N 39 2013 milan genoa

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DIAVOLO VINCI PER BARBARA I Grifoni di Gasperini, in grande spolvero, a San Siro per il colpaccio www.stadio5.it

Sabato 23 novembre 2013 Anno 3 n° 39

Milan Genoa

info@stadio5.it COPIAOMAGGIO

L AVO R I IN CORSO

Parola al Baffo “Il Milan non può fallire...”

Il commento della bandiera interista

Sandro Mazzola a pag.3

LA PARTITA Si salvi chi può Anelli a pag. 2

MERCATO Eto’o verso il Milan L. Sada a pag. 4

L’INTERVISTA Eranio boccia Kakà mediano Tramacere a pag. 7

Da dove Iniziare?!?!

Se non lo sai tu!!!!!!

NAZIONALE Prandelli è soddisfatto S. Bisceglia a pag. 9

Scoprite i prodotti Sapore dell’anno 2013 a pag. 9

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Pensiero Stupendo... 2

di Beppe Vigani

A

ngelino Alfano. Uno furbo. Attento, però. Stadi di proprietà, attività all’interno e tessera del tifoso da rivedere sono il suo vangelo. E’ roba di pochi giorni fa. Ora c’è da vedere tra decreti, commissioni e sottocommissioni, tra una riunione e l’altra quanto tempo passerà. Intanto, lui può dire: “Io l’avevo detto”. Furbo Angelino. Stiamo sereni e parliamo di calcio. Il Milan riceve il Genoa. L’attacco dei rossoneri fa piangere: appena 9 gol (3 Balotelli, 2 Robinho e Birsa, 1 Matri e Kakà) in 2800 minuti. Roba da trovare portieri con costante paresi, tanto non c’è pericolo. Pepito Rossi ne ha realizzati 11 in 890 minuti giocati. Oggi è facile sparare sugli Allegri-boys, che, però, hanno anche le loro colpe. Una volta erano robe da ricchi, oggi gli stessi sono infelici e neanche tanto ottimisti. Il tecnico livornese ha le ore contate, Adriano Galliani vive con la sveglia attorno al collo, mentre Barbara Berlusconi sogna in grande. Vuole Paolo Maldini al suo fianco (buongustaia). Una che ha avuto Pato ritrovarsi con un mostro sacro del genere è come dire dal gianduia alla cioccolata della macchinetta. Meglio ridere che fare drammi, ma la partita contro il Genoa è più importante della qualificazione agli ottavi di Champions League. Ciò che arriva in Europa è tutto grasso che cola, ma chi avrebbe pensato ad un Diavolo così scornato nelle prime partite di campionato? Neanche le previsioni più pessimistiche regalavano scenari così liturgici e pieni di dracma. Contro il Grifone ritorna Mario Balotelli, l’unico con Kakà capace di spostare gli equilibri. Il tifoso rossonero sta aspettando che Alessandro Matri si sblocchi e che Niang, magari, si muova di meno e faccia pesare di più quel talento che sembra avere, ma che nessuno ancora ha visto. Ora l’alibi degli infortuni è terminato. Non c’è più tempo di leccarsi le ferite. I tre punti stanno diventando la manna in mezzo al deserto. Visti i gravi problemi d’equilibrio che la società rossonera sta manifestando, ora tocca veramente ai giocatori fare la differenza. Abbiati, De Jong, Montolivo, Robinho, Mexes e compagnia hanno la dignità di sentirsi ugualmente colpevoli di questo status quo? Potrebbe essere il diapason di una nuova avventura, perché “Non c’è uomo possa fare che non sia dignitoso, se lo fa nel modo giusto”. Lo diceva Bill Cosby.

sabato 23 novembre 2013

Si salvi chi può Genoa in bianco da quattro stagioni

Società, staff tecnico e squadra sotto esame col Genoa P a r t i t a

I

l banco degli imputati è particolarmente affollato in casa Milan. La bufera che ha colpito la società si è abbattuta su di essa a tutti i livelli non risparmiando nessuno. Barbara Berlusconi ha le idee chiare su chi vorrebbe al suo fianco per ringiovanire e svecchiare una società arrivata a un punto di svolta. Società in subbuglio e Allegri al lavoro per cercare di far quadrare un cerchio sempre troppo spigoloso. L’ultimo turno di campionato ha regalato un emozionante (!) punto al Bentegodi di Verona che ha portato i rossoneri a quota tredi-

ci, frutto di tre vittorie, quattro pareggi e cinque sconfitte, in pratica una media da salvezza con patema finale. Urge una scossa e subito, anche attraverso soluzioni tattiche differenti o ritorni al passato. Allegri ha sperimentato, osservato e valutato i suoi giocatori. La novità più importante è la posizione di Ricardo Kakà. Il brasiliano nell’amichevole con gli svizzeri dello Young Boys ha ricoperto anche il ruolo di playmaker con l’intento di aumentare le geometrie e la tecnica nella zona più importante del campo, il centro. Il brasiliano non ha fat-

Milan STADIO

In Casa Ultima Vittoria 20/10/13 Milan-Udinese 1-0 Ultimo Pareggio 30/10/13 Milan-Lazio 1-1 Ultima Sconfitta 3/11/13 Milan-Fiorentina 0-2

MEAZZA

M

ilan e Genoa si sono incontrate 45 volte da quando il campionato si gioca a girone unico (1929-1930). 29 vittorie per i rossoneri, 4 sconfitte e 12 pareggi. La vittoria più larga per i padroni di casa risale alla stagione 1949-1950, 14ª giornata: si chiuse 5-0 con doppiette di Nordhal e Gren e rete di Liedholm. Il match con più gol risale alla stagione 2009-2010, 18ª giornata: terminò 5-2 per il Milan con doppietta di Borriello e reti di Ronaldinho, Thiago Silva e Huntelaar per gli uomini di Leonardo, mentre per il Grifone andarono a segno Sculli e Suazo. Dall’altra parte, la vittoria più eclatante avvenne nel campionato 1957-1958, 34ª giornata: 5-1 con tripletta di Abbadie e doppietta di Barison per i rossoblu, mentre Fontana segnò la rete della bandiera. Questo

Statistiche

successo fu l’anche ultimo per il Grifone. In Milan-Genoa, sono stati realizzati 121 gol, di cui 84 a favore dei rossoneri e 37 a favore dei liguri. Nel primo tempo sono stati messi a segno 49 reti, nel secondo 72. Nella prima frazione di gara 35 reti per il Milan e 14 per gli avversari. Nella ripresa i gol dei padroni di casa sono 49, dei genoani 23. L’ultima vittoria del Milan risale alla 9ª giornata della scorsa stagione: terminò con il punteggio di 1-0, grazie alla rete di El Shaarawy. Curiosità: nelle ultime tre sfide il Milan ha vinto sempre per 1-0, mentre l’ultimo punto il Genoa l’ha conquistato nel 2008-2009 (1-1 con reti di Beckham e Milito).

Beckham autore del momentaneo vantaggio rossonero

Genoa

ORE 20.45

In Casa Ultima Vittoria 10/11/13 Genoa-Verona 2-0 Ultimo Pareggio 22/9/13 Genoa-Livorno 0-0 Ultima Sconfitta 29/9/13 Genoa-Napoli 0-2

Fuori Casa Vittoria 19/5/13 Siena-Milan 1-2 Ultimo Pareggio 10/11/13 Chievo-Milan 0-0 Sconfitta 27/10/13 Parma-Milan 3-2

Fuori Casa Ultima Vittoria 3/11/13 Lazio-Genoa 0-2 Ultimo Pareggio 6/10/13 Catania-Genoa 1-1 Ultima Sconfitta 27/10/13 Juventus-Genoa 2-0

Allenatore:

Massimiliano Allegri

Arbitro: Andrea

MILAN (4-3-3 ) Abbiati,

Bill Cosby, attore, scrittore, sceneggiatore e produttore cinematografico

to male e potrebbe aiutare così un reparto in perenne difficoltà, preparando allo stesso tempo la soluzione tattica per l’arrivo di Honda a gennaio. Detto questo, Allegri, almeno per il calcio d’inizio, presenterà un Milan in versione classica pronto poi a cambiare pelle nel momento del bisogno. Tra gli azzurri trova il gol Abate e non Balotelli che però pare aver migliorato l’intesa con Giuseppe Rossi. Bene anche Poli, nei minuti concessigli da Prandelli, che ha confermato le doti di centrocampista moderno messe in luce nel Milan. La nota grigia riguarda il piccolo problema fisico che ha riscontrato De Jong con l’Olanda, ma ci vuole ben altro per tenere fuori un simile combattente. Abbiati in porta, dunque, a comandare la difesa, composta da Abate, Mexes, Zapata ed Emanuelson. A centrocampo Poli, De Jong e Muntari, l’assenza per squalifica di Montolivo si farà sentire, tanto che il tecnico toscano pensa a un tridente Kakà, Balotelli e Robinho per schierare dall’inizio quanta più fantasia possibile contro un Genoa che ha sistemato prima di tutto il reparto difensivo.

Il Milan nelle ultime tre sfide ha sempre vinto per 1-0

Gervasoni

Allenatore

Gian Piero Gasperini

di Mantova

GENOA ( 3-4-3) Perin,

Abate, Mexes, Zapata, Emanuelson,

Antonini, Portanova, Manfredini,

Poli, De Jong, Muntari,

Vrsaljko, Matuzalem, Biondini, Marchese,

Robinho, Balotelli, Kaka

Santana, Antonelli, Gilardino


sabato 23 novembre 2013

I CUGINI COL GENOA NON POSSONO FALLIRE

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Bioritmi

OCCHIO ALLE SORPRESE

Ben tornato capitan Zanetti. Ti aspettoinBrasileconl’Argentina

U

na bella parentesi quella azzurra contro la Germania e la Nigeria. Il Mondiale è ancora lontano però le premesse per far bene non mancano. Per quanto concerne il campionato, come volevasi dimostrare, il Sassuolo ha messo nei pasticci la Roma strappando un meritato pareggio nello sprint finale. La squadra di Di Francesco ha disputato una signora partita e alla fine è stata premiata. Di fatto, c’è che adesso la Juventus è a un passo dal sorpasso dei giallorossi, magari per una sola notte, ma intanto la corsa allo scudetto è tornata ad essere molto interessante visto che i bianconeri, grazie al successo a spese del Napoli, hanno recuperato un bel gruzzolo di punti nei confronti dalla capolista. Sono curioso di vedere come reagirà la Roma lunedì sera con il Cagliari, un avversario di tutto rispetto in netta ripresa e in grado di dare parecchio fastidio ai giallorossi. La Juventus a Livorno non dovrebbe trovare grossi ostacoli, però molto dipenderà dalla reazione della squadra di Nicola dopo la sconfitta al veleno di San Siro con l’Inter. Fra le due formazioni c’è ovviamente un abisso ma nel calcio le sorprese

sono sempre dietro l’angolo perché anche le cosiddette piccole al momento opportuno sanno tirare fuori gli artigli castigando le favorite. Vedi il Sassuolo. Per quanto riguarda la gara di San Siro col Genoa, il Milan rischia parecchio. I nostri cugini sono in crisi di risultati e non di gioco, un successo con i liguri potrebbe rilanciare la squadra e lo stesso Allegri. Il tecnico del Milan in questo momento non ha la bacchetta magica per guarire i malanni che si porta appresso dall’inizio di stagione, però, alla lunga, le capacità, l’esperienza e il lavoro di gruppo prima o poi dovrebbero rilanciare i rossoneri. Ribadisco, comunque, l’impor-

tante della gara di San Siro dove il Milan con Gilardino avrà un avversario in più da tenere d’occhio. In merito all’Inter spero che vinca anche a Bologna. Col Livorno non mi è piaciuta molto e per fare risultato al Dall’Ara dovrà disputare una partita diversa. Due parole per Zanetti. Il capitano è sempre stato nel mio cuore, rivederlo in campo è stato un sollievo. Javier col Livorno ha dimostrato di non aver perso lo smalto dei giorni migliori e se continuerà così lo rivedremo sul rettangolo di gioco per almeno altri due anni. Mondiali con l’Argentina compresi.

