Inter Sassuolo domenica 14 settembre 2014 Anno 4 n 33
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Il pareggio sia con te...
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Parola al Baffo
IL SASSUOLO GIOCA MEGLIO DELL’INTER
Il commento della bandiera interista
Sandro Mazzola
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LA PARTITA PAREGGIO Il risultato preferito da Mazzarri
Severa Bisceglia
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BIORITMI TRE punti ai NERAZZURRI ENZO OCCHIUTO
pag 3
SCOMMESSE
Stesso MAESTRO Stessa MUSICA
AL MEAZZA OVER 2,5 Pino Sardiello
pag 4
BASKET
L’EA7 SI RIFA’ IL TRUCCO Beppe Vigani
pag 13
ARTE & FOTOGRAFIA
L’AUTUNNO DI JONAS dal 1° ottobre all’HANGAR Bicocca
Marby
VITA DI CLUB
Le aspettative e le delusioni dei primi tifosi nerazzurri
Giov. Labanca a pag 6
CONTADOR IL GRANDE
Battute finali oggi alla Vuelta di Spagna Luigi Sada a pag
pag 16
U2, il ritorno Riccardo Sada a pag 15
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Pensiero Stupendo...
di Beppe Vigani
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a settimana dedicata alle qualificazione per gli Europei 2016 mi ha convinto che i giovani del nostro calcio sono particolarmente interessanti. Il problema è che purtroppo non sono abituati a giocare bene, perché molti militano in Serie B quando va di lusso, e altri scaldano le panchine della massima categoria. I ragazzi degli altri paesi sono abituati a giocare meglio, perché spesso e volentieri fanno parte della prima squadra, nonostante giochino in Under 21, e fanno la differenza. Vi sono un sacco di esempi. I vari Kroose, Goetze in Germania, Thiago Alcantara (prima del grave infortunio), Izco, Morata in Spagna, Barkley, Sterling, Oxlade-Chamberlain, Wilshere in Inghilterra. Non vado oltre. Zaza, De Sciglio, El Shaarawy, Balotelli, Verratti sono prodotti nostrani che hanno anche giocato in Nazionale, ma è riduttivo, poiché sono alle prese con gli umori del momento e non hanno ancora fatto il salto di qualità completamente. La Serie A è molto parca di giovani, cifre e statistiche lo dimostrano. Spesso e volentieri l’Under 21 annovera ragazzi interessanti, che al termine del mandato europeo od olimpico devono migrare all’estero o gravitare in qualche club meno ambizioso. L’Inter, un paio di anni fa, diede all’Under 21di Devis Mangia giocatori come Donati, Caldirola, Bianchetti, Bardi, Crisetig: di questi nessuno è rimasto in nerazzurro e il primo è dovuto andare in Germania a meritarsi soddisfazioni. Stessa sorte per Balotelli e Verratti, ma la loro è una storia diversa. Icardi e Kovacic hanno età tenera, ma sono stranieri. Sono convinto che Conte riuscirà a dare motivazioni e stimoli a società conservatrici per iniziare a guardare con un occhio diverso i giovani. Non è un percorso facile, ma è la strada migliore per progetti a lungo termine. L’Under 21 di Di Biagio è piena di buoni talenti che, ovviamente, si perderanno nei meandri della cecità del calcio autoctono. Incrociamo le dita, perché ciò non accada. La seconda giornata di Serie A è in agguato e guarda un po’ l’Inter di Mazzarri (acerrimo difensivista e conservatore) affronta il Sassuolo di Berardi e Zaza. Dall’altra parte ci saranno anche Icardi e Kovacic, forse per ironia della sorte. E se questo campionato fosse sotto il segno dei ragazzi, scommettiamo che Conte non ci metterebbe più di mezzo secondo a chiamarli in azzurro? Chi ha fame è sempre il benvenuto per l’ex allenatore della Juventus. Perché egli stesso ha questa caratteristica. Chiediamo anche a Mazzarri se nutre la stessa visione delle cose. Sarebbe bello perché secondo Elio Vittorini “Ogni morto di fame è un uomo pericoloso”.
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INTER-SASSUOLO GIOCA MEGLIO DELL’INTER OCCHIO AL SASSUOLO
ol Torino ho visto un’Inter un po’ fiacca che ha sfiorato la sconfitta e che è stata salvata da Handanovic bravo nel neutralizzare il rigore di Larrondo.
di Berardi e Zaza possono mettere a dura prova la difesa nerazzurra, tra l’altro poco attenta con l’undici di Ventura. Per quanto riguarda i cugini sicuramente a Parma non avranno vita facile perchè gli emiliani scenderanno in campo decisi a riscattare la sconfitta col Cesena nella prima di campionato. Inzaghi però ha un asso nella manica rispet-
col Genoa però col Chievo non sarà facile, Per la Viola la gara col Grifone è pure lei ad alto rischio perchè Gasperini è capace di tutto. Bella da vedere SampTorino con un risultato aperto a ogni prospettiva. Alla ricerca della prima vittoria, dopo i due pareggi d’apertura, l’Atalanta al Sant’Elia col Cagliari e il Verona col Palermo dove Luca Toni è
Abbiamo corso un rischio grosso. Con il Sassuolo spero che la musica cambi, dal momento che la squadra credo sia in grado di tornare a fornire delle buone prestazioni come era accaduto nelle amichevoli di precampionato giocate negli Usa. La squadra di Di Francesco, secondo il mio modesto parere, sta giocando un ottimo calcio e la velocità
to a Donadoni; potrebbe essere decisivo Torres. Lo spagnolo ha una voglia matta di segnare nel nostro torneo e mettersi in luce per lanciare un messaggio a Mourinho che lo ha fatto andare via dal Chelsea. Dovranno tenere gli occhi aperti anche Napoli e Fiorentina. La squadra di Benitez ha vinto con fortuna la partita inaugurale di Marassi
pronto a regalare altri gol ai tifosi scaligeri. Complimenti a Conte per la bella vittoria dell’Italia a Oslo con una Norvegia che solo qualche giorno prima aveva dato filo da torcere all’Inghilterra. Bravi Zaza e Immobile. Una bella coppia in funzione futura.
Sandro Mazzola
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Inter
STADIO
MEAZZA
DICE SOLO 1
statistiche Marjlja Bisceglia
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nter-Sassuolo mette sul piatto numeri molto bassi. La seconda giornata di campionato le vede entrambe ad un punto in classifica complice il pareggio in casa dei neroverdi contro il Cagliari (1-1) ed il mediocre 0-0 dei nerazzurri contro il Toro all’Olimpico di Torino. La letteratura calcistica segna ancora il numero uno. Uno come gli incontri disputati a San Siro.
Il Meazza nerazzurro ha ospitato una sola volta il Sassuolo. Lo scorso campionato ha visto l’Inter vincente per 1-0 grazie al gol dell’ex interista Walter Samuel che ha messo anche la parola fine al record di non vittoria della squadra milanese che latitava da ben due mesi. Non c’è storia tra le due compagini, il Sassuolo è alla sua seconda stagione consecutiva in Serie A e l’Inter non ha mai militato nella serie cadetta, le due squadre non si sono mai incontrate neppure in altre competizioni. La conclusione dovrebbe dare, seppur per poco, vincente la Beneamata. I numeri totali per l’Inter: partite disputate 1, vittorie 1, pareggi 0, sconfitte 0, gol fatti 1 e gol subiti 0.
l’esultanza di Walter Samuel
ORE 15.00
Sassuolo
allenatore
allenatore
Eusebio Di Francesco
Walter Mazzarri
Arbitro: Giampaolo
INTER (3-5-1-1)
Calvarese di Teramo
probabili FORMAZIONI
Handanovic; Andreolli, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan, Medel, M’Vila, Hernanes, Dodò; Kovacic; Icardi
(4-3-3) SASSUOLO
Consigli; Gazzola, Antei, Ariaudo, Peluso; Chibsah, Magnanelli, Missiroli; Berardi, Zaza, Sansone
domenica 14 settembre 2014
la partita Severa Bisceglia
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l campionato dell’Inter parte dal -2 di Torino. Si, il pareggio rimediato a fatica contro i granata nella giornata inaugurale di questa nuova stagione ha quasi il peso di una sconfitta. I tifosi nerazzurri hanno raggiunto una sorta di assuefazione ai tanti pareggi che solo Walter Mazzarri ha il coraggio di interpretarli come una quasi vittoria. Finalmente, forse, parte anche la stagione dell’Inter che a San Siro non troverà gioco facile contro un Sassuolo che ha fatto vedere i sorci verdi, anzi neroverdi, a squadre blasonate nella passata stagione e che ha, a sua volta, pareggiato quindici giorni fa in casa ospitando il Cagliari. Si parte, dunque, alla pari 1-1 (ovviamente si parla di punti in classifica) e quindi il tanto ambito pareggio
bioritmi Enzo Occhiuto
BUONA LA SECONDA, SI SPERA il tecnico nerazzurro l’ha già portato a casa, ora resta da capire solamente se riuscirà a mettere in campo un modulo volto all’attacco, e quindi affamato di vittoria, o presenterà la solita unica punta. L’esordio di Vidic non è stato dei migliori, l’ex United difficilmente dimenticherà il cartellino rosso rimediato alla sua prima partita nel campionato italiano, la sua assenza costringerà il tecnico toscano a puntare su Andreolli, a lui l’onere di rendere impenetrabile la difesa nerazzurra. Da una parte c’è Mazzarri che non ha ancora assimilato l’incarico di allenare una squadra che dovrebbe lottare, con le unghie e con i denti (basterebbero anche solo i piedi e la testa) per lo scudetto e la Champions League, dall’altra c’è una dirigenza, senza sottovalutare il lavoro a risparmio
fatto in modo egregio da Ausilio, che non ha soddisfatto la richiesta di inserire nella rosa un quarto attaccante, se a questo ci aggiungiamo la frettolosa operazione che ha spedito in prestito Ruben Botta e la cessione di Alvarez si può concludere che il mercato dell’Inter ha cambiato
attaccamento alla maglia, una patata ancora più bollente, perché è fallita l’ennesima cessione, che partirà dalla panchina. Oggi Mazzarri incrocerà le “armi” con il tecnico Di Francesco senza, come già detto, il centrale difensivo serbo
Nemanja Vidic, ancora una volta senza Rodrigo Palacio, inutile accelerare il suo rientro a danno di una pronta ricaduta e, ultima tegola, probabilmente dovrà rinunciare a nche a Jonathan colpito nei giorni scorsi da un piccolo risentimento muscolare. Anche il Sassuolo scenderà in campo rinunciando a uomini importanti come Pegolo, Bianco e Vrsaljko per infortunio e Cannavaro per squalifica. Il tecnico nerazzurro non tradirà le aspettative tanto temute: lì davanti ci sarà ancora l’unica punta Maurito Icardi sostenuto subito dietro da Kovacic e Dodò. L’esordio casalingo della Beneamata, dopo le note dell’inno “Pazza Inter”, dovrebbe essere positivo seppur priva della condizione fisica ottimale il gap tecnico dovrebbe fare la differenza.
