N 45 2014 inter sampdoria

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Inter Sampdoria mercoledì 29 ottobre 2014 Anno 4 n 45

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MIHAJLOVIĆ in SERBO una sorpresa

SAMPDORIA

INTER


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Pensiero Stupendo...

di Beppe Vigani

W

alter Mazzarri ha tutte le colpe del mondo, ma non merita la fucilazione anche dai media. Criticarlo perché l’Inter non ha un bel gioco (o addirittura non ce l’ha) fa parte del mestiere di un buon cronista, ma mettergli in bocca parole che non ha mai detto è una cosa deplorevole. Il tecnico di San Vincenzo si è mai sognato di trattare Massimo Moratti come uno degli ultimi sprovveduti, ma qualcuno ha ritenuto bene dare un senso proprio a parole innocenti e molto chiare. Peggiore è stata la reazione da parte di tutti coloro i quali non è parso vero andare addosso al toscano, senza nemmeno ascoltare la famosa conferenza stampa (alla vigilia di Inter-St.Etienne). E’ la parte peggiore del giornalismo (o del giornalista) che vuole attutti i costi un capro espiatorio per ogni momento. Senza parole. Mazzarri, ora ha la possibilità di allontanare i dubbi che stanno circondando anche Erick Thohir, che dopo le dimissioni di Massimo Moratti da presidente onorario, sta guardando a strade diverse. Una sconfitta con la Sampdoria potrebbe, infatti, mettere la valigia in mano all’allenatore labronico, che nella sua carriera non ha mai provato l’onta dell’esonero. Senza denari non gli si possono chiedere miracoli, ma un gioco migliore sì. Gli infortuni non gli stanno dando una mano, ma è un alibi che non regge, se è vero che proprio i blucerchiati, con minor tasso tecnico, ne sono la prova. Milano è una città che lacera, ma Napoli era peggio. Proprio sotto il Vesuvio, Mazzarri aveva dato l’impressione di uomo “tosto”, fiero delle sue convinzioni, mai sottomesso. Oggi, è tutto diverso. Dopo il match con il Cagliari è sembrato rassegnato, inerme di fronte a un risultato inatteso. E’ da qui che bisogna ripartire. Se l’allenatore è questo, è giusto fare una riflessione e prendere delle decisioni. In giro, però, non c’è molto. Ricominciare da zero a “capocchia”, sarebbe peggio. Fuori il nome prima, poi parliamone. Ma senza reazioni di pancia, che la storia ha sempre rigettato al mittente. Cum grano salis, mai come adesso ce n’è bisogno.

mercoledì 29 ottobre 2014

LA SAMP NON SCHERZA Sandro Mazzola

A

Cesena abbiamo fatto un piccolo passo avanti. Ma quanta sofferenza! Ci siamo portati a casa tre punti grazie

positivo da aggiungere alla sua serie positiva di otto partite senza sconfitte. Sarà una gara molto dura e probabilmente al termine potremmo constatare qual’è lo stato di salute, soprattutto dei nostri attaccanti che segnano con il contagocce. Pensate un po’ se non ci fosse stato il 7-0 messo

carattere rimontando e vincendo la gara che si era messa male in partenza. In merito alla Roma non mi sembra che abbia smaltito molto i veleni della sconfitta con il Bayern Monaco, anche se bisogna ammettere, la Sampdoria è un osso duro da incontrare a pochi giorni di distanza. All’Olimpico col Cesena troveranno un avversario imbufalito per quanto successo

Un match che regala tanti gol

con l’Inter e di conseguenza ci sarà da soffrire. Spendo due parole per l’Udinese guidata dal mio simpatico amico Stramaccioni. I friulani dovranno vedersela con la Fiorentina in leggera ripresa grazie al pareggio di San Siro con il Milan. I cugini con i viola di Montella sono calati alla distanza e hanno pagato a caro prezzo la loro dubbia condizione fisica. Sono curioso di vedere cosa succederà col Cagliari, dove quella volpe di Zeman avrà già studiato a fondo la maniera giusta per fare un brutto scherzo a Pip-

po Inzaghi. Il Napoli col Verona ha tremato però alla fine oltre alla rimonta ha distrutto la squadra di Mandorlini. Vediamo cosa farà stasera a Bergamo con l’Atalanta. Mi dispiace per Donadoni ma quest’anno vedo un Parma sempre più brutto. Non ha più Amauri e Biabyani, quindi per il tecnico vedo tempi bui.

Mihajlovic a caccia del colpo contro il suo passato Pino Sardiello scommesse

L al rigore trasformato da Icardi, però da qui a dire che la squadra gira bene ce ne corre. Stasera a San Siro ospitiamo la Sampdoria, un avversario ostico e tosto ben plasmato da Mihajlovicche giocherà puntando all’enzima risultato

INTER

a segno col Sassuolo saremmo quasi l’ultimo attacco del campionato. Per quanto concerne la Juventus non credo che prenda sottogamba il Genoa perché la squadra di Gasperini a Verona col Chievo ha dimostrato di avere grande

STADIO

’Inter di Mazzarri torna a San Siro, dove non vince in campionato dal match contro l’Atalanta, dopo lo striminzito successo in quel di Cesena. I nerazzurri sono alla ricerca di una vittoria che metterebbe alle spalle la crisi e li rimetterebbe in corsa per la Champions. Di fronte c’è una squadra, la Samp, che è imbattuta in questo torneo e che nel turno passato ha resistito in casa alla Roma, con una prova di grande sostanza. E’ anche la sfida tra Mazzarri e Mihajlovic con quest’ultimo che, secondo le ultime voci, potrebbe essere l’uomo che andrà a sedersi

MEAZZA

al posto proprio dell’avversario odierno: un tema in più in una gara che ci attendiamo equilibrata e che potrebbe veder andare in rete entrambe le formazioni, con l’opzione Gol che viene offerta dai principali concessionari italiani intorno all’1,80. Come ‘Primo Marcatore’ le quote vanno in direzione dell’ex Mauro Icardi offerto intorno al 4,50, più staccati Palacio (5,50), Guarin (6,5) e Kovacic (7,00), mentre tra i doriani i più gettonati risultano essere Okaka (5,00) e Gabbiadini (7,5). Per il risultato della gara da non farsi sfuggire l’1+ Gol in lavagna a 3,90. Per i più tecnologici ricordatevi che attraverso il vostro Iphone, Smarthpone o Tablet potete scaricare le applicazioni di diversi Concessionari di Gioco che vi permetteranno

ORE 20.45

Allenatore:

di scommettere live sull’evento. Il divertimento è assicurato ma ricordatevi di GIOCARE CON RESPONSABILITA’. Infine uno sguardo alle altre sfide del mercoledì dedicato al turno infrasettimanale: Il Milan di Inzaghi va a far visita al Cagliari di Zeman con l’opzione Over 2,5 offerta a 1,60 che si lascia preferire. Per quanto riguarda le sfide in trasferta del Napoli a Bergamo e della Juventus a Genoa è interessante l’opzione 2 + Over 2,5 che paga intorno a 2,7o per entrambi i match. Attenzione invece alla quota relativa ad un altro segno 2, quello della Lazio nel posticipo di domani a Verona, con i capitolini in stato di grazia che potrebbero garantirvi una quota intorno al 2,59...non male. In bocca al lupo e alla prossima.

