifica, occupato attualmente dall’Atalanta, che consentirebbe l’accesso diretto alle Final Eight. Cio nonostante l’obiettivo e’ ancora alla portata dei rossoneri con una gara ancora da recupe-


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amarcord domenica 16 marzo 2014

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arlo Ancelotti inizia a tirare calci sul serio nella squadra del suo paese natale, il Reggiolo, ma a 16 anni entra a far parte delle giovanili del Parma con cui esordì in Serie C nella, stagione 76-77, come mezzapunta. L’anno successivo nello spareggio con Triestina, valevole per la promozione in Serie B, realizzo una doppietta. Dopo la paretesi durata otto anni con la Roma, arriva al Milan per 5,8 miliardi di lire e con cui vinse praticamente tutto; due scudetti, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali,, due Supercoppe europee e una Supercoppa italiana. Nei cinque anni con la maglia rossonera ha realizzato 10 reti in 112 partite giocate. A soli 33 anni Carlo Ancelotti appende le scarpette al chiodo ma non abbandona i campi di calcio, inizia

una carriera da allenatore che lo porta alla guida delle squadre più blasonate. Inizia la nuova carriera ancora in Emilia Romagna, prima ancora come vice di Sacchi nella Nazionale italiana, un anno alla Reggiana e poi viene ingaggiato dal Parma dove in due anni porta i ducali alla qualificazione ai preliminari di Champions League. Dopo la parentesi alla guida della Juventus, 1999-2001, conduce i rossoneri alla conquista della Champions League (la prima da allenatore) proprio contro la Juventus all’Old Trafford di Manchester il 28 maggio 2003. Negli otto anni passati alla guida del Milan conquisterà una Coppa Italia, uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Champions League, 2 Supercoppa UEFA e una Coppa del mondo per Club.

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oberto Donadoni resterà per sempre il primo acquisto fatto direttamente da Silvio Berlusconi. Il centrocampista arriva a Milano per 10 miliardi di lire nell’estate dell’86. In dieci anni vince sei scudetti, due Coppe Intercontinentali, tre Coppe dei Campioni, tre Supercoppe europee e quattro Supercoppe italiane. Dopo due stagioni ne-

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gli U.S.A. con i New York Metrostars torna al Milan nel 1997 e si ferma per due anni (con la gestione Zaccheroni vince il sesto scudetto personale). Nel

ntonio Cassano al Parma dal 2013, 9 reti per lui in 23 gare disputate. L’attaccante di Bari vecchia ha indossato anche i colori rossoneri dal 2011 al 2012, 7 gol segnati in 33 partite.

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l difensore rossonero Cristian Zaccardo arriva a Milano da Parma, un ex attualissimo. Con i ducali gioca dal 2009 al 2013 segnando 10 reti in 118 presenze. Arriva al Milan il 25 gennaio 2013 e fa il suo esordio il 2 marzo successivo, sostituendo nel secondo tempo Cristiàn Zapata, in occasione della partita vinta per 3-0 contro la Lazio a San Siro. Resterà questa l’unica presenza stagionale.

2000 si ritira dal calcio giocato ed inizia la carriera di allenatore. Attuale tecnico del Parma, dal 9 gennaio 2012, che convince e vuole un posto in Europa.


MILAN CLUB BISCEGLIE domenica 16 marzo 2014

club Giovanni Labanca

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l Milan Club Bisceglie nasce nell’estate del 2005, per iniziativa di un gruppo di fedelissimi tifosi accomunati dalla passione per i colori rossoneri e dal desiderio irrefrenabile di esternarla con iniziative nei confronti della propria squadra. A capitanare questo gruppo è l’attuale presidente del club, Vincenzo Cassanelli, grazie al cui impegno, già un anno dopo la fondazione, il “Milan Follia” verrà iscritto all’”Associazione Italiana Milan Club”. La presenza di altri club nella città di Bisceglie, non viene ostacolata dagli altri club presenti in citta, anzi numerosi sono i tifosi che accorrono ad iscriversi al club “ Follia”. La denominazione originaria del club (“Milan Follia”), e stabilita proprio nell’estate del 2005, a ridosso della cocente delusione maturata in seguito alla finale di Istanbul, un ricordo che rimarrà atrocemente impresso nei cuori di tutti i tifosi rossoneri. Fu, pertanto proprio dal quel sentimento di sconforto, che si decide di accomunare la propria passione, i propri momenti di delusione o di grandi gioie, sotto un unico tetto: quello della sede dell’attuale club! Il “Milan Follia è sito in via Molfetta 22/24 a Bisceglie, ed è proprio qui che i propri soci s’incontrano in occasione delle gare del Milan.

E non solo, l’attività del club, infatti, consiste soprattutto in gioiosi momenti di aggregazione, per poter trascorrere del tempo lontano dai ritmi frenetici della quotidianità avvolti dal suggestivo scenario dei colori rossoneri capaci, come nessuno, di creare un’atmosfera tempo rilassan-

A tal proposito, i dirigenti del Club si adoperano tanto per di invogliare il maggior numero di giovani della città ad associarsi affinché l’attività possa restare sempre “viva” e all’avanguardia nel tempo. Pur non essendo tra i club più longevi della Puglia, in pochi anni di attività il “Mi-

Atene, contro il Liverpool del 23 maggio 2007. La tappa più importante, però, per la storia del “Milan Follia” è senz’altro quella dello 19 dicembre 2007, data destinata a rimanere indelebile per la storia del club cittadino. A ridosso delle festività natalizie, infatti, la sede di via Molfetta del

te e calorosa. Il club, inoltre, è spesso artefice di diverse iniziative sportive e sociali: nel corso dell’estate, infatti, partecipa, con una squadra interamente composta da propri iscritti ad alcuni tornei di calcio a 5 organizzati in città, oltre a promuovere e sponsorizzare altre manifestazioni sportive che vedono i bambini quali principali protagonisti.

lan Follia” si è reso protagonista di diverse trasferte in giro per l’Italia e per l’Europa a sostegno del Diavolo. Tra queste ricordiamo la semifinale di ritorno di Coppa Campioni nell’aprile 2006 a Barcellona, i quarti di finale di ritorno a Monaco di Baviera nell’aprile 2007, ed ancora l’indimenticabile presenza alla finale di Champions League ad

club ospita il tour itinerante della Champions League 2007, vinta dalla squadra qualche mese prima ad Atene. In quella circostanza, stampa e televisioni locali danno ampio risalto all’iniziativa, che vedrà diverse centinaia di tifosi e curiosi assieparsi attorno alla sede del club, per scattare una foto accanto al prestigioso trofeo. Un evento storico per

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la città di Bisceglie e per il suo club “Milan Follia”, “Speriamo di continuare a crescere come club, ci dice il presidente Vincenzo Cassanelli” come ci auguriamo che questa storia infinita del Milan di oggi finisca molto presto. In questo delicato momento, dobbiamo essere uniti.

Direttivo Cassanelli Vincenzo (Presidente), Dell’olio Michele Vice Presidente), De Feudis Sergio (Consigliere) Colamartino Michele (Segretario) Colamartino Leonardo (Segretario) Velletri Domenico (Segretario) Todisco Vincenzo (Segretario).


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“STAGIONE FALLIMENTARE MA A SEEDORF NON SI POSSONO CHIEDERE MIRACOLI” Lara Comi intervista Paola Bulbarelli, assessore alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità della Regione Lombardia intervista Lara Comi Come nasce la sua passione rossonera? “La passione per il Milan è nata con l’arrivo degli olandesi Van Basten e Gullit, prima di allora il calcio proprio non mi interessava, fatta eccezione per le partite della Nazionale che vanno sempre seguite con passione”. Con l‘uscita dalla Champions il Milan ha fallito tutti gli obiettivi, è una stagione fallimentare?

compito che gli è stato assegnato è un peso enorme da portare avanti. La situazione rispetto a prima non mi sembra peggiorata, comunque, e almeno i giocatori apprezzano il nuovo mister”. I dati dell’ultimo bilancio societario dicono che il Milan ha messo i conti in ordine. Vista la sua classifica, si può dire che per vincere nel calcio occorre fare debiti? “In generale la situazione economica non è buona e poter dire di avere i conti in ordine è un vanto. Il calcio italiano rispecchia la situazione del paese, i presidenti che prima potevano aprire il portafogli e comprare grandi cam-

“A 23 anni Balotelli si deve dare una “raddrizzata” di squadre siano tutte indebitate, anzi. Ma c’è anche da dire che nessuno sceicco arabo o nessun oligarca russo sia ancora venuto in Italia con i suoi milioni come invece è successo in altri Paesi”.

