E’ QUI LA PARTITA! Sabato 26 aprile 2014 Anno 4 n 19
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...ccà nisciuno è fesso
Parola al Baffo
L’INTER può farcela NAPOLI sottotono
Sandro Mazzola
pag 3
LA PARTITA Inter alla ricerca della terza vittoria E. Tramacere
pag 2
PALLA ALL’ONOREVOLE intervista a
Donato Bruno senatore
Lara Comi
pag 4
INTERVISTA
Salvatore Bagni: “ICARDI è fortissimo” E. Tramacere
pag 5
SPECIALE Alberto Rischio:
Inter
ConIFA
Napoli
ESODIO OLIMPICO Beppe Vigani
pag 11
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2
Pensiero Stupendo...
sabato 26 aprile 2014
Abbattere la maledizione del 3
I
la partita Emanuele Tramacere
U
n fitto insieme di intrecci e un finale di campionato in continua salita. Per Walter Mazzarri le prossime quattro partite sono un vero e proprio banco di prova per confermare il positivo momento dell’Inter. Tanti intrecci, il primo dei quali ha i colori ed il volto del Napoli, squadra
che il tecnico toscano ha guidato per quattro stagioni. Mai in questa stagione l’Inter è riuscita a centrare tre successi consecutivi. Una legge non scritta, la maledizione della terza sfida, che ha condannato i nerazzurri a cocenti cadute che hanno condizionato l’andamento della stagione. L’Inter ha costruito la striscia positiva lontana dalle mura amiche, con le vittorie su Sampdoria e Parma che hanno rilanciato la candidatura interista anche verso il quarto posto in classifica. A San Siro l’Inter non vince dal 9 marzo quando l’1-0 firmato da Rodrigo Palacio consegnò gli ultimi tre punti casalinghi contro il Torino. Riconquistare San Siro e
i propri tifosi in vista del derby e, soprattutto, per consolidare una posizione in classifica che vede i nerazzurri a due sole lunghezze dal quarto posto occupato dalla Fiorentina. La conferma annunciata in settimana da Thohir non prescinde dalla conquista di un piazzamento europeo, ma allo stesso tempo la fiducia riposta nel tecnico toscano e nel rilancio internazionale del club necessita l’accesso alla seconda competizione europea per club. Battere il Napoli ridarà, quindi, grande slancio in vista di un finale di stagione complicato, inoltre potrebbe essere un motivo di orgoglio in più per lo stesso Mazzarri. A Parma, l’allenatore di San Vincenzo si è assicurato il sorpasso sui punti raccolti dall’Inter di Stramaccioni, battendo il Napoli si garantirebbe anche il primato su Rafa Benitez, che non potrebbe più raggiungere il record di punti degli azzurri (78) stabilito dallo stesso Mazzarri nella passata stagione. Per Mazzarri sarà vera e propria emergenza in difesa. Walter Samuel e Rolando insieme all’infortunato Juan Jesus non saranno dell’incontro. Oltre ad Handanovic l’unica certezza rimane il rientro di Ranocchia al cui fianco potranno agire i soli Campagnaro e Andreolli (nella foto). L’alternativa potrebbe essere l’arretramento di Cambiasso. Certi del posto da titolare Hernanes, Palacio e Icardi, saranno Guarin e Kovacic a giocarsi l’ultimo posto in mediana. Arrivare al derby con un vantaggio superiore a 3 punti potrebbe rivelarsi decisivo. Mazzarri dirà addio alla legge del 3, questa volta l’Inter non può proprio fallire.
INTER
STADIO
In Casa Ultima Vittoria 9/3/14 Inter-Torino 1-0 Ultimo Pareggio 6/4/14 Inter-Bologna 2-2 Ultima Sconfitta 23/3/14 Inter-Atalanta 1-2
L
a vittoria contro il Parma ha sicuramente dato all’Inter una carica di ottimismo in più per affrontare il Napoli. Peccato che i bioritmi non gli saranno a favore. Non di molto ma quanto basta per non darle la tranquillità necessaria a esprimersi nel modo migliore. L’analisi evidenzia un leggero senso di benessere psicofisico del Napoli 6.08 contro un valore medio di 6.04 della formazione casalinga. Secondo i bioritmi, i partenopei dovrebbero essere avvantaggiati sulla carta, ed avere una chance in più di vittoria. Il Napoli però non dovrà eccessivamente sottovalutare le potenzialità di rendimento fisico 6.01 ed emotivo 6.21 che i neroazzurri saranno capaci di esprimere in contrapposto dei suoi 5.94 fisico e 6.06 emozionale nettamente inferiori. In particolare citiamo: Palacio, D’Ambrosio, Nagatomo e Icardi 6.49, Kovacic 6.44 e Hernanes 6.31 contro Pandev 6.47, Hamsik e Inler 6.31, Britos 6.39. Dal punto di vista delle energie intellettive ed intuittive il Napoli risulterà più concentrato e dotato di maggior fantasia con 6,23 contro 5.90 della formazione neroazzurra. I migliori saranno il portiere Reina e Hamsik 6.50, Ghoulam 6.48, Pandev 6.43, Inler 6,41 e Insigne 6,31 contro il portiere Handanovic 6.50, Taider 6,49, D’Ambrosio e Milito 6,46, Icardi e Kusmanovic 6,38.
MEAZZA
I
nter-Napoli è un match di alti contenuti tecnici. I nerazzurri cercano l’Europa League a tutti i costi, gli azzurri sono virtualmente terzi, che significa preliminari di Champions League. Il numero di sfide disputate tra le due squadre a Milano, nel campionato di Serie A, è 67. I padroni di casa hanno conquistato 45 vittorie contro le 8 degli avversari. In tutto i pareggi sono stati 14. La vittoria più larga dei nerazzurri risale alla stagione 1931-1932, alla quarta giornata: il match si concluse per 6-1, con
statistiche
Severa Bisceglia visti in totale 197 gol, di cui 132 a favore dei padroni di casa e 65 a favore degli avversari. Questa partita ha registrato il maggior numero di reti nel secondo tempo: nel primo tempo le due squadre hanno segnato complessivamente 88 gol, nella ripresa la somma sale sino a 109. Nel primo
Occhio al secondo tempo
doppiette di Visentin, Serantoni e Ferrero, mentre il gol della bandiera per i partenopei fu di Mihalic. La vittoria più larga dei partenopei è legata alla 44ª giornata della stagione successiva: gli azzurri vinsero espugnando il campo di Milano per 5-3, grazie alla doppietta di Vojak e le reti di Mihalic, Sallustro e Turchi, mentre per i padroni di casa andarono a segno Gravisi, Frione e Ferraris. In Inter-Napoli si sono
tempo l’Inter è andata a segno 56 volte, il Napoli 32. Nella ripresa l’Inter ha gonfiato per 76 volte la rete avversaria, contro le 33 dei partenopei. L’ultimo successo del Napoli risale alla 6ª giornata della stagione 2011-2012 con un rotondo 3-0: a segno Campagnaro, Maggio e Hamsik. L’ultima vittoria dell’Inter, invece, è della 16ª giornata della scorsa stagione quando finì 2-1: a Guarin e Milito rispose Cavani.
NAPOLI
ORE 20,45
In Casa Ultima Vittoria 13/4/14 Napoli-Lazio 4-2 Ultimo Pareggio 23/2/14 Napoli-Genoa 1-1 Ultima Sconfitta 23/3/14 Napoli-Fiorentina 0-1
Fuori Casa Ultima Vittoria 19/4/14 Parma-Inter 0-2 Ultimo Pareggio 30/3/14 Livorno-Inter 2-2 Ultima Sconfitta 2/2/14 Juventus-Inter 3-1
Fuori Casa Ultima Vittoria 26/3/14 Catania-Napoli 2-4 Ultimo Pareggio 19/4/14 Udinese-Napoli 1-1 Ultima Sconfitta 6/4/14 Parma-Napoli 1-0
Allenatore
esonerato. Considerazione che molti non hanno per Clarence Seedorf, nonostante le cinque vittorie consecutive. Molti non accettano che egli sia un parvenu e che sia stato “raccomandato” da Silvio Berlusconi, ma il risultato in questo calcio è tutto ciò che conta. Eppure per qualcuno non basta più. Il mondo sta andando alla rovescia e qualcuno deve pagare. Pare che l’olandese non piaccia più, che i suoi metodi siano discutibili. Ora è diventato un “untore”, il responsabile, probabilmente, di questo campionato sull’orlo del fallimento. Uno dei grandi della letteratura tedesca chiosava: “Siamo tutti così limitati, che crediamo sempre di avere ragione”.
NAPOLI VINCENTE
SFIDA AD ALTA QUOTA
Allenatore
Johann Wolfgang von Goethe
Enzo Occhiuto
Per la sesta volta l’Inter cerca di superare le due vittorie consecutive
di Beppe Vigani nter-Napoli dirà molte cose in ottica-campionato. E’ un match di contenuti tecnici interessanti, quindi il risultato finale avrà una valenza importante. Per Walter Mazzarri, che dovrebbe vincere per togliere i dubbi sulle sue idee, a volte, incomprensibili; per Rafa Benitez che cercherà di suggellare una stagione in tono alto, vincendo con una “grande” o presunta tale. Le due vittorie in trasferta con Sampdoria e Parma (con la quale l’Inter non vinceva da quasi sei anni al Tardini) hanno inchiodato Mazzarri sulla panchina nerazzurra, ma l’ingresso in Europa sarebbe il punto esclamativo della stagione. Il tecnico di San Vincenzo, intanto, in un parallelo con Andrea Stramaccioni è ora in vantaggio di tre punti: il collega romano l’anno scorso con i nerazzurri proprio in questo periodo cominciava a perdere colpi e posizioni in classifica. I detrattori dell’ex tecnico del Napoli, vogliono vederlo andare a gambe all’aria per non averlo più nel campionato prossimo, come se in giro ci fossero allenatori più bravi di lui. Dopo le performance con Livorno (con i labronici conquistò la Serie A, dopo 55 anni di assenza in una B di 24 squadre, in cui militavano anche Fiorentina, Napoli, Genoa, Palermo e Cagliari), Sampdoria (sesta in campionato) e Napoli (in quattro stagioni, secondo posto e vittoria in Coppa Italia), l’ex mezzala di Pescara, Cagliari, Reggiana ed Empoli meriterebbe un po’ più di considerazione, poiché è l’unico tecnico in circolazione a non essere mai stato
bioritmi
Arbitro: Nicola
Rizzoli di Bologna
Walter Mazzarri
Rafael Benìtez
INTER (3-5-2)
NAPOLI (4-2-3-1)
Handanovic;
Reina;
Campagnaro, Ranocchia, Andreolli;
Reveillere, Albiol, Britos, Ghoulam;
Jonathan, Hernanes, Cambiasso, Kovacic, Nagatomo;
Inler, Jorginho;
Palacio, Icardi
Callejon, Hamsik, Mertens; Higuain
sabato 26 aprile 2014
G
Higuain e l’urlo da giungla
Aldo Colombo
F
UN BEL SOSPIRO DI SOLLIEVO PER L’INTER Sandro Mazzola
I
l successo col Parma ha finalmente ricaricato l’ambiente nerazzurro. Le nubi di tempesta che aleggiavano sulla nostra squadra sono scomparse ed ora il cielo è tornato sereno, anche se l’attuale quinto posto non è e non era l’obiettivo principale dell’Inter in avvio di stagione. Come stavano andando le cose qualche mese fa, diciamo che la situazione è migliorata, però per completare l’opera occorrerebbe un risultato di prestigio stasera a San Siro col Napoli. La squadra di Benitez non mi è sembrata tanto tonica ed equilibrata rispetto alle ultime uscite. Forse ha pesato l’assenza di Higuain. Oggi, comunque, non sarà facile per l’Inter portare a casa i tre punti. Ma i ragazzi hanno il dovere di farcela, anche perché la Fiorentina questo pomeriggio avrà addosso il fiato del Bologna deciso a lottare sino alla fine per non andare in B. A proposito di salvezza, avete visto cosa ha fatto il Sassuolo col Chievo? Tutti lo davano per spacciato. Invece ha strappato di mano al Chievo
la salvezza anticipata battendolo per 0-1. Domani a Reggio Emilia non so come andrà a finire contro la Juventus. Ma sono sicuro che la squadra di Di Francesco lotterà per tutti i novanta minuti per strappare ai bianconeri un risultato positivo. Mentre scrivo il Milan sta giocando all’Olimpico con la Roma e un altro risultato all’attivo dei cugini potrebbe senz’altro confermare il rientro della squadra nei ranghi alti della classifica. Mi arrivano voci sull’interessamento dell’Atletico Madrid per Icardi. Ma se vogliamo costruire una squadra forte per il futuro, questo è un giocatore da non cedere. Bene se arriva Dzeko, qualche perplessità invece per Sagna, anche se si tratta di un ottimo giocatore. Tornando al campionato, domani terrei d’occhio la partita di Torino con i granata impegnati con l’Udinese. Se il Toro vince le possibilità di andare in Europa aumenterebbero e nel contempo farebbero diminuire la rabbia per il pareggio conquistato dalla Lazio in pieno recupero domenica scorsa all’Olimpico.
