N 13 2014 inter atalanta

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I NERAZZURRI SIAMO NOI domenica 23 marzo 2014 Anno 4 n 13

Inter

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Atalanta

Parola al Baffo

ATALANTA brutta gatta da pelare

Il commento della bandiera interista

Sandro Mazzola pag 4

LA PARTITA Inter la Dea fa paura E. Tramacere pag 2

STATISTICHE Severa Bisceglia pag 2

ATALANTA

indigesta

PALLA ALL’ONOREVOLE intervista a Deborah Bergamini deputata

Lara Comi

pag 8

BASKET

EA7

COMINCIA IL RUSH FINALE

Beppe Vigani pag 11

CICLISMO Luigi Sada pag 12

SCATTA OGGI LA

MILANO-SANREMO


2

Pensiero Stupendo...

domenica 23 marzo 2014

ATALANTA INDIGESTA INTER, LA DEA TI È AVVERSA la partita

di Beppe Vigani

L’arroganza nelle persone di merito offende ancor più che l’arroganza degli uomini senza merito: perché già il merito offende”. Potremmo chiudere qui, perché qualcosa assomiglia a chi ogni tanto incontriamo. Le verità nascoste non piacciono a nessuno e allora procediamo con gocce di valium: con moderazione, però. Lamentiamo piccoli strappi al buon senso, paranoie diffuse e poche idee, ma confuse. Questa massima di Friedrich Nietzsche rispecchia ciò che sta accadendo a uno dei club più titolati al mondo. Niente morali o parole spese per farsi belli: molta pazienza per capire quello che è meglio per chi sta male. Roba da scienziati, da dottori. Una genesi che ha originato un peccato, difficile da mondare. Questo è quello che vediamo. Rigurgiti di orgoglio, ma è poca cosa. Il Milan è sulle ginocchia, il suo timoniere è in preda a una tempesta perfetta, figlia di metereologi disgraziati, che non hanno avvisato dei nembi che ghermivano all’orizzonte. Clarence Seedorf si è lavato le mani in acque gelatinose, cercando alibi di dubbio gusto. Massimiliano Allegri è il colpevole di questo disfacimento rossonero, il tulipano ha emesso il verdetto: “Ho trovato una squadra al limite fisicamente e mentalmente”. Modi di dire che non hanno regalato nobiltà. Dall’altra parte del Naviglio, ora, le cose vanno meglio. Il quarto posto è a un passo, anche se c’è chi sogna la luna. Aumentano i rimpianti, anche se in dieci giornate può capitare ancora tutto. Walter Mazzarri sembra aver trovato il bunker che cercava,

Emanuele Tramacere

L

’Inter di Walter Mazzarri ha finalmente rimesso la barra a dritta. Dopo un mese di gennaio drammatico dal punto di vista dei risultati, la formazione nerazzurra è riuscita a mettere in fila 6 incontri positivi con 4

a conti fatti, è diventata la vera e propria nemesi, a partire dai colori della maglia, della formazione di Corso Vittorio Emanuele. Numeri e statistiche che condannerebbero la formazione nerazzurra di Milano che, dalla chiusura del mercato invernale in poi, tuttavia, non ha sbagliato un colpo. Ancora una volta, quindi, contro l’Atalanta l’Inter è chiamata a fare un vero e proprio salto di qualità legando ad una vittoria anche un’ottima pre-

di tornare al gol con regolarità aiutando anche la fase difensiva che può, quindi, consentire alla linea difensiva di giocare con più leggerezza. Nella gara di andata l’unico errore in marcatura di Walter Samuel è costato all’Inter il gol del pareggio, ma le ottime prestazioni offerte da Andrea Ranocchia lo confermeranno al centro della difesa al fianco di Rolando e Campagnaro. Ciò che ha dato il via al vero e proprio salto di qualità della squa-

stazione. L’allenatore originario di San Vincenzo confermerà in gran parte l’undici che ha avuto la meglio al Bentegodi con il Verona. Ricky Alvarez ancora non è al meglio e non sarà in grado di scalare le gerarchie imposte dal campo. Diego Milito è in ripresa, ma l’esuberanza di Mauro Icardi ha permesso a Rodrigo Palacio

dra, tuttavia, è stato l’acquisto di Hernanes. Con lui in campo dal primo minuto l’Inter ha sempre vinto: un caso? Decisamente no. Con il profeta in campo, infatti, la manovra nerazzurra ha guadagnato in sicurezza, qualità, ma soprattutto profondità. Chiunque scenda in campo al suo fianco guadagna in fiducia e le prestazioni offerte da Mateo Kovacic nelle ultime due uscite ne sono la prova. Le sue giocate si sono rivelate fondamentali per battere anche il Verona nell’ultima giornata di campionato, ma il problema accusato alla caviglia nel finale del match terrà Mazzarri sulle spine fino all’ultimo. La barra è a dritta, il vento è in poppa, Mazzarri naviga veloce verso l’obiettivo Europa League. Sperando che la Dea gli sia favorevole.

Mazzarri naviga a dritta con il vento in poppa

vittorie e 2 pareggi che hanno rilanciato anche la rincorsa alla zona Europa League. A San Siro arriva però l’Atalanta una formazione che, da quando ha riconquistato la Serie A nell’estate del 2010 non ha mai concesso una vittoria all’Inter. Tre pareggi e due sconfitte è il computo degli ultimi 5 incontri per quella che,

INTER STADIO In Casa Ultima Vittoria 9/3/14 Inter-Torino 1-0 Ultimo Pareggio 23/2/14 Inter-Cagliari 1-1 Ultima Sconfitta 6/10/13 Inter-Roma 0-3

MEAZZA

statistiche

L’Inter ha subito ben otto sconfitte dai bergamaschi

Severa Bisceglia

3-0 per gli uomini di Ivo Fiorentini. Segnarono Mari, Pian, Fabbri. In questa sfida, sono stati segnati in totale 143 gol nei match disputati sempre al Meazza, di cui 101 di marca milanese e 42 orobica. Nella prima frazione di gara le due squadre hanno realizzato complessivamente 68 gol, nella ripresa i gol sono 75. Nel primo tempo l’Inter è andata più volte a segno: 48 reti contro le 20 dell’Atalanta. Il secondo tempo ha visto gonfiarsi la rete dell’Atalanta per 53 volte, mentre quella dell’Inter è stata violata per 22 volte. L’ultimo successo della Dea risale alla 31ª della stagione scorsa: terminò per 4-3 con gol di Rocchi per i milanesi, Bonaventura per i bergamaschi, poi doppietta di Alvarez cui rispose la tripletta di Denis per gli ospiti. L’ultima vittoria dei padroni di casa risale alla 35ª giornata della stagione 2009-10, quando la squadra di Mourinho vinse per 3-1, grazie ai gol di Milito, Muntari, Chivu e Tiribocchi per i bergamaschi.

I

nter-Atalanta, è una sfida che notoriamente regala un sacco di gol. Il numero di match disputati tra le due squadre nel campionato di Serie A è 53. Il primo incontro disputato al Meazza tra le due squadre risale alla stagione 1937-38: lo vinsero i nerazzurri di Mialano con un gol di Ferraris a un quarto d’ora dalla fine. L’Inter nel computo totale ha collezionato 36 vittorie contro 8 degli avversari. I pareggi sono 8. Il match con più gol tra Inter e Atalanta risale alla stagione 1989-90: alla 30ª giornata i padroni di casa vinsero 7-2, con doppietta di Klinsmann e reti di Bergomi, Matthaus, Baresi, Berti, Serena e autorete di Ferri gol di Nicolini per gli orobici. Il successo più largo è della stagione 1961-62: 6-0 con doppiette Hichtens e Bettini e gol di Corso e Suarez. La vittoria più sorprendente dei bergamaschi arrivò alla 23ª della stagione 1947-48:

ATALANTA ORE 15,00 In Casa Ultima Vittoria 16/3/14 Atalanta-Sampdoria 3-0 Ultimo Pareggio 1/12/13 Atalanta-Roma 1-1 Ultima Sconfitta 16/2/14 Atalanta-Parma 0-4

Fuori Casa Ultima Vittoria 16/3/14 Verona-Inter 0-2 Ultimo Pareggio 2/3/14 Roma-Inter 0-0 Ultima Sconfitta 2/2/14 Juventus-Inter 3-1

Fuori Casa Ultima Vittoria 9/3/14 Lazio-Atalanta 0-1 Ultimo Pareggio 23/2/14 Udinese-Atalanta 1-1 Ultima Sconfitta 9/2/14 Fiorentina-Atalanta 2-0

Arbitro: Piero

Friedrich Wilhelm Nietzsche, filosofo, poeta, compositore e filologo tedesco ma non è tutto oro quello che luccica. Erik Thohir si sta muovendo, per la prossima stagione preannuncia colpi da nababbo. Nemanja Vidic è già nerazzurro, giocasse meglio di quanto sta facendo, regalerebbe più tranquillità. Caduta pacchi in arrivo. In difesa Walter Samuel prenderà il largo, Diego Milito non si sa. Intanto, Rodrigo Palacio e Fredy Guarin hanno rinnovato. I vivi si rallegrino, c’è di peggio.

Giacomelli di Trieste

Allenatore:

Allenatore:

Walter Mazzarri

Stefano Coloantuono

INTER (3-5-2) Handanovic;

Campagnaro, Ranocchia, Rolando; Jonathan, Guarin, Cambiasso, Hernanes, D’Ambrosio; Icardi, Palacio

Atalanta (4-4-1-1) Consigli;

Raimondi, Stendardo, Yepes, Del Grosso; Estigarribia, Carmona, Cigarini, Bonaventura; Moralez; Denis


INTER-ATALANTA TANTA VOGLIA DI GOL L’ATALANTA GUSTA LA VITTORIA domenica 23 marzo 2014

scommesse

Pino Sardiello

S

erie A che arriva alla 29ª giornata e a San Siro l’Inter di Mazzarri affronta l’Atalanta di Colantuono. Entrambe le formazioni arrivano all’appuntamento in ottimo stato tecnico e mentale con gli orobici reduci da 3 vittorie ed un pareggio nelle ultime 4 giornate, mentre Palacio e soci non perdono da 6 partite e sono in grande rimonta sulla Fiorentina che occupa la quarta posizione. Attenzione alla spensieratezza dei ragazzi trascinati dal Tanque Denis che, ormai salvi, vanno alla ricerca di qualche colpo per impreziosire una stagione fin qui fantastica, così com’è stata importante la crescita di Cigarini, Bonaventura e Maxi Moralez, solo per citarne alcuni, che ha permesso alla Dea di stabilizzarsi intorno alla metà della graduatoria. Inter che però non ha nessuna intenzione di mollare il treno europeo ora che ha ritrovato gioco, condizione e risultati, trascinata dai gol di Palacio, dal tasso tecnico e dalla creatività di Hernanes e con un ritrovato Ranocchia che sembra essersi ripreso quel ruolo da protagonista troppe volte sfuggito via. Tutto fa pensare a un match con entram-

be le formazioni in rete, quindi andiamo in direzione della giocata Gol offerta mediamente intorno all’1,90, quota niente male in multipla. Per la giocata in singola azzardiamo un parziale/ finale (bisogna indovinare il risultato del primo tempo e del finale) X/1, quindi pareggio all’intervallo ed Inter vincente nella ripresa, opzione questa che sfiora 4 volte la giocata. Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Infine uno sguardo ai posticipi della domenica: si inizia alle 18,30 al San

LA CLASSIFICA

Paolo con la sfida tra Napoli e Fiorentina con le due formazioni affaticate dal giovedì europeo ma che hanno bisogno di punti per rituffarsi verso i rispettivi obiettivi in campionato. Gara che potrebbe avere molti gol ed allora l’opzione Over 2,5 offerta a 1,90 diventa la nostra proposta. Di passaggio a Catania per la sfida degli uomini di Maran alla Juventus con il segno 2 che paga intorno all’1,40 e che ha ottime probabilità d’uscita. Complicato invece pronosticare Lazio – Milan con i rossoneri vogliosi di rivalsa dopo le recenti polemiche in un match non meno facile da interpretare per gli uomini di Reja con una contestazione prolungata in atto nei confronti di Lotito che tiene semideserto l’Olimpico di Roma: proviamo con una giocata X + Gol in lavagna a 4 volte la giocata, ottima soluzione in singola. In bocca al lupo.

bioritmi Enzo Occhiuto

L

’Atalanta tenta il colpo grosso contro l’Inter, consapevole di avere tutti i bioritmi al loro posto. Infatti l’analisi eseguita sui bioritmi dei singoli giocatori mette in evidenza un maggiore stato di benessere psicofisico della squadra bergamasca con 6,08 contro un valore medio di 6,01 dei neroazzurri Mianaesi. Secondo questa lettura bioritmica, gli atalantini dovrebbero essere avvantaggiati ed avere quindi più possibilità di vittoria rispetto alla squadra di casa. Attenzione Inter a non sottovalutare troppo gli avversari, anche perché la prova del nove eseguita sulle

