Sabato 19 Aprile 2014 2014 Anno 4 n 18
www.stadio5.it
L’È IL MILAN
info@stadio5.it COPIAOMAGGIO
BOIADÉ!
Parola al Baffo Milano da bere finalmente
Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 4
LA PARTITA
È Pasqua ma il Livorno è poco incline al ruolo di agnello sacrificale
Torna l’incertezza socetaria Andrea Anelli pag 2
PALLA ALL’ONOREVOLE Lara Comi intervista Maurizzio Del Tenno
Assessore Regione Lombardia pag 4
BASKET Armani cerca il Miracolo
Persa gara 1 Beppe Vigani
pag 11
FORMULA 1
Milan
L i vo r n o
Ferrari nel Caos Debora Cheli
pag 11
TECNO MOTORS SPA
AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER
TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711
TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960
TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588
TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978
sabato 19 aprile 2014
2
Pensiero Stupendo...
di Beppe Vigani
Punti…amo all’Europa la partita
G
M
Andrea Anelli
ilan-Livorno, ultimo appuntamento casalingo abbordabile, prima del finale di stagione infuocato in casa rossonera. È una stagione strana, una stagione difficilmente paragonabile ad altre vissute negli ultimi trent’anni: è sostanzialmente unica e quasi impossibile da replicare, per fortuna dei tifosi rossoneri. Stagioni non all’altezza del blasone ci sono state, ma intrecciate a questioni societarie come accaduto quest’anno non se ne ricordano. Oltre ad aver coniato il doppio amministratore delegato, che di per sé basterebbe per stranire un po’ tutti, si sono susseguite voci importanti di possibili cessioni di quote aziendali a magnati dell’Est con tanto di spedizione investigativa dell’amministratore delegato in rosa Barbara Berlusconi per sondare il terreno di persona. Non è ancora finita. Il cambio di guida tecnica è l’arma classica utilizzata da mezza Serie A quando le cose non vanno ma non per il club di Via Aldo Rossi, per lo meno non sempre. Il tifoso
rossonero ha dovuto assistere anche a questa extrema ratio che ha visto Seedorf succedere ad Allegri ma potrebbe anche non essere finita qui. In genere le vittorie scacciano la crisi e il Milan ne ha infilate quattro consecutive, ridando il senso a una stagione grigia, appunto. In genere è così, ma non quest’anno. La scelta di Clarence Seedorf è stata fortemente voluta da Silvio Berlusconi; l’olandese è di casa a Milanello, aveva ancora le treccine lunghe quando cambiò sponda del Naviglio tra lo scetticismo generale. Dieci anni per conoscersi e dar modo al presidente di apprezzare l’uomo Seedorf, il modo di fare e di approcciare alle situazioni oltre alla visione da vincente che ha sempre dimostrato di avere. Ora cosa succede? Nonostante gli ultimi dodici punti su dodici incassati gli spifferi di Milanello sono tornati a pompare aria gelida. Solo la classifica finale sarà giudice e arbitro per la prossima stagione, cosa che non si pensava inizialmente, anzi, il girone di ritorno avrebbe dovuto dare modo al tecnico di iniziare a lavorare sulla squadra per trovarsi già a buon punto all’inizio del p r o s s i m o campionato. Pare che le uscite di Seedorf sulla condizione fisica della rosa, della qualità della stessa e
Milan
STADIO
In Casa Ultima Vittoria 13/4/14 Milan-Catania 1-0 Ultimo Pareggio 2/2/14 Milan-Torino 1-1 Ultima Sconfitta 16/3/14 Milan-Parma 2-4
la gestione di alcuni singoli abbiano fatto ricredere la proprietà rimettendo in discussione in pratica tutto il progetto. Non è dato sapere se la talpa che ha infastidito l’allenatore domenica scorsa sia stata scovata o meno, certo anche questo è stato un modo per discutere e confrontare le diverse filosofie di vita presenti nello spogliatoio. Insomma da un lato Seedorf ha portato dei risultati insperati (la classifica del solo girone di ritorno vedrebbe i rossoneri lottare per un posto in Champions League), ma dall’altro ha creato destabilizzazione. Squadra che vince non si cambia e allora molto probabilmente davanti ad Abbiati troveremo ancora Bonera, Mexes, Rami e Constant con Abate ancora fuori e sempre più preoccupato per il suo biglietto aereo brasiliano. Non è dei più sereni neanche De Sciglio che è ancora out e che al suo rientro dovrà scalzare Bonera dalla fascia destra dove sta dando equilibrio e solidità. Non dovrebbero esserci dubbi sui due centrali di centrocampo, De Jong e Montolivo. Il capitano rossonero ha regalato l’ultima stentata vittoria interna contro il Catania con un tiro dalla distanza, ma era in dubbio e la sua “non esultanza” testimonia la strana situazione attuale. Balotelli sempre unica punta, mentre alle sue spalle Poli e Honda si contendono una maglia da titolare. Taarabt e Kakà dovrebbero chiudere l’undici iniziale.
MEAZZA
l match del sabato di Pasqua al Meazza vede il Milan contro il Livorno. Le due squadre si sono incontrate in Serie A in 17 occasioni, delle quali 8 sono vittorie rossonere, una labronica e 8 pareggi. In due occasioni i
autoreti di Del Buono e Bonino. Per quanto riguarda il Livorno, l’unica vittoria è stata ottenuta nella stagione 1941-1942: alla 30ª giornata Piana e Viani furono i protagonisti del sorprendente 2-0. In Milan-Livorno, sono stati realizzati 50 gol, di cui 34 dei rossoneri e 16 degli amaranto. Il maggior numero di gol in questa sfida si registra nella ripresa, anche se di misura: 26 contro 24 della prima frazione di gioco. Nel primo tempo il Milan ha messo in fondo al sacco13 palloni, contro 11 degli avversari. Nella
padroni di casa vinsero per 5-0: nel 1930-1931, alla 18ª giornata grazie a una tripletta di Arcari e i gol di Sternisa e Santagostino, e nel 1940-41, alla 19ª giornata per merito di Degli Esposti, Meazza (sì, proprio lui), Cappello e le
ripresa i rossoneri hanno realizzato 21 reti, contro 5 dei toscani. L’ultima vittoria del Milan risale alla 23ª giornata della stagione 2006-2007 e finì con il punteggio di 2-1 per i gol di Gattuso, Jankulovski e Lucarelli per il Livorno.
statistiche Severa Bisceglia
I
L’unica vit oria del Livorno risale a 73 anni fa
L i vo r n o
ORE 20.45
In Casa Ultima Vittoria 16/3/14 Livorno-Bologna 2-1 Ultimo Pareggio 30/3/14 Livorno-Inter 2-2 Ultima Sconfitta 13/4/14 Livorno -Chievo 2-4
Allenatore
Fuori Casa Ultima Vittoria 6/4/14 Genoa-Milan 1-2 Ultimo Pareggio 23/3/14 Lazio-Milan 1-1 Ultima Sconfitta 9/3/14 Udinese-Milan 1-0
Fuori Casa Ultima Vittoria 16/2/14 Cagliari-Livorno 1-2 Ultimo Pareggio 2/2/14 Catania-Livorno 3-3 Ultima Sconfitta 6/4/14 Juventus-Livorno 2-0
Clarens Seedorf
Arbitro:
MILAN (4-2-3-1)
Massimiliano Irrati di Firenze
Mimmo Di Carlo
LIVORNO (3-5-2)
Abbiati;
Bardi;
Bonera, Rami, Mexes, Constant; De Jong, Montolivo; Poli, Kakà, Taarabt; Balotelli.
Ceccherini, Emerson, Castellini; Piccini, Benassi, Duncan, Greco, Mesbah; Emeghara, Paulinho.
Allenatore
ratta, gratta vuoi vedere che alla fine Inter e Milan andranno entrambe in Europa League? Per due motivi: il primo di natura economica, il secondo perché a livello strutturale sembrano siano messe meglio delle concorrenti. Sulla carta è auspicabile una constatazione di questo genere, poi potrà accadere tutto e il contrario di tutto. I rossoneri, intanto, continuano a vincere (quattro successi consecutivi), i nerazzurri, finalmente, hanno trovato la vena ispiratrice di Icardi, che oltre essersi innamorato di Wanda ha fatto pace anche col gol. Nelle ultime due gare ne ha realizzati quattro. Unico denominatore in questo momento positivo delle due milanesi: entrambe non hanno convinto. A essere onesti, al Milan di Clarence Seedorf sta andando veramente bene: tutto negli ultimi quattro match il gioco ha latitato, la fortuna ci sta vedendo benissimo. Ma si sa, è meglio un allenatore fortunato che bravo. Anche contro il Catania, gli sbadigli si sono moltiplicati, mentre a Genova l’Inter dopo il primo gol ha subito oltre misura la Sampdoria. Altro denominatore comune delle due squadre sono i portieri: entrambi sono stati i migliori. La dice lunga questo dettaglio tecnico di quello che realmente sono Milan e Inter. Oggi il calendario è favorevole sicuramente ai rossoneri che ricevono il Livorno, mentre i nerazzurri sono a Parma: l’ultima vittoria risale a quasi sei anni fa (doppietta di Ibrahimovic che valse lo scudetto), mentre nelle ultime tre stagioni sono state altrettante sconfitte. Un altro dato sconfortante: nei ventidue match giocati al Tardini, l’Inter è stata sconfitta ben tredici volte e ha vinto solo in tre occasioni. Queste statistiche devono far riflettere Walter Mazzarri, cui conviene cominciare a cambiare registro per espugnare la fortezza dei ducali. Tornando al match di oggi al Meazza, occhio ai labronici: sembrano spacciati, ma la matematica non li ha ancora condannati. Sono toscani, caratteraccio quando sono in luna, non mollano granché e per questo proveranno a rifarsi, dopo la debacle vergognosa di domenica scorsa in casa contro il Chievo. L’obiettivo del club di Via Aldo Rossi è ormai dichiarato: l’Europa, costi quel che costi. Magari giocando meglio, perché spesso “La Fortuna bussa finalmente alla tua porta, ma tu, come al solito, eri corso fuori a cercarla…”, non ricordo chi, ma l’ha detto qualcuno che è ancora vivo. Giuro…
Torna l’incertezza societaria ma i tre punti sono da prendere
Niente scherzi
KAKA’ daE Europa BALOTELLI
sabato 19 aprile 2014
Milan-Livorno è l’ora di Super Mario scommesse Pino Sardiello Giornata 34 della Serie A e a San Siro un Milan rigenerato dai buoni risultati degli ultimi tempi affronta il disperato Livorno di Di Carlo che va in cerca di punti per continuare a sperare in una salvezza che ad oggi sembra difficilmente raggiungibile. I numeri, nonostante le non ottime prestazioni offerte, sono dalla parte di Seedorf, con i rossoneri che nel girone di ritorno hanno totalizzato 26 punti, dietro solo a Roma e Juventus e che hanno permesso al Milan di tornare a sperare in una qualificazione alla prossima Europa League. Una corsa che può e deve vedere tra i protagonisti Mario Balotelli, stuzzicato anche dalle recenti indiscrezioni che lo vorrebbero non più certo di un posto da titolare in Nazionale ai Mondiali (la convocazione pare scontata): quando il gioco diventa duro ci si aspetta che i duri inizino a giocare (e a segnare!) e quindi All-in su Super Mario e proviamo ad indicarlo come “Primo Marcatore” del match, opzione che viene offerta dai vari concessionari italiani intorno a 3 volte e mezzo la puntata. Per quanto riguarda la giocata sul risultato l’opzione che più
Rossoneri in cerca di un posto in Europa ci piace è quella dell’1 + Over 3,5 (successo rossonero con un totale di gol segnati nel match superiore a 3) offerto intorno al 3,30. Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Chiudiamo con le semifinali di Champions ed Europa League in programma in settimana: si comincia martedì con Atletico Madrid-Chelsea
1
x
2
con gli spagnoli leggermente avanti nei pronostici ma guai a sottovalutare l’incidenza di Mourinho, soprattutto nelle coppe: opzione Under 2,5 (meno di 3 gol totali nel match) che si lascia preferire ed in lavagna intorno all’1,70. Restiamo a Madrid spostandoci dal Vicente Calderon al Bernabeu dove la sera dopo è di scena una sorta di finale anticipata tra il Real di Ancelotti ed il Bayern di Pep Guardiola: pronostico in equilibrio totale ma se i blancos vogliono avere qualche chance di passaggio del turno devono mettere la testa avanti almeno nella gara casalinga ed allora, anche in virtù di una gran bella quota, andiamo in direzione del segno 1 per Ronaldo&Co. offerto a 2,50. Giovedì protagonista l’ex Coppa Uefa con le semifinali Benfica-Juventus e il derby spagnolo tra Siviglia e Valencia. Nella sfida del Da Luz tra due eliminate dalla Champions equilibrio che potrebbe portare ad un risultato con entrambe a segno (opzione Gol a 1,80), mentre nel derby iberico il Siviglia sembra avere qualcosa in più rispetto al Valencia, dunque segno 1 in lavagna a 1,90. In bocca al lupo.