inalmente una signora partita a San Siro! Dopo Torino (Inter), Catania e Livorno (Milan) ecco arrivare il Napoli e lo spettacolo è assicurato. Come in tanti hanno detto i nerazzurri giocano meglio con le cosiddette “grandi” e il pericolo di distrarsi stavolta non dovrebbe esserci. Match fondamentale per i mazzariani in chiave Europa League mentre il Napoli quel che doveva fare l’ha fatto e in molti l’hanno
giudicato un po’ poco. Luci e ombre nella valigia di Benitez, tecnico pacioso e piccato allo stesso tempo. Cioè sembra buo-
te nelle ripartenze esterne. Benitez loda invece il giuoco a tutto campo e il possesso palla: sono due fedi assolute e proprio nel concetto di assoluto sta l’errore della stagione partenopea. Assoluto, quindi dogma intoccabile, e quindi a Roma e napoli dicono…. “ma sei de coccio!”. Ecco Benitez si è mostrato troppo de coccio e per questo errore si è giocato una Champions League nella quale ha giocato bene ma non ha saputo difendersi. Lo schema come dogma assoluto e intoccabile è costato caro a De Laurentiis che comunque continua a difendere Benitez e fa bene. La stessa cosa fa Thohir con Mazzarri anche se il confermarlo ogni due minuti (vedi Moratti con Stramaccioni?) non lo assicura di certo. Non c’è dubbio però che l’Inter abbia da un mesetto circa iniziato un percorso positivo e proseguirlo col Napoli suona fondamentale:
no Benitez ma una qualsiasi critica alla sua squadra non si può fare. Si può difendere il rendimento di Hamsik in questo campionato? Si può difendere una difesa (appunto) inguardabile? Rafa è uomo di cultura e allora sappia che nel bagaglio del tecnico ci sono anche le critiche dei giornalisti. Cosa che non piace neppure a Mazzarri, in questo i due si assomigliano assai, per il resto sono lontani anni luce. Banalmente si può raccontare che l’Inter è più speculativa e ha il suo piatto for-
la difesa sembra sistemata anche se infortuni e squalifiche varie non permettono mai una serena valutazione. Ranocchia è stato rivitalizzato e soprattutto Handanovic è tornato ad un rendi-
LA CLASSIFICA Pos. Squadra P.ti G V N S 1 Juventus 90 34 29 3 2 2 Roma 82 34 25 7 2 3 Napoli 68 34 20 8 6 4 Fiorentina 58 34 17 7 10 5 Inter 56 34 14 14 6 6 Parma 51 34 13 12 9 6 Milan 51 34 14 9 11 8 Torino 49 34 13 10 11 9 Lazio 49 34 13 10 11 10 Verona 49 34 15 4 15 11 Atalanta 46 34 14 4 16 12 Sampdoria 41 34 11 8 15 13 Genoa 39 34 10 9 15 14 Udinese 39 34 11 6 17 15 Cagliari 36 34 8 12 14 16 Chievo 30 34 8 6 20 17 Bologna 28 34 5 13 16 18 Sassuolo 28 34 7 7 20 19 Livorno 25 34 6 7 21 20 Catania 23 34 5 8 21 Qualificazione Champions
Preliminari Champions
Gf Gs +/72 22 50 69 19 50 64 36 28 56 38 18 57 35 22 53 44 9 53 44 9 52 45 7 47 47 0 52 58 -6 39 46 -7 41 51 -10 37 45 -8 36 47 -11 33 46 -13 30 50 -20 27 52 -25 33 62 -29 36 67 -31 26 59 -33
Qualificazione Europa League
classifica marcatori Pos. Giocatore Gol Squadra 1. Ciro Immobile 20 Torino 2 Carlos Tévez 18 Juventus 2 Luca Toni 18 Verona 4 Gonzalo Higuaín 17 Napoli 5 Rodrigo Palacio 15 Inter 6 Alberto Gilardino 14 Genoa 6 Giuseppe Rossi 14 Fiorentina 6 Fernando Llorente 14 Juventus 6 Mario Balotelli 14 Milan 10 Alessio Cerci 13 Torino 10 José Callejón 13 Napoli
Retrocesse
3
iornata 35 della Serie A e a San Siro l’Inter di Mazzarri, in corsa per un posto in Europa League, affronta il Napoli di Benitez, quasi certo del terzo posto che vale il preliminare di Champions Legaue ed in attesa di affrontare la Fiorentina nella finale di Coppa Italia di sabato 3 Maggio. Nerazzurri ringalluzziti dal doppio successo esterno contro Samp e Parma che ha permesso
scommesse
Pino Sardiello te uno dei temi principali del match, con incroci sul passato (entrambi ex), sul presente (con frecciatine varie nel corso della stagione) e sul futuro con opera-
INTER-NAPOLI SINTOMI DA OVER 3,5 loro di mantenere le distanze dal Milan di Seedorf, prossimo avversario, e accorciare rispetto alla Fiorentina, ora distante solo 2 punti. Napoli reduce dal pareggio di Udine che ha infastidito, e non poco, Benitez che ha voluto far allenare la squadra la domenica di Pasqua per parlarci un po’ su e per tenere alta la concentrazione per affrontare il finale di stagione in maniera adeguata. Walter vs Rafa sarà ovviamen-
mento consono alle aspettative, sfoderando miracoli a ripetizione. Miracoli non fini a se stessi, attenzione, hanno portato punti a raffica e questo nessuno lo deve dimenticare anche in sede di campagna acquisti-vendite: insomma Handa non si tocca, e con lui Icardi che potrebbe subito riscattarsi contro il Napoli. A centrocampo restano luci e ombre: Alvarez in generale dov’è finito? Cambiasso avrà ancora voglia di fare gli straordinari? Hernanes è luce propria o di riflesso? Paradossalmente è l’attacco che dà più sicurezze: vuoi rimproverare qualcosa a Palacio e Icardi? Direi proprio di no, quindi i duelli chiave, come sempre, saranno proprio a centrocampo. In prospettiva dovrebbe essere proprio un match da non perdere, anche pensando che in prospettiva, la domenica dopo, ci sarà il Derby. E a questo punto della stagione, come dicono a Napoli, chi si ferma è “fernuto”!
TURNO ODIERNO Giornata 35 Venerdì 25 Aprile 20:45 Roma-Milan Stadio Olimpico, Roma Sabato 26 Aprile 18:00 Bologna-Fiorentina Stadio Dall’Ara, Bologna 20:45 Inter-Napoli Stadio Giuseppe Meazza, Milano Domenica 27 Aprile 12:30 Verona-Catania Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 15:00 Livorno-Lazio Stadio Armando Picchi, Livorno 15:00 Cagliari-Parma Stadio Sant’Elia, Cagliari 15:00 Sampdoria-Chievo Stadio Luigi Ferraris, Genova 15:00 Torino-Udinese Stadio Olimpico, Torino 20:45 Atalanta-Genoa Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo Lunedì 28 Aprile 20:45 Sassuolo-Juventus Stadio Città del Tricolore, Reggio Emilia
PROSSIMO turno Parma-Sampdoria Genoa-Bologna Chievo-Torino Udinese-Livorno Catania-Roma Milan-Inter Lazio-Verona Juventus-Atalanta Fiorentina-Sassuolo Napoli-Cagliari
zioni di mercato che potrebbero essere imbastite in estate (una su tutte quella relativa all’arrivo di Behrami in nerazzurro). Tornando al match, nerazzurri in emergenza difensiva totale con Juan Jesus infortunato e Samuel e Rolando squalificati, mentre Benitez potrebbe dare spazio a chi ha giocato meno per tenere riposati quelli che giocheranno la finale di Roma, dunque una delle possibilità che più ci piace è quella dell’Over 3,5 (più di 3 gol segnati nel match) che viene offerta mediamente dai vari concessionari italiani intorno al 2,60. Per la giocata sul “Primo Marcatore” attenzione alle quote di Icardi e Higuain (4,00), Palacio e Mertens (5,50), ma anche di Hernanes e Hamsik (9,00). Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Infine vi proponiamo una multipla relativa alle partite in programma domani: Opzione Gol, in lavagna a 1,70 per Cagliari-Parma e stessa giocata per la partita Livorno-Lazio (1,60) mentre optiamo per il segno 1 di Torino-Udinese (1,85) e Sampdoria-Chievo (2,30), con una giocata di 5 euro se ne possono vincere circa 60. In bocca al lupo.
MIGLIOR ATTACCO Pos. 1 2 3 4 5 6 6 8 8 10 11 12 13 14 14 16 16 18 19 20
Squadra Gol fatti Juventus 72 Roma 69 Napoli 64 Inter 57 Fiorentina 56 Milan 53 Parma 53 Verona 52 Torino 52 Lazio 47 Sampdoria 41 Atalanta 39 Genoa 37 Udinese 36 Livorno 36 Sassuolo 33 Cagliari 33 Chievo 30 Bologna 27 Catania 26
Miglior DIFESA Pos. 1 2 3 4 5 6 6 8 8 10 10 12 12 14 15 16 17 18 19 20
Squadra Gol subiti Roma 19 Juventus 22 Inter 35 Napoli 36 Fiorentina 38 Milan 44 Parma 44 Torino 45 Genoa 45 Cagliari 46 Atalanta 46 Udinese 47 Lazio 47 Chievo 50 Sampdoria 51 Bologna 52 Verona 58 Catania 59 Sassuolo 62 Livorno 67
sabato 26 aprile 2014
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Lara Comi intervista Donato Bruno, senatore europarlamentare
Lara Comi
l’Inter? “Sì, sono entrato sin dalla mia prima legislatura nel 1996. È una ottima iniziativa che consente di conoscerci, anche se militiamo in partiti diversi”.
Dico no a Morata o Torres Come tifoso nerazzurro, come si definirebbe? “Sono tifoso dell’Inter sin da bambino. Mi considero un ‘appassionato’, non mi perdo nessuna partita”. È vero che fa parte del Club dei parlamentari simpatizzanti per
Inter-Napoli è anche una sfida tra Mazzarri e l’ex interista Benitez. “No, sono professionisti che cercano di ottenere sempre il meglio dalla squadra che allenano. Più che tra i due a me sembra che
“INTER, PUNTA SU LUIS SUAREZ”
la sfida sia tra Mazzarri e De Laurentiis e tra Benitez e l’Inter”. De Laurentiis recentemente aveva criticato Mazzarri dicendo sostanzialmente che non è un vincente. Concorda? “No, Mazzarri non ha mai avuto a disposizione rose che gli avrebbero consentito di vincere scudetto o Champions. Ha portato a Napoli la Coppa Italia dopo tanti anni di sofferenze”. Se la sente di azzardare un pronostico? “Spero si vinca, ma credo finirà in pareggio”.
Per la prossima stagione via gli argentini, ma teniamoci Palacio-Icardi, coppia da 40 gol Donato Bruno allo stadio con i figli
BENITEZ forever
L
severa bisceglia
e polemiche tra il club nerazzurro e quello partenopeo non cesseranno, non fin quando i due principali ex di entrambe le squadre resteranno alla loro guida. Chi ha lasciato maggiormente il segno, in negativo e che stimola ancora tanta voglia di riscatto, è senza dubbio il tecnico spagnolo. Rafaèl Benitez, sicuramente un buon allenatore, è arrivato a Napoli con buone intenzioni, ma le aspettative dei tifosi sono state comunque disattese. Il terzo posto degli azzurri poteva quasi garantirlo anche lo stesso Mazzarri. Tutti felici della Champions da giocarsi il prossimo anno, ma vogliamo parlare dei 22 punti dalla prima in classifica? Questo è il nodo da sciogliere, l’abisso dalla Juventus conferma Benitez nella graduatoria dei buoni allenatori, ma ancora lontano dai grandi che lasciano il segno. All’Inter è riuscito a fare anche peggio, ci si chiedeva come mai con la Beneamata avesse raccolto così poco sul campo e ancora meno nello spogliatoio. L’ex patron nerazzurro ha recentemente rivelato quanto già noto a tutti: “Lui non ha sopportato la vittoria di Mourinho nella stagione precedente e si è fregato da solo, perché c’era una squadra felice e pronta a ripetersi, contenta di quello che aveva ottenuto. Invece è stata analizzata e criticata in termini tali per i quali noi stavamo quasi attenti a dire che avevamo vinto un mese prima per non rovinare il nuovo percorso. Tutto questo è stato punitivo nei confronti della società e dei giocatori - prosegue Moratti - Non abbiamo quasi festeggiato quello che avevamo fatto, ci sembrava di aver fatto qualcosa che non andava bene al nuovo allenatore. Man mano che i risultati non arrivavano, eravamo ottavi in campionato a dicembre, abbiamo vinto la Coppa del Mondo: lui è stato importante, ma i giocatori dovevano vincere e non potevano uscire dal campo senza averlo fatto e non era stato neanche difficilissimo in fin dei conti. Mi sembrava giusto cambiare e respirare l’aria di qualcuno di più positivo, più in pace con il mondo e Leonardo lo ha fatto, ha creato un ottimo clima. Se quel clima lo avesse creato Benitez forse sarebbe arrivato un altro Scudetto. Quella è stata la sua colpa, lui giustamente dice che era mia perché non gli ho comprato quattro giocatori. Vedo che il Napoli gliel’ha comprati però la situazione è quella…“.
L’Europa League è un traguardo possibile e doveroso? “Sì per una società come la nostra, che tradizionalmente non è mai mancata dal palcoscenico europeo.Quel traguardo è necessario: credo sia possibile, oltre che assolutamente doveroso”. Cosa dovrà fare l’Inter il prossimo anno per aspirare alla Champions? “Inserire innesti nei punti deboli della squadra. Un difensore, un centrocampista, due esterni e un attaccante, ma
tutti di livello internazionale”. Dzeko, Torres, Morata, qual è il top player da acquistare in chiave di rilancio? “Nessuno dei tre, se si potesse avere punterei su Luis Suarez del Liverpool, ma tra questi forse Dzeko”. Dovendo fare un bilancio della stagione, quali giocatori dovranno essere tenuti e quali invece è meglio che siano ceduti? “Via gli argentini a eccezione di Cambiasso. Agli argentini saremo riconoscenti
Una corrida continua
J
osé Maria Callejon è un tipo focoso. Quando ha discusso animatamente durante la partita contro l’Udinese con il compagno di squadra Insigne, l’ha mandato prima su tutte le furie la società e poi il proprio allenatore, Rafa Benitez. Che nel dopo partita avrebbe avuto una vera e propria discussione con il giocatore spagnolo. Quest’anno al Napoli manca una piccola dose di cinismo e della concretezza sotto porta. Malgrado i suoi 13 gol (in 33 presenze), Callejon crede ancora a un finale di campionato positivo e ai Mondiali: “Sarà dura per la mia Spagna, il livello è molto alto, anche se la speranza c’è sempre”. Callejón ha fatto il suo debutto per la Nazionale spagnola Under-21 il 25 marzo 2008 contro il Kazakistan, in un incontro valido per la qualifi-
l’ospite Alessandra Caronni
cazione agli Europei Under-21 2009. Il progetto Napoli per il talento iberico nel contempo è in pieno sviluppo: “Ho un contratto e sicuramente sarò qui l’anno prossimo”. Dopo la nascita (calcistica) al Real Madrid e la parentesi all’Espanyol, l’11 luglio dell’anno scorso Callejón è
a vita per i successi ottenuti, ma ora l’età e gli ingaggi cominciano a pesare. Cederei Alvarez, troppo discontinuo, e terrei Icardi e Palacio, coppia da 40 gol a stagione e Kovacic oltre ad Handanovic”. Icardi sembra avere grande potenzialità. È lui il centravanti del futuro? “Sì, è forte fisicamente e tecnicamente e ha personalità… forse troppa”.
passato a titolo definitivo al Napoli legandosi con un contratto quadriennale. Ha debuttato con i partenopei il 25 agosto contro il Bologna, aprendo anche le marcature dell’incontro conclusosi con la vittoria partenopea per 3-0. Il 22 ottobre, nell’impegno con l’Olympique Marsi-
Thohir
grande diplomatico
P
iù del risultato di questa partita, i tifosi sono preoccupati delle continue manifestazioni di fiducia del presidente Thohir all’indirizzo di Walter Mazzarri. La speranza è che si tratti di frasi di circostanza che devono accompagnare l’Inter in Europa League: “L’Inter si sta concentrando sulle ultime quattro partite, dobbiamo mantenere gli equilibri per ottenere il massimo risultato. Quindi, non voglio alterare quello che già c’è all’interno della squadra in questo momento. Tutte le linee stanno trovando il loro equilibrio ora, ma se vuoi una squadra solida si deve comunque effettuare un processo. Nel mondo del calcio, tutto gira in fretta, ma al tecnico sarà data anche tutta la prossima stagione per costruire la squadra“. Che dire… il patron indonesiano, oltre che un grande imprenditore, è anche un grande diplomatico. S.B.
glia, ha realizzato il suo primo gol in Champions League con la maglia del Napoli. Il 15 gennaio scorso ha messo a segno la sua prima doppietta azzurra negli ottavi di finale della Coppa Italia contro l’Atalanta, in cui il Napoli si impone per 3-1.
