N 17 2014 milan catania

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FATE LARGO domenica 13 aprile 2014 Anno 4 n 17

www.stadio5.it

info@stadio5.it COPIAOMAGGIO

EUROPA LEAGUE sempre più vicina

Parola al Baffo

L’Inter fa divetare tutti fenomeni

Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 4

LA PARTITA Parola d’ordine Crederci Andrea Anelli

pag 2

PALLA ALL’ONOREVOLE Claudio Pedrazzini ntervista consigliere Regione Lombardia

Lara Comi

pag 4

BASKET

SOGNO EUROLEGA L’EA7 Armani

punta alle Final Four Beppe Vigani

pag 11

ARTE IL SALONE DEL MOBILE CELEBRA MUNARI

Milan

Catania

Marby

pag 14

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P

allettoni contro Walter Mazzarri, magari di cioccolato, odi e alloro per Clarence Seedorf. Il primo sta lentamente perdendo terreno dalle inseguitrici, divenute sempre di meno poiché il Parma l’ha acciuffato. Il secondo perché tre vittorie consecutive è tanta roba in momenti come questi. In tre partite il Milan ha mangiato sette punti all’Inter, roba da matti. In questa stagione le squadre milanesi hanno corso come i gamberi, ora i rossoneri, però, sembrano recuperare il tempo perduto, mentre i nerazzurri provano a imitare i cugini d’inizio campionato. Il mondo va alla rovescia, non c’è che dire. Per l’Europa League ci sono sette squadre in 5 punti, alla fine della 32ª giornata, con il Milan in netta rimonta. Settimana scorsa l’Inter ha perso una grande occasione (l’ennesima) per rimanere in scia della Fiorentina, ma non è colpa di Mazzarri se Rolando sviene sulla linea di porta e Milito tira in bocca a Curci il rigore della vittoria. Il tecnico toscano ha due difetti: chiamare sfortuna qualsiasi cosa gli passi per la testa e non sdoganare la classe di Mateo Kovacic, l’unico vero talento nerazzurro. Per il resto facciamo notte su discorsi che lasciano il tempo che trovano. Seedorf, invece, sembra aver trovato la chiave giusto dello spogliatoio e le cose stanno funzionando. Dire che meritava di vincere a Genova è come bestemmiare in chiesa, ma non è peccato approfittare dell’imprecisione altrui (imparino i giocatori nerazzurri). In redazione c’è una battaglia di opinioni su Mazzarri, ma al momento qualsiasi analisi sarebbe affrettata. Onestamente c’è qualcuno che pensava che l’Inter potesse essere più avanti di dove è adesso? Presuntuoso chi pensava il contrario. Ha deluso sicuramente di più il Milan che, vedendo i chiari di luna attuali, sta facendo di tutto per recuperare. Sei giornate sono tante e può accadere ancora tutto. Oggi i rossoneri hanno il servizio in mano: ricevono il Catania, mentre l’Inter va a Genova contro la Sampdoria dell’amico Sinisa Mihajlovic. Non butta bene per la Beneamata, ci vorrebbe un miracolo. Ma diceva il mio amico, nella foto, Oscar Wilde (anch’esso morto un po’ di tempo fa, ahimè): “Non credo ai miracoli: ne ho visti troppi”.

PAROLA D’ORDINE: CREDERCI Calendario da sfruttare al meglio

la partita Andrea Anelli

A

vete mai giocato a “ciapa no”? E’ un vecchio gioco di carte che prevede, come regola principale, fare meno punti possibili, ecco la corsa ai posti per l’Europa League della prossima stagione sembra una partita a carte, sembra che nessuno voglia veramente qualificarsi. Tante squadre rivelazione, altre che annoverano capocannonieri del campionato, altre ancora elogiate a più riprese per il loro gioco spumeggiante oppure chi avrebbe potuto e dovuto concentrarsi solo sul campionato, tutto questo gruppo è racchiuso in soli dieci punti e un Milan bistrattato tutto l’anno con infortuni a grappoli, cambio di guida tecnica e rivoluzione societaria è a cinque punti dal quinto posto e il doppio dal quarto. Attenzione dunque ai rossoneri che, almeno nei risultati, sembrano abbiano ritrovato i fasti di un tempo, anche solo con tre vittorie di fila. Questa è la situazione della Serie A al momento. Tante squadre che si tolgono punti l’una all’altra e che rischiano di vedersi sorpassare da chi pareva davvero fuori dai giochi fino a non più di un mese fa. Basta poco per raggiungere il massimo del minimo e a oggi è davvero alla portata. Tabella alla mano, anche il calendario è favorevole ai Seedorf-boys. I prossimi due impegni saranno entrambi casalinghi e contro av-

versari francamente modesti: Catania e Livorno. Non si può a questo punto della stagione non fare un discorso d’insieme considerando anche gli avversari e le squadre che incontreranno. Verona e Fiorentina si scontrano al Bentegodi, la Lazio va a Napoli, il Parma a Bologna e l’Inter a Genova dalla Samp. Sulla carta turno nettamente favorevole che andrebbe sfruttato a pieno con o senza il bel gioco. A dire il vero a Genova c’è stato un bel Milan per una mezz’ora circa, giusto il tempo di passare in vantaggio e poi abbassare molto il raggio d’azione e soffrire (fin troppo) sino all’ultimo. Servivano i tre punti e sono arrivati, la società non chiede di più a Seedorf che sta cercando di raccogliere il massimo possibile con la rosa a disposizione.

Le difficoltà della gara con il Catania saranno quelle note nelle gare interne contro le “piccole”, avversario chiuso e pochi spazi da sfruttare. In quest’ottica diventa fondamentale l’apporto di quei giocatori capaci di saltare l’uomo e creare superiorità numerica, Honda e Taarabt, ad esempio, ma anche Kakà, sempre alla ricerca di un biglietto per il Mondiale casalingo. In attacco dovrebbe rientrare Balotelli dal primo minuto al posto di Pazzini, che ha lavorato molto a Genova, ma resta anche lui ancora lontani dai bei tempi. In fase offensiva c’è da registrare anche l’imminente rientro di El Shaarawy che ormai è prossimo alla convocazione.

Milan In Casa Ultima Vittoria 30/3/14 Milan-Chievo 3-0 Ultimo Pareggio 2/2/14 Milan-Torino 1-1 Ultima Sconfitta 16/3/14 Milan-Parma 2-4

STADIO

Niente è scontato

M

ilan e Catania si sono affrontate a San Siro e in Serie A 16 volte, anche se per il Catania questo è il diciassettesimo campionato nella massima serie. I rossoneri sono sempre usciti imbattuti: 11 vittorie contro 5 pareggi. Il primo match risale alla stagione 1954-1955: cadeva la 21ª giornata quando il Milan vinse 2-0 grazie ai gol di Frignani e Nordhal. La vit-

statistiche

Severa Bisceglia

IL CATANIA NON HA MAI ESPUGNATO IL MEAZZA ROSSONERO toria più larga conseguita in casa è della stagione 1965-1966: alla 34ª giornata i rossoneri vinsero 6-1. Poker di Sormani e gol di Trapattoni e Cesare Maldini, il gol della bandiera per i catanesi fu realizzato da Maddé. Complessivamente nell’incontro Milan-Catania, sono stati messi a segno 50 gol, di cui 40 a favore rossoneri e 10 a favore dei rossazzurri. Il maggior numero di reti sono state realizzate nel secondo tempo: 28 contro 22 della prima frazione di gara. Nel primo tempo sono 17 le reti messe a segno dal Diavolo contro 5 degli ospiti. Nella ripresa, invece, il Milan ha gonfiato per 23 volte la rete avversaria contro 5 degli etnei. Il Catania non ha mai espugnato Il Meazza. L’ultima vittoria dei rossoneri risale all’34ª giornata della scorsa stagione e finì con ben sei gol, grazie al vantaggio di Legrottaglie per gli ospiti, pareggio dei rossoneri Flamini, ancora in vantaggio gli etnei con Bergessio, doppietta di Pazzini e Balotelli su rigore per il definitivo 4-2.

MEAZZA

Catania In Casa Ultima Vittoria 30/3/14 Milan-Chievo 3-0 Ultimo Pareggio 2/2/14 Milan-Torino 1-1 Ultima Sconfitta 16/3/14 Milan-Parma 2-4

ORE 20.45

Fuori Casa Ultima Vittoria 6/4/14 Genoa-Milan 1-2 Ultimo Pareggio 23/3/14 Lazio-Milan 1-1 Ultima Sconfitta 9/3/14 Udinese-Milan 1-0

Fuori Casa Ultima Vittoria 6/4/14 Genoa-Milan 1-2 Ultimo Pareggio 23/3/14 Lazio-Milan 1-1 Ultima Sconfitta 9/3/14 Udinese-Milan 1-0

Clarens Seedorf

Arbitro: Andrea

De Marco di Chiavari

Mauricio Pellegrino

MILAN (4-2-3-1)

CATANIA (4-3-3)

Abbiati; Bonera, Rami, Mexes, Emanuelsson; De Jong, Montolivo; Honda, Kaka, Taarabt; Balotelli

Andujar; Alvarez, Bellusci, Spolli, Monzon; Izco, Lodi, Plasil; Keko, Bergessio, Barrientos

Allenatore

di Beppe Vigani

domenica 13 aprile 2014

Allenatore

Pensiero Stupendo... 2


domenica 13 aprile 2014

MILAN-CATANIA AL RADDOPPIO CON L’1 + OVER 2,5 scommesse Pino Sardiello

G

iornata 33 della Serie A e il Milan ospita a San Siro il fanalino di coda Catania, squadra allo sbando e attanagliata da una crisi tecnica che ha portato al nuovo esonero di Maran, sostituito da Maurizio Pellegrino. Milan in netta crescita nell’ultimo periodo che ha rispolverato le speranze di Europa anche grazie alle avversarie che, con andamenti discontinui, hanno permesso a Seedorf e ai suoi ragazzi di riportarsi sotto e regalarsi un finale di stagione con un obiettivo da rincorrere. Quattro, infatti, i risultati utili consecutivi (3 vittorie di fila) che hanno ridato morale ai rossoneri dopo la pesante debacle interna contro il Parma di Donadoni che aveva spedito il Milan a -11. La risalita è stata importante fino agli attuali 5 punti di distanza proprio da emiliani e soprattutto dall’Inter di Mazzarri che occupano gli ultimi posti disponibili per l’Europa League. Etnei disperati e a 7 punti dalla salvezza che in trasferta hanno un rendimento che dire disastroso è poco: 2 soli pareggi e ben 14 sconfitte, con lo 0 nella casella dei successi esterni che giustifica una stagione più

Rossoneri-etnei tra sogni

d’Europa e l’incubo Serie B che deludente per una squadra giunta ottava nello scorso torneo. Tutto fa pensare che la striscia di risultati negativi prosegua e dunque andiamo in direzione di una giocata che ci farebbe raddoppiare la posta, l’1+Over 2,5 (vittoria del Milan con più di due gol totali nell’incontro). Uno sguardo anche alle quote sul “Primo Marcatore” con Balotelli favorito (3,00), seguito da Kakà e Taarabt (4), più staccati Honda e Pazzini in lavagna a 8. Tra i rossoblu spicca Bergessio offerto intorno a 11. Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con responsabilità. Chiudiamo con il posticipo di domani sera alle 20,45 quando

al Friuli l’Udinese di Guidolin affronterà la Juventus di Conte reduce dall’impegno europeo con il Lione. Bianconeri a caccia di un successo per dare una sterzata definitiva al campionato e aggiudicarsi il terzo scudetto consecutivo su un campo tosto come quello dei friulani e che probabilmente rappresenta uno degli ultimi test probanti prima dei festeggiamenti. Attenzione all’ottimo rendimento interno dei friulani nell’ultimo periodo (4 vittorie ed un pareggio nelle ultime 5) che cercheranno, dopo essersi ormai guadagnati la salvezza, di ottenere un successo di prestigio in una delle stagioni meno esaltanti degli ultimi anni. Conte non vuole mollare la presa e non ricadere negli errori di Napoli e c’è da scommetterci che la Juventus non ricadrà negli stessi tranelli ed allora andiamo in direzione di un 2 + no gol ( bianconeri vincenti senza subire gol), opzione che paga intorno a 3 volte la posta. In bocca al lupo.

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Corsa per l’Europa

L’Inter e il Milan proveranno a dare l’ultimo scatto di reni per acciuffare l’ultimo posto in Europa League. I nerazzurri dovranno resistere agli attacchi dei vicini di casa e il Milan proverà a fare le scarpe, oltre alla stessa Inter, a Parma, Lazio, Atalanta, Verona e Torino, cosa non facile per il numero dei contendenti, ma solo 5 punti dal primo posto utile lasciano ben sperare.

Milan

- ospiterà il Livorno, - trasferta insidiosa all’Olimpico contro la Roma, - scontro diretto in casa con l’Inter, - a Bergamo sfiderà l’Atalanta - chiuderà in casa con il Sassuolo.

Inter

prima prova al limite contro il Parma, - ospiterà un inferocito Napoli, a prescindere dal risultato di di Roma contro la Lazio, - scontro diretto con il Milan, - ospiterà la Lazio, diretta concorrente per l’Europa Lea-

-

gue, - chiuderà la stagione a Verona sfidando il Chievo.