“È assolutamente una stagione fallimentare. Il Milan è una grande squadra, potrà anche non avere una rosa di qualità, ma deve sempre lottare per i migliori obiettivi. In campionato siamo troppo indietro per sperare in un piazzamento onorevole e la Champions era l’ultima occasione di riscatto”. In campionato, nonostante il cambio di allenatore, il Milan continua a stentare. “Non si possono chiedere miracoli a Seedorf. La sua esperienza da allenatore è appena iniziata e il

Luigi Sada

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l City torna alla carica col Barcellona per strappargli Leo Messi mettendo sul tavolo l’astronomica cifra di duecento milioni di euro. Roba da non credere, anche se i petrol dollari degli sceicchi sembrano uscire dalle loro tasche senza alcun problema particolare, alla faccia della crisi che attanaglia l’Europa. Il Barca ci sta pensando, anche perché per le casse sociali dei catalani un innesto di così tanti quattrini potrebbe significare semaforo verde per il prossimo mercato d’estate quando verrà decisa la campagna di rafforzamento. E’ inoltre bene ricordare che il Barca a inizio stagione ha pagato quasi cento milioni per Neymar, cifra per tutti spropositata, da follia pura, pur di strappare il fuoriclasse brasilero alla concorrenza di City, Psg , Chelsea, e Bayern Monaco, queste due ultime manco farlo apposta targate Adidas. A proposito di Psg, i parigini stanno marcando stretto la Roma per avere Pjanic,

“Sinceramente non ho capito perché sia stato inserito in quella classifica: ormai ha 23 anni, la maggior parte degli sportivi alla sua età sono persone mature che prendono con professionalità le proprie responsabilità, lui non mi sembra né un personaggio influente né un professionista se-

Berlusconi il più grande presidente del calcio moderno tite. Se, dopo quasi 30 anni, Berlusconi lasciasse la società come la prenderebbe?

pioni ormai non se lo possono più permettere. I nostri club più prestigiosi non sono al livello di quelli europei che possono basarsi sugli introiti di avveniristici stadi di proprietà che noi non abbiamo. Non credo che all’estero le gran-

200 MILIONI PER MESSI mercato

Balotelli è stato inserito dal “Time” tra i 100 personaggi più influenti del mondo. Ma continua a fare parlare di sé per le sue bizze.

Andrea Agnelli ha detto che la Juve è una società compratrice e non venditrice. Il discorso vale anche per il Milan? “Se questo significa cercare di mantenere la propria rosa a un buon livello penso proprio di sì. Non possiamo lasciar andar via i nostri già pochi buoni gioca-

tra l’altro non molto impiegato da Garcia negli ultimi tempi. Il club della capitale francese sarebbe pronto a sacrificare Pastore per avere Pjanic mettendo tra l’altro sul piatto una cifra consistente per favorire l’operazione. Ma il Psg non si ferma qui. Blanc vorrebbe dalla Roma anche Benatia per rinforzare la propria difesa che ogni tanto fa acqua, specialmente nel settore centrale. La Roma però difficilmente lascerà partire Benatia per Parigi perché il giocatore rientra nei piani della programmazione societaria per la prossima stagione. A caccia di Benatia, comunque, non c’è solo il Psg. In lizza ci sono anche il City e lo United. La prima squadra di Manchester, cioè lo United, è pronta a sacrificare Nani, anche se si tratta di un attaccante, mentre il City potrebbe offrire come contropartita o Dzeko oppure Milner. Al Milan intanto si torna a parlare di Victor Valdes a fine contratto con il Barca.

tori solo per avere un ritorno in denaro e per puntare in alto abbiamo bisogno di gente forte”. Periodicamente spuntano voci di una possibile cessione del Milan, sempre smen-

“Male, malissimo. Silvio Berlusconi è il più grande presidente del calcio moderno. Il suo avvento al Milan ha portato campioni e trofei e se adesso non stiamo andando benissimo sono sicura che prima o poi le fortune gireranno. Non dimentichiamoci che l’ultimo scudetto è stato vinto solo 2 anni fa e rimanere sempre al vertice è difficilissimo”.

Ma sarebbe favorevole alla cessione di quote di società a investitori esteri per un rilancio della squadra?

rio. Forse è il caso che sia dia una raddrizzata e che cresca un po’ prima di poter pensare di affidargli una squadra come il Milan”.

ma solo se fosse per il della società, se aiutasMilan a tornare uno dei più forti del mondo”.

Il Milan affronta un Parma che va a mille e punta all’Europa League. L’Europa è ancora un traguardo possibile?

Favorevole o contraria a lasciare San Siro per un nuovo stadio di proprietà?

“Lo spero, ma i punti di differenza sono tanti e forse è il caso di pensare all’anno prossimo pianificando bene le mosse da fare per tornare ad alti livelli”.

“Sì, bene se il club

“San Siro è uno stadio leggendario, decidere di lasciarlo sa-

STAGIONE FALLIMENTARE PER IL MILAN

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rutto passo falso del Milan in campionato ed eliminazione anticipata dalla Champions League. Solo per pura sfortuna non è stata superata di un punto in classifica del nostro campionato dal Genoa che ha subito il secondo rigore, a nostro avviso ingiusto, sul fischio finale. Non ci sarebbe da aggiungere altro e chiedersi come può, una squadra come il Milan, puntare su un tecnico non tecnico, un uomo che da calciatore ha vinto ben 4 Champions League e sei scudetti, ma sotto la guida di tecnici ‘patentati’. Come se non bastasse, oggi affronta i ragazzi di Donadoni reduci da una vittoria sul Verona che ha convito, sono 15 i risultati utili dei ducali, 8 vittorie e 7 pareggi, contro le 2 sconfitte consecutive dei rossoneri che vivono un momento di vera crisi di identità, c’è da chiedersi se brucia di più la sconfitta in campionato contro l’Udinese, che ha consentito a Di Natale di festeggiare il gol numero 185, o l’eliminazione dalla Champions.

rebbe comunque una perdita, ma a volte bisogna slegarsi da vincoli affettivi che servono solo a bloccare la crescita”.

L’INTER CI CREDE ALL’EUROPA

La prima risulta sicuramente più pesante, niente Europa la prossima stagione e, se il Milan è veramente così malato, si deve preparare ad almeno 2 o 3 anni di purgatorio. Sull’altra sponda del naviglio l’Inter si gode la ritrovata vittoria, dopo due pareg-

gi consecutivi, contro un Torino che in questo campionato sta convincendo. Il solito Palacio ha condotto i suoi compagni ad un punto dalla Fiorentina che non sembra in perfetta forma. Il sorpasso, quindi, sembrerebbe possibile, ma oggi deve fare i

il punto Severa Bisceglia conti con un Verona concreto e giustiziere delle cosiddette grandi. I nerazzurri dimostrano di crescere in ogni partita, anche se lontani dalle aspettative, ottima l’intesa, fin qui, Palacio-Guarin. A Verona i tifosi vorrebbero vedere il primo gol in nerazzurro di Hernanes.

Di Natale affonda il Milan in campionato


CROLLO MILAN DELUDE ANCHE IL PROGETTO SEEDORF

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champions

Severa Bisceglia

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iamo tutti curiosi di vedere come il Milan saprà reagire al risultato di Madrid, non all’eliminazione dalla Champions, comunque mezza annunciata, ma alle quattro reti subite. Pochi ci credevano, anche se in molti ci abbiamo sperato, che passasse il turno, ma nessuno poteva immaginare un simile disastro. Solo Seedorf sarebbe forse da assolvere; non avrebbe potuto fare nulla di diverso, l’inutile dubbio dentro Pazzini e fuori Balotelli o il contrario, sarebbe risultato appunto inutile. Il Pazzo ha deluso a Udine, SuperMario delude da dieci partite. I rossoneri in campo meriterebbero un processo pubblico per aver leso l’immagine di un club blasonato come il Milan ed al quale, questi calciatori, non hanno il diritto di appartenere. L’Atletico ha messo in campo la fame, la voglia di non deludere i suoi tifosi e un tecnico attento e preparato come Simeone. Il Milan, da canto suo, ha lasciato la testa in albergo. Squadra rinunciataria, mai in partita, fatta eccezione per 15-20 minuti dopo il pareggio di Kakà, che ha subito Diego Costa e compagni come una squadra di provincia, con tutto il rispetto. Dov’è finito

Kakà

quel Mario Balotelli arrabbiato e assetato di riscatto? Un vero disastro che richiederebbe una ricostruzione capillare, soprattutto in società. Quattro gol sono davvero troppi, anche per una squadra mezza convalescente che nel nostro campionato, dopo le ultime figuracce, naviga a centro classifica senza più ambizioni se non quella di arrivare a fine stagione e andarsene in vacanza salutando l’Europa dalla porta di servizio. Dicevamo di Seedorf: l’olandese è sulla graticola perché i giocatori a disposizione sono quelli che passa il convento e di conseguenza è difficile raccogliere qualcosa quando il pro-

TOP

dotto a disposizione è piuttosto scadente. Ma perché è scadente? Perché vale poco, anche se si tratta di nomi illustri capaci e in grado di rimettere in sesto (qualche anno fa) stagioni mezze disastrate come quella attuale. E’ stato cacciato Allegri ma la situazione è la stessa, anzi peggio. Pur con tutto il rispetto per l’Atletico, forte e bravo, di Simeone, molti si sono chiesti quale risultato sarebbe emerso in questa circostanza se invece dei Colchoneros il Milan avesse incontrato il Real di Ancelotti oppure il Bayern di Guardiola. Meglio non pensarci e girare in fretta pagina pensando alla sfida di oggi col Parma.

