Basta tiri MANCINI
sabato 25 aprile 2015 Anno 5 n 21
Sport & Spettacolo
INTER
ROMA
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Sandro Mazzola
INTER-ROMA PARTITA DAI TANTI GOL
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talia che in Europa è una favola. Tre squadre in semifinale. Solo la Spagna è meglio di noi. Barcellona e Real Madrid in Champions e Siviglia in Europa League. Come noi, man noi abbiamo un differenziale in negativo (loro due in Champions, noi due in Europa League). Quest’anno, forse, ci portiamo qualcosa a casa. Nel ranking europeo abbiamo fatto passi da gigante: nemmeno una squadra inglese in semifinale e i tedeschi si devono accontentare del Bayern Monaco, che è tanta roba, ma è una sola. In Europa League è passata anche il Dnipro che ha fatto fuori il Bruges, l’unica squadra belga. Francesi nemmeno a parlarne, anche se il Monaco, in verità, è monegasca. Insomma, nel calcio europeo dopo tanti anni facciamo la voce grossa. La Juventus, dopo dodici anni torna tra le quattro più forti d’Europa, anche se adesso se la dovrà vedere con Real Madrid, Barcellona o Bayern Monaco. In bella compagnia, ma tremendamente competitiva. Contro il Monaco di Jardim non c’è stata la miglior Juve e, a dire il vero, la fortuna si è turata il naso e ha dato a lei una grande mano (rigore su Morata che all’andata è stato regalato e al ritorno non ne è stato concesso uno alla compagine monegasca che i poteva vedere anche dalla luna). Ma si sa, se si vuol andare fino in fondo bisogna essere di bocca buona e non fare caso a queste sciocchezze. Intanto, la Serie A ci regala un bel match al ‘Meazza’: Inter-Roma. I nerazzurri arrivano da una discreta prestazione al derby: il Milan è stato preso a pallonate, soprattutto il secondo tempo, anche se non è bastato. Ma il derby è sempre il derby e quindi tutto può accadere. Ora, ci sono i giallorossi e i nerazzurri potrebbero togliersi qualche soddisfazione. La squadra di Garcia è in lotta ancora per un posto in Champions, ma potrebbe risentire di una situazione pesante che sta attanagliando Trigoria e dintorni. E’ un super-match che andrà goduto fino in fondo. Stesa cosa dicasi per il Milan che nel pomeriggio dello stesso giorno va a far visita all’Udinese. Vuole vincere, ma uscire con le piume intatte sarebbe un buon risultato. Chi ha paura sa far male.
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o archiviato il derby con molta amarezza. In tutta sincerità pensavo che l’Inter potesse vincere. Ha avuto parecchie occasioni per segnare, un po’ ci ha messo lo zampino l’arbitro, per altri motivi, e non è la prima volta, siamo mancati in fase conclusiva. Senza Guarin questa volta devo dire che è mancato qualcosa a centrocampo. L’anno scorso parecchie volte ho criticato questo giocatore, però all’occorrenza si è pensato quanto utile potesse tornare in alcune partite. Questa con il Milan poteva essere quella giusta ma è andata a finire come tutti sappiamo. Inter e Milan, era destino che do-
INTER Allenatore
vessero stare fuori dall’Europa. Per i nostri cugini è il secondo anno consecutivo, mi dispiace per loro. Penso che anche vincendo oggi a Udine non cambierà nulla. Stesso discorso anche per noi, se bene, pur con tutto il rispetto, la Roma vale molto di più dell’Udinese. Penso che la partita di questa sera possa regalare parecchi gol, come è accaduto in diverse circostanze negli ultimi anni. Di sicuro la Roma verrà qui a Milano per prendersi i tre punti. Non riuscendoci correrebbe il rischio di vedere allungato il passo della Lazio che all’Olimpico ospiterà il Chievo. Due parole sul derby di Torino, dove la squadra granata si sente ancora addosso le scorie della par-
tita persa all’ultimo minuto con i bianconeri. Passando alla Champions sarà durissima per la Juve la sfida con il Real Madrid. Gli spagnoli non stanno attraversando un gran momento ma hanno giocatori come Ronaldo e Bale che possono
STADIO
MEAZZA
risolvere in qualunque momento la gara, al di là delle prestazioni collettive. Per conto mio, infine, credo di poter dire che la finalissima di Europa League possa essere tutta italiana perché quelli del Dnipro non sono dei fenomeni e il Siviglia ha
dimostrato di essere fragile in difesa apecialmente con il suo portiere Beto che spesso va a farfalle.
ROMA
ORE 20,45
Allenatore
Roberto Mancini
Rudi Garcia
Arbitro: Daniele
INTER (4-3-1-2)
Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Brozovic, Gnoukouri, Kovacic; Hernanes; Icardi, Palacio
Orsato di Schio ROMA (4-3-3)
De Sanctis; Torosidis, Manolas, Mbiwa, Holebas; Keita, De Rossi, Nainggolan; Florenzi, Totti, Gervinho
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PARTITA DA 1-2-X
3 campo a servire il vero “Re” di Roma Francesco Totti. Dopo un mese rivedremo in campo Gervinho. Mancini proverà a schierare il 4-3-1-2 con Hernanes a
servire la coppia Palacio-Icardi e la Roma risponderà con un 4-3-3 seminando terrore con il tridente d’attacco Florenzi-TottiGervinho.
S
i fa dura la strada dell’Inter, non che sia stata fin qui facile. Al Meazza è in arrivo una Roma al gran completo, Miralem Pjanic è rientrato nel gruppo. Il bosniaco, ex Lione ha superato i problemi legati all’infiammazione alla caviglia destra ed è pronto a fare del male al biscione. Pronto anche Gervinho. Se il l’ivoriano mette in campo nella sfida di questa sera il 50% di quanto fin qui dimostrato, saranno dolori per la banda Mancini. Come se non bastasse anche Daniele De Rossi, scontata la squalifica, torna a far parte del gruppo. Per Garcia l’imbarazzo della scelta: quattro uomini per tre posti disponibili. Nell’Inter peserà l’assenza di Medel e passerà, invece, in modo indolore quella di Thohir che tornerà a San Siro per la partitissima che vedrà ospite la Juventus. Torniamo al campo. Hernanes ci sarà a danno dello svizzero Shaqiri, confermato Gnoukouri e ancora dubbi, invece, sulla presenza di Guarin e Santon eventualmente sostituiti da Brozovic e D’Ambrosio. Per Garcia, invece, i dubbi restano solo sugli esterni: Holebas-Torosidis o più arretrato Florenzi. Keita dovrebbe avere la meglio su Pjanic in centro-
LA CLASSIFICA
classifica marcatori Giocatore reti minuti giocati 1) Tevez (Juve) 18 2412 2) Icardi (Inter) 16 2392 Menez (Milan) 16 2663 4) Toni (Verona) 15 2674 5) Higuain (Napoli 13 2382 Dybala (Palermo) 13 2638 7) Quagliarella (TO) 12 2238 Di Natale (Udi) 11 2129 Gabbiadini (NA) 11 Berardi (SA) 11 Callejòn (NA) 11
Squadra 1 Juventus 2 Lazio 3 Roma 4 Napoli 5 Sampdoria 6 Fiorentina 7 Genoa 8 Torino 9 Milan 10 Inter 11 Palermo 12 Sassuolo 13 Chievo 14 Verona 15 Udinese 16 Empoli 17 Atalanta 18 Cesena 19 Cagliari 20 Parma
PG PT 31 73 31 58 31 58 31 53 31 50 31 49 31 44 31 44 31 43 31 42 31 41 31 36 31 36 31 36 31 35 31 34 31 30 31 23 31 21 31 13
TURNO ODIERNO Giornata 32 sabato 25 aprile
orario
Udinese-Milan 18.00 Inter-Roma 20.45 domenica 19 aprile Atalanta-Empoli 12.30 Lazio-Chievo 15.00 Parma-Palermo 15.00 Torino-Juventus 15.00 Verona-Sassuolo 15.00 Genoa-Cesena 15.00 Fiorentina-Cagliari
18.00
Napoli-Sampdoria
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olto probabilmente sarà lui, Assane Gnoukouri, il ragazzino (classe ‘96) che ha ben impressionato domenica scorsa nel derby, a sostituire lo squalificato Medel, nella sfida che vedrà impegnati questa sera i nerazzurri contro la Roma al Meazza. I calciatori della Primavera che hanno esordito in poco meno di due anni in prima squadra salgono cosi a sette: Bonazzoli, Puscas, Donkor, Palazzi, Di Marco, Camara e Gnoukouri. Segno evidente del buon lavoro svolto dalla società nel settore giovanile, guidato dal responsabile Roberto Samaden, che ha recentemente rinnovato per altri due anni il contratto con il club nerazzurro e di mister Vecchi che, oltre a vincere alla grande lo scorso febbraio l’importante torneo di Viareggio, ha già raggiunto con la sua “Primavera” la fase finale del campionato. Per questi sette “puledri” della cantera nerazzurra il destino potrebbe presto cambiare. Per molti di loro, come Bonazzoli, già ceduto per il prossimo anno alla Sampdoria, con diritto di riscatto da parte della società nerazzurra, tutto è già deciso, mentre per gli altri elementi aggregati quasi stabilmente alla prima squadra, si ve-
