Domenica 4 maggio 2014 Anno 4 n 20
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Parola al Baffo
IL PRIMO DERBY NON SI SCORDA MAI Il commento della bandiera interista
Sandro Mazzola
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LA PARTITA
In palio l’onore ma è già abbastanza
Andrea Anelli
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PALLA ALL’ON Lara Comi intervista
Giovanni Toti e Stefano Boeri pag 4 - 5
EUROPA LEAGUE
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QUALE FUTURO?
JUVENTUS SPETTARICE NEL SUO STADIO Severa Bisceglia
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FORMULA1 Dedicata a
Ayrton Debora Cheli
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Pensiero Stupendo...
di Beppe Vigani
domenica 4 maggio 2014
PERCHÉ IL DERBY È IL DERBY In palio l’onore e poco più ma è già abbastanza
L
Beppe Vigani giornalista d’assalto, uomo saggio nonchè direttore di stadio5 (l’editore)
la partita
C
Andrea Anelli
’era una volta il derby della Madonnina nel mese di maggio, una sfida che regalava una finale di Champions League, l’attenzione mediatica mondiale e tante ore di insonnia! Ora la coppa dalle grandi orecchie se la contendono le big di altri paesi, di mondiale c’è solo l’attesa per l’inizio della kermesse brasiliana e di quelle notti insonni é rimasto solo il ricordo. Il tifoso milanese vorrebbe sempre avere palcoscenici di quella portata, ma è tempo di vacche magre e allora si mette sul piatto l’onore, quello che, a prescindere, non mancherà mai in un derby di Milano. Il Milan ha interrotto la sua personale striscia positiva di cinque vittorie consecutive con la sconfitta di Roma, preventivabile visto il divario in classifica ma, forse, evitabile dati gli errori individuali sui gol subiti. Insomma la Roma è più forte del Milan di quest’anno, ma dopo cinque vittorie di fila ci stava pensare positivo e progettare di presentarsi al derby con la possibilità dell’aggancio. Così non sarà, i rossoneri sono in una bagarre paurosa per il sesto posto che regalerebbe l’accesso al preliminare di Europa League, non un traguardo da strapparsi i capelli e, per certi aspetti, più dannoso che altro, nonostante le dichiarazioni di facciata. La società dice che per mantenere un certo blasone non si può restare fuori dall’Europa, ma iniziare il cammino a fine luglio vorrebbe dire presentarsi ai blocchi di partenza almeno un mese prima, in pratica nel bel mezzo dei mondiali. La prossima stagione dovrà essere diversa, dovrà servire a riscattare quanto vissuto finora, va da sé che bisognerà predisporla nel migliore
dei modi e la preparazione estiva è paragonabile alle fondamenta nella costruzione di una casa. Anche per quanto riguarda la guida tecnica ci saranno delle novità. Certo, non sarà una discriminante la qualificazione ai preliminari per l’eventuale esonero o meno del tecnico, che pare però sempre più lontano da MIlanello. Galliani ha confermato che l’intervista rilasciata senza il benestare della società non è piaciuta neanche un po’, se poi aggiungiamo le difficoltà che si sono create all’interno dello spogliatoio per gli atteggiamenti e le scelte tecniche prese da Seedorf, allora il quadro sembra abbastanza chiaro. Si fanno già tanti nomi per il dopo-Seedorf, da Inzaghi a Donadoni, passando per Spalletti ma l’impressione è che andremo verso un’estate calda con possibili sorprese anche a livello societario. Berlusconi ha smentito le voci di una possibile cessione del 51% delle azioni per 500 milioni, ma i viaggi di Barbara del mese scorso erano volti proprio alla ricerca di nuovi investitori, vedremo. Il derby però è da giocare e la voglia di riscatto nei confronti dei cugini è tanta. Onore e poco più ma tanto basta per scaldare i cuore dei tifosi rosso nerazzurri, tanto algidi nella settimana “pre”, quanto pronti a sbeffeggiare i cugini subito dopo. L’ultimo derby vinto dal Milan risale all’aprile 2011 quando Cassano vestiva ancora la maglia rossonera, un secolo fa! Successivamente è arrivato anche quello in Supercoppa, ma parliamo dell’agosto dello stesso anno, sempre tre anni fa. L’appeal di questa partita sarà particolarmente alto anche nel paese del Sol Levante. È la prima volta che due giocatori giapponesi si affrontano ognuno su una sponda diversa del Naviglio, da una parte Nagatomo e dall’altra Honda, che dovrebbe partire titolare con Kakà e Taarabt alle spalle di Balotelli. L’attaccante è l’osserva-
STADIO
Milan In Casa Ultima Vittoria 19/4/14 Milan-Livorno 3-0 Ultimo Pareggio 2/2/14 Milan-Torino 1-1 Ultima Sconfitta 16/3/14 Milan-Parma 2-4
bioritmi Enzo Occhiuto
PAREGGIO GARANTITO
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tasera è di scena la classicissima, il derby che vale l’Europa non solamente l’onore. Il Milan deve anche riscattare la mancanza di vittoria da due anni. Purtroppo per la squadra di casa l’analisi dei bioritmi certifica un valore medio assoluto, riguardante lo stato di benessere psicofisico di 6,01 per entrambe le formazioni. Secondo la lettura bioritmica il pronostico è quello di parità. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, l’Inter risulta più tonico e più forte nei contrasti con 6.20 rispetto al 6.01 dei rossoneri. Dal punto di vista creativo e della carica interna, invece, i milanisti sono leggermente superiori con 5.99 contro il 5.94 della squadra sfidante. Anche sul fronte delle energie intellettive il Milan si dimostrerà più perspicace con 6.02 contro 5.89 dei nerazzurri fermi alla quota di 5,89, quindi sotto tono. Vediamo quali giocatori daranno la scossa giusta al momento giusto e l’ultimo scatto di reni per acciuffare l’ultimo posto in Europa League. Per il Milan i migliori saranno Balotelli 6.16, Taarabt 6.32, Abate 6,35, Montolivo 6.35 e Poli 6.31 mentre per l’Inter la spinta maggiore sarà data soprattutto da Milito 6.50, Hernanes 6.42, Kovacic 6,24 e Guarin 6.13.
MEAZZA
II numeri sono interisti l numero di derby della Madonnina, validi per il campionato di Serie A col Milan in casa e l’Inter in trasferta, è di 79. I rossoneri hanno collezionato 26 vittorie contro 31 dei nerazzurri. In tutto i pareggi sono 22. La vittoria più larga della squadra di casa risale alla stagione 19591960, alla 24ª giornata quando il Milan sconfisse l’Inter per 5-3, con poker Altafini e Galli per i rossoneri e Rancati, Mereghetti
ma sale sino a 116. Nel primo tempo chi è andato più a segno è l’Inter che ha messo a segno 54 centri contro 38 del Milan. Per quanto riguarda la seconda frazione di gioco, non emerge
e Angelillo per i nerazzurri. Per quanto riguarda la squadra ospite, la miglior vittoria fu registrata nel corso del 26° turno della stagione 1964-1965, con l’Inter che esorcizzò il fattore campo supe-
alcuna differenza tra le due squadre. Entrambe le squadre, infatti, hanno realizzato nella ripresa lo stesso numero di reti: 58 ciascuno. L’ultimo successo dell’Inter risale alla 7ª giornata della scorsa
statistiche Severa Bisceglia
Il Milan è nettamente sotto nei derby casalinghi
Sandro Mazzola autore di una doppietta nel derby 65-66 rando i cugini per 5-2. Segnò una doppietta Sandro Mazzola e gol di Jair, Domenghini e Corso per gli ospiti e doppietta di Amarildo per i padroni di casa. Dei 208 gol segnati, 96 sono a favore del Milan e 112 dell’Inter. Il maggior numero di reti di questa sfida sono stati realizzati nel secondo tempo: mentre nella prima frazione di gara Milan e Inter hanno segnato complessivamente 92 gol, nel secondo tempo la som-
stagione grazie a Walter Samuel, mentre l’ultimo derby vinto dal Milan è un rotondo 3-0 con doppietta di Pato e rete di Cassano: era la 31ª giornata della stagione 2010-2011, quando in quell’occasione i nerazzurri consegnarono lo scudetto agli uomini di Allegri. Nei derby col Milan in casa, Giuseppe Meazza ha fatto la parte del leone realizzando sette gol, mentre José Altafini ne ha realizzati sei.
ORE 20.45
Inter In Casa Ultima Vittoria 9/3/14 Inter-Torino 1-0 Ultimo Pareggio 27/4/14 Inter-Napoli 0-0 Ultima Sconfitta 23/3/14 Inter-Atalanta 1-2
Allenatore
Fuori Casa Ultima Vittoria 6/4/14 Genoa-Milan 1-2 Ultimo Pareggio 23/3/14 Lazio-Milan 1-1 Ultima Sconfitta 27/4/14 Roma-Milan 2-0
Fuori Casa Ultima Vittoria 19/4/14 Parma-Inter 0-2 Ultimo Pareggio 30/3/14 Livorno-Inter 2-2 Ultima Sconfitta 2/2/14 Juventus-Inter 3-1
Clarence Seedorf
Arbitro: Mauro
Walter Mazzarri
Bergonzi di Genova
MILAN (4-2-3-1)
INTER (3-5-2)
Abbiati;
Handanovic;
Bonera, Rami, Mexes, Constant;
Ranocchia, Samuel, Rolando;
Muntari, Montolivo;
Jonathan, Hernanes, Cambiasso, Kovacic,
Honda, Kaka, Taarabt;
Nagatomo;
Balotelli.
Palacio, Icardi.
Allenatore
a prima decade di maggio, da diversi anni a questa parte, per chiunque ami lo sport, i suoi personaggi, è sempre stata un Calvario duro da digerire a cominciare dalla strage di Superga accaduta il 4 di 65 anni fa. La scomparsa di Ayrton Senna, vent’anni fa, segnò un po’ tutti quanti: persino gli italiani piansero in quel maledetto giorno a Imola. Come dodici anni prima, quando Gilles Villeneuve se ne andò (era l’8 maggio), lasciando un grande vuoto dentro di noi. Maggio sarà anche il mese della Madonna, ma per il momento si piangono i morti. Scusate questo triste prologo, ma il derby non poteva iniziare sotto stelle più cattive. Per fortuna che c’è la banana di Dani Alves che ci rallegra un po’. Il brasiliano del Barcellona ha lanciato un messaggio più che eloquente a Zoro, Boateng e tutti coloro i quali si sentono offesi, oltraggiati perché qualche tifoso “insicuro” ha lanciato offese razziste contro di loro. Un po’ d’ironia e sale in zucca, spesso, fanno la differenza. Complimenti a Melissa Satta che è insieme a uno scienziato. Scuola di vita di Dani Alves che con un gesto ha messo tutti d’accordo. Ora, però, c’è un derby da giocare. Non poca cosa. Mancano tre giornate alla fine, compresa la sfida di stasera, sei punti sono tanti di differenza tra le due compagini, ma vincere questa sera per il Milan significherebbe fare un passo deciso verso l’Europa League. L’Inter, invece, ha meno pressione, ma perdere in questo momento farebbe crollare nuovamente le quotazioni di Walter Mazzarri, che ora appare inchiodato sulla panchina nerazzurra. Nel calcio non si sa mai, ma uscire dalla stracittadina immacolato trasformerebbe il tecnico di San Vincenzo nel valore aggiunto di questa squadra. Gli si possono imputare molti errori (non valorizzare Kovacic, usare Palacio come asino da soma, il suo credo calcistico non incline ai giocatori, le sue dichiarazioni poco aristocratiche), ma alla fine sta entrando in Europa League, con una squadra che ha molti limiti. Dall’altra parte del Naviglio stanno peggio, ma Clarence Seedorf ha avuto il grande merito di resuscitare una squadra che sembrava ridotta a una comitiva in viaggio per le vacanze. Eppure è in bilico. In poche parole: “nessuno sa come funziona, ma l’importante è che la macchina vada”. Questa è mia e sono vivo.
to speciale per mille motivi e da lui ci si aspetta una prova di carattere, se l’aspettano in particolare la società (la conferma per l’anno prossimo non è scontata) e Prandelli, agli occhi del quale ha perso punti. Per il Brasile c’è da sudarsi la convocazione e l’eventuale maglia da titolare.
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IL PRIMO DERBY NON SI SCORDA MAI MILAN-INTER L’X AL 45° AL RADDOPPIO Sandro Mazzola
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l derby rimasto nel mio cuore è sicuramente il primo giocato e vinto a San Siro per 1-0, se non vado errato, con un mio gol al primo minuto di gioco. C’era il mago Herrera in panchina. Parlo della stagione 62-63, dove iniziò il ciclo vincente dell’Inter concretizzatosi l’anno successivo con il successo in Coppa dei Campioni a Vienna al Prater contro il Real Madrid. Non mi sembrava vero in quell’occasione aver battuto Di Stefano e altri fuoriclasse di quella squadra leggendaria. Il sogno era diventato realtà. Importantissima questa impresa per la mia carriera. Tornando al derby di questa sera ci sono tutte le premesse per far bene, anche se nelle Stracittadine quasi sempre, come vuole la tradizione, vince chi non è favorito. Il mio amico Occhiuto dice che i bioritmi delle due squadre prevedono un pareggio. Bene, un risultato di parità non sarebbe male nel contesto della lotta per la conquista di un posto in Europa League. Il minimo sindacale, come fanno notare giustamente molti opinionisti delle reti private. Mi aspetto una grande prestazione da Icardi e Balotelli ma anche dai due portieri Abbiati e Handanovic, che potrebbero essere decisivi in merito al risultato finale. Due parole per il Sassuolo. La squadra di DI Fran-
cesco ha giocato alla grande con la Juventus e avrebbe meritato di uscire imbattuta dalla sfida di Reggio Emilia. Con la Fiorentina se gli emiliani strappano almeno un pareggio penso si possano salvare. E lo meriterebbero perché Di Francesco è un grande allenatore. Due parole sulla Champions: grande Real, gran-
dissimo Atletico. Sono contento per Ancelotti e Simeone. Sarà una grande finale.