FLOP

ROBINHO Missing, desaparecido, fantasma. Gli sprazzi di classe sono ormai una rarità, sembra aver esaurito ogni passione e questo è il fatto più brutto, out da ogni progetto

L’unico a proporsi, a inventare qualcosa, a non arrendersi. Logicamente il dinamismo è quello che è e la castagna non è più letale. Ma resta un esempio, per tutti

di Aldo Colombo

BAYERN SENZA PROBLEMI champions

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Luigi Sada

a Madrid, sponda Atletico, a Barcellona, passando per Monaco e Parigi, la Champions regala i primi verdetti che proiettano ai quarti di finale le protagoniste d’Europa. Del Milan si parla a parte col poker incassato al Vicente Calderon da Diego Costa e compagni mentre nell’altra sfida di martedì, andando per ordine, l’Arsenal ha provato a stuzzicare il Bayern all’Allianz Arena frenandolo sul pareggio, grazie anche a un calcio di rigore senza cuore e anima battuto da Muller allo scadere e parato senza tanti problemi da Fabianski. I tedeschi erano forti dello 0-2 conquistato a Londra nel match d’andata e di conseguenza hanno incrociato le armi con l’undici Wenger con uno spirito di chi sa di essere protetto in una campana di vetro. Nel calcio mai dire mai. Ma stavolta, visto che all’inizio del secondo tempo i

TREMA MA VINCE IL BARCA COL CITY

panzer di Guardiola sono andati in vantaggio con un gol di Schweinsteiger, le cose si sono messe sul binario giusto esaltando i sessantamila presenti sugli spalti monegaschi. Due minuti più tardi però Podolski ha ridato ossigeno agli inglesi agguantando il pareggio. Ma i giochi erano ormai fatti. Un po’ come è successo a Parigi col Psg che si presentava al pubblico di casa contro il Bayer col biglietto da visita siglato dal poker realiz-

zato a Leverkusen due settimane fa. Al Psg, si è subito capito, interessava mandare in gol Ibra, in corsa con Cristiano Ronaldo nella classifica dei marcatori, ma lo svedese è rimasto a secco, dal momento che le reti parigine sono state messe a segno dall’ex romanista Marquinhos e da Pocho Lavezzi, con l’intermezzo del gol iniziale tedesco di Sam. Il Bayer inseguiva una vittoria di prestigio e l’ha gettata alle ortiche alla fine del primo tempo facendosi parere un rigore da Sirigu. Nell’altro match, il City le ha provate tutte per battere il Barca in leggera crisi ma alla fine ci ha pensato Messi, dopo un clamoroso palo, a battere Hart. Kompany ha rimesso in piedi la gara centrando l’1-1ma a tempo scaduto Dani Alves ha cancellato ogni speranza a Dzeko e compagni da uscire dal Camp Nou con un risultato positivo.

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PSG-SAINT ETIENNE VERTICE DI LIGUE 1 artite di cartello oggi in Premier e in Ligue 1. A Londra c’è un derby ad alta tensione fra Tottenham e Arsenal, a Manchester va in onda la sfida RooneyGerrard nel match fra lo United e il Liverpool. Due partite per una svolta soprattutto per i Gunners, reduci dall’ eliminazione

Tottenham grazie ai gol di Eto’o, Hazard e doppietta di Demba Ba. Il City, battuto in Fa Cup dal Wigan, tornerà invece in campo il giorno 27 contro l’Aston Villa. In Francia oggi si affrontano il Psg e il Saint Etienne, il primo reduce dallo 0-3 esterno con il Bastia, il secondo dal successo sul Valenciennes. Ha faticato, al contrario, il Monaco per avere ragione del fanalino di coda Sochaux battuto per 2-1, mentre tanto di cappello al Nizza bravissimo a espugnare il Velodro-

per il Real Madrid e l’Atletico ne approfittano subito andando a vincere a Vigo i Colchoneros per 0-2 con doppietta di David Villa e le Merengues al Bernabeu con un secco 3-0 sul Levante grazie alle prodezze di Cristiano Ronaldo e Ozil e una autorete assassina degli ospiti. In Bundesliga, infine, non si ferma la marcia trionfale del Bayern che umilia il Wolfsburg di fronte ai propri tifosi col punteggio tennistico di 1-6 firmato da Mandzukic (2), Muller (2), Ribery e Shaqiri. Per

in Champions e i Reeds quasi appaiati in classifica. L’Arsenal arriva dal significativo 4-1 inflitto all’Everton in Fa Cup mentre l’undici di Moyes ha rimesso un po’ le cose a posto battendo per 0-3 il WBA. Discorso a parte invece per il Chelsea di Mourinho vincitore con un poker secco sul

me per 0-1 lasciando a piedi il Marsiglia quasi fuori dai giochi europei. Al comando sempre il Psg seguito da Monaco e Lille. In Liga clamoroso capitombolo del Bercellona in casa del Valladolid a segno con il nostro Fausto Rossi, ex Brescia. I catalani pagano a caro prezzo la sconfitta

i bianco verdi della Wolk Swagen si è trattato di un’altra pesante goleada incassata dopo il precedente 6-2 rimediato in casa dell’Hoffenheim. Rialza la testa il Borussia di Klopp andando a vincere a Friburgo mentre affonda ancora il Leverkusen, ora a 24 punti dalla capolista.

estero

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Luigi Sada

giù al nord Fiore Marro

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l calcio visto dalla latitudine Sud è molto diverso dal calcio dei milioni, dei fuoriclasse, dei Paperoni del Nord e dalla ricca Europa. Ci siamo comunque anche noi stropicciato gli occhi per tocchi di classe poco reclamizzati, ma che resteranno per sempre idoli dei i bambini del loro tempo. Provo a raccontare di un calcio di provincia dove tanti riferiscono come fece Carlo Levi che “Cristo si è fermato ad Eboli” dove però il pallone non si è fermato, anzi. La sfera e le sue gioie pedatorie si sono spinte fino agli ultimi bordi di terra del meridione dove si è potuto godere delle “rabona” di Giovanni Roccotelli. Di un calcio che ha visto i gol e gli assist di Massimo De Stefanis e quelli di Antonio De Vitis con la maglia del Taranto. Potrei parlare per mesi del Foggia di Cosimo Nocera, super bomber napoletano che arrivò alle soglie della nazionale. Sì, il Foggia di Nocera e di Oronzo Pugliese, ancora prima quindi del Foggia di mister Lauro Tonetto e di calciatori come Rino Valente e Silvano Villa, ancor prima quindi del Foggia di Zdenek Zeman e dei suoi campioni, dei Ciccio Baiano, Giuseppe Signori al compianto Franco Mancini fino a Roberto Rambaudi e agli altri. Chi non ha goduto in Calabria del Catanzaro di Gianni Di Marzio o dei ragazzi terribili di Bru-

PANE E PALLONE

no Pace? Il Catanzaro di Nino Musella, Massimo Mauro, Antonio Sabato, Edy Bivi. Di Marzio ripeté il miracolo promozione in A anche in Sicilia con il Catania del vulcanico Angelo Massimino e Claudio Ranieri attuale tecnico del Monaco. Anche il Palermo prima di Maurizio Zamparini e dei tanti campioni da lui ingaggiati come Edinson Cavani e Fabrizio Miccoli che ha conosciuto la massima serie, sotto la presidenza del grande Renzo Barbera che valorizzò tanti ragazzi siciliani, Gaetano Troja, Ignazio Arcoleo, ad Angelo Bellavia, senza dimenticare di citare Edy Reja il grande mister tanto amato dai napoletani. E non si può non citare il Bari e il Lecce di Eugenio Fascetti, che svezzò una miriade di calciatori che hanno poi scritto la storia del calcio nostrano: Antonio Cassano e l’attuale allenatore della Juventus Antonio Conte entrambi pugliesi. Da quelle parti stazionarono e diedero bella mostra di se stessi Pietro Maiellaro e Francesco Moriero. In Sicilia ci fu il professore Francesco Scoglio con la sua “zona sporca”. Anche il Pescara ha avuto dei trascorsi prima della fantastica compagine che Zeman ha riportato in A. Certo il calcio champagne di Giovanni Galeone espresso con la squadra adriatica qualche anno dopo fa ancora notizia con i Leo Junior, Tita, Edmar e Blaz Sliskovic. La Cavese di Corrado Viciani con il suo “gioco corto”, l’Avellino di

Tony Giammarinaro; la Salernitana di Marco Di Vaio; il Sorrento di Giuseppe Bruscolotti, il Campania del patron Morra Greco e di Orazio Sorbello. Un calcio povero di danaro ma ricco di talenti, di idee nuove e di tanta passione, di tanto, smisurato amore per una maglia. In tutto questo peregrinare a Sud, una nota personale la dedico a mastro Zeman, ovunque è andato a suscitato divisioni tipo Guelfi e Ghibellini, a lui devo però la mia voglia di allenare, sarò uno delle tante migliaia di piccoli tecnici sparsi per lo stivale. Ero un ragazzo anche io quando a Caserta arrivò il suo Licata, una perfetta macchina da gioco, uno spettacolo bellissimo, ripartenze rapide, mai avrei immaginato che una squadra di pallone potesse fare i movimenti che vidi quel giorno, spettacolare; Zdenek Zeman è a mio sommesso avviso il più grande insegnante di calcio, il migliore maestro che un calciatore ha avuto la fortuna di ritrovarsi come allenatore.

