N 39 2014 milan chievo

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Milan Chievo

sabato 4 ottobre 2014 Anno 4 n 39

www.stadio5.it

info@stadio5.it - COPIA OMAGGIO

MILAN

CHIEVO

SuperPippo

vuole i tre punti

contro la macchia gialloblu

PROVACI ANCORA

Parola al Baffo

INTER e MILAN Alla prova del fuoco

Il commento della bandiera interista

Sandro Mazzola pag 2

LA PARTITA

IL CHIEVO RISERVA SPESSO DELLE SORPRESE Severa Bisceglia pag 3

BIORITMI DE JONG protagonista dei tre punti rossoneri

Enzo Occhiuto pag 3

CHAMPIONS

BASILEA SUPER STAR IN CHAMPIONS

Luigi Sada pag 9


Pensiero Stupendo... 2

di Beppe Vigani

sabato 4 ottobre 2014

PROVA DEL FUOCO PER INTER E MILAN

L

’Europa League sorride alle italiane, la Champions fa piangere la Juventus. Un paradosso che ha delle spiegazioni. I bianconeri in Italia hanno un altro approccio alle gare, giocano per vincere, il pareggio è solo un incidente di percorso, non consuetudine. La sconfitta è più unica che rara. In Europa tutto cambia. La testa non è la stessa, l’intensità nemmeno, ma sono gli avversari che cambiano. La squadra di Massimiliano è l’unica ad aver perso in campo internazionale, anche se di fronte aveva i campioni di Spagna e i vicecampioni d’Europa. In questo contesto manca il Milan che, in tal senso, ha dato il cambio all’Inter, anch’essa l’anno passato in panciolle. I rossoneri dovranno attendere stasera per dimenticare il pareggio contro la matricola Cesena. Di fronte c’è il Chievo, formazione che alterna prestazioni frizzanti a partite imbarazzanti. Tra i “Mussi volanti”, in attacco ci saranno i due ex di turno Paloschi-Succi, entrambi vogliosi di dare un dispiacere a Inzaghi. Il tecnico piacentino deve cercare di far dimenticare l’ultima prestazione scialba, poiché i tempi cominciano a essere un po’ stretti. I pareggi contro i romagnoli e l’Empoli e la sconfitta contro la Juve ha messo sulla graticola l’ex bomber dei rossoneri, che non può fallire, soprattutto, con squadre al di sotto della sua portata. Non convincono i suoi moduli, quattro attaccanti sono troppi, il centrocampo stenta e poi c’è il problema De Sciglio. Il terzino deve fare i conti con un’involuzione pericolosa, iniziata con l’arrivo di Seedorf. Comunque un successo servirebbe a guardare il prossimo futuro con più serenità. Anche Mazzarri non se la passa bene. A Firenze, deve tentare il colpaccio, se vuole entrare nuovamente nel cuore degli interisti, sempre ammesso che ci sia mai entrato. Il tecnico toscano è un buon organizzatore di squadre, un buon motivatore, adesso è arrivato il tempo di dimostrarlo. La sconfitta di Cagliari è troppo clamorosa per passare già di moda. Non sarà certo la vittoria con il Qarabag ad averla fatta dimenticare. Ora, si gioca veramente tutto. I tifosi sono stanchi di vedere la solita prudenza. C’è un adagio che recita: “La prudenza è la maschera dell’astuzia. - O nessuna delle due è virtù, o entrambe”. Per il momento è una piaga.

Sandro Mazzola

C

omplimenti innanzitutto alla Roma per la bella prestazione fornita col City a Manchester in Champions League. Totti, indipendentemente dalla splendida rete che ha regalato il pareggio alla Roma, ha confermato di essere un vero fuoriclasse e tutti noi che amiamo il calcio ne siamo felici. Un po’ meno bene, sicuramente, la Juventus che ancora una volta ha dimostrato tutti i suoi limiti quando gli impegni sono internazionali. Buon per i bianconeri che il Malmoe ha battuto l’Olympiacos altrimenti sarebbero stati guai in vista della gara con i greci ad Atene. per quanto riguarda il campionato è inutile nascondere che il clou della giornata è quello di Torino dove ar-

ROMA FAVORITA CON LA JUVE

riva una Roma lanciatissima in grado di supportare e dare filo da torcere alla Juventus davanti al suo pubblico. Sinceramente la vedo male per la squadra di Allegri soprattutto se i giallorossi scenderanno in campo con lo stesso spirito di Manchester dove il pareggio è stato veramente stretto per loro, indipendentemente da alcune decisioni arbitrali per un paio di rigori a favore del City non fischiati. Insomma, la Roma è una bella realtà, la Juventus un po’ meno, anche se rispetto al resto delle squadre del campionato i bianconeri sono un gradino sopra. Il Milan per il momento, come l’Inter, non può stare che a guardare cercando di ritornare al più presto al successo per recupero il terreno perduto, che non è poco conside-

Milan

STADIO

Mancherà ancora Pirlo ma Totti c’è

rando che siamo solo alla sesta giornata. Col Chievo i rossoneri non dovranno sbagliare una virgola perchè l’undici di Corini potrebbe ripetere la prestazione del San Paolo col

MEAZZA

Napoli dove è uscito con i tasca i tre punti senza far gridare allo scandalo. Per quanto riguarda l’Inter a Firenze sarà dura, anzi durissima dal momento che alla formazione di Montel-

la non sono permessi altri passi falsi. Occhio all’Udinese di Stramaccioni: se batte anche il Cesena mette una seria ipoteca sul terzo posto cacciando all’inferno Inter, Milan e Napoli.

Chievo

20.45

Allenatore Eugenio Corini

Allenatore:

Filippo Inzaghi

Arbitro: XXXX di XXXXX

Igino Ugo Tarchetti Scrittore, poeta e giornalista italiano

MILAN (4-2-3-1)

(4-3-2-1) CHIEVO

Abbiati;

Bardi;

Abate, Alex, Rami, De Sciglio; Poli, De Jong; Honda, Menez, Bonaventura; Torres

Frey, Dainelli, Cesar, Biraghi; Cofie, Radovanovic, Hetemaj; Birsa, Lazarevic; Paloschi


MILAN in RISALITA OCCHIO AL CHIEVO sabato 4 ottobre 2014

partita Severa Bisceglia

I clivensi spesso riservano sorprese

I

l weekend apre le danze calcistiche di questa settimana, dopo l’indigestione di Europa League e Champions, con MilanChievo, anticipata da VeronaCagliari giocata alle ore 18.00. Pippo Inzaghi ha ancora molto da lavorare, dopotutto nasce come un progetto a medio-lungo termine, per portare a regime una squadra nuova, ma vincere questa partita regalerebbe morale alla squadra che dopo la sconfitta contro la Juventus non è riuscita più a vincere: pareggio a Empoli e Cesena, due partite che avrebbe potuto e dovuto vincere, entrambe alla portata. Il bollettino ad oggi dichiara 6° posto in classifica per i rossoneri con 2 partite vinte, 2 pareggiate e 1 persa, a fronte degli 11 gol segnati è riuscita a subirne 9, sintomo di una difesa che fa acqua. In casa l’unico risultato possibile contro il Chievo è la vittoria, i

rossoneri non sono l’Inter e soprattutto Pippo Inzaghi non è Walter Mazzarri quindi, contro una squadra posizionata al 14° posto in classifica e che ha vinto una sola partita (1 pareggio, il resto sconfitte) di può solo vincere. E’ ciò di cui ha bisogno la tifoseria del Diavolo per continuare a credere nella crescita e bontà di questo progetto. A favore del