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audeamus igitur! La Juventus è in semifinale. Ringraziamo gli dei e facciamo sacrifici soprattutto a Mercurio, amico e benevolo nei confronti dell’undici bianconero. Ora sotto a chi tocca, consci che se la Juve non è imbattibile, nemmeno le altre tre semifinaliste lo sono. Bayern e Real si possono eliminare purché i torinesi mantengono uno stato di forma accettabile e non si perdano in inutili proteste nei confronti dell’arbitro, in isterie deleterie e inutili. Nel calcio si prende e si dà accettando a malincuore o tirando un sospiro di sollievo quel che il direttore di gara decide. Dicevo che Bayern e Real sono alla portata di Juve forse il Barcellona a quella di nessuno. Ho sentito dire che i Catalani sono scarsi a centrocampo e in difesa. Comunque terribili in zona gol, con Suarez fresco rispetto a tutti e Messi tornato a livelli d’eccellenza. Stiamo a vedere che ci riserva la sorte e andiamo come di consueto a prendere in esame la tredicesima di ritorno che vede nel campionato ormai agli sgoccioli le milanesi impegnate entrambe il sabato, giorno della liberazione, milanesi desiderose ormai di liberarsi, tanto per essere in tema, da questo torneo come della varicella contratta da grandi, credendo che voltando pagina, inizi un periodo più ricco di soddisfazioni. Mi vengono in mente coloro che aspettano la fine dell’anno e brindano all’inizio del nuovo illudendosi di migliorare la propria esistenza solo con il cambio di calendario. Le migliorie vanno fatte con la programmazione, tenendo conto degli errori passati e tenendo un occhio sempre vigile al bilancio, perché
drà. Gli inserimenti dei giovani in una grande squadra come l’Inter in fase di rilancio, non sono facili, anche perchè comportano dei rischi che dovranno essere certamente valutati per non disperdere il valore del giovane in formazione non solo sul piano sul piano tecnico, ma anche caratteriale. Bonazzoli: Le sue qualità sono immense. Ha potenza, tecnica e fiuto da gol. Forse era il caso di gettarlo nella mischia e fargli disputare più partite con la prima squadra, invece, per esigenze di bilancio, si è preferito cederlo alla Samp, nella quale dovrebbe partire titolare il prossimo anno. L’Inter, però, sul golden boys di Manerbio, ( Brescia ) capocannoniere nell’ultimo “ Viareggio” ha un’opzione di riacquisto. Basterà tutto questo, per rivederlo in nerazzurro? Puscas: E’ arrivato dalla Romania e subito in pochi anni ( 2013) ha messo in mostra il suo grande talento. Può fare il centravanti, la seconda punta, giocare da esterno sinistro. Impressionante il numero dei gol segnati con la Primavera nerazzurra di Vecchi; ben 16 in 11 partite. Non ha ancora segnato in serie A, perché poche volte ha avuto la possibilità di farlo, ma prima della fine del campionato, con il consenso di Mancini, vorrebbe provarci. Il futuro potrebbe essere in prestito in un altro club. Donkor: A lanciare il ragaz-
il caso Parma, è un monito per tutti. Rabbrividisco nel sapere che l’Inter è interessata a Tourè del Manchester City, ormai ultratrentenne. Il centrocampista ivoriano è certo che difficilmente troverà spazio e tanti soldi nella prossima Premier, e un buon ingaggio nel capoluogo meneghino, magari triennale, sarebbe più che gradito. Tourè è un ottimo giocatore ma assopita in lui è l’ambizione e la fame di vittorie; anche Essien lo era un ottimo giocatore. Chiedere, please, al Milan se sono contenti di averlo preso. Comunque, tiriamo avan-
Gnegneri Yaya Touré
zo nel calcio che conta è stato Andrea Stramaccioni che lo ha fatto esordire in Europa League per venti minuti nella sfida di Europa League del 2012 contro il Rubin Kazan. Dalla stagione 2014/2015 il difensore ghanese è aggregato alla prima squadra. Palazzi: Il suo esordio con la maglia della prima squadra è avve-
La cantera nerazzurra non finisce mai
trocampista dotato di buona corsa e ottima visione di gioco, Andrea ( classe ‘96) spera che l’Inter gli prolunghi il contratto.
so contributo a Vecchi in fase offensiva. Il suo esordio in prima squadra avviene lo scorso anno in Europa League a 17 anni con-
ster Mancini con la prima squadra. Gnoukouri: Dopo la grande personalità dimostrata nel derby di
tro il Qarabag e finita 0 a 0. Positiva la sua prestazione nell’ultima amichevole disputata con la maglia della Nazionale Under 17. Camara: La sua velocità, a destra o a sinistra spesso è risultata decisiva per scardinare le difese avversarie nella Primavera. Nell’uno contro uno è quasi inarrestabile. Forte fisicamente, partecipa negli ultimi tempi con assiduità agli allenamenti di mi-
domenica scorsa contro il Milan, i riflettori contro la Roma saranno puntati ancora su di lui. Speriamo che il ragazzo non perdi la tramontana, perché la strada da percorrere è ancora lunga. Le difficoltà non mancheranno. Assane lo sa, anche perchè lui il calcio lo ha incominciato a giocare in strada, nel suo paese in Costa d’Avorio, insieme a suo fratello più piccolo Wilfried.
Contro la Roma fiducia a Gnoukouri
nuto lo scorso anno con Walter Mazzarri in Europa League e nella gara contro il S. Etienne. Da quando ha iniziato a giocare a calcio ( 6 anni) Andrea ha solo conosciuto una maglia: quella nerazzurra. Ragazzo esemplare dentro e fuori dal campo, cen-
Lo suggerisce il suo cuore. Dimarco: Anche Federico ha il sangue nerazzurro. Cresciuto nelle giovanili, gioca nell’Inter dall’età di 6 anni. Terzino sinistro, nell’ultimo torneo di Viareggio, ha messo in mostra tecnica e corsa, dando un gros-
DERBY BIANCONERO ti e prendiamo in considerazione il match casalingo con la Roma. Quest’Inter che si muove come un bradipo in campo, non ha alcuna possibilità. Basta solo che Gervinho torni per un tempo quello dello scorso anno. I cugini se la vedranno con l’Udinese che sta disputando una stagione piena di ombre e poche luci. Di Natale è evidentemente al capolinea e un po’ tutta la squadra friulana appare poco coesa per
IL MEAZZA E’ GIALLOROSSO
cui via libera al Diavolo. Il giorno successivo propone una raffica di partite che vale la pena di pronosticare. L’Atalanta aspetta l’Empoli, reduce da un pareggio casalingo. Prevarrà la ragion di stato. Un punto per uno non fa male a nessuno. Tanto peggio per il Cesena che non potrà far
altro che cercare di metter k.o. il Genoa. I Romagnoli saranno fatti a brandelli dagli artigli del Grifone ligure e dovranno cominciare a pensare al prossimo campionato cadetto. Forza e coraggio ragazzi, non è la fine del mondo. Il Verona, corsaro a Firenze, dovrà digerire le cerami-
che di Sassuolo, indigeste dopo la prova discreta con il Torino. Gli Emiliani ritroveranno la vittoria e il sorriso dopo quattro sconfitte consecutive fuori casa. Chi vendicherà l’onore della bella e gioconda Emilia sarà il generoso Parma che non vince in casa dalla seconda giornata. La squadra di Donadoni ha il coraggio del tasso del miele. Anche il leone lo evita se lo incontra perché non arretra e non si arrende mai. Ed è quello che faranno i granducali. Gloria e un punto troveranno i veneti del Chievo che non vanno in gita turistica a Roma. Maran organizzerà una difesa arcigna e accurata, impenetrabile come Castel Sant’Angelo. Il pomeriggio ospiterà nel palinsesto anche il derby di Torino. Non vedo come i granata possano impensierire gli antichi rivali. Non sarà facile ma il Toro dovrà soccombere. In serata la Fiorentina affosserà definitivamente le speranze del Cagliari di rimane nere nella massima serie. Reduce da due sconfitte consecutive i viola di Montella non faranno sconti a nessuno. Più in bilico appare la sfida del San Paolo che vede il Napoli affrontare la Samp. I liguri sono squadra concreta e velenosa e strapperanno il risultato utile minimo. Vogliatemi bene e passate un buon fine settimana, possibilmente un po’ più ricco.
