la TorQue è del vincitorE
giovedì 26 febbraio 2015
Anno 5 n. 12
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INTER C E LT I C
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COPIA OMAGGIO
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nter-Celtic, basta questa sfida per raccontare un pezzo di Coppa Campioni negli ’60. Era la grande Inter, quella del mago Helenio Herrera, conosciuto anche come H. H., che in una notte di quasi 48 anni fa perse l’ultima fermata che portava all’Europa che contava veramente. Le reti di Gemmel e Chalmers gelarono il popolo nerazzurro che, dopo il vantaggio iniziale, si erano illusi di portare la casa a terza Coppa Campioni. In quindici giorni di quell’anno, l’Inter perse Coppa Italia (con il Padova) e campionato (papera di Sarti con il Mantova). Fu definito l’annus horribilis della storia morattiana del club nerazzurro. Oggi, non è così. La coppa non è la stessa e anche le due squadre non sono più le stesse., soprattutto, in fatto di carisma, tecnica e talento, soprattutto tra gli uomini di Mancini. Era un calcio diverso, la zona era un’utopia, si marcava rigorosamente a uomo. Il mediano di spinta s’incollava alla mezzala di punta (che ora si chiama trequartista), il terzino
destro si appiccicava all’ala sinistra, quello sinistra a quella destra, lo stopper al centravanti e poi c’era il libero. Il calcio funzionava così. Non esistevano gli esterni di centrocampo, il playmaker o gli esterni, tantomeno la difesa a tre o a quattro. Modulo a rombo, 3-4-3 o 4-4-2, oppure 4-3-21 o ancora 4-3-3. Insomma, il calcio in bianco e nero era sicuramente più lento, ma era apprezzato molto per la bravura di molti giocatori, che ne caratterizzavano anche l’identità nazionale. In qualche modo si identificavano nel sentimento comune popolare, proliferavano le bandiere e, difficilmente, esistevano i mercenari. Il procuratore era un mestiere molto lontano dal pallone, gli stranieri erano pochi, ma molto buoni. Farne una lista sarebbe riduttivo. Al Meazza, quando scenderanno in campo le casacche bianco verdi qualche attempato si volterà indietro. Ma quel mondo non c’è più. E’ rimasto a Lisbona, in quella notte buia e triste dell’11 maggio 1967. Questa volta anche vincendo, non si entrerebbe nella leggenda degli immortali. Ma certe volte “il ricordo delle cose passate non è necessariamente il ricordo di come siano state veramente”.
IL CELTIC NON SI ARRENDE MAI
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edere il Celtic a Milano mi fa tornare indietro di una valanga di anni, quando lo affrontavo con l’Inter di Herrera. Il Mago sapeva caricarci a dovere e noi ci mettevamo l’anima. Peccato per quella finale persa nonostante il mio gol su calcio di rigore abbiamo dovuto arrenderci al definitivo 2-1. Penso che Mancini, anche se non è Her-
rera, sappia dare le giuste coordinate alla squadra in maniera di non ripetere gli errori della partita dell’andata, dove abbiamo ancora una volta subito la beffa nei secondi finali per la solita disattenzione difensiva. Se giocheremo come abbiamo fatto con l’Atalanta ed il Cagliari penso che il turno si possa superare. Per quanto riguarda le altre gare delle italiane in Europa League
MEAZZA
STADIO
credo che l’unico che possa stare tranquillo sia il Napoli, dal momento che la prima sfida in Turchia l’ha chiusa con un secco poker col Trabzonspor. Per le altre, soprattutto per la Roma, sarà durissima contro il Feyenoord, visto il gol incassato all’Olimpico. Stesso discorso per il Torino impegnato a Bilbao contro l’Athletic dal quale ha incassato addirittura
ORE 19.00
Ronny Deila
Roberto Mancini
INTER (4-3-1-2)
due gol dopo la magnifica doppietta di Maxi Lopez. Un po’ meglio sta la Fiorentina impegnata al Franchi col Tottenham. La Viola il gol l’ha segnato in Inghilterra, però dovrà fare lo stesso attenzione e non incassarne sul proprio terreno di gioco, dal momento che gli Spurs hanno mille vite. Sicuramente sarà un giovedì interessante, al quale non mancheranno le emozioni dal primo all’ultimo minuto. Complimenti alla Juventus in Champions per il 2-1 inflitto al Borussia Dortmund ma se vorrà arrivare fino in fondo la Vecchia Signora dovrà cambiare mentalità.
Arbitro: Ivan Kruzliak
Carrizo Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus, Santon; Guarin, Medel, Kovacic; Shaqiri; Icardi, Palacio
probabili formazioni
CELTIC
Gordon Matthews, Denayer, van Dijk, Izaguirre; Bitton, Brown; Commons, Johansen, Armstrong; Guidetti
(4-2-3-1)
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ancini torna a sorridere. L’Inter non bada a spese se c’è da vincere una partita, tutto fa brodo e chiunque è autorizzato a segnare. Sarebbe bello, però, oltre che costruttivo, che i nerazzurri capissero bene in quale porta direzionare la palla. Contro il Cagliari è toccato a Juan Carrizo siglare la terza rete interista, peccato che la porta fosse la sua. Nella gara di andata contro il Celtic ci ha pensato Hugo Campagnaro a siglare il primo pareggio scozzese e domenica scorsa contro i rossoblu di Zola si
ammessi errori, in palio il passaggio del turno e quindi niente scherzi e massima concentrazione. Jonh Guidetti, si vocifera un futuro in nerazzurro per lui, è la vera mina vagante che può scoppiare in qualsiasi momento anche all’ultimo secondo di gioco. Settimana scorsa l’Inter si è comportata bene facendo vedere un buon calcio, ha creato molte occasioni e segnato
mente potrà arrivare dal piazzamento in campionato, troppi punti buttati alle ortiche. All’Inter basterebbe anche il pareggio per 0-0, 1-1 e 2-2 mentre un altro 3-3 porterebbe ai tem-
è reso protagonista il portiere nerazzurro. Tutto è bene quel che finisce bene. La tanto sospirata terza vittoria consecutiva è finalmente arrivata e Carrizo è perdonato. Oggi non sono
3 gol, 4 con l’autorete di Campagnaro. Il passaggio del turno è alla portata di questa Inter che deve lottare fino allo spasmo per il posto in Europa della prossima stagione che difficil-
pi supplementari. Mancini dovrà rinunciare Nagatomo e Jonathan e resta in forse ancora Handanovic, dopo la botta alla caviglia rimediata sabato, sostituito ancora da Carrizo che
Luigi Rubino
E
d ora dopo aver incamerato tre punti per la classifica contro il Cagliari in campionato, all’Inter non resta che dare solo un calcetto al Celtic per rispedirlo a casa ed accedere agli ottavi di Europa League. La squadra però non deve perdere concentrazione e convinzione dei propri mezzi. Per evitare imprevisti, contro gli scozzesi l’imperativo è quindi vincere, ma c’è bisogno del sostegno del pubblico del Meazza che deve far sentire sulla pelle dei giocatori in maglia nerazzurra tutto il calore necessario per vivere poi con la “beneamata” una notte magica,
partita
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ha fatto bene sia in terra scozzese che a Cagliari. La difesa a quattro dovrebbe vedere Santon, Ranocchia, Juan Jesus e Dodò, la regia a centrocampo dovrebbe essere affidata al trio Guarin-Medel ed il rientrante Kuzmanovic. Ad alimentare le due punte Icardi e Palacio dovrebbe giocare Shaqiri, magari in compagnia di Hernanes nell’ipotesi dell’albero di natale. Il
Celtic, da canto suo, arriva caricatissimo, primo in classifica del campionato e 4 gol (il definitvo 4-0 porta la firma del solito Guidetti) rifilati all’Hamilton Academical che fanno morale. A San Siro dovrebbe essere confermato il modulo 4-2-3-1. Gordon tra i pali protetto da Matthews, Denayer, van Dijk e Izaguirre. Il capitano Scott Brown guiderà il centrocampo con Biton, la linfa sulle fasce arriverà da Amstrong in ballottaggio con Commons e Mackay Steven. L’attacco, manco a dirlo, vedrà impegnato ancora
Jonh Guidetti, unica punta avanzata, ed uno tra Leigh e Griffiths. Non è permesso sottovalutare la compagine di Glasgow, nella gara di andata ha agguantato il primo pareggio in 120 secondi grazie anche all’autorete di Campagnaro, perché non va perso di vista l’obiettivo finale. Chi vince l’Europa League accede diretta alla Champions e, vista l’abissale distanza, ma non proibitiva, di dieci punti dal primo posto utile occupato dal Napoli converrebbe non fare calcoli in campionato ed arrivare direttamente all’obiettivo.