Per il talento iberico il progetto con il Napoli è in pieno sviluppo Chi è José María Callejón Nato a Motril, in Spagna, l’11 febbraio dell’87, José María Callejón Bueno è il fratello gemello di Juan Miguel Callejón, suo compagno di squadra nelle giovanili del Real Madrid. Callejón è un destro naturale che può giocare sia da ala sia da trequartista o seconda punta. A Napoli ha scelto la maglia numero 7, indossata precedentemente da Cavani.
“O’ Ciucco” rampante gli ospiti Giovanni Labanca
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on Raffaele non piglia pace: la sua creatura non è mai la stessa perché cambia ogni domenica. Un giorno sono fuochi di artificio a tutto spiano e un altro da far arrabbiare tutta la compagnia a tal punto che il patron De Laurentiis sembra rassegnato ad un più che autorevole terzo posto che, in altre occasioni sarebbe stato sottoscritto all’inizio di ogni campionato. C’è poco da stupirsi quando sembra che certe squadre abbiano nel proprio DNA una precisa collocazione storica e ciclica. Mazzarri, uno
degli allenatori migliori, non ha fatto di più di quanto stia facendo Benitez, perché a Napoli sanno che una stella grande grande che più grande non si può come Diego Maradona passa dalle parti del Vesuvio come la cometa di Allen e perciò si mettono subito l’animo in pace e tirano a campare con il loro tanto caro tifo da mille scintillanti scoppiettii, tanto da farlo essere, secondo una teoria ormai accreditata, il migliore dell’Italia pallonara. E fanno bene sotto il Vesuvio a vivere in questo modo, lottare per entrare in Champions League, fare bella figura e portare quanto più soldi è possibile nella casse del principe dei produttori di film da oscar. Oggi è scontro tra Napoli e Inter. La Beneamata tornata quasi spavalda, ma sem-
pre impacciata nel suo cammino, tenterà l’assalto alla roccaforte di Partenope con determinazione per i tre punti che contano tanto per la classifica quanto per il morale, con in panchina un ex di lusso che ha la giusta preoccupazione di far bella figura al cospetto dei suoi ex e, soprattutto, davanti al suo pagatore attuale che non ammette più scuse. Stasera, passata la Pasqua, nessuno se la sente di fare la vittima designata proprio quando siamo giunti agli ultimi metri di una corsa da cui trarre il massimo vantaggio perché dopo l’ultima insidiosa curva O’ Ciuccio vuol ritrovarsi in buona posizione per pensare anche alla prossima stagione, magari anche chiedendo in prestito l’aiuto di San Gennaro, sempre prodigo con i suoi fedeli.
sabato 26 aprile 2014
intervista a
Salvatore Bagni l’intervista Emanuele Tramacere
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’ un doppio ex di “razza”, un centrocampista tanto irruento quanto carismatico. Salvatore Bagni in carriera si è tolto tante soddisfazioni, con un palmares che parla al posto suo. Cresciuto
“Icardi è fortissimo”
Inter-Napoli, parla il grande mediano degli anni Ottanta
zarri che, al contrario, ha tantissimi stimoli in vista del finale di stagione. C’è l’Europa League in ballo ma anche il passato del tecnico nerazzurro che ritorna a galla. Per entrambe, insomma, sarà un banco di prova importante. L’Inter in stagione non ha mai centrato tre vittorie consecuti-
Salvatore Bagni con Maurizio Venturi nel derby 1981-82 nelle giovanili del Carpi arriva all’Inter nella stagione 19811982, dopo anni eccezionali passati al Perugia. Prende il posto in mediana, di fatto, di Gabriele Oriali. In nerazzurro vincerà una Coppa Italia e nel 1984 passa al Napoli. In quel Napoli, quello di Diego Armando Maradona vi resterà per quattro anni. Con i partenopei ha vinto un’altra Coppa Italia e uno scudetto, il secondo e ultimo della storia partenopea nella stagione 1986-87, sotto la guida di Ottavio Bianchi. Chiusa la carriera da calciatore Bagni è rimasto attivo nel mondo del calcio alternandosi fra panchina e dirigenza con l’incarico di direttore sportivo proprio del Napoli e, nell’ultima stagione, di consulente tecnico del Bologna. Bagni fra Inter e Napoli che partita si aspetta a San Siro? Sarà una partita importante, perché Inter-Napoli riserva sempre grandi soddisfazioni ed emozioni. E’ una partita importante da cui, però, il Napoli non ha sostanzialmente niente da chiedere. A Napoli non lo dicono e non lo diranno mai, ma il terzo posto è da considerarsi acquisito e, per questo, l’attenzione è tutta spostata alla finale di Coppa Italia. Benitez userà questa e le prossime partite per entrare in condizione in vista della finale. Dall’altra parte c’è l’Inter di Maz-
ve. Quali sono le cause di questa mancanza? Questo genere di statistiche non prende in considerazione il momento in cui non è arrivata la fatidica terza vittoria consecutiva. Io quelle statistiche non le guardo; probabilmente per l’Inter i momenti non erano favorevoli. Dopo una stagione in cui si è arrivati a un nono posto finale, farne una da quarto o quinto è assolutamente normale. Probabilmente ci si aspettava di più e si poteva fare qualcosa meglio, ma per l’Inter rientrare nelle coppa potrebbe essere la medicina giusta per tornare ai vertici. Cosa ne pensa di Icardi? E’ l’attaccante giusto per l’Inter del futuro? Quello che succede fuori dal campo non m’interessa, sono questioni personali che vengono dimenticate quando il giocatore scende in campo e in campo Icardi è un giocatore fortissimo. E’ un classe ’93 con un potenziale incredibile che sta già facendo vedere quanto possa diventare forte. Come si fa a non voler puntare su un attaccante così? Mazzarri vs Benitez, in tanti sostengono che l’Inter abbia sbagliato a privarsi del tecnico spagnolo nel 2011 e, allo stesso tempo qualcuno rimpiange il tecnico toscano a Napoli. Ha ragione Mazzarri quando a ini-
zio stagione diceva che aveva lasciato un Napoli da scudetto? Vivendo da vicino l’ambiente di Napoli, io posso dire che qui tutti, dal Presidente ai più accaniti e nostalgici tifosi, sono felicissimi di quanto fatto da Benitez. Lui non è mai stato in discussione, né dalla società né appunto anche dai tifosi, che vedono il proprio Napoli giocare un bel calcio, divertente. Mazzarri a Napoli aveva fatto un lavoro splendido portando il club a dei livelli importanti. Forse si poteva sperare a inizio anno in qualcosa di più, ma quello che ha intrapreso Benitez è un percorso importante e positivo che, tra l’altro, potrebbe culminare con la vittoria della Coppa Italia che toglierebbe ogni ombra dalla sua gestione. Che fine ha fatto Marek Hamsik? Che idea si è fatto di questa stagione così sottotono dello slovacco? Mi sembra che si stia puntando il dito su un giocatore che a Napoli è amatissimo, ha fatto campionati strepitosi, con tantissimi gol segnati. Quella di quest’anno è semplicemente una stagione negativa, sottotono che può capitare anche ai più forti. Non credo che sia la posizione in campo, piuttosto può essere che sia condizionato da quell’infortunio che l’ha fermato per due mesi, ma è un periodo che passerà in fretta. Cosa manca a questo Napoli per raggiungere la Juve e cosa serve all’Inter per ritornare in Champions League nella prossima stagione? Il presidente del Napoli sa bene come rinforzare la squadra. Tutti gli anni, un passo alla volta, si guadagna un gradino. L’Idea sarà quella di rinforzare la squadra fra centrocampo e difesa anche perché l’attacco del Napoli è strepitoso e non si toccherà nulla lì davanti. L’Inter, invece, non so se riuscirà a bruciare tutte le tappe in un anno. I gradini da scalare sembrano pochi, ma la differenza fra 1° e 4° posto è importante e difficilmente l’Inter potrà puntare subito allo scudetto, mentre la Champions League è un atto dovuto. Vidic è un giocatore che ha giocato per tanti anni a livelli altissimi, per la mentalità è fondamentale. Uno o due giocatori come lui sono importanti per lo spogliatoio e per tornare a puntare all’Europa.
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un pensiero al mercato
Luigi Rubino
Morata da prendere a tutti i costi… Álvaro Borja Morata Martín, attaccante del Rel Madrid
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incere la battaglia a tutti i costi con Arsenal e Juve per portarsi a casa Morata. L’eventuale colpo del gioiellino della “cantera” del Real, valutato intorno ai 15 milioni di euro darebbe un chiaro indirizzo alla campagna acquisti nerazzurra non solo per il prossimo anno, ma anche per quelli successivi, nell’ottica di un progetto di ringiovanimento tante volte sposato dal neo presidente Thohir. Non sarà facile strappare Alvaro alle dirette concorrenti, che forse di denaro ne hanno di più da spendere, e al presidente del Real Madrid Florentino Perez, che crede molto nel giocatore e vorrebbe quindi inserire, in una eventuale cessione della punta madrilena, una clausola che prevede un suo riacquisto. Morata finora è stato impegnato poche volte da Ancelotti, ma quando è sceso in campo ha dimostrato pienamente che la stoffa c’è, realizzando 8 gol nella Liga, per una media di reti ogni 86 minuti. Il prossimo anno
Diego Milito certamente non ci sarà e un giocatore 21enne come Morata di grandi prospettive, con il fiuto del gol, veloce e in grado di inserirsi su più fronti nella manovra offensiva, garantirebbe all’Inter, insieme ad Icardi, due bomber validissimi per molti anni. Mazzari, è vero, preferisce schierare nella sulle formazioni calciatori d’esperienza, ma i giovani sono un patrimonio del calcio e, quando ci sono, bisogna puntare assolutamente su di loro. Esempio lampante: Simone Scuffet, il portierino, non ancora 18enne dell’Udinese che, grazie a mister Guidolin, sembra
aver bruciato le tappe. Prandelli infatti lo segue con attenzione e non è da escludere una convocazione del giocatore in azzurro ai prossimi mondiali che partiranno a giugno in Brasile. Molti tifosi nerazzurri sono d’accordo: il tandem Morata–Icardi unitamente alla maturazione di Kovacic, potrebbe ridare slancio alla nuova Inter in costruzione. Spetta ora a Thohir sferrare il colpo decisivo. Unico neo non facile: sborsare i quattrini per battere le concorrenti e convincere il presidente spagnolo Perez a cedere l’ultimo gioiellino della “cantera” spagnola.
DUE EX A CONFRONTO PER IL FUTURO n una settimana in cui due grandi interisti, Mourinho e Simeone, si sono affrontati in
dre a 4 giornate dalla fine tolgono all’incontro qualsiasi pathos e relegano la partita quasi come se fosse un’amichevole di lusso. Un vero peccato per la formazione di Mazzarri visto i punti pesanti che ha perso nelle partite casalinghe, ad esempio i 12 contro Chievo, Atalanta, Catania e Udinese e che in caso di vittoria avrebbero proiettato l’Inter alla lotta per il
presidente mister Rafa avrebbe incontrato maggiore supporto visto le sue indubbie qualità di creare gioco, valorizzare i giovani e trasmettere una mentalità vincente. Stasera invece Benitez guiderà il Napoli e cercherà le giuste indicazioni in vista della finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, partita unica che potrebbe impreziosire la stagione
semifinale di Champions League, evidenziando ancora una volta come il DNA dell’Inter sia di primo livello nella formazione di talenti calcistici si gioca InterNapoli, una partita di cartello solo dal punto di vista teorico. I 12 punti di distacco tra le squa-
terzo posto, proprio contro la formazione di Benitez. Benitez un altro ex interista che è stato defenestrato dal proprio ruolo troppo presto, forse prima ancora che iniziasse il suo lavoro per la causa neroazzurra. Erano altri tempi e forse oggi con Thohir
del club partenopeo e gettare le fondamenta per un ciclo vincente. Dall’altra parte il grande ex Mazzarri fresco della conferma ufficiale dovrà vincere una partita di prestigio e tentare di salire al quarto posto che per gli almanacchi vale la sufficienza piena.
uno sguardo al futuro
Marco Papetti
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amarcord sabato 26 aprile 2014
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ra i tanti ex di Inter e Napoli, vogliamo concentrare l’attenzione sui tecnici delle due squadre: Rafael Benìtez e Walter Mazzarri. Il primo nasce a Madrid nel 1960 e il secondo a San Vincenzo solo l’anno dopo. Ex calciatori, entrambi ricoprivano il ruolo di centrocampista. Il tecnico nerazzurro detiene un primato, quello di non avere mai subito un esonero nella carriera di allenatore, a differenza del collega che ne ha collezionati diversi, ultimo solo in ordine di tempo, fu proprio quello subito dalla società nerazzurra. Oltre alla m e r a sfida per
chiudere la stagione acciuffando la migliore posizione possibile in classifica, la voglia di riscatto nei confronti delle società è tanta. Walter Mazzarri inizia la carriera di calciatore nelle giovanili del Follonica e subito dopo un anno alla Fiorentina dove venne definito il “nuovo
Antognoni”. Come calciatore non fece una grande carriera: dopo la Fiorentina giocò 1 anno a Pescara (26 presenze e 4 gol), 4 partite e una rete con il Cagliari, 1 anno con la Reggiana (12 presente e 1 gol). Più lunga invece la sua permanenza con l’Empoli (91 presenze e 4 gol in 5 anni) contribuendo nel 1986 alla prima promozione degli azzurri in Serie A, riprende poi il suo girovagare annuale con il Licata (8 presenze a reti inviolate), Modena con cui vinse il campionato di Serie C1 (21 partite e 1 gol), Nola (30 presenze e 3 reti), Viareggio (11 partite e zero gol), Acireale con cui conquistò la promozione in serie B (32 gare e 1 gol segnato), chiude la carriera di calciatore con le 9 partite giocate con la maglia del Torres.