SAMPDORIA

Allenatore:

Siniša Mihajlović

Walter Mazzarri

Arbitro: Russo di Nola

INTER (3-5-2)

Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio. È stato uno scrittore romano

Handanovic Ranocchia, Campagnaro, Juan Jesus; Obi, Hernanes, Medel, Kovacic, Dodò; Palacio, Icardi

(4-3-3) SAMPDORIA

Romero De Silvestri, Gastaldello, Romagnoli, Cacciatore; Soriano, Palombo, Obiang; Gabbiadini, Okaka, Eder


mercoledì 29 ottobre 2014

PRIMA VITTORIA FUORI CASA

Ma continua a non convincere anzi, preoccupa sempre di più

A

San Siro arrivano i Doriani, altro calcio. Per assaporare il gol a Cesena, l’Inter ha dovuto attendere la superiorità numerica e il rigore. Fuori Nicola Leali per fallo in area e Mauro Icardi trasforma a fil di palo. Peccato per Rodrigo Palacio che ha finalmente sbloccato l’astinenza da gol ma in netto fuorigioco. Un’Inter ancora senza idee che avrebbe dovuto, in quel di Cesena, fare man bassa e invece la solita tiritera con possesso palla ma senza sapere cosa farsene. Prima vittoria in trasferta conquistata grazie al rigore trasformato nonostante la superiorità numerica per 60’ minuti. L’Inter non ha bisogno di ulteriori commenti. Questa sera i nerazzurri ospitano la Sampdoria che gioca a calcio, quello vero. Mazzarri dovrà fronteggiare un signor allenatore che è riuscito a dare ai suoi umori un gioco che convince. La Sampdroria, domenica a Genova, ha neutralizzato la Roma, seconda forza del nostro campionato. e Siniša Mihajlović conosce

bioritmi Enzo Occhiuto

L

’importante vittoria per 1 a 0 ottenuta in esterna contro il Cesena servirà a gettare acqua sul fuoco dopo le

la partita Severa Bisceglia bene l’ambiente nerazzurro, oltre a conoscere il calcio. A Cesena si è visto Mancini e gli interisti sperano non si sia trattato di un caso. Questa Inter può dare e fare poco. Manca un condottiero degno di una squadra che non è solo una delle grandi, una volta, ma che risulta tra le più bizzarre. Appesantita da paure trasmesse da un tecnico mediocre che resterà sulla panchina nerazzurra, per problemi legati ai conti che non tornano, almeno fino a fine stagione. Una squadra che ha paura, anzi il terrore, di qualsiasi avversaria, per giocare bene dovrebbero fare una partita da soli. Un vero allenatore, invece di annoiare gli spettatori e gli stessi calciatori, dovrebbe essere capace di tirare fuori il massimo dalla pochezza dei suoi ingredienti, è in questo che si riconosce uno chef da un semplice cuoco. Questa Inter è mediocre almeno quanto lo è il suo tecnico. A Cesena tre punti piovuti dal cielo che fanno comunque brodo, quello di gallina

Inter vittoriosa

campionato, sarà sicuramente un test molto importante per le ambizioni di ambedue le formazioni e soprattutto per il futuro dell’allenatore dell’Inter. A tal proposito ci viene in aiuto l’analisi della biosituazione dei singoli giocatori che evidenzia uno stato di benessere psicofisico

SCACCO AL RE polemiche e le critiche nate intorno alla squadra ed allo staff tecnico di Walter Mazzarri. La partita contro la Sampdoria, terza posizione in classifica ed unica squadra insieme alla Juventus a non aver subito sconfitte in

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dell’Inter 6,05 rispetto al valore medio di 5,97 della Sampdoria. Secondo questa analisi, i nerazzurri dovrebbero essere in vantaggio ed avere quindi più possibilità di vittoria rispetto alla formazione di Sinica Mihajlovic. Nello

specifico delle potenzialià di rendimento dei singoli giocatori, l’Inter avrebbe una tonicità ed una resistenza alla fatica di 6,13 contro 5,86 della contendente. Dal punto di vista emozionale gli uomini di Erick Thohir dimostreranno maggiore agonismo e voglia di lottare 6,02 contro 5,90 dei ragazzi del simpatico Presi-

dente Massimo Ferrero. Sul piano delle energie i doriani avrebbero la meglio con 6,15 contro il quoziente medio 6,05 dei padroni di casa. Attenzione quindi al confermato tridente d’attacco Gabbiadini, Okaka, Eder in ottimo stato di forma e molto concentrato. Anche da parte interista risultano molto agguerriti Palacio

e Kovacic 6.50, Guarin 6.46, Hernanes 6.44 e Icardi 6.20.

Partita a scacchi delicatissima da seguire in ogni sua fase.


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NEL SEGNO DEL GOL

Statistiche

I

match tra Inter e Sampdoria, a prescindere dal risultato finale, hanno sempre dato grande spettacolo per i tanti gol messi a segno. I nerazzurri a San Siro hanno ospitato i blucerchiati 130 volte in Serie A mettendo in cassaforte il segno 1 con 70 vittorie, 20 le sconfitte e 40 sono stati i pareggi. La Sampdoria è la squadra contro cui l’Inter ha vinto più partite nella serie maggiore e non perde dal 2009 (quattro vittorie e tre pareggi per la Beneamata). Contro i liguri la squadra di Mazzarri non perde a San Siro dal 1996, da allora cinque pareggi e sette vitto-

Il Baciccia vuol fumarsi il Biscione gli ospiti Giovanni Labanca

L

a Samp, stasera, si sottoporrà all’esame Inter per capire in modo definitivo quali siano le sue reali ambizioni e le sue possibilità. Affronta la squadra di Mazzarri, cosa mai accaduta, dall’alto dei suoi quattro punti in più e, quello che conta maggiormente, con una forza differente dei nerazzurri vittoriosi a stento a Cesena. Anche l’Inter, come sanno bene i blucerchiati, avranno un esame difficile da superare, per la conferma della migliore condizione ritrovata, altrimenti sarebbe il fondo e la fine di una storia mai cominciata bene con l’avvento dell’allenatore toscano. Sia come sia, la Samp viene a San Siro con fermi propositi di vittoria che serviranno a dare più lustro alla sua giovane vita di seconda squadra

della Lanterna, ma non per questo la meno brava, anche se con un solo lontano scudetto all’attivo, frutto del trio Mantovani, Vialli, Mancini. Quello che conta è l’oggi, il presente, che ci dicono di una compagine che ha inchiodato la Roma sullo 0 a 0 e inanellato una bella serie di convincenti vittorie, da portarla quasi sul tetto del mondo. Non ha l’aspetto di una dama che scende da Palazzo Tursi, ma si configura più come uno scaltro marinaio e pescatore con la pipa spenta, pronto ad adescare con l’amo della sua vivacità pesci grossi, in qualsiasi mare, fossero pure i Navigli di Milano. “Stasera sarà una specie di gara della vita, dice serioso quanto non mai, l’ex Sinisa Mihajlovic, e siamo pronti ad onorare il calcio con una grande prova, che dovrà fruttare tre punti d’oro, per rimanere sulla linea di galleggiamento delle prime del campionato. Non posso dare retta al cuore ed alla nostalgia, ma devo sentire la ragio-

ne della professione che mi impone di fare un bel regalo al presidente Ferrero. Auguro all’Inter di riprendersi già dalla prossima gara”. Chiaro e limpido come il mare delle Cinque Terre. Anche il suo presidente è sceso in campo a difendere Moratti contro Thohir, salvo poi fare retromarcia per aggiustare il tiro delle sue incaute dichiarazioni, forse dimenticando il suo predecessore Garrone che a Sampierdarena ricordano come colui il quale si oppose fermamente ad una non meglio precisata associazione anti fumo che , nel 2009, gli intimava di togliere la pipa dalla bocca di Baciccia ,che risultava essere un esplicito invito al fumo. Il nostromo della Samp deve continuare a tenersela, anche se spenta, sempre in bocca, perché rappresenta pur sempre la storia blucerchiata, che stasera ha bisogno di scrivere nel suo albo d’oro una bella vittoria, contro la blasonata Beneamata. Baciccia approva sornione.

rie. Negli ultimi venti incontri di campiono la Sampdoria non è riuscita a segnare più di due gol all’Inter. Le vittorie blucerchiate con più gol sono 2. La prima risale al 7 marzo 1948 (stagione 1947-48) dove ebbe la meglio per 2-4 con reti di Silvestrelli (tripletta) e Baldini, per i nerazzurri andò a segno Zapirain con una doppietta; la seconda nella stagione 96-97 vinta per 3-4: per la squadra ligure vanno in rete Montella (doppietta), Franceschetti e Mancini, l’Inter risponde con la doppietta di Branca e il gol di Nicola Berti. La vittoria più sonora nerazzurra invece risale alla stagione 55-56 (7-1), tripletta

di Armano (1 su rigore), doppietta per Lorenzi e Massei, il gol bandiera per gli ospiti lo firma Tortul su rigore. Dal 2003, ritorno in Serie A della Sampdoria, abbiamo assistito a sei pareggi, sei vittorie nerazzurre e nessuna sconfitta. Gli ultimi tre incontri si sono chiusi con due pareggi e una vittoria per la squadra milanese (1-1 a segno Guberti e Eto’o, 3-2 con reti di Munari e Eder per la Samp, Milito, Palacio e Guarin per i padroni di casa. L’ultimo match si è chiuso ancora con un pareggio (1-1), al gol di Guarin realizzato al 18’ risponde Renan pareggiando all’89’.