stampo cattoliche, nemica acerrima dei Rangers, l’altra squadra di Glasgow che si contrappone da anni ai
rivali calcistici soprattutto per la sua connotazione “protestante”. L’ultima sfida casalinga dell’Inter contro
la squadra britannica risale a 40 anni fa, seminale andata Coppa Campioni edizione 1971/1972 Inter-Celtic 0-0.
Niente scherzi!
NESSUNO SCONTO Ad un passo dagli ottavi
d’amore e felicità. Quindi fuori le sciarpe e in alto i vessilli nerazzurri. Anche il Meazza, come il Celtic Park, deve essere una bolgia. Vedere la Scala del calcio semivuota sarebbe una delusione per tutti. La squadra sta crescendo e le buone condizioni di forma di Icardi, capocannoniere del campionato con 14 gol e le qualità di Shaqiri e Kovacic permettono a tutto il popolo “bauscia” di guardare con lungimiranza al domani. Gli obiettivi di questa stagione, disegnati da tempo da Thohir, sono raggiungibili, anche perché si incomincia ad intravedere il lavoro di Mancini.
Uscire quindi dall’Europa League per i nerazzurri è inammissibile. Per la società che dispone di un bagaglio tecnico superiore agli avversari sarebbe un crack enorme, soprattutto ora che la troupe manciniana è caricata psicologicamente, dopo le ultime tre vittorie consecutive in campionato. Nelle sette partite precedenti dell’Europa League disputate quest’anno a S. Siro, l’Inter non ha mai perso. In casa in nerazzurri hanno messo a segno 4 gol, subendo una sola rete dal Dnipro, squadra che certamente non vale il Celtic, società ricca di storia e famosa per le sue origini di
Marjlja Bisceglia
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maggio del 1967 a Lisbona per 2-1, la rete nerazzurra è stata realizzata da Sandro Mazzola su rigore per il momentaneo vantaggio. Gemmel al 62’ e Chalmers all’83’ diedero una tra le
statistiche
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più sofferte sconfitte dell’era Moratti padre vedendo
precedenti tra le due
partire il trofeo per la Sco-
squadre dicono ‘patta
zia, unica Coppa Campioni
e pari’ fatta eccezione per
nella storia del Celtic. Nella
la finale beffa della gestio-
stagione 71-72 l’Inter eli-
ne Angelo Moratti targata
mina il Celtic nella semi-
Helenio Herrera, il Mago.
finale, sempre della Coppa
Compresa la partita d’an-
Campioni, dopo due pa-
data terminata 3-3, sono
reggi a reti inviolate, a Gla-
quattro le sfide europee tra
sgow la vittoria interista
le due compagini. La più
arriva ai rigori (5-4). Que-
memorabile è la finale di
sta finale la benamata di In-
Coppa Campioni persa in
vernizzi la perse contro l’A-
rimonta dai nerazzurri il 25
jax di Cruyff a Rotterdam.
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artita tutta in discesa per il Napoli che nella gara d’andata ha battuto il Trabzonspor 4-0 a Trebisonda. Rafa Benitez è tranquillo e potrà schierare gli uomini che hanno giocato meno fino a questo punto della stagione lasciando, così, riposare
storia dell’arte, così dicono. Il capoluogo toscano non si lascerà cogliere impreparato, accoglierà oltre duemila tifosi inglesi con le dovute precauzioni. A gestire l’ordine ci saranno anche agenti inglesi a sostegno di quelli locali presenti sul territorio già dal giorno
prima e fino al giorno dopo la partita, quando presumibilmente anche l’ultimo supporter degli Spurs sarà in viaggio verso Londra.
i guerrieri di prima linea. Una buona occasione per il tecnico di mettere alla prova i giovani del vivaio partenopeo. Promesse come Luperto e Romano o il terzo portiere Contini. Sulle fasce dovremmo vedere Mesto e Britos. Il centrocampo sarà affidato sicuramente alla coppia Koulibaly-Henrique e davanti De Guzman, Mertens e Higuain a foraggiare la punta Callejon o Gabbiadini. Il Trabzonsport non si fa illusioni sulla qualificazione ma vorrà comunque rimediare alla figuraccia fatta in casa e si giocherà il tutto per tutto per uscire dal San Paolo a testa alta. Anche a Firenze vige lo stato d’allerta in difesa dei monumenti patrimonio dell’intera umanità, anche dei tifosi del Tottenham. Ma gli hooligan non hanno studiato
Nei tre giorni di “fuoco” saranno presieduti tutti i monumenti e le piazze del centro storico, perché questa non è una partita di pallone ma una guerriglia. Pazzesco! Tornando al calcio giocato, la Fiorentina dovrebbe avere gioco abbastanza facile di un Tottenham che si è lasciata raggiungere dal pareggio in casa. E questa Viola non
perdona simili debolezze. L’1-1 dell’andata dovrebbe essere di facile gestione per Montella al quale basterebbe anche uno 0-0 per qualificarsi. L’aeroplanino però non si accontenta e proverà a vincerla questa sfida. Il pubblico del Franchi sarà il dodicesimo uomo in campo. Non sarà facilissima la trasferta del Torino che allo Stadio San Mames
Ancora tutto da decidere
sfiderà L’Athletic Bilbao. Ernesto Valverde ha preparato a dovere i suoi, anche contro l’impraticabilità del campo che raccolto tutta la pioggia di questi giorni. Il pubblico sarà dalla loro parte e i granata si sono lasciati sfuggire la grande occasione di chiudere la gara di andata all’Olimpico di Torino davanti ai propri sostenitori che, come detto, spesso e soprattutto in queste sfide sono il dodicesimo uomo in campo. Quella di questa sera potrebbe diventare una storica qualificazione per il Toro, difficile recuperare un 2-2 ma non impossibile per gli uomini di Ventura che daranno l’anima fino all’ultimo secondo di gara. A Ventura il compito di preparare una partita perfetta intenta a non incassare e gol e farne almeno due. In terra basca basterà Maxi Lopez, autore della doppietta nella gara della scorsa settimana e leader di questa avventura europea? A sostenere il bomber argentino ci penserà il rientrante Darmian e Molinaro. Il centrocampo sarà affidato a Quagliarella, El Kaddouri, Gazzi e Vives. In bocca al lupo alle quattro squadre italiane impegnate questa sera.