La carriera di allenatore ha inizio come secondo di Renzo Ulivieri, prima a Bologna, dove guida anche la Primavera, e poi a Napoli. Gli anni successivi allena l’Acireale in Serie C2 chiudendo il campionato al nono posto e la Pistoiese con cui ottiene un decimo posto finale. Il campionato 20032004 guida il Livorno nel viaggio dalla Serie B alla Serie A. L’anno successivo si trasferisce per 3 stagioni a Reggio Calabria. Nel 2007 Mazzarri viene ingaggiato dalla Sampdoria per due anni con opzione per il terzo. Nel 2009 torna a Napoli dopo 11 anni a sostituire l’esonerato Roberto Donadoni. L’esordio vincente sulla panchina azzurra è al San Paolo contro il Bologna, porterà la squadra a chiudere il girone di andata al terzo posto, non accadeva da 18 anni, e alla qualificazione in Europa League con due turni di anticipo. L’anno successivo chiude il campionato al terzo posto con la qualificazione in Champions League. Il terzo anno alla guida del Napoli conquista la Coppa Italia contro la Juventus e un quinto posto in campionato. L’ultimo anno riporterà il Napoli in Champions League con il secondo posto finale e dirà addio alla società. Il treno è il diretto Napoli Milano, quella nerazzurra. Con l’Inter firma un contratto biennale. Rafael Benìtez è una creatura calcistica del Real Madrid, ma non arriverà mai in prima squadra, giocherà solo nel Castilla, società satellite (247 presenze e 7 gol). Dal 1981 al 1985 si trasferisce al Parla, contribuendo alla promozione della squadra alla Segunda Divisiòn B (8 gol in 124 partite giocate). Chiusa l’esperienza con il Parla e con la laurea in scienze motorie in tasca, gioca una stagione per il Linares che segna anche la fine della carriera grazie a un infortunio al ginocchio. La carriera di allenatore riparte dal Real Madrid, prima con le giovanile, in cinque
stagioni conquisterà sei trofei, a seguire l’U-19 e dal 93 al 95 guida il Real Madrid B. Allenerà poi il Real Valladolid (2 successi in 23 partite che gli costerà l’esonero), Osasuna (record personale, l’esonero arriva dopo solo 9 partite di campionato), il CF Extremadura disse bene al tecnico spagnolo, portò la squadra alla promozione in massima serie, a n c h e con il
Te n e r i f e conquisterà la promozione in Liga chiudendo al terzo posto in classifica. Con il Valencia si inizia a fare sul serio. Al primo anno vince la Liga che mancava da 31 anni, primo trofeo in carriera. Nella terza ed ultima stagione passata nella città valenciana riconquista il titolo nazionale e il primo titolo europeo, sia per lui che per la squadra, nella finale di Coppa UEFA vinta per 2-0 contro l’Olympique Marsiglia. L’anno successivo guiderà il Liverpool alla conquista della Champions League vinta contro il Milan ai calci di rigore dopo avere rimontato 3 gol ai rossoneri. La stagione successiva il tecnico spagnolo vincerà la Supercoppa Europea, null’altro da mettere in bacheca le stagioni successive. Il 3 giugno 2010 Benitez è ancora una volta esonerato, ufficialmente la
Marjlja Bisceglia separazione sarà consensuale, per divenire tecnico dell’Inter sette giorni dopo. Il 21 agosto successivo arriva il primo trofeo conquistato in nerazzurro, la Supercoppa italiana vinta contro la Roma. Sei giorni dopo esce sconfitto contro l’Atletico Madrid in Supercoppa UEFA. Il campionato non inizia sotto la migliore stella, complici anche i tanti infortuni che colpirono i giocatori nerazzurri. Il 18 dicembre conduce l’Inter alla conquista della Coppa del Mondo per Club e cinque giorni dopo, come regalo d i Natale, arriva l’ennesimo esonero. Dopo la parentesi di un anno al Chelsea, il 27 maggio 2013 viene ingaggiato dal Napoli per 3,5 milioni a stagione in sostituzione dell’attuale t e c n i c o nerazzurro W a l t e r Mazzarri. Questa sfida vede sul piatto molto di più dei tre punti in palio, soprattutto per mister Benitez.
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INTER CLUB BELLUSCO
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ellusco in festa per i 50 anni del suo Inter Club, festeggiati in grande stile e con ospiti importantissimi giunti da Milano: Sergio Spairani, responsabile del CCIC, Bedy Moratti, presidentessa onoraria del Centro Coordinamento, Mario Corso, leggenda della grande Inter e ad Anderson Hernanes, che ha scelto questa importante occasione per la sua prima uscita nel mondo degli Inter Club. Si è unito ai festeggiamenti anche l’allenatore in seconda Beppe Baresi. Sergio Spairani ha omaggiato il presidente del club, Marco Biffi, con un particolare gagliardetto celebrativo, augurandosi di ritrovarsi a festeggiare ancora importanti traguardi del club
e altre vittorie dell’Inter. Marco Biffi, emozionato oltremodo, si è detto commosso ed onorato di essere l’erede dei predecessori presidenti che hanno lasciato a Bellusco una enorme eredità non solo di passione calcistica, ma anche
di doveri sociali verso la grande ed affettuosa comunità brianzola, con in prima linea i ragazzi che vanno educati anche con il buon esempio del calcio, cosa che il direttivo al completo ha sempre fatto e si appresterà a fare per altri cinquant’anni. Calorosi ringraziamenti sono andati a Bedy Moratti ed alla sua magnifica Famiglia per la lunga dedizione dimostrata in tantissimi anni verso i colori nerazzurri. La serata, ripresa dalle telecamere di Inter Channel, si è chiusa con il taglio della torta e con una serie di interviste raccolte da Letizia Gallucci, bellissimo volto di riferimento per gli Inter Club sul canale tematico nerazzurro.
i club Giovanni Labanca
INTER CLUB TOKYO Q uasi diecimila sono i chilometri che separano Tokyo da Milano, ma non bastano a spegnere l’entusiasmo e la passione dei 500 i tifo-
si nipponici affiliarsi ad uno dei tre club attivi nella loro nazione. E’ quello di Tokyo che primeggia con i suoi 185 soci iscritti, guidati dal presiden-
te Norihito Goto, che si appresta ad affrontare la terza stagione di affiliazione al Centro con rinnovato entusiasmo ,sperando in una nuova stagione ricca di successi e soddisfazioni. In attesa di tempi migliori , Norihito sta organizzando il consueto ritrovo di fine anno, quando tutti i soci del club si raduneranno a Tokyo da ogni parte del Giappone per il consueto incontro di gruppo ed un piccolo Torneo di calcio all’insegna dell’amicizia e dei colori nerazzurri. Stadio5, lieto di riportare queste notizie sui tifosi dagli occhi a mandorla, augura loro ogni bene e tanti nuovi successi alla loro Beneamata. Per info: http:// inter-club-giappone.jp/
sabato 26 aprile 2014
INTER DA SBALLO COL NAPOLI
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il punto
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Severa Bisceglia
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re punti preziosissimi quelli conquistati al Tardini dall’Inter in vista della partita di oggi contro il Napoli, reduce a sua volta dall’amaro pareggio del Friuli, grazie anche ai regali di Cassano che ha pensato bene di farsi parare il rigore finito sul palo per la deviazione del portiere nerazzurro, alla traversa di Lucarelli e all’espulsione di Palet-
La magia di Handanovic sul rigore di Cassano
INTER E MILAN, EUROPA LEAGUE SEMPRE PIU’ VICINA ta per somma di ammonizioni. I nerazzurri affronteranno i partenopei senza Rolando e Samuel e sono lontani dal raggiungere un certo equilibrio, i pasticci visti anche a Parma lo confermano, ma quello che conta è incassare i tre punti, continuare a vincere e raggiungere la matematica che li proietterebbe in Europa League senza sperare nelle giornate nere delle avversarie, consolidando almeno la quinta posizione che
HANDANOVIC Dopo qualche papera di troppo è letteralmente rinato. Decisivo, assolutamente decisivo, protagonista della serie vittoriosa nerazzura e al top della forma
le garantirebbe l’accesso diretto ai playoff senza dover rinunciare alla remunerativa tournée americana di fine luglio. Ancora una volta è tocca ad Handanovic portare la barca in porto compiendo un mezzo miracolo anche sul colpo di testa di Cassano. Anche il quarto posto è alla portata dei nerazzurri, due i punti da recuperare sulla Fiorentina che ha perso in casa contro la Roma. Il Milan va avanti per
TOP
& FLOP
la sua strada, agevolato anche dal calendario. Quinta vittoria consecutiva, Balotelli condottiero e regista, suo il primo gol contro il Livorno e assist decisivo per Taarabt e Pazzini, sedici punti in sei gare. La tensione fa bene ai rossoneri, tutti sotto esame e Seedorf sorvegliato speciale. Ieri lo scontro con la Roma che non possiamo commentare a causa della contemporaneità con l’uscita del nostro giornale.
ICARDI Dopo una serie di ottime partite all’ultima si è seduto. Forse eravamo abituati troppo bene ma il suo ruolo è troppo importante in questo finale di stagione. Urge un nuovo top napoletano…
opo Parma l’Europa sorride all’Inter. Due vittorie consecutive in trasferta con sei gol all’attivo e zero al passivo sono veramente uno sballo per la squadra di Mazzarri, capace di ogni cosa in questo suo strano campionato. E’ vero, la Beneamata non è nuova a queste performance positive o negative ma al momento, quello che conta, è aver conquistato un’ottima posizione in classifica per agganciare con qualche settimana di anticipo il treno dell’Europa League dopo lo spavento di un mese fa causa la sconfitta casalinga con l’Atalanta. Oggi le premesse per continuare a sorridere ci sono, anche se il Napoli negli ultimi anni ha dimostrato nei faccia a faccia interni e esterni di San Siro e del San Paolo di non temere l’Inter. E’ chiaro che un risultato positivo proietterebbe la squadra milanese verso il quarto posto attualmente occupato della Fiorentina impegnata due ore e mezza prima dei nerazzurri al Dall’Ara contro il pericolante Bologna bisognoso di punti come un assetato nel deserto. In caso di vittoria dei petroniani, l’Inter potrebbe essere solleticata al sorpasso della Viola mandan-
un occhio alla serie B Daniela Veronese
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contro al vertice oggi nel campionato di B fra il sorprendente Latina e il Palermo capolista. Mister Jachini, dopo aver ereditato la panchina di Gattuso, ha portato progressivamente in vetta solitaria la squadra siciliana spalancandogli le porte della promozione in serie A dopo un solo anno di cadette ria. La rivelazione Latina dopo aver espugnato Bari davanti a trentamila spettatori, proverà a ripetersi nel pomeriggio cercando di fare uno sgambetto a Djvala e compagni in modo da
consolidare il secondo posto in classifica. I laziali hanno effettuato il sorpasso dell’Empoli la scorsa settimana approfittando della battuta d’arresto dei toscani di Sarre sul campo della Virtus Lanciano. L’Empoli proverà a riscattarsi affrontando fra le mura amiche il pericoloso Spezia rilanciato da Mangia grazie alle due vittorie consecutive conquistate con il Cesena e il Siena negli ultimi turni. In rimonta, oltre al già citato Lanciano, anche il Crotone mentre frenano il Trapani, sconfitto giovedì scorso a Novara per 3-0, e il Siena, che senza i punti penalizzazione sarebbe saldamente in seconda posizione alle spalle del capolista Palermo. Il calendario regala altre partite interessanti fra le
quali spicca il derby del sud del Partenio fra l’Avellino, in crisi di risultati, e il rilanciato Crotone. Non da meno è la trasferta del Bari a Padova con l’Euganeo pronto a ospitare almeno cinquemila tifosi provenienti dalla Puglia. Rischia il Siena al Franchi con il Carpi bravo ad acciuffare il pareggio a tempo scaduto col Modena. Il Trapani al Provinciale proverà a riscattare la sconfitta col Novara contro il fanalino di coda e ormai condannato Juve Stabia mentre la Reggina in piena zona retrocessione tenterà di giocarsi l’ultima carta al Granillo affrontando il Cittadella. Atteso al riscatto, infine, anche il Varese chiamato a Masnago contro la Virtus Lanciano a caccia di punti per i play off.
Laura Tangari do a rotoli i piani di battaglia di Rafa Benitez che, bene o male, si sta godendo il terzo posto blindato in classifica. Il pericolo europeo per l’Inter potrebbe arrivare ancora dal Parma alle
zio di scena, il primo davanti al proprio pubblico con l’Udinese, la seconda al Picchi contro un Livorno disperato la cui parola, dopo lo stop di San Siro col Milan, è una sola: vincere. Vincere per non scendere fra i cadetti è obbligatorio anche per il resuscitato Catania sul campo di un Verona rilanciato dal successo esterno con l’Atalanta e naturalmente per il Sassuolo chiamato al confronto con la Juventus
L’ex Goran Pandev in azione
prese, però, al Sant’Elia con un Cagliari su di giri per il successo di Marassi col Genoa. Ma se tanto mi dà tanto il Parma più che pensare alla rimonta sull’Inter dovrà in primo luogo guardarsi alle spalle dal Torino e dalla La-
dopo l’exploit esterno col Chievo a sua volta domani di scena a Marassi contro una Sampdoria delusa per la battuta d’arresto del Cibali e con un Mihajlovic sempre infuriato al massimo per la figuraccia con gli etnei.