amarcord mercoledì 29 ottobre 2014

Mario Frustalupi

e due Coppe Intercontinentali. Termina la carriera di calciatore proprio nella Sampdoria dal 1970 al 1973. Torna all’Inter come allenatore nel 1974 senza però concretizzare nulla, infatti viene licenziato dopo un anno. L’anno successivo, anche qui solo per un anno, allena la Sampdoria. Carrellata veloce su personaggi già citati nei precedenti numeri:

Walter Zenga, Antonio Cassano etc. Altro campione della grande Inter di Herrera è Gianfranco Bedin, cresciuto in nerazzurro. Fa il suo esordio in prima squadra in Coppa Italia nella stagione 1963-64, l’anno successivo è titolare in campionato, prendendo il posto di Carlo Tognin. Il suo arrivo garantisce all’Inter dinamismo a centro campo ed un notevole numero di gol vincendo due scudetti, una Coppa Campioni e una Coppa Intercontinentale. Nell’Inter si gioca fino al 1974. Gioca nella Sampdoria per quattro stagioni, tre in serie A e una in serie B. Mario Frustalupi percorre il viaggio al contrario. Arriva nelle giovanili della Sampdoria con la quale fa anche il suo esordio in Serie A nel 1963 all’età di diciotto anni. Resta con i blucerchiata per otto stagioni, nel 1970 viene acquistato dall’Inter per sostituire Luis Suarez. Vi resta per due stagioni senza trovare un posto da titolare occupato saldamente dalla bandiera Sandro Mazzola. Il portiere Ivano Bordon arriva nelle file dell’Inter nel 1969, l’anno successivo è in prima squadra e vi resta fino al 1983 totalizzando 382 presenze, di cui 281 in campionato. La partita che lo lanciò tra i grandi fu il ritorno degli ottavi di finale della Coppa dei Campioni (1971-1972), partito titolare, in sostituzione di Lido Vieri, contro il Borussia Mönchengladbach. L’andata fu vinta dai nerazzurri per 4-2, nella partita di ritorno i tedeschi ce la misero vera-

una supercoppa italiana e tre Coppe Italia. Nel 1994 passa all’Inter per un totale di 12 miliardi di lire, 8 miliardi più i cartellini di Walter Zenga e Riccardo Ferri. Restò in nerazzurro per cinque stagioni. Il difensore Riccardo Ferri nasce nel vivaio nerazzurro e fa il suo esordio in prima squadra l’11 ottobre 1981 contro il Cesena a 18 anni. Gioca nell’Inter per tredici stagioni vincendo lo scudetto dei record, una supercoppa italiana e due volte la Coppa UEFA allenato da Trapattoni. Nel 1994, sullo scambio Pagliuca, con Walter Zenga passa alla Sampdoria dove chiude la sua carriera dopo due anni.

no dei quarti di finale di Coppa Italia, in sostituzione di Luís Figo. Nell’agosto 2007 viene ceduto in prestito al Chievo. Nel 2010 torna in nerazzurro con Philippe Coutinho e vince la Supercoppa Italiana, restando seduto in panchina per tutti i 90 minuti, contro la Roma. Il 29 settembre fa il suo esordio in campo dal primo minuto. Il primo gol arriva nella finale del Mondiale per Club contro il Mazembe vinta dai nerazzurri per 3-0. Non poteva mancare Roberto Mancini, che tanto ha dato alla Sampdoria, tutti ricorderete “i gemelli del gol” la mitica coppia d’attacco Mancini-Vialli, ed

Gianluca Pagliuca

Viene acquistato dall’Inter di Helenio Herrera, che lo aveva già allenato al Barcellona, per 25 milioni di pesetas, circa 300 milioni di lire, una fortuna! Divenne presto il vero regista della squadra, un playmaker che recuperava palloni davanti alla difesa e rilanciava l’azione d’attacco con grande senso tattico. Era famoso per i suoi lanci lunghi, anche oltre i cinquanta metri, effettuati con precisione millimetrica. Con l’Inter vince tre campionati, due Coppe dei Campioni

Luis Suárez Miramontes

mente tutta per andare in gol, ma il giovane Bordon parò tutto, compreso un rigore. Con l’Inter vince due scudetti e due Coppe Italia. Terminata l’avventura a Milano gioca per tre stagioni nella Sampdoria. L’onnipresente Gianluca Pagliuca per quasi 7 stagioni, dal 1999-2000 al 2006-2007, non ha saltato neanche una partita di campionato, con 592 presenze detiene il record di presenze per un portiere. Il suo esordio in Serie A lo fa con la maglia della Sampdoria e con i liguri vince una Coppa delle Coppe, uno scudetto nel 1991 (nello scontro diretto con l’Inter a San Siro parò un rigore a Lothar Matthäus),

Marjlja Bisceglia

Riccardo Ferri

In questo viaggio tra gli ex di entrambe le squadre, volutamente, partiamo dal primo Pallone d’oro spagnolo (1960): Luis Suárez Miramontes detto anche Luisito. Il centrocampista, campione d’Europa con la Nazionale spagnola nel 1964, è considerato uno dei più grandi registi del calcio europeo. Nella sua carriera, sia come calciatore che da allenatore, calpesta il campo di Genova, sponda Sampdoria (come allenatore anche con il Genoa), e San Siro. Inizia a giocare col Deportivo La Coruña, nel ’54 arriva al Barcellona dove segna 114 gol in 216 partite. Nel giugno 1961 Suárez

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è l’unico allenatore nella storia dell’Inter ad aver vinto tre scudetti consecutivi. Nell’Under-21 gioca con Vialli, Zenga, Ferri, Giannini, Donadoni, Berti e De Napoli, le premesse ci sono tutte. Arriva alla Sampdoria, via Bologna, nell’estate 1982 e ci resta fino alla stagione 1996-1997 vincendo quattro Coppe Italia, uno scudetto, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Italiana vinta nel 1991 grazie al suo gol al 75° contro la Roma. Chiusa la carrieDetiene il primato, assieme a Franco Baresi, degli autogol nel campionato di Serie A. E’ sua l’autorete che diede la vittoria al Milan nel derby del 20 dicembre 1987 perso grazie al suo autogol per 1-0. Jonathan Ludovic Biabiany, inizia la sua carriera in Francia. Nel 2004 viene ingaggiato dall’Inter e gioca per due stagioni nella primavera, compagno di squadra di Mario Balotelli, vincendo lo Scudetto Primavera nel 2007. Arriva in prima squadra, allenata da Roberto Mancini, nel ritor-

Roberto Mancini

Gianfranco Bedin

Jonathan Ludovic Biabiany

ra di calciatore si tuffa in quella di allenatore. Allena l’Inter dalla stagione 2004-2005 al 2009. Arriva subito la Coppa UEFA. Vincerà con l’Inter anche una Coppa Italia contro la Roma, due Supercoppe Italia, contro la Juventus e contro la Roma, lo scudetto, assegnato dalla giustizia sportiva, legato alla vicenda di calciopoli, e tre scudetti vinti sul campo. Lascerà l’Inter il 30 ottobre 2009 percependo una liquidazione di otto milioni di euro.