LA CLASSIFICA Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/1 Juventus 87 33 28 3 2 71 22 49 2 Roma 79 33 24 7 2 68 19 49 3 Napoli 67 33 20 7 6 63 35 28 4 Fiorentina 58 33 17 7 9 56 37 19 5 Inter 53 33 13 14 6 55 35 20 6 Parma 51 33 13 12 8 53 42 11 7 Torino 48 33 13 9 11 49 42 7 8 Milan 48 33 13 9 11 50 44 6 9 Lazio 48 33 13 9 11 44 44 0 10 Atalanta 46 33 14 4 15 38 44 -6 11 Verona 46 33 14 4 15 50 57 -7 12 Sampdoria 41 33 11 8 14 40 49 -9 13 Genoa 39 33 10 9 14 36 43 -7 14 Udinese 38 33 11 5 17 35 46 -11 15 Cagliari 33 33 7 12 14 31 45 -14 16 Chievo 30 33 8 6 19 30 49 -19 17 Bologna 28 33 5 13 15 27 51 -24 18 Livorno 25 33 6 7 20 36 64 -28 19 Sassuolo 25 33 6 7 20 32 62 -30 20 Catania 20 33 4 8 21 24 58 -34 Qualificazione Champions Retrocesse
Preliminari Champions
classifica marcatori Pos. Giocatore 1. Ciro Immobile 2 Carlos Tévez 3 Luca Toni 3 Gonzalo Higuaín 5 Rodrigo Palacio 6 Alberto Gilardino 6 Giuseppe Rossi 6 Fernando Llorente 9 Alessio Cerci
Gol Squadra 19 Torino 18 Juventus 17 Verona 17 Napoli 15 Inter 14 Genoa 14 Fiorentina 14 Juventus 13 Torino
3
bioritmi
A
Enzo Occhiuto
nche se i tre punti sono indispensabili per la progressiva risalita ai fini della classifica finale, il Milan, per centrare l’Europa ,dovrà essere non solo vincente, come contro il Catania, ma essere più convincente nella manovra corale dell’intera formazione . Infatti, già da questa settimana, i bioritmi dei singoli giocatori rossoneri saranno positivi e distribuiti quasi equamente nei diversi reparti di gioco. Le potenzialità di rendimento, in valore assoluto, confermano il maggior stato di benessere psicofisico del Milan con 6.12 contro un valore di 6.02 del Livorno. Citiamo
i migliori di ogni reparto. Milan: Difesa – Bonera 6.10, Rami 6.24, Emanuelson 6.41; Centrali – Montolivo 6.37, De Jong 6.22 ed Essien 6.49; Attacco – Kaka’ 6.28, Balotelli 6.22, Robinho 6.11. Livorno: Difesa – Bardi 6.47, Castellini 6.09, Coda 6.08; Centrali -Belfodil 5.98, Benassi 5.95, Mesbah 5,84; Attacco – Emeghara 6.48, Duncan 6.17 e Siligardi 6.31. I padroni di casa risultano più tonici e resistenti agli scontri con 6.16 contro 6.04 degli ospiti. Dal punto di vista emotivo con 6.13, gli uomini di Seedorf caricati al punto giusto, dimostreranno maggior grinta e più personalità della squadra
TURNO ODIERNO Giornata 34
Sabato 19 Aprile 15:00 Catania-Sampdoria Stadio Angelo Massimino, Catania 15:00 Lazio-Torino Stadio Olimpico, Roma 15:00 Udinese-Napoli Stadio Friuli, Udine 15:00 Chievo-Sassuolo Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 15:00 Atalanta-Verona Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 15:00 Genoa-Cagliari Stadio Luigi Ferraris, Genova 15:00 Parma-Inter Stadio Ennio Tardini, Parma 15:00 Milan-Livorno Stadio Giuseppe Meazza, Milano 18:30 Juventus-Bologna Juventus Stadium, Torino 21:00 Fiorentina-Roma Stadio Artemio Franchi, Firenze
Qualificazione Europa League
PROSSIMO turno Giornata 35
Roma-Milan Bologna-Fiorentina Inter-Napoli Verona-Catania Livorno-Lazio Cagliari-Parm Sampdoria-Chievo Torino-Udinese Atalanta-Genoa Sassuolo-Juventus
ospite con 6.07. Sul fronte delle energie intellettive ed intuittive i rossoneri con 6.07 risultano più concentrati ed intraprendenti rispetto ai toscani con 5.96 ( sottotono). Pertanto, secondo questa lettura bioritmica, il Milan dovrebbe essere avvantaggiato ed avere quindi più possibilità di vittoria rispetto al Livorno. Anche la prova del nove statistica dovrebbe favorire i milanesi con una terna di valori positivi di 6.10, al di sopra della normale media, rispetto a quella di 5.97 della squadra ospite. La partita sarà agonisticamente e tecnicamente esaltante.
MIGLIOR ATTACCO
Pos. Squadra Gol fatti 1 Juventus 71 2 Roma 68 3 Napoli 63 4 Fiorentina 56 5 Inter 55 6 Parma 53 7 Verona 50 7 Milan 50 9 Torino 49 10 Lazio 44 11 Sampdoria 40 12 Atalanta 38 13 Livorno 36 13 Genoa 36 15 Udinese 35 16 Sassuolo 32 17 Cagliari 31 18 Chievo 30 19 Bologna 27 20 Catania 24
Miglior DIFESA
Pos. Squadra Gol subiti 1 Roma 19 2 Juventus 22 3 Inter 35 3 Napoli 35 5 Fiorentina 37 6 Torino 42 6 Parma 42 8 Genoa 43 9 Milan 44 9 Lazio 44 9 Atalanta 44 12 Cagliari 45 13 Udinese 46 14 Sampdoria 49 14 Chievo 49 16 Bologna 51 17 Verona 57 18 Catania 58 19 Sassuolo 62 20 Livorno 64
sabato 19 aprile 2014
4
MILANO DA BERE, FINALMENTE Sandro Mazzola
N
on credevo ai miei occhi. Anzi, alle mie orecchie. L’Inter che rifila quattro gol tutti in un colpo alla Sampdoria era difficile immaginarla. Invece eccoci qui con tre punti pesanti in tasca che riaprono con ottimismo il discorso qualificazione in Europa League. Un bel passo avanti, se consideriamo i risultati delle quattro partite precedenti dove avevamo rimediato solo tre pareggi e una sconfitta. Ora però all’Inter l’aspettano due partite insidiose, col Parma e il Napoli, dove verranno alla luce pregi e difetti di questa squadra. Bene anche i cugini del Milan. Domenica hanno faticato parecchio per avere ragione del Catania ma alla fine sono riusciti a chiudere in cassaforte la quarta vittoria consecutiva che li rilancia alla grande verso l’Europa che conta. Non è stata una grande esibizione quella dei rossoneri a San Siro, comunque l’obiettivo è stato centrato. Oggi col Livorno sarà un’altra gara dura perché per i toscani sarà l’ultima spiaggia per
palla all’On europarlamentare
Lara Comi Ci racconti come nasce il suo tifo per i rossoneri. “Tra i banchi di scuola, come per tanti ragazzini. Poi ho avuto il privilegio e la fortuna di conoscere il Presidente Berlusconi e la società”. Il più grande acquisto di sempre e il flop? “La storia del Milan è costellata da grandissimi campioni. Pensando al passato non posso che ricordare Van Basten, mentre credo che Kakà sia stato uno degli acquisti più interessanti degli ultimi anni. Non riesco, onestamente, a pensare a un vero flop.
restare in A. Il Livorno al Picchi le ha buscate pesantemente dal Chievo in una partita che doveva assolutamente far sua ed ora ha poche alternative per rimettersi in corsa. Una cosa carina va detta: finalmente le due squadre milanesi hanno vinto una partita in contemporanea. Per quanto riguarda le gare di oggi il clou è sicuramente la sfida del Franchi fra la Fiorentina e la Roma. Entrambe arrivano dai successi col Verona e con l’Atalanta e sicuramente ci sarà da divertirsi. Un’altra gara da non perdere d’occhio è quella dell’Olimpico dove il Toro affronterà la Lazio. Incredibile quello che hanno fatto i granata col Genoa domenica
scorsa rimontando nel giro di due minuti il gol di Gilardino in pieno recupero. Due gioielli di Immobile e Cerci che senz’altro hanno fatto piacere a Prandelli. Un bel match è anche quello di Bergamo fra l’Atalanta e il Verona. Sono due squadre che stanno bene di salute ma che hanno pagato a caro prezzo le ultime uscite con la Roma e la Fiorentina. Spareggio salvezza fra Chievo e Sassuolo mentre il Genoa col Cagliari potrebbe tornare alla vittoria.
Lara Comi intervista Maurizio Del Tenno assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia
IL MILAN CE LA PUÒ FARE Il Milan è una società capace di valorizzare al meglio i suoi ragazzi. Diciamo che mi sarei aspettato di più da uno come Kluivert”. Milan in salute, qual è stata la chiave che ha sbloccato la squadra? “Dobbiamo essere onesti. Questa non è una delle nostre stagioni migliori. Seedorf, però, è riuscito a dare nuovi stimoli alla squadra che è tornata a credere nelle sue potenzialità”. L’Europa League è un traguardo possibile? “È un traguardo difficile, ma
Europa un traguardo possibile
con impegno e determinazione possiamo ancora farcela. Il Milan, del resto, è una squadra dalla forte vocazione europea”. Pensa che il Milan possa fare le scarpe all’Inter…? “Sì, certo. Lo penso tutti gli anni. Siamo sempre al lavoro per arrivare prima dell’Inter. E poi un po’ di sana competizione credo faccia solo bene allo sport”. Il rientro di El Shaarawy può dare lo slancio che serve? “È stata una perdita importante e di impatto sulla squadra. Il suo rientro potrebbe servire per motivare nuovamente il gruppo che deve ritrovare energia”. Di cosa ha bisogno il Milan per tornare grande? “Dobbiamo tornare a investire, e investire bene, puntando sui giovani talenti. I cambiamenti degli ultimi tempi sono stati importanti e c’è bisogno di un buon periodo di rodaggio. Il mio sogno è che il
Aldo Colombo
Altro giro, altra corsa, altro regalo? Sì perché se dopo il Catania arriva a San Siro il Livorno altri tre punti dovrebbero entrare direttamente nella saccoccia del vecchio diavolo. Che comunque, a battere il Catania, ce ne ha messa troppa di fatica. E tanto per mettere un po’ di sale sulla ferita, se prima ad Allegri la formazione la dettava il Cavaliere adesso chi la fa a Seedorf? Sì perché i rapporti tra Galliani e Clarence, a detta dei bene informati, sono ormai ai minimi termini. E si sussurra che nemmeno il posto in Europa League (che sarebbe un’impresa, non dimentichiamolo!) garantirebbe la panchina all’ex enfant prodige che ormai non sa più che santo invocare. L’ultima querelle è quella di Montolivo che fino a sabato sera era destinato alla panchina, poi gioca da titolare e segna pure! E chi l’ha messo in campo,
Seedorf o Galliani? Mmm, meglio battere il Livorno e parlarne a bocce ferme, intanto Montolivo sarà in pista anche contro i labronici e così almeno un po’ di fosforo a centrocampo è assicurato. Quanta fatica per battere il Catania, sarà così anche col Livorno? Squadra che, a ben vedere, gioca meglio degli etnei e quindi potrebbe essere anche più difficile. Certo, si suppone che il Milan possa giocare decentemente, cosa che col Catania ha latitato alquanto. In difesa, toccando ferro, le cose sembrano andare meglio e una certa quadratura del cerchio non manca. Ma anche qui non mancano le polemiche con Abate, un nazionale attenzione, che fatica a trovare posto nell’undici titolare. M e x e s però sembra rina-
to, Bonera è un jolly buono per tutte le stagioni e Abbiati ha bevuto in abbondanza l’elisir della giovinezza. Di Carlo comunque, una mezza idea di fare lo scherzetto ce l’ha sicuramente: in fondo non ha nulla da perdere e la sconfitta col Chievo l’ha inguaiato ulteriormente. Morale della favola o esce da San Siro con un punto, meglio tre, oppure la serie B è cosa scritta. Occhio quindi alla disperazione del Livorno, se già è stata dura col Catania, stavolta lo sarà ancora di più. Davanti Clarence vuole morire col dogma Balotelli-Pazzini non possono giocare insieme: in tanti gli dicono che sbaglia e che, almeno in questo finale di campionato, qualche esperimento si potrebbe fare. Anche perché il Balo sta subendo un’involuzione preoccupante, soprattutto in chiave Nazionale: tende ad allontanarsi sempre più dalla porta, non è più nemmeno un falso nueve, gironzola al limite dell’area creando scompensi e poi ti inventa la magia, quindi, giustamente, nessuno può criticarlo. Cioè, i mezzi di Balotelli sono talmente enormi che anche quando giochicchia il coniglio dal cilindro te lo fa sempre uscire. Lui è l’unico capace di infiammare ancora lo scettico pubblico rossonero anche perché la luce di Kakà sembra essersi ridotta ad un lumicino. Ecco, dall’uovo pasquale come per magia dovrebbe risorgere un Kakà se non esplosivo almeno creativo e propositivo, cosa che col Catania non si è proprio vista. Ma il Milan ha cento vite e mille risorse. Sprecarle a Pasqua sarebbe un delitto.