LA CLASSIFICA

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/1 Juventus 84 32 27 3 2 69 22 47 2 Roma 76 32 23 7 2 65 18 47 3 Napoli 64 32 19 7 6 59 33 26 4 Fiorentina 55 32 16 7 9 51 34 17 5 Inter 50 32 12 14 6 51 35 16 6 Parma 50 32 13 11 8 52 41 11 7 Lazio 48 32 13 9 10 42 40 2 8 Atalanta 46 32 14 4 14 37 41 -4 9 Verona 46 32 14 4 14 47 52 -5 10 Torino 45 32 12 9 11 47 41 6 11 Milan 45 32 12 9 11 49 44 5 12 Sampdoria 41 32 11 8 13 40 45 -5 13 Genoa 39 32 10 9 13 35 41 -6 14 Udinese 38 32 11 5 16 35 44 -9 15 Cagliari 32 32 7 11 14 30 44 -14 16 Chievo 27 32 7 6 19 26 47 -21 17 Bologna 27 32 5 12 15 26 50 -24 18 Livorno 25 32 6 7 19 34 60 -26 19 Sassuolo 24 32 6 6 20 31 61 -30 20 Catania 20 32 4 8 20 24 57 -33 Qualificazione diretta Champion Preliminari Champion Qualificazione Europa league Retrocesse

classifica marcatori

Pos. Giocatore 1. Carlos Tévez 1. Ciro Immobile 3 Luca Toni 4 Giuseppe Rossi 4 Rodrigo Palacio 4 Gonzalo Higuaín 7 Mario Balotelli 7 Fernando Llorente

Gol Squadra 18 Juventus 18 Torino 16 Verona 14 Fiorentina 14 Inter 14 Napoli 13 Milan 13 Juventus

MILAN DI RIMONTA

D

opo l’importante vittoria col Genoa, il Milan vede riaprirsi la volata per l’Europa League anche a scapito della prossima partita contro il Catania. Questa nuova vittoria ipotecata dall’analisi dei bioritmi conferma il maggior stato di benessere psicofisico dei rossoneri con 6.03 contro il valore medio di 5.95 degli ospiti di turno. Anche la prova del nove statistica dovrebbe avantaggiare i padroni di casa con una terna di valori positivi di 6.09 rispetto ai 5.95 della squadra siciliana. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, il Milan risulta fisicamente più forte con 6.12 degli isolani con 5.94 ( al disotto della media generale). I più resistenti risultano Taarabt e Montolivo 6.49, Rami 6.47, Honda 6.44 e De Jong 6.41 contro Barientos 6.50, Lodi 6.47, Castro 6.44 e Belluschi 6.41. Dal

TURNO ODIERNO Giornata 33

Sabato 12 Aprile 18:00 Sassuolo-Cagliari Stadio Città del Tricolore, Reggio Emilia 20:45 Roma-Atalanta Stadio Olimpico, Roma Domenica 13 Aprile 12:30 Bologna-Parma Stadio Dall’Ara, Bologna 15:00 Sampdoria-Inter Stadio Luigi Ferraris, Genova 15:00 Torino-Genoa Stadio Olimpico, Torino 15:00 Verona-Fiorentina Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 15:00 Livorno-Chievo Stadio Armando Picchi, Livorno 15:00 Napoli-Lazio Stadio San Paolo, Napoli 20:45 Milan-Catania Stadio Giuseppe Meazza, Milano Lunedì 14 Aprile 20:45 Udinese-Juventus Stadio Friuli, Udine

PROSSIMO turno Giornata 34

Catania-Sampdoria Lazio-Torino Udinese-Napoli Chievo-Sassuolo Atalanta-Verona Genoa-Cagliari Parma-Inter Milan-Livorno Juventus-Bologna Fiorentina-Roma

punto di vista emozionale i catanesi dimostreranno maggior grinta con 6.07 contro il 6.03 della squadra di casa. I più motivati di tutti saranno Castro 6.50, Leto e Monzon 6.49, Capuano 6.45 contro Montolivo e Cristante 6.45,Pazzini e Robinho 6.39. Sul fronte delle energie intellettive e intuittive il Milan risulta più perspicace e lungimirante con 6.13 contro 5.97 degli ospiti. I più incisivi risulteranno De Jong 6.50, Taarabt 6.48, e Kaka’ 6.42 contro Biraghi e Plasil 6.46 e Gyober 6.42. Il Catania scenderà in campo con personalità e convinzione anche se conscio della superiorità del nuovo Milan.

bioritmi

MIGLIOR ATTACCO

Pos. Squadra Gol fatti 1 Juventus 69 2 Roma 65 3 Napoli 59 Parma 52 4 5 Fiorentina 51 51 5 Inter 7 Milan 49 8 Torino 47 8 Verona 47 10 Lazio 42 11 Sampdoria 40 12 Atalanta 37 13 Udinese 35 13 Genoa 35 15 Livorno 34 16 Sassuolo 31 17 Cagliari 30 18 Bologna 26 18 Chievo 26 20 Catania 24

Miglior DIFESA Pos. Squadra Gol subiti Roma 18 1 2 Juventus 22 3 Napoli 33 4 Fiorentina 34 35 5 Inter 6 Lazio 40 7 Parma 41 7 Torino 41 7 Genoa 41 7 Atalanta 41 11 Cagliari 44 11 Milan 44 11 Udinese 44 14 Sampdoria 45 15 Chievo 47 16 Bologna 50 17 Verona 52 18 Catania 57 19 Livorno 60 20 Sassuolo 61

Enzo Occhiuto


domenica 13 aprile 2014

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NOI LI FACCIAMO DIVENTARE TUTTI FENOMENI Sandro Mazzola

A

Genova con la Sampdoria oggi c’è il rischio che le trofie al pesto diventino indigeste per quest’Inter reduce dal pareggio di San Siro col Bologna. In quattro partite abbiamo rimediato soli tre punti, un vero disastro se si pensa alle belle premesse della vigilia quando si ipotizzava una rimonta progressiva verso il quarto posto occupato dalla Fiorentina. Invece siamo qui nuovamente in bilico con un mucchio di squadre alle nostre spalle pronte a strapparci, poco per volta, la possibilità di rientrare nel giro europeo come c’eravamo illusi. Si doveva vincere con l’Udinese e abbiamo pareggiato, si doveva sbancare Livorno invece abbiamo incassato un 2-2 incredibile, si doveva battere il Bologna e a momenti rischiamo il kappaò se Acquafresca mira l’angolo giusto. Con la Sampdoria mi chiedo come andrà a finire, dal momento che Mihajlovic ha cambiato completamente la mentalità della squadra. Ora parliamo di Milan. I cugini sono sicuramente in ripresa perché non si vincono tre gare consecutive se la forma non è al meglio. Il Milan, per conto

mio, era bloccato soprattutto psicologicamente e i risultati non arrivavano. Ora si è sbloccato e tutto appare più facile. I rossoneri sono attrezzati per agganciare l’Europa e oggi a San Siro col Catania possono confermarsi regalando ai propri tifosi la quarta vittoria consecutiva. I siciliani hanno raccolto molto poco rispetto a quanto hanno seminato, però il tasso tecnico esistente fra le due squadre è troppo rilevante per non pensare che il Milan non batta l’undici etneo. Peccato perché il Catania, ha sempre disputato delle ottime gare, ma quando l’anno è negativo, difficilmente puoi rovesciare la situazione. Ho visto un bel Sassuolo con l’Atalanta, gli emiliani possono salvarsi soprattutto se

riprenderà a segnare Berardi, un ragazzo che Prandelli prenderà sicuramente in considerazione in prospettiva dell’avventura mondiale in Brasile. Se poi anche Zaza riuscirà a far gol Di Francesco tornerà a sorridere. Per quanto riguarda la classifica penso che la lotta sia dal quinto posto in poi perché la Fiorentina difficilmente concederà chance alle avversarie perdendo la quarta posizione. Brava la Roma che continua a crederci. Ma la Juventus non avrà problemi, indipendentemente dal risultato di domani sera con l’Udinese.

Aldo Colombo

V

ola sempre più in alto il Milan di Clarence, e chi l’avrebbe mai detto? Rosicano i cugini che sentono il fiato dei rossoneri, non diciamo sul collo, ma insomma, dietro la schiena. Col derby ancora da giocare 5 punti non sono poi così tanti e il match col derelitto Catania sembra fatto apposta per far quadrare ancora di più i conti. Vietato esaltarsi però, perché anche nel Monday night col Genoa il Milan non ha entusiasmato, facendo però intuire di essere tornato ad essere una squadra. E, di questi tempi, non è una cosa da poco. Quindi, in due parole, critiche al gioco ancora sì, perché la strada sembra lunga da percorrere, ma critiche al carattere e alla compattezza, quelle no, quell’argomento sembra bypassato. Forse, la medicina giusta sono state proprio le vittorie, alla faccia di chi dice che non contano nulla o magari solo i canonici tre punti. No, valgono molto di più perché esaltano il gruppo e l’autostima, senza bisogno di cervellotici psicologi o motiva tori che fanno anche parte dello staff rossonero. Seedorf chiacchiera e comunica tanto, sarebbe forse andato meglio nel basket che nel calcio… comunque, è un dato di fatto, lo spogliatoio è compatto insieme a lui, i giocatori lo proteggono, se uno come Honda lo va ad abbracciare calorosamente dopo il gol vuol dire che in questo Clarence ci ha saputo fare. Honda, appunto, sballottato un po’ di

qua e un po’ di là proprio dall’allenatore, ma decisivo a Marassi e meno svagato del solito. Avrebbe potuto mandare a quel paese l’allenatore dopo l’impresa e invece va ad abbracciarlo, sono cose che sembrano secondarie e invece no, fanno la differenza. Poi, naturalmente, ogni cosa non è al suo posto, a cominciare da Balotelli, grosso punto interrogativo pur se febbricitante a Marassi: la vulgata recita che con una punta centrale davvero centrale old style tipo Pazzini, il Milan gioca meglio e gli altri si sentono più equilibrati anche se, col Genoa, il Pazzo ha steccato. Balotelli, lo si ripete allo sfinimento, è una punta anomale nella sua irriverente classe. Ma puoi lasciarlo in panca se sta bene? No, e direi giustamente. E allora? Ecco, nel-

la sua infinita sapienza, Clarence deve maneggiare con cura questo qrgomento e qualche risposta si potrebbe avere già con uno sparring partner timido quale il Catania che ha salutato Maran ( ma l’anno scorso non era un eroe?) lasciando spazio a Maurizio Pellegrino che aveva guidato gli etnei già a cavallo dei primi anni del Duemila. Ha perso il bandolo della matassa Maran, ma soprattutto la squadra è sembrata in balia degli avvenimenti, con la luce spenta anche quando era in vantaggio col Toro. Sarà un assedio, ma l’importante sarà farlo con intelligenza: e che arrivino i gol, finalmente, non a livello di vendemmia ma quasi. E soprattutto che non si prenda esempio dalle ultime prestazioni casalinghe degli amati cugini…

“CESSIONE DI UNA QUOTA DI MINORANZA E STADIO DI PROPRIETÀ Claudio Pedrazzini COSÌ IL MILAN TORNERÀ GRANDE IN EUROPA”

Intervista a

Lara Comi

europarlamentare Come nasce il tifo per i rossoneri? “La fede rossonera mi accompagna da quando il nostro grande presidente Silvio Berlusconi ha preso le redini della società, portandola a strepitosi successi in campo nazionale e internazionale. Da esponente politico di Forza Italia, non potevo che tifare rossonero”. Fa parte del Milan Club della Regione? “Ovviamente sì. È stata una bella

iniziativa, voluta in prima persona dal Presidente Maroni, che ha anche inaugurato il Club insieme con il grande capitano, Franco Baresi. Non so esattamente quanti siano a oggi gli associati, ma al momento dell’inaugurazione del club ‘LombarDiablo’ i soci erano quasi un centinaio, a dimostrazione della grande passione e del grande seguito che c’è anche fra i dipendenti di Regione Lombardia”. Seedorf sembra avere trovato la quadra. È d’accordo? “Seedorf, fin da subito, ha pro-

vato a trasmettere alla squadra la sua visione del calcio e la sua filosofia di gioco. I risultati all’inizio sono stati altalenanti, ma va dato atto che è sempre difficile subentrare a campionato in corso, cambiando meccanismi già rodati con un diverso modulo. Adesso i giocatori hanno avuto il tempo di assimilare le novità tattiche introdotte dall’allenatore e i risultati sembrano arrivare: la squadra ha sicuramente maggiore equilibrio e finalmente uno buona continuità di risultati”.

club e competere sullo stesso piano delle altre big europee; tutto questo sempre sotto la guida e il controllo della famiglia Berlusconi, che è garanzia di successi”. Berlusconi, un po’ scherzando, avrebbe ricordato che ci rimette 50 milioni di euro l’anno nel Milan. Il mecenatismo ha bisogno di una nuova stagione? “Non ho dubbi sul fatto che il file rouge che lega il Presidente al Milan sia esclusivamente la passione per il gioco del calcio e la fede rossonera, che ha portato la sua

commerciali in Medio Oriente e in Asia. È quella la via giusta? “ll Milan è uno dei brand italiani più conosciuti e ha tifosi in giro per il mondo. Se si vuole competere in un mercato globale, investire sull’immagine del club con importanti campagne di marketing è, non solo giusto, ma inevitabile. Il Medio Oriente e l’Asia sono i mercati emergenti su cui conviene puntare, così come dimostra anche la scelta della Fifa di giocare le prossime due edizioni dei mondiali di calcio in Russia