SUPER SFIDA: KOVACIC e ICARDI vs ZAZA e BERARDI L’Inter favorita, attenzione a non sottovalutare gli avversari
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’Inter col Sassuolo dovrebbe farcela. I bioritmi, in questa circostanza, parlano decisamente a suo favore. Infatti, dalla analisi della biosituazione dei singoli giocatori delle due squadre, emerge un maggior stato di benessere psicofisico dell’Inter con 6.10 contro il quoziente di 5.98 del Sassuolo. Secondo questa lettura bioritmica i nerazzurri dovrebbero essere avvantaggiati ed avere quindi più possibilità di vittoria rispetto alla squadra neroverde dell’ottimo allenatore Eusebio di Francesco. Attenzione Inter, però, a non sottovalutare troppo gli avversari, in quanto la capacità di intuizione dei loro attaccanti risulta superiore alla
poco o niente le sorti della squadra. Possiamo anche non considerare una sconfitta il mancato acquisto di Lavezzi che potrebbe arrivare a gennaio, ma rinunciare a Biabiany e Bonaventura è stato un grande errore. A conti fatti l’Inter si ritrova Guarin imbufalito e con sempre meno
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media. In particolare spiccano su tutti per intuito le due punte di diamante delle Nazionali: Simone Zaza con un valore di 6.48 e Domenico Berardi con 6.31. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, l’Inter risulta essere più tonica
e rocciosa agli scontri con 6.17 contro il 5.79 degli ospiti di turno. Citiamo, sopra gli altri, Hernanes 6.49, Jonathan, Kovacic e Osvaldo 6.47 contro Sansone 6.49, Ariaudo, Floro Flores, Vrsalico 6.37. Anche dal punto di vista creativo e dell’umore la be-
neamata dimostrerà più grinta ed entusiasmo con 6.12 rispetto agli avversari con 6.09. Citiamo i più intraprendenti : Krhin 6.49, Icardi, Campagnaro e Nagatomo 6.45 contro gli emiliani Antei 6.50, Magnanelli 6.49, Missironi 6.45 e Floccari 6.39. Sul fronte delle energie intellettive gli uomini del Presidente Carlo Rossi si dimostreranno più estrosi e agili sul piano individuale, mentre in fase di costruzione di gioco globale e di determinazione prevarranno i nerazzurri di Erick Thohir con un quoziente di 6.07 contro quello di 5.99 leggermente sotto la norma. Sarà una partita interessante sotto tutti i punti di vista sia tecnico che agonistico.
Guarin a San Siro per la pace
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tto mesi di mercato e nessun compratore all’altezza di spendere la cifra chiesta dall’Inter, questa è l’attuale situazione di Fredy Guarin (nella foto). Il centrocampista colombiano nega la sua ambizione, sbandierata su tutti i giornali e non solo, di indossare i colori bianconeri grazie allo scambio ventilato con Vucinic. La Juventus, a suo dire, non rientra nei suoi piani per il futuro anzi, l’unico obiettivo è cercare una sorta
di riconciliazione con la tifoseria nerazzurra che non ha mandato giù il suo atteggiamento sopra le righe. Fredy Alejandro Guarín Vásquez è pronto a lottare per riconquistare la maglia da titolare e dimostrare a mister Mazzarri che può contare su di lui anche nel nuovo ruolo di attaccante: “Inter, la mia luna. Mai voluto i bianconeri. Con Mazzarri si ricomincia da zero e ora tocca a me dimostrare chi sono”. Ben tornato Fredy.
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Esordio al ‘Meazza’ nel segno del Over 2,5
Arrivano le risposte… DOPO IL PARI DI TORINO, MAZZARRI GIÀ AD UN PRIMO IMPORTANTE BIVIO Pino Sardiello Esordio casalingo per la nuova Inter di Walter Mazzarri che nel secondo turno della Serie A avrà a che fare con il Sassuolo di Di Francesco. Una gara già fondamentale per i nerazzurri reduci dall’opaco pareggio dell’Olimpico contro i granata di Ventura, che ha segnato un passo indietro rispetto all’ottimo precampionato vissuto tra gli Stati Uniti e l’Europa. L’avversario non è dei più morbidi ed è voglioso di disputare una grande gara alla Scala del calcio, sperando di poter mettere in mostra il talento di Berardi e Zaza che molto bene hanno fatto in maglia azzurra, il primo con l’Under 21 di Di Biagio, il secondo all’esordio con la nazionale maggiore di Antonio Conte. Mazzarri pensa alla soluzione Guarin dietro all’unica punta Icardi, vista la condizione non brillantissima di Palacio e Osvaldo, ma anche a che tipo di turnover adottare in vista dell’Europa
League di settimana prossima mentre Di Francesco dovrebbe presentarsi con il solito 4-3-3 e la voglia di giocarsi tutte le chance a disposizione per portare via un risultato positivo. Per tutta queste serie di motivazioni la gara potrebbe essere molto aperta e ricca di gol con l’opzione Over 2,5 che, con la quota offerta mediamente dai concessionari italiani intorno all’1.70, è l’opzione che si lascia preferire di più. Per quanto riguarda la giocata sul “Primo Marcatore” i più giocati risultano essere Icardi e Zaza offerti rispettivamente a 4 volte la posta e 6, seguiti da Guarin a 6,50 e Berardi a 7. Attenzione alle palle inattive, con i difensori Ranocchia e Peluso tra i più pericolosi e offerti intorno a 18 volte la giocata. Per i più
tecnologici ricordatevi che attraverso il vostro Iphone, Smarthpone o Tablet potete scaricare le applicazioni di diversi Concessionari di Gioco che vi permetteranno di scommettere live sull’evento. Il divertimento è assicurato ma ricordatevi di GIOCARE CON RESPONSABILITA’. Infine uno sguardo al match che chiude la domenica di campionato: al “Tardini” è di scena il Milan di Pippo Inzaghi contro la formazione di Donadoni e dell’ex Cassano. Rossoneri reduci dall’ottima impressione destata all’esordio con la Lazio, mentre i ducali vogliono subito riscattare l’inaspettato ko di Cesena. Una gara dal profumo di pareggio, opzione che viene offerta mediamente intorno al 3,30. In bocca al lupo.
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’ passato quasi un anno dal rotondo 7-1 dell’Inter in casa del Sassuolo (era la IV giornata) e ora ci risiamo: le due squadre si affrontano a San Siro e hanno dato risposta ai numerosi quesiti che sorgevano spontanei l’anno precedente. Da una parte, sponda Inter, un anno fa eravamo agli albori dell’era Thohir e i tifosi interisti stavano assimilando un cambio epocale e finora unico in Italia. Si passava da una gestione familiare di un grande presidente tifoso e mecenate della causa interista ad un business men con l’obiettivo di massimizzare in primis i profitti e conseguentemente incamerare le vittorie. Un cambio di filosofia gestionale radicale
e per certi versi anche rischioso. A distanza di un anno abbiamo assistito ad una lenta ma inesorabile rivoluzione che mira ad una organizzazione societaria con i conti in ordine. Il mercato dei giocatori non ha risvegliato l’animo sognatore dei tifosi ma ha visto il disegnarsi di una squadra razionale e competitiva in ogni reparto. Certo i vari Fraizzoli, Pellegrini e Moratti hanno regalato un giocatore importante alla squadra come biglietto da visita pagandolo e magari rimettendoci dei soldi infiammando la piazza e ridestando la voglia di Inter. Thohir si è presentato con Hernanes a gennaio e quest’estate ha preso i giocatori voluti da Mazzarri. La voglia di Inter da par-
riflessioni Marco Papetti
te della tifoseria si è manifestata in modo eclatante con il debutto stagionale contro i modesti islandesi del Stjarnan con oltre 45 mila sostenitori allo stadio. Thohir ha fatto centro e chi ben comincia è a metà dell’opera. Dall’altra parte il Sassuolo dopo la scoppola rimediata con l’Inter l’anno precedente sembrava fosse inesorabilmente destinato al baratro. Dopo il rodaggio iniziale gli errori di percorso (vedi Malesani) il Sassuolo è diventato una realtà italiana in grado di competere e ben figurare nella massima serie italiana. Ha superato le difficoltà e anche per quest’anno la squadra sembra costruita per lottare per restare in paradiso.