Milan giocano anche i numeri fatti registrare dai clivensi: 5 gol fatti e 7 subiti. Torres non avrà grandi difficoltà lì davanti. I rossoneri dovranno fare a meno ancora di Montolivo, Saponara, Diego Lopez e Van Ginkel, anche Zapata non si presenterà all’appello perché squalificato. Buone notizie, si fa per dire, arrivano anche dal fronte opposto:

Paloschi, la mina vagante

tra i gialloblu non scenderanno in campo Izco e Schelotto. Non è una partita di cartello ma vincerla fa morale. Inzaghi si presta a ricevere Eugenio Corini e la sua band schierando un probabile 4-3-3, in difesa si punta alla coppia Alex-Rami e lì davanti Menez non dovrebbe avere grossissime difficoltà. Se SuperPippo deciderà di far riposare Menez, contro il Cesena ha dimostrato chiari segnali di affaticamento, Fernando Torres è pronto all’esordio da titolare a San Siro. Certa la presenza dal primo minuto di Honda mentre El Shaarawy, 90’ in panchina nelle ultime due partite, dovrebbe partire ancora una volta dalla panchina. Il Faraone ce la età mettendo tutta per riconquistare una maglia da titolare. Bonaventura potrebbe essere testato a centrocampo come mezzala sinistra.

3

Ai rossoneri i tre punti

l

Milan a San Siro conquisterà i tre punti salutari contro il Chievo. I bioritmi, infatti, risultano favorevoli ai rossoneri dal momento che al 6.00 dei ragazzi di Pippo Inzaghi si contrappone un 5.96 dei gialloblu di Eugenio Corini. Tre punti, quelli in palio, fondamentali per la risalita progressiva della classifica del Milan, dopo tutto quello che è emerso nelle settimane precedenti per via di una serie di risultati insoddisfacenti. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei vari atleti, si nota che la squadra rossonera ha una capacità di resistenza alla fatica e di tonicità 6.02 maggiore della compagine veronese con 5,93: Poli 6.49, Menez 6,47, El Shaarawy 6,41, Abbiati 6,32 contro Maxi Lopez, Birsa, Lazarevic 6.44 e

bioritmi

Enzo Occhiuto Radovanovic 6.20. Dal punto di vista emozionale il Milan è ancora favorito con 6.10 contro 6.01 degli ospiti veneti: Poli, Rami, Essien e De Jong 6.49, Alex 6.45 contro Bardi 6.50, Birsa, Lazarevic 6.45 e Meggioini 6.39. Per quanto concerne la fantasia nel gioco e l’istintività personale, la padrona di casa risulta superiore con 6.02 contro la squadra ospite con 5.94 : De Jong 6.47, Abbiati, Muntari 6,45, Torres e Menez 6.31 contro Bardi 6.48, Maxi Lopez e Botta 6.46, Cofie 6.27. Partita molto bella da seguire con la massima attenzione Nigel de Jong grande protagonista questa sera

Infermeria rossonera

Marjlja Bisceglia

L’infermeria rossonera si sta si svuotando, ma restano ancora una serie di dubbi su chi sta bene ma non abbastanza per partecipare forse alla gara di

oggi. Il più interessato dal punto interrogativo è Menez. Il francese, affetto da una infiammazione al ginocchio senza lesioni intrarticolari, si è sottoposto ad un controllo medico e resta in attesa di recuperare per il Chievo. Diego Lopez si sta riprendendo dall’infortunio rimediato a Parma,

lesione al bicipite femorale destro, e dovrebbe tornare in campo alla settima giornata. Van Ginkel ancora bloccato dal trauma distorsivo alla caviglia destra, rimediato a Empoli, con interessamento le-

gamentoso. L’Olandese rischia di restare fuori ancora due giornate minimo. La tempistica di recupero e, quindi, di rientro in squadra è sicuramente più lunga per Saponara. Il centrocampista sta facendo

sedute riabilitative dopo l’intervento per uno stiramento del legamento collaterale e lesione meniscale del ginocchio. Il suo rientro è previsto per fine ottobre. Per Montolivo la ripresa è ancora lontana. I controlli effettuati hanno evidenziato un ritardo nella calcificazione -ri-

cordiamo che Riccardo ha subito una frattura alla tibia che lo ha tenuto lontano anche dal Mondiale- che fa slittare ulteriormente gli allenamenti sul campo. L’ex viola spera di rientrare in squadra almeno per il derby contro l’Inter previsto per la seconda metà di novembre.


sabato 4 ottobre 2014

4

vita di club

“P

Giovanni Labanca

er fare felice un bambino basta un pallone e qualcuno che si ricordi di essere stato bambino”. Questo è il motto del Milan Club Rionero in Vulture, “Lucio D’Angelo”, la città in provincia di Potenza, dell’inimitabile Vino Aglianico, famoso in tutto il mondo, anche per essere stato usato abbondantemente da Ulisse per ubriacare Polifemo. Queste sono note di storia, perché in questo centro in opera un sodalizio rossonero tra i più attivi d’Italia, perché costantemente impegna-

to anche alla educazione dei giovani, attraverso lo sport ed il calcio in particolare. Fiore all’occhiello delle molteplici attività è il “Trofeo dei piccoli campioni”, giunto alla quarta edizione, svoltosi la scorsa estate e che ha visto la partecipazione di ben 27 squadre, tante provenienti anche dei paesi limitrofi. Il merito

MILAN CLUB RIONERO IN VULTURE

della brillante riuscita della bella manifestazione sportiva va ascritto a tutti i soci del Club, presieduto dall’instancabile Presidente Virgilio Ricciardi ,che è raggiante per quanto è stato fatto. “ La

soddisfazione è grande e duplice, ci dice con orgoglio. In primo luogo, abbiamo letteralmente rifatto il campetto di gioco , dotandolo di un fondo di erba sintetica, che poi abbiamo consegnato all’Amministrazione comunale che ci ha dato una mano nell’occasione e, seconda, ma non meno importante consi-

derazione, è l’aver fatto incontrare centinaia di ragazzi che , unitamente alle famiglie, hanno vitalizzato l’intera città per i due mesi delle gare. Mi sento in dovere di ringraziare l’AIMC per averci onorato della presenza della Coppa dei Campione, portata dall’ormai inseparabile Nuccia Malvestiti. Ringrazio tutti di cuore e, approfittando di Stadio5, mi permetto di rivolgere un forte incoraggiamento alla squa-

dra che, per onor del vero, non sta facendo bene, come avremmo voluto. Da Rionero e dalla Lu-

cania intera sale, comunque, fino a Milano una grande ventata di fiducia per il Diavolo”. L’AIMC ha ripagato quanto fatto a Rionero con un bel comunicato ufficiale “Siamo orgogliosi di avere nelle nostra famiglia rossonera questo meraviglioso gruppo di persone, che, all’insegna dei gloriosi colori del Milan , hanno realizzato il sogno di tutti i ragazzini di Rionero, avere un campetto di calcio tutto per loro. Grazie Ricciardi, grazie soci di

Rionero, magnifico esempio da imitare”. Queste le squadre vincitrici per le rispettive categorie: ASD

Milan Club

Cava dè Tirreni

I

l 14 settembre scorso, presso la piscina di San Martino, sede del Milan Club “Beniamino Pisapia”, si è tenuta una toccante cerimonia, presentata dal presidente del C.S.I. Giovanni Scarlino, per ricordare Gennaro Brunetti, storico Direttore Sportivo della Cavese e grande milanista, con la dedica della sala principale. L’iniziativa è stata voluta fortemente dal Presidente Salvatore Scarlino ed accolta all’unanimi-

tà dal Consiglio Direttivo ed ha commosso non poco la vedova signora Cira Aprea, il figlio Raffaele, la nuora Monica e il nipotino Gegè. Dopo aver ricordato, con vari aneddoti la figura di Brunetti, ripercorrendone le varie tappe della carriera sportiva, è toccato al figlio Raffaele scoprire la “Targa” nella sala interna del Club. Un toccante messaggio di compartecipazione è stato inviato dall’AIMC e dalla Società.