LA CLASSIFICA Pos. Squadra P.ti G V N 1 Roma 32 12 10 2 2 Juventus 31 12 10 1 3 Napoli 28 12 9 1 4 Inter 25 12 7 4 5 Fiorentina 24 12 7 3 6 Verona 22 12 7 1 7 Genoa 17 12 5 2 8 Lazio 16 12 4 4 9 Atalanta 16 12 5 1 10 Milan 13 12 3 4 11 Parma 13 12 3 4 12 Udinese 13 12 4 1 13 Cagliari 13 12 3 4 14 Torino 12 12 2 6 15 Livorno 12 12 3 3 16 Bologna 10 12 2 4 17 Sassuolo 10 12 2 4 18 Sampdoria 9 12 2 3 19 Catania 9 12 2 3 20 Chievo 6 12 1 3

classifica marcatori 11 reti Rossi (Fiorentina; 4 rigori) 8 reti Cerci (Torino; 4 rigori) 7 reti Palacio (Inter) 6 reti Tevez (Juventus; 1 rigore) Callejon (Napoli) Hamsik (Napoli) Berardi (Sassuolo; 4 rigori) 5 reti

Denis (Atalanta) Gilardino (Genoa; 1 rigore) Vidal (Juventus; 1 rigore) Paulinho (Livorno) Higuain (Napoli; 2 rigori) Parolo (Parma) Toni (Verona) 4 reti Conti (Cagliari) Alvarez (Inter) Pogba (Juventus) Candreva (Lazio; 2 rigori)

il portiere Mattia Perin cresciuto nel Genoa

C

Il Sassuolo ci crede e pareggia sul finale

S 0 1 2 1 2 4 5 4 6 5 5 7 5 4 6 6 6 7 7 8

Gf Gs +/26 3 23 26 10 16 24 11 13 29 12 17 24 14 10 22 19 3 13 14 -1 16 16 0 14 15 -1 17 19 -2 17 20 -3 11 15 -4 13 20 -7 18 21 -3 13 18 -5 14 24 -10 13 28 -15 13 22 -9 8 19 -11 7 18 -11

Cassano (Parma) Florenzi (Roma) Eder (Sampdoria; 2 rigori) Gabbiadini (Sampdoria) Immobile (Torino) 3 reti Diamanti (Bologna; 2 rigori) Barrientos (Catania) Cambiasso (Inter) Nagatomo (Inter) Pirlo (Juventus) Balotelli (Milan; 1 rigore) Muntari (Milan) Pandev (Napoli) Gervinho (Roma)

MILAN LEGGERMENTE FAVORITO

’è Milan-Genoa è la partita si annuncia molto incerta. Secondo i bioritmi la squadra di Allegri sembra leggermente favorita, soprattutto sotto l’aspetto fisico. rispetto ai rossoblu di Gasperini però molte cose potrebbero cambiare sul piano dell’emotività in considerazione degli ultimi risultati poco felici conseguiti da Abbiati e compagni in questo avvio di stagione. IL Genoa arriva da una bella serie positiva di tre vittorie consecutive e questo potrebbe dare una carica in più all’undici di

Gasperini al cospetto di un avversario blasonato come il Milan. Mettendo insieme i bioritmi di una dozzina di giocatori i rossoneri sembrano avere qualche chance in più dell’avversario se è vero che la punta più alta dei valori viene registrata da Abate e El Shaarawy con un 6,50. Fanno seguito De Jong con 6,49, Poli 6,47, Mexes 6,43 e Robinho 6,41. Poco in palla sembrerebbe Kakà per via del 5,22 che lascia qualche dubbio sulla giornata bioritmica. In campo genoano sono in diversi a toccare il 6,50, primo su

tutti Biondini seguito a ruota da Matusalem. Un gradino più sotto con 6,49 troviamo un terzetto formato da Cofie, Vrsaljko e Salikos. A seguire ci sono il portiere Perin a quota 6,46 mentre Fetfaktzdis è a 6,42 davanti di alcune lunghezze rispetto a Gilardino fermo a 6,31 che comunque non è assolutamente un valore basso considerando i bioritmi medio degli altri colleghi. Riguardo gli allenatore il più in forma risulta Gasperini. Dunque, occhio alle sorprese, Gasperini sembra aver risanato la difesa.

TURNO ODIERNO 13ª Giornata

Sabato 23 Novembre 18:00 Verona - Chievo Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 20:45 “Milan - Genoa Stadio Giuseppe Meazza, Milano 20:45 Napoli - Parma Stadio San Paolo, Napoli Domenica 24 Novembre 15:00 Livorno - Juventus Stadio Armando Picchi, Livorno 15:00 Udinese - Fiorentina Stadio Friuli, Udine 15:00 Sampdoria - Lazio Stadio Luigi Ferraris, Genova 15:00 Sassuolo - Atalanta Stadio Città del Tricolore, Reggio Emilia 15:00 Torino - Catania Stadio Olimpico, Torino 20:45 Bologna - Inter Stadio Dall’Ara, Bologna Lunedì 25 Novembre 20:45 “Roma - Cagliari Stadio Olimpico, Roma

PROSSIMO TURNO 14 ª Giornata Sabato 30 Novembre 18:00 Parma - Bologna Stadio Ennio Tardini, Parma 20:45 Genoa - Torino Stadio Luigi Ferraris, Genova

Domenica 1 Dicembre 12:30 Catania - Milan Stadio Angelo Massimino, Catania 15:00 Cagliari - Sassuolo Stadio Sant’Elia, Cagliari 15:00 Chievo - Livorno Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 15:00 Atalanta - Roma Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 15:00 Inter - Sampdoria Stadio Giuseppe Meazza, Milano 20:45 Juventus - Udinese Juventus Stadium, Torino Lunedì 2 Dicembre 19:00 Fiorentina - Verona Stadio Artemio Franchi, Firenze 21:00 Lazio - Napoli Stadio Olimpico, Roma

il capocannoniere Giuseppe Rossi


sabato 23 novembre 2013

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IL PISTONE CHE ARRIVA DA BIELLA ALLEGRI ALL’ULTIMA L’o s p i t e

S

arà certamente uno dei “giocatori chiave” dell’incontro, Alberto Gilardino. A Genova in molti preferivano Borriello, ma l’attaccante biellese è di un’altra categoria. “A gennaio non parto. Al Toronto? Resto un giocatore del Genoa, ho dato tutto, voglio rimanere e continuare a far bene con questa maglia”, ama ripetere il calciatore rossoblu. “Voglio restare al Genoa e segnare ancora tanti gol”. E il Mondiale? “Finché si parla di Gilardino va bene”, dice in prima persona. La moglie, Alice Bregoli, a Santa Margherita Ligure disfa le valigie. Le tre figlie, Ginevra, Gemma e Giulia, sono felici di non dare l’addio alle amiche del cuore. Nato lo stesso giorno in cui l’Italia, guidata da Enzo Bearzot, ha battuto il Brasile per 3-2 nel Campionato mondiale di calcio 1982, Gilardino di testa è un ariete e un acrobata. Ama farsi servire in area di rigore, dove può sfruttare le sue doti di tempismo e opportunismo. Protegge la palla come pochi e si fa trovare sempre pronto su posizione attendendo indomito i cross dei compagni di squadra. Gila dà sempre profondità alla squadra. Tira spesso di prima intenzione e si fa rispettare dagli avversari an-

Niente Canada, solo rossoblu nel futuro della punta amata dalla curva

che sotto la porta nemica, prima di concludere in rete. Un destro naturale, il suo. Tuttavia, negli anni con la maglia del Parma ha saputo migliorare il controllo col piede sinistro. Dopo la stagione a Bologna, dove ha salvato gli emiliani dalla retrocessione, è tornato al Genoa. Dichiarato incedi-

SPIAGGIA COL GENOA

Juventus, profumo di sorpasso se batte il Livorno

D

Chi è Alberto Gilardino

opo la sosta azzurra con le gare dell’Italia di Prandelli contro Germania e Nigeria, rispettivamente giocate a Milano e Londra, torna il campionato con la novità di un’altra brusca frenata della Roma ad opera del Sassuolo, bravissimo all’Olimpico, nel turno precedente, a bloccare sul pareggio i giallorossi di Rudi Garcia. Ad approfittare del mezzo passo falso della capolista è stata la Juventus che ha mandato al tappeto il Napoli, nello scontro frontale per la corsa allo scudetto, rifilandogli un secco 3-0 che non ammette repliche. E proprio il Napoli, nell’anticipo di stasera del San Paolo col Parma, proverà a rialzare la testa per non perdere definitivamente il treno dell’alta classifica. La Roma, invece, lunedì 25 affronterà all’Olimpico un Cagliari in palla re-

Nato a Biella il 5 luglio dell’82, Alberto Gilardino è stato Campione del Mondo con la Nazionale nel 2006. Con il Milan, squadra nella quale ha militato dal 2005 al 2008, ha conquistato una UEFA Champions League, una Supercoppa UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA. Attualmente è tra i primi 20 calciatori per numero di reti segnate in Serie A ed è il principale bomber azzurro tra i giocatori in attività.

Il gol capolavoro di Pirlo

bile da Preziosi, Gila ha esordito in campionato a San Siro contro l’Inter (0-2) e segnato il suo primo gol stagionale in A la domenica dopo contro la Fiorentina in casa (2-5). La prima doppietta della stagione in rossoblu è del 20 ottobre scorso, in casa contro il ChievoVerona (2-1).

Campionato

duce dal successo del Sant’Elia in zona Cesarini col Torino di Ventura. I riflettori odierni sono comunque puntati sulla sfida serale del Milan col Genoa dove,, si decideranno le sorti di Allegri in caso di mancata vittoria dei rossoneri. Il vecchio Diavolo ha rischiato parecchio a Verona col Chievo strappando un pareggio piuttosto strano ma con il Grifone guai fallire, anche se l’avversario sembra presentarsi in forma smagliante grazie ai tre successi consecutivi, ultimo dei quali chiuso a doppia mandata in cassaforte a Marassi contro il Verona rivelazione di Mandorlini. Viaggia, al contrario, bene l’Inter di Mazzarri che, ai tre punti conquistati a Udine venti giorni fa ha fatto seguire l’importante vittoria casalinga con il Livorno grazie in particolare modo alla

disgraziata autorete del portiere labronico Bardi e al grande spunto promosso da capitan Zanetti nell’azione che ha portato al raddoppio dei nerazzurri con Nagatomo a una manciata di secondi dal fischio di chiusura. Lo stesso Livorno, orfano dello squalificato Paulinho, domani pomeriggio riceverà all’Ardenza una Juventus che per ventiquattro ore, in caso di vittoria, balzerebbe in testa alla classifica sorpassando la Roma impegnata, come già detto, lunedì all’Olimpico col Cagliari. Test importante, infine, per la Fiorentina in trasferta al Friuli con una Udinese bastonata a Catania nell’ultimo turno. Da seguire l’Atalanta a Reggio Emilia contro quel Sassuolo che ha fatto tornare con i piedi per terra i tifosi romanisti per l’1-1 di due settimane fa.

La disperazione giallorossa per il pareggio col Sassuolo

La nuova ThoInter punta dritta al Dall’Ara ETO’O VERSO IL MILAN, HONDA A GENNAIO ICugini

N

essuna sorpresa. Il distacco c’è ma non si vede. Non per ora quantomeno, perché il passaggio di proprietà fra Massimo Moratti ed Erick Thohir è apparso il più delicato possibile. Massimo presidente onorario, Thohir presidente e Angelomario vice-presidente. Insomma i Moratti ci sono ancora e, probabilmente ci saranno sempre, anche quando il magnate indonesiano rifarà le valige alla volta di Giacarta. Prima, però, ampio spazio ad una parola che in Italia difficilmente può avere una giusta collocazione semantica: programmazione. Thohir nella 7 giorni milanese ha incontrato tutti, da Mazzarri ai giocatori, dai dirigenti ai consiglieri passando per i responsabili della comunicazione e del settore giovanile. Lo sviluppo dell’Inter parte ora,

I nerazzurri a caccia dei tre Valdes futuro rossonero, Vidic alla punti contro i felsinei in crisi Juventus. Pirlo al Real Madrid?

con un grande occhio all’ampliamento del marchio senza trascurare il lato predominante che, ovviamente, riparte dalla sfida contro il Bologna. Pioli avrà a disposizione gli stessi undici che, con alti e bassi, nelle ultime tre sfide hanno saputo rimettere in saldo la panchina dell’allenatore. Il dubbio più grande riguarda la porta dove Gianluca Curci non garantisce affidabilità fra i pali. Diamanti guida la giovane batteria d’attacco dove il baby Cristaldo ed il talento interista Laxalt possono mettere in difficoltà la retroguardia nerazzurra. Arrivano brutte notizie dall’infermeria per quello che riguarda proprio la difesa nerazzurra, con Walter Samuel che si è aggiunto ai già lungodegenti Mauro Icardi e Diego Milito. Andrea Ranocchia è squalificato e, nonostante il rientro dalla squalifica

Hugo Campagnaro torna a guidare la retroguardia nerazzurra

di Juan Jesus, sarà ancora una volta emergenza per quello che riguarda il pacchetto arretrato. Campagnaro è in pieno recupero e dovrebbe partire da titolare, ma nel caso in cui non dovesse farcela è il solo Marco Andreolli l’alternativa a disposizione di Walter Mazzarri. Poca abbondanza in difesa, così come in attacco dove il solo Palacio gode di buona salute e fiducia da parte dell’allenatore. In salute, in realtà ci sarebbe anche Ishak Belfodil, ma all’attaccante algerino sarà preferito ancora una volta un trequartista. Confermata la presenza negli undici di Cambiasso, Ricky Alvarez e Guarin è ancora una volta il ballottaggio TaiderKovacic a tenere banco sulla scrivania dell’allenatore toscano. Se la scelta ricadrà sul talento croato allora sarà lui ad affiancare Palacio in attacco, altrimenti il ruolo di trequartista sarà ricoperto dal colombiano Guarin. Non ci sarà Thohir, ma sarà la prima Inter ufficiale del magnate indonesiano da presidente. Vietato fare brutta figura, perché gli sms questa volta, non avranno il numero di Massimo Moratti come destinatario. Thohir osserva da lontano. Un monito in più, per fare bene nella corsa al terzo posto.