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’auspicio è sempre lo stesso… che il calcio resti tale e non un’arena in cui scatenare il peggio che alberga in alcuni individui. La partita più a rischio è Feyenoord-Roma. Il peggio non è quanto visto in Piazza di Spagna a Roma giovedì scorso, i 2700 tifosi romanisti decisi a seguire e sostenere la squadra del cuore sono attesi a Rotterdam in uno
CITTÀ SOTTO ASSEDIO PER IL dio PALLONE l’impegno di tenere debitamente separate le due tifoserie, soprattutto i gruppi organizzati del Feyenoord. I tifosi olandesi fanno sapere di non avere problemi con i sostenitori giallorossi ma solo con quelli in cerca di guai. Basterebbe questo per decidere di giocare la partita, a mio modesto avviso, a cancelli chiusi nonostante le rassicurazioni del portavoce della polizia
di Amsterdam che dichiara la situazione sotto controllo.Torniamo alla gara della Roma nella speranza di dover commentare solo le azioni di gioco e non quelle delle bestie. Trasferta difficile per Rudi Garcia che potrebbe ricordare la gara di ritorno di questi se-
due reti. Lo sfidante più pericoloso da sconfiggere non è Kazim Richards ma
dicesimi di finale. Questa Europa League potrebbe decidere l’Intera stagione del tecnico francese in caso di eliminazione che dopo l’uscita dalla Coppa Italia e il rallentamento poco comprensibile in campionato risulterebbe fallimentare nonostante il secondo posto in Serie A però non più tanto al sicuro, il Napoli inizia a far sentire il fiato sul collo. Poche le chance
vinho, suo il gol del momentaneo vantaggio, hanno continue opportunità.
stato di vera e propria allerta. La gara di ritorno di Europa League dei giallorossi è in salita, frutto del pareggio della gara d’andata, e questo basterebbe già a tenere alta la tensione ma passa in secondo piano. Tutte le forze dell’ordine oranje sono allertate con
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di vittoria per la Lupa che arriva a questa sfida con il morale sotto le scarpette dopo l’ennesimo pareggio, 8 nelle ultime 10 partite, in campionato. Ma non impossibile, i fischi dell’Olimpico nella gara d’andata potrebbero aver risvegliato i giallorossi che con Ger-
Basterà uno 0-1 per passare il turno oppure l’ennesimo pareggio ma con almeno
il morale giallorosso che risulta sempre più basso.
6 giù al nord
Fiore Marro
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ittoria meritata e partita quasi perfetta quella contro il Sassuolo, il fallo di Dries Mertens, la cattiva condizione di Josè Callejon e Christian Maggio sono state le uniche note stonate di un match che era da seguire tutto d’ un fiato. Gli applausi a Paolo Cannavaro uno di quei momenti magici che solo il mondo del pallone e il Napoli sono capaci di donare, il difensore partenopeo a stento è riuscito a trattenere le lacrime. Il rammarico è sempre lo stesso per il popolo azzurro: i tanti punti buttati durante la stagione, non tanto per la sconfitta di Palermo che ci stava tutta. Il rammarico scaturisce per quei pareggi interni con il Cagliari, l’Empoli, le assurde sconfitte contro il Chievo e l’Udinese, quel rigore sbagliato da Higuain a Bergamo che brucia ancora forte. Tanti punti, troppi, si sarebbe stato l’anno giusto per il terzo scudetto per noi e la sola parola che conseguo in questa situazione rimane la stessa che ripeto dall’ inizio della stagione: Peccato. Per quel che concerne le contese tra i portieri, credo che Mariano Andujar ha superato appieno la prova; ha tenuto alta la tensione, ha governato in maniera egregia la difesa, contro uno degli attacchi più prolifici del campionato italiano. La partita del portiere argentino è stata a mio sommesso avviso perfetta, con la “ciliegina sulla torta” di una super parata
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Il minuto 61 come quella volta che …
sul tiro di Magnanelli sul 2 a 0 in 10 contro 11 con 15 minuti ancora da giocare. Due parole di elogio al centravanti colombiano, Duván Zapata, ribattezzato dalla torcida napoletana “Zapatone” per la sua mole erculea, un gol di forza e un assist eccellente hanno coronato una partita più che sufficiente, calciatore potente, con una discreta tecnica e che innanzitutto “vede la porta” come pochi. Il suo unico problema è che ha davanti a sé un
fenomeno come Gonzalo Higuian. Sicuramente non gli mancheranno le occasioni inoltre per il Napoli è un calciatore importante e fondamentale per l’economia dell’attacco azzurro. Particolare curioso da sottolineare è il minuto del primo gol contro il Sassuolo, 61°, lo stesso minuto che per i tifosi del Trabzonspor, che affronteremo in settimana al San Paolo nella partita di ritorno per i 16esimi di finale, rappresenta un vero e proprio se-
gnale di rivolta per i tifosi turchi. Il 61° dei tifosi di Trebisonda è un’esultanza che non riguarda la partita, che ai più potrebbe apparire un gesto senza una ragione apparente, fatta di fuochi d’artificio, coreografie, petardi e cori che danno vita ad uno spettacolo che anima l’intero stadio. Tutto ciò si ripete come una consuetudine ad ogni partita, in casa o in trasferta, indipendentemente dal risultato, al minuto 61 la torcida del Trabzon-
spor, riconosciuta come una di quelle più calorose, si alza in piedi ed inizia a festeggiare animatamente, tutto ciò per ricordare quando nel 1461, avvenne la liberazione della città di Trebisonda dall’Impero Bizantino e la conquista degli Ottomani. Un modo singolare che rappresenta la profonda fusione tra storia, cultura e sport. Il numero 61 è significativo anche per i Napoletani, che nel 1861 persero la propria indipendenza con la proclamazione dell’Unità d’Italia, a causa dell’invasione piemontese che da allora ha portato declino alla città partenopea e a tutto il Mezzogiorno. A tale proposito il Movimento Neoborbonico ha proposto ai gruppi di tifosi organizzati del Napoli di inscenare una celebrazione simile al sessantunesimo minuto di ogni partita, proprio come fanno i turchi, anche se questi ultimi ricordano una vittoria e non un evento che avvertono come negativo. Questo è quanto comunicato dal Movimento Neoborbonico sul proprio sito: “Nella vittoriosa trasferta turca del Napoli in Europa League, i tifosi locali, come
fanno da tempo, hanno festeggiato al minuto 61 nel ricordo della battaglia che
nel 1461 (oltre 5 secoli fa!) vide la fine del piccolo Impero di Trebisonda, erede di quello bizantino, e l’inizio di quello ottomano. Il Movimento Neoborbonico ha inviato a diversi gruppi di tifosi organizzati del Napoli la proposta di avviare in occasione delle prossime partite del Napoli una celebrazione simile, pacifica e colorata, sempre al minuto 61 per ricordare, però, il nostro 1861. Il 1861 che segnò l’inizio della fine di Napoli capitale e del Regno delle Due Sicilie con i suoi primati positivi che fecero posto a quelli solo negativi, l’inizio del massacro di migliaia di meridionali chiamati “briganti” e cancellati dalla storia, del saccheggio delle nostre banche, dello smantellamento delle nostre fabbriche, di un’emigrazione prima sconosciuta con questioni meridionali ancora irrisolte, sempre più dimenticate e sempre più gravi. Il nostro 61 potrebbe essere un 61 molto più collegato al presente e potrebbe offrire la possibilità di diffondere verità storica e orgoglio, elementi preziosi per il futuro del nostro Sud”. Quel gol al minuto 61 è parso davvero una magia.