Barbara Berlusconi ha aperto alla possibilità di una cessione di un 20-30% del Milan. “La famiglia Berlusconi negli ultimi 20 anni è riuscita a portare il club ai vertici del calcio mondiale, vincendo in Italia e in Europa come nessun altro. Negli ultimi anni, tuttavia, il mondo del calcio in Europa è notevolmente cambiato a causa sia della crisi economica che ha colpito anche lo sport sia dell’avvento di grossi capitali provenienti da investitori esteri, che hanno reso estremamente difficile la competizione, elevando l’asticella a budget fino a poco tempo fa impensabili. Credo che la cessione di una quota minoritaria del club sia la strada giusta da seguire, perché permetterà l’afflusso di capitale da poter investire per rilanciare il

famiglia a importanti sforzi economici per mantenere nel tempo sempre ad alti livelli la squadra. Il calcio è ormai un business mondiale, e ha interessi che in alcuni casi vanno molto al di là della pura passione sportiva. Più che una stagione di nuovi mecenati, ritengo che sia indispensabile una regolamentazione europea uniforme degli investimenti nelle società sportive, che permetta un maggiore controllo dei bilanci societari e dia a tutte le società dei vari Paesi le stesse opportunità. Mi auguro che l’applicazione del fair play finanziario, previsto dall’Uefa, possa essere un passo importante verso questa direzione”. L’ingresso di un eventuale nuovo socio sarebbe importante soprattutto in relazione al “progetto stadio”, cioè la co-

struzione di un nuovo impianto di proprietà del Milan. “Favorevolissimo: lo stadio di proprietà è il punto focale per poter competere con le big d’Europa. La costruzione di un impianto moderno e funzionale avrebbe una duplice valenza: sportiva ed economica. Sulle orme di quanto fatto da Bayern Monaco o Juventus, lo stadio permetterebbe da un lato di incrementare notevolmente il fatturato della società attraverso i ricavi provenienti da un maggiore afflusso di tifosi e dalle attività commerciali ad esso connesse (museo, ristoranti, attività commerciali); dall’altro lato giocare sempre in un impianto tutto esaurito con l’incredibile spinta dei tifosi sarebbe un grande vantaggio per la squadra”. Il Milan punta su strategie

MA LA GUIDA E IL CONTROLLO DEVONO RIMANERE ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, GARANZIA DI SUCCESSO

Claudio Pedrazzini, consigliere della Regione Lombardia e membro del Milan Club “LombarDiablo”

e in Qatar. Barbara Berlusconi, nonostante la sua giovane età, ha dimostrato in poco tempo di avere le idee chiare in merito e con il suo lavoro, nei prossimi anni, riuscirà sicuramente a portare in alto il nome del Milan”. Rischi per il match col Catania? “Tutte le partite sono insidiose, a maggior ragione quelle con le cosiddette ‘piccole’. Il Catania è in una situazione di classifica molto delicata e la partita con il Milan è una sorta di ultima spiaggia per continuare a sperare ancora nella salvezza. Ci dovremo aspettare una squadra molto aggressiva che lotterà su tutti i palloni, ma sono convinto che Seedorf riuscirà a preparare la partita nel migliore dei modi. In bocca al lupo ragazzi!”.


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CANUTI: “NON C’È PARTITA… SULLA CARTA” MIHAJLOVIC-MAZZARRI, INCROCIO PERICOLOSO intervista

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Emanuele Tramacere

ifensore centrale solido e roccioso, molto duttile dal punto di vista tattico tanto da essere in grado di ricoprire con successo anche i ruoli di terzino e libero, Nazzareno Canuti cresce e fa il suo esordio in Serie A con la maglia dell’Inter, con cui colleziona uno scudetto e due coppe Italia. Nella stagione 1982-83 entra nello scambio che porterà Collovati in nerazzurro giocando con il Milan la stagione in Serie B. I rossoneri centrano subito la promozione anche grazie alla solidità difensiva garantita da Canuti. Successivamente giocherà due stagioni nel Genoa, totalizzando 50 presenze, e tre campionati con la maglia del Catania scendendo in campo in 81 incontri con una rete all’attivo. Che partita si aspetta a San Siro fra Milan e Catania? Dal periodo e dal momento che stanno attraversando le due squadre, fra Milan e Catania non dovrebbe esserci partita sulla carta, ma il calcio riserva sempre mille sorprese. Purtroppo non sono fiducioso e mi dispiace molto per il Catania perché è sempre difficile e complicato uscire da un’annata iniziata male e proseguita peggio. Il Milan ha raccolto 10 punti nelle ultime 4 giornate. Cos’ha cambiato Seedorf per trovare questa continuità? Seedorf è riuscito a compattare la squadra, ha portato freschezza e idee nuove che hanno avuto bisogno di qualche tempo per attecchire con i giocatori. Ma ora c’è serenità nel gruppo e questo è servito per ribaltare quest’ultima parte di campionato che sembrava destinata a non avere obiettivi,

l’ospite

U

Alessandra Caronni

na stagione poco esaltante per lui. Malgrado da mesi ci fossero addosso le pressioni, le attenzioni e gli sguardi del pubblico catanese e gli osservatori delle squadre avversarie, sempre a seguirlo. Eppure il centrocampista esterno del Catania, Pablo Barrientos, non sembra aver ritrovato le motivazioni giuste per fare bene, rilanciandosi e confermando quelle doti che piacciono a diversi club italiani. Lo voleva una compagine del Qatar. Lo vorrebbe ora il Torino, sembrerebbe. Chissà come andrà a finire, se questo piccolo attaccante resterà in Sicilia o farà le valigie per qualche destinazione. Il presidente Pulvirenti ha sempre

L’ex difensore delle due squadre applaude

Seedorf per aver trovato continuità

mentre ora la rincorsa all’Europa League è possibile. Rami-Taarabt due giocatori in prestito che stanno facendo la fortuna dell’allenatore. Costano 7 milioni l’uno, e se fosse nella proprietà li riscatterebbe? Beh, credo che il riscatto di Taarabt dovrebbe sicuramente arrivare, su Rami ci penserei un po’ di più dato il ruolo che ricopre in campo. Il punto di domanda per me, però è e rimane Ricardo Kakà, che continua ad essere un grande talento, ma che dovrà anche iniziare a fare i conti con la carta d’identità. Contro il Genoa solo 15 minuti per Balotelli apparso ancora una volta fuori dal gioco della squadra e poco concentrato in campo… Quello di Balotelli sarà un nodo che il Milan dovrà sciogliere a fine stagione. Dovrà essere presa una decisione per capire se è il caso di tenere un giocatore la cui costanza di rendimento non è mai stata formidabile e che, al contrario, spesso può anche rivelarsi un problema nella gestione dello spogliatoio. In Nazionale di giocatori in attacco non ce ne sono tanti al

suo livello e in un così breve periodo credo assolutamente che possa fare bene. Dall’altra parte il Catania arriva in una situazione estrema a sette punti di distacco dalla zona salvezza ma con solo 4 successi all’attivo in stagione di cui l’ultima risalente a ben 2 mesi fa. Crede nella salvezza? Il campionato del Catania inizia adesso e credo che lo spirito combattivo del club possa aiutarlo nel portare a casa qualche risultato. Purtroppo per il Catania in queste sei partite non gioca da solo e anche se dovesse trovare qualche risultato utile non ha nelle proprie mani la gestione di questo finale. Da qui in avanti si dovrà tener conto anche di quanto fatto dalle rivali. Che colpe ha Rolando Maran, esonerato due volte in stagione? Purtroppo non credo molte. Il suo doppio esonero è la conferma che le cose non sono andate bene fin dall’inizio in questa annata. Se uno esonera un allenatore e poi lo richiama ma non ottiene mai un cambiamento di risultati testimonia che il problema, molto probabilmente, non stava nel manico ma negli interpreti. Cosa può fare un allenatore con così poca esperienza ad alti livelli come Maurizio Pellegrino per salvare il Catania? Può dare un’iniezione di fiducia per ricominciare, può cercare di creare unione in un gruppo di ragazzi che da inizio anno hanno iniziato a giocare ognuno per sé, perdendo, quindi, la compattezza che nelle passate stagioni è stata forse la chiave dei successi catanesi. La sua inesperienza, da questo punto di vista, può responsabilizzare i giocatori.

IL GRANDE PUFFO stravisto per lui. La storia di Barrientos è iniziata presso il C.A.I. di Comodoro Rivadavia, la città in cui è nato, ma la sua carriera professionistica comincia nel 2003 quando va a Buenos Aires, al San Lorenzo. A 21 anni conta già 72 presenze e 7 reti. Nell’estate del 2006 fa armi e bagagli e se ne va in Russia, al FC Mosca: 9 milioni di euro finiscono in Argentina. Gioca per tre stagioni all’ombra del Cremlino, collezionando 42 presenze e 18 gol e arrivando a disputare la finale della Coppa di Russia. Nell’estate del 2008 fa ritorno al San Lorenzo, in prestito, segnando 8 gol in 21 partite. All’inizio del Clausura 2009 un infortunio al legamento

crociato lo costringe a un lungo stop. Il 28 maggio successivo viene acquistato dal Catania e il contratto è di quattro anni. Barrientos risulta essere l’acquisto più costoso della società etnea: 4 milioni di euro. Nel mese di luglio dello stesso anno viene sottoposto a un nuovo intervento al ginocchio e sta fermo altri sei mesi. Esordisce in A il 9 maggio. La stagione seguente, quella 2010-2011, gioca solo in Coppa Italia. Il 2 gennaio del 2011 il Catania lo presta all’Estudiantes. Tra un acciacco e l’altro, disputa qualche gara (13) ma senza il briciolo di un gol. È la stagione 2011-2012 quando fa ritorno a Catania. Qui è subito titolare.

Chi è Pablo Barrientos Nato a Comodoro Rivadavia, in Argentina, il 17 gennaio 1985, Pablo César Barrientos è stato soprannominato dagli amici “El Pitu” (in italiano il Puffo). Sono 15 le partite che ha disputato con la maglia della selezione Under-20 dell’Argentina. Con questa ha messo a segno 6 gol. La pesante eredità è stata indossare la maglia numero 10 nella selezione Under-20, la stessa di Maradona.

cugini

Emanuele Tramacere

S

top agli intoppi, l’Inter ha bisogno di ripartire dopo le ultime quattro uscite senza vittorie. L’impegno contro la Sampdoria, rappresenta l’ultimo match sulla carta alla portata che la truppa guidata da Walter Mazzarri potrà affrontare prima del quartetto terribile in grado di condizionare la classifica finale dei nerazzurri e, di conseguenza, anche le future scelte di mercato che riguardano in prima persona anche lo stesso allenatore. A Genova, i nerazzurri troveranno una squadra in straordinario stato di forma, che fra le mura amiche del Galileo Ferraris ha ottenuto soltanto una sconfitta nelle ultime 11 partite (contro il Milan 0-2). Dal suo arrivo sulla panchina blucerchiata Sinisa Mihajlovic è riuscito con dei semplici aggiustamenti a ridare energia ad una squadra giovane e ricca di talenti. L’esatto opposto di quanto creato da Mazzarri con le proprie scelte di inizio stagione. Sampdoria-Inter sarà

I due allenatori sono i grandi ex l’interista ha qualcosa in più da perdere una partita speciale proprio per i due tecnici: Mihajlovic ha un passato nerazzurro sia da giocatore, sia da vice-allenatore, nelle ultime due stagioni di Roberto Mancini, con il quale ha vinto due campionati italiani e la Supercoppa italiana. Mazzarri, invece, nel suo biennio alla Sampdoria ha vissuto alti e bassi che hanno prima portato il club ad una storica qualificazione in Coppa Uefa, salvo poi trovare una deludente seconda stagione. L’allenatore di San Vincenzo sarà costretto a rinunciare all’infortunato Juan Jesus, quindi, con un Walter Samuel in condizioni precarie, sarà Hugo Campagnaro a completare la linea difensiva composta da Andrea Ranocchia e Rolando. L’ottima prestazione offerta da Mateo Kovacic nel finale di partita non gli consentirà di trovare una maglia da titolare che, al contrario, potrebbe tornare a vestire quel Fredy

Guarin autore del gol nerazzurro nell’1-1 dell’andata a San Siro. Mauro Icardi e Rodrigo Palacio continueranno a perfezionare la loro intesa in attacco mentre sugli esterni, dopo le deludenti prestazioni delle ultime partite tornerà in panchina Danilo D’Ambrosio, Jonathan e Nagatomo riconquisteranno la propria maglia da titolare. I precedenti spostano l’ago della bilancia in favore dei nerazzurri con due vittorie consecutive negli ultimi due incontri, ma i 14 pareggi stagionali fanno storcere il naso anche ai tifosi più ottimisti. Fra questi il principale è diventato anche il presidente Thohir, che tornato in Indonesia ha confermato a staff tecnico e dirigenti che l’ingresso in Europa League è l’obiettivo minimo da dover conquistare. Altrimenti Mihajlovic potrebbe trovarsi davanti gli stessi ragazzi che si ritroverà ad allenare nella prossima stagione.

Catania, “scusa Ameri”, solo per la Storia

gli ospiti Giovanni Labanca

L

a squadra etnea, ospite tanto attesa quest’oggi a San Siro, nella storia del calcio ci è entrata, a differenza di tante altre, non per le sue gloriose e numerose gesta, ma per una frase che fa parte della vita di “Tutto il Calcio, minuto per minuto”, allorquando, giocandosi CataniaInter nel lontanissimo 1964, i catanesi ebbero l’ardire di battere l’Inter mondiale per 1 a 0. Il gol dei miracoli fece gridare allo stupore tutta Italia per la famosa interruzione operata in trasmissione da Sandro Ciotti su Enrico Ameri, che trasmetteva da To-

rino, annunziando la clamorosa vittoria sui nerazzurri, stanchi e depressi da un campionato logorante assai. Quelli della nostra età, allora incollati alla radiolina, se lo possono ricordare, tanti altri lo ignorano, non per colpa loro. Del resto, la società del vulcano non ne ha mai fatti misteri sulla sua precarietà ed al massimo ha potuto vantarsi di aver lanciato in serie A Bruno Pizzul, dal Friuli e Mimì De Pierro, lucano di Roccanova. Il resto, come si cantava, è noia, di quella più deprimente, scossa solo dalle risalite nella massima divisione ed il repentino ritorno all’inferno della B. C’è, in tutta questa continua avventura, una prerogativa assoluta: il presidente Massimino. Era buono, quasi ricco, bravo e anche un tantino ignorantello, tanto che, in una delle intervi-

ste, ad un cronista che gli faceva notare la mancanza di amalgama nella squadra, rispose pacifico e sereno, rivolto anche al suo DS, “ la compreremo”. In fin dei conti era la semplicità assoluta e la modestia che rendevano simpatica anche il Catania, che veniva e viene accolto sempre con molta simpatia negli stadi italiani. La stessa cosa succederà oggi e con allegria da parte del Diavolo affamato come al solito di punti. Vittima sacrificale? Non lo crediamo affatto, visto il Diavolo in grande difficoltà di fronte al Grifone genoano. L’undici catanese è una compagine ben messa in campo, prova ne è la partita di domenica scorsa persa in modo strambo contro il Toro che, nonostante tutto, è costato l’esonero all’incolpevole Maran. Il Catania lotterà su un terreno ostico, ma deve tirar fuori tutto il suo orgoglio e la grinta necessaria per non farsi ingoiare in un sol boccone. Deve lottare come ha dimostrato di saper fare, anche perché c’è da onorare un patto sancito con i suoi accaniti ed accesi tifosi, che hanno ancora il diritto e un barlume di speranza nella salvezza. Un miracolo vero e proprio, sarebbe, magari con il divino aiuto di Santa Rosalia.


amarcord domenica 13 aprile 2014

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Nazzareno Canuti, di ruolo difensore, nella stagione 82-83 ha giocato nel Milan in Serie B, mandato in prestito dall’Inter, collezionando 16 presenze. A fine carriera arriva al Catania, dove gioca 81 partite e mette a segno anche una rete.