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Maicon Douglas Sisenando
Maicon Douglas Sisenando
Dodò
Dodò
Marco Andreolli
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Marjlja Bisceglia
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L’Ospite
Francesco Totti
n u e m o c o r e n e T
E N O P PU
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Giovanni Labanca
INTER CLUB NAPOLI
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vita di club
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uarant’anni sono quasi una eternità se trascorsi dietro allo striscione di un club con la propria squadra nel cuore e, pertanto, vanno festeggiati nel migliore dei modi. Così hanno pensato e fatto i soci dell’Inter Club Napoli “dal Vesuvio con amore”, per la loro speciale occasione: il 7 marzo i festeggiamenti sono iniziati a Napoli, per finire il 19 aprile a Milano, in occasione dello sfortunato derby, data che coincide, manco a farlo apposta, proprio con il primo verbale di fondazione del club. All’American Hotel di Napoli erano presenti oltre 200 tifosi, tra cui diversi soci fondatori del club (Roberto Aprea, Emilio Vittozzi, Ciro Nicastro, Rosaria Sannino) ed ex soci (Gianni Alterio, Marco Cristiano, Raffaele Abilitato) oltre al consiglio direttivo al gran completo e oltre a 34 inter club della Campania. Madrina della magnifica serata è stata la presidentessa Valentina Cadavèro che ha ripercorso le avvincenti tappe della luminosa e “vulcanica” storia, cominciata grazie alla determinazione ed alla passione dei tifosissimi ragazzi del ‘75, capeggiati da Adriana De Leva (nella foto), attuale coordinatrice per la Campania. A testimoniare il lungo cammino per l’Inter, nell’antisala dell’Hotel, è stata
se, è seguito un ricevimento cui hanno preso parte gli amici del Centro e di altri club del Nord a dimostrazione di come e quanto allestita una mostra fotografica di documenti, testimonianze, attestati, gadget, libri contabili e verbali di questi primi 40 anni di storia, impresa davvero ardua, se pensiamo che è Napoli ad ospitare un Inter Club. Il sodalizio partenopeo, nella speciale occasione, ha avviato una raccolta di soldi donati all’Associazione “Gli occhi di Claudio”, rappresentata, nella circostanza, dalla presidentessa Tomasina Pinna, che commossa come non mai ha ringraziato del buon cuore dimostrato, segno tangibile della generosità della gente napoletana. L’Inter Club Napoli, a ricordo della ricorrenza ha donato ai club intervenuti il gagliardetto celebrativo,
la passione per l’Inter possa unire. Da Stadio5 i migliori e scoppiettanti auguri, in modo particolare da chi scrive.
riservando alla coordinatrice Adriana De Leva e Lello Capuano un dono-ricordo speciale, donato anche a due ospiti di eccezione. Giorgia e Aldo Altobelli, presidenti dell’Inter Club Torino, giunti espressamente nella città di San Gennaro per unirsi ai festeggiamenti anche a dimostrazione dell’antica amicizia che lega Adriana De Leva e Aldo Altobelli della “vecchia guardia”. La manifestazione è stata immortalata dai bravi fotografi Lucia Sissa e Giovanni Gargiulo. A Milano, prima dell’inizio della partita, l’Inter Club Napoli è stato premiato con un prestigioso riconoscimento dalla Società. In serata, in un noto locale milane-
Inter Club CASSANO D’ADDA
Durante la cena, gli ospiti, con fervide parole, hanno ripercorso la storia dell’Inter Club Fara, a cominciare dal presidente fondatore Francesco Brambilla che, dimostrando una ferrea memoria, ha raccontato molti piacevoli aneddoti ed i tanti importanti personaggi che hanno onorato con la loro presenza il Club bergamasco. E’ toccato poi a Luca Facchetti, salutato da un lungo ed affettuoso applauso, che ha parlato degli anni della Grande
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l Ristorante Cantarana, venerdì scorso, è stato in buona parte requisito dai soci dell’Inter Club Fara Gera d’Adda per celebrare in modo degno il 40° anniversa-
rio della sua fondazione. La presidentessa, Rossella Cremonesi, anche nelle vesti di coordinatrice della provincia di Bergamo, ha accolto con grande gioia i soci
convenuti e gli attesissimi ospiti della serata, Evaristo Beccalossi, Stefano Vecchi e Luca Facchetti e, per il Centro Coordinamento, il direttore Nicola Ranieri.
Inter del papà Giacinto. Evaristo Beccalossi, con la sua consueta simpatia , ha ricordato, invece, qualche aneddoto legato all’Inter degli anni 70 e l’inizio degli anni 80. Ha chiuso gli interventi l’ allenatore della Primavera, Stefano Vecchi, che ha sottolineato l’importante lavoro che il nostro settore giovanile sta portando avanti, esprimendo tutta la sua soddisfazione per gli importanti traguardi già raggiunti in questa stagione, fra cui spicca
il Torneo di Viareggio. Sono da ricordare, tra gli ospiti, anche i Coordinatori della provincia di Cremona-Lodi, Ettore Bettinelli, e quello della provincia di Brescia, Adamo Ghidini ed una folta rappresentanza di altri Inter Club bergamaschi e bresciani. La festosa ricorrenza si è conclusa, come nelle migliori famiglie, con il taglio e la mangiata di una squisita torta celebrativa e una ricca lotteria i cui proventi sono stati devoluti in beneficenza.
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La Lupa senza latte Giovanni Labanca
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o dicono, spietati come non mai, i 2768 anni che la Storia le affibbia: la Lupa è stanca e si comincia a vederne il declino inesorabile, proprio come il tempo che scorre lentamente, alla guisa delle acque del Tevere, sotto i ponti che hanno visto passare trionfi e capitomboli. Gli anni, sia chiaro a scanso di equivoci, sono quelli della città, ma in debita proporzione, somigliano a quelli della Roma Calcio di questi ultimi tempi. “Porterò lo scudetto a Roma entro un anno” è stato l’ultimo proclama di “Caesar” Garcia, fatto in pompa magna e con una sicumera da far strabiliare di gioia i lupacchiotti degli spalti giallorossi dell’Olimpico. Roba da non crederci, se poi, vedi la squadra franare, piegarsi sulle deboli gambe e perdere anche quel treno chiamato Champions, che tanto lontano avrebbe portato la società ed il popolo assetato di vittorie, più che di latte. Questo, come i risultati dimostrano, comincia a scarseggiare, tanto da far temere il peggio e, per giunta, a favore della dirimpettai Aquila, che è pur sempre un gran bel rapace, pronto a beccarsi tutto, avendone le forze e la volontà. Per il momento sono appaiati le due bestiole capitoline, ma i presentimenti danno per sicuro lo spiccare del volo dei laziali, piuttosto che una zampata di orgoglio della balia dei gemelli, primi Re di Roma. Il segnale è questo, a giudicare anche dalle velate e poi smentite volontà del Pupo capitano, che, dal prossimo
anno, avrebbe addirittura intenzione di cambiare mestiere, subito stoppato da Pallotta, che parla di invenzioni, solite, della stampa. Sia come sia, la Roma di stasera avrà la fortuna di incrociare un’Inter debole, anche se vincente ai punti contro l’altra controfigura di Milano. “E’ l’occasione giusta per rifarci o per evitare
L’INTER OSPITA LO I.E.O. A SAN SIRO
quasi a ridosso della Juve, ma è pur vero che non siamo diventati in un colpo solo, dei brocchi da cucina. Per questo siamo fiduciosi che ritroveremo lo spirito combattivo dei tempi migliori, anche perché abbiamo assoluto bisogno di riguadagnare la stima dei nostri tifosi che avevano bel altri traguardi da festeggiare.
