N 22 2014 milan sassuolo ridotto

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E’ STATO UN PIACERE... Domenica 18 maggio 2014 Anno 4 n 22

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Milan

Parola al Baffo

CHIUDIAMO IN BELLEZZA BATTENDO IL CHIEVO Il commento della bandiera interista

Sandro Mazzola

pag 4

LA PARTITA ULTIMO ATTO PER FORTUNA Andrea Anelli

pag 2

PALLA ALL’ONOREVOLE Lara Comi intervista

Salvatore Iacolino

europarlamentare

“IL MILAN NON E’ DA RIFONDARE” pag 4

CHAMPIONS

A LISBONA GRAN FINALE ATM-REAL Luigi Sada

Sassulo

Poteva fare di più?

La sua partenza è ormai certa

pag 10

BASKET

VOLATA FINALE PER L’EA7 Beppe Vigani pag 11

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domenica 18 maggio 2014

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Pensiero Stupendo...

a porcata è fatta! Alzi la mano chi non si sarebbe immaginato che, prima o poi, il ct della Nazionale sarebbe caduto nella trappola da lui stesso costruita? Il codice etico non è uguale per tutti, questo è stato finalmente dimostrato. Giorgio Chiellini andava mandato a casa, per il fallo su Miralem Pjanic, e invece è stato inserito nelle trenta preconvocazioni che don Cesare ha diramato martedì scorso in vista del Mondiale. Fosse stato un Criscito qualsiasi (vi ricordate gli Europei 2012?) non ci sarebbe stato problema: il difensore dello Zenit fu mandato a casa perché indagato, (Calcioscommesse), così come Leonardo Bonucci il quale, però, partecipò alla rassegna continentale. Mai mi sono piaciuti i cialtroni e poiché non appartengo ad alcuna parrocchia lo sottolineo con un bel matitone rosso. Molti colleghi hanno stigmatizzato la scelta del tecnico di Orzinuovi come giustificabile e comprensibile: non si può lasciare a casa Chiellini. Avessi detto Djalma Santos. Le parole sono importanti, ma in questo paese di sicofanti tutto è lecito. Il Parlamento che ci rappresenta d’altronde è un coacervo di indagati, quindi un cialtrone in più o in meno non sposta l’ago della bilancia verso il peggior degra-

Erasmo da Rotterdam, pseudonimo di Desiderius Erasmus Roterodamus, è stato un teologo, umanista e filosofo olandese

Ultimo atto, per fortuna!

Attesa per le scelte future e i mondiali, non interessa altro È finita, è arrivata l’ultima giornata. È finita la stagione ma anche l’avventura di Seedorf, è finita (mentalmente) la rincorsa all’Europa e rimangono solo le

abituato a palcoscenici molto diversi, stare fermi novanta minuti con la radiolina all’orecchio sperando che il Toro perda a Firenze (la tifoseria viola, gemellata con i

Clarence Seedorf saluterà il suo pubblico e San Siro attese per l’inizio dei mondiali e la scelta del prossimo allenatore rossonero. Andiamo con ordine. La matematica non esclude il Milan da una possibile qualificazione all’Europa League, ma ci vuole la partecipazione di altre due squadre, in particolare se vince, il Torino perde e il Parma non conquista i tre punti. E’ ininfluente invece il risultato del Verona, perché in caso di arrivo a pari punti, gli scontri diretti sono in parità, ma come differenza reti globale i rossoneri sono nettamente in vantaggio. Difficile ipotizzare un popolo

granata, spinge per una sconfitta indolore) e che il Parma non vinca in casa con un Livorno già in serie B. Le motivazioni di questa gara saranno per lo più personali, c’è chi vuole sfruttare l’ultima chance per un biglietto destinazione Rio, c’è chi vuole cercare di convincere società e tifosi che su di lui si può contare anche la prossima stagione, in pratica si giocherà per vincere una partita fine a se stessa ringraziando il cielo che sia finalmente l’ultima di una stagione molto complicata. La questione più delicata, per certi versi, più vergognosa, è

Milan

STADIO

In Casa Ultima Vittoria 4/5/14 Milan-Inter 1-0 Ultimo Pareggio 2/02/14 Milan-Torino 1-1 Ultima Sconfitta 16/3/14 Milan-Parma 2-4

legata a Clarence Seedorf. Arrivato come salvatore della patria, voluto fortemente da Berlusconi per iniziare un progetto “in anticipo” che avrebbe dovuto durare due anni. Sei mesi prima per iniziare ad ambientarsi nella nuova veste e gettare le basi per un prossimo biennio versione orange. Così doveva essere e così non è stato. I motivi? Tanti, alcuni neanche inerenti al tema ma solo circostanziali. Seedorf in una sua conferenza stampa aveva sottolineato come l’Ad (Galliani) era sempre stato molto vicino alla squadra e all’allenatore, ma così non è stato. Galliani ha sempre difeso Allegri e si è sempre speso in suo favore fino a quando non ha capito che lui stesso era in discussione. Seguirono le sue dimissioni, poi ritirate, e il cambio di rotta. Via Ariedo Braida e Barbara come collega. Un caos societario mai visto e l’olandese vittima sacrificale scaricata anche da Berlusconi, forse per la personalità ingombrante, forse per aver apertamente criticato (in occasioni non ufficiali) la rosa e quindi la società. Resta il fatto che, con una squadra non sua, ha raccolto più del suo predecessore. Il futuro sembra sempre più legato a Spalletti, uomo d’esperienza e con il sufficiente equilibrio per entrare in uno spogliatoio nuovo di una società “nuova”. Non sorprenderebbe, infatti, una ristrutturazione societaria prima di fine mese.

MEAZZA

BERARDI FA PAURA statistiche Severa Bisceglia

M

ilan e Sassuolo, dal 19291930, stagione in cui il campionato di massima divisione è a girone unico, non hanno mai avuto l’occasione di incontrarsi al “Giuseppe Meazza”. Il

Sassuolo-Milan, sono stati messi a segno 7 goal, di cui 5 realizzate nel primo tempo e due nel secondo. I rossoneri, in vantaggio 2-0 (gol di Robinho e Balotelli), si sono fatti recuperare e superare da un poker di Berardi. Nonostante l’attaccante del Sassuolo avesse solo 19 anni, non è il più giovane ad aver segnato quattro gol: è Silvio Piola, infatti, che in un Alessandria-Pro Vercelli del 22 novembre 1931 firmò

La prima col Sassuolo è costata la panchina ad Allegri

match quindi è un inedito della serie A. Sarà la seconda volta, però, che le due squadre s’incontreranno per quanto riguarda coppe nazionali e campionati. L’unico match è andato di scena a Reggio Emilia e ha visto la vittoria degli emiliani per 4-3. Complessivamente nell’incontro

ORE 20.45

tale impresa all’età di 18 anni e 2 mesi. Berardi, però, è il primo in assoluto a segnare così tanti gol al Milan. Questa partita è stata anche l’ultima di Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera. Al suo posto, prima Mauro Tassotti (per una partita), poi Clarence Seedorf.

Sassuolo In Casa Ultima Vittoria 11/5/14 Sassuolo-Genoa 4-2 Ultimo Pareggio 13/4/14 Sassuolo-Cagliari 1-1 Ultima Sconfitta 27/4/14 Sassuolo-Juventus 1-3 Fuori Casa Ultima Vittoria 4/5/14 Fiorentina-Sassuolo 3-4 Ultimo Pareggio 9/3/14 Bologna-Sassuolo 0-0 Ultima Sconfitta 23/3/14 Udinese-Sassuolo 1-0

Fuori Casa Ultima Vittoria 6/4/14 Genoa-Milan 1-2 Ultimo Pareggio 23/3/14 Lazio-Milan 1-1 Ultima Sconfitta 11/5/14 Atalanta-Milan 2-1

Clarence Seedorf

Arbitro: Paolo

MILAN (4-2-3-1)

Eusebio Di Francesco

Valeri di Roma

SASSUOLO (4-3-3)

Abbiati;

Pegolo;

Abate, Rami, Mexes, De Sciglio; De Jong, Montolivo; Poli, Kakà, Taarabt; Balotelli.

Mendes, Antei, Cannavaro, Ziegler; Biondini, Magnanelli, Missiroli; Sansone, Zaza, Berardi.

Allenatore

do morale e stiamo parlando di calcio. E’ la solita storia di chi è forte e non è punito. Non so se tiferò Italia in questo Mondiale, qualcuno se ne farà una ragione. E attenzione, non sto discutendo Prandelli professionalmente. Tirem Innanz. Oggi, vedremo Clarence Seedorf per l’ultima volta sedersi sulla panchina del Milan. L’olandese non piace al club che da tempo sta sfogliando la margherita. Nei desideri della società di Via Aldo Rossi in pole position c’è Luciano Spalletti che costa un botto. Non dispiace Roberto Donadoni, il quale a Parma sembra aver trovato il suo liquido amniotico. Piacciono anche Antonio Conte e Sinisa Mihajlovic e ci fermiamo qui. Intanto, c’è in palio un posto per l’Europa League, ma questo passa in secondo piano… Continuano senza soluzione di continuità i contrasti tra le mura rossonere, insomma sembra assistere a una sorta di “Casa Vianello”. Dall’altra parte del Naviglio Walter Mazzarri appare più sicuro, ma qualcosa non funziona. Troppo teso al termine del match con la Lazio (vinto 4-1), quasi come se avesse voluto rivelare qualcosa. Aspettiamo che finisca questo campionato per capire cosa succederà. “Arbore deiecta quivis ligna colligit” (Caduto l’albero, ognuno corre a far legna).

Andrea Anelli

Allenatore

L

la partita

di Beppe Vigani


ORGOGLIO MILAN I rossoneri avranno la meglio sul Sassuolo bioritmi Enzo Occhiuto Il Milan, consapevole di avere tutti i bioritmi al loro posto, nutre ancora la speranza di arrivare al sesto posto per disputare la prossima Europa League. Ospita il Sassuolo e spera di ripagare la sconfitta dell’andata giocando con entusiasmo e con tutto l’orgoglio di cui è capace. Infatti l’analisi eseguita sui bioritmi dei singoli giocatori mette in evidenza un maggiore stato di benessere psicofisico della squadra rossonera con 6.09 contro un valore medio di 6.04 della formazione guidata dall’ottimo Di Francesco. Secondo questa lettura il pronostico è favorevole al Milan. Nello specifico delle potenzialità dei singoli atleti, i rossoneri risultano essere più stuzzicati energeticamente con 6.15 contro 6.06 degli uomini del Sassuolo: Ottimi in difesa con Abbiati 6.41 e Mexes 6.47, e in attacco sia Kaka’ che El Shaarawy con quoziente ottimale 6,47 contro Cannavaro, Longhi e Berardi posizionati su valori alti 6,41.Dal punto di vista emozionale i padroni di casa risulteranno più reattivi e con maggiore grinta 6.22 rispetto agli avversari

con 6.00, forse appagati dalla salvezza già acquisita: casualmente, la maggior parte dei rossoneri tra cui Essien, Emanuelson, El Shaarawy, De Jong, Mexes, Rami e Poli presentano un quoziente di elevata sensibilità di 6.45 contro Berardi e Floro Flores con 6,49 sopra tutti. Tra i giocatori che certamente si distingueranno maggiormente segnaliamo in particolare, il rientrante El Shaarawy con una triade bio estremamente positiva. (F 6,47–E 6.45–I 6,46) e Domenico Berardi, unico giocatore nella storia della Serie A ad avere segnato quattro gol al Milan in una stessa partita di campionato, anch’esso con tria anch’esso con triade bio (F 6,41– E 6.49–I 6.50) semplicemente esaltante.

domenica 18 maggio 2014 le riflessioni di

Marco Papetti

Il Milan batte l’Inter 4 a 1: non allarmatevi non avete perso un derby avvincente in questo calcio spezzatino ma il punteggio fa riferimento ai giocatori pre-convocati da Prandelli per partecipare alla fase finale dei Mondiali di calcio in programma dal prossimo 12 giugno in Brasile. I calciatori del Milan agli ordini del C.T. a Coverciano in questi giorni sono Abate, De Sciglio, Montolivo e Balotelli, mentre l’unico rappresentate della formazione interista è Ranocchia. Il blocco del Milan in Nazionale è secondo solo a quello della Juventus, prima con 6 giocatori nella spedizione (quasi il 20% della rosa), ed è a pari merito con il Parma anch’essa con 4 giocatori, anche se uno, Mirante, quasi sicuramente sarà tagliato da Prandelli. Una bella soddisfazione per i colori rossoneri che ancora una volta riforniscono gli azzurri di giocatori per partecipare alla manifestazione più importante nel panorama calcistico. Inoltre se si scorre la lista diramata martedì dal mister si scopre che nella nazio-