E

’ già successo con Pirlo, Ronaldo, Ibrahimovic, Ganz, Pazzini e tanti altri. Quindi, nessuna stropicciata di occhi o critiche fuori luogo se qualcuno fa filtrare la notizia che al Milan a gennaio potrebbe arrivare a rinforzare l’attacco rossonero Samuel Eto’o, ex della Beneamata, dell’Anzhj ed attuale bomber del Chelsea di Josè Mourinho. Il camerunense, appena approdato al Mondiale brasiliano del 2014 grazie al successo con la Tunisia, molto spesso viene tenuto in panchina dal coach portoghese dei Blues e di conseguenza avrebbe chiesto di andarsene per poter giocare qualche partita in più prima di chiudere la sua brillante carriera. A Londra alcuni controbattono che Eto’o potrebbe presto rinnovare il contratto per un’altra stagione, altri

sostengono che il giocatore ha ormai pronte le valige per l’Italia dove ad attenderlo c’è soprattutto il Milan, seguito a ruota dall’Inter che non ha dimenticato affatto le belle imprese del passato del cannoniere africano. Il Milan fra poco più di un mese potrà inoltre disporre di Honda, lasciato libero dal Cska Mosca dopo un lungo braccio di ferro. Per quanto concerne la Juve, il club bianconero sembra a un passo dal trentaduenne Vidic dello United che a sua volta rischia di perdere anche l’altro difensore Sagna. Il Real Madrid intanto sta facendo pressione sulla Juve per Pogba ma a Torino non ci stanno perché il francese è destinato a rilevare la maglia di Pirlo in scadenza di contratto. I bianconeri hanno alzato la cifra del biennale offerta al fuoriclasse bresciano

Mercato

ma il Real e Ancelotti insistono per strappare il sì del giocatore in prospettiva futura a favore delle Merengues. Pirlo, per la cronaca, piace anche al Psg e al Monaco di Ranieri. I parigini, nel frattempo, hanno concesso semaforo verde a Menez che potrebbe andare all’Inter in compagnia di Montoya del Barcellona. L’Inter è pure sulle piste di Djordevic del Nantes mentre lo svincolato Victor Valdes del Barca potrebbe andare al Monaco o in alternativa al Milan se Abbiati passerà alla squadra del Principato come qualcuno ha scritto.


amarcord sabato 23 novembre 2013

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Stephan El Shaarawy al Genoa dal 2006 al 2010

Stephan El Shaarawy al Milan dal 2011

Alberto Gilardino al Genoa dal 2012

Antonio Nocerino al Milan dal 2011

Antonio Nocerino al Genoa nel campionato 2004-2005

Alberto Gilardino al Milan dal 2005 al 2008

Marco Borriello al Genoa nel campionato 2007-2008

Marco Borriello al Milan nel 2002-2003 e nel 2006-2007

Antonio Valentin Angelillo al Milan nei campionati 1965-1966 e 1967-1968. Indossò la maglia del Genoa nel campionato ‘68-’69


sabato 23 novembre 2013

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Milan Club Latina iClub

S

ono sulla breccia da 41 anni i rossoneri tifosi di Latina. Correva l’anno 1972, quando numerosi tifosi del Diavolo sentirono il bisogno di concretizzare la loro passione fondando un Milan Club, oggi, sicuramente, uno dei più “vecchi” affiliati all’AIMC. Da allora, posta la prima pietra, ha avuto inizio la gloriosa storia rossonera a Latina continua ad avere il suo punto di riferimento presso la originaria sede del Bar Massimo, in Via Villafranca. Senza voler fare torto a nessuno, corre l’obbligo di citare i due pilastri sui quali si è costruita la stessa storia del sodalizio: Umberto Barboni, Delegato Regionale per il Lazio dell’Associazione Italiana Milan Club e Massimo Di Fiore, presidente del Club. “Abbiamo attraversato quasi mezzo secolo di vita della Società -ci dice il presidente Di Fiore - dal periodo buio di Farina allo splendore degli anni dei trionfi in tutto il mondo, sotto la illuminata presidenza di Silvio Berlusconi. Un ruolo determinante, me lo lasci dire, lo abbiamo giocato anche noi tifosi che non abbiamo ab-

bandonato mai la squadra, come non la abbandoneremo adesso, in un momento molto delicato, in cui sarebbe facile defilarsi, in attesa di tempi migliori. Esorto la Società rossonera ad assumere un comportamento più leale nei confronti di mister Allegri, sempre messo alla prova. Lasciamolo lavorare e, a fine mandato, si trarranno le somme sul suo operato”. l tifosi di Latina, in tutti questi anni, non hanno badato a spese nel seguire la squadra in tutto il mondo. Sono stati al Bernabeu di Madrid a vedere la squadra di Sacchi imporre il gioco in casa del grande Real. A Barcellona, il 24 Maggio 1989, ci fu un vero e proprio esodo con 90.000 tifosi; poi è stata la volta di Vienna,Tokio, Atene, e Monaco. Non si sono fermati, ovviamente, neppure in Italia seguendoli in quasi tutte le trasferte. Per i tifosi costretti a restare a Latina, al Bar Massimo è stato messo a disposizione un maxi schermo per seguire le partite comodamente. Ancora il presidente: “Abbiamo compiuto enormi sacrifici e lo faremo ancora, perché la passione per squadra del cuore ti porta a sopportare tutto. Il cammino è ancora lungo per rivedere il Milan di una volta, ma noi resteremo compagni fedeli, come è stato finora”. Le attività

del Club non si limitano al puro e semplice tifo, ma spaziano dal sociale all’educazione dei ragazzi oltre alla raccolta fondi da destinare a Enti di ricerca e studio. Ci sembra che più di così un Club non possa fare.

CASA MILAN

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l Milan cambia sede e, dopo cinquanta anni in via Turati, trasloca nell’area Portello di Milano, un business da due milioni di euro. Si chiama “Casa Milan” e rappresenta il futuro, un momento importante per tutta la Società, per il Milan che si muove e avanza. La nuova sede, 9 mila metri quadrati, è in un avveniristico palazzo poco distante da San Siro, di cui occupa sei piani, due dei quali interrati. Casa Milan ospiterà 120 dipendenti, uffici, la sala stampa, una sala per i ricevimenti e una per il relax, oltre alla terrazza e al Museo, al piano -1, della società più titolata al mondo, che ospi-

terà anche le numerose Coppe vinte in tutto il mondo, finora custodite gelosamente nella sala dei trofei di via Turati. Al quarto piano, quello riservato alla presidenza e agli alti dirigenti, si trova

il nuovo ufficio dell’amministratore delegato Adriano Galliani; un corridoio lo separa da quello di Barbara Berlusconi. “Casa Milan” entrerà a pieno regime il prossimo mese di aprile.


sabato 23 novembre 2013

L’EX CENTROCAMPISTA APPLAUDE GASPERINI MA BOCCIA IL RUOLO DEL BRASILIANO

Stefano Eranio: ‘’Kakà dietro non mi convince” Intervista

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tefano Eranio è stato un grande centrocampista, impiegato prevalentemente sulla fascia destra. S Cresciuto nelle giovanile del Genoa, Eranio ha giocato per 8 anni con il Grifone, ma è nelle cinque stagioni al Milan che il genovese ha consegnato la propria carriera alla storia. Da doppio ex, che partita si aspetta? Per quanto riguarda il Genoa, da quando è arrivato Gasperini le cose stanno andando meglio, il momento di difficoltà è stato lasciato alle spalle e ora si sta intraprendendo un percorso positivo. Il Milan, purtroppo è in un momento delicato, bisogna assolutamente ritrovare il bandolo della matassa perché non c’è più alcun margine di errore. Milan in continua difficoltà, soprattutto in difesa. Solo Mexes è l’unico certo del posto da titolare. Come si può migliorare? Recuperare i giocatori importanti, secondo me nel campionato si attacca in 11 e si difende in 11 penso che non sia solo un problema di difensori, ma di un’intera squadra. C’è bisogno di tutti, anche se devo dire che De Jong sta facendo molto bene questo tipo di lavoro ed è un giocatore che a oggi è fondamentale in questo Milan. Kakà regista basso. Un ruolo alla Pirlo la convince?

È un giocatore che secondo me lo può fare per le caratteristiche che ha. Forse da mezz’ala destra potrebbe giocare ancora meglio, con un passo che consenta a lui di inserirsi dalla mediana. Da regista, invece, bisogna vedere se ha 90 minuti nelle gambe, se terrà la posizione. Kakà, non è un regista, deve trovare i tempi giusti e non farsi trasportare dal gioco lontano dalla sua posizione. Lo può fare perché ha classe da vendere, ma dovrà lavorarci su. Il Genoa sembra essere tornato ai livelli che le competono. Quanti meriti ha Gasperini? Lui lavora bene, è pignolo nelle sue decisioni, sicuramente ha portato il fatto di far giocare la squadra alla perfezione secondo uno schema ben definito. Lui Gioca a tre dietro ma sembra una difesa a cinque. E Gli esterni d’attacco sono sì offensivi, ma forniscono un aiuto alla fase difensiva. Giustamente, poi, ci vuole un po’ di fortuna per uscire definitivamente dal periodo negativo d’inizio anno. Cosa c’è dietro il flop di Francesco Lodi? C’è che davanti a lui ci sono giocatori di grande spessore, così come chiede Gasperini. In mezzo al campo per l’allenatore ci vuole un centrocampo di grande forza e capacità tattica. Con il passo che ha, Lodi non è il giocatore più adatto perché per lui è più difficoltoso tenere la posizione e ricoprire quel ruolo. Se avrà la voglia di non mollare, però, potrà sicuramente trovare condizione e minuti nelle gambe.

A più di un mese di distanza, cos’ha portato al suo allontanamento da Genova? Secondo me, il fatto di aver la voglia di cambiare in prima squadra. Hanno scelto di riportare Gasperini a Genoa pur avendo vinto il derby e Liverani è stato allontanato. Allo stesso tempo hanno scelto di portare il secondo di Gasperini, che conosce bene il modo di allenare del tecnico in primavera per creare una sorta di simbiosi. Sono stato maltrattato io come Liverani, però la decisione di cambiare era già nell’aria. Far tornare l’uomo che aveva fatto grande il Genoa. Se le chiedessi Barbara o Adriano? Io, attualmente, ne sono fuori quindi non posso dire da che parte stare. Conoscevo molto bene Silvio Berlusconi e sono molto grato a lui per la mia permanenza nel Milan. Lo stesso discorso lo posso dire di Galliani, poiché anche con lui abbiamo costruito un Milan fortissimo e vincente. Lui è un professionista che ha sempre fatto bene il suo lavoro. Ora non conosco Barbara, però ho la garanzia che sia una persona della famiglia Berlusconi e se le hanno dato il pieno potere per agire è giusto che possa fare le sue scelte. È un rapporto insanabile quindi? Quando si vocifera tanto qualcosa di vero ci sarà. Non è facile liberarsi di una persona che sa fare il suo mestiere come nessun altro in Italia. Adriano può risultare più o meno simpatico, ma di sicuro è un professionista serio.