A almeno un’altra brutta figura, visto che con l’Inter abbiamo sempre gareggiato nel migliore dei modi, portando a casa bei punti. E lo possiamo fare anche stasera”. E’ il pensiero dominante dei giallorossi che capitan Totti puntualizza ancora meglio “E’ vero che abbiamo perso il ritmo e le idee che ci hanno guidato fin
Garcia è sempre lo stesso uomo in cui dobbiamo avere tanta fiducia, perché alla fine il secondo posto dovrà essere nostro. Assolutamente”. Sperando che il latte riprenda a scendere copioso e nutriente da quella Lupa che di secoli comincia ad averne proprio troppi. Biscione ed Aquila, comunque, sono avvisati.
d attirare l’attenzione in questo anticipo di Serie A al Meazza sarà anche la solidarietà. La F.C. Internazionale questa sera ospita in Sala Executive l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano che presenta il programma di studio LIVE (Life ImproVed by Exercise), l’obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita e ridurre gli effetti collaterali delle terapie in donne che hanno avuto un tumore al seno. Un programma di ricerca che prende a campione 200 donne che indosseranno un braccialetto contapassi che trasmetterà al centro di raccolta dati dello IEO il numero di passi giornalieri, la distanza percorsa in km, numero di Kcal consumate e i movimenti fatti durante il sonno; informazioni utili a migliorare la qualità di vita come anzidetto. Il programma è stato redatto in collaborazione con la rivista Runner’s World, responsabile e coordinatore dello studio è il Dott. Oreste Gentilini, Vice-Direttore Senior della Divisione di Senologia dell’Istituto Europeo di Onco-
logia. Le persone interessate a partecipare allo studio possono
scrivere una mail al seguente indirizzo: live@ieo.it
Dott. Oreste Gentilini
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JUVENTUS BRUTTA MA IN SEMIFINALE champions
Real Madrid alla porta dei bianconeri
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brigata la pratica Monaco si inizia a giocare sul serio. Se lo scudetto per la Vecchia Signora è ormai pura formalità, non si può dire altrettanto se si parla di Champions. I bianconeri mercoledì scorso contro il Monaco hanno messo in campo l’ombra di se stessi. Beene ha fatto Allegri a blindare dal primo minuto l’1-0 dell’andata e risparmiare le energie per le partite che contano, ma questa Juve, quella vista a Monte Carlo o Montecarlo come dir si voglia, non può sognare il triplette anzi, può solo sognarlo. Il Monaco è stato poca cosa se pensiamo al prossimo avversario. Il Real Madrid, fra le altre rtre semifinaliste, più alla portata dei bianconeri ma non troppo. Il miglior Cristiano Ronaldo potrebbe farne un solo boccone delle Zebre. Dunque la prima sfida sarà allo Juventus Stadium che ospiterà il grande ex Carlo
Ancelotti, l’augurio è quello di non farci l’abitudine. Altro pianeta quello del Barcellona e del Bayern Monaco. Il Barca liquida
Ancelotti. Il Real Madrid, alla sua quinta semifinale consecutiva e seconda per Carlo Ancelotti, ha fatto le scarpe ad un ottimo Atletico che ha saputo contenere le merengues in inferiorità nu-
il Paris SG senza faticare molto, la doppietta di Neymar basta e avanza per liquidare i parigini. Settima semifinale in otto anni
merica e solo nel finale ha trovato il guizzo vincente con Chicharito Hernandez. Il messicano manda a casa Simeone e company. Il Cholo per il secondo anno consecutivo perde la sfida diretta con
Marjlja Bisceglia
PROSEGUE L’AVVENTURA PER FIORENTINA E NAPOLI
Finale tutta italiana, è quasi fatta
’Europa League parla ancora italiano, almeno per metà. Il Napoli si è adeguato al dovere di giocare anche la partita di ritorno. Non poteva essere diversamente, dopo l’1-4 rifilato
azzurra, manda in delirio il San Paolo che ha registrato il tutto esaurito per l’occasione. Questione “d’onore”. I partenopei non potevano salutare i tedeschi a reti inviolate, no al San Paolo. E i tanti tifosi accorsi a sostenere i propri beniamini sono soddisfatti, la palla
al Wolfsburg in Germania nella gara di andata il destino dei tedeschi era già segnato. In queste gare Rafa Benitez non sbaglia mai o quasi. Uno scatenato Higuain in perfetta sintonia con Jose Callejon, protagonisti della prima rete
è rotonda e mai dire mai. Alle due reti del Napoli risponde il Wolfsburg pareggiando in due minuti. Nessuno si è annoiato, neppure i due portieri. Parità, un 2-2 che non fa male a nessuno e manda il Napoli in semifinale. Anche al Fran-
europa league
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chi è festa tutta italiana. La Fiorentina ha battuto Dyn. Kiev con un loquace 2-0 e manda un chiaro messaggio al Napoli. Il sorteggio ha salvato la possibilità di vedere entrambe le compagini del Bel Paese in finale. La finale del trofeo, in programma a Varsavia -Polonia- il prossimo 27 maggio vedrà la vincente di NapoliDnipro ospitare la vincente di Siviglia-Fiorentina. La finale del torneo, almeno sulla carta, dovrebbe parlare solo italiano.
11 per Iniesta e compagni. Peccato per coloro che già gustavano una finale tra le due forze più in forma del torneo. Il Bayern Monaco è la squadra che fa veramente paura, un rullo compressore che non guarda in faccia a nessuno, Chi ha temuto di vedere i tedeschi mesti e subire il Porto che nella gara di andata ha fatto registrare l’1-3 a proprio favore si è sbagliato di grosso. Questo Bayern non teme nulla neppure partire da una sonora sconfitta, è bastata la prima frazione di gioco per ripristinare i ruoli. E’ bastato il primo tempo, per l’esattezza 22 minuti, per riprendersi l’accesso alla semifinale. Thiago Alcatara, Boateng, Muller e Lewandowski con una doppietta hanno subito fatto capire chi comanda in campo. L’Allianz Arena ha portato male al Porto, inutile il gol di Jackson Martinez seguito dal sigillo di Xabi Alonso che fissa il risultato sul 6-1. Attesissima la sfida BarcellonaBayern Monaco. Le sfide di andata si giocheranno il 5/6 maggio e il ritorno il 12/13 maggio. Il gran finale è per sabato 6 giugno all’Olympiastadion di Berlino.