29 giornata

TURNO ODIERNO

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/1 Juventus 75 28 24 3 1 64 19 45 2 Roma 61 27 18 7 2 52 14 38 3 Napol 58 28 17 7 4 53 29 24 4 Fiorentina 48 28 14 6 8 48 31 17 5 Inter 47 28 12 11 5 46 29 17 6 Parma 46 27 12 10 5 45 31 14 7 Lazio 41 28 11 8 9 36 35 1 8 Verona 40 28 12 4 12 43 46 -3 9 Atalanta 37 28 11 4 13 31 38 -7 10 Torino 36 28 9 9 10 39 36 3 11 Milan 35 28 9 8 11 41 42 -1 12 Genoa 35 28 9 8 11 31 35 -4 13 Sampdoria 34 28 9 7 12 33 42 -9 14 Udinese 31 28 9 4 15 32 42 -10 15 Cagliari 29 28 6 11 11 27 38 -11 16 Chievo 24 28 6 6 16 23 41 -18 17 Livorno 24 28 6 6 16 31 51 -20 18 Bologna 23 28 4 11 13 23 43 -20 19 Sassuolo 21 28 5 6 17 28 56 -28 20 Catania 20 28 4 8 16 21 49 -28

rigori squadra favore contro Roma 6 1 Napoli 6 2 Juventus 4 2 Verona 5 3 Inter 0 5 Fiorentina 7 4 Atalanta 1 4 Milan 5 3 Lazio 3 2 Torino 7 5 Udinese 6 3 Cagliari 5 4 Parma 3 6 Livorno 3 6 Genoa 7 7 Sampdoria 4 6 Catania 2 3 Sassuolo 3 3 Chievo 3 3 Bologna 5 5

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Sabato 22 Marzo 18:00 Torino-Livorno Stadio Olimpico, Torino 20:45 Chievo-Roma Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona Domenica 23 Marzo 12:30 Parma-Genoa Stadio Ennio Tardini, Parma 15:00 Udinese-Sassuolo Stadio Friuli, Udine 15:00 Sampdoria-Verona Stadio Luigi Ferraris, Genova 15:00 Inter-Atalanta Stadio Giuseppe Meazza, Milano 15:00 Bologna-Cagliari Stadio Dall’Ara, Bologna 18:30 Napoli-Fiorentina Stadio San Paolo, Napoli 20:45 Lazio-Milan Stadio Olimpico, Roma 20:45 Catania-Juventus Stadio Angelo Massimino, Catania

Qualificazione diretta Champion Preliminari Champion Qualificazione Europa league Retrocesse

classifica marcatori Pos. Giocatore Gol Squadra 1. Carlos Tévez 15 Juventus 2 Giuseppe Rossi 14 Fiorentina 2 Gonzalo Higuaín 14 Napoli 4 Ciro Immobile 13 Torino 4 Rodrigo Palacio 13 Inter 4 Luca Toni 13 Verona 7 Alberto Gilardino 12 Genoa 7 Domenico Berardi 12 Sassuolo 9 Antonio Cassano 11 Parma

PROSSIMO turno Roma-Torin Cagliari-Verona Atalanta-Livorno Chievo-Bologna Fiorentina-Milan Catania-Napoli Juventus-Parma Sassuolo-Sampdoria Genoa-Lazio

due formazioni è favorevole alla squadra ospite con 6,04 di intuizione generale contro il 5,89 dei padroni di casa. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, l’Atalanta risulta essere più tonica e resistente con 6,06 rispetto all’Inter: difesa rocciosa Consigli 6.44, Raimondi 6.32, Stendardo 6,37 e De Grosso 6,50 contro Handanovic 6.07, Campagnaro 5.50, Samuel 5.93 e Jonathan 5,53. Dal punto di vista creativo e dell’umore , l’Inter, galvanizzata dalla vittoria sul Verona, dimostrerà maggior grinta ed entusiasmo con 6.21 rispetto agli avversari con 6,15: Kovacic 6.45, Canbiasso e Botta 6.49 contro Denis 6.39 e Carmona 6.40. Sul fronte delle energie intellettive l’Atalanta si dimostrerà con 6.04 più perspicace della squadra di casa con 5.95: soprattutto Carmona 6.49, Bonaventura 6.48, Moralez 6.42 e Denis 6.39 contro Taider 6.45, Botta 6.27, Icardi 6.31 e Palacio 6.14 (triade positiva). La gara si trasformerà in una avvincent partita a scacchi.

MIGLIOR ATTACCO Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 13 13 16 17 18 18 20

Squadra Gol fatti Juventus 64 Napoli 53 Roma 52 Fiorentina 48 Inter 46 Parma 45 Verona 43 Milan 41 Torino 39 Lazio 36 Sampdoria 33 Udinese 32 Genoa 31 Atalanta 31 Livorno 31 Sassuolo 28 Cagliari 27 Bologna 23 Chievo 23 Catania 21

Miglior DIFESA Pos. 1 2 3 3 5 6 7 7 9 10 10 12 13 13 13 16 17 18 19 20

Squadra Gol subiti Roma 14 Juventus 19 Napoli 29 inter 29 Parma 31 Fiorentina 31 Genoa 35 Lazio 35 Torino 36 Atalanta 38 Cagliari 38 Chievo 41 Udinese 42 Sampdoria 42 Milan 42 Bologna 43 Verona 46 Catania 49 Livorno 51 Sassuolo 56


domenica 23 marzo 2014

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ATALANTA UNA BRUTTA GATTA DA PELARE CONSIGLI PER FAR BENE Sandro Mazzola

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inalmente un po’ di ossigeno per l’Inter. La vittoria col Verona, infatti, non solo ha rimesso un po’ a posto le cose in classifica rilanciandoci in Europa ma ha ridato fiducia ai nostri tifosi dopo le preoccupanti delusioni degli ultimi mesi. Al Bentegodi domenica scorsa ho visto veramente una bella Inter, cinica, costruttiva e determinata a far valere la propria superiorità. Mi ha lasciato ancora qualche dubbio la partita di Guarin, però siamo sulla buona strada. Adesso dobbiamo battere l’Atalanta, un’avversaria temibile e in gran spolvero che ci renderà sicuramente la vita difficile. Per il resto penso che ci sia poco da dire dopo la vittoria della Juventus a Marassi col Genoa. I bianconeri possono già festeggiare lo scudetto, anche se mancano ancora dieci giornate di campionato. Sul Milan non c’è molto da commentare:

la squadra ha il morale sotto i tacchi e ogni avversario fa paura. Con la Lazio questa sera sarà durissima perché anche la quadra di Reja è stretta nella morsa dei suoi tifosi malgrado la gara vinta al Sant Elia col Cagliari una settimana fa. La Lazio d’ora in poi non può più sbagliare una virgola per questo motivo la vedo piuttosto brutta per i nostri cugini rossoneri. Non ce ne voglia la Fiorentina e il presidente del consiglio Matteo Renzi ma stasera noi interisti tifiamo Napoli perché il quarto posto è troppo importante, al di la dello stacco del biglietto per l’Europa League. Al San Paolo sarà senz’altro una bella partita, anche perché il Napoli dopo la vittoria in dirittura

d’arrivo di Torino vorrà continuare l’inseguimento della Roma per agganciarla al secondo posto. L’altro giorno ho visto un bel Sassuolo, Di Francesco è un bravissimo allenatore è sicuramente porterà in salvo gli emiliani. A Udine il Sassuolo può far saltare il banco anche se l’Udinese arriva da un’ottima prestazione con la Roma. Concludo: all’Olimpico di Torino in occasione della sfida col Napoli è apparso uno striscione che rende merito ai tifosi partenopei; c’era scritto: ‘Chi ama il calcio onora il Grande Toro’. Grazie, ragazzi.

H

Aldo Colombo

F

inalmente un po’ di continuità, finalmente una luce continua e non riflessa, finalmente Mazzarri può accennare un sorriso. Glielo spegnerà la Colantuono band? Proprio questo è il tema di Inter-Atalanta, una partita nella quale si dovrebbe vedere del buon calcio. Oddio, l’Inter proprio spettacolare non è, e forse non lo sarà mai, ma il segno mazzariano adesso si vede e lo ha confermato, nelle sue ultime dichiarazioni, il presidente onorario, ossia il leader Maximo! Parecchie cose sono cambiate, anche se, giustamente, si lavora sottotraccia per non creare inutili polemiche. Ecco, proprio questo è un altro grande merito di WM: fateci caso, dalla panchina al campo (o viceversa) il passo è breve ma in altre squadre suscita vibrati malumori ed esagerati mal di stomaco, con dichiarazioni adolescenziali dei giocatori in questione. All’Inter tutto ciò non sta avvenendo, anche da parte dei senatori, vedi Cambiasso (spesso in panca, oggi protagonista), Milito (panca in attesa di resurrezione), Kuzmanovic (campo e adesso panca). Forse l’unica eccezione è stata Kovacic

che qualcosa l’ha detta ma lo si può perdonare per la giovine età. Ecco, anche da questo lato il lavoro di Mazzarri è stato ottimo e glielo va riconosciuto proprio ora che stanno arrivando i primi risultati. Ai box adesso, oltre ai citati, ci sono due pedine mica da ridere che si chiamano Alvarez e Nagatomo: il secondo una collocazione ce l’ha, il primo, con l’arrivo di Hernanez, rischia di non essere più protagonista assoluto. Ma anche questo problema Walter lo sta gestendo nel modo giusto. Detto questo, il match contro gli altri nerazzurri non sarà una passeggiata: Anche l’Atalanta non ruba l’occhio ma è messa assai bene in campo, Colantuono è un allenatore da sempre sottostimato, valido per le provinciali e basta. Vabbé ma l’Atalanta è già salva, è davanti a Toro, Milan e alle due genovesi, mica c’è da lamentarsi. Ecco perché potrà fare la sua partita libera da affanni, ecco perché potrà pungere davanti, con un attacco di più che buon livello tecnico guidato dal tanke Denis. Meritevolmente Colantuono sta dando spazio a parecchi giovani, il centrocampo, appunto, è molto ver-

È un numero uno anche in altruismo

de e questo può essere un pregio ma anche un difetto. Dipenderà dalla giornata sì degli elementi più di classe, e soprattutto dalla non paura della platea di San Siro. Ovvio però che l’Inter non può stare a guardare e perdere punti in casa: proseguire la striscia positiva è fondamentale, per l’amor proprio e per quello dei tifosi. Forse la quadratura del cerchio (come per il Milan è Balotelli) è la maturazione di un potenziale campione quale Icardi. La cura Mazzarri è stata più bastone che carota, vero caro Seedorf! Walter l’ha strigliato per benino e l’ha lasciato fuori dai titolari per un bel po’ di tempo, nonostante Milito stesse in piedi per miracolo. Avrà capito la lezione il giovincello? Pare di sì, le ultime prestazioni sono più “seriose” di quelle precedenti , il tocco da bomber di rango c’è sempre, si tratta di far quadrare tutto il resto. Anche la difesa ci ha preso gusto a non prendere più gol. Handa è in periodo sì e sembra risorto il redivivo Ranocchia che Mazzarri aveva giustamente messo da parte e che giustamente ha saputo recuperare: sembra più sicuro il Rano, la classe c’è sempre stata, la volontà pure, c’erano spesso dei blackout (almeno un paio a partita) che vanificavano tutto il resto anche perché coincidevano quasi sempre con la rete dell’avversario. Adesso per Ranocchia si parla addirittura di Brasile, il pallone è bello perché è vario, e difatti affiorano i rimpianti per una stagione a metà del guado: se ci si fosse svegliati prima avremmo potuto puntare alla zona Champions, si mormora! Beh, fa piacere pensare positivo e quindi a Mazzarri si chiede di chiudere da Inter questa stagione!

a iniziato presto, Andrea Consigli. A soli 19 anni era già il portiere titolare della Sambenedettese in Serie C1. Con quella maglia è riuscito in un primato: l’imbattibilità per le gare di campionato dei marchigiani. Ben 444 minuti senza incassare un gol. Così, la stagione successiva, è divenuto titolare della Nazionale Under-21 passando nel contempo in prestito al Rimini. La salita in Serie B. Qui totalizza 35 presenze e un altro primato: l’imbattibilità della storia del club riminese: 633 minuti. La gavetta in giro per il Paese riporta Consigli all’Atalanta, nella stagione 2008-09. In nerazzurro parte da vice di Coppola. Dopo

aver passato la prima parte della stagione in panchina, il primo febbraio del 2009, a soli 22 anni, esordisce in A nella sfida interna

l’ospite Alessandra Caronni col Catania. Finisce 1-0. Titolare anche le successive due gare contro Cagliari e Roma, Consigli lotta per far rimanere ancora inviolata la porta orobica. Mantiene il posto tra i pali fino alla fine della stagione e quella seguente parte come primo portiere. Ma qualcosa va storto e alcune sue imprecisioni porteranno a diversi avvicendamenti con Coppola nel corso del campionato. A fine torneo mette insieme 31 presenze e 41 reti subite. L’Atalanta arriva terzultima e retrocede in serie cadetta. Qui Consigli inizia la nuova stagione conservando l’imbattibilità per 373 minuti (in più di 4 gare). Dalla 22esima (Vicenza-Atalanta) alla 29esima giornata (Torino-Atalanta) la sua porta rimane inviolata per 566 minuti: due mesi di gioia che lo portano alla fine a concludere il campionato con 40 partite disputate e 32 reti prese. Viene inserito nella squadra dei Top 11 del campionato di Serie B 20102011 e il 2 settembre del 2012, in Cagliari-Atalanta, para due rigori in ventisette minuti nel primo tempo (prima a Larrivey e poi a Daniele Conti). Stabilisce così l’ennesimo primato personale.