Pos. Squadra P.ti G V N S Gf Gs +/1 Juventus 99 37 32 03 02 77 23 54 Roma 85 37 26 07 04 72 24 48 2 3 Napoli 75 37 22 09 06 72 38 34 Fiorentina 64 37 19 07 11 63 42 21 4 5 Inter 60 37 15 15 07 61 37 24 6 Torino 56 37 15 11 11 56 46 10 7 Parma 55 37 14 13 10 56 46 10 8 Milan 54 37 15 09 13 55 48 7 9 Verona 54 37 16 06 15 61 63 -2 10 Lazio 53 37 14 11 12 53 54 -1 11 Atalanta 50 37 15 05 17 42 49 -7 12 Sampdoria 44 37 12 08 17 45 59 -14 13 Udinese 43 37 12 07 18 43 54 -11 14 Genoa 41 37 10 11 16 40 50 -10 15 Cagliari 39 37 09 12 16 34 50 -16 16 Sassuolo 34 37 09 07 21 42 70 -28 17 Chievo 33 37 09 06 22 32 53 -21 18 Bologna 29 37 05 14 18 28 57 -29 19 Catania 29 37 07 08 22 32 65 -33 20 Livorno 25 37 06 07 24 39 75 -36

classifica marcatori Pos. Giocatore Reti Presenze Rigori 1 Immobile Ciro 22 33 0 2 Toni Luca 20 33 3 3 Tevez Carlos 19 33 1 4 Higuaín Gonzalo 17 32 5 4 Palacio Rodrigo 17 37 0 6 Berardi Domenico 16 28 6 7 Gilardino Alberto 15 36 4 7 Llorente 15 33 0 7 Paulinho 15 34 3 7 Rossi Giuseppe 15 20 5 11 Balotelli Mario 14 29 3 11 Callejón José 14 36 0 11 Di Natale Antonio 14 31 4 14. Cerci Alessio 13 36 5 14 Denis German 13 36 2

nale in partenza per il Brasile altri 3 giocatori hanno vestito i colori rossoneri: Aquilani, Pirlo e Cassano mentre quelli che hanno indossato i colori

Milan-Inter 4-1: derby di Prandelli

LA CLASSIFICA

Qualificazione diretta Champion Preliminari Champion Qualificazione Europa league Retrocesse

3

neroazzurri sono 4: Bonucci, Destro, Thiago Motta e Cassano. Quest’ultimo ha vestito entrambe le maglie mentre Bonucci ha giocato solo una partita nella squadra interista e pertanto non può essere considerato un ex a tutti gli effetti. Dei 31 giocatori convocati quelli che effettivamente staccheranno il biglietto per Rio saranno 23, uno su 4 resta a casa a godersi le vacanze, e per il Milan l’unico incerto sembra Abate. Sul versane Inter le quotazioni di Ranocchia per partecipare alla Coppa del Mondo non sono alte e questo è dovuto principalmente all’idea di Prandelli di giocare con la difesa a 3. Infine queste convocazioni sono una perfetta fotografia dell’andamento del campionato in cui le squadre provinciali che hanno ottenuto una buona classifica hanno rifornito la pattuglia azzurra: Parma con 4 giocatori, Torino con 3, Verona e Genoa con 1. Manca un giocatore dell’Atalanta, squadra rivelazione del Campionato, come ad esempio Bonaventura ma la concorrenza è fortissima.

Milan-Sassuolo l’Over 3,5 vale 2,40

OCCHI PUNTATI ANCHE SULLA FINALE DI CHAMPIONS scommesse

U

Pino Sardiello

ltima giornata della Serie A 2013-14 e a San Siro il Milan di Seedorf (per l’ultima volta?) manda agli archivi una delle stagioni più travagliate degli ultimi trent’anni, affrontando il Sassuolo ancora in festa per la salvezza ottenuta al termine della vittoria contro il Genoa di sette giorni fa. Poco o nulla da chiedere alla classifica, anche per i rossoneri, poiché l’ipotetica qualificazione all’Europa League, passa attraverso i poco probabili scivoloni di Parma e Torino, rispettivamente contro Livorno e Fiorentina. Spazio a chi ha giocato meno in una gara che non avendo tensioni legate al risultato potrebbe essere aperta e ricca di gol con l’opzione dell’Over 3,5 (più di 3 gol totali nel match) che per quota (intorno al 2,40) è la più interessante. Per la giocata sul “Primo Marcatore” (bisogna indovinare il giocatore che realizza il primo gol dell’incontro) tra i papabili ci sono Balotelli (4,50), Taarabt e Kakà (5,50) e Honda (9,00), mentre nel Sassuolo attenzione a Berardi il più probabile a quota 7,00, seguito da Zaza e Floro Flores (9,00) e Missiroli a 13,00. Non dimenticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra

del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Chiudiamo dando uno sguardo alla finale di Champions League in programma il 24 Maggio al Do Dragao di Lisbona tra Real Madrid e Atletico Madrid. Derby spagnolo e madrileno (una rarità) che arriva alla fine di una stagione dura e logorante con entrambe le formazioni che sembrano risentirne dal punto di vista fisico (come denotano i numerosi fastidi muscolari avuti da diversi giocatori, su tutti Ronaldo e Diego Costa). L’aspetto atletico, oltre a quello emotivo di una finale tanto importante, rende difficile dare un pronostico altamente probabile, ma proviamoci: per una giocata con quota non altissima ci piace l’opzione gol (entrambe a segno nei 90 minuti) offerta a 1,70, mentre la possibilità di una coda con supplementari, e chissà rigori, può passare attraverso un risultato esatto di 1-1 (quota 6,50) o sul parziale finale (bisogna indovinare il segno alla fine del primo tempo ed al 90’) X/X offerto a 5 volte la posta. Per la giocata sul “Primo Marcatore” i più giocati sono Ronaldo e Costa (4,00), Bale e Garcia (6,50), mentre tra le sorprese, attenzione agli stacchi di testa da calcio piazzato di Sergio Ramos offerto a 15 volte la giocata e alle invenzioni di Arda Turan che paga intorno al 12. In bocca al lupo.

ultima di campionato Sabato 17 Maggio - 38. Giornata 20:45 Udinese-Sampdoria Stadio Friuli, Udine Domenica 18 Maggio - 38. Giornata 15:00 Juventus-Cagliari Juventus Stadium, Torino 15:00 Genoa-Roma Stadio Luigi Ferraris, Genova 15:00 Catania-Atalanta Stadio Angelo Massimino, Catania 20:45 Milan-Sassuolo Stadio Giuseppe Meazza, Milano 20:45 Lazio-Bologna Stadio Olimpico, Roma 20:45 Napoli-Verona Stadio San Paolo, Napoli 20:45 Chievo-Inter Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 20:45 Parma-Livorno Stadio Ennio Tardini, Parma 20:45 Fiorentina-Torino Stadio Artemio Franchi, Firenze


domenica 18 maggio 2014

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BATTERE IL CHIEVO PER CHIUDERE BENE Sandro Mazzola

Lara Comi intervista l’europarlamentare Salvatore Iacolino

“Per Seedorf è addio, ma il Milan non è da rifondare” palla all’On

F

inalmente ce l’abbiamo fatta. Noi interisti tanta sofferenza così non l’avevamo mai provata. Ritorniamo in Europa dopo una stagione difficile e avara di soddisfazioni, ma stavolta non dobbiamo perdere l’autobus per il rilancio gettando al vento la possibilità di rientrare nel giro che conta. Col Chievo possiamo chiudere in bellezza, in primo luogo perché i veronesi sono salvi, secondo perché i nerazzurri hanno bisogno di un risultato tonificante in linea con quello ottenuto a San Siro domenica sera con la Lazio. La squadra mi è sembrata in gran spolvero, però molte cose vanno cambiate. Per il Milan invece il match di San Siro col Sassuolo dovrebbe segnare la fine di un ciclo negativo. Anche se la matematica non condanna i rosso-

Lara Comi

neri in primo luogo dovranno vincere con gli emiliani di Di Francesco, poi vedere cosa succede a Parma e Firenze. Approfitto di questo spazio personale per complimentarmi con il Sassuolo. Un mese fa tutti lo davano per spacciato, invece, grazie alla bravura del suo tecnico e allo spettacolare supporto fornito da tutta la squadra, in particolare modo da due talenti come Berardi e Sansone, l’obbiettivo è stato centrato alla grande. Mi dispiace per il Bologna. Fa un certo effetto, pur con tutto il rispetto, vedere il Sassuolo, il Chievo e magari l’Empoli in serie A. Ma questa è

la legge del calcio. Molto dura, come in questa circostanza. Farà passerella la Juventus a Torino col Cagliari e questo come interista mi rattrista un po’. Purtroppo sono ormai lontani gli anni di Mancini e Mourinho. Con Mazzarri ancora in panchina non so come andrà a finire. Mi auguro bene. Un abbraccio particolare a tutti i lettori di Stadio5 e ai tifosi interisti e milanisti.

LA PARTITA DEGLI ADDII i cugini Emanuele Tramacere

L

’ultima fatica di una stagione così tormentata riporta l’Inter al Bentego di di Verona per affrontare i padroni di casa del Chievo. La classifica di serie A è già ben delineata con i nerazzurri che non potranno né migliorare né peggiorare il proprio quinto posto consolidato sabato scorso nella sfida contro la Lazio e i clivensi, già salvi che potranno affrontare la sfida con grande serenità. Con la qualificazione in Europa League già consolidata,

che dovrà essere quella della svolta. La possibilità annunciata di passare a una difesa a 4, la rivoluzione che comporterebbe a centrocampo e il peso offensivo maggiore da inserire in campo possono già essere testati nella gara di Verona. D’altro canto, però, quella contro il Chievo potrebbe essere a tutti gli effetti la gara degli addii: Castellazzi, Milito, Samuel, il già festeggiato Zanetti, Mudingayi, Mariga e, probabilmente anche Esteban Cambiasso, sono all’ultima partita concessa dall’attuale contratto con la formazione milanese in scadenza il 30 giugno 2014. Impossibile per Mazzarri negare l’ultima da titolare a questi giocatori che, chi più e chi meno, han-

sa, confermata a tre, potrà contare sull’esperienza di Walter Samuel a cui saranno affiancati Marco Andreolli (che resterà in nerazzurro sicuramente un’altra stagione in quanto unico giocatore presente in rosa cresciuto nel vivaio in ottica Uefa) e Andrea Ranocchia (che sogna ancora il Mondiale). A centrocampo il rientrante Cambiasso sarà affiancato da Mateo Kovacic e Fredy Guarin mentre sugli esterni l’acciaccato Jonathan tornerà in panchina per garantire la staffetta fra Danilo D’Ambrosio e Javier Zanetti e Nagatomo sarà confermato sull’out di sinistra. Già concluso per squalifica il campionato di Rodrigo Palacio, accanto a Mauro Icardi in attacco

Come nasce la sua passione per il Milan? “Nasce da bambino, ammirando Gianni Rivera, giocatore sopraffino che ha fatto avvicinare al calcio un’intera generazione. Ri-

no comunque scritto pagine importanti per la storia dell’Inter. Ecco quindi che, in ottica Chievo Verona, la soluzione ai dubbi di Mazzarri dovrebbe essere un giusto mix fra le due vie. Castellazzi potrebbe prendere il posto di Handanovic per la partita dell’addio, la dife-

Walter Samuel ed Esteban Cambiasso ultima partita in nerazzurro

sarà la volta di Diego Milito alla sua ultima con la maglia nerazzurra prima del suo ritorno in argentina con la maglia del Racing de Avellaneda. Mazzarri pensa già al futuro e, con l’Europa League ormai conquistata, potrà sedersi sulla rovente panchina nerazzurra con un po’ più di tranquillità. La palla ora passa agli uomini mercato dell’Inter. Piero Ausilio ed Erick Thohir dovranno fare una grande campagna acquisti per riportare il club interista ai vertici in Italia e in Europa. Sì perché sebbene nelle sue passate esperienze Walter Mazzarri abbia sempre bistrattato la seconda competizione continentale, vincerla nella prossima stagione potrebbe essere la giusta ancora di salvezza per la qualificazione in Champions League della stagione successiva. L’Inter 2014-2015 è già in rampa di lancio e le prime prova inizieranno proprio contro il Chievo.

convinto che sia necessario rifondare per tornare a lottare ad altissimi livelli in campionato e qualificarsi alla Champions League”. Berlusconi ha smentito di voler vendere il Milan… “Berlusconi non venderà mai. Per lui il Milan è un affare di cuore. Al massimo è possibile una successione dinastica”. Balotelli e Kakà devono rimanere? “100% sì”.