Maximiliano Gastón López, per tutti semplicemente Maxi López, attuale bomber della Sampdoria, ha indossato i colori rossoneri del Catania, in prestito oneroso per 1,5 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 8 milioni, nella stagione 2011-2012 proveniente proprio dal Catania. Il bomber argentino, che firmò con il Milan un contratto fino al 30 giugno 2015, quindi per tre anni, è sceso in campo solo in otto occasioni e mettendo a segno un solo gol. A fine campionato tornerà al Catania. L’attaccante argentino arriva per la prima volta nella città siciliana il 20 gennaio 2010 firmando un contratto di tre anni per 800.000 euro a stagione. Il primo gol siciliano arriva alla seconda partita a Roma contro la Lazio e la prima doppietta nel campionato italiano arriva nel derby di Sicilia contro il Palermo.

Walter Novellino, all’anagrafe Alfredo Walter Amato Lenin Novellino, attuale tecnico del Modena, ha giocato, come centrocampista con spiccate doti offensive e abile nel dribbling, sia con il Milan che con il Catania. Al Milan si ferma dal 1978 al 1982 scendendo in campo per 120 partite e segnando 10 reti. La carriera di calciatore la conclude proprio nella città siciliana, in una stagione è sceso in campo 16 volte restando in bianco con i gol.

Dario Giuliano Mario Barluzzi, dopo ben 7 campionati disputati quasi tutti in Serie C arriva alla massima serie con il Catania, correva l’anno 1961. Nell’unico anno passato al Catania non ebbe l’onore di piazzarsi tra i pali neppure una volta. Dal 1962 al ’67 difenderà la porta rossonera in ben 85 occasioni e subendo 68 reti. Con il Milan vincerà 1 Coppa Italia (1966-1967) e la Coppa dei Campioni della stagione ’62-’63.


VIAREGGIO ROSSONERA

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i club Giovanni Labanca

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l Milan Club Viareggio è stato fondato il 6 giugno 2013 e ha sede al “Bonny Bar “ in via Giulio Cesare 67, fa parte dell’Associazione Italiana Milan Club dal 2013 ed è presieduto da Francesco Brucia, che è coadiuvato dal resto del direttivo formato dal Vice presidente a Roberto Cosci, dal segretario Daniele Tremaroli e dai consiglieri Riccardo Mugnaini, Michele Landi e Alessio Monti. Il Milan Club Viareggio Rossonera risulta essere la prima società per numero di sostenitori e di iscritti a Viareggio. Il Logo del Club è semplicemente lo stemma ufficiale del Milan con l’inserimento di un altro stemma simbolo della città di Viareggio ovvero il Burlamacco, maschera ufficiale del Carnevale. Soddisfatta la parte burocratica, diamo la parola direttamente ai protagonisti di questa bella avventura del tifo rossonero e, come è logico, per primo al presidente Brucia. Presidente, a parte la battuta spontanea, cosa …brucia nel braciere viareggino? “Quella che brucia tantissimo è la grande passione per una squadra meravigliosa che tutti noi portiamo nel cuore, sia nella buona che nella cattiva sorte. Non ci lasciamo prendere dallo sconforto,

come non esaltiamo al primo gol di una partita. E’ quasi un anno che siamo sulla breccia del tifo ed intendiamo restarci a lungo, molto a lungo, se possiamo contare sempre su gente entusiasta che ci circonda. Viareggio ha impiegato un bel po’ di tempo per organizzarsi, ma alla fine ha avuto quel che voleva e lo porterà nel futuro con onore”. Aver fondato un Club proprio in un momento così negativo, non è stato un po’ azzardato, nel senso che l’euforia dei tifosi è spenta quando le cose vanno male, anzi malissimo? “Proprio per questo la nostra associazione all’AIMC acquista molto

più valore e significato per dimostrare che si debba essere vicino a che naviga in mille difficoltà nei momenti che ne segnano la storia. E noi viareggini siamo le persone più adatte a fare quello che magari altri non avrebbero mai fatto. E siamo qui, a fronte altissima, alla testa dei miei iscritti che si detti e dimostrati dal primo momento predisposti a tutto pur di vedere per le strade della nostra città il vessillo rossonero, per incitare anche altri ad aderire alla nostra bella iniziativa”. Visto che ci siamo nel tema, come avete digerito il licenziamento di Allegri e la chiamata, in fretta e furia, di un ex calciatore ancora in attività ad allenare una squadra decotta, oltre che demotivata a livello

mentale? “Francamente la cosa non ci è andata proprio a genio, cosi si dice da queste parti. Secondo noi, la dirigenza avrebbe dovuto avere più calma, riflettere di più e lasciare ad Allegri la possibilità di chiudere la stagione che, forse, con un colpo d’ala si poteva anche salvare, come poteva andarci meglio anche in Coppa . Chi lo sa. Con Seedorf non si va lontano, se non allo stesso modo come lo sarebbe stato con Allegri. Della situazione siamo tutti consapevoli e facciamo il tifo e preghiamo pure che le cose si aggiustino per salvare la faccia con l’ingresso nella Coppa Europa”. E la dirigenza, quella “vecchia”

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si intende, quante colpe ha per quello che è successo “Tantissime colpe. Quello che non riusciamo a comprendere è il totale disinteresse proprio di Berlusconi. Capiamo che la politica e la giustizia lo abbiano messo al tappeto, ma poteva almeno impegnarsi a non far scoppiare la lite tra la figlia Barbara e l’eterno Galliani, che non messo di certo in buona luce tutta la Società dell’ ex via Turati. Il momento attuale non è per questo ancora troppo chiaro e ciò si riflette, ovviamente, anche sui tifosi che, tira,tira, alla fine si scocciano”. Presidente, Viareggio, dopo il suo carnevale famoso in tutto il mondo, con il Milan Club vuole

avere un altro valore aggiunto, almeno per un certo aspetto? “Certamente che sì. Con tanto rispetto per i numerosi amici, cugini interisti con i quali siamo in ottimi rapporti, noi intendiamo preparare numerosi eventi sportivi e sociali che dovranno coinvolgere tutta la cittadina, in una corsa la miglioramento e ad una vita più allegra”. Insomma, deve essere sempre carnevale? Credo proprio di sì. Non ci resta che fare i migliori auguri a questi nobili tifosi rossoneri che, per conto nostro, hanno già vinto il loro campionato. Da Stadio5 un bell’augurio di “Ad maiora semper”.


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MILAN E INTER, DERBY D’EUROPA NAPOLI AL TAPPETO il punto Severa Bisceglia

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e due squadre milanesi sono partite con altri obiettivi, disattesi da entrambe, marcando un percorso deludente, ma il Milan, in questo sprint finale, sta mettendo in campo la compattezza ritrovata ad appannaggio del bel gioco… poco importa, quel che conta sono i tre punti. L’Inter invece, da canto suo, sotto la scellerata ed incompetente guida di mister Mazzarri è costante nel deludere le aspettative e riuscirà a tenere, con ogni probabilità, questo percorso ormai tracciato in modo indelebile. Un mese fa nessuno avrebbe scommesso sul possibile sorpasso dei cugini, oggi divenuto praticamente realtà. Dopo il rocambolesco pareggio di Livorno e la mancata sconfitta in casa con il Bologna, qualcuno punterebbe un solo centesimo sulla vittoria dei nerazzurri a Genova contro la Sampdoria dell’ex interista Sinisa Mihajlovic? A cinque giornate dalla fine gli occhi sono puntati tutti sulle gare delle due milanese. La Juventus non fa più notizia, salvo disastri dell’ultima ora, lo scudetto è già cucito sulle

maglie e la Roma è sicura di giocare la prossima Champions League. A tenere banco, quindi, è l’interrogativo: riuscirà il Milan a superare l’Inter? Se il gioco e la mentalità nerazzurra è quella vista fin qui, la risposta è si. Si può sperare unicamente sulla prova d’orgoglio del singolo giocatore, quale? Quale sarà l’eroe d’annata a cui sarà dedicata una statua d’oro eretta sul piazzale antistante lo stadio Meazza? Incredibile disastro nerazzurro, il presidente Thohir si sta dando un gran da fare per completare una rosa competitiva per la prossima stagione, resta da chiedersi da dove arriveranno i soldi se mancheranno anche i proventi dell’Europa League. Il Milan oggi farà bottino pieno con il Catania, vittima sacrificale

suo malgrado. Sabato prossimo, sempre al Meazza, sfiderà il Livorno che non regalerà nulla, ma la vittoria è alla portata della banda di Seedorf. Venerdì 25 aprile, invece, il Milan è chiamato a dimostrare i progressi acquisiti sotto la bandiera olandese contro la Roma all’Olimpico. Molto dipenderà dalla matematica che separa i giallorossi dalla capolista a quella data. Se Roma non dicesse bene al Milan, nessun problema, la settimana successiva ci sarà lo scontro diretto, il derby che potrebbe segnare il sorpasso. L’Inter, invece, si ritrova a pregare e sperare in un passo falso dei cugini, e non solo, dal momento che nulla le sarà regalato né dalla Sampdoria né dal Parma, tantomeno dal Napoli.

Laura Tangari

E

se il Milan centrasse l’Europa? Dopo il successo col Genoa tutto è possibile per i rossoneri, dal momento che stasera ospiteranno a San Siro un Catania quasi rassegnato alla retrocessione, al di la del cambio di guardia alla guida della squadra effettuato da Pulvirenti con l’innesto di Pellegrino. Sulla carta il Milan è favorito e se il buon giorno si vede dal mattino, anzi dalla serata vincente di Marassi, le possibilità di portare a 48 i punti in classifica la squadra sembrano sempre più concrete per i ragazzi di Seedorf ormai lanciati all’inseguimento delle piazze d’onore. Fino a un mese fa questo sembrava un sogno irrealizzabile, adesso è diventato realtà, anche perché i cugini dell’Inter dovranno vedersela a Genova con una Sampdoria dal dente avvelenato per la sconfitta dell’Olimpico con la Lazio mentre il Parma

ABBIATI

Mimmo cavalca l’onda

MELAVERDE

campionato

ristorante tutto suo. Nasce così Melaverde dove puoi senz’altro mangiare una buona tagliata di carne ma vedresti lo sguardo del patron intristirsi un po’! Pesce, pesce, vivaddio in questa bella ed accurata sala dove si mangia in tanti e dove l’acustica, fattore spesso sottovalutato, è perfetta. Si può parlare, insomma, senza urlare e questo al ristorante è un

must importante. Ovviamente le carte vincenti sono ben altre e Mimmo ne va giustamente fiero, a cominciare dalle cosiddette entrée di mare: il crudo è semplicemente sontuoso, a livello dei migliori plateau di frutti di mare parigini, con ricci da svenimento e gamberi mai banali. Poi seppioline e polipetti in salsa tiepida miracolosamente

A

Milano e a Bergamo mangi il pesce meglio che al mare! Si tratta di una battuta di tanti anni fa ma, come spesso accade, c’è dentro molta verità. Volete un esempio? Materia prima freschissima e di alta qualità, e prezzi equilibrati? Eccovi servita una profumata Melaverde, il regno di Domenico Lamanuzzi, per tutti ovviamente Mimmo: arriva dalla Puglia parecchi anni fa ed è una vecchia volpe, nel senso positivo del termine. Mimmo sbarca a Milano e riesce a intravvedere gli sgoccioli della cosiddetta Milano da bere (e da mangiare). Si fa le ossa, insomma, in un bel periodo, nel quale i soldi giravano ancora alla grande e le cosiddette public relations si facevano soprattutto al ristorante. La sua passione ovviamente è il pesce, diciamo che è nato in barca o quasi, e quindi ne conosce tutti i segreti: si dà da fare tra cucina e sala in qualche ristorante che va per la maggiore e poi si sente pronto a fare il grande salto, un

Ristorante MELAVERDE via Monviso 36, Milano, tel. 02 33600971 Patron Domenico Lamanuzzi Chef Franco Paciolla In sala Giuseppe Messina, caposala, e Pietro Galantino

rilanciato dal successo col Napoli dovrà far visita oggi a mezzogiorno al Bologna, squadra alla ricerca disperata di punti per poter restare in A. Ci sarà da fare i conti anche con la Lazio, però impegnata al San Paolo con un Napoli che rischia la contestazione nel caso di un nuovo passo falso dopo quello del Tardini. Eppoi c’è il Verona con gli scaligeri ad incrociare le armi al Bentegodi con una Fiorentina lanciata a difendere la quarta piazza, tra l’altro già saldamente nelle sue mani grazie alla vittoria casalinga con l’Udinese. Insomma, il calendario sembra voler favorire il vecchio Diavolo rilanciandolo verso l’Europa League, il minimo sindacale per l’undici di Seedorf dopo una stagione disastrosa. E la Juventus? I bianconeri di Conte

TOP

&

FLOP

di Aldo Colombo

leggera e non invadente, per arrivare ai classici primi come le linguine all’astice, ricche, molto ricche, i paccheri di Gragnano con lo scorfano e, in onore alla sua terra, le orecchiette con cima e vongole. Il segreto? “Innanzitutto la cottura – precisa Mimmo - elemento fondamentale sia per la pasta che per il pesce. Deve essere perfetta, trenta secondi prima sei out e trenta secondi dopo uguale. Massima concentrazione quindi ai fornelli, e poi sul pesce non si può imbrogliare, all’alba vado personalmente al Mercato a selezionare gli arrivi e a comprare quello che reputo il meglio

seguiranno le partite di oggi in tivù tenendo aperta la porta del Friuli domani sera quando scenderanno in campo contro la squadra di Guidolin alla ricerca di un risultato prestigioso dopo una stagione mediocre. In coda, attenti alla sfida del Picchi dove il Livorno ospiterà il Chievo reduce dal derby di Verona dove avrebbe strameritato il pareggio. Ieri sera altra battaglia a Reggio Emilia fra il Sassuolo e il Cagliari.