Chi è Andrea Consigli Nato a Milano il 27 gennaio dell’87, Andrea Consigli è il portiere dell’Atalanta. Ha iniziato la sua carriera nella Polisportiva Giovanile Cormano. È passato poi all’Atalanta, dove ha fatto l’intera trafila nelle giovanili. Nella 2005-2006 è stato inserito nella rosa della prima squadra come terzo portiere, disputando nel contempo il Campionato Primavera.

ospiti Giovanni Labanca

T

orna a San Siro l’Atalanta, la principessa bergamasca a menar le danze nel “suo” stadio preferito per le giocate lontano dalle mura amiche. Lo potrebbe fare senza ombra di dubbio, la Spavalda delle valli , dover ancora risuona il corno e le giovenche vanno al pascolo senza timore. Come abbiano fatto quei fantasiosi studenti liceali a dare, nel 1907, questo bel nome ad una squadra di baldi giovani è difficile da capire, perché gli undici nerazzurri, nel tempo, si sono trasformati in guerrieri veri e propri se, nel corso della lunga ed alterna militanza nella massima serie, hanno sempre castigato fior di squadre, dette grandi e lo hanno fatto sia in casa che nel territorio nemico. La storia che la riguarda in contrapposizione all’altra nerazzurra è stata sempre intrecciata da battaglie vere e proprie, spesso accompagnate dal tifo non sempre signorile dei suoi supporters che fanno del tutto per farsi notare. La Dea, dunque, dopo aver rifilato con veemenza ben tre ceffoni alla Samp rinascente di Sinisa Mihajlovic, è pronta come non

Dea-Beneamata

bel colpo di Kronos mai a non arrendersi alla Beneamata che, guarda la combinazione, smessi i panni lenciosi di poverella, si è rivestita, come Valentino, di nuove fogge fatte di coraggio, bel gioco e temeraria personalità, come ha dato a vedere anche in quel di Verona, campo tignoso, ma arato con una sorprendente facilità. Sarà stato proprio quel mattacchione di Kronos a far cadere la partita proprio nel migliore periodo delle due. E se no che Dio sarebbe stato, se non avesse tirato

un ennesimo brutto scherzo ai mortali calciatori della pelata? E allora, Principessa, perché sottrarsi alla tenzone se disponi di uomini che sembrano semi dei, dagli strali facili e fatali, pronti a fiondarsi in quella che una volta era la difesa di Pulcinella? Principessa e Dea, allo stesso tempo, non sarà facile mettere all’angolo il Biscione dalle nuove spire che, quasi draghetto dei tempi lontani, può sfregiare di brutto un visino tanto bello da non suscitare bramosia.


domenica 23 marzo 2014

FANNA: “LA DEA È UN OSSO DURO’’

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rande corsa, piedi buoni e capacità di mettersi al servizio della squadra. Pietro Fanna ha studiato dai migliori, si è formato in provincia, all’Atalanta dove ha saputo conquistarsi i palcoscenici più importanti. Ha giocato in carriera con quattro maglie differenti, Atalanta, Juventus, Verona e Inter e in tutte e quattro le piazze ha ottenuto la vittoria dello scudetto (che per l’Atalanta di allora voleva dire promozione in Serie A). Fanna ha saputo da sempre mettersi a disposizione dei compagni e questo lo ha portato, probabilmente, a deludere chi, da lui, si aspettava la prestazione di One Man Show nelle piazze più importanti. Appesi le scarpe bullonate al fatidico chiodo, ha intrapreso la carriera da allenatore arrivando ad essere il vice allenatore di quello che, oggi, è il selezionatore della nazionale italiana

tante mezzepunte. Hernanes in mezzo e Icardi in attacco, aggiungendo anche il rientro a fasi alterne di difensori all’altezza, hanno sicuramente riportato l’Inter al livello aspettato. Da quando è tornato titolare Ranocchia ha ritrovato la fiducia nei propri mezzi e anche nella allenatore. In ballo ci sono Mondiale e rinnovo con l’Inter: si sta meritando entrambi? Per tutti i giocatori e per un difensore in particolare quello che conta maggiormente è la continuità. Questo ragazzo si è ritrovato e l’ha fatto principalmente grazie a se stesso. Ha avuto dei momenti difficili, tutta la squadra l’anno scorso è andata in confusione e lui non ha saputo esserne escluso. Quest’anno aveva iniziato bene, poi si è un po’ spento come il resto del gruppo. La serenità, però, te la può dare solo l’allenatore, ma per tornare ad alti livelli ci deve esse-

di calcio: Cesare Prandelli. Che partita si aspetta? Mi aspetto sicuramente una partita a viso aperto fra due squadre che si sono riprese dopo un periodo negativo nel mese di gennaio. L’Atalanta è una grande provinciale, ha nel DNA la voglia di soffrire e di lottare fino all’ultimo contro tutte le squadra. L’Inter è in ripresa e l’ho vista molto bene contro il Verona. È una squadra che si sta riorganizzando anche grazie ad un maggiore equilibrio fra i reparti e più peso e qualità in attacco. L’Inter sembra aver ritrovato solita a centrocampo da quando Hernanes è arrivato in squadra. É tutto merito suo? Io non considererei solo Hernanes, che è sicuramente un tassello importante, ma metterei nella lista anche Icardi. All’Inter per tanto tempo è mancata una punta che potesse aiutare Palacio. Lui si è sobbarcato gran parte del peso dell’attacco da solo. Anche quando è tornato Milito, poiché il “Principe” non è mai stato in condizione e continuo nel rendimento. Palacio giocava da solo e Mazzarri era costretto a schierare

re tanto lavoro del singolo e anche del collettivo. Da quando è tornata in Serie A, l’Atalanta non ha mai concesso i tre punti all’Inter. A cosa è dovuto? Sono discorsi molto storici, sono ricorsi che si rincorrono. Al di là delle statistiche dell’ultimo periodo, l’Atalanta è una squadra che possiamo descrivere come una provinciale di lusso ma che sa mettere in difficoltà soprattutto le grandi formazioni. In una realtà come l’Atalanta io sono cresciuto molto come calciatore e so bene cosa si prova nel lottare e sudare

intervista Emanuele Tramacere

in quell’ambiente. L’Atalanta ha avuto un periodo di sbandamento, ma si è ritrovata e sono convinto che continuerà a far soffrire chiunque. Brivio, Bonaventura e Baselli sono stati convocati per lo stage di Prandelli con la nazionale. É il segnale che la Provincia po’ ancora rendere grande l’Italia? Sì, anche perché sono dell’idea che noi abbiamo sempre costruito le fondamenta della nazionale su portieri e difensori. La Juventus gioca con tre difensori italiani e con Buffon. Le altre posizioni sono tutte da tenere sotto osservazione perché credo che nessuno abbia il posto assicurato. Questi giocatori stanno crescendo con la

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PIRLO REGALA LO SCUDETTO ALLA JUVENTUS

C

’è voluta la pennellata perfetta di Pirlo per far vincere la Juventus contro un Genoa sfortunato a assatanato che non meritava assolutamente di uscire sconfitto da Marassi. Prima, infatti, ci si è messo il rigore sbagliato da Calaio a mandare all’aria i piani di Gasperini poi si è aggiunta la fortuna dei bianconeri di Conte di avere nelle proprie fila un giocatore magico e decisivo come Andrea, se ben ricorderete, bocciato clamorosamente dal Milan due anni fa per via della non più tenera età. In sintesi, la Juventus ha ormai in tasca il titolo e se lo gode con dieci turni di anticipo. D’ora in avanti sarà solo passerella per la Vecchia Signora cominciando dall’impegno del Massimino

col Catania di questa sera in linea con quello dell’Olimpico fra Lazio e Milan, dove i rossoneri proveranno a far dimenticare il poker incassato sette giorni fa a San Siro dal Parma di Cassano. Ma il bello della domenica sarà la sfida delle 18,30 del San Paolo fra il Napoli e la Fiorentina, entrambe reduci dal match di ritorno di Europa League andato in onda giovedì sera. Riflettori puntati anche su San Siro dove arriva un’Atalanta su di giri per avere distrutto la Sampdoria con un secco 3-0 che ha sfatato il mito vincente di Sinisa Mihajlovic. L’Inter sembra in ottima salute dopo il successo col Verona è sicuramente proverà ad innestare la marcia per effettuare un nuovo sorpasso, seppur provvi-

campionato Laura Tangari

sorio, della Fiorentina. A Marassi la Sampdoria proverà a rialzare invece la testa affrontando un Verona ridimensionato dall’Inter mentre il Bologna al Dall’Ara col Cagliari cercherà di tornare alla vittoria dopo il brutto passo falso dell’Ardenza col Livorno. Da seguire, infine, la trasferta del Sassuolo a Udine contro una squadra che ha dato filo da torcere alla Roma nel posticipo di lunedì perso all’Olimpico per 3-2 con Totti al 233esimo centro in Serie A.

L’ex ala di Inter e Atalanta prevede un match tutt’altro che scontato

voglia di faticare per la squadra e sono contento che Prandelli li stia tenendo sotto osservazione. È sempre calciomercato... cosa serve all’Inter per migliorare e chi non deve perdere l’Atalanta per restare ai livelli espressi in questa stagione? Sicuramente l’Inter deve prendere un’altra punta, un attaccante d’area di grande livello se vuole competere per i primi posti. Secondo me può mancargli anche un centrocampista di quantità e qualità da affiancare a Cambiasso sempre che l’Inter scelga che il centrocampista argentino possa rimanere l’anno prossimo. Sicuramente all’Inter servono innesti di qualità, ma soprattutto con grande personalità. L’Atalanta, invece, è una squadra sempre pronta a ricambiare il proprio organico. Il destino di queste società è di vendere per far quadrare i bilanci e assicurarsi un futuro. Se vorrà puntare più in alto, ma non credo, allora questa rosa va confermata perché è una squadra che è già quasi completa, altrimenti ci saranno nuovamente dei giovani che prenderanno il posto di chi andrà via.

NON C’È DUE SENZA TRE ricordi

E

Marco Papetti

’ passato un anno dal precedente Inter-Atalanta (si è giocato il 7 aprile 2013) e per i tifosi interisti il ricordo non è certo esaltante, dato che l’undici di Colantuono sbancò San Siro con un rocambolesco 4-3 con tripletta di Denis. La partita è stata votata dai tifosi orobici sui social ufficiali della società come il match dell’anno e certamente replicare il successo dello scorso campionato potrebbe essere un ulteriore incentivo per il loro cammino fin qua molto positivo. L’Inter cerca la terza vittoria consecutiva e contemporaneamente scansare la maledizione del pa-

reggio per 1-1 dopo due vittorie di fila registrato nel corso della stagione e procedere così nella rincorsa verso l’Europa. Per ora Europa League ma si sa che la fame vien mangiando e recuperare punti, anche quando sono molti, non è poi così impossibile considerando anche lo scontro diretto in casa con il Napoli. Ma come dice Mazzarri bisogna procedere per gradi e pensare ad una partita alla volta. Questo pomeriggio è di scena l’Atalanta squadra ormai salva che propone un ventaglio di giocatori che varia da quelli esperti (Yespes), a quelli giovani e motivati (Denis e Cigarini) a quelli in cerca della definitiva consacrazione (Livaja). Sotta la guida di Colantuono la squadra ha trovato equilibrio e risultati e batterla non è poi così scontato. La terza vittoria di fila

per l’Inter rappresenterebbe una grande iniezione di fiducia per raccogliere gli obiettivi di inizio stagione (campionato di transizione) e magari qualcosa di più ma soprattutto per impostare il lavoro della prossima stagione che necessariamente dovrà prevedere la conquista di un trofeo. E’ chiaro che partecipare a più competizioni comporta un maggiore dispendio di energie ma al contempo la probabilità di vincere qualcosa aumenta. E’ un assioma semplice e quasi scontato ma semplificare spesso è la scelta vincente. Inoltre partecipare ad una competizione europea significa incrementare le entrare economiche e rimpinguare un bilancio che, con l’avvento di Thohir, sembra ormai avviato sulla strada giusta, quella del fair play calcistico.