Tra Europa e futuro
ma che ha comunque permesso di chiudere (quasi) il discorso Europa League. Sfida nella sfida tra i due tecnici Mazzarri e Seedorf che si giocano anche una fetta di futuro, per il nerazzurro l’obiettivo è convincere ulteriormente Thoir della scelta fatta in merito alla conferma per la prossima stagione, su Seedorf questioni particolari potrebbero anche non prevedere una conferma anche in caso di qualificazione europea dei rossoneri, ma concludere in maniera importante la stagione potrebbe aprire al tecnico olandese le porte, chissà, di qualche panchina di prestigio in Italia o in Europa. Ci aspettiamo un primo tempo accorto con le due squadre che potrebbero decidere di giocarsi le proprie carte nella ripresa e allora
PAZZINI Gianni Rivera e Sandro Mazzola, derby 8 febbraio 1963
scommesse Pino Sardiello
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San Siro “it’s Derby Time”. Il Milan di Seedorf affronta l’Inter di Mazzarri in una sfida che può valere, per entrambe, la possibilità di partecipare alla
prossima edizione dell’Europa League. Milan che arriva a questa gara dopo la sconfitta di Roma contro i giallorossi che ha interrotto una striscia di cinque successi consecutivi con l’obbligo di centrare la vittoria per non perdere il treno europeo, nerazzurri reduci dal pareggio interno col Napoli che ha fatto perdere qualche punto nei confronti della Fiorentina
Qualificazione Champions Preliminari Champions Qualificazione Europa League Retrocesse
classifica marcatori Pos. Giocatore Gol Squadra 1. Ciro Immobile 21 Torino 2 Carlos Tévez 19 Juventus 2 Luca Toni 19 Verona 4 Gonzalo Higuaín 17 Napoli 5 Fernando Llorente 15 Juventus 5 Rodrigo Palacio 15 Inter 7 Alberto Gilardino 14 Genoa 7 Giuseppe Rossi 14 Fiorentina 7 Mario Balotelli 14 Milan 10 Alessio Cerci 13 Torino 10 José Callejón 13 Napoli
TOP
+/52 52 28 21 22 9 2 -2 8 7 -7 -9 -8 -12 -13 -21 -28 -31 -33 -37
& FLOP
di Aldo Colombo
TURNO ODIERNO
LA CLASSIFICA Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs 1 Juventus 93 35 30 03 02 75 23 Roma 85 35 26 07 02 71 19 2 3 Napoli 69 35 20 09 06 64 36 4 Fiorentina 61 35 18 07 10 59 38 5 Inter 57 35 14 15 06 57 35 6 Torino 52 35 14 10 11 54 45 7 Lazio 52 35 14 10 11 49 47 8 Verona 52 35 16 04 15 56 58 9 Parma 51 35 13 12 10 53 45 10 Milan 51 35 14 09 12 53 46 11 Atalanta 47 35 14 05 16 40 47 12 Sampdoria 44 35 12 08 15 43 52 13 Genoa 40 35 10 10 15 38 46 14 Cagliari 39 35 09 12 14 34 46 15 Udinese 39 35 11 06 18 36 49 16 Chievo 30 35 08 06 21 31 52 17 Bologna 28 35 05 13 17 27 55 18 Sassuolo 28 35 07 07 21 34 65 19 Livorno 25 35 06 07 22 36 69 20 Catania 23 35 05 08 22 26 63
E’ un top polemico ma il Pazzo meriterebbe di giocare di più, gli scampoli di partita che gli concede Seedorf lo vedono tonico e dinamico, pronto a colpire.
l’opzione del segno X alla fine del primo tempo (che permette di raddoppiare la giocata) può essere la scelta più conveniente. Per la giocata sul “Primo Marcatore” attenzione alle quote dei bad boys Icardi e Balotelli (4,00), più staccati Palacio e Kakà (5,50), senza dimenticare Taarabt e Guarin (9,00). Ricordatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Infine uno sguardo alle due gare di domani: si parte alle 19
quando all’Olimpico di Roma si affronteranno Lazio e Verona in un vero e proprio spareggio per sperare di potersi guadagnare il 6° posto che porta in Europa. La qualità sta dalla parte dei capitolini ma attenzione ai veronesi che dopo un periodo di appannamento dovuto al prematuro raggiungimento della salvezza, hanno ripreso a marciare a ritmi importanti trascinati dal sempreverde Luca Toni. Opzione Gol, offerta mediamente a 1,60, che sembra essere la scelta migliore. Alle 20,45 attesa per la possibile festa bianconera allo Juventus Stadium dove la sfida all’Atalanta potrebbe dare l’aritmetico terzo titolo consecutivo alla Juve di Conte; serve una vittoria, opzione che i concessionari italiani offrono intorno all’1,20, quota non eccezionale ma che sembra essere l’unica degna di attenzione. In bocca al lupo.
Domenica 4 Maggio 15:00 Parma-Sampdoria Stadio Ennio Tardini, Parma 15:00 Genoa-Bologna Stadio Luigi Ferraris, Genova 15:00 Chievo-Torino Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 15:00 Udinese-Livorno Stadio Friuli, Udine 15:00 Catania-Roma Stadio Angelo Massimino, Catania 20:45 Milan-Inter Stadio Giuseppe Meazza, Milano Lunedì 5 Maggio 19:00 Lazio-Verona Stadio Olimpico, Roma 21:00 Juventus-Atalanta Juventus Stadium, Torino Martedì 6 Maggio 19:00 Fiorentina-Sassuolo Stadio Artemio Franchi, Firenze 21:00 Napoli-Cagliari Stadio San Paolo, Napoli
RAMI Sembra aver perso la sicurezza e l’entusiasmo delle prime partite in rossonero. La fiducia di tutto l’ambiente c’è, ora è atteso al riscatto.
Giornata 36 PROSSIMO turnoGiornata 37 Roma-Juventus Verona-Udinese Inter-Lazio Atalanta-Milan Livorno-Fiorentina Cagliari-Chievo Sassuolo-Genoa Torino-Parma Bologna-Catania Sampdoria-Napoli
domenica 4 maggio 2014
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Emanuele Tramacere
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manovre rossonerazzurre
arà il derby più povero degli ultimi vent’anni per il palmares, la storia, e le grandi manovre di mercato a cui ci hanno abituato Inter e Milan. Due formazioni che stanno vivendo un’annata altamente al di sotto delle aspettative. Da una parte l’Inter che ha dovuto aprire i cancelli di Appiano Gentile ad investitori stranieri. Massimo Moratti
Un derby per il futuro
sonera, con l’esonero di Allegri e l’arrivo di Clarence Seedorf, all’interno dello spogliatoio si è scatenata una vera e propria faida interna. Il tecnico olandese non è riuscito ad imporsi come leader aumentando le separazioni interne. In particolare a Seedorf vengono contestati i numerosi atteggiamenti da prima donna che già palesava in campo da calciatore. Filippo Inzaghi è già pronto ai box. Proprio dal risultato di questo derby, rimasto l’unico vero obiettivo di una stagione da dimenticare, dipenderanno le scelte future. In casa
Per il tecnico olandese potrebbe essere l’unico e ultimo da allenatore
ha scelto Erick Thohir come suo successore e, sebbene l’ingresso in società sia arrivato in punta di piedi, lo scossone provocato dal cambio ha naturalmente inciso sull’andamento della squadra in campionato. Dall’altra parte il Milan si è ritrovata a dover risolvere la faida interna dovuta all’ascesa di Barbara Berlusconi e alla rivisitazione della posizione dell’amministratore delegato Adriano Galliani. Ecco perché questo derby così privo di spunti prettamente calcistici, ha scatenato un derby parallelo. Scelte che passano prima di tutto dai rispettivi allenatori. In casa ros-
nerazzurra, Walter Mazzarri è riuscito nelle ultime uscite a consolidare una situazione che era rimasta in netto stallo. Erick Thohir, non ha mai nascosto di apprezzare profili di allenatori più internazionali del più campanilista tecnico di San Vincenzo. Franck de Boer, Michael Laudrup sono solo alcuni degli allenatori contattati dal magnate indonesiano, ma il quinto posto ormai consolidato e la valorizzazione, piuttosto tardiva in realtà, di Mateo Kovacic e Mauro Icardi stanno facendo crescere la stima nel tecnico. Thohir ha confermato per la prossima stagione l’al-
lenatore toscano, ma se di programmazione si dovrà parlare, la mancanza di una proposta di rinnovo lascia aperte numerose possibilità. Chi rimane scettico, sono i tifosi nerazzurri che aspettano il derby per confermare la propria fiducia nell’attuale staff tecnico o, in caso contrario, per accelerare un processo di separazione che potrebbe essere attivato già nella prossima estate. Clarence Seedorf e Walter Mazzarri, due allenatori con pochissimi punti in comune, ma accomunati da un futuro ancora in bilico. Al campo l’ardua sentenza: chi riuscirà a guadagnarsi a suon di gol la fiducia e la riconferma sulla propria panchina?
dovuto arrendersi all’età di 45 anni. Ha guidato con successo una delle squadre più importanti al mondo, il Barcellona, nella stessa squadra nasce anche come giocatore giocando però quasi sempre con in squadre di seconda divisione come il Mallorca e la Gramenet. Chiusa la carriera non molto fortuna di calciatore si tuffa in quella di tecnico partendo dal Palafrugell fino ad arrivare al Barca, passando anche dall’Inter, per una sola settimana, occupandosi delle giovanili. Dopo due anni passati al Barcellona come vice di Pepe Guardiola, nella stagione 2012-2013 gli viene affidata la prima squadra e vince il Campionato spagnolo.
Ciao TITO Bianca Ara
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rancesco Vilanova, per tutti semplicemente Tito, ha combattuto con forza e coraggio, come solo chi è colpito da malattie così gravi sa fare, il destino avverso al quale, però, ha
l’europarlamentare Lara Comi intervista Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi palla all’onorevole
“Col bel gioco si vince, il Milan segua la ricetta di sempre”
Che derby si aspetta? “Spero che sia un derby divertente con tanti gol e che i tifosi allo stadio o davanti alla televisione possano godersi quei 90 minuti anche se alla fine qualcuno potrebbe restare deluso, ma fa parte del gioco”. Silvio Berlusconi chiederà a Seedorf di vincere o anche di convincere col bel gioco? “Silvio Berlusconi ha sempre chiesto al Milan di giocare bene e quando si gioca bene normalmente si vince. Anche questa è da sempre la cifra di Berlusconi nel calcio”. Seedorf è l’allenatore del futuro? “È appena arrivato alla fiducia di Berlusconi, vedremo”. Chi può essere il match winner? “Non azzardo pronostici”. Che effetto le fa vedere due squadre di Milano concorrere
IL MATCH DEI POVERI mai così in basso Milan e Inter
Samir Handanovic, l’angelo custode dell’Inter in queste ultime partite
Emanuele Tramacere
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ncora una volta non è arrivata la terza vittoria di fila per la truppa guidata da Walter Mazzarri eppure lo 0-0 rimediato in casa contro il Napoli può comunque considerarsi a tutti gli effetti un successo. Sì perché in un percorso che sta portando lentamente i nerazzurri verso l’agognata qualificazione in Europa League, la sfida contro i partenopei poteva rivelarsi una vera e propria buccia di banana su cui, facilmente, l’Inter avrebbe potuto scivolare. Una buccia di banana su cui, tuttavia, è scivolato in anticipo il Milan. Il derby regala sempre notevole pressione ad entrambi gli schieramenti ma, il vantaggio di ben 6 punti sui rivali cittadini e di altri 5 dal trittico composto da Lazio, Verona e Torino consente ai nerazzurri di affacciarsi al derby numero 295 con maggiore tranquillità. Quello del Meazza sarà un derby ricco di emozioni fra le due peggiori formazioni degli ultimi anni. Mai l’ultimo decennio ha visto Inter e Milan confrontarsi per una posizione di classifica così bassa. Il segnale di un calcio che sta cambiando, così come gli interpreti che potrebbero vivere l’ultima stracittadina della propria storia. Da una parte il Milan di Clarence Seedorf in piena crisi di fiducia e con un Mario Balotelli lontano parente di quello ammirato con la maglia della nazionale e ancora alla ricerca del suo primo gol nelle sfide fra Inter e Milan. Dall’altra l’Inter di Zanetti, Samuel, Milito (e forse Cambiasso) che con queste ultime partite chiuderanno verosimilmente la propria avventura fra
le mura di San Siro. Come sempre sarà il campo a stabilire il vincitore, e sul campo, alla vigilia, l’Inter si affaccia da favorita. L’allenatore di San Vincenzo ha recuperato, a differenza della sfida contro il Napoli, l’intero reparto arretrato che, quindi, potrà contare nuovamente sulla solidità e i centimetri del trio Ranocchia-Samuel-Rolando. Proprio il difensore umbro grazie alle ottime prestazioni offerte finora punta dritto verso il rinnovo contrattuale che ne farebbe, in previsione di una partenza a fine stagione dei grandi senatori dello spogliatoio, il leader e capitano nerazzurro. Pochi i dubbi di formazione per tutti gli altri reparti. Mazzarri ha recuperato Jonathan che sarà provato fino all’ultimo sull’out di destra e, in caso di forfait sarà ancora Danilo D’Ambrosio ad adattarsi sulla destra data l’inamovibilità di Yuto Nagatomo sulla fascia mancina. Il trio Cambiasso-Hernanes-Kovacic sta continuando a convincere e garantire quantità e qualità in mediana. Fredy Guarin e il rientrante Alvarez saranno costretti a sedersi in panchina e, a gara in corsa, potrebbero essere chiamati ad aggiungere fantasia a supporto delle due punte che saranno ancora una volta Palacio e Icardi che stanno consolidando la propria intesa anche in vista della prossima stagione. Thohir contro Berlusconi, Mazzarri contro Seedorf, Icardi contro Balotelli, chiunque uscirà vincitore da questo derby potrà esultare soltanto a metà. Il processo di rivoluzione per Milano e le sue due squadre è soltanto all’inizio. Al campo, l’ennesima sentenza, per il derby più povero di sempre.
Vujadin Boškov
Giovanni Toti consigliere politico Forza Italia
Stadio di proprietà come la Juve e conti in ordine per tornare grandi per l’Europa League? “La Champions è un’altra cosa. Ed entrambe meriterebbero di concorrere per quell’obiettivo: sono due squadre che hanno un palmares di rilievo, Milan in primis, e Milano è una grande città. Ma oggi accontentiamoci di quel che passa il convento”.
in questo momento di crisi in cui tutto il Paese tira la cinghia un po’ di rispetto per il denaro non guasta neppure nel mondo del calcio”. La Juventus è oggi il modello societario? “La Juventus è una squadra che sta facendo, bene. Ha uno stadio di proprietà. Cre-
Barbara Berlusconi ha detto che non conta nel calcio solo vincere ma serve anche guadagnare. È d’accordo? “Sì, la salute economica di una squadra è il requisito fondamentale anche per vincere. Se i conti non sono a posto è difficile fare bene. E
do che possa essere un esempio da seguire, ma non è il solo”. Il Milan deve lasciare San Siro per un suo stadio di proprietà? “Sarebbe bello che il Milan avesse un proprio stadio e sarebbe utile anche per la salute economica della squadra. D’altra parte tut-
Spero in un derby con tanti gol
ti i grandi club stranieri basano parte del loro successo economico sulla proprietà di una struttura”. Gli sfottò allo stadio vanno tollerati?