Rafa Benitez proverà a salvare la faccia

Vecchio lupo di mare che non perde il vizio di parare bene e salvare i rossoneri all’ultimo minuto. Una sicurezza, un senatore del quale il Milan ha ancora bisogno

A Milano un porto sicuro per mangiare buon pesce accompagnato da ottimo vino di Aldo Colombo

Roma, secondo posto blindato

per la mia cucina”. I secondi non tradiscono con il pescato del giorno in bella evidenza, fritto di paranza esaltante, con l’olio giusto, rombo, branzino, ma anche sogliola eccezionale e un sanpietro che sta tornando di moda: pesce difficile da preparare ma grande cavallo da battaglia di Mimmo! Carrello goloso di dessert e due parole sulla base alcolica che alla Melaverde non è affatto trascurata. Dunque, da poche battute e dal servizio del vino si capisce subito che il patron è un grande appassionato: di un bianco non facile e non troppo conosciuto

PAZZINI Balotelli aveva la febbre, era la sua grande occasione e invece la spreca, non inserendosi né tirando mai. E anche di testa, quando gli arrivano un paio di cross, lui latita

come l’Arneis serve in tavola quello del miglior produttore, Gianni Voerzio e i giochi sono fatti. E non finisce qui perché in qualche vetrinetta fanno spicco rare bottiglie di whisky di malto, grappe rare e sconosciute di alta qualità, Armagnac, rum invecchiati, insomma una vera e propria passione che Mimmo offre anche ai suoi clienti: “Alcuni mi seguono da più di vent’anni ed è una bella soddisfazione. Ma ci sono anche parec chi giovani e questo mi fa sperare per il futuro che non vedo più così grigio”. In effetti la Mela di Mimmo vola sempre più in alto!


domenica 13 aprile 2014

mercato Luigi Sada

K

akà, Europa League o no, a fine stagione probabilmente dirà addio al Milan. Non perché all’ombra della Madonnina gli siano venuti a mancare gli stimoli ma per il fatto che il fuoriclasse brasiliano è costantemente inseguito dal Psg che lo vorrebbe nelle sue fila il prossimo anno per completare, a dispetto dell’età, un organico di prima scelta voluto da Blanc dopo l’ottima stagione in Ligue 1. Kakà, per il momento prende tempo però, salvo terremoti, la destinazione finale del giocatore sembra già segnata con tanti saluti a Seedorf e compagni. Il Psg in questa circostanza dovrebbe concedere via libera alla partenza di Menes o addirittura di Verratti se il ragazzino, ex Pescara, dovesse sentire nostalgia dell’Italia optando per il club rossonero. Sempre in casa Milan si sta valutando la possibilità di portare a Milan Richards del City, mentre un pensierino resta rivolto al parmense Parolo, già consigliato al club del Portello qualche tempo fa da Sandro Mazzola. Si muove con attenzione la Juventus, decisa a riportarsi a casa a fine stagione uno dei due gioiellini del Sassuolo, vale a dire

giù al nord Fiore Marro

KAKÀ VERSO IL PSG

Berardi e Zaza. Per il momento in pole sembrerebbe Berardi, anche se il bomber verde nero da qualche tempo non riesce più ad andare in gol come era accaduto nella giornata storica del famoso 4-3 portato a casa col Milan di Allegri. Sul taccuino di Marotta c’è anche il nome Paletta destinato a un grande club, sempre che il Monaco non lo soffi alla Vecchia Signora. Sempre la Juve ha nel suo mirino il viola Cuadrado mentre dalla Spagna, sponda Atletico Madrid, stanno arrivando richieste all’Inter per Icardi. I nerazzurri ci stanno pensando anche se Thohir pare abbia blindato l’attaccante. In partenza

invece Guarin verso Juventus o Chelsea. Il colombiano a Milano sembra abbia fatto il suo tempo, indipendentemente dallo sciagurato retropassaggio costato all’Inter il pareggio col Livorno. In toscana sono ormai rassegnati alla partenza di Mbaye e Duncan di proprietà nerazzurra, nerazzurri che hanno preso sul serio la possibilità di strappare al Porto Martinez valutato 25 milioni. Una cifra pazzesca, meno che per l’Inter, soprattutto se dovesse vendere Icardi per 15 milioni. Intanto nel valzer degli allenatori Stramaccioni a fine stagione potrebbe rilevare la panchina di Pulga al Cagliari.

I GEMELLI DEL GOL

Tu chiamale se vuoi emozioni

I

l calcio, si sa, crea miti e leggende per alimentare una passione che non si vive solo attorno ai novanta minuti che si svolgono nel catino del campo rettangolare; quella dei gemelli del gol è una di quelle favole che non dispiacciono a nessun amante del pallone a prescindere dai colori calcistici. Personalmente ho sempre sognato di fare il bomber quando calcavo i campi della periferia casertana, ma non avendo lo scatto veloce della punta, mi sono dovuto limitare a fare gli assist, il mio compagno di squadra di sempre, il “nove” per antonomasia si chiamava Antonio Russo aliasChampagne, faceva reti a ripetizione , ancora oggi, entrambi con i capelli grigi e i chili di troppo, discutiamo in merito ai suoi gol, io asserisco e sostengo che era tutto merito mio, bastava che lui aspettasse fermo in aria di rigore, i mie cross lo centravano ed il pallone finiva in porta; la sua versione è che trasformava i miei palloni, buttati dentro alla “viva il parroco” che lui poi li trasformava in euro gol; il calcio vale la pena di viverlo ed amarlo anche per queste storie. Per quelli della mia generazione se si indicano i gemelli del gol, salta immediatamente alla mente la coppia del Torino di Gigi Radice , quella formata da Paolo Pulici e da Francesco “Ciccio” Graziani. Attaccanti fisici, capaci di lottare con i difensori e di realizzazioni acrobatiche. Più “prima punta” Pulici, capace invece di grandi rientri e movimento,

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Graziani. Questa la coppia, che fu determinante nello scudetto del Torino 1975/76. Un’altra coppia degna di questo nome è arrivata una decina di anni dopo, formata da Roberto Mancini e Gianluca Vialli; vero artista del calcio il primo, più nerboruto e realizzativo il secondo. Unendo le loro qualità, portarono al tricolore la Sampdoria nel 1990/91 di Vujadin Boskov. Di gemelli del gol che vale la pena ricordare una citazione d’obbligo spetta a quella della nazionale di Bearzot del 1978 composta da Roberto Bettegae Paolo Rossi. Il potente, tecnico Bettega il furbo , rapinatore d’aria Rossi, un abbinamento letale per gli avversari. Altre che vanno ricordate sono quella milanese sponda nerazzurra Milito-Eto’o, quella rossonera Gullit- Van Basten e per chiudere l’amarcord Roberto Pruzzo e Maurizio

Ioriodella Roma dell’indimenticato Liddas Nils Liedholm. Da noi a Napoli i gemelli del gol più importanti sono stati Diego Maradonae Antonio Careca, ma in questo caso di dovrebbe parlare di “trio maravilha” per il supporto di Bruno Giordano. La mia coppia gol azzurra rimarrà per sempre quella composta da Giuseppe Savoldi e Luciano Chiarugi, gemelli diversi del gol ma molto complementari, uno era il tipico ariete dell’aria di rigore, rapace e potente, l’altro tutta rapidità e fantasia, un campione vero, uno che oggi sarebbe conteso a suon di milioni di euro. Negli ultimi tempi al San Paolo si sono esibiti ottimi attaccanti, il duo più intrigante è da considerare senza dubbio quello di Edinson Cavani ed Ezequiel Lavezzi, oggi fanno i “gemelli” in Francia nel Paris Saint Germain.

DERBY PRIMAVERA: PARI E PATTA AL VISMARA

Per i ragazzi di Inzaghi un pareggio che frena la rincorsa alle Final Eight primavera Daniel Rizzo

Inzaghi di accedere direttamente alle Final Eight. Super Pippo a fine partita commenta cosi: “Sono molto contento dei ragazzi, abbiamo fatto quasi

S

i era chiusa con un rotondissimo 0-6 la trasferta dei ragazzi di Filippo Inzaghi sul campo del Cittadella, fanalino di coda del campionato a soli 2 punti. L’ultima sconfitta casalinga col Brescia, fu spazzata via dopo solo 45’, quando i rossoneri andarono al riposo già in vantaggio per 5-0. Bellissima prova dei ragazzi di Inzaghi che, con questo risultato, si presentavano al meglio alla sfida coi cugini nerazzurri. La carica del Milan, però, dura solo un tempo, nel quale dopo tante occasioni i ragazzi di Inzaghi trovano il vantaggio grazie ad un sinistro imprendibile di Pinato da posizione ravvicinata. L’Inter, però, è sempre stata in partita affidandosi alle ripartenze velenose guidate dal duo Ruben Botta-Andy Polo. Nella ripresa Proprio il giocatore prestato da Mazzarri confeziona un assist meraviglioso per Polo che fredda l’incolpevole Gabriel, mettendo quasi ko le speranze di

Lutto per la nostra collega Laura Tangari. In settimana è venuta a mancare la cara mamma Annamaria. La redazione di Stadio5 abbraccia Laura in questo triste momento.

Ruben Botta, l’arma in più dell’Inter Primavera

sempre la partita. Siamo stati bravi ad andare in vantaggio, potevamo anche vincerla. Poi quando trovi uno come Botta che gioca in Serie A… è stato bravissimo lui a scaricare, con esperienza, la palla al momento giusto. I ragazzi hanno fatto il possibile. Stiamo facendo una stagione positiva, speriamo di conservare il terzo posto, che consentirebbe di fare due partite in casa ai playoff, e recuperare alcuni giocatori. Sapevo che era una partita difficile, ma abbiamo creato parecchio e sofferto il giusto. Noi adesso aspettiamo di vedere Chievo-Atalanta e poi faremo le nostre valutazioni. Il Viareggio ci ha tolto molte energie, giocando ogni due giorni, ma anche giocatori,

soprattutto in attacco. Faccio un plauso a tutta la squadra: i difensori hanno giocato una bella partita”. Poi sulla presenza di Galliani e Seedorf al Vismara dice: “Il feeling che c’è tra loro è importante. E’ una soddisfazione per il gruppo vedere che persone così vengono a vederci. Il lavoro piace a loro e a noi. Derby dei grandi? Il Milan deve cercare di andare nelle coppe, è l’obiettivo della società. L’Europa non è semplice, ma può farcela. Faccio un plauso a tutta la squadra, i difensori hanno giocato un’ottima partita. El Shaarawy? Deve pensare a far bene, se deve fare qualche minuto in Primavera è il benvenuto, ma ci vorrà un po’ di tempo. Noi pensiamo a vincere con il Padova e per il campionato vedremo”. Amaro in bocca per il pareggio anche il tecnico dei baby interisti Cerrone: “ Ci ha dato molto fastidio perché non si può concedere un gol così. Sono i soliti nostri errori, per fortuna c’è stata la reazione. I ragazzi avevano voglia anche di vincere. Sull’11 ho creduto anche di potercela fare perché ho visto il Milan in grande difficoltà, soprattutto quando ripartivamo con Botta, Camara e Polo. La reazione è stata buona, sapevamo che giocavamo contro una squadra che ha vinto il Viareggio e che oggi poteva arrivare al secondo posto. Abbiamo fatto una buona gara, secondo me il pareggio è giusto. Ruben Botta? Piacerebbe avere sempre un giocatore come lui. Ha grinta e ha tirato su il morale ai ragazzi. Ha disputato una partita eccezionale, sono contento perché ha dato una mano importante ai compagni per la reazione”.