TUTTI CONTRO TUTTI i cugini Andrea Anelli

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i parte per Roma, la Lazio attende il Milan, ma intorno alla squadra rossonera si parla d’altro. Di come fermare Klose, di capire come arginare l’estroso Keità o di come scardinare la difesa di Reja quasi nessuno se ne preoccupa. Quasi, appunto. È giusto che l’incombenza sia sulle spalle di Seedorf, ma quando la società era “in salute” il clima attorno alla rosa era molto più sereno, ora arrivano stilettate da ogni dove e in qualunque direzione. Un caos cui il tifoso milanista non era abituato. Seedorf che fa notare la scarsa condizione fisica in cui versava la squadra al suo arrivo, qualche mese fa la diatriba tra Lady B e Galliani che ha portato a una tregua armata con la nomina del doppio amministratore delegato (?). Non solo. Paolo Maldini che attacca apertamente la gestione della società da qualche anno a questa parte e la mancata voglia di rinnovamento inizialmente promossa da Lady B, non ultima anche la bastonata di Silvio Berlusconi nei confronti di Adriano Galliani (bersaglio preferito degli ultimi tempi) che ha definito il Milan “costruito male”. Aria pesante anche con il tifo organizzato che ha dispensato critiche e cori taglienti risparmiando po-

Galliani: “Non mollo!” ma la scrivania traballa chissimi elementi. Per completare il quadro c’è anche dire che all’interno dello spogliatoio la pazienza nei confronti di alcuni atteggiamenti è praticamente finita e gli spifferi sono sempre più frequenti. Mancano sempre dieci gare alla fine e, al momento, l’idea di puntare ancora a un po-

mente solo due minuti più tardi e rovinare la rimonta. Con questo spirito il Milan dovrà scendere in campo per cercare di avere ragione di una Lazio che è alle prese con problemi societari ma che arriva da una buona vittoria esterna sul campo del Cagliari. Non sarà semplice per il tecnico

sto in Europa League non è stata messa in soffitta. Andare a Roma a vincere non è facile, ma anche la Lazio non sta attraversando un bel periodo. Una sfida tra formazioni in difficoltà può riservare qualsiasi risultato, anche a gara in corso. Domenica scorsa contro il Parma, al di là di tutto, bisogna riconoscere che sotto di un uomo da inizio partita e sotto di due gol, gli uomini di Seedorf sono riusciti a raggiungere il pari, salvo poi cadere ingenua-

olandese scegliere gli undici titolari, considerando l’affollamento in infermeria durante la settimana. Oltre ai lungodegenti El Shaarawy (che sta scalpitando) e Petagna, hanno avuto qualche problema in settimana anche Abate e Bonera, pronti quindi De Sciglio e Rami. Davanti dovrebbe rientrare Taarabt con Poli e Kakà alle spalle di Balotelli, che continua ad avere credito ma anche per lui lo status di “titolare” sta cambiando.


amarcord domenica 23 marzo 2014

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Pietro Fanna inizia la sua carriera da professionista in maglia nerazzurra, quella dell’Atalanta, all’età di diciassette anni e nei due anni passati nella squadra bergamasca, una in serie cadetta, l’ex centrocampista ha segnato 6 reti in 55 presenze. Dopo le parentesi di Juventus e Verona, nell’estate del 1985 approda all’Inter per 5,2 miliardi di lire. Nella stagione 88-89 contribuisce, con 13 presenze, alla conquista dello scudetto dei record sotto la guida di Giovanni Trapattoni. Con la Beneamata totalizzerà 97 presenze e 4 gol dal 1985 al 1989.

Giuseppe Meazza è ancora oggi considerato da molti esperti il più grande calciatore italiano di tutti i tempi: “… capace di scatti geniali, di dribbling perentori e tuttavia mai irridenti, di fughe solitarie verso la sua smarrita vittima di sempre, il portiere avversario” queste le parole di Gianni Brera. Di ruolo attaccante, è stato campione del Mondo con la Nazionale italiana nel 1934 e nel 1938. Inizia a tirare calci ad un pallone fatto di stracci all’età di sei anni. A 14 anni, scartato dal Milan per il suo fisico mingherlino, entra a far parte dell’Internazionale disputando il campionato ragazzi. A sedici anni viene aggregato alla prima squadra e a 17 fa il suo esordio nell’Inter nella Coppa Volta. Nei campionati 27-29, con l’Inter, segna 49 reti in 62 presenze e con l’AmbrosianaInter, dal ‘29 al ’40, segnerà 195 gol in 286 partite. Tornerà all’Inter anche a fine carriera nel campionato ’46-’47 mettendo a segno altri due gol in 17 presenze. Appese le scarpette al chiodo si cimenta nella carriera di allenatore ed inizia proprio con l’Atalanta, 1945-1946. Nei due anni successivi allenerà l’Inter e vi farà ritorno ancora nelle stagioni 1955-1957.

L’attaccante Maurizio Ganz giocherà per l’Atalanta dal 1992 al 1995, 37 reti per lui in 76 presenze. L’anno successivo verrà acquistato dall’Inter per 8,3 miliardi di lire e segnerà 13 reti nella prima stagione e 11 nella seconda, in totale segnerà 26 reti in sessantotto presenze. Si farà notare anche nelle competizioni europee segnando 10 gol in 16 partite e vinse la classifica marcatori della Coppa UEFA nell’edizione ’96-’97. Segnerà anche 3 reti in 14 partite di Coppa Italia che gli valgono il soprannome “El segna semper lu”.

Giuseppe Meazza foto del 1935. 1927, il diciassettene Giuseppe Meazza con la maglia dell’Inter


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INTER CLUB BELLI DE ROMA

vita di club Giovanni Labanca

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Inter Club Somma Lombardo

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na delle peculiarità dell’Inter Club Somma Lombardo è da ricercarsi nella compartecipazione ad eventi sociali ed umanitari che ogni giorno interessano la cittadina del varesotto. Tra i soci dell’Inter Club ci sono anche disabili di vario grado e anziani che non vengono mai trascurati e sono sempre in prima fila nelle attività del club, che la presidentessa Anna Maria Cantù dirige più con il cuore che con la bacchetta. Insomma, non è solo il tifo da stadio che fa grande un club, quanto l’encomiabile amore per il prossimo. L’ultima occasione in questo senso è stata data da

una delegazione dell’Inter Club Somma Lombardo, capitanata dalla presidentessa, con la partecipazione ai festeggiamenti per il carnevale della casa di riposo “Bellini” di Somma Lom-

bardo: un altro gesto che non poteva non venire dalla città natale del presidentissimo dell’Inter Massimo Moratti, fondatore della Famiglia che avrebbe portato l’Inter in cima al mondo.

INTER CLUB BRUGHERIO

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on poteva chiamarsi diversamente questo Inter Club della Capitale, nato nel 2010 e che vanta, nel vero senso della parola, 114 soci senior e 17 junior. Grazie alla collaborazione tra tutti e alla enorme buona volontà de core, i soci hanno reso possibile l’apertura di un nuovo Reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Roma, affidato dal presidente Danilo Fedele alla professores-

sa Clerico, primaria del reparto. Applausi e tanta commozione per una cerimonia semplice, ma sentita cui hanno partecipato anche la meravigliosa Signora Fedele, Luca, Antonio, mitico Presidente dell’Inter Club 11 stelle e Mauro Basilico, Coordinatore Regionale degli Inter Club, oltre ad una vera e propria folla di estimatori, tra cui molti genitori dei ragazzi ricoverati. Che dire, cari amici lettori. Sta-

dio5 segnala con piacere questo avvenimento che renda onore a tifosi veri, i signori del tifo, che fanno grande il loro sodalizio, la città di appartenenza e tutta la grande famiglia dell’Internazionale. A nome di tutti gli altri Inter Club giunga forte un sentito applauso a voi di un Club che non poteva non essere quello “Belli de Roma” .

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’Inter Club Brugherio è felice di comunicare, con immensa soddisfazione ed il cuore pieno di gioia, che il “Pozzo per sorridere” è diventato realtà! Sono infatti cominciati i lavori per la costruzione di quello che diventerà una delle vittorie più belle per tutti gli interisti di Brugherio: gli abitanti della casa famiglia di Morogoro, in Tanzania, gestita da Dada Maisha onlus, potranno finalmente avere l’acqua potabile! Inoltre, con la cifra raccolta il sodalizio è riuscito a

sostenere anche la piccola Tina, che quest’anno potrà frequentare l’asilo. Il Club, presieduto da

Giovanni Libutti è fiero di questa vittoria e ringrazia, per la generosità dimostrata, tutti i 167 soci. Per aver maggiori informazioni sul progetto e sul Club o per iscrivervi potete visitare il sito www.interclub-brugherio.it


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Lara Comi

palla all’onorevole Da quando è diventata tifosa nerazzurra? “Da neonata. Sono nata in una famiglia tutta interista: nonni, padre, zii, cugini. Unica eccezione mia madre, juventina. Che però quando avevo nove anni mi sferruzzò una magnifica sciarpa nerazzurra, lunghissima, per andare allo stadio. La conservo ancora”. Chi è il suo mito come calciatore? “Sicuramente Evaristo Beccalossi, grandissimo fantasista e pieno di carattere. Ma ho un ricordo bello che associo a Riccardo Ferri, ho ancora la sua maglia numero 14 che mi regalò quando ero ragazzina durante un’invasione di campo al termine di una partita del torneo di Viareggio”. Come giudica i risultati ottenuti finora dalla squadra allenata da Mazzarri? “Questa stagione non sta andando bene per noi, le aspettative erano ben più alte. Vediamo se questi ultimi segnali di ripresa si consolideranno nelle prossime settimane”. Le piace il nuovo corso a trazione indonesiana? “Per ora ho sentito molti annunci, molte promesse. Spero che presto arriveranno finalmente anche risultati all’altezza della tradizione della

Deborah Bergamini deputata

“Meno stranieri e più investimenti nei vivai

la Spagna insegna come tornare grandi” mia grande Inter”. Nel 2016 la finale di Champions si disputerà a Milano. C’è tempo per arrivare bene a quell’appuntamento? “Due anni sono un mucchio di tempo, spero che saranno sufficienti alla nuova proprietà per rafforzare l’assetto della squadra e consentirci di

“Teniamoci

presentarci a pieno titolo fra i favoriti”. Spagna e Italia sono economicamente nella stessa situazione. Come si spiega che vi siano tre club iberici che ancora competono per la Champions a fronte di nessuna squadra del nostro Paese? “Credo che una spiegazione vada trovata nel fatto che mentre nel calcio spagnolo si continua ad alimentare fortemente i vivai, e vi si investe pesantemente mantenendo una vera e propria scuola iberica che selezioni e faccia crescere i talenti, da noi si tende a privilegiare l’acquisto

Beccalossi il mio mito

San Siro,

di proprietà in zona Expo. L’Inter invece non ha fatto passi in questa direzione. Meglio rimanere a San Siro? “San Siro è un mito per chi tifa Inter. Uno stadio che dà i brividi, una bandiera dell’Italia sportiva in tutto il mondo. Va valorizzato, bisogna investirci per renderlo ancora di più un polo d’attrazione internazionale”. I “cugini” sono in crisi. Che ne dice dell’ipotesi suggerita da alcuni addetti ai lavori di una fusione Inter-Milan,

uno stadio che dà i brividi”

MILAN, INFERNO A MENO 40 il punto Severa Bisceglia

L

’Inter è sempre più convinta, ha preso coraggio e ce la mette tutta per conquistare un posto in Europa, la vittoria della Fiorentina sul Chievo a negato la gioia del sorpasso in classifica, ma vuole provarci fino in fondo, ci crede. Buona prestazione nell’anticipo della scorsa giornata contro il Verona, l’onnipresente Palacio apre le marcature e uno Jonathan in giornata e in odore di Nazionale ha chiuso in cassaforte tre punti preziosissimi. Oggi contro l’Atalanta non sarà facile, le tre reti rifilate alla Sampdoria domenica scorsa confermano la buona forma degli uomini di Colantuono, ma l’Inter non può lasciare più punti per strada. Il Diavolo, invece, ha raggiunto l’inferno a meno quaranta, si avvicina sempre più alle fiamme rischiando ustioni di difficile guarigione, almeno in questo finale di campionato. Ancora umiliato, questa volta in casa, e ad opera del grande ex di turno, Antonio Cassano che non perde l’occasione per urlare a gran voce, come se non bastasse l’umiliazione del campo, la sua fede nerazzurra. Il Milan ha un finale di campionato impegna-

di giocatori stranieri, sempre più spesso secondo criteri di risparmio che però nel lungo periodo si rivelano sbagliati”. Il direttore sportivo Ausilio ha detto che Mazzarri assomiglia a Mourinho. È d’accordo? È un paragone improprio, a mio parere. Mazzarri è certamente uno degli allenatori più promettenti del panorama italiano, ma ha ancora tutto da dimostrare. Mourinho ha vinto e stravinto tutto quello che c’era da vincere. Ad ora è inarrivabile”. Il Milan ha formalizzato l’interesse per uno stadio

tivo soprattutto con la propria tifoseria che contesta non solo la squadra e fischia ogni prestazione. La rottura con Balotelli sembra insanabile. Difficile pensare che l’attaccante possa indossare ancora la maglia rossonera nella prossima stagione. Il compito di Clarence Seedorf non è facile,

a lui il miracolo di tenere insieme una squadra che non ha più spogliatoio e che fa acqua in tutti i reparti. Poche le colpe da attribuirgli se non la più pesante: quella di aver imprudentemente accettato di guidare una squadra in difficoltà alla sua prima esperienza da mister.