“Entro certi limiti fanno parte del gioco. Quando oltrepassano quei limiti non sono più sfottò, ma insulti”. Azzardiamo un pronostico. Chi vincerà? “La squadra migliore. E la più fortunata”.
I
l tecnico serbo, 83 anni di classe e filosofia, ci lascia con un buon bottino: 1 Coppa d’Olanda, 1 Campionato spagnolo con il Real Madrid, 2 Coppa di Spagna sempre con il Real. In Italia inizia dalla Serie B con l’Ascoli, che riporta in Serie A, per poi passare al periodo ancora più vincente con la Sampdoria: 2 Coppa Italia consecutive, 1 campionato italiano vinto con la coppia vincente Mancini-Vialli, 1 Supercoppa italiana e 1 Coppa delle Coppe, tutto questo in tre anni alla guida dei Doriani. Ma noi preferiamo ricordarlo così, per la sua ironia: “Scendete in campo e sparpa-
gliatevi”. “Un giocatore con due occhi deve controllare il pallone e con due occhi il giocatore avversario”. “Rigore è quando arbitro dà, non quando guardalinee dà”. “Se vinciamo siamo vincitori, se perdiamo siamo perditori”. “Gli allenatori sono come le gonne: un anno vanno di moda le mini, l’anno dopo le metti nell’armadio”. “In campo sembravamo turisti. Con la differenza che per entrare allo stadio non abbiamo pagato il biglietto”. “Gullit è come cervo che esce di foresta”. “Pallone entra quando Dio vuole”. “Se io sciolgo il mio cane, lui
e la sua ironia gioca meglio di Perdomo” A parziale rettifica di quanto spedito all’indirizzo del calciatore allora al Genoa “Io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane”. “Senza dissiplina vita è dura”. “Benny Carbone con sue finte disorienta avversari ma anche i compagni”. “Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0”. “Non si possono prendere quattro gol contro avversari che superano tre volte la nostra metà campo”. “Gli allenatori sono come cantanti lirici. Sono molto bravi, ma soltanto due o tre possono cantare alla Scala di Milano”….
Aldo Colombo
E
finalmente venne il giorno del giudizio… cioè del Derby! Non conta nulla? Conta solo per l’Europa League? Beh, sempre meglio vincerlo che perderlo direbbe la buonanima di Catalano. E difatti Clarence e Walter cercheranno a tutti i costi di portarselo a casa, ragion per cui noi scommetteremmo per un bel pareggio che lascerebbe le cose irrisolte e tutti a metà del guado se non in un fosso. Come può vincerlo il Derby il Milan? Innanzitutto facendo giocare dal primo minuto insieme Balotelli e Pazzini ma vallo a spiegare a Seedorf! Chissà perché Clarence si è così incaponito su questa vicenda e alla fine pagherà anche per questo. Nei pochi minuti giocati l’uno accanto all’altro non hanno mostrato di sopportarsi a malapena! E’ successo l’esatto contrario e il Pazzo si è sempre giovato dei movimenti un po’ stralunati del cvompagno, e il Balo stesso ha gioito di avere davanti a lui un centravanti old style col quale dialogare. La pericolosità dei rossoneri è aumentata del
mille per mille, e anche il centrocampo ne ha tratto giovamento. A tal proposito nel Derby sarà fondamentale una prestazione monstre di Montolivo che ogni tanto si accontenta troppo di fare il compitino e basta. Invece deve osare molto di più, a livello di profondità e anche di tiro da fuori area. La difesa è un filo più quadrata dei tempi brutti di qualche tempo fa ma Mexes alterna sempre sicurezze ad amnesie ed anche Rami sembra un po’ perso. Paradossalmente le maggiori sicurezze le danno gli uomini della vecchia guardia come Bonera
Un gol per l’Europa
cocca l’ora del derby della “Madunina”, non decisivo per lo scudetto, ma sempre molto sentito dalle tifoserie dei due più blasonati club non solo del calcio italiano, ma anche mondiale. All’andata l’Inter sconfisse il Milan per 1 a 0. A decidere il match fu il tacco “magico” di Palacio nei minuti finali. Quel giorno, i tifosi nerazzurri lo ricordano
della ripresa e uscendo poi dal campo, a fine gara, con i crampi. Forse se l’attaccante nerazzurro si limitasse a svolgere soltanto la fase offensiva vincerebbe il titolo di capocannoniere, ma poco importa perché per “El Trenza”, sempre più idolo della tifoseria nerazzurra, c’è solo l’Inter. Esaltante, significativi i numeri dell’attaccante argentino che, più volte schierato inizialmente da Mazzarri in questo campionato come unica punta, ha centrato la bellezza di 15 gol, senza mai calciare penalty (l’ unico concesso finora alla squadra nerazzurra è infatti stato fallito da Milito in
come se fosse ieri e sperano che “ El Trenza”, cioè il bomber con la treccina, possa ancora una volta regalare loro gioia. Un’eventuale vittoria sugli odiati cugini rossoneri darebbe infatti tre punti fondamentali alla “beneamata” per l’accesso in Europa League, dopo una stagione di transizione, nella quale poteva andare meglio, se non ci fossero aggiunti errori e malasorte. Seppur rimasto all’asciutto Palacio, nell’ultimo sfida interna contro il Napoli, si è battuto come un leone, correndo avanti e indietro, mandando in apprensione la difesa avversaria, in particolare Britos ed Henrique ( entrambi ammoniti), sfiorando il gol di testa nei primi minuti
Inter – Bologna dello scorso 5 aprile 2014 e terminata 2 a 2). Mancano ora solo tre giornate alla fine del campionato. Difficile che Rodrigo, attualmente quarto in graduatoria insieme a Llorente della Juve, possa vincere l’ambito trofeo di capocannoniere, ma ci sono ancora numeri e speranze per confrontarsi con gli altri due goleador argentini Higuain con 17 reti ( 5 su rigore) e Tevez che, nell’ultima gara contro il Sassuolo, alla pari con Toni, ha centrato il suo 19esimo gol in serie A, in questa stagione. Attento quindi Milan, Palacio è in piena forma. Il suo obiettivo? Portare quest’anno l’Inter in Europa League.
Luigi Rubino
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65 ANNI FA LA TRAGEDIA DI SUPERGA
e non è certo un buon segno, Abbiati di Derby ne ha sbagliati pochi e dovrebbe confermare il buon stato di forma mentre sulle fasce il ballo dei terzini non convince nessuno e fa tanta confusione. Come può vincerlo il Derby l’Inter? Seguendo il diktat del grande Thoir che ha detto “Vincere e basta!”. Capirai, come se bastasse questo! Mazzarri di certo sabato sera non dormirà, la speranza è che trasmetta energia positiva alla squadra e non paurose tensioni. L’Inter sta giocando un filo meglio e in attacco ha due sicurezze che rispondono al nome di Palacio e Icardi, col povero puntero triste Milito a languire ormai definitivamente in panchina. Si sta svegliando anche Kovacic, con la speranza che non siano solo sprazzi primaverili, ci vuole continuità e lo stesso discorso vale anche per Hernanes che spesso sembra La bella addormentata nel bosco: sfoderi qualche rasoiata verticale in più per favore, e qualche tic
e toc orizzontale di meno. Lui è stato preso per la qualità, finora, in tal senso, non mi nascondo e dico che ha deluso. Dietro per fortuna Handa è tornato la
saracinesca che fu, non sbagli il Derby per carità! Ranocchia non ha perso le speranze di andare al Mondiale e anche lui, dopo un lungo appannamento,
è a freccia in su, tutti gli altri saranno motivatissimi per allontanare i cugini dall’Europa. L’Europa di seconda categoria però, non dimentichiamolo mai!
Lara Comi intervista Stefano Boeri, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano
“Sogno Icardi che esulta sotto la Curva Sud, ma temo il gol dell’ex” Che derby si aspetta? “Inter e Milan muovono due anime profonde di Milano. Per questo i derby sono una questione di intensità: di amore e
stinco imprevisto di Mountari... brrrh. Cosa sogno? Le mani di Icardi dietro alle orecchie sotto la curva Sud dopo un colpo di testa volante su cross di Nagatomo
Ci manca il genio di Pirlo, architetto razionalista di odio. Non a caso, i derby più intensi, come accade nell’amore e nel sesso, finiscono spesso per deludere gli esteti del bel calcio, perché la pressione delle aspettative abbassa il rendimento delle squadre. Ma quelli sono i derby veri, che piacciono a chi ama il calcio come passione totale; tattici, spigolosi, nervosissimi, decisi da una casualità improvvisa. Quest’anno le aspettative sono così sbiadite che mi aspetto un derby senza intensità e dunque piacevole e con tanti gol. Un derby futile”. Chi può essere il match winner? “Come nell’amore, bisogna temere il ritorno degli ex... Mi spaventa un golluccio di Pazzini all’84’... o un rigore di Balo così loffio da beffare il genio di Handanovic. Per non parlare di uno
Da grande architetto, non crede che in mezzo l’Inter manchi di un “geometra” alla Pirlo (ex nerazzurro)? “Pirlo (ahimè...) è un grande architetto razionalista. Un ruolo che in tutti questi anni, con la breve eccezione di Thiago Motta,
palla all’onorevole
avremo al centro del campo un grande architetto dell’improvvisazione: debordante e imprevedibile come sanno essere i grandi artisti balcanici”. Cosa direbbe il compianto Avvocato Prisco di quest’In-
ma Kovacic è un artista e sarà un grande architetto dell’improvvisazione
servito da una verticalizzazione improvvisa di Kovacic. Wow!”. Il derby più bello e il più brutto che ricorda. “I più belli sono quelli vinti in casa del Milan. Ci vado sempre e mi piace mimetizzarmi nel secondo anello in mezzo ai tifosi ‘cugini’; e godermi in silenzio la gioia della beffa. Ricordo quello del 1990 con gol di testa di Berti all’85’ e uno 0 a 3 del ‘98 con gran colpo di Ronaldo e due gol del Cholo. Il più brutto? Era il 15 novembre 2010, 0 a 1 con rigore di Ibrahimovic...”. Che effetto le fa vedere due squadre di Milano concorrere per l’Europa League? “Come vedere Valentino Rossi su un Gokart”. Stefano Boeri architetto ci è mancato. Siamo riusciti a farne a meno, grazie a un geometra straordinario come Cambiasso. Ma l’architettura...beh, quella è un’altra cosa” Si aspettava di più dal Profeta e Kovacic è in prospettiva un regista da Inter? “Non ce ne siamo accorti, ma il Profeta ha una qualità rara: il carisma. Detta il ritmo alla squadra anche quando non entra nel gioco. Kovacic non conosce ancora il suo talento; se e quando lo farà
ter di “marca” indonesiana? “La ‘marca’ conta poco, conta solo l’Inter”. Mazzarri è l’allenatore del futuro? “Del futuro prossimo”. Tra Mou e il Cholo, chi riporterebbe alla casa nerazzurra? “Mou è un pezzo perenne della nostra anima. Il Cholo lo potrebbe diventare”. Azzardiamo un pronostico. Chi vincerà? “Senz’altro il Milan”.
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El Niño del Partido VINCERE IL DERBY PER SALVARE L’ONORE Corteggiato da Atletico e Real Madrid Ma lui promette successi in nerazzurro l’ospite
na caduta che fa male quella del Milan all’Olimpico. I rossoneri non hanno potuto fare altro che arrendersi allo strapotere della Roma. Il gol capolavoro, è persino riduttivo definirlo tale, di Miralem Pjanic al 43’ che salta Muntari, Montolivo e Rami con tre dribbling secchi e con una tale semplicità che Ab-
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rato t ante cose. Siamo a fine campionato e lui continua a sostenermi, mi mette sempre alla prova, mi stimola a fare bene”. La storia di Icardi inizia quando all’età di cinque anni viene iscritto al Club Infantil Sarratea, squadretta di un quartiere
Severa Bisceglia
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Alessandra Caronni ice che all’Inter vuole approfondire la propria carriera. “Ogni anno qui imparerò qualcosa. Il Mondiale? Se arriverà la mia occasione sarò contento, sennò sarà per il prossimo”. Maurio Icardi sul campo è uno costante. Fuori, soprattutto sui social network, fa impazzire i supporter (avversari) e la critica con le sue spericolate invenzioni e il rapporto vivace con la compagna Wanda Nara, sempre accompagnata dai figli che l’ex modella ha avuto dall’attaccante blucerchiat o Maxi Lopez. “Con Wanda sto vivendo un momento molto bello per quel che riguarda la vita privata”. Mazzarri gli dà molta fiducia. “Dal mister ho impa-
il punto
di Rosario. Nel 2002 con la famiglia si trasferisce in Spagna: abita nel comune di Las Palmas, nelle Canarie. Lì viene tesserato dall’Unión Deportiva Vecindario. Si trasferisce
a Barcellona e milita nelle giovanili blaugrana dal 2008. Litiga
Chi è Mauro Icardi Nato a Rosario, in Argentina, il 19 febbraio dell’93, Mauro Emanuel Icardi Rivero è soprannominato El Niño del Partido e O Cañito. L’anno scorso è stato inserito nella lista dei migliori giovani nati dopo il 1992 stilata da Don Balon. È figlio di Juan Icardi (che ha origini piemontesi) e Analia Rivero. Ha una doppia cittadinanza e relativo doppio passaporto.
con Pep Guardiola e viene ceduto a inizio 2011 alla Sampdoria, con cui disputa il Campionato Primavera 2011-2012. In questa occasione è capocannoniere con 19 gol in 23 partite. Esordisce in B il 12 maggio 2012, in Sampdoria-Juve Stabia (entra al 75’ e segna la rete che decide l’incontro). La Samp passa i playoff e poi viene promossa in massima serie. Il 26 settembre debutta in A. Il bottino di fine stagione è di
1 0 reti in 31 presenze. L’8 luglio del 2013 passa all’Inter ed esordisce in nerazzurro il 18 agosto contro il Cittadella in Coppa Italia. Il primo ottobre del 2013 è stato convocato per la prima volta in Nazionale maggiore dal cittì Alejandro Sabella. In questo modo ha rinunciato alla chiamata in azzurro da parte di Cesare Prandelli.
biati ha potuto solo ammirare la tenacia che invece è mancata ai suoi compagni, ha confermato la differenza tra una squadra che va avanti come un treno senza guardare in faccia a nessuno, arrivata alla nona vittoria consecutiva, e l’altra che vive di episodi e alle dipendenze delle giornate positive dell’attaccante più rappresentativo e meno incline alle regole, Balotelli. SuperMario inizia a dare i primi segnali della inevitabile separazione, sempre poco attento alla diplomazia spara a zero su tutti per poi fare una leggera retromarcia sulla rabbia espressa per la sostituzio-
Walter Mazzarri e Clarence Seedorf, vincere solo per l’onore
ne. Seedorf-Balotelli, pace fatta. L’attaccante bresciano, sostituito nel corso del secondo tempo, ha perso una buona occasione nella prima frazione di gioco per fare pace con i tifosi e silenziare i tanti fischi e cori arrivati dalle tribune. Invece di procedere nell’azione ha preferito lasciarsi cadere in area nella speranza di ingannare l’arbitro. Giusta la sostituzione con Pazzini che ha dato un altro ritmo alla gara senza però mai rendersi pericolosi, poca cosa per riuscire a gestire Pjanic, Totti, Gervinho, autore della seconda rete giallorossa, e compagni. Serata nera per Balotelli e Seedorf, brutta prestazione per Kakà e Honda. I nerazzurri, invece, arrivano a questo derby con la quasi certezza di giocare l’Europa League e qualche punticino di vantaggio sui cugini. Il pareggio a San Siro con il Napoli non ha fatto bene a nessuna delle due squadre, ma soprattutto non ha fatto male all’Inter. Godiamoci questo derby mezzo incerottato e che vinca il migliore.