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Marjlja Bisceglia

SERBO

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RANCORE l ’o s p i t e

Siniša Mihajlović

G

rande specialista nei calci piazzati ha deliziato le tribune, dopo Vojvodina e Stella Rossa, di Roma, sia la bandiera giallorossa che quella laziale, Genova con la Sampdoria e Milano quella nerazzurra. Con l’Inter e con la Sampdoria ha sia giocato che allenato. A Genova arriva il 20 novembre dello scorso anno con un contratto fino a fine stagione con la possibilità di rinnovo in caso di salvezza. Con i suoi collaboratori Nenad Sakic, Emilio De Leo e Antonio Bovenzi, si cimenta in un’avventura che sembrava persa in partenza, ma lo spirito di combattente vero non tarda a venire fuori. Al’’esordio sulla panchina blucerchiata pareggia contro la Lazio, dopo essere stato in vantaggio per 94’, e la prima vittoria arriva l’8 dicembre contro il Catania per 2-0. Riesce a tenere in Serie A i liguri chiudendo la stagione al 12° posto con 36 punti conquistati dei 45 totali. Questa stagione è iniziata sotto i migliori auspici, la Sampdoria è nella parte alta della classifica prima di squadre ben più blasonate.

S

iniša Mihajlović è sicuramente un grande tecnico, oltre che un grande ex calciatore, ma come uomo merita qualche riserva. Pur rispettando il pensiero di tutti, non ultimo il suo, fanno riflettere le sue idee estremiste. L’estremismo è già di per sé controproducente, se radicato in un uomo in vista poi, allora le cose si complicano ulteriormente. Fece esporre dai tifosi laziali lo striscione “Onore alla Tigre Arkan” per ricordare il suo amico Zeljko Raznatovic, noto criminale serbo accusato di crimini contro l’umani-

tà. Definì ‘un grande guerriero che combatte per il suo popolo’ Ratko Mladic, generale accusato di genocidio e, come se non bastasse, era anche un sostenitore delle azioni violente del regime di Slobodan Milosevic, anch’esso accusato di crimini contro l’umanità. Anche in campo non è stato di grande esempio: il 7 novembre 2003 fu squalificato per 8 giornate dalla UEFA per aver sputato al rumeno Adrian Mutu e lo rifece in Champions League in occasione di LazioChelsea. Non sono mancati neppure insulti razzisti

nei confronti del francese di origine senegalese Patrick Vieira, che poi se lo ritrò nell’Inter di Mancini quando ricopriva il ruolo di allenatore in seconda, durante la partita LazioArsenal definendolo ‘negro di merda’. In occasione di questo episodio, non solo non si pentì né chiese scusa, ebbe anche la pretesa di non essere tacciato di razzismo. Noto il quasi scontro tra i due in occasione di una partita nerazzurra dove il francese, senza essere ascoltato, chiedeva la sostituzione e gli andò incontro spintonandolo.

Chi è…

Siniša Mihajlović nasce a Vukovar, ex Jugoslavia e oggi Serbia, il 20 febbraio 1969. Il serbo arriva in Italia per la prima volta da calciatore nella rosa della Roma e successivamente indosserà i colori della Sampdoria, Lazio e Inter. Ha sposato, con rito ortodosso, nel 2005 la romana Arianna Rapaccioni e dalla quale ha avuto cinque figli, oltre al primogenito avuto da una precedente relazione.


mercoledì 29 ottobre 2014

il punto Luigi Rubino Inter–Samp è una partita da brividi. Da un lato potrebbe calmare le acque agitate in sede nerazzurra, dopo l’addio di Moratti e le continue critiche a Mazzarri, ma dall’altro potrebbe portare nuovo veleno e tante contestazioni se contro i blucerchiati a S. Siro, la squadra nerazzurra dovesse ripetere le opache prestazioni delle ultime giornate. La vittoria di Cesena, il ritorno al gol di Icardi, seppur su rigore di tre giorni fa può essere salutare, ma non possono soddisfare i tifosi della beneamata, sempre critici di fronte ad un tecnico come Mazzarri, che dopo circa due mesi non è riuscito a

dare un minimo di gioco soddisfacente alla squadra. I nerazzurri, dopo 8 giornate sono a quattro punti da quell’ambito terzo posto, che garantirebbe l’accesso alla Champions. Un altro stop casalingo contro una diretta concorrente già in vantaggio di quattro punti sui nerazzurri in classifica, complicherebbe il cammino di una squadra chiamata a centrare uno dei primi obiettivi prefissati da Thohir; cioè la qualificazione in Champions League. La gara di stasera contro la Sampdoria è comunque particolare, anche perché sulla panchina della squadra genovese c’è un certo Sinisa Mihajlovic, uno dei tecnici che potrebbe sostuire Mazzarri il prossimo anno. Sinisa conosce bene l’ambiente

Inter–Samp che brividi! 7

Impazza il toto-allenatore

nerazzurro, perché oltre ad averci giocato dal 2004 al 2006, ha svolto la mansione di vice allenatore, accanto a Roberto Mancini nella stagione 2007/2008, altro candidato sulla panchina nerazzurra. La presenza di quest’ultimo domenica scorsa in tribuna a Cesena forse non è casuale, anche se l’ingaggio del Mancio per un possibile ritorno a Milano in questo momento è elevatissimo per le tasche di E.T, chiamato a risanare soprattutto il pesante deficit societario. Tra i nuovi allenatori che potrebbero approdare nell’Inter, per il prossimo anno, ci sono comunque anche Walter Zenga, David Moyes, ex tecnico dello United, Guidolin, Simeone e Leonardo.

Infermeria nerazzurra Marjlja Bisceglia

D

sono monitorate nella spe-

scolare ai flessori della coscia

rientro neppure per il Tardi-

ranza di riuscire a ributtarlo

destra. Anche il colombiano

ni. Jonathan ancora lontano

in mischia nella trasferta di

è continuamente monitora-

dalla condizione ottimale.

Parma. Osvaldo, bloccatosi in

to ma non è garantito il suo

nazionale prima dell’incontro

ifficile momento per

con l’Azerbaigian, migliora e

Mazzarri e per l’Inter.

lascia ben sperare di riparti-

Gli infortuni continuano a

re nella sfida di ritorno con il

dettare scelte obbligate. An-

Saint Etienne. Ai box M’Vila

cora fermo D’Ambrosio, le

e ora anche Guarin che ha ac-

condizioni di Yuto Nagatomo

cusato un risentimento mu-


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TORINO MILANO

Andata e ritorno S

olo a difesa di un uomo che ha comunque onorato il calcio italiano ed ha, contrariamente a quanto sostenuto dalla signora, con le sue forze fatto ancora più grande l’Inter, a differenza del suo caro amico dal cognome famosissimo che si è limitato a ripercorre i passi mettendo i piedi direttamente sulle orme lasciate dalle scarpe del nonno. Gentilissima Christillin,

sarebbe stato più saggio da parte sua tenersi a debita distanza dalla ‘politica’ del pallone, a lei poco comprensibile, limitandosi agli affari di cuore. Concordo con lei, l’amicizia deve essere superiore allo stesso pallone. Si limiti a tifare Juventus mentre coccola il suo amico dal cognome illustre. Troppo facile essergli amica. Se fosse stato un meccanico, con tutto il rispetto per i meccanici, della sua (a dire il vero l’azienda è del nonno e bisnonno, la prole deve limitarsi a non fallire e portare il lavoro fuori dallo Stivale) azienda di famiglia, lei signora Christillin sarebbe stata una sua grande amica? Secondo me NO. Inizierei col dirle che, al di là delle inveritiere afferma-

zioni, la sua polemica del tutto gratuita risulta sicuramente maleducata e di cattivo gusto facendo riferimento ai tanti denti, alle braccine smilze o alle danze della Bady che si esalta anche se l’Inter vince contro il Pertusa. Quando la Juventus segnerà sette reti, a vostro dire cosa facilissima, al Sassuolo saremo felici di vedere la sua danza. Signora Evelina, tra bianconeri e nerazzurri non corre buon sangue, mi permetto di usare le sue stesse parole, soprattutto grazie a gente come lei che di calcio capisce ben poco e che vuole solo vincere, a qualsiasi costo e con ogni mezzo, siano essi rigori inesistenti a favore o buon cuore di una parte della classe arbitrale e/o dirigenziale. Una cosa esatta