Barile; Redbull; Selesao; Napoli Club, premiate con una copia della vera Coppa dei Campioni. Direttivo :Presidente, Virgilio Ricciardi; vice, Alfredo

do Petruzzelli, Giacomo Abbamonte, Gastone Urciuoli; Consiglieri, Claudio Caruso, Luca Caruso, Luigi Ricciardi, Rocco D’Angelo, Francesco Pa-

Montesano; segretario, Apesilao Stamile (Gè Gè); Collegio sindacale, Gerar-

olino; Addetto Stampa, Lucia Nardiello; webmaster è Domenico Schirò.


amarcord sabato 4 ottobre 2014

Il centravanti tedesco, Oliver Bierhoff, dotato fisicamente e molto forte di testa, ha giocato in Italia raccogliendo discreta fortuna. Dall’Udinese, con cui vinse il titolo di capocannoniere, arriva al Milan, che gli frutta uno scudetto, nel 1998, e si ferma fino al campionato 2001. Nei rossoneri è destinato a fare coppia con George Weah, ma saranno i suoi 20 gol, solo due su rigore, che consentiranno al Milan di cucirsi sulla maglietta lo scudetto. Nei due anni successivi purtroppo non si ripete, risulta molto lento sul campo e soprattutto impreciso nei passaggi. Il Milan lo cede al Monaco. Nel 2002 torna in Italia per indossare la maglia del Chievo Verona. Nei gialloblu diventa un buon punto di riferimento, anche i suoi 7 gol, compresa la tripletta contro la Juventus, consentiranno alla squadra di chiudere in settima posizione. Il centrocampista francese, naturalizzato guineano, Kévin Constant arriva al Milan, dal Genoa, il 20 gennaio 2012 in prestito con diritto di riscatto per indossare la maglia numero 21. Scende in campo per la prima volta il 26 agosto contro la Sampdoria battuta per 1-0 a San Siro. Ma prima dei colori rossoneri indossa, in prestito, la maglia del Chievo e fa il suo esordio in Serie A, il 22 settembre 2010, nella partita contro il Napoli. Il suo primo gol arriva contro il Bologna, partita vinta 2-0. Lui preferisce considerarsi trequartista, ma viene schierato anche come mediano o come mezz’ala

Marjlja Bisceglia

Alberto Paloschi

Oliver Bierhoff giunge la qualificazione europea, dal mese di agosto 2005 fino al 2007. Il difensore Mario Alberto Yepes Díaz, per tutti semplicemente Yepes, gioca due stagioni con il Chievo, 20082009 e 2009-2010. Approda al Milan nel marzo 2010 e fa il suo esordio il 7 novembre dello stesso anno in BariMilan, vinta dai rossoneri per 2-3. Il 7 maggio 2011 festeggia il suo primo scudetto e il 6 agosto successivo vince la Supercoppa italiana battendo l’Inter a Pechino per 2-1 restando in panchina. Il suo primo gol arriva il 23 ottobre, contro il Lecce, che consente al Milan di vincere in rimonta. Ha rinnovato il contratto con la società

Kévin Constant

la partita, vinta per 3-1, allo stadio Dall’Ara contro il Bologna, l’esordio in Champions League, invece, è stato amaro nel match perso per 1-0 contro il Malaga.

18° minuto del secondo tempo, Serginho e segna il suo primo gol dopo soli 18 secondi dal suo ingresso in campo. Per Carlo Ancelotti è un “predestinato”.

Alberto Paloschi, percorre il viaggio al contrario. Tesserato nelle giovanili del Milan, 1 ottobre 2001, vince con gli Allievi il campionato nazionale di categoria segnando ben 23 gol. Nel 2007 fa il suo esordio in prima squadra, giocando dal primo minuto, nell’incontro di Coppa Italia perso contro il Catania per 1-2, suo il gol della bandiera. Il fortunato debutto in Serie A, il 10 febbraio 2008, a 18 anni in Milan Chievo: sostituisce, al

Negli anni successivi passa al Parma, torna ancora al Milan e l’8 agosto 2011 viene ceduto, in prestito con diritto di riscatto, al Chievo. L’esordio in maglia gialloblu è il 18 settembre 2011 contro il Parma.

Mario Alberto Yepes Díaz

Luigi Sala

scudetto il 7 maggio. Luigi Sala, cresciuto nelle giovanili del Como, dove fa anche il suo esordio in Serie A, arriva al Milan nel 1998, all’età di 24 anni, e vi rimane per tre stagioni. Nella stagione 1998-99, allenatore Zaccheroni, contribuisce attivamente alla conquista dello scudetto giocando da titolare nel muro difensivo rossonero con Paolo Maldini e Alessandro Costacurta. Nel 2001 passa all’Atalanta per tre anni e poi gioca nelle file del Chievo. Appese le scarpette al chiodo si lancia nella carriera da allenatore, ma con poca fortuna. Il 26 luglio 2012 sinistra. Anche Federico Giunti vince uno scudetto con il Milan disputando, però, solo sei partite. Arriva a Milano nel gennaio del 1999, dopo aver giocato già due partite con il Parma, giusto in tempo, in sei mesi, per vincere lo scudetto. Resta al Milan altre due stagioni per un totale di 54 presenze, ma segna un unico gol in rossonero: nel famoso derby perso dall’Inter per 6-0. Dopo esperienze in altre squadre, compreso un campionato in Turchia, indossa i colori del Chievo, con il quale rag-

Nicola Legrottaglie

Francesco Acerbi

Federico Giunti

5

rossonera fino al 30 giugno 2013. Il “duca” pugliese Nicola Legrottaglie fa il suo esordio in Serie A proprio con il Chievo, che riscatta la comproprietà da Modena, il 14 ottobre 2001 contro il Brescia. E’ uno dei protagonisti della squadra di Campedelli per due stagioni. Il 31 gennaio 2011 viene acquistato a titolo definitivo e gratuito dal Milan, con cui firma un contratto fino al 30 giugno 2011. Fa il suo esordio il giorno dopo nella partita contro la Lazio, subentrato a Bonera nel secondo tempo, dove però rimedia subito un infortunio nello scontro con il laziale Libor Kozák. Dopo quell’infortunio non è più sceso in campo ma ha comunque festeggiato il suo primo

viene deferito dalla Procura federale, coinvolto nel calcio scommesse, per illecito sportivo. Grazie al patteggiamento rimedia due anni di squalifica. Francesco Acerbi cresce calcisticamente nel Pavia, ma l’esordio in Serie A lo fa il 20 novembre 2011 con il Chievo, che lo ha acquistato in comproprietà con il Genoa. Il suo primo gol lo segna nel pareggio casalingo contro il Siena. Al Chievo conta 20 presenze con un solo gol segnato. Il 20 giugno 2012 il Genoa riscatta la metà del cartellino dal Chievo e lo cede al Milan per 4 milioni di euro ed eredita la maglia numero 4 appartenuta ad Alessandro Nesta. L’esordio con i rossoneri è il 1° settembre nel-

Con la squadra veneta, il primo anno, ha disputato 36 partite e segnato 6 gol. Oggi il suo contratto è prorogato fino a giugno 2013.