BENEAMATA, PER FORZA ospiti Giovanni Labanca
vedrà con il Diavolo assetato anche lui di punti “salvezza” ,dopo essere stato strapazzato per bene dalla Roma, per se stesso ed il povero Seedorf che , si sa, è sballottato come fuscello di fiume, di qua e di là senza trovare sta-
mondiali e non ci sarà bisogno di libri ed almanacchi per ricordare a tutti il suo glorioso passato, a parte il Triplette recente, che le conferiranno i turbo necessari per allontanare la minaccia di un indesiderato rendez-vous
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sistono, nella vita, delle cose che devi accettare, volente o nolente. Tra queste, nel campo sportivo, c’è una signora squadra di Milano che è l’Inter. Non devi e non puoi farne a meno, tanto che, per spiegarne il fenomeno, il buon e caro Giuan Luigi Brera, figlio del Po, dei suoi sabbioni e buon fratello di Bacco dell’Oltrepò Pavese, in uno dei suoi lampi di genio giornalistico, la definì “Beneamata” per questo motivo: nonostante tutto è sempre la squadra del cuore, appunto, nonostante tutto. E stasera, sebbene il calendario la dia fuori casa, deve dimostrare di meritarsi il bel titolo che è piaciuto al tutto il mondo nerazzurro e, sappiamo di certo, piace anche a Thohir, specialmente se vince, come ha fatto anche a Parma in modo perentorio, ma non tanto se si fa fermare dal Ciuccio rampante che poteva portarsi via sulla sua groppa il bel bagaglio dei tre punti. Questa “nuova” sorprendente Inter, incostante ed imprevedibile, in arte Biscione, se la
Gianni Brera con l’inseparabile macchina da scrivere bili risposte. E queste cose, al di qua del Naviglio le sanno troppo bene, per non preparare uno di quei grandi colpi della stagione che potrebbero salvare Mazzarri dopo un campionato mediocre assai, ritenuto propedeutico a quello dell’anno prossimo, sempre che la panca sia ancora la sua. Sia come sia, la Beneamata saprà il fatto suo come ha dimostrato nel lunghi secoli di vittorie
con i cugini che lo sperano ancora credibile e quindi possibile. La compagine nerazzurra, risollevata dal baratro da un magnate venuto dall’oriente più estremo, sa che non deve, Kantiano dovere categorico, tradire i suoi, anche se, pur in malaugurato caso contrario, la porteranno sempre nel cuore come la più Beneamata, ma con qualche pena in più nel cuore.
amarcord domenica 4 maggio 2014
Gianpaolo Pazzini esplode calcisticamente con la Fiorentina e la Sampdoria, il 28
gennaio 2011viene chiamato alla corte dell’Inter che lo acquista a titolo definitivo per 12 milioni di euro circa. L’esordio in nerazzurro del calciatore toscano è fortunatissimo: contro il Palermo segna una doppietta e si procura il rigore del 3-2 finale, praticamente vince da solo e in rimonta la partita. Nell’unica stagione all’Inter, in realtà farà parte della squadra fino alla fine di maggio, segnerà 16 gol in 50 partite conquistando un unico trofeo: Coppa Italia 2010-2011. Dal 22 agosto 2012 è ufficialmente un calciatore del Milan ed ha messo a segno, ad oggi, 17 reti in 45 gare.
Mario Balotelli inizia prestissimo a tirare calci al pallone, all’età di 7 anni è nella squadra dell’U.S.O. San Bartolomeo dove però esprime subito il lato peggiore del suo carattere, oltre alle qualità da coltivare. Dopo solo tre mesi viene ceduto all’U.S. Oratorio Mompiano, squadra di un quartiere di Brescia, e viene aggregato ai pulcini più grandi. Le sue qualità di centravanti, ma anche di seconda punta e attaccante, vengono notate dai talentscout di Atalanta, Brescia, Chievo e H. Verona, ma ci rinunciano prima ancora di visionarlo, sempre per problemi disciplinari. Nel 2001 entra nelle fila del settore giovanile del
Lumezzane e nel 2006, non ancora sedicenne, esordisce con la prima squadra in Serie C1 grazie a una deroga speciale concessa dalla Lega. Nel 2006 viene scartato per motivi economici dal Barcellona che gli fece sostenere un provino. Sempre nel 2006 inizia la carriera vera e propria di SuperMario, nell’estate è acquistato dall’Inter, in prestito con diritto di riscatto della comproprietà, e inserito nella categoria Allievi del settore giovanile. A metà stagione è aggregato alla Primavera con la quale vince il campionato, due anni dopo vincerà il Torneo Viareggio realizzando 7 reti in 6 partite. Il grande
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Tanti gli scambi tra Milan e Inter e tanti i nomi che hanno firmato vittorie importanti o fomentato polemiche che hanno occupato le prime pagine dei giornali. Dei tanti calciatori che hanno giocato con entrambe le sponde del Naviglio, fermiamo il cursore su tre personaggi che ancora oggi si giocano sul campo la partita dell’ex: Clarence Seedorf, Gianpaolo Pazzini e Mario Balotelli
debutto è nella stagione 2007-2008, Roberto Mancini lo vuole in prima squadra. Con la maglia nerazzurra Mario Balotelli ha vinto 3 scudetti consecutivi, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana e la Champions League disputando 86 partite e segnando 28 gol. Dopo due anni al Manchester City fa ritorno a Milano per indossare i colori rossoneri. L’esordio porta la data del 3 febbraio 2013 contro l’Udinese in sostituzione di Gianpaolo Pazzini fermato da problemi muscolari. Con il Milan ha, fin qui, giocato 40 gare andando a segno 26 volte.
Clarence Seedorf ricopriva il ruolo di centrocampista, il bagaglio tecnico unitamente alla forza fisica hanno fatto di lui un calciatore completo. La prima esperienza italiana la fa con la maglia della Sampdoria, dopo tre stagioni al Real Madrid fa ritorno in Italiana al servizio della Beneamata. Esordisce in nerazzurro il 6 gennaio 2000 contro il Perugia, partita vinta 5-0, il quinto gol porta la sua firma, anzi la sua pedata. Celebre la doppietta, valida per il definitivo pareggio, segnata alla Juventus il 9 marzo 2002. In nerazzurro ha realizzato 8 reti in 64 partite. Nell’estate di quello stesso anno cambierà sponda e, nella diffidenza generale per il suo trascorso con i cugini, formerà un trio da centrocampo, con Andrea Pirlo e Rino Gattuso, invidiato da molte squadre. Dopo dieci anni, 47 gol, 300 partite e con un bottino da campione (1 Coppa Italia, 2 scudetti, 2 Supercoppa italiana, 2 Champions League, 2 Supercoppa UEFA e 1 Coppa del mondo per Club) finisce anche l’avventura con i rossoneri per farvi ritorno dopo due anni come allenatore. Il 16 gennaio di quest’anno diventa ufficialmente l’allenatore rossonero a seguito dell’esonero di Massimiliano Allegri. Con la società meneghina ha firmato un contratto fino al 2016, ma pochi credono nella sua durata.
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i club Giovanni Labanca
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acciamo tappa, per il derby di fine stagione nell’accogliente cittadina di Esch - sur- Alzette, seconda del Lussemburgo, con trentamila abitanti, poco distante dal confine francese, sede del Milan Club Lussemburgo. E’ una visita piacevole che ci permette di far conoscere al grande pubblico i protagonisti che hanno fatto dell’attaccamento alla squadra del cuore un preciso
Milan Club Lussemburgo SMilan Club Femminile Stella Saronno motivo di vita, in terra straniera, ma amica, dove tantissimi di loro tengono alta la bandiera del Milan. Il Milan Club Lussemburgo, è stato fondato il giorno di Capodanno del 1990 da Domenico Monte, che ne è presidente-tesoriere, oltre a ricoprire la carica di Coordinatore AIMC del Benelux. Eccolo il presidente: “Ho avuto la forza e la costanza di aver saputo coagulare 180 tifosi di etnie diverse e di mettere in piedi, con la collaborazione di tutti, tantissime iniziative con scopi sportivi e di beneficienza. Fiore all’occhiello è l’organizzazione del Milan Junior Camp, sotto il motto ‘Jouer aide à devenir grand’, che accoglie centinaia di ragazzi di ogni età e gode anche del favorevole apporto della cittadinanza e della istituzioni locali. Non meno importante sono l’organizzazione di Tornei di Calcetto Indoor, la partecipazione a tornei ‘nazionali’ contro il razzismo e utili alla raccolta di fondi a scopi benefici, come è successo per quello a favore della Clinica dei bambini della città.
Ma non è solo quello sportivo ad impegnare i soci. Anche l’aspetto ludico assorbe tante energie. Il Club, infatti, organizza viaggi di istruzione per i ragazzi e non mancano “capatine” in Italia, come è successo per una visita a Venezia, per il Carnevale dello scorso anno. Anche i soci più “anziani” trovano i loro momenti di gloria, quando, compatti ed entusiasti, partecipano al Ballo degli Sportivi europei. Rinnoviamo sempre la nostra fiducia in chi ci dà il piacere di tifare per una bella squadra. Anche se è stata malmenata a Roma”. Direttivo: Presidente-tesoriere, Domenico Monte; vice presidenti, Mario Gualtieri e Jean Claude Scheider;segretario, Paul De Maret;vice, Flavio Cressa; coordinatore trasferte, Walter Erbetta; consiglieri, Mario Milano, Angelo Monti,Toni Staltari, Marco Casagrande, Roberto Cavalieri,Giuseppe Di Roma,Claudio Ferrari, Michel Rondine, Antonio Di Iulio, Graziano e Daniele Notarnicola, Ignacio Medina e Diomigi Isolani.
ugli spalti di San Siro da anni c’è uno striscione particolare. Particolare come il club che rappresenta, nato 43 anni fa a Saronno, un club di sole donne. Per spiegare meglio chi sono queste tifose siamo andati a parlare con Alberta Prandina, la presidentessa di questo club “in rosa”. Un club totalmente femminile, da cosa nasce questa idea? “Il nostro club è nato il 5 febbraio del ’71 in opposizione alla “dittatura” maschile. Le nostre pioniere non volevano più sottostare alle decisioni maschili e così hanno deciso di fondare un club di sole donne”. Perchè il nome Milan Club Femminile Stella Saronno? “Femminile” perché ovviamente il club sarebbe stato riservato solamente al gentil sesso, “Saronno” perché volevamo far sapere da dove venivano quelle pazze tifose che avevano un sogno nel cuore: Vincere il 10° scudetto e guadagnare la tanto agognata “Stella”. La conquista dell’importante simbolo non è stata solamente una gran gioia per il cuore, ma anche per le mani della nostra presidentessa Tina Prandina che sin dal 71 ad ogni partita ricamava un particolare tabellino, una grande stella che riportava i punti conquistati ogni partita, ma ad ogni
stagione c’era l’amaro compito di scucire tutto fino a quando finalmente non abbiamo conquistato la nostra stella. 43 anni di vita sono un importante traguardo per un club. Quali i ricordi più belli? “La storia del nostro club va di pari passo con quella del Milan: abbiamo sofferto nei periodi bui, abbiamo seguito il nostro Milan anche in serie B e poi siamo state ripagate con i 25 anni costellati di vittorie e trofei. Tra i ricordi più belli la nostra prima visita a Milanello nel maggio del 1972. E da allenatore ad allenatore la mente va al mister Carlo Ancelotti protagonista di molte delle feste del nostro club. Quella che ricordo con più emozione è nella primavera del 2008. Con la complicità di Ancelotti abbiamo portato nella stanza dei festeggiamenti la FIFA Club World Cup conquistata pochissimi mesi prima a Yokohama. Per una sera anche noi eravamo come Inzaghi e Kakà. Anche noi potevamo alzare e baciare quella coppa tanto attesa. La serata si è conclusa con canti e balli”. Hai parlato di tantissime attività del vostro club, quali sono? “Organizzare e supportare i nostri tifosi. Tutti i venerdì sera ci troviamo presso la nostra sede in via Parini 56 a Saronno per organizzare i pullman per San Siro o per andare in trasferta. Organizziamo an-
che eventi a scopo benefico, da sempre siamo sensibili verso le persone più bisognose. Quando pensiamo a quanto poco basti per aiutare le persone, mi viene sempre in mente Sandra, una stellina storica che si era allontanata per problemi famigliari, poi tanti anni dopo ha chiesto il nostro aiuto per rientrare nel club, non solo quell’anno è tornata con noi a San Siro, ma l’anno successivo nonostante il traguardo degli ottantenni sempre più vicino ha deciso di rifare l’abbonamento a San Siro”. Come vi giudicano gli uomini? “La risposta è arrivata da Arrigo Sacchi in una dichiarazione nel periodo in cui era c.t. della Nazionale, ha dichiarato che nel periodo in cui allenava il Milan ci aveva conosciute e che aveva scoperto che anche le donne possono essere preparate e competenti”. Quali sono le prossime attività del club? L’11 Maggio saremo alla manifestazione saronnese “Associazioni in Piazza” con il nostro stand per presentarci ai cittadini e per intrattenere i bimbi con tantissime attività e nei giorni successivi ci sarà l’annuale festa del club come sempre caratterizzata da tanti ospiti e sorprese. A giugno invece si svolgerà il 3° Memorial Tina Prandina in ricordo della nostra fondatrice e sono in programma tantissime altre attività per l’estate.