BIANCONERI IN SEMIFINALE

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U

n Super Casillas, malgrado i due gol incassati da Reus, regala al Real Madrid il passaggio del turno di Champions League.Il Borussia le ha provate tutte per rovesciare lo 0-3 dell’andata del Bernabeu, ma alla fine ha dovuto cedere le armi agli spagnoli apparsi, in questa circostanza, copia sbiadita rispetto al match di una settimana fa. Onore, comunque, alla squadra di Klopp per aver lottato fino alla

Luigi Sada

era destino che dovesse soffrire sino alla fine. Il Barcellona mercoledì sera non c’era e il risultato ha premiato la squadra di Simeone tornata a centrare una semifinale in Europa dopo ben quarant’anni. Messi se l’è presa con tutti. Ma la verità è che l’Atletico in questa occasione ha dimostrato di essere la squadra più forte a livello continentale. A caccia di miracoli c’era anche il Manchester United, ricaricato dal

champions

di andata. Lo Special One l’aveva detto: “il gol di Hazard messo a segno a Parigi sarà determinante per noi”. Così è stato. Nelle altre due gare colpo grosso dell’Atletico Madrid nel derby di Spagna

COLPO GROSSO DELL’ ATLETICO fine. Grande Casillas perchè ha parato l’impossibile vanificando le due reti di Reus. Ancelotti non l’ha presa bene, pur staccando, fra un sospiro e una imprecazione, il biglietto per il passaggio

alla semifinale. Il miracolo lo ha compiuto invece il Chelsea di Mourinho andato a segno due volte con il Psg grazie ai gol di Schurrle e al piccolo capolavoro di Demba Ba siglato a 3 minuti dal fischio di chiusura, con Sirigu fuori causa battuto inesorabilmente. Determinante per i Blues la rete realizzata da Hazard al Parco dei Principi nella gara

ivi Arr

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Barça a casa

pareggio dell’andata con i campioni in carica del Bayern Monaco. Ribery e compagni hanno tenuto a freno gli inglesi fino allo spettacolare gol di Evra messo a segno al 57’, poi dopo neanche un minuto, su rovesciamento di fronte, hanno acciuffato il pareggio con Mandzukic rilanciando in quota la squadra tedesca verso il successo. Il resto lo hanno fatto Muller e Robben nei successivi affondi con De Gea battuto senza scampo. Intanto i sorteggi di Nyon hanno regalato sfide più che mai interessanti: Il Real di Ancelotti ospiterà al Bernabeu il Bayern Monaco, campioni d’Europa in carica. Un match difficile per i tedeschi, anche se tra le fila spagnole mancherà Cristiano Ronaldo. Tutto da seguire l’incontro dello Stamford Bridge fra il Chelsea e l’Atletico Madrid, con il dubbio di Courtois legato alla clausola che penalizza gli spagnoli essendo di proprietà dei Blues. Se il portiere belga verrà schierato nella gara londinese, il Club madrileno dovrà sborsare 3 milioni di euro al Chelsea.

del Vicente Calderon con il Barca. A mandare a casa i Blaugrana ci ha pensato Koke dopo soli otto minuti, metà dei quali giocati a una porta sola davanti a Pinto fra i pali al posto dell’infortunato Valdes. L’Atletico l’avrebbe potuta chiudere molto prima questa sfida stratosferica se uno dei tre palloni finiti sui legni della porta di Pinto fosse entrato dentro. Ma

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Ennesima magia di Pirlo e gol di Marchisio ’ vero, la Juventus manca dall’Europa da undici anni, ma vi fa ritorno a testa alta e dall’ingresso principale, con la consapevolezza di giocarsi la fi-

Benfica allo stadio De Luz. Un sorteggio non molto favorevole ai bianconeri dal momento che nell’urna di Nyon cerano anche Civilia e Valencia, due squadre forti e compatte ma decisamente inferiori ai lusitani. Siviglia e Valencia si affronteranno nell’ennesimo derby spagnolo d’Europa. L’euforia in casa bianconera è alle stelle, Conte e i suoi ragazzi stanno concludendo una stagio-

nale, con buone probabilità di vittoria, nel suo stadio, non accade spesso. La Vecchia Signora affronterà in Portogallo il

ne strepitosa, unico neo l’uscita dalla Champions, che li porterà a non restare comunque a mani vuote. Lo scudetto e l’Europa Le-

europa league Severa Bisceglia

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ARSENAL ADDIO ALLE ARMI Il lanciatissimo Liverpool oggi affronta il City estero

Luigi Sada

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’Arsenal di Wenger in Premier League è ormai alla frutta. Prende tre sberle a Liverpool dall’Everton e si arrende ufficialmente alle tre regine del campionato concedendo a loro semaforo verde nella corsa al titolo di campione d’Inghilterra. Cosa sia successo ai Gunners dopo un brillante avvio di stagione non è facile capirlo ma la verità è che Liverpool, Chelsea e City pare abbiano una marcia in più, anche se i Blues di Mourinho spesso inciampano in qualche ostacolo di troppo Arsène Charles Ernest Wenger, tecnico dell’Arsenal

via Mussi angolo Piero della Francesca, 20 Milano Info: tel. 023318253 pescheriamimmo@gmail.com

ague sono pur sempre un buon bottino. L’Olympique Lione ci ha provato pur sapendo che difficilmente sarebbe riuscita a battere la banda zebrata. Briand ha provato, con una rete rocambolesca, a riaprire il match rispondendo alla solita magia del regista Pirlo realizzata a soli quattro minuti dal fisco d’inizio. Il momentaneo pareggio del Lione ha solo fatto faticare di più i bianconeri che hanno dovuto contrastare non poco gli avversari che hanno macinato gioco lasciando presagire il peggio. I francesi hanno giocato meglio della sfida di andata, ma la Juventus, si sa, poche volte perde l’occasione di infierire sull’avversaria. E se non passano le prodezze, un pizzico di fortuna non fa mai male. Marchisio, poco incisivo nella prima frazione di gioco, chiude la partita con un tiro che trova la fortunata deviazione di Umtiti. L’unico contento, ma non troppo, il solito Tevez che non riesce a segnare in una competizione europea da ben 5 anni. L’ex Coppa UEFA da giocarsi in finale allo Juventus Stadium è alla portata. Il tecnico bianconero non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Siamo contenti di essere il porta bandiera del calcio italiano, ma poi per come funziona in Italia sappiamo bene che gli anti-juventini se ne fregano e vogliono vederci fuori”.

come è accaduto la scorsa settimana col Crystal Palace. Chi va forte e non si ferma mai è il Liverpool trascinato da Gerrard e Suarez bravi a liquidare in trasferta la pratica West Ham con due gol firmati dal mitico capitano. Non molla il City che rifila un poker al Southampton con Dzeko e Jovetic scatenati. Rialzano la testa lo United e il Totteneham il primo battendo per 0-4 il Newcastle, il secondo sommergendo con cinque reti il povero Sunderland. Festeggia intanto con un mese di anticipo il rientro in Premier League dopo dieci anni d’assenza il Leicester. In

Bundesliga fa notizia la sconfitta del Bayern a Augusta con gol segnato da Moelders. Ma i bavaresi hanno ormai staccato la spina dopo la galoppata vincente che li ha portati al terzo titolo consecutivo. Alle spalle di Robben e compagni lottano per il posto d’onore Borussia Dortmund e Schalke con il Leverkusen ancora una volta messo al tappeto dall’Amburgo che vuol allontanare lo spettro della retrocessione. In Spagna il terzetto di testa è guidato sempre dall’Atletico di Simeone seguito a ruota dal Barcellona e Real. I Colchoneros si sono sbarazzati del Villareal con Garcia, i Blaugrana del fanalino di coda Betis con doppietta di Messi mentre l’undici di Ancelotti ha passeggiato nei Paesi Baschi superando la Real Sociedad con un poker firmato da Illarramendi (2), Bale e Morata. In bassa classifica colpaccio esterno dell’Osasuna con l’Almeria. In Ligue 1 corre sempre il Psg vincitore sul Reims per 3-0 col Monaco che torna alla vittoria col Nantes. Bene il Lille che va a prendersi i tre punti a Tolosa col Saint Etienne frenato in casa dal Nizza agguantato in pieno recupero.


SOGNO EUROLEGA FERRARI, COLMARE IL GAP domenica 13 aprile 2014

basket

Beppe Vigani

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’Olimpia, dopo anni di delusioni, arriva ai playoff di Eurolega. Al Forum, il 16 aprile, l’EA7 ospita il Maccabi per giocarsi una Final Four storica tra le mura amiche. Gli israeliani di Tel Aviv hanno un conto aperto con le “scarpette rosse”, giacché contro di loro alla fine degli anni Ottanta persero due Eurolega. Il campionato va in naftalina, per via dell’All Star Game, la pratica Malaga è stata archiviata ed eccoci così arrivati ai quarti di finale al meglio delle cinque partite, con Milano che ha il vantaggio di un match in più in casa. Tornerà Keith Langford, ma mancherà Alessandro Gentile, infortunatosi contro Cantù. La formazione di David Blatt è un habitué dei playoff, quindi per gli uomini di Luca Banchi sarà un’impresa passare. In cabina di regia del Maccabi c’è Tyrese Rice, alla prima Eurolega della sua vita dopo aver assaggiato l’Eurocup due stagioni fa con il Lietuvos Rytas Vilnius. Oggi in nemmeno 19’ a partita realizza più di 8 punti (44% da due e oltre il 38% da tre) con 3 assist. Ricky Hickman è un autentico giramondo: Ungheria, Romania, Germania e Finlandia prima di approdare nel 2010 a Casale Monferrato come “insurance guy” per i playoff di Legadue. Una stagione da grande protagonista, culminata con la promozione, e un ottimo campionato a Pesaro (con Daniel Hackett) e quindi Maccabi. In questa Eurolega tira con quasi il 52% da due e il 30% da tre. Bene anche a rimbalzo (2.6 a partita) e assist (2.6). Devin Smith è un altro che conosce molto l’Italia: Coppa Italia con Avellino (2008), in una stagione che ha portato gli irpini a qualificarsi in Eurolega. Arriva quindi la chiamata dal Fenerbahçe-Ulker di Tanjevic, poi la Grecia con il Panellinios e di nuovo l’Italia, con la Benetton di Jasmin Repesa. Oggi è alla terza stagione in Israele. Mano dolce (58.7% da

L’EA7 Armani riceve il Maccabi e punta alle Final Four due e oltre il 39% da tre) e buona presenza sotto canestro con 5.4 rimbalzi. Molti canturini si ricorderanno di Alex Tyus, che ha giocato in Eurolega la passata stagione. Saltatore, nonostante i suoi 203 cm, tira con il 72% da due e cattura 4.8 rimbalzi a partita. Altro giocatore che ha assaggiato i nostro Paese è David Blu (Blutenthal a Bologna, sia con la maglia della Fortitudo sia con quella della Virtus). Buon

tiratore (44.8% da due e 37% da tre) con 3.3 rimbalzi. Attenzione a Shawn James nell’area pitturata del Maccabi. Centro essenziale, buone mani (61.5% da due) e buona presenza sotto le plance. Guy Pnini, Sofolkis Schortsanitis, Andrija Zizic e Joe Ingles (arrivato dal Barcellona e grande amico di CJ Wallace) e Yogev Ohayon sono gli altri elementi di David Blatt, capaci di far male in qualsiasi occasioni.

Keith Langford rientra dopo un mese di stop

AL GALOPPO IN TEXAS moto gp Marjlja Bisceglia

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rande attesa per il secondo appuntamento della stagione del Motomondiale. Il campione del mondo in carica Marc Marquez vuole tornare a bissare il risultato della scorsa stagione che ha coinciso anche con la prima vittoria in classe Regina, oggi è impegnato nella corsa contro il tempo nel recupero dall’infortunio che non gli ha impedito di vincere la prima gara in Qatar: “Fin dalla prima tappa il mio obiettivo era quello di rafforzare la gamba e mantenermi in forma in vista di questo fine settimana di Austin. Questa pista è una delle mie preferite, ho fatto una bella gara l’anno scorso, sono legato da ottimi ricordi per aver conquistato la mia prima vittoria nella classe MotoGP. Dovremo aspettare e vedere la situazione con le nuove regole di quest’anno, ma in ogni caso saremo concentrati sul nostro lavoro. Fortunatamente la maggior parte delle curve impegnative

sono a sinistra, quindi la pista è perfetta per la mia gamba visto che non sono ancora al 100%”. Anche il compagno di scuderia Dani Pedrosa vuole fare bene. Le Ducati ce la metteranno tutta per migliore il quinto e sesto posto di Qatar, forti anche dei due giorni di test sostenuti la settimana scorsa a Jerez che hanno confermato il buon funzionamento dell’elettronica ‘full-factory’ installata sulle Desmosedici GP14. Andrea Dovizioso, sempre molto concreto, non si fa illusioni ma ci crede: “Dobbiamo ritenerci abbastanza soddisfatti, visto che siamo riusciti a dimezzare il distacco dai primi in Qatar confermando i miglioramenti che avevamo ottenuto nei test invernali. Sappiamo però di avere ancora tanto lavoro da fare

e credo che alcune delle prossime piste saranno difficili per noi, a cominciare da quella texana di Austin. Però è un circuito che mi piace molto per le sue caratteristiche e non vedo l’ora di scendere in pista nel weekend”. Non è da meno l’inglese Cal Crutchlow: “Andiamo con fiducia ad Austin, perché è una pista dove lo scorso anno sono riuscito ad ottenere un buon risultato. Era un circuito nuovo per me e sono arrivato quarto, per cui spero di riuscire ad essere competitivo su questa pista anche con la mia GP14. I ragazzi del mio team hanno davvero lavorato al massimo in Qatar, dopo le mie scivolate e, nonostante il problema elettronico che abbiamo avuto, è stato senz’altro positivo aver terminato la gara al sesto posto.”