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n un ambiente dove i risultati arrivano ogni venti anni, la gioia è così edulcorata che pare non trasparire. Ma quella di ieri è stata una serata che entrerà negli annali della storia azzurra, 26 anni dopo, di speranze, sconfitte, cadute e rinascite che sembrano ormai appartenere al passato più remoto. Rafa Benitez e i suoi uomini hanno regalato una gioia immensa ai sei milioni di tifosi azzurri sparsi per il mondo, i quali mai come ora si sono uniti per gridare alla feli-
Scusate il ritardo
cità assoluta per un importante risultato finalmente raggiunto. Siamo in semifinale di coppa Europa eppure l’unica eco che si sente in giro rimane solo quella del refrain: Ma Rafa resta? Resta o non resta?. Sinceramente da tifoso del Napoli, da opinionista di questa testata e da allenatore
di calcio nelle piccole categorie dilettantistica la sola cosa che mi viene da dire è : Ma chi se ne frega? Si ,perché quello che si spera, si agogna e si vuole rimangono solo i risultati finali di questa tormentata stagione. Uefa e posizione Champions su tutto. In questo primo decennio
dell’era De Laurentis poi, se c’è una critica positiva da muovere nei confronti del presidente è proprio quella della scelta giusta dei tecnici che, ad eccezione di Roberto Donadoni, che comunque in altri lidi ha dimostrato tutta le sue capacità, hanno dato a Napoli e a Napoli quel valore
è la maglia, unica, vera bandiera del popolo della pedata. Tornando alla partita con il Wolfsburg, ultimo avversario affrontato , comunque si è dimostrata squadra di rango superiore e per nostra fortuna, la partita con loro è stata vinta in Germania, altrimenti non sarebbe stato semplice come
aggiunto , ottimo per i risultati e gli obiettivi previsti e raggiunti dalla società partenopea. Con Giampiero Ventura si è iniziato il discorso di ripresa e di ricostruzione, quando non c’erano ancora né le magliette, né il campo di allenamento né i calciatori, con Edy Reja i primi risultati di crescita, dalla C all’Uefa, con Walter Mazzarri il primo trofeo e il cambio di mentalità, non facile e non da tutti, con Rafa Benitez si è raggiunti la dimensione europea e i titoli , l’unica cosa che manca ora dovrà quindi conquistarla il prossimo allenatore; non vorrei essere nei suoi panni o forse si. Chi arriverà per il dopo Don Rafè sarà benvenuto, nel calcio moderno quel che conta
è stato, il turno di ritorno e il passaggio in semifinale. Tra le tante qualità dell’ equipe tedesca ci tengo a sottolineare la classe con cui il loro coach ha risposto, in occasione della conferenza stampa prima delle gara: Il tecnico del Wolfsburg appunto, Dieter Hecking ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita di Europa League contro il Napoli, parlando tra le altre cose del comunicato apparso sul sito del club tedesco: “Un comunicato che dice di fare attenzione perchè Napoli città pericolosa? Sul nostro sito c’è scritto questo? Non lo leggo mai, non lo sapevo. Dalla mia stanza d’albergo vedo un mare fantastico e posso solo innamorarmi di questo. Prendo
Sono solo passati 26 anni ma il Napoli è tornato!
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le distanze da questo comunicato”. Un grazie sincero e dovuto a mister Hecking. Semifinale raggiunta e avanti il prossimo. In campionato invece arriva la squadra rivelazione del torneo 2014 – 2015,quella Sampdoria guidata da uno dei candidati alla panchina azzurra, per l’anno prossimo, Siniša Mihajlović da Vukovar, classe 1969, una vita da mediano, uno che se non lo si ama lo si stima come minimo, da a tutti l’impressione di un uomo che si è conquistato le cose a morsi, con serietà, tenacia, coraggio e passione, tutte cose che noi uomini semplici sogniamo di fare anche se spesso ci viene male e rimane solo un pensiero. Se dovesse arrivare davvero lui, che dire se non: Siniša uno di noi. L’anno scorso Napoli - Sampdoria finì 2-0. Con Mertens che pescò due cioccolatini nella calza, la partita si tenne il 6 gennaio 2014, giorno della Befana. La doppietta del belga lanciò gli azzurri a -2 dal secondo posto tenendo la Fiorentina a distanza di sicurezza. Quella fu tra l’altro la prima sconfitta di Mihajlovic sulla panchina blucerchiata, quella di adesso dovrebbe invece essere l’ultima che Siniša subirà da ospite al San Paolo …
Mertens e Higuain dopo il gol al Wolfsburg
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DERBYSSIMO A TORINO Il PSG eliminato dalla Champions si gioca il titolo col Lille G
iochi fatti ormai per lo scudetto e per le retrocessioni. Si lotta solo per il secondo posto dove viene conteso fra Roma e Lazio. I giallorossi troveranno la strada sbarrata da un Inter decisa a rendergli la vita difficile in quanto disperati per la precaria classifica che dice addio ad ogni obiettivo stagionale. Il derby della scorsa settimana ha lasciato ancora amaro in bocca ai nerazzurri e di conseguenza Mancini chiede ai suoi una partita d’orgoglio per cancellare le tossine racimolate fino a questo momento. La Roma, dal canto suo, dopo l’appannamento delle ultime settimane sembra in leggera ripresa, al contrario della Lazio che invece ha pagato a caro prezzo la trasferta di Torino con la Juventus della scorsa settimana. Aprirà le danze alle 18.00 Udinese-Milan. Si parla di un possibile licenziamento di Stramaccioni
DERBY FRA ARSENAL E CHELSEA
Occhio alla Roma questa sera a San Siro Il Milan apre la 32° giornata a Udine
estero Luigi Sada
S
se i friulani non faranno risultato con i rossoneri. Il Milan, soprattutto Inzaghi, hanno bisogno di punti, cosa che l’Udinese non può permettersi di cedergli. Tiene banco, comunque, nel pomeriggio di domani la sfida dell’Olimpico fra Torino e Juventus. I granata di Ventura hanno ancora il dente avvelenato per la sconfitta rimediata nell’an-
data negli ultimi minuti e sicuramente proveranno a far male ai campioni d’Italia in carica che dall’alto della classifica stanno già lucidandosi il loro quarto scudetto consecutivo. Tornando alla Lazio, sulla carta, dovrebbe fare un sol boccone del Chievo, squadra che fa parte del gruppetto ormai salvo dopo le sconfitte del Cagliari e del
Cesena. Sempre domani la Fiorentina al Franchi proverà a riscattare la sconfitta casalinga col Verona ospitando l’ormai retrocesso Cagliari, passato dalle mani di Zeman a quelle di Festa. Festa grande, infine, al San Paolo col Napoli che si giocherà un pezzo della prossima Europa League con la Sampdoria di Eto’o.
contro al vertice domani pomeriggio all’Emirates Stadium fra il capolista Chelsea e l’Arsenal secondo in classifica. Lo scudetto della Premier League, dopo la sconfitta dello United con i Blues di Mourinho, è un affare privato fra i Gunners e Didier Yves Drogbà e compagni. Un successo dell’Arsenal riaprirebbe in parte i giochi ma il Chelsea è deciso a chiudere la pratica con sei giornate d’anticipo. In agguato per la terza piazza il City di Pellegrini impegnato oggi fra le mura amiche contro il pericolante Aston Villa. Lo United, che si sta leccando le ferite per il ko con il Chelsea, sarà invece di scena a Liverpool contro l’Everton. Non facile la trasferta del Liverpool, attualmente quinto in compagnia del Tottenham, in casa del West Bromwich. In Germania il capolista Bayern Monaco, reduce dalla partita “a tennis” col Porto, ospiterà all’Allianz Arena i berlinesi dell’Hertha, quest’ultimi alla ricerca di un risultato prestigioso dopo un campionato nell’anonimato. il Wolfsburg, eliminato dalla Europa League ad opera del Napoli, proverà a rialzare la testa in trasferta con il Borussia Borussia Mönchengladbach, attualmente al quarto posto insieme al Bayer Leverkusen chiamato al viaggio
vero l’Ovest contro il Colonia. Il Borussia Dortmund, ormai fuori causa per un posto in Europa, affronta invece davanti ai propri tifosi l’Eintracht Francoforte. Ultima spiaggia, infine, per l’Amburgo, fanalino di coda, che ospiterà l’Augusta, formazione d’alta classifica. In Francia il capolista Paris SG ospiterà al Parco dei Principi il Lille formazione ostica che sta lottando con una pattuglia di quattro avversari per conquistare un posto in Europa League. Il Lione, sotto braccio fino ad una settimana fa con i parigini, proverà a tenere il passo della squadra di Blanc in trasferta contro il Reims, domani sera nel posticipo di campionato. Stesso discorso per il Monaco, fatto fuori dalla Juventus, chiamato a difendere il terzo posto sul campo del Lens, fanalino di coda della Ligue1. Derby della Catalogna anche in Spagna con l’Espanyol che ospiterà il Barcellona che ha già la mente sul match di Champions con il Bayern Monaco. Un importante match per la corsa al titolo della Liga nel braccio di ferro col Real Madrid impegnato sul difficile campo di Vigo contro il Celta. Lotta a tre per l’altro posto Champions fra Atlentico Madrid, Valencia e Siviglia tutte raccolte in un fazzoletto. La squadra di Simeone affronterà in casa l’Elche mentre il Valencia sarà di scena col Granada. Il Siviglia, che ha superato il turno di Europa League contro lo Zenit di San Pietroburgo, a sua volta ospiterà il Rayo Vallecano.