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IDEA VAN PERSIE AL MILAN IN CAMBIO DI BALO LA JUVE TREMA COL SASSUOLO mercato
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Luigi Sada
a notizia arriva dall’Inghilterra. Il Manchester United sta pensando a Balotelli offrendo al Milan l’olandese Van Persie. Tutto però dipenderà dal nuovo tecnico dei Reds Devils che rivelerà la panchina lasciata vacante da Moyers dopo un’annata difficile, anzi fuori controllo, tra-
scorsa in questa stagione. Intanto voci di corridoio dicono che Wenger possa andare ad allenare il Monaco o in alternativa l’Inter. Sulla Beneamata al momento si parla della possibilità di vedere Lacazette in maglia nerazzurra nella prossima stagione, anche se da Lione la dirigenza smentisce ogni cosa confermando in parte solo l’interessamento per Alvarez tenuto d’occhio anche dal Bordeaux. La Juventus è presa d’assedio per quanto concerne Vidal, Pogba e Tevez. Sul cileno
c’è il Chelsea, sul francese c’è il Psg e sull’argentino c’è il Liverpool. Marotta per il momento tiene duro facendo sapere solo di essere pronto a rilevare Nani dallo United e Sanchez dal Barcellona, quest’ultimo pure circondato d’affetto dalla Roma se Pjanic lascerà i giallorossi per la Spagna. Sempre in casa Inter il sogno resta Hamsik. “Marekiaro” sembra aver chiuso col Napoli ed ha pronte le valige per Milano dove Kovacic lo incrocerà soltanto dal momento che il croato pare sia dato in partenza con destinazione Chelsea. Da Napoli i bene informati fanno sapere che Pocho Lavezzi è pronto a lasciare il Psg tornando all’ombra del Vesuvio. L’argentino ha già prenotato casa e posto barca nel capoluogo partenopeo. In arrivo agli ordini di Benitez anche Mascherano mentre da Roma rimbalzano voci sulla possibilità di vedere il cagliaritano Astori in maglia giallorossa oppure ,in alternativa, in quella biancoceleste. Del Piero, intanto ha detto addio al Sydney e tornerà in Italia dove continuerà a giocare, forse col Padova, suo primo amore. Per lo juventino Conte, infine, è in arrivo l’offerta del Manchester United che attualmente ha come traghettatore Giggs. Ultima ora: a Napoli si parla di Balotelli. Mario si riconguigerebbe alla figlia Pia avuta con la Fico.
campionato
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Laura Tangari
’ il derby della Madonnina a tenere banco nella trentaseiesima giornata. Milan e Inter si giocano un pezzo d’Europa oltre all’obiettivo principale della Stracittadina che in parte, in ogni caso, riconcilia sempre i tifosi, in caso di vittoria, dopo un’annata veramente deludente da entrambe le parti come in questa circostanza. L’Inter sta un po’ meglio perché i sei punti di vantaggio in classifica sui rossoneri rappresentano una piccola garanzia
in funzione del posto in Europa League. Ma attenzione perché i conti si devono fare a bocce ferme e un pareggio potrebbe servire ben poco, soprattutto al Milan. Derby a parte c’è da seguire il campionato spezzatino con la Juventus che potrebbe festeggiare lo scudetto battendo l’Atalanta a Torino domani sera. I bianconeri col Sassuolo hanno rischiato parecchio andando sotto di un gol (Zaza) per poi rimontare progressivamente nella ripresa alla loro maniera come hanno sempre fatto per l’intero campionato. Il Sassuolo ha pagato a caro prezzo la reazione rabbiosa della squadra di Conte ma con la grinta e determinazione
messa in campo a Reggio Emilia pare abbia gettato le basi per una salvezza insperata fino a qualche settimana fa prima del ritorno in panchina di Di Francesco. Gli emiliani giocheranno a Firenze dove la Viola conta di fare punti per mantenere il quarto posto in classifica. A tre turni dalla conclusione spiccano oggi gli impegni di Marassi fra il Genoa e il pericolante Bologna e quello di Verona fra il Chievo e il Torino, quest’ultimo lanciato verso il posto in Europa League. Difficile per il Livorno, invece, portarsi a casa punti dal Friuli con Udinese mentre il Catania, ormai retrocesso, riceve la visita della Roma blindata al secondo posto.
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I BABY ROSSONERI CADONO A UDINE rossoneri di Inzaghi perdono a Udine per 2-0 e falliscono l’aggancio al secondo posto occupato dall’Atalanta, la quale
la squadra allenata da Bonacina, l’obiettivo Final Eight sarebbe raggiunto, altrimenti si dovrà passare dai playoff. Altra presenza per El Shaarawy, titolare dal 1’ con Petagna. Per provare a staccare il biglietto per le Final, oltre ad Andrea Petagna, a rinforzare il centrocampo di mister Inzaghi potrebbe esserci
è qualificata. Noi proveremo a battere l’Atalanta con due gol di scarto per raggiungere le finali Scudetto, altrimenti faremo i play off. È difficile, perché abbiamo speso tanto tra Youth League e Viareggio. Ci mancano giocatori importanti ma vogliamo giocare le finali, lo meritiamo. Dobbiamo ritrovare lo spirito
a sorpresa cade in casa contro il Varese. Tutto rimandato alla prossima e ultima giornata proprio contro gli orobici: nel caso i baby rossoneri riuscissero a vincere con due di scarto contro
anche Bryan Cristante. Super Pippo, nonostante la sconfitta, crede nella sua squadra: “Stiamo pagando qualche infortunio, ma la reazione c’è stata. Facciamo i complimenti all’Udinese, che si
e recuperare qualche giocatore. Ora dobbiamo riflettere sugli errori e pensare all’Atalanta”. L’ex attaccante rossonero ha poi parlato di El Shaarawy, in campo per settantacinque minuti: “Ha fatto
primavera Daniel Rizzo
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L’Inter pareggia contro la Ternana
PICCOLI FENOMENI CRESCONO giovanili
La squadra quasi al completo
buone cose ma è stato fuori otto mesi e non bisogna avere troppe pretese. Se avrà ancora bisogno, noi siamo sempre disposti a farlo giocare. Mi auguro che torni presto a fare la differenza nel Milan”. Sull’altra sponda milanese, invece, la squadra di Cerrone contro la Ternana acciuffa il pareggio all’ultimo respiro grazie a un rigore realizzato da Acampora. Gli ospiti erano andati in vantaggio grazie a Palumbo. I baby interisti, grazie a questo pareggio, sono matematicamente quarti in classifica e pertanto potranno disputare i playoff.
LA COPPA DEI GIGLI giù al nord
Marjlja Bisceglia
Fiore Marro
L
’onda verde cresce. Basta dare un’occhiata al settore della categoria Giovanissimi per avere conferma che il nostro calcio, in Spagna si chiama Cantera, sta risalendo progressivamente la
Il tecnico Silvio Del Forno
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china collocandosi nel migliore dei modi in campo regionale e nazionale in prospettiva futura. Un esempio per tutti, il piccolo record conquistato dalla squadra Lombardia UNO di calcio a 7 guidata da Silvio Del Forno. I ragazzini, che hanno pure un allenatore in seconda Paolo Setti, hanno concluso alla grande la stagione agonistica centrando in campionato dieci vittorie su undici partite giocate. Pareggiando
Sempre teso il clima tra la dirigenza rossonera e l’allenatore. Pare che a Milanello Galliani abbia scagliato su Seedorf un intero banano.
La Juventus è a un passo dal suo terzo scudetto consecutivo. Conte ringrazia pubblicamente la dirigenza, i giocatori. E privatamente gli arbitri.
solo una volta. Ben 48 sono stati i gol realizzati contro solo 10 subiti. Praticamente la squadra di Del Forno e Setti, con il supporto del dirigente Garavaglia, nelle competizioni ufficiali, tornei compresi, è imbattuta dall’ottobre scorso. La rosa dei giocatori è composta dai seguenti elementi: Mussi, Karpik, Lazzati, Garavaglia, Ingargiola, Richter, Monti, Marvini, Dal Ferro, Moschetta, Barbieri, Pratelli e De Vito.
Il presidente dell’Inter Thohir si è sbilanciato: “Mi piace Hamsik”. Il centrocampista del Napoli ha risposto: “Sono lusingato, ma preferisco Wanda Nara”.
l destino talvolta è davvero crudele se non beffardo, tra le tante sfide che potevano essere, capita per questa Coppa Italia 2014, uno scontro con la squadra che ho più apprezzato in questa stagione, apprezzata per il gioco che Vincenzo Montella, l’allenatore dei viola napoletano tra l’altro, ha imposto sulla scena nazionale, un gioco elegante, avvincente, entusiasmante. L’ex “Aereoplanino” può davvero essere considerato a mio sommesso avviso il migliore dei tecnici italiani della Nouvelle Vogue. La stagione del Napoli penso sia stata fallimentare, non tanto per l’enormità dei punti che la Juventus e la Roma ci hanno inferto, ma per lo scarno decorso dell’intera stagione, qualcuno dice che se si vincesse la coppa allora qualcosa di buono si sarebbe comunque ottenuto, insomma 100 milioni di euro per la coppetta di consolazione onestamente a me pare davvero una ben magra consolazione. A Roma quindi il 3 maggio si affronteranno il Giglio Fiorentino contro i Tre Gigli Borbonici e a fare da comandanti avremo uno spagnolo
e un napoletano, una sfida tutta mediterranea, un momento raro per il calcio italiota. Se dovesse comunque accadere di perdere non sarà un dramma, in fondo gli obiettivi erano altri ad inizio stagione, io non mi dispererò certo. Quando finimmo in Serie C arrivammo fino alla finale della Coppa Italia Serie C ma la società volle, con un sussulto di dignità, volutamente perdere la finale con lo Spezia proprio per non avere nella bacheca dei trofei societari il ricordo di una vittoria da “Quattro Piume”, credo che tutto sommato anche in
questo caso potrebbe essere considerata questa eventuale vittoria non da galleria degli onori. Per la storia del calcio Napoli non posso esimermi dal elencare le vittorie che il Napoli ha ottenuto in Coppa Italia, per la precisione sono state 4: La prima fu negli anni sessanta, contro la Spal, con doppietta di un centrocampista di nome Gianni Corelli,
eravamo in Serie B è vincemmo subito dopo avere ottenuto la promozione nella massima serie, fu davvero una gran bella storia; il Napoli di Beppe Savoldi negli anni 70 vinse la seconda, il bomber fece due delle quattro reti che gli azzurri rifilarono al Verona in finale e la vittoria fu il regalo che i Vinicio Boys vollero conquistare come risposta al commiato del tecnico brasiliano; nella stagione 86-87 il Napoli di Diego Maradona vinse la coppa subito dopo aver vinto lo scudetto, una doppietta riuscita poche volte nel nostro calcio, quindi da annoverare nella storia del club partenopeo; la quarta vittoria fu contro ‘l’odiata’ Juve nella stagione 2011-12, quel giorno ho gioito con tutto il popolo azzurro, non certo per l’importanza del trofeo ma perché quando si vince contro gli Agnelli il gusto è diverso, battere il “padrone” non è da tutti i giorni e poi quella fu l’ultima partita nel Napoli del Pocho Lavezzi, il più amato dopo Maradona. Tutte vittorie che hanno avuto una forte motivazione. Quella di sabato prossimo non so quali motivazione potrebbero addurre i nostri per dargli la spinta decisiva, non posso nemmeno augurarmi di rispondere alla Nereo Rocco che al giornalista che gli lanciò la frase :“Che vinca il migliore” gli rispose “Speremo de no!”, perché almeno come parco calciatori il Napoli è assolutamente superiore alla Fiorentina.
domenica 4 maggio 2014
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ASFALTATI BAYERN E CHELSEA DA REAL E ATLETICO STECCA IL LIVERPOOL COL CHELSEA champions Luigi Sada
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pagna olè, all’Allianz Arena e allo Stamford Bridge nei match di ritorno delle semifinali di Champions andati in onda a metà settimana. Real Madrid e Atletico Madrid stendono Bayern e Chelsea cacciando all’inferno senza dannarsi troppo l’anima le due squadre, tra l’altro, vincitrici delle ultime due edizioni dell’appuntamento europeo. Chi aveva scommesso sul passaggio del turno dei tedeschi e degli inglesi dopo i risultati dell’andata è finito a gambe all’aria perdendo non solo quattrini ma anche la faccia. A Monaco di Baviera si è vista infatti una sola squadra, il Real di Carletto Ancelotti, bravo a spegnere sul nascere ogni tentativo di remuntada dei panzer di Pep Guardiola grazie a due perfette incornate di Sergio Ramos e al tris accompagnato dal bis di Cristiano Ronaldo, diventato CR16 per aver centrato il record di reti in Champions sorpassando Messi. Una notte da incubo quella del Bayern davanti ai propri tifosi, forse già preparati al peggio
dopo le lacrime di Guardiola per l’addio a Tito Vilanova e gli affondi senza esito di Ribery e Robben. Gli spagnoli una volta andati a segno con Sergio Ramos non si sono accontentati dei tre gol totali di vantaggio ma hanno messo di continuo alla frusta Neuer e compagni colpendoli alla morte con CR7 su un contropiede micidiale che ha tagliato a fette la difesa tedesca e una spettacolare punizione realizzata a una manciata di minuti dalla fine. Un tonfo tremendo per i campioni d’Europa in carica e una bocciatura gigante per Pep Guardiola preso di mira dalla stampa germanica per il non gioco del Bayern. Nell’altro
match, flop tremendo per Mourinho allo Stamford Bridge dopo l’illusorio 1-0 firmato da Torres. L’Atletico, sotto di una rete, non si è arreso a sul finire del primo tempo ha raggiunto il meritato pareggio con Adrian bravo a spedire in rete un pallone velenoso reduce da due rimpalli. Nella ripresa l’ha combinata poi grossa Eto’o colpendo in area di rigore un avversario e dal dischetto Diego Costa ha battuto Courtois senza scampo. Alla fine è arrivato anche il gol di Arba Turan a completare il successo dei Colchoneros. Adesso, conto alla rovescia per il derby tutto spagnolo di Lisbona del 24 maggio.