sabato 4 ottobre 2014

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MILAN CLUB MARGHERITA Il sogno si avvera! Finalmente si concretizza quella che è la passione e l’attaccamento a quei colori, a quella bandiera, che da anni, IL PRESIDENTE Gianmarco Larovere, ha dimostrato di avere seguendo la squadra nelle tante trasferte in Italia e all’estero. Il MILAN CLUB MARGHERITA, nasce con grande sacrificio, grazie alle tante idee del suo PRESIDENTE Larovere, ma soprattutto grazie al sostegno dei suoi tanti iscritti, tutti riuniti sotto un unico stendardo con lo scopo di stare in compagnia di buoni amici, guardare le partite all’interno della sede e avere cosi un punto di ritrovo, uno svago!!! Nonostante la molta distanza (1000km), il nostro gruppo partecipa attivamente alle tante trasferte; infatti abbiamo partecipato a MilanJuve, Empoli-Milan, Cesena-Milan saremo presenti anche a MilanChievo Verona, tutto questo per dimostrare il nostro amore per il Milan, visitando anche la nuova sede CASA MILAN per ben due volte.

LA DONZELLETTA DI PIER CAPPONI

D

oveva essere la cenerentola del campionato ed invece, in un modo o in altro, rimane da anni in serie A, guadagnandosi la salvezza non senza patemi d’animo. L’importante è che ci sia e che dia pure qualche dispiacere alle più grandi, come è successo a Napoli. Questo bel borgo, Chievo è autonomo della fatal Verona, che gli avveduti romani chiamavano “Clivius mantici”, la collina del buon bosco mistico

per la sua privilegiata posizione di osservatorio militare, considerazione confermata, molto più tardi, anche dal terribile Federico Barbarossa. Le sue tremila anime, fiere della propria identità, vivono laboriosamente sotto un maestoso campanile campanaro, dotato di ben nove speciali campane in scala musicale e si vantano anche di avere una delle poche Scuole per campanari esistenti. La sua “notorietà”, si

fa per dire, viene alla luce nel 1929, quando è costituita, per pura e genuina passione frammista ad un sano campanilismo, una squadretta di calcio, con elementi rigorosamente locali. La seconda guerra mondiale ne interrompe l’attività, che viene prontamente ripresa, con ancor maggior vigore, nel 1948 e, senza soluzione di continuità, il Chievo Calcio scala tutti i gradini delle varie categorie, fino ad

arrivare, tra lo stupore generale, alla massima divisione, grazie, soprattutto, a Gigi Del Neri, un onesto e caparbio allenatore della zona. Il Chievo Calcio, sotto la guida della famiglia Campedelli, quella dei dolci prodotti Bauli, che assicura tranquillità economica ed affettiva, va ancora oltre fino a giocarsi i preliminari di Coppa dei Campioni e Coppa UEFA: il massimo per una squadra di paese che, smessi gli

Il Club è inoltre artefice di diverse iniziative sportive e sociali, infatti partecipa, promuove e sponsorizza iniziative per coinvolgere il maggior numero di giovani, bambini e adulti avvicinandoli così piu al sociale. Sperando di continuare a sostenere, e dare fiducia alla nostra squadra del cuore, siamo lieti e felici di fare parte della grande famiglia dell’ AIMC... augurandoci di crescere nel tempo e farne la “storia” !!!!!

stretti e variopinti panni di donzelletta che vien dalla campagna, è pronta a vendere cara la pelle su tutti i terreni di gioco, senza risparmiarsi. Oggi si presenta alla Scala del calcio (chiamiamola ancora così, più per abitudine

che per meriti) ad affrontare un Milan che è diventato la Sfinge del calcio meneghino, tra immediate illusioni e repentine delusioni, a dimostrazione che il pirotecnico Inzaghino non ha compiuto nessun miracolo rispetto al fallimento di Seedorf. E questo stato precario lo conoscono assai bene a Chievo, tanto che giungono chiari e preoccupanti segnali di guerra dai giocatori di giallo vestiti: “ Non siamo venuti a Milano per vincere, ma nemmeno per perdere, visto che è già cominciata la campagna salvezza e noi vogliamo rimanere ancora in serie A, senza paura”. Il Diavolo sembra tremare solo all’idea di vedersi bloccato da una compagine di volenterosi gio-

ospiti

Giovanni Labanca

vanotti, ma non vuole nemmeno dare segni di debolezza ed è pronto, come accadde a Firenze nel 1494 con Carlo VIII, a dare possente fiato alle sue squillanti trombe, al quale un deciso Pier Capponi disse “Suonate pure le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane”. E l’imperatore lasciò in pace Firenze. La storia potrebbe riproporsi oggi, per i famosi corsi e ricorsi storici, dove Pier Capponi ha assunto le sembianze di Luca Campedelli, cresciuto, appunto, all’ombra del grande campanile dalle nove campane più potenti d’Italia, pronte a richiamare, alla bisogna, a raccolta tutta la popolazione a difesa della cittadina. Vedremo come andrà a finire.


LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CH’INTRATE sabato 4 ottobre 2014

cugini Severa Bisceglia

D

ante forse sapeva che un giorno lontano a venire sarebbe giunta dal fiume Acheronte alla porta dell’inferno, grazie al traghettatore dei dannati Caronte, una squadra che avrebbe dannato ulteriormente i propri tifosi. E

forse per questo che Dante sviene? Perdonate l’impertinenza di accostare il sacro letterario al mondo pallonaro che non ha nulla di sacro e ancor meno di letterario. Dante non me ne voglia, ma l’Inter si dirige verso l’inferno con le

I cancelli del Franchi si mostra a Montella e Mazzarri

sue stesse gambe e se fosse lui ad accoglierla si farebbe di certo molto meno male. Walter Mazzarri e Vincenzo Montella, chi è Virgilio e chi Dante. All’aeroplanino lascio libertà di identificazione, per quanto riguarda Mazzarri mi permetto di sentenziare: né l’uno né l’altro. Lasciamo definitivamente il lontano 1300, se preferite 1200, proiettandoci nel 21° secolo e nello specifico al Franchi che ospiterà i nerazzurri senza identità alcuna, reduci da una sconfitta sonoro che fa ancora rumore e da una vittoria, seppur poco convincente, in Europa League. Se i nerazzurri convincono poco con 8 punti

7

La porta dell’Inferno si mostra a Dante e Virgilio

in classifica, la Viola è messa anche peggio, almeno in campionato, i punti in classifica sono sei e penultimo

migliore attacco, o se preferite secondo peggiore attacco. Come se non bastasse deve fare i conti con gli