SILVIO PIOLA, GIUSEPPE MEAZZA E FRANCESCO TOTTI scalata ai miti
di Aldo Colombo
PALERMO SUPERSTAR
campionato
Bianca Ara
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a un po’ impressione pensare a calciatori ancora in attività, che giocano un calcio molto più scientifico rispetto al passato, annoverati, in questo caso consideriamo la classifica marcatori di Serie A e Divisione Nazionale dal 1926 a oggi, tra i mostri sacri del passato quando sembrava molto più facile segnare. Pensare a Francesco Totti, Campione del mondo nel 2006, che ha superato nomi del calibro di Gigi Riva (ventiduesimo posto per lui), Roberto Boninsegna e José Altafini che conserva un ottimo quinto piazzamento, fa quasi paura. Il Pupone è già un mostro sacro con 234 gol in 557 partite giocate dal 1992 a oggi, e ha davanti a se ancora margini di miglioramenti. La bandiera giallorossa è preceduta solo, si fa per dire, da un certo
Giuseppe Meazza che conserva il secondo posto con 267 reti, di cui 246 realizzate solo con la maglia dell’Inter, in 443 presenze, praticamente una media gol di 0,60 e Silvio Piola, Campione del mondo nel 1938, che occupa una prima posizione difficilmente raggiungibile, i numeri sono da paura: 290 gol, dei quali 274 in Serie A e 16 in Divisione Nazionale, in 566 partite giocate. Il primo della classe detiene il record, unitamente a Omar Sivori, di marcature in una singola partita di Serie A: 6 reti messe a segno in Pro Vercelli-Fiorentina finita 7-2. Attualmente nella classifica dei Marcatori di Serie A occupa il secondo posto. A livello professionistico, invece, occupa la sesta posizione con 304 gol dopo Silvio Piola, Alessandro Del Piero (345), Giuseppe Meazza (338), Roberto Baggio (318) e Filippo Inzaghi con 316 gol. Anche Totti detiene un record: 11 Oscar del calcio, di cui 5 come migliore calciatore italiano, 2 come migliore calciatore assoluto, 2 per il gol più bello, 1 come capocannoniere del
campionato e 1 come migliore calciatore giovane. Con questi numeri all’attivo, è quasi inutile precisare che nella classifica dei marcatori che giocano oggi la Serie A, il capitano della Roma ha fatto il vuoto intorno a sé occupando la prima posizione con 234 reti seguito a distanza di sicurezza da Antonio Di Natale (187), Alberto Gilardino (173) e il bomber del Verona Luca Toni con 127 reti realizzate. Raggiungere, e magari superare, un fenomeno come Totti deve essere la spinta per i tanti giovani cannonieri che nel fare il bene della squadra scrivono il proprio nome nella storia del calcio italiano e, perché no, in quello internazionale. Chissà quante volte Ciro Immobile, attuale capocannoniere della Serie A, dall’alto dei 20 gol segnati fino ad oggi, pensa a questi numeri e quanta ambizione può proiettarlo alla scalata di queste classifiche. Un grande in bocca al lupo a tutti i giovani campioni dalle sane ambizioni e a Totti l’augurio di superare Meazza e, perché no, il campione in carica Silvio Piola.
sabato 26 aprile 2014
L’ATLETICO MADRID SU ICARDI mercato Luigi Sada
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’Atletico Madrid probabilmente vincerà la Liga e di conseguenza, in funzione della prossima Champions League, vuol rinforzarsi puntando su giovani talenti quasi affermati in campo internazionale. Simeone, mister dei Colchoneros, ha infatti chiesto ai propri dirigenti di acquistare il nerazzurro Icardi. Gli spagnoli sarebbero disposti a sborsare una cifra con parecchi zeri per strappare alla concorrenza il bomber dell’Inter e l’affare potrebbe andare in porto. L’Inter, dal canto suo, ha allungato le mani su Dzeko e Sagna, due giocatori che piacciono parecchio a Mazzarri, al di la della sua riconferma. Movimenti in casa Milan per quanto concerne il portiere. Abbiati, a fine stagione, potrebbe salutare i rossoneri lasciando il posto a Victor Val-
des ormai all’addio con il Barca, quest’ultimo sempre su Handanovic o in alternativa al giovanissimo Scuffet richiesto anche dai rossoneri di Seedorf. In questo caso Abbiati potrebbe andare a fare il secondo a Brkic a Udine. In Friuli c’è una richiesta da parte del Napoli per Muriel che verrebbe scambiato con Zapata, più una buona contropartita in denaro o giocatori. Sempre in casa Milan si sta valutando l’offerta dello United per Rami. Il Manchester, dopo il campionato deludente, sta rifacendo la squadra e punterebbe anche su Diego Costa, tenuto comunque ben stretto dall’Atletico, soprattutto in funzione Champions. Ancora lo United vorrebbe dalla Roma Pjanic dove in corsa dovrà fare i conti pure col Chelsea vicinissimo a Balotelli, se Torres opterà per il Milan. Ma attenzione perché El Nino potrebbe entrare nei giochi della Juventus se i Blues insisteranno per avere Pogba, tenuto sotto occhio dal Psg con la cessione di Cavani verso l’undici
di Conte. Conte che secondo alcune indiscrezioni arrivate da Parigi potrebbe rilevare la panchina di Blanc, indipendentemente dalla conquista del titolo francese del Psg. La Juve è pure su Carvalho dello Sporting Lisbona mentre da Liverpool qualche giorno fa è arrivata la notizia dell’interessamento dei Reds a Gervinho, con la Roma che ha smentito tutto. Radio Mercato, infine, lancia l’ipotesi di Simeone al Monaco in sostituzione di Ranieri. Ultima ora: Lavezzi al Napoli, il calciatore, infatti, ha già prenotata casa e posto barca nella città campana da settembre.
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osati, Mannini, Victor Ruiz, Federico Fernandez, Santacroce, Contini, Edu Vargas, Cigarini, German Denis, Gargano, Quagliarella. Il lettore non si spaventi, non sono un procuratore alla ricerca di società a cui piazzare questi calciatori, costoro sono semplicemente vittime del signor Walter Mazzarri, il sopravalutato allenatore ex del Napoli ed attuale trainer dell’Inter. Calciatori svalutati come patrimonio sociale e demoliti a livello psicofisico da questo presunto
rim se an tte da m to br a e
Fiore Marro
de cosa gli sia accaduto. Mazzarri tra l’altro ha avuto alle sue dipendenze calciatori che oggi valgono milioni di euro, tantissimi milioni. Penso a Cavani, a Zuniga, a Lavezzi, ad Hamisk,
to a i cc
bo
stregone. Una intera squadra di calciatori seri e valenti sminuiti da Mazzarri. Questi atleti, sono tutti calciatori che lontano dal mister di San Vincenzo sono riusciti ad esprimere le loro peculiarità, tranne qualcuno di loro che dopo l’esperienza terrificante avuta durante la loro militanza alle dipendenze di Mazzarri non si è più ripreso, su tutti Rosati, portiere promettentissimo quando era a Lecce e che a vederlo parare adesso non si compren-
a Pandev, ad Inler che prima di arrivare a Napoli avevano vinto e che lontano da Napoli continuano a vincere, eppure nei quattro anni di panchina napoletana del toscano hanno portato a casa una misera Coppa Italia. Il mister tra le altre cose rifiutò l’acquisto dei Verratti, Pirlo e Bale cui venne preferito Dossena, perché non lo riteneva all’altezza dei suoi “magnifici schemi”. Certo fa punti, capace di vincere con il Sassuolo 7 a 0 ma pure di
primavera Daniel Rizzo
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Inter-Napoli: uomini e topi giù al nord
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pareggiare con il fiatone contro il Catania, anche con l’Ambrosiana sta dimostrando quanto sia debole il suo calcio, capace di racimolare punti, ma in quanto a vittorie importanti è bene che i tifosi della Beneamata si mettano il cuore in pace, al massimo una Coppa del Nonno, nulla di più. Penso che i vari Belfodil, Mateo Kovačić , Rubén Botta o Danilo D’Ambrosio saranno i primi “agnelli sacrificali” dell’Inter gestione Mazzarri. Questa seraMazzarri si batterà con il suo ex Napoli, sarà una sfida incrociata tra trainer, visto che anche l’allenatore della squadra partenopea giocherà contro una sua ex compagine, Benitez altro sopravvalutato, che tra l’altro ha ancora il dente avvelenato per come fu trattato dalla stampa meneghina e dai dirigenti nerazzurri. Sarà una partita intensa, dura, maschia, ognuno di loro vorrà prevalere sull’altro, per dimostrare di essere migliore e mentre si consumerà tutto questo, per un solo attimo dimenticheremo che la Juventus quest’anno ha finora, a quattro giornate dalla fine, 24 punti più del Napoli e 34 più dell’Inter, tutto ciò basterebbe per far tacere da qui a fine campionato entrambi gli allenatori, stracciati da una squadra tra l’altro estromessa dalla Champions League dal Galatasaray… e magari chi dei due vincerà la gara di San Siro avrà pure l’ardire di festeggiare… Che scuorno!
biettivo centrato: il Milan di Inzaghi vince il recupero della 17esima giornata contro l’Hellas Verona e si porta a meno 3 dal secondo posto, occupato attualmente dall’Atalanta, con la quale giocherà contro proprio nell’ultima giornata. Pertanto i baby rossoneri, nel caso dovessero vincere a Udine domani, si giocheranno il tutto per tutto
Il Milan si avvicina alle Final Eight ri quota Mlinar, centrocampista croato classe 1992, e il brasiliano Duglas, classe 1994. Tra i rossoneri di Pippo Inzaghi, oltre al rientrante Petagna in gol contro il Verona, dovrebbero essere confermato anche El Shaarawy, in campo per trenta minuti nel match con gli scaligeri dopo un lungo calvario. Queste le sue parole rilasciate al termine del match: “Sono stati mesi duri e sono felice. Ce la sto mettendo tutta per tornare il primo possi-
anche da Pippo Inzaghi al termine dell’incontro col Verona: “Stephan l’ho visto bene, il programma era di farlo giocare venti-trenta minuti. Li ha fatti bene, ha guadagnato anche un calcio di rigore. Sono contento per lo spirito che ha avuto. El Shaarawy è un giocatore straordinario, non lo scopro di certo io. Adesso sta a noi a farlo tornare pronto per la prima squadra, oggi era il primo passo. Speriamo di riconsegnarlo al più presto a Seedorf
I rossoneri vincono il recupero col Verona e si portano a -3 dall’Atalanta
Stephan El Shaarawy protagonista con la Primavera con gli orobici al Vismara sabato prossimo. Una vittoria che significherebbe Final Eight. Prima, però, i rossoneri dovranno superare l’ostacolo Udinese, la quale lotterà con il coltello tra i denti poiché è ancora in corsa per un posto nei playoff. Tra i friulani da tenere d’occhio i fuo-
bile, non vedo l’ora di dare una mano al Milan a raggiungere l’Europa. Credo al Mondiale e voglio un posto in Nazionale. La convocazione è stato un attestato di stima, mi sono trovato bene e sono felice di aver ritrovato i miei compagni in azzurro”. Attestati di stima che arrivano
in ottime condizioni”. L’Inter di Cerrone, invece, se la vedrà davanti al proprio pubblico contro la Ternana, terz’ultima forza del campionato. Una partita con pochi stimoli poiché i baby nerazzurri, essendo già qualificati per i Playoff, non devono chiedere più niente alla classifica.
Messi continua a vomitare in campo. O è una gastroenterite… o sono vere le voci che lo danno all’Inter.
Palacio ha dichiarato: “La testa è a Napoli”. E Totti: “Problemi suoi, sabato potrà segnare solo di piede”!
Per il mercato, l’Inter continua a pescare in Argentina: Icardi perché la mette sempre dentro, e Wanda Nara perché la dà via di prima.
sabato 26 aprile 2014
IL REAL GELA IL BAYERN 10
champions Luigi Sada
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eal cinico e vincente nella bolgia del Bernabeu con il Bayern di Pep Guardiola. La squadra tedesca ha condotto le operazioni per oltre tre quarti di gara accompagnata dal suo asfissiante tike taka ma alla fine ad intascarsi il prezioso successo sono state le Merengues di Carletto Ancelotti andate a segno con Benzema in un classico contropiede costruito alla perfezione da Coentrao sulla fascia sinistra e finalizzato dal francese nell’area piccola. Per Neuer non c’è stato nulla da fare. La difesa dei panzer di Germania guidata da Dante, nella circostanza, è andata in tilt tagliata a fette come una zucchina precotta, col risultato di far imbufalire i quattromila tifosi tedeschi presenti sugli spalti dello stadio spagnolo. La partita, insomma, è tutta qui. Il Bayern che attacca provando in tutte le maniere a perforare la
L’ATLETICO FRENA COL CHELSEA
porta ben difesa dall’inossidabile Casillas, il Real che replica pericolosamente in contropiede malgrado la serataccia di Cristiano Ronaldo e Bale a mezzo servizio. Real vicino al raddoppio con Di Maria che calcia alle stelle ma anche Bayern rabbioso per un penalty non fischiato allo scadere da Webb per un intervento piuttosto dubbio di Xavi Alonso su Muller. L’1-0, in sintesi, è poca cosa perché all’Allianz Arena la musica sarà sicuramente diversa. Nell’altro match, quello di martedì del Vicente Calderon, noia
tremenda fra l’Atletico Madrid e il Chelsea, con Mourinho che fa le barricate pur di fermare Diego Costa e compagni. Portieri con poco lavoro malgrado qualche affondo di Garcia e Torres e alla fine stretta di mano con smorfia fra Cholo Simeone e Josè Mourinho, quest’ultimo senza ombra di dubbio più soddisfatto che mai rispetto al collega per il pareggio che tiene aperta la porta ai Blues alla finalissima di Lisbona del 24 maggio allo stadio De Luz. Allo Stamford Bridge ci sarà sicuramente da divertirsi.
CHELSEA AL BIVIO DOMANI CON IL LIVERPOOL estero
Luigi Sada
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isco verde per il Liverpool in Premier League nella corsa al titolo dopo il 2-3 conquistato col Norwich. Suarez e compagni sono un vero rullo compressore e domani pomeriggio davanti al pubblico di casa proveranno a premere nuovamente sull’acceleratore affrontando il Chelsea di Mourinho battuto clamorosamente nell’ultimo turno di campionato allo Stamford Bridge dal fanalino
di coda Sunderland. Alla marcia trionfale dei Reds prova opporsi il City di Dzeko vincitore col WBA per 3-1 in una partita tutt’altro che facile mentre per il quarto posto è in leggera rimonta l’Arsenal dopo le batoste incassate con le prime della classe. In gol Podolski 2 volte e Ramsey. In lotta per l’Europa League c’è anche l’Everton, bravo nel liquidare lo United con le reti di Balnes e Mirallas. Licenziato Moyes. In Spagna allunga ancora l’Atletico Madrid grazie al 2-0 all’Elche col Barca staccato di sei lunghezze malgrado il risicato 2-1 inflit-
to all’Atletich Bilbao in una gara dove ibaschi hanno fatto vedere ai Blaugrana i sorci verdi fino a un quarto d’ora dal fischio di chiusura. Buon per Tata Martino il gol su punizione segnato da messi dopo una gara incolore. Il Real Madrid, essendo impegnato in Champions, giocherà contro il Valladolid il 7 maggio. Bene il Rayo Vallecano, ormai salvo, col successo sul Betis Siviglia che dice addio alla Liga con quattro settimane di anticipo. In Germania tutto sotto controllo se non per il colpo di coda per la seconda piazza del Dortmund che battono il Mainz, al contrario dello Schalke che prende tre sberle dallo Stoccarda gettando al vento la possibilità d’aggancio ai ragazzi di Klopp. Okay il Bayer che fa il corsaro a Norimberga mentre per i campioni del Bayern passeggiata salutare, e vincente, a Braunschewig col classico 0-2. In Francia storia finita per il titolo per quanto concerne il Psg dopo l’impegno con l’Evian. Il Monaco fa suo il derby della Costa Azzurra battendo il Nizza per 1-0 con la rete del bulgaro Berbatov.
europa league Severa Bisceglia
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a partita di andata delle semifinali di Europa League ha comunque un vincitore assoluto, Tevez che al 73’, servito da Asamoah, si libera di due difensori lusitani e di piatto destro spiazza Artur, che riesce solo a sfiorarlo il pallone, per il momentaneo e meritato pareggio in risposta al gol lampo di Garay realizzato al secondo minuto che beffa sia Bonucci, peggiore in campo, che Buffon con un preciso colpo di testa. L’attaccante argentino ha finalmente riassaporato la gioia del gol in una competizione europea che mancava da ben 5 anni, l’ultima realizzazione risale al 7 aprile del 2009. Il pareggio con il Benfica, a Lisbona, avrebbe pesato come una vittoria, di fatto avrebbe consegnato la finale ai bianconeri che ospiteranno i portoghesi allo Juventus Stadium nella gara di ritorno, e la Juventus, si sa, in casa non sbaglia. Peccato per
VINCE TEVEZ le due docce fredde, una ad inizio partita e l’altra sul finire, proprio quando i ragazzi di Conte ce la stavano mettendo tutta per vincerla, all’84’ arriva la beffa di Lima che riporta la Juventus con i piedi per terra, Buffon è stato letteralmente trafitto
dal missile che si infila sotto la traversa, ancora una volta grazie a Bonucci che perde di vista l’avversario. Due minuti dopo la Juventus ha rischiato la catastrofe sul tiro dal limite di Markovic, servito da uno scatenato Lima, che ha sfiorato il palo. Ma le Zebre non perdono la grinta, ad appannaggio del controllo e dei nervi saldi, e ci provano prima con Marchisio che approfitta di un errore di Garay e Luisao ma spreca la
palla del possibile 2-2 a tu per tu con Artur, e al 92’ è Chiellini a mangiarsi il pareggio sbagliando letteralmente, tutto solo, il tiro. Ma la qualificazione resta alla portata dei bianconeri che hanno dimostrato di essere comunque più forti del Benfica, senza tornare ai precedenti che confermerebbero l’arrivo della coppa nella bacheca bianconera: Quarti di finale della Coppa UEFA 92-93, il Benfica vinse all’andata 2-1 per soccombere sotto il 3-0 nella partita di ritorno. Giovedì sera è esploso il da Luz e il 1° maggio esploderà lo Juventus Stadium. Sull’altro fronte, Siviglia-Valencia 2-0, hanno la meglio gli uomini di Emery che vincono il derby iberico di andata in tre minuti grazie anche alla svista dell’arbitro sloveno e del guardalinee italiano che avrebbero dovuto annullare la rete dell’1-0 per netto fuorigioco. Srada tutta in salita per gli uomini di Pizzi. La Coppa se la contenderanno la Juventus e il Siviglia.