Sassuolo, l’ Unione che fa paura gli ospiti Giovanni Labanca
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i nome fa Unione Sportiva Sassuolo Calcio, che è un biglietto da visita di tutto rispetto, perché Unione significa fusione convinta di forze e di intenti. Si presenta con questi “attributi” la squadra emiliana al cospetto dell’Inter, nello scenario sempre affascinante di San Siro. In questo stadio non ha nessuna intenzione di
steccare, visto che sfodera tra i suoi gagliardi giovanotti, elementi di assoluto spicco come i bomber nazionali il metapontino Zaza, Berardi e Sansone. Primi attori sono questi, senza sminuire il valore degli altri volenterosi compagni, che sanno come far paura alla più blasonata nerazzurra, senza remore alcune e senza quella sudditanza che poteva essere giustificata quando la squadra di Squinzi e Rossi era la matricola sacrificale della massima divisione. Ora è matura, esperta e piena di
volontà e può contare su un bell’organico, anche se in casa contro il Cagliari si è fatta pareggiare il bellissimo gol di Zaza, un autentico capolavoro di tecnica calcistica. Il mister Eusebio Di Francesco ha plasmato alla meglio i suoi uomini e sa che l’avversario nerazzurro, almeno quello visto sotto la Mole, è sembrato una squadra debole, impacciata, ben lontana dalle immediate e giustificate aspettative del presidente Thohir e degli affamati tifosi, ora quasi stanchi di vivere di sole promesse. l’attaccante neroverde Simone Zaza
Questo Di Francesco lo ha capito e dichiara quanto mai convinto: “ Ho visto l’Inter molto al di sotto delle sue promesse pre-campionato e, se non migliora, non dovremmo penare poi più di tanto, con la nostra velocità, visto anche che la difesa interista mostra ancora crepe in cui per le mie frecce non sarà difficile infilarsi. C’è, però, da stare
attenti per il semplice motivo che l’Inter, davanti al suo pubblico, non può permettersi il lusso di steccare una seconda volta consecutiva. Ne siamo coscienti e non spetterà a noi andare all’arrembaggio in modo scriteriato”. Parole sagge, come sagge sono quelle del patron Squinzi e del presidente Rossi che sono quanto mai decisi a tenere alto il
valore tecnico complessivo del loro gioiello. “Il nostro obbiettivo, ribadiscono, rimane sempre la salvezza, solo che vorremmo arrivarci il più presto possibile e senza penare, come l’anno scorso”. Questo, oggi, è il Sassuolo, diventato grande. Attenta Beneamata, gli ex “sassuolini” potrebbero sempre far male.
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Kovacic rivede San Siro
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protagonista Luigi Rubino
E sogna il gol in campionato
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enza dubbio il personaggio più atteso dell’Inter nella prima prima sfida casalinga contro il Sassuolo è Mateo Kovacic. Dopo l’esplosione nel preliminare di ritorno di Europa League con le sue prime reti in nerazzurro (ben tre segnate in un’unica gara) contro lo Stjarnan a S. Siro lo scorso 28 agosto, il “bambino” della Croazia, reduce dalla gara di qualificazione europea 2016 contro Malta di martedì scorso, si ripresenta al pubblico di casa. Non perdere la concentrazione per il fantasista nerazzurro vuole dire molto in questa stagione nella quale il presidente Thohir, proprio da un giovane come lui, si aspetta molto soprattutto per rilanciare l’Inter verso le zone alte della classifica. Il suo obiettivo, una volta rotto il ghiaccio in campo internazionale, è continuare a deliziare con i suoi gol la grande platea interista. Contro il Sassuolo, squadra non di rango, ma capace di fare brutti scherzi quando meno te lo aspetti, Mateo, ormai titolarissimo, cercherà di fare quello che in realtà spesso riesce ai numeri dieci e ai gioca-
tori di fantasia: gonfiare le reti. I supporter nerazzurri lo sperano, anche perché il ragazzino di Linz, a differenza dello scorso anno, pare aver acquisito una maggiore sicurezza, più coraggio e personalità sia in fase di impostazione della manovra che in quella di conclusione. Si è discusso molto in passato sul ruolo più congeniale al giocato-
re: centrocampista avanzato o playmaker del centrocampo nerazzurro? Il problema per un giocatore di talento come lui, credo non si ponga. Mateo, se impegnato con continuità, può essere decisivo in ogni gara. I tifosi della beneamata lo sanno benissimo e domenica, nella sfida contro i neroverdi allenati dal tecnico Di Francesco,
per il talentuoso calciatore croato potrebbero essere pronti altri applausi…
L’ARIA DI CAMBIAMENTI ALL’INTER COINVOLGE ANCHE L’INNO
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’ una bella lotta, da una parte l’entusiasmo e la passione per i colori nerazzurri di Gianfelice Facchetti, figlio del grande Giacinto, e dall’altra parte lo scrittore e cantautore Fabrizio Canciani che non ha mai fatto mistero del grande amore per la Beneamata, già autore di testi a lei dedicati: Bonimba, Pancev,
Nerazzurri siamo noi e tanti altri. La musica è di Stefano Covri, non c’è da dubitare, anche lui interista dal più profondo del cuore. Ecco, la miscela è pronta. Ma tutti insieme riusciranno a scalzare il ‘vecchio’ inno nerazzurro “Pazza Inter”? Si, il punto è proprio questo, tutti insieme vorrebbero contribuire al processo
in atto e se la proprietà della Beneamata è potuta passare nelle mani orientali di Thohir perché non provare a mandare in archivio anche l’attuale ‘vecchio’ inno? La lotta si fa sicuramente dura e nella peggiore delle ipotesi, perché no, l’Inter potrebbe avere anche un secondo inno!
Riportiamo il testo
Nata in quel ritrovo degli artisti lo si sa, così son gli interisti, fuori il cielo era stellato e i colori ci ha ispirato. Nerazzurra, notte a primavera come ogni singola bandiera, nerazzurra come Prisco quella che io preferisco. Qui, giocatori d’ogni nazione parlano la lingua del pallone e ciò che conta in fondo è che siamo tutti fratelli del mondo. Nerazzurri siamo noi ma che ne sapete voi della logica follia dell’alone di magia. Nerazzurri siamo noi ma che ne sapete voi solo noi su quella vetta con la magica tripletta. Certo, sì lo so siamo esigenti pretendiamo spesso dei talenti o solo un goccio di “ veleno” con i suoi dribbling sul terreno. Giocano i bambini del pianeta, l’Intercampus è una cometa da seguire sui tacchetti nel ricordo di Facchetti sulle orme di Zanetti. Qui, giocatori d’ogni nazione parlano la lingua del pallone e ciò che conta in fondo è che siamo tutti fratelli del mondo. Nerazzurri siamo noi ma che ne sapete voi di una vita sempre in A storia che non finirà. Nerazzurri siamo noi ma che ne sapete voi solo noi su quella vetta con la magica tripletta. Nerazzurri siamo noi ma chi diavolo siete voi siam maestri d’ironia siamo immuni alla follia.