Un giovanissimo Zdenek Zeman con la maglia del Licata


Milano vuole fare il vuoto PAURA E DELIRIO A MELBOURNE domenica 16 marzo 2014

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basket Beppe Vigani

N

el prossimo turno di campionato l’EA7 Armani ha l’occasione di staccare anche Brindisi, qualora la squadra di Piero Bucchi perdesse a Cantù. I brianzoli non vogliono perdere ulteriori punti in vista dei playoff e quindi in casa venderanno cara la pelle. Milano d’altro canto, dopo le energie perse contro Vitoria in Eurolega, non può abbassare la guardia contro Roma, che arriva da tre vittorie

CONTRO ROMA

consecutive. La squadra di Luca Dalmonte si trova attualmente al quinto posto, a ridosso di Siena e Cantù e a quattro punti da Brindisi. Di certo una partita da prendere con le molle. Il roster dei capitolini non è affatto male a cominciare da Josh Mayo, playmaker di Munster, che nonostante i suo 182 cm si fa sentire anche sotto le plance con 3.5 rimbalzi a partita. Sin qui poche partite disputate, e vero, ma si è già fatto conoscere con una buona mano da tre (quasi 43%), mentre da due deve ancora prendere le misure. Ha anche 3 assist a match. Phil Goss è la croce e delizia dei tifosi giallorossi. La

guardia di Washington ha momenti di lucida follia in cui è capace di spaccare la partita come una mela, in altre è assolutamente da dimenticare. Tira col 57.6% da due, mentre da tre è al 38.7%. Smazza anche 2.5 assist a partita. Bobby Jones è l’ala piccola, ma cambia poco rispetto a Quinton Hosley. Il giocatore di Compton a un 52.4% e 41.5% da tre con 4.5 rimbalzi catturati. Tra il 2006 e il 2008 gioca in NBA, girando tra Philadelphia, Denver, Memphis, Houston, Miami e San Antonio. Talento da vendere è molto discontinuo. Hosley è l’alter ego di Jones, ma ricopre un ruolo che lo vede più vicino a canestro anche

Al via il GP d’Australia fra i timori delle scuderie Il circuito di Albert Park

LE “SCARPETTE ROSSE’’ PREPARANO LA FUGA

Foto Savino Paolella 2014 Daniel Hackett, la sua regia è indispensabile

motoGp Marjlja Bisceglia

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iteniamo opportuno dare spazio alla scuderia di casa nostra, la Ducati. Finiti i test in Malesia e in Australia, Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati Motor Holding, ha presentato alla stampa la Desmosedici GP14 ed è stata scelta una location, a conferma dell’ottima sinergia con il gruppo Audi, d’eccezione: l’Audi Forum all’interno dell’aeroporto di Monaco di Baviera, fin qui nulla di italiano. A rappresentare comunque i nostri colori sul palco sono saliti Luigi Dall’Igna, Direttore Generale Ducati Corse, Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo Ducati Corse e i due piloti Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow (unico elemento importato del gruppo). Ci ha pensato Claudio Domenicali ad illustrare i progetti per la nuova stagione alle porte e le novità tecniche delle moto: “Come ho già avuto modo di dichiarare recentemente anche in MotoGP

se può giocare tranquillamente anche da 3. Meno spavaldo al tiro del compagno (45.9% da due e 30.9% da tre) è più ricettivo a rimbalzo con quasi 5 rimbalzi catturati. Il rapporto tra palle perse e recuperate è quasi alla pari (2.9 contro 2.2). Trevor Mbakwe è il centro intimidatore dei giallorossi. Cattura quasi 10 rimbalzi e compie 2 stoppate a partita: è il re dell’area pitturata. Altro giocatore da tenere in considerazione è Jimmy Baron, che ricopre il ruolo da guardia-ala che, se in giornata, è un tiratore terrificante, sia da tre (ha quasi il 40%), sia da due ha il 51.9%.

F1

DUCATI PRONTA AL RISCATTO I vogliamo riproporre e ritrovare quei valori che ci hanno portato ad ottenere importanti risultati nel passato. Siamo pronti per la nuova stagione MotoGP, fermamente convinti che l’entusiasmo, la passione e le competenze tecniche e sportive del nostro Team, insieme al supporto dei nostri sponsor e partner ed al tifo dei “ducatisti”, ci permetteranno di affrontare questo impegno con grande determinazione. Cal e Andrea sono piloti di grande talento, e l’Ing. Dall’Igna saprà sicuramente gestire al meglio tutte le risorse a disposizione. Le nuove scelte tecniche e sportive che l’azienda ha deciso di seguire ci consentiranno di tornare a competere con quello spirito che ha sempre caratterizzato le donne e gli uomini che lavorano in Ducati, capaci di produrre moto da sogno, all’avanguardia per quanto riguarda tecnologia e design”. C’è molto entusiasmo nel team di Borgo Panigale e la consapevolezza di tornare a gareggiare per il podio dopo anni

passati nell’ombra. Anche l’Ing. Luigi Dall’Igna si dice convinto dei risultati che potrà raccogliere la Ducati in questo mondiale: “Venire a lavorare in Ducati Corse è, probabilmente, la sfida più importante della mia vita: lavorare in MotoGP ed essere Direttore Generale per uno dei più famosi e prestigiosi produttori del mondo, Ducati, è un traguardo significativo ma anche una responsabilità notevole. Sono estremamente orgoglioso della scelta che ho fatto e altrettanto motivato dai primi risultati che abbiamo ottenuto nei due test di Sepang e a Phillip Island. Al momento la cosa più importante è proseguire con lo sviluppo della moto, e le scelte che abbiamo fatto ci permetteranno di andare avanti e di crescere. Siamo molto soddisfatti dei tempi sul giro ottenuti negli ultimi test, ma anche della costanza del rendimento, confortati anche dai commenti dei nostri piloti. Ducati ha ridotto significativamente il gap rispetto ai concorrenti e siamo fiduciosi di poter fare ulteriori passi avanti durante la stagione”. Anche il Direttore Sportivo Paolo Ciabatti si è detto soddisfatto e convinto degli ulteriori miglioramenti che la Desmosedici GP14 apporterà durante la stagione. Non potevano mancare i protagonisti in pista, Dovizioso e Crutchlow che non vedono l’ora di dimostrare in pista le conquiste delle nuove moto dopo le tre stagioni fallimentari.

Debora Cheli

l giorno G è arrivato, il primo verdetto della stagione è stato emesso questa mattina sul tracciato dell’Albert Park. In pochi comunque hanno accolto con gioia il GP d’apertura, sopratutto i team motorizzati Renault e in particolare la Red Bull. Le deludenti performance durante i test, nonchè l’omologazione «forzata» del power unit il 28 febbraio, assieme agli altri motoristi, hanno fatto si che la casa produttrice francese arrivasse a Melbourne col fiatone e una gran paura di fare pessima figura. Pochi i giri accumulati in pista sia in Spagna che in Bahrain, troppi i ritardi e le magagne che hanno funestato i V6 transalpini. Da qui la richiesta, poi respinta con l’intervento della Mercedes, di una proroga sulla consegna della versione definitiva dei nuovi propulsori. Ora che i conti, almeno per quest’an-