Balotelli e Kakà devono rimanere cordo con grande emozione il suo Milan, lo scudetto della stella e più recentemente i successi di Sacchi e Capello, che hanno preceduto le affermazioni di Ancelotti”. Tracciamo un bilancio della stagione dei rossoneri. “Inutile nasconderlo, il bilancio non è positivo. Quando il Milan cambia allenatore a stagione in corso – cosa assai rara – c’è qualcosa che non va. Quanto successo nelle ultime gare è lo specchio della stagione: vittoria nel derby con l’Inter e sconfitta con l’Atalanta. La qualificazione all’Europa League è complicata, serve una buona dose di fortuna”. Promossi e bocciati tra i giocatori? “Kakà ha mostrato sprazzi di classe, sacrificandosi al tempo stesso per la squadra. Balotelli, seppur tra alti e bassi, è sempre

squadre. E il bel gioco è stato sempre un pallino del presidente Berlusconi”. In lizza ci sarebbero anche Donadoni, Inzaghi… “Inzaghi e Donadoni fanno entrambi parte della famiglia Milan: sono due ottimi allenatori. Berlusconi saprà fare la scelta giusta”. Cosa deve fare la società per far tornare grande il Milan e renderlo competitivo in Champions? “Per tornare grandi servono più risorse. Non spese pazze, ma ritocchi mirati per creare una compagine in grado di lottare per traguardi importanti e fare strada in Europa. Già oggi nel Milan militano campioni di assoluto livello e giovani promettenti. Non sono

Daspo a vita è la soluzione per chiudere con la violenza negli stadi? “Credo che il modello da seguire

Modello inglese per fermare la violenza negli stadi

sia quello inglese: stadi senza barriere e posti assegnati per tutti. I controlli devono essere rigidi. Bisogna ‘frammentare’ i gruppi ultras per scoraggiare intemperanze di massa. Più difficile è garantire la sicurezza fuori dagli stadi, come dimostrano i fatti di Napoli-Fiorentina. Il calcio deve essere una competizione sana e leale sia sugli spalti che in campo. In questi anni, oltre alla violenza, stanno dilagando fenomeni come le scommesse illegali che vanno sanzionati con pene più severe”.

Anche per Cambiasso potrebbe essere l’ultima partita quindi, Walter Mazzarri potrà concentrarsi su due fondamentali linee di pensiero che, fino all’ultimo, hanno costretto il tecnico toscano a scelte dolorose. L’Inter potrà, per la prima e ultima volta in stagione, iniziare a sperimentare in vista di un’annata, quella 2014-2015

un valore aggiunto. La difesa non è stata brillante, ma non è tutta da cambiare. Ramì, ad esempio, è un ottimo elemento. A centrocampo mi aspettavo qualcosa in più da Honda”. Milan-Sassuolo sarà la partita d’addio di Seedorf? “Sono convinto di sì, anche se non tutte le colpe sono sue”. Al presidente Berlusconi piace Montella… “È giovane e ambizioso, un allenatore che fa giocare bene le sue

Aldo Colombo

P

asserella? Passo d’addio? Sembrano foneticamente concetti simili ma non è così. Milan-Sassuolo non sarà la passerella di Seedorf, sarà il passo d’addio di Clarence. Incredibile, pazzesco, non esistono aggettivi per questa che può essere considerata una delle storie d’amore più brevi e traumatiche del mondo del calcio. Silvio solo qualche mese fa lo ha voluto contro il parere di tutto e di tutti. Nessuno era a favore di Clarence allenatore del Milan, solo lui, il padrone. Che nel giro di un po’ di settimane l’ha letteralmente scaricato con l’ultima pedata della dichiarazione che gli handicappati gestirebbero meglio lo spogliatoio del Milan. Per carità, tutti hanno diritto di cambiare idea, nel calcio i dogmi fanno la fine dei topi nelle trappole, ma la curiosità è sapere cosa l’ormai ex allenatore del Milan ha combinato di così grave. perché lo spogliatoio diviso è negato dalle dichiarazioni pubbliche di tutti i giocatori. Certo Seedorf ha le sue idee, ma lo si sapeva da prima e

non può essere una colpa, è un testone ma Berlusconi lo sapeva anche lui e allora? Milan-Sassuolo sarà anche una passerella ma triste, molto triste. Il Milan quest’anno non è stato né carne né pesce, un agglomerato peggio di quei casermoni della periferia milanesi. Sono riusciti a far perdere l’identità pure a Balotelli: in parecchi, nel centrocampo del

Milan, anche a partita iniziata, volgono uno sguardo perso alla panchina e qui Seeedorf comincia a indottrinarli con discorsoni complicati: ma non durante la settimana in allenamento, durante i novanta minuti del match. Questo per dire che i difetti del Seedorf allenatore sono sotto gli

occhi di tutti. La testardaggine in un coach o maestro che dir si voglia, è un difetto gravissimo, la duttilità invece è una grande dote: tutti gli dicono che il Balo e Pazzini potrebbero anzi devono giocare insieme e lui niente, continua cocciuto a non farlo. C’è Taarabt che sta andando forte e lui che fa? Lo tiene in panchina per mettere il fantasma-Honda, però Seedorf allena in serie A da cinque mesi e gli si deve dare il tempo di fare esperienza, anche di sbagliare! Non lo aveva messo in preventivo Berlusconi? Passerella sarà sul serio invece per Di Francesco e i suoi ragazzi: il Sassuolo salvo ad inizio anno suonava come una bestemmia, il buon Eusebio si è tolto tanti sassolini dalle scarpe e adesso si fa desiderare da patron Squinzi. L’impresa comunque ha il sapore del miracolo, miracolo ottenuto giocando bene, attenzione, e sfidando le grandi del campionato ad armi pari. Eccolo arrivare a San Siro il Sassuolo che merita indubbiamente una bella standing ovation. E che accoglienza riserverà il pubblico a Seedorf e ai rossoneri? L’annata è stata davvero triste, certo c’è stata la suite delle vittorie consecutive che ha riportato il Milan a lottare per l’Europa League. Ma può essere un obiettivo da Milan tutto ciò?


domenica 18 maggio 2014

Emanuele Tramacere

P

mercato milan

oche, pochissime certezze. In casa Milan regna il caos alimentato a grandi soffi di caldo arrivati dalle stilettate del presidente Silvio Berlusconi. L’ultima giornata di campionato regalerà il verdetto decisivo che stabilirà se il club rossonero potrà giocarsi i preliminari d’Europa League all’inizio della prossima stagione. Clarence Seedorf e Massimiliano Allegri hanno consegnato agli annali, in ogni caso, una stagione completamente fallimentare e il Milan ora si trova di fronte ad una grande necessità di rinnovamento che, tuttavia, presenta numerosi interrogativi con qualche luce ma anche tantissime ombre. La prima scelta andrà fatta fra qualche giorno, a stagione conclusa e riguarderà principalmente il percorso tecnico delle prossime annate. Dopo aver affidato a Clarence Seedorf la panchina rossonera il presidente rossonero ha fatto immediatamente dietrofront scaricando un tecnico dalla personalità troppo ingombrante per l’attuale spogliatoio rossonero. Il contratto,

ROSSONERO POCO SERENO

Il Milan pensa già al mercato

ma l’orizzonte sembra nero

Adel Taarabt potrebbe tornare al QPR

in scadenza nel 2016, rimane un nodo fin troppo importante da sciogliere. Le casse rossonere non sono certamente floride e in un periodo di austerity 6

Dove sta Zaza! l’ospite

Alessandra Caronni

A

veva sempre ripetuto che mantenendo lo stesso trend, il Sassuolo si sarebbe salvato. E ha avuto ragione, Simone Zaza. “Sono davvero contento, sembra un sogno”, ha ripetuto l’attaccante neroverde al termine della gara contro il Genoa. “Questo è stato il mio primo anno in A ed è stato molto bello, ho dato la mia

massima disponibilità a restare un altro anno o due o tre. Qui sto benissimo e il mio obiettivo è restare. Dedico questa salvezza a me stesso, ai tifosi e allo staff. È una cosa che ci resterà dentro per tutta la vita”. Soprannominato “Sammina” per il suo sinistro al fulmicotone, Zaza nel 2008 ha vinto il Torneo Città di Arco - Beppe Viola, riservato alla categoria Under-16, diventando capocannoniere della competizione con 5 reti. Il primo marzo dell’anno seguente ha esordito in prima squadra e in A contro il ChievoVerona e il 24 maggio

E ORA PUNTA IN ALTO Chi è Simone

Zaza

Nato a Policoro, in provincia di Matera, il 25 giugno del ‘91, Simone Zaza a sei anni è entrato

nella scuola calcio della Stella Azzurra di Bernalda. Qui è stato notato dagli osservatori dell’Atalanta. Nell’estate del 2006 è passato al settore giovanile del cub orobico.

milioni netti da versare all’allenatore olandese non sono certo semplici da mettere a bilancio. Ecco perché la prima scelta di Adriano Galliani, quel Filippo ha disputato la sua prima partita da titolare in trasferta contro il Palermo. Conclusa la sua prima stagione da professionista con tre presenze nel massimo campionato italiano, Zaza l’annata dopo non ha trovato spazio in prima squadra. Svincolato, firma un quadriennale con la Sampdoria e milita nella Primavera. Tut-

Inzaghi già proposto nell’immediato post-Allegri, si sta lasciando lentamente alle spalle le candidature di Vincenzo Montella, di Eugenio Spalletti e di Roberto Donadoni. Per rifondare una squadra ricca di talento, ma anche ricca di tante incertezze, Galliani è chiamato alla conferma dei pochi giocatori che hanno saputo mettersi in mostra nel finale di stagione. Una situazione non facile soprattutto per il duo composto da Adel Taarabt e Adil Rami. Per entrambi (il primo entro fine mese e il secondo entro il 19 maggio) è previsto un riscatto fissato a 7 milioni di euro, una cifra che il Milan al momento non è disposta a versare. In entrambi i casi, infatti, il budget a disposizione è di massimo 4 milioni di euro e, in attesa di reperire da alcune cessioni un piccolo budget da reinvestire sul mercato, Adriano Galliani farà scadere il diritto di riscatto provando a trattare in sede separata sull’acquisto (e non più sul riscatto) di entrambi a cifre differenti. Un rischio calcolato date le tutt’altro che buone condizioni economiche di QPR e Valencia. Entrambe con i conti in rosso hanno, di fatto, la necessità di cedere i propri gioielli e il Milan è pronto ad aspettare per strappare il prezzo migliore. In ogni caso, in casa rossonera, si sta già pianificando una

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ricca campagna di svendita per poter alleggerire il monte ingaggi e, potendo, poter incassare un piccolo compenso economico. In questo senso il Milan riabbraccerà i giocatori che hanno vissuto una stagione (o una parte di stagione) in prestito lontano da Milanello. Giocatori che, potenzialmente, possono avere grande mercato e garantire al club la giusta ricompensa. Si tratta di Antonio Nocerino (West Ham), Alessandro Matri (Fiorentina), Didac Vilà (Betis Siviglia), Jehrson Vergara (Parma) e Bakaye Traoré (Kayseri Erciyesspor) e Mbaye Niang (Montpellier), a Galliani, che non vuole un nuovo direttore sportivo accanto a sé, il compito di fare chiarezza. Se il buongiorno si vede dal mattino, l’alba in casa rossonera si prospetta tutt’altro che serena.

Bianca Ara

RICOSTRUZIONE MILAN Contrariamente al tecnico juventino Antonio Conte, non risulta che qualcuno se lo stia conten-

dendo come ci si poteva aspettare, Carlo Ancelotti sarebbe corteggiato anche dal Milan che lo attende come il salvatore della patria. Il tecnico del Real Madrid, mai particolarmente gratificato da Perez, se dovesse fallire anche la finale di Champions League è destinato a lasciare la Spagna. Quale miglior rifugio del tetto rossonero che, invece, la sua guida ha molto apprezzato? Il suo sarebbe un ritorno in patria comunque da vincitore. Impresa difficile, di contro, per Milan che deve racimolare il gruzzoletto per riportare a casa il ‘Carletto’ e non si capisce bene dove, vista la stagione fallimentare che gli consentirà nel prossimo campionato di disputare unicamente la Coppa Italia, sempre se da Parma e Firenze non arrivano buone notizie. Alcune ipotesi per recupera una squadra alla deriva si fanno largo: 3,5 milioni da trovare, la metà di quanto chiesto dal club castigliano che ha necessità di fare cassa, per trattenere il difensore francese Adil Rami, di proprietà del Valencia e in rossonero con la formula del prestito con diritto di riscatto, sempre che venga accettata la controproposta. In alternativa a Rami potrebbe arrivare il difensore brasiliano Alex intenzionato a lasciare comunque il PSG. Altra nota dolente potrebbe riguardare il trequartista franco-marocchino Adel Taarabt che ha fatto molto discutere con le sue prestazioni altalenanti. Anche il marocchino potrebbe prendere l’uscita per fare, probabilmente, pochissima strada. Alcune voci lo vorrebbero all’Inter.

nell’Ascoli, il 9 luglio 2013 viene acquistato dalla Juventus per 3 milioni e mezzo di euro: il club bianconero malgrado tutto lo cede al Sassuolo in compartecipazione per 2,5 milioni di euro. In Sassuolo-Livorno segna il suo primo gol in Serie A: la gara però finisce 1-4. Grazie a Zaza arriva anche il primo punto ottenuto

Sulla salvezza del suo Sassuolo è sempre stato ottimista tavia, il 16 febbraio 2011 esordisce in blucerchiato nel derby col Genoa. Ma esce sconfitto dal terreno di gioco: 0-1 per i rossoblu. Dopo una parentesi l’anno dopo

dagli emiliani nella massima divisione italiana, con il gol realizzato nella quinta giornata contro il Napoli e che ha fissato il risultato sull’1-1.