“Van Basten e Kakà i più grandi acquisti, Kluivert la delusione” Presidente Berlusconi torni ad occuparsi anima e corpo del Milan. Gli stimoli che può dare, la carica che sa trasmettere sono unici”. Guardando indietro è stato un bene esonerare Allegri e Seedorf rappresenta la panchina del futuro? “È stato un cambio che forse poteva essere gestito diversamente in termini di tempo. Certo è che Seedorf ha dato una nuova linfa al gruppo che ha reagito con determinazione e tenacia”. Daspo, norme sugli striscioni,
tessera del tifoso, da più parte si sollevano critiche e si chiede una revisione delle regole, qual è la sua opinione? “Come in ogni situazione è importante che vi siamo regole chiare e che vengano fatte rispettare. Occorre però fare attenzione e non degenerare. Il tifo sano è un bene e una risorsa per il calcio”. Milan-Livorno sulla carta sembra un 1 secco. “Sono scaramantico... Non dico nulla. Forza Milan!”.
I NODI DA SCIOGLIERE La dieta Duncan sabato 19 aprile 2014
Emanuele Tramacere
S
Il Milan lavora in vista del prossimo mercato
ono tempi durissimi in casa Milan, l’Europa che manca, e che va centrata ad ogni costo anche se nella prossima stagione non ci sarà la musichetta della Champions League che tanto fa brillare gli occhi di dirigenza e proprietà. Giusto in società è atteso il cambiamento più importante. Dal Consiglio di Amministrazione di mercoledì sono uscite linee direttive importanti in vista del futuro ma l’unica certezza rimane che, per poter agire in vista della prossima stagione, servirà un vero e proprio miracolo sportivo.
in tutta fretta durante l’inverno, non è riuscito a conquistare con i suoi metodi lo spogliatoio rossonero e, di conseguenza ha rapidamente perso la fiducia anche del presidente Silvio Berlusconi che lo ho lasciato sempre più solo in balia degli eventi. Se sarà raggiunto l’obiettivo Europa League allora Seedorf potrebbe rimanere sulla scottante panchina milanese forte di un contratto in scadenza nel 2016 da oltre 3 milioni di euro annui, in caso contrario sarà Pippo Inzaghi, allenatore della Primavera rossonera, il futuro del Milan.
I
I
l CdA, infatti, ha sancito la certezza di un budget decisamente ridotto in vista della stagione 2014/2015 che vedrà, prima di tutto, la necessità di ridurre ancora una volta di più il già ridimensionato monte ingaggi. Philippe Mexes e Robinho saranno chiamati a ridiscutere il proprio oneroso salario se vorranno rimanere in maglia rossonera, ma è attorno al nome di Ricardo Kakà che più si concentrerà l’opera degli uomini mercato rossoneri. Corteggiato dalla Major League Soccer, con gli Orlando City pronti a ricoprirlo di dollari a partire da marzo 2015, il Milan sta già programmando una sua cessione estiva o, al contrario, una drastica riduzione di ingaggio che permetterebbe al figliol prodigo di questa stagione di rimanere in rossonero ancora per un’altra stagione.
C
hi più di tutti si giocherà tutto fino al termine della stagione, tuttavia, è principalmente l’allenatore. Clarence Seedorf, dopo essere stato chiamato a sostituire Massimiliano Allegri
numerosi dubbi legati alla futura guida tecnica, quindi, condizionano per ora anche le scelte di mercato. Con il tecnico olandese, infatti, a fine anno verranno ceduti giocatori importanti come Montolivo, Abate e Pazzini in favore di innesti giovani, di caratura internazionale e, soprattutto più vicini alla mentalità di Seedorf. L’attuale allenatore rossonero ha infatti chiesto esterni di spinta offensiva con Fabio Coentrao, sogno irraggiungibile, Silvan Widmer dell’Udinese e Micah Richards in scadenza di contratto nel 2015 con il Manchester City decisamente più abbordabili. Seedorf, inoltre, vorrebbe affiancare a De Jong un centrocampista capace di abbinare quantità e qualità con Lasse Schone dell’Ajax in cima alla lista dei desideri. Pippo Inzaghi, invece, vorrebbe rilanciare un gruppo solido, quello
degli italiani, puntellando la rosa con un paio di innesti mirati. Prima di tutto un esterno mancino, individuato nel cagliaritano Murru, classe ’94 ma con già 33 presenze in Serie A e, soprattutto il rientro in casa rossonera del suo erede designato, quell’Alberto Paloschi che a Verona con il Chievo sta collezionando prestazioni più che convincenti.
D
ue linee ben differenti che, tra l’altro, comporterebbero per il Milan anche differenti gestioni del già risicato budget. L’unica certezza, ad oggi, appare il riscatto a fine stagione di Adil Rami e Adel Taarabt due giocatori che, al di là delle scelte di Seedorf, hanno convinto al 100% lo staff rossonero. Per entrambi il diritto di riscatto è fissato a 7 milioni di euro, ma l’obiettivo del Milan è di abbassare la richiesta a non più di 8 milioni di euro totali. I l nuovo Milan sta nas cendo, il camp o stabilirà quale binario ve r r à percorso.
Goletta corsara ammaina bandiera ? ospiti Giovanni Labanca
C
apitan Jack Spinelli ci aveva creduto e forse nel suo intimo di piccolo grande navigatore ci crede ancora, dalla tolda del suo legno intravede pericolosi scogli all’orizzonte, in un mare che l’anno passato, ha navigato senza troppi problemi con uomini fidati e pronti al sacrificio estremo pur di riportare a casa la pelle e la nave nel suo approdo sicuro chiamato Salvezza. Ora i venti sembrano essere cambiati e al posto degli alisei soffioni turbolenti monsoni che sbattono il suo trabiccolo pieno di falle come fuscello in disfacimento ,in attesa della fine che sembra prossima ad ogni battere di ali di gabbiani. La scena è sempre quella, con i suoi uomini vestiti da corsari, ma che corsari non lo sono e nemmeno lo sembrano, tant’è che sono stati abbandonati con bordate di fischi dai suoi stessi sostenitori che, in vero in modo un tantino vigliacco, hanno voltato le spalle
ad una ciurma che, sebbene allo stremo, ha ancora concrete speranze di rimanere aggrappati ad una cima di salvezza , solo che la fortuna giri dalla loro parte solo quanto basti per raddrizzare il timone verso la parte giusta. Oggi, però, la cosa non sembra possibile perché, malato quanto si voglia, di fronte c’è sempre il Diavolo, quel feroce mastino che ha fame di punti da prendere senza guardare troppo per il sottile al bel gioco che ne faceva la squadra padrona del campionato dei tempi passati. Il Milan aspetta con le armi ben affilate la squadra che considera un bocconcino facile facile da mandare giù senza troppe complicazioni, come vitamine miracolose giunte dal cielo nel momento migliore. Questo i livornesi lo sanno e faranno di tutto per salvare il salvabile, perché i concorrenti di-
retti per non scendere agli inferi della serie B non sono meglio armati di loro e possono essere risucchiati fino alla fine dell’incerto campionato che, fatta salva la testa, ma nemmeno tanto, in coda è avvincente e pieno di pathos. E allora, avverte Spinelli, siamo sicuri di essere già spiaggiati in modo definitivo? Proviamo , dunque, a ritrovare l’orgoglio marinaro che permetteva di superava anche le tempeste perfette: al Diavolo, in fondo, basta mostrare un po’ i denti in modo feroce per farlo recedere dai suoi gratuiti propositi di vittoria. In fondo, forse non ha tutti torti il piccolo grande uomo che non teme la rabbia dei suoi supporters e, quindi, come potrebbe temere i rossoneri disperati alla vigilia proprio della santa Pasqua, quando ogni sorpresa può uscire dalle sue uova?
5
l’ospite
Alessandra Caronni
D
uncan è un ragazzo giovane di grande temperamento e qualità sia fisiche che tecniche. È nato in Ghana. Da ragazzino fu affidato a una famiglia di Pistoia e così è finito in Italia. “Dell’Italia conosco Livorno e la Toscana, sono contento di essere qua e il mio nuovo gruppo mi piace, non mi pongo obiettivi ma darò tutto il meglio di me per la squadra, voglio crescere insieme ai mie compagni”, ha detto più volte ai cronisti locali. È stato acquistato dall’Inter nell’estate del 2010 ma è ufficialmente entrato in squadra nel marzo dell’anno seguente, dopo il compimento della maggiore età. Con la formazione Primavera ha vinto la NextGen Series e il Campionato Primavera. Ha esordito in prima squadra e quindi in A il 26 agosto del 2012: la partita era PescaraInter, finita 3-0 per i nerazzurri. In quel contesto, Duncan entrò nei minuti finali in sostituzione di Walter Gargano. Il 24 gennaio 2013 è passato al Livorno, in B, con la formula della cessione temporanea: diritto di opzione
Il centrocampista ghanese potrebbe davvero tornare alla corte di Mazzarri
o contropzione per la società toscana. Il 29 maggio, nella finale di andata dei play-off contro l’Empoli, ha segnato la sua prima rete in Italia pareggiando il gol di Tavano. In questo modo, i labronici sono tornati in A il 2 giugno, dopo la vittoria (1-0) nella gara di ritorno. Riscattato dall’Inter il 30 giugno, il 20 agosto dopo è stato ceduto alla società amaranto insieme al compagno Mbaye.
La parentesi sulla nazionale ghanese invece si è aperta qualche mese prima: Duncan iIl 14 novembre del 2012 ha debuttato in maglia della rappresentativa del suo paese con la vittoria per 1-0 contro Capo Verde. È stato inserito poi nella lista dei convocati per i Mondiali Under-20 del 2013. In questa competizione disputa da titolare le prime due partite della fase a gironi.
Chi è Joseph Alfred Duncan Nato ad Accra, in Ghana, il 10 marzo 1993, Joseph Alfred Duncan è il centrocampista del Livorno, in prestito dall’Inter. Duncan è legato all’Inter fino al 2016. Tra le squadre che lo vorrebbero nelle proprie file ci sono Catania, Chievo, Parma e Sampdoria.
amarcord sabato 19 aprile 2014
6
Massimiliano Allegri inizia la carriera di calciatore, ruolo centrocampista, con la Cuoiopelli, una squadra di Livorno, sua città natale. Dal 1985 al ’98 gioca nel Livorno, in tre stagioni scende in campo in 29 partite senza mai segnare. L’esordio in Serie A lo farà col Pisa. A conclusione dell’attività di calciatore inizia la carriera di allenatore, dopo varie esperienze in Serie minori arriva il grande salto di qualità, il Milan lo chiama alla guida della prima squadra, la data ufficiale è quella del 25 giugno 2010. L’esordio sulla panchina rossonera è del 29 agosto 2010 nell’incontro disputato a San Siro contro il Lecce e vinta per 4-0. Esordio fortunato il suo, la fortuna l’ha baciato in occasione del titolo campione d’inverno con una partita di anticipo e, conseguenza naturale, alla conquista dello scudetto con due giornate d’anticipo. A lui è toccato l’onore di riportare il Diavolo alla conquista dello scudetto dopo sette anni che mancava dalla bacheca rossonera. Nella stessa stagione vinse anche la Supercoppa italiana, ma dalla seconda stagione la fortuna l’abbandonò piazzandosi al secondo posto in campionato, la terza stagione chiuse al terzo posto e nella quarta stagione fu esonerato nel timore che portasse il Milan in Serie B.
Gabriele Aldegani è
cresciuto nelle giovanili del Diavolo, dopo l’esordio nella Miranese, ha militato per tre stagioni nel Milan, una in Primavera e due in prima squadra come terzo portiere senza però riuscire a debuttare nel campionato di Serie A. La stagione 2002-2003 difende la porta del Livorno in due partite subendo tre reti.