JUVE-ROMA DOMANI SERA QUALCUNO SOGNA

T

utte le altre partite passano in secondo piano. Allo Juventus Stadium va in onda domani nel tardo pomeriggio la super sfida fra i bianconeri di Allegri e i giallorossi di Garcia. Chi vince scappa e al momento chi potrebbe fuggire è proprio la Roma che sale a Torino in gran spolvero dopo il bel pareggio conquistato in Champions a Manchester col City. I campioni d’Italia, al contrario, hanno accusato il colpo per la sconfitta rimediata a Madrid con l’Atletico e di conseguenza, malgrado il terreno amico, potrebbero accusare qualche scompenso subendo l’impeto e la voglia di successo di Gervinho e compagni. Insomma, un bel match quello di Torino, con grandi protagonisti fra i quali spicca Francesco Totti sempre più re di Roma dopo la prodezza compiuta con il City. Un turno, quello di oggi e domani che potrebbe regalare

un sogno aggiunto all’Udinese di Stramaccioni, attualmente terza in classifica e aspirante alla seconda piazza in caso di vittoria al Friuli col Cesena se una delle due capolista cilecca a Torino. Di Natale, come Totti, non si ferma e continua a regalare gol a raffica all’Udinese tenendo alto il discorso in merito alla corsa di capo cannoniere del campionato dove lo troviamo sottobraccio con Osvaldo e Tevez a quota 4. Stasera invece tocca al Chievo a misurare lo stato di salute del Milan inzaghiano chiamato a cancellare le due oscure partite disputate in trasferta con l’Empoli e col Cesena. Ai rossoneri per non perdere altro terreno occorre una vittoria perchè un altro pareggio comprometterebbe in buona parte i programmi stilati dalla società all’inizio di stagione. Stesso discorso vale per l’Inter impegnata però domani sera al Franchi con

una Fiorentina assetata di punti quanto mai dopo i pareggi col Sassuolo e il Torino. Torino che scenderà in campo al San Paolo con un Napoli alla ricerca di se stesso dopo la partenza ad handicap legata alla sconfitta interna col Chievo e alla sconfitta di Udine. Una Samp caricata dal successo di Marassi

infortuni, fuori Rossi, Joaquin e Gomez. A deliziare gli occhi dei tifosi potrebbe pensarci, se Montella decidesse di schierarlo anche in campionato, il gioiellino Federico Bernardeschi andato a segno in entrambe le sfide europee. L’aereoplanino potrebbe decidere di abbandonare il 4-3-2-1 che non ha portato molti risultati in questo inizio di stagione e schierare il tridente con Babacar, Cuadrado –o Ilicic- e il gioiellino Bernardesci. L’Inter, qualunque sia il modulo scelto dal tecnico di San Vincenzo, giocherà come sempre: ognuno per fatti suoi con qualche spunto individuale. Vinca la squadra migliore.

campionato

Laura Tangari nel derby col Genoa dovrà vedersela con l’Atalanta per difendere il quarto posto mentre il Grifone sarà a Parma a contendere i tre punti a una squadra col dente avvelenato per il poker incassato al Friuli da Di Natale e compagni. Oggi prima di MilanChievo, alle 18 apriranno i giochi Verona e Cagliari.

L’ottavo re di Roma


Napoli-Torino

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8

giù al nord Fiore Marro

P

osso affermare, con certezza e senza timore di smentita, che il Torino Calcio è la squadra del nord più apprezzata dai tifosi napoletani, sarà per la sua rivalità con l’odiata Juve, sarà per le vicissitudini storiche subite dal club granata ( tragedia di Superga e Gigi Meroni su tutti), sta di fatto che non ricordo da quando ho l’età della ragione di avere mai assistito a forme di acrimonia e dissapori tra le parti. Il Toro che ho amato io è stato quello delle Figurine Panini degli anni 70 e come potrebbe essere

altrimenti? Giorgio Ferrini, Aldo Agroppi, Giorgio Puia con i suoi capelli grigi, Luciano Zecchini, santini incancellabili per i miei occhi di bambino, mentre alla TV trasmettevano la loro vittoria in Coppa Italia contro il Milan. Del Torino campione di Italia stagione 1975-76 avemmo, in seguito, modo di vedere alcuni di quei calciatori calpestare l’erba del San Paolo con addosso la nostra maglia azzurra: Luciano “Giaguaro” Castellini, Vittorio Caporale, Eraldo Pecci quest’ultimo approdato da noi nell’era

Luciano “Giaguaro” Castellini

Maradona ; di quella splendida formazione allenata da Gigi Radice abbiamo avuto tra l’altro modo di godere,per un breve lasso di tempo , del famoso “Poeta del Gol” nonché capitano della formazione granata vincitrice del campionato in questione , Claudio Sala, funambolico fuoriclasse tutto dribbling e assist , peculiarità che eb-

Maradona e Massimo Crippa

Ciccio Graziani e Paolino Pulici. Tornando all’asse Torino – Napoli il miglio-

Danilo D’Ambrosio, oggi all’Inter calciatori nati a Napoli ma che con la socie-

Da Luciano Castellini a Ciro Immobile bero modo di apprezzare gli indimenticabili “ Gemelli del Gol”: i torinisti

Storie di Napoli e di napoletani re acquisto che abbiamo mai fatto credo sia stato quello di Massimo Crippa, mediano sette polmoni e grande prediletto da Diego Armando Maradona. Da non dimenticare i granata che vennero a rafforzare il Napoli campione d’Italia 1989-90 Giancarlo Corradini e Giovanni Francini. Il Torino dei tempi nostri ha dato lustro l’anno scorso a due calciatori che sono stati in maniera diversa motivo di vanto per Napoli e la Campania : il bomber Ciro Immobile, oggi attaccante di uno dei più prestigiosi club europei ( Borussia Dortmund), e l’esterno

tà di De La non hanno mai avuto rapporti , assurdità del sistema calcio. Probabilmente, avendoci preso gusto, il direttore sportivo granata Gianluca Petrachi (anche lui uomo del sud ) , del Torino di mister Giampiero Ventura ,anche egli ex di un Napoli che ha conosciuto gli inferi delle serie minori , ha arruolato per il club granata tanti napoletani e campani , quasi una “riserva di caccia” speciale per il presidente Urbano Cairo, una piccola succursale sudista : Giuseppe Vives , Antonio Nocerino, Salvatore Masiello , Fabio Quagliarella,

FUGA DEL CHELSEA IN PREMIER

I

l Chelsea di Mourinho ha innestato il turbo. Grazie al 3-0 inflitto all’Aston Villa la scorsa settimana i Blues allungano il passo approfittando della frenata dell’Arsenal col Tottenham e del pareggio del Liverpool nel derby con l’Everton. Tiene duro il sorprendente Southampton attualmente al secondo posto. Non ingrana ancora il Manchester United di Van Gaal malgrado l’innesto dei due super eroi Di Maria e Falcao. In Ligue1 il Marsiglia fa le prove di fuga pigiando sull’acceleratore tenendo a dovuta distanza il tandem alle sue spalle formato da Bordeaux e Saint’Etienne. Prova a recuperare terreno dopo

Cristian Molinaro e, se ci aggiungiamo Amauri e Omar El Kadduri entrambi ex del club partenopeo, possiamo affermare che il Torino è la squadra più “napoletana” dell’attuale campionato di calcio italiano stagione 2014-2015. Gli azzurri di Rafa Benitez sopraggiungono da una vittoria in Europa League contro lo Slovan Bratislava con un ottimo 2 a 0 con reti di Marek Hamsik e Gonzalo Higuian, ma la nota da sottolineare è che i calciatori del Napoli sembrano avere ritrovato lo smalto dei momenti migliori, pare che la crisi ,che era più che altro mentale – morale e non

alcune battute d’arresto il Psg orfano di Ibrahimovic. Prosegue invece il momentaccio del Monaco che va sotto col Nizza al Luis II innervosendo non poco il pubblico di casa che non perdona alla dirigenza di Montecarlo la cessione di Falcao al Manchester United. Brodino per l’Evian nei bassifondi della classifica col successo col Lens. In Spagna il Real Madrid di Carletto Ancelotti getta le basi per rimontare lo svantaggio in classifica nei confronti della coppia in fuga composta da Barcellona e Siviglia. In crisi profonda l’Atletich Bilbao, la copia sbiadita della bella squadra della scorsa stagione. I baschi sono davanti solo al

certo fisico – tattica, per l’esclusione dalla Champions League , sia oramai alle porte, per fortuna del popolo azzurro. Domenica ci tocca quindi affrontare una squadra “amica”,ma nel calcio si sa l’amicizia finisce di essere nel momento in cui comincia la battaglia per il risultato, e a noi la vittoria serve per non perdere definitivamente il passo con il vertice. Mi auguro di assistere ad una giornata di festa del calcio anche perché il Toro visto in Europa è bello da vedere e ha molto da dire; l’importante è che lasciano al San Paolo i tre punti …

estero

Luigi Sada Levante, Cordoba e Getafe, vale a dire in netta zona retrocessione. Chissà in questo momento cosa sta pensando Benitez eliminato col Napoli dalla Champions proprio dal Bilbao. In Bundesliga torna a dettare legge il Bayern Monaco che tiene d’occhio il Borussia Dortmund al momento a centro classifica deluso dai risultati negativi delle prime giornate. Dietro i panzer di Guardiola troviamo il Levekusen e il sorprendente Hannover. Ridimensionato dallo 0-4 col Bayern prova rialzare la testa la matricola Paderborn scavalcato rispettivamente dal Mainz, Hoffenheim e Borussia Moenchengladbach.