CON INTER CAMPUS NEI VILLAGGI
PIÙ REMOTI DELL’UGANDA Anche ad Aber il campo scolastico si tinge di nerazzurro
A
BER - Attraversata la savana e passato il fiume Nilo in direzione del Sudan, eccoci di nuovo ad Aber, l’ultima nata fra le cellule di Inter Campus in Uganda. Con l’aiuto di Marco Piccione e del CUAMM Medici con l’Africa, la locale scuola elementare è stata coinvolta nel progetto. Cento bimbi e bimbe di questa realtà agropastorale, molto povera rispetto al resto del Paese, hanno ricevuto il materiale sportivo Inter e la formazione dei nostri Alberto e Silvio. Il campo scolastico, occasionalmente attraversato
dalle mandrie di mucche e situato al fianco dell’ospedale della diocesi di Lira è stato la sede dei tre giorni di allenamento e giochi. I bellicosi Lango che abitano questa regione dimostrano tutta la propria forza sul campo da calcio e ci salutano cantando in coro ‘apwoyo’, ‘grazie!’. Sulla via del ritorno, un incontro e saluto anche con i partecipanti della cellula di Nagallama, particolarmente felici per l’arrivo dei palloni, con cui continueranno l’attività fino alla nostra prossima visita. Per ringraziarci, ci donano degli ananas, che porteremo in ufficio perchè tutti partecipino della.... bellezza dell’Africa.
ConIFA, esordio Olimpico sabato 26 aprile 2014
intervista Beppe Vigani ConIFA (Confederation of Indipendent Football Association), l’ente non governativo che lavora parallelamente con la FIFA, il 3 maggio di fatto esordirà con grancassa e trombe araldiche all’Olimpico di Torino, sede della squadra granata, con la Conference Room per la prima “European Football Meeting”, ovvero la prima vera e propria assemblea di tutte le Federazioni calcistiche del continente. Con Alberto Rischio, direttore della grande Confederazione che ne spiega i programmi e gli obiettivi. Dove eravamo rimasti direttore? Tre mesi fa, come ricorderà bene, abbiamo svolto, su tutto il territorio europeo, un lavoro sulla nostra proposta dove mediante incontri mirati con diverse Federazioni calcistiche (tra cui Monaco, Cilen-
to, Ticino, Nagorno-Karabakh) abbiamo cominciato a verificare se tali federazioni corrispondevano ai parametri ConIFA. Cioè? Innanzitutto, poiché la nostra organizzazione è di mentalità strutturale e organizzativa molto aperta, le Federazioni devono capire le nostre direttive che sono: creare una squadra per disabili sul proprio territorio, aprire al calcio femminile e coordinare i direttori di gara. Questo fa capire quali sono le nostre esigenze che devono essere fedele specchio anche per le Federazioni del territorio europeo. Avete avuto altre adesioni, rispetto a tre mesi fa? Sì, il numero è cresciuto. Da sei siamo passati a tredici e i numeri stanno progressivamente lievitando, poiché ne abbiamo altre quattro in stand-by, per le quali
disabili per rientrare nei nostri parametri. Come ultimo punto, dedicheremo un’area per i media che vorranno partecipare all’evento. State incontrando delle difficoltà nella vostra realizzazione del progetto? Ce ne sono sempre. Abbiamo problemi di comunicazione, ad esempio, perchè non tutti i soggetti cui destiniamo il nostro progetto parlano inglese. Opera omnia di ConIFA è quella di disciplinare operatori che hanno possibilità immense, ma come per i cavalli di razza, vanno gestiti e guidati il meglio possibile. Il meeting di Torino avrà successo se... E’ già stato un successo organizzarlo. Così come la grande collaborazione del comune di Torino, che ha visto in questo incontro un modo per promuovere lo stesso
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Alberto Rischio
Direttore Comitato Europeo ConIFA
Come organizzazione, stiamo entrando sempre più nel sistema calcistico, dove agli occhi degli operatori siamo sempre più una realtà a se stante tanto che nel Mondiale di giugno (che si disputerà a Östersund in Lapponia) manderemo due arbitri padani, di scuola chiaramente italiana (considerata meglio di altre, ndr). Le dirò di più: sono stato invitato a presiedere, come direttore europeo d ConIFA, all’importante manifestazione “Akropolis Cup 2014’’, organizzato dalla Federazione cilentana (rappresentata dal presidente Ferdinando Botti), che si è disputata ad Agropoli, nel salernitano, dal 16 al 19 aprile. Quali sono le altre priorità? Il meeting sarà un modo per riunire Federazioni europee e ConIFA, capire le problematiche dei propri territori per risolvere
LA GRANDE CONFEDERAZIONE CELEBRA IL SUO PRIMO MEETING EUROPEO A TORINO
Per-Anders Blind
Presidente Mondiale Conifa
stiamo attendendo di capire se rientrano ne i nostri parametri. Quali saranno i punti cardine della prima conferenza europea di Torino? Innanzitutto tengo a sottolineare la presenza del presidente mondiale ConIFA Per-Anders Blind e dell’assessore allo sport del comune di Torino, Stefano Gallo, per farle capire l’importanza dell’evento. Tornando ai punti cardine, presenteremo il progetto dell’anno prossimo in cui le Federazioni inoltreranno a loro volta la proposta per candidarsi all’Europeo di luglio 2015. Poi spiegheremo come dovranno lavorare le rispettive Federazioni sull’opportunità
Marijn Sillis
Resp. Comunicazione: Marijn Sillis
capoluogo piemontese, soprattutto, perché sarà la capitale sportiva europea 2015. Andando a fondo della questione, sarà nostro precipuo interesse far capire la libera concorrenza anche nelle organizzazioni di eventi sportivi, supportati anche da istituzioni governative. Si spieghi meglio... Cioè trovare una concorrenza leale ad altri organizzazioni, che fino a ieri avevano il monopolio delle attività sportive. Ad esempio, perché ConIFA non può fare eventi mondiali o europei al posto di altre organizzazioni tradizionali, in un ottica anche collaborativa? In sostanza, com’è recepita ConIFA in Italia?
Inter–Napoli che ricordo! 8 maggio 1989, l’Inter fa tredici! Dopo circa dieci anni, la squadra nerazzurra, guidata da Giovanni Trapattoni, si aggiudica con quattro giornate il titolo di Campione d’Italia. Avversario allo
perdere la festa tricolore che arriverebbe in caso di vittoria contro la squadra partenopea, in un campionato condotto alla grande dalla “beneamata” dall’inizio alla fine. Tra le file dell’Inter decisiva la “spinta” dei due tedeschi Matthaus e Brehme, ma anche del bomber Serena, capocannoniere, a fine campionato, con 22 gol. I nerazzurri sentono
a sbloccare la gara con Careca, che con un bolide dalla distanza batte Zenga. Nella ripresa, la squadra del Trap cambia passo, soffre, ma non molla di fronte al Napoli di Maradona che ce la mette tutta per rovinare la festa del “ Meazza,” tinto di bandiere nerazzurre. Il pari interista arriva grazie ad un tiro bomba di Berti che viene deviato involontariamente da Fusi
la svolta. Punizione dal limite per l’Inter: batte Brehme, la barriera si muove prima del tempo e ribatte il tiro di Andy. L’arbitro Agnolin fa ribattere giustamente il tiro. Siluro rasoterra di Mattheus che buca la barriera del Napoli e sigla il gol del successo nerazzurro. La festa in campo e sugli spalti inizia. L’Inter è campione d’Italia per la tredicesima volta! La squadra del Trap al
stadio G. Meazza, il Napoli; quello quasi imbattibile di Maradona che viene sconfitto per 2-1. Alla scala del calcio, in ristrutturazione per i mondiali, è una bolgia. Non c’è un posto libero. I supporters nerazzurri non vogliono
molto il clima della gara che potrebbe laurearli campioni d’Italia, contro gli azzurri secondi in classifica. Careca dà l’anima in campo e sfiora il gol. L’Inter però risponde con Serena e Diaz che falliscono il vantaggio. Al 36’’ è il Napoli
alle spalle del portiere Giuliani. L’incitamento dei tifosi interisti cresce sempre di più, anche perché la squadra di Trapattoni, a questo punto, vuole la festa. Careca fa venire i brividi al popolo “bauscia” e colpisce il palo. All’ 83’ arriva
termine della stagione 88/89, con la vittoria che allora valeva solo due punti, riuscirà anche a collezionare la percentuale più alta di punti disponibili in serie A: 58 (su 68 media inglese + 7). Record attualmente ancora imbattuto.
accadeva...
Luigi Rubino
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Contro Maradona arriva la festa scudetto…
insieme i problemi e loro criticità. Cosa le gira per la testa? I progetti sono tanti, ma ce n’è uno che è quasi una favola... Ce l’ho qui nel taschino, ma non ve lo posso ancora dire... Alla prossima. Ai media-giornalisti che vogliono partecipare al Meeting Europeo, possono accreditasi presso: HYPERLINK
“http://www.conifa.org ” HYPERLINK
Claudio Girardi
Resp. Calcio Disabili
europe@conifa.org
“ ” HYPERLINK “ media.europe@conifa.org ”
Uno sfinito Aldo Serena e l’esultante Walter Zenga
sabato 26 aprile 2014
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ADDIO EUROPA, RIMANE IL CAMPIONATO basket
getta nuovamente in campionato, che comanda senza difficoltà. Calendario scompaginato per la squadra di Luca Banchi che affronterà la Sidigas Avellino l’1 maggio. Gli irpini sono a quattro punti dai playoff: è difficile, ma se al PalaDelMauro la squadra di Francesco Vitucci riuscirà nel miracolo, allora tutto potrebbe accadere. Gli uomini biancoverdi cercheranno di dare tutto davanti al proprio pubblico. Il quintetto titolare ha in cabina di regia e nel ruolo di guardia Jaka Lakovic (47.2% da due e 32.6% da tre e 4 assist a partita) e Daniele Cavaliero (51% da due e 34.2% da tre), che si alternano nei ruoli con Valerio Spinelli (35 anni a luglio), che ha minu-
Beppe Vigani
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uca Banchi alla vigilia aveva detto: “Non è finita”. Morale: l’EA7 è fuori dall’Eurolega, più per demeriti propri che per meriti del Maccabi, che ha dimostrato di essere più squadra, ma nulla più. La prima partita persa al Forum, alla fine, ha fatto la differenza. Il risultato dell’altro ieri è stato fin troppo severo, poiché per tre quarti di gara sono state le “scarpette rosse” a condurre. Alla fine 86-66, sembra un massacro eppure non è stato così. Primo, secondo e terzo parziale griffati EA7 Armani, che ha chiuso sempre in vantaggio (21-19, 43-35 e 56-54), poi il triste 32-10 , in cui l’Olimpia è scomparsa letteralmente dal campo, consegnando la partita agli uomini di David Blatt. Molte distrazioni, scelte scellerate e poca lucidità nei momenti finali hanno presentato un conto salatissimo. Serve per crescere, ma uscire per mano di chi sulla carta non è più forte, è veramente un peccato. Complimenti ai ragazzi di Banchi comunque, che in questa stagione ci hanno fatto sognare come non accadeva da tempo. Archiviata l’Eurolega, Milano si
Ricky Hickman (Maccabi) contro David Hackett in gara 2
GRANDE RITORNO IN ARGENTINA
Marjlja Bisceglia
La FIM ha dato il via libera allo svolgimento della gara dopo il parere positivo del Responsabile alla Sicurezza Franco Uncini e al Direttore Generale Eventi Dorna Javier Alonso. Franco Uncino ha dichiarato interessante il nuovo circuito argentino: “…è molto veloce e ha un tracciato molto
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omenica 27 aprile, le prove libere e qualifiche già il 25, sarà di scena il Gran Premio Red Bull d’Argentina sull’impegnativa pista dell’autodromo Termas de Rio Hondo. Gli addetti ai lavori sono curiosi e un po’ preoccupati, non sanno come risponderà il tracciato e come si comporteranno le gomme Bridgestone già sotto accusa dopo quanto accaduto a Valentino Rossi nel Gran Premio di Austin. Il circuito, progettato da Jarno Zaffelli –Dromo Racetrack Design-, che ospiterà la gara si trova a circa sei chilometri dalla città da cui prende il nome. Molte difficoltà anche per raggiungere il circuito argentino oltre che particolarmente oneroso.