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formula 1 Debora Cheli

Due giorni di test in Bahrain dopo il Gp

lla luce della seconda doppietta consecutiva della Mercedes in Bahrain, la mini sessione di test di martedi e

(e molto) su questo progetto di power unit. Già domenica scorsa, un furibondo Luca Cordero di Montezemolo abbandonava in tutta fretta le tribune del tracciato di Manama dopo la débâcle delle F14 T, resa meno imbaraz-

mercoledi sul circuito di Sakhir è stata affollatissima. Il ripristino, particolarmente gradito, dei test inter stagionali ha permesso alle scuderie di rivedere la messa a punto delle vetture, in un clima caldo e non particolarmente ventoso. Manca una settimana al Gp della Cina, in programma il 20 aprile a Shanghai, ma resta molto lavoro da fare. L’obiettivo dei top team è ridurre l’evidente distacco con le monoposto di Hamilton e Rosberg, che già si apprestano a prendere il largo in classifica. Una manifesta superiorità, a partire dal motore Mercedes, il più performante in circolazione. Il tema affligge particolarmente la Ferrari, in quanto costruttore che ha investito

zante dall’ingresso della Safety car. Il nono posto di Alonso e il decimo di Raikkonen, con un magro bottino di tre punti, hanno fatto saltare i nervi anche al mite Domenicali. Vero è che il Sakhir, con i suoi lunghi rettilinei, non era il circuito ideale per le rosse, non ancora veloci come le dirette avversarie. «Stiamo lavorando, ma dobbiamo fare in fretta – ha commentato a caldo il team principal del Cavallino - , perché la vetta della classifica si allontana e se non reagiamo velocemente la situazione potrebbe diventare complicata. E questo non deve avvenire». Alonso si è reso subito disponibile a lavorare a fianco dei meccanici per capire cosa non va: soltanto lui è

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sceso in pista in Bahrain. Il pilota del Cavallino si è concentrato inizialmente sull’assetto e sulla meccanica, al fine di migliorare il bilanciamento della macchina in curva. «Il nostro è un programma di lavoro molto aggressivo – ha affermato Alonso su Ferrari.com -, perché certamente gli avversari non staranno a guardare». Ritornando sul risultato della gara, l’asturiano non ha voluto nascondere la propria amarezza: «Anche se abbiamo fatto il massimo non possiamo certamente dirci soddisfatti del livello della nostra prestazione e ora dobbiamo pensare a lavorare giorno e notte, perché la stagione è solo all’inizio e credo ci sia margine per recuperare. Abbiamo le risorse e il potenziale per farlo, è tutto nelle nostre mani». Le monoposto motorizzate Renault lavorano duramente per uscire anch’esse dal tunnel. Per la Red Bull è sceso in pista Ricciardo, le cui quotazioni sono in rialzo dopo il quarto posto in Bahrain, davanti al più famoso compagno e quattro volte iridato Sebastian Vettel (sesto). Martedi il pilota australiano ha effettuato un long run di 91 giri, senza cercare il miglior crono, ma è evidente che la scuderia austriaca si sia incamminata sulla retta via. Chi invece resta nel limbo è la Lotus, dove non mancano mai i guai, come un guasto alla power unit di Maldonado, durante la prima giornata di test, che ha precluso alla scuderia inglese lo svolgimento delle prove.

SCHUMI MIGLIORA, E’ UFFICIALE

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arla poco Sabine Kehm e quando lo fa è per rispondere indirettamente alle notizie che circolano sui giornali circa il futuro di Schumacher. La manager del campione ha parlato ancora la scorsa settimana, questa volta non solo per smentire il trasferimento del suo assistito nella mega villa di Nyon, sul lago di Ginevra, come ipotizzato recentemente dal Sun, ma anche per rassicurare i tifosi sul processo

di risveglio. Schumi mostrerebbe, stando al comunicato diffuso il 4 aprile scorso, «momenti di coscienza e risveglio». La portavoce ha dichiarato: «Michael sta facendo molti progressi. Restiamo al suo fianco in questa difficile battaglia e siamo fiduciosi». Secondo le indiscrezioni pubblicate dalla Bild e rilanciate dall’Equipe, l’ex ferrarista avrebbe già lasciato il reparto di rianimazione per essere trasferito in

neurochirurgia. Debora Cheli

LA GARA NON E’ TUTTA IN PISTA Marjlja Bisceglia

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a fine de Motomondiale appena iniziato coinciderà con la scadenza dei contratti di quasi tutti i big della MotoGP e c’è grande fermento per siglare il prima possibile il rinnovo dei contratti per il mondiale 2015. La Yamaha in testa, vuole chiudere subito la pratica. Il colosso giapponese rivuole Jorge Lorenzo e Valentino Rossi a capo della scuderia in prima linea. Come dargli torto, Lorenzo si presenterà presto a dettare legge e dare del filo da torcere al non più sorprendente Marquez e il Dottore ha iniziato benissimo la stagione con il secondo tempo a Losail. Il pluricampione pesarese

aveva ventilato la possibilità di un ritiro a fine stagione, ma visti i risultati difficilmente potrà abbandonare ciò che più ama fare: correre. E quindi pronto per lui un rinnovo biennale. La Honda potrebbe mai rinunciare al fanta-

stico pilota campione del mondo in carica Marc Marquez? Tutto lascia presuppore che le tute non cambieranno granché. Si sente in giro che Lorenzo vorrebbe tanto mettersi a disposizione dell’ala dorata, ma ci si crede poco.


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RUGBY NEI PARCHI rugby

Terza edizione della manifestazione che coinvolge migliaia di bambini

’ iniziata ieri al Parco Lambro l’edizione 2014 di Rugby nei Parchi. Arrivata al terzo anno, la manifestazione dedicata ai ragazzi dai sei ai tredici anni, ha superato i confini di Milano, per replicare in altre quattro città. La palla ovale a partire da questo week end, oltre che nei parchi milanesi, rimbalzerà stramba anche a Brescia, Torino, Bologna e Verona per un totale di sette parchi. Milano si è confermata officina delle idee, proponendo un format di sport diffuso in luoghi pubblici, che può essere replicato in

progetti importanti come Rugby nei Parchi”. Trovare nuovi spazi dove praticare sport, in una città con una cronica carenza di impianti, è di vitale importanza: “Il problema di Milano - ha sottolineato Franco Properzi allenatore dei campioni d’Italia di Mogliano che ha iniziato a giocare a rugby a Milano - è sempre stato quello degli impianti dove praticare lo sport e il rugby in particolare. Rugby nei Parchi è una risposta per avvicinare bambini e famiglie, ma chiaramente poi ci dovrà essere un impegno per trovare luoghi più strutturati”. Milano, che soffre il problema degli impianti, prova a crescere

altre grandi città: “Siamo orgogliosi - ha detto l’Assessora al Benessere del Comune di Milano Chiara Bisconti - che un progetto partito da Milano, sia ora stato recepito anche da altre amministrazioni comunali. Noi abbiamo lavorato molto bene con il rugby milanese e in particolare con Rugby Grande Milano, perché da sempre c’è stata la volontà di fare e di collaborare. Sappiamo che le risorse a disposizione non sono molte, ma si possono realizzare

dal basso, con il rugby per i bambini, sperando che nel frattempo, magari anche grazie all’EXPO 2015, chi inizierà oggi potrà avere uno stadio che possa a Milano anche il rugby professionistico. Per il momento ci si deve accontentare di migliaia di bambini e di un secondo campo pubblico, inaugurato ieri al Parco Lambro e intitolato a Cesare Ghezzi, uno dei pionieri del rugby italiano e milanese. Il campo del Lambro raddoppia quello inaugurato un anno fa al

Tony Morandi

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Parco di Trenno. La formula di Rugby nei Parchi per il 2014 è la stessa consolidata nell’ultimo anno e prevede due ampi spazi: uno riservato ai giochi dei bambini che si avvicinano per la prima volta al rugby e l’altro dedicato all’attività ufficiale della Federazione Italiana Rugby per le categorie under 6, 8 e 10. Ad insegnare il rugby per ogni tappa anche un giocatore della Nazionale italiana. Il programma è adatto a tutti i bambini e soprattutto l’iscrizione è gratuita: “Il nostro progetto - racconta Antonio Raimondi direttore sportivo di Rugby Grande Milano - unisce il gioco all’insegnamento di una disciplina sportiva. Non vogliamo attendere i ragazzi al campo sportivo, ma piuttosto andarli a incontrare nei luoghi pubblici. Anche per questo quello che offriamo ai ragazzi e alle famiglie in Rugby nei Parchi è totalmente gratuito. Dobbiamo ringraziare i partner che ci accompagnano e sostengono: Alleanza, il gruppo Mediobanca e sulle tappe di Milano A2A”. Le bambine e i bambini, dai 6 ai 13 anni, dovranno essere accompagnate almeno da un genitore. All’iscrizione riceveranno la t-shirt di Rugby nei Parchi, oltre a regali e giochi e potranno partecipare al caratteristico terzo tempo rugbistico, che nel caso di Rugby nei Parchi sarà una merenda a base di frutta fresca, succhi e snack di qualità. Questi i prossimi appuntamenti: 3 maggio h 14.30 Milano Parco Trenno, 4 maggio h 10 Torino Parco Cavalieri di Vittorio Veneto, 17 maggio h 14.30 Bologna Giardini Margherita, 18 maggio h 10 Verona Villa Buri, 25 maggio h 10 Grande Festa Finale Milano Arena Civica.

DANILO GOFFI CAMPIONE ITALIANO ASSOLUTO

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stacoli protagonisti con la più spettacolare corsa del mondo, il Grand National di Aintree, poco lontano da Liverpool: qualche cifra rende meglio l’idea di cosa stiamo parlando. Dunque, spettatori più o meno 70mila, 300 milioni di euro scommessi sulla corsa, 7100 metri da percorrere, non ne esiste un’altra così lunga. E, tanto per gradire, 40 partenti in questa edizione record. Su quaranta cavalli, attenzione, alla resa dei conti ne sono arrivati solo diciotto, gli altri sono caduti o hanno sbagliato percorso, sperdendosi

Il cavallo più famoso è senz’altro il grande Red Rum che non per nulla è sepolto e venerato a pochi metri dal traguardo: vinse il Grand National addirittura

edizioni. Appunto, e chi ha vinto quest’anno, pochi giorni fa? Il solito boato del pubblico di Aintree ha salutato la retta del Grand National e il pubblico si è stretto

per la pista o finendo quasi in tribuna, a ridosso degli spettatori. Spettacolo assoluto anche se, ormai da anni, non mancano le polemiche che avvolgono questa corsa: gli animalisti la definiscono una barbarie e ne chiedono da molti anni la soppressione, alcuni puristi dei salti più o meno anche. Resta il fatto che ogni spunto del Grand National è entrato nella leggenda e i detrattori se ne devono fare una ragione. La corsa è antichissima, nacque nel 1839 e il suo vincitore più anziano fu l’eroico Peter Simple a 15 anni addirittura nel 1853. Katie Walsh, terza con Seabass due anni fa, è invece la donna fantino meglio piazzata.

tre volte, nel 1973, ’74 e ’77. La coppia più emozionante è invece quella vittoriosa nel 1981: Aldaniti, dato per abbattuto per un gravissimo infortunio ad un anteriore, guarì miracolosamente e vinse. Il suo fantino Bob Champion, tanto per gradire, aveva sconfitto un terribile tumore. Storie davvero al di fuori della realtà, come quella del 1997, con l’ippodromo evacuato per l’allarme bomba dopo telefonata anonima dell’Ira. La corsa venne poi recuperata il successivo lunedì. Però c’è anche una brutta cifra da non sottovalutare e cioè che finora nel Grand National sono morti ben 79 cavalli, nessuno fortunatamente nelle ultime due

intorno ai suoi eroi, a cominciare dal vincitore, Pineau de Re, 11 anni, allevato in Francia e montato con coraggio da Leighton Aspell, fantino che si era addirittura ritirato sei anni fa. Poi ci ha ripensato e a quattro anni dal rientro ha messo il suo sigillo sulla corsa della vita. Come sempre i terribili e spaventosi ostacoli del Valentine’s e del Becher’s Brook sono stati decisivi, Pineau si è imposto alla grande, ben cinque lunghezze sul secondo arrivato, l’ottimo Balthazar King. Alla resa dei conti comunque, la cifra più bella è proprio questa: edizione 2014 del Grand National, 0 cavalli abbattuti o feriti gravemente, 0 fantini in ospedale.

atletica

di Chiara Franzetti

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enezia, 24.10.1995 - Milano, 06.04.2014: 19 anni per bissare il successo e conquistare per la seconda volta, a 41 anni suonati, il titolo Italiano Assoluto di Maratona. È la SuisseGas Milano Marathon a fare da sfondo all’impresa del campione nervianese in una giornata serena, forse fin troppo calda, e su un percorso nervoso dalla parte centrale in poi. Danilo é concentrato ancor prima di raggiungere la linea di partenza al polo fieristico di Rho: sa che i riflettori sono puntati su di lui e sull’amico Stefano Scaini, le due punte di diamante della gara meneghina - sicuramente sul fronte italiano; ma sa anche che non deve lasciarsi sopraffare dalle emozioni per centrare l’obiettivo. Parte quindi in sordina, forse un po’ teso nei primi due chilometri; ma non molla il gruppo degli inseguitori e riesce subito a ritrovare la fluidità di corsa che gli è propria. Continua quindi spedito. Il testa

DI MARATONA

a testa con l’atleta friulano dura fino al 19km: è qui che Goffi sferra l’attacco decisivo staccando Scaini, purtroppo costretto al ritiro pochi km dopo. Da qui inizia la sua corsa solitaria verso il traguardo: 1h07’28” il suo passaggio alla mezza; è una crescita continua, una condotta di gara perfetta fino al 33km, quando il caldo e la difficoltà di essere da solo da ormai molti km lo fanno rallentare leggermente -1h09’52” il parziale nella seconda metà di gara. Con grinta e determinazione, il portacolori del Monza Marathon Team continua deciso fino al traguardo al Castello Sforzesco: 2h17’20” il suo tempo finale, sesto assoluto e primo italiano, quindi Campione Italiano Assoluto di Maratona - e medesimo titolo anche nella categoria MM40. “Avevo due obiettivi: uno l’ho centrato in pieno, e sono davvero soddisfatto”, ci racconta radioso dopo l’arrivo.