IL VERDE NON PIACE AL CALDERON sabato 4 ottobre 2014

L

a Juventus cerca di controllare la partita nella seconda giornata di Champions League ma non riesce a portare a casa il meritato pareggio. Contro i campioni di Spagna dell’Atletico Madrid si presentano in divisa verde e tenta di controllare la partita per giocarsi tutto a Torino, ma non va e si fa sorprendere nel momento meno sospetto. E se non bastasse, il Malmoe complica ulteriormente i piani degli uomini di Allegri vincendo contro l’Olympiacos. I colchoneros non temono la fatica e, compatti, provano in velocità a penetrare gli avversari riuscendo, però, ad arrivare poche volte nei pressi di Buffon. I bianconeri hanno poco tempo per riprendersi dalla delusione della prima sconfitta stagionale, tra coppa e campionato, sono attesi al big match contro la Roma. Mister Simeone è riuscito a schierare i suoi in modo concreto ed efficace limi-

Luigi Sada le altre in champions

A

lzi la mano chi pensava a una sconfitta del Liverpool a Basilea, Quasi nessuno. Gli inglesi puntavano soprattutto su Balotelli per abbattere il muro elvetico, invece alla fine a pagare il dazio sono stati Gerrard e compagni che si mordono le dita per l’occasione persa di poter scappare col Real Madrid, vincente a Ludogorets di misura grazie a Benzema e Ronaldo, in vetta alla classifica. La Juventus, pure lei, ha deluso perdendo a Madrid con l’Atletico di Simeone ma nel contempo il Malmoe ha fatto un regalo ai bianconeri liquidando l’Olympiacos bloccandolo a quota 3 in virtù di una bella doppietta siglata da Rosenberg, giocatore nel mirino del Psg. Nella due giornate di Champions va elogiata anche la Roma capace di reagire a Manchester

champions

Bianca Ara tando non poco il raggio d’azione di Llorente, Pogba oltre ai guizzi di Tevez. Anche sotto rete provano a spaventare Allegri in un paio d’occasioni, ci prova Mandzukic prima di tacco, il croato è nel mirino dei bianconeri, e poi sulla palla persa da Vidal con un tiro da fuori. I vice-campioni d’Europa tentano l’assedio, nonostante il possesso palla dia ragione alla Juventus, e riescono nella beffa grazie ad un colpo sporco del turco Turan che sorprende Lichtsteiner. Inutile la reazione italiana che conclude i giochi con quattro punte, il risultato non cambia e la Juve torna a Torino sconfitta per 1-0 con qualche incertezza sulla strada che conduce agli ottavi, tutte le squadre appaiate a 3 punti. Che dire, equilibrato, no!

9

BASILEA SUPER STAR IN CHAMPIONS nella tana del City al gol di svantaggio messo a segno dopo pochi minuti di gara da Aguero su cal-

troburgo e Monaco che anticipavano la giornata numero due di Champions. Russi e francesi

delli con un significativo poker che non ammette discussioni. La panchina di Prandelli scotta assai.

Delude il Barcellona che perde per 3-2 al Parco dei Principi contro un Psg orfano di Ibrahimovic ma con un Verratti pimpante e il gran spolvero. Parità fra Apoel e Ajax, idem per il Maribor che fa l’impresa con lo Schal-

ke e altro nulla di fatto fra il Porto in rimonta a Kiev con lo Shakthar Donetz di Lucescu.Infine botta vincente del Bayern Monaco a Mosca col Cska grazie a un penalty trasformato da Mueller a inizio partita.

Ennesima disputa tra Xhaka e Balotelli durante Basilea-Liverpool

cio di rigore. Un immenso Totti ha compiuto il miracolo segnando una rete spettacolare che ha permesso ai giallorossi di uscire imbattuti da una sfida che sembrava targata City. Non si sono fatte male pure Zenit San Pie-

sono al comando del girone con 4 punti mentre il Leverkusen battendo di misura il Benfica fanalino di coda insegue a quota 3. L’Arsenal si è invece sfogato infliggendo una dura punizione al Galatasaray di Pran-

Passeggiata del Borussia Dortmund, grazie ad Immobile che apre le marcature, a Bruxelles con il modo Anderlecht che compie un salto all’indietro rispetto alla prova di Istanbul col Galatasaray di quindici giorni fa.

Tempi sempre più difficili per Mario Balotelli


L’INTER CONVINCE SEMPRE MENO MA VINCE sabato 4 ottobre 2014

10

europa league

Severa Bisceglia

U

n civile 2-0 che tiene buoni tifosi e società. L’Inter supera il Qarabag a San Siro nella speranza di affrontare in modo più sereno il viaggio verso Firenze. Poco spettacolo al Meazza giovedì sera, poche concitate azioni e Yuto Nagatomo che ce l’ha messa tutta per rimediare un’espulsione anche in Europa. Anche Andrea Ranocchia rischia di finire sul taccuino al 12’ per aver atterrato un avversario con un intervento in netto ritardo, fallo inutile. Ci prova Fredy Guarin a rimediare un giallo al 14’ per un fallo in attacco, ma non ci riesce. Finalmente il 18’ sancisce la fine degli scam-

bi di palla e sgambetti: Danilo D’ambrosio riesce a mettere dentro una palla rimbalzata appena fuori area con un tiro forte che ha fatto tremare la traversa prima di gonfiare la rete. Hernanes non riesce ad imboccare i suoi, tiri troppo corti o troppo deboli, e Mauro Icardi non riesce ad evitare la trappola del fuorigioco. I nerazzurri hanno fatto un discreto possesso palla, facendo anche non poca melina, senza però riuscire a prendere in mano il pallino del gioco. Il 68’ viene vissuto dai tifosi come il momento della svolta: fuori Guarin sostituito da Pablo Osvaldo. Quattro minuti dopo

esce anche Hernanes per infortunio e viene sostituito da Joel Obi. All’80’ riesce, finalmente, Juan a finire sul taccuino rimediando un giallo. Dopo aver sprecato almeno 4 palloni, Mauro Icardi riesce finalmente a gonfiare la rete avversaria raccogliendo un passaggio insidio all’interno dell’area, vince la sfida uno contro uno con il portiere e fissa il risultato finale. Tutto è bene quel che finisce bene. L’Inter continua a non convincere, la sua mediocrità lascia non pochi dubbi, ma almeno vince e resta saldamente in testa alla classifica del girone con 6 punti. In bocca al lupo contro la Fiorentina.