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Debora Cheli
SENSAZIONI POSITIVE Marco Mattiacci, il nuovo team principal della Ferrari
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Shanghai, il primo podio della stagione per il Cavallino è stato festeggiato come una vittoria. Lo staff sembra aver reagito bene al cambio della guardia al muretto e Marco Mattiacci non avrebbe potuto debuttare meglio nelle vesti di Direttore della Gestione sportiva della Scuderia: Fernando Alonso è arrivato terzo al traguardo, alle spalle di Hamilton e Rosberg, ancora una volta irraggiungibili. Un risultato che testimonia i passi avanti compiuti dalla squadra, grazie ai primi aggiornamenti dall’inizio del campionato, e l’abilità di Alonso di comunicare con il team per contribuire allo sviluppo della monoposto.
non sono riuscito a guadagnare terreno – ha dichiarato Raikkonen a fine gara -, non avevo il passo e avevo poca aderenza sia sull’anteriore, sia sul posteriore. Nell’ultimo stint con gomme nuove la vettura si è comportata meglio, ma poi con il degrado degli pneumatici la situazione è
profittare della lunga pausa che ci separa dalla prossima gara per prepararci al meglio». Dall’altra parte del paddock, il trono di Vettel comincia a vacillare, minato dalle prestazioni di Ricciardo. L’australiano si è piazzato quarto a Shanghai, giusto davanti al quattro volte iridato, dan-
Raikkonen, invece, è stato protagonista di un altro fine settimana di passione. Partito solo undicesimo, è riuscito a portare la sua F14 T in zona punti, giungendo ottavo. Non è abbastanza per il finlandese, il quale patisce un assetto studiato su misura per il compagno e poco adatto al suo stile aggressivo. L’usura delle gomme ha fatto il resto. «La partenza è stata buona, ma poi
tornata a complicarsi». C’è ancora margine per migliorare, ma in molti si domandano se il finlandese riuscirà a trovare presto la competitività di un tempo. Il lungo stop del Mondiale arriva al momento propizio, nuove componenti saranno presentate l’11 maggio prossimo a Barcellona. Alonso correrà il GP di casa e, come ha dichiarato sul sito ufficiale del Cavallino, «bisogna ap-
dogli venti secondi di distacco. In qualifica, il pilota della Red Bull si era avvicinato ai tempi di Hamilton, complice la pioggia. Anche in quell’occasione aveva rifilato mezzo minuto al tedesco. Numeri che vorrebbero il campione di Heppenheim in crisi con se stesso e il team. Lui minimizza la rivalità con Ricciardo, senza cercare alibi per le sue prestazioni deludenti: «Abbiamo la stessa macchina, se va più veloce vuol dire che ha fatto un lavoro migliore. E’ bello avere un compagno di squadra che ti mette in difficoltà, ma l’anno è lungo e tante cose possono succedere».
Dopo il risultato di Alonso in Cina, in Ferrari torna l’ottimismo
motoGP
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taggio ridotto, ma che a volte è capace di accendersi con “triple” improvvise. Come ala piccola c’è Jarvis Hayes, originario di Atlanta, che ha giocato parecchio in Nba, girando prima a Washington, poi Detroit e infine New Jersey. Buon difensore, tira col 50.5 da due e 35% da tre, con 3.4 rimbalzi di media. Kaloyan Ivanov è l’ala grande, che qualche volta gioca anche da centro. Per lui 9 rimbalzi a partita e una mano pericolosa: 52.5 da due e qualche volta fa male da tre con il 33.3%. Will Thomas è il centro titolare. E’ pericoloso dalla distanza con un eccellente 41.7% da tre e un ottimo 58.2% da due. Si fa notare anche nell’area pitturata con 7.6 rimbalzi catturati a partita.
formula1
particolare in termini di velocità ed è molto interessante per tutti i piloti. Con queste caratteristiche, il circuito Autodromo di Las Termas è unico al mondo”. Tornando alla gara, volano le scommesse che puntano sulla terza vittoria consecutiva del campione in carica Marc Marquez.
l’autodromo Termas de Rio Hondo -Argentina
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via Mussi angolo Piero della Francesca, 20 Milano tel. 023318253 mail : pescheriamimmo@gmail.com
MOTORI Marjlja Bisceglia
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uando vinse il primo titolo in Superbike, in totale ne ha collezionati tre, Ben Spies (nella foto) non immaginava così il suo ritiro dalle corse. I continui incidenti, molti dei quali dovuti alla sfortuna, e soprattutto i problemi legati alla spalla destra danneggiata nell’incidente avuto nel GP di Malesia alla fine del 2012 quando correva per il Team Factory di Yamaha e che non ha mai più recuperato al 100% , lo costrinsero nel 2013 a ritirarsi definitivamente dalle competizioni, almeno quelle ufficiali. L’ex pilota Ducati Pramac, però, non sembra particolarmente avvilito oggi, anzi. A distanza di sei mesi dall’addio alle piste e consapevole delle
poche possibilità che avrebbe avuto comunque a competere con fenomeni della portata di Marquez e Jorge Lorenzo, l’ex pilota americano si consola con
E BUONA CUCINA del buon cibo, meglio se dessert, così come da lui stesso dichiarato durante l’ultimo Gp in Texas vissuto da spettatore: “A meno di rivoluzioni nella medicina mo-
derna non ci sono possibilità che torni a correre. E’ una cosa che fa schifo, ma è così. E’ una cosa più facile da digerire perchè mi ritiro senza troppa confusione, anche se non è il modo con cui sognavo di chiudere la carriera. Il 2012 è stato orribile e lo scorso anno non avrei dovuto correre affatto. Ma non ho rimpianti: se le cose fossero andate al massimo avrei potuto vincere qualche gara o arrivare tra i primi tre in campionato, ma il titolo non è mai stato nelle mie carte. Sono realista e so che non sarebbe mai accaduto nulla del genere” A chi gli chiede cosa pensa di fare nel futuro, risponde con altrettanta franchezza: “Ingrassare e non dover mai dire no al tiramisù a fine pasto”.
sabato 26 aprile 2014
rugby Toni Morandi
IMPERATIVO: QUARTO POSTO!
Dopo a pausa di Pasqua, domenica ritorna il campionato di Serie B e grande Milano è attesa ad una trasferta decisamente complicata sul campo del Settimo Torinese. I piemontesi hanno infatti bisogno di punti per evitare il decimo posto della classifica, che rinvia ad uno spa-
by Grande Milano, con alcune cadute rovinose, ma anche momenti di ottimo rugby sufficienti a far ben sperare in prospettiva: “Se guardate il foglio gara delle ultime giornate - dice il direttore sportivo dei milanesi Antonio Raimondi - vi rendete conto di quanto giovane è la squadra che stiamo proponendo. Nell’ultima uscita abbiamo schierato
simi giovani, ora diventati punti di forza della squadra. Mi piace citare due su tutti Corrado Colombo e Riccardo Cominotto, due nati nel 1995, che si sogno guadagnati la fiducia degli allenatori e il rispetto dei compagni. Altro giocatore importante è stato Antonio Parisi che ha saputo sacrificarsi con successo nel ruolo di pilone”. Uno sguardo sul
reggio per evitare la retrocessione. Rugby Grande Milano ha invece la possibilità di conquistare aritmeticamente il quarto posto, visto che Sondrio, minaccia a soli due punti, deve ospitare la capolista Lumezzane. “E’ un traguardo a cui teniamo molto - afferma Mauro Vaghi l’allenatore del pacchetto di mischia di Rugby Grande Milano - perché dobbiamo dimostrare di saper mantenere la concentrazione sino alla fine del torneo, per gettare le basi per la prossima stagione. Siamo una squadra giovane, che ha bisogno di imparare, e ogni domenica è importante per noi”. E’ stata una stagione sull’altalena per Rug-
una linea di trequarti che aveva il più vecchio nato nel 1992. In mischia la musica cambia di poco. Il quarto posto ci serve per acquisire sicurezza proprio in vista della prossima stagione. Le due partite che mancano alla fine, serviranno per ulteriori valutazioni e per provare qualche ragazzo in uscita dalla nostra under 18. Domenica ad esempio andrà in panchina Massimiliano Borzone, classe 1996. Abbiamo fiducia nei nostri giovani e anche nel direttore tecnico Gianluca Ragusi e nel suo assistente Mauro Vaghi. Hanno fatto un grande lavoro quest’anno, concretizzato nella crescita di tantis-
futuro che segnala nuove ambizioni: “Naturalmente dobbiamo pensare alle prossime due partite - dice Antonio Raimondi - dopo Settimo Torinese chiuderemo in casa contro Sondrio. Due squadre alla nostra portata, anche se a questo punto della stagione conta più la crescita collettiva del singolo risultato. Non a caso l’obiettivo stagionale era la crescita dei ragazzi e l’innalzamento del livello medio. Per la prossima stagione siamo quasi costretti ad alzare gli obiettivi, ce lo chiedono i nostri ragazzi e anche la sicurezza di aver trovato un bel gruppo, che costituisce il punto di partenza di un nuovo ciclo”.
E’il traguardo di RGM che a Settimo Torinese vuole vincere
DANILO GOFFI RIENTRA IN GARA ALLA 10KM DELLA CHIA HALF MARATHON atletica
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Chiara Franzetti
on dorme sugli allori Danilo Goffi, laureatosi Campione Italiano Assoluto di Maratona alla SuisseGas Milano Marathon dello scorso 6 aprile: poco il tempo dedicato ai festeggiamenti in famiglia, per tornare subito a concentrarsi sugli obiettivi futuri e riprendere gli allenamenti per
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sta località per ospitare la Coppa Europa dei 10.000m su pista nel 2015 e i Campionati Europei di Corsa Campestre l’anno successivo: la Chia Laguna Half Marathon, nel cui contesto, proprio quest’anno, è stata inserita una 10K competitiva. Da sempre la manifestazione sarda catalizza i principali nomi del fondo azzurro - Valeria Straneo, Deborah Toniolo e Claudia Pinna, Daniele Meucci, Ruggero Pertile e Gio-
dizione fisica e mentale - credo di averlo dimostrato in questo periodo sia durante la preparazione, sia in gara”, ci racconta a pochi giorni dalla partenza per Chia. “Ho scelto la 10K per evitare di imballare le gambe e fare invece una buona gara veloce su una distanza più breve. So che non sarà facile considerato il ricco parterre dei partenti, ma non intendo risparmiarmi nulla. Con il mio allenatore ho
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cco dall’uovo di Pasqua saltar fuori dei capolavori che hanno esaltato il nostro trotto. Guidate eccezionali dei nostri massimi driver a conferma che in quanto a uomini e cavalli non siamo secondi a nessuno. Certo, il resto è un po’ da ricostruire ma è impossibile non sottolineare il
gran premio in Francia resta comunque una grandissima impresa. E per non farsi mancare nulla Enrico ha bissato il giorno dopo nel Costa Azzurra torinese: disco rosso per il favorito Mack Grace e standing ovation per Napoleon Bar, con un’altra magata alle redini. Bellei ha giocato la carta
nali ha salutato la compagnia al nuovo record della corsa, 1.12.4 sui 2100 metri. Anche qui lezione di guida di Superpippo Gubellini che ha trovato la schiena giusta e ha saputo aspettare in una corsa nella quale si è andati davvero molto forte. Questo Prix d’Etain Royal sembra davvero un feudo italiano visto che l’avevano vinto anche Marlon Om nel 2012 e Nesta Effe l’anno scorso. E Gubellini ancora una volta ha fatto vedere tutta la sua classe, confermando che con Prussia si trova alla grande, quinto gran premio in carriera e primo Gruppo Uno per la femmina che ha un coraggio tipicamente maschile. Insomma, dalla Francia alla Finlandia è volato alto il nostro tricolore,
Cavalli al trotto valore di certe imprese, ottenute perdipiù all’estero. Il weekend è stato magico per Enrico Bellei che ha colpito prima in Francia e poi a Torino. Pascià Lest nell’Atlantique di Enghien ha sottomesso in arrivo il favorito Univers de Pan dopo averlo seguito per tutta la corsa. La retta di Enghien è lunghissima, non finisce mai ed Enrico è stato semplicemente perfetto nel non anticipare lo sforzo, caricandosi come una molla il suo Pascià per dare lo spunto decisivo nel finale. Bellei ha caratura internazionale e non lo scopriamo adesso: vincere un
della sorpresa, imponendo al comando un soggetto che al via non era andato mai così forte. Poi naturalmente Napoleon ci ha messo del suo, snocciolando frazioni impressionanti che hanno messo a tacere la progressione di un Mack grace ancora una volta ammirevole ma non vincente. Intanto, nella lontana Finlandia, colpiva in un altro gran premio Pietro il Grande (alias Pippo Gubellini) con la bellissima Prussia. Canter di salute, ossia vittoria facilissima, della portacolori della scuderia Werner che dopo lo spunto in terza ruota, ai 500 fi-
confermando il valore tecnico professionale del nostro sport. Basterebbe che lo Stato sistemasse le varie pendenze economiche e tutto andrebbe per il meglio perché i valori, come abbiamo visto, ci sono. Sfide al vertice, storie da raccontare, protagonisti italiani. Sembra incredibile, col corollario di brutte notizie, istituzionali ed economiche che schiacciano miserevolmente la nostra ippica. Eppure c’è sempre la luce della classe, dell’impresa inaspettata, a farci sperare nell’ennesima ricostruzione.
GILBERT RE DELL’ AMSTEL GOLD RACE ciclismo Luigi Sada
C Danilo Goffi all’arrivo della SuisseGas Milano Marathon mantenere lo stato di forma raggiunto in questi mesi di duro lavoro. Questa volta sarà una 10K la gara sulla quale si metterà alla prova il portacolori del Monza Marathon Team; una 10K giovane ma altrettanto prestigiosa, già inclusa dall’AIMS nel network delle 350 competizioni più importanti in oltre 100 paesi; una 10K organizzata da Laguna Running, società scelta come partner da FIDAL che ha candidato que-
vanni Ruggiero solo per citarne alcuni. E quest’anno la valenza strategica della gara è ancora più forte rispetto alle passate edizioni: si tratta infatti di una tappa di avvicinamento fondamentale per i prossimi Campionati Europei di Zurigo. E’ deciso a giocarsi il tutto e per tutto Danilo Goffi, che non tradisce emozioni ma non nasconde di ambire a vestire ancora una volta la maglia azzurra: “Sono in buona con-
già studiato il nuovo percorso gara sulla carta, e insieme decideremo a breve la strategia da adottare. Spero di riuscire a provarlo sabato per dare poi tutto me stesso domenica mattina.” Ci siamo quindi: Goffi ha ancora cinque giorni per preparare al meglio questo appuntamento facendo collimare lavoro e allenamenti, prima di vivere nuovamente i brividi e l’adrenalina che ogni gara racchiude in sé.
olpo vincente del belga Philippe Gilbert all’Amstel Gold Race, classica del Nord disputata in Olanda nel giorno di Pasqua. Il corridore della BMC è partito all’attacco sull’ultimo strappo facendo il vuoto alle sue spalle. tagliando il traguardo a braccia alzate malgrado la progressiva rimonta di un gruppetto composto da una dozzina di atleti. E’ il secondo successo personale di Gilbert in questa gara che precede di quindici giorni il Giro d’Italia. L’ex campione del mondo ha dimostrato di essere in ottima salute e pronto a gettare il guanto sfida a Vincenzo Nibali, in leggera difficoltà in questa edizione dell’Amstel Gold Race, insieme al favorito di turno Fabian Cancellara. Buona la prestazione di
Valverde domina il Fiandre
Damiano Cunego reduce dal Giro dei Paesi Baschi vinto da Alberto Contador. A metà settimana Gilbert però nella Freccia Vallone non è riuscito a concedere il bis concedendo via libera ad Alexandro Valverde vincitore anch’esso solitario sul traguardo del Muro di Huy, la terribile
Alejandro Valverde
asperità che concludeva il prestigioso appuntamento belga. Domani mattina sulle classiche del Nord calerà il sipario con la disputa della Liegi-Bastogne-Liegi. Per quanto concerne il Giro d’Italia, giunto quest’anno alla 97° edizione, prenderà il via, come è noto, il prossimo 9 maggio da Belfast, in Irlanda del Nord , e si concluderà il primo giugno a Trieste dopo aver percorso 3345 chilometri. 21 le tappe in programma. I favoriti sono: Wiggins, Nibali, Contador, Betancur, Sagan, Boonen, Gilbert, Quintana, Aru, Kittel, Krisotff, Moreno Moser, Scarponi, Hushovd, Valverde e Basso. Fra gli scalatori un occhio particolare per Pozzovivo. Quest’anno abbuoni dimezzati: solo 10 secondi al vincitore di tappa.