Via Emanuele Filiberto n 4 Milano tel 02 91092120
Marco Amelia dopo gli inizi con la Lupa approda al Livorno
dove resta due stagioni e difende la porta toscana in 36 gare ufficiali con 39 reti al passivo. Nel 2010 arriva al Milan, dal Genoa, in prestito con diritto di riscatto della compartecipazione. Il 19 ottobre dello stesso anno ha esordito con la maglia rossonera in Champions League contro il Real Madrid in sostituzione dell’indisponibile portiere titolare Christian Abbiati. L’esordio in campionato, invece, è contro l’Udinese nell’ultima partita del girone d’andata, sempre in sostituzione dell’infortunato Abbiati. Ha vinto lo scudetto e la Supercoppa italiana del 2011 sotto la guida di Massimiliano Allegri. Chiuderà la stagione con 8 presenze e 12 reti subite fra Campionato, Coppa Italia e Champions League
sabato 19 aprile 2014
club Giovanni Labanca
MILAN CLUB CANNARA
P
rimavera è nell’aria con i suoi profumi, con i suoi fiori che fanno bella l’Italia da Nord a Sud. C’’è, però, una regione più verde delle altre e porta il nome di Umbria, centro del nostro stivale ed nei suoi confini si erge Cannata, una simpatica cittadina di 4500 abitanti, sulla riva sinistra del fiume Topino, a pochi chilometri da Assisi, sulla strada del vino Cantico nella zona lacustre che i Romani chiamavano Locus Umber, ricco di acque e di canne, da cui il nome Cannata. Sono due le manifestazione annuali che la rendano famosa, le Infiorate che hanno luogo a giugno e la festa della cipolla, a settembre. Tra i turisti più prestigiosi c’è stato Papa Gregorio, che ha benedetto la Infiorata durante il Corpus Domini. Questa è Cannata politica ,nella quale si ritaglia un bel ruolo anche quella sportiva per merito del Milan Club “ Franco Baresi”, risorto, si può tranquillamente dire, dopo ben diciassette anni di letargo per merito assoluto di Cesare Epifani, presidente della prima era e di quella attua-
le, avvenimento festeggiato alla grande il diciotto giugno 2011, giorno in cui è stata inaugurata anche la bella sede presso il Bar La Lolà. Conta ,al momento, 120 soci che non sanno più come mostrare il loro attaccamento al vecchio e logoro Diavolo, soprattutto in questi periodi che non se la passa tanto bene, anche se punti miracolosi giungono a lenirne le sofferenze. “ In effetti, sottolinea il presidente Epifani, stiamo messi male come condizione, anche se è importante fare punti per la classifica che ci permettano di risalire la china e raggiungere l’Europa, a parziale riscatto di una situazione gestio-
nale che dalle nostre parti non si era mai vista. Noi, comunque siamo fiduciosi e, tramite STADIO5, lanciamo alla Società positivi messaggi di incoraggiamento e di fiducia”. Il direttivo si associa alle parole del presidente e van a preparare la trasferta per Milano, per essere lì per il derby, che va assumendo sempre più importanza. Questo il direttivo del Club: Presidente, Cesare Epifani,; vice , Michele Turrioni: segretario, Daniele Carnevali; coordinatore web, Maria Giuseppe Binucci; trasporti, Diego Pietrini; consiglieri, Marco Olivieri, Simone Turrioni, Federico Filippucci ed Eduardo Ercolano.
V
arallo Sesia non ha tanto bisogno di aggettivi per essere ricordata come una brillante cittadina piemontese di ottomila anime, probabilmente fondata sulle rive del Sesia nel 1025, come si evince da un cartaceo e fa derivare Varallo dall’unione di War (guerra e Ade sacro). Tra le sue silenziose valli risuona forte l’eco del tifo rossonero di cui si fanno carico, per il momento, bel 170 soci, che sono ben guidati dal presidente Genuino Masia. Tra i soci più simpatici, c’è da ricordare Riccardo Pesatori, poeta famosissimo che trasforma mirabilmente in versi ogni performance del Diavolo. E’ una forte passione che serve anche agli altri amici di sentirsi sempre in forma e non farsi venire mai meno la tanta voglia di gridare “Forza Milan”.
7
Milan Club Varallo Sesia
sabato 19 aprile 2014
INTER E MILAN: AVANTI TUTTA MILAN PROFUMO D’EUROPA 8
il punto Severa Bisceglia La trentatreesima giornata di campionato ha detto bene alle due squadre milanesi seppur per ragioni diverse. Il Milan, giocando male e faticando non poco soprattutto nella ripresa, ha comunque centrato l’obiettivo. L’unico argomento utile ai rossoneri è mettere in cassaforte più vittorie possibili in queste poche giornate rimaste, e sembra che i ragazzi di Seedorf abbiano imparato la lezione a memoria dal momento che hanno portato a quattro le vittorie consecutive. L’Europa è sempre più vicina, favorita anche dalle sconfitte delle squadre che la precedono. Non bisogna dimenticare che fra due giornate c’è lo scontro diretto nel derby della Madonnina che potrebbe anche segnare il sorpasso dei rossoneri, se l’Inter decidesse di continuare nella sua folle discontinuità. A Genova, domenica scorsa l’ha fatta da padrona contro una Sampdoria andata subito nel pallone sotto l’agguerrita mentalità messa in campo dai ragazzi di Mazzarri. Una rondine non fa primavera, è vero, ma l’Inter deve fare come i cugini, portare a casa i tre punti a qualunque costo,
anche a dispetto del bel gioco. Con Icardi in buona giornata non dovrebbe essere impresa ardua, certo il calendario non favorisce la Beneamata. Se la sfida di oggi contro il Parma, che ha dimostrato di saper fare risultato, e non a caso, è impegnativa, ne vogliamo parlare della successiva contro il Napoli? Purtroppo ha gettato dalla finestra punti che oggi risulterebbero preziosissimi, vedi Bologna, Livorno ecc. Contro i doriani ha dettato legge l’attaccante argentino che è riuscito ad andare oltre la disputa personale con Lopez. Le donne
meglio lasciarle fuori dal campo di gioco. La ‘banda’ nerazzurra può solo decidere di perdere l’ultimo posto utile per l’Europa League e il Milan, da canto suo, ha il dovere di crederci e lottare per quel sesto posto, minimo, che le garantirebbe almeno i preliminari. Oggi al Meazza ci sono ottime probabilità di portare a cinque le vittorie consecutive a danno di un Livorno ormai strapazzato su tutti i fronti, settimana scorsa è toccato al Chievo dare l’ennesimo colpo di grazia ai toscani, anzi quattro, e oggi dovrebbe toccare al Milan.
Emanuele Tramacere
N
el mezzo del triangolo amoroso Mauro Icardi - Wanda Nara - Maxi Lopez, sulla ruota di Genova è spuntato per l’Inter un risultato, la vittoria, attesa ormai da quattro giornate. Un successo quanto mai convincente anche se, nel corso dei 90 minuti, la squadra allenata da Walter Mazzarri ha palesato ancora una volta i numerosi difetti strumentali che l’avevano portata alla sconfitta contro l’Atalanta e ai tre pareggi consecutivi contro Udinese, Livorno e Bologna. Anche al Tardini contro il Parma il tecnico dei nerazzurri è costretto a centrare il bottino pieno. Una vittoria contro i ducali, con Milan e Lazio prossimi rivali, infatti, sarebbe fondamentale nella corsa ad un piazzamento in Europa League. Il ritorno in Europa, a questo punto, resta l’ultimo spartiacque imposto dal presidente nerazzurro Erik Thohir per la conferma sulla panchina interista anche nella prossima stagione dell’allenatore originario di San Vincenzo. L’ultimo, certo, perché della rivoluzione tattica imposta nell’ultima uscita ha già iniziato a puntellare la valorizzazione dei migliori talenti presenti all’interno della rosa dell’Inter. Thohir ha sempre puntato il dito su una gestione mirata verso il lancio e l’inserimento
Laura Tangari
M
ilan a caccia della quinta vittoria consecutiva oggi pomeriggio a San Siro col Livorno. Battere i labronici è molto importante per i rossoneri perché i tre punti proietterebbero la squadra di Seedorf verso l’alta classifica regalando un altro input in funzione dell’Europa League. Col Catania il Milan ha faticato parecchio per portare a termine la scalata al successo e la stessa cosa, probabilmente, succederà questo pomeriggio col Livorno dal momento che i toscani arrivano col dente avvelenato alla sfida di Milano per via del tremendo kappaò subìto domenica scorsa di fronte al proprio pubblico dal Chievo. Dato per scontato, o quasi, il quarto posto occupato dalla Fiorentina, l’obbiettivo dell’Inter, chiamata nello spareggio del Tardini col Parma, è quello di mantenere la quinta piazza, conquistata alla grande sei giorni fa col poker rifilato alla Sampdoria, che non era sicuramente l’ultima arrivata. I nerazzurri si sono scrollati di dosso
MONTOLIVO
VINCERE COL PARMA PER LA CONFERMA cugini
campoinato
L’ultima vittoria al Tardini risale alla stagione 2007-2008
in prima squadra di talenti in rampa di lancio e l’esplosione di Mauro Icardi e la rinascita di Mateo Kovacic fanno sorridere sia i dirigenti che lo staff tecnico nerazzurri. Contro il Parma non ci sarà Andrea Ranocchia, squalificato, e allora in difesa potrebbe ritrovare una maglia da titolare Hugo Campagnaro, accantonato dall’allenatore nerazzurro con la contemporanea crescita di Rolando che, insieme con Walter Samuel, completerà il pacchetto arretrato. KovacicCambiasso-Hernanes è una cerniera di centrocampo diventata imprescindibile data la straordinaria capacità di abbinare quantità, esperienza e qualità. Sulle fasce Danilo D’Ambrosio continuerà a vestire la maglia da titolare in attesa del rientro di Jonathan, ancora non al meglio, mentre il tandem d’attacco Icardi-Palacio non sarà toccato nonostante il trittico di sfide, Napoli-MilanLazio che attende i nerazzurri. Per i
ducali Donadoni proverà fino all’ultimo allenamento prepartita a recuperare il talento e l’estro di Antonio Cassano, ex dal dente avvelenato e scartato forse con troppa fretta dall’allenatore toscano. Non ci sarà, invece, il mattatore della gara d’andata, Nicola Sansone, ceduto in comproprietà al Sassuolo, che siglò la sua prima doppietta in serie A proprio contro i nerazzurri. Con 5 squadre racchiuse in soli 5 punti e con in contemporanea la sfida fra Lazio e Torino, vincere contro il Parma vorrebbe dire non solo portare a 5 i punti di distacco dai ducali attualmente sesti, ma potrebbe ampliare il gap di vantaggio anche nei confronti delle dirette inseguitrici, Milan compreso. Vincere per salvare il proprio futuro e quello dell’Inter contro il Parma sarà la prima di cinque finali.
Doveva non giocare, poi invece è lui a risolvere con una bella punizione. E anche a centrocampo è una presenza essenziale, con un briciolo di fosforo in più degli altri
in un solo colpo mille problemi ed ora i tifosi si attendono una nuova conferma con un risultato positivo in Emilia dove il Parma arriva dall’1-1 acciuffato in extremis nel derby col Bologna. Blindato il secondo posto, la Roma avrà il suo daffare per respingere gli attacchi della Fiorentina nel clou della giornata in programma nel posticipo di stasera. Cinque gol al Verona sono un sinonimo di un ottimo stato di salute dell’attacco viola ma nel contempo i tre gol incassati al Bentegodi da Neto e compagni non possono non allarmare Montella in prospettiva dell’impegno con i giallorossi. Il Napoli,
TOP
&
FLOP
terzo, reduce dalla bella rimonta con la Lazio, andrà a Udine dove non si sono ancora spenti gli echi della sfida dei friulani con la capolista del campionato Juventus. Per i partenopei un’altra chiamata per confermare lo stato di forma di Higuain e compagni per Guidolin una nuova prova del nove contro una delle elette del torneo. Spareggio salvezza a Verona col Chievo, trionfatore col Livorno, contro un Sassuolo deciso a vedere cara la pelle. Ultimo acuto, infine, del Catania al Cibali contro una Sampdoria che deve far dimenticare la pesante sconfitta di Marassi con l’Inter.