UN SASSUOLINO DIVENTATO GRANDE ospiti Giovanni Labanca

E

ra un predestinato agnello sacrificale appena salito per la prima volta in serie A, dove, secondo le normali previsioni, avrebbe dovuto rimanerci un anno appena. No, invece. Eccolo qua, dopo la sua fondazione nel 1922, a ripetere un’impresa che vale una Coppa dei Campioni, che inebria giustamente tutto l’ambiente e lo fa somigliare a quello delle medie città con una bella squadra acchiappa miracoli. Squinzi, se potesse farlo, calerebbe nella migliore colle che produce i suoi uomini da Berardi, al lucano Zaza, a Sansone per tenerli sempre uguali per i prossimi anni per assicurarsi una specie di rendita. Eccolo, prima che cali definitivamente il sipario sul campionato, a San Siro davanti al Milan che proprio nulla ha chiesto al campionato,

se non un frettoloso quanto inutile cambio del panchinaro che non ha mai dimostrato di essere all’altezza delle aspettative. Tutto questo alla squadra emiliana interessa poco, quanto interessa invece di chiudere in bellezza e sul palcoscenico più prestigioso della penisola un’annata d’oro, anche dal punto di vista delle entrate vere e proprie che vanno a far felice anche il cassiere. Il Diavolo è lacerato da mille problemi e non scenderà in campo con il piglio necessario per far male, ma sarà voglioso, se non altro, di non sfigurare più di tanto per farsi perdonare dai suoi supporters un’annata, la seconda consecutiva, da nascondere al più presto negli archivi di un magazzino polveroso che proprio nella sua storia non era preventivato. Farebbe bene, dunque, la giovane squadra della città delle ceramiche più belle a non trastullarsi più di tanto e di non pavoneggiarsi oltre misura se non vuole portarsi in saccoccia una sconfitta che non servirebbe a guastare la classifica, ma a scalfire una prestazione collettiva che

ha assunto, incredibilmente, un certo valore da portarsi nel prossimo avvio e può esserne consapevole se si ricordasse solo che al Milan ha rifilato quattro brutti ceffoni che ancora fanno tremare le mandibole di Galliani. Sa-

lutiamolo, anche noi di Stadio5 con i complimenti più sentiti, questo Sassolino, che per magia e per forza propria, sta diventando una grande pietra, in grado di far male, per aggiungere un altro pizzico di gloria alla sua bacheca.


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CODICE ETICO Prandelliano Severa Bisceglia

neppure la convocazione dello juventino Chiellini. Si sapeva che al momento opportuno, se necessario, le

finito col disgustare anche quei pochi appassionati che ancora credevano in un calcio “pulito”. Delusi anche gli ultimi benpensanti. Anche Chiellini si farà un bel viaggetto in Brasile. A Cesare Prandelli, che ancora in aprile ha dichiarato: “Il codice etico sarà in vigore anche nell’ultimo mese, chi sbaglierà dovrà pagare. Sono stanco di certi

regole avrebbero necessitato di eccezioni. La non sorprendente convocazione del difensore bianconero, nonostante la gomitata a Pjanic e la conseguente squalifica per tre giornate, non desta scalpore, semplicemente ha

atteggiamenti… Non si può prevaricare l’avversario con gomitate e cazzotti…” solo un paio di domande: Che ne è stato del tanto strombazzato codice etico? E le gomitate dell’intera stagione di Chiellini? Ah, perdonate, mi

mettiamo i punti sulle ii

S

iamo alle solite, se si tratta di Juventus, la musica deve inevitabilmente essere diversa. Cesare Prandelli, da buon italiano, adatta il codice etico da lui inserito e dichiarato inappellabile, alle esigenze o agli ‘ordini’ del “palazzo” e comunque sia, non è applicabile a coloro che indossano la maglia bianconera, quella juventina beninteso. Nel calcio nostrano vale tutto e il contrario di tutto. Anche il CT azzurro non

è esente da contraddizioni e malefatte, seppur, in questo caso, d’ordine puramente morale. Il mondo politico ride di noi, per le ragioni già ampiamente note a tutti, e il mondo pallonaro, che già ci sbeffeggiava, ora ha un motivo in più per continuare a farlo. Il tecnico della nazionale ha reso nota la lista dei 31 convocati allo stage pre-mondiale, destinata a ridursi a 23 giocatori, che non presenta sorprese,

Le regole sono uguali per tutti, tranne…

L’attuale difensore del Sassuolo, inizia la carriera calcistica nel Pavia con cui esordisce, all’età di 18 anni, in Serie C1. Dopo le esperienze fatte con il Renate, la Triestina e lo Spezia, fa ritorno a Pavia dove si ferma ancora due anni e, finalmente, anche per lui si presenta la grande occasione. Prima la Reggina, per una sola giornata al Genoa e successivamente al Chievo che detiene la comproprietà con il Genoa. Il 20 giugno del 2012 lo acquista il Milan per 4 milioni di

euro dal Genoa, che a sua volta aveva riscattato l’altra metà del cartellino dal Chievo. L’esordio in rossonero lo fa il 1° settembre successivo con la maglia numero 13. Il 24 ottobre seguente debutta anche in Europa contro il Malaga, gara valevole per la fase a gironi della Champions League. L’anno successivo torna ancora al Chievo e l’8

è sfuggita una delle famose eccezioni di cui sopra, il CT lunedì scorso ha dichiarato “Non ritengo violento il gesto di Chiellini, quindi non si applica il codice etico”. Cosa dire… imbarazzante! E questa è solo la prima delle

Francesco Acerbi

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ar

luglio viene ufficializzato il suo passaggio al Sassuolo con un contratto quadriennale. Durante le visite mediche, lo staff della squadra neroverde gli scopre un tumore al testicolo, viene operato d’urgenza all’ospedale San Raffaele di Milano. Finalmente fa il suo esordio con gli emiliani il 15 settembre 2013 contro il Verona, partita persa per 2-0. Successivamente ad ulteriori controlli gli viene diagnosticato ancora il tumore. Acerbi è stato convocato anche nella Nazionale maggiore dal CT Prandelli in occasione dell’amichevole contro l’Inghilterra. Un grande in bocca al lupo al difensore.

co

Andrea Poli

***

Massimiliano Allegri Ne ha fatta di strada dal giorno che ha deciso di non continuare con gli studi, si è fermato alla licenza media, ed ha investito tutto sul calcio. Come calciatore non ha riscosso molto successo, ma da allenatore ha sicuramente raggiunto grande notorietà allenando il Milan. Andiamo per gradi, una volta appese le cosiddette scarpette al chiodo, ha iniziato la carriera di allenatore sulla panchina dell’Aglianese. Dopo un continuo peregrinare alla guida di squadre toscane tra Seri C1 e C2, arriva la chiamata dal Sassuolo, la stagione è quella del 2007-2008, che milita in C1 e

eccezioni. A Prandelli, e ai ragazzi che lo seguiranno in Brasile, auguriamo una buona vacanza a spese della Nazionale italia. Cosa vuole ancora insegnare il nostro calcio? Spero nulla, ha già fatto troppi danni.

L’attuale centrocampista rossonero, ha indossato anche la maglia del Sassuolo nella stagione 2008-2009, con la formula del prestito, segnando 5 reti in 32 presenze. Debutta con la maglia neroverde il 20 settembre 2008 contro la Triestina. La prima rete da professionista arriva il 4 ottobre successivo contro il Treviso, sua ex squadra. Il 7 febbraio dell’anno dopo mette a segno anche la sua prima doppietta in carriera che darà anche la vittoria alla sua squadra per 2-1 in casa del Grosseto. Dopo l’esperienza con la Sampdoria, un anno ha giocato anche con l’Inter, arriva al Milan nel 2013 con la formula della compartecipazione. Con la maglia rossonera ha debuttato in occasione della partita d’andata dei play-off di per mano lo porta, per la prima volta nella storia della squadra emiliana, in Serie B. Sempre con i neroverdi vince la Supercoppa di Serie C1. Nel 2008 ha vinto il premio ‘Panchina d’oro’ come miglior tecnico della Lega Pro Prima Divisione grazie all’eccezionale lavoro svolto. Dopo l’esperienza negativa alla guida del Cagliari, e relativo esonero, approda sul grande palcoscenico rossonero. Il 25 giugno 2010 ha firmato un contratto con il Milan fino al 30 giugno 2012. L’esordio vincente (4-0) è a San Siro contro il Lecce e con una giornata di anticipo, contro il Cagliari, il Milan è campione d’inverno il 6 gennaio. Il 7 maggio

rd

Champions League pareggiata con il PSV Eindhoven. Per il primo gol deve attendere solo quattro giorni, sul campo del H. Verona segnerà, nel corso della prima giornata di campionato, il gol del 2-1 che assegnerà comunque la vittoria ai veneti.

2011, con due giornate d’anticipo, il Diavolo, dopo sette anni, è campione d’Italia grazie allo 0-0 contro la Roma. Anche per questa stagione vincerà il premio ‘Panchina d’oro’. Il 6 agosto dello stesso anno con il Milan vincerà anche la Supercoppa italiana, sesta nella storia rossonera. L’ironia delle sorte ha voluto che, il 13 gennaio 2014, fosse proprio il Sassuolo a determinare la sua fine alla guida del club rossonero. L’umiliante sconfitta rimediata contro gli emiliani, terzultimi in classifica, gli è costata la panchina per fare posto all’acclamato Seedorf. Il resto è storia dei giorni nostri.


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i club Giovanni Labanca

N

on bisogna essere degli indovini per intuire cosa si siano detti Galliani, Silvio e Barbara Berlusconi quando quel tiro impossibile all’ultimo secondo ha perforato la rete milanista e con essa il castello di carta che si era costruito nella ex via Turati su Seedorf, strappato letteralmente dal campo di gioco dove sapeva fare il suo mestiere. Un bluff totale, ma prima che della squadra, di una società che di nuovo ha solo l’avveniristica sede in zona Portello, proprio dove una volta il signor Romeo ha costruito una delle automobili più gloriose della storia, la fantastica ed inimitabile Giulietta. Arrivava veloce e silenziosa con tutta l’orchestra del suo motore possente e non la vedevi più. Al Diavolo non è bastato prenderne possesso, perché la macchina rossonera è un malinconico traino di campagna, carico di rape da cui, si sa, non si può spremere olio sopraffino. E il mister lo sapeva, ma allettato dal maledetto guadagno facile, ha scelto la cosa peggiore che potesse mai immaginare: guidare il Milan distrutto e mai rinnovato. Da Bergamo il suo volto già nero per conto proprio è diventato ancora più scuro, come il suo stato d’animo. Poverino, che colpa ne ha? La colpa è sempre di chi comanda e non