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vita di club Giovanni Labanca
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a Beneamata non si smentisce: illude e delude. Così pure quest’anno, dopo la facilissima vittoria contro i malcapitati giovanotti venuti dal freddo e salutata da ben 40 mila paganti tifosi, si è miseramente bloccata all’apparir del vero, il Toro di Ventura, proprio come la celebrata e gracile Silvia di Leopardi. Mazzarri ci è o ci fa ed i tifosi non ci stanno più al gioco delle illusioni e, nonostante le mille festanti bandiere che si son viste all’Olimpico di Torino, pretendono la verità da subito, dopo un anno di prove e controprove che hanno fatto dannare l’anima anche ai più sfegatati: è capace
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ergio Praino e Riccardo Maccafferri (nella foto), dell’Inter Club Lauropoli dalla provincia di Cosenza, Pino Caprara, vice presidente dell’Inter Club Terranova di Pollino, unitamente ai colleghi Vitaliano Fanelli di Francavilla sul Sinni e Vincenzo Vergallito di Senise, tanto per restare in Lucania, esprimono la loro cocente delusione senza mezzi termine e non ammettono attenuanti di nessun genere per una squadra rinnovata che balbetta come un bambino della prima elementare, senza mordente e senza gioco e tanti inutili falli. Invocano, altresì, un cambio di marcia repentino e duraturo, altrimenti si vedrebbero vanificati gli sforzi economici della società, che si potrebbe già pentire dell’avventura in cui si sono cacciati i nuovi e generosi proprietari. Risalendo la Penisola, dalla Campania nerazzurra, coordinata dalla splendida veterana Adriana Di Leva (nella foto), più o meno le considerazioni non si discostano dai precedenti , con l’aggiunta che agli sforzi, anche economici, dei soci dei club, ci
Grande voglia di rivincita
vanno dallo sconcerto alla paura che si debba ancora tanto soffrire per vedere l’Inter lottare alla meglio per entrare in Europa League, un semplice contentino che andava bene l’anno passato, ma che non è da prendere nel modo più assoluto come obiettivo in quello che dovrà essere, invece, l’annata della rinascita e l’avvio verso mete più prestigiose che competono ad una squadra blasonata come
feconda terra di belle marine e tifosi calorosi, la rabbia si riversa in primis sui flaccidi giocatori, sembrati ballerini d’altri tempi e spaesati al primo impatto con il campionato e mettono sotto accusa anche la preparazione atletica, disturbata, secondo i più, dalle trasferte americane, buone per il businness, ma cattive compagne della preparazione pre-campionato che una volta aveva modelli più logici e meno stressanti, in termini di fatica. Non possiamo dar loro tutti i torti, come non possiamo non essere d’accordo con i rimbrotti che arrivano dalla Toscana e dalla Liguria, regioni da dove soffia un vento nient’affatto piacevole per le orecchie della nuova squadra, anche se, ci mancherebbe altro, arrivano anche incitamenti a non mollare al primo intoppo e non lasciare il posto allo scoramento che potrebbe colpire i giovani cavalleggeri della nuova pattuglia che dovranno onorare una maglia non bellissima esteticamente, ma pur sempre carica di titoli. Il Triveneto non si lascia sfuggire l’occasione per muovere severi rimproveri al comporta-
alla fine. Insomma, non vogliono un’Inter inferiore al Milan, soprattutto, visto che Juve e Roma sono di un altro pianeta. Chi ha orecchie per intendere, lo faccia pure. Abbiamo lasciato per ultimi i tifosi di Piemonte e Lombardia, i più vicini alla squadra, in senso
ni di Mazzarri, per far capire che a Milano si viene per giocare bene e vincere e non solo per passare all’incasso a fine mese. La delusione, dopo la prima prova a vuoto, è tanta e ben reclamata, ma, allo stesso tempo anche la fiducia che ben presto il distacco dalle
quella nerazzurra. Mazzarri non può più sbagliare, altrimenti ammetta la sua fisiologica incapacità e lasci l’incomodo ad altri più capaci. Dalla sponda Romagnola,
mento della domenica passata, ma sono pronti a concedere fiducia a tutti, sempre che dimostrino di meritarla con quanta più grinta possibile da tirare fuori da qui
anche fisico. A San Siro la fanno da padroni e non hanno più voglia a fare il tifo a vuoto, come prediche nel deserto. Il loro fiato soffierà forte sul collo degli uomi-
prime sarà presto recuperato, solo che se ne abbia voglia. Proprio quella che dovrebbero avere gli eredi di Mazzola, Corso e formazione recitando. Capito Mazzarri, se vuoi assaggiare il “panetun”.
di allenare e mettere in campo una squadra decente con nerbo e determinazione o si conferma un bluff in salsa nerazzurra che, a cominciare dal presidente, non piace affatto. Ci verrebbe la voglia di prendere in prestito Amleto: essere o non essere? Lasciamo stare i fantasmi del passato e sentiamo cosa ne pensano i tifosi, dal Pollino alle Alpi, il cui parere è bene che in casa nerazzurra venga tenuto in massima e debita considerazione, se proprio non si vuole che il dispiacere non degeneri in dissenso aperto, cosa che non rientra nel costume del tifo interista, almeno per ora.
Riccardo Maccaferri
sia una immediata sterzata dopo la figura scialba fornita sotto la Mole e che i bla bla dello strapagato Mazzarri lascino il posto, già da questa domenica, ad una bella e convincente vittoria contro il Sassuolo, impresa non impossibile che segni un distacco netto con il passato e dia seguito a quella continuità combattiva che contraddistingue una squadra vera da una raccogliticcia, proprio quello
che i tifosi campani non vogliono nel modo più assoluto. Sotto il Cupolone, l’entusiasmo iniziale si è scalfito, come non accadeva da anni, con considerazioni che
TORRES TITOLARE
Adriana Di Leva
I
n vista della trasferta di Parma tutto è pronto in casa Milan, l’entusiasmo, quello che fa bene, è alle stelle e la lotta per un posto da titolare è ufficialmente aperta. Filippo Inzaghi, uscito vittorioso nella partita d’esordio contro la Lazio a San Siro, sa bene che il terreno del Tardini non è dei più facili da espugnare, infatti i rossoneri non vincono a Parma dalla stagione 2011-2012 quando vinsero, sotto la guida di Allegri, per 2-0 con i gol di Ibrahimovic ed Emanuelson. SuperPippo è un grande motivatore e non lascerà nulla al caso, domenica sera si gioca per i tre punti e non è ammessa alternativa. Grande attesa per il debutto di Fernando Torres che dovrebbe partire titolare. Il tecnico rossonero deve sciogliere qualche piccolo nodo in vista anche del possibile stop di El Shaarawy per problemi alla caviglia. Dovrebbero partire dal primo minuto sia Menez, questa volta come attaccante esterno, ruolo a lui più congeniale, che Honda. Quest’ultimo potrebbe vedersi soffiare il posto da uno scalpitante Bona-
cugini Severa Bisceglia ventura. Confermati Alex, una certezza nella difesa rossonera, Bonera che tornerebbe a fare il centrale (l’alternativa ricadrebbe su Zapata) supportato dai terzini Abate e De Sciglio. Nessun dubbio a centrocampo, Poli, de Jong e Muntari proveranno a guidare le danze, la porta rossonera dovrebbe essere al sicuro con Diego Lopez. Lo schieramento 4-3-3 è quello preferito da Inzaghi, il trio d’attacco El Shaarawy-Menez-Honda, che ha fatto benissimo contro la Lazio, potrebbe essere modificato, sempre in assenza del Faraone, con il nuovo acquisto Bonaventura sulla fascia oppure Menez e Honda esterni con Torres unica punta. Fin qui tutto bene, ma bisogna fare i conti con mister Donadoni, il tecnico gialloblu in quanto a motivazioni non ha nulla da invidiare a Inzaghi.
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INSIDIA SASSUOLO PER L’ INTER
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uventus e Roma hanno scaldato i muscoli ieri sera contro Udinese e Empoli mentre il Milan proverà oggi al Tardini a chiudere in cassaforte col Parma altri tre punti fondamentali per mantenere la tabella di marcia stilata da Inzaghi nel giorno della sua promozione sulla panchi-
li capace di strappare a Marassi col Genoa un successo insperato accolto con un grande sospiro di sollievo da Benitez ormai convinto di dover dividere la posta con Gasperini. I partenopei hanno rischiato parecchio e oggi saranno chiamati alla controprova affrontando al San Paolo quel
pillole Marjlja Bisceglia
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a grandi ambizioni il presidente Erick Thohir che ha visto crescere ulteriormente la sua fama grazie all’acquisto dell’Inter. L’Indonesia lo acclama tra i più grandi d’oriente. La società nerazzurra vuole e deve
giù al nord Fiore Marro
costruzione di un nuovo stadio, in questo bisognerà consultarsi con il Comune di Milano. La proprietà dell’impianto è importante -continua il presidente- perché una società non deve più puntare unicamente sui diritti televisivi come fonte di ricavi. Ma non è questo il momento per procedere in questo senso, dobbiamo prima di tutto portare l’Inter alla vittoria in modo costante”. Thohir conferma l’intenzione di portare l’Inter in Asia per il tour e si augura che arrivi anche l’Inter Campus.
na rossonera quale sostituto di Seedorf. Con la Lazio quindici giorni fa è andata benissimo e di conseguenza se il buon giorno si vede dal mattino Torres e compagni contro la formazione di Donadoni potrebbero fare il bis. Nell’alta classifica, con un po’ di fortuna, troviamo anche il Napo-
Chievo che ha fatto soffrire non poco i campioni d’Italia della nuova Juventus guidata da Max Allegri. I riflettori, comunque, sono puntati questo pomeriggio su San Siro dove l’Inter mazzariana col Sassuolo dovrà far vedere che la società sul mercato ha agito bene. E’ atteso un duello
ro il più grande degli istruttori. Ritornando agli azzurri partenopei e analizzando la
prima gara contro il Genoa, che ha giocato una gara gagliarda, sottolineo gli errori difensivi di sempre, credo che il problema della difesa napoletana non siano i difensori in sé ma il sistema difensivo di Don Rafè che è carente, ma finchè ne farà uno più dell’avversario avrà sempre ragione lui e torto noi. Prossima tappa il Chievo di Verona, bestia nera, squadra della Paluani, società che gioca in serie A ricordando quelle alchimie strategiche di una volta, saggezza e attenzione ai talenti come accadeva un tempo, penso al Foggia di Pasquale Casillo al Catanzaro di Nicola Ceravolo o all’Avellino di Antonio Sibilia, veri “miracoli”
della padata di casa nostra, dove per tenersi in piedi servivano i talenti come Ciccio Baiano, Beniamino Vignola o Edy Bivi una lezione a quelli che pensano siano solo i danè a portare avanti un progetto calcistico, il pallone continua per fortuna a misurarsi più con la tipicità eccelsa dei calciatori talentuosi che con la sola vil moneta, anche se le cose cambiano. L’ultima in casa la pareggiammo con i veneti l’anno scorso, un incredibile 1 a 1 sempre per l’atavica mancanza di solidità tattica dalla trequarti in giù, il fattore San Paolo stavolta sarà determinante. Come diceva mister Edy Reja: “Unico pronostico possibile? Avimma vencere!”