HERNANES

TOP

una sorta di ritorno alle origini per tornare grandi? Fantascienza? “In tutti i settori si sta assistendo a processi di accorpamento e di fusione che consentano di sopravvivere in un mercato sempre più globale. Spero che non debba accadere anche per il calcio. Il tifo per una squadra è una specie di patria. Se ne può avere una sola. Un interista non potrà mai trasformarsi in milanista, neanche per ‘tornare grandi’”.

FLOP

GUARIN Non è un vero e proprio flop, attenzione! Ferdy non sta andando male ma da lui attendere la zampata di classe è quasi d’obbligo. E in questo momento, spesso, non arriva

Una presenza imprescindibile, soprattutto quando non ha la palla tra i piedi. Proprio questo distingue i grandi giocatori dalla massa che sa solo correre e basta

di Aldo Colombo


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SPALLETTI VERSO L’INTER mercato Luigi Sada

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dea Spalletti all’Inter se Mazzarri molla a fine stagione. Il tecnico, ormai ex dello Zenit San Pietroburgo, dopo l’esperienza russa torna in Italia ed è pronto a una nuova avventura nel nostro campionato. Per il

momento sono solo voci, quelle dell’arrivo a Milano, sponda nerazzurra, del mister col pizzetto, anche se qualcuno sostiene che sia invece proprio il Milan ad aprirgli le porte per la direzione dei rossoneri dopo il flop di Seedorf. Oltre a Spalletti all’ombra della Madonnina si parla pure del possibile acquisto di Perin con Handanovic pronto a fare le valige per Barcellona dove Valdes è dato per partente a fine

giugno con destinazione Milan. Il Genoa sostituirebbe Perin col giovane promettente Cragno del Brescia, In corsa per Handanovic c’è comunque anche il Chelsea di Mourinho se Cech decidesse di chiudere la carriera al termine della stagione. Al mister portoghese piace, però, parecchio Courtois il lungagnone dell’Atletico Madrid. Intanto all’Inter è giunta la richiesta dell’Arsenal per Kovacic, seguita da una contro richiesta nerazzurra per Sagna, sempre se sono vere le voci sul possibile arrivo di Wenger sulla panchina della Beneamata, Spalletti a parte. Thohir sembra tra l’altro orientato a puntare su Montoya del Barca, pronto all’addio ai catalani insieme a Mascherano destinato al Napoli, dove Benitez lo sta attendendo a braccia aperte. Il Milan, da parte sua, disperatamente alla ricerca di qualche difensore da inserire nel settore arretrato punta su Alex che il Psg potrebbe lasciare libero fra qualche mese. Sempre al Psg sono arrivate richieste per Pastore che potrebbe essere scambiato dalla Roma con Pjanic mentre per Menez bussa alla porta il Bayer Levewrkusen. Il Galatasaray di Mancini è pronto per strappare alla Sampdoria il gioiello Gabbiadini e a sua volta il City pare puntare su Sevetic e Giovinco, quest’ultimo calorosamente voluto da Pellegrini. Infine, il Valladolid sta trattando col Sassuolo per Ziegler mentre da Torino arrivano voci sulla partenza di Cerci destinazione Milan.

CAMPIONATO PRIMAVERA, BLITZ ROSSONERO A TERNI primavera Daniel Rizzo

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rossoneri, dopo il pareggio infrasettimanale contro il Lanciano, hanno vinto con merito in casa dei pari età della Ternana nel posticipo della 20ª giornata. Al San Paolo di Narni, la truppa di Inzaghi s’impone 0-2 grazie alle reti del difensore Simic, e di Piccinocchi, su calcio di rigore nella ripresa. Tre punti importantissimi che permettono ai baby rossoneri di restare in scia Final Eight, ora distante solo 5 punti (Atalanta e Chievo capoliste a 47 punti) con una partita ancora da recuperare. Soddisfatto a metà SuperPippo al termine del match: “Sono contento della prestazione dei miei ragazzi, anche se il nostro obiettivo era portare a casa i 6 punti dalle due sfide con il Lanciano e la Ternana. Siamo in buon momento, abbiamo centrato la nona vittoria in undici partite. Dobbiamo continuare cosi”. Sull’altra sponda milanese, arrivano solo notizie poco liete. La squadra di Cerrone, infatti, continua a non convincere, e dopo il ko di Padova, cade a sorpresa in casa contro il Cagliari (2-3). I nerazzurri, dopo essere passati in vantaggio nel primo tempo grazie ad una zam-

Dopo la sconfitta contro il Parma, è debacle rossonera. Il Milan è talmente in crisi che Silvio Berlusconi è rimasto interdetto. Con sentenza della Cassazione.

Mazzarri, dopo tre mesi di panchine, torna a far giocare Ranocchia. Che è così felice che si fa chiamare Principe Azzurro. Anzi, Nerazzurro.

1980: RITORNA LO STRANIERO Speriamo non ritorni giù al nord

Il Milan s’impone sul campo della Ternana N pata del neoacquisto peruviano Andy Polo (unica nota positiva della giornata), nella ripresa subiscono l’impeto dei sardi che in giro di 15 minuti realizzano tre reti che affossa l’Inter. Nel finale Bonazzoli accorcia le distanze su rigore. Una sconfitta che allontana ancora di più la truppa

anche quella. Resto senza parole a vedere questi errori, la reazione non è stata sufficiente. Sono deluso dall’andamento della partita, speravo che i ragazzi avessero capito che bisognava dare continuità dopo il periodo brutto che avevamo passato, questi errori li paghi a caro prezzo”. Il tecnico

di Cerrone dalle due capoliste Atalanta e Chievo. Il tecnico dei baby interisti, sconsolato, a fine partita esprime tutto il suo rammarico: “Nel primo tempo non avevamo giocato male, anche se durante l’intervallo ho detto ai miei ragazzi che gli ultimi venti minuti non mi erano piaciuti. Allo stesso tempo, però, avevamo concesso poco agli avversari, quindi gli avevo detto di ricominciare con un atteggiamento positivo, di stare attenti e di cercare di chiudere la partita. Non è successo e in meno di dieci minuti abbiamo buttato via tutto”. Poi sull’atteggiamento dei suoi uomini aggiunge: “Non riesco a capire cosa possa essere successo, i primi due gol sono errori che non si possono fare, ci vuole attenzione. Abbiamo provato a rimetterci in carreggiata, ma non come sappiamo fare. A tratti siamo stati lucidi ma, man mano, siamo andati perdendo

Cerrone si può almeno consolare per la grande partita del neo arrivato Andy Polo: “E’ la nota positiva della giornata, ha fatto un’ottima partita, ha fatto vedere cosa è capace di fare dopo un po’ di settimane di ambientamento. Lui gioca come un adulto, può darci una grossa mano”.

Per l’Inter ancora una sconfitta

Salvatore Cerrone tecnico dell’Inter

Prandelli potrebbe chiamare Cassano in Nazionale se non dovesse riprendersi Pepito Rossi. Cassano, molto sportivamente, ha detto: “Non c’è problema, se si riprende vado lì e lo azzoppo di nuovo”.

Fiore Marro

ella stagione 1980-81 tornarono nella serie A italiana gli stranieri. Fu una svolta memorabile per la storia del nostro calcio; sono passati 35 anni da quel giorno. Fino a qualche anno prima resistevano ancora taluni di loro venuti da fuori, prima della chiusura agli stranieri causata anche dalla sconfitta del 1966 in Inghilterra ad opera della Corea, ma erano oramai a fine carriera, i vari Nenè, Clerici, Canè, Haller, Shnellinger. A quel tempo ebbi modo di avere buone informazioni sul calcio estero, grazie a due miei compagni di squadra, due miei indimenticabili amici, che masticavano già da allora il calcio straniero, cosa rara in quel periodo, le loro indicazioni arrivavano da riviste del settore pedatorio come il Guerin Sportivo o Planet Football, non dimenticherò mai di citare le imbeccate del compianto Nicola D’Auria e da Antonio Antonucci, rispettivamente ala destra e ala sinistra di un calcio di provincia e della squadra dove giocavo anche io da regista di centrocampo, ma questa è un’altra storia. I miei compagni di vita e di gioco mi raccontavano di un piccoletto inglese che giocava nel Liverpool: Kevin Keegan che faceva letteralmente impazzire i suoi fans e i difensori avversari raccontavano di calciatori esteri fenomenali, un argentino potente dai lunghi capelli: Mario Virgilio Kempes che impressionava per i dribbling e la potenza esplosiva; i mondiali del 1978 e del l 1982 misero in mostra olandesi e tedeschi fenomenali tipo Ariel Haan e Manfred Kaltz e attac-

anche la Corea

canti fortissimi come l’austriaco Hans Krankl realizzatore di gol fantastici; un mancino carioca dal tiro al fulmicotone, Alexio de Assis Eder, un peperino tutta tecnica e movimento, Kenny Dalglish direttamente dalla Scozia, il polacco Gregorio Lato, precursore di Zbigniew Boniek, veloce e con un fiuto della porta superiore alla media. Noi tifosi sognavamo di vederli in Italia, con le maglie delle squadre nostrane, nessuno di quelli che ho elencato arrivò mai. Arrivarono Luis Silvio a Pistoia… addirittura Costantino Rozzi patron indimenticato dell’Ascoli prese un ragazzo della Costa D’Avorio: François Zahoui, non per meriti tecnici ma per fare una buona azione, anche perché diceva che lo straniero in squadra già c’era, indicando l’altoatesino Hubert Pircher promessa mai mantenuta del nostro calcio, ancora da riportare nella lista il biondo Herbert Neumann dell’Udinese. Ma furono ingaggiati anche ottimi se non assoluti fuoriclasse come Paolo Roberto Falcao dalla Roma, Liam Brady preso dalla Juventus, mentre alla Fiorentina giunse Daniel Ricardo Bertoni campione del mondo argentino. L’Inter aveva già messo le mani sul nuovo asso francese Michel Platini, per poi dirottare sul regista dell’Austria Herbert Prohaska, chissà per quanto tempo avranno maledetto questa scelta i dirigenti nerazzurri. A Napoli arriva l’olandese Ruud Krol, protagonista con l’Ajax e con la nazionale nei primi anni settanta. Aveva lasciato il calcio olandese per un forte ingaggio inCanada; giocava in difesa ma regalò con la sua tecnica e la sua esperienza un calcio che darà classe

alla squadra partenopea, fino a sfiorare il primo scudetto per i napoletani. Poi arrivò la Legge Bosman che ha sconvolto tutto e fatto in modo che oggi le squadre italiane siano composte da 11 calciatori più riserve, tutti stranieri, così da privarsi di giocatori autoctoni; almeno all’inizio, era ben diverso e la nazionale si poteva permettere di vincere un mondiale. Di quel primo blocco di stranieri mi preme sottolineare la presenza del carioca Eneas de Camargo, funambolico fromboliere acquistato dal Bologna, tutto dribbling e finte; Eneas lo ricordo per un fatto esclusivamente personale; sia per il mio colorito sia per il modo di muovermi sul campo di gioco, fu il nomignolo che mi affibbiarono nelle squadre dove giocavo, durò poco la permanenza del brasiliano in Italia, perché considerato poco adatto al nostro calcio… spero non sia stato per questo motivo che i tifosi e i compagni delle squadre dove militavo mi avevano dato questo soprannome.