no, sono chiusi, non resta che vedere cosa succederà all’interno del team austriaco, come e quanto Newey sarà disposto a modificare la sua RB10 affinchè migliori l’affidabilità. Perché è questa la preoccupazione numero uno di tutte le squadre: concludere indenni la corsa e possibilmente a punti. Nessuna scuderia, nemmeno la favorita Mercedes o la sorpresa Williams, ha osato sbilanciarsi in pronostici. Anzi, il team di Hamilton e Rosberg ha «volato basso», auspicando per i suoi piloti un arrivo al traguardo. In casa McLaren, per la quale ha parlato lo storico (e ritrovato) patron Ron Dennis, c’è aria di ottimismo grazie allo sblocco di nuovi fondi: il budget delle Frecce d’argento di quest’anno è il più alto della storia della scuderia di Woking. Fra le tante incognite che accompagnano l’avvio del Mondiale, una delle poche certezze è che vedremo delle gare completamente differenti rispetto agli anni passati e lo dice anche Alonso: «Il sabato e la domenica saranno molto diversi fra loro- ha spiegato l’asturiano-. Al

sabato si potrà sfruttare al massimo il potenziale della vettura, portando all’estremo il power unit alla ricerca della prestazione assoluta, mentre la domenica bisognerà calcolare, sopratutto nei giri finali dei GP, il livello del carburante e lo stato delle batterie e delle gomme. Le strategie di gara saranno fondamentali in questa stagione». Molto cauto anche l’altro ferrarista, il quale ha già vinto in Australia lo scorso anno, ma anche nel suo primo Gran Premio in assoluto con la monoposto del Cavallino nel lontano 2007. Raikkonen ha ricordato con piacere quell’avvenimento, poi ha voluto tornare con i piedi per terra. «Non è mai stata una mia abitudine azzardare previsioni, e quest’anno me ne guardo a maggior ragione -ha dichiarato sul sito Ferrari. com-. Andiamo in Australia con vetture completamente nuove, secondo me il campo è molto aperto, può succedere qualunque cosa. A Maranello abbiamo lavorato molto, la F14 T sembra una buona macchina, ma sarà la pista a dire chi è più veloce”.

Schumi regisce alle cure D

di Debora Cheli

avanti al muro di silenzio che circonda il sette volte iridato irrompe la «Gazzetta dello sport», con notizie incoraggianti sulla sua salute. Secondo la rosea, il Kaiser sarebbe in grado di respirare da solo, senza più l’aiuto dei macchinari, e reagirebbe alle voci di parenti e amici, sempre al suo fianco. Indiscrezioni che, come già accaduto in precedenza, non hanno trovato conferma presso la manager del tedesco. Sabine Kehm, interpellata dai cronisti al Salone di Ginevra, ha ribadito che Michael è «fuori pericolo ma resta in gravi condizioni». ”Siamo fiduciosi riguardo a Michael. Ogni tanto ci sono piccoli segnali di miglioramento’’


domenica 16 marzo 2014

L’ITALIA ALL’ULTIMA SPIAGGIA rugby Tony Morandi

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er l’ultima giornata del Sei Nazioni, tutto il rugby italiano si ferma, per sostenere l’Italia all’Olimpico contro l’Inghilterra. RGM si medica le ferite della sconfitta di Lecco di domenica scorsa, programmando una serie di allenamenti comuni per la prima squadra e i ragazzi dell’under 18. Non si gioca quindi nel prossimo week end e all’Olimpico è stato annunciato il tutto esaurito, due settimane prima la disputa della partita, in netto contrasto con l’andamento della squadra guidata dal ct Jacques Brunel, che ha perso le quattro partite disputate, subendo una batosta per 46-7 sabato scorso a Dublino contro l’Irlanda. Battere l’Inghilterra era l’obiettivo dichiarato da Jacques Brunel per questo torneo, per bissare un ipotetico successo con la Scozia, che poi non è arrivato per un drop di Weir ad una manciata di secondi dalla

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osa deve avere un cavallo per saltare bene e vincere le corse ad ostacoli? In due parole, tecnica e cuore. Facile a dirsi, meno a concretizzarsi. Ce lo insegnano gli inglesi che amano il cavallo sopra ogni cosa. È di scena in questi giorni il grande Festival di Cheltenham, una manifestazione che fa confluire sulle tribune in legno del vecchio ippodromo qualcosa come 200mila persone. Tutte pronte ad emozionarsi ed entusiasmarsi per delle corse sempre bellissime e dall’alto valore spettacolare: ovviamente ci sono anche le cadute, a volte pure drammatiche, ma il sale dello sport è proprio questo: si cade e si risorge, a volte però sugli ostacoli c’è chi cade e ci resta per sempre. A Cheltenham è stato protagonista anche un cavallo allevato in Italia, precisamente dal bravo Giovanni Caiani: un vero e proprio campionissimo, ormai in età avanzata visto che

E’ SAGAN L’UOMO DA BATTERE ALLA MILANO-SANREMO ciclismo

Nell’ultimo match del Sei nazioni c’è l’Inghilterra

fine. Ora la situazione è sportivamente disperata, perché siamo davanti al fallimento di finire ancora una volta a zero punti ed è ancora più grave, se ci ricordiamo le parole di Brunel al momento del suo ingaggio, quando aveva promesso che in tre anni la Nazionale sarebbe stata in grado di ambire al successo finale. Il campo ha invece ci ha restituito la solita Italia, addirittura peggiore, se si guarda al ranking mondiale, dove è scivolata al quattordicesimo posto. Preoccupante, oltre che inaccettabile, perché tra poco più di un anno si giocherà la Coppa del Mondo.

Contro l’Irlanda, gli azzurri non hanno visto palla, concedendo il possesso per oltre il 70 per cento del match, al punto che sono stati costretti al record di placcaggi in una partita internazionale: quasi 250 che non sono bastati per resistere anche nel secondo tempo, dopo aver chiuso il primo su un dignitoso e rimediabile 17-7. Con ancora ottanta minuti da giocare, sono tre le squadre che possono conquistare il torneo: Irlanda, Inghilterra e Francia hanno un record di tre vittorie e una sconfitta e gli irlandesi hanno la miglior differenza punti (+81) mentre l’Inghilterra (+32) precede la Francia (+3). Come dire che l’Inghilterra per superare un’Irlanda vincente con la Francia di un solo punto, dovrebbe battere l’Italia con uno scarto di cinquantuno punti. Sarà un pomeriggio di grande rugby da vivere tutto in diretta su DMAX dalle 12.30 alle 20.

ha già ben 10 anni. Il suo nome, molto bello, è Hurricane Fly al quale il pubblico chiedeva la terza vittoria (un’impresa eccezionale) in un Gruppo Uno (un gran premio quindi) chiamato Champion Hurdle e con una dotazione di sterline davvero ricchissime. Ha lottato il nostro campione, di proprietà inglese, ma non ha avuto fortuna e si è piazzato solo quarto al termine di una retta d’arrivo davvero incandescente: era il favorito della corsa, poco sopra la pari, e quindi il pubblico era tutto per lui e pur perdendo ne ha apprezzato la sua generosità. Che dite? Si sarà un po’ stufato di saltare e correre forte all’alba di 10 anni, suonati e ben portati, la carriera di un purosangue è fatta di alti e bassi, soltanto l’immenso Varenne ha conosciuto vette altissime ma anche lui, un paio di volte, ha perso, ed è quanto è successo all’eroico Hurricane Fly. Per la cronaca il gran premio è stato vinto da Jezki, generoso fin sul palo. Poi, dopo la corsa, applausi per tutti perché il pubblico inglese ha nella sportività un vero e proprio punto fermo.

La vera impresa c’è stata, invece, in un’altra corsa di Cheltenham, il Mares Hurdle, sulla massacrante distanza di ben 4 chilometri, e con i salti! La femmina Quevega ha vinto questa corsa per, udite udite, la sesta volta consecutiva. Naturalmente nessuno ci era mai riuscito, nessuno aveva conquistato sei volte una corsa nel meeting di Cheltenham. Il leggendario Golden Miller si era fermato a 5, dal 1932 al 1936. Storie di altri tempi, storie di un’altra ippica. E la regina Elisabetta si è ovviamente fatta vedere all’ippodromo, in una delle 5 giornate del Festival: la passione da quelle parti è totale, prende appunto l’operaio col fish and chips fra le mani, e la famiglia reale che non sbaglia mai il colore di un vestito. Su tutto l’emozione del salto, il cavallo che si inarca in un tutt’uno col fantino, e quasi sempre ricade armoniosamente dall’altra parte: ogni ostacolo è un tuffo in gola, il cuore sembra volare via e solo la maestria del jockey rende possibile quella che si può definire una vera e propria impresa. Passare indenni una trentina di ostacoli. E, se possibile, vincere.