Napoli-Chievo? Mister Edy Reja avrebbe risposto: “Avimma vencere!”
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on questo Napoli non so se ridere o piangere, comunque è complessivamente una squadra scarsa. Certo la metà dei calciatori è ancora con la testa ai mondiali e con il fisico sulla spiaggia ma gli errori difensivi sono oramai una costante che dura dalla prima del campionato passato e tragicamente sempre gli stessi. Al di là del risultato di Genova non credo potremo puntare certo allo scudetto. Però su tutto serve sottolineare una cosa, nelle dichiarazioni di Rafa Benitez ai talk show televisivi sportivi, ha dichiarato a chiare lettere che il calcio italiano è stressante e che dalla prima giornata in poi già si parla di chi ha vinto il campionato e chi è retrocesso, dichiarazione che sa di tirata d’orecchi all’intero baraccone mediatico attribuendo il demerito di questa situazione ad una categoria su tutti cioè quella dell’informazione che pare sia la vera responsabile di questo stato di stress continuo, che a detta sua produce tra l’altro solo malessere e nulla più visto che il calcio nostrano anche per questi motivi non è oggi tra le élite europee. Un vero j’accuse che ha spiazzato tutti, quel: “Ma cosa stai dicendo”, a Massimo Mauro è stata la ciliegina sulla torta in replica alle critiche sterili del ex juventino. In questa prima di campionato di novità ce ne sono state davvero pochine, la Juventus vince regolarmen-
Laura Tangari a distanza fra Berardi e Palacio e fra Zaza e Osvaldo ma quello che teme Mazzarri è la freschezza dei neroverdi che nella prima del Mapei avrebbero meritato qualcosa in più del pareggio messo in bacheca col Cagliari di Zeman. Ad alzare il capo dopo la sconfitta dell’Olimpico con la Roma è pure la Fiorentina ormai nuovamente orfana di Pepito Rossi. La Viola sotto gli occhi del presidente del consiglio Renzi dovrà dimostrare col Genoa di aver assorbito il passo falso iniziale con i giallorossi di Rudi Garcia ed essere pronta al prossimo impegno di Europa League di giovedì prossimo. Interessanti anche Verona-Palermo e Cagliari-Atalanta con gli isolani di Zeman e gli scaligeri di Mandorlini alla ricerca di una vittoria di prestigio. Da seguire l’esordio in trasferta del Cesena a Roma con la Lazio e la sfida di Marassi fra la Samp e il Torino reduci dal velenoso pareggio casalingo con l’Inter.
Zdeněk Zeman
tornare ai fasti di un tempo, questo ricucirebbe i rapporti con la tifoseria delusa, e soprattutto ha la necessità di fare cassa. Thohir sembra avere le idee chiare e spazia tra mercato, l’idea di un nuovo stadio e altro ancora: “...Con il mercato abbiamo provato a ridurre l’età media della squadra e, in tal senso, è importante l’innesto di nuovi giocatori giovani. Abbiamo diminuito il numero di giocatori in rosa e il nostro settore giovanile è tra i migliori d’Europa. Stiamo anche studiando la
campionato
te come da copione oramai, Walter “Piangina” Mazzarri inscena il suo oramai risaputo sketch alla Pappagone, quello del lamento d’obbligo: “E l’arbitro l’è stato poco hiaro e per nulla hompetente si c’era il rihore su di loro allora anche per noi e c’era uno, siamo penalizzati home sempre.” E poi si è dimenticato che però Larrondo l’ha sbagliato il rigore sennò avrebbe perso senza tra l’altro mai tirare in porta una sola volta; la novità se vogliamo dirla tutta sono stati gli arbitri che pare non abbiamo commesso strafalcioni ma confidiamo poco in una continuità del genere, troppa grazia Sant’Antonio. Da applausi il ritorno di Maestro Zdeněk Zeman che ha coniato la frase più bella della prima domenica pallonara di questo campionato 2014-2015 che alla domanda del giornalista se si fosse attrezzato con la squadra per non retrocede ha
replicato con un: “Chi parte per salvarsi è già retrocesso!” Dieci e lode a lui che conside-
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JosÊ Rodolfo Pires Ribeiro Dodò
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ITALCONTE FUNZIONA domenica 14 settembre 2014
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’Italia di Conte piace. Gli azzurri del dopo Prandelli, a distanza di ben tre quarti di secolo, sono riusciti finalmente a battere sul proprio terreno la Norvegia bestia nera dei nostri colori e squadra tosta e dura come il marmo prima di arrendersi. A mandare a picco la nave vikinga del coach Olsen sono stati Zaza e Bonucci, due giocatori sui quali Conte, scusate il gioco di parole, contava
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parecchio. Il primo, ovviamente per rilanciare l’anemico attacco delle figuracce in Brasile, il secondo per rattoppare le falle difensive della squadra prandelliana. Bene, Zaza del Sassuolo, ha segnato e colpito la traversa, Bunucci juventino doc, non solo ha tenuto indenne la porta di Buffon ma ha steso al tappeto con una perfetta inzuccata i norvegesi mettendo al sicuro il risultato per la gioia
dello agitatissimo Antonio citì. Insomma, meglio di così non poteva andare. Il primo tassello nella marcia verso l’Europeo 2016 è stato messo e i complimenti sono arrivati a valanga. Peccato per l’infortunio di Immobile con il Borussia di Klopp che manda maledizioni verso il nord per questo contrattempo. L’Italia di Conte è sicuramente sulla buona strada: qualche giorno prima aveva battuto in amichevole l’Olanda a Bari lasciando qualche perplessità per via della gara giocata in inferiorità numerica dei nostri avversari ed i gol segnati fortunosa-
mente. Ma martedì in Norvegia la musica è cambiata in meglio aprendo delle buone prospettive per il futuro. Futuro che si chiama Arzebajan. dove tutto dovrebbe filare liscio. Ma attenzione perchè le piccole crescono. Avete visto come è finita per l’Ungheria e la Bosnia rispettivamente con l’Irlanda del Nord e Cipro? Tutte e due al tappeto. A Budapest e Sarajevo. Un dramma, quasi nazionale.
compagni regalando ai propri tifosi uno spettacolo stupendo in rimonta. E pensare che la Sociedad era stata messa sotto senza problemi una settimana prima dall’Eibar neo promossa in Liga con un secco 2-0. Va un po’ meglio il Barcellona di Luis Enrique spettatore del derby di Madrid fra il Real e l’Atletico. Dura realtà per Carletto Ancelotti. In Bundesliga rallenta leggermente il Bayern Monaco mentre a farla da padrona è il Bayer Leverkusen che la scorsa settimana ha espugnato Dortmund calpestando Klopp. In Francia va malissimo il Monaco ormai orfano di Falcao
finito al Manchester. annaspa nei bassifondi col Psg che sorride per la tripletta di Ibrahimovic segnata al Saint
Etienne (5-0 il finale) mentre al comando della Ligue 1 tiene il Bordeaux oggi in campo contro il Guingamp.