“Speravo in un miglior crono, ma il caldo e la solitudine hanno pesato. Però mi sento bene, sono in ottime condizioni; sto lavorando alla grande, non ho e non ho avuto infortuni da quando ho ripreso ad allenarmi seriamente. Sono in crescita: oggi ho migliorato di sei minuti dalla ING New York Marathon, e credo che in una terza maratona io possa limare ancora il tempo. Ora mi metto a disposizione, lascio a chi di competenza le scelte tecniche del caso.” È un fiume in piena, il neo-campione di maratona: tutti lo chiamano, tutti lo vogliono. E ben volentieri noi lo lasciamo al bagno di folla, non dopo averci però urlato un’ultima battuta: “Ringrazio tutti, soprattutto Adidas e Reale Mutua Assicurazioni che hanno creduto in me.” Complimenti, Danilo, goditi il meritato successo e non mollare mai: sei un esempio per i giovani che cercano di emulare le tue orme.

teatro Marco Papetti

DONNE CHE CORRONO DIETRO AI LUPI

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al 14 al 16 aprile al teatro Manzoni di Milano è in

programma lo spettacolo Donne che corrono dietro ai lupi dell’attrice comica di Debora Villa. Lo show, di grande attualità di questi giorni, è un viaggio tra storia antica e recente, tra favole e cronache, tra cinema e canzoni per provare a capire qual è la situazione della donna ai giorni nostri, se è

davvero cambiata dai tempi delle caverne o ci sono ancora inquietanti analogie con le sue sorelle preistoriche. Per rispondere agli annosi quesiti che girano intorno all’universo femminile e alla sua misteriosa evoluzione da Adamo ed Eva a oggi, Debora Villa ci accompagna in un percorso fatto di microracconti ironici e taglienti e da una brillante arringa in difesa dell’affermazione della donna, a dimostrazione del fatto che forse il sesso debole oggi giorno non sia più quello femminile. Lo spettacolo è tratto dall’omonimo libro uscito nel 2012 scritto dall’attrice mentre lo show è realizzato con la consulenza artistica di Leo Muscato. Accanto a Debora, ancora una volta, Rafael Didoni.


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One Direction tremate! 5 Seconds Of Summer

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musica Riccardo Sada

“Nevermind-Tuono Pettinato”, vent’anni senza Cobain

il nuovo tra le boy band C

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a band pop-rock 5 Seconds Of Summer in arrivo dalla lontana Australia sta conquistando le classifiche di tutto il mondo con il singolo di debutto “She Looks So Perfect”. Luke Hemmings (voce e chitarra), Michael Clifford (voce e chitarra) e Calum Hood (basso e voce) e Ashton Irwin (batteria e voce) sono sbarcati a Milano lo scorso 3 aprile per una tappa del loro tour promozionale

#5Countries5Days. La storia del quintetto inizia a fine 2011 quando Hemmings, Clifford e Hood iniziano a pubblicare su YouTube diverse cover. “Ci siamo resi conto che potevamo funzionare come band”, ha detto Luke. Da quel momento inizia la scalata verso il successo. I loro remake si fanno strada in rete ricevendo milioni di click. La band si fa le ossa aprendo i concerti di molti artisti.

on la prefazione di Davide Toffolo, esce il libro di uno dei più giovani e seguiti autori di fumetto italiani (Rizzoli Lizard, 96 pag, 13 euro). È il tributo a Kurt Cobain, icona grunge di un’intera generazione. Il 5 aprile del ‘94 Cobain mise fine a una vita che, suo malgrado, lo rese portavoce di una generazione. Il colpo di fucile con cui il frontman dei Nirvana decise di cancellare i propri tormenti non si è portato via soltanto la voce, straziata e straziante, di album ormai immortali della storia del rock. In fondo Cobain è stato tanto altro: un bambino allegro e spontaneo, irresistibile nel suo entusiasmo, poi un adolescente complicato, sempre fuori posto e in fuga da una provincia popolata solo da “idioti, cavernicoli e taglialegna”; e in seguito un ragazzo curioso, nei cui occhi la scoperta liberatoria del punk ha fatto brillare la mente di tutti.

Il punk, funk, indie rock

Two Moons

D

È

ecco l’album “Elements”

e dance dei Kolors

opo aver aperto i concerti italiani di Paolo Nutini, Hurts, Gossip e più recentemente tra gli special guest della data romana degli Atoms For Peace, i Kolors pubblicano “I Want”, l’album di debutto per la nuova label Mr.Boost. Il disco, arrangiato da Sergio Conforti (aka Rocco Tanica) di Elio e Le Storie Tese e prodotto dai Kolors con la collaborazione di Alex Trecarichi, scorre tra brani di

il nuovo album dei Two Moons e si intitola “Elements”. La band con base a Bologna prosegue il progetto iniziato nel 2009 con l’e.p. “The First Moon” e successivamente nel 2012 con “Colors”. “Elements” è quell’equilibrio tra la darkwave e il postrock con uno sguardo aperto verso sonorità elettroniche. Le realtà che caratterizzano i titoli

natura funk (“Yeah Yeah Yeah” e “Sweet Sixteen”), electro pop (“No More” e “Twisting”), psichedelica (“Why Don’t You Love Me”). C’è anche una ballade, “Me Minus You”, nella quale ritroviamo lo stesso Conforti al pianoforte. Masterizzato da Mike Marsh all’Exchange di Londra e anticipato dal singolo radiofonico “No More”, il primo lavoro di inediti dei Kolors testimonia l’amore per la scena punkfunk, l’indie rock e la dance.

ANASTACIA DI NUOVO ALL’APICE

È

in forma, felice e alla numero uno della iTunes Charts nel primo giorno di vendita con il suo “Stupid Little Things EP”. Un risultato eccezionale per Anastacia che torna nel mondo della musica più forte che mai dopo aver dovuto combattere per la seconda volta contro un tumore al seno. Il singolo “Stupid Little Things” è un vero inno alla vita e è una delle miglio-

ri canzoni da lei mai scritte. Alla produzione ci sono gli amici di vecchia data Sam Watters e Louis Biancaniello (in passato al lavoro con Celine Dion, Jessica Simpson, Leona Lewis, Withney Houston, Diana Ross, Al Jarreau). L’album “Resurrection” sarà disponibile dal 6 maggio 2014 in tutti i negozi di dischi e in edicola su etichetta Bmg (Distribuzione Self).

dei brani non si riferiscono solo a elementi naturali (neve, pioggia, foglie e altro) ma all’essenza e alle suggestioni che ognuno di essi può richiamare alla mente. “Rain” è il singolo e video che annuncia “Elements”, un breve cortometraggio scritto e diretto da Stephan Zlotescu. Two Moons sono Emilio Mucciga (vocalist), Giuseppe Taibi (basso) e Vincenzo Brucculeri (chitarra).


Arte come gioco

domenica 13 aprile 2014

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Complicare è facile, semplificare è difficile” diceva Bruno Munari e questa è la frase che riassume il suo percorso di artista e designer. Milano, in gran fermento questa settimana per la presenza internazionale di milioni di persone che partecipano al noto evento del Salone del mobile, celebra Bruno Munari, designer, artista e scrittore italiano in una mostra che ne illustra il percorso creativo, intellettuale e stilistico al Museo del Novecento dal titolo ”Munari Politecnico”. La mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese è l’occasione per presentare al grande pubblico parte del consistente nucleo di opere del designer, raccolte dalla Fondazione. Le prime sezioni della mostra sono dedicate agli orientamenti artistici giovanili di Munari attraverso un percorso che riassume gli stili delle avanguardie storiche del 900 di cui l’autore si è nutrito. Infatti, appena diciottenne riprende i canoni estetici e stilistici del movimento Futurista di seconda generazione influenzato dalla poetica di Filippo

B.Munari, Scultura da viaggio, 1958, Edizione Isetan Tokyo cartoncino bicolore, cm 30x30. Courtesy Fondazione J.Vodoz e B.Danese. Foto Roberto Marossi

Arte come mestiere Tommaso Marinetti, Giacomo Balla e Fortunato Depero e nel 1927 partecipa alla mostra realizzata nella galleria Pesaro di Milano con un dipinto che s’i-

B.Munari, Negativo-positivo, 1953, olio su tavola, 100x100. Courtesy Fondazione J.Vodoz e B.Danese. Foto Roberto Maross

spira al noto pittore “futurista” Umberto Boccioni. In seguito si fa portatore delle idee dei pittori astratti degli anni d’oro della rivoluzione visiva e nel corso degli anni Trenta, grazie alle mostre italiane e straniere in cui presenziò. L’artista milanese ebbe modo di conoscere i principali movimenti artistici internazionali, subendo, principalmente, l’influsso della poetica stilistica della nota scuola tedesca Bauhaus dove nacquero le idee artistiche più rivoluzionare. E’ da qui che nasce l’idea del designer per opera di Walter Gropius architetto berlinese che ha un’ambiziosa aspirazione: mutare radicalmente il ruolo dell’architetto nella società, da semplice progettista di edifici a intellettuale aggiornato, deciso ad intervenire consapevolmente nel variegato mondo delle forme. Da questo nuovo approccio prende forma la figura del designer, eclettico creatore di manufatti che interviene nel progetto globale del paesaggio uma-

B.Munari, Le macchine di Munari, 1941, copertina a collage, sedici pagine, cm 12,5x34,5x1. Courtesy Fondazione J.Vodoz e B.Danese. Foto Roberto Marossi

Ada Ardessi, Bruno Munari, Monte Olimpino, 1972. © Isisuf

no, dalle grandi opere pubbliche alle abitazioni, dagli arredi agli utensili, dai treni alle automobili e nel caso di Munari anche nell’editoria e nella nuova cultura grafica. L’autore, che si fa portatore delle idee innovative d’Oltralpe, sviluppa un suo modo di comunicare la visione e la percezione delle forme e a questo proposito espone nel 1932 le sue Macchine inutili, strutture geometriche, mobili nello spazio, da appendere e in continua trasformazione. In seguito l’eclettico artista e designer si occuperà di grafica e di libri didattici per l’infanzia. Per concludere, all’interno della mostra, possiamo vedere l’esposizione fotografica realizzata da Ada Ardessi e Atto, due autori che per decenni hanno lavorato a stretto contatto con Munari. Le immagini fotografiche testimoniano la vicenda umana e professionale dell’autore e ci restituiscono la complessa e poliedrica personalità di Munari: uomo, artista e designer.

Ada Ardessi, Bruno Munari, Biennale di venezia, 1966. © Isisuf

Milano, in occasione del Salone del Mobile, celebra il grande designer Munari Museo del Novecento di Milano Mostra “Munari Politecnico” A cura di Marco Sammicheli Allestimento e progetto grafico Paolo Giacomazzi dal 6 aprile al 31 luglio 2014 Atto, Bruno Munari nel suo studio, Milano, 1988 © Isisuf


domenica 13 aprile 2014

Luca De Franco

Q

uasi vent’anni in Serie A, dal gennaio 1985 al giugno 2004, con 6.762 punti e 1.870 palle recuperate; queste le impressionanti statistiche di Riccardo Pittis. Nato a Milano il 18 dicembre 1968, alto 203 cm, cresciuto nel settore giovanile dell’Olimpia, ha esordito nel massimo campionato italiano a poco più di sedici anni (il 17 gennaio 1985) con la maglia biancorossa ed ha continuato a indossarla fino alla stagione 1992-1993. E’ quindi passato alla Benetton Treviso, con cui è rimasto fino al termine della carriera. Nel suo curriculum figurano 7 scudetti, 7 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Korac, 2 Coppe delle Coppe e 1 Coppa Intercontinentale. Con la maglia della Nazionale ha vinto la me-

PITTIS: “MILITO MI HA FATTO SOGNARE”

daglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo (1993) e due argenti agli Europei svoltisi nel 1991 e nel 1997. Ora, fa il general manager di Treviso e team manager della Nazionale. Ma è anche un appassionato di calcio, come svela ai lettori di Stadio5.

partita. Nello sport la determinazione è fondamentale, influisce all’80% sul risultato. Si possono avere tecnica e affiatamento con i compagni, la migliore strategia, ma se non si è determinati ad inseguire la vittoria fino all’ultimo secondo non si va molto lontano.

E quanto l’allenamento? “Dipende dallo sport. Nella National Basketball League, in alcuni periodi, si giocano quattro o cinque partite alla settimana, gli spostamenti da una città all’altra

L’ex giocatore dell’Olimpia è interista, ma è deluso dai risultati Per quale squadra tifa? “Da sempre sono tifosissimo dell’Inter. Da quando lavoro a Treviso vado poco al Meazza, ma continuo a guardare le partite in televisione. Nell’anno del “triplete” andavo a Milano per assistere alle partite di Champions League. Diego Milito mi ha fatto sognare, come tutti i giocatori di quella squadra: veri fuoriclasse, che volevano fortemente vincere ogni

Questo atteggiamento è riscontrabile nella Juventus, che non si rilassa mai fino al novantesimo minuto. Magari vince per 1-0, ma vince”. Quanto conta l’allenatore? “Almeno quanto un top player. Ribadisco l’esempio della Juve: Antonio Conte è bravissimo nel motivare i suoi giocatori. E’ proprio questo che deve fare un allenatore per ottenere risultati importanti”.

Riccardo Pittis ai tempi della Philips Milano (1988)

intervista vip

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richiedono diverse ore e questo rende quasi impossibile allenarsi con continuità. E’ necessario arrivare in forma all’inizio della stagione e stare sempre attenti a ciò che si mangia per essere al top il giorno della partita. Nel calcio è sicuramente diverso”. Quando la rivedremo al Meazza? “Non presto. L’Inter mi sta facendo patire troppo…”.

LUCA TONI È

proprio il caso di dirlo, tocca il cielo con un dito. Al cielo ci arriva molto vicino negli slanci fatti per gonfiare la rete avversaria di testa. Vive un momento felice sia professionale che privato. Con il Verona sta facendo grandi cose, compreso il derby vinto contro il Chievo con il suo classico colpo di genio. Nella vita privata va anche meglio. Il campione del mondo Germania 2006 passa ogni istante libero e lontano dai campi di calcio con la sua compagna ex modella Marta Cecchetto, 35 anni, e la piccola Bianca di dieci mesi. Luca ha fatto una doppietta anche nella vita privata, aspettano felici la nascita, prevista per giugno, del loro secondo figlio che nascerà a Firenze. Ora la famiglia è al gran completo: due figli e l’adorato cane Attila. Forza Luca, da vero campione.


23 Marzo 2014

Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it

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