Severa Bisceglia però la dice. Il signor Moratti Massimo i soldi li ha anche messi di tasca sua a differenza dei suoi amici che hanno usato i soldi arrivati come contributi statali all’azienda e spesi, invece, per fare ‘grande’ una squadra che tale non lo è ancora diventata. Ha letto bene, parte del suo giochino bianconero è stato pagato, inutilmente, da noi contribuenti. Ci vuole un grande coraggio e nessuna conoscenza di calcio per affermare che il signor Massimo Moratti ha vissuto e pagato i successi sull’altare della memoria di suo padre. Intanto quei successi la Juve potrà solo sognarli di notte, sul

campo risulterebbe troppo faticoso, perché Sarti, Burgnic e Facchetti non li ha mai avuti in squadra e Mou non allenerebbe mai la squadra del suo amico dal nome sempre illustre. Mi permetto di ripetermi: solo quando la Juventus conquisterà il triplette potrà arrogarsi il diritto di parlare di questo argomento. L’Inter non ha accettato uno scudetto non suo, ma ha semplicemente ripreso uno, peccato che sia stato uno solo,

dei cinque scudetti che la squadra del suo amico ha cucito sulle maglie bianconere senza conquistarli sul campo in modo, diciamo, corretto e a danno dei nerazzurri. Lascio ad altri il commento su “…Un piccoletto ciccione indonesiano dagli occhi a mandorla…” evidentemente questa è lei: persona incapace di valutare l’essenziale e limitandosi, quindi, alle ‘offese’ sulle apparenze che saltano subito ai suoi occhi. A con-

clusione le rendo noto, non conscendo il calcio non può saperlo, che la squadra del suo grande amico ha portato a casa, le ricordo con soldi non suoi ma nostri, ben sette scudetti non meritati a danno dell’Inter e della Roma, solo per citare quelli più clamorosi, NON SUOI. Lasci che a parlare di calcio sia il suo amico e i vari signori Moratti, lei si astenga. Quanta pochezza! … E che magra figura!


mercoledì 29 ottobre 2014

Inter Club Fedeli Croazia

Q

vita di club Giovanni Labanca

uanto onore per i soci

data dal presidente Antonio

dell’Inter Club “Fede-

Bulic, ha, caso unico, viag-

che hanno potuto godere di

li Croazia”. Per assistere alla

giato sul pullman solitamente

un mezzo super comodo e

partita Inter- Napoli e quindi

utilizzato da Mateo Kovacic e

moderno

raggiungere Milano, è stata

compagni per gli spostamenti

San Siro. Un grazie partico-

organizzata una trasferta tut-

della nazionale di calcio cro-

lare è stato poi espresso alla

ta particolare. Difatti, la nu-

ata. Comprensibili, quindi, la

Federazione croata per la ma-

merosa comitiva croata, gui-

gioia e l’entusiasmo dei soci

gnifica opportunità concessa.

per

raggiungere

9

INTER CLUB BRUGHERIO

L

a generosa Brianza ha sempre dato dimostrazione di massima attenzione ai progetti a favore di associazioni che operano soprattutto in Africa e Brasile. Tra i tanti Enti che dedicano alla raccolta fondi, non manca mai il locale Inter Club . Come tutti gli anni è stato preso d’assalto da soci e semplici tifosi, ma anche da curiosi lo stand che l’Inter Club Brugherio ha allestito in occasione della festa patronale del paese brianzolo. Tanti i nuovi iscritti, soprattutto bambini, e in molti soci hanno approfittato per esprimere la preferenza tra i progetti di solidarietà ricevuti dalle associazioni di volontariato locali che hanno chiesto sostegno al club, già molto attivo nel sociale sin dalla sua nascita avvenuta nel 2010 (DADA MAISHA, CAPIRSI DOWN, HELP FOR CHILDREN, MARTA NURIZZO, CROCE ROSSA, COMITATO MARIA LETIZIA

VERGA). Una volta individuato il progetto preferito, tra tutti i soci il club, si avvierà la raccolta fondi, che lo scorso anno ha portato alla realizzazione di un poz-

zo di acqua potabile in Tanzania, in collaborazione con DADA MAISHA ONLUS. Di fronte a tanta generosità non c’è che da scappellarsi ed applauidire.

INTER CLUB S. Agata di Militello

Mi sento particolarmente onorato e commosso nell’aprire ufficialmente i festeggiamenti per il 30° anniversario della fondazione del nostro Inter Club, con il pensiero rivolto ai soci fondatori, alcuni dei quali non più con noi e con la promessa alla Società della continuazione di un sempre crescente impegno per il tifo per la squadra, in qualsiasi circostanza”. Con queste parole il presidente Vincenzo Fabio, il 12 ottobre scorso, ha dato il via, presso la sede dell’Inter Club, alla manifestazione, preparata con cura dai volenterosi soci. L’evento ha avuto inizio, in mattinata, con la celebrazione della Santa Messa, durante la quale sono stati ricordati i soci deceduti in questi trent’anni, momento

di alta commozione per tutti i presenti, familiari ed amici della comunità di Sant’Agata. La festa vera e propria, presente anche il coordinatore regionale Francesco Scuderi che ha consegnato un kit celebrativo inviato dalla Società, ha visto riuniti i soci con parenti ed amici e si è svolta in piena allegria, anche con l’intonazione di “Pazza Inter”, l’inno che mai nessuno vuole dimenticare. Al saluto ai partecipanti da parte del presidente Fazio Vincenzo, hanno fatto seguito gli apprezzati interventi del vice presidente Patrizio Caliò e del presidente onorario Vasi Antonino, che si sono soffermati sulle tante iniziative sportive e sociali che il Club ha intrapreso negli anni e presentato un pro-

gramma di eventi che vedrà il sodalizio nerazzurro sempre più protagonista della vita della cittadina siciliana, che ha sempre accolto con tanta simpatia qualsiasi manifestazione proposta, cui hanno potuto partecipare anche ragazzi di altre tifoserie. Alla festa erano presenti anche rappresentanti degli Inter Club Brolo, Milazzo e Petralia Sottana. A chiusura di una giornata indimenticabile, un abbondante buffet e la torta celebrativa hanno deliziato il palato degli affamati e stanchi partecipanti che, dulcis in fundo, hanno potuto ammirare ed applaudire i giochi pirotecnici che hanno chiuso in bellezza la festa, che sarà ricordata a lungo nella bella e calda Sicilia.

COORDINATORI INTER

I

coordinatori regionali e provinciali degli Inter Club si sono ritrovati con i dirigenti del Centro Coordinamento, in concomitanza con Inter Napoli, per fare il punto sulla campagna tesseramento in corso e per gettare le basi per la prossima stagione. La riunione ha rivestito grande e rilevante importanza determinata dal nuovo corso vo-

luto dal presidente Thohir. Per questo sono intervenuti anche Mauro Ferrara, Real Estate Operations, che ha affrontato varie tematiche relative allo stadio ed al suo utilizzo e Barbara Biggi, International Partnerships & Marketing Manager, che ha introdotto gli interventi di Roberto Madonna, direttore Marketing di Deutsche Bank e Jan Silva di Pirelli che han-

no proposto una sempre più fitta collaborazione tra i partner commerciali di Fc Internazionale e i tifosi dei Club aderenti al CCIC, che potranno godere di nuove interessanti convenzioni. Tutti i presenti hanno espresso grande interesse per i nuovi temi toccati e garantito la loro massima fattiva collaborazione.


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mercoledì 29 ottobre 2014

Severa Bisceglia Due partite in quattro giorni, e un’intera stagione passata negli incubi, per decidere finalmente se Walter Mazzarri è un tecnico all’altezza della Beneamata. L’esame si chiama Sampdoria, questa sera a San Siro, e Parma, ultima in classifica,

Vecchi, Mancini, Simeone... tombola!!! chance di Walter Mazzarri per fare cambiare idea al suo presidente. Erick Thohir potrebbe essere l’autore del primo esonero in carriera del tecnico toscano: “Bisogna analizzare in maniera equa il problema dell’allenatore. Vedremo nelle prossime due partite, ma cambiare il proprio tec-

Stefano Vecchi al Tardini. Due sfide decisive, Mazzarri-Mihajlovic e Donadoni-Mazzarri, che mettono sul piatto un contratto di 3,5 milioni a stagione. Questa l’ultima

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nico in corsa non è mai una buona soluzione. Vogliamo dargli un’altra opportunità. Il prossimo allenatore? Noi per l’Inter puntiamo al miglior coach”. Parole che

possono voler dire tutto e niente. Ulteriore tensione che pesa come una coltre di ‘piombo’ sul già pesantissimo cielo di Appiano Gentile. Il presidente nerazzurro, seppur in modo velato, ma non troppo, ha dato l’out out. Risultati o via. Riprende quindi il toto-allenatore. Il nome che l’ambiente nerazzurro sussurra, soprattuto quello della tifoseria, è quello di Walter Zenga che per l’Inter suonerebbe come Inzaghi per il Milan. Grande cuore a strisce nere e azzurre cresciuto in curva Nord. Lui l’Inter ce l’ha dentro. Si ventila anche un possibile ritorno di Leonardo, quale traghettatore in attesa di tempi migliori.