La delusione di Arjen Robben e Cristiano Ronaldo che detiene il record di gol in Europa superando Leo Messi
estero
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Luigi Sada
uga per la vittoria? Macchè. Il Liverpool nello scontro diretto col Chelsea dell’Amfield Road stecca clamorosamente gettando al vento la possibilità di distanziare ancor di più in classifica i Blues di Mourinho nella lotta per il titolo della Premier. I gol di Demba Ba e William gelano i tifosi dei Reds riaprendo ufficialmente il braccio di ferro per il primo posto. Una vera sorpresa se si pensa che il Chelsea arrivava dalla sconfitta interna col fanalino di coda Sunderland. Se il Liverpool piange, al contrario, il City ride essendosi intascato i tre punti col Crystal Palace, la squadra più in forma della Premier. Bene anche lo United con Giggs in panchina al posto di Moyes. Ronnie e compagni asfaltano il Norwich con un poker mentre l’Arsenal torna al successo con un tondo 3-0 rifilato al Newcastle. In Spagna non si ferma la marcia dell’Atletico Madrid che espugna il Mestalla liquidando il Valencia con un gol di Raul Garcia. Insegue il Real Madrid che va a segno con l’Osasuna con quattro reti a zero firmate
FINALE: JUVENTUS OSPITE D’ONORE europa league Severa Bisceglia
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orna alla mente una delle tante polemiche che vede coinvolte Juventus e Inter, nello specifico quelle innescate dalle lamentate dei nerazzurri nei confronti della classe arbitrale. In una delle tante repliche, Luciano Moggi, intervenuto durante la trasmissione radiofonica ‘La Zanzara” si è espresso in questi termini: “… Ha ragione Giovinco, chi parla di arbitri è sempre quello che perde…”. Ecco perché Antonio Conte, l’altra sera, ha parlato di arbitraggio: perché ha perso. Il dispiacere per l’uscita di scena delle Zebre dalla passerella Europea è sentito e reale, ma deve fare riflettere il percorso bianconero in campionato: 35
partite disputate, 30 vittorie, 3 pareggi e 2 sole sconfitte. Con questi numeri la Juventus avrebbe dovuto mangiare in un solo boccone l’Europa League con tutti gli organizzatori e chiunque avesse avuto la malaugurata sorte di trovarsi lungo il suo percorso. Nell’altra parte del campo c’era il Benfica: 28 gare disputate di cui 23 vinte, 4 pareggiate, 1 sola persa e con il 36° titolo nazionale sulla maglia già dal 20 aprile scorso. I portoghesi hanno passato il turno, la Juventus no. C’è qualcosa che non va, al di là della buona stella che deve illuminare il cammino in partite così importanti dove ogni risultato potrebbe essere quello giusto, le difficoltà e la poca reattività dei bianconeri suggerirebbe due sole risposte: o Antonio Conte ha sbagliato completamente l’approccio alla partita, o la Juventus non può competere in Europa, non questa squadra. Contrariamente alle presunzioni iniziali dell’intero ambiente
bianconero, nessuno escluso, che ambiva al triplette, il campo ha dettato ‘leggi’ diverse. L’impossibilità di conquistare i tre trofei, cosa riuscita a poche squadre, li ha costretti a ripiegare sul ‘dublette’. Alla luce di quanto accaduto giovedì notte, la Juventus si deve accontentare del solito titolo nazionale. I giornali che hanno definito Antonio Conte uguale, anzi tecnicamente migliore, a José Mourinho devono loro malgrado ricredersi, però su un punto ci hanno preso: sono uguali nella sconfitta, eliminati entrambi con una differenza sostanziale, però, il secondo si porta dietro diversi titoli compresi quelli europei. Senza tutte le polemiche, che l’atteggiamento presuntuoso dell’intero ambiente bianconero scatena, e fermandosi unicamente all’analisi della partita che ha negato la finale di Europa League alla Vecchia Signora vien naturale concludere che il Benfica ha saputo leggere meglio la partita,
anche con un uomo in meno, se non due, e sotto la stessa piog-
da una doppietta di Cristiano Ronaldo e gol di Sergio Ramos e Carvajal. Il Barca, col triste episodio della banana lanciata a Dani Alves, sbanca Villareal con la remuntada siglata da due autoreti e una prodezza di Messi dopo essere stato sotto di due gol. Per il Rayo Vallecano, ormai salvo, altra bordata vincente col pericolante Granada. In Ligue 1 il Psg non va oltre il pareggio col Sochaux (gol di Cavani) mentre il Monaco passeggia sui resti del
già retrocesso Ajaccio. Per il Lille tre punti pesanti ai danni del Bordeaux. Il Lione, senza dannarsi l’anima, stende il Bastia e si colloca in quinta posizione. In Germania si lotta per il posto in Champions col Dortmund che pareggia col Leverkusen tenendo la seconda piazza. Scivola invece lo Schalke in casa perdendo per 0-1 col Moenchengladbach. Rischia poi fa goleada il Bayern Monaco all’Allianz Arena con un 5-2 rifilato al Werder Brema.
gia torrenziale che ha bagnato i bianconeri. In finale il Benfica incontrerà il Siviglia, fortunato e bravo nel segnare il gol-qualificazione, quando ormai tutto sembrava perduto e col Mestalla
già pronto ai festeggiamenti. In conclusione, molto dispiaciuti, la Juventus ci sarà alla finalissima non da protagonista ma come spettatrice dalle tribune dello Juventus Stadium, il suo stadio.
La grande delusione di Antonio Conte e i suoi ragazzi
domenica 4 maggio 2014
VENT’ANNI SENZA AYRTON 12
formula 1
Debora Cheli Raramente nella storia umana l’ordine stabilito viene sconvolto in pochi istanti. Nella storia della Formula 1 invece esiste un momento preciso
trentaquattro anni uno di più grandi piloti di sempre, per tre volte campione del mondo. Maestro della pioggia, Senna ha corso 162 gare e ne ha vinte 41, realizzando 65 pole position e più di 600 punti in dieci anni di carriera in F1. Senza dimenticare la grande umanità che ha mostrato dedicandosi agli altri, anche grazie all’associazione che porta il suo nome e che sostiene
per tre campionati, ma trova la definitiva consacrazione in McLaren nel 1988, dove vince il primo titolo mondiale. Alla scuderia inglese Senna deve vedersela con Alain Prost, il rivale di sempre, con cui ingaggia memorabili duelli. L’anno dopo è il francese ad avere la meglio, ma nasce un’aspra polemica fra i due per un sorpasso durante il GP del Giappone. Dopo quei fatti, Senna mediterà perfino un ritiro dalle corse. Nel 1990 Prost passa alla Ferrari e il paulista vince il suo secondo titolo iridato. Si conferma anche l’anno successivo, malgrado le prestazioni in crescita della Williams di Mansell, che si aggiudicherà il Mondiale nel 1992. La stagione dopo segna
Il primo maggio, la griglia di partenza vedeva il brasiliano in pole, davanti a Schumacher, Gerhard Berger e al compagno di squadra Damon Hill. All’avvio, la Benetton di JJ Lehto non parte e viene colpita dalla Lotus di Pedro Lamy: volano detriti sulle tribune e alcuni spettatori rimangono feriti. Entra in pista la safety car, ma dopo quattro tornate si riparte. Il brasiliano è lanciato e segna subito il miglior crono. Al settimo giro, la sua Williams esce di strada, dirigendosi dritta contro il muretto alla curva del Tamburello, una delle più pericolose del tracciato. La regia inquadra la monoposto mutilata del musetto, mentre Senna giace immobile nell’abitacolo. L’urto
ha distrutto una sospensione facendo volare una gomma,
che ha colpito il brasiliano sulla testa. Un detrito gli ha inoltre trafitto il cranio, provocando una grave emorragia Alle 15, il tre volte campione del mondo è trasportato in elicottero all’Ospedale Maggiore di Bologna, dove muore poche ore dopo.
ticare Trevis Diener, “gemello di merenda” di Drake che è il leader della squadra. Non parte nel quintetto, ma è titolare a tutti gli effetti. Al tiro sfodera il 52.2% da due e il 34.2% da tre con 5.1 assist. Giacomo Devecchi (cresciuto nelle giovanili di Milano) è il difensore per eccellenza: uno
dei pochi giocatori che recupera più palle di quanto ne perde. Da tenere in considerazione anche Brian Sacchetti, guardia tiratrice (64.1% da due e 38.5% da tre) e Amedeo Tessitore, spesso nel quintetto di partenza, talento nostrano di 19 anni, di ruolo ala forte con i suoi 208 cm.
Il primo maggio ricorreva l’anniversario della morte di Senna
in cui tutto è cambiato per sempre. L’incidente di Ayrton Senna è stato l’ultimo schianto mortale nella categoria regina dei motori. Dopo quella tragedia, il sindacato piloti, presieduto all’epoca da Michael Schumacher, ha ottenuto maggiore sicurezza. Quasi tutti i circuiti sono stati modificati, le vie di fuga allargate, mentre i tracciati disegnati nell’ultimo decennio rispecchiano la filosofia portata avanti da quel fatale GP di San Marino di vent’anni fa. Resta l’enorme rimpianto per aver perso a soli
il diritto allo studio di tanti bambini nel suo paese. Ancora oggi, in Brasile e non solo, la sua leggenda è sempre viva. Ayrton Senna da Silva nasce il 21 marzo 1960 a San Paolo. A tredici anni esordisce sui kart e vince il titolo nazionale per quattro volte. Nel 1981 passa in Formula Ford, poi transita in Formula 3. Debutta in F1 al GP del Brasile del 1984, al volante di una Toleman. Prova il suo talento arrivando secondo al GP di Monaco sotto una pioggia torrenziale. Dalla stagione successiva è alla Lotus
il ritorno di Prost a fianco del britannico, giusto il tempo di vincere il suo quarto (e ultimo) titolo; con il suo ritiro a fine anno, il brasiliano approderà alla Williams. Il regolamento del 1994 proibiva l’uso dei dispositivi elettronici che avevano fatto la fortuna del team inglese. La monoposto progettata da Adrian Newey aveva perso competitività e nelle prime gare, nonostante due pole, Senna aveva collezionato due ritiri. A Imola si correva la terza prova del Mondiale. Sarà il peggiore fine settimana della storia delle corse. Già durante le prove libere del venerdì c’era stato l’incidente di Rubens Barrichello che, sbalzato sui cordoli della variante bassa, aveva perso i sensi. Il giorno dopo la rottura dell’alettone provocava lo schianto della Simtek di Roland Ratzenberger alla curva Villeneuve. L’austriaco moriva appena giunto in ospedale.
IL CAMPIONATO PER RIFARSI basket Beppe Vigani
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arliamo ancora di Eurolega (peccato l’epilogo), dove l’EA7 Armani ha collezionato numeri molto interessanti. Andiamo con ordine. 48: i punti guadagnati nel ranking ufficiale dell’Eurolega, più di quanti ne avesse ottenuti nei due anni precedenti messi assieme (38). 16: le vittorie stagionali dell’Olimpia contro 12 sconfitte. 12: le vittorie casalinghe dell’Olimpia contro 2 sconfitte. 7: le vittorie consecutive dell’Olimpia, record in epoca Eurolega, comprese 7 su 7 in casa nelle Top 16. 124.000: gli spettatori che hanno assistito alle partite casalinghe dell’Olimpia. 4: gli esauriti al Mediolanum Forum per 12.331 spettatori. 7: le gare oltre quota 10.000 al Forum. 8800: la media spettatori alle partite casalinghe che tecnicamente rispetta già il parametro dell’80% di riempimento di un impianto da almeno 10.000 posti fissato dall’Eurolega. Oggi, Milano torna a giocare al Forum, dopo la parentesi di Avellino. L’avversario di Turno è Sassari, che ha castigato le “scarpette rosse” ai quarti di finale di Coppa Italia. Un match che ha dato inizio alla
contestazione dei tifosi contro il club. Non entriamo nello specifico, ma da quella sconfitta l’Olimpia ha inanellato una serie di risultati incredibili, soprattutto in Europa. Tornando alla squadra sarda allenata da Romeo Sacchetti, sappiamo che è molto temibile dalla distanza, quindi un occhio particolare va ai cugini Diener. Domenica scorsa, però, hanno perso in casa con Caserta, nonostante il recupero nel finale di match. I due cugini hanno tirato male (2/9 da tre) e questo è uno dei motivi della debacle. Il quintetto titolare di Sacchetti in cabina di regia ha Marques Green (la scorsa stagione a Milano). Per il play tascabile un record: 16 assist in una sola partita in Serie A, cifra pazzesca che hanno solo Toni Kukoc e Dee Brown, ma 20 nei quarti di finale di Coppa Italia, proprio contro l’Olimpia, record assoluto in un match ufficiale in Italia. Il regista di Philadelphia in campionato tira col 60% da due e oltre il 42% da tre e, nonostante i suoi 165 cm d’altezza, cattura 2.5 rimbalzi a gara. Viaggia anche con 4.4 assist di media. La guardia di Sassari è Drake Diener, formidabile tiratore dai 6.75 m con il 52% e da due con oltre il 62%. L’ala piccola della squadra è Omar Abdul Thomas: discreto al tiro con 52.2 da due, 31.8% da tre. Si fa anche sentire sotto le pance con 4.6 palloni catturati a gara. L’ala forte
è Calebb Green, anch’egli mano caldissima: 62% da due e 39% da tre con 4.5 rimbalzi a partita. Benjamin Eze (altra conoscenza di Milano) è il centro. Non ha mano da numeri eccelsi (47.1%
da due), nell’area pitturata una volta si faceva sentire, anche se ultimamente sembra aver perso lo smalto dei tempi migliori (2.3 rimbalzi di media in 12 minuti giocati). Non si possono dimen-
Foto Savino Paolella 2013.