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Grifone reale sui resti del Diavolo Gli Ospiti

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ra il Genoa fa paura anche al Milan. Arriva a San Siro la “nonna” del calcio italiano, essendo la prima squadra della penisola, fondata dagli inglesi che, dal 7 settembre 1893, la proiettarono nel firmamento del pallone come Genoa Cricket ad Football Club. E’ un nome che, solo a sentirlo, incute paura e certamente ne avranno tanta i giovincelli rossoneri, che forse poco sanno della storia del nostro campionato. Il Genoa oggi, oltre che temuto, è anche rispettato grazie alla sua invidiabile tabella di marcia che racconta di ben tre vittorie consecutive regalate da Gilardino, Kucka e compagni . Questi impavidi dell’area di rigore, solidali tra loro, hanno ben onora-

to anche l’impegno assunto nei confronti di Gasperini, tornato al vecchio amore sotto la Lanterna, dopo le alterne e sventurate parentesi al di fuori della terra ligure. Oggi, nella classifica delle minori, si fa per dire, comanda il Grifone con la croce di San Giorgio avvolta dai colori rosso e blu, già della corona dei Reali inglesi come da tradizione. E’ stato il signor Parodi, nel 1910, a volere lo stemma sulle maglie, che rappresentasse, in una perfetta simbiosi, la città di Genova e la gemellata Londra. E’ stata una felice intuizione che ancora oggi fa spiccare lo scudetto sulle maglie ed incute un certo timore, per la presenza dell’animale in parte aquila, leone e cavallo. Ecco perché la squadra di Gasperini non ha poi tanto timore riverenziale nei confronti di un rivale a pezzi. Il Genoa lo sa ed è pronto a picchiare come aquila sul malcapitato diavolo rossonero, per poi farne un boccone con

l’esultanza rossoblu ai danni del Verona

Conte sorride: la FIFA dice si, Vidal ci sarà contro il Livorno. I tifosi Juventini hanno gridato: “EVVIVA LA FIFA”

Inter, il direttore sportivo Branca è a caccia di ali. Per ora i suoi migliori esterni… sono talmente esterni che giocano in altre squadre.

Stefano Eranio con il Milan ha vinto 3 scudetti e una Champions

la forza del leone. Gilardino è senz’altro l’elemento più temuto dalla traballante difesa milanista, perché cova la sua personale vendetta contro chi non ha avuto fiducia in lui. I Liguri, comunque, non sono sprovveduti a tal punto da pensare di trovare una bella tavola già imbandita per loro. Dovranno sudare non poco per non uscire con le ali rotte da un improvviso risveglio di forza e dignità di una squadra che, visti i precedenti, non si dà mai per vinta e costretta a fare punti. Il Milan, come gli accade quando si trova con l’acqua alla gola, non avrà troppi riguardi della storia della prima compagine italiana, ora arruolata con grande merito, nel prestigioso “Club for Pioneers”, in compagnia dello Scheffield e del Recreativo de Huelva. A volte, i blasonati titoli onorifici non bastano ad evitare brutte sorprese, proprio come potrebbe accadere stasera, nella delicata sfida di San Siro.

È di questi giorni la notizia che i cinesi vogliono comprare la Roma. Secca la risposta di Totti: “Aò, questi ar massimo possono comprasse la Primavera, così ce fanno l’invortini!”


sabato 23 novembre 2013

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IL MILAN A GLASGOW SI GIOCA LA STAGIONE IL NAPOLI A DORTMUND PER LA VITTORIA Rischia lo Zenit a S. Pietroburgo con l’Atletico La Juve obbligata a vincere col Copenaghen l’armata rossonera proverà a fare sua la partita

Champions

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er il Milan deve essere una notte magica. La Champions è dietro l’angolo e conquistare la qualificazione, magari con un turno di anticipo, sarebbe il massimo considerando, in particolare modo, l’avvio disastroso in campionato della squadra di Allegri. Battere il Celtic a Glasgow è possibile, resta l’obiettivo primario, anche se la vigilia della partitissima con gli scozzesi è preceduta questa stasera da un impegno da non sottovalutare contro un Genoa in grande spolvero per via dei tre successi con-

secutivi chiusi in cassaforte nelle ultime settimane. A Glasgow ha faticato pure il Barcellona ad incassare i tre punti. I catalani hanno vinto solo per 0-1 e il vecchio Diavolo, incerottato come sempre in campo e fuori (col braccio di ferro fra Galliani e la bella Barbara) nella circostanza dovrà dimostrare di valere qualcosa in più in formato internazionale rispetto alla copia sbiadita del campionato. E’ chiaro che con una vittoria sugli scozzesi i giochi per la qualificazione agli ottavi potrebbero essere cosa fatta, cioè missione compiuta, ma è altrettanto vero che un pareggio in terra di Scozia lascerebbe aperta la porta all’Ajax nell’ultima gara dell’11 dicembre quando i rossoneri a San Siro dovranno giocar-

Il Celtic non faciliterà il compito al Milan

Europa League

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rasferta in Portogallo col Pacos de Ferreira per la Fiorentina nel quinto appuntamento con l’Europa League. La Viola, al comando del Gruppo E, forte dei suoi dodici punti, tre dei quali conquistati con l’ultimo successo in Romania col Pandurii, è in viaggio di piacere in terra lusitana avendo, ormai, staccato il biglietto per i sedicesimi con

si tutto con l’undici olandese. Il futuro dei rossoneri è in pratica legato al risultato di Amsterdam dove il Barca, già qualificato incrocerà le armi appunto con l’Ajax per pura formalità. Insomma, nulla da dire se i milanisti tiferanno per una vittoria di Messi e compagni, vittoria che terrebbe stoppati i tulipani a quota 4, un solo punto di vantaggio sul Celtic fermo a quota 3. L’Ajax ha una difesa colabrodo e il Barcellona non dovrebbe avere grossi problemi ad andare in gol. Negli altri gruppi, ad esempio il G, lo Zenit di Spalletti proverà a fare uno sgambetto al già qualificatissimo Atletico Madrid, ospitato a San Pietroburgo, mentre il Porto con l’Austria Vienna cercherà di recuperare il terreno perduto per riagganciare i russi. Nel Gruppo E c’è attesa per il Chelsea chiamato a vendicare a Basilea il clamoroso rovescio casalingo con gli svizzeri allo Stamford Bridge nel turno inaugurale. Eto’o è in grande forma e promette scintille nei prossimi impegni. Per lo Schalke trasferta insidiosa a Bucarest con la Steaua.

FIORENTINA IN VIAGGIO DI PIACERE IN PORTOGALLO

Lazio in trasferta nella ghiacciaia di Varsavia largo anticipo come si erano augurati in partenza i fan toscani. Col Pandurii la squadra di Montella ha rischiato la sconfitta ma alla fine, in rimonta, i rumeni sono stati puniti rimanendo a quota uno in compagnia dei portoghesi del Pacos. Nello stes-

so gruppo bene anche gli ucraini del Dnipro chiamati al derby dell’Est col già citato Pandurii. Meno bene sta la Lazio che per avere ragione dei ciprioti dell’Apollon Limassol hadovuto sudare le proverbiali sette camice. La squadra di Petkovic non è affatto

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aradossi del calcio, Il Napoli, in Champions, a quota 9, rischia più della Juve bloccata a tre punti e ultima in classifica nel Gruppo B, dopo il pirotecnico pareggio di Torino del 5 novembre con il Real Madrid di Carletto Ancelotti. In effetti, cifre alla mano, la formazione di Benitez, al comando del girone F in compagnia dell’Arsenal, non avrà sicuramente vita facile dal momento che l’impegno di martedì sera contro un Borussia Dortmund dal dente avvelenato per la sconfitta interna incassata dagli inglesi guidati da Wenger, sulla carta appare piuttosto difficile e insidioso. A Napoli, dove si leccano ancora le ferite per lo 0-3 incassato dalla Juventus, sperano nell’ennesimo miracolo di San Gennaro ma siccome si gioca a Dortmund l’impresa sembrerebbe davvero proibitiva, anche perché per i tedeschi di Klopp la gara con i partenopei è da dentro o fuori dalla Champions. Se il

guarita e lo dimostra non solo il successo di misura dell’Olimpico con l’Apollon ma la sconfitta casalinga col Genoa e il pareggio conseguito al Tardini col Parma la scorsa settimana. La squadra biancazzurra giocherà a Varsavia col Legia. Davanti alla Lazio nel Gruppo J troviamo i turchi del Trabzonspor con due punti di vantaggio, mentre l’Apollon e ancor di più il Legia Varsavia sono ormai fuori dei giochi. Sorpresa invece nel girone F dove la capolista Eintracht Francoforte è finita a gambe all’aria incassando una inattesa sconfitta a Tel Aviv col Maccabi. Gli israeliani hanno rifilato ai tedeschi un clamoroso poker, anche se l’Eintracht ha tentato la rimonta segnando due gol davanti a pubblico impazzito

Napoli pareggia i conti tornano, se va buca, quasi un addio all’Europa alla faccia delle tre vittorie collezionate su quattro partite chiuse in cassaforte in questa fase delle qualificazioni agli ottavi. Benitez potrà contare sull’assetto completo della rosa con l’aggiunta di un Higuain e Insigne, assi nella manica pronti a colpire al momento giusto il Borussia. Oltretutto c’è un Hamsik

Champions

re le armi con il Galatasaray di Mancini e Drogba. Molto dipenderà dal risultato di Madrid del prossimo mercoledì di Drogba e compagni, però, prese in considerazione le gare diNapoli e Juventus non è difficile trarre delle conclusioni dando i bianconeri più favoriti al passaggio del tur-

Giorgio Chiellini esulta con i compagni

scalpitante che ha dichiarato di voler chiudere la sua carriera a Napoli rifiutando, al contrario di Cavani, Lavezzi e Zuniga, la clausola recessoria per un addio alla città del Vesuvio. Dicevamo della Juve. La Vecchia Signora per continuare la sua avventura in Champions dovrà in primo luogo far bottino pieno allo Juventus Stadium con i danesi del Copenaghen, poi andare in Turchia a Istanbul ad incrocia-

no rispetto alla squadra campana. Negli altri impegni il Psg si gioca il primo posto nello scontro diretto del Parco dei Principi con l’Olympiacos mentre i campioni in carica del Bayern Monaco vanno in viaggio di piacere a Mosca col Cska costretto ormai a pensare solo all’Europa League in compagnia del Viktoria Plizen in campo a Manchester col City. Per lo United trasferta a Leverkusen

di gioia. Il Maccabi è ora a due lunghezze dai panzer di Germania. Nel Gruppo L bloccato anche il Paok dal Maccabi Haifa sul 2-2 con gli olandesi dell’Az che fanno le scarpe ai kazaki del Kuban. Negli altri gruppi frenano il Siviglia bloccato in casa sul pareggio dello Slovan Liberec, i bulgari del Lodogorets fermati sull’1-1 dallo Chomomorests, mentre il Thun cade davanti al

proprio pubblico con la Dinamo Kiev. Continua invece la marcia trionfale del Salisburgo: gli austriaci centrano la quarta vittoria in quattro partite andando a vincere a Liegi con lo Standard. Incertezza nel Gruppo I col Lione che non va oltre il pareggio in Croazia col Rijeka mentre il Tottenham, pur sempre primo, fa una faticaccia con i moldavi dello Sheriff. l’esultanza dei viola


sabato 23 novembre 2013

Nazionale

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llenamenti di lusso per gli azzurri. A San Siro l’Italia fa la sua bella figura con la Germania, recuperando lo svantaggio, finisce 1-1 per la soddisfazione di Prandelli, meno soddisfatto Loew. I tedeschi colpiscono tre legni, ma non centrano la porta degli azzurri che si organizzano bene e mettono, finalmente, in campo personalità e buon gioco. Prandelli può presentarsi all’appuntamento Mondiale con la consapevolezza di una squadra che gioca bene e con gli uomini chiave al posto giusto. Da Pirlo, regista quasi impeccabile, alla coppia d’attacco Balotelli-Rossi, passando per il centrocampo a 4. Qualche perplessità resta solo sulle fasce, comunque migliorato dal rientro di Criscito e la pre-