PER LE ITALIANE BUONA ANCHE LA SECONDA

L

’Inter prima del girone del Gruppo F con 6 punti, due partite giocate e due vittorie incassate. Giovedì a San Siro ha avuto la meglio anche contro il Qarabag grazie alle reti di Danilo D’Ambrosio al 18’ e Mauro Icardi nel secondo tempo quasi a fine partita. La Benamata convince sempre poco, mette in campo un gioco mediocre ma riesce ad ottimizzare i risultati, almeno in Europa. Non si può dire altrettanto delle squadre compagne di avventura. Il St. Etienne lima due pareggi e con due punti segue i nerazzurri. Ancora peggio nei bassifondi. Il Dnipro riesce a pareggiarne una e perdere

l’altra, esattamente come il Qarabag, entrambe restano con un punto in classifica. Ottime prestazioni per le altre italiane in gara. La Fiorentina ha la meglio sulla squadra di casa a Minsk. I viola in Bielorussia convincono battendo per 0-3 alle reti di Aquilani al la Dinamo Minsk grazie 33’ imitato al 61’ da Ilicic e al 67’ ci pensa Bernardeschi, capocannoniere viola in Europa, a chiudere i conti. Nell’altra gara ha la meglio il Guingamp che batte per 2 reti a 0 il Paok. Nel girone K, rientro la Fiorentina, appaiate a 3 punti Guingamp e Paok Salonicco, resta a zero punti Dinamo Minsk. Nel gruppo I, a Brati-

Bianca Ara le altre in europa league

slava, il Napoli vince 2-0 contro lo Slovan grazie alla rete dell’ex Hamsik al 35’ e Higuain al 74’. Nell’altra gara a dettare legge è lo Sparta Praga che batte gli Young Boys con un convincente 3-1. Il Napoli è seguito Young Boys e Sparta Praga a 3 punti, Slovan Bratislava resta azero punti. Il Torino riesce ad ag-

guantare la vittoria all’ultimo secondo di gara. Al 93’ Quagliarella, tre gol consecutivi per lui nelle ultime tre gare, trasforma il calcio di rigore utile a battere il Copenaghen. 1-0 dunque e anche il Torino comanda la classifica del girone B con 4 punti insieme al Bruges, seguono il Copenaghen a 3 punti e fanalino di coda l’Hjk rimasto a zero punti. Tutte e le squadre italiane sono prime in classifica nei rispettivi gironi e, fatta eccezione per i granata, a punteggio pieno. Buona anche la seconda per l’Italia in Europa League.


sabato 4 ottobre 2014

GRANDE CICLISMO DOMANI COL GIRO DI LOMBARDIA

Joaquin Rodriguez vincitore delle ultime due inizioni è il grande favorito ribalta con il Giro di

del Colle Gallo e Ganda

Lombardia in program-

accompagnati dalla cima

ma domani mattina con

Berbenno e dal Passo

partenza da Como e ar-

Bracca posto a 25 chi-

esse in disparte

rivo a Bergamo. La gara

lometri dall’epilogo. La

le delusioni del

si svolgerà sulla distanza

corsa si snoderà per buo-

campionato del mondo

di 254 chilometri, la stes-

na parte nell’area coma-

di Ponferrada in Spagna

sa del Mondiale, e avrà

sca e bergamasca affac-

dove sul podio è salito

come punti più nevralgi-

ciandosi su alcuni laghi

il polacco Kwiatkowski,

ci e strategici, come vuo-

lombardi. Il favorito è

il ciclismo internazio-

le la tradizione, il Passo

Joaquin Rodriguez vin-

nale su strada torna alla

del Ghisallo e gli strappi

citore delle due ultime

ciclismo

Luigi Sada

M

edizioni. Il Lombardia è giunto al 108 appuntamento. L’ultimo italiano ad aggiudicarsi la gara è stato Damiano Cunego, sei anni fa. Ai nastri di partenza, salvo defezioni dell’ultima ora, quasi tutta la squadra azzurra reduce dai Mondiali di Penferrada. Nel pacchetto dei favoriti Fabio Aru e Alessandro De Marchi. In campo straniero, Gilbert, Rodriguez, Joaquin Rodriguez al Tour de France 2013

Zeug, Nibali, Caruso.

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sabato 4 ottobre 2014


sabato 4 ottobre 2014

13

Gran Premio

Città di MILANO

Il

27 e il 28 settembre scorso il Tito a Segno Nazionale di Milano ha ospitato il Gran Premio Nazionale Cit-

tà di Milano aperto a tutti i tesserati UIST 2014 per la categoria “Tiratori” nelle specialità m. 10, 25 e 50. Pubblichiamo la classifica e siete attesi numerosi all’Open Day previsto domani.


14

Chiara Franzetti

S

i ripete il connubio delle tre S, Sport, Spettacolo e Solidarietà: dopo la partita di calcio a cinque organizzata poco più di un anno fa insieme agli amici di Radio DeeJay, Danilo Goffi concede il bis sulle sponde del lago di Varese. Minimo comun denominatore delle due esperienze, AFRICA&SPORT, la costola sportiva della ong Medici con l’Africa - CUAMM, a servizio della quale Danilo mette la propria immagine e le proprie capacità per incentivare la raccolta fondi a favore delle popolazioni più disagiate dell’Africa subsahariana. Se in aprile erano stati Nicola Savino e le voci storiche della radio a dare spettacolo in maglietta, pantaloncini e calzettoni per la sfida contro i Busto Garolfo Cops capitanati dal maratoneta nervianese, questa volta la scena è tutta per il portacolori del Monza Marathon Team. Ieri lo spettacolo era infatti vederlo correre attorno al lago in un allenamento articolato in due momenti: una prima parte scattante, come frazionista della staffetta benefica e non competitiva insieme ai keniani Bernard Bett e Gideon Kurgat di Run2gether;

sabato 4 ottobre 2014

DANILO GOFFI e una seconda parte - in teoria più lenta, per terminare il medio in preparazione della Maratona di New York. Condizionale e congiuntivo sono però d’ob-

bligo: le condizioni dell’atleta si mantengono su ottimi livelli, e il pubblico lungo il percorso non faticava certo a sentire le grida del suo allenatore che, al

suo fianco in bicicletta, lo invitava invano a rallentare e stabilizzarsi su un ritmo di 3’40’’/ km - non è infatti un caso che Danilo abbia percorso i 25KM

Con le gambe a varese

Con la testa a New York del circuito della gara molto più velocemente rispetto al primo classificato. “Razionalmente so che dovrei seguire le indicazioni di Silvio”, ci racconta per niente affaticato a Cassinetta di Biandronno, “ma quando mi sento in forma, il cuore (e le gambe) prendono il sopravvento sulla testa. E’ stato un buon test su un percorso collinare incastonato in uno scenario da favola attorno al lago di Varese. Temperatura giusta, condizioni perfette e duplice

Dirty Dancing The Classic Story on Stage al Nazionale in scena. A dare il benestare definitivo sulla scelta degli attori/ballerini è stata Eleanor Bergstein, ossia colei che ha scritto la sceneggiatura. “La scelta – ha spiegato l’autrice – è stata dettata oltre che dal talento anche

I

l film Dirty Dancing è stato un successo planetario: prodotto nel 1987 con un budget ridotto e attori quasi sconosciuti ha sbancato i botteghini di tutto il mondo incassando milioni di dollari, ha lanciato nel firmamento cinematografico Patrick Swayze, ha alimentato i sogni romantici dei ragazzi di fine anni ’80 raccontando una storia d’amore giovanile nell’America del 1963. Ancora oggi quando il film viene trasmesso in televisione raggiunge

picchi di audience elevati ed è stato il primo film a vendere più di un milione di home video. Dal 10 ottobre il teatro Nazionale di Milano porta in scena Dirty Dancing The Classic Story on Stage, show che replica fedelmente il film con un cast di attori italiani e le musiche originali. Il musical è una produzione internazionale con scenografia e musiche identiche e solo qualche piccola variazione nei dialoghi per l’adattamento agli usi e costumi della nazione in cui va

motivazione in testa: sportivamente parlando, una tappa ulteriore in vista dei 42 nella Grande Mela; in chiave umana e sociale, la possibilità di fare del bene affiancando AFRICA&SPORT che mi ha scelto come ambasciatore per sensibilizzare la gente sui problemi di chi è molto meno fortunato di noi; e che, a maggior ragione, trova nello sport e nelle strutture sportive un primo modo per affrontare diversamente la quotidianità.”

teatro Marco Papetti dalla sensazione di purezza dell’animo che mi ha dato ciascuno di loro”. Il musical rimarrà in scena fino al 28 dicembre e la prevendita sta andando molto bene con oltre 40 mila biglietti venduti.