MARQUEZ E PEDROSA ATTESI IN SPAGNA motoGp Marjlja Bisceglia opo ben 15 anni si è D tornati a correre il Gp d’Argentina, l’ultima corsa
Travis Diener, guardia di Sassari
fu ospitata nel 1999 dall’autodromo della capitale Buenos Aires, ma il film è stato ormai quello già visto e rivisto, rischia di non fare più notizia: ennesima Pole (3 su 3) per Marc Marquez che ha dominato anche le libere, ennesimo dominio nel warm-up, ennesima vittoria che ha crea il vuoto intorno a se, la terza su tre gare disputate in questo mondiale. L’attenzione è tutta sulle posizioni che seguono il campione del mondo in carica che sta facendo un altro mondiale, praticamente corre da solo. Le scommesse sono tutte per il secondo e terzo posto. Grande spetta-
colo a Termas de Rio Hondo. Ora gli occhi sono tutti puntati sul Gp di Spagna di scena questa sera sul circuito di Jerez de la Frontera, uno dei circuiti preferiti da Dani Pedrosa. Facile pensare ad una lotta tutta spagnola per la vittoria. I conti, però, si fanno a fine corsa, Jorge Lorenzo, terzo posto per lui in Argentina, e Valentino Rossi non mancheranno all’appello, l’obiettivo è sempre lo stesso: rovinare la festa agli iberici di casa Honda. L’uomo da battere è Dani Pedrosa, vincitore dello scorso anno davanti ai connazionali Marc Marquez e Jorge Lorenzo. Tutto lascia presagire una lotta tra i due centauri del Repsol Honda Team, Marc non vuole lasciare per strada neppure un punticino e riscattare la sconfitta, si fa per dire, subita nella passata stagione sul circuito di casa e Pedrosa vuole mettercela tutta per bissare la prestazione davanti al pubblico amico.
domenica 4 maggio 2014
IL RUGBY NEI PARCHI CONSOLA RGM olata finale per il quarto posto. Rugby Grande Milano ospiterà domenica al Giuriati il Sondrio nell’ultima giornata del campionato di Serie B. Chi vin-
rimanere in partita e forse potevamo meritare qualcosa di più”. In fondo a fare la differenza sono stati i punti al piede segnati dai piemontesi e falliti da RGM. “Lo valutiamo come un incidente di percorso - continua Antonio Raimondi - perché l’approccio alla partita è stato positivo e anche l’impegno, considerato anche le molte assenze che, tuttavia, hanno contraddistinto un po’ tutta la stagione. Dobbiamo
end è stato intenso per Rugby Grande Milano al Parco di Trenno, luogo in cui è andata di scena la seconda tappa milanese di Rugby nei Parchi. Secondo la formula ormai consolidata, ieri 14.30 bambine e i bambini dai sei ai tredici anni hanno provato i giochi con la palla ovale. Tutto gratuito, è bastato recarsi nell’area adiacente a Cia Cascina Bellaria, per iscriversi con la presenza di almeno un genitore. Poi,
cerà si prenderà il quarto posto e per la squadra milanese l’obiettivo è importante, anche se materialmente non porterà nulla, perché i posti playoff sono già assegnati a Lumezzane e ASR Milano. Dunque una questione d’onore e una risposta che deve servire a progettare la prossima stagione: “Era una stagione di transizione per noi - sottolinea Antonio Raimondi, direttore sportivo di RGM - perché di fatto iniziava un nuovo ciclo con molti giocatori alla prima vera stagione tra i seniores. Siamo cresciuti molto dall’inizio dell’anno e questo va a merito dei ragazzi e dei nostri allenatori Gianluca Ragusi e Mauro Vaghi. Abbiamo trovato un’unità di squadra che ci permettere di programmare pensando in modo ambizioso alla prossima stagione. Certo, abbiamo ancora tanto lavoro da fare”. Domenica scorsa è arrivata una sconfitta sul campo del Settimo Torinese: “Abbiamo incontrato notevoli problemi - attacca Gianluca Ragusi - soprattutto in fase di conquista della palla. Nonostante questo siamo riusciti a
recuperare tutti e la pausa estiva sarà molto importante, perché la rosa al completo ha già un bel potenziale. Inoltre, attendiamo qualche altro giovane ormai maturo per la prima squadra. Domenica prossima contro Sondrio voglia il successo e il quarto posto, che abbiamo meritato per quanto fatto nell’arco della stagione, anche se qualche volta abbiamo subito delle sconfitte inattese. Sondrio è squadra solida, soprattutto, in casa, ma deve venire a giocarsela al Giuriati”. Oltre all’impegno che chiude il campionato di Serie B, il week
due ore di giochi con istruttori qualificati e la gioia di aver conosciuto un campione della Nazionale italiana di rugby. La merenda, che nel mondo del rugby si chiama terzo tempo, a base di frutta, succhi e snack di qualità ha chiuso la giornata. Oggi si replica a Torino, al Parco Cavalieri di Vittorio Veneto. Nella prima tappa al Parco Lambro sono stati oltre 600 i partecipanti con un bel cinquanta per cento di neofiti. Il prossimo appuntamento è a Bologna, ai Giardini Margherita il 17 maggio, mentre il giorno dopo tutti a Verona, a Villa Buri.
rugby Tony Morandi
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Il XV milanese sconfitto dal Settimo Torinese
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eekend contrassegnato da tre grandi personaggi del galoppo internazionale. Andiamo con ordine e partiamo dalla Francia col solito divertente Longchamp domenicale che proponeva a Parigi come piatto forte il rientro dell’imbattuta campionessa Treve che in italiano significa tregua o riposo! E invece la cavalla non ha affatto riposato, ed ha pure perso! La femmina di Criquette Head ha trovato pane per i suoi denti nel castrone di classe Cirrus des Aigles che invece le palle ha dimostrato proprio di avercele! Il veterano di Corinne Barbe (altra donna in cabina di regia, fattore da tenere presente) aveva già una corsa nelle gambe e l’ha fatta valere, mostrandosi più pronto
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e scattante. La retta di questo Premio Ganay 2014 resterà negli annali, questo è poco ma sicuro: due campioni a quattro zampe e due campioni a due gambe in sella perché le monte erano quelle di Christophe Soumillon (sul maschio) e di Lanfranco Detto-
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ri sulla favorita. Un fritto misto dunque di sensazioni e fattori tecnici dal quale, e non poteva essere altrimenti, è scaturita la sorpresa: vittoria di Cirrus per una corta incollatura, dopo 300 metri di lotta totale e feroce. Ha vinto Soumillon? Ha perso Dettori? Sono forse i due Lanfranco Dettori, tra i fantini fantini migliori del più famosi e quotati al mondo. mondo ma Frankie ha già raggiunto i 43 anni e questo è un fatto da non sottovalutare. Ad ogni buon conto il match è stato eccezionale e ha fatto vibrare le tribune del vecchio ippodromo parigino che sarà totalmente rifatto a fine 2015 (per ora mancano i soldi pure lì). Per tutta la retta sembrava potersi risolvere a favore della femmina che poi, al momento della verità, non è mai passata pur se ai 200 aveva dato
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via Mussi angolo Piero della Francesca, 20 Milano tel. 023318253 mail : pescheriamimmo@gmail.com
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ue giornate di avvicinamento al volo libero tra gli appuntamenti del mese di maggio, dedicate a tutti i curiosi che vogliono sapere che cosa è e come vola un parapendio. Il primo open day è organizzato dalla scuola North West Paragliding di Baveno (Verbania) per domenica 4 maggio al Mottarone, monte alto 1500 metri sopra Stresa (Verbania), con vista panoramica su ben sette laghi, in particolare il Maggiore con le isole Borromee e quello d’Orta. Il luogo è facilmente raggiungibile in auto dalla parte di Stresa e Ginese, con transito a pagamento, oppu-
rare il campo da ogni luogo comune. Si passerà poi a spiegare funzionamento, caratteristiche e funzionalità dei parapendio, mezzi senza motore, che sfruttano le correnti d’aria ascensionali provocate dall’irraggiamento solare del suolo per reggersi in aria, salire in quota e percorrere molti chilometri. Dopo la pausa pranzo, sotto la supervisione di piloti esperti, i partecipanti potranno visionare le attrezzature su un prato, effettuare prove pratiche di “gonfiaggio” delle vele e porre tutte le domande del caso. La giornata è gratuita e tra tutti i partecipanti sarà estratto un volo biposto con istruttore da sfruttare subito od in altra data. In caso di brutto tempo l’open day si terrà al palazzetto del ghiaccio di Colazza (Novara). Un raduno di piloti di parapendio e deltaplano è organizzato per domenica 25 maggio
zatori cercheranno di soddisfare domande e curiosità di chi non ha mai sperimentato il fascino del volo sulle ali del vento. Sarà possibile contattare gli istruttori per farsi spiegare in cosa consiste un corso di parapendio o un semplice volo in biposto con loro. Per i piloti esperti ecco una prova di abilità in atterraggio ed un contest fotografico. La prima consiste nel centrare un bersaglio posto sul prato, mentre l’altra nel ritrarre dal proprio parapendio o deltaplano altri mezzi in volo. Una giuria deciderà la foto da stampare su legno con una tecnica particolare. La giornata, all’insegna della festa, è dedicata, non solo ai piloti, ma anche a famiglie, bambini soprattutto, per i quali è prevista un’apposita area di animazione con attività legate all’argomento “Aria”: coloriamo il cielo, bolle di sapone giganti, la torre, il paracadute ed altri gio-
re dalla parte di Omegna. Consigliabile la funivia da Stresa per godersi l’affascinante panorama. Il programma prevede il ritrovo presso il bar Alp situato di fronte alla pista sintetica di sci dove, con l’aiuto di materiale multimediale, lo staff della scuola provvederà dapprima a sgombe-
dal Volo Libero Bergamo presso l’atterraggio ufficiale dell’associazione a Palazzago (Bergamo). L’iniziativa si propone, non solo come giornata di voli spensierati per piloti esperti, ma anche come giornata di introduzione al volo libero per tutti coloro che ne vogliono sapere di più. Gli organiz-
chi come “attenti al dado”, caccia al tesoro, shangai e domino giganti. Il tutto mentre decine di vele colorate volteggeranno sopra le creste della Roncola e del monte Linzone in ricordo del pilota Fulvio Scalvenzi al quale è intitolata la festa.
l’impressione di farcela. Il mulinare di braccia e frusta e delle teste dei cavalli negli ultimi 50 metri è stato da cineteca, condizionato anche da uno strano terreno appesantito e non pienamente gradito da Treve. Ad ogni modo ce ne fossero di spettacoli simili, magari ogni domenica! In Italia invece i toscani hanno vinto il Parioli romano con Salford Secret, acquistato per una manciata di ghinee in Inghilterra dal
bravissimo Riccardo Santini che poi ha gestito al meglio questo purosangue facendogli fare il cosiddetto salto di qualità. Ed è anche tornata a vincere l’elegante giubba rosa-verde dell’ingegnere Diego Romeo, un exploit romano del team più milanese d’Italia, Incolinx, Vague Nouvelle, Diego Romeo appunto e Mirco Demuro, lo splendido fantino. La femmina Vague Nouvelle ha dominato il Premio Regina Elena
riservato al gentil sesso, con una superiorità davvero disarmante, sotto l’insistente pioggia romana di questo strano fine aprile che sembra novembre. Diego Romeo ha sempre investito parecchio nei cavalli ed in particolare nel galoppo milanese, è una presenza fondamentale ed imprescindibile se si vuole uscire dalla palude, una sua vittoria in una corsa così prestigiosa è certamente una bella boccata d’ossigeno.
volo libero Gustavo Vitali
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musica Riccardo Sada
Passenger, busker nell’anima Mike Rosenberg, classe 1984, cantautore inglese, busker nell’anima, meglio conosciuto come Passenger, dopo aver raggiunto la vetta delle classifiche di 20 Paesi nel 2013, esce il 10 giugno con un nuovo album: “Whispers”. Questo disco segue a un anno di distanza la pubblicazione di “All The Little
Lights”, proclamato da iTunes UK il miglior album cantautorale del 2012. Il brano “Let Her Go”, tratto da questo cd, ha scalato le classifiche dei singoli più venduti in tutto il mondo ed è stata la canzone più taggata del globo su Shazam. La marcia trionfale di questo singolo è inarrestabile: il relativo video vanta ben 260 milioni di visualizzazioni su YouTube.
LA RIVINCITA DEI SINGOLI Afrojack, il nuovo singolo è remixato da Guetta
Ellie Goulding se ne va al cinema
“Beating Heart” è il nuovo singolo di Ellie Goulding che fa da colonna sonora al film campione di incassi “Divergent”. La canzone è accompagnata da un video che ha già totalizzato oltre sei milioni di visualizzazioni. La Goulding, che ha presentato il brano dal vivo durante l’ultima edizione degli MTV Movie Awards accompagnata sul
palco dal dj e produttore Zedd, attualmente è impegnata in un lungo tour in America. Messo a segno un altro successo dopo “Burn”, singolo di Platino in Italia con oltre 200 milioni di views per il video, e dopo “Goodness Gracious”, entrambi estratti dall’“Halcyon Days”, la cantautrice sfrutta appieno la potenza di una colonna sonora.
Afrojack, il dj e produttore vincitore di un Grammy Award ha annunciato finalmente la pubblicazione del suo album di debutto “Forget The World” disponibile su etichetta Island Records/PM:AM/Universal Music a partire dal 20 maggio e in preorder su iTunes. Dopo il successo globale di “The Spark”, hit mondiale contenuta nel nuovo album, si fa largo il nuovo singolo “Ten Feet Tall” cantato da Wrabel. Dopo essere stato presentato in esclusiva negli Stati Uniti durante la diretta del Super Bowl, il pezzo arriva ora anche in Italia, anche in versione remix firmato dall’amico David Guetta. Il dj francese con questa rielaborazione mostra ancora una volta il proprio innegabile talento in studio di registrazione.
Lorde arriva il terzo singolo
Ha fatto incetta di tutti i più prestigiosi premi della musica internazionale, dai Grammy ai Brit Awards. Il suo successo non sembra volersi arrestare. Dopo “Royals” e “Team” arriva ora nelle radio italiane il nuovo singolo “Tennis Court”, terzo estratto dall’album di debutto “Pure Heroine” che ha venduto a oggi oltre quattro milioni di copie nel mondo, torna Ella Yelich O’Connor, nota ai più come Lorde. Scoperta all’et‡ di 12 anni dal talent scout Scott Maclachlan, Lorde ha iniziato con un e.p. uscito in sordina nel 2012. Ma in fondo è stato “Royals” a spianarle la strada verso la fama: il brano nel giro di pochi giorni dalla sua uscita si è piazzato al vertice della classifica neozelandese per tre settimane.
STEFANOVA: “TUTTO SU RONALDO, MESSI E I MONDIALI” intervista vip
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Luca De Franco
eodora Stefanova è una presenza fissa di “Qui Studio a Voi Stadio”, programma di
Nuovi scenari per CR7, la “Pulce” e Del Piero E riguardo ai mondiali…
sono avverate – commenta la Stefanova -, anche quelle che sembravano inverosimili. Prima dei Mondiali del 2006 ho detto che un giocatore italiano quasi sconosciuto sarebbe passato alla storia segnando il gol decisivo in una partita importante. Infatti, Fabio Grosso ha segnato il rigore decisivo per la vittoria dell’Italia nella finale contro la Francia. Anche ai Mondiali del prossimo giugno in Brasile capiterà lo stesso”. Chi vincerà i Mondiali?