nazionale
Luigi Sada
FALCAO E DI MARIA PRONTI A FAR SFRACELLI Manchester United- Louis van Gaal con Angel di Maria
estero di Luigi Sada
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an Gaal sulla graticola in Premier League dopo la partenza ad handicap dello United già staccato di sette punti dal Chelsea e dal sorprendente Swansea. Al mister olandese la dirigenza della squadra più blasonata dell’Inghilterra ha fatto ponti d’oro regalandogli fior di campioni ma i risultati sono stati disastrosi. Rooney, promosso capitano, non ha portato fortuna e quest’oggi lo United, per provare a ri-
sollevare la testa, tenterà di battere il modesto QPR con l’apporto dei nuovi arrivati Falcao e Di Maria costati un capitale ai magnati del Manchester malgrado le critiche e le battute velenose sui quattrini sborsati al Real Madrid e al Monaco. Chi va bene è invece il Liverpool di Balotelli che ha gettato ormai il guanto di sfida per il primato al Chelsea di Mourinho. In Liga ci si chiede ancora come ha fatto prima del turno di sospensione per gli impegni delle Nazionali a prenderne quattro il Real Madrid
dalla Real Sociedad. I baschi in rimonta hanno asfaltato Benzema e
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Pablo Daniel Osvaldo
Yann M’Vila
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Nemanja Vidić
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formula1 Bianca Ara
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utto prima o poi finisce. Finisco gli amori, i sodalizi e le grandi intese in team così importanti come la Ferrari. Il divorzio di Luca Cordero di Montezemolo dal Cavallino rampante costerà diversi milioni a quest’ultimo e chiuderà un’epoca fatta di successi e strapotere, certo non negli ultimi anni. Una rivoluzione veramente epocale. Sergio Marchionne e Luca di Montezemolo non hanno altro da dirsi se non, come spesso accade in amore, polemizzare, a volte anche in
modo acido, su come avrebbe o sarebbe dovuto essere… Da mercoledì è ufficiale, la Ferrari avrà un nuovo presidente dal 13 ottobre pv, data in cui Montezemolo lascerà la carica dopo i festeggiamenti per i 60 anni della Ferrari in America. La carica sarà ricoperta dall’ad della Fiat, Sergio Marchionne. Nei divorzi di questa caratura, i soldi hanno un peso notevole, al presidente uscente spetterà una liquidazione pari a 27 milioni di euro. La Fiat precisa che all’ex presidente l’importo di 13 milioni e 710 mila euro quale indennità di fine mandato e altri 13 milioni e 253 mila euro a fronte dell’impegno del presidente uscente a non svolgere attività in concorrenza
FERRARI: FINISCE UN’EPOCA
formula1 Classifica PILOTI 1 - N. Rosberg 238 punti 2 – L. Hamilton 216 3 – D. Ricciardo 166 4 – V. Bottas 122 5 – F. Alonso 121 6 – S. Vettel 106 7 – J. Button 72 8 – N. Hulkenberg 70 9 – F. Massa 55 10 – Fanalino di coda K. Raikkonen 41 punti
Classifica COSTRUTTORI 1 – Mercedes 454 punti 2 – Red Bull Racing 272 3 – Williams 177 4 – Ferrari 162 5 – McLaren 110
proprio per il 13 ottobre-. Ora bisogna guardare avanti. La Ferrari avrà ancora più forza, si tratta di lavorare sodo ancora da parte mia fino al 13 ottobre. Sono contento di aver fatto il mio dovere fino in fondo e sono contento di aver gestito questa azienda straordinaria e penso di uscire nel momento giusto. Quando divenni presidente di Fiat, solo io e Sergio sappiamo quanto la Fiat aveva le gambe nel baratro”. Sergio Marchionne, da canto suo, ha precisato che la loro amicizia non sarà lesa dagli eventi degli ultimi giorni e l’importanza di salvare e proteggere quanto è stato fatto fin qui. Enzo Ferrari avrebbe permesso tutto questo?
con il Gruppo Fiat. Le parole di Luca Cordero di Montezemolo lasciano trasparire tutta l’amarezza per questo divorzio, non poteva essere diversamente: “É un giorno importante perché dopo 23 anni, passati molto in fretta, oggi rassegno le dimissioni dalla Ferrari. Obiettivamente credo che sia finita un’epoca e un ciclo dell’azienda. Grazie ai risultati e alla forza della Ferrari, se ne apre un’altra che spero, penso e auguro possa essere una cosa nuova e più importante». Pensavo di andare via alla fine dell’anno prossimo, ma l’inizio di una fase nuova mi ha convinto a presentare le dimissioni -facendo riferimento allo sbarco di Fiat Chrysler (Fca) sulla Borsa americana previsto appunto
di Bianca Ara
Gran Premio d’Italia Hamilton e Rosberg protagonisti Disastro Ferrari
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ul circuito di Monza deludono le Ferrari e, come se non bastasse, abbiamo assistito anche al primo ritiro stagionale della Rossa, non accadeva dal GP della Malesia del 2010, ad opera di Fernando Alonso. I bolidi di Maranello non sono mai entrati in gara e non fanno più paura, è così sin dall’inizio di questo mondiale. Il timore è che probabilmente non avranno molto da correre neppure a Singapore, prossima tappa. Il primo pilota Ferrari e il compagno di scuderia Kimi Raikkonen appaiano svuotati, come se non avessero da dare molto a questo mondiale consapevoli dei grossi limiti delle monoposto del Cavallino
che non appare più così rampante. Entrambe le prestazioni hanno deluso i tanti tifosi accorsi anche quest’anno a Monza e non ne fa certo mistero Fernando Alonso che dichia-
ra nell’intervista post gara: “Abbiamo fatto una bella sequenza di gare sempre senza problemi, l’affidabilità è stato il nostro punto di forza, purtroppo è capitato qui davanti al no-
stro pubblico. E’ una sensazione amara non vedere la bandiera a scacchi, soprattutto con questo tifo”. Entrambi i piloti della Rossa sembrano non crederci più, lo stesso Alonso dichiara scadente la sua monoposto, e la diatriba al vertice societario non facilita le cose, ormai l’intera squadra è allo sbando: Domenicali à stato mandato via e Mattiacci è riuscito a fare anche peggio, Montezemolo-Marchionne non parlano più la stessa lingua. Merito alla Mercedes che mette in pista delle macchine veramente irraggiungibili, ci provano a turno,
nulla da fare. Grande merito a Lewis Hamilton, nonostante una partenza tra le meno brillanti, che rimonta come un missile facendo suo il Gp d’Italia. Con i due piloti targati Mercedes, Nico Rosberg è riuscito anche a fare indigestione di fischi a causa dei molti errori commessi, sale sul podio un rincuorato Felipe Massa, nessun problema con la sua Williams. Ancora deludente la prestazione di Sebastian Vettel, lontano anni luce da quel ragazzo che saltava sul gradino più alto del podio lo scorso mondiale. PEGGIO di così…!!!
LA MOTOGP APPRODA A SAN MARINO motogp
Marc Marquez
Marjlja Bisceglia
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l Misano World Circuit intitolato a Marco Simoncelli oggi sarà di scena la tredicesima gara di questo Mondiale, tutto è pronto, soprattutto il pubblico che non vuole perdersi l’ennesi-
Andrea Dovizioso.
Valentino Rossi
mo dominio Honda e magari un guizzo dell’intramontabile Valentino Rossi. Tredicesima gara su diciotto previste, undici sono le vittorie già messe in cassaforte dal campione del mondo in carica Marc Marquez, cos’altro potrà dire o dare questo mondiale. Sicuramente il pilota di Cervèra approfitterà delle ultime sei gare per aumentare il numero dei record fin qui collezionati uno su tutti: battere il primato di vittorie in una sola stagione conquistato da Mick Doohan nel 1997. Qualche numero: Con la vittoria
di Silverstone Marquez ha eguagliato il precedente record stabilito da Valentino Rossi nelle stagioni 2002 e 2005 e se vincesse anche questa gara avrà la possibilità di chiudere definitivamente il Mondiale davanti al pubblico di casa al MotorLand Aragon previsto per il 21 settembre prossimo. Anche Valentino Rossi è pronto a conquistare un importantissimo record: oltrepassare il muro dei 5000 punti conquistati in carriera, grazie al terzo posto di Silverstone ha raggiunto quota 4987 punti totali nella classe
regina, se oggi chiude almeno al quarto posto il record assoluto è suo. Chi, invece, ha conquistato il maggior numero di vittorie su questo circuito è Jorge Lorenzo, la prima in 250cc nel 2007 e tre vittorie consecutive nelle ultime tre stagioni nella classe MotoGP. Molto attese le prestazioni delle Ducati, il pubblico di casa avrà gli occhi puntati soprattutto sulla Desmosedici di Andrea Dovizioso che ha lasciato ben sperare dopo gli ottimi test svolti su questo circuito. durante il finesettimana che ha preceduto la gara.
L’EA7 si rifà il trucco domenica 14 settembre 2014
basket Beppe Vigani
L’Olimpia cambia metà squadra in vista della nuova stagione
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post scudetto ha regalato all’Olimpia un sacco di novità a cominciare dall’estate travagliata di Daniel Hackett. Il play dell’EA7 il 18 luglio ha abbandonato senza motivazione e giustificato motivo il raduno della Nazionale, in aperta polemica con lo staff medico che lo aveva invitato a proseguire gli allenamenti, nonostante le condizioni fisiche poco brillanti. Un comportamento che ha provocato l’immediata reazione dei compagni, ma soprattutto della Federazione che, attraverso un procedimento disciplinare, ha squalificato il giocatore fino ad aprile 2015, ma che gli permetterà di giocare l’Eurolega. Non è successo solo questo. Livio Proli, infatti, il 29 agosto ha lasciato per motivi personali la presidenza della società, passando il testimone a Flavio
Portaluppi, cuore Olimpia, poiché è cresciuto nel vivaio del club milanese e nel 1996 ha vinto anche il campionato italiano. Nel frattempo, il club si è mosso anche sul mercato. Keith Langford, Curtis Jerrells, Gani Lawal , C. J. Wallace e Kristjan Kangur sono partiti e sono stati sostituiti da: Linas Kleiza, ala lituana di 29 anni, 7 stagioni NBA tra Denver e Toronto, ex Olympiacos e Fenerbahçe. Ha vinto un argento e un bronzo agli Europei e un bronzo al Mondiale. MarShon Brooks, guardia di 25 anni. 1ª scelta di Boston 2011, due anni a Brooklin (il primo 12,6 punti di media), l’ultima stagione tra Celtics, Warriors e Lakers. Joe Ragland, arrivato a Cantù alla vigilia dei playoff 2013, nella top ten dei marcatori all’ultimo
Linas Kleiza, ala dell’EA7, otto anni in NBA
CONTADOR IL GRANDE
B
attute finali oggi alla Vuelta di Spagna caratterizzata da un super Contador che ha tenuto
in pugno la corsa per il settanta per cento respingendo, a turno, gli attacchi di Valverde, Froome
e Quintana i più accreditati alla vigilia della manifestazione. Lo spagnolo della Tinkoff-Saxo ha
sferrato il suo attacco principale nel tappone della Cordigliera dove erano inseriti ben cinque Gran Premi della Montagna, con arrivo in salita a Capaferrada Una frazione quella di metà
Santiago il tedesco Degenkolb vincitore allo sprint di quattro tappe. Bene pure per i nostri portacolori Danilo Caruso, Ferrari e Brambilla quest’ultimo cacciato dalla corsa dalla Giu-
13 campionato a 6.2 di media, 2° assoluto da tre punti. Trent Meacham, originario dell’Illinois (USA), 29 anni il 26 settembre, play proveniente dal campionato francese. Shawn James, pivot di 30 anni 2,08 m i altezza, tre stagioni al Maccabi, nel secondo quintetto d’Eurolega nel 2013, l’anno scorso fermo per infortunio. E’ rimasto Nicolò Melli, dato per partente. L’ala grande ha firmato ancora per un anno, mentre Alessandro Gentile, nonostante sia stato selezionato al Draft NBA 2014, al secondo giro, dai Minnesota Timberwolves come 53ª scelta assoluta, che hanno ceduto i propri diritti agli Houston Rockets in cambio di 1,5 milioni di dollari, ha deciso di giocare ancora con la squadra biancorossa, almeno per un’altra stagione. Il campionato inizierà il 12 ottobre, la settimana dopo la Supercoppa italiana che si disputerà a Sassari in due giorni: le due finaliste di Coppa Italia (Sassari e Brindisi, che prenderà il posto di Siena, sparita dalla Serie A) e le due finaliste del campionato italiano (Milano e Roma, che giocherà al posto di Siena).