Nasce il museo virtuale “memoMi” sabato 4 ottobre 2014

15

solini ad Alberto Savinio, agli architetti e design come

Vico Magistretti ed Ettore

L

Sottsass. Il “memomi” na-

arte e fotografia

Marby

a memoria di Milano è

resa una città al centro del-

sce anche per dare continua

racchiusa per la prima

la cultura europea. “Questo

memoria a un tessuto socia-

zona che compone la città è

volta in “memoMi”, il mu-

lavoro d’archivio - ha spie-

le, come quello milanese, in

il risultato di storie, perso-

seo virtuale che racconta la

gato l’assessore alla cultura

continua e rapida evoluzio-

ne, tradizioni, lavori, stili di

storia della grande città me-

Filippo Del Corno - è anche

ne. Una città, che soprat-

vita, molti dei quali vivono

neghina. L’evento, presen-

un progetto per la costru-

tutto in questo periodo sto-

solo nel ricordo di pochi. Per

tato a Palazzo Reale, ha lo

zione di una cittadinanza

rico, è messa sempre a dura

questo memoMI nasce con

scopo di essere un progetto

consapevole e partecipe del

prova dall’integrazione con

il desiderio di conservare

per la raccolta di materia-

proprio tempo”. I materiali

nuove comunità che ci ri-

e produrre un patrimonio

le d’archivio della città, dai

video, raccolti in collabora-

conducono a capire nuovi

culturale fatto di esperien-

consigli di zona alle asso-

zione con archivi pubblici

ziativa è promossa dall’asso-

sono i personaggi in video

linguaggi e nuove esperienze

ze, storia, cronaca e costu-

ciazioni che ci narrano la

e privati, sono consultabili

ciazione “Chiamale storie”

che ci accompagnano a vi-

di vita. L’integrazione non è

me che racconti la vita del

storia di Milano e di tutti

gratuitamente sul sito inter-

diretta da Didi Gnocchi,

sitare e a vivere la città dei

sempre facile ma possibile.

passato ma anche quel-

net www.memomi.it. L’ini-

giornalista televisiva. Molti

Navigli. Da Pier Paolo Pa-

Oggi come ieri, ciascuna

la dell’immediato futuro.

quei personaggi che l’hanno

L

a struttura del museo virtuale si sviluppa su tre livelli, accessibili dalla home page del sito, che ogni giorno presenta un video scelto tra quelli che sono stati archiviati. Il primo livello propone temi su argomenti come storia, società, lavoro, arte, architettura, musica, design, moda, teatro, cinema, e sport con lo scopo di creare nuclei di filmati collegati tra loro. Nel secondo, le storie sono ricostruite dalla viva voce dei protagonisti o dei testimoni dell’avvenimento. Il terzo livello è dedicato alle scuole e agli insegnanti che vogliono

Milano in web tv attraverso scrittori come Verga e Pasolini trasmettere ai loro allievi la storia e la bellezza della città dove vivono per produrre nuove idee e realizzare altri video. Il progetto si propone quindi di diventare anche un utile strumento educativo per le scuole e per tutti noi milanesi d’origine e d’importazione perché conoscere le proprie “radici” è sempre fondamentale.

Da consultare Museo e archivio virtuale di Milano www.memoMi.it


Tokio Hotel

Un ritorno shock

musica Riccardo Sada

Tratto dall’album in uscita il 7 ottobre

“Kings Of Suburbia”, il nuovo singolo “Love Who Loves You Back” spiazza tutti con il suo look

i avevamo lasciati teenager con le L facce pulite e musi-

ca rock per ragazzine qualche anno fa e li abbiamo ritrovati oggi più scioccanti che mai. Sono i nuovi Tokio Hotel che con il singolo “Love Who Loves You Back“ hanno fatto saltare dalla sedia tutte le fan che da tempo aspettavano il ritorno dei loro idoli. Prima la cover del singolo postata qualche giorno fa sui social network ufficiali dove poco veniva lasciato

all’immaginazione e ieri sera il video ufficiale del brano dove la band partecipa ad una vera e propria orgia che vede coinvolto in prima persona anche il tanto chiacchierato frontman Bill Kaulitz. Il video di “Love Who Loves You Back”, visibile su facebook, in poche ore dalla sua pubblicazione ha totalizzato oltre novemila “mi piace” e quattromila condivisioni facendo discutere i fan sulla scelta intrapresa dal gruppo

Un cambio di rotta, il nuovo

album, rispetto al passato ma dimostra come il passato può fluire nel presente dando spazio anche a nuove influenze e idee e costruendo così un ponte, o meglio una strada, verso il futuro. Di certo la nuova vita americana dei due gemelli Bill e Tom Kaulitz (25 anni oggi) ha giocato

che non solo ha cambiato totalmente il suono della band ma anche l’immagine. La band tedesca, che quasi dieci anni fa aveva conquistato l’Italia e non solo con il brano “Monsoon”, pubblicherà il 7 ottobre il nuovo album “Kings Of Suburbia” (già disponibile in preordine su iTunes, dove è salito subito sul podio della classifica) che contiene 11 nuove tracce (15 nella versione deluxe) tra cui il singolo “Love Who Loves You Back”.

un ruolo fondamentale in questa trasformazione. I gemelli si sono trasferiti in California nel momento di maggiore successo ricercando l’anonimato in una grande città come Los Angeles. Proprio a Los Angeles la band ha trovato l’ispirazione per scrivere e produrre il quarto album di studio “Kings Of Suburbia”.

Con l’album di debutto del 2005 i Tokio Hotel divennero una delle rock band tedesche più famose degli ultimi vent’anni. 7 milioni di copie vendute nel mondo, 160 dischi d’oro e 63 dischi di Platino in 68 paesi e oltre 100 premi nazionali e internazionali fecero dei Tokio Hotel un vero fenomeno internazionale. Mai prima la Germania aveva vinto un American MTV Video Music Award (la band vinse come “Best New Artist”) o premi in Giappone (“Best Rock Video”) ed anche il resto dell’Europa non era stato generosoa mentre solo i Tokio Hotel hanno vinto 5 European Music Awards.

Siti internet

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Amministrazione mail: commerciale@stadio5.it Concessionaria pubblicità Edizioni SBM Tel. 329 3847157 mail: commerciale@stadio5.it

Direttore responsabile Grafica Beppe Vigani - mail: direttore@stadio5.it Team grafico Edizioni SBM mail: grafica@stadio5.it Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Lara Comi, Bianca Elton Ara, , Giovanni Labanca, Marby, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011


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