Ecco l’inno.. Mondiale! sabato 26 aprile 2014
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Lello Mascolo, dj inarrestabile
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l dj Lello Mascolo è impegnato su più fronti. Anche su quello discografico. Ha una formazione diversa rispetto agli altri colleghi. “Con l’apertura della rivendita di SoSushi non smetto comunque di fare il disc jockey. Mi nutro di musica. Sempre. Non poter avere la sensazione oggi di non avere musica attorno a me costantemente è deprimente, non potrei rinunciarci. Alla fine sono riuscito a fare sempre le cose che
mi andava di fare”. Il suo ultimo singolo, “Beat of Clock”, approda su Just Entertainment. “Faccio brani con la mia idea di musica e non seguo la moda attuale. Mi piace rendere visibile il mio concetto di musica, è una house attuale, con suoni rivisitati, morbidi, basso in evidenza e un cantato di base. Io parto spesso dal funky, dalla musica anni Settanta, adoro infatti la nu house”.
ifa e Sony Music annunciano che “One Love, One Rhythm: The Official 2014 Fifa World Cuptm Album” sarà disponibile su iTunes, Amazon e in tutti i negozi di dischi dal prossimo 13 maggio. La tracklist include artisti del Brasile e di tutto il mondo. “We Are One (Ole Ola)”, la canzone ufficiale della Coppa del Mondo Fifa 2014 sarà interpretata da Pitbull, insieme a Jennifer Lopez e Claudia
“One Love, One Rhythm:
The Official 2014 Fifa World Cup™Album”
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on la prefazione di Massimo Cotto e in libreria dal 24 aprile, “Stelle Deboli” (VoloLibero edizioni) è un libro che racconta la storia di Sid Vicious e Nancy Spungen. Il volume è stato scritto da Daniele Paletta. Un amore punk, una storia vera, un travaglia-
“Stelle Deboli”, in un libro la storia
Il pensiero positivo
di
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sce il 30 aprile “Il pensiero positivo di Lorenzo” (Aereostella Edizioni – Tel. 02.36505840). Cento pagine scritte da Gaetano e Monica
Leitte, alla Cerimonia di apertura della Coppa del Mondo Fifa il 12 giugno prossimo all’Arena de Sao Paulo. Inoltre, l’inno ufficiale della Fifa World Cup 2014 in Brasile, intitolato “Dar um Jeito (We Will Find A Way)”, interpretato da una line-up di superstar mondiali che include la leggenda della musica Carlos Santana, Wyclef, Avicii ed Alexandre Pires, sarà disponibile in tutto il mondo dal 19 aprile.
di Sid Vicious e Nancy Spungen
Jovanotti
Menna che raccontano l’energia e l’ottimismo avvertibili attraverso la carriera musicale di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Un personaggio che ha esordito come dj, intrattenitore, un professionista vero. Il volume approfondisce e racconta il cantante attraverso i suoi dischi in studio, i lavori discografici, i tour, le collaborazioni, i testi. Ogni suo album ha una storia a sé. Aveva capito già tutto quando incise quel primo 45 giri nel 1987, “Walking”, ossia... camminando. Di strada l’artista in effetti ne ha fatta davvero tanta.
to e drammatico rapporto sempre in bilico tra la vita e la morte. “Due solitudini che s’incontrano: questa è in sintesi la storia di queste due anime. Sotto lune troppo pallide e stelle troppo deboli per indicare loro la via”, scrive Cotto. La ricostruzione di un feeling terminato con un epilogo terribile. L’autore parte da fatti e ricostruzioni reali a cui ha aggiunto la propria chiave di lettura con un’interpretazione a tratti romanzata.
Riccardo Sada
musica
Dal Moro:
“Tifo Inter… ma quello di Porto Alegre”
intervista vip Luca de Franco 4.387.000 spettatori, 17,3% di share, questo lo straordinario risultato Auditel di “Una buona stagione”, martedì 15 aprile alle 21.10 su Rai 1, che ne ha fatto il programma più visto della prima serata. Fra i protagonisti, nel ruolo di Andrea Masci, il modello brasiliano Ricardo Dal Moro. Noto al grande pubblico italiano anche per aver girato uno spot pubblicitario insieme con Fiorello, Ricardo è un grande appassionato di calcio. Lo confessa ai lettori del nostro giornale. Per quale squadra tifa?
bertadores e della Sudamericana), 1 Coppa del Mondo per club (nel 2006 con una vittoria per 1-0 sul Barcellona). Da quando vivo in Italia, ho scoperto con piacere che è una delle squadre brasiliane più conosciute perché ci ha giocato Paulo Roberto Falcao. Sono nel vostro Paese da oltre quattro anni, ho vissuto sempre a Milano tranne sette mesi a Roma”. I suoi giocatori preferiti? “Zico, Ronaldo e Zinedine Zidane. Intendo il Ronaldo brasiliano, non Cristiano Ronaldo. Prima di farsi male, Ronaldo era davvero il migliore del mondo, era il “Fenomeno”. Fra i campioni ancora in attività, mi piace molto Andrea Pirlo. In passato, giocavo spesso a calcio e a futsal (calcio a cinque) con i miei amici. In Brasile il futsal è molto popolare anche perché abbiamo delle squadre fortissime. Oggi non ho più tempo per giocare a calcio, mi tengo aggiornato sui risultati dell’Internacional di Porto Alegre tramite Internet e seguo il campionato italiano. Sono stato due volte allo stadio Meazza, ho visto sia l’Inter, sia il Milan”. Chi vincerà i Mondiali? “Il Brasile, almeno spero.” Il successo di “Una buona stagione” Le ha già portato delle offerte di lavoro? li dello stato Rio Grande do Sul (il cosiddetto ‘campionato “Sto facendo dei casting per alcune produzioni Gaucho’), 3 titoli brasiliani, 2 coppe Libertadores, 1 coppa televisive, ma mi piacerebbe anche fare un picSudamericana, 1 Recopa (si affrontano i vincitori della Li- colo ruolo in una produzione cinematografica.”
Per l’artista brasiliano i migliori di tutti sono Zico, Zidane e Ronaldo “L’Internacional di Porto Alegre. Fondata nel 1909, è una delle squadre più gloriose del Brasile: ha vinto 43 tito-
sabato 26 aprile 2014
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evin Prince Boateng e Melissa Satta
comunicano al mondo la loro felicità, è nato 11 giorni fa Maddox Prince, tutto il suo papà, in una clinica tedesca. L’ex giocatore rossonero, ora gioca nello Schalke 04 è già padre, per Melissa invece è il primo figlio e per seguire il suo compagno si è trasferita anche lei in Germania lasciando il lavoro una trasmissione sportiva di Italiauno, e la sua casa di Milano. L’ex velina e il “Boa” hanno anche programmato le nozze previste il prossimo anno. La mamma e il neonato sono seguiti con amorevole cura e tantissime coccole. Come sempre la neomamma non vede l’ora di tornare a casa con il suo bambino, come lei stessa dichiarato nella foto che ha pubblicato su Instagram: “Maddox e io non vediamo l’ora di tornare a casa”. I nostri più sinceri auguri alla famiglia appena nata.
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Satt Mario Balotelli
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abrizio Corona,
seppure per una motivazione triste, è uscito dal carcere di Opera lo scorso 10 aprile per recarsi al tribunale di Milano per firmare l’accordo di divorzio. Dopo un anno e tre mesi ha vissuto delle ore quasi da uomo libero, scortato dalle guardie carcerarie, è stato poi lasciato qualche minuto da solo nell’aula del tribunale con l’ex moglie Nina Moric. I due hanno vissuto un momento triste ma pieno di emozioni. Fabrizio è stato visto in perfetta forma, barba e occhiali da sole. L’ex modella croata si dice amareggiata del triste epilogo che ha avuto la loro storia: “In questi anni io e Fabrizio ci siamo fatti delle guerre inutili
Mario Balotelli
ha finalmente conosciuto la figlia Pia, nata il 5 dicembre 2012, avuta dall’allora compagna Rafaella Fico. Ha abbracciato e coccolato la figlia nel tribunale dei minori di Napoli che ha reso disponibili degli spazi per l’occasione. Finalmente il cerchio si chiude seppure con esame del DNA e processo al tribunale di Brescia che ha disposto che i primi incontri fos-
sero assistiti da uno psicologo. L’attaccante rossonero è arrivato all’incontro in un auto furgonata con i vetri oscurati la Fico è arrivata con il fratello che teneva in braccio la piccola. L’ex coppia che ha occupato per oltre un anno le pagine di cronaca rosa non ha ovviamente rilasciato nessuna dichiarazione. L’incontro è durato circa un ora. Finalmente questa storia ha avuto un lieto fine con la benedizione di tutti.
e oggi mi pento di aver lavato i nostri panni non in famiglia ma sempre pubblicamente. In tribunale ci hanno lasciato qualche minuto da soli, ci siamo abbracciati ed ho rivisto nei suoi occhi il Fabrizio che avevo conosciuto e sposato anni fa. Fabrizio è bello come il sole”. Non facciamo fatica a capire l’amarezza dei protagonisti coinvolti in storie di questo tipo, in questo caso appesantita dalla prigionia di Corona, ma Fabrizio è forte e uscirà più forte di prima, la sua tempra non l’ha abbandonato. Tra le clausole del divorzio la più importante riguardo il loro figlio che il padre, una volta uscito dal carcere, potrà vedere senza più limiti di tempo e tutte le volte che i due vorranno. Oggi, invece, l’ex re dei paparazzi può vedere suo figlio solo per sei ore al mese.
Marby “Questa mostra fa parte del nucleo centrale dei progetti espositivi su cui abbiamo costruito la “Primavera di Milano”, il palinsesto di eventi culturali dedicato alla nostra città, alla centralità che ha sempre avuto nella storia culturale del mondo intero, e ai suoi artisti che hanno trovato proprio a Milano la terra fertile per lo sviluppo della loro creatività- dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno- un omaggio dovuto a una grande figura della storia dell’arte milanese e italiana che ha contribuito con il proprio lavoro e la propria personalità a costruire l’identità di Milano” Il progetto sull’artista Bernardino Luini e i suoi figli è la mostra promossa dal Comune di Milano nella sede di Palazzo Reale a cura di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, ci racconta l’intero percorso personale e artistico dell’artista, dalle ricerche giovanili a quelle della maturità. Bernardino Luini, nato a Dumenza,
LUINI: UN PEZZO DI RINASCIMENTO BERNARDINO LUINI- Ragazze al bagno 1513 affresco trasportato su tavola Milano, Pinacoteca di Brera di Chiaravalle, del Santuario di Saronno, San Magno a Legnano e ancora quelli della Certosa di Pavia e di Santa Maria degli Angeli a Lugano. In occasione della mostra alcuni luoghi apriranno al pubblico grazie anche alla collaborazione della Regione Lom-
bardia e del FAI, Fondo Ambiente Italiano. Bernardino Luini, che è stato secondo i curatori il rappresentante del movimento classico moderato all’alba del ‘500 in sintonia con le istanze del rinnovamento della chiesa, mette a punto una formula espressiva devozionale molto gradita al cardinale Federico Borromeo. Le sue Madonne, da cui hanno tratto spunto i “santini” cui hanno pregato molte generazioni e altri temi cari all’artista raggiungono la fama nel corso dell’ 800 quando incontra il gusto dell’Europa romantica. La mostra è articolata in dodici sezioni da ragazzo a Milano, ai suoi viaggi in Veneto e a Roma per comprendere il per-
BERNARDINO LUINI- Madonna del roseto 1516-1517 tavola Milano, Pinacoteca di Brera
A Palazzo Reale mostra dei figli e del grande artista lombardo
BERNARDINO LUINI- Susanna e i vecchioni 1515 tavola Isola Bella Collezione privata un piccolo paese sul Lago Maggiore ai confini con il Canton Ticino intorno al 1480 è stato principalmente pittore di affreschi realizzati non solo nelle chiese di Milano, ma anche in altre località lombarde. Per questo nelle varie sezioni della mostra è possibile compiere una visita virtuale nei luoghi che ospitano le opere inamovibili dell’artista, allo scopo di integrare il percorso dell’esposizione e dare la possibilità al grande pubblico di capire meglio l’opera dell’autore. Attraverso dei video, realizzati dal CTU (Centro per le tecnologie e la didattica universitaria multimediale dell’Università degli Studi di Milano) è possibile conoscere i cicli murali compiuti dall’artista. Quelli di San Giorgio al Palazzo, di San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano, dell’Abbazia
corso dal 1500 fino alla soglia del secolo successivo, dal periodo Francese a quello Spagnolo che riassumono cent’anni di vicende di una famiglia di pittori illustri. In occasione della mostra, sono stati anche eseguiti numerosi restauri, di cui sei opere della Collezione Borromeo provenienti dall’Isola Bella, ad opera degli stessi princìpi Borromeo in collaborazione con il Comune di Milano. Altre opere restaurate provengono dalla Pinacoteca di Brera e da musei stranieri. Per la
mostra è stato redatto un catalogo edito da Officina Libraria, e curato da alcuni degli studiosi che hanno collaborato con Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa alla realizzazione del volume, parallelo al catalogo della mostra, che contiene oltreché tavole e figure dell’opera dell’artista, anche un volume di itinerari con schede accurate di trenta località lombarde, piemontesi e ticinesi in cui si trovano le opere di Luini e dei suoi figli. Il progetto promosso dal Comune di Milano e stato organizzato da Palazzo Reale insieme alla Soprintendenza per i Beni Storici e artistici di Milano, Dipartimento di Beni Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, Pinacoteca Ambrosiana, Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group, con il sostegno di Cosmit e Ford. Allestimento Piero Lissoni, immagine coordinata Studio Dondina Associati.
Info
Palazzo Reale Milano AURELIO LUINI - Martirio di San Vincenzo 1585-1587 affresco riportato su vetroresina Milano, Museo d’arte Antica del Castello Sforzesco Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it
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dal 10 aprile al 13 luglio 2014 Biglietti con audio guida in omaggio
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