ciclismo
Luigi Sada ria Internazionale proprio nel tappone di montagna per una scazzottata con un corridore russo. Brambilla sulla Cordigliera era in fuga con De Marchi.
Contador
settimana che ha visto protagonista anche il nostro Alessandro De Marchi autore di una lunga fuga solitaria e raggiunto dalla coppia Contador-Froome quando all’epilogo mancavano una manciata di chilometri. Benissimo anche l’altro azzurro Fabio Aru, ha fatto ancora un secondo colpaccio dopo quello del Santuario de San Miguel de Aralar, vincendo a Monte Castrove dove ha battuto allo sprint, con arrivo in salita, il britannico Chris Froome, in classifica generale quinto alle immediate spalle di Rodriguez. Fuori dai giochi il vincitore del Giro d’Italia Quintana. Fra i protagonisti di questa edizione della Vuelta che si concluderà nel tardo pomeriggio a
Fabio Aru
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volo Gustavo Vitali
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ell’area di volo del Monte Cucco in Umbria si sono chiusi i campionati italiani di deltaplano disputati su cinque prove tra i 75 ed i 115 km. Alla
ANNO DIFFICILE PER IL VOLO LIBERO IN DELTAPLANO E PARAPENDIO Causa il brutto tempo che ha messo in serie difficoltà gli organizzatori delle manifestazioni do, seguito da Christian Ciech, trentino trapiantato a Varese, e da Suan Selenati di Arta Terme (Udine), protagonista lo scorso anno di un lungo cross attraverso
Alex Ploner
competizione erano presenti settanta piloti. La vittoria è andata per l’ennesima volta ad Alex Ploner (San Cassiano, Bolzano), pluricampione del mon-
i Balcani, dal Friuli fino al monte Olimpo in Grecia. La Icaro di Varese si conferma produttore di ali altamente competitive. Da Kopaonik in Serbia la nazionale
atletica
comunale della città della calzatura. Motivazione di questo ambito riconoscimento, il titolo di Campione Italiano Assoluto di Maratona conquistato dall’atleta lo scorso 6 aprile alla SuisseGas Milano Marathon. “Un grande campione nella vita e nello sport, un uomo di fatica che ha macinato molti chilometri e ancora continua a percorrerne; un esempio pulito di come con costanza e caparbietà si possano ta-
di Chiara Franzetti
...e
che festa sia! Per una volta, l’ex azzurro Danilo Goffi inverte i fattori del famoso proverbio “prima il piacere, poi il dovere”. Sabato 6 settembre, il maratoneta nervianese ha infatti ricevuto una preziosa targa raffigurante la storica Battaglia di Parabiago dall’amministrazione
di parapendio è ritornata con una medaglia di bronzo faticosamente guadagnata alle spalle di Svizzera e Germania. Un Campionato Europeo sfortunato dal punto di vista meteo, con poche prove valide disputate in condizioni non ottimali. Nelle classifiche individuali vince il tedesco Torsten Siegel con Luca Donini di Molveno (Trento) migliore degli italiani in settima posizione. In campo femminile ha vinto la francese Seiko Fukuoka Naville. Gli altri componenti del team erano Davide Cassetta (Torino), i trentini Christian Biasi e Nicola Donini, gli altoatesini Franz Erlacher, Peter Gebhard e Joachim Oberhauser, Silvia Buzzi Ferraris (Milano), Nicole Fedele (Gemona del Friuli) ed il CT Alberto Castagna di Milano. Ventidue le nazioni in gara. Sul Lago di Cavazzo (Udine) si è conclusa Acromax, tappa italiana della Coppa del Mondo di acrobazia in parapendio, organizzata dal Volo Libero Friuli nell’ambito degli eventi del progetto Gemona Città dello Sport e del Benstare. Assoluto il dominio dei francesi, a cominciare dalla classifica “solo”, cioè individuale, con Tim Alongi, seguito da Eliot Nochez e François Ragolski, tutti transalpini. Per la catego-
ria “syncro”, cioè a coppie, al primo posto si collocano Raul Rodriguez (Spagna) e François Ragolski (Francia), seguiti da Tim Alongi e Eliot Nochez, francesi, ed al terzo posto Rafael Goberna (Brasile) in coppia con Hernàn Pitocco (Argentina). Tra le donne primo posto all’ungherese Alexandra Grillmayer dietro la francese Leila Simo-
net e l’austiaca Nicole Schmidt. Successo per il Trofeo Tre Pizzi, gara internazionale di parapendio organizzata nelle Marche dal Volo Libero Monte Gemmo. In questa estate mai sbocciata, gli organizzatori sono riusciti a pescare tre giorni di tempo favorevole per permettere ai circa 50 partecipanti giunti dall’Italia e dall’estero di affrontarsi in tre
manches tra i 47 e gli 80 chilometri. L’area di volo è stata la vallata tra Fabriano e Camerino lungo la dorsale dell’Appennino Umbro-Marchigiano ed atterraggio ad Esanatoglia (Macerata) dove era posta la sede logistica dell’organizzazione. Ha vinto il bolognese Alberto Vitale, seguito da Davide Cassetta di Torino e Franz Erlacher di Bolzano.
http://www.fivl.it
DANILO GOFFI...UN PIEDE NEL TRIATHLON gliare traguardi importanti, l’ultimo in ordine di tempo, quello di Milano”: queste le parole dell’Assessore allo Sport, Carlo Raimondi, grande appassionato di atletica che molto spesso si diverte con le scarpette ai piedi, ha pronunciato per introdurre e premiare Goffi. “Ripeto spesso di sentirmi cittadino del mondo”, chiosa il detentore del tricolore
sui 42km, “ma mi sento legato in modo speciale a Parabiago, dove mi sono trasferito una volta sposato. E questo riconoscimento mi riempie di orgoglio. Ringrazio l’amministrazione comunale e, in ordine sparso, le persone a me care che oggi son qui a condividerlo con me: mia moglie, che mi sopporta e sostiene in ogni momento; Silvio, il mio allenatore con il quale abbiamo costruito una efficace sinergia ricca di occasioni di crescita e di confronto; Ruggero e Roberto nel duplice ruolo di sponsor e compagni di squadra: Reale Mutua Assicurazioni ha creduto in me fin da subito e nel Monza Marathon Team ho trovato nuovi amici con cui condividere la passione per la corsa; il signor Pinciroli, non un semplice consigliere FIDAL Lombardia, ma un riferimento per il quale nutro stima, rispetto e affetto; Marco di AFRICA&SPORT perché non va dimenticato chi è meno fortunato di noi. E...beh, la lista è ancora lunga, ma mi reclamano per le foto o cala il sole!” E dopo il piacere, ecco Goffi nuovamente a rapporto per il dovere: domenica mattina, è sua la terza frazione, quella della corsa, nella staffetta del Triathlon Internazionale di Mergozzo. Lo aspetta quindi una mezza maratona da interpretare come allenamento a ritmo costante in vista di 42km di New York, primo appuntamento clou della sua stagione. Il percorso che Goffi attacca poco dopo le 13.00 in una calda giornata di sole è un circuito leggermente mosso lungo 7km che si snoda intorno al lago di
Mergozzo. Tre giri che mettono alla prova le gambe di Danilo e di Valeria Straneo, protagonista di una staffetta rosa. Il portacolori del biancorosso MMT non ha nemmeno il tempo di far girare le gambe che, dopo 200mt, viene fermato per 5’ causa penalizzazione inflitta al compagno di squadra della frazione in bicicletta. Il terzetto scivola così in ottava posizione; ma il ritmo
non tirato e costante di Danilo permette comunque alla squadra di risalire fino al terzo posto finale: 1h10 il suo crono, peggiorato di 5’ per quanto esposto prima. E, a dispetto del caldo patito, al traguardo si vede un Goffi tranquillo e rilassato, soddisfatto del lavoro svolto e pronto per affrontare la prossima tappa verso la Grande Mela: ci si vede domenica alla Mezza di Monza.