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Marjlja Bisceglia
MotoGP
T
rentasei anni e non sentirli, 110 vittorie e non volersi accontentare, questo è Valentino Rossi che ha aperto il nuovo mondiale con una vittoria schiaccia sassi nel Gp del Qatar. Il Gp d’Argentina riporta il Dottore, dopo il terzo posto del Red Bull Gp d’America, sul gradino più alto del podio, quello a lui più consono, seguito a ruota dall’altro italiano Andrea Dovizioso sulla Ducati. Il pluricampione di Tavullia ha avuto la meglio nello “scontro” con il campione del mondo in carica Marc Marquez ed ora la testa è a Jerez dove il 3 maggio si correrà il GP di Spagna. Valentino Rossi riparte guidando la classifica generale con 66 punti grazie alle due vittorie, Andrea Dovizioso segue a 60 punti, Iannone a 40, Lorenzo a 37 e Marquez solo quinto con 36 punti e una vittoria, quella nel GP d’America. Anche la classifica Team è gui-
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Veni, vidi, vici
data dalla Movistar Yamaha con 103 punti, grazie alle due vittorie di Rossi, seguita dalla Ducati a 100 e la Repsol Honda solo terza a 51 punti tallonata con 43 punti dalla Monster Yamaha. Le qualifiche e la gara, partenza alle ore 14.00, di Spagna saranno trasmesse su Cielo in differita. Il mese di maggio prevede ancora due gare europee, a Le Mans per il Gp di Francia previsto il 17 e quello italiano al Mugello di scena il 31 maggio. Al Dottore e al campione del mondo in carica battere il record della pista spagnola fissato da Lorenzo nel 2013 bloccando il cronometro a 1’39”565 con una velocità media di 157,8 Km/h. Il circuito di Jerez, tra i più popolari al mondo, ospiterà la quarta prova del mondiale 2015 in uno scenario spettacolare. Un circuito in grado di ospitare fino a 250.000 spettatori. La gara prevede 27 giri del percorso di 4,4 km percorrendo una distanza totale di 119,4 km, 5 le curve a sinistra e 8 a destra, il rettilineo più lungo è di 607 m.
MotoGP a portata di schermo Marjlja Bisceglia
D
iciotto le gare trasmesse in diretta Sky e su Cileo, 10 in diretta e le altre in differita. Il mondiale è iniziato con il botto il 29 marzo col Gp del Qatar firmato da Valentino Rossi e si concluderà l’8 novembre con quello di Valencia. Il mondiale con la prossima gara fa ritorno in Europa con tre appuntamenti: Spagna il prossimo 3 maggio a Jerez de la Frontera -Andalusia-
F1 SEMPRE PIÙ ARGENTO
L
ascia pochi spazi a dubbi di sorta questo mondiale. Lewis Hamilton con la vittoria nel Gran Premio del Bahrain porta a tre i successistagionali battendo un buon Kimi Raikkonen che precede Nico Rosberg. Grande errore di Sebastian Vettel che lo fa precipitare alla quinta posizione, prende larga una curva danneggiando l’alettone subito dopo l’ultima sosta prevista dalla strategia di gara. L’inizio di gara ha illuso i fan del Cavallino, Vettel in-
uno dei tracciati più affascinanti e popolari al mondo, Francia il 17 successivo sul circuito Bugatti di Le Mans e Italia il 31 all’Autodromo internazionale del Mugello, circuito tra i più amati. Il 14 giugno assisteremo al Gp di Catalogna e poi si sposterà a Assen il 27 giugno. A luglio la due ruote si sposterà in Germania. Dopo la sosta lunga quasi un mese le gare riprenderanno da Indianapolis il 9
collato alla Freccia d’Argento fino al quarto giro poi subito
il primo errore. Più pulita la corsa dell’altra Rossa guidata dal finlandese Raikkonen che porta all’errore Rosberg a due giri dalla fine e quindi a rubare la seconda piazza. Hamilton sta correndo un mondiale praticamente da solo. La gara di apertura della stagione, Gp di Australia sul Circuito di Melbourne, è targata Mercedes, l’inglese fa bottino pieno: Pole e vittoria finale. A Vettel il terzo piazzamento. La seconda gara a Sepag per il Gp
agosto, la settimana successiva sarò in Repubblica Ceca e il 30 agosto in Gran Bretagna. Il 13 settembre il Dottore e compagni torneranno dalle nostre parti con la gara di San Marino seguita da quella di Aragona del 27 settembre e Giappone l’11 ottobre. In Australia il 18 ottobre e sette giorni dopo in Malesia. Chiuderà, come già detto, il Gp di Valencia l’8 novembre
di Malesia parla italo-tedesco: Sebastian Vettel riporta alla vittoria la Ferrari dopo quasi due anni. La terza prova, GP di Cina, torna a parlare anglotedesco, Lewis Hamilton vince la seconda gara stagionale precedendo Nico Rosberg ed il ferrarista Vettel. Il prossimo 10 maggio tutti a Barcellona per GP di Spagna, quinta gara della stagione. La Mercedes nella classifica costruttori ha già dato un notevole distacco agli inseguitori, dall’alto dei suoi 159 punti, 93 Hamilton e 66 Rosberg, porta a 52 il vantaggio sulla Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.
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atletica Chiara Franzetti
Q
ualcuno se lo aspettava; qualcun altro invece era più scettico e non ci credeva; altri sono rimasti basiti. Ma, ancora una volta, Danilo Goffi ha mantenuto le promesse come solo i grandi campioni sanno fare: primo italiano, primo master, secondo europeo e 15.o assoluto col tempo di 2:18’44” alla Maratona di Boston. Già, QUELLA maratona, la più antica, quella che SEMBRA facile, ma stronca gambe e fiato con i suoi continui up-and-down e con la hearthbreak hill al 32.o km. Una gara corsa con la testa, prima che con le gambe; 42k da bere tutto d’un fiato con grande cuore; l’ennesima maratona condotta per una buona metà di
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DANILO GOFFI CONQUISTA ANCHE LA MARATONA DI BOSTON nuovo in solitaria. Ma ecco come il protagonista di questo lunedì americano ha vissuto la propria performance. “Stravolgiamo un po’ gli schemi”, esordisce, “e iniziamo dalla fine: non ero molto contento del crono, tanto per cambiare; ma poi, leggere di essere arrivato 15.o assoluto e primo master mi ha
fatto cambiare idea. Ho concentrato tutto me stesso su questa maratona e sono stato capace di portare a casa il risultato che volevo. Alla vigilia della gara, durante la riunione tecnica, gli organizzatori hanno confermato che la meteo non sarebbe stata delle migliori: è, infatti, questa mat-
Invidiabili i passaggi del portacolori del Monza Marathon Team: 00:15’53” a 5K 00:32’17” a 10K 00:48’32” a 15K 01:04’49” a 20K 01:08’22” alla mezza 01:21’17” a 25K 01:38’02” a 30K 01:54’55” a 35K 02:11’25” a 40K 02:18’44” al traguardo.