E’ difficile dirlo in questo momento, ma sono sicura di due cose: una squadra poco considerata (dell’Europa orientale o dell’Africa) arriverà fino in fondo e alcune squadre blasonate saranno eliminate al primo turno. Il Brasile non deluderà perché gioca in casa e questo fattore è molto importante per i giocatori della Seleçao. Gli azzurri faranno bella figura perché si esaltano quando non sono considerati tra i favoriti. Nessuno pensava che l’Italia sarebbe arrivata in
punta di Telelombardia. In precedenza, abbiamo visto la sensitiva più famosa d’Italia fare le sue previsioni in altri programmi televisivi su reti locali e nazionali condotti dai più famosi giornalisti sportivi come Aldo Biscardi, Tiziano Crudeli, Elio Corno e il compianto Maurizio Mosca. “La maggior parte delle mie previsioni si
spettacolo Marco Papetti
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el mese di giugno piazza Duomo diventerà il centro del mondo sia sportivo che musicale. Infatti dal 12 giugno iniziano i Mondiali di calcio e vedere la partita dell’Italia sul maxi schermo in pieno centro a Milano è ormai una tradizione imperdibile: l’Italia giocherà il 14, il 20, e il 24 giugno le
Radio Italia in piazza Duomo partite del girone e poi si spera che prosegua il suo cammino fino alla finale del 13 luglio al Maracanà di Rio. Ma Radio Italia anticipa Prandelli e la sua truppa: infatti scende in campo o meglio in piazza il prossimo 1 giugno con il concerto gratuito in cui si esibiranno i migliori cantanti italiani. Mario Volanti, editore e presidente di Radio Italia, ha convocato per la terza edizione del concerto Biagio Antonacci, Claudio
Baglioni, Edoardo Bennato, Alex Britti, Elisa, Emma, Giorgia, Negramaro e Laura Pausini. A partire dalle ore 20.00 gli artisti inizieranno la loro esibizione accompagnati dalla Sanremo Festival Orchestra diretta dal M° Bruno Santori. L’edizione 2014 del concerto inoltre presenta un’ulteriore novità diretta al pubblico più giovane: alle ore 19.00 andrà in scena HIP HOP RADIO ITALIA, un esclusivo spazio dedicato alla musica
Kiesza dalla nightlife newyorkese
Kiesza si pronuncia “Caisa”. Diventerà un nome familiare per tutti. La sua canzone di debutto, “Hideaway”, non uscirà più dalle orecchie di chi ascolta la radio. In Gran Bretagna Kiesza è già un fenomeno. Questa poliedrica artista canadese, con un insospettabile passato nella Marina Militare e la partecipazione al concorso di bellezza di Miss Universo, è davvero in auge nel Regno Unito: “Hideaway” è tra i
tre brani più suonati dalle radio nazionali. “Voglio ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile il mio sogno”, dice la cantante. “Non mi sarei mai aspettata questo risultato quando ho scritto ‘Hideaway’”. Il singolo anticipa l’album in uscita per il prossimo autunno. “Che sarà molto soul e molto anni ‘90”. Sì, il suo periodo d’oro al Barcellona è finito. Potrebbe andare al Paris Saint Germain, negli Emirati Arabi o negli Stati Uniti. Lo stesso discorso vale per Cristiano Ronaldo, anche se i tifosi del Real Madrid nemmeno si sognano di metterlo in discussione. Il portoghese lascerà la Spagna e firmerà con una squadra inglese. E Alex Del Piero? Giocherà ancora un anno, ma non in Australia. Il suo futuro è negli Stati Uniti.
finale nel 2006, invece ha vinto il torneo. Ci sarà un altro fattore in comune tra l’edizione del 2006 e quella del 2014: un episodio tanto clamoroso quanto la testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi. Giuseppe Rossi sarà al massimo della forma al mondiale? Sì e fornirà delle grandi prestazioni. Lo dico da parecchi mesi, Giuseppe Rossi tornerà più forte di prima. Parliamo di Leo Messi, per la prima volta i tifosi catalani lo contestano. Lascerà il Barcellona? hip hop che vedrà coinvolti alcuni dei più talentuosi rapper italiani. Club Dogo, Fedez, Emis Killa e Mondo si alterneranno in una straordinaria sessione presentata, e non solo, da un artista che ha visto nascere il rap in Italia da protagonista:JAX. Il concerto dello scorso anno è stato un successo di pubblico sia dal vivo che attraverso i social network: l’audience totale si è aggirata intorno ai 2.1 milioni di contatti e ha collezionato 7 premi tra cui quello di “Miglior evento musicale del 2013”.
domenica 4 maggio 2014
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IL DERBY A TAVOLA B
ella idea quella di bere e mangiare bene per festeggiare o per consolarsi in questo Derby senza padroni e senza pronostico. Il menu, ideato e confezionato dal ristorante Melaverde di Milano, è molto classico, con la giusta punta di creatività: si spazia dal crudo di mare alla bruschetta, poi un primo di pesce e un secondo di carne, proprio per accontentare tutti. Lo chef Franco Paciolla ha voluto ricordare le origini degli allenatori delle squadre e dei due fuoriclasse, Mario Balotelli e Maurito Icardi, che potrebbero decidere il match. Il patron Domenico (Mimmo) Lamanuzzi ha invece scelto i vini da abbinare ai piatti cercando di esaltare al massimo i sapori originali senza stravolgerli. Ovviamente buon appetito a tutti i tifosi e buon brindisi finale. Champagne o spumante? Fate voi, l’importante è che le bollicine facciano un bell’effetto!
Cruditées di mare
Bruschetta
Con pomodoro e basilico con prosciutto crudo toscano tagliato a coltello In abbinamento:
Rosso di Montalcino della Toscana
Con gamberetti, scampi, scamponi, ostriche, tartufi, cozze, spagnole, cappesante. In abbinamento:
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utt’altra musica con Walter, ma sempre appetitosa! Qui spaziamo nel cuore dei sapori della Toscana con una bruschetta in versione leggera e profumata, ingentilità appunto dal basilico. Fondamentale la qualità del pomodoro, una passata a mano ricca ma allo stesso tempo non pesante, senza aggiunta di aglio e altre spezie. Ecco perché il pomodoro assume totale rilevanza e sulla sua qualità garantisce Mimmo! Pane toscano, ovvio, adattissimo alla bruschetta e con una mollica elastica e gustosa. Vogliamo parlare del prosciutto crudo toscano? Eccezionale, rigorosamente tagliato a mano, di un colore rosso rubino che ricorda il pata negra. Il vino scelto è il Rosso di Montalcino, più facile del fratello Brunello ma ugualmente ricco e corposo, perfetto con prosciutto e bruschetta. Il livornese e sanguigno Mazzarri apprezzerà tutto ciò e i tifosi nerazzurri sperano di infilare un bel prosciutto… alle spalle di Abbiati!
Arneis bianco del Piemonte
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larence adora il pesce crudo che è il must del suo ristorante Finger’s. Il sushi è un po’ troppo inflazionato ed allora Mimmo propone per l’allenatore del Milan e per tutti i tifosi rossoneri il classico piatto di pesce crudo freschissimo che non ha nulla da invidiare ai plateau parigini famosi in tutto il mondo. Cosa fa la differenza? Innanzitutto la qualità del conchigliame e la sua freschezza: non si può sgarrare, tutto deve essere di alto livello e il rifornimento giornaliero. In particolare fra le ostriche va scelta la belon che costa un po’ di più ma assicura un successo travolgente. Per pulire la bocca dall’untosità e il grasso del pesce è ideale l’Arneis, un biancodi gran classe del Piemonte, di solito famoso per i suoi rossi. E invece questo bianco, elegante e leggero al tempo stesso, va benissimo per festeggiare magari un gol del Milan. In definitiva, piatto elegante, come elegante e di classe è Seedorf, almeno su questo nessuno può discutere.
Filetto
Con manzo argentino e salsa piccante In abbinamento:
Barbaresco del Piemonte
Tagliolini alla siciliana Con pescespada, finocchietto selvatico e olive In abbinamento:
Corvo di Salaparuta, bianco di Sicilia
Mario è nato a Palermo, forse qualcuno non se lo ricorda, e questo splendido primo è un inno alla sua Sicilia, al sole e al Mediterraneo. E’ uno dei piatti classici della Melaverde, lo chef Franco Paciolla lo prepara benissimo partendo da un tagliolino all’uovo elegante e cotto perfettamente, mai troppo al dente e mai troppo cotto. Fondamentale il dosaggio degli elementi, il giusto equilibrio tra olive, spada e finocchietto. Quest’ultimo è perfetto col pesce perché ne toglie l’aggressività in bocca e ne esalta il sapore. L’oliva è il simbolo del mediterraneo e dell’italianità, un po’ come la pizza. Al Balo questo primo piacerà tantissimo e anche ai tifosi rossoneri se il Balo stesso infilerà un’oliva nella porta di Handanovic! In abbinata è perfetto il Corvo bianco, un classico della Sicilia enologica. Attenzione al taglio dello spada a piccoli cubetti o scaglie e alla freschezza del finocchietto
Maurito godrà un sacco nell’assaggiare questo classico della cucina argentina: il gruppo dei sudamericani dell’Inter è famoso per preparare un asado e altre carni alla brace favolosi nei prati di Appiano Gentile. Il filetto deve essere rigorosamente alto e al sangue e la sua qualità non può non essere eccezionale: non dico che si deve tagliare con la forchetta ma quasi! Icardi apprezzerà una salsa al limite del piccante, sicuramente molto speziata per accompagnare questo superbo filetto. Cosa bere con una carne così importante? Si va dritti in Piemonte, ma non sul Barolo bensì sul meno conosciuto Barbaresco, ugualmente di gran stoffa e razza. Il Barbaresco si abbina alla grande col filetto, è un rosso importante e nobile, non ha paura del piccante e delle spezie, anzi li esalta in un’armonia assolutamente irraggiungibile con altri vini rossi. Ultimo particolare il taglio della carne, deve essere alto e quasi rotondo.
PAGINA A CURA DI ALDO COLOMBO Piatti, abbinamenti con i vini e servizio fotografico realizzati al ristorante Melaverde, via Monviso 36, Milano, tel. 02 33600971
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a fotografia in un photofestival a Milano che la riscopre in tutte le sue declinazioni stilistiche e innovative con una dose di massicci appuntamenti dislocati in varie sedi e gallerie della città. La rassegna “primavera a Milano” è diventata un appuntamento importante, una sorta di “salone” che dal 2007 a oggi
Nadar, scatti da tutto il mondo Felix Tournachon, nasce a Parigi nel 1820 e si afferma prima come giornalista e disegnatore caricaturista per poi intraprendere la strada della fotografia che lo rende famoso per aver immortalato con grande intensità espressiva i più noti intellettuali, artisti e politici del tempo, da Charles Baudelaire a Jules Michelet, da Gioacchino
Nadar - Gaspard-Felix Tournachon -
fu di ausilio all’altra. Il movimento Futurista in Italia usava la fotografia per dimostrare il linguaggio della velocità con gli studi sul fotodinamismo di Anton Giulio Bragaglia, e subito dopo il mezzo fotografico diventa centrale anche per lo sviluppo delle tecniche di montaggio sia attraverso il semplice collage che con procedimenti realizzati in
Nel photofestival di Milano, mostra del celebre fotografo francese è la prima piattaforma di riferimento in Italia anche per il mercato della fotografia, dove s’inizia dal classico per arrivare agli autori emergenti, testare le nuove tecnologie e rianimare vecchie pellicole accanto alle tecniche più innovative. La manifestazione a cura della direzione scientifica
di Roberto Mutti, critico fotografico del quotidiano Repubblica, Giovanni Pelloso e Riccardo Costantini, si apre con 150 mostre sparse per la città di cui 36 votate al reportage e fotogiornalismo, 24 naturalistiche, 19 di nudo e ritratto, 16 di architettura e 4 di food. Abbiamo scel-
to questa settimana il celebre artista francese Nadar amico dei pittori impressionisti, cui aveva affittato lo studio per la loro prima grande mostra a Parigi. La galleria M&D di Gorgonzola espone del celebre fotografo e giornalista un’ottantina di ritratti. Nadar, pseudonimo di Gaspard-
Rossini a Gustave Doré, da Pierre-Joseph Proudhon a Victor Hugo. Nadar fu anche interprete curioso del suo tempo e per questo si dedicò anche a vari reportage e nel 1858 riprese Parigi fotografandola da un pallone aerostatico e le foto divennero il primo documento di fotografie aeree della storia. Poi nel 1860 sperimentò le prime fotografie a luce artificiale. Nadar diede anche un notevole contributo intellettuale e artistico allo sviluppo del pensiero fotografico. La fotografia, infatti, se in un primo momento era concepita come tecnica di ausilio ed efficace sostituto del disegno o delle tecniche incisorie diventa poi attraverso i fotografi e gli artisti che ne beneficiarono un mezzo
Charles Baudelaire
Gioacchino Rossini
indipendente di registrazione della realtà con un suo linguaggio sintattico ben preciso. Fotografia e pittura si contesero il trono per molto tempo ma l’una
Edouard Manet Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it
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camera oscura e praticati dagli artisti dadaisti come John Heartfield e Raoul Hausmann. In seguito la fotografia diventa un mezzo necessario e veloce per documentare il valore informativo e censorio di molti regimi autoritari con lo sviluppo del fotoreportages in Europa tra il 1920 e 1930 e la nascita delle riviste come “Life” e “Look”ne celebrano la forza persuasiva ed espressiva fino alla nascita, nell’immediato dopoguer-
ra dell’agenzia fotografica indipendente Magnum, focolare di grandi autori come Henry Cartier Bresson, Robert Capa, Walter Bischof. A cominciare dagli anni 60 la fotografia diventa un mezzo importante anche nell’ambito della moda e della pubblicità e si consacra ormai fino ai nostri giorni come mezzo unico e inequivocabile di comunicazione espressiva e di massa. Per chiudere: un photofestival a Milano capace di soddisfare tutte le esigenze di pubblico dal più esperto a quello neofita con il pallino per lo scatto.
PHOTOFESTIVAL 2014 Fino al 16 giugno Tutti gli incontri i luoghi e le date www.photofestivalmilano.it www.facebook.comphotofestivalmilano Nadar Galleria M&D di Gorgonzola Milano
Direttore responsabile Grafica Beppe Vigani - mail: direttore@stadio5.it Team grafico Edizioni SBM mail: grafica@stadio5.it Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Aldo Colombo, Lara Comi, Luca De Franco, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011