KAKA’ Con tutta la benevolenza che è giusto concedergli col Catania gioca alla moviola: mai un guizzo, mai un’invenzione o una accelerazione, spento, inutile
di Aldo Colombo
sabato 19 aprile 2014
CAVANI VERSO LO UNITED mercato
L
Luigi Sada
a Juve vuole Cuadrado. Il colombiano è uno dei pallini di Conte ma per strapparlo alla Fiorentina ci vuole innanzitutto il placet dell’Udinese proprietaria del cartellino del giocatore. I friulani, in linea di massima, sono d’accordo sul
concedere semaforo verde all’operazione, ma vorrebbero una bella e sostanziale contropartita sia in quattrini che in giocatori. La Vecchia Signora, fa sapere radiomercato, potrebbe girare Quagliarella e Caceres all’Udinese, più qualche euro accompagnato da diversi zeri. Sembra ormai scontato invece l’arrivo a Torino, naturalmente spond a
bianconera, del sampdoriano Gabbiadini. Marotta è rimasto in
del campionato, rossonero doc. Sempre i parigini premono per
Kakà mentre altre fonti rivelano la possibilità di vedere agli ordini di Blanc il giovane Demba Ba del Chelsea. In questo caso però Mourinho sarebbe orientato verso Cavani, sempre che il Matador la prenda bene per giocare in Inghilterra. Sul bomber del Psg c’è anche il Manchester United che vuol rifare la squadra dopo la deludente stagione. Quale contropartita I Reds Devils darebbero cedere Nani al Psg, più qualche sterlina. Lo United è pure sul napoletano Jorginho in concorrenza con l’Arsenal che a sua volta dovrebbe dire addio a Wenger rimpiazzato in panchina da Van Gaal. Sempre in casa Arsenal si parla della partenza di Giroud sul quale ha messo gli occhi il Monaco, ancora preoccupato per l’infortunio di Falcao. L’Inter, con Vidic già chiuso in cassaforte, sta stringendo i tempi per Sagnà ma l’Arsenal frena perché non ha nessuna intenzione di smontare così ampiamente la squadra malgrado il disastroso campionato. Si torna a parlare della partenza di Handanovic verso la Spagna dove al Barca prenderebbe il posto di Victor Valdez già contattato dal Milan. Non dovesse andare al Barca il portiere sloveno potrebbe finire al Liverpool dove è già seguito d a vicino Ochea. Infine, il City è su Lukatu mentre Aurer del Tolosa molto presto firmerà per l’Arsenal
Milan frenato dal Padova primavera
L
Daniel Rizzo
Per i ragazzi di Pippo Inzaghi il match col Padova poteva essere la partita della svolta per mettere anche più ansia all’Atalanta, sconfitta in casa dalla capolista Chievo. Invece, al Vismara è arrivato solo un pareggio pirotecnico ovvero un 3-3 in rimonta. Certo, i baby rossoneri hanno dato di nuova dimostrazione quanta dedizione mettano in campo recuperando e ribaltando lo 0-2 per poi farsi raggiungere di nuovo allo scadere. Ad ogni modo il pareggio non preclude le speranze del Milan di poter superare l’Atalanta, e piazzarsi al secondo posto per accedere direttamente alle Final Eight. La squadra di Inzaghi dista 6 punti dagli orobici, ma ha ancora una gara da recuperare e, inoltre, l’ultima giornata vedrà di fronte proprio le due squadre al Vismara. Prima, però, bisognerà affrontare l’Hellas Verona, le cui ambizioni sono ancora vive poiché l’ultimo posto del Playoff dista dagli scaligeri solo tre punti. A rendere più complicata la sfida per il Milan saranno le assenze nel reparto offensivo: infatti,
Domenica l’ex di Wanda Nara Maxi Lopez, contro Icardi, l’attuale fidanzato. Samp-Inter già battezzato “il derby della gnocca”.
CUADRADO ALLA JUVENTUS
buoni rapporti col club ligure e l’affare si farà. Segnali in casa Milan sono apparsi in merito al possibile ritorno di Thiago Silva all’ombra della Madonnina. Il Psg vorrebbe però Taarabt la vera rivelaz i on e
L’Inter pareggia in 9 a Varese
Inzaghi dovrà rinunciare a tutte le pedine d’attacco presenti nella rosa e affidarsi all’ attaccante degli Allievi I e II Divisione, Patrick Cutrone e Mastour. Super Pippo, al termine della gara col Padova, ha ammesso di crederci ancora ad un posto nelle Final Eight: “C’è ancora speranza per il secondo posto. Se le vinciamo tutte , noi facciamo nove punti e loro hanno una gara in meno da giocare. Nello scontro diretto dobbiamo batterli con due gol di scarto. Col Padova abbiamo fatto qualcosa di fantastico, faccio davvero un plauso a questi ragazzi, che sempre nelle difficoltà tirano fuori il massimo. Tenia-
moci stretta la grande reazione, sotto di due gol - continua Pippo - e il fatto che abbia debuttato un ‘98 con noi, Patrick Cutrone, che sicuramente ha un futuro luminoso davanti a sé”. La Primavera dell’Inter, già certa di un posto nei playoff, pareggia a Gavirate contro il Varese, ma il risultato ottenuto dai ragazzi del tecnico Cerrone è accettabilissimo soprattutto se si pensa che la squadra non ha mollato mai, acciuffando un pari, negli minuti extra time e in nove uomini, grazie ad una rete di Camara. Oggi il campionato è fermo per le festività pasquali e riprenderà settimana prossima.
9
Probabilmente Berlusconi andrà ai servizi sociali. Sedoorf: “Speravo nei domiciliari, così non mi veniva a Milanello a farmi la formazione”.
Juan Jesus twitta che non andrà mai alla Juve o al Milan. Delusione tra i tifosi. Quelli dell’Inter.
Ciao Peppe, vai a insegnare calcio in Paradiso Fiore Marro
D
omenica 13 aprile 2014 ho seguito in Tv la partita del San Paolo tra il Napoli e la Lazio di Edy Reja, a mio sommesso avviso il migliore dei mister durante la gestione di De Laurentiis . Tra le tante belle cose che ho avuto modo di vedere e godere nella partita in questione, vale la pena sottolineare il gesto del calciatore del Napoli Gonzalo Higuain subito dopo il gol su rigore. El Pipita infatti dopo aver segnato il penalty del 2-1 contro i biancocelesti capitolini,
casertano è salito al cielo dove incontrerà tra l’altro tanti campioni come lui che hanno avuto la sventura e la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, come accadde per esempio a Gaetano Scirea a Babsk, in Polonia, il 3 settembre del 1989, dove si trovava per visionare una partita dei prossimi avversari in coppa Uefa della Juventus, l’allenatore in seconda dei bianconeri, perse la vita in auto lasciando uno dei più grandi vuoti nella storia del calcio italiano. Campione di correttezza, mai un espulsione in 16 anni di onorata carriera, Scirea si laureò campione del mondo con l’Italia nel 1982 e vinse molti trofei sia in campo nazionale che internazionale, tra
Higuain mostra la maglietta commemorativa di Giuseppe Feola ha mostrato una maglia con la foto di Giuseppe Feola, il ragazzo 24enne di San Marco Evangelista, calciatore del Real San Felice a Cancello, morto il 10 aprile a seguito di un terribile incidente stradale. Tutto il San Paolo ha voluto salutare il giovane calciatore, accompagnando con un applauso convinto il gesto dell’attaccante azzurro. Un campione lo vedi dal coraggio, dall’ altruismo e dalla fantasia diceva De Gregori, dopo il gesto di Higuain aggiungerei anche: dalla sensibilità di uomo vero. Il giovane talento
i quali anche quello della tragica notte dell’Heysel nel 1985. « Era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni » dichiarò Gianni Brera quando gli chiesero di Gigi Meroni. Davanti al bar Zambon in corso Re Umberto c’è un cippo sempre carico di fiori. E tra i gladioli spunta la foto di Gigi Meroni, stroncato da un auto in corsa, quella drammatica notte del 15 ottobre 1967. “Vengono tante signore a lasciargli garofani rossi sul cippo che è davanti al nostro
bar». La signora Zambon è stata l’ultima a vedere Meroni da vivo. Abitava lì davanti, al civico 53. Dopo la partita con la Sampdoria avevano cenato tutti assieme nella sede di corso Vittorio Emanuele, poi l’allenatore Edmondo Fabbri li aveva lasciati in libertà. Quando fu investito con lui c’era il terzino Fabrizio Poletti. Era buio, una macchina li investì entrambi. Poletti se la cavò con una gamba ingessata, il povero Meroni morì sul colpo. Ancora più tragica ed angosciante fu la dipartita di Renato Curi, sul campo di gioco Domenica 30 ottobre 1977. A Perugia, nello stadio di Pian di Massiano . Tutto avvenne nella ripresa, infatti dopo cinque minuti, sotto la pioggia, il regista umbro si accascia improvvisamente al suolo. Quando arriva la barella, il giocatore esanime viene portato fuori dal campo. I medici del Perugia gli praticano due iniezioni, il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca: Curi è paonazzo, il battito del cuore è inceppato, alle 16,30 (in lugubre, perfetta contemporaneità con la fine della partita fischiata dall’arbitro Menegali) il giocatore viene dichiarato ufficialmente morto. Una fine terribile per la sua fulmineità. Qualche anno dopo, il 14 aprile 2012 , sul campo del Pescara si consumava un dramma tragicamente simile che vide spirare il giovane Piermario Morosini. Sarà in ottima compagnia per quel che riguarda il calcio, il mio giovane sventurato conterraneo. Un mio allievo ha scritto sulla sua pagina FB: Ciao Peppe, vai ad insegnare calcio in Paradiso. Un saluto a Giuseppe Feola che ora fa parte della «squadra dei cieli». Un angelo che gioca al pallone in un prato infinito trapuntato di stelle
sabato 19 aprile 2014
10
REAL E BAYERN INFIAMMANO LA CHAMPIONS champions
A
Luigi Sada
ncelotti contro Pep Guardiola. Che la sfida cominci. Per la gara d’andata della Champions del Bernabeu fra il Real e il Bayern è iniziato il conto alla rovescia. I campioni in carica, col titolo in tasca da parecchie settimane, nell’ultima uscita in Bundesliga, hanno snobbato l’impegno incassando tre gol all’Allianz Arena dai rivali storici del Borussia Dortmund, il che ha fatto andare su tutte le furie Guardiola malgrado la passerella annunciata. I tedeschi oggi
saranno impegnati in campionato contro il fanalino di coda del Braunschweig in lotta per la salvezza, ma stavolta sarà vietata ogni distrazione, pena qualche multa pesante a tutta la squadra . Muller e compagni sono avvisati. I ragazzi di Guardiola sono già sintonizzati sull’impegno di metà settimana contro gli spagnoli di Carletto Ancelotti, dove l’obbiettivo è la vittoria, come è nell’etica dei bavaresi in campo internazionale. Il Real, per non correre rischi fuori programma, ha rinviato invece il match di Liga con il Valladolid spostandolo al 7 maggio prossimo, praticamente dopo le due sfide di Champions con il Bayern. Gli iberici arrivano dal 4-0 rifilato
all’Almeria domenica e avranno tutto il tempo per affilare le armi in funzione della gara con i tedeschi. L’altra partita, quella dello Stamford Bridge fra il Chelsea di Mourinho e l’Atletico di Simeone promette scintille perché i londinesi proveranno a controllare il proprio stato di salute affrontando domani pomeriggio in Premier il Sunderland, ultimo in classifica. Dal canto loro i Colchoneros hanno pensato bene ad anticipare il match della Liga con l’Elche a ieri sera, in modo da valutare al meglio la situazione dei propri giocatori tenuti sulla graticola dal nuovo infortunio di Diego Costa accaduto domenica a Madrid in occasione del derby vinto col Getafe.
LA JUVE RISCHIA COL BENFICA
llo Estádio da Luz giovedì sarà dura, anzi durissima, per la Juventus di Conte contro i portoghesi del Benfica. I bianconeri dovranno mettercela tutta, un po’ come hanno fatto nei
Juventus Stadium col Bologna, cercando di mettere a fuoco la situazione di ogni singolo giocatore a disposizione di Conte per la sfida contro i portoghesi. Il Benfica, non per snobbare l’impegno, non anticiperà nulla e scenderà regolarmente in campo domani pomeriggio affrontando l’Olhanense, formazione di modesta levatura piazzata a metà classifica. E’ chiaro che per la Ju-
primo maggio e a Torino, si sa, i bianconeri difficilmente sbagliano. Nel derby tutto spagnolo dell’altro appuntamento europeo rischia grosso il Siviglia che domani in Liga incrocerà le armi con il lanciatissimo Granada che ha cacciato all’inferno il Barcellona sabato scorso con un gol di Brahimi. Il Valencia, che sta ancora pensando al 5-0 rifilato al Basilea nei quarti, affronterà
quarti di finale col Lione, perché i lusitani di Jesus hanno nel loro DNA le giuste caratteristiche per frenare e mettere a tacere qualunque avversario, specialmente quando quest’ultimo viene ospitato fra le mura amiche. La capolista del nostro campionato, come è noto, in prospettiva di Pasqua, giocherà stasera allo
ventus sarà determinante, come è successo col Lione, portare a casa un risultato positivo nel match del Luz di questa prima semifinale di Europa League. Far gol è l’annuncio fatto alla vigilia da Conte, che dai suoi si aspetta un’altra prova ad alto livello che possa proiettarli positivamente alla gara di ritorno del prossimo
pure lui un avversario ostico, il pericolante Osasuna, che non molla mai, visto che una settimana fa ha messo a segno un bel colpaccio esterno battendo l’Almeria. Un derby, quello fra Siviglia e Valencia che proietta una delle due formazioni alla finalissima dello Juventus Stadium del 14 maggio.