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STASERA AL BERNABEU VA IN ONDA IL CLASICO estero Luigi Sada

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arcellona esagerato, in prospettiva della sfida odierna del Bernabeu col Real di Ancelotti. I catalani di Tata Martino sommergono per 7-0 il povero Osasuna (con tripletta di Messi) e lanciano il guanto di sfida alle Merengues capi classifica del campionato con tre lunghezze di vantaggio sui cugini dell’Atletico e quattro sui blaugrana. Si pensava a un Barca in crisi dopo la serie di capitomboli in Liga e il risigato successo in Champions col City, invece al Camp Nou Messi e compagni hanno ridato fuoco alle polveri asfaltando senza pietà i ragazzi di Pomplona che non si aspettavano un avversario così

ivi r r A

determinato e in gran spolvero dopo averlo visto all’opera nelle ultime partite. Stasera a Madrid ci sarà di conseguenza sicuramente da divertirsi perché oltre alla lotta per la vetta della Liga assisteremo alla sfida RonaldoMessi i due super cannonieri del torneo. Dando un’occhiata ai bassifondi della classifica c’è un risveglio del Betis Siviglia e soprattutto del Rayo Vallecano bravo nell’abbattere l’Almeria diretto concorrente per la salvezza. In Inghilterra nel amtch di cartello di Manchester fra lo United e il Liverpool, Gerrard umilia Rooney vincendo per 0-3, con doppietta del capitano e rete di Suarez. Cade invece il Chelsea di Mourinho, primo in classifica, a Birmingham con l’Aston Villa in gol con Derph mentre il City espugna Hull con Silva e Kolarov. Bene l’Arsenal nel derby di

Londra col Tottenham superato grazie a un bolide all’incrocio dei pali scagliato in apertura di gara da Rosicki. In Francia non si ferma il Psg che liquida per 2-0 con doppietta di Ibra il Saint Etienne quarta forza della Ligue 1. Risponde il Monaco di Ranieri con un pirotecnico 2-3 a Lione firmato da Berbatov Germain e Rodriguez. Frena il Lille in casa con il Nantes mentre a segno va nuovamente il Nizza vincitore sul Bastia. In Bundesliga fa un po’ fatica il Bayern ad avere ragione del Leverkusen chiudendo la pratica per 2-1 ma addirittura cade di fronte al proprio pubblico il Borussia Dortmund per opera dell’altro Borussia di Moenchengladbach. Tonfo casalingo pesantissimo dell’Herta Berlino e dell’Eintracht Francoforte rispettivamente con l’Hannover e il Friburgo.

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PASSA LO UNITED MA QUANTO SPAVENTO champions

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Luigi Sada

Per il Chelsea no problem

’era da fare l’impresa e lo United l’ha fatta. Per eliminare i greci dell’Olympiacos, vincitori al Pireo per 2-0 nel match d’andata, agli inglesi, all’Old Trafford, occorrevano tre gol e, sia pure con un po’ di affanno, grazie alla super tripletta firmata da Van Persie, alla fine sono

pareggio di Istanbul col Galatasaray. Dopo neanche quattro minuti ci ha pensato però Eto’o a far esplodere lo Stamford Bridge infilando in diagonale, alla sua maniera, l’uruguagio Muslera. Poi Cahill, sul finire del primo tempo, ha chiuso il discorso met-

col Moenchengladbach, contro uno Zenit in palla guidato da Semak e rilevato in questo fine settimana da Vilas Boas dopo il licenziamento di Spalletti. A Madrid lo Schalke 04 è stato steso dalla solita doppietta di Cristiano Ronaldo e da un gol

riusciti a metterli nel sacco di Roberto regalando a Moyes la sospirata qualificazione, che ha cancellato in parte i brutti fantasmi aleggianti su Manchester da alcuni mesi, soprattutto in Premier League. Dunque, per Rooney e compagni missione compiuta. Ma quanta paura, perché la pattuglia di Michel fino all’ultimo ha lottato con grinta e determinazione sfiorando in più di una circostanza il gol. Stessa cosa, o quasi, per il Chelsea che arrivava dal preoccupante

tendo il sigillo alla qualificazione con Mourinho soddisfatto ed esultante per il 2-0. Un plauso al popolo del Chelsea per la grande dimostrazione d’affetto riservata all’ex Blues Didier Drogba al suo ingresso in campo. Per il Real Madrid e il Borussia Dortmund, forti del risultato dell’andata, la qualificazione in Champions ai quarti era invece pura formalità, anche se i giallo neri di Klopp, forse per troppa tranquillità, sono incappati in un’altra sconfitta, dopo quella in Bundesliga

di Morata mentre a Dortmund a far la voce grossa è stato Hulk in compagnia dell’ultimo arrivato Rondon, bravo a infilare Weldenfeller in contropiede in risposta alla rete del momentaneo pareggio siglato da Kehl. In sintesi passano ai quarti, oltre alle quattro squadre sopra citate, il Barcellona, l’Atletico Madrid, il Bayern Monaco e l’Atletico Madrid. Prossimo turno l’1 e il 2 aprile, l’8 e il 9. La finalissima è in programma a Lisbona il 24 maggio.


IMPRENDIBILE MERCEDES COMINCIA IL RUSH FINALE domenica 23 marzo 2014

basket Beppe Vigani

Montegranaro anticipa le sfide con Cantù, Sassari e Siena

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ontegranaro è l’avversario di domani dell’EA7 Armani che a questo punto del campionato sembra più un extraterrestre che una squadra di pallacanestro. La squadra di Luca Banchi anche in Europa sta facendo cose egregie, tanto da puntare al secondo posto nel suo girone di Eurolega. Al PalaSavelli di Porto San Giorgio i biancorossi non troveranno una grande accoglienza, ma una squadra che è andata a sbancare il palazzetto “della pace e dell’amicizia” dell’Olympiacos non può temere la trasferta marchigiana. La squadra di Carlo Recalcati è penultima in classifica, ma quindici giorni fa è riuscita a violare il PalaWhirlpool di Varese. Dopo la battaglia con l’Efes in Eurolega di due giorni fa, le scarpette rosse, domani, sono attese a fare di un solo boccone della Sutor che nelle ultime settimane appare cresciuta. Il quintetto di partenza dei marchigiani vede Jakub Kudlacek playmaker, cecoslovacco di 24 anni, arrivato un mese fa. Non mani indimenticabili, è un buon difensore, ma latita in continuità. La guardia è Dimitri Lauwers, che ha buone mani (41.7% da due e soprattutto 39.4% da tre), ma poco fisico e, nonostante una buona velocità, non è protetto a dovere dai suoi compagni. Daniele Cinciarini (fratello di Andrea che gioca a Reggio Emilia) è una guardia, ma che può ricoprire anche il ruolo da play aggiunto. Non ha il talento del fratello, ma ha una buona mano (43.6% da due e

37.6% da tre). Non possiede nemmeno visione e velocità di gioco di Andrea, ma è uno dei migliori giocatori di Recalcati.

pivot più attrezzati di lui. Come centro Recalcati usa anche Jamie Skeen, più pigro sottocanestro, ma con una mano migliore

David Moss, l’anima dell’EA7 Armani L’ala forte è Valerio Mazzola. Il ragazzo di Ferrara non ha mani quadrate (quasi il 64% da due), tanto che riesce a imbucare anche dai 6.75 m. E’ reattivo sotto canestro (5.7 rimbalzi catturati a partita) e, infatt,i spesso lo troviamo nell’area pitturata a contendere i “tagliafuori” con i

(59.5% da due e 35.3% da tre). Non è un mostro a rimbalzo (4.3). Il centro migliore che ha Montegranaro è sicuramente Zeliko Sakic, che occupa anche il ruolo di ala forte. Per lui parlano i rimbalzi (più di 7 a partita), oltre che una mano discreta: 42% da due e 31.6% da tre.

SEMAFORO VERDE AL GP DEL QATAR motomondiale

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Marjlja Bisceglia

utto è pronto, sale la curiosità di vedere se Marc Marquez riuscirà ad eguagliare le prestazioni della scorsa stagione e gli appassionati di Valentino Rossi sono in fervida attesa, attendono il grande ritorno, visti i risultati ottenuti nei test ufficiali, del Dottore che si dice più che soddisfatto: “Questa non sarà la mia ultima stagione, ma voglio continuare ad essere competitivo con i migliori e questo sarà importante per decidere sul futuro. Sono molto soddisfatto dei miei test e della stagione, sono stato piuttosto forte e veloce a Sepang e anche a Phillip Island, mi sento in buona forma e sono in particolare molto contento del lavoro ai box. Abbiamo migliorato molto alcuni punti deboli dell’anno

scorso, con le gomme morbide siamo andati bene e anche piuttosto bene sul passo gara, quindi penso di essere pronto per la gara”. Il Dottore conclude con una speranza: “Ci sono molte novità quest’anno e sarà molto interessante comprendere fin dal primo weekend, cosa può cambiare quest’anno perché credo che specialmente Aleix Espargarò e le Ducati possano essere molto forti più dell’anno scorso, specialmente sul giro ma anche sul passo. Forse la gara può essere diversa rispetto all’anno scorso, specialmente nella prima parte, in partenza, quindi sarà interessante comprendere i livelli degli altri”. In effetti a sorpresa si sono piazzate lì davanti le Ducati che promettono filo da torcere anche ai primi della classe, il più agguerrito è Cal Crutchlow: “Sono contento di essere in Qatar, di correre finalmente per la Ducati e di vedere come si svolgerà il weekend. Credo che sarà un weekend interessante, credo

che troveremo gli stessi davanti. Sono emozionato per capire cosa dobbiamo fare. Non sono sicuro al 100% di come potranno andare le cose. La Ducati ha preso delle decisioni, e così hanno fatto tutti gli altri, e sono decisioni che comunque non spettavano a noi. Sono contento della decisione che ha preso la Ducati, ci da la possibilità di sviluppare la nostra moto, è quello di cui abbiamo bisogno per capire in che settori possiamo migliorare. Chiaramente in classe Open abbiamo visto Aleix Espargarò che è stato in grado di competere in tutti i test e misurarsi con i ragazzi dei team Factory, ma non credo che la gomma morbida sia un vantaggio maggiore. Con il passaggio dalla Yamaha alla Ducati sto tentando di comprendere la nuova moto, ma non è solo questo, devi anche adattare il tuo stile. Ho corso con la stessa moto per tre anni e con lo stesso costruttore per 5 anni, quindi ti devi adattare, devi adattarti anche alla velocità in curva che è diversa. C’è però spazio per migliorarsi soprattutto per mantenere la velocità in curva e per adeguarci al costruttore, ma stiamo facendo dei progressi da questo punto di vista, credo che si possa vedere da quello che Andrea Dovizioso ha fatto nei test di Sepang. E’ stato in grado di essere competitivo, la moto è competitiva sul giro secco, non so però in gara. Lo vedremo oggi se siamo migliorati”.

al fianco Valentino Rossi

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ome molti prevedevano, il primo GP dell’anno è stato più noioso in pista che a fine gara. Per quasi tutte le scuderie si trattava di un debutto più temuto che atteso: solo 14 macchine infatti hanno tagliato il traguardo a Melbourne. Al centro delle preoccupazioni dei team c’è l’affidabilità dei power unit, fermo restando i limiti fissati dal nuovo regolamento. Alle spalle di Rosberg, trionfatore indiscusso in Australia, aveva fatto capolino anche la Red Bull di Ricciardo, secondo, poi squalificato dai commissari a causa dell’eccessivo consumo di benzina. La RB10 dell’australiano infatti ha ecceduto il limite massimo di 100 kg di carburante per ora di gara. Un errore nel controllo delle telemetrie da parte del muretto della Red Bull, cosicché Ricciardo ha visto svanire in un lampo la felicità del podio appena conquistato; al tempo stesso ha deluso anche Vettel, subito fuori dai giochi dopo appena quattro giri. Ne ha approfittato la McLaren, con Magnussen (al suo debutto in F1) e Button, rispettivamente secondo e terzo dopo l’esclusione dell’australiano. Il bilancio della Ferrari è positivo: Alonso (quarto) e Raikkonen (settimo) hanno racimolato punti preziosi, pur constatando problemi elettrici, senza contare i 35 secondi di ritardo dal vincitore. Alonso è consapevole che c’è ancora molto da fare per migliorare le prestazioni della F14 T. «Dobbiamo analizzare com’è stata la gara e quali sono i punti forti e deboli della macchina – ha spie-

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I PROMOSSI E I BOCCIATI DOPO L’AUSTRALIA gato l’asturiano ai microfoni di Sky -, in Malesia dobbiamo migliorare». Dello stesso avviso anche il finlandese, davvero sfortunato nel corso della gara. Toccato subito dopo il via, in un incidente innescato dalla Caterham di Kobayashi, «Iceman» ha dovuto fare i conti prima con la Safety Car, poi con problemi ai freni. La Mercedes resta il punto di riferimento. Un «sans-faute»

F1 Debora Cheli nato perfettamente. L’affidabilità è stata grandiosa». Dichiarazioni che lasciano presagire che il gap fra la Mercedes e gli avversari è molto più ampio di quanto prospettato. Eppure, anche al team

Nico Rosberg, vincitore del GP d’Australia per Rosberg, sorpreso lui stesso dall’incredibile potenziale della sua vettura. «Sono partito come un proiettile, come una freccia… d’argento, è proprio il caso di dirlo – ha esordito il tedesco - . Devo ringraziare il mio ingegnere che ha fatto veramente un gran lavoro, come tutto il team. Abbiamo un motore davvero ottimo. Non mi sono dovuto preoccupare più di tanto con il consumo di carburante, ho potuto spingere come al solito e tutto ha funzio-

tedesco non sono mancati i guai: nonostante la pole position, Hamilton si è ritirato per un guasto al motore. Richiamato ai box dopo appena due giri, l’inglese ha dichiarato forfait, non senza una punta d’amarezza. «Speriamo che la fortuna mi assista in futuro – ha dichiarato al termine della gara –. La cosa positiva è che abbiamo una buona macchina, ora dobbiamo concentrarci sulla prossima gara». Appuntamento a Sepang fra sette giorni.