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Luigi Sada

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’Italia frana e la Sanremo 2014 rischia di perdere un pezzo del suo fascino con la cancellazione dello strappo finale della Pompeiana bloccato e intransitabile da alcune settimane causa lavori di ripristino. Se non ci saranno cambiamenti dell’ultima ora questa salita verrà sostituita dalla Maine, altrimenti si arriverà nella Città dei Fiori attraverso i tornanti conclusivi del Poggio pronto a fotografare gli ultimi acuti della Classicissima dopo le ascese del Capo Mele, Berta e Cipressa inserite nel tracciato più impegnativo della gara. Lo scorso anno la Milano-Sanremo non è stata molto fortunata per via del maltempo e della nevicata che ha bloccato il passo del Turchino e che ha costretto gli organizzatori ad annullare parte della corsa imbarcando i corridori sui pullman delle squadre dirottandoli su Savona. La Classicissima, quest’anno, prenderà il via domenica 23 da piazza Castello e vedrà allo starter di partenza le migliori firme del ciclismo internazionale. La Sanremo 2014 riceverà dalla Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza il meglio delle due ruote che ha iniziato già a febbraio e ai primi di marzo a scaldare i muscoli e dettare legge sulle strade d’Europa e del sud America. Dando per scontato, o quasi, l’annullamento

del Pompeiano, a sorridere nella circostanza sono i velocisti capitanati da Peter Sagan (nella foto) bruciato sul traguardo dodici mesi fa da Ciolek sotto una pioggia torrenziale. Con lo slovacco ci sono Cavendish, Modolo, Martin, Pozzovivo, Kittel, Evans, Coldrelli ma soprattutto Greipel il più in forma del momento, più Contador, Cancellara. Ridono un

po’ meno i Pozzato, Nibali, Moreno Moser e tutto il resto della pattuglia di passisti chiamati allo sforzo principale anticipato nella parte più insidiosa della gara per respingere gli attacchi finali dei velocisti. La Classicissima si disputerà sulla distanza di 294 chilometri e prenderà il via dalla Conca Fallata alla periferia sud di Milano come da tradizione.

IL CONTEST CORSA VOLA VERSO

LA SUISSEGAS MILANO MARATHON atletica

di Chiara Franzetti rimi bilanci e prime valutazioni per i nostri quattro amici runners protagonisti del contest corsa Cross per Tutti 2014.Per ognuno di loro, è stata un’esperienza positiva caldamente consigliata a chi ancora é un po’ titubante quando sente parlare di corsa campestre. Ognuno di loro ha però caratteristiche e predisposizioni differenti, e quindi diverse sono le tappe che hanno preferito e quelle che hanno invece trovato più ostiche. Paolo, per esempio, è combattuto: “Da un lato mi sento libero dall’impegno delle campestri per potermi così dedicare completamente alla preparazione della maratona; ma dall’altro mi sento orfano di gare comunque sempre piene di emozioni e molto tecniche.” Le tappe a lui più congeniali sono state quella di Cesano Maderno per la sua crudezza - ricordiamo la pioggia battente, causa di molto fango lungo tutto il percorso, e quella di Monza per la bellezza del Parco Reale. E Paolo ha particolarmente apprezzato il privilegio di partire nella prima gara della giornata. Anche Sara è d’accordo con Paolo la sua preferita é stata la gara di Monza per lo scenario in cui si è disputata e per le caratteristiche del percorso, vario e collinare. Dei quattro, è l’unica alla quale é mancata la neve: “Ab-

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biamo assaggiato tutto, freddo, fango, sole e pioggia; ma dove si è nascosta la neve?? Adesso mi auguro proprio di non incontrarla in maratona!” Anche Sara, con il solito contagioso entusiasmo, consiglia caldamente a tutti di partecipare al Cross per Tutti per fare qualcosa di diverso e alternativo rispetto alla solita corsa. Sempre serena, tranquilla e rilassata, si appresta ora a dedicarsi alla finalizzazione della preparazione per la SuisseGas Milano Marathon, felice e al tempo stesso sorpresa della terza piazza conquistata nella classifica di categoria al Cross per Tutti. È stata una grande soddisfazione arrivare in fondo al circuito per Roberto; e, per un atleta con caviglie deboli come le sue, concluderlo senza infortunarsi. La tappa più gradita é stata l’ultima, “perché va sempre onorata cercando di fare il massimo per conquistare il miglior piazzamento. Se devo essere onesto, avrei forse evitato la prova di Cesano Maderno: ok i cross, ma in quelle condizioni così estreme, non so quanto possa esser servita a un podista. Ma al tempo non si comanda!” Questo circuito è piaciuto molto a Roberto che non cambierebbe nulla. Il suo rammarico è la scarsa partecipazione dei top runners, quasi sicuramente per la mancanza di premi; “ma forse, a pensarci bene, non è male anche così:

considerando il nome, CROSS PER TUTTI, si capisce come queste gare siano per chi vuole solo correre e divertirsi senza pensare a un ritorno economico. Adesso, spazio alla maratona: state certi che durante i 42k mi verranno in mente tutti i cross corsi con i 25/35k fatti il giorno prima per prepararla!” Da ultimo, si unisce al coro di commenti positivi Antonio che di questa avventura ha apprezzato la possibilità di tuffarsi nella natura e confrontarsi con se stesso, prima che con gli avversari. Quella di Seveso la prova a lui più congeniale “perché in corsa ho avuto sensazioni splendide: correre relativamente forte e non sentire fatica non è cosa da tutti i giorni. Ho pagato invece la tappa di Cesano, un po’ troppo dura per me come prima campestre dell’anno e dopo uno stop dalle competizioni.” Consiglia agli organizzatori una revisione della distribuzione delle gare per attirare più pubblico e caldeggia la partecipazione al Cross per Tutti come attività che si integra al meglio con la preparazione invernale per potenziamento muscolare e miglioramento della capacità aerobica di base. Chiusa la combinata lungo & campestre del finesettimana, il nostro atleta è concentrato sulla SuisseGas Milano Marathon dove cercherà di migliorare le 3:15’03’’ siglate lo scorso novembre a New York.


domenica 16 marzo 2014

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Marjlja Bisceglia

Accadeva il 16 marzo

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l 16 marzo del 1977 nasce la donna dei record Manuela Levorato, due volte medaglia di bronzo ai Campionati europei di atletica leggera. L’atleta italiana inizia ad impegnarsi all’età di 17 anni, quasi per caso nell’atletica leggera, e raccoglie subito il successo vincendo il titolo allieve sui 100 metri a Torino. Nella categoria juniores, invece, arriva in finale sia nei campionati europei che in quelli mondiali di categoria, restando però giù dal podio, anche se per poco. Nel 1998 stabilisce il nuovo record italiano sui 200 metri con il tempo di 22”86. Nel 1999 si aggiudica il doppio oro agli Europei under 23 a HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/ G%C3%B6teborg” \o “Göteborg” Göteborg nei 100 e nei 200 metri con rispettivi record italiani. Nello stesso anno, ai Mondiali di Siviglia, partecipa alla semifinale grazie al record di 22”60 ottenuto nel turno precedente. Nel 2000 realizza il record italiano con il tempo di 36”30 sulla distanza dei 300 metri superando, di oltre un secondo, il record precedente appartenuto a Virna De Angeli e il doppio record nella staffetta 4x100 metri (43”60 a Conegliano e successivamente a Barletta con 43”44). Agli Europei del 2001 fissa un nuovo record italiano all’Athletissima di Losanna con il tempo di 11”14 sui 100 metri. L’anno successivo è medaglia d’argento in Coppa

Europa sia nei 100 che nei 200 metri e agli Europei a Monaco di Baviera vince due medaglie di bronzo. L’anno successivo si laurea campionessa italiana indoor nei 60 m e nei 200 metri, in quest’ultima distanza fissa

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l 16 marzo del 37 d.c. vide morire l’Imperatore Tiberio, secondo imperatore romano succeduto all’Imperatore Augusto. Nel 1517, stessa data, si chiude il Concilio Lateranense V e quattro anni dopo Magellano raggiunge le Filippine. Il sedicesimo giorno di marzo del 1869 viene ufficializzata l’invenzione della motocicletta e nel 1872 si gioca la prima finale di FA Cup vinta da The

un nuovo record italiano. Il 30 giugno del 2010 si laurea per la quattordicesima volta campionessa italiana agli assoluti di Grosseto e nel 2011 conquista il suo settimo titolo italiano indoor sui 60 metri piani.

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’atleta italiano Emilio Lunghi è nato a Genova il 16 marzo 1886. Ai giochi di Londra 1908 conquistò per l’Italia la prima medaglia d’argento in una Olimpiade classificandosi secondo negli 800 metri. Lunghi è nato praticamente atleta eccellendo in diverse discipline, anche se specialista del mezzofondo, dalla ginnastica al nuoto, dalla lotta al sollevamento pesi ed è considerato il primo grande talento dell’atletica leggera italiana. Il primo successo porta la data del 18 giugno 1905, a Vercelli vinse il suo primo titolo italiano dei 1500 m e pochi mesi dopo batté Dorando Pietri nel Giro di Milano sulla lunghezza di 11.250 m. Nel 1906 invece del tradizionale campionato italiano ne vennero disputati due, Lunghi partecipò ad entrambi vincendo a Torino il titolo nei 400 m e nei 1500m e a Milano fece suo quello dei 1500. Ai campionati di qualificazione per i Giochi londinesi, davanti ai sovrani d’Italia, Lunghi si aggiudicò il titolo dei 400 e dei 1000 m, stabilendo in quest’ultima la migliore prestazione mondiale, successivamente, tra gli USA e l’Italia farà collezione di vittorie.