europa league
A
Severa Bisceglia
AL TAPPETO BARCA, PSG E BAYERN AL REAL MADRID LA COPPA DEL RE estero
Luigi Sada
C
adono tutte, o quasi, le grandi d’Europa. Va al tappeto il Barca col Granada, finisce a gambe all’aria il Psg col Lione e viene steso il Bayern all’Allianz Arena dal Borussia di Klopp. Insomma, una vera debacle per chi asfaltava senza problemi gli avversari fino a qualche tempo fa. Ma andiamo con ordine: Il tonfo più clamoroso è quello del Barcellona in Liga, battuto da una squadra mediocre in lotta per la salvezza. Il gol che regala al Granada la vittoria lo sigla Brahimi ma quello che preoccupa maggiormente Tata Martino è la seconda botta consecutiva dopo quella incassata dall’Atletico Madrid con la recente eliminazione
dalla Champions. Messi e compagni a Granada sembravano dei fantasmi; una specie di addio al titolo considerando i successi dei Colchoneros e delle Merengues rispettivamente contro il Getafe e l’Almeria. Il Real fa poker con Di Maria, Isco, Bale e Morata mentre l’ATM va a segno con Koke e Diego Costa, che poi si infortuna uscendo dal campo in barella. Indolore, ovviamente, il passo falso del Bayern davanti al proprio pubblico contro un Dortmund per nulla irresistibile. Solo che i bavaresi, avendo scariche le pile dopo il trionfale campionato vinto con sette settimane di anticipo, prendono tre reti incredibili dai rivali di sempre per opera di Reus, Hoffman e Mkhitahyan. L’undici di Klopp è ora secondo in Bundesliga con alle spalle lo Schalke 04 che si sba-
razza dell’Eintracht Francoforte. Torna alla vittoria il Leverkusen di misura sull’Herta Berlino. Cade anche il Psg, orfano di Ibra, a Lione mentre il Monaco riprende la serie di vittorie strappando lo 0-1 a Rennes grazie a Riviere. Lille sempre terzo battendo il Valenciennes col Marsiglia leggermente staccato ma vincente a Montpellier con rocambolesco 2-3. In Premier, pur con fatica, il Liverpool si sbarazza del City per 3-2 con un acuto dell’ex interista Coutinho sul finire di partita. Il Chelsea consolida il secondo posto espugnando col fiatone Swansea, con l’avversario ridotto in dieci per tre quarti di gara. Continua a vincere l’Everton. ora in quarta posizione. In Fa Cup si riscatta l’Arsenal mentre l’Hull centra con i Gunners il passaggio del turno.
Luigi Sada Che partita al Mestalla di Valencia nella finalissima di Coppa del Re fra il Real Madrid e il Barcellona disputata davanti a sessantamila spettatori contenti di aver pagato il biglietto d’ingresso. La vince la squadra di Ancelotti grazie ad uno spettacolare affondo di Bale, mister 100 milioni, che infila senza scampo il povero Pinto a cinque minuti dal termine bruciando in velocità Sergio dopo che i Blaugrana avevano agguantato in rimonta il pareggio con l’esordiente Bartra a metà ripresa. Ma quante emozioni. Il Real, orfano di Cristiano Rolando infortunato, ha messo subito alla frusta i catalani andando in gol all’11esimo con Di Maria, bravo a battere Pinto con un perfetto diagonale. Le Merengues avrebbero potuto raddoppiare più volte perché Dani Alves e compagni, in più di una circostanza, davano l’impressione di aver accusato pesantemente il
Un regalo speciale di Bale
colpo senza avere la forza di replicare. Con un Messi spento e con un Neymar a passo ridotto, tutto è sembrato facile per il Real, dal momento che Casillas solo in un paio di occasioni era stato costretto a tirar fuori tutta la sua classe e bravura. Ma doveva essere la serata del Real, così è stato. Anche se dopo la rete di Bartra i tifosi di Madrid qualche brivido di troppo, per un paio di iniziative costruite da Messi e Neymar, lo hanno avuto. Poi è arrivato il gol capola-
voro di Bale a mettere un bavaglio agli aficionados del Barca freddati dal gallese. A tempo quasi scaduto, un’altra azione pericolosa per i deboli di cuore, quella di Nyemar che da pochi passi centra il montante sinistro della porta di Casillas, fuori causa, fortunato nel rimpallo nel trovandosi il pallone fra le braccia fra lo sconcerto dei giocatori di Tata Martino. Per il Real Madrid si è trattato della diciannovesima Coppa del Re vinta. Lo scorso anno a centrare il bersaglio era stato l’Atletico di Simeone.
ARMANI CERCA IL MIRACOLO FERRARI NEL CAOS sabato 19 aprile 2014
basket
M
Beppe Vigani
ercoledì e ieri si sono giocate le prime due partite dei quarti di finale di Eurolega tra l’EA7 Armani e Maccabi. Gara 1 ha visto la vittoria degli uomini di David Blatt per 101-
Persa Gara 1 dei quarti in casa con il Maccabi, Milano
Four sul proprio campo amico. Sarà una serie terribile, anche se, a questo punto, il Maccabi è il vero favorito per il passaggio del turno. Al di là dei numeri delle due sfide, ricordiamo che l’Olimpia ha vinto le ultime due Coppa
Luca Banchi, il coach del miracolo EA7 Armani.
99, dando una virata decisa alla serie, poiché espugnare il Forum in Eurolega, in questa stagione era riuscito solo al Real Madrid. Sulla seconda non possiamo essere esaustivi, poiché il giornale proprio nel corso del match è andato in stampa. L’appuntamento quindi si sposta al Yad Eliyahu Arena (divenuta NokiaArena), lunedì, con la possibilità per gli israeliani di qualificarsi alle Final
motoGP
P
Marjlja Bisceglia
er coloro che hanno pensato anche solo per un istante che il motomondiale potesse dare uno spettacolo diverso, resta solo la consapevolezza che tutto è come prima. Per quanto riguarda i piloti che hanno provato a ruggire nella prima gara, è crisi o quasi. Marc Marquez la fa da padrone, e su questo nessuno ha avuto dubbi, aggiudicandosi anche la seconda gara. Risultato pieno per lui e un bel 10 con lode in pagella, non sbaglia nulla: miglior tempo nelle libere, pole position e nuovo record della pista texana, miglior tempo nel warm up, gara condotta in testa dalla partenza all’arrivo, agli altri non ha lasciato nulla, neppure le briciole. Se avesse potuto avrebbe volentieri occupato anche il secondo e terzo posto per fare più punti, e i risultati premiano la sua maniacale perfezione. Che ne è di tutti gli altri piloti? Un disastro! Gli unici
11
dei Campioni (una volta si chiamava così) proprio con gli israeliani di Tel Aviv. E’ accaduto il 2 aprile 1987 quando la squadra di Dan Peterson vinse 71-69 e la stagione successiva per 90-84 (la prima disputata con la formula dei playoff. E’ buffo se consideriamo che le due squadre hanno vinto lo stesso numero di volte dell’altra. Le uniche due partite disputate in campo neutro han-
no coinciso con le due finali, di Losanna e Gand, vinte proprio da Milano. Non dimentichiamo che questo è il decimo anno consecutivo in cui la formula di Eurolega prevede i playoff per accedere alle Final Four. Il Maccabi è stato presente in nove edizioni, compresa questa. Nelle ultime quattro edizioni, sempre presente nelle prime otto, l’ha vinta solo nel 2011. In questi dieci anni, invece, le “Scarpette rosse” non hanno mai partecipato. Come già anticipato nel numero precedente, nel Maccabi vi sono ben quattro giocatori che hanno giocato nel campionato italiano: Ricky Hickman, a Casale Monferrato e Pesaro; Devin Smith, Avellino, dove ha vinto la Coppa Italia nel 2008, e Treviso; Sofo Schortsianitis, a Cantù, e David Blu, a Treviso col cognome Bluthenthal, Virtus e Fortitudo Bologna. Keith Langford con il Maccabi ha vinto un titolo, una Coppa d’Israele e Lega Adriatica. Infine, David Blatt, coach degli israeliani, ha allenato due anni a Treviso, conquistando la Coppa Italia nel 2007. Insomma, Milano-Maccabi ha più di un motivo per essere la sfida più interessante dei quarti di finale.
RE MARC
piloti a chiudere degnamente il Gran Premio delle Americhe sono stati il compagno di scuderia Dani Pedrosa che messo in cassaforte un ottimo secondo posto senza mai impensierire il leader e Andrea Dovizioso che ha portato sul podio la Ducati, in realtà è questa la vera notizia, non accadeva da anni. Valentino Rossi ha perso lo smalto della prima gara oltre all’anteriore proprio nel momento che gli diceva bene il terzo posto, peccato. L’altra vittima eccellente è Jorge Lorenzo, caduto al primo giro in Qatar,
in Texas si rende protagonista di una falsa partenza che poche volte vedi in un Gran Premio, comunque bravo nel rimontare e chiudere al decimo posto che frutta comunque qualche punto. Due gare della nuova stagione che vedono leader indiscusso Marquez a bottino pieno con 50 punti, segue Pedrosa con 36, Valentino Rossi a 28 punti, per vedere Jorge Lorenzo dobbiamo scendere alla sedicesima posizione. Nel Gran Premio argentino, in programma domenica 27 aprile, contiamo di vedere i grandi piloti in lotta tra loro.
formula 1 Debora Cheli
Domani alle 9 (ora italiana) il GP della Cina. Domenicali lascia il Cavallino
due settimane dall’ultima gara in Bahrain, domani mattina si torna a correre per il quarto appuntamento del Mondiale di F1 sul circuito di Shanghai, l’ultimo in Oriente prima del rientro del Circus in Europa. Lungo 5,451 km, il tracciato è uno dei favoriti dei piloti, grazie alla larghezza della pista che offre possibilità concrete di sorpasso, specialmente sul rettilineo che
della squalifica che ha privato l’australiano del secondo posto a Melbourne. La FIA, riunitasi a Parigi lunedì scorso, ha bocciato l’appello presentato dalla scuderia austriaca a cinque ore dal termine della corsa. Secondo la commissione giudicante il team ha delle responsabilità concrete sull’eccessivo afflusso di carburante rilevato sulla monoposto di Ricciardo in Australia. Al di là della gara di domani, la Ferrari è stata al centro dell’attenzione dopo
per dare una scossa al nostro ambiente e per il bene di questo gruppo, a cui sono molto legato. Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini della squadra, i piloti e i partner per il magnifico rapporto avuto in questi anni. A tutti auguro che presto si possa tornare ai livelli che la Ferrari merita». Non è mancata una nota di stima per il Presidente Luca Cordero di Montezemolo, il quale ha già scelto il sostituto alla guida del muretto del Cavallino. Si tratta di Marco
va dalla curva 13 alla 14, dove si arriva a più di 310 km/h, così come su quello lungo le tribune centrali: in entrambi i settori è permesso il DRS. Destrezza e buoni riflessi sono indispensabili fra la curva 1 e la 4, senza dimenticare che tutto il circuito è molto esigente in fatto di gomme, benché le temperature attese per domani, attorno ai 20 gradi, e il tempo stabile non dovrebbero rappresentare un fattore critico per il surriscaldamento di pneumatici e motore. Oltre ai due piloti Mercedes, che sono naturalmente i favoriti dopo le due doppiette in Malesia e Bahrain, nemmeno Vettel è da sottovalutare: qui nel 2009 ha ottenuto la prima vittoria con la Red Bull e le prestazioni della sua RB10 sono in piena crescita. Anche il suo compagno di squadra Ricciardo ha il potenziale per fare bene e cercare riscatto, a maggior ragione dopo la conferma
il terremoto interno che ha sconvolto i vertici della squadra. A tenere banco per tutta la settimana infatti sono state le clamorose dimissioni di Stefano Domenicali dalla direzione della gestione sportiva. L’aria che tirava a Maranello lasciava intuire già dopo l’appuntamento mondiale al Sakhir che ci sarebbero stati profondi cambiamenti; sabato scorso le prime indiscrezioni, poi lunedì lo stringato comunicato apparso sul sito ufficiale della rossa. In un breve messaggio per la stampa, Domenicali ha ammesso le proprie responsabilità per un inizio di stagione sottotono e per gli errori commessi nel recente passato in qualità di team principal della Scuderia. «Da capo, mi assumo la responsabilità – ha dichiarato –, come ho sempre fatto, della situazione che stiamo vivendo. Si tratta di una scelta presa con la volontà di fare qualcosa
Mattiacci, attuale presidente e amministratore delegato della divisione Ferrari Nord America, il quale ha ottenuto nel 2012 il prestigioso premio di Executive Automotive, per aver realizzato un aumento del 20% delle vendite del marchio. Nessuna esperienza in F1 prima di oggi, un dettaglio non trascurabile e che lascia presagire che si tratti di una nomina di transizione, in attesa del nuovo Jean Todt. Si sono già fatti i nomi di Flavio Briatore e qualcuno ha ipotizzato il ritorno di Ross Brawn, anche se al momento l’ipotesi è poco probabile visto che l’inglese si sta godendo la pensione e la passione per la pesca. Anche se Mattiacci difficilmente sarà l’uomo della provvidenza, al nuovo direttore della gestione sportiva vanno riconosciute notevoli qualità come motivatore. Una ventata di aria fresca che non potrà che giovare al morale di tutto il team.