Bolingbroke probabilmente vorrebbe David Moyes che lo scorso anno ha allenato il Manchester, non

deve, però, aver fatto un buon lavoro dal momento che il ringraziamento è stato un sonoro esonero. L’ipotesi più probabile punta

scione con ottime giocate ed eccellenti operazioni di mercato. Altro nome altisonante è quello di Diego Pablo Simeone che a fine

sull’attuale allenatore della Primavera nerazzurra Stefano Vecchi, una soluzione interna e la meno onerosa., con il compito di tenere in caldo la prima squadra in attesa di decisioni che Roberto Mancini sembra non voler prendere, almeno nell’immediato. Il Mancio è libero e si è fatto vedere a Cesena. Il popolo nerazzurro osanna il suo nome, è l’uomo che ha aperto l’ultima era vincente del Bi-

stagione potrebbe lasciare la panchina del Colchoneros ma bisognerà battere sul tempo e sul danaro le due squadre di Mnchester. In entrambi i casi, sia Mancini che Simeone, che comunque è impegnato nell’attuale, un allenatore di questo calibro difficilmente salterebbe su un treno in corsa, bisognerà dunque attendere giugno e fino ad allora l’ipotesi più probabile resta Stefano Vecchi.


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Rischiare per vincere 12

riflessioni Marco Papetti

I

l turno infrasettimanale di campionato capita in un periodo rovente per le polemiche che stanno ribollendo da una decina di giorni a questa parte e che certamente non favoriscono la squadra. La vittoria di Cesena ha dato uno scossa alla classifica e speriamo una carica positiva allo staff nerazzurro anche se la manovra è sembrata discontinua e imballata. In tutti campi della vita quando una situazione diventa monotona inevitabilmente porta a risultati deludenti e per provare a cambiare rotta è necessario che il

comandante della truppa s’inventi una soluzione alternativa, in grado di galvanizzare il proprio entourage e stupire gli avversari, approfittando poi della loro incertezza. Un’idea, per altro già proposta da Andrea Stramaccioni quando sedeva sulla panchina interista, potrebbe essere quella di modificare la posizione di Mateo Kovcic, un talento grezzo in cerca della consacrazione (anche se è già sulla buona strada). Ora viene schierato davanti alla difesa ma spesso le azioni non partono dai suoi piedi e pertanto si ritrova a girovagare per il campo senza incidere. Quando poi riceve un pallone il croato arrischia un dribbling, favorito anche dal fatto che

Atalanta

L

a squadra orobica è stata negli ultimi anni, assieme al Chievo e il Bologna (quest’ultimo per nostra fortuna retrocesso in serie B), la nostra bestia nera: in qualsiasi condizione di tempo e di assetto tattico, sia ci fosse Mazzarri il difensivista o Benitez che gioca solo d’attacco, la squadra di Bergamo riesce sempre ad

nessuno si smarca, e perdere palla davanti alla difesa non è mai auspicabile. Stramaccioni avrebbe voluto schierarlo venti metri più avanti ma l’esonero non lo consentì. Ora tocca a Mazzarri scombussolare le carte: certo dovrebbe studiare degli accorgimenti tattici per favorire Mateo, sviluppare dei movimenti nuovi e martellare i giocatori affinché li eseguano con i tempi giusti. Gli interpreti sono fondamentali per la riuscita di qualsiasi lavoro e a volte bastano pochi ma chiari accorgimenti per svoltare e portare risultati altrimenti irraggiungibili: basti pensare che prima Juventus scudettata di Conte derivava da un triste nono posto targato Del Neri.

giù al nord Fiore Marro

portò ad allestire una rosa che è riuscita a risalire dalla serie C1 alla A in tre anni, e con un progetto finalizzato a far diventare il Napoli una delle migliori squadre europee. Marino importò i metodi di lavoro che aveva impiegato ad Udine, ma applicati ad un club con maggiori potenzialità economiche, in grado quindi

Mateo Kovačić

La bestia nera...azzurra del Napoli

di un uomo esperto di mercato e di “spogliatoio”. Si vocifera che presto ci sarò un suo ritorno al San Paolo, speriamo. A Bergamo, tra l’altro, ci sono due calciatori che non sono riusciti con la maglia azzurra ad esprimere il loro effettivo valore: si tratta di German Denis e Luca Cigarini, che forse proprio per questo motivo quando giocano contro di noi esprimono sempre il massimo. Il Napoli, dopo il risultato tennistico contro il Verona, dove tra l’altro sia Gonzalo Higuain che Marek Hamsik si sono final-

mente sbloccati, arriva nella città orobica sulle ali dell’entusiasmo; entusiasmo, però, che andrebbe ben gestito dal tecnico, che si ritrova tra le mani una Ferrari che spesso si comporta come una 500 fiat degli anni ’60. Speriamo, come diceva Eduardo che la nuttata sia passata. Un pensiero in chiusura a Beppe Gol, al secolo Giuseppe Savoldi, è d’obbligo. Mister “Due Miliardi” arrivò a Napoli via Bologna, ma la sua provenienza era di scuola Atalanta. La spesa del suo cartellino fu all’epoca oggetto di scandalo,

Hasse Jeppson ò Banco e Napule averla vinta, specie tra le mura amiche. Sarebbe ora di sfatare anche questa triste tradizione per noi. A Bergamo opera Pierpaolo Marino, che riveste il ruolo di direttore generale dell’Atalanta, e che è stato colui che nel 2004 decise di tornare al Napoli occupandosi della ristrutturazione della società, dopo il fallimento e l’acquisizione da parte di Aurelio De Laurentiis. Marino si ritrovò alle prese con una realtà forse mai vissuta prima: una compagine senza più campi di allenamento, palloni e divise ma, soprattutto, senza calciatori. La nuova avventura lo

di trattenere i migliori calciatori e corrispondere loro ingaggi adeguati al loro prestigio che era destinato ad aumentare di stagione in stagione. Nuovi giovanissimi acquisti come Hamsik, Gargano e Lavezzi vennero acquistati con spesa bassa e videro il loro valore aumentare nel giro di un anno: questa politica permise al Napoli di proiettarsi subito nel calcio europeo. Ciononostante, il 28 settembre 2009 si interrompe, dopo 5 anni, il rapporto con la società di De Laurentiis, con la rescissione consensuale del contratto. Da quel momento al Napoli è mancata la figura proprio

Mister Due Miliardi - Beppe Savoldi

per l’eccessivo costo dell’operazione. Un caso simile si era già manifestato negli anni ’50, proprio con un calciatore di proprietà dell’Atalanta acquistato dal Napoli di Achille Lauro che per avere i servigi della punta svedese Hasse Jeppson sborsò, nel lontano 1952, la bellezza di 105 milioni di allora, una cifra astronomica. L’attaccante si fece onore realizzando in 4 anni 112 reti. Diventò consuetudine al Collana, l’allora stadio del Napoli, ogni qualvolta Jeppson veniva messo giù da un avver-

sario, commentare dagli spalti: “è caduto ò Banco e Napule” . Tornando a Savoldi, rimane uno dei grandi bomber della storia del calcio partenopeo, 118 reti in 4 anni di militanza azzurra; peccato riuscimmo a mala pena a vincere solo una misera Coppa Italia. Savoldi rimane uno di quei calciatori che resteranno per sempre nel cuore del popolo azzurro: la sua disponibilità e il suo attaccamento ai nostri colori e i suoi gol saranno per noi tutti un ricordo indelebile.