PRANDELLI SODDISFATTO

senza di Abate. Contro la Germania la Nazionale azzurra ha fatto un buon allenamento, terzo risultato utile per Prandelli dopo la vittoria all’Europeo, in semifinale, ed il pari a Dortmund. Anche a Londra, nell’ultima amichevole del 2013, contro la Nigeria ha dimostrato di poter dire la sua al Mondiale fra sette mesi. Quello di Londra è stato

un test importante dimostrando di poter gestire la partita e recuperare, senza particolari sconforti, lo svantaggio con sicurezza. L’Italia di Prandelli mette in campo bel gioco e crea tante occasioni. Contro la Nigeria avrebbe potuto e dovuto vincere dopo il pareggio di Giaccherini, peccato. Balotelli, migliore degli azzurri, in sintonia quasi

perfetta con Pepito, autore del primo gol, macina assist, peccato che non sia riuscito a segnare neppure nell’occasione più facile avuta al 77’, ed un centrocampo che funziona. Restano le perplessità in difesa, un reparto che non riesce a coprire e che troppo spesso prende gol sui palloni alti, Ranocchia, responsabile di troppe insicurezze, e Pasqual non convince. Prandelli è comunque soddisfatto: “Grande partita, creato tanto, il risultato ci penalizza, ma prestazioni così vorrei vederle sempre. Balotelli e Rossi? Sono andati bene. Sono soddisfatto”. Al Craven Cottage, tempio del Fulham, gli azzurri dettano legge, Thiago Motta ipnotizza gli spettatori con i suoi palleggi e l’inarrestabile Balotelli si può fermare solo commettendo fallo con strattonate e calcioni. Bravo Montolivo nelle triangolazioni in velocità e l’osannato Pirlo mette in campo le sue magistrali capacità sui calci di punizione,

per i prossimi appuntamenti internazionali. Nel match di ritorno Ibrahimovic va segno due volte contro i lusitani ma Cristiano Ronaldo gli risponde con una tripletta personale che affonda le speranze degli scandinavi battuti già nell’andata ancora con un gol di CR7. Compie un vero miracolo la Francia che rovescia lo 0-2 rimediato venti giorni fa in Ucraina rifilando una tripletta alla squadra dell’Est firmata da Sakho, Benzema e da una scia-

gurata autorete ucraina. Per la cronaca, tutto il secondo tempo l’Ucraina ha giocato in inferiorità numerica per un doppio cartellino giallo. La terza formazione europea approdata a Brasile 2014 è la Croazia che stende per 2-0 l’Islanda (0-0 l’andata) mentre la quarta è la Grecia che al 3-1 di Atene fa seguire l’1-1 esterno con la Romania. Nessun problema invece per quanto concerne gli spareggi d’oltre Atlantico con il Messico e l’Uruguay che elimi-

nano rispettivamente la Nuova Zelanda e la Giordania. Scintille in Africa dove, dopo alcuni gironi veramente infernali, sono arrivate le dieci migliori squadre a giocarsi il biglietto per il Mondiale. La sfida più tirata è stata quella fra l’Algeria e il Burkina Faso finita con la qualificazione della squadra affacciata sul Mediterraneo grazie all’1-0 che ha capovolto il 2-3 della scorsa settimana. Tutto facile invece per il Camerun al suo settimo Mon-

La coppia Balotelli-Rossi funziona

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un momento esaltante dell’incontro con la Nigeria peccato per la mancata marcatura di Parolo al 14’, proprio su punizione di Pirlo, che sbaglia incredibilmente il gol del 3-2. L’Italia, colpevole di poca lucidità sotto porta, avrebbe comunque meritato la vittoria, gol mangiato dall’attaccante rossonero un po’

troppo sprecone, il subentrato Diamanti colpisce la traversa su punizione e palo di Parolo, ma le considerazioni, eccezione fatta per la difesa comunque priva di titolari, sono positive, l’Italia può presentarsi al Mondiale con quasi tutte le carte in regola.

diale. Dopo il pareggio dell’andata di Tunisi, Eto’o e compagni hanno travolto per 4-1 la squadra tunisina affiancandosi al Ghana, battuto al Cairo dall’Egitto per 2-1, ma promosso a pieni voti in virtù del 6-1 dell’andata. Le altre due africane che vanno in Brasile al sorteggio di Bahia sono la Costa d’Avorio di Drogba brava nel liquidare la pratica con il Senegal e la Nigeria che ha mandato al tappeto l’Etiopia rivelazione del torneo africano.

tripletta per il portoghese del Real Madrid

periodo primaverile», spiega Antonio Decaro, responsabile Italia di Sapore dell’Anno, che per un giorno ha abbandonato la scrivania col suo team e si è dedicato alla promozione dell’iniziativa distribuendo in Stazio-

ne Centrale il nostro free press con l’inserto speciale con l’elenco di tutti i ristoranti aderenti. A breve potremo conoscere i nuovi prodotti certificati Sapore dell’Anno 2014. (www.saporedellanno.com).

PORTOGALLO, FRANCIA, GRECIA E CROAZIA STACCANO IL BIGLIETTO PER IL BRASILE Mondiali

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R7 va in Brasile. Ibra resta a casa. Al Mondiale la Svezia è bocciata nelle due gare spareggio col Portogallo e di conseguenza va in castigo bastonata tenendo leggermente aperta la porta solo

IL SAPORE VINCE SEMPRE! Sugli scaffali dei supermercati italiani comincia a diffondersi sempre più la certificazione di qualità Sapore dell’Anno che attesta l’ottimo sapore dei prodotti alimentari testati direttamente dai consumatori. Infatti i consumatori chiamati in laboratorio a valutare i vari prodotti in test, esprimono un giudizio senza conoscere la marca di appartenenza e soltanto i prodotti alimentari che eccellono nel sapore potranno poi utilizzare il logo Sapore dell’Anno per un anno intero come garanzia di qualità nei confronti dei futuri acquirenti.

Nel 2013 i prodotti che si sono fregiati di questo riconoscimento sono: • i succhi di frutta Pago; • le Pazzerelle di Assofood, Quadrotti di vitello e filetti di pollo; • il salmone affumicato Bottega del Mare; • le Fette morbidissime di Camoscio D’Oro; • i Ripienotti Teneroni di Casa Modena, pasta fresca ripiena; • l’affettato di mare e i bastoncini di mare Coraya; • il burro Dalla Torre; • Ferrero Gran Soleil; • la pasta di semola trafilata al bronzo Selezione Filiberto Bianconi; • lo yogurt KYR di Parmalat; • gli snack al cioccolato Loacker; • Gianduiotti, ovetti al cioccolato e gelati artigianali di Pernigotti; • la birra Peroni, Gran Riserva Doppio Malto, Gran Riserva Rossa e Peroncino; • le tavolette di cioccolato Ritter Sport; • la pasta senza glutine Schär; • le piadine Loriana; • il succo di limone Limmi.

La settimana scorsa si è conclusa la Milano Restaurant Week by Sapore dell’Anno, iniziativa alla sua seconda edizione che ha coinvolto oltre 30 ristoranti di qualità della piazza milanese, in cui era possibile pranzare o cenare dall’antipasto al dessert a soli € 25,00. Per ciascun coperto un euro è stato devoluto alle onlus Fondazione Progetto Arca e CIAI e in migliaia hanno aderito all’iniziativa, che ha visto ancora una volta il prestigioso patrocinio dell’assessorato Moda, Eventi, Expo della Provincia di Milano.

«La Milano Restaurant Week è ormai un appuntamento imperdibile nell’agenda della città di Expo 2015.Un efficace strumento di promozione della cultura enogastronomica del territorio capace di far riscoprire ai cittadini Milanesi, e non solo, il piacere di cenare o pranzare nei migliori ristoranti ad un prezzo convenzionato. Un banco di prova in attesa dei visitatori dell’Esposizione Universale del 2015, quando Milano accenderà i suoi riflettori proprio sul tema dell’alimentazione» - ha dichiarato l’Assessore Moda, Eventi, Expo della Provincia di Milano, Silvia Garnero. «Siamo orgogliosi di aver organizzato un’iniziativa di successo per la piazza milanese con una forte connotazione benefica. Riproporremo la Milano Restaurant Week by Sapore dell’Anno anche l’anno prossimo, con tutta probabilità già a partire dal


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Lara Comi intervista Luca Liotti, deputato e giocatore della Nazionale italiana parlamentari “Galliani il migliore dirigente possibile ma il mercato è il peggiore degli ultimi dieci anni”

Ripartire dai giovani e da una programmazione. Serve un allenatore come Guardiola C’è un po’ di trambusto in società. Chi ha ragione?“Ha ragione chi fino a oggi ha gestito bene la società. Galliani non è contestabile. Parlano i risultati. È il migliore dirigente che si possa avere”. Ipotesi Galliani in politica, come la vede? “Non la vedo. Spero che possa ancora fare bene per il Milan. È come mischiare il diavolo con l’acqua santa. Ottimi timonieri non sono necessariamente ottimi velisti”. Per il dopo Allegri si sono fatti i nomi di Trapattoni, Inzaghi, Man-

gia, Seedorf. Preferenze? “Da sacchiano convinto mi piacerebbe un allenatore che torni a fare divertire. Il sogno è Guardiola. Mangia non lo conosco e sugli ex calciatori che diventano tecnici rimango un po’ scettico, anche se non mancano eccezioni, come Conte”. Più colpa degli infortuni o colpa

di un mercato sbagliato la crisi del Milan? “Il mercato è stato il peggiore degli ultimi dieci anni. Certo gli infortuni non hanno aiutato. Bisogna puntare sui giovani”. El Shaarawy può essere la carta per risollevarsi? “Ha dimostrato di essere da Milan e con lui la squadra potrebbe recuperare, ma non carichiamolo di troppe responsabilità. Oggi molti giocatori in organico non sono da Milan. Quando guardo la fascia destra e ripenso a Tassotti… “. Il Milan dopo 27 anni in via Turati ha cambiato sede. Che segnale è? “Da nostalgico è un colpo al cuore. Ma non possiamo attaccarci ai feticci. Dobbiamo guardare al futuro e non mi sento

di criticare questa scelta”. Quante chance ha il Milan in Europa? “L’Europa rispetto al campionato è tutta un’altra faccenda. È vero che ci sono delle corazzate tipo Real e Barcellona. Ma in partite secche il Milan può dire la sua. Confido nel grande cuore rossonero”. Sulla sponda nerazzurra arrivano i capitali indonesiani. Il futuro sono gli investimenti stranieri? “Soldi in Italia non ce ne sono più. E purtroppo andremo in quella direzione anche se non mancano esperienze positive all’italiana, vedi Fiorentina e Juventus. Mi auguro che la gestione Berlusconi continui e torni a essere quella di un tempo”. Nel 2016 la finale

di Champions sarà a Milano. Il Milan è in tempo per quell’appuntamento? “Spero di sì. Se sarà in grado di ripartire dai giovani, da una riprogrammazione, da una mentalità vincente, il Milan potrebbe anche essere una delle squadre finaliste. Servono scelte per il futuro e non rattoppi, come sono stati fatti”. Caso Nocerina, striscioni e razzi-

smo, come se ne esce? “Se ne esce denunciando. Ed è positivo che la vicenda sia venuta a galla. Non possiamo lasciare correre né però generalizzare. Serve buon senso”. Il Milan incontra un Genoa in ottima salute. “È in ottima forma, senza dubbio. Ma il Milan ha una gran voglia di riscatto e sono convinto che a San Siro non ci deluderà”.

PRIMAVERA, IL MILAN DI INZAGHI NON SI FERMA PIU’ MILAN–GENOA TRA EQUILIBRIO E GOL I baby rossoneri centrano la terza vittoria consecutiva in campionato. L’Inter di Cerrone si impone in casa del Cagliari

Occhi puntati sul “nuovo” Kakà e sull’ex Gilardino

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e ultime voci che vorrebbero Inzaghi alla guida del Milan al posto di Allegri non sono per niente azzardate, soprattutto alla luce del lavoro svolto fin qui da Superpippo. I baby rossoneri, dopo essere usciti indenni dalla trasferta di Barcellona, valida per la prima giornata di ritorno della fase a gironi di Champions League, centrano anche il terzo successo consecutivo in campionato grazie alla vittoria ottenuta allo stadio Breda ai danni dei pari età della Ternana. Una vittoria da grande squadra, con il pieno controllo della partita dal primo all’ultimo minuto con la consapevolezza di poterla sbloccare in qualsiasi momento. E cosi e’ stato grazie al vantaggio iniziale dagli undici metri da