A
G ivi r r A
li na ior
eri a egn s n Co
a
ic do m
ilio
via Mussi angolo Piero della Francesca, 20 Milano Info: tel. 023318253 pescheriamimmo@gmail.com
sabato 19 aprile 2014
12
Un Bergamasco… al Rugby dei Parchi rugby Toni Morandi Oltre cinquecento bambini a Milano al Parco Lambro, oltre duecento al Parco Tarello di Brescia, questi i numeri del primo week end di Rugby nei Parchi, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Rugby Grande Milano e il Comune di Milano. Un successo a cui ha assistito anche il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervenuto per l’inaugurazione del secondo campo pubblico milanese, intitolato al pioniere del rugby milanese Cesare Ghezzi. A Milano l’ospite d’onore è stato Mauro Bergamasco che ha giocato con gli oltre 200 bambini che hanno ricevuto il battesimo del rugby: “E’ puro divertimento - ha detto il 97 volte nazionale italiano - e il sorriso dei bambini è la miglior ricompensa che ci possa essere. Rugby nei Parchi è in questo momento il più bel progetto di promozione per il nostro sport”. Mauro Bergamasco, che a sua volta organizza ogni anno un camp per piccoli rugbisti, non si è risparmiato, abbracciando proprio la voglia di giocare, diventando prima di tutto compagno di giochi dei ragazzi: “E’ davvero divertente – ha detto il Mauro nazionale - a un certo
Il flanker della Nazionale è stato il testimonial nell’appuntamento di Milano
punto su il gioco dei placcaggi ho detto a una bimba se poteva farlo lei al mio posto, perché non me la sentivo. Lei ha placcato il sacco e poi quando è tornata in fila, mi ha messo la mano sulla spalla (Mauro era in ginocchio per stare al livello dei bimbi ndr) e mi ha detto: fallo anche tu, non è facile”. Fantastico! Sulla stessa lunghezza d’onda Valerio Bernabó, seconda linea della Nazionale e del Benetton Treviso, che è intervenuto alla tappa bresciana: “A dire la verità mi sono auto invitato, perché avevo letto dell’evento lo scorso anno e volevo vederlo dal vivo. E’ davvero molto bello e io mi sono divertito molto. Iniziative di questo tipo sono molto importanti perché capaci di attirare nuovi rugbisti. A me piace allenare i bambini e negli ultimi due anni ho fatto un po’ il giullare nelle categorie di mini rugby del Benetton Treviso”. Il
contributo dei due Nazionali è stato importante e ci saranno altri nazionali anche nelle prossime tappe a iniziare dal 3 e 4 maggio quando toccherà al Parco di Trenno di Milano e il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto a Torino. La forza promozionale di Rugby nei Parchi è legato a un programma adatto a tutti i bambini è guidato da istruttori qualificati capaci di far giocare i bambini, accoppiando l’insegnamento di una disciplina sportiva e dei suoi valori peculiari. Cosa non secondaria, l’iscrizione è completamente gratuita. Dure ore di gioco che si concludono con il famoso terzo tempo, una merenda a base di frutta, succhi e snack di qualità. Il programma di Rugby nei Parchi è completato da Bologna 17 maggio, Verona 18 maggio e la Grande Festa di chiusura dell’Arena il 25 di maggio.
Rugby nei parchi con Mauro Bergamasco
Fragomeni e Sarritzu a Rho boxe
Beppe Vigani
L
In provincia di Milano torna il grande pugilato
a boxe che conta arriva ancora nella provincia di Milano. Andrea Sarritzu, infatti, sabato 26 aprile, a Rho, combatte per il titolo europeo, mentre Giacobbe Fragomeni ritorna, dopo la sfida mondiale persa con il polacco Krzysztof Wlodarczyk. Il luogo dei match è il centro sportivo Molinello, in Via Trecate 52 a Mazzo di Rho (Rho - Milano), in cui la Opi 2000 di Salvatore Cherchi - in collaborazione con il Comune di Rho e la palestra Francis Boxing Team – ha allestitò una manifestazione imperniata sul vacante titolo
Sardegna, i due pugili hanno combattuto una splendida battaglia. La prima parte della sfida è stata a favore di Yanchi, ma Sarritzu ha saputo rimontare dando l’ennesima dimostrazione di carattere che ha convinto i giudici a decretare il pari (117112 per Sarritzu, 114-117 per Yanchi e 114-114). Il 37enne Sarriztu è professionista dal maggio 1998 e ha un record di 24 vittorie (13 per knock out), 6 sconfitte e 5 pareggi. E’ stato campione d’Europa dei pesi
europeo dei pesi mosca tra Andrea Sarritzu e il bielorusso Valery Yanchi. “I nostri pugili offriranno un grande spettacolo – hanno dichiarato Salvatore e Alessandro Cherchi-. Siamo certi che al centro sportivo Molinello faremo il tutto esaurito”. E’ la seconda volta che Sarritzu e Yanchi si affrontano: il 26 ottobre 2013, a Tortolì, in
mosca per due volte. Nel 20022003 ha sfidato il campione del mondo dei pesi mosca WBO Omar Narvaez perdendo ai punti il primo incontro (per split decision) e pareggiando il secondo. Nel 2011 ha affrontato il campione mondiale dei pesi mosca IBF Moruthi Mthalane perdendo in sette riprese. Valery Yanchi ha sostenuto 27
match: 22 vinti (solo 7 prima del limite), 3 persi e 2 pareggiati. Nel 2007 è diventato campione di Bielorussia dei pesi supergallo. A Rho tornerà sul ring Giacobbe Fragomeni, da poco nominato sfidante ufficiale del campione d’Europa dei pesi massimi leggeri Grigory Drodz. Il nome dell’avversario di Fragomeni al centro sportivo Molinello sarà annunciato nei prossimi giorni. “A Rho Giacobbe sosterrà un match di preparazione all’europeo – spiega il suo procuratore Christian Cherchi – e di conseguenza l’avversario non sarà troppo impegnativo. Il match con Grigory Drodz è di grande importanza perché rappresenta l’ultima chance di combattere ad alto livello per il pugile milanese, ora residente nel parmigiano. Il russo è un avversario molto forte, Giacobbe dovrà essere al top”. Professionista dal maggio 2001, Giacobbe Fragomeni ha sostenuto 37 incontri: 31 vinti (12 per knock out), 4 persi (3 prima del limite) e 2 pareggiati. E’ stato campione del mondo dei pesi massimi leggeri WBC dal 24 ottobre 2008 al 21 novembre 2009. A Rho combatteranno anche il peso mediomassimo Alessandro Sinacore (5-0), il peso medio rumeno Catalin Paraschiveanu (1-0) e il peso superwelter Daniele Moruzzi (13-1) I tre incontri saranno sulla distanza delle sei riprese. La riunione inizierà alle 19.30 con alcuni incontri dilettantistici di cui saranno protagonisti i pugili della Opi Gym e della palestra Francis Boxing Team.
SUISSEGAS MILANO MARATHON atletica Chiara Franzetti
L
i avevamo lasciati tranquilli dopo le fatiche del Cross per Tutti e gli onori della premiazione del circuito di corse campestre patrocinato da FIDAL Milano e FIDAL Lombardia. Ma adesso, che fine hanno fatto i nostri quattro moschettieri? E, soprattutto, saranno veramente stati tranquilli Antonio, Paolo, Sara e Roberto, i quattro vincitori del contest corsa? Beh, con una maratona - e che maratona, la SuisseGas Milano Marathon! da preparare e con la loro voglia di correre, altro che tranquilli e pacifici! “Certo, sono serena e rilassata, ma l’adrenalina sarà alle stelle domenica mattina sulla linea di partenza!”, ci racconta con il solito entusiasmo Sara. “Mi sento pronta, sia fisicamente che mentalmente: i lavori sono andati bene e sono agguerrita come non mai per affrontare i 42k. In questo periodo ho avuto il piacere di essere il pacer delle 2h alla Lago Maggiore Half Marathon, un’esperienza indescrivibile, propedeutica per Milano.” È dello stesso avviso anche il nostro veterano della
distanza: tenace, concentrato e silenzioso, Antonio sa come deve comportarsi in gara per cercare di abbassare il proprio personal best. Del resto, il portacolori di EuroAtletica 2002 ha dalla sua anche l’esperienza di allenatore, oltre al numero di maratone corse - ultima in ordine temporale, la ING New York City Marathon dello scorso novembre. “Sono soddisfatto del percorso svolto fin qui. Mi sono ripreso da un infortunio a causa del quale ho dovuto saltare la tappa di Paderno Dugnano del Cross per Tutti; poi però la forma é gradualmente ritornata. E con Roberto, compagno di allenamenti in più di una occasione, abbiamo fatto del nostro meglio per arrivare in forma smagliante. Ora...non ci resta che gareggiare!” “Le sensazioni sono molto buone”, gli fa eco proprio Roberto che non ha dubbi di portare a termine la maratona, e in un tempo di tutto rispetto. “Il viaggio é lungo, ma spero di tenere. Il mio obiettivo è di chiuderla intorno alle tre ore.” Lavori mirati sempre eseguiti con scrupolo e precisione gli hanno infatti garantito la serenità mentale necessaria per affrontare come si deve la gara meneghina. In particolar
modo, le ultime due settimane sono state molto intense e di qualità; e “grazie a Silvio, l’allenatore che ci ha consigliato, guidato e conquistato con il suo modo di fare e la sua passione per la corsa, ora ... ci siamo!” Prima di lasciargli la parola, è doveroso fare i migliori auguri di buon compleanno al quarto moschettiere: Paolo, rappresentante dell’Atletica Cesano Maderno, festeggia infatti 50 anni proprio la vigilia della maratona; e quale regalo migliore se non festeggiarlo il giorno dopo in corsa, inseguendo il proprio personale? “Ho completato in modo maniacale la mia scheda di allenamento finalizzata al tempo di 3:30 - la mia ultima maratona é quella di Torino chiusa in 3:40. Mi auguro di riuscirci, sarebbe il coronamento del lavoro svolto finora con serenità e senza essere incappato in fastidiosi - e dolorosi, infortuni.” Complimenti a tutti, quindi. Ormai ci siamo, la SuisseGas Milano Marathon aspetta solo voi: date un’ultima occhiata alle scarpe; verificate di avere in ordine il completino da gara; non dimenticate le spillette per il pettorale; e infine ... non vi resta che correre! Buon divertimento!
ha in scuderia, un numero davvero importante. E sottolinea lui stesso che, nonostante la crisi, lo zoccolo duro dei proprietari è rimasto, dandogli ancora una volta fiducia. Certo, gli anni d’oro sono alle spalle ma in questo inizio di 2014 si sono colti dei segnali se non positivi quantomeno incoraggianti, utili per pensare di poter andare avanti con un po’ di fiducia. Clorofilla e Gasperini sono, per esempio, una bella iniezione di fiducia: i due potrebbero tentare anche una valorizzazione all’estero, tentando di vincere una corsa in Inghilterra o in Francia. Certo la concorrenza è tostissima ma la cavalla ha dimostrato di an-
dare veloce come un fulmine e quindi può tentare, senza paura di sfigurare. In sella a questa cavalla c’è sempre Luca Maniezzi, giovane ed ormai affermato fantino che sta vincendo moltissime corse. Il suo ippodromo di casa è proprio San Siro e fa piacere sottolineare l’ascesa di un ragazzo che professionalmente è cresciuto all’ombra della Madonnina. Maniezzi ha un ottimo assetto in sella e nel finale sa spingere con rara efficacia: con Clorofilla non ha sbagliato una mossa, partenza velocissima per prendere lo steccato e non mollarlo più fino al traguardo. Un fantino vincente per una cavalla ed un allenatore assolutamente straordinari.