SCHUMI

PARLA LA PORTAVOCE

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a scorsa settimana affermava ci fossero «segnali incoraggianti», ora Sabine Kehm è tornata sulle condizioni di salute di Schumacher. Ai microfoni di RTL, la manager ha dichiarato: «Michael è in fase di recupero, non si è ancora svegliato. Siamo in attesa, ma abbiamo imparato ad accettare che ci potrebbe volere ancora molto tempo». Intanto, il suo ex compagno di squadra Massa, uno dei pochi piloti del Circus sempre presente al suo capezzale, ha corso il GP d’Australia indossando un casco dedicato all’ex ferrarista.

DANI PEDROSA “Abbiamo fatto degli ottimi test questo inverno, è stato piuttosto lungo dall’ultima gara ad ora, ma siamo qui adesso e non vediamo l’ora che inizi la gara cercando di godercela. E’ una nuova stagione, ci sono molte cose che vengono insieme nella prima gara, quindi speriamo di iniziare in buona forma. Partire bene significa prendere molti punti, non soltanto per me ma per tutti. Ovviamente partire con una buona gara è molto meglio, ma il campionato è molto lungo, dura quasi 9 mesi, ci sono 18 gare, devi tirare fuori il meglio. Non è uno dei miei circuiti preferiti, ma ho fatto delle buone gare qui, adesso vediamo di fare questa: speriamo di tirare fuori il meglio dal nostro assetto per la gara e di fare un buon risultato”.

JORGE LORENZO “Abbiamo fatto tre test su due circuiti. A Sepang non abbiamo avuto buone gomme, questo significa che per il 50 per cento i risultati non sono stati così buoni, ma la realtà è che in circostanze normali, con le gomme giuste, noi siamo più o meno come lo scorso anno. Che è buono. Speriamo di non avere problemi con le gomme durante la stagione. Queste tre gare sono molto importanti. Soprattutto la prima, perché se inizi non troppo bene o hai un incidente, sei fuori dal podio. Hai un po’ più di pressione nella seconda o nella terza per cercare di recuperare i punti persi nella prima, quindi è importante partire almeno sul podio. In ogni caso se non dovesse succedere dobbiamo pensare che il campionato del mondo è molto lungo, ovviamente ci piacerebbe partire molto bene su questa pista”


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CONTADOR SUPER STAR ALLA MILANO-SANREMO S

catta oggi sulla distanza di 294 chilometri la MilanoSanremo, classicissima di pri-

all’opera nella Tirreno-Adriatico che si è conclusa martedì a San Benedetto del Tronto, è senza dubbio Alberto Contador vincitore della corsa dei due mari e di due importanti tappe, una delle quali la scalata del terribile Muro di Guardiagrele disputata domenica pomeriggio. In lizza per il successo finale non c’è comunque solo Contador, allo starter di

mavera che apre ufficialmente la stagione agonistica 2014 dei grandi appuntamenti internazionali delle due ruote. L’uomo da battere, dopo averlo visto

partenza, insieme allo spagnolo, avremo anche il vincitore della Parigi-Nizza, il colombiano Carlos Betancur che nella gara da poco conclusa in Costa Azzurra

ha messo in fila il campione del mondo Rui Costa distaccandolo di 14” e il francese Arthur Vichot in ritardo di 20”. Vichot ha vinto l’ultima frazione dove era inserito il temibile Col d’Eze. Il nostro Nibali in classifica generale è terminato ventunesimo a 2’17” mentre il primo degli italiani è stato Caruso, quattordicesimo a 1’12”. L’appuntamento di quest’anno con la Classicissima vedrà al via, oltre a Contador, i nomi più prestigiosi del ciclismo mondiale, vale a dire, il vincitore della scorsa edizione Ciolek, lo slovacco Peter Sagan (giunto secondo), il campione del mondo Rui Costa, Nibali, Pozzovivo, Cavendish, Tony Martin, Moreno Moser, Modolo, Evans, Kittel, Cancellara, Pozzato,Wiggins, Scarponi, Uran Uran, Greipel, Coldrelli e tanti altri. Non ci sarà nella fase conclusiva lo strappo della Pompeiana, il che farà felici i velocisti. Ma gli ultimi chilometri saranno caratterizzati dal Poggio, Capo Berta Capo Mele e Cipressa. Lo scorso anno il Turchino, causa la forte nevicata, ha spezzato la corsa in due costringendo gli organizzatori a dirottare i corridori verso Savona imbarcandoli sui pullman delle proprie squadre onde evitare disagi per via delle pessime condizioni del tempo che avrebbe potuto creare non pochi contrattempi per la regolarità della gara. Il via stamane da piazza Castello, in concomitanza con la Stramilano.

bellissimi animali, ci sono fiori, piante e aiuole davvero superbe, lo spettacolo, va da sé, lo fanno fantini, corse e cavalli ma il contorno è fondamentale e può fare la differenza. Tutto ciò va a merito della nuova conduzione di Trenno-Snai per l’ippodromo milanese, firmata dalla coppia Sandi-Marzullo: i due hanno lavorato duramente per il rilancio dell’ippodromo milanese e i primi risultati stanno già arrivando. L’impegno è balzato prepotentemente sotto gli occhi di tutti: ora, non vuol dire che la bacchetta magica ha fatto diventare tutto azzurro e rosa, vuol dire sempli-

prescindibile. Proprio per questo fa piacere vedere che il pubblico è tornato a riempire le tribune. E lo spettacolo non è mancato: arrivi in fotografia, galoppate di gran classe, persino una retrocessione dal primo al quinto posto per un evidente danneggiamento. La gente è in cerca di emozioni e il galoppo milanese ne offre a piene mani. Su tutte anche il gesto tecnico di parecchi dei nostri fantini che sono degli autentici fuoriclasse: osservatene l’assetto in sella, sembrano un armonioso tuttuno con i cavalli e proprio per questo, spesso, gli arrivi sembrano indecifrabili. A

ciclismo

Luigi Sada

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omenica ha riaperto la San Siro del galoppo ed è stata subito festa grande, entusiasmo alle stelle con uno splendido sole a condire il tutto, con la presenza, oltre al solito zoccolo duro, di giovani, new entry e famiglie varie, che si sono riversate nel verde di uno dei più incantevoli e classici luoghi milanesi. Anche dal punto di vista

RISALIRE LA CHINA rugby Tony Morandi

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rchiviato il Sei Nazioni, una delle peggiori edizioni per la nostra Nazionale, il rugby dei club torna in movimento anche nella nostra città. Rugby Grande Milano è atteso ad un incontro sulla carta facile contro Asti, ultimo in classifica: “Nel girone d’andata - attacca il direttore sportivo Antonio Raimondi proprio il match di Asti è stato il punto di svolta. Venivamo da tre sconfitte consecutive ed avevamo smarrito ogni sicurezza, nella nostre qualità, nel nostro gioco. Trovarci sotto all’inizio della partita di Asti ci ha dato la scossa. Abbiamo ribaltato il risultato nel secondo tempo e iniziato una serie vincente, che ci ha portato a ridosso delle prime posizioni. Ora la situazione

atletica Bianca Elton Ara

S

i corre stamane sulle strade cittadine la 43° edizione della Stramilano, prestigioso appuntamento primaverile di atletica con partenza da piazza Duomo e arrivo all’Arena Civica. Nella gara agonistica sulla Mezza

delle cifre il vernissage ha avuto aspetti positivi: per il pubblico c’erano oltre 5mila persone e il gioco si è difeso bene visto che c’erano tutte corse abbastanza incerte. Insomma gioco, paganti, pubblico, tutti a freccia in su! La meraviglia di verde e architettura domenica scintillava, ogni cosa era al suo posto, complice anche questa inaspettata e anticipata primavera. Oltre ai cavalli,

cemente che l’impegno c’è stato, che l’ambiente e la sua gestione sono tangibilmente rinnovati, che un simile inizio può aprire il cuore alla speranza. L’inerzia è una brutta cosa, il lamento pure: questi brutti sport sono stati ampiamente frequentati dal settore ippico e i risultati sono stati disastrosi. Un’inversione di tendenza, partendo da Milano, ha un anobltà unica, un valore im-

monte di tutto ciò c’è la comunicazione, la cosiddetta pubblicità, e finalmente è stata bella e incisiva, non criptica come anni fa. E i grandi mezzi di informazione, a cominciare dal Corriere della Sera e dalla Gazzetta dello Sport, ne hanno dato notizia e non con due righe! Chiarezza innanzitutto, per promuovere un ambiente di per se stesso splendido e di rara eleganza.

Dopo la sconfitta con il Lecco, RGM affronta l’Asti, ultimo in classifica è più serena, anche se il periodo è negativo, dopo la sconfitta di due settimane fa contro Lecco”. Tre sconfitte nelle ultime quattro partite disputate sono un segnale di allarme: “In effetti, qualche preoccupazione l’abbiamo - continua Antonio Raimondi - Stiamo analizzando i dati di questo periodo negativo, per cercare di capire il perché di queste sconfitte, che hanno un denominatore comune, il crollo nel secondo tempo. Siamo sempre stati in vantaggio in tutte e tre le partite perse, anche di venti punti, come contro il Cus Brescia. I test fisici ci dicono che non è un problema di tenuta fisica. L’inesperienza non può essere la sola spiegazione. Certo per domenica chiediamo ai ragazzi di fare una prova consistente per tutti gli ottanta minuti”. La vittoria serve per consolidare il quarto posto in

classifica, che deve diventare un trampolino di lancio per la prossima stagione: “Il quarto posto è l’obiettivo di questo finale di stagione - dice Antonio Raimondi - ed è importante raggiungerlo, perché stiamo già costruendo la squadra per il prossimo anno. Con un anno di esperienza e qualche nuovo inserimento, pensiamo di poter migliorare l’eventuale quarto posto e quindi di essere competitivi per arrivare ai play off nella prossima stagione. Abbiamo fame, siamo giovani, e l’ambizione non ci manca. A proposito di futuro, domenica la nostra squadra under 18 che partecipa al girone élite giocherà in trasferta a Calvisano. Sarà un test importante, anche per verificare i prospetti che il prossimo anno potrebbero far parte della nuova rosa di RGM. Abbiamo preparato la partita con particolare attenzione. La rifinitura è stata fatta in un allenamento congiunto con la squadra seniores, ci aspettiamo una buona risposta della squadra”. Con l’arrivo della primavera, Rugby Grande Milano è concentrata anche sulla nuova edizione di Rugby nei Parchi, manifestazione che ha coinvolto quattromila bambine e bambine nelle prime due edizioni. All’inizio d’aprile ci sarà la conferenza stampa di presentazione. Sulla spinta della manifestazione, dopo il primo campo pubblico inaugurato lo scorso anno a Trenno, altre porte da rugby sono spuntate in un parco milanese. Il prossimo mese, infatti, al Parco Lambro verrà inaugurato il secondo campo pubblico milanese.

Maratona non mancheranno le firme più illustri del settore capeggiate dalla medaglia d’oro dei Giochi Olimpici di Atene 2004, Stefano Baldini. Allo starter di partenza della Stramilano agonistica ci saranno atleti provenienti da una trentina di nazioni i, con Etiopi e Keniani in primo piano. Come vuole la tradizione, da alcuni anni, la Stramilano si disputa in una sola giornata e prevede lo svolgimento, oltre alla mezza maratona agonistica sulla distanza di 21 chilometri,

la disputa della Stramilano dei 50mila su un percorso di 10 chilometri. A fianco delle due manifestazioni si svolgerà anche la Maratonina riservata ai bambini programmata su 5 chilometri. La Stramilano dei 50.000 prenderà il via alle ore 9 mentre quella riservata ai bambini scatterà alle 9,30. La Stramilano agonistica Internazionale Half Marathon invece partirà da piazza Castello alle 11 due ore dopo l’avvio della carovana della Milano-Sanremo ciclistica.


domenica 23 marzo 2014

BALLO E CANTO DI ALTO PROFILO Statuto, “30 La Ribellione Clean Bandit in Italia per l’Elita Elegante” e il Cuore Granata M

ercoledì 9 aprile i Clean Bandit suoneranno all’Elita

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ella collana BM trova spazio la biografia sugli Statuto: “30 La Ribellione Elegante”, scritta Antonio Bacciocchi (VoloLibero Edizioni). Il pensiero e la filosofia che da sempre anima la band torinese finisce in un’interessante racconto che ripercorre il trentennio dell’attività della band all’insegna della musica Mod e del modernismo. Un gruppo, quello degli Statuto, che è passato con disinvoltura da una piccola etichetta a una major, dai concerti nei club ai trionfi in Plaza de la Revoluction a Cuba, sino a suonare con i Madness, gli Special e Paul Weller. E che soprattutto si è preso il lusso di scrivere (sotto la spinta di Massimo Gramellini) l’inno della loro squadra del cuore: il Torino FC. Una passione, quella del calcio, forte quanto quella per la musica, la loro.