Piccinocchi al 6’, e al gol che ha chiuso la partita di Barisic nella ripresa al 66’. Una vittoria che permette al Milan di restare in scia Atalanta-Chievo, appaiate a pari punti in testa alla classifica. Scontata la soddisfazione di Pippo Inzaghi al termine del match: “Sarebbe stata la terza vittoria consecutiva, ne avevamo bisogno. Abbiamo fatto un’ottima settimana dopo la sosta, ci tenevamo molto a fare bene. Questa è una squadra in crescita ed ero un po’ preoccupato perchè dopo due vittorie, contando Barcellona che secondo me è stata una vittoria perchè subire un gol così… avevamo assaporato di ottenere i tre punti a Barcellona contro la squadra più forte d’Europa e per noi sarebbe stata una grande soddisfazione. Sapevo che dopo una grande partita può sempre venire un po’ di appagamento nei ragazzi. Nei primi minuti abbiamo affrontato nel

modo sbagliato la Ternana, poi abbiamo tenuto la partita nelle nostre mani. Siamo terzi e dobbiamo continuare così. Oggi ho fatto molti cambi, ho fatto giocare chi finora aveva giocato meno, chi ha giocato si è fatto trovare pronto e bene così”. Ora il Milan, che nel prossimo turno avrebbe dovuto affrontare l’inter, osserverà un turno di riposo poiché sia il Milan che l’Inter perderanno molti giocatori in virtù delle convocazioni delle varie nazionali giovanili. Pertanto il derby, originariamente programmato per sabato prossimo al “Giacinto Facchetti” di Milano, si giocherà il prossimo 12 gennaio. La formazione di Salvatore Cerrone si e’imposta sul campo del Cagliari 3-2 grazie alle reti Bonazzoli, Tassi e un’autorete di Oikonomou. Un successo che permette ai baby interisti di portarsi a quota 15 punti in classifica, uno in meno dei cugini rossoneri.

rchiviata la sosta per le nazionali la Serie A riparte con la 13ª giornata e al Meazza il Milan del confermato ma non troppo Allegri affronta il Genoa di Gasperini. Le due squadre arrivano a questa sfida divise da 4 punti, 17 quelli dei rossoblù, 13 per i rossoneri, entrambe hanno vissuto una prima parte di stagione tra luci ed ombre con i liguri che dopo l’inizio traumatico e il conseguente esonero di Liverani sono tornati al passato con l’avvento di Gasperini che ha prodotto ben 13 punti in 6 partite con un’unica sconfitta con la Juventus. Milan che non riesce a venire fuori da una crisi di identità preoccupante e che proverà ad affidarsi alla nota più lieta di questa prima parte di campionato, Kakà, apparso ritrovato e pronto a riprendersi il Milan e l’assenza di Montolivo per squalifica gli consegna la fascia di capitano. Atteso equilibrio con il Milan che non può farsi sfuggire tre punti fondamentali per poi tuffarsi nella delicata sfida di Champions in Scozia contro il Celtic: 1 + Gol è la nostra giocata con i padroni di casa vincitori ma con Gilardino e soci in gol, opzione offerta oltre 3 volte e mezzo la giocata. Vi ricordiamo la possibilità di scommettere Live sull’evento attraverso i vostri Smartphone, Iphone o Tablet dai quali, scaricando le applicazioni dei maggiori concessionari italiani, potrete entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento degli eventi. Il

divertimento è assicurato ma ricordatevi di GIOCARE CON RESPONSABILITA’. Uno sguardo infine alle partite più importanti della domenica iniziando dall’Ardenza di Livorno dove arriva la Juventus all’inseguimento della Roma; bianconeri in forma strepitosa dopo il 3-0 sul Napoli ma che devono far fronte ad una preoccupante emergenza in difesa con Bonucci e Ogbonna squalificati, Lichtsteiner infortunato e Barzagli non al meglio, senza dimenticare il Copenaghen da affrontare con in palio il passaggio del turno in Champions. Tutto fa pensare ad un segno 2 per i bianconeri che viene offerto media-

La ripresa del Milan passa per Kakà

Scommesse

mente intorno all’1,40. Ci spostiamo al “Dall’Ara” di Bologna dove nel posticipo arriva l’Inter di Walter Mazzarri nella prima sfida della nuova era Thoir; Bologna che vuole uscire dalle zone paludose della classifica con un Pioli in bilico, ma che rappresenta la vera bestia nera di Mazzarri, battuto in più occasioni quando sedeva sulla panchina del Napoli, Inter a caccia del 3° posto o di qualcosa in più e che dunque non può lasciarsi scappare punti con squadre di tasso tecnico inferiore. 1,75 mediamente è la quota per l’opzione Gol che offre adeguate garanzie di uscita in questo match. In bocca al lupo!


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VETTEL HA ANCORA FAME Il pilota della Honda si laurea, a soli 20 anni,

MARC MARQUEZ SUL TETTO DEL MONDO Moto GP

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campione del mondo e alla prima stagione in MotoGp Il neo campione del mondo é a caccia di nuovi record

Marquez è bastato un terzo posto a Valencia per vincere il titolo nella classe regina e farne il più giovane iridato di sempre. Un terzo posto che lo proietta nella storia. Ha dovuto attendere l’ultimo appuntamento della stagione, ma ne è valsa la pena. Si è concluso il motomondiale, con la vittoria di Jorge Lorenzo, in Spagna e con una gara che ha regalato grandi emozioni, soprattutto nei primi giri. Il centauro della Honda parte molto prudente dalla prima posizione, subito superato dalla Yamaha di Lorenzo in testa, tallonato dall’altra Honda di Pedrosa. Di questa lotta ne beneficia, momentaneamente, il primo in classifica, portandosi al comando della corsa al decimo giro. Lorenzo non ci sta e si riporta subito al comando dettando l’arrivo con lo stesso ordine di partenza: Lorenzo va incontro alla bandiera a scacchi, seguito da Dani Pedrosa e Marc Marquez, solito quarto posto per Valentino Rossi. Quinta posizione per Bautista seguito da Bradl, Smith e le

Ducati di Hayden, Dovizioso e Pirro. Il neo campione del mondo inizia ad assaporare il successo, quello vero: “Sono molto, molto, molto contento. Il mio sogno è diventato realtà, forse troppo presto perché non me lo aspettavo al primo anno. Ringrazio il team e la Honda. E’ stata la gara più lunga della mia vita. E’ stata una stagione molto bella, adesso me la godo. In gara ho ragionato abbastanza perché davanti a tutti i miei tifosi qualcosa mi diceva di lottare con Jorge e Dani, ma qualcosa mi diceva anche che stavo correndo per un campionato. Quando ho capito di vincere? A metà stagione, quando ho visto che ero là davanti. Dopo Indy e Brno ho visto che c’era la possibilità – continua lo spagnolo - All’inizio dell’anno dovevo andare al limite per essere a livello di Dani e Jorge, poi ho visto che potevo stare con loro senza andare al limite. Anche se andare al limite è il mio stile”. Il primo degli sconfitti in questo mondiale, Jorge Lorenzo, si è dimostrato un grande sportivo dall’alto dei suoi due titoli fin

qui vinti: “Ha fatto un lavoro incredibile, come nessun altro – parlando del rivale nella corsa al titolo -. E’ veramente forte, mi ha molto impressionato. Ma noi ci proviamo, avevamo una moto inferiore, ora le cose vanno meglio e speriamo di colmare il gap. Rispetto alle mie prime vittorie sono un po’ cambiato. Sono molto più vecchio, inizio ad avere le rughe e i capelli non sono più quelli di una volta”. Ha scherzato il maiorchino: “Però sono un pilota più completo e ho ancora tanta energia per fare al meglio il mio lavoro. A partire dal Gran Premio d’Aragona, dove non abbiamo mai vinto. E c’è sempre una prima volta”. Per il Dottore di Tavullia, invece, un campionato all’ombra di Marquez, Lorenzo e Pedrosa, un quarto posto in classifica generale che lascia un po’ di amaro in bocca anche nei tifosi: “Per quel che mi riguarda, è stata una stagione positiva ma non troppo. I primi tre sono stati più bravi e sono andati più forti, nel prossimo anno vorrei fare un passo avanti e lottare con i primi tre”.

chi è MARC MARQUEZ

e due pole position, Francia e Malesia. La stagione la chiuderà all’8° posto con 94 punti in classifica. Nel 2010, con il Team Red Bull Ajo Motosport, con la Derbi RSA 125, vince dieci gare oltre a due terzi posti (Qatar e Francia) e dodici pole position (Qatar, Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Catalogna, Germania, Indianapolis, Aragona, Giappone, Malesia, Australia e Comunità Valenciana) aggiudicandosi il titolo con 310 punti. Nel 2011 passa in Moto2 con una Surter MMXL

del team Catalunya Caixa Repsol e chiuderà la stagione al 2° posto con 251 punti. L’anno successivo, sempre in Moto2 e con la stessa moto e stesso team, si laurea campione per la seconda volta nel Gran Premio in Australia con una gara di anticipo. La stagione 2012-2013 in MotoGp, in sella alla Honda, è già storia e vale il terzo titolo in carriera. questo ragazzo prodigio, che ha vinto a suon di record, è già leggenda. M. B.

Marc Márquez Alenta nasce a Cervera, Spagna, il 17 febbraio 1993 in una famiglia che non ha grandissime possibilità economiche. Fratello di Álex Márquez, anche lui pilota professionista. Inizia a correre sulla due ruote all’età di sei anni, prima in motocross e in minimoto, successivamente si cimenta nelle corse su strada. Nel 2004 arriva secondo nel campionato di Catalogna. Nel 2008 fa il suo esordio in motomondiale nella classe 125 per il team Repsol KTM alla guida di una 125 FRR, il miglior risultato della stagione, condizionata da diversi infortuni, lo ottiene in Gran Bretagna piazzandosi al terzo posto, chiuderà il mondiale al 13° posto in classifica generale con 63 punti. Dal 2009 inizia a fare la differenza, passa al team Red Bull KTM Moto Sport e conquista un terzo posto in Spagna

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a voglia di vincere di Sebastian Vettel non conosce limiti, lo ha dimostrato una volta di più con il primo posto ottenuto domenica scorsa ad Austin. Il successo nel GP degli Stati Uniti rappresenta l’ennesimo primato conquistato dal giovane pilota della Red Bull, che ha messo in cassaforte ben 8 vittorie consecutive, superando anche il connazionale Michael Schumacher nella classifica dei piloti che si sono imposti in più gare di seguito. Se anche domani ad Interlagos il quattro volte iridato riuscisse a tagliare per primo il traguardo eguaglierebbe il record di Alberto Ascari, l’unico capace di collezionare 9 successi, benché ottenuti a cavallo di due stagioni nel 1952/53, intervallate dal primo posto nella 1000 km del Nurburgring a bordo di una Ferrari nel campionato turismo del 1953. Ma Vettel non é il solo a caccia del gradino più alto del podio. Il suo compagno di squadra Mark Webber correrà in Brasile l’ultimo gran premio della carriera e ha fatto sapere di voler assaporare il brivido di una vittoria, la decima del suo

palmares personale, per chiudere in bellezza la sua avventura in F1. Dall’anno prossimo infatti l’australiano, che ha esordito nel 2002 con la Minardi, correrà nel campionato endurance LMP1 a bordo di una Porsche. Senza trascurare le ambizioni di Felipe Massa, giunto all’ultimo capitolo della sua storia in Ferrari. Il brasiliano correrà con la Williams dal prossimo anno(vedi box), ma non disdegnerebbe di salire sul podio nel gran premio di casa domani. Interlagos resta il suo circuito favorito, benché sia stato anche teatro della più grande delusione della sua vita: quando nel 2008 Felipe tagliò il traguardo per primo da campione del mondo, ma all’ultimo giro Hamilton rimontò una posizione in gara, racimolando i punti necessari per strappargli il titolo iridato. Attimi di gioia e amarezza che la seconda guida del Cavallino ha sintetizzato in un’intervista apparsa sul sito ufficiale. «Mi piacerebbe essere ricordato come una persona che ha dato qualcosa di importante alla Ferrari,» spiega Felipe. «Abbiamo vissuto molti bei momenti insie-

F1

me, tante vittorie e campionati vinti, ed anche periodi più difficili. Sono orgoglioso di essere parte della storia della Ferrari. E’ sempre stato il mio sogno poter un giorno essere un pilota della Scuderia e l’ho fatto per più di dieci anni, otto dei quali nelle vesti di pilota titolare. Sarà molto emozionante ad Interlagos quando per l’ultima volta sarò in pista con i colori della Scuderia». Ormai sicuro del suo secondo posto nella classifica piloti, anche Fernando Alonso ha delle buone ragioni per spingere al massimo in Brasile : sarà l’ultima chance per riportare la Ferrari in seconda posizione nel campionato costruttori e c’é bisogno più che mai del suo contributo. Lo spagnolo ha fatto sapere di essere motivato e soddisfatto del suo risultato personale, malgrado le notevoli difficoltà incontrate nel corso del campionato. Domani si chiude il sipario non solo sulla stagione 2013, ma anche sull’era dei V8, tutto cambierà con l’avvento dei nuovi motori. Forse finirà lo strapotere Red Bull. O almeno é ciò che sperano in tanti.