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CALA IL SIPARIO SULLA TRAGEDIA ROSSONERA

sa scegliere la truppa adeguata per vincere almeno le battaglie, se non proprio la guerra. A San Siro saranno in tanti i tifosi per salutare comunque la squadra. E’ un dovere, sospinto dall’amore e dal tifo. Lo faranno pensando all’anno sciupato e non lo mandano di certo a dire. Dal Nord al Sud, come scrivemmo anche per Allegri, il lamento si rassomiglia. I presidenti dei Club di Seregno, Saronno, Arcore e Lis-

sone ci hanno dichiarato, a denti stretti, il loro malumore. “E’ un fallimento incredibile, inaudito che porta a puntare il dito verso l’alto, oltre che verso il basso, proprio quando sembrava vicina la svolta, quella tanto attesa. Dobbiamo avere ancora pazienza? E perché mai? Dovremmo farci sentire molto di più, anche se conta

chi caccia i soldi.” Avete preferenze sul prossimo allenatore? “A noi il balletto di nomi non è mai piaciuto e non è nemmeno giusto che ne sia spuntato uno ogni ora. In questo modo, si demotiva chiunque, anche un rinoceronte come l’olandese. Ci vuole discrezione e anche molto stile, anche per non offendere la persona. I nomi che si fanno, comunque non sono un granché, anche perché in giro di miracolosi non ce ne sono. Pippo nazionale è ancora un ragazzo, troppo giovane per un impegno che, agli occhi di tutti, appare più grande di lui”. Come è successo a Stramaccioni sull’altra sponda? “Esattamente. Noi speriamo di no, ma la verità è questa ed è inconfutabile. Bisogna scegliere con ponderazione”. Dal Centro e dal Sud, con i tifosi più caldi, spunta un’altra idea, che non sembra tanto male.Confermiamo Seedorf e non se parla più, ci dicono da Lauria, Moliterno, Rionero in Vulture, Latina, Riccione, Bologna, Reggio Emilia. “Può sembrare una idea balzana, ma se ci si ragiona un po’ su non lo sarebbe poi tanta. Si risparmierebbero anche tanti soldi perché Seedorf ha un contratto triennale e lui non è certo disposto a lasciare senza aver avuto quanto pattuito e sottoscritto, La cosa che desta maggiore preoccupazione e desta non poca meraviglia è che in questo anno non si

sia capito la vera ragione del crollo del sistema Milan, quello che una volta era additato a modello organizzativo vincente” In poche parole, è crollato il mito di Silvio Berlusconi? “Diremmo proprio di sì. Deve decidere cosa vorrà fare da grande. La politica e le sue vicende giudiziarie lo hanno distolto dal suo giocattolo che altri non hanno saputo tenere in esercizio, perché sicuramente non hanno ricevuto un pieno mandato operativo, anche perché la parte economica è saldamente in mano alla sua famiglia. Fino a quando non si esce da questa situazione, il Milan non potrà rialzare la testa”. L’esclusione anche dal minimo obbiettivo dell’Europa di serie B è stato il colpo letale. Si fosse raggiunto almeno questo mi-

nimo traguardo, sarebbe stato diverso il discorso sul destino di Seedorf. A questo interrogativo, come anche agli altri, delle risposte ci vengono anche dalle isole. Sicilia e Sardegna hanno un buon numero di Milan Club e non si fanno certo pregare a dire la loro, a far conoscere il loro importante giudizio se ne hanno l’opportunità. “E’ stato un colpo durissimo che ha demoralizzato ancora di più l’ambiente. Non vorremmo essere nei panni dei nostri cari amici che saranno sugli spalti, in preda ad un dilemma non da poco. Come accogliere i resti di quella che una volta era una squadra? Alla fine, prevarrà, come è logico che sia, l’amore per i propri colori e tutto finirà in un abbraccio collettivo, con la promessa di un pronto ri-

scatto, nel tempo necessario. Noi tifosi dobbiamo cambiare registro, dobbiamo, cioè, imparare ad aspettare tutto il tempo necessario perché avvenga la ricostruzione della Società, innanzi tutto, cui dovrà seguire la riformazione di una forte squadra che richiede tempi lunghi e portafogli pieno”. Sarà ancora Berlusconi il salvatore della patria rossonera? “Ce lo auguriamo tutti, ma temiamo che passerà il timore, perché anche le favole più belle finiscono, magari per ricominciarne un’altra”. Quanto abbiamo capito in questo tour tra i tifosi rossoneri è che la delusione è stata tanta, come pure l’amarezza e la rabbia, ma è tanta anche la fiducia in tutti che il Diavolo risorgerà dagli inferi.


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SARÀ EUROPA LEAGUE? Ma che bravo il Sassuolo il punto

Severa Bisceglia

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i rossoneri non è bastato il regalo di Bellini, lasciando la possibilità a Parma e Torino di decidere se perdere l’ultimo posto disponibile per l’Europa League. A Bergamo, i nerazzurri, hanno giocato da soli e segnato 3 reti, peccato che il primo gol Bellini l’ha fatto al suo portiere, praticamente hanno vinto 3-0. Il Milan non è riuscito neppure a sfruttare il vantaggio piovuto dal cielo nella ripresa, si è lasciato raggiungere grazie alla trasformazione di Denis che dal cielo, questa volta, ha fatto piovere banane su Constant. A differenza del francese, che ha raccolto il frutto e portato all’arbitro Rizzoli, Dani Alves ha pensato bene di sbucciare e mangiarne una, ha comunque dimostrato senso dell’umorismo sdrammatizzando la situazione. Seedorf e ‘compagni’ si sono giocati, stando alle probabilità, la possibilità di acciuffare il sesto vagone, l’ultimo, del treno chiamato Europa League. Giocheranno la competizione europea se oggi si materializzano un paio di miracoli: il Parma, che ospita il Livorno, deve perdere oppure il e Torino deve vincere a Firenze, decidendo così di buttare via in quest’ul-

La disperazione mista ad incredulità di Adriano Galliani tima giornata di campionato la loro chance. oltre al Verona, a pari punti dei rossoneri, che proverà a fare sua la partita fino al terzo fischio dell’arbitro. Se la

MUNTARI

stagione dell’Inter è poco gratificante, ai cugini è andata anche peggio. Il malcontento è generale, come generale è il caos nella dirigenza del Diavolo. Berlusco-

TOP

FLOP

ni ‘indiavolato’ invita Balotelli ad imparare a segnare gol mentre Adriano Galliani da del matto al tecnico, per poi retrocedere con delle scuse ufficiali, Barbara, invece, si astiene dal commentare. A conti fatti, al Milan non converrebbe disputare i preliminari a luglio, vorrebbe dire saltare gli impegni già programmati negli stati Uniti che porterebbo più soldi nelle cassa. L’Inter, da canto suo, è riuscita finalmente ad accedere ai preliminari di Europa League, ma a catalizzare la settimana e la partita, che li ha visti annientare la Lazio con quattro reti, è stato il saluto di Javier Zanetti al mondo nerazzurro nel suo stadio. Una standing ovation per il grande capitano che ha giocato il suo ultimo derby e, seppur in sordina, il saluto e i ringraziamente erano anche per il Principe Milito e Samuel che non abbandonano il calcio giocato ma partono per altri lidi.

CONSTANT

& di Aldo Colombo

Non sarà uno spettacolo di classe ma in questo bistrattato Milan il suo dinamismo fa la differenza. Lottatore nato, dal suo cross nasce l’autogol atalantino

Banana a parte, gioca una brutta partita, fuori da ogni schema e da ogni dignità tattica. Vaga da una parte all’altra del campo senza costruire nulla, out

ATALANTA SUPER

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utto da rifare per un posto in Europa League dopo il pareggio dell’Olimpico del Torino col Parma. L’Inter col 4-1 rifilato alla Lazio non ha più problemi ma alle sue spalle si è scatenata una piccola bagarre che regala, sebbene solo matematicamente, anche al Milan, bruciato a Bergamo dall’Atalanta, una piccola chance per sperare in un miracolo. Il guaio per i rossoneri è che il Parma oggi ospiterà al Tardini il già retrocesso Livorno mentre il Toro sarà a Firenze per provare il colpaccio al Franchi che è ac-

la Viola. I verdetti in merito alle retrocessioni sono arrivati con una giornata di anticipo con il Bologna sconfitto al Dall’Ara dal Catania e col Livorno messo al tappeto senza pietà al Picchi dalla Fiorentina nel derby toscano. Auguri di pronta risalita specialmente al Bologna un’icona del nostro calcio. Oggi allo Juventus

caduto al Sassuolo quindici giorni fa nella gara disperata per la salvezza. Per il vecchio Diavolo il miracolo potrebbe avverarsi solo una sconfitta, in contemporanea, di Parma e Torino, col Sassuolo vittima predestinata a San Siro indipendentemente dall’ottimo stato di salute psicofisico con cui gli emiliani si presentano a Milano dopo aver evitato il baratro della B realizzando un altro poker col Genoa dopo quello messo a segno con

Stadium passerella per la Vecchia Signora reduce dal successo dell’Olimpico con la Roma, con l’undici di Rudi Garcia a Marassi alla ricerca della vittoria dopo due sconfitte consecutive che hanno fatto tremare Venditti e l’inno giallorosso. Festa anche al San Paolo col Verona che prova come il Milan a giocarsi l’ultima carta europea. Sempre sperando nella doppia sconfitta di Parma e Torino. E festa anche al Bentegodi col Chievo che riceve l’Inter.

campionato Laura Tangari


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elimina l’Inter BENITEZ VERSO IL TOTTENHAM La RomaNell’ultimo atto dei Playoff i nerazzurri

Rafaél Benítez, tentato dalle lusinghe del Tottenham

Luigi Sada mercato

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accia all’allenatore nelle ultime battute del calcio agonistico in Europa. In Premier League è già calato il sipario con un turno di anticipo rispetto a Italia, Spagna e Francia e di conseguenza ci si sta già muovendo alla grande per rinforzare i ranghi delle maggiori squadre nella

prossima stagione. Da Londra arriva la notizia che il Tottenham ha pronto un bel pacco di sterline per strappare Rafa Benitez al Napoli dove si dice sia già finita l’avventura dello spagnolo dopo un solo anno di permanenza. Benitez vorrebbe portarsi via Callejon, Higuain e Reina ma difficilmente De Laurentiis si priverà dei suoi gioielli spalancando le porte al Tottenham. Sempre per quanto concerne gli allenatori, sembrerebbe in arrivo al Milan Roberto Donadoni, tecnico che piace tantissimo a Berlusconi non solo per i suoi

trascorsi in maglia rossonera negli anni magici di Sacchi. Seedorf, infatti, pare abbia le ore contate, indipendentemente dalla sconfitta incassata domenica scorsa Bergamo con l’Atalanta. E proprio dall’Atalanta è giunta la conferma del passaggio di Bonaventura alla Fiorentina. Il club viola potrebbe girare ai bergamaschi Joachin troppo bistrattato da Montella per le numerose panchine. La Lazio sta invece puntando sul milanista Abate e il cagliaritano Astori dando come contropartita il centrale Cana. Al Milan sono giunte offerte dal West Ham per Njang mentre, sempre dall’Inghilterra, ci sono buone possibilità per l’Inter per avere Evra, dopo Vidic, dallo United. Ranocchia è inseguito dalla Juventus, oltre che dal Dortmund proiettato alla grande sul Toro per avere Immobile sul quale si è gettato a capofitto anche l’Atletico Madrid di Cholo Simeone. Cairo sta tenendo duro ma sarà difficile che il biondo Ciro rimanga a Torino. Infine, Paletta potrebbe fare le valige per Palermo dove sono attesi Izco e Bergessio che non hanno nessuna voglia di giocare in col Catania.

Disastro

Daniel Rizzo

cadono in casa dei pari età dei giallorossi

inisce a Trigoria la rincorsa alle finali del campionato Primavera di un’Inter che avrebbe avuto il potenziale per fare ben altro, e invece si è presentata in campo bloccata, incapace di

campista giallorosso chiude definitivamente i conti nella ripresa, trovando una perfetta soluzione balistica su cui non può nulla l’estremo difensore interista Ivusic. Per gli ospiti c’è spazio per la seconda marcatura con Capello, ma è la Roma a strappare l’otta-

fronteggiare una Roma che dopo 13’ aveva già i due gol di vantaggio con cui chiuderà la gara. La Roma è l’ultima squadra a qualificarsi per la Final Eight del campionato Primavera. I ragazzi di coach De Rossi hanno sconfitto in casa i nerazzurri, vendicando la sconfitta della passata stagione che li estromise in anticipo dalla lotta per il titolo. Un Ricci in ottima forma porta subito avanti di due reti i capitolini, Bonazzoli accorcia le distanze, raccogliendo l’ottimo assist di Camara, ma prima dell’intervallo arriva la terza marcatura di casa con Adamo su punizione. Il centro-

vo biglietto per la fase finale. Il Milan, invece, uscito dai playoff quattro giorni prima contro l’Udinese, si appresta ad affrontare il trofeo “Dossena”. L’eliminazione per mano dei friulani, non è stata digerita del tutto da Super Pippo il quale, però, non può che essere contento della sua squadra, reduce da una stagione davvero dispendiosa. I baby rossoneri, infatti, per via degli impegni a Viareggio e di Champions Youth League, non sono riusciti ad imporsi come avrebbero voluto anche in campionato. Dopo il trionfo di Viareggio, i ragazzi rossoneri hanno avuto

F

un calo psicofisico enorme e non sono più riusciti a ripetersi ai livelli della prima parte di stagione. Inzaghi, può sorridere lo stesso, al suo primo anno alla guida della Primavera è riuscita ad ottenere un trofeo prestigioso come quello del Viareggio, e ha portato i suoi ragazzi agli ottavi della Champions Youth League, uscendo di fronte allo strapotere del Chelsea. Il capitano della Primavera, Davide Pacifico, in settimana, ha parlato della sconfitta nei playoff: “È dura metabolizzare questa sconfitta contro l’Udinese, ci ha fatto male e ancora fa male ma comunque abbiamo fatto una buona stagione. L’elemento fondamentale e la forza di quest’annata è sempre stato il gruppo e anche nella sconfitta contro i friulani si è visto. Abbiamo vinto spesso grazie all’unità di tutti, il mister l’ha sempre detto, è sempre stato il nostro passo in più. Si poteva e si doveva far meglio, in molte partite abbiamo lasciato gol troppo facilmente e questo ci ha fatto perdere posizioni. Mi tengo dentro tante emozioni sia di vittorie che di sconfitte, con un numero incredibile di insegnamenti grazie allo staff del mister, Inzaghi ci ha dato tanta carica e tante emozioni, dando delle perle e delle uscite davvero particolari, era il nostro valore aggiunto. Dolcetti è un grande insegnante, ma l’attuale allenatore ci ha dato molto, sa darti una forza unica, dall’allenamento alla partita”.