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L’Ospite
John Alberto Fernando Luigi Olof Guidotti, noto semplicemente come John Guidotti, è un calciatore svedese nato a Stoccolma il 15 aprile del 1992, attualmente attaccante del Celtic dato in prestito però dal Manchester City. Guidotti ha origini davvero singolari, italiano da parte di nonno e brasiliano da parte di madre, ha inoltre vissuto in Kenya dai 3 ai 6 e dai 10 ai 12 anni. Nota la
Marjlja Bisceglia
John Alberto Guidotti
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naturale predisposizione a prima, dotato di un fisico potente e bravo rigorista. E’ un ragazzo dotato di grande carisma, elemento fondamentale per animare lo spogliatoio, inoltre ha una buona velocità nonostante la sua altezza di 1 metro e 85. Dall’età di sei anni Guidotti ha fatto parte delle giovanili del Brommapojkama, con cui ha debuttato, in seguito al suo viaggio in Africa, in prima
del Feyenoord e debutta segnando su rigore il terzo gol della vittoria contro il NAC Breda, alla quinta giornata, la sua esperienza olandese termina sorprendentemente con 20 gol in 23 partite. Nel 2012 John fa ritorno al Manchester City ma a causa di un virus al sistema nervoso deve sta-
squadra. Successivamente è stato acquistato dal Manchester City che lo ha lasciato in prestito per un periodo al club di origine ed in seguito a titolo temporaneo anche al Burnley. Nel 2011 viene ceduto in prestito alla squadra olandese
re lontano dal campo per nove mesi. Nel 2014 invece viene dato in prestito allo Stole City e debutta con la maglia numero 23 ma dopo poco viene dato in prestito al Celtic con cui ha potuto giocare in Europa League, a causa di una formalità, solo a partire dai Sedicesimi. Guidotti ha debuttato invece nella nazionale con la maglia della Svezia contro la Croazia, partita vinta 1-3. Insomma, grazie alle sue qualità è un giocatore assolutamente da temere e non sottovalutare.
UN NOME per ogni occasione
Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso
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“
una scuola nella savana per
vedere tanti gol e a volte
tanti bambini che così po-
non si va allo stadio perché
tranno avere un futuro. Se
non c’è nessuna partita e
mi dai 15 euro e il tuo indi-
si rimane a casa magari a
rizzo prometto di spedirtelo
leggere un libro. Ecco per-
ma sopratutto prometto che
ché ho scritto e disegnato
i tuoi 15 euro diventeranno
questo libro, per riempire
un avvenire per tante per-
le giornate senza partite. E’
sone in Africa. Te lo giu-
un libro da leggere, da bere,
ro. Inoltre tu, fra il primo
che fa pensare. Leggendo-
e il secondo tempo di una
lo diventa all’improvviso
partita, avrai qualcosa di
acqua per l’Africa oppure
importante da raccontare
“
A volte si va allo stadio per
Icio de Romedis - Icio Onlus -
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PAGA DAZIO IL MANCHESTER UNITED IN GALLES CON LO SWANSEA
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n Premier League non riesce più a vincere il Southampton di Pellè. La squadra rivelazione del campionato cede in casa al Liverpool, messo sotto dai gol dell’ex interista Coutinho e Sterling. Il Southampton è sorpassato in classifica dall’Arsenal vittorioso nel derby londinese col Crystal Palace per 1-2. Frena anche il capoli-
sta Chelsea, 1-1 in casa con il Burnley mentre in tutta risposta il City di Pellegrini, battuto l’altro ieri dal Barcellona in Champions League, rifila invece un secco 5-0 al Newcastle. In Germania gioca a tennis il Bayern Monaco in casa del Paderborn con una vendemmiata di reti, cioè 6, firmate fa Lewandowskyi (2), Robben (2), Ribe-
ry e Weiser. Gli risponde il Wolfsburg, secondo in classifica, con due gol di Dost messi a segno contro l’Herta Berlino sempre più in crisi al penultimo posto con il solo Stoccarda fanalino di coda battuto in casa dal Borussia Dortmund. In Francia torna al successo il PSG vincitore per 3-1 al Parco dei Principi col Tolosa. Gli risponde il capolista Lione che supera per 1-0 il Nantes grazie al gol di Fekir. Pareggia invece il Marsiglia a Saint Etienne malgrado la doppietta di Batshuayl. Nei piani bassi della classifica punto prezioso per il
Metz in casa del Reins. Clamoroso in Spagna dove il Barcellona cade in casa col Malaga. Questi ultimi sono andati in gol al 7’ del primo tempo con Juanmi e hanno resistito tenacemente fino
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estero
al termine. Ne approfittano subito il Real Madrid e l’Atletico, rispettivamente vittoriosi con l’Elce per 2-0 con gol di Benzemà e Cristiano Ronaldo e con l’Almeria per 3-0.
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atletica Chiara Franzetti ...brividi di paura vi corrano lungo la schiena, amici & amiche runners: il 16 maggio p.v. torna il Giro da Paura! Siete pronti a farvi coinvolgere da questa gara fantasmagorica? Buona lettura e buon divertimento! Era una notte buia e tempestosa con tuoni e fulmini che squarciavano il cielo nero; in strada non c’era anima viva, eccezion fatta per un cane in cerca di riparo: le condizioni ideali per il nuovo colpo del terribile assassino solitario
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16 MAGGIO 2015: TORNA IL GIRO DA PAURA ... naaaaa, non è proprio questa l’atmosfera del Giro da Paura, anzi! Di pauroso questa competizione ha solo il nome; per il resto, allegria, divertimento, risate, musica e, naturalmente, tanta buona corsa! Sono proprio questi gli ingredienti dello sprintoso appuntamento sportivo che sabato 16 maggio animerà l’Idroscalo di Milano. Alla regia di questa gara da tramonto sul mare dei milanesi - così viene definito l’Idroscalo, ndr-, l’Atletica da Paura che anche quest’anno si avvale del prezioso sup-
porto del Comando Prima Regione Aerea dell’Aeronautica di Milano. Come per la passata edizione, il centro nevralgico della manifestazione sarà infatti lo Sporting dell’Idroscalo, dove gli iscritti alla competizione troveranno area accoglienza, segreteria, servizi, ristoro, e, ovviamente, partenza e arrivo. Il pomeriggio prenderà il via alle 18.30 con la gara dei più piccoli: 600mt per i bimbi fino a 10 anni; distanza doppia per i più grandicelli - fino a 14 anni. Per tutti loro, iscrizione gratuita con
NEL FANGO DI LISSONE BRILLANO 1200 ATLETI DUE GEMELLI CAMPIONI PROVINCIALI
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hiusura a suon di fango per la quinta e ultima tappa del circuito Cross per Tutti. La
Le gare – Con l’ultima gara si sono definite anche le classifiche individuali del Cross per Tutti. La gara Senior Maschile ha visto la vittoria fuori pronostico di Luca Civati (Atletica Monza) davanti a Fabio Giudici (Atl. Rovellasca). Tra le donne è tornata a vincere Federica Galbiati (NA Fanfulla Lodigiana), già prima a Cinisello, che precede Silvia Radaelli (Atl. Cesano). Le classifiche finali vanno a Fabio Pessina (US Milanese) e alla Radaelli. Nelle Promesse vittoria numero quattro per Federico Pe-
pioggia caduta per tutta la giornata di sabato ha infatti trasformato il verde Bosco Urbano di Lissone in un
grande pantano, calpestato però da 1214 atleti: una cifra davvero ragguardevole viste le condizioni impietose
rugini (Atletica Monza) su Riccardo Arienti (Friesian Team), mentre al femminile primo successo per Chiara Nicola (Pro Sesto Atletica). I successi fina-
li sono stati di Perugini e di Elisa Calastri (US San Maurizio Erba). Yassine Fatmi (US San Vittore Olona 1906) si conferma il miglior junior, con la sua quarta vittoria di tappa e quella finale, quasi a punteggio pieno (149 punti su 150 disponibili). Appassionante il duello al femminile. La gara viene dominata dalla “debuttante” Valentina Antonazzo (PBM Bovisio), mentre dietro lottano per la classifica di categoria Carlotta Manara (Atletica Assago) e Martina Giangolini (Friesian Team). Finiscono a pari punti (141),
cepito da tutti. È vero, è e rimane una gara seria; ma fin dal nome della manifestazione si capisce che l’allegria ne è una componente altrettanto importante. Basta poi pensare alla nostra maglia da paura: lo zombie dello scorso anno è stato molto apprezzato; e anche quella che stanno ideando i nostri grafici per questa edizizione andrà a ruba!” Non resta quindi che iscriversi a questa serata di sport e divertimento collegandosi al sito di OTC srl (www.otc-srl.it) o recandosi da Koala Sport in via dei Gracchi 26 a Milano. Coraggio, non aver paura: il Giro da Paura aspetta proprio te!