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Wanderers (è la prima coppa di calcio assegnata), ventisei anni dopo a Torino viene fondata la Federazione Italiana Gioco Calcio. Prima di entrare nello specifico degli eventi sportivi o degli atleti nati in questa data, ricordiamo che lo stesso giorno, questa volta facciamo un salto nel futuro, del 2880 è la data prevista del punto di minima distanza dalla Terra del corpo celeste che potrebbe colpire la terra.

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eginald Edgar Walker, conosciuto semplicemente come Reggine, è nato il 16 marzo del 1889 a Durban ed stato un atleta sudafricano e vincitore dei 100 metri piani ai Giochi olimpici di Londra 1908, e pensare che la sua partecipazione a queste olimpiadi non era prevista pur essendo stato campione africano l’anno precedente. La sua trasferta a Londra fu resa possibile grazie alla raccolta di fondi organizzata da un giornalista sportivo del Natal. Walker vinse la sua batteria dei 100 m in 11” netti e nel secondo turno eguagliò il record olimpico di 10”8. Reginald Walker resta ancora oggi il più giovane campione olimpico dei 100 metri maschili con 19 anni e 128 giorni.

l 16 marzo del 1976 nasce Andrew Craig, rugbista a 15 scozzese che gioca nel ruolo di centro. Gioca la sua prima gara con la maglia della Nazionale scozzese il 15 giugno 2002 a Vancouver contro il Canada, gara persa per 26-23.


THE VOICE OF ITALY CANTA ANCORA SULLA RAI domenica 16 marzo 2014

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opo il successo della prima edizione torna su Rai2 l’evento televisivo che premia la voce, tra novità e grandi conferme. Raffaella Carrà, J-Ax, Noemi e Piero Pelù sono i coach pronti a sfidarsi per trovare “The Voice”. Conduce Federico Russo. Dallo scorso mercoledì, in prima serata, va in onda la squadra diretta da Federico Russo, affiancato dalla V-Reporter Valentina Correani (che farà partecipare il pubblico attraverso il sito ufficiale e i social network), e composta dai coach Raffaella Carrà, Noemi e Piero Pelù. I tre hanno tra l’altro un nuovo compagno e avversario, J-Ax, pronto a dare battaglia per trovare “The Voice”, il cantante che supererà tutti gli altri e si aggiudicherà un contratto discografico. Al centro del programma sempre e solo la grande musica, italiana e internazionale, con brani leggendari e hit contemporanee suonati rigorosamente dal vivo da una band composta, nelle diverse fasi, da sei, nove e tredici musicisti. Un’avventura che si svilupperà in quattro tappe: le Blind Audition (le audizioni al buio dei cantanti); le Battle

intervista vip

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Luca De Falco

ortiere di calcio, praticante di ciclismo, snowboard, sci, mountain bike, Marco Bellavia è uno dei pochi personaggi del mondo dello spettacolo a essere uno sportivo a 360°. E’ pure un grande tifoso dell’Inter, anche se da qualche tempo ha smesso di andare al Meazza con regolarità. Il motivo? Lo spiega lui stesso ai lettori di Stadio5. Per quale motivo non va allo stadio tanto spesso quanto in passato? “Perché gli attuali giocatori dell’Inter non mi esaltano. Inoltre, sono quasi tutti stranieri e a me piacciono le squadre con le bandiere o, quanto meno, con giocatori che indossano con orgoglio la maglia. Tipi come Walter Zenga, Beppe Bergomi, Beppe Baresi e tanti altri. Da troppi anni le squadre italiane sono piene di stranieri – che non sono neppure fuoriclasse – che vengono da noi per fare cassa e poi se ne vanno, dove guadagnano

(i Duelli) con l’opzione “Steal”, attraverso il quale il cantante eliminato nelle Battle potrà essere scelto da un altro coach; la novità del Knock Out, con la sfida tra due concorrenti della stessa squadra senza possibilità di essere ripescati, e i Live Show. “The Voice of Italy” è anche un innovativo progetto crossmediale sul web e un programma radiofonico con “The Voice of Radio” in esclusiva su Radio2 Rai. Nell’edizione 2014, Rai2 realizza il primo programma in multipiattaforma che vede il coinvolgimento dei telespettatori attraverso una proposta diversificata di contenuti creati ad hoc per completare l’offerta sulle diverse piattaforme disponibili (tv, web, radio). Il sito (www.thevoiceofitaly.rai.it),

che l’anno scorso ha generato oltre 14 milioni di visite, offrirà al mondo della rete le dirette in streaming delle puntate Live e un “second screen”, condotto da Valentina Correani che proporrà sul web, in contemporanea alla diretta, curiosità sul programma, backstage e interviste inedite. Sul “versante” radiofonico, invece, i conduttori di Radio2 Carolina Di Domenico e Pier Ferrantini seguiranno in diretta dagli studi di via Asiago le cinque puntate del Live Show, commentando le varie fasi della gara insieme ad un gruppo di ascolto. Ma non solo: con “The Voice of Radio”, infatti, gli ascoltatori hanno scelto per la prima volta - attraverso il proprio voto - una cantante tra gli oltre mille partecipanti che hanno inviato un file con la loro

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esibizione a Radio2. La vincitrice è stata ammessa direttamente alle Blind Audition.

Chi sarà la “voce” del 2014?

Le Tappe di “The Voice” 2014 “Blind Audition” (5 puntate): nelle audizioni al buio, il cantante in gara entra in scena, vede le quattro sedie di spalle e inizia a cantare. Il coach ascolta, se vuole scegliere quel cantante schiaccia il pulsante “I Want You” e di colpo la sedia si gira. Se nessuno dei coach fa girare la sedia, il cantante lascia il programma. Se più coach decidono di girarsi è il cantante in gara a scegliere con quale coach gareggiare e ai coach non resta che battersi per farsi scegliere. “Battle” (2 puntate): ogni coach fa esibire sulla stessa canzone due artisti della propria squadra, durante un vero e proprio “duello”. Al termine il coach dovrà scegliere chi passerà il

musica

Riccardo Sada cui le sorti delle Voci in gara verranno decretate unicamente dalla “Voce” dei telespettatori. Il vincitore di “The Voice of Italy”

Le risposte arrivano già in prima serata con “The Voice of Italy”

realizzato da Rai2 in collaborazione con Talpa Italia turno. Grande novità di questa edizione è l’opzione “STEAL”: il cantante eliminato in questa fase da un coach potrà essere recuperato da un altro coach e inserito nella sua squadra. Ogni coach potrà sfruttare questa possibilità solo due volte nel corso di questa fase. “Knockout” (2 puntate): l’inedito step che precede la fase finale e vede due concorrenti della stessa squadra sfidarsi su due brani diversi. Al termine del confronto, il coach eliminerà un partecipante che, questa volta, non avrà possibilità di essere ripescato. “Live Show” (5 puntate): i finalisti di ogni squadra si esibiscono singolarmente, ma anche con il proprio coach e grandi ospiti nazionali e internazionali. Ogni coach valuterà i propri cantanti, ma al loro voto si unirà la preferenza del pubblico da casa, fino all’ultima puntata in

si aggiudicherà un contratto discografico con Universal Music.

M a r c o “AMO L’INTER, MA NON MI ESALTA PIÙ” Bellavia Non ci sono più bandiere di più. Credo che molti tifosi la pensino come me tanto che, infatti, gli stadi italiani non sono più pieni come qualche anno fa. Forse anche perché molti impianti sono vecchi” Se gli stadi italiani fossero rinnovati, gli spettatori aumenterebbero? “Se per rinnovare s’intende trasformare gli stadi in centri commerciali, sono sicuro che non servirebbe ad aumentare il numero di spettatori. In Italia, sono gli uomini ad andare allo stadio e vogliono solo assistere alla partita. Le donne fanno shopping, ma allo stadio non ci vanno. Quindi, mettere negozi di vario genere all’interno dello stadio, non aiuterebbe a vendere più biglietti. Ma rendere gli stadi più confortevoli, sarebbe un passo avanti” Secondo lei, l’Italia dove può arrivare al mondiale? “E’ difficile dirlo. Non abbiamo una squadra tanto forte da

come Zenga, Bergomi o Baresi suscitare entusiasmo, ma in passato squadre che non sembravano nettamente migliori delle altre hanno vinto il mondiale. La nostra nazionale si esalta sempre nei momenti difficili, contro le avversarie più forti. Tutto è possibile” Lei è da sempre appassionato di ciclismo. Continua a praticarlo? “Certo, almeno due volte a settimana. Mi sono allenato anche con Claudio Chiappucci. Il ciclismo è anche uno degli sport più televisivi, non perde mai il suo fascino. Nessuno scandalo di doping potrà mai convincere gli appassionati a non praticarlo o a non seguirlo in televisione. Perfino in un periodo come questo, senza un personaggio carismatico come Eddy Merckx o Marco Pantani, il ciclismo continua ad affascinare milioni di persone”


arte

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LA SENSUALITA’KLIMT domenica 16 marzo 2014