IL MERCATO PILOTI IN FERMENTO L

a buona notizia per Massa é arrivata la scorsa settimana, quando é stata confermata la firma con la Williams.Correrà nel 2014 a fianco del finlandese Valtteri Bottas. Via quindi Maldonado, il quale potrebbe sostituire Raikkonen alla Lotus grazie agli sponsor che porterebbe alla

squadra disposta ad ingaggiarlo. Peccato che la scuderia inglese puntasse su Hulkenberg, ma manca la conferma di un investitore che dovrebbe acquisire il 35% del team e il talento tedesco avrebbe già preso contatti con la Force India oppure potrebbe restare alla Sauber. D. C.


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Su la testa! In campionato la squadra di Banchi fa fatica Contro Reggio Emilia non si scherza Basket

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’EA7 deve riprendersi dall’ultimo passo falso in campionato. La sconfitta pesante di Venezia, non nella forma ma nel contenuto deve essere immediatamente cancellata. A meno di quarantotto’ore dalla partita di Eurolega contro l’Efes di Istambul, gli uomini di Luca Banchi, domani, ricevono Reggio Emilia che ha gli stessi punti in classifica. Lassù c’è la solita Siena con Brindisi (anche nella scorsa sta-

gione di questi tempi la squadra di Piero Bucchi ebbe lo stesso exploit) e Bologna. Il coach delle scarpette rosse è consapevole degli “approcci troppo soft” e della “poca continuità”, soprattutto in attacco dove, per il momento è soltanto Keith Langford a dare un minimo di brillantezza. Contro gli emiliani Wallace e Samuels devono cercare di avere più presenza sottocanestro, dove solo Melli dà una certa sostanza. Gli uomini di Massimiliano Menetti è tosta, non ha punti deboli, almeno nel quintetto. Il play è Andrea Cinciarini, l’anno scorso a Cantù, ha sposato il progetto del club reggiano. Nelle ultime qualificazioni europee

sabato 23 novembre 2013 con la maglia azzurra ha ben impressionato. La guardia è Ariel Filloy, vecchia conoscenza di Milano. Porta palla per far respirare “Cincia”: è temibile dall’arco dei 6,75 metri. Ha un 7/19 in queste prime partite, ma la media sicuramente crescerà. La guardia che gioca in emergenza anche da ala piccola è Coby Karl, buon fisico e discreto difensore. Il giocatore che dà una marcia in più alla Pallacanestro Reggiana è sicuramente James White, vincitore nella gara delle schiacciate nell’All Star Game di Milano nel 2011. E’ il leader, nel 2007 con San Antonio a vinto l’anello dell’Nba, non da tutti. White eccelle anche a rimbalzo: la sua media è di quasi 8 palle recuperate a partita e da due tira con il 50%. Il centro titolare in realtà è Greg Brunner più un’ala grande, ma la sua stazza fisica lo rende temibile sotto le plance: anche lui viaggia sugli 8 rimbalzi a partita. Per dirla tutta contro Reggio Emilia non sarà una passeggiata.

Foto di Savino Paolella 2013

David Moss, uno degli acquisti di Milano

Crisi alle spalle

Rugby di Toni Morandi

E’ arrivata la seconda vittoria consecutiva di RGM

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Mauro Vaghi, vice di RGM

auro Vaghi il rugby l’ha nel sangue, altrimenti non avrebbe potuto giocare, fino all’ultimo giorno concesso dalle regole della Federazione Italiana Rugby. Una vita da pilone, “lì davanti”, dove le leggende del rugby raccontano che si conquisti di diritto il paradiso, perché l’inferno si è vissuto già sulla terra. Altro che una vita da mediano. Amatori Milano e Milan, Calvisano, Piacenza i club di questa passione, tre scudetti e una Coppa Italia nel palmares, insomma mille battaglie, un solo rimpianto: “Ho avuto soddisfazioni con i club, passato la trafila di tutte le Nazionali giovanili, la Nazionale A, ma la convocazione con la Nazionale Maggiore è arrivata senza cap”. Adesso il mondo ovale di Mauro Vaghi è la panchina di Rugby Grande Milano, braccio destro di Gianluca Ragusi, con un ruolo da specialista, of course, della mischia. Passione e voglia di trasmettere la propria

esperienza: “Da giocatore hai un’ottica più ristretta – attacca Mauro - che riguarda soprattutto le tue competenze, cosa fare e come farlo. Da allenatore, invece, devi avere una visione più allargata per pianificare e trasmettere ai giocatori le informazioni che ritieni importanti. Credo che l’aspetto psicologico e il modo di rapportarsi con i giocatori vegano prima di tutto. Con RGM mi sono ambientato bene ed ho una bella intesa con Gianluca Ragusi, un grande conoscitore del rugby”. RGM sembra essere uscita dal momento di crisi, provocato dalle sconfitte consecutive contro ASR Milano, Caimani e Lecco: “Dobbiamo fare i conti con una squadra giovanissima e, purtroppo, anche con una serie d’infortuni. Con Ragusi stiamo impostando un gioco che richiede attitudine e competenze da parte dei giocatori e siamo quindi ancora in fase di apprendimento. La risposta dei ragazzi

è entusiasmante e la cosa che mi rende ancora più felice è che sono loro stessi a “sperimentare” quanto siano corrette le “cose” che noi allenatori gli stiamo proponendo”. La vittoria di domenica scorsa su Parabiago per 30 a 14 è proprio il frutto di questo lavoro: “E’ un risultato che i ragazzi meritavano soprattutto per l’impegno che hanno dato in allenamento. E’ una vittoria che fa bene al morale di una squadra molto giovane con un gruppo numeroso uscito dalla nostra under 18 e che quindi ha margini di miglioramento molto ampi. Ciò che vedo da parte dei giocatori è un cambio di passo, di mentalità, sono sempre più disponibili al lavoro, sia fisico sia tecnico, e questo è ormai imprescindibile nel rugby moderno”. Domenica il campionato di Serie B sarà fermo e alla ripresa, con il morale alto, sarà più facile affrontare la difficile trasferta di Rovato.

DANILO GOFFI: IL RE DI NEW YORK DOMINA ANCHE LA ALPIN CUP Nuovo record mondiale femminile Maratona di Chiara Franzetti

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l re di New York, come lo ha più volte nominato Gianni Mauri, speaker della giornata, ha conquistato la nona edizione della Alpin Cup. Danilo Goffi ieri ha letteralmente dominato la mezza maratona FIDAL organizzata dal Gruppo Sportivo Alpini A.S.D. “Monte Ortigara” di Sesto San Giovanni al Parco Nord Milano: l’atleta nervianese ha tagliato per primo il traguardo della manifestazione a sostegno della Fondazione ACRACCS con un distacco di quasi tre minuti sul secondo classificato. Ma andiamo con ordine. Le disposizioni di scuderia erano di correre in modo tranquillo e rilassato considerati il recente impegno sportivo e le caratteristiche del percorso della gara di ieri. Da un lato, Goffi ha portato a termine la maratona nella Grande Mela domenica 3 novembre, ma è tornato in Italia il martedì successivo dopo parecchie ore di volo; per smaltire la tensione del rientro alle competizioni, la fatica della corsa e il jetleg del viaggio si è quindi regalato una settimana di assoluto riposo, riprendendo gli allenamenti lunedi scorso. Dall’altro, la Alpin Cup

è una prova semplice soltanto in apparenza semplice: il percorso non è lineare ed è intervallato da salite; il tracciato è vario - un circuito che alterna tratti su asfalto, sterrato, fango e ghiaia da ripetere due volte. Ma è l’ideale per fare un buon lavoro collinare allenante. Goffi è rimasto fino al 7km con gli altri due atleti accreditati alla vittoria, il siepista Mirko Canaglia - secondo in 1:13:15, e il mezzofondista Orazio Bottura - quarto al traguardo in 1:13:55. A questa prima fase sono poi seguiti 5km particolarmente tirati e forzati per saggiare le sensazioni di corsa veloce - quindi uno strappo alla regola rispetto a quanto concordato in fase di preparazione gara, per

chiudere poi con un ritmo più lento che gli ha comunque facilmente regalato la vittoria con un tempo finale di 1:10:22. “Danilo ha corso bene con una media di 3’20’’/km”, rivela il team manager Ricky Paternò. “La sua reattività muscolare inizialmente ci ha sorpreso: non è da tutti gareggiare su questi ritmi dopo una maratona difficile come quella di New York, corsa tra l’altro con un forte vento contrario. Ma a pensarci bene, la cosa non ci deve stupire più di tanto: Goffi si sta allenando con serietà e professionalità. Muscolarmente, fisicamente e mentalmente è in buona forma, ed è pronto per tagliare molti altri traguardi nell’atletica.”

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icole Fedele, campionessa europea in carica e detentrice della coppa del mondo di volo in parapendio, ha stabilito il nuovo record mondiale femminile di distanza libera. L’impresa è avvenuta nel nord est del Brasile, precisamente con decollo da un pendio nei pressi di Quixadà, cittadina dello stato Cearà a circa 170 chilometri dalla capitale Fortaleza, ed ha impegnato la pilota friulana oltre nove ore. Al temine Nicole aveva coperto 381 chilometri ad una media di oltre 42 km/h, toccando 2787 metri di quota massima, in compagnia dei grossi corvi che popolano questa regione. Nicole Fedele, traduttrice di Gemona del Friuli (Udine), ha appena compiuto 29 anni e non è nuova a queste imprese. Lo scorso agosto insieme al suo concittadino ed amico Arduino Persello, che insieme a Marco Zonca l’hanno accompagnata in Brasile, stabilirono i record mondiali di andata e ritorno, femminile e maschile, rispettivamente di 280 e 312 chilometri. I voli avvennero tra Slovenia ed Italia con obbligo di ritorno al punto dal quale erano decollati ed, ovviamente, senza mai posare i piedi a terra. Come noto, il parapendio è un mezzo semplice

e contemporaneamente esaltante. Si sostiene in cielo sfruttando le correnti d’aria ascensionali generate dal riscaldamento del suolo, che sono in pratica il suo motore e la sua benzina. Il pilota lo conduce seduto in una selletta appesa alcuni metri sotto l’ala ed a essa collegata tramite un fascio di cordini. Due di questi fungono da comandi e permettono la chiusura di una semiala o dell’altra. Grazie a queste operazioni il pilota dirige il mezzo, cercando di raggiungere una buona quota per poi sfruttare l’efficienza dell’ala per avanzare a caccia di nuove ascensioni e così via. Ora Nicole Fedele pensa ad un nuovo record, quello cosiddetto “triangolo FAI” dall’acronimo della Federazione Aeronautica Inter-

parapendio Bulgaria

Volo

nazionale che convalida i record di tutte le discipline aviatorie. Questo prevede di decollare e raggiungere due punti sul territorio prima di tornale al punto di partenza, in modo che il tracciato disegni, appunto, un triangolo con i vertici il più possibile lontani tra loro. Se dovesse riuscire nell’impresa, la friulana sarebbe la prima pilota a detenere contemporaneamente i tre principali record di volo in parapendio, probabilmente meglio dei colleghi maschi.


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Lady Gaga è decollata

MUSICA

L’artista multiplatino e vincitrice di Grammy Award arriva con un album tutto nuovo e ricco di collaborazioni. Vestita col suo “Volantis” prende e fugge nel cielo

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occa all’album “ArtPop”, ora. Il lavoro di inediti di Lady Gaga, disponibile in digitale in tutto il mondo e forte della prima posizione di iTunes in oltre 80 paesi, crea interesse. Un risultato straordinario per la cantante che durante la presentazione del suo lavoro ha radunato ospiti davvero illustri e messo insieme cinque sculture dedicate a lei stessa realizzate dello scultore, pittore e

artista americano Jeff Koons (che ha firmato anche la scultura che sulla copertina dell’album). Ma non è stato solo Koons l’unico artista presente durante l’“ArtRave” (così è stata ribattezzata la serata di pres e nt a z i o n e ) : sono intervenuti Bob Wilson (che ha proiettato

dei videoritratti della cantautrice) e la coppia di fotografi Inez & Vindooh (che hanno firmato tutte le immagini promozionali diffuse in questi mesi). E c’era anche Marina Abramovic. La performer montenegrina ha contribuito alla serata con un filmato durante il quale Lady Gaga effettua una serie di esercizi per migliorare la consapevolezza della propria esperienza fisica e mentale. Gaga non ha smesso di stupire presentando anche un “vestito volante”: Volantis, come è stato rib a t t e z z a t o, ha dei rotori ecologici a elica che le permettono di fare brevi spostamenti.