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LA JUVE PROVA L’ALLUNGO 14

campionato

Laura Tangari

L

a Juventus accantona il 2-0 con il Palermo e questa sera prova a ripetersi a Marassi col Genoa, squadra in gran spolvero che domenica ha espugnato il Bentegodi battendo in rimonta il Chievo Verona. I bianconeri, pensano comunque alla Champions dove hanno rimediato due sconfitte con l’Atletico Madrid e con l’Olympiakos. La Roma, che

insegue a tre punti la capolista del campionato, non ha smaltito ancora le tossine della sconfitta all’Olimpico con il Bayern Monaco tant’è che in trasferta a Genova con la Samp ha rischiato grosso per rimediare un solo punto. Questa sera all’Olimpico arriverà il Cesena, formazione col dente avvelenato per l’emerita sconfitta casalinga con l’Inter. Inter che dovrà vedersela a San Siro con la Sampdoria granitica costruita da Mihajlovic che non ha avuto paura della Roma tre giorni fa. Alle spalle delle due protagoniste, Juventus e Roma, con la Sampdoria non molla l’Udinese che sfiderà al Franchi la Fiorentina reduce dal pareggio

del Meazza col Milan. I rossoneri di Pippo Inzaghi andranno invece a Cagliari affrontando i rossoblu di Zeman con le antenne alzate, considerando lo 0-4 portato a casa da Empoli da Sau e compagni. Da seguire con attenzione la gara di Bergamo dove il Napoli reduce del 6-2 al Verona cercherà il bis contro l’Atalanta bacchettata da Colantuono dopo la sconfitta di Udine. Domani Toccherà al Verona incrociare i guantoni con la Lazio entrata in zona europea dopo il 2-1 inflitto al Torino che a sua volta stasera davanti ai propri tifosi misurerà la pressione al Parma sempre più in crisi ancora scioccato dalla sconfitta del Tardini col Sassuolo.

N

on si sono spente ancora gli echi del clasico che ha visto il Real Madrid dominare il Barca con la tripletta siglata da Cristiano Ronaldo e Benzemà. In Liga, infatti, si gioca il più bel calcio d’Europa e gli stadi sono pieni rispetto a quelli italiani a dispetto dei campionati spezzatini costruiti su misura degli scommettitori del calcio in tv. Grazie alla sconfitta del Barcellona il Siviglia, vittorioso negli

Simeone vittorioso in trasferta col Getafe. In Francia cade la capolista Marsiglia con il Lione a segno con Gourcuff e il PSG ne approfitta subito battendo il Bordeaux per 3-0. I parigini sono ora a solo due lunghezze dal Marsiglia con il Saint Etienne e il già citato Lione un gradino più sotto. Gli avversari dell’Inter in Europa League hanno battuto il Metz con un gol di Gradel. Da segnalare il successo del Nizza

gonza per 3-0 torna alla vittoria l’Hertz Berlino con una tripletta all’Amburgo mentre continua la crisi del Borussia Dortmund battuto in casa dall’Hannover. In fine in Premier League pa-

ultimi tre minuti col Villareal dove ha ribaltato lo 0-1, dovuto al gol iniziale di Vietto, grazie ai due gol di Denis Suarez e al rigore trasformato da Bacca, ha agganciato al comando i Catalani di Messi. Praticamente campionato riaperto, dal momento che il Real Madrid insegue la coppia di testa solo con un punto di ritardo. Sorride anche l’Atletico di

sul fanalino di coda Guingamp (nello stesso girone della Fiorentina) per 2 a 7, con la squadra della Costa Azzurra collocata ora al quinto posto. In Bundesliga pareggio del Bayern Monaco bloccato dal Borussia Moenchengladbach agganciato al secondo posto dall’Hoffenheim e Wolfsburg. La squadra della Volkswagen ha liquidato il Ma-

reggio fra Manchester United e Chelsea, la squadra di van Gaal in pieno recupero, grazie a van Persie agguanta l’1-1 recuperando il gol di Drogba. Blues in dieci per il doppio giallo a Ivanovic. Crolla il City che perde 2-1 a Londra contro il Westham. Sorprende ancora il Southampton di Pellè e ora è a meno quattro in seconda posizione, dal Chelsea.

ncora lui, è ancora Puscas a consegnare i tre punti alla sua squadra. Il suo gol al 52’ decide la partita contro il Chievo, campione d’Italia in carica, (1-0). I ragazzi di Stefano Vecchi non deludono. Grazie al gol del bomber rumeno, pecca-

George Alexandru Puşcaş

Luigi Sada

IL CLASICO HA REGALATO UN GRANDE REAL

PUSCAS stella di Primavera A

estero

to che Ventre, entrato al posto di Baldini, si mangia la palla del 2-0, l’Inter balza in testa alla classifica del girone B del campionato Primavera. Magistrale l’estremo difensore dei clivensi che para di tutto negando prima a Gnoukori e poi Ventre la

primavera Bianca Ara gioia del raddoppio nerazzurro. E’ ancora Pasotti a negare il gol a Dimarco e ad uno strepitoso Camara all’86’. George Puscas fa il fenomeno, 14 gol in sei parti-

te di campionato, convocato da Walter Mazzarri in prima squadra e convocato nella nazionale maggiore romena per la sfida del 14 novembre contro l’Irlanda del Nord, da giocare in casa nella quarta giornata delle qualificazioni a Euro 2016. La Primavera nerazzurra cammina, anzi corre, in direzione opposta alla prima squadra portando a casa la settima vittoria consecutiva.


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Happy Cairoli’s Night

Riccardo Sada

musica e motori

U

n mito vivente. Ben otto volte campione mondiale motocross a soli 29 anni e a un passo dal battere il record del

Al Sio Cafe venerdì 7 novembre il fenomeno 8 volte campione del mondo di motocross belga Stefan Evert, che vanta dieci titoli. Il siciliano Tony Cairoli incontrerà i fan in una special night al Sio Cafe venerdi 7 novembre. Cairoli, che ha esordito all’età di sette anni nel minicross, con cui ha vinto ripetutamente

titoli regionali e nel ‘99 il titolo seniores, ha fatto tutta la trafila delle categorie: elite, cadetti e Europeo85. Nel 2001 arriva alla categoria 125, dove ha vinto il titolo regionale e nazionale cadetti. Da quel momento è una se-

quenza di vittorie straordinarie e otto titoli mondiali conquistati. L’ultimo, quest’anno, in Brasile. Ed è in uscita anche un film sulla sua vita da uomo e da sportivo. Sempre lo stesso giorno si esibirà nella sala brasiliana una su-

perstar del microfono come MC Creu DJ produttore e ballerino nato nel 1978 a Rio de Janeiro, famoso nel 2008 con il brano “Dança do Créu” (un successo nel giro di poche settimane anche su YouTube). Tutto al Din-

ner Sio. E a sguire la house commerciale del dj Marco Comollo di radio 105 con il supporto vocale di Giulia Ines. Per i revival Roberto Tirelli e Brasilian Party con il dj Big Jairao e dj Kadilallac. Info su www.siocafemilano.com


Il mondo del Novecento mercoledì 29 ottobre 2014

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arte e fotografia

Marby

L

e opere d’arte del ‘900 sono racchiuse nei luminosi e ben organizzati spazi delle Gallerie d’Italia in piazza Scala a Milano. L’attuale collezione che vanta oltre 3000 opere tra dipinti, sculture e altre tecniche artistiche ci narrano la storia e i protagonisti di un secolo, quello del Novecento, denso di grandi cambiamenti sto-

Bauhaus che ha formato gli artisti più rivoluzionari, in campo astratto e poi concettuale, all’America rappresentata dalla Pop art fino all’Italia con i primi artisti del movimento Futurista fino a quello Spazialista, il cui protagonista assoluto è Lucio Fontana. E’ in questo ambito che si colloca l’opera monografica dell’artista Rodolfo Ari-

quadro dal titolo “Modificazione” che è già presagio di un cambiamento sia tecnico che di contenuti. Percorsi dell’anima. Sempre più inquieta, dettati dall’esigenza, come

e l’emozione che lo contiene senza bisogno di fronzoli che distraggono. I titoli “Cuore freddo “, “Camera grigia”, “Anima buia”, “Chi ama crede”, “Sotto la superficie” ci condu-