Prandelli, non allontanare Napoli dalla Nazionale

Disastro

Disastro

primavera

Mi auguro vivamente che Cesare Prandelli non costringa i tifosi del Napoli a tifare per la Spagna di Raul Albiol e Pepe Reina o per il Brasile di Henrique Buss oppure per il Belgio di Dries Mertens e l’Argentina di Gonzalo Higuain e Federico Fernandez senza perdere di vista la Colombia di Camilo Zuniga o con la Svizzera di Gohan Inler e l’Algeria dell’ultimo arrivato in casa Napoli l’ottimo Faouzi Ghoulam. Mi auguro che non si commetta l’ennesimo errore di lasciare a casa anche oggi il calciatore più talentuoso del circo del calcio italiano solo perché non appartiene alle squadre del nord.In questo momento non esiste migliore alternativa d’attacco come la coppia exPescara Ciro Immobile e Lorenzo Insigne, non me ne vogliano i tifosi delle altre squadre ma non vedo nulla all’orizzonte che possa essere paragonato a questi due, oltre alla qualità realizzativa dello scugnizzo del Toro si aggiungerebbe la tecnica sopraffina dell’attaccante tascabile del Napoli che con il clima caldo brasiliano aprirebbe davvero opportunità uniche. Già con l’affare Chiellini il selezionatore italiano ha dato prova di credibilità controversa, ora escludendo i due Golden Boy del calcio nazionale, davvero ci lascerebbe un motivo valido per non tifare gli azzurri. Certo affrontando questo discorso in codesto modo si può dare al lettore l’idea che a noi napoletani piaccia fare la parte dei “piangina” ma in verità ciò che accade anche dal punto di vista etico nei confronti dei partenopei sta

travalicando ogni ragionevole comprensione. Non convocare Insigne sarà un fatto più politico che tecnico, come la storia che si ripete, quando per esempio Ciro Ferrara divenne adatto alla Nazionale solo dopo che passò alla Juventus per non parlare di Moreno Ferrario e Giuseppe Bruscolotti che nonostante una carriera onoratissima non ebbero mai, neanche durante le amichevoli della nazionale, uno straccio di convocazione e presenza. Solo durante il periodo di Maradona qualcosa cambiò, ma in quei casi era impossibile non chiamare quei “mostri sacri” di Salvatore Bagni e Nando De Napoli che il compianto Ezio De Cesari ribattezzò in un suo articolo indicandoli come “Due Tir“ irrefrenabili. Certo la stampa padana è più forte di quella sudica e questo è un punto a sfavore per “Lorenzinho”, però non portarlo ai mondiali sarebbe un vero peccato e non solo per la perdita di molti affecionados partenopei. In questi ultimi giorni si è voluto punire solo noi, ma se per lo Stadio San Paolo abbiamo, anche se di malavoglia, tacitamente accettato l’immeritata squalifica non credo che l’esclusione di Insigne sarebbe compresa dal popolo napoletano. Non facciamo discriminazioni, sarebbe un danno per tutti. Per essere un poco più chiari userò su ciò che intendo dire

giù al nord Fiore Marro parole non mie ma del comico Paolo Caiazzo (nella foto) che nel suo ultimo intervento nel programma Tv “Made in Sud” attraverso una battutaccia buttata lì è stato più esplicito di mille articoli: “Sono un Napoletano, Orgoglioso di essere Napoletano. Da Napoletano mi fa male tutto quello che sta succedendo in questi giorni. Da napoletano mi fa male finire sulle prime pagine dei giornali, dove si è parlato più della Carogna che della Vittima. C’è certa stampa nazionale che quando ci deve fare una schifezza non perde mai occasione, e allora da Napoletano volevo dire: il problema nun è tant ‘a carogna... so e sciacalle!”


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LA COPPA E’ DEL SIVIGLIA

A

llo Juventus Stadium, reggia della Juventus e sotto lo sguardo amareggiato del primo spettatore vip Antonio Conte in

Gli andalusi ancora una volta si sono dimostrati infallibili dal dischetto a dispetto dei lusitani, timorosi e con il ragno dell’ennesi-

compagnia di Alex Ferguson, è il Siviglia a festeggiare, mentre il Benfica, che aveva eliminato i bianconeri in semifinale, deve fare i conti con l’ottava finale persa in Europa, otto sconfitte in otto gare consecutive, ormai è una maledizione. Nonostante la statua dedicata a Bela Guttman, scomparso nel 1981, al Da Luz lo scorso febbraio, il Benfica non riesce a liberarsi della maledizione lanciata dal tecnico nel lontano 1962 quando lasciò il club che non gli aveva pagato il premio promesso nonostante il trionfo: “Da qui a cento anni il Benfica senza di me non vincerà mai una coppa europea”. Gli spagnoli conquistano la Coppa ai calci di rigore (4-2) e raggiungono, la prima coppa conquistata è nel 2006 e bis nell’anno successivo, il trio primatista del trofeo UEFAEuropa League formato fin qui da Inter, Juventus e Liverpool.

La delusione di Antonio Conte, mancato protagonista della serata di Torino.

europa league Severa Bisceglia

Juventus vendicata della sconfitta subita dal Benfica

Finalissima, scontro tra titani. Cristiano Ronaldo incrocerà le armi contro il resto del mondo

A LISBONA GRAN FINALE ATM-REAL champions Luigi Sada

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na finale tutta da seguire quella di sabato sera 24 maggio a Lisbona fra il Real e l’Atletico, due squadre che si sono date battaglia in Liga fino a una settimana fa quando l’undici di Carletto Ancelotti è finito impietosamente sotto la mannaia del Celta Vigo guidato dall’ex romanista Luis Enrique. Un colpo tremendo per le Merengues tagliate

fuori dalla partita a tre col Barca e l’Atletico di Simeone, cominciata fin dalle battute iniziali della stagione contro ogni pronostico. Il Real si è arreso a due turni dall’epilogo concedendo semaforo verde ai Blaugrana di Messi e ai biancorossi di Diego Costa a giocarsi la Liga. Real, dunque, sotto choc, soprattutto psicologico anche se qualcuno, fuori dalle righe, parla di sconfitta salutare. Ma la finalissima di Champions è alle porte e il Real non può più sbagliare. L’Atletico non perdona, pur sottolineando la flessione registrata in Liga per il pareggio casalingo del Calderon centrato

in extremis con il modesto Malaga dopo tre quarti di gara sotto di un gol. L’Atletico, comunque, come è bene ricordare, è uscito alla grande dalla doppia sfida di semifinale col Chelsea e di conseguenza, contro i concittadini del Real, nel big match di Lisbona può ambire al successo finale, indipendentemente della forza d’urto dell’avversario che si presenta col ruolo di favorito nella finalissima di sabato prossimo. Il Real, in semifinale, ha passeggiato senza pietà sui resti del Bayern Monaco con un Guardiola affranto, consolato solo dalla conquista della Bundes Liga.

ma sconfitta europea sulla spalla, che hanno avuto contro, oltre alla sfortuna dei due rigori calciati male da Cardozo e Rodrigo, un signor portiere che risponde al nome di Beto e che ha parato tutto, anche l’imparabile. La partita ha annoiato non poco anche a causa di assenze importanti, almeno tra i campioni portoghesi,

come gli squalificati Perez, quasi insostituibile a centrocampo, Salvio e Markovic. Nonostante il miglior gioco messo in campo dalle Aquile di Lisbona, è Jorge Jesus ad uscire deluso dalla sfida nonostante il maggior numero di occasioni da gol, il suo pupillo Lima non è riuscito a fare la differenza. Non sono bastati 120’ a sbloccare il risultato, questo rende ancora più amara l’uscita di scena dalla competizione europea della Juventus che nei primi 90’, visto il gioco messo in campo in questa finale, avrebbe trovato sicuramente almeno due guizzi vincenti, se non tre, dei suoi fuoriclasse. Complimenti al Siviglia.

CITY CAMPIONE IN PREMIER campionati esteri Luigi Sada Tutto secondo copione. Il City battendo 2-0 il West Ham con i gol di Nasri e Company si è laureato campione d’Inghilterra. Esulta mister Pellegrini per il bel successo e piangono quelli del Liverpool per aver gettato alle ortiche il titolo la scorsa settimana quando si sono fatti rimontare clamorosamente dal Crystal Palace da 0-3 a 3-3. Il Reds si consolano con il biglietto per la Champions, un po’ come Mourinho col suo Chelsea vittorioso sabato scorso per 1-2 col fanali-

no di coda Cardiff già retrocesso con Fulham e Norwich. Tornando al City festeggia Dzeko che ha fatto capire che resterà a Manchester un’altra stagione dando appuntamento all’Inter a fine 2015. La notizia principale

casalingo dell’Atletico col Malaga e dello 0-0 imposto dall’Elche ai blaugrana di Messi. Per il Bilbao quarto posto praticamente blindato. In Francia il Psg, dopo aver festeggiato il titolo di campione per il secondo anno con-

è comunque quella dell’esclusione dello United dalle coppe europee, esclusione annunciata già da tempo visti i risultati della fase centrale e finale di Ronney e compagni in questa disgraziatissima stagione. In Liga il Real Madrid di Carletto Ancelotti, finalista di Champions con l’Atletico di Simeone, paga a caro prezzo la sconfitta dell’altro giorno di Vigo col Celta e abbandona la lotta per il titolo lasciando al Barca e ai Colchoneros gli spiccioli per l’ultimo sprint in campionato. Al Camp Nou ieri sera (ndr Stadio5 chiude il venerdì notte) scontro finale fra Barcellona e ATM con oltre novantamila spettatori annunciati. E pensare che il Real avrebbe potuto approfittare del pareggio

secutivo, è andato a Lille ed ha battuto per 1-3 i padroni di casa costringendoli al braccio di ferro con il Saint Etienne per un posto in Europa. Vanno già in Ligue 2 l’Ajaccio e il Valenciennes e probabilmente il Sochaux pur avendo vinto in trasferta col Rennes reduci dal successo della scorsa settimana al Parco dei Principi col Psg. Il Monaco, secondo, ha liquidato la pratica Valenciennes condannandolo alla retrocessione. In Germania ultima giornata col Bayern Monaco all’Allianz Arena vincente con lo Stoccarda, mentre Dortmund, Schalke 04 e Leverksen vanno in Champions battendo rispettivamente Herta, Norimberga e Werder Brema. Norimberga in B con il Braunschweig.