L
e corse in dirittura hanno sempre un fascino particolare: il tema è quello della velocità pura, sono un chilometro secco o 1200 metri e non c’è la curva. Si galoppa quindi, come si suol dire, tutto d’un fiato e se n’è avuto un esempio nel Premio Chiesa a Capannelle, un gruppo tre molto ricco, quasi 30mila euro al vincitore. Ha vinto Clorofilla, nome simpaticissimo per una femmina di quattro anni allenata da quel volpone di Marco Gasparini. Questo allenatore milanesetoscano è una presenza nel nostro galoppo non ingombrante e di rara arguzia e professionalità: attraversa le stagioni, belle e brutte, con una nonchalance che gli fa onore. Per anni è stato definito il mago degli handicap, di quelli buoni però ma ovviamente la definizione è assai riduttiva. Ogni anno dal suo cilindro salta fuori il cavallo buono, quello che, alla resa dei conti, i conti te li fa quadrare. Se poi questo cavallo è una femmina, anziana, ed è pure una sprinter pura, allora si può parlare di vera e propria impresa. Complice il numero uno di steccato, Clorofilla ha salutato la compagnia fin dalle prime battute, issandosi al comando e non facendosi più riprendere. L’unica minaccia è arrivata in fondo dall’ottima Universo Star, respinta sul traguardo per un’incollatura abbondante, mentre l’attesa Omaticaya naufragava complice un’orrenda partenza che ha suscitato tante polemiche. Cavalla fredda, carattere buono e non bizzoso, Clorofilla sembra nata con la testa della cavalla da corsa: è anche facile da allenare e gradisce ogni terreno quindi va forte con la pioggia o con il sole! Ma non è solo lei la freccia nell’arco del bravo Gasparini: sono una settantina i cavalli che
sabato 19 aprile 2014
musica
IL RUGGITO DI DONATI & AMATO
Riccardo Sada
P
er il duo italiano Donati & Amato ecco una nuova release sull’etichetta Just Entertainment dopo i successi ottenuti con le precedenti su Ultra. Il loro sound rimane sempre inconfondibile ed è una certezza per il dancefloor. Il singolo EDM si intitola “Leone”, sulla scia di quanto è accaduto con “Fiendish” e “Wild Horses” (sono stati dei brani supportati da tutti, anche da media come BBC Radio 1 e Kiss Fm). “Nei nostri set e nei nostri dischi fondiamo le nostre esperienze ventennali di dj e musicisti produttori, cercando di trovare un’alchimia interessante e piena di energia”. Cosa stanno
producendo ora? “Siamo nella fase basi progressive più voce. E stiamo sperimentando con al-
cune sonorità più house. Stiamo ultimando un nuovo brano progressive house cantato”.
D
13
opo le varie ibridazioni e contaminazioni di generi, “Saudade” è il settimo album dei Thievery Corporation. Il nuovo disco segna il definitivo ritorno alle origini, ovvero quell’amore per il genere brasiliano che li ha uniti sin dagli esordi. Traendo ispirazione dalla cultura brasiliana e da artisti come Antonio Carlos Jobim, Gal Costa, Luis Bonfà, nonché da autori come Serge Gainsbourg e Ennio Morricone, il suono delicato ed avvolgente dell’album nasce grazie alla collaborazione di più di dodici musicisti tra cantanti, batteristi e percussionisti. Nonostante la fedeltà al genere e l’elegante fusione tra samba e jazz, “Saudade” è ricco di strani e affascinanti espedienti che rivelano la tendenza ipercreativa del duo di Washington D.C.
La nostalgia dei Thievery Corporation in un cd
Suoni trasversali nell’aria piaciuti molto. La storia vera di uno dei tanti ragazzi italiani partiti per Londra in cerca di gloria negli anni ‘90, “gli anni di Oasis, Acid House ed Ecstasy. Sesso, droga e rock’n’roll assicurati”. Ora Violante sta lavorando su due documentari, di cui è regista. “Spero di riproporre ancora produzioni attraverso lo schermo”.
LLA
E NE
lfredo Violante ha scritto scritto “Vado A Londra E Non Torno Più” (disponibile su Amazon), un libro che racconta il percorso che ha portato questo musicista a scappare dall’Italia e approdare nel Regno Unito. Violante, con l’amico Davide Colombo, necessitava di materiale per il blog del Deboscio e i primi dieci capitoli erano
LL OW
A
l film più visto dagli americani è “Divergent”, primo capitolo di una nuova trilogia che arriva dai produttori di Twilight. Ha incassato 56 milioni di dollari. Su etichetta Interscope/Universal ecco la “Original Motion Picture Soundtrack” che contiene brani come “Beating Heart”, della reginetta del pop britannico Ellie Goulding, autrice anche
della mega hit mondiale “Burn” singolo di platino in Italia. Gli altri artisti che hanno arricchito la tracklist di questo cd ufficiale sono Zedd (con la traccia “Find You” feat. Matthew Koma e Miriam Bryant), Snow Patrol, Tame Impala e Kendrick Lamar, M83, A$AP Rocky featuring Gesaffelstein, Pretty Lights, Skrillex e Pia Mia feat. Chance The Rapper.
POP
I
ERA
Colonna sonora super per il film “Divergent”
SF ATO STR
“Vado A Londra E Non Torno Più” un libro per musicisti in fuga
I
l suo album d’esordio, “France”, si apre sulle note di “Fog”, un gelido e fremente inno pop caratterizzato da un sound di chitarra cristallino. Il beat pulito di “Don’t Lose It” rispecchia la malinconica raffinatezza dei grandi classici dei Pet Shop Boys, mentre “Like A Bow” sfoggia una produzione moderna irresistibile e delicata allo stesso tempo. Owlle è fatta così. Lo dimostra anche attraverso un pezzo come “Ticky Ticky”, che l’ha fatta conoscere anche nell’etere. “Creed” invece è una potenziale hit che rimanda agli anni ‘90 e a Madonna. A seguire “Silence”, “Disorder” (molto anni ‘80) e “Interlude”. “Free” poi è una scarica di energia e “My Light Is Gone” contiene gli ingredienti vincenti dei successi di Florence & The Machine.
sabato 19 aprile 2014
RONDINI E UOVA MULTICOLOR INVADONO IL CASTELLO SFORZESCO
Il moderno, specchio dell’antico
14
nato a Biella nel 1993, hanno realizzato graziose rondini e uova in plastica che sono installate nel cortile del Castello Sforzesco e sono posizionate anche in altri luoghi simbolo della cultura milanese, il Museo del Risorgimento, il Museo di Storia naturale e l’Acquario civico. Il movimento Cracking Art, dal verbo inglese to crack che significa schioccare, scricchiolare, spaccarsi, spezzarsi, incrinarsi, cedere, crollare, vuole sottolineare il divario dell’uomo contemporaneo, dibattuto tra natura e cultura sempre più artificiale. Ma che
cosa è più esattamente Cracking Art? E’ anche il processo di cui il movimento si fa portavoce per trasformare il petrolio in virgin nafta, la base per migliaia di prodotti di sintesi come la plastica e che trasforma il naturale in artificiale, l’organico in sintetico. Il gruppo Cracking Art, che ha già realizzato negli anni scorsi, animali in plastica come le chiocciole posizionate sulle guglie del Duomo, le rane installate nella Darsena sui Navigli, si propone attraverso queste creazioni giocose di richiamare la nostra attenzione sul progetto artistico
L
a primavera milanese apre quest’anno al Castello Sforzesco con nuove installazioni a opera del movimento Cracking Art per raccogliere fondi utili al restauro della statua equestre in memoria di Bernabò Visconti custodita nei musei civici del Castello. L’evento è realizzato con la collaborazione di Italia Nostra, che curerà la raccolta dei fondi, fino al 30 giugno, con un’apposita postazione nel cortile delle armi. Con il motto “l’arte che rigenera l’arte”, gli artisti di cracking art, il movimento artistico concettuale
Arte
di
come impegno sociale e civile e di inserire l’arte contemporanea a confronto diretto con l’arte antica per un dialogo continuo che possa diventare lo stimolo per un confronto attivo anche con il pubblico. I visitatori potranno acquistare i multipli di uova messi a disposizione versando a Italia Nostra venti euro e avere in cambio una scultura multipla di rondine piccola. Poi potranno depositare un uovo di rondine nel fossato, firmando il proprio gesto rigenerativo. Il ricavato,
come in occasione delle installazioni del Duomo e della Darsena, andrà a favore del restauro conservativo del monumento equestre che ritrae Bernabò Visconti, Signore di Bergamo, Brescia e Milano a cavallo. Il monumento si compone di due blocchi, il monumento equestre vero e proprio, terminato nel 1363, e l’arca tomba, sorretta da sei colonne affiancate a sei pilastri, terminata nel 1385 simbolo del museo di arte antica del Castello, posto all’ingresso delle sale espositive.
Marby
MUNCH, EMOZIONI DEL NOSTRO TEMPO “La natura è l’opposto dell’arte. Un’opera d’arte proviene direttamente dall’interiorità dell’uomo. (...) La Natura è il mezzo, non il fine. Se è necessario raggiungere qualcosa cambiando la natura, bisogna farlo. (...) L’arte è il sangue del cuore umano”. Edvard Munch (1863-1944)
Edvard Munch, conosciuto al grande pubblico per l’ opera l’ Urlo che lo ha reso famoso in tutto il mondo è in realtà un pittore complesso che ha saputo esprimere in molte opere il suo vissuto esistenziale a volte drammatico. La sua vita si riflette molto nella sua opera. Nasce a Oslo nel 1863 da padre medico. La madre, di salute cagionevole, muore di tisi, dopo aver dato alla luce l’ultimo figlio, Inger. Qualche anno dopo muore anche la sorella. Il padre, medico militare, si prenderà cura di lui e degli altri figli aiutato dalla sorella sensibile all’ arte, appassionata di disegno e di pittura che incoraggia il giovane Edvard a intraprendere la strada dell’ar-
te. Nel 1880 decide di diventare pittore e dopo aver frequentato la Scuola reale di disegno va a Parigi come tutti gli artisti del periodo vissuti a cavallo tra 800’ e 900’. Il giovane Edvard matura uno stile tecnico personale con una pittura e pennellata densa simile a quella degli espressionisti francesi e tedeschi, da cui trarrà spunti anche per la sua opera grafica. La sua pittura ricca tecnicamente di colori drammatici, ci riporta ai temi profondi della vita e della morte di cui Munch nutrirà tutta la sua opera per la durata della sua vita. Nella mostra possiamo vedere opere che normalmente non sono visibili, perché conservate gelosamente in ambito privato.
L
A Genova, la mostra dell’artista norvegese si protrae fino al 4 maggio
a grande mostra sull’artista norvegese Edvard Munch, a cura di Marc Restelli, al Palazzo Ducale di Genova prorogata fino al 4 maggio 2014 ci racconta in un percorso espositivo ricco e articolato in 8 sezioni, la vicenda umana e artistica del pittore- grafico attraverso 80 opere.
sabato 19 aprile 2014
Sport e gossip vanno a nozze. La storia è ricca di eroi sportivi che hanno tradito i compagni di squadra ‘portando’ via la compagna o semplicemente innamorandosi delle mogli di atleti delle più diverse discipline. Oggi a tenere banco è il triangolo Icardi - Wanda - Lopez. In passato, situazioni simili, hanno creato non poco scandalo, in taluni casi, come nella storia d’amore che ha coinvolto il campione di ciclismo di tutti i tempi Fausto Coppi con la Dama Bianca, lui agli arresti domiciliari e lei in carcere ad Alessandria. Roba da Medio Evo. Diversi anni dopo, a riempire le pagine scandalistiche del momento, fece molto discutere la storia d’amore tra Gianni Rivera e la soubrette Elisabetta Viviani. Non possiamo non citare i continui scandali che coinvolsero il donnaiolo An-
tonio Valentin Angelillo, bomber dell’Inter, fino a costringere Herrera a mandarlo via da Milano all’ennesimo scandalo con la cantante Ilya Lopez. Siamo negli anni ‘60. La contessina Augusta fuggì con il nero brasiliano del Milan Germano; in questo caso vi furono, purtroppo, anche problemi razziali. Il triangolo più famoso del passato coinvolge i rossoneri Josè Altafini, il compagno di squadra Paolo Barison e sua moglie Anna Maria Galli, siamo nel 1967. Anna Maria Galli sposa il Leone brasiliano mentre Barison, l’anno successivo, morirà in un incidente stradale. Questa storia sollevò molte discussioni moraliste. Rita Schillaci, moglie del famoso Totò delle Notti Magiche del ‘90 non fu mai beccata con il collega del marito, il torinista Gianluigi Lentini, che nella notte del 1993 ebbe un incidente
con la sua Porsche. La prima ad accorrere al capezzale di Lentini fu proprio la moglie di Schillaci. Totò pensò bene di emigrare in Giappone. Tanti gli intrecci che hanno occupato le prime pagine di gossip: Michael Ballack con Daniela Aumann, moglie di Christian Lell entrambi in forza al Bayern Monaco, poi Stefan Effenberg con Claudia Kohler, consorte di Thomas Strunz, altro Bayern. Infine, storie molto recenti delle coppie Belen-Borriello, Christian Vieri-Elisabetta Canalis, Balotelli-Fico. Ma questa è cronaca dei giorni nostri e soprattutto con minor scalpore, dal momento che ormai ci siamo abituati a tutto. Povero grande
Fausto, l’Airone che ha avuto le ali spezzate in un’Italia bacchettona degli Anni Cinquanta che puniva l’amore col carcere ed esaltava una morale clericale quasi da Santa Inquisizione.
15
Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it
Amministrazione mail: commerciale@stadio5.it Concessionaria pubblicitĂ Edizioni SBM Tel. 329 3847157 mail: commerciale@stadio5.it
Direttore responsabile Grafica Beppe Vigani - mail: direttore@stadio5.it Team grafico Edizioni SBM mail: grafica@stadio5.it Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Aldo Colombo, Lara Comi, Luca De Franco, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011