tina abbiamo avuto vento contrario e pioggia lungo tutto il percorso; e con una temperatura non superiore a 5/6 gradi. Il percorso è tanto affascinante quanto duro e impegnativo; ma forse è proprio questo il quid che rende Boston unica tra le maratone. La partenza, in discesa, ti porta a correre velocemente - ero staccato dal gruppo di testa, ma ho comunque passato il primo km a 2’55”; ho poi corso una buona parte di gara insieme agli americani che correvano al ritmo che avevo mentalmente stabilito essere giusto per me. La gara è un continuo saliscendi su un’unica strada, dritta e mai interrotta da una curva. La Chiave di volta al 22.o miglio,
quando ho preso l’iniziativa, ho staccato i miei compagni di corsa e sono arrivato da solo al traguardo. Ed è stato magico sentire la gente scandire il tuo nome, accoglierti come un eroe; come altrettanto magici sono il tifo e il calore della gente dal primo all’ultimo passo. In seguito agli attentati di due anni fa sono capillari; ma è anche grazie a questa attenzione che la Maratona di Boston è tornata ad essere una festa per tutti.” E adesso, che cosa farà Danilo Goffi? “Per ora porto a casa tanta gioia e la convinzione di aver fatto ancora una volta qualcosa di grande. D’ora in poi posso confermare che la mia carriera
DUE TORINESI OLTRE LE NUVOLE D
ue imprese di altrettanti piloti di parapendio, entrambe piemontesi, una già conclusa, l’altra prossima al decollo! Pierandrea Patrucco, di Loranzè d’Ivrea Torino), è un personaggio molto noto nel mondo del volo libero, due volte campione italiano di parapendio, due volte vincitore della World XContest biposto, gara on line, seguitissima. Al suo attivo circa 18000 ore
di volo consumate nei cieli sopra le Alpi. L’ultima volta si cimentò in un volo di ben 950 km, dal Principato di Monaco al Friuli, il “volo bivacco” come ama chiamare le sue imprese. Fu fermato dal maltempo mentre stava per varcare il confine con la Slovenia. Un nuovo, imminente progetto di “volo bivacco” si concretizzerà a partire dal prossimo maggio, meteo permettendo. Patrucco ha deciso di percorrere l’Italia da nord a sud volando in parapendio, senza l’ausilio di altri mezzi di trasporto. Decollo, volo, atterraggio e, in attesa del volo successivo, sosta dove ha
toccato terra. Poi a piedi verso un nuovo decollo per librarsi ancora in volo e così percorrere tutta la penisola, volando o camminando. La data di partenza è ancora da decidere, come non si può stabilire una rotta a priori. Neppure sa quanto impiegherà per realizzare questa unione aerea tra le vette delle Alpi ed il mare della Sicilia. Tanto dipende dal tempo, dalle nuvole, dai venti, molto dalle sue gambe, il meno possibile, spera Patrucco, perché ai piloti piace volare, non camminare. Lo aiuteranno strumenti quale il variometro che segnala la presenza di correnti
d’aria ascensionali originate dal riscaldamento del suolo sotto i raggi del sole, unica change da sfruttare per salire in cielo, guadagnare quota e poi spostarsi lungo il territorio, perché parapendio e deltaplano non hanno motore. E poi il GPS che registra l’avanzamento del mezzo durante il volo e la traccia della rotta sarà visibile in tempo reale via web, insieme a fotografie, filmati ed altro. Lo aiuteranno soprattutto abilità ed esperienza, il saper cogliere i segnali del cielo, le nubi, il volo degli uccelli, e poi l’osservazione del suolo, dei pendii montani, delle valli
che sorvolerà durante il viaggio, una traccia lunga quanto l’Italia. Comincia bene la Coppa del Mondo di parapendio 2015 con la vittoria nella prima tappa di Marco Littamé di Gassino Torinese, già due volte campione italiano e più volte azzurro. Teatro dell’evento Baixo Guandu, cittadina di 30.000 abitanti nello stato di Espírito Santo in Brasile. 115 i piloti in volo in rappresentanza di 27 nazioni. Sette le prove disputate, una al giorno, con percorsi dai 66 ai 97 km. Ottime anche le prestazioni del trentino Nicola Donini, già campione italiano 2013, che ha vinto la prima
sportiva, costellata da numerosi successi, ha un nuovo grande risultato. Un ringraziamento speciale per tutto quel che ho fatto lo rivolgo a tutte le persone che mi sono state vicine: in primo luogo alla mia famiglia, mia moglie Tatiana e mio figlio Gabriele; poi al mio coach, Silvio, e alla mia amica Chiara; e infine agli sponsor che mi hanno supportano: adidas, adidaseyewear, PraAction e Rrale Mitua Assicurazioni che hanno creduto nei miei progetti fon dall’inizio.” Parole lodevoli e di cuore; tranne che per la volontà di smettere con la corsa ad alto livello: Danilo, sei un esempio e un modello per tutti, specialmente per i più piccoli. E chissà che tu non possa cambiate idea; del resto, lo hai già fatto una volta...
manche e si è classificato secondo nelle ultime due. Littamé ha regolato gli avversari mantenendosi nelle prime posizioni e guadagnando la testa della classifica nell’ultima giornata. Alle sue spalle si sono classificati il venezuelano Ally Palencia, gli svizzeri Urs Schoenauer e Michael Sigel ed il norvegese Gunnar Sæbu. Migliore tra le donne la polacca Klaudia Bulgakow. Gli altri italiani presenti erano: Settimio Calvarese, Piergiorgio Camiciottoli, Mirco Cristoforetti, Samuel Cristoforetti, Antonio Golfari, Tobias Grossrubatscher, Luciano Pagnoni e Walter Scherlin. I prossimi appuntamenti della Paragliding World Cup si terranno in Portogallo, Svizzera, Spagna, India e la finale in Messico.
ZAK GB
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Il ritorno di The horror Rocky show I
l celebre THE ROCKY HORROR SHOW. Fin dal suo primo debutto nel 1973 al Royal Court di Londra, nessun altro musical al mondo è stato più amato dal suo pubblico, vissuto intensamente e celebrato con entusiasmo come il Rocky Horror Show. I numero rendono l’idea di come lo show sia effettivamente un successo mondiale dato che è stato tradotto in tutte le lingue e visto in 5 continenti da oltre 20 milioni di persone. Definito come “la madre di tutti i musical”, The Rocky Horror Show è uno spettacolo unico nel suo genere, con una strepitosa colonna sonora rock che include hit come “The Time Warp” e “Sweet Transvestite”, protago-
In concomitanza con l’apertura di Expo 2015 e dopo 10 anni ritorna a Milano dal 5 al 20 maggio Marco Papetti
teatro nisti irriverenti e bizzarri, e una speciale capacità di coinvolgere ed interagire con il pubblico. E’ proprio questo aspetto a rendere il fenomeno cult del Rocky ancora più particolare. Ogni sera il
al Teatro Della Luna pubblico è spontaneamente partecipe, quasi seguisse un copione parallelo e non scritto fatto di gesti e parole, accompagnando le battute degli attori in scena e rendendo unica ogni replica. La versione in arrivo in Italia è in lingua originale e trova le particolarità della sua messa in scena
cercando ispirazioni nelle origini di questo musical, nel fascino dei B-Movies, nel Burlesque e nel Glam Rock. Un allestimento di spettacolare eccentricità che ha suscitato attorno a sé grande fermento e destato l’attenzione del suo leggendario creatore Richard O’Brein - in persona.
UMBERTO ORSINI E GIOVANNA MARINI UMBERTO ORSINI AND GIOVANNA MARINI RECITING WILDE’S BALLAD A DECLAMARE LA BALLATA DI WILDE
A
l Teatro India in questi giorni la ripresa di uno spettacolo “che ha segnato un’importante ‘turning-point’ nella drammaturgia del nostro teatro, tanto importante da volerlo riproporre oggi”, afferma Antonio Calbi, Direttore Artistico del Teatro Argentina di Roma. “La Ballata del Carcere di Reading” è forse tra le opere meno conosciute di Oscar Wilde ma tra le più importanti, è un’opera autobiografica che contiene una riflessione: è giusto uccidere per stabilire giustizia? Wilde trascorre tre anni in carcere per espiare la colpa di essere omosessuale, è fine ottocento, epoca Vittoriana, gli omosessuali non sono ammessi. Un trio d’eccezione che forma una strana genesi, Elio De Capitani firma la regia, Umberto Orsini impersona Wilde egregiamente cogliendo solo il lato artistico-estetico, la bellezza dei versi recitati in prosa e Giovanna Marini che ne fa un manifesto di denuncia contro la pena capitale scrivendo cinque ballate e componendo una musica che richiama la ballata irlandese, che riecheggia in teatro come
un lamento di morte. “Sono rime alternate e le sillabe ne danno la melodia” afferma la folk-singer a inizio spettacolo. “…that man is going to swing” (quell’uomo sta per dondolare). Secondo il regista, “The Ballad of Reading Gaol” si presta a una messinscena “perché in un certo senso lo è: è una messinscena complessa, ritualmente complicata, dove una volta ancora l’attrazione fisica si sublima in canto e il canto sublima la sofferenza in bellezza”. Il protagonista è Wilde, e da prigioniero racconta del ragazzo, un giovane soldato dalla giubba rossa, che è condannato alla forca per l’assassinio della moglie che lo tradiva, la donna che ama. È un lamento poetico sulla crudeltà del carcere e sulle condizioni di vita in cattività. La traduzione dei versi è di De Capitani che afferma di “studiare una scrittura che sia strategia di dislocazione sapiente delle forme e dei materiali da combinare con le parole cantate di Giovanna, con la sua musica altrettanto ostinata e precisa” . In una messa in scena poco illuminata, Il carcere di Reading
è uno spazio buio e opprimente, è visibile soltanto una panca, un tavolo e due sedie, ma i veri protagonisti della scena oltre i nostri interpreti sono il librone di lettura ed una chitarra, e al di là dei versi recitati da Orsini e cantati dalla Marini in rima inglese, sentiamo soltanto i passi del soldato che va incontro alla morte, “alla fossa di vergogna”, il rintocco della campana che segna l’ora dell’impiccagione ed una musica straziante che accompagna il cadavere alla fossa senza nome. Vengono sottolineate più volte i versi più importanti della ballata che sotto finale diventa un intreccio incalzante e ritmata di parola recitata e chitarra con voce dove Wilde descrive le ultime ore di vita del compagno di detenzione prima dell’esecuzione capitale: “Ogni uomo uccide la cosa che ama, c’è chi lo fa con uno sguardo, chi con una parola gentile, il vigliacco lo fa con un bacio, il coraggioso con una lama sottile”. Forse noi da spettatori alla fine della ballata ne usciamo cambiati, sicuramente con qualche riflessione in più sul dono della vita… senz’altro uno spettacolo da vedere.