Volata finale

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basket Beppe Vigani

Playoff: l’EA7, reduce da 19 successi di fila, incontra Pistoia

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omani iniziano i playoff della massima serie. La favorita d’obbligo è l’EA7 Emporio Armani che arriva da 19 gare vinte consecutive. L’avversario di turno è Pistoia, classificatasi ottava, superando sul filo di lana Caserta, battuta nell’ultimo match di regular season (73-68). La squadra toscana è allenata da Paolo Moretti, che l’anno prossimo potrebbe cambiare panchina. La qualificazione ai playoff la squadra di Via Fermi l’ha costruita in casa, dove solo Avellino, Roma, Milano e Brindisi sono riuscite a vincere. Il playmaker è Brad Wanamaker, giunto da Limoges, ha una discreta mano da due (54.3%) e da tre (37.5%). Il giocatore di Philadelphia (24 anni) ha anche una buona visione di gioco (5 assist a partita), oltre a essere una buona presenza sotto le plance (4.1 rimbalzi di media). E’ sicuramente in crescita e i suoi 16 punti realizzati di media in campionato la dicono lunga sulle sue capacità. La guardia titolare di Paolo Moretti è Kyle Gibson da Los Angeles. Non ha realizzazioni monstre (il massimo sono stati 23 punti in stagione), ma ha buon approccio e un tiro discreto da due (40.3%) e da tre (35.6%). E’ un ottimo difensore e si fa notare anche sotto le plance (quasi 3 rimbalzi

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UN PERCORSO IN SALITA formula 1

Debora Cheli avanti alle prestazioni mostruose delle Mercedes, ormai saldamente in vetta alla classifica dopo appena cinque gare, anche il team più motivato faticherebbe a credere in una rimonta. Sul circuito di Montmeló, Hamilton ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera al Gp di Spagna, la quarta stagionale, dominando la corsa fin dalla partenza. Per completare il quadro, alle sue spalle si è piazzato Rosberg: si tratta della quarta doppietta consecutiva per il team di Brackley. Buone notizie anche per la Red Bull, rientrata dalla penisola iberica con un carico di punti preziosi, grazie al terzo posto di Ricciardo e al quarto di Vettel, il quale è stato autore di una bella rimonta, nonostante la penalizzazione in griglia di

squadra. L’asturiano era partito settimo, dietro al finlandese, lamentando mancanza di velocità già durante le qualifiche, sebbene fosse soddisfatto del maggior carico aerodinamico della sua F14 T. Peggio è andata a Raikkonen, in ambasce con la trazione e le gomme posteriori, elementi che, insieme al degrado delle gomme, gli hanno impedito di spingere sull’acceleratore e lo hanno costretto a lasciare il passo ad Alonso. Il finlandese, poi, ha avuto parecchie difficoltà a rivaleggiare perfino con la Lotus di Grosjean, uscendone solo grazie all’esperienza. Ciliegina sulla torta di un fine settimana da dimenticare, il doppiaggio nel giro finale da parte di Hamilton. Il malcontento di Raikkonen sia in crescita: «Non possiamo essere contenti per la sesta e la settima posizione – ha dichiarato a fine

bassa velocità media. Qui, come da nessun’altra parte, conta il pilota e la sua abilità nell’affrontare curve e strade strette senza perdere mai la concentrazione: non a caso, il record del maggior numero di vittorie sul tracciato monegasco spetta ad Ayrton Senna, con sei trionfi, seguito da Schumacher e Graham Hill a quota cinque. I passaggi più attesi sono certamente il celebre tunnel, in cui si superano i 280 km/h, la chicane delle piscine, la curva del Tabaccaio, la Saint Devote, la Rascasse, tre punti molto delicati per il pilota, così come la lentissima curva della Vecchia Stazione da affrontare a 50 all’ora. Il Gp di Monaco non è fra i preferiti del Cavallino, che nella storia ha ottenuto solamente otto successi. L’ultima vittoria di una Ferrari nel Principato risale al 2001 con Schu-

partenza. Scattato quindicesimo, dopo che un guasto al cambio ha pregiudicato l’andamento delle qualifiche, il tedesco ha potuto sfruttare la velocità della sua RB10, aiutato da una strategia di tre soste, superando anche le due rosse e la sorprendente Williams di Bottas, quinto. Nel caso delle Ferrari, la speranza di chiudere il gap con la Mercedes in breve tempo si è spenta forse definitivamente. Nel gran premio di casa, Alonso è arrivato solamente sesto, davanti al compagno di

gara -, perché siamo lontani da dove vorremmo. Ci vorrà tempo, ma faremo di tutto, perché sappiamo dove continuare a insistere, se vogliamo migliorare». Ora si guarda al sesto appuntamento del mondiale, in programma il prossimo fine settimana sul circuito cittadino di Montecarlo. Inaugurato nel 1929, è il più antico e suggestivo GP della storia, con la sua cornice unica a picco sul mare e il percorso tortuoso, le vie di fuga inesistenti, i muretti che sfiorano la carrozzeria e la

macher, mentre l’ultima pole position è datata 2008 e firmata da Massa. Per quel che riguarda i piloti di punta, sia Hamilton che Rosberg si sono aggiudicati il GP una volta ciascuno, rispettivamente nel 2008 e nel 2013, mentre Raikkonen ha messo in bacheca il trofeo nel 2005 e Vettel nel 2011. Attualmente, il pilota in attività che ha vinto di più su questa pista è Alonso, con due successi consecutivi al volante di una Renault e di una McLaren nel 2006 e nel 2007.

D Foto di Savino Paolella

JaJuan Johnson, la stella di Pistoia catturati). Ed Daniel è l’ala per antonomasia: 54% da due, mentre da tre ha un solo tiro e per giunta realizzato. E’ un ottimo rimbalzista, parlano per lui i 7.9 rimbalzi a gara e soprattutto il suo high che è di 20. Viaggia anche con 1 stoppata a partita. L’ala forte è Deron Washington, ha un buon 42.8% da due e un 35.6% da tre e, soprattutto, 6.4 rimbalzi catturati. Il ruolo di centro è occupato da JaJuan Johnson, 36 partite in NBA con i Boston Celtics. Il centro di Indianapolis, non è un puro nel suo ruolo,

ma ha un buon impatto nell’area pitturata con i sui 6.6 di rimbalzi catturati. Discreta mano da due (47.3%), mentre da tre non è affidabile. Ottimo intimidatore con 1.5 stoppata a gara. Da non sottovalutare Riccardo Cortese, guardia-ala che ha un buon minutaggio (22) e buone percentuali al tiro (45.6 da due e 31.7 da tre) con 3.6 rimbalzi e Giacomo Galanda, vecchia conoscenza dell’Olimpia. Per l’ex ala-centro della Nazionale (39 anni suonati), più di dodici minuti di media giocati con 3.6 punti realizzati.

Gli appassionati potranno seguire la gara in diretta sul canale 208 di Sky, in alternativa, per i non abbonati, sarà trasmessa in differita su Cielo, canale 26 del digitale terrestre. La prova dovrebbe corrersi sull’asciutto, almeno le previsioni non prevedono pioggia. Riusciranno gli avversari a metterci un po’ di pato in questo mondiale? Jorge Lorenzo, sprofondato in una crisi psicologica, non sembra creare particolari problemi al connazionale, in ogni gara perde qualcosa per strada, a Jerez De La Frontera ha messo in pista il peggio di sé, ha corso una gara anonima, opaca, praticamente inesistente. Il campione majorchino sembra aver perso irrimediabilmente la consapevolezza di essere il pilota più forte in assoluto per tecnica e bravura mentale di guida, sembra non sapere più come pilotare e vincere le gare. Fa fatica a liberarsi dei fantasmi che l’hanno

assalito la passata stagione, persa nonostante le due vittorie in più rispetto a Marc, otto vittorie contro sei, grazie ai tanti infortuni. Dani Pedrosa, l’unico pilota con le carte in regola per mettere un po’ di fiato sul collo al compagno di scuderia, ha la stessa moto di Marc ma non osa sfidarlo. Questa la dimostrazione che, pur correndo con la moto migliore del lotto la RC213V, è il pilota a fare la differenza. Ha perso una grande occasione non bissando il successo dell’anno scorso sulla sua pista preferita riuscendo a farsi rubare la scena da Valentino Rossi che, a differenza di Lorenzo, ce la sta mettendo proprio tutta. Siamo tutti curiosi di conoscere il divario, ormai sembra l’unico dato interessante, tra le Honda e le Yamaha che un tempo dominavano piste corte e lente come questa francese, ma che ora sembrano molto più congeniali alla RC213V.

Ferrari deludenti in Spagna Ora si guarda al Gp di Monaco

MARQUEZ VERSO LA STORIA motoGP

Marjlj Bisceglia

O

ggi è di scena la quinta prova del Mondiale 2014 sulla pista di Le Mans. Marc Marquez ha tutte le intenzioni di battere ogni record, se vince anche il gran premio di Francia, quinto podio consecutivo della stagione, mette il primo piede nella storia delle due ruote. Le condizioni, non certo ottimali, degli sfidanti gli danno bandiera verde. Se gli altri team non si inventano qualcosa, il divario tecnico delle dirette concorrenti è sotto gli occhi di tutti, il campionato resta saldamente nelle mani della Honda. Solo il campione del mondo in carica può decidere di perdere qualche gara, pioggia permettendo, non certo il titolo.

Uno dei tanti duelli Marquez-Lorenzo

Buone nuove per Schumacher Ma non troppo

P

ochi si sono illusi quel 29 dicembre dello scorso anno che vide protagonista ancora una volta, in una gara che non aveva certo preventivato sugli sci, il pluricampione del mondo di F1 Michael Schumacher. Ancora meno illusioni ci siamo fatti alla notizia che il pilota tedesco fu operato ancora una volta a distanza di due giorni per asportare un edema. A distanza di 5 mesi, le illusioni sono ormai nulle. Il sette volte campione del mondo è ancora, nonostante le notizie confortanti di un mese fa circa il suo risveglio e presa di coscienza, in un letto d’ospedale vivo si, ma senza segnali di ‘vitalità’. Il Prof Peter Hutchinson dell’Università di Cambridge ribadisce quanto già da lui detto in passato con un certo scetticismo a proposito del suo reale recupero: “Michael Schumacher finirà per svegliarsi, ma non potrà mai

di Marjlj Bisceglia

più essere lo stesso”. Lo scienziato inglese non ha dubbi: “Non è come accendere una luce che si è spenta. Vivrà in un mondo per lui diverso. Michael ha vinto la sua personale battaglia contro la morte, ma dovrà ancora battersi per la vita che lo aspetta. Vivrà in una realtà completamente nuova e a cui non è abituato. Michael Schumacher non sarà mai più Michael Schumacher”. Difficile immaginare inerme un uomo che ha sfidato la sorte per anni a 300 km orari, uscendo inden-

ne, o quasi, da incidenti avuti a folle velocità, abbattuto da un incidente sugli sci come se ne hanno tanti. Nella maggior parte dei casi si esce con le ossa rotte, soprattutto quelle delle gambe, a lui, invece, è toccato un destino diverso nonostante indossasse il casco. Uomo temerario che osava con rischi calcolati, questo, evidentemente, non l’aveva calcolato. Ancora un augurio a recuperare anche se non lo vedremo, forse, mai più neppure ai box durante le gare.


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GRANDE FINALE DI RUGBY NEI PARCHI A MILANO CONTO ALLA ROVESCIA PER I TAPPONI DI MONTAGNA rugby Tony Morandi

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ugby nei Parchi, in questo fine settimana, completerà il suo giro nelle città del Nord Italia, aspettando bambine e bambini a Verona (oggi dalle 10 a Villa Buri). La boa dei duemila iscritti sicuramente sarà girata, prima di chiudere domenica 25 maggio all’Arena Civica di Milano. Per la Grande Festa finale, Rugby Grande Milano sta predisponendo una grande giornata, dedicata a tutte le famiglie, con attività che non sarà riservata soltanto alla classica fascia d’età di Rugby nei Parchi, quella dai 6 ai 12 anni. Grazie all’esperienza degli scorsi anni, per il finale, anche i più piccoli, avranno

Il 25 maggio all’Arena chiude la grande kermesse della bislunga adattare l’attività standard. Per questa festa finale, anche i più piccoli avranno modo di giocare, imparando e, magari, anche di toccare per la prima volta un pallone ovale”. Il gioco rimane al centro della festa, ma ci saranno tante iniziative collaterali, come la presenza dei personaggi di K2, canale tv dedicato ai bambini del gruppo Discovery presente sul digitale terrestre. Naturalmente il clou sarà l’attività collaudata di Rugby nei Parchi. I giochi per tutti che permettono di scoprire il rugby e i suoi valori. Sono già stati quasi un migliaio i bambini milanesi che hanno partecipato alle altre tappe: “E’ stata una giornata splendida

ha attirato anche chi era arrivato al parco per fare altre attività: dai Giovani Esploratori Lombardi a bambini in tenuta calcistica, che hanno per un paio d’ore abbandonato il pallone rotondo per quello ovale. Va ricordato che l’attività principale è riservata a bambine e bambini dai 6 ai 12 anni e che è completamente gratuita. E’ necessaria la presenza di un genitore per completare l’iscrizione che dà diritto alla t-shirt della manifestazione, ai giochi, e alla merenda finale (il famoso terzo tempo rugbisti). A far scoprire il rugby saranno gli istruttori di Cus Milano Rugby e due giocatori della Nazionale Italiana di Rugby,

ciclismo Luigi Sada

- racconta Anna, mamma di una bambina di 7 anni che ha partecipato alla tappa del Parco di Trenno - la mia bimba si è divertita tanto e mi ha chiesto quando si poteva giocare ancora. Io ho apprezzato in modo particolare come gli istruttori si sono proposti e soprattutto la capacità di esprimere il valore del rispetto. Sicuramente andremo anche all’Arena il 25 maggio”. Proprio al Parco di Trenno, Rugby nei Parchi, ha mostrato tutta la sua forza di promozione, quando

che saranno svelati soltanto la prossima settimana. A fianco di quest’attività ci sarà quella ufficiale della Federazione Italiana Rugby, riservata quindi ai tesserati. Fare un giro all’Arena domenica 25 maggio, darà anche la possibilità di partecipare al concorso riservato ai ragazzi dai 12 ai 15 anni per vincere uno dei 50 posti disponibili per il Rugby Dominguez Camp. L’appuntamento è per le 10 del 25 maggio all’Arena Civica di Milano

to l’australiano e maglia rosa in carica Michael Matthews davanti a Tim Wellens e Cadel Evans. Nella frazione di Montecassino rovinosa caduta di una ventina di corridori a causa dell’asfalto

viscido. A farne le spese, uno dei favoriti al successo finale, lo spagnolo Joaquim Rodriguez giunto al traguardo con oltre sette minuti di ritardo. Venerdì è stata la volta della settima tappa, la Frosinone-Foligno di 211 chilometri con gli Appennini a metà percorso mentre il giorno successivo il Giro ha fatto tappa a Montecopiolo con l’arrivo in cima del Carpegna con l’asperità nei sei chilometri conclusivi del dieci per cento. Oggi si corre la nona frazione da Lugo a Sestola col sipario calato sul Trittico appenninico. E’ la montagna di Tomba con 16 chilometri di ascesa al 5 per cento. Fra tre giorni il Giro arriva a Savona con la tappa più lunga dove è inserito lo strappo Naso di Gatto. Sabato prossimo nel ricordo di Marco Pantani 14esima frazione con la Agliè-Oropa. Lo Zoncolan, in programma nella penultima tappa del 30 maggio, potrebbe decidere la corsa. Ultima fatica la Gemona-Trieste con la parata finale in piazza dell’Unità d’Italia.