U2, il ritorno domenica 14 settembre 2014
musica Riccardo Sada
“S
ongs of Innocence” è a oggi il lavoro più personale degli U2 e incrocia le primissime influenze musicali della band, dal rock e punk-rock anni ’70 alla prima elettronica e musica ambient anni ’80, offrendo una panoramica su come e perché è nata la band. L’album affronta
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Si intitola “Songs Of Innocence”, uscirà il 13 ottobre su Island Records ed è il nuovo album di Bono e soci tematiche come la casa, la famiglia, i rapporti umani, le scoperte ed è stato registrato a Dublino, Londra, New York e Los Angeles con i produttori Danger Mouse, Paul Epworth, Ryan Tedder, Declan Gaffney e Flood. In aggiunta all’album fisico in versione standard, usciranno sempre il 13 ottobre il vinile e una versione tradizionale (fisica) deluxe di “Songs Of Innocence” che conterrà una sessione acustica di
brani selezionati dall’album più quattro canzoni inedite: “Lucifer’s Hands”, “The Crystal Ballroom”, “The Troubles” (Alternative version), “Sleep Like A Baby Tonight” (Alternative Perspective Mix by Tchad Blake). Nuova sarà anche la copertina del disco per l’edizione fisica di “Songs Of Innocence”. Nel frattempo Bono stesso ha postato su HYPERLINK “http://www.u2.com/ news/title/remember-us”www.
u2.com/news/title/remember-us una lettera in cui parla del disco (“Spero che dopo aver ascoltato il nostro nuovo disco un po’ di volte capirete perché ci è voluto così tanto per realizzarlo. Siamo andati davvero laggiù… è un album molto, molto personale. Ci scusiamo se risulta straziante; anzi, ritiro quello che ho detto: niente scuse se risulta straziante. Che senso avrebbe appartenere agli U2 se non si potessero toc-
care quelle corde? Non c’è fine all’amore”) e dei motivi che li hanno portati a lanciare il nuovo album gratuitamente su iTunes (“è gratuito ma hanno pagato per esso: perché se nessuno paga nulla, non ci sentiremmo sicuri che questa musica gratis sia davvero così gratis. La musica costa all’artista e questo ha grosse implicazioni, non per noi U2, ma per i musicisti del futuro e per la loro musica, per le canzoni che devono ancora essere scritte dai talenti del futuro che hanno bisogno di potersi man-
tenere se le vogliono scrivere”). Due sono i punti importanti di questa lettera: voler raggiungere più persone possibile (“Fare in modo che la nostra musica raggiunga quanta più gente possibile è sempre stato parte del DNA di questa band”) e festeggiare il sodalizio tra U2 e Apple a dieci anni di distanza dall’uscita del U2 Ipod. Bono conferma inoltre che il nuovo album rappresenta un punto di partenza di un progetto musicale più ampio di cui in questi anni si è già parlato: “Songs of Experience”, un pro-
getto che proseguirà nei prossimi mesi con l’uscita di altro materiale discografico (“Stiamo lavorando con Apple su del buon materiale da sviluppare in un paio di anni, novità che trasformeranno il modo di ascoltare e di vedere la musica. Vi terremo aggiornati. Se ‘Songs of Innocence’ vi piace restate con noi per ‘Songs of Experience’. Dovrebbe essere pronto abbastanza presto”. www.u2.com/”www.u2.com www.facebook.com/u2”www. facebook.com/u2 /www.Red.org/”www.Red.org
“Songs Of Innocence” L’ultimo nuovo album degli U2 dal titolo “Songs Of Innocence”, contenente 11 brani, uscirà in edizione tradizionale su etichetta Island Records il 13 ottobre 2014. La pubblicazione segue l’uscita digitale gratuita del 9 Settembre per tutti gli iscritti a U2.com e come regalo di Apple a oltre mezzo miliardo di clienti dell’iTunes Music Store nel mondo. Questa la track list: “The Miracle (of Joey Ramone)”, “Every Breaking Wave”, “California (There Is No End To Love)”, “Song For Someone”, “Iris (Hold Me Close)”, “Volcano”, “Raised By Wolves”, “Cedarwood Road”, “Sleep Like A Baby Tonight”, “This Is Where You Can Reach Me Now”, “The Troubles”.
“The Miracle (of Joey Ramone)” Il singolo
“The Miracle (of Joey Ramone)” Da mercoledì è nelle radio di tutto il mondo il nuovo singolo “The Miracle (of Joey Ramone)”, il primo estratto dal nuovo album. La pubblicazione segue l’uscita gratuita di martedì scorso per tutti gli iscritti a U2.com e come regalo di Apple a oltre mezzo miliardo di clienti dell’iTunes Music Store nel mondo.
arte e fotografia Marby
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imenticate per un momento l’arte per come l’avete sempre concepita in tutte le sue declinazioni più tradizionali. Inoltratevi nell’universo della performance artistica, dove è il corpo il vero oggetto della rappresentazione dei propri vissuti e sentimenti, colti attraverso video e installazioni multimediali in cui la narrazione anche letteraria, la musica e il segno fanno da padroni. L’ex stabi-
L’autunno di Jonas zava l’espressione artistica nelle sue molteplici forme dalla letteratura alla poesia includendo le arti visive e che era nato per rompere gli schemi della tradizione. Joan Jonas è tra le prime artiste donne a utilizzare il video accanto alla performance. La sua formazione legata alla scultura come linguaggio principale, attraversa la danza, il disegno, il cinema sperimentale, la musica contemporanea e il teatro giapponese Kabuki.
2002 Line in the sand - Documenta 11 2002
2010-2012-2013 Reanimation - Kulturhuset 2013
Il 1° ottobre l’artista americana espone all’Hangar Bicocca 2010-2012-2013 Reanimation
limento industriale Hangar Bicocca che, oggi, è un vivace centro di promozione ed esposizione dell’Arte contemporanea a Milano, animato da numerosi eventi multidisciplinari, presenta Joan Jonas, artista performer nata a New York nel 1936, che fin dagli anni ‘60 esplora il tema dell’identità e le relazioni tra il corpo e la sua rappresentazione.
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a mostra curata da Andrea Lissoni comprende dieci installazioni e nove video monocanale riunendo per la prima volta in Italia le più importanti opere dell’artista. L’inaugurazione della mostra è il 1° Ottobre e il 21, durante il periodo dell’esposizione, verrà presentata la Grande rilievo nel pensiero dell’artista è la “natura” come fonte divina d’ispirazione e sostentamento spirituale da conservare. I paesaggi, infatti, e gli animali sono spesso i protagonisti delle sue opere che offrono al pubblico un vero e proprio coinvolgimento emotivo e di riflessione sui grandi temi che affliggono oggi l’umanità: utilizzare al meglio le risorse del nostro pianeta senza sfruttarlo più in modo indiscriminato, l’attenzione agli animali e a
2004-2007 The Shape the Scent the Feel of Things - Dia Bacon 2005
2002 Lines in the sand - Tate Modern 2002
Mostra di Joan Jonas “Light Time Tales“ Dal 2 Ottobre 2014 al 1 Febbraio 2015 Inaugurazione 1° Ottobre ore 19 Pirelli Hangar Bicocca via Chiese 2, Milano info@hangarbicocca.org www.hangarbicocca.org
Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it
performance Reanimation, realizzata in collaborazione con il musicista e compositore jazz Jason Moran. Un po’ come gli artisti del movimento dadaista, nato a Zurigo nel 1916 per opera di Tristan Tzara, che utiliz2004-2007 The Shape the Scent the Feel of Things - Dia Bacon 2005 Amministrazione mail: commerciale@stadio5.it Concessionaria pubblicità Edizioni SBM Tel. 329 3847157 mail: commerciale@stadio5.it
tutto ciò che ci circonda. La mostra si apre con una serie di video e alle sue molteplici modalità di visione , dalle proiezioni in macroscala a quelle più piccole curate come piccoli teatrini portatili. La performance dell’artista dal titolo Ligh Time Tales, si sviluppa intorno a tre opere centrali installate secondo un criterio circolare ma non cronologico. La prima è una proiezione dal titolo “Waltz”, del 2003 in cui viene interrogato il ruolo dell’artista e del suo corpo invecchiato. La seconda, “Mirage” è una complessa installazione composta da alcuni oggetti di scena e monitor. Ultima è “Reanimation”, l’installazione più recente che racconta gli spazi inesplorati come metafora del nostro
vivere e della nostra mente attraverso la proiezione di video che mostrano paesaggi nordici, montagne al tramonto e disegni a inchiostro nero tracciati sulla neve. Con le sue performance Joan Jonas ci restituisce il nostro mondo e il nostro vivere quotidiano fatto d’ironia e dramma di guerra e oscurità ma anche di luce e saggezza se solo ci sforziamo. Se solo lo vogliamo.
Direttore responsabile Grafica Beppe Vigani - mail: direttore@stadio5.it Team grafico Edizioni SBM mail: grafica@stadio5.it Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Aldo Colombo, Lara Comi, Luca De Franco, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011