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di Marby

i apre a Palazzo Reale dal 12 marzo, la mostra sul poliedrico artista austriaco Klimt, orafo e decoratore, amante della musica e del teatro. Si era fatto conoscere giovanissimo per le sue qualità di raffinato disegnatore per la realizzazione insieme con il fratello delle decorazioni nelle terme di Karlsbad, in Austria, e successivamente per le decorazioni nell’aula magna dell’Università di Vienna che provocò molte polemiche per l’audacia delle rappresentazioni simboliche e decorative che egli amava riprodurre. Nel 1897 Klimt fu uno dei fondatori della Secessione viennese,

no il libero pensiero e il libero arbitrio nell’esprimersi. La diffusione delle idee “secessioniste” si deve all’ambiente economico e sociale che si andava formando in questo periodo. L’industrializzazione e l’avvento di una classe borghese sempre più interessata all’arte fa sorgere l’idea di rendere esteticamente più belli anche gli oggetti di uso quotidiano che

l’uso di materiali più raffinati come il ferro battuto, il vetro, e l’oro, interpretandolo con linee sinuose e sensuali di ispirazione naturalistica e floreale. Il nome “Secessione” declinato negli altri paesi con altri nomi come Art Nouveau in Francia, Liberty in Italia, Jungendstil in Germania è il clima di cui si nutre Klimt, che realizzerà con questo stile e materiali diversificati e preziosi molte delle sue opere. La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna e curata da Alfred Weidinger,

portano a logico compimento la visione klimtiana che si completa nel potente abbraccio avvolgente e sensuale tra un uomo e una donna, simbolo dell’amore, che tutto placa. Nelle intenzioni di Klimt, il Fregio non era nato per durare. Doveva restare esposto per soli tre mesi e poi essere distrutto, ma il collezionista Carl Reinighaus lo acquistò. L’opera fu quindi divisa in sette parti e in seguito venduta all’industriale August Lederer, uno dei sostenitori più importanti di Klimt e proprietario di quella che fu pro-

Particolare del Fregio di Beethoven babilmente la raccolta più vasta dei suoi quadri in mani private a quel tempo. Confiscato nel 1938 dal governo nazista, il Fregio di Beethoven fu restituito alla famiglia di collezionisti solo dopo la

fine della seconda guerra mondiale e quindi acquisito negli anni ‘70 dalla Repubblica d’Austria, che avviò un lungo e complesso intervento di restauro.

L’artista austriaco in una mostra a Palazzo Reale

Gustav Klimt . Ritratto femminile, 1898 circa - Olio su tela, cm 38 x 34. Vienna, Belvedere © Belvedere, Vienna un movimento nato in Austria ma sviluppatosi in tutta Europa che originò un modo di interpretare l’arte per quei movimenti artistici che all’inizio del XX secolo intendevano distinguersi, distaccarsi, far “secessione” appunto, da tutte quelle istituzioni o accademie che ne ingabbiava-

la macchina industriale produce in serie. Il modo di intendere “secessionista” nasce proprio per contrapporsi all’idea che un oggetto divenga brutto perché seriale e per questo molti artisti e artigiani dell’epoca si impegnano per arricchire anche un semplice oggetto di uso quotidiano, con

Gustav Klimt. Nudo, 1903‐07- Gessetto nero su carta, cm 44,6 x 31,1. Vienna, Wienerroither & Kohlbacher © Alfred Weidinger

affermato studioso di Klimt e vicedirettore del Belvedere in collaborazione per l’Italia con la studiosa klimtiana Eva di Stefano, presenta per la prima volta a Milano alcuni dei più noti capolavori provenienti dai più importanti musei, tra i quali “Adamo ed Eva”, “Giuditta II”, “Girasole” e “Acqua mossa”. Nella mostra possiamo ammirare il famoso Fregio di Beethoven, costituito da sette composizioni ed eseguito su tre pareti. Realizzato da Gustav Klimt nel 1902, per tradurre simbolicamente per immagini la sinfonia di Beethoven. Si tratta della copia dell’originale eseguito durante il complesso lavoro di restauro compiuto negli anni 70-80. ‘’E’ così perfetta - dice il curatore Alfred Weidinger, vice direttore del Museo Belvedere di Vienna - che anche io posso confondermi”. Allestito ad altezza d’uomo, mentre in origine Klimt l’aveva posizionato a sei metri da terra quale decorazione di una sala per l’esposizione dedicata a Beethoven, a Palazzo Reale si possono apprezzare tutti i dettagli realizzativi, le tecniche di pittura, la finezza dell’esecuzione di quella che è considerata l’opera capitale dell’artista. “L’originale - ha spiegato Weidinger -, ha subito molte vicissitudini e attualmente custodito nel piano interrato del Palazzo della Secessione a Vienna”. In quest’opera, Klimt ha un approccio simbolista e accede a quel mondo sognante di sentimenti e sensazioni che lo contraddistinguono. Affascinato dal cosmo, ne mette a punto una misteriosa allegoria, con sciami di figure extraterrene, i Geni, che sostengono quella che i critici chiamarono l’’umanità dolente’, raccolta intorno al “Cavaliere d’oro”, con cui Klimt, si identifica. L’armatura aurea è in rilievo tridimensionale e testimonia l’abilità di Klimt a lavorare materiali come l’oro e le pietre preziose, un mestiere, quello di orafo che ereditа del padre. La parete centrale del Fregio rappresenta invece il regno delle Forze ostili, le Gorgoni nude e decorate di monili, mentre al fianco prende vita il mondo onirico che vive nella notte, con lo scimmione dagli occhi di madreperla e il serpente primordiale. La parete successiva raffigura infine le Arti, la Poesia e la Musica, anch’esse immerse in un tripudio di ori e gemme, che

Particolare del Fregio di Beethoven

Girasoli

Palazzo Reale dal 12 marzo al 13 luglio. Ingresso, 11€ Orari d’apertura: lunedì 14.30-19.30; da martedì a domenica 9.30-19.30; sabato e giovedì 9.30-22.30

Franz Matsch. Autoritratto, 1904 - Olio su tela, cm 120 x 105. Vienna, Belvedere © Belvedere, Vienna


domenica 16 marzo 2014

15 Michel Altieri

*** Martina Colombari si tuffa nella nuova avventura, la prima al Barclays Teatro Nazionale di Milano, nel tour teatrale “The Best of Musical”, il cui debutto è previsto per mercoledì 19 marzo. Il Musical, con la regia di Chiara Noschese, oltre all’ex Miss Italia vedrà sul palco Michel Altieri, Arianna, Francesca Taverni, Michele Carfora, Loretta Grace, Timothy Martin, Gabrio Gentilini, Maria Maniglio, Massimiliano Pironti. Alla Colombari il compito di fare da anello di congiungimento con il pubblico, lo spettacolo prevede ballerini e attori in performance sulle note delle canzoni dei Bee Gees, di Alan Menken e degli Abba. A Martina Colombari e tutto lo staff un grandissimo in bocca al lupo!

il cantante ballerino Timothy Martin

Chiara Noschese

*** Francesca Pascale

vuole sposare Silvio Berlusconi: “…glielo chiedo tutti i giorni, tutti i giorni gli chiedo la sua mano ma lui resiste”. Per la compagna del Cavaliere gli anni di differenza non sono mai stati un problema né lo saranno mai anzi, si arrabbia se qualcuno glielo chiede: “Basta con questa storia, ogni volta mi incavolo. Non sopporto questa immagine… Ma l’ho ha visto? Ha visto che forza, la sua grinta? Mica può essere vecchio a giorni alterni. Voglio stargli accanto tutti i giorni – queste le parole della compagna dell’ex Premier ed ha aggiunto, per i maligni che potrebbero definirla rampante arrivista, - Io rinuncio a tutto, non voglio niente del suo patrimonio, niente, e sono pronta a metterlo per iscritto. Amare per me vuol dire donare, non ricevere. Voglio solo il calore delle sue braccia, la mia ricchezza è lui. Lui è il mio tutto”. Questo è proprio amore.

***

Raffaella Fico e Gianluca Tozzi

avanti tutta. Procede a gonfie vela la storia tra l’ex gieffina e il produttore musicale figlio del cantante Umberto. Dopo il riconoscimento di Mario Balotelli della figlia Pia, almeno sul web, Raffaella è molto più serena e può godersi la sua storia d’amore nella cornice di Montecarlo, città in cui vive il suo compagno.


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