altri per dare il definitivo colpo di reni. E invece questa scelta del fantino non ha pagato: ad ogni modo, a 30 metri dal palo, non 300, il favoritissimo Biz the Nurse aveva vinto, quindi merita l’onore delle armi. La standing ovation invece è andata ad un team che se la meritava in assoluto, per passione e competenza. Una volta la Chimax era solo una scuderia napoletana, adesso è una realtà di livello europeo. La famiglia Torchia, napoletani purosangue, vive di cavalli e corse, e difatti il suo concreto impegno nella rinascita dell’ippodromo di Agnano lo ha dimostrato. Anche il suo allevamento ha fatto passi da gigante, con sforzi mirati e coraggiosi. La favola Chimax è oggi una realtà, e come non sottolineare i meriti di un fantino quale Perovic, ispiratissimo in queste ultime settimane, a testimonianza che quando le cose vanno bene, vanno bene per tutto il team. L’altra impresa è targata Sing Halleluja e il coro verso il cielo l’hanno sicuramen-

te cantato quelli che l’hanno appoggiato a oltre 50 contro uno! Una quota ricchissima, al limite del pazzesco, per un cavallo interpretato alla grande dal driver napoletano Roberto Vecchione. Complice la rottura iniziale di Sceicco, l’altro favorito Satchmo As, andando al comando, sembrava nella classica botte di ferro e invece è stato pizzicato negli ultimi metri dal coraggioso Sing che ha cantato l’Halleluja proprio sul palo! Anche in questo caso quota che ha sfiorato i 50 euro e cavallo che non ha rubato nulla perché al passaggio davanti alle tribune, quindi a un giro dal termine, era a circa quaranta metri dai cavalli di testa, quindi le gambe il caro Sing Halleluja le ha fatte andare anche lui.

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el segno di Marcel Kittel la prima parte del 97° Giro d’Italia tornato martedì sul territorio nazionale dopo la parentesi inaugurale sulle strade d’Irlanda. Il tedescone della Shimano ha chiuso in cassaforte una importante doppietta centrata alla grande nelle due frazioni andate in onda a Belfast e Dublino dove allo sprint ha messo in fila i migliori velocisti del momento. Il Giro in terra d’Irlanda è stato molto festeggiato dal pubblico di casa e probabilmente l’esperimento della RCS verrà ripetuto anche nei prossimi anni. Nei giorni scorsi la corsa rosa ha fatto tappa in Puglia con la Giovinazzo-Bari vinta da Nacer Bouhanni e con la Taranto-Viggiano in Basilicata, patria di Pozzovivo dove è sfrecciato con un

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uno spazio dedicato a loro, grazie all’attività di “Run, baby, Run”, un progetto per imparare giocando dedicato ai bambini della scuola d’infanzia (3, 4 3 5 anni): “E’ una delle richieste che ci fanno più spesso - dice Paolo Bissolotti, ideatore di Rugby nei Parchi - Posso portare mio figlio di quattro anni? Così per noi è stato spontaneo, cercare di creare qualcosa di specifico e di qualità anche per i più piccini. Abbiamo sempre accolto anche loro, ma ovviamente abbiamo dovuto

imperioso allungo Diego Ulissi. Risalito lo stivale, nel ricordo dei tragici bombardamenti del 1944, nella Sassano-Montecassino, in cima alla storica Abbazia ricostruita nel dopoguerra, è arriva-

ai dire mai, i colpacci non si fanno solo in Borsa! 47,88 e 58,00! Mettete 10 euro su queste quote vincenti e ne porterete a casa più di 1.000, leggasi mille euro. E’ quello che è successo nei due gran premi dello scorso weekend, uno al trotto e uno al galoppo, tanto per non fare differenze: è il bello delle corse? E’ il bello dell’ippica? Chissà, noi non esprimiamo giudizi per rispetto a chi, in quelle corse, aveva giocato i favoriti, curiosamente battuti entrambi sul palo. Risultati incredibili alla carta e invece… mai dire mai nelle corse, e forse il pubblico aspetta solo questo, la gioia inaspettata, il fatto che con un euro te ne porti a casa cinquanta, cosa che non avviene nemmeno nelle Borse asiatiche! Tecnicamente le due corse non hanno fatto una grinza, con l’ingrediente di un pizzico di fortuna altrimenti, ovviamente, non si va da nessuna parte! A Capannelle, a Roma, il plebiscito era per il bellissimo Biz the Nurse che aveva addirittura vinto il Derby l’anno scorso, e invece ha perso sul palo una corsa tragica, complice tattica e sfortunati eventi. In sella c’era uno dei giovani fantini più quotati, Andrea Atzeni, che peraltro ha riconosciuto di non aver montato la corsa della vita, la dirittura è stata sofferta complice il doppio attacco dei due cavalli della Nuova Sbarra. Prima Biz aveva debellato il battistrada Orpello, maestro nel tentativo di addormentare la corsa, ma non aveva colpevolmente staccato, aspettando un po’ gli

Michael Matthews


“Come un racconto chiamato jazz” domenica 18 maggio 2014

Marby

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empre nell’ambito dell’ottava edizione del Photofestival 2014 a Milano, la più importante manifestazione annuale dedicata all’arte fotografica che mette in scena 150 eventi sparsi in tutta la città. Questa settimana abbiamo scelto Pino Ninfa, fotografo del Jazz ma

le pause di riflessione tra un’esibizione e l’altra degli autori tra spartiti, in attesa di essere letti, e strumenti inanimati in attesa di essere suonati. Pino Ninfa ci fa sentire, e anche ascoltare, attraverso l’immagine, l’anima “soul” del jazz auten-

tà di fotografare i musicisti jazz, sta anche nella particolarità della sua musica espressiva e visiva. Fotografare il musicista jazz è entrare nel suo mondo musicale, fatto di ritmi sincopati, swing e blues autentico. Questa musica ricorda l’anima blues che ha caratterizzato da sempre le prime ribellioni degli schiavi neri d’America che con i loro “spiritual” cantati alleviavano le fatiche del lavoro fino a diventare negli anni ‘30 musica da ballo e swing per poi approdare alle grandi band di Count Basie e Duke Hellington. La grande America aveva accettato il jazz come bella musica degna di ascolto pubblico e Louis Amstrong considerato il più prolifico e musicista jazz di tutti i

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che pare un suono in sè coniato da giovani musicisti che suonavano nelle “ jam session” che si tenevano in due locali di Harlem. E “Be Bop” fu anche il titolo di un brano inciso da Dizzy Gillespie, grande trombettista jazz, nel 1945. Dopo gli stili coniati dal nome “Cool Jazz” e il “Free jazz” fino alla fusion contemporanea che mescola elementi della tradizione a sonorità tecnologiche, fotografare il jazz è fotografare un mondo di suoni e di immagini che noi possiamo ricordare per soffermarci a sentire senza suono l’anima di una musica complessa, elegante e piena di espressività dove è l’autore il centro e il gruppo la sua forza allo stesso tempo.

Mostra dedicata alla fotografia di Ninfa a Milano Locandina della Mostra

Keith Jarrett

Mark Turner

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non solo. Collabora con le maggiori testate italiane dal “Corriere della Sera” a “Repubblica”, oltre che su riviste di viaggi e musica. In questa mostra, l’autore indaga sulla complessa personalità del musicista jazz e descrive gli spazi e

photo pino ninfa-bebo ferra

tico, le sue immagini dense di tagli a luce quasi caravaggesca mettono in scena i momenti in cui i musicisti si preparano all’improvvisazione e ci racconta, anche attraverso le foto, piccoli dettagli del vivere quotidiano. La particolari-

tempi la consacrava con il suo talento. Miles Davis disse: “La storia del jazz si scrive in quattro parole… Louis Amstrong, Charlie Parker”. Per finire, gli anni ‘50 caratterizzati dal Be Bop uno stile particolarmente frizzante dal nome

Mostra fotografica Galleria PINXI NEW ART, via Savona, 61 - Milano fino al 24 maggio 2014


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musica Riccardo Sada

Da Cruz, quando il Brasile rinasce dalla Svizzera Dolls Combers al lavoro sul nuovo album

“Bola da discoteca” è il pezzo che apre l’album “Disco e Progresso”, quarta fatica dei Da Cruz, un collettivo elvetico ma con radici brasiliane che si fa trainare da Mariana Da Cruz da San Paolo. Figlia di uno chef, Mariana conosce a menadito la samba e la bossanova. L’album in questione è basato su quattro elementi base a cui si aggiungono due eccellenti fiatisti come Nik Hurny alla tromba e Marc Stucki al sax che incalzano alla perfezione la possente e creativa ritmica del batterista Pit Lee. L’afro beat e l’elettronica nel progetto fanno capolino conditi da scratch, reggae, funk, hip-hop, dance anni Settanta e Ottanta e groove urbano. Le contraddizioni di un paese come il Brasile vivono in un progetto che col tempo migliora sempre più.

Stanno producendo un nuovo album, disponibile in digitale e anche in cd, in cui sono presenti Dana Byrd, Tantra Zawadi, K-Modi, Kholi Twala. Il sound sarà soulful jazz e deep house. Si chiamano Dolls Combers e sulla loro etichetta pubblicano soprattutto artisti emergenti, provenienti soprattutto dal Sud Africa (“dove abbiamo fatto a dicembre 2013 la nostra tournee toccando cinque città e riscontrando un grosso successo”). Attualmente stanno finendo un nuovo brano con Kafele Bandele e instaurato un contatto con Jai Veda e Natasha Watts. “Cerchiamo di crescere collaborando con nomi di grosso calibro e gente nuova. In Sud Africa abbiamo conosciuto una cantante bravissima, con la quale abbiamo realizzato ‘Father’s Prayer’”. Da circa tre anni, oltre a Manuele Tigani e Vincent Lacerenza, soci fondatori del progetto, si è unito Pino Di Pietro, pianista e tastierista talentuoso che si incastra perfettamente alle sonorità firmate Dolls Combers.

Sivert Høyem e l’ultima fatica “Me Ne Voglio Andare”. Ma dove?

Sivert Høyem è un cantante norvegese già noto come leader e voce dei bravissimi Madrugada, uno dei gruppi norvegesi più importanti degli ultimi anni. Dopo lo scioglimento della band, dovuto alla prematura scomparsa del chitarrista Robert Burås nel 2007, Høyem ha avviato con successo la sua carriera da artista solista e tutti i cinque album sin qui realizzati sono entrati al numero uno nella classifica degli album più venduti, guadagnandosi anche vari dischi di Platino in Norvegia. “Endless Love” (via Audioglobe), la sua ultima fatica, contiene 10 tracce interamente scritte da lui, prodotte da Ulf “Rockis” Ivarsson (Thåström) e mixate da Michael Ilbert (The Cardigans/The Hives) ai leggendari Hansa Tonstudio a Berlino.

Ci sono sia un canaleYouTube gestito da Cece MC (www.youtube.com/channel/UCD07PjLhnk2moowIqPIgWgQ) che una pagina di Facebook (www.facebook.com/menevoglioandare) per diffondere il credo di quello che sembra diventare il nuovo tormentone dell’estate. Si tratta di “Me Ne Voglio Andare” ed è il singolo che mette insieme Cece MC, Michelle Lily e gli Spankers. Il vocalist, la rapper e i due dj e produttori hanno creato un brano che è davvero un proclama, uno sfogo e anche un invito: quello di fare le valigie e di lasciare il nostro paese. Definitivamente? Momentaneamente? Non si sa. L’unica certezza a riguardo è che il brano verrà promosso da Just Entertainment attraverso video virali e una massicia campagna sui social network.


domenica 18 maggio 2014

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