medaglia a ricordo della partecipazione, e sorpresa al traguardo. Alle 19.00 i riflettori si accenderanno sulla nona edizione del Giro da Paura, quinta delle undici tappe del Circuito CorriMilano: un giro unico di 6300mt con partenza sul percorso vita dell’Idroscalo e arrivo nel Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare. “Quello della nostra gara è un tracciato piatto e veloce intorno al mare di Milano, ma non per questo facile e privo di insidie: curve a gomito, un piccolo strappo e un chilometro
di sterrato cercheranno di mettere paura ai nostri indomiti atleti!”, le parole di Daniele Bonesini, patron della società organizzatrice. Un Daniele Bonesini euforico, pronto a rimboccarsi le maniche e contento di quanto fatto in questi anni. “Il numero degli iscritti è in continua crescita, e già nella passata edizione abbiamo sfiorato i mille partenti. Il nostro punto di forza è senza dubbio il divertimento: siamo proprio noi dell’organizzazione i primi a divertirci, e il nostro spirito viene per-
del percorso. Il meritato premio per i grandissimi sforzi messi in campo dall’Atletica Team Brianza Lissone che ha organizzato. Almeno il meteo, domenica, è stato clemente e ha regalato sprazzi di sole e una buona temperatura che ha mitiga-
to in parte il bagno di fango patito. Decine gli atleti arrivati al traguardo senza una o addirittura entrambe le scarpe, per una autentica prova di coraggio che ha ulteriormente nobilitato la conclusione di questa quarta edizione del Cross per
Tutti. Il fango poi ha anche influito sui valori in campo, regalando sorprese sulla linea di arrivo.
ma prevale la Manara (oggi solo 6°) grazie a due vittorie di tappa. Nella categoria Allievi torna a vincere il bergamasco-marocchino Abdelhakim Elliasmine (Atl. Bergamo 59), ma il successo finale va all’eroe di casa Tommaso Caprotti (Atletica Team Brianza Lissone) davanti a Massimiliano Sala (Na Fanfulla Lodigiana). Al femminile, non si presenta la capofila Beatrice Taverna e così la vittoria nel fango è nuovamente
targata PBM Bovisio con Andreea Lacatus davanti a Silvia Taccone (Friesian Team), che va anche alla vittoria finale per un soffio su Claudia Ceddia (Atletica Team Brianza Lissone): 135 a 133. Per Cadetti/e e Ragazzi/e oggi la gara era anche valida per il titolo di Campione Provinciale. Il colpaccio lo fanno i gemelli Marsigliani (Atletica Muggiò) che vincono negli under 14. Tiziano vince a sorpresa nei Ragazzi davanti al
compagno Luca Riccardi e a Jacopo Albanese (Atletica Team Brianza Lissone), con Riccardi che si aggiudica la classifica finale davanti a Paolo Piganzoli (5 Cerchi Seregno), appaiati con 116 punti. Susanna invece fa valere la sua legge tra le Ragazze e conquista titolo e vittoria finale in un sol colpo, unica atleta a punteggio pieno (120). Dietro di lei il podio è completato da Marta Manzoli (Atl. Punto It) e Sara Rangoni (SAO ).
atletica Davide Viganò
giovedì 26 febbraio 2015 arte & fotografia Marby
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Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum . Collection of the Hungarian National Museum
IL FRONTE RACCONTATO DA CAPA
La Guerra secondo il noto fotoreporter allo Spazio Oberdan
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Soldati americani a Troina nei pressi della cattedrale di Maria Santissima Assunta dopo il 6 agosto del 1943
Benvenuto delle truppe americane a Monreale 23 luglio 1943 In coda per l’acqua in una via di Napoli 1943
enti di guerra anche se lontani temperati solo dalla visione televisiva. Sappiamo ben poco di quel che succede sulle sponde del Mediterraneo, ma si sa, le guerre mietono morti e migliaia di disperati in navigazione verso paesi apparentemente più stabili. Ed è di guerra che trattiamo in questa mostra, quella più nota a tutti, la Seconda Guerra Mondiale documentata, dal 1943 al 1944, attraverso foto di Robert Capa, uno dei più noti fotoreporter, ungherese di nascita e statunitense di adozione. La mostra è curata da Beatrix Lengyel, promossa dal Ministero delle Risorse Umane d’Ungheria e dal Consolato generale di Ungheria a Milano, in collaborazione con la Fondazione Fratelli Alinari, per la storia della fotografia e il patrocinio del Comune di Milano. In mostra settantotto fotogra-
Anziana signora tra le rovine di Agrigento 1943 7- 18 luglio
fie in bianco e nero che documentano il periodo della grande guerra tra il 1943 e il 1944 in Italia durante le operazioni di sbarco in Sicilia e l’inseguimento dei nazisti in fuga lungo la penisola. Gli scatti documentano le diverse fasi della cosiddetta “liberazione” d’Italia, mostrandone l’umanità dolente e partecipe, la resistenza partigiana, il volto antieroico del conflitto con i soldati statunitensi e marocchini colti in attimi di vita quotidiana, quelli tedeschi – prigionie-
ri, caduti – spogliati dalla dimensione marziale. L’occhio di Capa alterna scatti del paesaggio italiano a quello di uomini in fuga che incontra lungo la penisola. Il militare che sorride beffardo mentre lo sciuscià (ossia lo shoe-shine) gli lustra gli scarponi, lo sguardo complice della coppia sullo sfondo, il corteo che segue le camionette che trasportano i soldati applaudendoli e festeggiandoli, i bambini che si assiepano curiosi per ascoltarne i racconti. Immagini che sembrano
Soldato americano in perlustrazione nei dintorni di Troina 4-5 agosto 1943
voler raccontare una possibile quotidianità anche se sofferta e poco prevedibile. La guerra è comunque sempre presente. Nelle macerie lasciate dalle bombe, nella confusione dei volti, nella diffusa povertà, dalle smorfie di dolore dei feriti, dai volti immoti dei caduti, dall’ospedale militare improvvisato in una chiesa. Le fotografie illustrano le montagne vicino a Cassino, teatro di scontri cruenti. Mostra la popolazione in fuga, l’attesa che precede l’attacco, le rovine dietro di sé. Protagonisti di questa serie di scatti sono i militari, come il generale di brigata Theodore Roosvelt jr (figlio del XXVI Presidente degli Stati Uniti), il generale Alphonse Juin, a capo della spedizione francese (poi passato alla storia per aver autorizzato i crimini di guerra commessi dai gourmier, ovvero i soldati di nazionalità marocchina inquadrati nell’esercito francese), le autiste dell’ambulanza che ingannano l’attesa lavorando a maglia. Poi l’arrivo a Napoli dopo