spettacoli dalla capitale
O
n stage in these days at Teatro India a show “that has marked an important ‘turning point’ in our theatre, as important as to be performed yet again today”, says Antonio Calbi, Artistic Director of the Teatro Argentina in Rome. “The Ballad of Reading Gaol” is perhaps one of the lesser known works of Oscar Wilde, but one of his most important, it is an autobiographical work that contains a reflection: is it right to kill in order to establish justice? Wilde spent three years in prison to atone for the guilt of being homosexual, we’re talking about the late nineteenth century, it’s the Victorian era, homosexuality wasn’t accepted. An exceptional trio forming a strange genesis, Elio De Capitani as Director, Umberto Orsini plays Wilde brilliantly capturing only the artistic-aesthetic side, the beauty of the verses recited in prose and Giovanna Marini who performs a manifesto denouncing capital punishment by writing five ballads and composing music that recalls the Irish ballad and that echoes in the theatre as a lament of death. “They are alternating rhymes and
the syllables create the melody,” says the folk-singer at the start of the show, “... That man is going to swing”. According to the Director, “The Ballad of Reading Gaol” lends itself to a sham “because in a way it is: it is a complex staging, it is ritually complicated, where once again the physical attraction is sublimated into song while song sublimates suffering into beauty.” The protagonist is Wilde, and as a prisoner he tells the story of a boy, a young soldier in a red jacket, who is condemned to the gallows for the murder of his wife who betrayed him, the woman he loves. It is a poetic lament about cruelty in prison and living conditions in captivity. The translation of the verses has been taken care of by De Capitani himself who claims to have “studied a written form of language that is altogether a wise dislocation strategy of forms and materials combined with the words sung by Giovanna, her music being equally stubborn and precise.” In a dimly lit stage, The Reading Gaol is a dark and oppressive place, only a bench, a
table and two chairs are visible, but the real protagonists of the setting are the big reading book and a guitar, and beyond the verses recited by Orsini and sung by Marini in English rhyme, all we hear are the steps of the soldier going towards his death, “the pit of shame”, the tolling of the bell that marks the time of the hanging and a heartbreaking music that accomnpanies the corpse to the grave with no name. The most important verses of the ballad are repeatedly underlined and end in a paced and rhythmic mix of recited speech overlapping guitar and voice, where Wilde describes the last hours of life of his comrade of detention before the hanging takes place: “Yet each man kills the thing he loves, Some do it with a bitter look, Some with a flattering word, The coward does it with a kiss, The brave man with a sword!” Maybe as spectators at the end of the ballad we will come out a liitle changed, we will certainly have something more to think about on the gift of life... definitely a show not to be missed.
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Riccardo Sada
musica
“Onde Road”
un film con le musiche dei Rockets D
istribuzione Indipendente presentare “Onde Road”, un film di Massimo Ivan Falsetta, viaggio “retrofuturista” alla scoperta di un mondo cult perduto, quello delle radio libere italiane. La musica, i protagonisti di allora e le prime trasmissioni radiofoniche raccontate con stile pop e scanzonato. Tra gli interpreti: Awanagana (nei panni di un terrorista romantico) e Federico l’Olandese Volante (che qui diventa il Capo della censura futuribile). Le musiche sono di Fabrice Quagliotti e i Rockets. 1975-2015: 40 anni di radio libere. In occasione di questo importante quarantennale, Distribuzione Indipendente è lieta di annunciare l’uscita nelle sale di “Onde Road”, documen-
tario pop del regista Massimo Ivan Falsetta, interpretato da Federico l’Olandese Volante, Awanagana, Fabrice Quagliotti dei Rockets (che firmano anche l’incalzante colonna sonora), Battaglia e Miseferi, Paolo Pasquali, Barbara Cambrea, Francesca Zavettieri. Un viaggio di sola andata nel favoloso mondo degli anni settanta e ottanta, per rivivere su grande schermo il felice periodo delle radio libere in Italia, alla scoperta della musica, dei protagonisti di allora e delle prime trasmissioni sorte in tutto il Paese. A tenere insieme le varie storie e testimonianze che il film accoglie al suo interno, una cornice immaginaria ambientata in un’Italia “retrofutu-
rista”, dove Awanagana (speaker storico di Radio Montecarlo), con un atto terroristico e romantico, blocca tutte le frequenze delle radio moderne, mentre Federico l’Olandese Volante, capo della censura futuribile, tenta di rintracciare e neutralizzare il segnale pirata, che pare irradiarsi da un punto imprecisato della Calabria. Un viaggio di sola andata nel favoloso mondo delle radio libere, in cui capiterà di tutto e ascolteremo di tutto (rigorosamente contenuti originali), tra balli, risate, incontri ravvicinati con alieni (Fabrice Quagliotti dei Rockets) e un finale persino oltreoceano, a New York.
“Remember It’s You”: Paolo Ortelli e Marco Mazzoli ci riprovano
P
Social Music City M
ancano ormai pochi giorni all’inaugurazione dell’Expo, l’Esposizione Universale che dal 1 maggio al 31 ottobre torna a Milano, 109 anni dopo la sua ultima edizione meneghina. Attesi oltre 20 milioni di visitatori, i più ottimisti parlando addirittura di 30 milioni; un pubblico in ogni caso alquanto consistente, al quale andranno offerte diverse alternative per quanto concerne l’intrattenimento. Almeno su questo fronte, la città sembra non farsi trovare impreparata: basti pensare al progetto Social Music City, che dal 1 maggio prende forma all’ex scalo di Porta Romana, ol-
tre 10mila metri quadrati, che in passato ospitavano il settore merci delle Fs. Le organizzazioni di Amnesia Milano, Contact, Dude e Loud si uniscono in questo contesto per una serie di appuntamenti dedicati alla musica elettronica: si comincia il 1 maggio con Maceo Plex (nella foto), Tales of Us e Dj Zone, e si prosegue con Luciano, Ferreyra e Calipari (9 maggio) e Alicante, Clockword e Cosmic Trg (23 maggio). Si inizia sempre alle 15, si finisce entro mezzanotte, a seguire after party all’Amnesia. Prezzo decisamente politico per l’apertura del 1 maggio: 5 euro.
aolo Ortelli e Marco
Ortelli, ora totalmente soddi-
realizzato la versione 2015 di
Mazzoli
con
sfatto del risultato. “Ce n’è per
“Rock This Party” per Bob Sin-
“Remember It’s You”, il sin-
tutti i gusti”. Il singolo esce su
clar. “In più stiamo remixando
golo cantato da joeDNA e
Dipiù in collaborazione con
la sua nuova hit “Feel The Vibe”.
ora remixato da Simon De
JE - Just Entertainment, label
Sul fronte The Spankers è in arri-
Jano, Luke Degree e Pat-Rich.
di Sergio Cerruti, e ha anche
vo una collaborazione con la star
“Il vocal della song era tal-
l’assenso di Rodney Hill, A&R
rumena Tara Holtea. “Siamo già
mente bello e universale che
in America per Dipiù Music.
al lavoro al prossimo album (per
sapevamo si sarebbe adatta-
Ortelli, 50 per cento del gruppo
il mercato) giapponese (...)”.
to all’estro e alle capacità di
The Spankers, con l’altra metà,
qualsiasi produttore”, spiega
ovvero Luke Degree, ha appena
tornano
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