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’album: i brani “ArtPop” (Streamline/Interscope Records) è stato pubblicato in due edizioni: standard con 15 tracce inedite e de luxe che comprende oltre al cd anche un dvd con la performance di Gaga all’iTunes Festival del primo settembre

scorso. Nell’album sono presenti i brani “Applause” (primo singolo estratto e ai vertici delle classifiche fin dal debutto), “Aura” (canzone contenuta nel film di Robert Rodriguez “Machete Kills”, dove Gaga interpreta il ruolo di La Chameleon),

“Do What You Want” (il nuovo singolo nelle radio) e “Venus”, a cui si aggiungono gli inediti “G.U.Y.”, “Sexxx Dreams”, “Jewels N’ Drugs” (Featuring T.I.), “Manicure”, “ArtPop”, “Swine”, “Donatella”, “Fashion!”, “Mary Jane Holland”, “Dope” e “Gypsy”.

Info: www.ladygaga.com www.twitter.com/ladygaga www.facebook.com/ladygaga www.facebook.com/LadyGagaPaginaItaliana www.google.com/+ladygaga www.youtube.com/ladygaga www.youtube.com/ladygagavevo


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di Marby

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RENOIR L’IMPRESSIONISTA CHE RITRAEVA LE DONNE

vento straordinario alla galleria di arte moderna e contemporanea di Torino, Gam: il celebre pittore impressionista

ganizza una mostra in proprio. Tra loro ci sono Monet, Renoir, Pissarro, Degas, Cézanne, Berthe Morisot, artisti diversi non solo per doti e personalità, ma tutti concordi nello sfidare la pittura accademica rappresentata dai grandi pittori Ingres e Delacroix che prediligono i drammi della storia e lavorano al chiuso dei loro studi. Gli impressionisti al contrario, preferiscono dipingere “en plein air”, all’aperto e il giornalista, Louis Leroy, in vena di ironia e in modo dispregiativo definirà con la parola “impression” questa pittura di cui, pochi potevano prevedere la portata rivoluzionaria. Ritrarre il paesaggio e particolari di esso per catturarne la luce e studiarne la composizione attraverso il colore, usare la tavolozza pittorica in modo completamente nuovo rispetto alla maniera più tradizionale che il pittore dell’ottocento, impiegava per la pittura d’interni. Prediligere soggetti paesaggistici e figure femminili nel caso di Renoir, colte in situazioni di vita quotidiana per assaporarne la sensualità del gesto. Raccontare attraverso le immagini pittoriche “il qui e ora”, l’immediatezza del momento, la luce e l’atmosfera di quel preciso paesaggio in ogni stagione e sempre nel caso di Renoir dipingere le vita che ci circonda per sentirne la gioia e la piacevolezza come nel dipinto L’ altalena. Questo è il pittore impressionista, e Renoir, ne rappresenta l’eccellenza. Era nato a Limoges, città delle porcellane pregiate, e lì lavorando fin da ragazzo aveva sicuramente affinato il suo gusto estetico e la capacità di riprodurre soggetti floreali. Da Limoges a Parigi per iscriversi all’Ecole de Beux-Arts,

il suo testamento. I curatori della mostra, Sylvie Patry, e Riccardo Passoni raccontano la complessa evoluzione dell’artista che per oltre un cinquantennio ha dipinto oltre cinquemila dipinti e un numero imprecisato di acquerelli

L’altalena, 1876, Olio su tela; 92 x 73 cm Pierre Auguste Renoir plana sul capoluogo piemontese con una sessantina di opere, dipinti, disegni e una scultura arrivati dai più qualificati musei parigini, il Musée D’Orsay e L’ Orangerie. La mostra si suddivide in ben nove sessioni e presenta il percorso artistico del pittore dal 1860 al 1919, anno del famoso dipinto delle Bagnanti che sono

e disegni, mettendo in risalto la grande varietà dei temi affrontati e la qualità della sua personale tecnica pittorica. Ma chi erano i pittori impressionisti e perché con il loro modo di sentire, dipingere e vedere sono diventati i precursori dell’arte moderna? Nella primavera del 1874 un gruppo di giovani pittori sfida il Salone ufficiale di Parigi e or-

Ragazze al piano, 1892, Olio su tela; 116 x 90 cm anche se la sua famiglia era di umili origini e non poteva certo aiutarlo negli studi. Ma la passione di Renoir per la pittura fu tale che lo condusse a viaggiare e conoscere anche l’Italia, dove rimane estasiato dalla pittura di Raffaello da cui si nutrirà per capire meglio il disegno delle figure femminili che saranno i temi più ricorrenti prima della fine a Cagnes sur Mer , dove si era ritirato per problemi di salute. Al Gam di Torino avremo la possibilità di conoscere Renoir che aveva la capacità di rendere straordinariala realtà circostan-

te con una pennellata di chi sa, che tutto è fuggevole ma degno di nota. Info: GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Skira editore presentano RENOIR dalle Collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie Dal 23 ottobre 2013 al 23 febbraio 2014 orario 10.00 - 19.30 giovedì 10.00 - 22.30 lunedì chiuso ingresso 12 euro 9 euro ridotto

Blam! Tutto quello che non hai mai fatto in ufficio.. e che vorresti fare Teatro

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ferimenti ai grandi film d’azione e avventura, ma anche il mimo, la parodia, l’acrobatica, il teatro fisico. Lo spettacolo sarà in scena al Manzoni di Milano dal 3 all’8 dicembre per poi fare tappa in altre città italiane tra cui Trieste e Bolzano. Da segnalare, infine, la programmazione ininterrotta per un mese al teatro Sadler’s Wells di Londra ed è stato promosso dalla severa critica inglese a pieni voti.

scene tratte dallo spettacolo

remesso che lavorare di questi tempi è già una fortuna e se poi si è nel caldo di un ufficio, allora non ci si deve proprio lamentare. Purtroppo spesso si ha a che fare con un capo dispotico, lunatico e intransigente. Allora vi consigliamo di prendere spunto da Blam!, il nuovo spettacolo in programma al teatro Manzoni di Milano dal prossimo 3 dicembre in cui gli attori si scatenano, non appena il loro boss si distrae, e si trasformano in eroi cinematografici tra scrivanie, computer e le grigie pareti dei locali. Nel corso dello spettacolo quasi non vengono pronunciate parole, ma i quattro attori della compagnia danese Neander Teater, attraverso una mimica esilarante e capacità tecniche e fisiche fuori del comune, danno vita ad uno show veloce, divertente, con continue sorprese e colpi di scena. La location dello spettacolo è un tetro ufficio in cui gli impiegati sottomessi e curvi sulle loro postazioni mutano in alter-ego

fantastici popolando l’ufficio di improbabili ma irresistibili super-eroi, mentre oggetti comuni come una puntatrice da ufficio diventano armi letali, le matite diventano gli artigli di Wolverine, l’appendiabiti una terribile mitragliatrice alla Rambo. Blam! mantiene uno svolgimento narrativo utilizzando una molteplicità di linguaggi teatrali e di riferimenti: il cinema innanzitutto, i cinefili troveranno decine di ri-


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*** Fed e gliere rica Pellegrin con on i può a or ccodi Stri scia la e il Tapiro d’Oro lei, ne Notizi l mon a. Prim do ricevu a di to Ma dello spor t, l’ha ssimili La cam ano A piones lle liano s ha co a del nuot gri. o n quistat grazie itao a d’amor lla movime il Tapiro nt e due si con Filippo ata storia sono l asciati Magnini. I da volt per la a. secon-

nta al è pro o c i F ata di a affaell L’ex fidanz senR * * * , o. posato 014 e salt 2 grand alotelli ha o i r a B nd Mario per il cale e”, già prein i, za vel Men Magaz compagnia r n o i F erto no di “ a Mila pagno Ub aio t a t sen oC com uale Urban dell’att ell’Editore na ha proed ta Tozzi ella napole il lavoro e b a n L i ag a, rnità ro. ltato p e: “La mate rio v o i pr rrid a. P iù bell e, le so l’amor so ancora p edrà questi v re mi ha i mia figlia ogno. o e verg ono p n e o a m S m n ma no di volgare. iace p scatti, a l i l u m a, ’è n Non c na all’antic coccolata”. e on una d corteggiata precedeni la l m r a imsenti a stoccata lotelli a B n u o i Solo “Mar utto”. t zione: te rela per me, per a v i z paz

*** A dr comb iano l’Imp ina u erator n’a ogni p e ropos ltra delle , ex attacc sue. I ante d ito di verare lc cu i a ordin nche nella ra della su alciatore, Inter, Rom oltre e di te a salu aeP strada ad te ar m gnia, semb po, brava del manca e presenza aver abb ma, ne ta è st ra an a t o n brasil fi donat b s i uon ca, s che ata ia vela C no, Clever molto con quella di esempio. L embra per o se so fa ’u o fi nel ce mpleto do n de Souz denziale, rsi fotogra ltima, solo di un a Silv fare in Lins, llular in a, e an no mo ar c resto. del pericol ord di Rio ai più noto to narcotr ompaoso n L’uffic affica difesa de Jan come ar nt io d e T a lui n ell’Impera stampa d cotraffican iro. La foto rek, della e te in el gio f tore: “ ei pro aè s tata o c Migli p naggi aia di atore pren ccasione d trovata o fam ri cellular de ell’e i. N pe os una fo to o u o che non on c’è nul rsone poss subito pos nnesiizione la di s n auto eggon si neg tra o in grafo. a Quell a nessuno no. Adria foto insiem n o scat o e q u è an u to no n ha n do gli vie n person essun e signifi chiesto cato”.

teng e Me rince Boa P e in d v e e c K ro *** ore p il loro am , a o tt a m S il a to liss . E’ matura ettere le e v e fi n o ag rio e m fare sul se a mento di wgirl sard a. La sho lia, vuoli ig m fa su mig rgare la fa vuole alla a mai fatto e n e non h o li g fi n u suo Boa: le vuole dal lo , l firo te is m mo un be ce se avre li fe nca o ia n b o o “S son olatino’, io c c gni io O ‘c i. o li g da da lu n re p ro e o bianca, sp ssere quell potrebbe e are, ben to n e m o m apit dovesse c giusto. Se bbe il mio re ie b n cam o n una , a g n e v nza non è a id v ra g nzanlavoro: la o che, fida rei v e p a S . malattia tore, av un calcia domi con iare molto. Quangg dovuto via ano per lavoro mi Mil a casa e do sono tornare a ra se la manca

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*** M meri arco Bor ti r frase sportivi iello torn che s aaf detta a dom t anda in un in a vivend r parlare o con tervi li ne se, es di se st ll , c l rispo e squadr lusa la R a rilascia a sua “m non solo a e Mi oma t sto s g a per ica” ad , la e a far e dis mplicem n, Juven fosse a co un quoti Roma, m gli ottim i c d t n e la pr ende utere non nte, Si, i us e Gen oscenza iano spo a per una n rann r o d t p a i t i utt vo. , il col oco o i ti fosi? l’ambie e e tre. Q giocator leghi bis Alla essua nte d e g ia uesta l el ca lcio, risposta lorosso h ma s a c opra ontinue ttutto rà , com e

dice i, le tro l l e t die Balo ario asconde menti M a a n di port dire n si da a urta no e ai com ssibilità n n a o m c n n p ta le io a o non illy Cos in relaz ncora la i carrier nato i r a oa mb mbi nso di B ni d Colo moglie il disse gli diam n 25 an a ha co ifendea n i i r d art che che ma tutto . La ad o cile *** M amente ichiara n: “Ma ilanista e fino sce diffi con lui, oh t a s d l t e dire dito e del Mi marito m di ciò c ri. Mi ri bbiano n le per to, ’a n o e l a a t % c n u c g e 3 n u e u a c d a a ch cc ho led e il più, m e tutti n a a r a t a a t s er, f m i a ’a dell re? In c esso di che di atto ch on tutt tato da tore si p la n c f a a r e gioc ai perm cendo a nta del i. Litiga compo de calci metter ta, e n a a n m è i v a d i m v m r a S ta n a si è elli. E i si l si come raman. essun g gli cos ra ci è a e per u t L o l . r N e il d sa Ba lotelli anda n i cam Achille. telli, co la squa , è diffic uoni a m B o b d o o ta re co figlio e fa Bal ro? Tut esempi ome dei mette ebbe orano, r o i v t o m c v d is er ch on he la anche a quello e il min re il bu alotelli chi gli p c e B r a n e o a di ntra i far dett ti di e vi d l’ho rebbe d re a inco bolo d giamen è sua, m e m g n a mett ia e and sei un si gli atte olpa no e c l r e g a a l S e i. sv ass oppe, ar p ne lu r tran nitore f mbina t e o g c . ” n e ì s u pi. N si co esem portar m di co

spettarmi. Kevin ad a ndo un re a v o tr n no , pre ttina dopo Così la ma giungo”. rag aereo e lo


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