In Piazza della Scala una collezione di tremila opere d’arte del resto per molta pittura di quel periodo, di passare dalla pittura figurativa e oggettuale che rappresenta la realtà a un modo più interiorizzato, per vivere invece le emozioni che la realtà stessa ci procura. Per questo le sue opere hanno titoli che ci spronano a riflettere e non solo a guardare. E le sue forme sono geometriche. Il rettangolo e il quadrato, che sintetizzano il pensiero

Anima buia 1996 rici e politici che hanno avuto ripercussioni inevitabili sull’opera di quegli artisti che hanno rivoluzionato il linguaggio espressivo, che va dal realismo quasi fotografico di natura storica, alla pittura di genere, fino all’arte concettuale e della transavanguardia. Visitare questi spazi ci aiuta a capire il nucleo fondamentale dell’arte astratta. Quel nuovo linguaggio che caratterizza sia l’Europa, sia l’America dal 1909 fino a oggi. Dalla Germania con la scuola del

Camera grigia 1997

Chi ama crede 1997

cono alla nostra interiorità e ci aiutano a riflettere sulla nostra esistenza. A coronare l’opera dell’artista è anche una serie di scritti, in forma di racconto breve, riflessioni sul fare pittura, dialoghi immaginari con autori del passato come Rembrandt, Vermeer e Rothko, con cui condivide il dramma esistenziale, il silenzio siderale delle nostre anime ma anche la tenerezza e la gioia della creazione.

cò, dal titolo” Rodolfo Aricò . Pittura inquieta”, a cura di Francesca Pola nell’ambito del progetto Cantiere del ‘900. Il percorso espositivo ha come filo conduttore l’ultimo lavoro dell’artista, protagonista dell’arte italiana della seconda metà del XX secolo e punto di riferimento di quella corrente internazionale che dagli Stati Uniti prende il nome di Post-Minimal Painting (Pittura Analitica nella definizione italiana). A introdurre la sua opera è un

Dramma Apollineo 1997 Modificazione 1960

Gallerie D’Italia- Piazza Scala Milano Rodolfo Aricò. Pittura inquieta Gli anni Novanta Dal 3 ottobre 2014 Cuore freddo 1997

al 18 gennaio 2015

Notizie da un interno 1997


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musica Riccardo Sada

Un album vola nell’universo 17

“Guardians Of The Galaxy The Avesome Mix Vol. 1” è la colonna sonora del nuovo film Marvel che ha sbancato i botteghini americani

Prima posizione nella classifica dei dischi più venduti in Usa

D

al martedì 21 ottobre la colonna sonora del nuovo film Marvel, “Guardiani Della Galassia” (nei cinema italiani il giorno seguente; negli Usa poi ha sbancato i botteghini) riecheggerà anche nel nostro Paese, puntando su un suono che arriva direttamente dagli anni Settanta (David Bowie, Jackson 5, Marvin Gaye a tanti altri). Conquistata la numero uno della classifica dei dischi più venduti in America, la Billboard Top 200, e dopo una prima posizione su iTunes in oltre 29 paesi del mondo, la colonna sonora svolge un ruolo fondamentale nel film della Marvel. Il regista James Gunn ha affermato: “Uno dei punti fondamentali del film è il fatto che Quill possiede una cassetta con una compilation [Awesome Mix #1] che sua madre ha fatto per lui e che gli ha dato prima di morire. Sono le canzoni degli anni ‘70 che lei amava e questa cassetta è l’unica cosa che gli resta di lei e della sua casa sulla Terra. La compilation rappresenta un legame con il passato e riflette la tristezza che prova per aver dovuto lasciare tutto ciò che aveva”. Per il pubblico il legame fra que-

sto bizzarro universo e il nostro mondo attuale è forte: “Questa visone diversifica questo film dagli altri film d’avventura nello spazio perché ci informa che la storia è ambientata ai nostri giorni. La musica occupa un ruolo importante nel riproporci un passato a noi molto familiare”, ha sottolineato Gunn, che ha chiesto al compositore Tyler Bates di completare alcune tracce musicali per il film prima che iniziassero le riprese, per poterle ascoltare sul set. “Anche la musica composta per il film svolge un ruolo importante”, ha dichiarato Gunn. “Ho iniziato subito a lavorare con Tyler Bates, il compositore con cui ho fatto altri tre film; insieme abbiamo scritto parte della colonna sonora con un certo anticipo per poter utilizzare la musica sul set quando giravamo le scene più emozionanti o rocambolesche. È utile ascoltare la musica sul set per entrare nell’atmosfera del film. Grazie alla musica gli attori hanno una migliore percezione del tipo di film che stanno facendo. Inoltre le riprese diventano molto più interessanti”. Nel descrivere il modo in cui

alcuni brani musicali sono stati scritti in anticipo rispetto al resto della colonna sonora, Bates ha spiegato così il suo punto di vista: “Ho scritto la musica basandomi sul copione, sulla previsualizzazione di alcune scene, e su alcune conversazioni che ho avuto con James. È stata una splendida opportunità scrivere la musica da utilizzare sul set durante le riprese, perché stabilisce l’atmosfera, il tono e il ritmo seguito dagli attori e dalla troupe. È un metodo di lavoro a cui James e io stavamo già pensando da tempo e che abbiamo finalmente realizzato con Guardiani della Galassia, e ne sono entusiasta”. Chris Pratt ha detto invece di aver visto la possibilità di lavorare con la musica di sottofondo come un valore aggiunto per il film. “Dal punto di vista di un attore, la musica aiuta a capire cosa sta succedendo nel film, inoltre alleggerisce la pressione e consente di entrare maggiormente nella scena e di completamente presente a te stesso in quel momento”. Info su www.marvel.com

SULL’IMPERO DI VEGA IL SOLE NON TRAMONTA MAI D

al dj e produttore Louie Vega (nella foto insieme alla moglie Ananè) le buone notizie non mancano davvero mai. Fresco reduce dal suo dj set di sabato 11 ottobre allo Shed Club di Busto Arsizio, ubicato a pochi chilometri di distanza dall’Aeroporto Internazionale di Milano Malpensa, Vega si conferma sempre uno dei pochi, autentici artisti dell’art of djing. La sua House Music da sempre è sinonimo di qualità e ricerca, emozioni e ricerca dell’inedito; tra le gemme di una carriera straordinaria, basterà ricordare la sua vittoria ai Grammy Awards (2008), l’esibizione al Superbowl Pre-Game Show (2007), le performance con il Cirque du Soleil, al Festival Jazz di Montreaux, il suo ensemble Elements of Live, ed i Masters At Work, fortunatissimo sodalizio creato insieme a Kenny Dope Gonzales nel 1991. Un duo

che è stato appena celebrato con la raccolta Defected presents House Masters: Masters At Work, uscito lo scorso 21 settembre in quadruplo cd, doppio vinile e in digitale. Quaranta brani in tutto, continua fonte di ispirazione per chiunque approcci la house music. Sabato 03 ottobre, invece, è uscito il nuovo disco di Sunset Ritual, il progetto che lo vede protagonista insieme alla moglie Ananè. Gran parte di queste tracce sono state ovviamente suonate sabato 11 ottobre allo Shed, un club che negl ultimi due anni ha saputo ospitare top djs quali David Morales, Dj Antoine, Martin Solveig e Kenny Carpenter. Ospiti speciali spalmati sia allo Shed in quanto tale sia in eventi prodotti in altre location, quali Teatro Versace di Milano e Villa Reale di Monza. Sempre all’insegna della qualità assoluta, che nell’intrattenimento in quanto tale non deve mai venire meno.


Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it

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Direttore responsabile Grafica Beppe Vigani - mail: direttore@stadio5.it Team grafico Edizioni SBM mail: grafica@stadio5.it Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Aldo Colombo, Lara Comi, Luca De Franco, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011


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