le Quattro Giornate di resistenza partigiana che ha scacciato i tedeschi. Racconta l’orrore delle ultime stragi realizzate dal nemico in fuga, come la bomba a orologeria piazzata alla Posta Centrale che causa cento morti. La resistenza vincente e amara; il difficile ritorno alla normalità con le lunghe file per avere l’acqua. Ogni scatto racchiude in sé una storia, guarda al soggetto con empatia e, pur nella ricerca tecnica, evidente nella composizione dell’inquadratura e, nello studio della luce rivela l’umanità del fotografo, da sempre chiamato – per il suo ruolo di testimone “dietro la macchina” – a non intervenire, ma non a essere indifferente rispetto a ciò che ritrae. Robert Capa, al secolo Endre Friedman, si interessa alla fotografia fin da giovanissimo. Nato in Ungheria nel 1913 da una famiglia della borghesia ebrea entra a far parte di un colto circolo culturale che lo introduce alla rivista Munka (Lavoro). Nel 1931 si trasferisce a Berlino, dove studia scienze politiche e giornalismo, ma ben presto – grazie all’Agenzia Fotografica Dephot, cui viene presentato da Eva Besnyo – comincia a dedicarsi al fotoreportage. In seguito alla nomina di Hitler a Cancelliere del Reich, lascia la Germania e approda a Parigi, dove incontra diversi colleghi fotografi, come il connazionale Andrè Kertsz, David Seymour e Henri Cartier-Bresson, e viene presentato a Lucien Vogel, redattore capo della rivista VU. Dopo Berlino, va in Spagna per documentare nel 1936 la resistenza spagnola. I suoi scatti sono pubblicati da tutte le più importanti riviste illustrate dell’epoca e sono utilizzati anche in alcuni opuscoli
di propaganda per la causa della Repubblica Spagnola. Entra in contatto con artisti impegnati nella causa repubblicana come Ernest Hemingway. Nel 1939 fotografa gli ultimi giorni della guerra civile spagnola ed i profughi spagnoli nel campo di accoglienza di Argèles-sur-Mer e prepara un reportage fotografico del Tour de France per Match. Alla morte di suo padre decide di trasferirsi a New York, dove, in quanto cittadino ungherese, ha continui problemi di passaporto e di visto, che – secondo le sue memorie – decide di risolvere sposando una cittadina statunitense. In seguito vive per sei mesi in Messico, dove realizza scatti relativi alle elezioni presidenziali e agli ultimi giorni di Trotzkij dopo l’attentato. Tra il 1941 e il 1945 il suo obiettivo è puntato sulla Seconda Guerra Mondiale: dalla distruzione di Londra ai reportage sugli sforzi bellici, dallo sbarco degli Alleati a Salerno ed in Normandia alla liberazione di Parigi. Con il suo obiettivo attraversa l’Europa centrale sconvolta dal conflitto: le Ardenne, Lipsia, Norimberga e Berlino. Tornato a Parigi, conosce Ingrid Bergman, con cui intreccia una relazione che durerà due anni. Nel 1946 diventa cittadino americano, trascorre diversi mesi a Hollywood, si avvicina alla regia e lavora sulle sue memorie di guerra, da cui avrebbe voluto trarre una sceneggiatura. In Turchia collabora alla realizzazione di un cortometraggio per la serie di cinegiornali The March of Time. Nel 1947 dà luce a Leggermente Fuori Fuoco, riceve dal governo degli Stati Uniti la Medaglia della Libertà
per i suoi meriti bellici e fonda l’agenzia fotografica indipendente Magnum insieme agli amici e colleghi Henri Cartier-Bresson, David Seymour e George Rodgers. Quella stessa estate, viaggia con John Steinbeck in Unione Sovietica, dall’esperienza nasce il libro Diario Russo, pubblicato l’anno seguente. Fino al 1953 (anno in cui, a causa del clima di sospetto generato dal Maccartismo, gli revocano temporaneamente il passaporto statunitense) viaggia senza sosta, documentando la proclamazione dello stato d’Israele, il conseguente conflitto arabo-israeliano ed i suoi profughi, attraversando Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria, accompagnato dal giornalista Theodore H. White, facendo lunghe soste a Parigi per occuparsi della gestione della Magnum. Nell’aprile del 1954, su invito dell’editore Mainichi, arriva in Giappone per realizzare delle fotografie destinate al lancio di una nuova rivista, ma un incarico commissionato da Life, lo spinge ad abbandonare il progetto. All’inizio di maggio raggiunge Hanoi, dove prepara un reportage sull’escalation della Guerra d’Indocina, quindi va in Laos, dove fotografa dei soldati francesi feriti, reduci dalla battaglia di Dien Bien Phu. Tornato a Hanoi si unisce a un convoglio francese in viaggio verso il delta del Fiume Rosso. Il 25 maggio 1954, durante una sosta si allontana dal convoglio e rimane ucciso dall’esplosione di una mina. Viene provvisoriamente sepolto a Hanoi e poi riportato negli Stati Uniti. Le sue spoglie riposano nel cimitero della comunità quacchera di Amawalk, a New York.
Spazio Oberdan Milano
30 gennaio fino al 26 Aprile 2015 Orari dalle 10.00 alle 19.30
info 02774063.02 www.cittametropolitana.mi.it/cultura
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musica Riccardo Sada
U
n pulsante per due: è la novità della nuova stagione di “The Voice of Italy”, il programma che premia la “Voce”, al ritorno in prima serata lo scorso 25 febbraio su Rai2. Accanto ai coach dello scorso anno J-Ax, Noemi e Piero Pelù, la terza edizione vede infatti il debutto della “poltrona doppia” di Roby e Francesco Facchinetti, che dovranno comportarsi come un unico coach e decidere di comune accordo se premere l’unico pulsante che
hanno a disposizione per scegliere, soltanto ascoltando la voce, i talenti che comporranno la propria squadra. Alla conduzione del programma – realizzato da Rai2 in collaborazione con Talpa Italia negli studi del Centro di Produzio-
giovedì 26 febbraio 2015
“The Voice Of Italy” torna e le ugole sono premiate
Torna l’evento televisivo che premia la “Voce”. Insieme ai tre vocal coach J-Ax, Noemi e Piero Pelù debutta una nuova “poltrona doppia”: quella di Roby e Francesco Facchinetti. Conducono Federico Russo e Valentina Correani
ne Tv Rai in via Mecenate a Milano – confermati Federico Russo e Valentina Correani. In tutto, quattordici appuntamenti con la grande musica italiana e internazionale, con cover di brani leggendari e hit del momento suonate live: un percorso che si svilupperà in quattro fasi. Prima di tutto, la formazione dei diversi team nelle cinque Blind Audition all’interno delle quali novità di quest’anno sono le cosiddette “Blind/Audition Blind”, audizioni in cui il cantante non sarà visibile in alcun modo, neppure al pubblico. Si passerà poi alla “scrematura” con le due Battle, i duelli tra i componenti della stessa squadra. Confermata in questa fase l’opzione Steal: il cantante
eliminato da un coach potrà essere recuperato da un altro e inserito nella sua squadra. Seguirà la fase dei due Knock Out e, infine, si entrerà nella parte finale dello show con i cinque Live, che decreteran-
no il vincitore della terza edizione che si aggiudicherà un contratto con la casa discografica Universal Music. Le Quattro Fasi di “The Voice Of Italy” “Blind Audition”: il cantante in gara entra in scena e inizia a cantare, con i coach seduti di spalle, senza possibilità di vederlo. I coach ascoltano e se uno di loro sceglie il cantante schiaccia il pulsante I want you e la sedia si gira. Se nessuno dei coach fa girare la poltrona, il cantante lascia il programma. Se più coach, invece, decidono di girarsi, sarà il cantante in gara a scegliere a chi affidarsi. “Battle”: ogni coach fa eseguire da due diversi artisti della propria squadra la stessa canzone in un vero e proprio “duello”. Al termine il coach sceglierà chi passerà il turno, ma anche quest’anno ci sarà l’opzione “Steal”, grazie alla quale il cantante eliminato da un coach potrà essere recuperato da un altro e inserito nella propria squadra. Ogni coach, però, potrà sfruttare questa possibilità solo due volte nel corso di tutta la fase. “Knockout”: è lo step che precede la fase finale e vede due concorrenti della stessa