Festival presso il Teatro Parenti di Milano. La band, che con il singolo “Rather Be” e con la voce di Jess Glynne ha debuttato alla posizione numero 1 nel Regno Unito vendendo oltre mezzo milione di copie nella sola in Inghilterra, il prossimo 12 maggio uscirà con l’album d’esordio “New Eyes”, in tutto il mondo su etichetta Atlantic. Il gruppo è rimasto per ben quattro settimane consecutive in

Il 20 maggio il nuovo album dei Coldplay

cima alla classifica. Un record, questo, per un progetto britan-

nico che non si verificava dal 2011 con “Someone Like You” di Adele. Il video ufficiale ha oltre 10 milioni di visualizzazioni su YouTube e il fenomeno, dall’Inghilterra, ha contagiato tutta Europa, Italia compresa.

SPAGNA TORNA IN CHIAVE DANCE “

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ltre 10 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, tour internazionali e partecipazioni nei più importanti programmi televisivi, singoli e album ai vertici delle classifiche. La carriera di Spagna, arrivata al successo nella seconda metà degli anni ‘80 con brani come “Easy Lady” e “Call Me”, nati dalla collaborazione con Larry Pignagnoli e Theo Spagna, è più che fulgida.

Micol Ronchi: intervista vip Luca De Franco

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onduttrice di “Something for the weekend” su Radio M2O, inviata di “Lucignolo” (il programma domenicale di Italia 1 in prima serata), autrice della rubrica “Lo dice Micol” sulla pagina Fashion del portale Leonardo.it e di divertenti video sul proprio canale You Tube, attrice televisiva, ex personaggio di “Chiambretti Night” e modella di “Playboy”, Micol Ronchi è una showgirl multimediale la cui carriera è in straordinaria ascesa. Non tutti sanno, però, che la bellissima monzese è anche un’appassionata di calcio. Lo racconta lei stessa ai lettori di Stadio5. Come è nata la sua passione per il calcio? “Provengo da una famiglia d’inte-

Dopo una parentesi ricca di successi dedicata alla musica cantata in italiano (“Il cerchio della Vita”, “Gente Come Noi” e altri ancora), l’artista torna con “The Magic of Love”, un brano tutto da ballare. “Volevo tornare a cantare un brano dance in inglese. E allora ho rimesso insieme il team dei miei successi internazionali ed è stato bellissimo ed entusiasmante”, ha detto la cantante.

Paint Me Like a French Girl” è il singolo di debutto di BreakDLaw (David Law), produttore, ingegnere del suono e musicista sudafricano. Che ha recentemente detto: “La musica è la mia vita ed è nel mio sangue”. La traccia ha raggiunto il #1 in diverse classifiche sudafricane. La voce sensuale di Glitchfox (Roxy Nel) nasconde quasi la curiosa storia dietro a questa traccia. David ha infatti prodotto la canzone dandole un titolo

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artedì 20 maggio i Coldplay pubblicheranno il loro sesto album, Ghost Stories, su etichetta Parlophone Records. Il preordine online dell’album, che può essere fatto da iTunes in tutto il mondo cliccando su itunes. com/coldplay, permetterà ai fan di ricevere un instant download del primo singolo, “Magic” (che

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musica Riccardo Sada può essere anche ascoltato in streaming cliccando sul loro canale di YouTube). La tracklisting di “Ghost Stories” è la seguente: “Always In My Head”, “Magic”, “Ink”, “True Love”, “Midnight”, “Another’s Arms”, “Oceans” e “A Sky Full Of Stars”. I Coldplay hanno suonato recentemente all’iTunes Festival press il SXSW di Austin.

“Paint Me Like a French Girl” a tinte forti

temporaneo. Un giorno, mentre era al volante della sua auto con Roxy, ha semplicemente alzato il volume dell’autoradio. A un certo punto, Dave ha avuto l’idea della melodia e della frase che è poi diventata il titolo della canzone: “Paint Me Like A French Girl”. Dave ha urlato questa frase ai suoi amici nell’Istituto Cattolico Maschile in cui studia. Tutto è suonato alla fine un po’ bizzarro.

“Marchisio? Un bono ancestrale”

Interista fino al midollo, Micol ha una ricet a per far avvicinare le donne allo stadio risti, solo mia madre è milanista. Da ragazzina il mio idolo era Ronaldo. Ho conosciuto lui e tutti i

suoi compagni perché mio padre lavorava per un’azienda attiva nel mondo del calcio. Sono stata molte volte al Meazza e credo che gli stadi italiani debbano essere ammodernati e resi più confortevoli soprattutto per noi donne. Per la stabilità delle coppie il calcio è tremendo: fa più vittime di un’amante. Se gli stadi italiani fossero come quelli inglesi, pieni di negozi di vario genere e ristoranti, noi donne accompagneremmo volentieri i nostri fidanzati/mariti e molte coppie non si sfascerebbero.” Tra i giocatori attuali chi le

piace? “Claudio Marchisio, anche se è della Juventus: è un bono ancestrale”. Nel suo programma radiofonico parla anche di calcio? “Ogni tanto. Con la mia co-conduttrice Sabrina Ganzer cerchiamo di spiegare alcuni concetti del calcio al nostro pubblico – che è

prevalentemente femminile – in modo molto divertente. Vorrei ricordare ai vostri lettori che ‘Something for the weekend’ va in onda ogni sabato dalle 12.00 alle 14.00 su RadioM20, che è una delle radio più seguite d’Italia con 1.900.000 ascoltatori al giorno.” Molti la ricordano vestita da coniglietta sull’altalena del

Chiambretti Night. Quanto quel programma ha influito sulla sua carriera? “Tantissimo. Chiambretti Night mi ha dato un’enorme visibilità anche perché ero l’unico mammifero di sesso femminile dotato di parola. Quello show ha fatto capire al pubblico che non ero solo una bella ragazza, ma funzionavo anche come spalla comica.”


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Marby

LA LIBERTÀ NELL’A RTE DI MANZONI

L’artista cremonese in una mostra a Palazzo Reale

Il nostro mondo è un alfabeto d’immagini prime. Il quadro è la nostra area di libertà; è in questo spazio che noi andiamo alla scoperta, all’invenzione delle immagini; immagini vergini e giustificate solo da se stesse”. E’ il 1956 quando queste parole spiegano dell’essere artista e di come viverlo. Tutto questo è Piero Manzoni, di cui Milano onora

da Flaminio Gualdoni e Rosaria Pasqualino di Marineo in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni ed è realizzata nell’ambito del progetto” Primavera di Milano”, un progetto- ha dichiarato l’Assessore alla Cultura- Filippo del Corno, che vuole dedicare spazio, con approfondimenti, concerti e spettacoli, a tutti gli artisti che hanno fatto

FOTO MANZONI con uovo 2 1960-1

insieme ai suoi quattro fratelli in un ambiente cattolico e aristocratico, consegue la maturità classica e si iscrive successivamente alla facoltà di Giurisprudenza. Ma il giovane Manzoni tiene sempre vivo il suo interesse per l’arte cui vorrebbe dedicare la vita. In un diario personale degli anni 50 scrive che vorrebbe dedicarsi sempre più all’arte ma è anche indeciso se diventare pitFOTO MANZONI Scultura vivente 1961 l’opera e gli dedica una mostra che ne delinea il percorso artistico e intellettuale con documenti originali, manifesti, fotografie, lettere e 120 opere che ci introducono nel fervido clima della Milano degli anni 50 e 60, quando la città è già una delle autentiche capitali europee. La mostra prodotta dal Comune di Milano in collaborazione con Palazzo Reale e Skira editore, è curata

“grande” Milano. Piero Manzoni, artista e intellettuale provocatorio e innovatore, nasce a Soncino in provincia di Cremona da una famiglia borghese. La mamma appartiene a una famiglia soncinese proprietaria di una storica filanda, il padre, conte di Chioscha e Poggiolo, socio di un’azienda di prodotti alimentari muore quando Piero è adolescente. L’artista cresce

MANZONI ID 86 Achrome cotone idrofilo riquadri 1960 ca.

arte

Info: Palazzo Reale Milano Dal 26 marzo al 2 giugno 2014 Lunedì 14.30-19.30 da martedì a domenica 9.30 – 19.30 giovedì e sabato 9.30-22.30

stici d’avanguardia che avevano ormai superato l’idea dell’arte dai canoni formali e descrittivi della realtà per sporgersi sul mondo delle considerazioni “concettuali”. Siamo nel 55 e Piero Manzoni inizia a frequentare a Milano e ad Albisola, alcuni esponenti dei movimenti d’avanguardia come il Movimento Arte Nucleare, un movimento fondato dall’artista Enrico Baj e Sergio Dangelo che s’ispirava alle nuove ricerche della scienza e dell’atomo. E’ in seguito all’amicizia di Lucio Fontana, promotore del gruppo “spazialisti”, con Gianni Dova e Roberto Crippa di cui frequenterà lo studio, che trova un ambiente stimolante per la sue idee e per la sua produzione. Si dedica totalmente all’arte e lascia gli studi Universitari. La sua opera e la sua poetica si rivela nei quadri fortemente materici con impaMANZONI ID 49 sti di olio e catrame, Alfabeto inchiostro e caolino su tela 1958 smalto e oggetti per tore o scrittore. E’, infatti, molto evolvere poi verso quadri bianinteressato al mondo delle idee, chi che definirà Achrome, di cui alla filosofia e alla psicologia che sono in mostra alcuni esempi lo condurranno in seguito a par- fondamentali. Manzoni intervietecipare a quei movimenti arti- ne con la provocazione anche sul

Manzoni 61 Merda d’artista

ruolo dell’artista e dell’arte come oggetto di valore autentificato. Per questa ragione fa stampare dei blocchetti di Carte d’autenticità per arrivare all’opera provocatoria che lo distingue e lo ha reso celebre, “merda d’artista” in inglese, francese e tedesco, di cui produrrà 90 scatole su cui inserirà un’etichetta con la scritta in stampatello maiuscolo, il suo nome. Uno degli ultimi atti, insieme a tanti altri che lo renderanno un artista innovatore. Manzoni morirà, nemmeno trentenne, nel suo studio a Milano il 6 febbraio del 1963, al culmine della sua consacrazione artistica.

MANZONI ID 75 Corpo d’aria n. 06 scatola legno palloncino in gomma 1959-60

MANZONI ID 64 Linea m 7200 cilindro zinco fogli piombo 1960


domenica 23 marzo 2014

Francesco Totti e Ilary Blasi

Sono consapevoli che il pettegolezzo non riposa mai e quanto sia utile al bisogno di mettersi in mostra di coloro che rincorrono la notorietà e non vogliono faticare sul campo per ottenerla. Non c’è pace in casa Totti, ogni settimana si vocifera dell’amante di turno del Pupone o di sua moglie. Questa volta. Però, il capitano della Roma sembra essersela presa più del dovuto, in quanto celebrità ne è consapevole di finire sulle prime pagine dei giornali, ma non ne può più di vedersi affibbiare amanti con cadenza settimanale. Non facciamo il nome dell’autrice degli ultimi pettegolezzi, per non favorire l’ingiusta corsa alla notorietà, ma ci limitiamo a consigliarle di frequentare una buona scuola di recitazione, se avesse velleità artistiche, o di frequentare una buona palestra se le ambizioni sono legate a risultati sportivi. Se invece le idee sono poco chiare, le consigliamo semplicemente di non parlare, otterrebbe sicuramente un risultato utile: quello di non fare danni

Christian Vieri Così ambito dalle donne si è preso, evidentemente, una pausa per riposare sotto il sole della Florida. Unica compagnia femminile, almeno ufficialmente, è quella della mamma Christiane Rivaux che lo ha raggiunto a Miami.

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Barbara D’Urso Ufficialmente risulta ancora single ma le piace comunque frequentare nuovi uomini, se molto più giovani di lei ancora meglio. Gli ultimi avvistamenti la scovano in compagnia dell’attore 37enne, 20 anni più giovane, Alex Pacifico. Se sono rose fioriranno.

Scarlett Johansson e Romai Dauriac

Sono in attesa dell’arrivo della cicogna. L’arrivo del primo bebè della coppia è stato annunciato dai diretti interessati. La coppia si frequenta dal novembre dello scorso anno, non hanno ancora pensato al matrimonio, ma un figlio era nelle loro ambizioni: “Mi piacerebbe metter su famiglia. Dicono che non arriva mai il momento giusto e credo sia vero. Ma credo anche che vada programmato come qualsiasi cosa. Ad un certo punto non vedi l’ora che accada. Sono fortunata ad aver avuto una lunga carriera molto diversificata. Quindi prendermi del tempo per pianificare una famiglia è qualcosa che dovrei fare”. Conclude così la star del fil ‘Her’, non senza prima confermare l’arrivo della cicogna.


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