Holi torna a Milano e diventa un’esperienza fluo
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abato 7 marzo 2015 Holi, il festival dei colori per antonomasia, torna a Milano. Dopo il grande successo dell’edizione outdoor dello scorso luglio, Holi si palesa nel suo format indoor, sotto forma di Holi Fluo Expe-
rience. Alla discoteca Limelight la magia dei colori flou è pronta a far divertire il pubblico presente grazie al contrasto che si crea tra le polveri colorate e le luci wood, ed il conseguente effetto cangiante e fosforescente. In consolle ospi-
ti speciali Dzeko & Torres (nella foto), duo canadese che oscilla tra la House e l’EDM e che vantano collaborazioni con artisti quali Chuckie, Steve Aoki, Erick Morillo e soprattutto con la label Musical Freedom di Tiësto, l’iconico dj olan-
dese recentissimo vincitore dei Grammy Awards, gli Oscar della Musica. A fianco di Dzeko & Torres, Ema Stokholma, già protagonista dell’edizione estiva di Holi e Frankie Gada, direttamente da Radio Studiopiù. Presentatrice ufficiale dell’evento, Andrea Delogu, con il compito fondamentale di scandire il conto alla rovescia che scatenerà a più riprese il lancio dei colori fluo. Holi Dance Festival è organizzato da Unconventional Events, Music Priority e Milano Promotion, le stesse strutture che sovraintendono a The Zombie Walk, Monsterland Halloween Festival In The Circus e La Festa Della Musica, quest’ultima prevista da giovedì 18 a domenica 21 giugno 2015, sempre a Milano. Al Limelight Milano di Via Castelbarco 11 (ingresso dai 15 ai 35 euro). Info su http:// www.holidancefestival.it
squadra sfidarsi su due brani diversi. Al termine del confronto, il coach eliminerà un partecipante che questa volta non avrà più possibilità di essere ripescato. “Live Show”: i finalisti di ogni squadra si esibiscono singo-
lo del pubblico da casa, fino all’ultima puntata, nella quale
larmente, con il proprio coach e con gli ospiti. Ogni coach valuterà i propri cantanti, ma al loro voto si unirà quel-
le sorti delle Voci in gara verranno decretate unicamente dai telespettatori. www.thevoiceofitaly.rai.it
Da Toolroom su Just Entertainment
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ews da Toolroom e da Mark Knight per la precisione che con “Ironing Man” / “Feel Good” approda su Beatport con un’esclusiva. Il proprietario della Toolroom, etichetta storica nel settore della house, consegna il suo primo EP del 2015 annunciando il suo intento musicale di voler scalare ogni chart globale. Fresco della recente campagna #RESET, Mark Knight (nella foto) imposta la direzione musicale dell’etichetta sull’onda della house music più pura, accessibile e di qualità. “Ironing Man” è una traccia che vanta un groove potente mentre “Feel Good Now” è più adatta per gli underground. Info su http://www.j-e.com
SNOWBOMBING REVEALS ARCTIC DISCO LINE-UPS! giovedì 26 febbraio 2015
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SKRILLEX, CARL COX, MK, IDRIS ELBA WILL ALL PERFORM AT SNOWBOMBING’S ICONIC IGLOO VENUE Jessica Goodchild
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nowbombing has announced the line-up schedule for its highest and most icy venue, The Arctic Disco. Skrillex, Idris Elba, MK and Carl Cox are just a few of the headline acts that will make their way 6,000 feet above sea level to play inside the iconic igloo venue, sculpted from eternal ice and snow. Tickets will go on sale at 6pm today, Monday 16th February, and won’t stick around for long! Now in its sixteenth year, Snowbombing is Europe’s largest, longest standing and most unique snow and music festival, taking place from 6th-11th April 2015, in the picturesque alpine alcove of Mayrhofen, Austria. This year, Snowbombing 2015 will host over 100 world class acts playing in unique venues along with over 80 parties across the week. Snowbombing prides itself on its unique music venues, and The Arctic Disco is nothing short of magical. Sat on a plateau high above the village of Mayrhofen, The Arctic Disco gives revelers the chance to see world-renowned, headline artists in an intimate setting, as the igloo holds just 300 people. Expect roaring bonfires, the clearest stars, warm cocktails, stunning mountain views, luxurious
fur lined seats and three bars sculptured entirely from ice and snow! One of the acts playing this famous ice stage is world renowned DJ and producer Skrillex, one of global dance music’s biggest icons. The multi award winning Dubstep superstar is sure to bring some sub-zero sub-bass at 6,000 feet, not to be missed! Also confirmed is actor and DJ Idris Elba who, with a bag packed with RnB, house and party classics is set to get Snowbombing ravers dancing. Idris will be closing The Arctic Disco on the final night, with an explosive one and a half hour set that is sure to sell out fast. Having once hailed Snowbombing as the “highlight” of his year, Carl Cox will also be spinning an incredibly rare funk and soul set, giving techno a night off and indulging his passion for funk. Not to be seen anywhere else! Marc Kinchen, better known simply as MK, will be making his first debut at The Arctic Disco, gifting festival goers with his trademark blend of classic House cuts and dancefloor anthems. Returning from a one-year hiatus, Snowbombing is also delighted to announce the return of one of the festival’s most popular traditional Austrian venues,
the Bruck ‘N Stadl. When dusk falls this pretty, woo-
Arctic Disco line-up: Monday 6th April: Skrillex Tuesday 7th April: Carl Cox (Funk & Soul) Wednesday 8th April: MK Saturday 11th April: Idris Elba Arctic Disco tickets are on sale now from: http://www.snowbombing.com/venues/arctic-disco and cost £44 each Prices start from £334 for 5 nights’ accommodation and festival wristband. Visit www.snowbombing.com For a taste of the action check out the 2014 highlights video: https://www.youtube.com/watch?v=g3J-mOrtTFw TIER 1 A-Z
2MANYDJS (DJ SET). ARTIFACT . A-SKILLZ . ALEX METRIC . ALEX NIGGEMANN . ÂME . ANJA SCHNEIDER . ARTWORK . BENJAMIN DAMAGE . BREAKAGE . CADENZA . CASSY . CARL CRAIG . CITIZEN. CRAZY P (DJ SET). CRISTOPH . THE CUBAN BROTHERS . DAMIAN LAZARUS . DANNY BYRD . DAVID RODIGAN MBE. DENSE & PIKA. DISCIPLES . DOORLY . DOC DANEEKA . DUBFIRE . DUB PISTOLS . EATS EVERYTHING . EJECA. EROL ALKAN . ETHERWOOD . EWAN PEARSON . FRICTION . GOTSOME. GUTI (LIVE). HANNAH WANTS . HEIDI . HENRIK SCHWARZ . HOT SINCE 82 . HUXLEY . IDRIS ELBA. JACK BEATS . JACKMASTER . JAMES ZABIELA . JENNIFER CARDINI . JOB JOBSE. JUSTIN MARTIN. KONSTANTIN SIBOLD . KRAFTY KUTS . LELE SACCHI . LEWIS BOARDMAN. LOADSTAR . LONDON ELEKTRICITY. MARC ROBERTS . MARIBOU STATE . THE MARTINEZ BROTHERS . MEFJUS . METRIK . MJ COLE . MODESELEKTOR . MY NU LENG . NORTH BASE . NU:TONE . OLIVER DOLLAR . PAUL WOOLFORD . PBR STREETGANG. PEDESTRIAN. RALF KOLLMANN . RANDALL. RE.YOU . RODRIGUEZ JR. RUEDE HAGELSTEIN . SAM DIVINE . SASSE . SEB CHEW. SECONDCITY. SHY FX . SONNY FODERA . STANTON WARRIORS . TENSNAKE . TIEFSCHWARZ . TODDLA T . TOM DEMAC T.WILLIAMS . VENUM SOUND . WAYWARD. WAZE & ODYSSEY. WILL SAUL . YOUSEF.
den lodge, transforms into what can only be described
as an alpine Berghain, housing some of the world’s
greatest DJs for one week only. Snowbombing has also expanded it’s non-music offering for 2015. Indeedy Musical Bingo, who swap numbers for music, will be making their big debut. Snowbombing has also announced Lunchtime Disco, a daytime dance party with international DJs that will be popping up at random all over the festival and Shockaoke, which will see competitors battle it out to win, but they will be doing more than just singing. Snowbombers can also expect; Ski Lift and Cable Car Raves, Ski Lift Speed Dating, Ski Lift Karaoke, Hula Hooping, Sound of Music Sing A Long, Craft of Daft and much more. With mountains as its backdrop and natural boundary, Snowbombing provides some of the most awe inspiring festival venues in the world. Alongside The Arctic Disco, the festival also plays host to an enchanted forest complete with lasers, cosy alpine lodges and medieval barns all posing as Austria’s answer to Fabric. So if dancing the night away to groundbreaking music acts against a picturesque alpine backdrop, relaxing in a luxury spa or just skiing on the fresh white snow appeals, then join Snowbombing for what’s set to be the most incredible year yet.
HEADLINERS: RUDIMENTAL . SKRILLEX BASEMENT JAXX . CARL COX . FATBOY SLIM GORGON CITY . MK . SIGMA . SUBFOCUS & (MC ID). WILKINSON ANDY C – ALL NIGHT * PERFORMING SUNDAY 5 APRIL TIER 2 A-Z
AARTEKT . APEXAPE . CAPULET . CERI . DADDY NATURE . DEREK MARTIN . DJ CHEWY . ED NORRIS . GAZ ULTRA . JACQUES ADDA . JAMIE ROY. LAURIE NEIL . MARK CRAVEN . MATT MOREY. MAX POWA. MR DORIS. OLI HACKETT. RAFAEL DA CRUZ. RYAN MONAGHAN. SEBASTIAN SPRING. STAMINA MC. STEPHAN PORTER. STEVE LYNAM. THE FARM YARDIES. TONN PIPER. TIPPA. WAX WRECKAZ.
CONNECT WITH SNOWBOMBING http://www.snowbombing.com https://www.facebook.com/snowbombing https://twitter.com/Snowbombing http://www.youtube.com/snowbombing https://soundcloud.com/Snowbombing-festival http://instagram.com/snowbombingofficial
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Caterina Balivo, durante
il programma di Maurizio Costanzo “s’è fatta notte”, si racconta ripercorrendo la sua vita sentimentale. La
conduttrice ha confessato di essere attratta dagli uomini intelligenti affermando che suo marito, il finanziere Guido Maria Brera, è un uomo intelligente e
preparato. Durante l’intervista ha anche affermato di essere stata invidiosa delle coppie felicemente fidanzata, quando era single,
situazione che è durata per circa tre anni prima di conoscere l’uomo giusto. Durante l’intervista Caterina ha ammesso di non credere nell’amicizia tra persone di sesso opposto e quindi di essere molto gelosa come moglie e chioccia come mamma. Riguardo la sua crociata contro la chirurgia estetica invece afferma di essere ancora contraria ma di avere paura dei segni del tempo sul suo volto, vedremo se rimarrà fedele alle sue convinzioni.
Massimo Ceccherini la scorsa notte ne avrebbe combinata un’altra delle sue. L’attore toscano avrebbe trascorso la serata in un locale con degli amici, bevendo troppo e non comportandosi elegantemente, costringendo quindi il proprietario a chiamare la polizia. A causa di qualche bicchiere di troppo Ceccherini, sarebbe stato invitato dagli agenti ad uscire dal locale, cosa che l’attore insieme al suo amico regista Leonardo Pieraccioni
Il programma “Domenica Live” ha ormai come ospiti fissi i componenti della famiglia Carrisi, l’ultimo ospite è stato uno dei figli di Al Bano, Yari, che ha raccontato aneddoti imbarazzanti sui suoi parenti, in particolare sua nonna e sua mamma. Parrebbe infatti che la nonna di Yari, Linda abbia messo sostanze stupefacenti nel tè del Re di Giordania durante un incontro ufficiale. Sulla madre Romina invece avrebbe raccontato che possiede
ha fatto senza peggiorare le cose. Non è la prima volta che l’attore si mostra ubriaco in pubblico, una delle altre
occasioni risale all’estate del 2012, quando è stato immortalato in stato di ebbrezza da un passante. Durante quella sera però
Ceccherini inveì contro tutti e fu soccorso dal 118, si è quindi relativamente calmato.
mente! Adesso a Los Angeles ha un pollaio e dice che le sue galline fanno uova blu, sembra che siano più
salutari di quelle tradizionale”. Da questo quadro, quindi, la famiglia ne uscirebbe alquanto bizzarra.
galline che fanno uova blu, dichiarando: “Mia nonna era un po’ così, sua figlia non poteva uscire diversa-
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Il programma televisivo “Forte Forte Forte” condotto da Raffaella Carrà sembra sempre più vicino alla chiusura anticipata a causa dei bassi ascolti. Il programma è stato protagonista di numerose e aggressive critiche, etichettato dal pubblico come contenitore di “casi umani”, l’ultima delle critiche proviene invece da Heather
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però parrebbe non essere il pattinatore ceco al quale era legata un anno fa, ci si chiede quindi chi sia. E nonostante la giustizia sportiva l’abbia punita per aver protetto il suo fidanzato dell’epoca che faceva uso di doping, la Kostner sembra felice e serena, che questo sia un nuovo amore?.
Parisi che ha duramente criticato la Carrà. Gli ascolti invece, nonostante gli sforzi della show girl, sono terribilmente bassi, arrivando come massimo ad uno share del 15%, lo show verrà quindi sostituito dal programma “così lontani così vicini. L’eterna ragazza del ‘Tuca Tuca’ non risulterebbe più seguita come un tempo, quando era una rivoluzionaria in televisione, prima a scoprire la pancia e a fare cose che erano impensabili.
La protagonista indiscussa del programma “Notti sul Ghiaccio” è Carolina Kostner, che si è esibita sulle note dell’Ave Maria con una magnifica coreografia, un piccolo frammento di ciò che le ha permesso di vincere la medaglia di bronzo alle Olimpiadi invernali dell’anno scorso. La campionessa ha ricevuto una standing ovation e ha dedicato l’esibizione al suo da poco defunto zio, dietro le quinte invece ad osservarla c’era un accompagnatore misterioso al quale lei sembrerebbe legata, che
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